ultr azzurro settembre 2012

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Direttore Editoriale

Gennaro Montuori Hanno collaborato:

M. Carratelli M. Cucco M. Filardi M. Fruscio C. Montuori M. Pesce A. Pompameo N. Spina

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EDITORIALE

PECHINO 6 DACON FURORE

In redazione:

Cinzia Montuori I servizi fotografici sono di:

Raffaele Esposito Copertina e poster di:

Gennaro Uccello Impaginazione e ideazione grafica:

Gennaro Uccello gennaro.uccello@libero.it 328.3359262

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8 NAPOLI, AMORE MIO

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40 I DUE TRADITORI 44 IL NAPOLI “BLINDA”CAVANI?

22 LA FOTO DEL MESE

MERCATO 48 IL DEGLI AZZURRI

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JUVENTUS - NAPOLI

28 PALERMO-NAPOLI

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Per ricevere a casa UltrAzzurro basta pagare le spese di spedizione inviando un vaglia postale di € 40,00 intestato a: GENNARO MONTUORI Via Cesare Pavese, III Trav. n° 2/A - 80018 Mugnano (NA). Riceverai il mensile periodicamente a casa tua per un anno (con probabile esclusione di Luglio ed Agosto). la spedizione in 24/48h lavorative è a cura del corriere espresso:

DEL MESE 36 IL GIOCATORE LORENZO INSIGNE

AMICHEVOLI 12 LE DELL’ESTATE

30 CALENDARIO 2012-2013

Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 4267/92 del 28/3/92.

32 NAPOLI - FIORENTINA

Stampa di:

NAPOLETANI” 52 “TIFOSI ANCHE SULLA LUNA

54 NOVITÀ NEL CAMPIONATO SPAZIO 56 LODEI TIFOSI

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C

arissimi lettori, siamo tornati più carichi di prima per questa nuova stagione agonistica che ci auguriamo sia ricca di successi e di soddisfazione per il nostro amato Napoli. C’eravamo lasciati con il trionfo in Coppa Italia e ci ritroviamo con due belle vittorie contro Palermo e Fiorentina che hanno fatto sì che gli azzurri partissero col piede giusto in questa nuova annata che li vedrà nuovamente impegnati su tre fronti: campionato, Europa League e Coppa Italia, in cui saremo campioni in carica. Nel frattempo sono successe tante cose ma ciò che stupisce più di tutto è il mancato salto di qualità in sede di mercato. Sono andati via Lavezzi e Gargano, due uomini che hanno segnato la storia del Napoli negli ultimi cinque anni e che non sono stati rimpiazzati. E’ tornato Insigne, vero, abbiamo confermato Pandev ma in compenso non sono arrivati quei top-player che avrebbero consentito la massima competitività su tutti e tre i fronti. Il Napoli potrà puntare ugualmente al titolo, a patto che Mazzarri e i suoi ragazzi si concentreranno solo e soltanto sul campionato, un campionato che li vedrà lottare fianco a fianco con la Juventus. C’è da riscattare lo scempio della Supercoppa italiana persa a Pechino per mano dell’arbitraggio e di questo ce ne parlerà, in questo numero, il grande Mimmo Carratelli. Massimo Filardi farà il suo bilancio sul mercato azzurro e la show-girl Marika Fruscio analizzerà le partenze del Pocho e del Mota. Infine Mauro Cucco dedicherà ampio spazio al nuovo gioiello di casa Napoli Lorenzo Insigne. In Europa League abbiamo un girone abbordabile con Dnipro, Aik Solna e la sola eccezione della testa di serie PSV. Il calendario delle gare di EuroLeague lo troverete in aggiunta a quello del campionato di Serie A. In questo momento è importante che tutti i napoletani restino uniti e si stringano intorno alla propria squadra come hanno sempre fatto. Hamsik, Insigne, Pandev e soprattutto Cavani sono i nostri idoli ed a loro spetterà il compito di non deludere le nostre aspettative, al di là dell’amaro in bocca che ci rimane per i risicati sforzi sul mercato del presidente De Laurentiis, al quale tantissimi tifosi lo invitano ad evitare altre uscite fuori luogo ed a limitare i suoi atteggiamenti scanzonati per il bene suo, del Napoli e dei napoletani. Ha fatto bene a ritirare la squadra per la premiazione della Supercoppa, ma ha esagerato con le 10 euro in pay-per-view per le gare amichevoli. Sono tantissime le lettere spediteci da parte di diversi tifosi che si sentono presi in giro. Da quest’anno, fino ai prossimi tre anni, l’appuntamento televisivo con “Tifosi Napoletani” va in onda dagli studi di Tv Luna Napoli, canale 14 del digitale terrestre e canale 888 di Sky. La trasmissione più seguita dal tifo partenopeo, con un parterre ricco di illustri ospiti e con la partecipazione canora del “Giardino dei Semplici”, sarà visibile tutti i giovedì, alle 20:45, su tutti i canale del bouquet Tv Luna (LunaSport, LunaMovie, LunaSat etc…). La trasmissione sarà visibile anche in streaming live sul nostro sito www.tifosinapoletani.it, attraverso il quale potrete anche interagire con noi e con il nostro giornale e godere di una sezione riservata alle News sempre ricca, aggiornata e con una nuova veste grafica. Un abbraccio a tutti voi e come sempre, dal profondo del cuore, Forza Napoli!



DA PECHINO CO D

alla Cina con furore è un film del 1972 interpretato dal popolarissimo Bruce Lee. Da Pechino con furore è un altro film: è la rabbia degli azzurri per la conclusione della Supercoppa italiana 2012, battuti dalla Juventus ai tempi supplementari e in nove contro undici. Sulla Supercoppa il Napoli aveva puntato moltissimo mirandola con una preparazione anticipata e con una serie di amichevoli incoraggianti battendo in luglio il Bayern di Monaco e il Bayer Leverkusen, in agosto il Bordeaux e lo Sporting Braga, Pandev protagonista e a segno in ogni partita (7 gol), Hamsik in grande forma e due gol, Zuniga due centri, Insigne un gol al Bayern con i complimenti di Robben e lo scambio della maglia. Filavamo che era una meraviglia. Il 20 maggio, il Napoli aveva cancellato l’imbattibilità della Juventus (in campionato) battendola nella finale di Coppa Italia a Roma (2-0), in gol Cavani (63’ rigore) e Hamsik (83’). La Juve, pur schierando una formazione discutibile (tardivo impiego di Vucinic e Pepe al posto di Del Piero e Lichtsteiner) aveva rilasciato trionfali dichiarazioni alla vigilia puntando all’accoppiata campionato-coppa. Era anche l’ultima partita di Del Piero in bianconero, in campo per 68 minuti, serata malinconica senza incidere sul match. A Roma il Napoli aveva schierato la formazione-tipo ancora con Lavezzi a fianco di Cavani e il centrocampo a cinque con Maggio, Dzemaili, Inler, Hamsik, Zuniga. Nella Juventus giocò Borriello, poi sostituito da Quagliarella (72’), Estigarribia quinto di centrocampo, Pirlo tra Vidal e

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Marchisio. Successo netto degli azzurri in affanno solo nel finale con gli ingressi di Pepe e Vucinic. La Juventus ingoiò il rospo dell’accoppiata fallita. C’era questo bel precedente per il match di Pechino, sede della Supercoppa italiana per il terzo anno consecutivo, negativa per l’Inter. Nel 2009 aveva perso con la Lazio (2-1) e nel 2011 fu battuta dal Milan (2-1). Il Napoli puntò al secondo trofeo dell’era De Laurentiis. 11 agosto 2012, un sabato. Erano le dieci di sera a Pechino, le tre del pomeriggio in Italia. Suggestivo il palcoscenico del match, lo Stadio olimpico che aveva ospitato l’anno prima la 29^ Olimpiade, quella del trionfo di Usain Bolt, il figlio del vento giamaicano, campione dei 100 e 200 metri vincendoli in tempi da record mondiale, frenando negli ultimi metri e correndo i cento con una scarpetta slacciata. Un fenomeno. Lo stadio era chiamato Nido d’uccello. La copertura era una mastodontica griglia di elementi di acciaio chiusa da uno strato trasparente, proprio un nido. Avevano firmato il caratteristico impianto gli architetti svizzeri Herzok&de Meuron e i cinesi l’avevano costruito in cinque anni impiegando 45mila tonnellate d’acciaio. La copertura dello stadio era a 69,2 metri d’altezza. Un colossale gioiello costato 325 milioni di euro. Allo Stadio di Pechino, l’anno prima, l’Argentina aveva vinto il torneo di calcio olimpico battendo in finale la Nigeria (1-0) con un gol di Di Maria. Ezequeil Lavezzi giocò gli ultimi cinque minuti della finale sostituendo Messi. Ma Lavezzi non c’era più per la Supercoppa e non c’era più neanche Del Piero. All’arrivo del Napoli e della Juve

a Pechino, i tifosi cinesi delle due squadre avevano solo magliette dei due giocatori. Alle Olimpiadi in Cina, la nazionale italiana di Casiraghi era stata eliminata ai quarti dal Belgio (3-2), inutili due gol su rigore di Pepito Rossi. Questo era successo nel Nido d’uccello. La notte di quel sabato cinese c’erano 65mila spettatori nello stadio che ne avrebbe potuto ospitare altri trentamila. La maggioranza degli occhi a mandorla tifava Juve. Ma il Napoli non fu solo. Aveva dalla sua la convinzione di farcela. Era il Napoli che aveva entusiasmato nella Champions, che aveva eliminato il Manchester City e aveva fatto tremare il Chelsea. Al Chelsea gli azzurri avevano portato fortuna: dalla vittoria sul Napoli, la squadra inglese spiccò il volo verso la conquista della Champions. Napoli-Juventus per la Supercoppa italiana era più della finale di un trofeo prestigioso. Era l’ennesimo sentitissimo confronto fra le due squadre, la partita alla quale il tifo napoletano assegna un ruolo speciale. Con un’altra finalista non ci sarebbe stata la stessa emozionante attesa. Il Napoli poteva battere la Juve. Eccitava il precedente dell’1 settembre 1990 al San Paolo, Supercoppa giocata in casa col Napoli deflagrante contro la Juventus champagne di Gigi Maifredi (5-1). In quella Juve giocavano Baggio, Schillaci e Casiraghi. La difesa (Tacconi in porta) era un colabrodo. Era l’ultimo Napoli di Maradona con Careca, Crippa, Alemao, De Napoli, Francini, Ciro Ferrara, in porta Giovanni Galli, in panchina Alberto Bigon. Fu un tiro al bersaglio. Silenzi segnò due gol, una “doppietta” anche per Careca, un gol Crippa. Il Napoli partiva sui lanci di Maradona. Silenzi segnò un gol quasi da metà campo con Tacconi fuori porta. Per la Juve segnò Baggio. Notte indimenticabile di stelle filanti. Ma ora eravamo a Pechino. Rispetto alla finale di Coppa Italia a Roma, la Juventus recuperava Buffon, in difesa schierava uno dei nuovi acquisti, l’ex interista Lucio, con Barzagli e Bonucci. Esterno sinistro di centrocampo l’ex udinese Asamoah sulla linea di Lichtsteiner, Vidal, Pirlo e Marchisio. Tutto nuovo l’attacco con Giovinco e Matri. Il Napoli presentava Britos terzino sinistro nella difesa con Campagnaro e Cannavaro; Maggio e Zuniga esterni di centrocampo, in mezzo Behrami, Inler e Hamsik; in attacco Pandev e Cavani. Debuttarono i giudici d’area (Rizzoli e Tagliavento) portando a sei gli arbitri in


N FURORE

Mimmo Carratelli

campo fra il direttore di gara Mazzoleni, i guardalinee Faverani e Stefani, il quarto uomo Bergonzi. Piero Silvio Mazzoleni, 38 anni, antiquario di Bergamo, era stato designato per il match di Pechino senza grandi credenziali. Ci si aspettava una designazione di maggior prestigio. Pioveva quella sera a Pechino. Il Napoli andò due volte in vantaggio (28’ Cavani, 41’ Pandev) e due volte fu raggiunto (37’ Asamoah, 73’ Vidal su rigore). Il gol di Cavani infiammò un brutto inizio degli azzurri compressi nella loro metà campo dalla Juve. I ricordi sono ancora brucianti. Con i bianconeri tutti sbilanciati in avanti, un lancio di Pandev raggiunse Cavani in fuga con Lucio ultimo difensore in ritardo. Il Matador filò per sessanta metri verso Buffon che gli toccò con una mano la prima conclusione ravvicinata, ma Cavani riprese la palla e la depose nella porta vuota. Il vantaggio premiò la squadra più abile. La Juve acciuffò il pareggio con Asamoah, appena giunto dall’Udinese. Maggio, spostandosi per coprire Giovinco, lasciò solo il ghanese che batté a volo sul cross che venne profondo da destra. La palla schizzò sul terreno bagnato e rese inutile il tuffo di De Sanctis. La Juve giocava “a specchio” del Napoli: 3-52. Il modulo cui s’era votato Conte, sull’esempio di Mazzarri, dopo un inizio di campionato in cui aveva osato anche un 4-2-4. Conte stava in un box della tribuna, colpito dalla squalifica per il Calcioscommesse. A bordo campo Carrera. Il nuovo vantaggio azzurro fu una beffa gigantesca. Nella metà campo bianconera, Bonucci incerto nel controllo della palla se la faceva soffiare da Pandev che corse per venti metri a sinistra e con un pallonetto anticipò l’uscita di Buffon. Il primo tempo si chiudeva 2-1 per il Napoli. Nella ripresa Vucinic entrava per Matri. Il montenegrino dava un’altra sostanza all’attacco bianconero. Gli azzurri dovevano pressarlo in molti. A Campagnaro da-

vano man forte Maggio, Inler e Cannavaro. De Sanctis smanacciò sulla traversa il primo tiro di Vucinic. Cavani fallì il terzo gol con un diagonale di poco oltre il secondo palo. Cannavaro salvò un’altra conclusione di Vucinic a porta vuota. Entrò Gargano per Hamsik (67’), una mossa incomprensibile. Hamsik stava giocando bene, forse Mazzarri in vantaggio voleva difendere il 2-1. La Juve pareggiò su rigore dopo un discutibile intervento di Fernandez (in campo dal 61’ al posto di Cannavaro ammonito) su Vucinic. Sempre il montenegrino a pungere la difesa azzurra. Dal dischetto segnò Vidal (73’). Il penalty fu segnalato a Mazzoleni dal giudice di porta Rizzoli. La partita prese la sua svolta contraria. Sempre pronto Mazzoleni a richiamare e a sventolare cartellini gialli agli azzurri, impuniti le proteste e i falli degli juventini. Ci si metteva anche il guardalinee Stefani che segnalava all’arbitro un’ingiuria di Pandev (in macedone!). Espulso l’azzurro. Espulso anche Mazzarri per proteste legittime. Ormai sul campo soffiava un vento nemico del

Napoli. Espulso anche Zuniga per gioco falloso (ma aveva subito per primo il fallo da Pirlo). Secondo giallo e squadra in nove nei minuti di recupero del secondo tempo. Il Napoli affrontò i supplementari in inferiorità numerica, in più Britos zoppicava, Inler aveva i crampi, Campagnaro era malconcio. Il Napoli cercava di resistere per andare ai calci di rigore. Lo castigava una lunga punizione di Pirlo da destra sulla quale De Sanctis usciva a vuoto e Maggio deviava di schiena il pallone in rete (97’) per il vantaggio juventino. Il colpo della sfortuna nella disastrosa serata di Mazzoleni. Non c‘era più partita. Vucinic (102’) fissava il 4-2 col Napoli allo stremo e la difesa “vuota” . Il Napoli non presenziava alla premiazione della Juventus per evitare altre squalifiche. Gli azzurri avevano i nervi a fior di pelle. A ranghi completi avevano tenuto i bianconeri sulla corda. Stramaledetta Supercoppa che la Juve si prendeva senza avere fatto molto vincendola in undici contro nove. Da Pechino con furore, altroché!

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NAPOLI, AM I TIFOSI MERITANO DI PIU’

V

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eniamo subito al dunque: sì, il Napoli quest’anno può davvero rivelarsi una seria candidata alla lotta per lo Scudetto, anche se permangono dei dubbi in merito all’ultima campagna acquisti dalla quale la squadra azzurra ne poteva uscire ben più rinforzata. Questo è il nocciolo della questione: se c’è, in Italia, un’avversaria tecnicamente degna della Juve campione in carica quella è il Napoli. O meglio, la squadra più quadrata, più compatta e più coesa rispetto alle due milanesi ed alle due romane che non sono comunque da sottovalutare. Tutto questo nonostante un mercato non proprio scoppiettante e tanti altri aspetti sui quali vale la pena porre l’accento. A cominciare dalle partenze di Lavezzi e Gargano. Indubbiamente questi ultimi due calciatori sono stati a dir poco determinanti per la storia recente del Napoli, ma dai loro addii si possono trarre due vantaggi, uno di ordine tecnico ed uno di ordine ambientale. In primo luogo la partenza del Pocho consente a giocatori come Hamsik, Inler e Maggio di esprimere al meglio le proprie caratteristiche visto che la presenza dell’argentino se da un lato costituiva la forza trascinante della squadra dall’altro ostacolava il gioco di alcuni suoi interpreti. Molti dicevano che Lavezzi era il 50/70% della squadra, gli stessi ora vanno dicendo che in realtà questo Napoli è più forte di quello dell’anno scorso. Ma allora la verità qual è? Inoltre, dal punto di vista ambientale, Mazzarri si ritrova ad allenare un gruppo più unito, meno “turbolento” visto che era risaputo che tanto Lavezzi quanto Gargano avevano manie di protagonismo al suo interno (lo ha confessato anche Quagliarella davanti ai giudici). Insomma, ci ritroviamo con la vecchia guardia, il gruppo storico che comunque resta più che affidabile. Dobbiamo solo continuare a sperare che Mazzarri riesca, come sempre, a tirar fuori il meglio possibile dai giocatori che ha disposizione. In parole povere, dovrà fare un altro miracolo. Solo così e concentrandosi solo ed esclusivamente sul campionato, il Napoli potrà essere competitivo per la lotta al vertice. Il massimo obiettivo stagionale per il quale gli azzurri godranno


ORE MIO

Gennaro Montuori

dell’apporto, in termini realizzativi, di un grande Edinson Cavani e del talento di uno stupefacente Lorenzo Insigne. Al primo è stato giustamente rinnovato il contratto alle cifre che gli spettano visti i tanti gol collezionati negli ultimi due anni: un attaccante da 100 milioni di euro, dunque ben più dei 60 previsti dalla clausola rescissoria. Il secondo rappresenta invece la grande novità di casa-Napoli. Lorenzo è davvero forte e ve lo dice uno che lo conosce molto bene, meglio di chiunque altro, perché lo vedevo tutti i giorni a Castelvolturno nelle giovanili in cui giocava anche mio figlio. E’ un ragazzo che si è fatto da solo, non ha ricevuto aiuti da nessuno. Ha avuto la sfortuna di essere sempre circondato da allenatori mediocri. Solo grazie a Zeman, un maestro nell’allenare i giovani, ne ha tratto tanti benefici. Ora spetta a Mazzarri valorizzarlo e sono molto contento della sua convocazione. Ed oltre a Cavani e ad Insigne non ci dimentichiamo dei contributi di due campioni come Hamsik e Pandev. Tuttavia, non mancano le dolenti note in casa azzurra: il rapporto tra la tifoseria ed il suo presidente. I pochi abbonati fatti registrare quest’anno, sotto i 10mila, rappresentano una incredibile sconfitta per la dirigenza. Il cuore della gente di Napoli, dei suoi tifosi, è in grado di regalare sostegno, affetto e amore a dismisura per i calciatori che scendono in campo la domenica, ma gli stessi vorrebbero riceverne altrettanto dal proprio presidente. De Laurentiis non è ancora riuscito a fare breccia in tutti i cuori dei napoletani. Questa è la verità e dispiace dirlo. Eppure provo grande stima in De Laurentiis nelle vesti di imprenditore. Perché per me è un grande imprenditore, visto che ha sempre ottenuto un lauto profitto da tutte le sue imprese. Ma calcisticamente ha ancora molto da imparare, anzi. Calcisticamente non ha ancora compreso a fondo cosa vuol dire fare calcio in questa città, cosa significa la fede azzurra e come potenziare la propria squadra. Dalle 10 euro per le amichevoli in pay-per-view alle 10 euro per la foto con la Coppa Italia a Dimaro, al di là del fatto che una parte andò in beneficenza: bisogna andarci cauti con le tasche dei napoletani. De Laurentiis è il titolare della nostra passione ed in quanto tale ha l’obbligo di rendere questo Napoli sempre più grande. Una grande squadra per una grande città, per un grande pubblico.

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LE AMICHEVOLI I

l Napoli di Walter Mazzarri, edizione 20122013, si conferma squadra da record anche in piena estate. Nel ritiro pre-campionato gli azzurri centrano sette vittorie in altrettante amichevoli disputate, eccezion fatta per la tormentata serata cinese di Supercoppa in cui la Juventus l’ha spuntata ai supplementari ma col vantaggio della duplice superiorità numerica. Per il resto il settebello azzurro è un concentrato di sano ottimismo in vista del prosieguo della stagione: sette vittorie arrivate, tra l’altro, sia contro squadra di modesta caratura che contro compagini internazionali dal forte blasone e che prenderanno parte alle coppe europee. Ma il ritiro di Dimaro ha segnato l’esplosione di un nuovo furetto che presto farà sobbalzare di gioia i tifosi sulle tribune del San Paolo: si tratta di Lorenzo Insigne, il figliuol prodigo tornato all’ovile dopo la cura Zeman e che ben presto farà rimuovere ogni rancore per la partenza del Pocho Lavezzi. Dopo la scorpacciata di reti (9) inflitta ai dilettanti della Val di Sole, subito un test probante per gli azzurri: ad Arco di Trento si scende in campo contro i vice-campioni d’Europa del Bayern Monaco che, seppur rimaneggiati dei reduci dell’Europeo, schierano ugualmente una signora squadra con l’olandese Robben a serrare le fila. Il Napoli però riesce ad imporsi col punteggio di 3-2 grazie alle realizzazioni di Cannavaro (in semi-rovesciata), Pandev e, guarda un po’, il “Magnifico” Insigne. Sarà il pre-campionato di Pandev, certo, perché metterà il suo sigillo in tutte le amichevoli degli azzurri, ma il baby-bomber di Frattamaggiore ha fatto vedere fin da subito di che pasta è fatto. Gli uomini di Mazzarri chiudono il ritiro in Trentino con un’altra vittoria ai danni del Grosseto (30 con reti di Gargano, Pandev e Novotnhy) ed i tifosi ora non attendono altro che il primo abbraccio al San Paolo, il primo saluto al nuovo Napoli, il primo show di Lorenzo Insigne. Ed il protagonista più atteso della serata del 29 Luglio (al di là dei nuovi arrivati Behrami e Gamberini) contro il Bayer Leverkusen, quinta forza del campionato te-

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desco, non tradisce le aspettative. Accelerazioni, dribbling, velocità, scatti brucianti e tanta personalità: a Lorenzinho manca solo il gol ma i tifosi lo hanno già eletto a loro nuovo idolo. L’applausometro è andato letteralmente in tilt al momento della sostituzione nel finale di gara. L’amichevole coi tedeschi va in archivio grazie ad Hamsik e Pandev che trascinano il Napoli al 2-1 finale (momentaneo pareggio del Bayer realizzato di testa da Friedrich) ma ad impressionare di più sono i numeri del giovane talento azzurro. Durante i test pre-campionato si è avuto modo di apprezzare il cambiamento tattico imposto ai suoi da Walter Mazzarri: il 3-5-1-1 adottato dal tecnico azzurro al fine di preservare maggiore equilibrio tra i reparti funziona a meraviglia. Da esso ne trae beneficio sia Marek Hamsik che, partendo da posizione più arretrata, può tornare ad essere determinante con i suoi ben noti inserimenti ma anche Goran Pandev può dirsi felice per il nuovo modulo. Il macedone, atleticamente rinato con la preparazione estiva effettuata sotto l’attenta direzione del prof. Pondrelli, si dimostra adatto sia nelle vesti di suggeritore che di finalizzatore. Il suo talento e la sua classe sopraffina emergono pian piano. Suo lo show con il quale il Napoli abbate 20 il Bordeaux nella seconda amichevole al San Paolo, la prima del mese d’Agosto: il macedone apre le marcature, Maggio (di rientro dall’Europeo) le chiude. Il terzo ed ultimo incontro a Fuorigrotta prima della sfortunata missione-Supercoppa è, manco a dirlo, un’altra vittoria e, tanto per gradire, un’altra super performance di Pandev: doppietta dell’ex interista e rete di Zuniga per il 3-1 finale ai portoghesi dello Sporting Braga. La rabbia per ciò che è accaduto a Pechino è ancora viva e, ad una settimana dall’esordio in campionato, il Napoli decide di scrollarsela di dosso in concomitanza con l’ultimo test amichevole: secco 3-0 ai campioni di Grecia dell’Olympiacos con reti di Dzemaili, Hamsik e Gamberini. Sette su sette: il Napoli si candida ad essere un grande protagonista di questa nuova stagione.


DELL’ESTATE Mauro Cucco

Napoli 3

Bayern Monaco 2

NAPOLI: Rosati, Campagnaro (35’ st Grava), Cannavaro (1’ st Fernandez), Britos (15’ st Aronica), Zuniga (41’ st Bariti), Dzemaili (43’ st Fornito), Inler (1’ st Gargano), Hamsik (43’ st Palma), Dossena (26’ st Vitale), Insigne (41’ st Novothny), Vargas (15’ st Pandev). A disp. Colombo. All. Mazzarri. BAYERN MONACO: Starke, Rafinha (1’ st Hojbjerg), Van Buyten, Dante, Contento, Timoshchuk, Luiz Gustavo, Robben, Shaqiri, Alaba (40’ Cam Emre), Mandzukic (15’ st Pizarro). All. Heynckes. Marcatori: 16’ Alaba (B), 45’ Cannavaro (N), 21’ st Pandev (N), 29’ st Shaquiri (B), 37’ st Insigne (N).

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LE AMICHEVOLI Napoli 2

Bayer Leverkusen 1

NAPOLI: Rosati; Campagnaro 16’ Fernandez, Cannavaro 31’ Gamberini, Britos 25’ st Aronica; Zuniga, Dzemaili 10’ Behrami, Gargano, Hamsik 31’ st Vitale, Dossena Dal 16’ Maggio; Insigne 42’ st Bariti; Pandev 37’ No vothny. A disposizione: De Sanctis, Colombo. All. Maz zarri. BAYER LEVERKUSEN: Leno, Schwaab, Reinartz, Wol lscheid, Friedrich, Rolfes, Bender, Schurrle, Kiesling, Ka dlec, Gastro. All. LewandowskiHyypia.k Marcatori: 28’ pt Hamsik, 1’ st Friedrich, 5’ st Pandev.

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DELL’ESTATE Napoli 2

Bordeaux 0

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro 1’ s.t. Gamberini, Fer nandez, Aronica 26’ s.t. Grava, Maggio, Dzemaili 43’ s.t. Fornito, Gargano 11’ s.t. Hamsik, Behrami 36’ s.t. Zu niga, Dossena 31’ s.t. Vitale, Pandev 26’ s.t. Novothny, Vargas 41’ s.t. Bariti. A disp.: Rosati, Colombo, Britos, Cannavaro. All. Mazzarri. BORDEAUX: Carrasso, Ciani 22’ s.t. Chalme, Sane, Ferreira Filho, Planus 22’ st. Marange, Tremoulinas 22’ s.t. Poun dje, Obraniak 11’ s.t. Sertic, Tsafack Nguemo, Ben Khal fallah 11’ s.t. Saivet, Gouffran, Diabate 22’ s.t. Bellion. Marcatori: 43’ Pandev; 61’ Maggio.

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LE AMICHEVOLI Napoli 3

Sporting Braga 1

NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro 28’ s.t. Gamberini, Cannavaro 28’ s.t. Fernandez, Britos, Maggio, Behrami 26’ s.t. Dossena, Inler 28 s.t. Donadel, Hamsik 32’ s.t. Novothny, Zuniga 39’ s.t. For nito, Pandev 18’ s.t. Dzemaili, Vargas 39’ s.t. Bariti. A disp.: Ro sati, Colombo, Aronica, Grava, Gargano. All. Mazzarri. SPORTING BRAGA: Beto, Salino 26 s.t. Baiano, Douglao Paulo Vinicius, Elderson 26 s.t. Ismaily; Mossorò 36 s.t. Eder Cu stodio, Hugo Viana, Alan 22 s.t. Amorim, Helder Barbosa22 s.t. Micael, Lima. A disp.: Quim, Manoel. All. Peseiro. Marcatori: 3’ e 14’ Pandev N, 36’ Lima SB, 62’ Zuniga N.

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DELL’ESTATE Napoli 3

Olympiakos 0

NAPOLI: Rosati, Gamberini, Cannavaro, Britos 1’ s.t. Be hrami, Maggio, Dzemaili 40’ s.t. Bariti, Inler 19’ s.t. Donadel, Hamsik 19’ s.t. Gargano, Aronica, Vargas, In signe. A disp.: De Sanctis, Colombo, Campagnaro, Fernan dez, Dossena, Zuniga, Pandev. All.: Walter Mazzarri. OLYMPIAKOS: Carrol, Torosidis 34’ s.t. Fustos, Papazo glou 1’ s.t. Greco, Siovas, Holebas, Maniatis 30’ s.t. Mo desto, Fejsa 1’ s.t. Mitroglou, Abdoun 1’ s.t. Contreras, Machado, Likoggiannis 1’ s.t. Likoggiannis, Djebbour 41’ s.t. Vlahodimos. All.: Leonardo Jardim. Marcatori: 24’ p.t. Dzemaili, 3’ s.t. Hamsik, 13’ s.t. Gamberini

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Esposito

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22 foto di Raffaele Esposito

LA FOTO DEL MESE



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Finale 11/08/2012

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dopo tempi supplementari Mazzoleni di Bergamo

Buffon Barzagli Lucio Bonucci Lichtsteiner (dal 89’ Padoin) 74’ rig. Vidal Pirlo Marchisio 37’ Asamoah Giovinco (dal 116’ Giaccherini) Matri (dal 46’ Vucinic) 102’ A disp.: Storari, Marrone, De Ceglie, Quagliarella. All.: Carrera

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De Sanctis Campagnaro Cannavaro (dal 62’ Fernandez) Britos 97’ aut. Maggio Behrami Inler (dal 106’ Dossena) Hamsik (dal 67’ Gargano) Zuniga 41’ Pandev 27’ Cavani A disp.: Rosati, Aronica, Insigne, Vargas. All.: Walter Mazzarri

NOTE: 60.000 spettatori circa. Angoli: 5 a 4 per la Juventus. Recuperi: 1’ pt, 4’ st.

di Carmine Montuori

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1a Giornata - 26 agosto 2012

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Orsato di Schio

Ujkani Cetto Von Bergen Munoz E.Pisano Donati (dal 55’ Arevalo Rios) Brienza (dal 29’ Migliaccio) Barreto (dall’80’ Budan) Bertolo Miccoli Hernandez A disp.: Benussi, Labrin, Garcia, Milanovic, Brichetto, Morganella, Di Matteo, Sanseverino, Viola. All.: Sannino

3 De Sanctis Campagnaro Cannavaro Britos 79’ Maggio Behrami Inler (dal 77’ Vargas) Aronica 45’+2 Hamsik (dal 90’ Donadel) 89’ Cavani Insigne (dal 61’ Dzemaili) A disp.: Rosati, Colombo, Grava, Fernandez, Gamberini, Bariti. All.: Mazzarri

NOTE: 25.000 spettatori circa. Angoli: 6 a 5 per il Palermo. Recuperi: 3’ pt, 4’ st.

di C.M.

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26/08/12

0-1 2-0 2-1 2-0 2-0 0-1 0-3 0-3 2-2 0-0 23/09/12

1a GIORNATA Atalanta Chievo Fiorentina Genoa Juventus Milan Palermo Pescara Roma Siena

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NAPOLI Siena Pescara Fiorentina Sampdoria Bologna Torino Milan Roma Catania

2a GIORNATA Bologna Cagliari Catania Inter Lazio NAPOLI Parma Sampdoria Torino Udinese

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Torino Catania Pescara Fiorentina Roma Siena Chievo Milan NAPOLI Genoa 10/03/13

Inter Juventus Lazio Genoa Chievo Atalanta Udinese Cagliari Palermo Parma

12a GIORNATA Atalanta Cagliari Chievo Genoa Lazio Milan Palermo Parma Pescara Torino

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Lazio Catania Juventus Atalanta Parma Cagliari Sampdoria Bologna Udinese Inter

9a GIORNATA Bologna Catania Fiorentina Milan NAPOLI Pescara Roma Sampdoria Siena Torino

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6a GIORNATA Atalanta Bologna Cagliari Inter Juventus Lazio Palermo Parma Sampdoria Udinese

Siena Bologna Fiorentina Roma Catania NAPOLI Milan Torino Sampdoria Pescara

Udinese Lazio Cagliari Inter Chievo Torino Parma Palermo Atalanta Genoa

3a GIORNATA Chievo Fiorentina Genoa Milan NAPOLI Palermo Pescara Roma Siena Torino

Atalanta Inter Juventus Parma Cagliari Lazio Palermo Sampdoria Bologna Udinese

11a GIORNATA Bologna Catania Fiorentina Juventus Milan NAPOLI Pescara Roma Sampdoria Siena

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Milan Atalanta Genoa Roma Palermo Fiorentina Chievo Siena Pescara Juventus

8a GIORNATA Atalanta Cagliari Chievo Genoa Inter Juventus Lazio Palermo Parma Udinese

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5a GIORNATA Catania Chievo Fiorentina Genoa Milan NAPOLI Pescara Roma Siena Torino

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Palermo Pescara Roma NAPOLI Siena Chievo Genoa Fiorentina Torino Milan

7a GIORNATA Catania Chievo Fiorentina Genoa Milan NAPOLI Pescara Roma Siena Torino

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Lazio Bologna Udinese Cagliari Parma Sampdoria NAPOLI Inter Catania Torino

4a GIORNATA Atalanta Bologna Cagliari Catania Inter Juventus Lazio Parma Sampdoria Udinese

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LE DATE E GLI ORARI DELLE PARTITE DEL NAPOLI IN EUROPA LEAGUE 20 Settembre 4 Ottobre 25 Ottobre 8 Novembre 22 Novembre 6 Dicembre

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13a GIORNATA Bologna Catania Fiorentina Inter Juventus NAPOLI Roma Sampdoria Siena Udinese

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Torino Atalanta Pescara Bologna Sampdoria Cagliari Siena Roma Palermo Inter

14a GIORNATA Atalanta Cagliari Chievo Lazio Milan Palermo Parma Pescara Sampdoria Torino

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Genoa NAPOLI Siena Udinese Juventus Catania Inter Roma Bologna Fiorentina

17a GIORNATA Catania Chievo Fiorentina Genoa Juventus Lazio Milan NAPOLI Parma Udinese

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Palermo Chievo Atalanta Cagliari Lazio Milan Torino Genoa Pescara Parma

16a GIORNATA Atalanta Bologna Cagliari Inter Palermo Pescara Roma Sampdoria Siena Torino

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Napoli-Aik Solna PSV Eindhoven-Napoli Dnipro Dnipropetrovsk-Napoli Napoli - Dnipro Dnipropetrovsk Aik Solna - Napoli Napoli - PSV Eindhoven

ore 19 ore 21 ore 21 ore 19 ore 21 ore 19

15a GIORNATA

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Bologna Catania Fiorentina Genoa Inter Juventus Lazio NAPOLI Siena Udinese 08/05/13

Sampdoria Roma Siena Torino Atalanta Inter Pescara Bologna Cagliari Palermo

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18a GIORNATA Atalanta Bologna Cagliari Inter Palermo Pescara Roma Sampdoria Siena Torino

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12/05/13

Udinese Parma Juventus Genoa Fiorentina Catania Milan Lazio NAPOLI Chievo

la trasmissione sport

G e n n a ro M o n t u o r i

19/05/13

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presenta

la trasmissione sportiva più seguita

portiva più seguita

Giovedì 20,45 Venerdì 23,00 e Sabato 11,00

in diretta replica

ore

- ore

- ore

su GIOIELLERIA

GRUPPO TUFANO

DIGITALE 14 SKY 888


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2a Giornata - 2 settembre 2012

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Damato di Barletta

De Sanctis Campagnaro Cannavaro Britos Maggio Dzemaili 75’ Behrami (dal 52’ Inler) Zuniga Hamsik 55’ (dall’89’ Donadel) Cavani Insigne (dall’80’ Vargas) A disp.: Rosati, Colombo, Gamberini, Grava, Fernandez, Aronica, Mesto, El Kaddouri. All.: Mazzarri

1

Viviano Tomovic Roncaglia Rodriguez Cuadrado Borja Valero Romulo (dall’85’ Seferovic) Pizarro Pasqual (dal 75’ Mati Fernandez) 87’ Jovetic El Hamdaoui (dal 69’ Ljajic) A disp.: Neto, Lupatelli, Hegazy, Olivera, Aquilani, Cassani, Llama, Migliaccio, Camporese. All.: Montella

NOTE: 38.000 spettatori circa. Angoli: 8 a 7 per la Fiorentina. Recuperi: 0’ pt, 4’ st.

di C.M.

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SUD TRASPORTI

di Iaquinangelo Salvatore & C.

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IL GIOCATORE L

a storia del Napoli ci insegna che la tradizione dei piccoli, grandi giocatori è sempre stata prodiga di trionfi e di successi. Quando il talento è racchiuso in soli centosessantatre centimetri di sfrontatezza, di scaltrezza e di “scugnizzeria” allora tutto diventa relativo, finanche la statura

risicata. Altezza mezza bellezza, certo. Ma perché accontentarsi di una sola metà dello smisurato bagaglio tecnico di un fuoriclasse in provetta quando si può godere, invece, dell’intero campionario di diavolerie che c’è a disposizione pur non mostrando un fisico da marcantonio? Basterebbe rivoltare il tutto: bassezza, solo bellezza. Et voilà. Ecco che il difetto (se davvero di difetto si può parlare) diventa risorsa. Tutto è capovolto. Non osate porre limiti alla provvidenza, perché tanto Lorenzo Insigne da Frattamaggiore saprà andare oltre pure quelli. Perchè fa parte della sua natura. Perché lui ci è ormai abituato a sconvolgere l’ordine delle cose. Trasforma

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in un niente l’ordinario in straordinario. Così è cresciuto, così è andato avanti e così lo hanno visto scalare il calcio. Dagli anfratti della terza serie fino al palcoscenico più agognato per qualsiasi fanciullo che insegua un pallone a Napoli e dintorni: il San Paolo. Il tutto passando per la cadetteria, gavetta e palestra per il proprio talento, e per la scuola zemaniana che ha saputo sprigionare e rendere alla massima potenza ogni virtuosismo di quel Lorenzo che, di lì a poco, tutti avrebbero soprannominato “il Magnifico”. Chi vuol esser lieto sia, del diman non v’è certezza recitava nelle sue poesie il Lorenzo fiorentino. Ma parafrasando in riferimento al candido Lorenzinho, il concetto viene completamente stravolto. Ancora. La certezza del Napoli per il futuro, la cambiale inestimabile da qui ai prossimi dieci-quindici anni è un amabile folletto (niente di vezzeggiativo, per carità) che s’è messo in testa di far le cose per bene, di sovvertire i luoghi comuni ed avvicinarsi alla gloria personale. Nel 2005 l’attuale team manager del Napoli Peppe Santoro lo scruta con lo sguardo at-


DEL MESE

Mauro Cucco

tento quand’era tesserato per l’Olimpia di Sant’Arpino e ne fiuta l’affare. Si diceva che fosse troppo piccolo per sfondare nel calcio, che alla lunga l’altezza gli avrebbe giocato un brutto scherzo. Non scherzava, invece, il dirigente azzurro, allora talent-scout per il settore giovanile, quando per soli millecinquecentoeuro (euro più euro meno) si assicurò un promettente funambolo classe 1991. Da lì in poi la trafila prima tra gli Allievi e poi in Primavera dove non è stato mai capito fino in fondo da chi lo ebbe a sua disposizione. Si rese necessario far qualcosa per non disperdere neanche una goccia di quell’estro cristallino. Nacque l’idea di mandarlo alle dipendenze di un boemo, un maestro di calcio, che sa come tirar fuori il meglio da un giovane che, visti i mezzi, aveva solo bisogno di una spinta. Uno slancio che gli consentisse di spiccare il volo. Fu così che a Foggia prima (in Lega Pro) ed a Pescara poi (in B), Lorenzinho Insigne si propone agli occhi dei media come il più importante talento in erba del calcio italiano. Quasi quaranta gol in due anni, tanta roba, ed un campionato vinto in riva all’Adriatico che sa di investitura per il sogno più grande: giocare e vincere per la propria squadra del cuore. Missione compiuta: Insigne, il “Magnifico”, torna a Napoli, in prima squadra, dove lo attende un allenatore che non vede l’ora di poter maneggiare con cura un talento in piena esplosione e dove lo aspetta la grande responsabilità di far dimenticare alla gente di Napoli il proprio beniamino che intanto ha voluto rincorrere la Tour Eiffel. Si dirà: “Vede di più la porta. E’ più completo. E’ più concreto. E’ un predestinato”. Un predestinato? Ma qualcuno non aveva detto che era troppo piccolo? Già. Intanto, quel piccoletto, è andato a guadagnarsi finanche la convocazione in Nazionale. Non finisce di stupire Lorenzo Insigne. Anzi, non ha neppure cominciato. La prima copertina di giocatore del mese non poteva non esser sua. Bravo Lorenzo, ce l’hai fatta: il tuo sogno è diventato realtà, ma non fermarti sul più bello. Continua a stravolgere tutto e tutti come sai far tu. Così un giorno racconteranno di quand’eri piccolo…

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I DUE TRA T

Lavezzi

empo fa dichiarai che Lavezzi era indispensabile per il Napoli... ma mi son probabilmente sbagliata. Le ultime partite disputate dal Napoli hanno dimostrato che la squadra ha mille e più risorse ed è capace di sfruttare al meglio ogni singolo pezzo del puzzle!. Effettivamente con l’abbandono di Lavezzi, tanti giocatori hanno ritrovato il loro ruolo ottimale all’ interno del gruppo. Lavezzi era nel Napoli un vero regista: creava occasioni , stravolgeva il risultato, si creava azioni personali. È un perfetto ambidestro che gioca come attaccante. I suoi punti forti, che tante volte hanno determinato il risultato, sono la velocità e la spiccata abilità nel saltare l’uomo con la palla al piede. Tutte queste caratteristiche, concentrate in un solo uomo, mettevano in ombra però le qualità indispensabili di altri campioni. La presenze egemone di Lavezzi non permetteva, infatti, la realizzazione di un vero e proprio gioco di squadra; le sue azioni personali, che partivano da qualsiasi parte del campo, non prevedevano, nella maggior parte delle volte, il coinvolgimento di altri giocatori, ma erano finalizzate probabilmente ad un esaltazione personale e crescita di prestigio. Giocatori eccellenti come Hamsik e Pandev faticavano ad emergere. Oggi la situazione è cambiata: Pandev, in campo fin dai primi minuti di gioco in quasi tutte le partite, è diventato un giocatore di fondamentale importanza in attacco e un ottima spalla per Cavani. Il binomio Pandev-Cavani è senza dubbio devastante! Hamsik a centrocampo ha ritrovato il suo habitat ideale. Anche il suo ruolo offensivo è diventato più efficace ed indispensabile ai fini della partita. Anche Cavani ha tratto beneficio da questa situazione, dimostrando più volte fantastiche iniziative personali e una grande generosità a centrocampo ed in difesa. Il vecchio detto “tutti son importanti ma nessuno è indispensabile” è una grande verità anche nel calcio!!!

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ADITORI

Marika Fruscio

L

Gargano

o abbiamo accolto con, perdonate l’ espressione , le “pezze al c…”, rendendolo a Napoli un vero e proprio idolo, con tanto di riconoscimenti. Lo abbiamo definito addirittura “l’anima del Napoli”, colui che a centrocampo si trasforma in “ciuccio da fatica!” Mai toccare Gargano, perché Gargano è uno dei nostri, un napoletano come noi! Ci ha ricambiato bene Walter, ma non con la stessa moneta. Il fatto che se ne sia andato dal Napoli, perché amareggiato di una panchina ben fornita , poteva anche giustificarlo. Poverino… non giocava più e si sentiva demoralizzato. Ma da qui a pronunciare certi pensieri nelle interviste ce ne vuole! Riporto qui alcune frasi uscite dalla bocca di Walter: “Son sempre stato tifoso dell’Inter” - “Finalmente gioco in una vera ed importante squadra” - “Hamsik mi seguirà all’Inter”. Queste parole possono bastare per far capire l’amore che il giocatore provava per il club partenopeo. Non aggiungo altro, ma concludo con questo pensiero biblico: “Anche Giuda ha baciato Gesù nel momento del bisogno e poi l’ha pugnalato...”. VERGOGNA.

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di Accetto Vincenzo & Francesco

Progettazione

Installazione

Realizzazione

Via Nazionale delle Puglie, 70 S. Vitaliano (Na)


IL NAPOLI “BLIN È

ormai di dominio pubblico la notizia del rinnovo di Edinson Cavani. L’attaccante del Napoli ha prolungato il suo contratto fino al 2017, ma con modalità di regolamentazione estremamente differenti. Aurelio De Laurentis ha annesso al contratto del attaccante uruguayano una clausola rescissoria pari a 63 milioni di euro, con un adeguamento dell’ingaggio che ha raggiunto i 4,5 milioni di euro stagionali. Proprio l’ingaggio dell’uruguayano è stato al centro di numerose polemiche nell’estate appena trascorsa assumendo spesso i connotati di un vero e proprio dibattito ‘’qualitativo’’ volto al tentativo di stabilire una valutazione economica calibrata alle potenzialità del calciatore. Aurelio De Laurentis non sembrava inizialmente propenso al ritocco dell’ingaggio del Matador, volendo attenersi al tetto salariale da lui fissato, che difficilmente sforava i 2,5 milioni di euro a stagione, accompagnato in poche occasioni da ‘’piccoli incrementi economici’’ raggiungibili con la formula dei bonus. Ma quando si parla di Cavani non si parla di un semplice attaccante dalle qualità emergenti o già relativamente sondate, ma si parla di uno dei calciatori più grandi sotto il punto di vista calcistico del momento. Il calcio italiano ha dovuto assistere a cessioni e ad addii che hanno notevolmente calato il livello di attrazione del nostro campionato, ma la riconferma del Matador non è cosa da poco e rappresenta probabilmente l’unico spiraglio di luce in una situazione ai limiti della penombra. Ciò che invece sembra riduttivo è la valutazione del cartellino del calciatore, valutata intorno ai 63 milioni di euro. In tempi differenti probabilmente sarebbe potuta bastare a scoraggiare la maggior parte dei presidenti dei club calcistici, ma quest’anno e anche lo scorso anno il calcio mondiale ha visto affacciarsi una super potenza economica (Psg) capace di spendere nel giro di due anni di direzione quote indigenti e da capogiro quasi spudorate in un periodo di austerity in ogni campo. Ma fanno notizia anche le richieste del Chelsea che secondo recenti voci avrebbe proposto al Real Madrid 100 milioni di euro per Cristiano Ronaldo. Le nuove vicende di mercato fanno tremare i cuori dei tifosi azzurri che con un veloce calcolo delle probabilità sanno perfettamente che (volontà del calciatore a parte) il Matador non è poi cosi blindato come sembra. Cavani ha deliziato i tifosi del Napoli e non solo con i suoi numeri da capogiro, sia in senso tecnico che della concretizzazione sotto porta. Il suo spirito di sacrificio pronto ad intervenire in aiuto dei compagni anche in fase difensiva, la velocità con cui riparte palla al piede fino a sotto porta riuscendo a segnare con una lucidità che pochi nel calcio possiedono , sono davvero impressionanti. Ciò che subito si intuisce vedendolo giocare è la dimestichezza in fase conclusiva. Utrecht-Napoli (3-3) del

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2 dicembre 2010 rappresenta la prima tripletta di Cavani in maglia azzurra che consacrerà un vizietto ricorrente del calciatore. Basterà ricordare le triplette rifilate a squadre di nobile reputazione come il 3 a zero contro la Juventus, la tripletta alla Sampdoria e infine la tripletta ai danni della Lazio. Tra le sue reti della stagione 2010/2011 conclusasi con un bottino di 33 reti, secondo a Di Natale nella classifica cannonieri, ci sono anche le bellissime reti di Cesena, soprattutto il secondo, tiro a giro di interno destro. Anche la stagione 2011/2012 si apre nel migliore dei modi per il calciatore uruguayano, con la rete in trasferta contro il Manchester City che sigla il risultato sull’ 1-1 e la tripletta in campionato contro il Milan. La Champions fa da vetrina al suo potenziale e lo rende squisitamente appetibile ai miglior club. Nella stagione appena conclusasi eguaglia il suo score di 33 reti in stagione. Dopo aver scandito accuratamente i numeri che sintetizzano il suo potenziale tecnico e tenendo presenta la giovane età del Matador (25), può un calciatore come Edinson Cavani avere una clausola rescissoria fissata a 63 milioni di euro? Al lettore le sue valutazioni.


DA� CAVANI? Nastasia Spina

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Via Arena alla Sanità 7/bis Tel. 081.290037 - cell. 392.49.44.300

STORIA DEL LOCALE:

La Pizzeria Friggitoria Oliva da Concettina ai 3 Santi è nata nel 1951 nella splendida città di Napoli. La Pizzeria deve il nome proprio alla conosciutissima pizzaiola Cettina famosa in tutto il quartiere Sanità per le sue ottime pizze. Successivamente la pizzeria è passata nelle mani di Mario e Ciro Oliva anche loro ottimi pizzaioli che con le loro pizze hanno saputo incantare i palati di tutte le persone del quartiere e non. La tradizione continua ancora oggi attraverso Antonio, Salvatore e Luigi Oliva che cercano di tramandare la loro abilità di pizzaioli ed imprenditori a Ciro Oliva, figlio di Antonio. Lunga tradizione continuerà quindi a tramandarsi di padre in figlio costituendo il vero punto di forza del locale.



I L M E R C AT O D E P

Acquisti mirati, ma manca il Top-player

rogrammazione prospettica, continuità tecnica e quadratura del bilancio: queste sono state le linee-guida del Napoli nell’ultima campagna acquisti estiva che si è conclusa il 31 Agosto scorso. Alla stregua degli anni passati, anche quest’anno la strategia di mercato orchestrata dalla società partenopea si è basata sull’acquisto di giovani talenti in prospettiva come il trequartista belga-marocchino Omar El Kaddouri, piuttosto che il difensore brasiliano Bruno Uvini. Accanto a queste giovani promesse, inseriti in un contesto tecnico già ampiamente rodato, sono state affiancate seconde linee di sicuro affidamento come Alessandro Gamberini e Giandomenico Mesto. Effettivamente, quest’anno il Napoli ha provveduto ad incrementare il proprio organico con alcuni elementi che possano tornare utili alla squadra nel momento in cui c’è da effettuare la turnazione necessaria per far fronte alle tre competizioni. Walter Mazzarri voleva i doppi ruoli ed è stato accontentato: la società gli ha ingaggiato un esterno di destra, visto che a sinistra il ruolo

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è coperto da Dossena e Zuniga, ed un difensore esperto che possa dare il cambio a Campagnaro. In più è arrivato Valon Behrami, ecclettico centrocampista di interdizione ed è tornato a casa il giovane fantasista Lorenzo Insigne. A mio avviso, per completare un mosaico già ricco di soluzioni ed alternative, sarebbero tornati utili un altro difensore, un vice-Inler ed una punta con caratteristiche differenti da quelle dei centravanti che ci sono attualmente. Sono stati ceduti, però, Lavezzi e Gargano ed è proprio per questo motivo che non si potrebbe certamente dire che il Napoli si sia potenziato dopo questa sessione di mercato. Non bisogna, infatti, confondersi tra l’essere competitivo e l’essersi potenziato: il Napoli non ha acquistato top-player in grado di scansare il posto da titolare a quelli che sono gli attuali “titolarissimi” dello scacchiere tattico di Mazzarri, in compenso però gli azzurri dimostrano di avere la stessa competitività degli ultimi anni. Difatti, ciò che incorre a favore della formazione partenopea è quell’intelaiatura di base che la contraddistingue: la continuità tecnica, l’ossatura di


GLI AZZURRI Massimo Filardi

squadra ben collaudata e schemi tecnico-tattici già ampiamente immagazzinati rendono il Napoli altamente competitivo per i primi tre posti della classifica. Tale convinzione è rafforzata se si va a considerare lo stato di forma delle altre big del nostro campionato eccezion fatta per la Juventus che, campione in carica, ha rafforzato la propria squadra con acquisti importanti e mirati. Per questo motivo non ritengo gli azzurri, almeno sulla carta, in grado di reggere il confronto coi bianconeri per quanto concerne la lotta per il tricolore. Nelle singole gare il Napoli ha dimostrato di poter battere chiunque, ma non credo che la rosa possa essere messa sullo stesso livello di quella juventina. E’ stato sì importante, da parte della società, aver confermato i propri gioielli come Hamsik e Cavani ed è stato altrettanto importante il rientro alla base di Insigne, che ben presto farà

vedere con maggiore frequenza anche ai napoletani cosa sia realmente in grado di fare. Perché il suo talento è smisurato e perché sono convinto che sarà in grado, nell’immediato futuro, di prendere il posto di Lavezzi nel cuore dei tifosi azzurri che stravedono per i giocatori come lui. Tuttavia resta sempre quel retrogusto amaro caratterizzato dal fatto che, in sede di mercato, il Napoli avrebbe potuto mettere a segno quel gran colpo a sorpresa che avrebbe consentito il definitivo salto di qualità. Manca, insomma, la ciliegina sulla torta. Ancora un piccolo sforzo ed il Napoli sarebbe diventato (sulla carta) da scudetto. Ma, nel calcio, mai dire mai.

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“ T I F O S I N A P O L E TA N I ”. . . S

e il processo del Lunedi del mitico Biscardi è la trasmissione sportiva a carattere nazionale piu’ longeva che c’è, a Napoli e più precisamente nel panorama televisivo locale il primato lo ha Gennaro Montuori. Il popolare capotifoso, meglio conosciuto come “Palummella” ha per la Campania il record storico. Prima con la famosissima “Un’ora in curva B”, trasmissione sportiva di Maradoniana memoria, oggi con “Tifosi Napoletani” programma di pari importanza, Montuori con la sua passione e la sua verve accompagna per l’intera stagione le gesta del calcio Napoli. E come accade ormai da tempo fin dalla prima giornata di campionato, al giovedi alle 20.45, e fino alle ore 22.30, si sviluppa l’acceso dibattito. Quest’anno la trasmissione voluta fortemente dall’editore Pasquale Piccirillo, si svolge dagli studi di Tv Luna Napoli, emittente televisiva che si sta radicando sempre piu’ tra i tifosi partenopei. “Tifosi Napoletani”, in onda sul canale 14 del digitale terrestre, sul canale 888 di Sky e sul canale tematico Luna sport canale 114, vede in questa stagione l’esordio di un ex azzurro di rilievo, Giovanni Francini. Il forte difensore, vincitore di uno scudetto e

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di una coppa uefa, è uno degli opinionisti del programma che si avvale anche del prezioso apporto di Peppe Savoldi, centravanti mai dimenticato ed amatissimo dai supporters napoletani. Francini e Savoldi sono affiancati da colui che durante la stagione sarà sicuramente un “nemico da combattere”, naturalmente in senso ironico; direttamente dalle reti Rai c’è Idris, l’uomo piu’ nero e bianconero che nel panorama televisivo esiste. Il dibattito tra il Napoli e l’odiata Juventus verterà sulle analisi tecniche e tattiche di Montuori e del popolare Idris. Confermatissimi gli altri ospiti del parterre; dal Sivorino azzurro Sandro Abbondanza, ad Antonio Capone, il re delle finte, passando per Massimo Filardi, altro amatissimo campione che con dedizione ed onore ha indossato la maglia azzurra. Riconfermato anche il preciso commento di Guido Postiglione, altra bandiera azzurra presente ogni giovedi’ in trasmissione. Gli interventi di Enrico Tuccillo sono certamente utili ad elevare una dibattito che già dalle prime puntate è apparso serrato e incisivo sul club del Presidente De Laurentiis. La bellezza di Marika Fruscio poi e gli interventi della splendida Antonella Madda-


A N C H E S U L L A LU N A Angelo Pompameo

luno, confermata nel ruolo di collegamento con i telespettatori attraverso la lettura delle email, fa da corollario ad una trasmissione che ancora una volta presenta tantissime novità. Tra di queste c’è sicuramente “il Giardino dei Semplici”, storico gruppo musicale che quest’anno ha dedicato in esclusiva la sigla iniziale e finale del programma. La loro partecipazione nella trasmissione prevede anche due esibizioni musicali particolarmente apprezzate. Un folto pubblico assiste costantemente al programma entusiasmandosi molto spesso. Un programma storico, in cui ogni napoletano si sente orgoglioso di appartenere alla propria squadra del cuore. Non dimenticando mai il passato. Nel salotto di Montuori infatti, nel corso di questi anni , si sono alternati tantissimi personaggi. Particolarmente emozionanti sono stati gli interventi di Gianni Morandi e Claudio Baglioni, ma anche di Gigi D’alessio e Gigi Finizio, nonché di Biagio Izzo all’epoca nel duo Bibi e Coco’. Un ricordo particolare va al maestro Mario Merola, tifosissimo del Napoli, grande intenditore e conosci-

tore di calcio. Ma come non ricordare anche l’indimenticabile Mia Martini che per lungo tempo ha fatto parte stabile del programma. E poi i calciatori. Su tutti Diego Armando Maradona, seguiti da Careca, giordano, Carnevale, Zola, Bagni, Ferrrara, Di Canio, Alemao insomma tutto il Napoli che fu è stato ospite di Montuori, senza dimenticare anche i tecnici come Vinicio, Pesaola, Marcello Lippi, Claudio Ranieri, Carletto Mazzone, Zeman ed altri ancora. Montuori, nel suo ormai storico programma di calcio ha intervistato tanti sportivi e numerosi addetti ai lavori, senza emozione con il Napoli nella testa e nel cuore. E soprattutto con uno spirito libero ed indipendente, legato unicamente al grande amore per la maglia azzurra. Quell’amore che ancora oggi lo fa correre allo stadio insieme a tanti amici nel gruppo posto nella tribuna dello stadio San Paolo. Un gruppo dal nome “Battito e Rerspiro Azzurro”. Quel “battito e quel respiro” che nonostante qualche anno in più è ancora dentro di lui e, c’è da giurarci, è destinato a rimanere tale ancora a lungo.

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NOVITA’ NEL CA Arbitri di porta e panchina lunga

“I

l dubbio è il padre dell’inerzia” ma il calcio moderno ha deciso di dare una svolta epocale. E’ il momento di mettere a tacere le bufere alimentate in ogni post-partita, restituendo certezza e un minimo di fiducia a chi è stufo di questo calcio non sempre lineare e corretto. Se si facesse una lista degli episodi dubbi che hanno segnato l’epilogo, e dunque il risultato, delle più importanti sfide degli ultimi anni essi sarebbero certamente un’infinità. La FIFA ha così deciso: “Sì all’Occhio di Falco”. Una tecnologia contro il gol fantasma basata sull’ampio utilizzo delle telecamere, installate in ogni angolazione del campo, e sul GoalRef, un dispositivo che si serve di un campo magnetico e di un pallone speciale che al suo interno contiene un microchip. Un detector piazzato sulla linea di porta avrà il compito di svelare se il pallone supererà o meno completamente la riga, dopo due secondi il computer invierà un impulso all’arbitro che sarà così in grado di prendere la giusta decisone. Per ora saranno solo due le competizioni in cui lo vedremo in azione: la Confederations Cup e i Mondiali del 2014 in Brasile. Ma ancor prima della tecnologia, la FIFA ha deciso di aggiungere altri due arbitri alla tradizionale terna arbitrale che dirige gli incontri calcistici. Sono i giudici di porta la prima vera e propria novità. Quattro occhi in più sul pallone, che difficilmente potrà varcare la linea di porta senza essere visto (e segnalato). Maurizio Berretta, presidente della Lega Serie A, a margine del Consiglio Federale, non ci ha pensato due volte ed ha deciso di inserire la novità prevista dalla FIFA nella prima competizione estiva che avrebbe coinvolto due club Italiani, la Supercoppa dell’11 Agosto tra Juventus e Napoli. “D’altro canto stiamo parlando del garantire la massima garanzia possibile riducendo al minimo gli errori, il tutto va nell’interesse dei club”, queste le parole di Berretta una volta presa la decisione. E così è stato per Juve e Napoli che si sono sfidate con il supplemento dei due arbitri di linea, gli arbitri internazionali Rizzoli e Tagliavento che hanno supervisionato e gestito la partita insieme a Mazzoleni, ai

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suoi assistenti Faverani e Stefani e al quarto uomo Bergonzi. Posizionati appena dietro le due linee di porta, Rizzoli e Tagliavento hanno facilitato il lavoro a Mazzoleni, tenendo gli occhi sempre puntati sull’area di rigore e sugli episodi fischiati appena al limite dell’area. Contenti gli juventini, senza dubbio meno i napoletani, poiché è stato proprio l’arbitro bolognese Rizzoli a segnalare il calcio di rigore al primo arbitro Mazzoleni, in seguito al fallo in area di rigore di Fernandez su Vucinic, concedendo ai bianconeri la possibilità di pareggiare i conti sul momentaneo vantaggio del Napoli. Decisione discussa e criticata dal Napoli, dai napoletani e dalla gran parte della stampa, come i tanti altri episodi e le espulsioni di Pandev, Zuniga e Mazzarri , squalificati insieme a Dossena, quest’ultimo per provvedimento preso su segnalazione del quarto uomo. Una cosa è certa, quattro occhi in più saranno d’aiuto a chi ha il compito di arbitrare la partita, nel tentativo di migliorare la qualità di questo calcio che, giorno dopo giorno, accostato a quello internazionale, continua a sfigurare ed a far discutere tanto. Buona complessivamente la prima esperienza nella gara di Supercoppa degli arbitri di linea, ora


MPIONATO

Mario Pesce

toccherà aspettare l’avvio del campionato per fare affidamento su questa prima novità, in attesa che arrivi anche in Italia “l’Occhio di Falco”. L’altra grande novità di questo campionato di serie A è la panchina allargata, con 12 riserve, come per le fasi finali di Mondiali ed Europei di calcio. La FIGC ha accolto la richiesta della Lega di serie A, firmata dal presidente Maurizio Beretta, le squadre avranno la possibilità di mettere nella lista da consegnare all’arbitro 23 calciatori. La norma vale solo per i campionati della Lega di serie A: Serie A, Coppa Italia, Supercoppa e il campionato primavera. La panchina lunga rappresenterà la novità assoluta per il calcio europeo in quanto nessuna federazione al mondo aveva ipotizzato l’opportunità di offrire 12 calciatori di riserva in panchina agli allenatori che così, godendo di una rosa ampia, avranno la possibilità di fare i cambi più adeguati nel corso della gara. Tuttavia rimangono invariate le tre sostituzioni per squadra. A lanciare la proposta del allar-

gamento della panchina per l’intera rosa è stato il presidente De Laurentiis alla fine dello scorso campionato. «Ringrazio la FIGC e la Lega di serie A – ha detto il presidente del Napoli – che hanno introdotto questa norma di buon senso, in quanto era ingiusto mandare in tribuna calciatori convocati che , tra l’altro, rischiavano di vedere il loro valore depauperato e si sentivano esclusi dal progetto della Società, non vedo perché non possano andare tutta la rosa in panchina, poi spetta all’allenatore a seconda dell’andamento della gara la scelta del calciatore da sostituire. Per fare ancora meglio sarebbe opportuno aumentare il numero delle sostituzioni». Non è detto che in futuro il presidente De Laurentiis, da riformista qual’ è, non venga nuovamente ascoltato dall’organismo federale preposto alle innovazioni.

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LO SPAZIO DEI

li apo N l de llino e i o e l gi on i o Insign c e z ac Cac Loren n a Iv

I fans dell’Autopark Medina a Napoli

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La prima comunione di Sasio con il papa,̀ il “mitico” Ciro Campanella e il padrino Michele

Dilett a e su o tifosi nipote Nun del Na zio poli


TIFOSI

I quattro moschettieri tifosissimi del Napoli Nello, Angela, Fabiana e Vincenzo

La supertifosa Giovanna con il suo idolo Hamsik

Antonio e Alessandro D’Angelo e Fabiola Pia e Giorgia Colonna Francesca Ariello e Sabrina Leanza pronte per tifare Napoli allo stadio specialità via col vento

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