UltrAzzurro Novembre 2012

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Direttore Editoriale

Gennaro Montuori Hanno collaborato:

M. Carratelli M. Fruscio C. Montuori M. Pesce A. Pompameo N. Spina E. Tuccillo

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32 DNIPRO - NAPOLI

EDITORIALE

SFIDE 6 LEDITANTE NAPOLI-MILAN

34 NAPOLI - CHIEVO

NAPOLI 8 COME L’ITALIA

38 ATALANTA - NAPOLI

In redazione:

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Raffaele Esposito Copertina e poster di:

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Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 4267/92 del 28/3/92.

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MARADONA: 12 HUGO IO PIU’ FORTE DI DIEGO? 42 NAPOLI - TORINO STADIO, 16 LOETERNO DILEMMA

20 LA FOTO DEL MESE

50 GENOA - NAPOLI

UN’ALTRA VITA 22 IO SOFFRO LO STRESS... 52 “INSTATO CREDO DI ESSERE NAPOLETANO” ARBITRI 54 I NUOVI GIOCATORE DEL MESE 24 ILGORAN DI SERIE A PANDEV SPAZIO 56 LODEI TIFOSI 28 JUVENTUS - NAPOLI

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46 NAPOLI - DNIPRO

Stampa di:

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C

arissimi lettori, c’eravamo lasciati alla vigilia di Juventus Napoli con tutto l’entusiasmo che una gara di questo calibro comporta, ma da qui a un mese di distanza le cose sono un po’ cambiate. Il Napoli era a ridosso della Juventus, adesso invece, ben cinque punti ci separano dalla capolista e l’Inter ci ha scavalcati in classifica approfittando di qualche nostro passo falso, anche se tutto sommato la distanza è di un solo punto. Al di là della gara vinta con il Chievo, gli azzurri hanno perso molti punti in classifica, ma fortunatamente a risollevarci il morale sono arrivate le vittorie in Coppa UEFA con il Dnipro e quella prorompente con il Genoa. Siamo riusciti ad acciuffare una vittoria in Europa guidati da un entusiasmante Cavani, autore di un poker spettacolare e con il Genoa grazie alle reti siglate dal solito Matador, da Mesto, Hamsik ed Insigne. A quest’ultimo vengono continuamente mosse critiche a mio avviso ingenerose, soprattutto se rapportate al potenziale tecnico di cui dispone, talento puro che lo porta a distribuire assist spettacolari, compreso il recente colpo di tacco che contribuì a mandare a rete Cavani. Il Napoli non deve mollare e deve cercare di restare ancorato alle posizioni alte. Il presidente a gennaio dovrà necessariamente intervenire sul mercato ed acquistare possibilmente tre grandi giocatori che andranno a completare l’organico azzurro e a renderlo più competitivo. Mazzarri ha a disposizione una coperta troppo corta e gli undici che scendono in campo stanno facendo dei veri e propri miracoli, questo perché i Top Player di cui disponiamo non possono contare sul supporto di grandi calciatori e il più delle volte sono chiamati a fare più del dovuto. Le persone che condividono la tesi del presidente fanno del male al Napoli, ai tifosi e allo stesso presidente. Detto questo il mio elogio va ai tredici/quattordici giocatori che in campo sopperiscono ai problemi che una rosa corta inevitabilmente comporta. La partita con il Genoa ci ha tenuti fino alla fine con il fiato sospeso, anche se tutto sommato lo stato di sofferenza è stato ben ripagato con la vittoria. Con il Dnipro, stessa sorte, altra vittoria agguantata nei minuti finali e troppi battiti al cuore si sa, fanno male alle coronarie sia a Mazzarri che a noi tifosi. A Napoli c’è un detto che tradotto in italiano dovrebbe suonar così: «Per un po’ di pepe si perde la

minestra» e l’allusione cade a pennello con il mio discorso sulla rosa corta e sulla necessità di intervenire sul mercato. Per la copertina abbiamo scelto Hamsik e Cavani poiché a mio avviso rappresentano due grandi trascinatori. In questo numero troverete l’articolo di cultura dell’avvocato Enrico Tuccillo, Nastasia Spina argomenterà l’involuzione offensiva di Goran Pandev giocatore in ombra questo mese. Sottoposto ad una intervista, lo juventino Idris ci parlerà della questione del razzismo sul popolo napoletano soprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti. Hugo Maradona ci farà rivivere un po’ di passato, quando con la maglia dell’Ascoli affrontò da avversario il Napoli del fratello Diego. Angelo Pompameo ci parlerà dello stadio, Mario Pesce invece della figura dell’arbitro, mentre Marika Fruscio ci parlerà di Mazzarri. Il grande Mimmo Carratelli analizzerà per noi i grandi duelli del passato tra Napoli e Milan. Vi rinnovo il consueto appuntamento televisivo con ‘’Tifosi Napoletani’’ tutti i giovedì, a partire dalle 20:45, in onda dagli studi di Tv Luna Napoli, canale 14 del digitale terrestre e canale 888 di Sky. La trasmissione più seguita dal tifo partenopeo, con un parterre ricco di illustri ospiti e con la partecipazione canora del ‘’Giardino dei Semplici’’, sarà visibile su tutti i canali del bouquet Tv Luna (LunaSport, LunaMovie, LunaSat etc…). La trasmissione sarà visibile anche in streaming live sul sito www.lunaset.it. Durante la diretta potrete anche interagire con noi scrivendoci all’indirizzo di posta elettronica info@tifosinapoletani.it . Inoltre non dimenticate di visitare il nostro sito www.tifosinapoletani.it per poter godere di una sezione riservata alla News sempre aggiornata e per di più impreziosita da una nuova veste grafica. Un abbraccio a tutti voi e come sempre, dal profondo del cuore, Forza Napoli!



LE TANTE SFIDE DI U

n Napoli caricato a mille (4 gol al Dnipro, 4 gol a Marassi contro il Genoa) scaccia stanchezza e una crisi d’identità incipiente, imprigiona il terzo posto difendendolo dalla Fiorentina, si avvicina all’Inter (-1) e vola con i tre tenori Cavani, Hamsik e Insigne (Pandev retrocede). Torna la zona-Mazzarri con le vittorie all’ultimo respiro. Col Milan non sarà la partitissima degli anni Ottanta. Il Milan non è più il Milan. Ha ceduto i migliori e la ricostruzione è difficile, lenta e difficile. Lontano, lontanissimo il Milan di Ibrahimovic, degli olandesi (Rijkaard, Gullit, Van Basten), degli svedesi (Gren, Liedholm e Nordahl). Il tempo passa. Il Napoli è risalito dal fallimento. Sta costruendo un più splendido futuro. Intanto, si assesta tra le prime della classifica. Il Milan è a centro-classifica, 12 punti meno del Napoli. Col successone di Marassi è tornato l’entusiasmo delle notti in Champions. Il Milan ha steccato in casa contro la sorprendente Fiorentina di Montella. Sono già sei le sconfitte dei rossoneri, quattro in casa, e fuori il rendimento è mediocre, una sola vittoria (3-1 alla seconda giornata contro il Bologna), due pareggi, due sconfitte.

rie del Napoli. Il successo del 5 febbraio 1939 (1-0) lo firmò Nereo Rocco che giocò due campionati nel Napoli.

GLI SVEDESI – Negli anni Cinquanta, spopolò il Milan del trio svedese (Gren, Nordahl, Liedholm), quattro scudetti e partite memorabili al Vomero. Dilagante il Milan “svedese” nel campionato 1950-51 che stravinse nello stadio sulla collina (5-3). Gunnar Nordahl pesava un quintale e aveva la vocetta di un bambino. Vultaggio si aggrappava inutilmente alla sua maglia per fermarlo. In Svezia, Nordahl aveva fatto il pompiere. Ma nel campionato 1952-53, il Napoli di Jeppson, Amadei e Pesaola assestò una memorabile “mazzata” ai rossoneri: 4-2 al Vomero con una “doppietta” di Jeppson, un gol di Amadei e l’autorete di Zagatti. Negli anni Cinquanta, nove successi del Milan in 18 partite. Però a Napoli lo squadrone rossonero trovava sempre pane per i suoi denti. Battuto una volta da una “doppietta” di Vinicio (2-0), una volta da un gol di Pesaola (1-0).

MEGLIO AL SAN PAOLO – Il Napoli va di corsa verso un’altra stagione di meraviglie. Questo Napoli, il nuovo Napoli, il Napoli tornato in serie A da cinque anni, ha incontrato il Milan dieci volte soffrendo la squadra rossonera: due vittorie azzurre, quattro pareggi, quattro sconfitte (però in vantaggio al San Paolo: due vittorie, due pareggi, una sconfitta). L’ultimo match è stato il trionfo di Cavani, tripletta del Matador nel 3-1 dell’anno scorso. Il Milan ha vinto l’ultima volta a Fuorigrotta due anni fa: c’era ancora Ibrahimovic, segnò anche Robinho, Lavezzi fece una inutile prodezza per l’1-2.

IL NAPOLI DI GARBUTT – Nelle sfide degli anni Trenta, il Napoli di Garbutt e Sallustro passò sul Milan più volte: otto vittorie, due pareggi, quattro sconfitte. Sallustro colpiva a ripetizione. Già al primo match, 2-1 per gli azzurri (in gol Buscaglia e Sallustro). All’Ascarelli, tre vittorie consecutive. Lo squadrone degli anni Trenta andava a vincere anche a Milano (tre volte). IL GOL ROCCO –

DI

A cavallo della seconda guerra mondiale, appena tre le vitto-

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CLAMOROSO A MILANO – Indimenticabile il 53 degli azzurri a Milano nel campionato 1956-57. Nel Milan , tramontati gli svedesi, dettava legge il sublime Schiaffino. Il Napoli chiuse il primo tempo 5-0, in gol due volte Vinicio, due volte Pesaola, una volta Posio.

PERIODO NERO – Negli anni Sessanta, sbocciò Rivera e dal 1958 nel Milan era arrivato Altafini. La guida di Pesaola esaltò il Napoli degli anni del boom. Il Milan vinse appena due volte a Fuorigrotta, ma una volta (campionato 1962-63) lasciò un segno micidiale: 5-1 con la “doppietta” di Rivera e i gol di Mora, Barison e Altafini. Il minuscolo Juan Carlos Tacchi “salvò l’onore”. Il Napoli era appena risalito dalla serie B. Durissimi i 16 confronti degli anni Sessanta, il Napoli vittorioso solo tre volte, il Milan otto (cinque i pareggi). Fuori casa, disco rosso per gli azzurri che vinsero a Milano una sola volta, 1-0, gol di Corelli nel campionato 1962-63.


NAPOLI-MILAN Mimmo Carratelli

RISCOSSA - Positivo il bilancio del Napoli negli anni GOLEADOR – I più prolifici cannonieri azzurri contro Settanta: sei vittorie contro le cinque del Milan (nove pareggi). Il Napoli battè il Milan tre volte al San Paolo e tre volte a san Siro. Alla fine degli anni Settanta, il Napoli vinse tre volte di seguito a Milano: con un rigore di Savoldi (1-0 nel campionato 1977-78), con un gol di Majo (1-0 nel 1978-79), con i gol di Filippi e Raimondo Marino (2-1 nel torneo 1979-80). Era il Milan di diversi assi: Combin, Chiarugi, Prati.

il Milan sono Vojak e Vinicio con 7 gol; Maradona con 6; Careca con 5; Sallustro e Savoldi con 4; Cavani, Carnevale, Amadei, Pesaola e Busani con 3. Vojak ha segnato soprattutto fuori casa (5 gol), Maradona in casa (5 reti) comeVinicio.

DIEGO – L’epoca di Maradona (1984-1991) contro il Milan di Rijkaard, Gullit e Van Basten registrò un bilancio pari fra le due squadre (5 vittorie azzurre, 5 rossonere, 4 pareggi). Al San Paolo, Maradona con 5 gol eguagliò le 5 reti di Vinicio al Milan nelle partite casalinghe. Bruciante la sconfitta interna del Napoli nel campionato 1987-88 (2-3 con i gol di Virdis, Maradona, Virdis, Van Basten, Careca) che consegnò lo scudetto al Milan e lo lanciò sulla scena europea. In quegli anni Ottanta fu l’unico successo di quel Milan sul campo del Napoli. GLI ANNI BUI – Un disastro il dopo-Maradona. Nelle sedici partite dal 1991 al 2001, due sole vittorie del Napoli, sette sconfitte, sette pareggi. Nessuna vittoria del Napoli sul campo del Milan. I due successi al San Paolo: 1-0 col fantastico gol di Di Canio nel campionato 1993-94 e 1-0 con Agostini nel torneo 1994-95.

VANTAGGIO ROSSONERO

– Complessivamente sono 128 i confronti fra Napoli e Milan in campionato: 34 vittorie azzurre, 53 rossonere, 41 pareggi. In casa il Napoli è in leggero vantaggio (23 vittorie, 19 pareggi, 22 sconfitte). Fuori casa predominio del Milan (31 vittorie, 22 pareggi, 11 sconfitte).

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COME NAPOL S

tamani riflettevo sulla corrispondenza tra il giudizio degli altri italiani nei confronti di noi napoletani e il giudizio che in giro per il mondo viene continuamente espresso nei confronti di noi italiani! E mi chiedevo ma vuoi vedere che noi napoletani esprimiamo la parte più profonda e vera della società italiana? Certo è fuori di dubbio che le nostre radici sono le radici dell’Italia. La storia mediterranea è sicuramente la parte fondamentale della storia italiana; e dunque non c’è da meravigliarsi che Napoli, bellissima e fondata in quel mare dalla natura, sia stata ed è tutt’ora passaggio ineludibile della Civiltà! D’altronde tutta la storia e non solo quella dell’Africa, del Mediterraneo, del medio oriente, è passata attraverso la nostra città ma anche quella delle popolazioni barbare che dal nord sono arri-

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vate a Napoli intrecciandosi con quelle e creando una cultura che va sotto il nome di umanesimo! Roma che a poco alla volta dominò il mondo era alleata di Napoli che si era schierata sempre al suo fianco nelle guerre prima con gli etruschi e poi con tanti altri popoli. E i grandi romani avevano le loro ville più belle nel golfo di Napoli. L’imperatore Tiberio costituì il centro del suo impero a Capri. Virgilio, il famoso scrittore dell’Eneide volle essere sepolto a Mergellina. E così tanti altri uomini scelsero Napoli come loro patria adottiva. Noi napoletani dunque siamo diventati nel tempo come gli americani di oggi multiraziali, multietnici e la nostra psicologia sociale, piena di virtù è anche sovrabbondante dei difetti di tutti i popoli.


I L'ITALIA

Enrico Tuccillo

Intanto pensate insieme con tutto ciò la filosofia, le leggi, le arti, le scienze che hanno impreziosito Napoli nei secoli. S. Paolo e San Pietro sbarcarono a Pozzuoli, dove dimorarono prima di raggiungere Roma. S. Tommaso d’Aquino ha scritto molto del suo altissimo pensiero a Napoli. E tanti altri teologi si formarono a Napoli. La casa di Gian Battista Vico è visibile nella strada dei presepi. Salvo d’Acquisto è napoletano. Altrettanto Bartolomeo Longo e la storia è piena di uomini illustri che il golfo di Napoli ha accolto, ha visto vivere e morire. Spesso piangendo per i tradimenti e le offese perpetrati contro il Suo meraviglioso popolo ha continuato ad amare e a sperare!

Ora una grande crisi si è abbattuta sul mondo, ma noi napoletani vogliamo superarla insieme a tutti gli italiani, insieme a tutti gli europei, insieme a tutti i popoli del mondo nella pace, nell’amore, nel rispetto dei diritti dell’uomo ovunque egli si trovi ed a qualunque etnia appartenga. Napoli rimarrà sempre nel mondo Città del Sole, della bellezza, dell’accoglienza, dell’umanesimo, della scienza. Ed i suoi Figli saranno sempre riconosciuti e riconoscibili per l’impegno nel lavoro, per il rispetto e l’amore dei figli e della famiglia, per la generosità senza limiti per la fede in Dio. Per questo il suo colore è l’azzurro per richiamare la bellezza dei suoi sentimenti, la profondità della sua vita, la speranza che ripone nell’alto dei cieli.

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HUGO MARADONA: IO PI Sono stato il primo ad abbracciare mio fratello Diego dopo Napoli - Fiorentina

L

a storia di Napoli, oltre ad affondare le radici nel mito di Partenope trova fondamento e consistenza anche nel mito del più grande calciatore di tutti i tempi. I bambini della nostre città si fanno ancora raccontare dai propri padri e dai nonni la leggenda di Diego, la mano de Dios, lo scudetto e la Coppa Italia dell’87, la Coppa UEFA dell’88/89, lo scudetto e la Super Coppa italiana del 90 e chissà quanta malinconia scorre negli occhi di chi racconta, soprattutto perché sa bene che non conserva un ricordo come tutti gli altri ma il “ricordo’’ in assoluto. Napoli era la regina d’Italia e Diego Maradona il suo re. Chiunque avrebbe voluto sfiorarlo anche solo per un attimo, abbracciarlo e dirgli grazie, ma chiunque avrebbe altresì voluto viverlo nella quotidianità, come solo un familiare o un amico intimo possono farlo. Trovarsi difronte Hugo Maradona, fratello del Pibe de Oro è davvero un esperienza entusiasmante. La somiglianza è a dir poco impressionante, la voce segue la stessa melodia e nei gesti si riconoscono le stesse movenze. Hugo è nato il 9 maggio del 1969 a Lanùs, in Argentina, da una famiglia umile ed è cresciuto nelle giovanili dell’Argentinos Juniors, soprannominati i Bichos Colorados, uno dei principali trampolini di lancio da cui sono emersi calciatori di fama mondiale come Riquelme, Redondo ed anche il fratello Diego. Nel 1985 disputò un buon mondiale nell’ Under 16 con la maglia della sua Argentina rendendosi tra l’altro protagonista di una doppietta spettacolare, tant’è che Diego non esitò a tessergli le lodi: “Diventerà più forte di me’’. Ipse dixit. Nel 1987 Hugo fu acquistato dal Napoli e girato all’Ascoli, squadra di Costantino Rozzi allenata da Ilario Castagner. Portarsi alle spalle il peso di un cognome del genere deve aver notevolmente caricato le aspettative su Hugo, cosicché il suo debutto non fu dei più felici e a fine stagione l’Ascoli

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decise di venderlo. Correva l’anno 87 e l’Ascoli Piceno militava in serie A e due delle partite di quell’anno furono giocate proprio contro il Napoli del fratello Diego. Napoli-Ascoli al San Paolo finì 2-1 con goal di Bagni su assist di Diego Maradona, ma anche sul secondo gol c’è lo zampino del fratello, mentre nella gara di ritorno ad Ascoli, gli azzurri si imposero per 3-1 con goal di Diego su rigore. C’è un aneddoto particolare e molto divertente che probabil-

mente molti tifosi azzurri ricorderanno, quello in cui Diego strappò il pallone dalle braccia di Hugo, gesto simpatico e memorabile. Hugo di quella gara vissuta al San Paolo con la maglia dell’Ascoli ricorda: «È stato bello. Avrei voluto giocarla integralmente quella partita, però fui inserito nel secondo tempo. Diego fece l’assist a Bagni prima che io entrassi. Ricordo lo stadio gremito di gente, era tutto cosi strano per me. Sicuramente la cosa più bella per me fu proprio quella di giocare contro mio fratello. Quando entrai in campo il San Paolo mi accolse con rispetto». Hugo racconta quei momenti accompagnando le parole con un cenno di sorriso e trova anche del tempo per parlare del suo ex allenatore: «Castagner è stato molto bravo con me, mi ha dato tanto». L’umiltà di Huguito è di quelle che difficilmente si trovano in giro e quando ti trovi a colloquiarci insieme ad ogni sua parola è come fare un tuffo nei


U’ FORTE DI DIEGO? ricordi, uno stormo di emozioni ti attraversa le viscere e in un attimo Diego sembra più vicino. Hugo da poco ha iniziato una nuova esperienza calcistica in Italia diventando il tecnico della Mariano Keller, un esperienza quasi a sfondo pedagogico come è facilmente intuibile nelle sue parole: «Vorrei insegnare ai bambini che il calcio è uno sport bellissimo, ma che prima di tutto viene la scuola. La mia iniziativa nasce proprio dal desiderio di sottrarre i bambini dalla strada, dai rischi del contesto». Quando Hugo intraprese questa iniziativa si vociferava che il suo vero intento fosse quello di allenare il Napoli, di approdare quindi nel “tempio’’ del San Paolo e magari continuare a scriverne la storia, iniziata tempo prima dal fratello Diego, magari nelle vesti di allenatore. Ma Hugo precisa: «Non ho mai detto di aver iniziato questa esperienza per poter raggiungere l’obbiettivo Napoli. Le mie parole furono ben altre, ma probabilmente furono travisate . Dissi semplicemente che a chiunque farebbe piacerebbe allenare il Napoli». L’ultima questione di cui abbiano discusso nella nostra breve chiacchierata è stata quella dello scudetto del Napoli della stagione 86/87. I tifosi conoscono i festeggiamenti ufficiali, poiché quelle immagini hanno fatto il giro del mondo, ma per quanto concerne la dimensione familiare si sa ben poco. Hugo, da buon fratello, ci dice a mio avviso, una delle frasi più belle asserite nell’intervista e spero che arrivino con la stessa forza d’impatto con cui sono arrivate a me: «Sono stato il primo ad abbracciare mio fratello Diego dopo Napoli-Fiorentina, ricordo che era molto felice. Quel momento fu davvero bellissimo».

Nastasia Spina

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Via Arena alla Sanità 7/bis Tel. 081.290037 - cell. 392.49.44.300

STORIA DEL LOCALE:

La Pizzeria Friggitoria Oliva da Concettina ai 3 Santi è nata nel 1951 nella splendida città di Napoli. La Pizzeria deve il nome proprio alla conosciutissima pizzaiola Cettina famosa in tutto il quartiere Sanità per le sue ottime pizze. Successivamente la pizzeria è passata nelle mani di Mario e Ciro Oliva anche loro ottimi pizzaioli che con le loro pizze hanno saputo incantare i palati di tutte le persone del quartiere e non. La tradizione continua ancora oggi attraverso Antonio, Salvatore e Luigi Oliva che cercano di tramandare la loro abilità di pizzaioli ed imprenditori a Ciro Oliva, figlio di Antonio. Lunga tradizione continuerà quindi a tramandarsi di padre in figlio costituendo il vero punto di forza del locale.


LO STADIO, ETERN R

istrutturare il San Paolo o costruire un nuovo stadio? Il dibattito è aperto, ma la risposta definitiva ancora non c’è. Il 27 novembre prossimo scade la “manifestazione d’interesse” voluta fortemente dal Comune di Napoli per “sondare e capire” le idee della classe imprenditoriale italiana circa la possibilità di dotare la città di Napoli di uno stadio che sia all’altezza della situazione. I beni informati parlano di due manifestazioni di interesse accompagnati da relativi progetti, pronti per essere presentati nell’ultimo giorno utile agli uffici tecnici del Comune di Napoli. Due idee diverse che ci riportano al quesito iniziale. L’idea di costruire un nuovo stadio è del gruppo che fa capo ai Faraone Mennella; il costo dell’operazione è molto elevato, si parla di quasi seicento milioni di euro da spendere non solo per lo stadio, ma anche

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per riqualificare l’intero quartiere di Ponticelli. Strade, svincoli autostradali, parcheggi, tutto da realizzare. L’idea è anche quella di ristrutturare alla meglio l’esistente San Paolo, che diventerebbe il secondo stadio cittadino, sullo stile di come è oggi lo stadio Collana per intenderci. Intorno allo stadio dovrebbero sorgere oltre cinquecento abitazioni per uso civile. Un progetto particolarmente ambizioso che, se preso in considerazione dal Comune,dovrà essere supportato da un iter burocratico pazzesco, da infinite autorizzazioni, oltre che da processi di variazione dell’attuale piano regolatore. Ostacoli insormontabili, come per dire che mai si farà. Oltretutto la cifra stanziata per l’operazione è enorme, forse

finanche sproporzionata all’operazione stessa, insomma tutta da verificare con i dubbi di vera fattibilità che non mancano di certo. L’altra “manifestazione di interesse” arriva da un importante gruppo italiano, che al contrario della proposta precedente manifesta grande interesse per la riqualificazione dello stadio San Paolo. L’idea sarebbe quella di far diventare il quartiere di fuorigrotta quello dello sport e del tempo libero. Tutto ruoterebbe intorno allo stadio, tutto sarebbe proiettato unicamente intorno ad esso ed al calcio. Nel progetto anche la costruzione del Mario Argento, oltre alla riqualificazione e all’utilizzo dello


O DILEMMA Angelo Pompameo spazio che va dall’Edenlandia alla Mostra d’Oltremare, Zoo compreso. L’iniziativa imprenditoriale comprende anche la realizzazione di civili abitazioni con annesso un’ampia foresteria da realizzare nella zona universitaria di Monte Sant’Angelo. L’investimento non supererebbe i 100 milioni di euro, soldi privati pronti ad essere immessi nell’operazione da questo grande gruppo Italiano, impresa leader nel settore delle costruzioni. Progetto pronto e realizzabile in due anni, ma soprattutto, cosa particolarmente im-

portante, a costo zero per il Comune di Napoli. Altro fattore fondamentale dell’operazione e’ l’accordo da raggiungere con il Calcio Napoli. Il Presidente De Laurentis ha più volte detto che la casa naturale del Calcio Napoli è il San Paolo. Sorgono dunque dubbi sul primo progetto, quello del nuovo stadio a Ponticelli. Realizzarlo per non vederci mai giocare il Napoli sarebbe un suicidio, per tutti. Logico dunque pensare che il parere dei vertici del club azzurro diventa fondamentale per la scelta della strada da perseguire, anche e soprattutto per il Comune di Napoli. Ecco perché la ristrutturazione dello Stadio San Paolo, con il Napoli che durante i lavori continuerebbe a giocarci senza problemi, con il comune che si sgrave-

rebbe una volta e per tutte degli alti costi di manutenzione ordinaria e straordinaria, può essere cosa fattibile, realizzabile. Non tralasciando il fatto che il Presidente De Laurentis sarebbe attore principale nel rifacimento dello stadio, e nella sua successiva gestione, dando precise indicazioni e suggerimenti al progetto, senza sborsare per questo neanche un euro. Insomma un’occasione più unica che rara oltre che per l’amministrazione anche per i tifosi azzurri che meritano oltre che una grande squadra anche un grande stadio. Se ne riparlerà dunque ad inizio dicembre, con un Consiglio Comunale monotematico già fissato da tempo; dopo la “manifestazione di interesse” si potrà finalmente scegliere la strada migliore da percorre, senza se è senza ma.

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foto di Raffaele Esposito

LA FOTO DEL MESE



IO SOFFRO LO N

on è un bel periodo per Walter Mazzarri, sotto tutti i punti di vista. Alle continue delusioni sul campo si associano non pochi problemi di salute legati al troppo stress, tensione e fumo. Proprio per tali motivi ora il mister necessita di assoluto riposo. Le giornate nere di Mazzarri sono incominciate direttamente dalla panchina: andirivieni nervosi, urla a bordo campo, scatti di ira, giacca sù e giacca giù, freddo... Il Napoli continua a perdere punti, allontanandosi dalla vetta. Sconfitte e pareggi amari hanno

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portato Mazzarri sul banco degli imputati; giornalisti, opinionisti e gli stessi tifosi esigono una risposta, un perché di questi continui insuccessi. In molti attribuiscono gran parte della colpa allo stesso Mazzarri, condannandolo per le sue scelte. Il tecnico toscano, infatti, è di questi tempi particolarmente pressato da uno scontento generale dovuto alle sue “manovre tattache” non proprio gradite; bruciare cambi con giocatori mediocri come Mesto e Vargas ha fatto imbufalire gli addetti ai lavori e la tifoseria.


STRESS... Marika Fruscio

Anche il mancato inserimento al momento giusto di Insigne ha alzato un polverone che ha fatto discutere non poco. Partite che erano facilmente confezionabili son diventate, per scelte azzardate, dei derby ad alta tensione. Non si capisce ancora bene il perché il mister continui a perpetuare, partita dopo partita, con gli stessi errori. Ci si chiede come mai continui a tenere in campo un Pandev in questo momento poco brillante ed incisivo, non optando ad esempio per Fernandez, che sarebbe stato probabilmente utile nella trequarti avversaria ed un ottima soluzione per il gioco aereo. Grandi polemiche sono emerse specialmente sulla partita Juve-Napoli dove le scelte di Mazzarri sono state particolarmente gravose ai fini del risultato: imporre ad un giocatore come Hamsik di stare attaccato a Pirlo, con conseguente annullamento del suo ruolo, ha influenzato senza dubbio l’andamento della partita. Stesso discorso vale per Maggio: ossessionato da Asamoah, il re della fascia destra, si è limitato, non creando manovre utili e vincenti ripartenze. Pandev, attaccato come una zecca a Chiellini, non ha aiutato la squadra a salire e di conseguenza ad alzare il baricentro. In quell’occasione nessun giocatore azzurro ha giocato bene nel proprio ruolo e si è visto solo un vano tentativo di tamponare le iniziative bianco-nere. A questo punto si cerca il colpevole, perché ad ogni sconfitta c’è sempre qualcuno che ha sbagliato. Se contro il Torino il colpevole è stato Aronica, c’è da chiedersi se nelle altre partite perse il caso è stato chiuso. Probabilmente no. Mazzarri è continuamente sotto inchiesta e sicuramente dovrà dare precise risposte. Il dietro-front partenopeo non sta piacendo a coloro che ci credono ed a coloro che vivono per la maglia. Non basta dire “siamo stati bravi aldilà del risultato”, “la squadra c’è ma è stata sfortunata...” È il collettivo che non sta convincendo, che ha perso di credibilità. Il campo vuole delle risposte, il S. Paolo vuole vincere.

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IL GIOCATORE

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DEL MESE

Nastasia Spina

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uattro Coppe Italia, due Supercoppe italiane, uno scudetto, una Champions League e un Coppa del mondo per club, non è la scansione dei possibili traguardi raggiungibili in una competizione calcistica, ma il bottino effettivo di Goran Pandev, il curriculum del calciatore designato per la voce ‘’Giocatore del mese’’. Eppure l’involuzione offensiva da lui manifestata costituisce un dato allarmante, ma parlare di tramonto sembra ingeneroso se si considera la sua incidenza realizzativa nelle amichevoli di questa estate: goal al Bayern Monaco, al Bayer Leverkusen, al Bordeaux e doppietta allo Sporting Braga. Ad agosto Pandev realizzò nelle amichevoli di prestigio disputate dal Napoli ben 5 goal ed in città non si parlava d’altro che di lui, come bomber ritrovato. Chapeau alla Società per averlo acquistato a titolo definitivo. Il macedone inoltre dimostrò tutto il suo amore alla città con ‘’l’ ammirevole’’ gesto di dimezzarsi lo stipendio per restare a Napoli. Se si rapporta la scelta alle difficoltà di sopravvivenza che purtroppo invadono il contesto italiano e mondiale, il gesto di Pandev non suscita scalpore, ma il mondo del calcio si sa vive in un universo parallelo, quasi un Iperuranio platonico copia perfetta di un mondo imperfetto sul quale invece si svolge la normale vita di un essere umano. Ma rilegando la mente a quel contesto possiamo sicuramente asserire che un gesto del genere nel calcio è degno di nota. Mazzarri lo ha spesso schierato da prima punta, un ruolo che non gli si addice, poiché per potersi esprimere al meglio ha bisogno di avere campo e farsi affiancare da un’attaccante. Quando c’è Cavani la questione non si pone, ma con la sua assenza, Pandev ha dovuto occupare una posizione non consona alle sue caratteristiche soprattutto se completa il binomio con Vargas o Insigne. I giornali parlavano di ‘’equivoco tattico’’ come ragione effettiva del suo calo. La visione di gioco è sempre stata una sua peculiarità e a questo Napoli manca davvero tanto. Il Pandev di questo inizio di campionato non brilla, fatica nella fase realizzativa e spesso sbaglia pas-

saggi elementari. Archiviata la questione dell’equivoco tattico, sembra però, che il macedone continui nella sua performance non brillante. Il ‘’Turboman ‘’non corre più e il suo motore si è inceppato. Sembra paradossale che certe critiche possano riguardare proprio lui, eppure la statistica parla chiaro: nelle prime dodici giornate di campionato la sua fase realizzativa è quasi affievolita, appena 2 gol segnati. Dopo Pechino Goran è un altro, eppure di quella contestatissima gara è stato il protagonista in assoluto, nel bene e nel male. Per avere un’inversione di rotta dovremmo probabilmente attendere ancora, ma al di là di tutto si spera che una volta ritrovata la condizione ottimale non ricada ancora una volta in fase di stasi. Il calo di rendimento sembra quasi un vizietto ricorrente e quando lo si vede in campo in certe condizioni , nella mente si attivano dei feed-back che riportano al Pandev degli ultimi periodi all’Inter. C’è chi addita l’età, anche se tutto sommato 30 anni non ancora compiuti non sono poi tantissimi per un attaccante. Pandev non regge i novanta minuti e può invece far male nella mezz’ora finale. L’anno scorso approfittando dell’assenza di Lavezzi(ricordo ormai obsoleto) con le sue bellissime prestazioni è riuscito anche a mettere in imbarazzo Mazzarri sulla scelta del reparto attaccanti. Ricordo un Napoli Genoa finito 6 a 1 per gli azzurri, risultato impressionante ed inusuale nel nostro campionato di serie A ed in campo c’era lui a surrogare l’assenza del Pocho, per non parlare delle reti rifilate sempre nella scorsa stagione alla Juventus, sua vittima preferita da quando è a Napoli. Al di là del singolo è a livello corale che la squadra non sembra essere più quella di sempre, fatica in trasferta e ultimamente anche in casa e non fa più della velocità la sua arma vincente. Il talento macedone è un calciatore importante per gli schemi tattici di Mazzarri e si spera, per il bene suo e del Napoli, che ritorni quello di sempre. Il Pandev delle amichevoli sembra quasi un ricordo lontano anni luce troppo per un passato alquanto recente.

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8a Giornata - 20 ottobre 2012

2

Damato di Barletta

Storari Barzagli Bonucci Chiellini Lichsteiner Vidal (dal 75’ Pogba) 81’ Pirlo Marchisio Asamoah (dal 77’ Caceres) 80’ Giovinco Quagliarella (dal 60’ Matri) A disp.: Branescu, Rubinho, Lucio, Isla, Marrone, Giaccherini, Padoin, Bendtner. All.: Alessio

0

De Sanctis Campagnaro Cannavaro Gamberini (dall’83’ Insigne) Maggio Inler Behrami (dall’87’ Dzemaili) Hamsik Zuniga Pandev Cavani A disp.: Rosati, Colombo, Grava, Fernandez, Aronica, Uvini, Mesto, Dossena, Donadel, Vargas. All.; Mazzarri

NOTE: 41.000 spettatori circa. Angoli: 7 a 4 per la Juventus. Recuperi: 2’ pt, 5’ st.

di Carmine Montuori

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3a Giornata - 25 ottobre 2012

3

Gocek (Turchia)

Lastuvka Mandziuk Fedetskyi 2’ (dall’80’ Denisov) Mazuch Strinic Matheus 42’ Rotan Giuliano 65’ Zozulya (dal 36’ Kankava) Cheberyachko Seleznyov (dal 57’ Kalinic) A disp.: Shelikhov, Odibe, Aliyev, Konoplyanka. All.: Ramos

1

Rosati Gamberini (dal 78’ Inler) Fernandez Aronica Mesto Zuniga Donadel Dzemaili Dossena 75’ rig. (dal 51’ Cavani) Insigne Vargas (dal 51’ Pandev) A disp.: De Sanctis, Uvini, Cannavaro, El Kaddouri. All.: Mazzarri

NOTE: 30.000 spettatori circa. Angoli: 7 a 6 per il Dnipro. Recuperi: 3’ pt, 4’ st.

di C.M.

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.9a Giornata - 28 ottobre 2012

1

Celi di Bari

De Sanctis Campagnaro Cannavaro Gamberini Maggio Inler Behrami Zuniga (dal 71’ Dossena) Hamsik 58’ Insigne (dall’84’ Dzemaili) Pandev (dal 75’ Vargas) A disp.: Rosati, Colombo, Grava, Fernandez, Aronica, Mesto, Donadel, El Kaddouri. All.: Mazzarri

0 Sorrentino Frey Dainelli Andreolli Dramè M. Rigoni (dal 76’ Moscardelli) L. Rigoni Hetemaj (dal 60’ Pellissier) Luciano (dal 55’ Papp) Thereau Vacek A disp.: Puggioni, Viotti, Guana, Cruzado, Samassa, Jokic, Cofie, Di Michele, Stoian. All.: Corini

NOTE: 32.000 spettatori circa. Angoli: 6 a 4 per il Chievo. Recuperi: 1’ pt, 4’ st.

di C. M.

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MILLENNIUM GOLD HOTEL **** Viale U. Maddalena, 192 - Napoli Tel. 081.5955406 - Fax 081.7519199 – e-mail: info@millenniumgoldhotel.it – – www.millenniumgoldhotel.it –



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10a Giornata - 31 ottobre 2012

1 Consigli Bellini Stendardo Manfredini Brivio Schelotto (dall’85 Raimondi) Carmona 19’ Cazzola Bonaventura Moralez (dall’80 De Luca) Denis A disp.: Frezzolini, Polito, Lucchini, Matheu, Troisi, Scozzarella, Marilungo, Parra, Palma. All.: Colantuono

Orsato di Schio

0

De Sanctis Campagnaro Cannavaro Gamberini (dal 69’ Mesto) Maggio Behrami (dal 53’ Dzemail) Inler Hamsik Dossena (dal 75’ Vargas) Pandev Insigne A disp.: Rosati, Colombo, Grava, Britos, Fernandez, Aronica, Donadel, El Kaddouri. All.: Mazzarri

NOTE: 15.000 spettatori circa. Angoli: 9 a 2 per il Napoli. Recuperi: 0’ pt, 3’ st.

di C. M.

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di Accetto Vincenzo & Francesco

Progettazione

Installazione

Realizzazione

Via Nazionale delle Puglie, 70 S. Vitaliano (Na)


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11a Giornata - 4 novembre 2012

1

Valeri di Roma

De Sanctis Campagnaro Cannavaro Gamberini Maggio Dzemail (dal 77’ Inler) Behrami Dossena (dall’86’ Aronica) Hamsik Pandev (dal 61’ Insigne) Cavani 7’ A disp.: Rosati, Britos, Fernandez, Grava, Uvini, Mesto, Donadel, El Kaddouri, Vargas. All.: Mazzarri

1

Gillet Darmian Glik Rodriguez D'Ambrosio Vives (dal 74’ Santana) Gazzi (dal 46’ Brighi) Basha Cerci Bianchi Sgrigna 91’ (dal 70’ Sansone) A disp.: L. Gomis, Di Cesare, Agostini, Caceres, Meggiorini, Verdi, Diop, Birsa. All.: Ventura

NOTE: 30.000 spettatori circa. Angoli: 11 a 5 per il Torino. Recuperi: 0’ pt, 4’ st.

di C. M.

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4a Giornata - 8 novembre 2012

4

Alon Yefet (Israele)

Rosati Fernandez Aronica (dal 72’ Pandev) Britos Mesto Donadel (dal 56’ Hamsik) Inler Dzemaili Dossena Vargas (dal 56’ Insigne) Cavani 7’ 77’ 88’ A disp.: De Sanctis, Campagnaro, Maggio, Behrami. All.: Mazzarri

92’

2

Lastuvka Mazuch Mandziuk Denisov Odibe 33’ Fedetskiy (dall’86’ Matheus) Kankava Konoplyanka (dall’81’ Cheberyachko) Rotan Aliyev (dal 56’ Giuliano) 52’ Zozulya A disp.: Shelikov, Kravchenko, Oliynyk, Seleznyov. All.: Ramos

NOTE: 30.000 spettatori circa. Angoli: 7 a 6 per il Dnipro. Recuperi: 1’ pt, 3’ st.

di C. M.

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12a Giornata - 11 novembre 2012

2

Rizzoli di Mirandola

Frey Sampirisi Granqvist Canini Moretti Jankovic Toszer (dal 61' Seymour) Kucka Antonelli (dall'83' Piscitella) Bertolacci 56’ (dal 70 Merkel) Immobile 23’ A disp.: Tzorvas, Donnarumma, Krajnc, Melazzi, Borriello, Said, Hallenius. All.: Delneri

4

De Sanctis Campagnaro 54’ (dal 51' Mesto) Cannavaro Gamberini Maggio Behrami (dal 73' Inler) Dzemaili Dossena 90’ Hamsik Pandev 94’ (dal 38' Insigne) 79’ Cavani A disp.: Rosati, Colombo, Grava, Fernandez, Aronica, Britos Donadel, Vargas. All.: Mazzarri

NOTE: 20.000 spettatori circa. Angoli: 3 a 2 per il Napoli. Recuperi: 2’ pt, 4’ st.

di C. M.

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“IN UN’ALTRA VITA CREDO DI ESS

‘’Stiamo andando bene, abbiamo un parterre molto bello composto da Hugo Maradona, Marika Fruscio, Natasha Spina, Massimo Filardi, Antonio Capone, Guido Postiglione, Enrico Tuccillo, Sandro Abbondanza, Angelo Pompameo, Giovanni Francini, Beppe Savoldi e Gennaro Montuori. Stiamo dando un contributo intellettuale e intellettivo alla Società Napoli e penso che con un minimo di autocritica e un po’ di umiltà, guardando la trasmissione, possano ricevere da noi un contributo tecnico ed umano. L’avvocato Tuccillo ama talmente il suo popolo, Napoli e la sua gente che non può che essere un di più per il Napoli Calcio. L’orgoglio di Napoli è Gennaro Montuori e tutto il suo parterre, che non a caso si chiama ‘’Tifosi Napoletani’’ e chi vuole intendere intenda”. Ciao da uno che viene dalla savana. Fratello Idris

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SERE STATO NAPOLETANO” Nastasia Spina

Intervista al mitico Idris

«N

ell’ultimo numero della rivista mensile di Tifosi Napoletani, lei ha espresso una sua considerazione proprio alla vigilia di Juventus Napoli, riassumibile nell’allocuzione “Scudetto al Napoli e Champions alla Juventus’’. Da qui a un mese di distanza le cose sono un po’ cambiate: la Juventus fatica ad imporsi nel proprio girone, mentre il Napoli in campionato è in caduta libera. Il suo auspicio è cambiato alla luce degli ultimi avvenimenti? “Il campionato è ancora lungo ed entrambe le squadre devono affrontare delle partite abbastanza difficili. L’Inter è arrivata a ridosso della Juventus e quindi ritengo che il campionato sia letteralmente aperto. Il Napoli ha un giocatore devastante che è Cavani, che costituisce il 50% della squadra. La Juventus ha gli impegni di Champions League e questo potrebbe diventare un handicap a nostro sfavore. Il Napoli deve intervenire sul mercato, perché ha una rosa molto corta e per essere competitivi sia in Europa League che in campionato deve comparare dei giocatori, come dice sempre il nostro editore. Ma un’operazione del genere ha senso solo se fatta in collaborazione con l’allenatore. Il Napoli deve avere un organizzazione societaria tale che presidente e allenatore siano in collaborazione quando si tratta di fare degli acquisti. Al Napoli manca la collaborazione tra presidente, allenatore, direttore sportivo e tutta la struttura del Calcio Napoli. Il presidente deve acquistare in funzione della squadra sotto esplicita richiesta dell’allenatore. È il consenso che deve essere alla base di una scelta di mercato. Anche la Juventus deve intervenire sul mercato a gennaio, perché anche li ci sono delle lacune. Manca infatti un calciatore modello Cavani, con le stesse caratteristiche, un calciatore che segna a raffica. Quindi sulla base di queste considerazioni ritengo che il campionato sia ancora aperto”. Juventus Napoli è stata una gara pulita dal punto di vista della direzione arbitrale, ma macchiata dal razzismo, di quello più blando. Non si è trattato del classico sfottò da stadio, ma gli insulti scendevano nella dimensione puramente civile. Il popolo napoletano è un po’ tribolato da questo tipo d’insulti e di stereotipi. Lei che un grande simpatizzante del Napoli e dei napoletani e costituisce un elemento di attrazione per il popolo Juventino, può lanciare un messaggio in merito alla questione? “Gli Agnelli hanno sposato due donne napoletane. Il problema del razzismo è un problema arcaico, antico. Questa

atavica rivalità è riconducibile alla guerra di casate tra Savoia e Borboni. È una questione di campanilismo, di lotta di potere, di lotta di classe. Io penso che ne Andrea Agnelli, ne De Laurentis e ne chi lo ha preceduto, abbiano interesse a creare queste situazioni. Il calcio è bello perché c’è questa lotta di potere, di sfottò ritagliati nella mera dimensione calcistica. Sono i tifosi che non devono arrivare a certe ‘disgrazie verbali’. Il calcio è bello perché è un gioco e va apprezzato fin quando rimane rilegato a questa sfera, però se si toccano i morti e si augurano disgrazie ad un popolo, li non centra più il tifo. Il tifo, lo dice stesso la parola, è una malattia, però arrivare agli estremi di questa patologia mi sembra veramente eccessivo. Io condanno e sono sicuro che anche la società della Juventus condanni. Il tifoso deve tifare ‘per’ e non ‘contro’. In tutte le discipline sportive si insegna il rispetto per l’altro, nel calcio, invece, si attiva un meccanismo strano, dove tutte le frustrazioni accumulate a causa degli squilibri di natura sociale vengono riversate nel tifo”. Non deve essere facile per un tifoso Juventino intervenire in una diretta che tratta del Napoli, eppure alla postazione internet arrivano tanti attestati di stima, sia dai tifosi napoletani che da quelli Juventini. Come mai Idris piace ai napoletani? “Io sono simpatizzante del Napoli dai tempi di Maradona e dico sempre scherzando che mia madre è napoletana. In una vita precedente credo di essere stato napoletano. Avete questo senso di amicizia, di socialità di comprensione verso il povero, verso il ricco. La mia terra in Senegal si chiama Teranga che significa ospitalità, felicità nell’ospitare lo straniero. Napoli e il sud hanno il senso di ospitalità verso lo straniero. I miei fratelli senegalesi che vivono nei pressi della stazione sono voluti bene. Anche il pianista del Giardino dei Semplici intrattiene rapporti di amicizia con senegalesi. Per me è una cosa commuovente. Quando vengo a Napoli mi scrollo da dosso tutto lo stress accumulato al nord”. Il Napoli questo mese affronterà avversari di nobile reputazione come Milan ed l’Inter. Sicuramente saranno gare che turberanno le gerarchie del nostro campionato per quanto riguarda la classifica. Lei cosa pronostica? “Io dico sempre a Gennaro che l’unica sconfitta che sarei in grado di sopportare è quella rimediata contro il Napoli. Se accade contro l’Inter o contro il Milan, è una disgrazia, passatemi il termine. Sono antagonisti per antonomasia, anche se Moratti è un mio amico”.

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I NUOVI ARBITR L

a squadra degli arbitri di serie A è realmente una formazione speciale. Conosco bene le qualità di questo gruppo dal momento che negli anni 90 ne ho fatto parte in quanto ex-guardalinee, anni in cui debuttava un certo Pierluigi Collina promosso poi alla CAN/A e B. Il tutto sotto la direzione dell’ allenatore-commissario degli arbitri Paolo Casarin. Spesso bistrattati e contestati fino all’inverosimile, gli arbitri di serie A hanno una gran voglia di fare; il loro impegno professionale non ha nulla da invidiare alle squadre di calcio del campionato che dirigono. Molto spesso, attraverso duri attacchi, gli vengono addossati dai mass-media delle responsabilità che non gli appartengono, il più delle volte con vere e proprie crociate giornalistiche piuttosto ingiuste, mettendo gli arbitri in cattiva luce agli occhi dei tifosi e degli addetti ai lavori. Uno dei recenti episodi è quello che ha interessato la squadra del Napoli per l’operato dell’arbitro Mazzoleni della sezione di Bergamo, nell’importante match di Supercoppa tra Juve e Napoli da lui diretto. Un cocente sconfitta per gli azzurri che ancora oggi è tema di discussione nella nostra città, vista come un ko ingiusto solo per colpa dell’arbitro. In realtà non si riesce a distinguere con lucidità quelli che sono stati, da un lato, gli errori commessi dalla sestina arbitrale e, dall’altro, gli errori commessi da tecnico e calciatori. A tal proposito vorrei informare i lettori sportivi napoletani sulle caratteristiche tipiche del cosiddetto “arbitro perfetto” secondo i canoni imposti dal regolamento: “L’arbitro perfetto è colui che controlla il corretto svolgimento di una partita di calcio nel rispetto delle regole FIFA, IFAB e FIGC. Tale controllo viene svolto anche attraverso la collaborazione degli assistenti arbitrali e da quest’anno, solo per il campionato di serie A, e in esclusivo in Italia, anche con la collaborazione degli arbitri di porta, oltre al tradizionale quarto uomo. Nell’ambito dell’evento sportivo l’arbitro ha anche una funzione educativa per il mondo del calcio. Tale posizione è determinata non dalla persona che è l’arbitro, ma dal ruolo che svolge sul terreno di giuoco: è il cosiddetto “educatore funzionale”.

CORSO ARBITRI - In conclusione vorrei ricordare a tutti gli appassionati che sono aperte le iscrizioni al Corso Nazionale per Arbitro di calcio della FIGC. Possono partecipare gratuitamente tutti i candidati di ambo i sessi che siano cittadini della Comunità Europea, con documento di identità valido, ed i cittadini extra comunitari, dotati anche di regolare permesso di soggiorno, che abbiano compiuto alla data dell’esame il 15° anno di età e non abbiano compiuto il 35° anno. Al termine del Corso il candidato dovrà sostenere una prova di ammissione all’esame, prova che prevede dei test scritti ed orali sul Regolamento del Giuoco del Calcio ed un test di idoneità atletica. Dal momento del superamento dell’esame, si è ufficialmente un Arbitro dell’Associazione Italiana Arbitri FIGC e, pertanto, dalle domeniche successive si inizierà ad arbitrare nella prima categoria dell’arbitraggio, i ”Giovanissimi”. Durante le prime gare gli Arbitri saranno accompagnati da un “Tutor” che insegnerà loro il disbrigo delle pratiche burocratiche nonché la parte referendaria del dopo gara. Per ulteriori informazioni selezionare la sezione arbitri a te più vicina e scrivi le tue domande oppure inoltrare direttamente la domanda di iscrizione

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I DI SERIE A

Mario Pesce

ELENCO ARBITRI SERIE A Con l’avvio di tutti i campionati organizzati dalla FIGC ad ogni livello, a partire dal settore giovanile per finire alla serie A ed alla nomina degli arbitri ed assistenti internazionali, abilitati alla direzione di gare dei campionati Europei ed Mondiali, l’Associazione Italiana Arbitri ha ufficializzato la squadra dei direttori di gara di vertice del campionato di serie A che viene allenata, gestita e designata dalla Commissione Arbitri Nazionale Serie A (CAN/A) composta da Stefano Braschi (responsabile designatore), Livio Bazzoli ed Alessandro Stagnoli. L’Organico è formato da : Arbitri 21; Assistenti arbitrali 41; Osservatori 18 (sono arbitri dismessi che visionano le gare del campionato di serie A danno un giudizio ed un voto agli stessi arbitri in ogni gara arbitrata).

GLI ARBITRI sono: Luca Banti (sezione di Livorno); Mauro Bergonzi (Genova); Gianpaolo Calvarese (Teramo); Domenico Celi (Bari); Antonio Damato (Barletta); Andrea De Marco (Chiavari); Daniele Doveri (Roma 1); Andrea Gervasoni (Mantova); Piero Giacomelli (Trieste); Antonio Danilo Giannoccaro (Lecce); Marco Guida (Torre Annunziata); Davide Massa (Imperia); Paolo Silvio Mazzoleni (Bergamo); Daniele Orsato, Sebastiano Peruzzo (Schio); Nicola Rizzoli (Bologna); Gianluca Rocchi (Firenze); Andrea Romeo (Verona); Carmine Russo (Nola); Paolo Tagliavento (Terni); Paolo Valeri (Roma 2).

Matteo Passeri, Massimiliano Rosi (Gubbio); Roberto Iannello (Novi Ligure); Claudio La Rocca (Ercolano); Luca Maggiani (La Spezia); Lorenzo Manganelli (San Giovanni Valdarno); Alfonso Marrazzo (Tivoli); Andrea Marzaloni (Rimini); Filippo Meli (Parma); Espedito Marco Musolino (Taranto); Giorgio Niccolai (Livorno); Nicola Andrea Nicoletti (Macerata); Andrea Padovan (Conegliano); Giacomo Paganessi (Bergamo); Alessandro Petrella (Termoli); Fabrizio Posado (Bari); Fabiano Preti (Mantova); Giancarlo Rubino (Salerno); Andrea Edoardo Stefani, Mauro Tonolini (Milano); Maurizio Viazzi (Imperia); Gianluca Vuoto (Livorno).

GLI ASSISTENTI: Francesco Altomare (se- GLI OSSERVATORI: zione di Molfetta); Marco Barbirati (Ferrara); Riccardo Bianchi (Lucca); Gianluca Cariolato (Legnano); Alessandro Costanzo (Orvieto); Andrea Crispo, Maurizio Liberti (Genova); Francesco De Luca (Pescara); Giuseppe De Pinto (Bari); Riccardo Di Fiore (Aosta); Giovanni Di Liberatore (Teramo); Giulio Dobosz, Alessandro Giallatini (Roma 2); Renato Faverani, Fabio Pietro Galloni (Lodi); Simone Ghiandai (Arezzo); Walter Giachero (Pinerolo); Michele Giordano (Caltanissetta); Massimiliano Grilli,

Riccardo Anthnoy Boggi (Salerno); Cosimo Bolognino, Carlo Moretti (Milano); Danilo Campaner, Vito Simone (San Donà di Piave); Giuseppe Canzone (Palermo); Vittorio Ceccarini (Pesaro); Pietro Feliciani (Teramo); Vincenzo Fiorenza (Siena); Marco Landucci (Pisa); Roberto Massaroni (Frattamaggiore); Maurizio Padovan (Gorizia); Angelo Pizzi (Viareggio); Diego Preschern (Mestre); Saverio Scaravaglione (Roma 1); Giuseppe Siciliano (Brindisi); Ignazio Ziino Colanino (Legnano); Moreno Zucchini (Bologna).

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LO SPAZIO DEI e cion s o nC istia r C colo Il pic

Gaia e Mariano tifosissimi del Napoli!!

Riccardo Piccolo  e Alessandro Colloridi

Cacace Antonio e Fabio De Marino con Poppella alla sanità

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Antonio&Daniele gli eredi del mitico Caimito


TIFOSI Il piccolo Lamberti Gaetano Il piccolo Luigi Bello tifosissimo del Napoli

Per la gioia della mamma Valentina e per il dispiacere di papà Giovanni (juventino) i piccoli Giovannino e Alessia tifosissimi del Napoli

Il tifoso di “Curva B” Celentano Francesco

to Pezzu e n o m e Si ofalo r a G marco Giam

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G e n n a ro M o n t u o r i

presenta

Il Giardino dei Semplici

in diretta

Giovedì

alle ore

20,45

DIGITALE 14 SKY 888

su

repliche Venerdì alle ore 23,00 e Sabato alle ore 11,00

lealtà • passione competenza • esperienza rispetto • trasparenza amicizia Foto in studio:

Raffaele Esposito

• Parrucchiere:

Pasquale Apreda

• Assistente di studio:

A n n a D i C h i a ra

Antonio Cicia

presenta

Aspettando Tifosi Napoletani Lunedì alle ore 22,30 su

Martedì alle ore 17 e 0,30 su

Mercoledì alle ore 12,30 su







AIRONE

sponsor ufficiale

Costruzione

Il Presidente Giovanni

Delle Cave

l’artefice delle vittorie dalla Prima Categoria all’Eccellenza

il m

is t

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foto di Christian Cerbone


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