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Un memorandum per il passaporto digitale
Dei Prodotti
Un memorandum per il passaporto digitale dei prodotti EuroCommerce (la principale organizzazione europea di rappresentanza del settore del commercio) e GS1 in Europe (organizzazione no-profit dedicata all’implementazione degli standard globali GS1 in diversi settori in Europa, a cui partecipa GS1 Italy) hanno elaborato un documento congiunto con l’obiettivo di sensibilizzare la Commissione europea sulle caratteristiche, i requisiti e gli standard che dovranno caratterizzare il DPP per assicurarne la completa operatività e la totale affidabilità.
In sintesi nel documento si raccomanda che il Passaporto digitale dei prodotti dell’UE sia
• Basato sulle esigenze delle imprese e flessibile.
• Interoperabile, aperto e adeguato alle esigenze future.
• Inclusivo e pertinente per evitare che i dati e le specifiche dei prodotti por-
«Il Passaporto digitale europeo dei prodotti – afferma Christel Delberghe, direttore generale EuroCommerce – può costituire uno strumento prezioso per le aziende e i consumatori per fornire dati nell’ambito dell’intera supply chain. Ma è necessario che si adegui alla struttura dei processi e degli standard esistenti, affinché la sua adozione da parte delle aziende e l’utilizzo da parte dei consumatori risulti più semplice, e al contempo è necessario che sia flessibile per poter recepire i nuovi sviluppi in un mercato in rapida evoluzione».
«La bozza di regolamento fa più volte riferimento a norme globali e aperte. In questo, GS1 e i suoi standard globali possono tino a un aumento della contraffazione e indeboliscano la competitività. svolgere un ruolo importante per soddisfare le richieste del settore e dei legislatori», afferma Francesca Poggiali, chief public policy officer Europa di GS1 in Europe, che illustra alcuni esempi, anche se non esaustivi:
• Green.
• Basato su dati richiesti da normative già esistenti.
• Decentralizzato perché consentirebbe alle aziende di rendere disponibili i dati aggiornati sui prodotti e di fornirli senza costi aggiuntivi.
• Coerente con le politiche UE di condivisione dei dati.
Infine EuroCommerce e GS1 in Europe sottolineano che il Passaporto digitale europeo dei prodotti è potenzialmente in grado di fornire alle aziende e ai consumatori le leve per operare scelte e investimenti più “verdi” e sostenibili, ma solo a patto che vengano considerati gli standard di dati di prodotto aperti e globali già adottati dalle aziende. Inoltre, sottolineano che i consumatori dovrebbero poter accedere al DPP gratuitamente, attraverso canali aperti o nei punti vendita.
• Per garantire l'interoperabilità, il data carrier e l'identificatore univoco del prodotto dovrebbero essere rilasciati conformemente alle norme riconosciute a livello internazionale.
• Per garantire che il passaporto del prodotto sia flessibile, agile e orientato al mercato e si evolva in linea con i modelli aziendali, i mercati e l'innovazione, dovrebbe essere basato su un sistema di dati decentralizzato, istituito e mantenuto dagli operatori economici.
• L'identificazione univoca dei prodotti è un elemento fondamentale per consentire la tracciabilità in tutta la supply chain. Pertanto, il passaporto del prodotto dovrebbe essere collegato a un identificatore univoco del prodotto. Inoltre, se opportuno, il passaporto dovrebbe consentire di rintracciare i soggetti e gli impianti di fabbricazione collegati a tale prodotto.
• Per garantire l'interoperabilità, gli identificatori univoci dell'operatore e gli identificatori univoci dell'impianto, che consentono la tracciabilità, dovrebbero essere rilasciati in conformità alle norme riconosciute a livello internazionale.
• Per "identificatore univoco del prodotto" si intende una stringa di caratteri univoca per l'identificazione del prodotto, che consente anche un collegamento web al passaporto del prodotto.
• Per "identificatore univoco dell'operatore" si intende una stringa univoca di caratteri per l'identificazione degli attori coinvolti nella catena del valore dei prodotti.
• Per "identificatore univoco dell'impianto" si intende una stringa univoca di caratteri per l'identificazione di luoghi o edifici coinvolti nella catena del valore di un prodotto o utilizzati dagli attori coinvolti nella catena del valore di un prodotto.
• Il data carrier e l'identificatore univoco del prodotto, dell’operatore e dell’impianto sono rilasciati in conformità alla norma ISO/IEC 15459:2015.
• Tutte le informazioni contenute nel passaporto del pro- dotto devono essere basate su una norma aperta, sviluppate in un formato interoperabile e devono essere leggibili elettronicamente, strutturate e consultabili.
• I dichiaranti in dogana inseriscono l'identificatore univoco del prodotto nella dichiarazione in dogana per l'immissione in libera pratica di qualsiasi prodotto contemplato.
«La bozza di regolamento –conclude Poggiali – avvia la procedura legislativa di codecisione che richiede il coinvolgimento del Parlamento europeo e del Consiglio. Questo processo può richiedere fino a 16/18 mesi. La Commissione sta anche adottando un piano di lavoro, che coprirà almeno tre anni, definendo un elenco di gruppi di prodotti per i quali prevede di adottare atti delegati che vedranno la luce a partire dal 2024 fino al 2030, per consentire l’attivazione del passaporto digitale dei prodotti». ^