Sommario 4
film di 34 IlNapoliRoma
l’Editoriale di Gennaro Montuori
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film di 36 IlNapoliYoung Boys
Supercoppa atto terzo di Mimmo Carratelli
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film di 40 IlFiorentinaNapoli
Da Pechino a Doha di Antonio Corrado
ed i Flop 12 IdelTopmese
film di 42 IlNapoliCagliari
di Antonio Corrado
Montefusco: 16 Vincenzo la vedo così
film di 46 IlSparta PragaNapoli
di Amelia Amodio
Insigne, 20 Lorenzo profeta in Patria
film di 48 IlSampdoriaNapoli
di Isabella Perrone
maglia sulla pelle: 24 LaSergio Clerici
film di 52 IlNapoliEmpoli
di Gennaro Montuori
classica con il diavolo 28 Lanell’inferno del Meazza
54 Le tifosine di Isabella Perrone
di Mauro Guerrera
33 La foto del mese
56 Lo spazio dei tifosi In collaborazione con:
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l’
Editoriale
di GENNARO MONTUORI
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arissimi lettori, ci ritroviamo dopo più di quaranta giorni rispetto alla normali uscite di ogni mese perché abbiamo ritenuto più importante essere con voi alla vigilia di una serie di gare più sentite della stagione, alle porte ci sono la partita di Europa League al San Paolo e Milan-Napoli al Meazza. Un match che potrebbe far capire dove può andare il Napoli in campionato, poi l’anticipo con il Parma al S. Paolo il 18 e appena dopo quattro giorni il 22 la Supercoppa italiana contro la rivale storica juve a doha dove si potrebbero aprire nuovi scenari societari. In questo numero abbiamo voluto dare ampio spazio alla gara con i bianconeri nel ricordare a qualcuno che una volta erano partite storiche per lo scudetto e sfide super, in Coppa Italia, Supercoppa e Coppa Uefa, la vecchia Europa League. Dal mese scorso ci siamo presentati con una nuova e più gradevole veste grafica e con le solite splendide rubriche e con tantisime novità, in questo numero in particolare, ci saranno gli auguri con delle foto bellissime al nostro Insigne, per la copertina abbiamo pensato di dedicarla a Higuain, Callejon e Koulibaly che in questo momento sembrano tra i calciatori più importanti del Napoli, in occasione delle feste natalizie li abbiamo voluti trasformare nei Re Magi, a proposito delle feste voglio estendere gli auguri a tutto il mondo, che sia un’anno pieno di pace, serenità, amicizia e amore. Sfogliando all’interno troverete poi altri interessanti articoli e la solita frizzante rubrica sulle belle tifose partenopee a rendere il tutto più piacevole da leggere e da ammirare. Come vi avevo già detto il mese scorso il rendimento altalenante dei nostri beniamini non ci consente, al momento, di illuderci e di sognare, in attesa che De Laurentiis si decida finalmente a calarsi nelle vesti di Babbo Natale o della Befana e farci dono degli acquisti tanto richiesti da più tempo per migliorare questa rosa,cauguro a tutti voi una buona lettura. Un abbraccio ed un ringraziamento particolare ai nostri sponsor che ci permetteno di distribuire questo mensile gratuitamente. Vi ricordo, infine, l’appuntamento classico del giovedì con la trasmissione “Tifosi Napoletani” che viene trasmessa sulle frequenze del digitale terrestre, in contemporanea, su Tele A 18, Tele A+79, Julie Italia 19, Telelibera 72 e sul canale Sky 890 e 920 napoli mia. Vi saluto con affetto e come sempre dal profondo del cuore, forza Napoli.
ANNO XXIII - N. 10 - DICEMBRE 2014
Direttore:
Gennaro Montuori Vice Direttore:
Antonio Corrado Hanno collaborato:
Amelia Amodio Mimmo Carratelli Antonio Corrado Mauro Guerrera Gennaro Montuori Isabella Perrone Foto di:
Vittorio Cangiano Progettazione grafica, copertina e impaginazione:
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Per la pubblicità su questo mensile rivolgersi alla redazione di:
Tifosi Napoletani
MUGNANO (NA) Via Cesare Pavese, III trav. 2/A tel/fax 081 745 14 33 - 392 194 25 97 Gli articolisti forniscono la propria prestazione a titolo spontaneo, assumendosi la responsabilità di quanto scritto.
Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 4267/92 del 28/3/92.
Supercoppa atto terzo
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a Pechino con furore, due anni fa. Da Doha per la rivincita. È la Supercoppa italiana fra Napoli e Juventus. In Qatar, 22 dicembre, sarà la terza sfida fra le due squadre nella super-finale tra chi vince il campionato e chi vince la Coppa Italia. L’ultima volta, l’11 agosto 2012, nel “Nido degli uccelli”, lo spettacolare stadio delle Olimpiadi del 2008 in Cina, ottantamila posti, duemila tifosi juventini,
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mille napoletani, e i cinesi affascinati dalla Vecchia Signora, ci vollero i tempi supplementari per assegnare il trofeo. I cinesi inneggiarono a Del Piero e Lavezzi, i grandi assenti della partitissima. Il Pinturicchio aveva giocato il suo ultimo match con la Juve proprio nella finale di Coppa Italia a Roma perduta contro il Napoli. Il Pocho se ne era andato a Parigi attratto dal “dinero” degli sceicchi.
di Mimmo Carratelli
Fu la sfida che chiuse la stagione ma, in concreto, aprì la nuova. A Pechino rispuntò l’astro di Cavani di rientro dalle Olimpiadi (Uruguay eliminato, nessun gol del Matador). In panchina l’elemento-sorpresa: Lorenzo Insigne. Turbolenze nella squadra bianconera per i processi di Scommessopoli. Bonucci e Pepe erano in Cina, Conte al suo posto, ma mandò avanti Carrera. La Juve era in attesa di sentenze già pe-
santemente contestate. Il vittimismo e la rabbia juventini avrebbero prodotto una veemente “reazione” sul campo. Dopo 90 minuti Juventus e Napoli erano sul 2 a 2. Napoli due volte in vantaggio e due volte rimontato. Apriva le marcature Cavani al 27', dopo una mancata applicazione del fuorigioco della difesa bianconera. Il primo pareggio della Juve dieci minuti dopo con un tiro al volo da fuori area di Asamoah, appena giunto al club bianconero dall’Udinese. Napoli di nuovo avanti con un pallonetto di Pandev su un errore di Bonucci al 41'. La Juventus trovava il nuovo pari con Vidal su calcio da rigore al 71', per uno scontro contestato dagli azzurri tra Fernandez e Vucinic in area. Al 7' del primo tempo supplementare la Juve completava la rimonta: punizione spiovente in area di Pirlo, Maggio interveniva maldestramente di testa, autogol. Quattro minuti dopo contropiede bianconero e assist di Marchisio per Vucinic: 4-2. Una partita furiosa tempestata dagli errori dell’arbitro Mazzoleni e dei suoi collaboratori. Sul 2-1 per il Napoli, Vucinic cercava di anticipare in area Fernandez che interveniva in scivolata: rigore dubbio accordato alla Juve. Con la tensione alle stelle, i contatti duri si moltiplicarono e fioccarono i cartellini gialli. All'85' ne arrivava uno rosso per Pandev, espulso per una parola di troppo all'assistente che faceva sfoggio di una perfetta conoscenza del Macedone considerato che l’attaccante azzurro aveva protestato nella sua lingua madre. Il Napoli restava in nove poco prima del fischio finale: Zuniga stendeva Giovinco, dopo aver subito un netto fallo al limite dell’area bianconera da Pirlo, seconda ammonizione, espulsione. Mazzarri perdeva le staffe in panchina e veniva cacciato anche lui. Una finale completamente mandata in malora da Mazzo-
leni e dall’arbitro di porta Rizzoli. In segno di protesta, il Napoli non prendeva parte alla cerimonia di premiazione al termine della partita. La Juventus (3-5-2) giocò con Buffon; Barzagli, Lucio, Bonucci; Lichtsteiner (88' Padoin), Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Giovinco (101' Giaccherini), Matri (46’ Vucinic). Il Napoli (3-5-2) schierò: De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro (62' Fernandez), Britos; Maggio, Behrami, Inler, Zuniga; Hamsik (68' Gargano); Pandev, Cavani. Festival di gol, la sera del 1° settembre 1990, al “San Paolo”, nella prima finale di Supercoppa italiana fra Napoli e Juventus. Il Napoli di Maradona era la squadra campione e la Juve aveva vinto la Coppa Italia. Diego era agli sgoccioli dei suoi sette anni azzurri, tradito dalla “polvere bianca”. Fu l’ultimo squillo del Napoli maradoniano. La Juve era la squadra-champagne di Gigi Maifredi, venditore di bollicine e stravagante tecnico del calcio, tutto votato allo spettacolo. Fu un flop clamoroso. Il calcio-champagne non si addiceva a una formazione bianconera che aveva più solide virtù. Da quattro anni la Juventus non vinceva il campionato. L’estemporanea soluzione Maifredi dissolse definitivamente una squadra senza più una bussola tattica. La Juve finì settima in campionato e i bianconeri avrebbero aspettato ancora cinque anni prima di tornare in vetta. Quella sera del primo giorno di settembre al San Paolo la Juve presentava tuttavia l’attacco delle meraviglie: Haessler, Marocchi, Casiraghi, Baggio, Schillaci. Ma la difesa apparve spaesata nell’applicazione della “zona” predicata da Maifredi al debutto sulla panchina bianconera. Il Napoli trovò praterie invitanti per arrivare alla porta di Tacconi. Fu un tiro al bersaglio (5-1). Dopo pochi minuti, il primo gol di Silenzi, un cavallone brado (8’). Careca straziò la difesa torinese, Julio Cesar lo agganciò
in area, il pallone finì a Silenzi, lasciato libero, che insaccò comodamente. Gli azzurri si catapultavano verso l’area della Juve e Tacconi, più volte, doveva uscire dai sedici metri a rinviare di piede. Schizzò Silenzi sulla sinistra, lanciato da Alemao, entrò in area e toccò all’indietro per Careca che segnò in perfetta solitudine (20’). Interruppe la sinfonia azzurra un gol di Baggio su punizione (39’). Ma per il Napoli andò immediatamente a bersaglio Crippa (44’). Da destra partì il lancio al bacio di Maradona, il mediano galoppò verso l’area juventina, dribblò Tacconi, lasciato sempre in balia degli attacchi napoletani, e firmò il 3-1. Quarta rete umiliante allo scadere del primo tempo. Maradona lanciò Silenzi, sulla destra, nella metà campo bianconera deserta (non funzionava il fuorigioco di Maifredi). Tacconi uscì molto fuori dall’area incontro all’attaccante azzurro. Si scontrarono, ma Silenzi fu lesto a recuperare il pallone e a pennellarlo in rete da lontano (45’). Il Napoli chiuse il festival col quinto gol nella ripresa. Un altro lancio di Maradona a Careca sulla tre-quarti, difesa juventina aperta, di nuovo un’uscita disperata di Tacconi e Careca lo superò con un pallonetto (71’). Diego non partecipò alla goleada, ma fu l’irresistibile suggeritore delle ultime tre reti. Gli eroi di quella serata furono Galli, Ciro Ferrara, Francini, Baroni, Corradini, De Napoli, Alemao, Crippa, Careca, Maradona, Silenzi. Parteciparono al festival anche Mauro (70’ per Silenzi) e Rizzardi (80’ per Crippa).
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da PECHINO a DOHA
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di Antonio Corrado
agli ottomila chilometri di Pechino ai cinquemila di Doha, dalla Cina al Qatar, due paesi nei quali il calcio non vanta una tradizione tale da farsi strappare i capelli dalla testa per un evento che in Italia avrebbe attratto almeno ottantamila tifosi e che nella penisola arabica non porterà più di 30.000 spettatori allo stadio. Dopo le titubanze iniziali, il buon Aurelio De Laurentiis ha ceduto dinanzi al fascino, per lui irresistibile, dei soldoni e così la finale di Supercoppa italiana, Napoli-Juventus, si disputerà ancora una volta su un palcoscenico lontano migliaia di chilometri dall’italica penisola, così come accaduto nel 2012, quando lontano da occhi indiscreti e da tifosi caldi e partecipi, Mazzoleni, i due arbitri d’area, Tagliavento e Rizzoli, coadiuvati dagli assistenti Faverani e Stefani e dal quarto uomo Bergonzi, mandarono in scena una della pagine più tristi e scandalose della storia del calcio: errori in serie ed a senso unico fecero prendere alla Supercoppa la strada di Torino tra le veementi proteste degli azzurri sfociate nella decisione, presa dalla Società, di disertare la cerimonia di premiazione. Una pagina amara che, però, i soldoni degli sceicchi hanno fatto dimenticare in fretta a De Laurentiis. Difficile immaginare tali nefandezze commesse in uno stadio riempito a metà da napoletani, difficile pensare che i Mazzoleni di turno avessero potuto sfidare in maniera così sfacciata tanta gente. Forse a Pechino davanti a cinesi distratti ed improvvisati spettatori la cosa è passata senza danni ma in uno stadio italiano una simile direzione di gara avrebbe potuto provocare gravi incidenti. Ecco perché la decisione di andare a giocare ancora una volta a migliaia di chilometri dall’Italia non deve essere presa di buon grado. Ecco perché bisognerà richiedere la dovuta attenzione ed il dovuto rispetto affinchè tutto si svolga senza lasciare dubbi e polemiche ed per questo ci auguriamo che il Presidente possa fare tutti i passi che la situazione richiede e preoccuparsi non solo della regolare ripartizione dei proventi ma anche del regolare svolgimento della gara. Per finire alcuni dati statistici che riguardano la manifestazione nata nel 1988 per iniziativa dell’ex presidente della Sampdoria Mantovani e giunta alla sua ventisettesima edizione. Nei ventisei precedenti fin
qui disputati solo in sei occasioni si è aggiudicata la Supercoppa la squadra detentrice della Coppa Italia. Il Milan e la Juventus sono le squadre ad avere vinto più trofei, ben sei, davanti all’Inter con 5, la Lazio con 3, la Roma con 2 ed il Napoli, la Sampdoria, il Parma e la Fiorentina con un successo. Buffon e Totti con cinque partecipazioni, sono i giocatori in attività ad avere disputato il maggior numero di finali mentre, in assoluto, è Dejan Stankovic ad avere giocato più gare di Supercoppa, ben nove. Sono otto i superstiti in maglia azzurra che disputarono la finale di Pechino del 2012: Maggio, Inler, Hamsik e Zuniga che scesero in campo ed Insigne, Britos e Rosati che erano in panchina. Inutile dire che contro la Juventus anche una semplice amichevole riveste un fascino del tutto particolare, immaginarsi una finale di Supercoppa con tutti i veleni e le polemiche che ci sono state nell’edizione del 2012 e che, ancora oggi, fanno scaldare gli animi dei tifosi azzurri. La parola adesso passa al campo, tra pochi giorni al Napoli e Juventus si giocheranno il primo trofeo della stagione con la speranza e l’augurio che si possa giocare in undici contro undici…
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i TOP e i FLOP del mese
di Antonio Corrado
Questo mese ritorna la dissacrante rubrica legata ai calciatori azzurri che si sono maggiormente distinti nel corso del mese sia in senso positivo che negativo. A finire sotto esame non saranno solo giocatori ma anche quanti ruotano intorno al mondo del calcio a Napoli. Tra i top senza dubbio inserisco quel David Lopez che, giunto tra lo scetticismo generale, si è saputo guadagnare sul campo la considerazione e l’apprezzamento di compagni e tifosi. Un giocatore non fenomenale ma che riesce a dare equilibrio e solidità a centrocampo ed una maggiore copertura alla difesa. Un elemento prezioso per l’undici di Benitez che ben si è assortito con Jorginho apparso anch’egli in ripresa e di certo più affidabile dell’impreciso Inler. Insieme con lo spagnolo, tra i top non possiamo non inserire il redivivo Higuain tornato al gol con qualità e continuità. Il Pipita continua a sostenere il reparto da solo specialmente in un momento in cui sono venuti a mancare Insigne e Mertens, per infortuni, e Callejon, per un vistoso calo di rendimento.
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Tra i top avrei voluto inserire anche Koulibaly che, a fronte del suo enorme potenziale, stenta a trovare continuità di rendimento ma, soprattutto, continua ad incappare in gravi e dannose leggerezze difensive che vanificano spesso buone prestazioni.
Luci alternate ad inquietanti ombre hanno caratterizzato l’ultimo mese in casa Napoli. A finire sul banco degli imputati, ed inevitabilmente inserito di diritto tra i flop, l’estremo difensore brasiliano Rafael diventato, ormai, un caso a dispetto di quanto vogliano far credere Benitez ed il suo entourage. Il portiere è diventato l’incubo dei compagni di squadra per la sua capacità di alternare buone parate a papere clamorose ma, purtroppo, alle sue spalle c’è il vuoto e l’impossibilità di attingere ad una validità alternativa. Tra i flop del mese, però, il primo premio va a pieno merito a Miguel Angel Britos, un vero è proprio di-
Questo mese, tra i flop, vogliamo inserire anche tutti quegli addetti ai lavori, giornalisti, opinionisti ed ex giocatori, che, non si sa in preda a quale raptus, all’indomani delle vittorie su Roma e Fiorentina, si erano lasciati andare a proclami tricolori. Ondata di entusiasmo? Scarsa conoscenza ed errata valutazione dell’organico a disposizione di Rafa Benitez? Facile populismo o eccessiva “ruffianeria”? A voi l’ardua sentenza.
sastro tutte le volte che, inspiegabilmente, viene impiegato da Benitez. A ruota segue Maggio, una spina nel fianco dello schieramento azzurro, ed i centrocampisti con piedi da lega pro, Gargano ed Inler. A finire ai vertici di questa poco invidiabile classifica anche Marek Hamsik che nell’ultimo periodo è sembrato assomigliare più ad un fantasma vagante per il campo che non al fuoriclasse ammirato fino a qualche anno fa.
Per il momento ci fermiamo qua per non essere tacciati di eccessiva cattiveria anche a pochi giorni dal Natale quando tutti abbiamo il dovere di essere più buoni e di fare i bravi. Auguriamoci che anche De Laurentiis a Natale sia buono con i tifosi e prepari un mercato di gennaio capace di puntellare una squadra traballante in più punti, altrimenti tra i “flop” di gennaio di sicuro si guadagnerà un posto di primo piano.
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Vincenzo Montefusco: di Amelia Amodio
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incenzo Montefusco, ex centrocampista, allenatore e dirigente partenopeo, napoletano doc con la maglia azzurra cucita sulla pelle, oggi apprezzato opinionista ci parla così dell’attuale momento che vive il “suo” Napoli non nascondendo un pizzico di delusione: “Fino a qualche settimana fa ero ancora convinto del fatto che questa squadra potesse vincere lo scudetto ma, purtroppo, mi sono dovuto ricredere. Tuttavia, il Napoli resta un’ottima squadra che può lottare tranquillamente per la conquista del terzo posto anche perché non vedo in giro squadre più forti”. Sui motivi
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“la vedo così” che hanno portato Montefusco a ricredersi sulle chances scudetto degli azzurri, il tecnico continua: “Il Napoli non può lottare per lo scudetto per due motivi: il primo riguarda la società, la quale non ha operato adeguatamente sul mercato, la seconda riguarda errori prettamente tecnici. A volte Benitez, che resta comunque un validissimo tecnico, dovrebbe acquisire una mentalità più all’italiana, ovvero, dovrebbe meglio amministrare il gioco adattandosi al risultato, gestire quando si vince oppure rischiare e cambiare qualcosa anche sotto l’aspetto tattico quando si deve vincere”.
Vincenzo Montefusco, storico tecnico delle giovanili del Napoli, continua parlando di quello che, a parer suo, manca a questo alla squadra di Benitez: “Il Napoli soffre della mancanza di top player e di un leader in campo. Benitez avrebbe bisogno di un centrocampista, un regista e di un difensore veloce. L’allenatore dovrebbe farsi sentire ed attirare l’attenzione del presidente visto che per essere competitivo con Roma e Juventus a questo organico mancano almeno due giocatori di livello superiore”. Infine, l’ex centrocampista azzurro, si sofferma su alcuni elementi della squadra: “Hamsik in passato ha
fatto molto bene ma trovo che attualmente giochi in un ruolo non suo. Non trova grandi spazi: a sinistra e a destra ha giocatori che giocano sulle fasce, davanti a sé ha Higuain. Tuttavia, da gran calcia-
tore quale lo reputo, dovrebbe essere in grado di guadagnare spazi per sé di volta in volta. Callejon ed Higuain sono due grandi interpreti del calcio. Koulibaly, pur avendo grandi potenzialità deve ancora crescere e
maturare. Ho una gran simpatia per Insigne, l’unico napoletano della rosa. Ho sempre creduto in lui e mi dispiace che il suo talento venga riconosciuto solo ora, dopo l’infortunio e spero di rivederlo presto in campo con i suoi compagni”.
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Lorenzo Insigne, profeta in Patria L
di Isabella Perrone
orenzo Insigne da Frattamaggiore. Ventitreenne attaccante del Napoli. Nato e cresciuto nelle giovanili del Napoli. Oggi è un giocatore di spessore internazionale, non solo grazie anche ai consigli di grandi allenatori come Zeman e Benitez ma anche grazie al suo impegno, ai suoi sacrifici e alle sue eccellenti doti tecniche. Un figlio di Napoli a volte ingiustamente contestato, malgrado abbia segnato gol bellissimi come la punizione da cineteca contro il Borussia Dortmund in Champions League. Ad Insigne non è bastato essere l’unico napoletano ad aver segnato una doppietta in una finale di Coppa Italia, quella vinta lo scorso 3 maggio contro la Fiorentina., a Lorenzo non è bastato neanche aver portato in alto il nome di Napoli segnando un bellissimo gol con la maglia della Nazionale, contro l’Argentina dei top-player, tutto questo non è servito ad evitare che una piccola parte di tifosi lo fischiasse ad ogni minimo errore. Questo per ricordare, ancora una volta, com’è difficile essere profeta in Patria, soprattutto a Napoli. La redazione di Tifosi napoletani-Ultrà Azzurro, ha sempre sostenuto Insigne, difendendolo anche contro gli attacchi dei tanti, troppi, opinionisti e giornalisti che lo hanno immeritatamente criticato, per poi osannarlo quando è risultato decisivo. Addirittura qualcuno ha fatto anche una parodia sul suo cognome chiamandolo “Insignificante”. Quando ho condiviso con mio marito il dispiacere per l’infortunio subìto da Lorenzo, Gennaro mi ha fornito una serie di informazioni su questo giocatore, che lui conosce da bambino. Mi sono emozionata. E l’emozione di donna del sud mi ha spinto a parlare proprio di Lorenzo che sta riuscendo nella difficile impresa di essere finalmente profeta in Patria.
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Il sostegno di questa redazione per questo figlio di Napoli è stato sempre incondizionato, con i tanti gli articoli incentrati su di lui e le copertine che gli ha dedicato con la sua immagine di fiero napoletano. Adesso che Lorenzo sta lottando per recuperare dal grave infortunio al ginocchio, il nostro appoggio ed incoraggiamento è ancora più forte ed affettuoso. Forza Lorenzo siamo sicuri che tornerai più forte di prima e che diventerai la bandiera del Napoli. Il Napoli ha bisogno delle tue giocate, della tua fantasia e dei tuoi gol. Ti aspettiamo.
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La maglia sulla pelle
di Gennaro Montuori
Sergio Clerici
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uasi ogni anno torna in Italia per riabbracciare i tantissimi amici che ha lasciato un pò ovunque, lungo tutta la Penisola. In campo era l’unico attaccante di cui avevano paura i difensori. Cattivo, grintoso, non mollava su nessun pallone. Stiamo parlando di Sergio Clerici, soprannominato “Gringo”, attaccante dotato di una forza fisica fuori dal comune abbinata ad una grande tecnica. Finte e dribbling ubriacanti, un sinistro micidiale ma anche un destro niente male queste le caratteristiche principali del forte attaccante brasiliano. Nonostante la sua statura segnava tanti gol anche di testa, bravissimo anche sui calci piazzati e straordinario anche negli assist, bravo ad aprire gli spazi di cui beneficiò molto il suo compagno di reparto Giorgio Braglia. Nato a San Paolo del Brasile il 25 maggio 1941, Sergio Clerici arriva in Italia a 19 anni nel 1960, ingaggiato dal Lecco, allora in serie A, squadra con la quale disputò 6 campionati realizzando 70 gol. Dopo sette anni approdò al Bologna: nelle prime 4 gare riuscì a segnare altrettanti gol, poi la crisi degli emiliani lo costrinse ad andare via, passò all’Atalanta con la cui maglia andò 9 volte a bersaglio, poi due anni al Verona, dal 1969 al ‘71, dove realizzò il doppio delle reti, 18. Seguirono due grandissimi campionati a Firenze dove, grazie ai suoi 20 gol, i toscani riuscirono ad ottenere un posto in coppa Uefa. Nel 1973 sbarca a Napoli. Ferlaino, pur di averlo, decide di spendere 350 milioni per un giocatore ormai 32enne. In due anni di militanza, visse i momenti più belli della sua carriera contribuendo notevolmente, con i 36 gol realizzati, ai due fantastici campionati del 1973-74 e 1974-75, quando gli azzurri arrivarono secondi e terzi, sfiorando il tricolore, sotto la guida di Vinicio. Le “vittime” preferite del campione brasiliano, con 6 doppiette, furono Bologna, Cagliari, Ternana, Juve, Inter e Lazio. Tra i suoi ricordi più belli in maglia azzurra, il Gringo ricorda un Fiorentina-Napoli ter-
minato1-1 grazie ad un suo gol al 90’ che consentì al Napoli di mantenere il primato in classifica. La sua prima rete al San Paolo la realizzò all’esordio contro la Juventus con gli azzurri che si imposero per 2-0. Un’altra serata da ricordare in Coppa delle Coppe in Portogallo contro il Porto con gli azzurri che vinsero per 1-0, dando spettacolo, proprio grazie ad una rete di Clerici che risulterà l’eroe della serata. Nonostante i numerosi gol realizzati in due anni, Ferlaino decise di cederlo al Bologna nell’operazioen che portò in azzurro Beppe Savoldi (mister due miliardi), lasciando con l’amaro in bocca tantissimi tifosi napoletani e contro anche la volontà di Vinicio che avrebbe volentieri schierato un attacco formato da Clerici e Savoldi. Ancora oggi, i sostenitori più attempati sono convinti che quell’accoppiata avrebbe regalato il primo scudetto al Napoli, con dieci anni di anticipo. Gringo chiuse la sua avventura in Italia con la Lazio, a 37 anni. Tornato in Brasile, iniziò a fare l’allenatore, guidando anche squadre prestigiose come il Santos. Il 10 aprile del 2006 in occasione degli ottant’anni di storia del Napoli, durante la manifestazione “19262006 - Il Pallone d’oro”, organizzata dalla nostra redazione, Sergio Clerici, insieme a Bruno Giordano, è stato proclamato il miglior attaccante della storia del Napoli da una giuria di esperti e dal voto dei tifosi partenopei sparsi in tutto il mondo. Ancora oggi nonostante siano passati 40 anni i tifosi dell’epoca e tutti coloro che conoscono la storia del Napoli quando lo incontrano non possono fare a meno di chiedergli foto ed autografi ricordandolo come uno dei bomber più prolifici della storia del Napoli. Grazie “Gringo” per l’affetto che ci dimostri ogni anno venendo dal Brasile per venirci a trovare a dimostrazione che anche tu hai la maglia attaccata sulla pelle.
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CLUB CLUB NAPOLI NAPOLI CRISPANO CRISPANO
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l “CLUB NAPOLI CRISPANO” è stato fondato nel Febbraio del 2009. Ospite della serata di inaugurazione è stato l’allora portiere titolare del Napoli: Gennaro Iezzo. La sede del club è in Via Provinciale n.2, e il Consiglio Direttivo è cosi composto: Presidente: Luigi Caputo Vicepresidente: Rosario De Pascale e altri sette collaboratori che ricoprono altri ruoli sono: Carmine Crispino, Pasquale Pellino, Michele Di Lorenzo, Biagio Buonomo, Matteo Di Micco, Antonio Catalano, Biagio Raucci. Oggi il Club è intestato all’amico, emblema e legenda dei tifosi napoletanI: Gennaro Montuori alias Palummella.
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Il Club è supportato da altri numerosi soci che si impegnano fattivamente alle attività che lo stesso promuove anche in collaborazione con altre associazioni e club del territorio. Tra le tante si annovera la manifestazione promossa in collaborazione con l’Associazione “Movimento Giovanile” “TUTTI IN CAMPO PER LA VITA”. Si coglie l’occasione di invitare tutti i tifosi a partecipare alla manifestazione suddetta. Per maggiori informazioni si può contattare il Club Napoli Crispano.
KERIGMA
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MILAN - NAPOLI:
di Mauro Guerrera
La classica con il diavolo nell’inferno del Meazza
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el calcio quando si parla del diavolo si parla del Milan ed il 14 dicembre il Napoli giocherà proprio a Milano, “nell’inferno” del Meazza in una classica del calcio italiano. L’ultima sfida sul campo dei rossoneri ha visto trionfare il primo Napoli di Benitez a distanza di 27 anni dall’ultimo successo ai piedi della Madonnina maturato con due firme d’autore: Giordano e Maradona. Gol di Britos e Higuain per il Napoli, gol della bandiera di Balotelli per il Milan. Ma quella del 22 settembre 2013, fu la serata di Pepe Reina. Il portiere del Napoli parò un rigore ai rossoneri, interrompendo una serie di 22 rigori consecutivi realizzati dall’infallibile Balotelli. La storia di Milan-Napoli, ci racconta che proprio nel mese di dicembre gli azzurri vinsero per la prima volta in casa dei rossoneri. Era il 21 dicembre 1930, quando il Napoli si impose per 3-2. Addirittura c’è anche una partita giocata il giorno 14 dicembre, così come capiterà quest’anno: era la stagione 1986-87 e la partita finì a reti bianche. Ben due volte il Napoli ha affrontato il Milan a San Siro alla quindicesima gior-
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nata: la prima il 22 gennaio del 1978 quando i partenopei si imposero per 1-0 grazie al rigore realizzato da Savoldi al 73’; la seconda il 5 gennaio 1995, gara terminata in parità con i gol di Simone al 73’ e pareggio di Fabio Cannavaro all’87’ al suo primo gol in maglia azzurra. Proprio nella gara del 22 gennaio del 1978, il vero mattatore di quella partita fu Antonio Capone, che in tanti chiamavano il “brasiliano” del Napoli. Addirittura la “Gazzetta dello Sport” il giorno dopo
ironizzò sulla sconfitta del rossoneri parlando di “Undici polli e un Capone”. Ecco come Antonio Capone, ricorda quella giornata storica: “Era il 1978 e il Napoli non vinceva a San Siro da molti anni. Savoldi segnò il rigore ma fui proprio io il vero protagonista. Da solo riuscii a mettere in difficoltà il Milan. Un allenatore come Liedholm fu costretto a cambiarmi marcatura tre volte, cosa mai successa nella storia del calcio. Addirittura Rivera a fine partita venne a complimen-
tarsi con me. Fu un’emozione grande quando i numerosissimi tifosi dagli spalti cominciarono ad invocare il mio nome. Giocare a San Siro per un calciatore è come per un attore esibirsi alla Scala”. Napoli e il Milan si sono incontrati, tra Campionato e Coppa Italia, per ben 150 volte. Il Napoli ha vinto 41 volte, il Milan 62, mentre i pareggi in tutto sono stati 47. Il Milan ha realizzato 218 gol contro i 163 del Napoli. Sono invece 75 i precedenti in casa del Milan. Il Milan si è imposto 35 volte (3 in Coppa Italia), il Napoli 14 (1 in Coppa Italia) compresa la vittoria a tavolino nella stagione 1933-34, 26 sono stati, invece, i pareggi (3 in Coppa Italia). I gol segnati dai rossoneri sul campo amico sono stati 131 mentre 74 sono state le reti messe a segno al Meazza dagli azzurri. Tra i fuoriclasse che hanno dato lustro agli incontri tra Milan e Napoli, ricordiamo Vojak e Vinicio per il Napoli e Van Basten per il Milan, che guidano la classifica dei marcatori di questa sfida con sette reti. Diego Maradona si è fermato a quota sei. Per restare in tema di reti va detto che Al-
tafini è stato l’unico calciatore a segnare con entrambe le maglie, sia a San Siro che al San Paolo. La prima sfida in terra lombarda fu giocata nel 1927: il 2 ottobre del 1927, nello stadio “Arena Civica” di Milano, il Napoli rimediò una sonora sconfitta per 5-1, per gli azzurri fu Attila Sallustro a salvare l’onore. Le sfide degli anni trenta, hanno consegnato alla storia un bilancio in netta parità, anche se il Napoli di Garbutt e del mitico Sallustro andò a vincere a Milano per ben quattro volte. Quello degli anni quaranta invece, per il Napoli è stato un bilancio fallimentare: una sola vittoria e cinque sconfitte. Non andò meglio negli due decenni successivi, anche se nel campionato 1956-57 il Napoli ottenne una memorabile vittoria contro il Milan di Schiaffino per 5-3: alla fine del primo tempo il Napoli giùà conduceva per 5-0 con le doppiette di Vinicio e Pesaola e il gol di Posio. Gli anni settanta e ottanta hanno regalato qualche soddisfazione in più ai tifosi partenopei, grazie soprattutto al Napoli di Vinicio e a quello di Maradona.
A cavallo degli anni ottanta e novanta, Milan-Napoli era la sfida scudetto in quella che per tre campionato fu una lotta all’ultimo respiro tra il Milan “olandese” dei vari Gullit, Van Bastan e Rijkaard ed il Napoli “sudamericano” di Maradona e Careca. Dopo gli anni bui del post-Maradona, è toccato al Napoli di De Laurentiis riportare in Serie A le avvincenti sfide con i rossoneri. I sette precedenti al San Paolo, con il produttore cinematografico alla guida del club partenopeo, si sono chiusi con tre vittorie del Napoli, tre pareggi e una vittoria del Milan. Le sette gare disputate al Meazza, invece, hanno fatto registrare tre vittorie dei rossoneri, altrettanti pareggi e una vittoria del Napoli, quella della scorsa stagione. La sfida tra azzurri e rossoneri, purtroppo, negli ultimi 25 anni ha assunto i contorni di una gara tra nobili decadute e l’augurio è che questo match torni ad essere quella partita avvincente che poteva valere lo scudetto magari con un nuovo Maradona in maglia azzurra anche se questo sembra davvero fantacalcio.
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SERIE A 2014/2015
10a giornata - 1 novembre 2014
il film di
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NAPOLI ROMA
2 0
IL TABELLINO: NAPOLI: Rafael, Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Jorginho, David Lopez (dal 35ʼ s.t. Inler), Insigne (dal 26ʼ s.t. Mertens), Hamsik (dal 20ʼ s.t. Gargano), Callejon, Higuain (Colombo, Andujar, Henrique, Britos, De Guzman, Mesto, Michu, Radosevic, Zapata). All. Benitez.
ROMA: De Sanctis, Torosidis (dal 37ʼ s.t. Ljajic), Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas, Pjanic, Keita, Nainggolan, Gervinho, Totti (dal 19ʼ s.t. Destro), Florenzi (dal 19ʼ s.t. Iturbe) (Skorupski, Cole, De Rossi, Paredes, Ucan, Somma, Emanuelson, Calabresi, Sanabria). All. Garcia.
MARCATORI: Higuain al 3ʼ p.t.; Callejon al 40ʼ s.t. - ARBITRO: Tagliavento di Terni - NOTE: Espulso al 38' s.t. Cigarini (A)per doppia ammonizione. Al 47' s.t. Sportiello para un calcio di rigore a Higuain. Ammoniti: Holebas, Maggio, Florenzi, David Lopez, Nainggolan per gioco scorretto. Recuperi: 0ʼ p.t.; 5ʼ s.t.
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EUROPA LEAGUE 2014/2015
4a giornata - 6 novembre 2014
il film di
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NAPOLI 3 YOUNG BOYS 0
IL TABELLINO: NAPOLI: Rafael, Mesto, Henrique, Koulibaly, Britos (dal 37ʼ p.t. Ghoulam), Gargano, Inler, Mertens, De Guzman, Insigne (dal 28ʼ s.t. Callejon), Zapata (dal 34ʼ s.t. Higuain). (Andujar, Jorginho, Maggio, Albiol). All. Benitez.
YOUNG BOYS: Mvogo, Hadergjonaj, von Bergen, Vilotic, Rochat, Sanogo Junior, Steffen, Gajic (dal 15ʼ s.t. Kubo), Berton, Nuzzolo (dal 15ʼ s.t. Nikci), Hoarau (dal 23ʼ s.t. Afum). (Wolfli, Lecjaks, Zarate, Sutter). All. Forte.
MARCATORI: De Guzman al 46ʼ p.t., al 20ʼ e al 39ʼ s.t. - ARBITRO: Hansen (Danimarca) - NOTE: Nessun ammonito. Spettatori 12mila circa. Angoli 10-3. Recuperi: p.t. 3ʼ; s.t. 3.
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SERIE A 2014/2015
11a giornata - 9 novembre 2014
il film di
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FIORENTINA 0 NAPOLI 1
IL TABELLINO: FIORENTINA: Neto, Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Savic, Alonso (dal 38' s.t. Pasqual), Mati Fernandez, Aquilani (dal 20' s.t. Pizarro), Borja Valero, Cuadrado, Babacar, Ilicic (dal 28' s.t. Gomez). (Tatarusanu, Richards, Badelj, Vargas, Marin, Kurtic, Joaquin, Basanta, Lazzari). All.: Montella.
NAPOLI: Rafael, Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam, David Lopez, Jorginho, Callejon, Hamsik (dal 30' s.t. De Guzman), Insigne (dal 25' p.t. Mertens), Higuain (dal 40' s.t. Henrique). (Colombo, Andujar, Britos, Mesto, Gargano, Inler, Zapata). All. Benitez.
MARCATORI: Higuain al 16' s.t. - ARBITRO: Valeri di Roma - NOTE: ammoniti Koulibaly (N) per c.n.r., Ilicic (F), Savic (F), Jorginho (N), Henrique (N), Cuadrado (F) per gioco scorretto. Angoli: 7-5 per la Fiorentina. Recupero: 3' pt; 4' st.
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SERIE A 2014/2015
12a giornata - 23 novembre 2014
il film di
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NAPOLI 3 CAGLIARI 3
IL TABELLINO: NAPOLI: Rafael, Maggio, Henrique, Koulibaly, Ghoulam, Gargano, Inler (18' st D. Lopez), Callejon, De Guzman (37' st Britos), Hamsik, Higuain. (Andujar, Colombo, Albiol, Mesto, Radosevic, Zapata). All.: Benitez.
CAGLIARI: Cragno, Pisano (37' st Capuano), Rossettini, Ceppitelli, Balzano, Dessena (32' st Donsah), Crisetig, Ekdal, Ibarbo (45' st Caio Rangel), Cossu, Farias. (Carboni, Murru, Benedetti, Capello, Joao Pedro, Longo). All.: Zeman.
MARCATORI: 11' Higuain (N), 30' Inler (N), 38' Ibarbo (C), 2' st e 23' st Farias (C), 17' st De Guzman (N). ARBITRO: Tommasi di Bassano del Grappa - NOTE: Ammoniti Farias, Pisano (C), Koulibaly (N). Angoli 6 a 4 per il Napoli. Recupero: 1' pt; 4' st.
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EUROPA LEAGUE 2014/2015
5a giornata - 27 novembre 2014
il film di
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SPARTA PRAGA 0 NAPOLI 0
IL TABELLINO: SPARTA PRAGA: Stech, Kaderabek, Brabec, Holek, Costa, Husbauer (72' Prikryl), Marecek, Matejovsky (90' Vacek), Dockal, Lafata, Krejci; Lafata. (A disp.: Vorel, Pamic, Svejdik, Kovac, Schick). All. Lavicka.
NAPOLI: Rafael, Mesto, Albiol, Koulibaly, Britos, Gargano, Lopez, Callejon, Jorginho (77' Ghoulam), Hamsik, Higuain (69' Zapata). (A disp.: Andujar, Henrique, Maggio, Inler, De Guzman). All. Benitez.
ARBITRO: Marriner (Inghilterra) - NOTE: ammoniti Matejovsky (S), Brabec (S), Britos (N). Spettatori: 12.000 circa. Angoli: 5-3 per lo Sparta Praga. Recupero: 1' pt; 3' st.
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SERIE A 2014/2015
13a giornata - 1 dicembre 2014
il film di
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SAMPDORIA 1 NAPOLI 1
IL TABELLINO: SAMPDORIA: Romero, De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Mesbah, Rizzo (dal 34' s.t. Gabbiadini), Palombo, Obiang (dal 1' s.t. Duncan), Soriano (dal 25' s.t. Krsticic), Okaka, Eder. (A disp.: Viviano, Da Costa, Fedato, Gastaldello, Cacciatore, Regini, G. Sansone, Bergessio). All. Mihajlovic.
NAPOLI: Rafael, Maggio, Albiol, Koulibaly, Britos (dal 13' s.t. Mertens), Inler (dal 18' s.t. Jorginho), D. Lopez, Callejon, Hamsik (dal 34' s.t. Zapata), Ghoulam, Higuain. (A disp.: Andujar, Colombo, Mesto, Henrique, Radosevic, De Guzman, Gargano). All. Benitez.
MARCATORI: Eder (S) al 12' s.t., Zapata (N) al 47' s.t. - ARBITRO: Rocchi di Firenze - NOTE: Spettatori 2.972. Angoli 10-6 per la Sampdoria. Ammoniti: Britos (N), Obiang (S), Romagnoli (S), Inler (N) per gioco scorretto, Soriano (S) per comportamento non regolamentare Espulso Koulibaly (N) per somma di ammonizioni. Recuperi: 0' pt, 4始 st.
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SERIE A 2014/2015
14a giornata - 7 dicembre 2014
il film di
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NAPOLI EMPOLI
2 2
IL TABELLINO: NAPOLI: Rafael, Maggio, Albiol, Henrique, Ghoulam, Jorginho, D. Lopez, Callejon, Hamsik (17' st Higuain), Mertens (25' st De Guzman), Zapata (38' st Gargano). (A disp.: Andujar, Colombo, Britos, Luperto, Inler, Radosevic). All.: Benitez.
EMPOLI: Sepe, Hysaj, Tonelli, Rugani, Mario Rui (28' st Barba), Vecino, Valdifiori, Croce (17' st Laxalt), Verdi (33' st Zielinski), Maccarone, Tavano. (A disp.: Pugliesi, Bassi, Bianchetti, Moro, Signorelli, Mchedlidze, Pucciarelli, Aguirre). All.: Sarri.
MARCATORI: 19' Verdi (E), 8' st Rugani (E), 22' st Zapata (N), 27' st De Guzman (N) - ARBITRO: Cervellera di Martina Franca - NOTE: Spettatori 30.128. Angoli 9-2 per il Napoli. Ammoniti: Maggio, Albiol (N); Laxalt (E) Espulso Sarri (E). Recuperi: 0' pt, 5始 st.
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L E
T I F
ANGELA ESPOSITO v Terzo appuntamento con le Tifose doc. Anche in questo mese sfida a colpi di curve tra Angela e Marisa, due ragazze dallo sguardo malizioso, con le idee ben chiare, da come potrete capire dalla loro
C
urve mozzafiato, sguardo malizioso e penetrante, una sensualità innata, così si presenta Angela Esposito, vulcanica mora della quartiere Sanità, il cuore di Napoli. Ventisette anni, fisico scolpito, culla il sogno di potere entrare nell’affascinante mondo della moda. Il ballo nel suo DNA l’ha portata a diventare una gettonatissima interprete del burlesque che la vede protagonista nei più importanti locali della penisola. Una ragazza del quartiere Sanità, per quanto appartenente al gentil sesso, non può non essere contagiata da una “malattia” che si chiama Napoli come lei stessa ci racconta: “La nostra non è una semplice passione, è qualcosa di viscerale che ci accompagna durante tutta la settimana fino al giorno della partita. Appena posso scappo allo stadio anche se i miei impegni professionali mi portano spesso in giro per l’Italia, ma dagli spalti o davanti ad un televisore, quando gioca il mio Napoli tutto passa in secondo piano”. Una ragazza bella quanto semplice come testimonia il suo passatempo preferito: “Il mio tempo libero mi piace dedicarlo alla famiglia ed agli amici che sono i veri punti di riferimento nel nostro quotidiano chiaramente sempre quando non gioca il Napoli…”.
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F O S I N E di Isabella Perrone
s MARISA CARDINALE presentazione. A decretare la vittoria di una delle due sarete, come al solito, voi lettori attraverso i voti che esprimerete sul sito www.tifosinapoletani.it nell’apposita sezione “vota la tifosina”.
B
ella, giovane, determinata e con le idee chiare per dimostrare che oltre all’aspetto fisico c’è di più. Marisa Cardinale, l’altra mora terribile di questo mese. Bellezza mediterranea pronta a farsi spazio nel mondo della moda e dello spettacolo, ventiquattrenne, laureata da poco in Neuropsicomotricità dell’età evolutiva, la bella Marisa si divide tra le tante passioni danza, sport e il mondo della moda e dello spettacolo. E’ diventata modella per gioco, ha iniziato partecipando alle finali nazionali di vari concorsi di bellezza, da Miss Europa a Miss Italia per poi arrivare al piccolo schermo con tanti spot pubblicitari , che l’hanno vista protagonista. Tra le tante passioni il calcio ed il Napoli, di cui si dichiara una grandissima tifosa: “In genere seguo gli azzurri in tivvù ma appena posso, vado allo stadio perché l’atmosfera ed il modo di vivere la partita dagli spalti ti mette dentro sensazioni ed emozioni difficili da spiegare”.
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LO SPAZIO DEI TIFOSI
La rubrica è gentilmente offerta da
Il piccolo Francesco Pio Rota di Casoria tifa Napoli
Nello il supertifoso del Napoli
Teresa la gioia di Ciro e Nonnamà appassionata del Napoli
Il piccolo Christian D’Ambrosio detto “Trapanariello” impazzisce per il Napoli Il piccolo Alberto Paribello già fedelissimo del Napoli
Mario Pesce insieme a Padre Ignazio Suarez, e alla signora Giovanna De Luca, entrambi tifosi del Napoli, augurano Buon Natale a tutti i tifosi napoletani e alla Signora Jacqueline De Laurentiis
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LO SPAZIO DEI TIFOSI
La rubrica è gentilmente offerta da
Ciro D’Agostino con Zuniga uno dei suoi idoli
Ignazio e Costanza innamorati del Napoli che già pensano al loro matrimonio
La piccola Valeria Bianco gia tifosissima come papà Luigi
Ivan da Casoria fedelissimo del Napoli
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Antonio e Mimmo grandi tifosi partenopei nella gioia e nel dolore Thomas Russo piccolo ma gia tifoso del Napoli come mamma Rita
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