Ultr'azzurro novembre 2015

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Sommario 2

L’Editoriale

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Chievo Verona - Napoli

di Gennaro Montuori

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Il film del mese

Reina, un pizzico di “pepe” sulle ambizioni azzurre

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di Mauro Guerrera

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Sfida al vertice con la “beneamata” d’Italia

Il film del mese

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Genoa - Napoli

di Gennaro Montuori

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Il film del mese

Io la vedo così:

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Selvaggi e Burgnich di Amelia Amodio

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La maglia sulla pelle: Claudio Bandoni

46

Napoli - Udinese Il film del mese

Il Napoli in Europa.

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Una storia iniziata nel 1934 di Mauro Guerrera

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Napoli - Fiorentina Il film del mese

Midtjylland - Napoli Napoli - Midtjylland Il film del mese

di Gennaro Montuori

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Napoli - Palermo

Verona - Napoli Il film del mese

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Le foto dei tifosi


Cari amici lettori e tifosi trovo doveroso iniziare con il ricordo delle tante vittime innocenti, non solo di Parigi, ma anche quelle colpite da atti terroristici in Libano e nel Mali. Un morto innocente per la follia omicida di chi è fuori dalla grazia di Dio, non ha Patria, non ha colore, non ha religione. R.I.P. The show must go on, anche perché la vita che ci ha donato il Creatore è bella e va vissuta intensamente in ogni suo attimo. E’ doveroso godere delle gioie che ci offre, come ad esempio quelle che ci sta regalando il nostro Napoli. Tanti gol segnati, pochissimi gol subìti, un gioco armonioso che annienta gli avversari, costringendoli ad arroccarsi a difesa della propria porta rinunciando ad ogni velleità di moduli, tattiche e schemi. Il Napoli non solo ha vinto il girone di Europa League con due turni di anticipo, ma dopo tredici giornate di campionato è secondo in classifica, a soli due punti dalla capolista Inter. Proprio con i nerazzurri milanesi, il Napoli chiude il mese di novembre con quella che è diventata una sfida per la vetta della classifica. Chi vince è primo, chi perde rischia di diventare addirittura quarto, in virtù della classifica corta di un campionato tornato finalmente avvincente con più squadre in lizza per lo scudetto. Quella con l’Inter rappresenta la partita del salto di qualità. Alla squadra di Sarri manca questo ultimo step, questo ultimo esame per dimostrare anche all’opinionista più scettico, che davvero può lottare fino alla fine per una vittoria inattesa a inizio stagione. Gli azzurri, rispetto alla squadra di Mancini hanno un doppio handicap da affrontare a partire da febbraio. Il primo è la partecipazione alle coppe europee che portano via energie mentali e fisiche e, soprattutto, impediscono a Sarri di dedicare intere settimane di allenamento ad ogni singola partita. Il secondo handicap, è la rosa decisamente più corta rispetto a quella nerazzurra. Il primo rappresenta un motivo d’orgoglio, perché una grande squadra deve giocare anche in Europa. Il secondo invece, è una lacuna che va assolutamente colmata a gennaio per evitare di rimpiangere, ancora una volta, gli interventi di mercato non fatti. In una stagione, tre competizioni da giocare più gli impegni delle nazionali, possono causare cali fisici, squalifiche e infortuni (vedi Mertens e Gabbiadini), che possono gettare al vento la possibilità della vittoria finale. E’ arrivato il momento che il grande lavoro del De Laurentiis imprenditore, sia sostenuto e completato dalle scelte del De Laurentiis tifoso. Questo campionato, ha messo su un vassoio d’argento una grande occasione per questo Napoli che sta entusiasmando i tifosi. Se De Laurentiis dovesse gettarla via per non aver completato la rosa, questa volta difficilmente riuscirà a mantenere la stima di quei napoletani (sempre di meno) che ancora lo sostengono e lo difendono. La storia di questa squadra, INIZIATA NEL 1926, merita di essere impreziosita da altre vittorie da dedicare alla sua tifoseria. I tifosi napoletani, con la giusta politica dei prezzi, tornerebbero a riempire lo stadio come sempre fatto ai tempi di Fiore e Ferlaino, senza differenza tra una festa scudetto e una sfida con il Cittadella in serie C. Se davvero il patron azzurro, come ama spesso ripetere, tiene al cuore le VITTORIE di questa maglia, di questa città, di questi tifosi che talvolta ha offeso, è arrivato il momento di dimostrarlo anche con i fatti. Le parole non portano scudetti e Coppe. FORZA NAPOLI 1926!

ANNO XXIV - N.9 - NOVEMBRE 2015 Direttore:

Gennaro Montuori Vicedirettore:

Mauro Guerrera Hanno collaborato:

Amelia Amodio Idris

Foto di studio “Tifosi Napoletani”:

Pietro Mosca Foto a bordo campo gare del Napoli:

Pietro Mosca Progettazione grafica, copertina e impaginazione: Graficart di Luca Iodice - Bacoli (NA) Stampa:

Tuccillo Arti Grafiche - Afragola (NA) Plastificazione:

ASG srl - Casoria (NA)

Nick Luciani con Gennaro Montuori a Tifosi Napoletani



Reina, un pizzico di “Pepe” sulle ambizioni azzurre di Mauro Guerrera

Campione del mondo e d’Europa con la Spagna

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osé Manuel Reina Páez, questo il nome completo del portierone del Napoli. Ma per i compagni di squadra e i suoi tifosi, lui è semplicemente “Pepe” Reina. Nato a Madrid il 31 agosto 1982, Reina è figlio d’arte. Il padre Miguel è stato il portiere del Barcellona e dell’Atletico Madrid, anche se da piccolo Pepe preferiva giocare attaccante. Ecco spiegato quel piede educato che gli permette di giocare da libero aggiunto, pronto a fermare ogni contropiede degli avversari e a far ripartire la propria squadra con lanci lunghi e precisi. Ma crescendo iniziò a seguire le orme del padre e così a soli 18 anni debuttò tra i pali del Barcellona. Con i catalani giocò due stagioni, prima di passare al Villareal. Ma la

Ma al di là delle parate e della sua reattività tra i pali, i napoletani si sono innamorati della sua mentalità vincente, del suo carisma, delle Mertens mette in cassaforte la Coppa Italia e Reina esultò così sue qualità di uomo-spogliatoio, del suo carattere allegro, della sua schiettezza nel dire le cose senza paura. La dimostrazione è stata la guerra di tweet tra il portiere e il patron azzurro, che avrebbe potuto compromettere ogni possibilità di riavvicinamento tra Reina e la città: “Reina ha accettato un compenso maggiore in Germania e problemi familiari non lo facevano restare a Napoli”; quest’accusa di De Laurentiis per giustificare in qualche modo l’incauta rinuncia al portiere campione del mondo, suscitò l’immediata reazione di Pepe che non accettò di passare per traditore di quella che considera la sua nuova famiglia: “Non é stato mai un problema familiare, anzi la mia moglie ama Napoli, lo stesso che io la amo! Basta di scherzare”. La stessa sincerità e schiettezza che Reina ha avuto quando si è presentato al tecnico Sarri: “Gli ho det-

Reina con la maglia del Liverpool

svolta della carriera per Reina arrivò con il Liverpool, dove si trasferì nella stagione 2005-2006. Nella città dei Beatles ci rimase fino al 2013, anno in cui Rafa Benitez, suo allenatore al Liverpool, lo chiamò per difendere la porta del Napoli. Reina è entrato subito nei cuori dei napoletani, grazie anche al rigore parato a Balotelli, in Milan-Napoli del 22 settembre 2013, aumentando quella percentuale del 27% di rigori neutralizzati in carriera. 4

Reina con la Coppa Italia vinta nel 2014

to che potremmo avere dei diverbi, ma preferisco dire sempre ciò che penso ogni giorno”. Ancora di più i napoletani impazziscono quando usa il dialetto nei tweet che posta sul suo profilo ufficiale. Parole come


“jurnat”, “jamm jaaa”, fanno spesso capolino nei messaggi d’amore che Reina ha per Napoli. Lui è pazzo di questa città, soReina con la maglia del Bayern Monaco prattutto gli piace che il popolo partenopeo mangia pane e pallone. Reina ha detto che Napoli è bella anche con il brutto tempo. Non perde occasione per ricordare che “Napoli è felicità, sono tornato per questo, è il posto giusto per me e la mia famiglia, dopo un anno non abbiamo resistito. Una volta che arrivi a Napoli e impari a conoscerla, la accetti e la apprezzi per quello che è: fantastica, caotica, a volte anche folle”. Napoli è una città che ha scoperto per caso perché lui era “Venuto per Benitez, ma poi ho conosciuto Reina con la maglia del Napoli nella sta- Napoli e me ne sono gione 2015-2016 innamorato. Anche io sono un uomo del sud e i napoletani mi assomigliano tanto uguale a me”. Infatti Reina ad ogni gol del Napoli esulta come il più accanito supporters partenopeo, per questo Reina non è mai uscito dai cuori dei napoletani, neanche quando nell’estate del 2014 è stato “costretto” a trasferirsi al Bayern Monaco. Ma in realtà Reina non aveva mai lasciato Napoli. Appena aveva qualche ora libera veniva ad affacciarsi sul golfo più bello del mondo, protetto dal Vesuvio, prima di andare allo stadio a vedere la maglia che sognava di tornare a indossare. In Baviera avrebbe potuto vincere e guadagnare di più, ma non da protagonista. A lui non interessava la gloria facile, non interessava guadagnare di più. Lui a 33 anni si sente ancora pronto a dare un contributo per le vittorie, purchè questi successi parlino in napoletano. Pepe Reina con la maglia gialla portafortuna

Per questo ha sottoscritto un contratto da 2,5 milioni annui, stracciandone uno da oltre 4 milioni netti. Reina con il Napoli ha vinto la Coppa Italia nel 2014, ma è una vittoria importante che gli sta stretta. Reina ha una collezione di oltre 400 maglie con nomi illustri, ma alla collezione ne manca una, quella della quale andrebbe più orgoglioso. Una maglia numero 25 color cielo con un triangolino tricolore. Quante volte al termine della scor- Uno dei tanti rinvii precisi di Reina sa stagione è stato detto “Con Reina in porta il napoli avrebbe avuto almeno 8-10 punti in più”. Anche De Laurentiis lo ha capito

Stagione 2015-2016. Reina esulta dopo una vittoria

(per fortuna) e lo ha richiamato offrendogli l’opportunità di difendere la porta del Napoli per altri tre anni. Pepe Reina, napoletano di Madrid, non aspettava altro e come spesso ha ricordato alle TV spagnole, “A Napoli un forestiero piange due volte: quando arriva e quando se ne va”. Questa volta Reina non ha pianto quando è (ri)arrivato a Napoli, ma sicuramente (ri)piangerà quando dovrà sfilarsi la maglia azzurra da appendere a quell’ultimo chiodo, insieme alle scarpette. Reina in azione al San Paolo

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Sfida al vertice con la “Beneamata” d’Italia

di Gennaro Montuori

Per Sallustro la sconfitta all’esordio del “suo” Napoli, gridava vendetta. Così la volta successiva che il club partenopeo giocò in casa contro l’Inter di Giuseppe Meazza, il bomber azzurro con una splendida doppietta trascinò il Napoli alla vittoria per 4-1. Era il 9 giugno 1929 e ai nerazzurri il regime fascista impose il nome di “Ambrosiana Inter”. Dalla prima sfida del 1926 all’ultima giocata in campionato l’8 marzo 2015, il Napoli ha ospitato l’Inter per 78 volte: 72 volte in campionato e 6 volte in Coppa Italia. Il Napoli ha vinto 37 partite, contro le 19 dei milanesi. I pareggi sono stati 22, l’ultimo proprio quello della scorsa stagione. Una formazione della grande Inter del 1965-66

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u fondata nel 1908 con il nome “FC Internazionale”, perché i fondatori che lasciarono il Milan per creare un nuovo club, si ritenevano “fratelli del mondo”. Per il Napoli l’Inter non è una squadra qualunque. In un certo senso può considerarsi la madrina di battesimo della squadra azzurra. Infatti, l’esordio del Napoli in Serie A è avvenuto proprio contro i nerazzurri il 3 ottobre 1926, allo stadio militare dell’Arenaccia. La sconfitta per 0-3 dell’esordiente Napoli, era inevitabile contro una squadra che già due volte si era cucito il tricolore sulle maglie. Era il Napoli di Sallustro e l’Inter di Fulvio Bernardini, autore anche del primo gol interista.

Napoli-Inter Juliano sfida Facchetti

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Maradona prende le misure per battere Zenga

Napoli-Inter è una di quelle sfide che spesso è stata scritta a caratteri cubitali nell’almanacco del calcio. Una di queste, fu la vittoria del Napoli (31) nella stagione 1965-66. Sulla panchina azzurra c’era il “Petisso” Pesaola, accompagnato dalla sua inseparabile sigaretta. Su quella dell’Inter c’era un certo Helenio Herrera. Il Napoli era tornato in Serie A al termine della stagione precedente e l’allora presidente Fiore acquistò tanti grandi giocatori, tra i quali Sivori e Altafini. L’Inter campione d’Italia non era da meno, visto che in rosa aveva giocatori del calibro di Facchetti, Mazzola, Suarez, Jair, Domenghini, Corso, Picchi, Peirò, Burgnich. L’Inter


Il gol-vittoria di Higuain nell’ultima sfida in Coppa Italia

segnò solo grazie a un autogol dello sfortunato Panzanato, mentre per il Napoli andarono in rete uno scatenato Altafini (una doppietta) e il giovane Juliano che con un pallonetto preciso, sorprese fuori dai pali il portiere nerazzurro Sarti. Nella stagione 1967-68, il Napoli per la prima volta nella sua storia giocò con la maglia rossa e

Il gol di Higuain nel 2-2 della scorsa stagione

onorò quella novità con una vittoria per 2-1 con le reti di Ottavio Bianchi e Altafini. I tifosi del Napoli, magari quelli più attempati, portano nel cuore la sfida al San Paolo della stagione 1973-74. In quella partita segnò il suo primo gol in Serie A e primo con la maglia del Napoli, la bandiera azzurra “Beppe” Bruscolotti. Il gol-vittoria dello storico terzino azzurro, sbloccò l’1-1 siglato da Clerici e Mazzola. Emozionante anche il 3-2 con il quale il Napoli superò l’Inter nella stagione 1974-75. Napoli in vantaggio grazie alla doppietta di Clerici. L’ex Mariani accorciò le distanze per l’Inter, prima del gol di Giorgio Braglia che riportò il Napoli sul doppio vantaggio, prima del gol finale di Boninsegna.

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Icardi tira il rigore dell’ultimo gol dell’Inter al san Paolo

Mancini allenatore dell’Inter

Negli anni d’oro del Napoli Campione d’Italia, Maradona ha spesso castigato i nerazzurri milanesi, anche a San Siro. Proprio grazie a Diego, il Napoli al San Paolo superò per due volte l’Inter con il risultato di 1-0: nella stagione 1985-86 su calcio di rigore, nel giorno in cui i tifosi napoletani festeggiarono il trionfo mondiale del pugile Patrizio Oliva; nella stagione 1987-88 Re Diego pennellò una punizione nell’angolino, che il grande amico di Maradona e portiere dell’Inter Walter Zenga non riuscì nemmeno a sfiorare. Nella stagione 198990 la coppia Maradona-Careca, riuscì a piegare la resistenza dell’Inter solo nell’ultimo quarto d’ora con il classico punteggio di 2-0. La storia recente, quella del Napoli di De Laurentiis, è fatta di 11 sfide al San Paolo. Il Napoli ha vinto 7 volte (2 in Coppa Italia) e pareggiato 4 (1 in Coppa Italia persa poi ai rigori).

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L’ultima vittoria in campionato (4-2) è datata 15 dicembre 2013. Era la partita del ritorno al San Paolo di Walter Mazzarri, dopo aver lasciato il Napoli in maniera non proprio sincera. Era anche la prima volta da ex di Benitez contro l’Inter, club che anche lui lasciò con qualche rancore. L’ultima vittoria in assoluto del Napoli è quella conquistata in Coppa Italia lo scorso 4 febbraio per 1-0 con un gran gol di Gonzalo Higuain. L’ultima sfida giocata (e pareggiata 2-2) in campionato l’8 marzo 2015, ha visto il Napoli essere beffato nei minuti finali. Doppio vantaggio azzurro con Hamsik e Higuain, ma negli ultimi venti minuti, prima Palacio e poi Icardi su rigore all’87’, riportarono il punteggio in parità. In queste ultime due partite, sulla panchina dell’Inter c’era già Roberto Mancini. Il “Mancio” la scorsa stagione sostituì Mazzarri e quest’anno sfiderà il nuovo tecnico azzurro Sarri, a sua volta subentrato a Benitez. L’Inter di questa stagione parla decisamente sudamericano. Carrizo, Palacio e Icardi argentini, Medel cileno, Guarin e Murillo colombiani, Felipe Melo, Juan Jesus, Dodo, Telles e Miranda brasiliani.

Sarri sfida mancini


Una formazione dell’Inter 2015-2016

Su di loro Mancini conta per provare a riconquistare una vittoria dell’Inter al San Paolo che manca dal 18 ottobre 1997. Sicuramente lo scaramantico di turno starà facendo i dovuti scongiuri,

giusto che sia così, Ogni mezzo è lecito pur di vedere il Napoli vincere contro l’Inter, soprattutto questa volta che la sfida contro la “Beneamata” d’Italia ha un sapore speciale.

La formazione base el Napoli 2015-2016

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io la vedo così: Franco Selvaggi e Tarcisio Burgnich di Amelia Amodio

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apoli ed Inter, due grandi protagoniste di questo campionato, si sfidano al San Paolo in un match che appassiona tutti gli amanti del buon calcio. La posta in palio è molto alta: entrambe le squadre, infatti, sono tra le più accreditate pretendenti alla vittoria dello scudetto. C’è chi già metterebbe la mano sul fuoco, sul piazzamento delle due rivali nella

Franco Selvaggi e Gigi Riva due grandi bomber del calcioo italiano

conquista di un posto al sole in chiave Champions. Inter e Napoli hanno da sempre vantato tra le proprie fila, campioni che nel corso degli anni hanno contribuito a rendere grande la storia di entrambe le compagini, ma anche della Nazionale italiana. Per analizzare questa nuova sfida tra Napoli e Inter, abbiamo chiesto il parere a Franco Selvaggi campione del mondo in Spagna nel 1982 e calciatore dell’Inter nella stagione 1985-86, e a TarciSelvaggi all’Inter con Rummenigge sio Burgnich ex difensore di Inter e Napoli e grande protagonista con un gol nella partita del secolo Italia-Germania 4-3. Franco Selvaggi ex calciatore ed ex allenatore, oggi capo delegazione dell’Italia Under16, ricorda una sfida che ha giocato contro il Napoli quando indossava la maglia nerazzurra: “Ricordo un Inter-Napoli 14

da protagonista e un episodio mi colpì: a pochi metri da me Buriani si ruppe una gamba. Non avevo mai visto così da vicino un infortunio tanto rovinoso: quel ricordo è ancora vivo in me quando si parla di Inter e Napoli. Se non erro, quella sfida terminò con il risultato di 1-1 con gol di Maradona. Mettendo da parte le mie reminescenze riguardanti la mia parentesi nerazzurra, Napoli ed Inter, attualmente, sono tra le accreditate per la vittoria finale. Sono indubbiamente due squadre in salute dagli organici molto competitivi. Il Napoli si rende protagonista di un calcio più brillante, entrambe le rivali possono contare su singoli talentuosi anche se, da questo punto di vista, vedo avvantaggiato il Napoli. L’Inter, d’altra parte, può contare su una difesa solida: non è un caso, infatti, che abbia vinto svariati match di misura senza incassare gol. Dunque, è un Inter che fa l’essenziale ma risulta comunque vincente perché, appunto, prende pochi gol. Il Napoli ha dalla sua il bel calcio e un grande gioco corale, inoltre, può contare su un talento puro come Higuain, che quest’anno vedo cresciuto e maturato sotto tanti aspetti. Prevedo un bel confronto, ci sarà da divertirsi visto che si sfideranno la miglior difesa e uno dei migliori attacchi del campionato. Probabile che la differenza la farà qualche singolo con qualche bella azione. Vedo un Napoli leggermente avvantaggiato per il fatto che giocherà in casa e, si sa, il San Paolo è il suo fortino e non vorrà di certo sfigurare dinanzi al suo bel pubblico”. Il suo compagno di squadra nell’Inter Armando Picchi, lo soprannominava “Roccia”, per quella im-

Selvaggi campione del mondo nel 1982


are a curare la fase difensiva, ponente fisicità che lo rendeva ripeto, è fondamentale prendere un combattente leale in campo. pochi gol”. Tarcisio Burgnich brillante L’Inter attuale non brillerà difensore, modello di serietà e forse per il bel gioco come la di correttezza, ha militato nelsquadra rappresentata dall’ex la “Grande Inter” dal 1962 al terzino nerazzurro ma è co1974, sugellando la sua presmunque una squadra essenziale, tigiosa carriera vincendo cinque candidata alla volata finale, una scudetti, due Coppe dei Campisquadra che, dopo qualche staoni, due Coppe Intercontinentali La partita del secolo Italia-Germania 4-3, Il gol di Burgnich gione di appannamento, vuole e una Coppa Italia. Con la Nazitornare a vivere il campionato da protagonista. Tarcionale è stato campione europeo nel 1968 e secondo ai sio fa il punto della situazione dell’Inter di oggi: “Chi Mondiali del 1970. Dopo dodici anni vissuti da simbolo vince il campionato è chi prende meno gol. E l’Inter dei nerazzurri, venne trasferito al Napoli. Durante la ha la difesa più solida. Se poi, come si vocifera, dovepermanenza nella squadra azzurra sfiorò la conquista sse arrivare anche Pirlo, andrà fino in fondo. L’Inter fa dello scudetto nella stagione 1974-1975, vincendo fatica in casa quando le squadre avversarie si chiudoperò solo una Coppa Italia siglando nel finale contro no nella loro metà campo, non c’è un uomo che salta il Verona la sua unica rete con gli azzurri. L’anno sucl’avversario di conseguenza fa fatica e magari prende in cessivo Burgnich con il Napoli vinse anche la Coppa contropiede. Invece con un Pirlo in squadra, appena si di Lega Italo-Inglese. Burgnich ricorda così la sua dovesse andare in possesso palla in fase difensiva, Pirlo strepitosa Inter: “Quella era senz’altro una squadra saprebbe rimettere diversamente la palla all’attaccante. vincente. Abbiamo vinto dal ’63 al ’67 tre scudetti. Ma, Dunque ciò che manca all’Inter attualmente è chi incon rammarico, dico che potevamo conquistarne altri dirizza il pallone quando si è in possesso palla in fase due: uno lo abbiamo perso a Mantova per un autogol difensiva per allungare fino all’attacco! Questa è l’unica del portiere e uno contro il Bologna. A Bologna eravacosa che manca a questa squadra”. mo reduci dal mercoledì di Champions che aveva visto La sfida Napoli-Inter è caratterizzata, da sempre, il nostro trionfo e, dunque, la domenica molto probada un fascino particolare ma quest’anno è attesa come bilmente eravamo stanchi e fiaccati. Era un Inter che non mai, il campionato si fa via via più avvincente e le poteva vincere ancora di più”. due rivali sono tra le favorite. In merito al match che Nel ruolo di doppio ex, il Tarcisio nazionale, prova le vede confrontarsi, Tarcisio si esprime così: “Il Napoli tanta ammirazione per il gioco espresso dal Napoli: potrebbe rischiare, l’Inter va di rimessa e, non avendo “ll Napoli sta facendo molto bene e infatti credo proun uomo alla Pirlo, cercherà di non prendere gol quindi prio che sarà tra le squadre che lotterà fino alla fine il Napoli deve stare attento. L’Inter, non avendo preso insieme all’Inter, alla Roma, molto probabilmente alla molti gol gioca molto in fase difensiva e chiuderà gli Juventus. Credo poco nella Fiorentina perché una spazi, il Napoli dovrà essere bravo ad inserirsi. Non ci squadra che incassa quattro gol vuol dire che ha qualsono favorite: credo che il Napoli dovrà essere molto cosa che non va. Gli azzurri stanno dimostrando una concentrato, senza rischiare. Meglio un risultato come certa continuità e ciò è fondamentale: l’1-0 o lo 0-0 a 1-1 o 0-0 che andare a rischiare di perdere poiché una volte servono. Per fare un esempio vincere una volta sconfitta contro l’Inter potrebbe demotivare parec5-0 e poi perdere la volta successiva 4-3 non porta a chio sia l’ambiente che i calciatori stessi. Entrambe le nulla, tantomeno allo scudetto. Il Napoli deve continusquadre faranno la propria partita per cui prevedo un bello spettacolo al San Paolo”.

Burgnich con la maglia dell’Inter

Burgnich con la maglia del Napoli ferma lo juventino Bettega 15




BANDONI

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la maglia SULLA pelle: CLAUDIO BANDONI

Il grande Napoli con Bandoni

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l Napoli ha sempre avuto una grande tradizione di portieri. Da Cavanna a Bugatti, da Zoff a Castellini, da Garella a Taglialatela, da Iezzo a De Sanctis per finire a Pepe Reina. Ma nessuno di questi portieri può vantare il record di miglior media di gol subìti, record che invece appartiene a Claudio Bandoni. Nato a Ponte a Moriano in provincia di Lucca il 5 agosto del 1939, Bandoni ha giocato nel Napoli dal 1964 al 1967. Cresciuto nel vivaio dell’Altopascio, a soli 19 anni venne acquistato dall’Inter. Due stagioni tra Parma e Catanzaro prima di passare al Venezia, squadra con la quale debuttò in Serie A il 27 agosto 1961 in VeneziaFiorentina (0-1). Le successive esperienze con Bari e Palermo, furono il prologo al suo approdo a Napoli nella stagione 1964-65. Il debutto in maglia azzurro è datato 6 settembre 1964, nella vittoria casalinga per 2-1 sul Messina. Quell’anno il Napoli militava nel campionato di Serie B, ma proprio grazie alle parate di Bandoni, riuscì a conquistare la promozione in Serie A. Nelle due successive stagioni nella massima serie, Bandoni fu l’artefice di due grandi campionati in cui il Napoli lottò a lungo per lo scudetto, forte anche del trio delle meraviglie formato da Canè-Sivori-Altafini. Bandoni dalla sua porta guidò una delle difese più forti della storia del Bandoni premiato con Canè 18

di Gennaro Montuori

Napoli, con Nardin, Ronzon, Stenti e Panzanato. In quella squadra c’erano anche Ottavio Bianchi, (che poi passerà alla storia come l’allenatore del primo scudetto del Napoli) e Totonno Juliano (che da dirigente diventerà negli anni ottanta l’artefice, con Bandoni, idolo dei tifosi più piccoli Dino Celentano, dell’acquisto di Diego Armando Maradona). Malgrado ci fossero tanti campioni in squadra, Claudio Bandoni era uno dei giocatori più amati di quel Napoli che ha dato spettacolo negli stadi italiani. Con i

Bandoni prezioso uomo-spogliatoio

tifosi c’era un feeling speciale, così come speciale era la stima che l’allora presidente Fiore aveva per questo portiere. In particolare due partite di Bandoni sono ricordate dai tifosi e dallo stesso ex portiere azzurro: Bologna-Napoli della stagione 1965-66 terminata con la vittoria per 0-1 con gol di Altafini, ma soprattutto

Bandoni netralizza una punizione degli avversari


vinta grazie al rigore che Bandoni parò ad Haller; Roma-Napoli 0-2 della stagione 1966-67, quando Bandoni chiuse la saracinesca difendendo con interventi miracolosi i gol segnati da Braca e Sivori. I grandi attacchi della Juventus, dell’Inter, del Bologna e del Milan gli squadroni italiani degli anni sessanta, hanno tutti sofferto le parate di Bandoni. Proprio nel periodo felice di quel Napoli, venne scritta Bandoni delizia i tifosi napoletani una canzone dove si tessevano le lodi del portiere azzurro, dal titolo “O Napule è ‘nu cannone”. Dopo 112 presenze con appena 71 gol subìti, Claudio Bandoni venne ceduto al Mantova nella trattativa che portò il grande Dino Zoff in maglia azzurra. Solo uno dei più grandi portieri di tutti i tempi, avrebbe potuto prendere il posto di Bandoni tra i pali del Napoli. La prima volta al San Paolo da ex del Napoli, prima della partita, Bandoni venne omaggiato con fasci di fiori e da ogni settore partirono cori in onore del portiere che deliziò con le sue parate i tifosi partenopei a metà degli anni sessanta. Addirittura gli vene anche perdonato il rigore che parò ad Altafini. Negli anni successivi, Bruno Pesaola lo volle riserva di Superchi, ma come prezioso uomo spogliatoio, in quella Fiorentina che vinse lo scudetto nella stagione 1968-69.

C’è Bandoni in porta, non si passa

La prima da ex del Napoli di Bandoni

Dopo Firenze, Bandoni giocò ancora con Lazio, di nuovo Catanzaro, Sampadoria e di nuovo Mantova dove chiuse la carriera nella stagione 1975-76. Claudio Bandoni è rimasto tifoso del Napoli, perché è la città che più gli ha dato dal punto di vista dell’affetto. Ogni volta che ha potuto conciliare l’invito con i suoi impegni di lavoro, Bandoni è intervenuto alla mia trasmissione “Tifosi Napoletani”. Anzi approfitto anche per raccontare un aneddoto sulla stima che avevo (e che ancora ho) per questo fortissimo ex portiere. Quando giocavo al calcio preferivo farlo da attaccante, ma ogni tanto desideravo andare in porta per sentirmi per qualche minuto proprio come lui. Per meglio spiegare quanto il portiere originario di Lucca abbia lasciato il segno tra i tifosi del Napoli più appassionati, basta ricordare che anche l’attore Patrizio Rispo, durante alcune puntate della fiction “Un posto al sole” dove interpreta il ruolo del custode di un importante palazzo napoletano, ha citato più volte Claudio Bandoni.

Bandoni con Superchi nella Fiorentina campione d’Italia 1968-69

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IL NAPOLI IN EUROPA. Una storia iniziata nel 1934 di Mauro Guerrera

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l Napoli, per la prima volta nella sua storia, è alla sesta partecipazione consecutiva in una competizione europea. Questo dato, ha tenuto Sarri al battesimo in una competizione europea. Il tecnico tosco-napoletano ha subito stabilito un record: per la prima volta nella sua storia, il Napoli ha superato un turno eliminatorio con due giornate di anticipo, vincendo il girone. Magari le avversarie degli azzurri non erano irresistibili, ma è stata impressionante la facilità con la quale il Napoli si è sbarazzato dei belgi del Club Brugge, dei polacchi del Legia Varsavia e dei danesi del Midtjylland, anche quando sono state schierate le seconde linee. Il Napoli sarà testa di serie nel sorteggio del 14 dicembre, quando conoscerà l’avversario da affrontare nei sedicesimi di finale in programma il 18 febbraio in trasferta e il 25 febbraio al San Paolo. Il Napoli è alla sua partecipazione numero trentasette in un torneo europeo. L’unica coppa veramente importante in bacheca, è la Coppa Uefa (oggi Europa League) vinta nel 1989. L’esordio del Napoli in Europa è avvenuto a Vienna il 18 giugno 1934. Il Napoli giocò contro l’Admira la partita di andata della Mitropa Cup (detta anche Coppa dell’Europa Centrale), terminata 0-0. Il primo gol europeo del Napoli è stato segnato da Sallustro il 24 giugno del

Boys, 3-1 con il Servette. In quell’edizione al secondo posto si classificò la Juventus. Il1970 fu l’anno della grande delusione della finale di Coppa Anglo-Italiana persa 0-3 al San Paolo con lo Swindow Town. Da quel trionfo mancato il Napoli ha vissuto tante delusioni, fino allo “scippo” di Bruxelles nella stagione 197677. Semifinale di ritorno della Coppa delle Coppe. La partita di andata al San Paolo terminò 1-0 per il Napoli grazie a un gol di Bruscolotti. Nella partita di ritorno Speggiorin segnò il

Napoli di Sallustro 1934

1934 nella partita di ritorno giocata allo stadio Partenopeo di Napoli e terminata 2-2 (di Vojak l’altro gol napoletano). Il successivo spareggio giocato in Svizzera, terminò 5-0 per gli austriaci. Il Napoli ritornò in Europa ventisei anni dopo, nel 1960, quando gli azzurri vinsero la Coppa delle Alpi a squadre insieme ad altre sette italiane (Alessandria, Verona, Triestina, Roma, Catania Catanzaro e Palermo). Il Napoli non fece proprio una bella figura, visto che perse 3-1 in casa degli svizzeri del Bienne e pareggiò 3-3 il ritorno allo stadio San Paolo che quel 26 giugno 1960, vide l’esordio europeo del Napoli. Dopo quel trionfo in “comitiva”, il Napoli partecipò solo alla Coppa delle Coppe nel 1962-63 prima di tornare a vincere la Coppa delle Alpi nella stagione 1965-66, giocata in Svizzera. Quattro partite e quattro vittorie: 4-0 con il Losanna/Zurigo, 4-2 con il Basilea e con lo Young 22

Il gol di Bruscolotti in Napoli - Anderlecht

gol che avrebbe portato il Napoli in finale ma l’arbitro, troppo “amico” del presidente dell’Anderlecht, annullò il gol e aiutò i belgi ad eliminare i partenopei. In quella stessa stagione il Napoli vinse la Coppa Anglo-Italiana, battendo nella doppia finale il Southampton di Mike Channon. Sconfitta per 1-0 in Inghilterra, ma un secco 4-0 al San Paolo (gol di Chiarugi, Bruscolotti e doppietta di Speggiorin), permise al Napoli di aggiudicarsi il trofeo. Passeranno altri dodici anni prima di assaporare una gioia in Europa. Dopo tante partecipazioni alla Coppa Uefa e alla qualificazione sfiorata contro il Real Madrid in Coppa dei Campioni, arrivò il primo vero trionfo continentale. Coppa Uefa 1988-89. Dopo aver eliminato


Paok Salonicco, Lokomotiv Lipsia, Bordeaux, Juventus e Bayern Monaco, gli azzurri con Maradona, Careca, Ferrara, Alemao, Francini e Filardi, giusto per citarne qualcuno, superò lo Stoccarda nella doppia finale: 2-1 al San paolo e 3-3 in Germania. Da allora i tifosi napoletani hanno sofferto per i capricci di Maradona che portarono poi all’eliminazione in Coppa dei Campioni con lo Spartak Mosca, gli anni bui delle retrocessioni e del fallimento, fino a godere delle belle soddisfazioni in Champions League prima con Mazzarri poi con Benitez. Proprio con l’allenatore spagnolo, la scorsa stagione il Napoli è tornato a giocare una semifinale di una coppa europea dopo ventisei anni. Gli ucraini del Dnipro, hanno poi negato la possibilità agli azzurri di tornare sul tetto d’Europa. A compiere questa impresa, toccherà ora a un allenatore nato a Napoli: Maurizio Sarri. Napoli non può vedere il proprio nome scritto una sola volta tra i campioni d’Europa, soprattutto non può essere contenta di un digiuno lungo ormai ventisette anni. Forza Sarri, Basilea ci aspetta.

STAGIONE 1933-34 1961-60 1962-63 1965-66

COMPETIZIONE Mitropa Cup Coppa delle Alpi Coppa delle Coppe Coppa delle Alpi Mitropa Cup

RISULTATO Eliminato Ottavi CAMPIONE Eliminato Quarti CAMPIONE Eliminato Primo Turno

1966-67 1967-68 1968-69

Coppa delle Fiere Coppa delle Fiere Coppa delle Fiere Coppa delle Alpi

Eliminato Ottavi Eliminato Secondo Turno Eliminato Sedicesimi Eliminato ai Gironi

1969-70

Coppa delle Fiere Coppa Anglo-Italiana

Eliminato Ottavi Finalista

1971-72 1974-75 1975-76 1976-77

Coppa Uefa Coppa Uefa Coppa Uefa Coppa Italo-Inglese Coppa delle Coppe

Eliminato Trentaduesimi Eliminato Ottavi Eliminato Trentaduesimi CAMPIONE Eliminato Semifinale

1978-79 1979-80 1981-82 1982-83 1986-87 1987-88 1988-89 1989-90 1990-91 1992-93 1994-95 2008-09

Coppa Uefa Coppa Uefa Coppa Uefa Coppa Uefa Coppa Uefa Coppa dei Campioni Coppa Uefa Coppa Uefa Coppa dei Campioni Coppa Uefa Coppa Uefa Coppa Intertoto Coppa Uefa

Eliminato Trentaduesimi Eliminato Sedicesimi Eliminato Trentaduesimi Eliminato Trentaduesimi Eliminato Trentaduesimi Eliminato Sedicesimi CAMPIONE Eliminato Ottavi Eliminato Ottavi Eliminato Sedicesimi Eliminato Ottavi Qualificato in Coppa Uefa Eliminato Primo Turno

2010-11 2011-12 2012-13 2013-14

Europa League Champions League Europa League Champions League Europa League

Eliminato Sedicesimi Eliminato Ottavi Eliminato Sedicesimi Eliminato ai Gironi Eliminato Ottavi

2014-15

Champions League Europa League

Eliminato ai Play-off Eliminato Semifinale

La vittoria in Coppa Uefa 23



Foto di Pietro Mosca

La foto del mese


Serie A 2015/2016 - 8a giornata di andata - 18 ottobre 2015

Il film di...

VS NAPOLI

2-1

Il Napoli conquista la sua terza vittoria consecutiva in campionato. Male l’arbitraggio di Banti, che ha negato un clamoroso rigore al Napoli sul 2-1 per un fallo evidentissimo del portiere Tatarusanu su Higuain. Il portiere viola andava espulso. Così come Roncaglia e Vecino avrebbero meritato di chiudere anzitempo la gara per doppio giallo, ma la cattiva gestione delle ammonizioni ha danneggiato non poco il Napoli. Primo tempo non esaltante, molto tattico, con la Fiorentina bravissima a non far giocare il Napoli, ma che riesce a concludere una sola volta verso la porta avversaria. Tiro pericoloso di Blaszczykowski ottimamente parato da Reina. Di contro gli azzurri pur non disputando uno dei migliori primi tempi, riescono a concludere per ben quattro volte verso la porta difesa da Tatarusanu. Nella ripresa lo spettacolo decolla grazie al fulmineo gol di Insigne lanciato a rete da un magistrale assist di Hamsik. La Fiorentina

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FIORENTINA

si apre alla ricerca del pareggio, permettendo così al Napoli di esprimere il suo calcio. Fioccano le occasioni da gol da una parte e dall’altra. Egoista Higuain che preferisce concludere a rete anziché passare al compagno smarcato. Clamoroso errore di testa di Albiol sottoporta, così com’è clamoroso l’errore di Callejon solo in area di rigore. Dopo un’uscita travolgente di Reina su Kalinic lanciato a rete, ancora Callejon sfiora il gol con un tiro a volo. Higuain impegna in una parata a terra Tatarusanu, prima del pareggio di Kalinic che, ben servito da Ilicic, di precisione supera Reina. Ma il gol non smorza l’entusiasmo del pubblico e la rabbia di Higuain. Il centravanti argentino di prepotenza ruba palla a IIicic sulla trequarti e, dopo uno scambio con Mertens, supera il portiere viola. È il 2-1 con la gioia finale, di una splendida alchimia tra squadra e tifosi.


IL TABELLINO: NAPOLI - FIORENTINA: 2-1 NAPOLI (4-3-3): 25 Reina; 2 Hysaj, 33 Albiol, 25 Koulibaly, 31 Ghoulam; 5 Allan (19 David Lopez, dal 90’), 8 Jorginho, 17 Hamsik; 7 Callejon, 9 Higuain, 24 Insigne (14 Mertens, dal 61’) (77 El Kaddouri, dal 78’). Non entrati: 1 Rafael, 22 Gabriel, 3 Strinic, 21 Chiriches, 4 Henrique, 11 Maggio, 94 Chalobah,16 Valdifiori, 23 Gabbiadini. All. Sarri

FIORENTINA (4-3-1-2): 12 Tatarusanu; 4 Tomovic (30 Babacar, dal 78’), 2 Rodriguez, 13 Astori; 16 Blaszczykowski, 8 Vecino, 5 Badelj, 28 Alonso (32 Roncaglia, dal 52’); 10 Bernardeschi (72 Ilicic, dal 52’), 20 Borja Valero; 9 Kalinic. Non enrati: 33 Sepe, 24 Lezzerini, 18 Suarez, 14 Fernandez, 21 Verdù, 22 Rossi. All. Sousa

RETI: Insigne (N) al 46’, Kalinic (F) al 72’, Higuain (N) al 75’. NOTE: Arbitro: Luca BANTI di Livorno. Ammoniti: Badelj (F) per gioco falloso, Jorginho (N) per gioco falloso, Astori (F) per gioco falloso, Koulibaly (N) per gioco falloso, Roncaglia (F) per gioco falloso, Rodriguez (F) per gioco falloso, El Kaddouri (N) per gioco scorretto. Espulsi: nessuno. Angoli: 4-4. Minuti recupero: 2 nel primo e 5 nel secondo tempo. Spettatori: 49.800. Incasso: E 1.424.586,00. Possesso palla: NAPOLI 46,8% - Fiorentina 53,2%

27








Serie A 2015/2016 - 9a giornata di andata - 25 ottobre 2015

Il film di...

VS CHIEVO VERONA

0-1

Il Napoli non si ferma più. Dopo Juventus, Milan e Fiorentina, il Napoli supera anche il Chievo. La partita contro i clivensi ere considerata la vera prova del nove, per verificare l’impatto degli azzurri contro una medio-piccola. Prova superata brillantemente, perché al di là del gol vittoria di Higuian su assist di Ghoulam, il Napoli ha sfiorato in più occasioni il gol colpendo anche due pali con il centravanti argentino. Il Chievo ha fatto poco, mettendo la partita sul piano fisico e sulla combattività, creando un solo vero pericolo a inizio partita quando si era ancora 0-0.

30

NAPOLI

Napoli padrone del campo, anche se il gioco non è stato brillante come contro la Fiorentina, ma è fin troppo normale quandfo si affronta una squadra riposa che non ha affrontato un match infrasettimanale con tanto di viaggio di andata e ritorno. La vittoria sul Chievo avvicina il Napoli alla vetta delkla classifica, distante ora non più tre punti ma solo due. La capolista però non è più la Fiorentina ma la grande favorita per la vittoria finale: la Roma.


IL TABELLINO: CHIEVO VERONA – NAPOLI: 0-1 CHIEVO VERONA (4-4-2): 1 Bizzarri; 29 Cacciatore, 5 Gamberini, 12 Cesar, 18 Gobbi; 19 Castro, 6 Pinzi (23 Birsa, dal 63’), 4 Rigoni, 7 Pepe (31 Pellissier, dal 72’); 43 Paloschi (45 Inglese, dal 82’), 69 Meggiorini.

NAPOLI (4-3-3): 25 Reina; 2 Hysaj, 33 Albiol, 25 Koulibaly, 31 Ghoulam; 5 Allan, 8 Jorginho, 17 Hamsik (19 David Lopez, dal 76’); 7 Callejon, 9 Higuain (23 Gabbiadini, dal 83’), 24 Insigne (14 Mertens, dal 69’).

Non entrati: 32 Bressan, 90 Seculin, 3 Dainelli, 20 Sardo, 21 Frey, 8 Radovanovic, 10 Christiansen, 40 Mpoku. All. Maran

Non entrati: 1 Rafael, 22 Gabriel, 3 Strinic, 21 Chiriches, 4 Henrique, 11 Maggio, 94 Chalobah, 16 Valdifiori, 77 El Kaddouri. All. Sarri

RETI: Higuain al 14° s.t. NOTE: Arbitro: Davide MASSA di Imperia. Ammoniti: Koulibaly (N) per gioco falloso, Meggiorini (C) per gioco falloso, Mertens (N) per simulazione. Espulsi: Maran (allenatore Chievo) all’85° per proteste. Angoli: 8 a 2 per il Napoli. Minuti recupero: 0 nel primo tempo e 4 nel secondo tempo. Spettatori: 11.500 circa. Possesso palla: NAPOLI 66,1% - Chievo Verona: 33,9%

31




Serie A 2015/2016 - 10a giornata di andata - 28 ottobre 2015

Il film di...

VS NAPOLI

2-0

Quinta vittoria consecutiva in campionato, settima se si considerano anche i match di Europa League. Napoli con i numeri da grande squadra, ma al di là delle statistiche, impressiona la qualità di gioco degli azzurri e l’armonia del gruppo. Una squadra convinta delle proprie potenzialità, ma con l’umiltà giusta che ha fatto del motto “partita dopo partita”, la filosofia stagionale per raggiungere qualche traguardo importante. Partita senza storia, con il Napoli che crea tante palle gol senza subirne alcuna, con Reina praticamente spettatore non pagante. Anche con Chiriches al posto di Koulibaly, la difesa ha tenuto bene, grazie all’impeccabile prestazione del difensore rumeno e di Albiol che quest’anno sembra essere tornato il campione del mondo e d’Europa con la Spagna. Un cambio anche a centrocampo dove David Lopez, ha tenuto

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PALERMO

bene la posizione e dato il suo onesto contributo al reparto centrale della squadra. Non è Allan, ma questo già si sapeva. Per il resto bene Hamsik, eccezionale in fase d’impostazione, un po’ meno al momento della rifinitura. Jorginho sempre più padrone del centrocampo e Hysaj e Ghoulam che spingono e coprono in maniera sempre più sicura. In attacco Higuain, al di là dell’ennesimo gol da attaccante di razza, ha confermato di essere uno dei centravanti più forti al mondo. Conferme anche da Mertens, il quale, ogni volta che viene chiamato in causa aumenta il grado di pericolosità della squadra. Bella la sua rete che ha chiuso la partita anche dal punto di vista del risultato. Peccato lo sfogo di Insigne al momento della sostituzione. In un momento così bello per squadra e tifosi, è stato fuori luogo. Fa parte del calcio e va perdonato, perché quest’anno è stata una delle armi vincenti di Sarri.


IL TABELLINO: NAPOLI – PALERMO: 2-0 NAPOLI (4-3-3): 25 Reina; 2 Hysaj, 33 Albiol, 21 Chiriches, 31 Ghoulam; 19 David Lopez (5 Allan, dal 63’), 8 Jorginho, 17 Hamsik; 7 Callejon (77 El Kaddouri, dal 76’), 9 Higuain, 24 Insigne (14 Mertens, dal 65’). Non entrati: 1 Rafael, 22 Gabriel, 3 Strinic, 25 Koulibaly, 4 Henrique, 11 Maggio, 94 Chalobah, 16 Valdifiori, 23 Gabbiadini. All. Sarri

PALERMO (3-5-1-1): 70 Sorrentino; 23 Struna, 12 Gonzalez, 4 Andelkovic; 3 Rispoli, 27 Rigoni (21 Quaison, dal 22° s.t.), 25 Maresca (16 Brugman, dall’8° s.t.), 10 Hiljemark, 7 Lazaar (18 Chochev, dal 33° s.t.); 20 Vazquez, 11 Gilardino. Non entrati: 91 Colombi, 34 El Kaoutari, 2 Vitiello, 6 Goldaniga, 33 Daprelà, 28 Jajalo, 54 La Gumina, 8 Trajkovski, 97 Pezzella. All. Iachini

RETI: Higuain al 38’ e Mertens al 79’. NOTE: Arbitro: Piero GIACOMELLI di Trieste. Ammoniti: Nessuno. Espulsi: nessuno. Angoli: 8-1 per il Napoli. Minuti recupero: 0 nel primo e 3 nel secondo tempo. Spettatori: 27.580. Incasso: E 562.607,99. Possesso palla: NAPOLI 66,5% - Palermo: 33,5%

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Serie A 2015/2016 - 11a giornata di andata - 1° novembre 2015

Il film di...

VS GENOA

0-0

Dopo cinque vittorie consecutive, per il Napoli arriva il quarto pareggio di questo campionato, il secondo a reti inviolate. Gli azzurri scivolano al quarto posto di una classifica corta, che vede la coppia di testa (Inter e Fiorentina) avanti solo due punti e la terza in classifica (la Roma) avanti solo di un punto. Il Napoli non è stato brillante come in altre occasioni, ma ha comunque costruito almeno tre palle gol nitide, una clamorosamente fallita da Hamsik. Dopo quello contro il Milan e l’altro contro la Fiorentina, ieri al Napoli è stato negato un rigore per

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NAPOLI

una netta trattenuta di Burdisso su Higuain che stava per battere a rete da posizione favorevole. Difesa ancora una volta imbattuta e questo è sicuramente l’aspetto più importante della giornata. Gli azzurri hanno mostrato contro il Genoa, un calo atletico, anche in conseguenza delle tante partite infrasettimanali anche con trasferte internazionali. Considerando la qualificazione oramai raggiunta per i sedicesimi di finale di Europa League, forse per Sarri è arrivato il momento di far riposare chi ha giocato quasi sempre.


IL TABELLINO: GENOA – NAPOLI: 0-0 GENOA (3-5-1-1): 1 Perin; 24 Munoz (5 Izzo, dal 34’), 8 Burdisso, 3 Ansaldi; 11 Figueiras, 88 Rincon (90 Cissokho, dal 71’), 31 Dzemaili (18 Ntcham, dal 44’), 20 Tino Costa, 93 Laxalt; 10 Perotti; 19 Pavoletti.

NAPOLI (4-3-3): 25 Reina; 2 Hysaj, 33 Albiol, 25 Koulibaly, 31 Ghoulam; 5 Allan (19 David Lopez, dall’83’), 8 Jorginho, 17 Hamsik; 7 Callejon (23 Gabbiadini, dal 68’), 9 Higuain, 14 Mertens (24 Insigne, dal 58’).

A disposizione: 23 Lamanna, 27 Ujkani, 77 Tachtsidis, 22 Lazovic, 13 Gakpè. All. Gasperini

Non entrati: 1 Rafael, 22 Gabriel, 3 Strinic, 21 Chiriches, 4 Henrique, 11 Maggio, 94 Chalobah, 16 Valdifiori, 77 ElKaddouri. All.Sarri

RETI: NOTE: Arbitro: Daniele DOVERI di Roma. Ammoniti:. Izzo (G) per gioco scorretto, Ntcham (G) per gioco falloso, Gabbiadini (N) per gioco falloso, Tino Costa (G) per gioco falloso, David Lopez (N) per gioco falloso. Espulsi: nessuno. Angoli: 5 a 1 per il Napoli. Minuti recupero: 2 nel primo tempo e 4 nel secondo tempo. Spettatori: 15.500 circa. Possesso palla: NAPOLI 60,9% - Genoa: 39,1%

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Europa League - fase a gruppi - 22 ottobre 2015

Il film di...

VS Midtjylland

1-4

NAPOLI

Europa League - fase a gruppi - 5 novembre 2015

Il film di...

VS NAPOLI

5-0

Cammino impressionante del Napoli in Europa League. Quattro vittorie consecutive, 16 gol fatti e uno solo subĂŹto, per una differenza reti di +15. Ai danesi del Midtjylland, il Napoli ha rifilato 9 gol tra andata e ritorno: vittoria per 1-4 in Danimarca e per 5-0 al San Paolo.

42

Midtjylland

Mattatore della doppia sfida con i danesi Manolo Gabbiadini autore di 4 reti. Le altre marcature sono state segnate da: Callejon (2), Higuain, El Kaddouri e Maggio.


IL TABELLINO: Midtjylland - NAPOLI: 1-4 Midtjylland (4-4-2): 31 Andersen; 28 Romer, 2 Hansen, 4 Sviatchenko, 70 Novak; 22 Duelund (19 Larsen, dal 28° s.t.), 3 Sparv, 7 Poulsen, 77 Royer; 9 Rasmussen (45 Mabil, dal 28° s.t.), 10 Pusic (33 Onuachu, dal 16° s.t.). Non entrati: 30 Raahauge, 15 Lauridsen, 26 Banggaard, 42 Akintola. All. Thorup

NAPOLI (4-3-3): 25 Reina; 11 Maggio, 21 Chiriches, 26 Koulibaly, 31 Ghoulam (3 Strinic, dal 35° s.t.); 5 Allan (17 Hamsik, dal 14° s.t.), 16 Valdifiori, 19 David Lopez; 7 Callejon (9 Higuain, dal 19° s.t.), 23 Gabbiadini, 77 El Kaddouri. Non entrati: 22 Gabriel, 33 Albiol, 8 Jorginho, 24 Insigne. All. Sarri

RETI: Callejon (N) al 18’, Gabbiadini (N) al 31’ e al 39’, Pusic (M) al 43’ e Higuain (N) al 94’. NOTE: Arbitro: Serdar GOZUBUYUK (Olanda). Ammoniti: Koulibaly (N) per gioco falloso. Espulsi: nessuno. Angoli: 7 a 3 per il Napoli. Minuti recupero: 0 nel primo tempo e 4 nel secondo tempo. Spettatori: 18.000 circa. Possesso palla: NAPOLI 64,8% - Midtjylland 35,2%

IL TABELLINO: NAPOLI - Midtjylland: 5-0 NAPOLI (4-3-3): 25 Reina; 11 Maggio, 21 Chiriches, 26 Koulibaly, 3 Strinic (2 Hysaj, dal 68’); 19 David Lopez, 16 Valdifiori, 17 Hamsik (5 Allan, dal 52’); 77 El Kaddouri, 23 Gabbiadini, 24 Insigne (7 Callejon, dal 57’). A disposizione: 22 Gabriel, 33 Albiol, 8 Jorginho, 9 Higuain. All. Sarri

Midtjylland (4-4-2): 31 Andersen; 28 Romer, 26 Banggaard, 4 Sviatchenko, 70 Novak; 2 Hansen (11 Urena, dal 46’), 3 Sparv; 17 Olsson (27 Sisto, dal 68’), 7 Poulsen, 77 Royer; 33 Onuachu (10 Pusic, dal 62’). A disposizione: 30 Raahauge, 15 Lauridsen, 22 Duelund, 9 Rasmussen. All. Thorup

RETI: El Kaddouri al 13° p.t., Gabbiadini al 22° p.t. e al 37° p.t., Maggio al 9° s.t. e Callejon al 31° NOTE: Arbitro: Benoit BASTIEN (Francia). Ammoniti: David Lopez (N) per gioco falloso. Espulsi: nessuno. Angoli: 7 a 1 per il Napoli. Minuti recupero: 0 nel primo tempo e 2 nel secondo tempo. Spettatori: 18.475. Incasso: E 199.715,00. Possesso palla: NAPOLI 69,1% - Midtjylland 30,9%

43




Serie A 2015/2016 - 12a giornata di andata - 8 novembre 2015

Il film di...

VS NAPOLI

1-0

Settima vittoria consecutiva in casa tra campionato e coppe. Quinta partita consecutiva senza subire gol. Un Napoli che domina gli avversari in lungo e in largo. Tante palle gol create, anche se gli azzurri concretizzano troppo poco in relazione a quanto producono per quantità e qualità. L’Udinese era scesa al San Paolo con il solo intento di controllare la partita per poi ripartire in contropieded, ma la muraglia difensiva è crollata grazie ad un colpo da bigliardo di Higuain.

46

UDINESE

Il Pipita calcia di sinistro a incrocio e manda la palla a sbatte sul secondo palo prima di entrare in porta e siglare così l’1-0 finale. Il Napoli resta a due punti dalla vetta. Ora c’è la sosta, alla ripresa, prima della sosta natalizia, tra gli altri impegni il Napoli giocherà le prove verità contro Inter e Roma, i veri due banchi di prova che diranno quanto vale effettivamente la squadra di sarri e a quali traguardi potrà ambire.


IL TABELLINO: NAPOLI – UDINESE: 1-0 NAPOLI (4-3-3): 25 Reina; 2 Hysaj, 33 Albiol, 25 Koulibaly, 31 Ghoulam; 5 Allan, 8 Jorginho, 17 Hamsik; 7 Callejon (77 El Kaddouri, dal 78’), 9 Higuain (23 Gabbiadini, dalL’82’), 24 Insigne (14 Mertens, dal 68’).

UDINESE (3-5-1-1): 31 Karnezis; 2 Wague, 5 Danilo, 30 Felipe (89 Piris, dal 52’); 27 Widmer, 7 Badu, 20 Lodi, 16 Iturra (53 Adnan, 70’), 21 Edenilson; 8 Fernandes (74 Aguirre, dal 57’); 77 Thereau.

Non entrati: 1 Rafael, 22 Gabriel, 3 Strinic, 21 Chiriches, 4 Henrique, 11 Maggio, 19 David Lopez, 94 Chalobah, 6 Valdifiori. All. Sarri

Non entrati: 90 Romo, 97 Meret, 23 Marquinho, 75 Heurtaux, 26 Pasquale, 32 Camigliano, 18 Perica, 95 Evangelista. All. Colantuono

RETI: Higuain al 53’ NOTE: Arbitro: Domenico CELI di Bari. Ammoniti: Felipe (U) per gioco falloso, Wague (U) per gioco scorretto, Koulibaly (N) per gioco falloso, Piris (U) per gioco falloso, Albiol (N) per gioco falloso, El Kaddouri (N) per gioco falloso. Espulsi: nessuno. Angoli: 7-5 per il Napoli. Minuti recupero: 0 nel primo e 4 nel secondo tempo. Spettatori: 36.144. Incasso: E 754.618,99. Possesso palla: NAPOLI 57,7% - Udinese: 42,3%.

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Serie A 2015/2016 - 13a giornata di andata - 22 novembre 2015

Il film di...

VS VERONA

0-2

Il napoletano Insigne zittisce i soliti cori razzisti dei veronesi. Il magnifico di Frattamaggiore prima segna il gol del vantaggio su assist di hamsik, poi fornisce a Higuain una palla da adagiare comodamente nella porta vuota. Una partita dominata in lungo e in largo dal primo all’ultimo minuto. L’inoperoso Reina mantiene la porta inviolata aumenta il numero di minuti di imbattibilità. Anche contro il Verona, il Napoli ha dimostrato di essere una squadra corta, compatta, convinta dei propri mezzi, stazionando per quasi tutta la partita nella metà campo gialloblù.

50

NAPOLI

Mandorlini ha impostato il più classico catenaccio vecchia maniera, ma non gli è servito a nulla. In ogni partita per il Napoli è solo una questione di tempo ma prima o poi la palla la mette in porta. Higuain ancora in gol e sono 10. Per una settimana è il capocannoniere in solitaria della Serie A. Contro l’Inter al San Paolo,sarà una vera sfida al vertice per la testa della classifica ma, soprattutto, per vedere le reali potenzialità scudetto delle due squadre.


IL TABELLINO: VERONA – NAPOLI: 0-2 VERONA (5-4-1): 1 Rafael; 3 Pisano, 18 Moras, 22 Bianchetti, 6 Albertazzi (5 Helander, dal 47’), 97 Checchin (13 Wszolek, dal 68’); 19 Greco, 10 Hallfredsson; 7 Jankovic (9 Toni, dal 75’), 21 Gomez; 11 Pazzini. Non entrati: 95 Gollini, 37 Coppola, 69 Souprayen, 41 Winck, 20 Zaccagni, 74 Guglielmelli, 16 Siligardi. All. Mandorlini

NAPOLI (4-3-3): 25 Reina; 2 Hysaj, 33 Albiol, 21 Chiriches, 31 Ghoulam; 5 Allan, 8 Jorginho, 17 Hamsik (19 David Lopez, dal 78’); 7 Callejon (77 El Kaddouri, dal 65’), 9 Higuain, 24 Insigne (11 Maggio, dall’88’ ). Non entrati: 1 Rafael, 22 Gabriel, 3 Strinic, 4 Henrique, 20 Dezi, 96 Luperto, 94 Chalobah, 6 Valdifiori. All. Sarri

RETI: nel secondo tempo Insigne al 22’ e Higuain al 28’. NOTE: Arbitro: Antonio Damato di Barletta – Ammoniti: Greco (V) per gioco falloso, Pisano (V) e Hysaj (N) per reciproche scorrettezze, Jankovic (V) per gioco falloso, Insigne (N) per comportamento scorretto – Espulsi: nessuno - Angoli: 6 a 3 per il Napoli - Minuti recupero: 0 nel primo tempo e 3 nel secondo tempo - Spettatori: 15.500 circa – Possesso palla: NAPOLI 72,1% - Hellas Verona: 27,9%

51




“LE FOTO DEI TIFOSI”

Antonio Gonzalo ori ontu con la famiglia M

Salvatore Campanella con tanti amici

Giuseppe e Michele mostrano con orgoglio i poster di Insigne

fficina di Fratta Giuseppe dell’auto Montuori con Gennaro

Hamsik con na la famiglia Fonta

Il nostro direttore Gennaro Montu ori con i suoi grandi amici del Club Caste lvolturno


“LE FOTO DEI TIFOSI”

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Rosa e Angela, come il papà Sim one, innamorate del Napoli

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Il Club Napoli Castelli Romani

orato del Napoli, m a n in e, c a c a C Diego nomastico festeggia il suo o

Enzo e Gennaro





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