OTTICA
Di Mella
Ottici dal 1962 ESAME DELLA VISTA COMPUTERIZZATO
Gli sponsor di questo numero:
Direttore
Gennaro Montuori Vice Direttore
Nastasia Spina
II CENTRO COMMERCIALE cop. AL CENTRO
Hanno collaborato:
III TRASMISSIONE cop. TIFOSI NAPOLETANI
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F. Autiero M. Carratelli I. Perrone
EDITORIALE
In redazione:
Cinzia Montuori
LAURENTIIS: 6 DEDIECI ANNI DI STORIA
Le foto a bordo campo sono di:
Raffaele Esposito
LORENZO 12 EVVIVA “IL MAGNIFICO”
Le foto di studio sono di:
Vittorio Cangiano
36 FIORENTINA-NAPOLI 40
NAPOLI-CAGLIARI
Progettazione grafica, e impaginazione di:
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Gennaro Uccello Copertina e poster:
Antonio Uccello supporto web:
Match Winner Group info@matchwinnergroup.it 081.19739656 Per la pubblicità su questo mensile rivolgersi alla redazione di:
Tifosi Napoletani MUGNANO (NA) Via Cesare Pavese, III trav. 2/A tel/fax 081 745 14 33 Gli articolisti forniscono la propria prestazione a titolo spontaneo, gratuito e assumendosi la responsabilità.
Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 4267/92 del 28/3/92. Stampato presso:
LA BUONA STAMPA s.r.l.
TATTICAMENTE PARLANDO...
44 SAMPDORIA-NAPOLI
MAGLIA SULLA PELLE 22 LAGIUSEPPE VOLPECINA 48 NAPOLI-VERONA
28 IL TRIONFO DI ROMA 30 LA FOTO DEL MESE CALCIATORE 32 IL DEL MESE:
52 DAAVITTIMA CARNEFICE 57 LO SPAZIO DEI TIFOSI
DRIES MERTENS
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IV ARREDAMENTI cop. ENRICO ESENTE retro EURONICS post. GRUPPO TUFANO retro IL CORMORANO post.
5 SECORTEX COLLEZIONI ARGENTO 10 JAMBO1 E. LECLERC 11 MINA SPORT HOTEL 16 GRAND IL SARACENO 17 CYCAS LA REGINA 20 PIZZERIA DEI TRIBUNALI 21 SUD TRASPORTI 26 RISTORANTE-PIZZERIA PRINCIPE UMBERTO 27 SCOMMESSE PUNTO SNAI 31 C A D 34 HOTEL MILLENIUM 35 DIVAN LETTO E 38 CARBOIL LA VIA EN ROSE VIAGGI E 39 PIZZA PANUOZZO 42 RISTORANTE WHITE CHILL OUT 43 PIZZERIA ADD’ E GUAGLIUN 46 ILALCOMMERCIO RIONE SANITÀ 47 ILALCOMMERCIO RIONE SANITÀ PANINOTECA 50 PIZZERIA DREAM VIEW CAMPI 51 ...AI FLEGREI 56 I LOVE YOU NAPOLI
C
’eravamo lasciati nella settimana dell’attesissima sfida contro la Fiorentina. Ebbene il Napoli ha stravinto meritatamente conquistando la quinta coppa Italia della storia, come tutti ben sapete gli incidenti prima della gara non hanno dato la possibilità alla nostra tifoseria di festeggiare come si doveva. La stagione si è conclusa con la qualificazione in champions attraverso i preliminari, questo è l’ultimo numero della stagione poi ci rivedremo a settembre con la speranza che il nostro Napoli sia ancora più competitivo.Si fanno al momento tantissimi nomi e come tutti ben sapete a me piacciono i fatti,attendo con fiducia in attesa di un grande Napoli come vogliono tutti i tifosi napoletani. Siamo a poche ore dall’inizio dei mondiali in Brasile,c’è un gran fermento soprattutto per la convocazione del nostro Insigne ed anche di Ciro Immobile anch’egli campano,per essere precisi di Castellammare di Stabia. E ovvio che il nostro augurio si estende su tutti gli azzurri in particolare con mister Prandelli che ha avuto il coraggio di non subire la sudditanza delle grandi. Ritornando al nostro Napoli non possiamo dimenticare tutti gli altri azzurri che presenzieranno in tantissime nazionali,il mio augurio a tutti e che possano disputare un mondiale ad alto livello,ovviamente il nostro cuore è con la nostra nazionale e quando l’inno di Goffredo Mameli si alzerà tutti dobbiamo essere orgogliosi. Ho sempre sostenuto che i napoletani e i campani tutti e tutti i sudisti non dovrebbero tifare altre squadre allo stesso modo dico a tutti gli italiani campani compresi di non cadere nella trappola del non sentirsi italiani anche perché Napoli è una delle città più rappresentative d’Italia, secondo il mio parere.
Ripeto per essere competitivi su più fronti il Napoli nella prossima stagione dovrà presentare una rosa più competitiva, ma per far si che ciò accada sarà assolutamente necessario intervenire sul mercato acquistando giocatori, almeno tre top player, nell’augurarvi buone vacanze vi auguro una buona lettura degli articoli che troverete in questo numero e vi rinnovo il consueto appuntamento televisivo tutti i giovedì fino all’ultimo giovedì di Giugno, a partire dalle 20:45, in onda dagli studi di Tv Luna Napoli, canale 14 del digitale terrestre e canale SKY 920 Napoli Mia TV, con le varie repliche del venerdì e del sabato. La trasmissione più seguita dal tifo partenopeo, con un parterre ricco di illustri ospiti. La trasmissione sarà visibile su tutti i canali del bouquet Tv Luna (LunaSport, LunaMovie, LunaSat) e in streaming live sul sito www.tifosinapoletani.it. , sul canale 680 per la regione Lazio, e 602 per il Salento. Un augurio particolare ai 23 che partiranno per il Brasile che sono: Buffon, Perin, Sirigu, Abate, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Darmian, De Sciglio, Paletta, Aquilani, Candreva, De Rossi, Marchisio, Thiago Motta, Parolo, Pirlo, Verratti, Balotelli, Cassano, Cerci, Immobile, Insigne. Come sempre, dal profondo del cuore Forza Napoli e... Forza Italia!
Due momenti importanti: la Prima Comunione di Martina l’orgoglio di Carmine e Rita con il nonno e la sorella Anna e il giorno del Battesimo della piccola Costanza
DE LAURENTIIS: DIECI
L’
intensa attività nel cinema (82 film prodotti dal 1977, compresi sedici “cinepanettoni”) e i dieci anni nel calcio alla presidenza del Napoli, salvando il club dal fallimento e riportandolo rapidamente in serie A sino a conquistare le prime posizioni della
classifica partecipando ai tornei europei (tre volte in Champions), sono valsi ad Aurelio De Laurentiis, venticinquesimo presidente del Calcio Napoli, la laurea honoris causa dell’American University di Roma. Il giorno dopo ha festeggiato il suo sessantacinquesimo compleanno (24 maggio) al ristorante ischitano “Le
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ANNI DI STORIA di fumarole” sui Maronti, spaghetti alle cozze, pollo alla brace, crostata di fragole. Dopo avere superato i due anni in serie C e sofferto poco in serie B, col ritorno in serie A De Laurentiis ha chiuso in attivo ogni bilancio annuale (l’ultimo utile è stato di sei milioni di euro) inserendo il Napoli nei pochi club virtuosi del calcio europeo. Nessuno potrà dimenticare l’estate del 2004 quando il Napoli divenne un fantasma, un storia che
Mimmo Carratelli
sfumava nei tribunali e una squadra che non c’era più. Mentre eravamo al cimitero delle promesse e delle speranze, alle 9 del mattino del 24 agosto, un martedì, si materializzò, giungendo da Los Angeles e acquartierandosi all’Hotel Quisisana di Capri, il produttore cinematografico Aurelio De Laurentiis che al Tribunale di Napoli, sezione fallimenti, offrì sull’unghia 25 milioni di euro per avere il club azzurro continua a pagina seguente
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in serie C. Il 6 settembre, un lunedì, a una settimana dall’inizio dei campionati, la Fallimentare consegnò il Napoli a De Laurentiis per una sessantina di miliardi di lire. L’uomo si buttò nella pazza avventura con Pier Paolo Marino e Gianpiero Ventura, poi con Edy Reja. Nei primi due anni, conclusi con la conquista della serie B, impegnò 50 milioni di euro fra l’acquisto del titolo sportivo dalla Fallimentare, l’assunzione di due allenatori, l’ingaggio di 47 giocatori. De Laurentiis disse che Marino era il suo Maradona
e Reja era il suo Clint Eastwood. Al quarto anno di presidenza riportò il Napoli in serie A. In sette anni nella massima divisione ha cambiato quattro allenatori: da Reja a Donadoni, da Donadoni a Mazzarri, infine Rafa Benitez nell’ultima stagione. Da quando ha assunto la presidenza, De Laurentiis ha acquistato 112 giocatori. Furono 33 al primo anno quando il Napoli cominciò da zero in serie C e non c’erano neanche i palloni per gli allenamenti. I colpi migliori furono quelli di Calaiò (costato 2,9 milioni e rivelatosi l’arciere delle promozioni azzurre, 40 reti in 112 partite), Pià, Roberto Sosa (pagato 450mila euro e giunto a 29 anni), Gennaro Iezzo, protagonista della scalata alla serie B. Nel secondo anno di C, gli acquisti furono 14 (Bogliacino fu il migliore). Nell’anno della serie B (2006-07) arrivarono 7 giocatori tra cui Paolo Cannavaro, Bucchi, De Zerbi e Domizzi. Tornato in serie A, tra i 10 acquisti giunsero Lavezzi (ingaggiato per
112 giocatori acquistati in dieci anni
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6 milioni, ceduto al Paris Saint Germain per 30 dopo cinque anni in azzurro e 188 gare), Hamsik (5,5 milioni), Gargano e Zalayeta, i colpi messi a segno da Pierpaolo Marino. Al secondo anno in A, 7 nuovi giocatori, tra i quali Denis (8 milioni) e Maggio (8 milioni). La campagna-acquisti per il campionato 2009-10 portò 6 nuovi giocatori, ma di qualità, tra cui Quagliarella, De Sanctis, Zuniga (costato 8,5 milioni), Campagnaro, Cigarini. L’anno successivo il gran colpo con Cavani (17 milioni pagati al Palermo, rivenduto al Paris Saint Germain per 64 milioni dopo tre anni in azzurro, 138 gare e 104 gol) e cinque altri nuovi giocatori. Al quinto anno in serie A (2011-12) gli acquisti furono 12 con gli arrivi di Inler, Pandev, Dzemaili, Fernandez, Britos. Pochi ritocchi l’anno dopo, 4 arrivi, tra i quali Behrami e Mesto. Con Benitez (2013-14) una vera rivoluzione, 13 acquisti tra cui Higuain, Mertens, Callejon, Albiol, Reina, Henrique. Quello di Quagliarella (18.500.000 euro) fu il primo acquisto costoso di De Laurentiis, ceduto dopo un anno (37 partite, 11 gol) alla Juventus per 15 milioni. Sotto la presidenza De Lauentiis, dopo i due anni di C e l’anno in serie B, il Napoli in serie A si è piazzato ottavo, dodicesimo, sesto, terzo, quinto, secondo e ancora terzo vincendo due volte la Coppa Italia. Per i risultati raggiunti e la positiva conduzione economica, De Laurentiis si aggiunge ai grandi presidenti del Napoli che sono stati Giorgio Ascarelli, Achille Lauro, Roberto Fiore, Corrado Ferlaino, l’unico a vincere lo scudetto (due volte) e la Coppa Uefa dopo avere ingaggiato Maradona.
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EVVIVA LORENZO “I
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rinta, classe e fantasia. Un destro naturale. La capacità di saltare l’uomo con un dribbling secco e fulmineo, di trovare il guizzo vincente negli ultimi trenta metri e di mandare a segno i compagni. Qualità più uniche che rare le sue, che lo rendono inevitabilmente un patrimonio del calcio italiano. Con le sue finte ubriacanti, con quel tiro a giro e quegli agganci alla palla fatti con disinvoltura il numero 24 di casa Napoli è riuscito a far dimenticare il Pocho Lavezzi, rivelandosi uno dei giocatori più importanti della nostra squadra del cuore. Stiamo parlando ovviamente di Lorenzo Insigne, napoletano di Frattamaggiore. Ognuno di noi vorrebbe coronare il sogno di vestire la maglia della propria città, unitamente a quell’altro azzurro della Nazionale e magari di segnarci anche qualche gol proprio come è capitato a lui. Ecco perché Lorenzo è l’orgoglio di tutti noi napoletani. Dopo una stagione vissuta ad alti ritmi, all’Olimpico di Roma nella finalissima di Tim Cup è entrato nella storia del club in quanto unico calciatore ad aver segnato una doppietta in una finalissima di Coppa
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IL MAGNIFICO” di
Gennaro Montuori settore delle giovanile degli azzurri. Nel 2008 esordì nella Primavera dove mise a segno nel torneo 2009-2010 ben 15 reti e due centri nel Torneo di Viareggio 2010. Nelle amichevoli estive del 2009, sotto la direzione tecnica di Donadoni, esordì in prima squadra. All’indomani dell’esordio del tecnico bergamasco il neo-allenatore Walter Mazzarri gli regalò l’esordio in serie A nella trionfale trasferta di Livorno del gennaio del 2010. continua a pagina seguente
Italia, vinta soprattutto grazie ai suoi gol, che ci permetteranno di sfidare nuovamente a duello la Juventus nella finale di Supercoppa italiana. Quest’anno Lorenzo ha segnato in tutte le competizioni a cui ha preso parte, campionato, Coppa Italia, Champions League ed Europa League. È stato anche capitano del Napoli, dopo l’infortunio occorso ad Hamsik, il giusto riconoscimento per questo ragazzo qualche volta bersagliato da qualche critica e da qualche fischio. Si dice che i napoletani in patria non sono mai profeti, ma questa storia deve cambiare. Per me non è una sorpresa vederlo giocare in prima squadra, avendo avuto modo di ammirare le sue qualità fin da quando era piccolo. Segnava gol straordinari anche da centrocampo. È andato avanti con le proprie forze e con le proprie capacità, superando i boicottaggi di qualche pseudo-allenatore delle giovanili. L’avventura di Lorenzo nel Napoli è iniziata nel 2006 all’età di 15 anni, quando il club lo acquistò dall’Olimpia Sant’Arpino. Entrò così a far parte del
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Finì poi la restante parte della stagione in Lega Pro Prima Divisione tra le fila della Cavese dove realizza soltanto 10 presenze. L’anno dopo passò al Foggia, sempre in terza serie. Con la compagine rossonera segnò ben 19 reti in campionato e 7 nella Coppa Italia Lega Pro. Il 2011 fu l’anno della consacrazione per la sua carriera. Il folletto di Fratta Maggiore, salì di serie e passò al Pescara in serie B. Sotto la guida del tecnico boemo Zdenek Zeman, Insigne fu tra i protagonisti della promozione del club abruzzese in serie A chiudendo il campionato con 28 centri stagionali, con la qualifica di vice-capocannoniere della serie alle spalle di Ciro Immobile suo compagno di squadra e con un bottino di 14 assist. Al gran Galà del Calcio AIC vinse il premio di miglior giocatore dell’anno della serie B. La grande annata col Pescara gli regalò l’accesso all’Under 21 e di li a poi alla Nazionale maggiore . Scaduti i tempi del prestito fece ritorno al Napoli. Firmò la
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sua prima rete nelle gare ufficiali nella partita interna contro il Parma, subentrando a Edinson Cavani fissando il risultato sul 3-1. Nella stessa settimana esordì anche sul palcoscenico europeo affrontando L’Aik al San Paolo nella fase a gironi d’Europa League. Segnò anche contro Genoa e Milan. Contro il Palermo marcò il quarto cartellino stagionale in occasione del quale il più piccolo dei fratelli Roberto debuttò al suo fianco. L’ultimo gol di quel campionato lo siglò invece contro il Cagliari, tiro a giro all’incrocio dei pali che contribuì a regalare al Napoli l’aritmetica qualificazione in Champions League. Chiuse la stagione con 5 reti. A fine anno il funambolico esterno prolungò il contratto fino al 2018. Quest’anno Lorenzo ha realizzato il suo primo gol in Champions League contro il Borussia Dortmund su calcio di punizione, rete da cineteca che ha permesso agli azzurri di blindare la vittoria sui tedeschi. Ci ha preso gusto a segnare nelle com-
petizione europea e ha ripetuto l’opera nella gara interna contro lo Swansea in Europa League. In campionato Benitez ne ha esaltato le qualità tecniche e il folletto azzurro ha segnato il suo primo gol di questo campionato contro il Verona, e altri due centri contro l’Atalanta e la Sampdoria. È stato convocato da Prandelli nei 23 che partiranno per il Brasile sono convinto che darà il suo contributo a questa nazionale e, come avevo previsto, Prandelli non si è fatto influenzare dai
mass-media in quanto allenatore che apre a tutti i club e non subisce la sudditanza di Milan, Inter e Juventus. A rappresentare Lorenzo nella mia trasmissione c’è spesso Fabio Andreotti, suo procuratore, che dimostra di gestirlo con professionalità, amicizia, rispetto e passione. Una garanzia indiscutibile per il giovanotto partenopeo. Oggi Lorenzo ha trovato ancora di più la sua dimensione, avendo al suo fianco una donna che gli ha regalato la gioia di diventare padre.
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Il sogno della tua vita
TATTICAMENTE L
DALLA STAGIONE CONCLUSA ALLE ASPETTATIVE DI MERCATO
a stagione 2013-14 del Napoli si è conclusa con la conquista del terzo posto e la vittoria in Coppa Italia. Non possiamo chiamarla annata negativa, ma indubbiamente ci si aspettava qualcosa di più. Il Napoli in Europa, in particolare in Champions, ha fatto benissimo ma questo conta relativamente, in quanto a mio parere, avrebbe potuto vincere l’Europa League. I 24 punti dietro la Juventus, troppi per una squadra che doveva lottare per lo scudetto, dicono che il campionato del Napoli non è stato esaltante, anche se la lettura di questo distacco va fatta tenendo conto della supremazia della squadra Campione d’Italia e dell’incredibile stagione disputata, chiusa con il raggiungimento del 3° titolo consecutivo, con record di punti (102 per l’esattezza, record che difficilmente si eguaglierà o supererà ) e di vittorie in un campionato a 20 squadre. Benitez, tuttavia, mette in bacheca la Coppa Italia vinta contro la Fiorentina e ha gettato le basi per la prossima stagione calcistica. Per la squadra di De Laurentiis è il secondo successo nella competi-
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zione nazionale nel giro di due anni, dopo la vittoria del 2012 contro la Juventus. Certo è, che una squadra come il Napoli, non si può accontentare di vincere solo questa competizione ma non è da sminuirne la vittoria, arrivata in un anno dove si è cambiato moltissimo e che tra l’altro permetterà di disputare la Supercoppa Italiana ancora una volta contro la Juventus. La vittoria della quinta Coppa Italia ha portato con se anche un avvenimento triste e molto spiacevole. La finale di Coppa tra Fiorentina e Napoli doveva essere una giornata di festa e di gioia per tutti, ma purtroppo, cosi non è stato. Non mi divulgherò molto su questo brutto episodio che non c’entra niente con la passione e l’amore che noi abbiamo per questo sport, già si e scritto e detto tanto, dico solo che nessuno cancellerà dai ns. occhi quella finale anomala, iniziata con 45 min. di ritardo tra i fischi all’inno di Mameli e il clima surreale dello Stadio Olimpico di Roma e soprattutto ci rimarrà impressa la sparatoria che ha coinvolto i nostri Ciro Esposito, Gennaro Fioretti e altri ti-
fosi napoletani rimasti feriti prima della partita. Aspettiamo e chiediamo che si faccia chiarezza su tutto ciò che è successo e che ci sia giustizia per Ciro ( che a distanza di un mese, verte ancora in gravi condizioni ) e per gli altri tifosi. Un atto dovuto a questi ragazzi e alle loro famiglie che hanno rischiato di perdere i propri figli per una partita di calcio. Noi amanti di questo sport meraviglioso, ci auguriamo che fatti del genere non si verifichino mai più e che Ciro, Gennaro e gli altri feriti tornino al più presto a tifare per la loro squadra del cuore. Tornando al calcio, il 1°luglio partirà ufficialmente la macchina del calciomercato estivo, che durerà fino al 1°settembre. L’obiettivo sarà quello di ridurre il gap dai bianconeri e per far ciò, bisognerà allestire una squadra competitiva in tutti i reparti. Nel mercato si dovranno combinare vari elementi, Benitez dovrà essere il manager indiscusso della prossima campagna e De Laurentiis insieme a Bigon, dovrà ascoltarlo e fidarsi in pieno di lui. Non ci sarà solo il mercato in entrata, ma anche quello in uscita dove bisognerà sistemare ben 26 calciatori reduci da una stagione in prestito. Si stanno seguendo moltissime piste, dai Top Player ai giocatori funzionali al modulo tattico di Benitez. Per uno che uscirà un altro entrerà. Per il momento la concentrazione maggiore, sembra essere rivolta al centrocampo e all’attacco. Nel frattempo, tra una proposta e l’altra, sarà fondamentale trovare l’accordo sull’ingaggio di Reina per
PARLANDO... di
trattenerlo a Napoli. Tatticamente parlando...a centrocampo ci avviamo ad assistere ad una vera e propria rivoluzione, poiché Behrami e Džemaili sono in partenza. Bisognerà insistere sull’esigenza di prendere almeno un grande giocatore a centrocampo. A mio parere Mascherano, Javi Martinez e Mario Suárez dovranno essere le prime scelte. Occorrerà un mediano Top Player e un altro di buon livello che dovrà affiancarlo, da scegliere tra i vari Gonalons, Sandro, Fernando e altri che si aggiungeranno alla lista. Mascherano sarebbe, indubbiamente, l’uomo che cambierebbe il volto del Napoli, rimane però l’ostacolo dell’ingaggio che si aggira intorno ai 4,5 milioni. L’altra alternativa Top Player è Javi Martinez che ha un ingaggio pari alla metà di Mascherano ma il costo del suo cartellino è elevato, si parla di circa 40 milioni. Dati alla mano Mario Suarez, da un punto di vista economico è il più fattibile dei tre. Per l’attacco i nomi sono quelli del solito Jackson Martínez, seguito da Hernández, Iturbe, Ibarbo, Pazzini, Gilardino.... In difesa dopo l’arrivo di Kouli-
Fortuna Autiero
baly, resta sempre in piedi l’ipotesi di Daryl Janmaat nel caso in cui partisse Maggio. A tenere banco sempre per lo stesso ruolo c’è Arbeola, terzino di spessore anche se non più giovanissimo. Al centro difesa i nomi ruotano sempre intorno a Škrtel, Agger e Vermaelen. La discontinuità è stata la nota negativa di questa stagione, bisognerà trovare la giusta costanza al rendimento del Napoli. Questi appena elencati, sono tutti calciatori che per caratteristiche fisiche, tecniche e mentali si adattano perfettamente alle esigenze di Benitez. Campioni abituati ad entrambe le fasi. Molti di loro sono dei veri e propri trascinatori, con personalità e forte carisma, abituati a sopportare le pressioni delle gare importanti e inoltre in grado di rivestire anche più di un ruolo. La società attraverso questa sessione di mercato dovrà far prevalere e mettere in mostra tutta la sua ambizione, creando una rosa che dovrà essere competitiva ad ogni livello e in ogni ruolo. I grandi campioni in una squadra ben organizzata e ben amalgamata fanno la differenza e da soli
possono portare i 3 punti in partite difficili da sbloccare, come quelle del ns. campionato. Adesso toccherà al presidente fare quello sforzo che tutti si aspettano, per far si che il Napoli faccia il tanto ambito e richiesto sallto di qualità. La campagna acquisti andrà completata in agosto e non bisognerà rimandarla a gennaio. Benitez è un grande allenatore e il completamento della rosa servirà a fargli migliorare l’organizzazione difensiva e a trovare quell’equilibrio tra i 3 reparti che spesso è mancato al Napoli durante il campionato che si è appena concluso. Nell’attesa che inizi la prossima campagna acquisti e fiduciosi che il presidente De Laurentiis regali a Benitez, al Napoli e ai suoi tifosi dei grandi colpi...noi non ci congediamo dal calcio giocato ma apriamo un’altra finestra....quella sul massimo torneo calcistico per squadre Nazionali....con l’augurio che la nostra Nazionale Italiana faccia bene, che il Mondiale brasiliano ci regali partite emozionanti e ci faccia vivere delle spendide serate di gran calcio.
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LA MAGLIA SUL G i u s e p p e VOLPECINA
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iuseppe Volpecina nacque a San Clemente (Caserta). Terzino dai piedi buoni, anche se il suo piede preferito era il sinistro. Cresciuto nelle giovanili della Casertana, dove appena quindicenne debuttò in serie D, nei primi anni della sua carriera giocava da marcatore, per poi diventare un grande terzino di fascia. Nel 77-78 venne acquistato dal Napoli per essere impiegato negli allievi nazionali dove vinse il suo primo scudetto. L’anno successivo il salto di qualità. Passò alla Primavera e conquistò addirittura il suo secondo scudetto. Nel 79-80 debuttò in prima squadra nella gara Torino - Napoli, finita 0-0 Ma a fine anno le presenze del giovane casertano saranno solo 3.
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LLA PELLE di
A soli diciannove anni Volpecina, che era già nel giro della nazionale, venne ceduto inspiegabilmente al Palermo. Con i siciliani giocò 4 strepitosi campionati , indossando la maglia rosanero per 133 volte e nell’ultimo anno realizzò addirittura 6 gol, poi venne acquistato dal Pisa dove vinse il campionato di serie B. Ritornò in serie A, ma questa volta con la maglia del Pisa segnando anche il suo primo gol nella massima serie. Le grandissime prestazioni
Gennaro Montuori
del giovanotto campano riportarono il Napoli sulla pista di un giocatore ormai affermato. Dopo anni di lontananza il club azzurro lo riacquistò nell’86-87, ma questa volta versando dalle casse molto di più. ‘‘Volpe’’ così come lo chiamavano Maradona e compagni, con le sue 35 presenze fu gran protagonista nell’accoppiata Scudetto – Coppa Italia. Le sue sgroppate sulla fascia sinistra facevano impazzire gli avversari. Bravo nel difendere e nell’offendere in campionato distribuì tantissimi assist e realizzò 2 gol contro Atalanta e Juventus. Proprio contro quest’ultima segnò una rete storica. Il Napoli vinse a Torino per 3 reti ad 1 è fu proprio lui a chiudere continua a pagina seguente
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la pratica dell’incontro con il terzo gol. Proprio quel centro fece capire a tutti che il Napoli quell’anno si sarebbe laureato campione d’Italia. La supremazia degli azzurri in campo fu così schiacciante che tutte le antagoniste capirono che non ce n’era per nessuno. Il Napoli era un rullo compressore in particolare su quella fascia sinistra. Peppe giocava in coppia sia con Bruscolotti a destra e lui a sinistra, che con Ferrara col numero 3 e lui con la 2, un ricordo particolare, perché in quel Napoli erano ben 11 i giocatori campani a fare parte di quella splendida rosa e Peppe uno dei protagonisti in assoluto.
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Ancora oggi non riusciamo a spiegarci come mai il Napoli a fine stagione decise di dar via Volpecia e altri due napoletani come Caffarelli e Muro. L’anno successivo a causa di queste partenze il Napoli con una rosa più carente perse uno scudetto quasi vinto nonostante avesse un margine di cinque punti di vantaggio. Poi, ancora un tradimento. Non bastarono le grandi prestazione e la vittoria dello scudetto a farlo rimanere all’ombra del Vesuvio, così a fine stagione fu ceduto al Verona, dove vi giocò due straordinarie annate. Poi passò alla Fiorentina disputando anche qui due fantastiche stagioni. In una di queste perse anche la finale di Coppa Uefa contro la Juventus al Partenio di Avellino. Ebbe poi un feeling di particolare amicizia con Roberto Baggio. Chiuse la sua carriera lì dove l’aveva iniziata, nella Casertana però questa volta in serie B. Voglio concludere questo mio articolo della maglia attaccata sulla pelle con due particolari ricordi per un grande amico come Peppe. Uno è quello di mettere in risalto, che nessun calciatore
nella storia del Napoli ha mai eguagliato il suo record, essendo Peppe l’unico ad aver vinto lo scudetto in prima, seconda e terza squadra- serie A, Primavera e Allievi nazionali. E per finire come dimenticare quando in mia presenza negli spogliatoi festanti per la vittoria dello scudetto, Diego riuscì a far cambiare la canzone a lui dedicata con la par-
tecipazione di tutti i suoi amici ‘‘Oh mamma, mamma, mamma. Oh mamma mamma mamma, sai perché mi batte il corazon. Ho visto Volpecina, ho visto Volpecina wè mammà innamorato so.’’ Grazie Peppe, qualcuno ti ha tradito, ma non la folla napoletana che continuerà ad amarti e averti nei ricordi nella storia dal 1926 ad oggi.
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foto di RAFFAELE ESPOSITO
LA FOTO DEL MESE
Il salto per il Mondiale 30
IL CALCIATORE in collaborazione con
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oti da funambolo, un’ala destrorsa che ha nel tiro a rientrare uno dei principali punti di forza, per non parlare dei suoi slalom ubriacanti, le sue finte sugli avversari, la tecnica, l’agilità e soprattutto la rapidità. Sempre presente in ogni zona del campo, il numero 14 di casa Napoli è stato sicuramente uno dei protagonisti indiscussi di questa stagione. E pensare che approdò all’ombra del Vesuvio tra lo scetticismo generale dei tifosi più scalpitanti. Un cognome da ciclista, anche se col grande Freddy ha in comune probabilmente solo la velocità, ma lui i km li percorre a piedi e non a colpi di pedali. Ha i tratti somatici di un napoletano, eppure è nato a migliaia di chilometri di distanza da qui, ma ormai è uno scugnizzo a tutti gli effetti. In campo ha dimostrato che è possibile superare i limiti della fisica, che si può essere più grandi del proprio metro e sessantanove. Per le evidenti motivazioni è quasi impossibile per lui volare più in alto di tutti in aria di rigore, ma risulta imprendibile quando scappa palla a piede e salta gli avversari come birilli. È proprio quel folletto a dare del filo da torcere agli stampelloni d’aria di rigore. Oltre alla fase offensiva, il giocatore fiammingo dona poi una copiosa dose d’aiuto anche in fase di non possesso. La sua generosità nei ripieghi difensivi e la sua fantasia in fase di costruzione del gioco lo rendo un calciatore formidabile. Predilige la fase realizzativa ma non disdegna di giocare per la squadra. Non a caso elargisce assist a tutto campo, e con la velocità di uno sprinter trova spesso il guizzo giusto negli ultimi trenta metri per creare scompiglio in aria di rigore avversa-
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ria. È il primo colpo della gestione Benitez, anche se l’interesse per il belga risale ai tempi dell’Utrech. L’anno scorso tra le fila del PSV Eindhoven il Napoli di Walter Mazzarri cadde proprio sotto i colpi del calciatore fiammingo. Quella sera per lui un gol di pregevole fattura e tante giocate da grande campione. Fu allora che Bigon e i dirigenti del Napoli stropicciarono gli occhi dinanzi a cotanta bravura. Impossibile non restarne folgorati. Inevitabile la convocazione a Brasile 2014 tra le fila della Nazionale belga. 11 le reti in complessivo in questo campionato, nonostante l’utilizzo centellinato da parte dell’allenatore. Mertens è arrivato all’ombra del Vesuvio a titolo definitivo con un contratto quinquennale che lo legherà al Napoli almeno fino al 2018. Il suo primo gol in maglia azzurra lo ha siglato all’Artemio Franchi, gol pesantissimo, che ha regalato la vittoria agli azzurri sulla Fiorentina; uno due micidiale con Higuain e sinistro chirurgico. Rete stellare fatta di precisione e di coordinazione. Il destino ha voluto che proprio contro la viola il belga marcasse il terzo cartellino dell’incontro che ha permesso al Napoli (nel clima surreale dell’Olimpico) di
DEL MESE di
Nastasia Spina alzare al cielo la quinta coppa Italia della sua storia, dove purtroppo le vie del calcio si sono incrociate con quelle della cronaca. Le ultime reti su azione (tralasciando quindi la realizzazione sul dischetto contro il Cagliari) le ha firmate contro il Verona dove ha anche sfornato due assist al bacio per le marcature di Zapata. E pensare che alle sue prime apparizioni in azzurro risultava un po’ evanescente, ma il bello è che oggi di lui il Napoli non ne può proprio fare a meno. Grazie Dries e in bocca al lupo per i mondiali.
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FINALE COPPA ITALIA TIM 2013/2014
Roma - Sabato 3 Maggio 2014
FIORENTINA NAPOLI
1
Neto Tomović Gonzalo Rodríguez Savić Pasqual (dal 56′ M. Fernández) Pizarro Aquilani (dall’83′ Matri) 28’ Vargas Borja Valero Joaquín (dal 72′ Rossi) Iličič A disp.: Rosati, Diakité, Compper, Bakić, Ambrosini, Wolski, Anderson, Matos. All.: Montella
3
Reina Henrique F. Fernández Albiol Ghoulam Inler Jorginho 11’ 17’ Insigne (dall’82’ Behrami) Hamšík 92’ (dal 64’ Mertens) Callejón Higuaín (dal 71’ Pandev) A disp.: Colombo, Doblas, Réveillère, Britos, Maggio, Zuniga, Mesto, Dzemaili, Zapata. All.: Benitez
arbitro: ORSATI (Schio) NOTE: 69.200 spettatori. Angoli: 3 a 2 per la Fiorentina - Recuperi: 0’ pt, 6’ st.
di Isabella Perrone
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SERIE A 2013/2014
36a giornata - 6 Maggio 2014
NAPOLI CAGLIARI
3
Reina (dal 45’ Colombo) Mesto Fernandez Britos Ghoulam Inler (dal 62’ Duvan) 57’ Dzemaili 33’ rig. Mertens Hamsik Callejòn 43’ Pandev (dal 74’ Radosevic) A disp.: Doblas, Reveillere, Zuniga, Maggio, Henrique, Jorginho, Insigne. All.: Benitez
0
Silvestri Murru Astori Rossettini Pisano (dal 74’ Perico) Ibraimi (dal 55’ Avramov) Eriksson Dessena Conti Sau (dal 62’ Avelar) Ibarbo A disp.: Cossu, Del Fabro, Loi, Oikonomou, Tabanelli. All.: Pulga
arbitro: GHERSINI (Genova) NOTE: 42.013 spettatori. Angoli: 4 a 2 per il Napoli - Recuperi: 1’ pt, 3’ st.
di Nastasia Spina
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44
SERIE A 2013/2014
37a giornata - 11 Maggio 2014
SAMPDORIA NAPOLI
2
Fiorillo De Silvestri 61’ aut. Mustafi Gastaldello Regini Palombo Krsticic (dal 58' Renan) Gabbiadini (dal 64' Sansone) Soriano 30’ Eder Maxi Lopez 88’ (dall’80' Wszolek) A disp.: Da Costa, Falcone, Costa, Fornasier, Rodriguez, Bjarnason, Lombardo, Salamon, Sestu. All.: Mihajlovic
5
Reina (dal 79' Doblas) Maggio Fernandez Mesto Reveillere Inler Jorginho 26’ Insigne 47’ Hamsik (dal 65' Mertens) 32’ Callejon (dal 72' Zuniga) 19’ Zapata A disp.: Colombo, Henrique, Ghoulam, Lasicki, Radosevic, Romano, Pandev. All.: Benitez
arbitro: CHIFFI (Padova) NOTE: 20.000 spettatori circa. Angoli: 6 a 3 per la Sampdoria - Recuperi: 1’ pt, 3’ st.
di Isabella Perrone
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SERIE A 2013/2014
38a giornata - 18 Maggio 2014
NAPOLI VERONA
5
Doblas Maggio Henrique Britos Ghoulam Jorginho (dal 78’ Lasicki) Dzemaili (dal 58’ Zuniga) Callejon (dal 46’ Radosevic) Mertens Insigne Zapata A disp.: Reina, Colombo, Fernandez, Mesto, Inler, Reveillere, Pandev. All.: Benitez
1
5’
61’- 77’
15’- 25’
65’
Nicolas Cacciatore (dal 53’ Gomez) Moras Marques (dal 68’ Rabusic) Agostini (dal 57’ Albertazzi) Sala Donadel Hallfredsson Iturbe Toni Marquinho A disp.: Rafael, Gonzalez, Cirigliano, Donsah, Jankovic, Cacia. All.: Mandorlini
arbitro: PAIRETTO (Siracusa) NOTE: 10.000 spettatori. Angoli: 2 a 2 - Recuperi: 1’ pt, 3’ st.
di Nastasia Spina
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DA V I T T I M A A ORGOGLIO SUDDISTA
V
oglio anche io esprimere il mio parere riguardo cio che successe in occasione della partita Fiorentina-Napoli finale di coppa Italia all’Olimpico , ora che la questione è divenuta insostenibile procurando non poca amarezza al popolo napoletano. Assistiamo da sempre e oggi in modo palese quasi si trattasse di un disegno contro Napoli arrivando finanche a oltrepassare i limiti del paradossale. Addirittura sembra che Napoli (parte lesa di questa orribile situazione) da vittima si sia trasformata in carnefice. Due ragazzi feriti da colpi d’arma da fuoco per mano di uno pseudotifoso, Ciro Esposito si trova a lottare tra la vita e la morte in un letto dell’ospedale Gemelli di Roma, addirittura fu fatto piantonare dalle forze dell’ordine come se fosse un pericoloso criminale, e l’altro ragazzo Gennaro Fioretti che ancora oggi lotta per salvare un arto. Poi c’è un terzo ragazzo , che ruba involontariamente la scena ai due, un ragazzo bal-
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zato agli onori della cronaca sicuramente senza volerlo. Magari ha fatto comodo a qualcuno accendere i riflettori su Gennaro De Tommaso che invade il campo sotto esplicita richiesta di alcuni esponenti della Digos come la stessa Questura di Roma ha ammesso. Era stato invitato a salire sulla balaustra come fanno da anni tutti i capi ultras d’Italia,cosa normalissima e da sempre inosservata,sembrerebbe proprio che questo accanimento contro questo ragazzo sia voluto per attaccare il mondo ultras e in modo particolare i napoletani. Credo che tutto questo marasma si poteva evitare se le istituzioni fossero state un po più attente e presenti,possibile che a Tor di Quinto e a Saxa Ruba mancasse un piano di sicurezza? Dov’erano le ambulanze e forze dell’ordine in quel momento? Resta un mistero. Nonostante la mia poca conoscenza di questo mondo mi rendo conto che necessiterebbe rivolu-
CARNEFICE di
zionare il modo di fare nel mondo del calcio in tutti gli ambiti di pertinenza.Io non so se la trattativa è realmente avvenuta però penso che per evitare che la situazione in campo “degenerasse” con gli ultras e per ripristinare l’ordine delle cose, bastava impugnare un microfono e informare la platea su quanto stava accadendo, in modo da rassicurare gli animi,invece, si è creato un caos a distruzione totale.La bolgia mediatica che ne è venuta fuori additerebbe il popolo napoletano come la camorra. Ebbene da calabrese e come cittadina italiana ,quindi appartenente al sud e fiera di essere tale,sento che il popolo napoletano in questa occasione merita tanta solidarietà,mi sento anch’io offesa ,noi sudisti non è la prima volta che veniamo infangati e messi in ginocchio dinanzi al mondo intero. In prima pagina a caratteri cubitali sulle testate di tutte i giornali internazionali non si parla che della camorra e della delinquenza associata all’immagine della città di Napoli e infiltrata nella tifoseria partenopea, dimenticando la reale
Isabella Perrone
motivazione di quel clima di agitazione,cioè ,la sparatoria avvenuta per mano del romanista De Santis. Invito i napoletani a non cadere nello stesso errore ed accusare tutto il popolo di Roma,come si suol dire non facciamo di tutta l’erba un fascio. Il capo ultrà che ha fatto da mediatore alla tifoseria azzurra ha semplicemente chiesto ai tifosi della curva di mantenere la calma, non credo che questo comportamento arrechi un danno a qualcuno.Era anche giusto che Hamsik ed alcuni esponenti della società incontrassero i capi tifosi dopo tutto quello che era successo,lo scopo era quello di poter poi disputare la partita con un animo più sereno L’unico fatto discutibile è l’esibizione della t-shirt, ma di cosa ci stupiamo. Viviamo in un paese a mio avviso apparentemente democratico che proclama le varie libertà ma il fatto grave e che si parla di quella maglietta solo ora che la tifoseria partenopea esibisce quella scritta,quando sono anni che veniva continua a pagina seguente
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esibita nei vari stadi di tutta Italia.E poi ci sono le istituzioni preposte a controllare che tutto proceda con regolarità,altrimenti che motivo avrebbero di esistere?Alla fine, da tutta questa storia ne scaturisce una condanna alla città di Napoli, anziché puntare i riflettori su l’unico fatto meritevole di dissenso,il RAGAZZO IN FIN DI VITA. Ma c’è poi un dato allarmante, di non poco conto, che continua a preoccupare, mi riferisco ai cori razzisti contro i napoletani, a cui puntualmente assistiamo ormai da anni. E’ pur vero che la città di Napoli ha i suoi problemi, i suoi disservizi, come del resto ce l’hanno tante altre città del mondo,ma
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io ho tanto l’impressione che si ha bisogno di un capro espiatorio a giustifica delle tante crepe che l’Italia ha,non è possibile, qui sembra che Napoli venga dipinta in questo modo quasi come la vergogna dell’Italia, ma non dimentichiamo, ripeto, cosa ci hanno fatto e di come ci hanno ridotto in passato a noi del sud,ricordiamolo sempre non permettiamo che lo continuino a fare,iniziamo a farci sentire tutti e voi napoletani ancor di più. Io credo che la tifoseria napoletana, sia quella che si sta comportando meglio negli ultimi anni. Ricordo gli episodi di Milano dove una frangia di tifosi ha buttato un motorino giù dagli spalti mettendo a repen-
taglio la vita di tante persone, per non parlare di Bergamo dove alcuni tifosi atalantini in protesta dopo la morte di Gabriele Sandri devastarono i vetri dello stadio che separano dal campo e della morte dei tanti tifosi che perdettero la vita a causa di una partita di calcio, ma ci rendiamo conto che quel tifoso romanista è lo stesso che qualche anno fa ha fermato il derby Roma-Lazio ed era ancora in circolazione. Alla luce di tutte queste considerazioni non vi pare che sia realmente un disegno programmato contro il Napoli e i napoletani.E necessario che il Palazzo del calcio prendano dei provvedimenti seri
contro le tifoserie che ogni domenica intonano cori contro le tifoserie avversarie.Vi ricordo ancora una volta che chi ha sparato è un tifoso giallorosso. La città di Napoli non è la camorra ma a mio parere una delle città più belle del mondo che potrebbe vivere di turismo ma cosi non è a causa della cattiva pubblicità di una parte dei media,ricordo agli italiani che l’Italia senza il golfo di Napoli non avrebbe lo stesso valore,allora napoletani siate fieri della vostra bella e calorosa citta Infine i miei saluti vanno a Ciro, che in questo momento sta tentando di segnare un gol nella porta della vita, come recitava uno striscione esposto allo stadio.
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LO SPAZIO DEI TIFOSI
La rubrica è gentilmente offerta da
Genny e Ciro Calone, Massimo e Cristian Peluso, Gigi e Francesco Papallo, Salvatore e Enrico, tutti tifosi del Napoli!
La bellissima Desirée mette il bavetto perché ha fame di vittorie
Bellissima serata tutti insieme: Sabrina, Roberta, Aldo, Simone, Alfredo, Giulio, Ciro ed Angelica in Napoli-Verona
Giuseppe Morra con sua figlia Denise e sua nipote Miriam
Gli amici del cuore Sebastiano e Giulio insieme ai cugini Vincenzo e Diego Cositore tutti tifosissimi del magico Napoli
Il piccolo Tanzillo Luigi
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LO SPAZIO DEI TIFOSI
La rubrica è gentilmente offerta da
Anna Grasso tifosissima del Napoli come il papà Salvatore e la mamma Mena
Libera e Gennaro condividono il loro amore sia nella vita che nei colori del Napoli
Il grande cardiologo Dott. Luigi Scippa insieme al suo amore Sebastiano entrambi tifosissimi del Napoli
Mariano già da piccolo tifoso del Napoli, come Papà Pietro e la mamma Gina
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Luigi, Thomas ed Alessandro Ranucci festeggiano la vittoria della Coppa Italia per la gioia di papà Davide
Napoletani si nasce: la piccola Ludovica Cositore insieme al fratello Vincenzo e la sorella Rosy
in diretta
GIOVEDÌ alle ore 20.40
sui canali di:
920
DIGITALE 14
repliche su:
DIGITALE 14
presenta
Napoli Mia TV
LAZIO 680
SALENTO - FOGGIA BRINDISI - LECCE 602
VENERDÌ alle ore 01.30 VENERDÌ alle ore 22.30 SABATO alle ore 11.00
G e n n a ro M o n t u o r i
per interagire in diretta:
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