9 minute read

Guata Oastarn

beisn bos dein baibar hont gatonan in ckriagzait unt hotzi bundar gamocht var groasa schleiparai asa hont ibarleipt.

N. 102 - APRIIL 2023

Advertisement

Bainachtn Zoma

In 24 dicembar is boarn gamocht dar Presepio Vivente. Abeck saimar gongan var Schiit unt hintara Mutargotis unt in Hailin Sep, saimar ibarn doarf hear gongan pis in da ckircha zan ckeman. Ibars beig, in anian eikalan, laba, schtool is boarn eipas gabeisn ckritat. Unsara zba lait sent aufckoltn mit anian rein unt untarholtnsi in unsara schiana olta taitscha schprooch. Da ckindar hont schiana zancklan ibara schtigalan pan Pauarn unt aus da Meis voarn Presepio zungan. In 24 dicembar va hojar boartmarenck mit uns in da hailiga nocht.

Bosta in sen toog is boarn oganoman, is boarn afta televisghion gazakt in 4 fevraar unt viil sent da lait, bi dar giornalist selbar hott zok, as hont zeachn. Deiga is a guata meiglichait gabeisn zan mochn chenan bos in unsara dearfar lous is gongan.

Aneitlan bouchn darnoch, in 8 merz, is boarn da noja bandiera van Portatrices vir da earschta mool boarn gapraucht men is ckronz nidar is boarn gatonan voarn monument in Portatrices avn plotz.

Vir da earschta mool a tischlbongar beart in Konsei Regionaal sitzn. Miar bintschn in Massimo van Galo asar mit vraida unt bil oarbatn tuat vir unsara dearfar.

Congratulazioni vivissime al compaesano Massimo Mentil per la sua elezione a Consigliere Regionale.

Da burzn van tschleachn beitar: var Chiaula pis avn plotz va San Peatar

Le radici strappate da Vaia: dal Chiaula a Piazza San Pietro

delle radici ed allo stesso tempo accogliere, sorreggere e scaldare il bambino.

Mi ha fatto molto piacere esser coinvolta in questo progetto, tutti gli scultori sono stati gentili ed accoglienti nei miei confronti. Mi sono trovata in sintonia con il pensiero di Stefano, soprattutto per quanto riguarda il riutilizzo dei materiali di scarto. L’invito in Vaticano è stato particolarmente emozionante e condividere questa esperienza con la mia famiglia, gli altri scultori e tanti abitanti della vallata arrivati per l’inaugurazione è stato indescrivibile! Sentir parlare in friulano e timavese, riempire i polmoni con il profumo di resina, vedere i simboli dei lavori tradizionali carnici e ritrovare le radici provenienti dal greto del nostro fiume, riusciva a farci sentire a casa anche nell’abbraccio del colonnato di Piazza San Pietro.

Per il Natale 2022, Sutrio è stato incaricato di realizzare il presepe che sarebbe stato esposto in Piazza San Pietro in Vaticano e sono stata coinvolta nella realizzazione di una piccola parte di esso: la culla di Gesù bambino!

La mangiatoia in cui la notte di Natale è stato adagiato Gesù bambino è composta da tre elementi complementari. Alla base vi è una grande radice capovolta, trovata e pulita da Stefano Comelli, direttore artistico dell’intero presepe, nonché realizzatore della statua chiamata “solidarietà” e del terzo Re Magio. Sopra la ceppaia ho costruito una struttura di vecchie travi, rami e radici, assemblati in modo da costruire una sorta di nido. Per finire è stato magistralmente scolpito nel legno dallo scultore Renato Puntel un drappo bianco, perfettamente combaciante sia alla forma delle radici, che al corpicino del bambinello.

Stefano Comelli ha deciso di usare la radice di un grande abete rosso estirpato dalla furia di Vaia nel 2018, per simboleggiare la rinascita di Gesù, come preannunciato dal Profeta Isaia “In quel giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del signore.” Recatosi nei pressi di Sutrio, in uno dei luoghi più colpiti dalla tempesta, si è messo alla ricerca della radice giusta, tra le migliaia rimaste al suolo dopo i lavori di prelievo delle parti utilizzabili, ovvero i tronchi e le ramaglie. La ceppaia scelta aveva dimensioni imponenti, ma è stata da lui ridimensionata per poter abbracciare tra le sue radici il bue e l’asinello. Dopo averla accuratamente pulita, ha tolto solamente le parti di corteccia precarie, per mantenere il più possibile il colore scuro del rivestimento e creare il giusto contrasto con lo sfondo chiaro della capanna, costruita in legno di larice.

Lo scultore Renato Puntel, di Cleulis di Paluzza, incaricato di realizzare Gesù bambino, mi aveva accolto a bottega appena terminati gli studi in accademia. Sapendo che, dopo la pausa presa per accudire i miei bambini, avevo ripreso a scolpire, utilizzando proprio il materiale rimasto nei boschi e nei fiumi, ha voluto coinvolgermi in questo progetto, chiedendomi di ideare una culla. Convenendo con lui che la naturale forma “a stella”, tipica delle radici di abete rosso, potesse risultare ingombrante ed allontanare visivamente le sculture che avrebbero costituito la natività, ho deciso di costruire una scultura con una forma più morbida, che “proteggesse” il bambino, senza “pungere” le figure di Maria e Giuseppe, che amorevolmente si accostano all’amato figlio. Per diversi giorni ho setacciato il fiume But alla ricerca di radici dalla linea curva o ondulata. Ho costruito una struttura portante utilizzando vecchie travi di fienile e su questa ho fissato rami e radici in modo da creare un movimento vorticoso, che ricordasse la forma di una galassia o di un uragano, come quello che aveva colpito le nostre montagne. Sicuramente la parte progettuale e di ricerca mi ha impegnato maggiormente rispetto alla fase effettiva di costruzione. Sia le lunghe camminate nei boschi e nel greto del fiume, sia le ore passate pensando e ripensando come fosse meglio impostare una scultura, sia la fase attiva in cui fisicamente (usando le mani, disegnando, scolpendo o assemblando) rendo visibile anche agli altri i miei pensieri, sono fasi talmente piacevoli che fatico a considerarle un “lavoro”.

Con grande abilità Renato ha poi scolpito il punto focale dell’intera composizione, il Gesù bambino ed il drappo che lo accarezza, che si rivela il pezzo di puzzle mancante, l’armoniosa congiunzione tra la forma astratta della culla e quella figurativa del Divino fatto uomo. Le pieghe del drappeggio riescono a riprendere e contrapporsi al movimento

Con impegno e dedizione, molte persone hanno collaborato per realizzare questo progetto, riuscendo a portare un vero e proprio pezzo di Carnia a Roma.

Martha Muser

Mi presento, sono Martha Alberta Muser, sono nata a Milano e sono cresciuta a Laveno Mombello, una cittadina adagiata tra le prealpi lombarde e le rive del Lago Maggiore. Ho frequentato il liceo scientifico Vittorio Sereni. Durante l’estate, mi dedicavo al disegno, accolta nel laboratorio della ceramista Angela Reggiori.

Ho proseguito gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera, seguendo l’indirizzo di pittura, ma appassionandomi a tutte le discipline, dall’incisione all’affresco, dalla ceramica alla fusione del bronzo, e soprattutto alla scultura, attraverso la modellazione della creta e la lavorazione del marmo. Dopo la laurea, ho cercato di imparare sia la conduzione di un allevamento caprino, grazie agli amorevoli insegnamenti della mia cara amica Chiara Pasquali, sia l’utilizzo del legno per la scultura, non proposto in accademia, con il compianto artigiano Giampiero Cerrani.

Con i lavori creati durante gli studi e le sculture lignee realizzate successivamente, ho tenuto una prima mostra personale a Laveno ed ho cominciato ad organizzare corsi di volontariato presso residenze per anziani, in cui insegnavo agli ospiti a realizzare fogli di carta fatta a mano.

Nel 2009, mi sono trasferita al paese natale di mio padre: Timau, isola alloglotta in cui, ancora oggi, si parla un antico dialetto carinziano, posta all’estremità nord della Valle del Bût, proprio al confine con l’Austria.

Ho cominciato a collaborare con la scuola, proponendo corsi sulla carta riciclata, di modellazione con pasta di sale, di pittura, di stampa e di affresco e con il Circolo Culturale di Timau per la realizzazione di illustrazioni e targhe in ceramica, recanti i nomi tradizionali di alcuni punti di interesse ed edifici votivi. Ho realizzato meridiane, affreschi, graffiti e pitture murarie, nonché numerosi ritratti su commissione.

Il mio desiderio è continuare a vivere in questo piccolo paese montano, con il mio compagno di vita Tiziano ed i nostri amatissimi figli Malvina, Johanna e Zeno, seguendo i ritmi delle stagioni, e dedicare a questa terra il mio tempo, mantenendo il paesaggio pulito con l’aiuto dei miei animali ed arricchendolo con sculture che narrino le leggende tramandate da generazione in generazione, utilizzando materiali provenienti dal territorio. I nostri boschi sono stati duramente colpiti dalla tempesta Vaia del 2018 e dal successivo prolificare del bostrico. Utilizzando due grosse ceppaie sradicate dalla furia degli elementi e numerosi legnetti e radici levigati dai torrenti montani, ho realizzato la prima opera dedicata ai racconti tradizionali, ricreando il misterioso Fischiosauro, mostro che infesta le paludi di Casalisega e terrorizza gli abitanti con i suoi minacciosi versi.

La scultura, alta due metri e mezzo e lunga più di venticinque, ha anche la funzione di catturare l’attenzione dei viandanti e portarli a scoprire le bellezze paesaggistiche, i numerosi siti archeologi e di interesse storico e le tradizioni di questo lembo di terra.

Nel vicino paesino di Cleulis, già nel mio primo anno in Friuli, ho seguito il lavoro dell’abile scultore Renato Puntel, che mi ha gentilmente aperto le porte del suo laboratorio. Incaricato di scolpire Gesù bambino per il Presepe ospitato in Vaticano nell’anno domini MMXXII, ha voluto coinvolgermi, chiedendomi di occuparmi della realizzazione della mangiatoia, con la stessa tecnica utilizzata per il drago.

La culla è realizzata con materiale di recupero: la struttura portante è formata da vecchie travi di stalla, mentre il vortice che abbraccerà il bambino è composto da rami e radici abbandonati, reperiti interamente nei comuni di Sutrio e Paluzza.

Bainachtn Zoma - Presepe vivente

Per concludere al meglio il 2022 il Circolo Culturale Giorgetto Unfer ha organizzato un evento originale già proposto a Timau ormai quasi vent'anni fa. Infatti, il 24 dicembre è stato proposto nuovamente il presepe vivente "BAINACHTN ZOMA" che ha visto partecipare molti compaesani sia giovani che più anziani. Dopo le ultime prove e i preparativi nel pomeriggio, il ritrovo con “gli attori” è stato fissato alle 17:00 al fine di poter concludere il percorso entro l’orario della Santa messa della vigilia di Natale. La partenza si è svolta a inizio paese nei pressi della pizzeria “Mexico” ed è qui che , anche un po’ inaspettatamente, si è avvicinato un crocchio di persone pronte a seguire i protagonisti per tutto il loro percorso. I partecipanti erano vestiti con abiti della tradizione timavese, gonne scure,calze di lana, grembiuli, mutandoni e ai piedi gli inimitabili “scarpetz” o, per i più impavidi, gli zoccoli. Parliamo ora degli aspetti più importanti riguardanti la fase di organizzazione e gli interpreti.

Innanzitutto è stata Velia Plozner che si è occupata della stesura dei copioni, redatti completamente in lingua timavese mentre alcuni volontari dell’associazione, e non, si sono occupati degli allestimenti lungo la strada, in modo da accogliere al meglio le varie scenette presentate. I due protagonisti sono stati interpretati da Nicole Matiz, nelle vesti di S. Maria Vergine, e Filippo Esposito, nelle vesti di San Giuseppe. Il primo incontro dei due pellegrini è stato con Marta che ha dato il suo primo rifiuto alla coppia negando loro l’ospitalità nella sua stalla. Poco dopo i bimbi del paese, insieme alla loro maestra Fabiola Matiz, hanno cantato per Giuseppe e Maria in uno splendido coro di angioletti, impersonati da Alice, Gioia, Greta, Matilde, Maya, Ines, Gemma, Johanna e Malvina, e pastorelli quali Erik, Diego, Andrea e Zeno. Sempre in località Oubarlont Alessandro impersonava un giovane falegname al lavoro mentre, nello stavolo di Doriana, lei con Midia e Tiziano lavoravano alcune gerle. La successiva stazione si trovava presso la legnaia di Cesare Mentil dove Lisa e Vincenzo erano intenti a riordinare la legna. Nel Garage di Loredana,invece, i due giovani erano attesi da Velia e Antonella nelle vesti di due signore che lavoravano la lana mentre, pochi metri più avanti, Giacomo si apprestava a sciolinare dei vecchi sci. Lungo il percorso Giuseppe e Maria hanno poi incontrato, Nice, nelle vesti di una giovane panettiera che non aveva nulla da offrire. Poco dopo, l'incontro con Dimitri onon ha portato a risultati migliori in quanto anche lui ha consigliato loro di continuare il tragitto cercando una miglior collocazione più avanti. Successivamente,in località Via della Bella Cappella, Mauro e Valentina, appena rientrati dal bosco con le legna, hanno messo in atto una breve e divertente scenetta impersonando un sordo e la sua giovane figlia. Infine, prossimi ormai alla Chiesa di Santa Gertrude, i protagonisti si sono fermati davanti al negozio di Silva dove erano attesi da Antonella mentre lavava i panni. Dopo la Santa Messa, ci siamo spostati nei pressi dell' agri- bar "Gamspritz" dove da anni ormai possiamo ammirare il meraviglioso presepe di bambole di Mariangela. Qui sono giunti simbolicamente i tre re Magi impersonati da Alberto, Thomas e Gianpietro che hanno portato i tre doni ai due sposi e successivamente i neogenitori hanno metaforicamente poggiato il Bambin Gesù all’interno del presepe. Per concludere la serata i bimbi insieme alla loro maestra hanno cantato rendendo partecipi tutti i presenti. L’evento sicuramente è stato molto suggestivo e, nonostante il poco tempo a disposizione, ha avuto una buona riuscita. I partecipanti hanno svolto al meglio i loro ruoli rendendosi disponibili ad interpretare personaggi alle volte anche divertenti e soprattutto ad imparare le varie frasi del copione in lingua timavese.A questo proposito ringraziamo sentitamente tutti coloro che si sono impegnati nella realizzazione del presepe vivente ed inoltre chi ha messo a disposizione gli spazi o la sua manovalanza per le “sceneggiature”. Sicuramente quest’anno cercheremo di riproporre l’evento tenendo in considerazione alcuni accorgimenti, miglioramenti ed integrazioni, rendendo il tutto ancora più coinvolgente e attrattivo. vi chiediamo quindi di continuare a sostenerci e a presentarvi, se siete interessati, ai provini che verranno organizzati nel mese di ottobre. Ci auguriamo ci sia la stessa partecipazione e che questa serata possa diventare sempre più sentita dalla comunità.

This article is from: