Ultr'Azzurro Dicembre 2010

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Direttore Editoriale e Responsabile: Gennaro Montuori Vice Direttore:

EDITORIALE 5 IL MATCH 8 DI GENNARO MONTUORI

Carmine Montuori Hanno collaborato: M. Carratelli

PRESENTAZIONE DI NAPOLI - LECCE

E. Tuccillo S. Caiazza A. Petrella R. Sambuca

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M. Barbaro S. Nicolò In redazione: Carmine Montuori Cinzia Montuori I servizi fotografici sono di: Agenzia Mosca

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Renato Olimpio

NAPOLI - LECCE VISTA DAI DOPPI EX

MAREK HAMSIK

Copertina e poster di: Pietro Mosca

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Redazione e Amministrazione: Via Cesare Pavese

LA FOTO DEL MESE

III Trav. 2/A int. 14 MUGNANO (NA)

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Tel. 081.7451433 Impaginazione e ideazione grafica:

NAPOLI BOLOGNA

Michele Montuori Stampa: Grafiche San Benedetto Via Vicinale Latina Località Case Diana

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UDINESE NAPOLI

03030 Castrocielo (FR) tel 0776 3741 fax 0776 374500

Autorizzazione del Tribunale

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NAPOLI PALERMO

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GENOA NAPOLI

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NAPOLI STEAUA BUCAREST

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CAVANI & C. di MIMMO CARRATELLI

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LA NAPOLETANITA’ di ENRICO TUCCILLO

UTRECHT NAPOLI

di Napoli n. 4267/92 del 28/3/92.

10 Per la pubblicità su questo mensile rivolgersi in redazione

Event’s Agency s.a.s. MUGNANO (NA) • Via Cesare Pavese, III trav. 2/A tel/fax 081 745 14 33 Gli articolisti forniscono la propria prestazione a titolo spontaneo, gratuito e assumendosi la responsabilità.

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arissimi amici, l’altra sera, nel gelo di Fuorigrotta, il Napoli ha scritto una pagina importante della propria storia, battendo la Steaua Bucarest e superando la fase a gironi dell’Europa League. E’ stata una vittoria sofferta, ma alla fine quel che conta è la prosecuzione del cammino in campo internazionale. Complimenti alla squadra: nonostante l’assenza di Lavezzi è riuscita a centrare due vittorie importanti, contro Genoa e Steaua. Oggi bisogna battere il Lecce, per poi trovarci a inizio anno pronti per due match-clou contro Inter e Juventus. Anche per la società si tratta di un momento storico. Ora, il presidente De Laurentiis dovrà mantenere le promesse e rinforzare l’organico. Poi la parola passerà al campo. Se saranno centrati gli obiettivi bene, altrimenti nulla si potrà dire contro la dirigenza. In questo numero, oltre alla presentazione del match con i salentini, arricchita dai pareri dei doppi ex, e curata come sempre da Salvatore Caiazza, c’è un servizio, a firma dello storico del calcio azzurro Mimmo Carratelli sui bomber uruguaiani che hanno indossato la magli azzurra. Il primo piano, invece, è dedicato al “Vampiro” Hamsik, tornato ad essere decisivo dopo un periodo in chiaroscuro. Inoltre, spazio alla fotocronaca delle gare finora disputate, e a un inno alla napoletanità di un nostro brillante opinionista, l’avvocato Enrico Tuccillo che ha anche curato la prefazione de “I due scugnizzi”, il libro scritto dal prof. Eugenio Chartier sulla mia lunga amicizia con Diego Maradona, prossimamente in edicola. Prima di congedarmi, ci tengo a darvi una bellissima notizia: lo scorso 14 dicembre sono diventato nonno per la seconda volta. Dopo Genny (figlio di Michele), è arrivata Anna, figlia di Carmine e Rita Galiero. Vi ricordo, infine, l’appuntamento con “Tifosi Napoletani”, in onda il giovedì (ore 20.45) sulle frequenze di Tele A e Sky 868, con replica il venerdì (ore 22.30) su Tele A+ e Sky 929 e il sabato (ore 10) su Sky 868 e Tv Capital. Da qualche settimana, siamo in onda anche il sabato (ore 19.30) e il lunedì (ore20.30) per i commenti pre e post-gara, sempre su Tele A. Per tutti gli aggiornamenti potete sfogliare il nostro sito www.tifosinapoletani.it. Un bacio alle persone che soffrono. Che sia un sereno Natale e un brillante 2011 per tutti voi e le vostre famiglie. Buona lettura e Forza Napoli.



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Via Calore, 3 - Amorosi BN Via F. Imparato, 192/198 - Napoli Via Toledo, 148 - Napoli C.so Garibaldi, 48 - Afragola NA P.zza Cota, 16/18 - Piano di Sorrento NA Via Circumvallazione Esterna, 43 - Melito NA Via E. Fermi, 13 - Villaricca Via Roma, 334 - S. Antonio Abate NA Via E. Merone, 27 - Sant’Anastasia NA Via Napoli, 105 - Castellammare di Stabia NA C.so della repubblica, 124/B - Pozzuoli NA Via Gemito, 22/24 - Napoli Via Giulio Cesare, 78 - Napoli Via Atellana, 46 - Arzano NA C.C. Jambo - Trentola Ducenta CE Via Lepanto, 205 - Pompei NA Via G.Donizetti, 66 - Qualiano NA Via Napoli, 60 - Mugnano di Napoli NA Via A. Moro, 1- Via Roma, 5 - Sant'Antimo NA


IL MATCH

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opo le fatiche di Coppa il Napoli si rituffa in campionato con il chiaro intento di festeggiare il Natale secondo in classifica. L’impresa di domenica scorsa in casa del Genoa ha confermato le qualità di un gruppo che può tranquillamente giocarsela con tutti per un posto in Champions League. Al cospetto del Lecce, purtroppo, Mazzarri dovrà fare a meno della difesa titolare. Il successo di Marassi è costato caro a Campagnaro, Cannavaro e Aronica che sono stati ammoniti (ingiustamente) dallo scarso Brighi di Cesena. Essendo già diffidati sono stati fermati per un turno. Guardando alle prossime sfide con Inter e Juventus, forse è stato meglio perderli contro una cosiddetta piccola, ma proprio non ci si può fidare della vecchia conoscenza Gigi De Canio. Il tecnico partenopeo, comunque, almeno in difesa, può sopperire visto che Grava, Santacroce e Cribari sono a disposizione. Dei tre, solo quest’ultimo non ha convinto molto in questa prima parte del torneo ma si spera che possa finalmente diventare all’altezza di tutto il Napoli. Pure perché con Di Michele e soci non ci si può distrarre molto al San Paolo. Le defezioni per Mazzarri non riguardano solo il pacchetto

arretrato. Anche a centrocampo si deve fare a meno di una pedina fondamentale come Pazienza. Il centrocampista pugliese ha pagato lo scotto di una espulsione che proprio non c’era. Sarebbe stato un mezzo derby per lui affrontare i salentini ma la partita la dovrà guardarsela dalla tribuna. Lo sostituirà Yebda che è crescito molto dando non poche garanzie al suo allenatore. Farà coppia con Gargano che mercoledì scorso è rimasto in tribuna nella gara con la Steaua Bucarest. Sulle fasce dovrebbe essere confermato Maggio a destra mentre a sinistra c’è un ballottaggio tra Dossena e Vitale. Capitolo Lavezzi. Il giocatore, costretto a saltare le ultime due gare, sarà assente anche contro i salentini. Ecco, quindi, che con Cavani e Hamsik potrebbe essere la volta di Sosa. Il Principito non ha ancora raggiunto i massimi livelli e sarebbe il caso di diventare finalmente una certezza e non un dubbio. Anche perché i tre punti con il Lecce servono come il pane. Allo scudetto nessuno ci pensa ma una volta che si è lassù vale la pena restarci il più tempo possibile. Almeno per Natale.

SALVATORE CAIAZZA

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IL MATCH di SALVATORE CAIAZZA

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ggi è un opinionista importante della nostra trasmissione ma Antonio Capone la sua bella figura nel calcio che conta l’ha fatta. Vestendo la maglia del Napoli coronò il sogno di ogni calciatore campano ma, poi, come tanti altri corregionali ha dovuto cambiare casacca per essere considerato. Proprio dopo la sua seconda esperienza in riva al Golfo passò al Lecce. Si trasferì nel Salento dopo aver collezionato 84 presenze e 12 gol tra Coppa Italia e campionato. L’esperienza in Puglia durò mezza stagione dove in 16 comparizioni segnò anche tre reti. “Andai via quell’anno -racconta Capone- perché giocavo con il contagocce. Chiesi la cessione dopo un Napoli-Roma finito 1-3 e mi trasferì al Lecce. Fu una bella fase della mia vita calcistica. Napoli è sempre Napoli ma per i campani è sempre difficile”. Oggi la sfida Napoli-Lecce è importante per gli azzurri perché hanno la possibilità di restare nelle zone alte della classifica. Mazzarri ha delle defezioni ma non dovrebbe essere un problema vincere. “Sulla carta -spiega Caponenon c’è partita. Il Napoli viaggia su alte sfere e poi può contare su campioni che De Canio non ha. L’unico errore potrebbe essere quello di sottovalutare l’avversario. Gli azzurri, però, sono maturati molto e l’hanno dimostrato in casa del Genoa. Sono convinto che sarà una gara sofferta ma alla fine si vincerà”. ntonio Carannante c’è rimasto un bel po’ al Lecce. Campione d’Italia nell’anno del primo scudetto targato Maradona, il partenopeo è stato sempre considerato un ottimo difensore. In Salento ci finì dopo la sua seconda stagione in maglia azzurra. Sbarcato nella città barocca giocò dal 1989 al 1993. Ben 71 le presenze, nulla a che vedere con le emozioni del primo anno

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azzurro dove festeggiò l’incredibile tricolore. In giallorosso, però, fece molta esperienza prima di approdare al Piacenza per poi chiudere la carriera al Nola passando per l’Avellino. Oggi Carannante è nello staff di osservatori del club di De Laurentiis, praticamente è tornato alla base. “Mi sono divertito molto con la maglia del Lecce -ammette Carannante- ma per un napoletano giocare nella sua squadra del cuore e vincere per la prima volta uno scudetto non ha eguali. Fu bellissimo e per me è stato indimenticabile. Ancora oggi vivo certe emozioni. Giocare con Diego poi non è da tutti. Io giovane del vivaio che si ritrovò in una squadra di campioni. Davvero esaltante”. Per la sfida al San Paolo col Lecce è inutile chiedere un pronostico. “Sarebbe riduttivo dire che vince il Napoli -dice l’ex difensore- va detto che ogni partita fa storia a sè e quindi guai a fidarsi dei pugliesi. Se si va in campo con la stessa consapevolezza vista contro Palermo e Genoa, allora non ce n’è per nessuno. Bisogna capire anche quanto conteranno le assenze in difesa. I sostituti sono all’altezza della situazione e quindi si potrà fare una bella partita. Poter restare lassù sarebbe bello, pure perché le altre avversarie non hanno degli impegni facili”. l baronetto di Posillipo è ancora una icona del calcio partenopeo. L’ex centrocampista collinare ha passato molto tempo della sua carriera con la maglia azzurra e, prima di chiudere con la Frattese, passò anche per Lecce in serie B dove ci rimase due stagioni. Vederlo giocare era il massimo, sia per le sue qualità tecniche che per quelle umane. E’ sempre stato un signor del calcio e ancora oggi, come opinionista, mostra la sua professionalità. Ha allenato pure dopo l’esperienza da calciatore ma non è mai riuscito a dare il suo contributo alla squadra del cuore. Sarebbe stato un ottimo acquisto in società ma è sempre stato dimenticato. Mai, comunque, ha smesso di tifare per il Napoli. Anche quando è tornato da dirigente al Catanzaro. “Andai al Lecce -racconta Improtasul finire della mia carriera. Quella è una terra bellissima dove si è sempre giocato un buon calcio. Con la maglia azzurra però è stata tutta un’altra cosa”. Il Napoli-Lecce di oggi è una tappa importante per Mazzarri e soci. Vincere significherebbe confermare un momento bellissimo in campionato. Si chiuderebbe il 2010 nel migliore dei modi e nelle zone alte della classifica. “Il Napoli -spiega Improta- non può farsi scappare questa occasione. In casa non bisogna lasciare punti per strada. Sarebbe fondamentale far valere la legge del San Paolo anche contro i salentini dopo aver vinto per tre volte consecutive. La gara non è facile, e l’emergenza in difesa dimostra che questa rosa ha bisogno di qualche altro innesto. Inutile parlare adesso di mercato. Va incassata l’intera posta in palio e poi si vede. Con la speranza di sfruttare al massimo una stagione che non vede troppe regine”.

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PRIMO PIANO di ANDREA PETRELLA

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embra che il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, stia per formalizzare una richiesta specifica alla Lega Calcio per giocare in notturna tutte le restanti partite del campionato. Il motivo? Dare la possibilità al “Vampiro” azzurro Marek Hamsik di colpire in ogni match: quest’anno, infatti, lo slovacco ha realizzato 5 dei suoi 7 gol sotto la luce dei riflettori. A questi va aggiunta la rete segnata, sempre in notturna, in coppa a Bucarest, proprio nella terra dei vampiri. Che coincidenza! Samp, Bologna (doppietta), Genoa e Steaua all'andata le vittime preferite, ma il talentuoso centrocampista azzurro non ha disdegnato di “bucare il collo” anche a Cesena, Roma e Udinese, in partite diurne. Entra in campo con le sembianze di un essere umano, con la classica faccia del bravo ragazzo, poi, all’improvviso, Marek Hamsik si trasforma. E diventa “Vampiro” Hamsik. Il tempo di capire che aria tiri per colpire, al momento opportuno, le prede con crudele determinazione, che lascia dissanguate con grande disinvoltura. Le difese avversarie hanno provato pure ad attrezzarsi con collane d’aglio poste al limite dell’area di rigore per scacciare i vampiri, ma il deterrente non ha funzionato. Criticato qualche mese fa per aver usato poco i suoi canini, il Vampiro ha risposto sul campo e, dalla partita con il Bologna in poi, è tornato il punto di riferimento della squadra. Metafore a parte, il campioncino slovacco, soprattutto nell’ultima uscita in quel di Marassi, è stato il vero trascinatore della squadra con una prestazione maiuscola, condita da un gol da attaccante di razza. La scorsa stagione mise a segno 12 gol (tutti in campionato). Ora, quasi al giro di boa, siamo a 8. Prima del prossimo appuntamento notturno, la super-sfida dell’Epifania contro l’Inter al Meazza, c’è un’altra vittima nel mirino, ma in una gara diurna: quel Lecce che ha la difesa più bucata del torneo con 33 reti. E chissà se, stante l’ottimo momento di forma, già oggi, contro i salentini, Marek il Vampiro non tornerà a colpire nuovamente. Le premesse ci sono. Forse, neanche all’undici di De Canio basterà attrezzarsi con le collane d’aglio.

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LA FOTO DEL MESE

foto di: Pietro Mosca

La gioia incontenibile della squadra a fine gara per la vittoria contro lo Steaua Bucarest che permette agli azzurri di approdare ai sedicesimi di Europa League.



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Gervasoni di Mantova 7 De Sanctis 7 Santacroce 6 Cannavaro sv 22’ pt Cribari 6 Campagnaro 6.5 2’ Maggio 6.5 Pazienza 6.5 Gargano 6.5 Dossena 6 Hamsik 7 36’ 47’ 12’ st Sosa 6 Lavezzi 7.5 Cavani 6.5 73’ 30’ st Maiello sv A disp.: Iezzo, Grava, Vitale e Dumitru All.: Mazzarri 7

Viviano 5 Garics 5 1’ st Siligardi 6 Portanova 5.5 20’ st Moras sv Britos 5 Rubin 5 Ekdal 5 Krhin 6 Della Rocca 5.5 Buscè 5.5 Di Vaio 5.5 Gimenez 5 67’ 1’ st Meggiorini 6.5 A disp.: Lupatelli, Casarini, Radovanovic e Cherubini All.: Malesani 5.5

NOTE: Spettatori: 35mila circa. Nessun ammonito. Angoli: 7-4 per il Bologna. Recupero: pt 2’; st 1’.

di ROSA SAMBUCA

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otto una pioggia incessante, al San Paolo va di scena il Napoli bello di notte, che sciorina una prestazione di altissimo livello. Le quattro reti rifilate al Bologna servono agli azzurri per cancellare la sconfitta dell’Olimpico contro la Lazio di Reja, oltre che per non perdere colpi nei confronti di Milan, Juve e Roma. Cinici e spietati gli azzurri, capaci di indirizzare subito la gara sul binario giusto dopo soli due minuti. Calcio d’angolo e Maggio svetta di testa: è 1-0. Il Bologna soffre il ritmo del Napoli. Sugli scudi, naturalmente, il trio Hamsik-Lavezzi-Cavani, per niente affaticato dalle fatiche internazionali di metà settimana. Lavezzi si muove da destra a sinistra e arriva in un paio d’occasioni vicino al raddoppio, che giunge puntuale al 36’. Sponda aerea del Pocho per Cavani che approfitta dell’indecisione di Britos per imbeccare Hamsik. La conclusione dello slovacco, sporcata da Garics, si insacca alle spalle di Viviano. Nell’intervallo, Malesani corregge lo schieramento tattico, affiancando un’altra punta come Meggiorini a Di Vaio, e tirando fuori un evanescente Garics per Siligardi. Mossa che si rivelerà azzeccata, ma resa quasi subito inutile dal tris del Napoli ancora firmato Hamsik, lesto a spingere in rete da pochi passi dopo uno schema dal corner. Gli azzurri, forti del triplo vantaggio, tirano i remi in barca e soffrono la reazione orogliosa del Bologna. Siligardi suona la carica e impegna diverse volte De Sanctis dalla distanza. La rete degli ospiti si materializza al 23’ con un bel colpo di testa di Meggiorini, bravo a rubare il tempo a Dossena. Ma nessun pericolo per gli azzurri perché cinque minuti dopo Lavezzi innesca Sosa sulla fascia sinistra, cross basso e girata vincente di Cavani per il 4-1 finale, che tiene ancora saldo il Napoli al terzo posto in classifica subito dietro Milan e Lazio, adesso distante solo due punti.

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Romeo di Verona 6 Handanovic 7 Benatia 6 Zapata 6.5 Domizzi 5.5 Isla 6 Inler 7 Asamoah 6 Armero 6 Pinzi 6 Sanchez 6.5 Di Natale 8 R 16’ 45’ 57’ 25’ st Denis 6 A disp.: Belardi, Coda, Angella, Badu, Floro Flores e Corradi All.: Guidolin 7

De Sanctis 4.5 Santacroce 5.5 29’ st Dumitru sv Cannavaro 5.5 Campagnaro 5 Maggio 5.5 Gargano 6 Pazienza 5 21’ st Maiello 5.5 Dossena 5 7’ st Vitale 6 Hamsik 5 58’ Cavani 5 Lavezzi 6.5 A disp.: Iezzo, Cribari, Grava e Zuniga All.: Mazzarri 5.

NOTE: Spettatori: 13 mila circa. Angoli: 5-5. Recupero: pt 1’; st 3’. Al 20’ st Handanovic para un rigore a Hamsik.

di MARIA BARBARO

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re a uno con una tripletta di Di Natale. La trasferta friulana del Napoli è quasi la fotocopia di quella dello scorso febbraio. Fiacca, molle ed imprecisa la squadra di Mazzarri, al cospetto di un’Udinese che non ha sbagliato nulla ed ha regalato lampi di bel gioco al pubblico presente. Il pomeriggio da incubo del Napoli comincia al 15’, quando De Sanctis stende Sanchez in area di rigore. Penalty ineccepibile, Di Natale si porta sul dischetto e trasforma. Gli azzurri, che avevano cominciato col piglio giusto, sbagliano tutto: dai passaggi alle posizioni in campo. I bianconeri, dal canto loro, trascinati da Sanchez e Inler, in forma stratosferica, oltre al sorprendente Armero, strappano applausi a scena aperta. Prima della fine del primo tempo poi, arriva un gran gol di Di Natale, che realizza il 2-0 con un esterno destro liftato. Nella ripresa la musica non cambia, ma la storia della gara si decide in soli otto minuti. Prima Hamsik cicca un angolo di Di Natale, spianando la strada al 3-0 friulano e alla tripletta del bianconero, un minuto dopo si riscatta riaprendo la gara con una bordata da fuori area, per poi chiuderla ancora fallendo il calcio di rigore assegnato da Romeo per fallo su Cavani, neutralizzato da Handanovic, al 20’. Finisce 3-1, una sconfitta da archiviare in fretta. All’orizzonte c’è la sfida in terra olandese con l’Utrecht.

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Iturralde Gonzalez (Spa) 6.5 Vorm 7.5 Cornelisse 6.5 Schut 5 Wuytens 5 Nesu 6 Lenksy 5 8’ st Maguire 5.5 Silberbauer 6.5 18’ st Nijholt 5 Duplan 6 38' st De Kogel sv Van Wolfswinkel 7.5 5’ Mertens 6.5 Demouge 6.5 34’ A disp.: Sinouh, Oar, Van der Maarel e Keller All.: Du Chatinier 6

R 28’

De Sanctis 7 Grava 5.5 18’ st Maggio 6 Cribari 5 Campagnaro 6 38’ st Cannavaro sv Zuniga 6 41’ st Dumitru sv Yebda 7 Gargano 6 Vitale 6.5 Hamsik 6 Lavezzi 6.5 41’ R 69’ Cavani 8.5 4’ A disp.: Iezzo, Santacroce, Dossena e Maiello All.: Mazzarri 6.

NOTE: Spettatori: 25 mila circa. Serata di freddo polare. Espulso nell’intervallo l’allenatore del Napoli, Mazzarri, per proteste. Angoli: 12-3 per il Napoli. Recupero: pt 1’; st 5’.

di ROSA SAMBUCA

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l solito Napoli da infarto strappa un pareggio ad Utrecht e rimanda tutti i discorsi qualificazione alla sfida interna con la Steaua Bucarest del 15 dicembre al San Paolo. Finisce 3-3. Emozioni a non finire nel gelo olandese: al 4' Cavani con un eurogoal dalla sinistra, che si insacca nell'angolo opposto della porta di Vorm, porta gli azzurri in vantaggio. Nemmeno il tempo di esultare che Van Wolfswinkel pareggia incuneandosi tra Cribari e De Sanctis dopo un cross dalla sinistra. Al 8’ Yebda ruba palla a metacampo, serve Cavani che tira ma Vorm devia in angolo. Dal corner Campagnaro al volo manda alto. Al 14' altra occasionissima degli azzurri con Hamsik che, servito da Vitale, si vede respingere la conclusione in angolo. Al 18’ Vorm si esalta su un diagonale di Yebda e devia in corner. Sul capovolgimento di fronte Grava anticipa Van Wolfswinkel al momento della conclusione. Il Napoli scricchiola in difesa ed al 26' capitola: Vitale atterra in area Mertens e dal dischetto Van Wolfswinkel trova la doppietta personale. Cavani al 30’ ci riprova ma manda a lato. Zuniga al 33' continua la sfida a distanza con Vorm ma la palla non entra. Al 34’ la beffa: punizione dell’Utrecht, Demouge tutto solo svetta in area e fa tris. Sembra finita per il Napoli, ma al 41’ arriva il gol che accorcia le distanze: Hamsik ruba palla a centrocampo e serve in profondità Cavani che, sfruttando un rimpallo favorevole, fa 3-2. Nella ripresa il Napoli preme sull’acceleratore ma Vorm è in serata di grazia e nega il gol ai vari Lavezzi, Hamsik, Zuniga e Cavani. Al 20’ il neoentrato Maggio perde palla a vantaggio di Demouge, ma De Sanctis salva il risultato, ripetendosi su Maguire poco dopo. Il Napoli c’è e i suoi sforzi sono premiati al 24’: Lavezzi va via alla difesa biancorossa ma viene atterrato in area: per l'arbitro è rigore, che Cavani realizza, pareggiando i conti. Dopo varie occasione da ambo le parti, Cribari potrebbe addirittura regalare la vittoria ai suoi ma spedisce di testa sul palo, al 48’. Finisce 3-3. Alla luce del pareggio tra Steaua e Liverpool, al Napoli servirà obbligatoriamente la vittoria contro i rumeni.

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Morganti di Ascoli Piceno 7 De Sanctis 6 Grava 7 Cannavaro 6.5 Aronica 6 94’ Maggio 7 Pazienza 7 33’ st Yebda sv Gargano 6 Dossena 6.5 39’ st Vitale sv Hamsik 6.5 Lavezzi 6.5 27’ st Dumitru sv Cavani 6 A disp.: Iezzo, Santacroce, Cribari e Zuniga All.: Mazzarri 6.5

Sirigu 6 Munoz 6 Goian 6 Bovo 6 Cassani 5 Migliaccio 5.5 Nocerino 6 Balzaretti 6 Pastore 5.5 Ilicic 5 48’ st Pinilla sv Miccoli 5.5 20’ st Maccarone 6.5 A disp.: Benussi, Garcia, Kasami, Rigoni e Liverani All.: Rossi 5.5

NOTE: Spettatori: 45mila circa. Angoli: 16-2 per il Napoli. Recupero: pt 2’; st 4’.

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di MARIA BARBARO

ll’ultimo respiro. Il Napoli batte meritamente il Palermo in pieno recupero grazie a un gol in scivolata di Christian Maggio e si porta al terzo posto in classifica insieme alla Juventus. Mazzarri manda in campo la formazione vista nelle ultime gare. Azzurri subito pericolosi al 7’ con Maggio che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, spedisce alto complice una deviazione. Poco dopo, ancora l’esterno veneto in velocità vede respingersi da Sirigu, in corner, una conclusione angolata. Palermo attendista ma che si rende pericoloso al 22’ con Miccoli con un diagonale velenoso che finisce di poco a lato. Il Napoli c’è ma non trova il gol: al 30’ Pazienza prolunga di testa per Hamsik ma Bovo lo anticipa di un soffio. Nel finale di tempo ci prova anche Lavezzi ma Sirigu devia la sua conclusione all’ultimo istante. Nella ripresa, Ilicic al 1’ manda alto da buona posizione, poi inizia il Sirigu show: al 4’ dice no all’ex Cavani, che ci prova di nuovo al 17’: il portiere rosanero respinge ed Hamsik viene anticipato di un soffio da Bovo in angolo. Al 20’ batti e ribatti in area palermitana, palla sui piedi di Lavezzi che calcia a colpo sicuro calcia l’estremo difensore ospite compie un vero miracolo, salvando la propria porta dalla capitolazione. Al 27’ il Pocho si fa male ed entra Dumitru. Il Napoli continua a spingere: proprio il neoentrato, al 38’, si vede anticipare di piede da Sirigu. Sul ribaltamento di fronte Grava evita la beffa ed anticipa Maccarone. Sembra stregata la porta ospite quando, a 4’ dal termine, Sirigu smanaccia in angolo una conclusione dal limite di Yebda e poco dopo Nocerino salva sulla linea un colpo di testa di Gargano. Al 47’ ancora Maggio va vicinissimo alla rete ma scivola al momento di calciare. L’ultima sostituzione ospite allunga di un minuto il match e proprio all’ultimo assalto arriva il gol: Hamsik recupera palla al limite dell’area, serve in profondità Cavani che ha la freddezza di crossare rasoterra sul secondo palo per Maggio che in scivolata insacca, regalando tre punti pesantissimi al Napoli.

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Brighi di Cesena 6 Eduardo 6 Rafinha 6 Ranocchia 6.5 Dainelli 6 Criscito 7 Rossi 6.5 Milanetto 5.5 Veloso 4.5 1’ st Mesto 6 Kharja 5 24’ st Destro 6 Palladino 5 1’ st Rudolf 6 Toni 6 A disp.: Scarpi, Moreno, Moretti e Jankovic All.: Ballardini 5

De Sanctis 6.5 Campagnaro 6 Aronica 6.5 Cannavaro 6.5 Maggio 7 Gargano 6.5 Pazienza 5 Dossena 6 Zuniga 6.5 18’ st Yebda 6 Hamsik 7 25’ 38’ st Sosa sv Cavani 6.5 A disp.: Iezzo, Santacroce, Cribari, Vitale e Dumitru All.: Mazzarri 6.5

NOTE: Spettatori 25mila circa. Espulso al 40’ st Pazienza per somma di ammonizioni. Angoli: 6-2. Recupero: pt 1’; st 4’.

di MARIA BARBARO

P

er la prima volta nell’era De Laurentiis, il Napoli espugna il campo del Genoa. Complessivamente, non accadeva dall’agosto del 2001 che gli azzurri passassero in casa del Grifone (quella volta decise una doppietta di Stellone, nell’anticipo del turno inaugurale del campionato di serie B). Il successo vale molto di più dei tre punti, che lanciano i partenopei al secondo posto in classifica con Lazio e Juve. E, ottenuto senza Lavezzi, è il segno tangibile della forza e della grande personalità di una squadra, mai così matura nemmeno nei momenti più felici delle passate stagioni in A. Zuniga vince il ballottaggio con Sosa e parte dall’inizio, alle spalle di Cavani e Hamsik. Campagnaro sostituisce lo squalificato Grava. Partono bene gli azzurri, molto più concentrati e attenti rispetto alle ultime uscite lontano dal San Paolo. Il Genoa la mette sull’agonismo e cerca frequentemente la sponda di Toni. Il centravanti rossoblù riesce spesso nell’intento, ma è male assistito sia da Kharja e da Palladino. Ecco allora arrivare i rinforzi dal centrocampo: al 19’ Rossi si inserisce in area napoletana, ma conclude alto. Al 25’ il Napoli fa centro. Cross di Gargano su punizione e guizzo aereo di Hamsik colpevolmente lasciato libero dai centrali genoani. Il vantaggio azzurro fa salire di intensità il match. Di azioni pericolose, però, se ne vedono poche. Ballardini sostituisce gli spenti Veloso e Palladino con Mesto e Rudolf. Mossa azzeccata, perché i maggiori pericoli per la porta di De Sanctis porteranno proprio la loro firma: al 19’ della ripresa Mesto conclude in diagonale di poco a lato. Due minuti dopo, Rudolf crossa basso per Toni, che da buona posizione mette fuori. Gli uomini soffrono, ma si difendono con ordine. Yebda, subentrato a Zuniga, ci mette muscoli e sostanza. Pazienza prende a uomo Rudolf, quando l’ungherese finisce a fare il trequartista dopo l’ingresso di Destro, ma becca due gialli nel giro di un quarto d’ora e nel finale lascia il Napoli in 10. Dieci minuti prima Rossi, favorito da un rimpallo, aveva fallito una grossa chance. Ai padroni di casa non bastano né il cuore né cinque minuti di recupero concessi da Brighi. Vince il Napoli. Con merito.

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Prossimamente A

giorni la casa editrice "TIFOSI NAPOLETANI" lancerà sul mercato "I DUE SCUGNIZZI", scritto da Eugenio Chartier e con la prefazione dell’Avv. Enrico Tuccillo. Dei due protagonisti, Palumella e Maradona, potrete leggere cose, che nei fiumi di inchiostro versati non sono state mai scritte. Di Palumella, la cui passione per gli azzurri del Napoli l’ha portato a dividere con essa finanche gli affetti familiari (che sono stati e sono il vero scopo della sua vita), troverete aneddoti ed avventure unici. Di Maradona, si è detto tutto, mi auguro tranne quel poco da me scritto.

Il libro (illustrato da meravigliose foto) oltre che affascinarvi sarà accompagnato da un Cd contente: VAMOS NAPOLI: canzone dal ritmo della caliente Espana RESPIRO AZZURRO: inno dell'assocazione TIEMPO BELLO ‘E DIEGUITO: rap omaggio a Maradona Tutti e tre i brani sono stati scritti e musicati da Eugenio Chartier e Viviana Cozzolino. Inoltre, potete ascoltare di Gennaro Montuori la declamazione della poesia, di cui è autore, “’A CURVA B”. A me è piaciuto...... parola di

EUGENIO CHARTIER


Antigua Argenti Corso Meridionale, 27/28 - Napoli Aurea Gioielli e Arte Via Roma , 101 - Sant'Antimo NA Euro D Via G. Leopardi, 94 - Napoli Fashion Jewels Capretti Via S. Quasimodo, 15 - Mugnano di Napoli NA G.M. Oro Via B. Cellini, 5/7 - Portici NA G.T. SPORT WEARVia E. Fermi, 13 - Villaricca Gioielli Esposito Via Roma, 271 - Melito NA L'oasi d'oro Corso Durante, 128 - Frattamaggiore NA Meridiana Oro Corso Regina, 208 - Ercolano NA Navy Time P.za Francese, 31 - Napoli Oro Fantasy Vai A. Pecchia, 171 - Arzano NA Oro Fascino srl Piazza Cirillo, 15 - Casoria NA Oro Pi첫 Via Nazionale delle Puglie, 193 - Casalnuovo NA Orologeria Esposito Via Nazionale, 1 - Napoli Oropi첫 srl Corso Umberto, 181 - Caivano NA Pezzuto Ciro Piazza Kennedy, 5/6 - Qualiano NA Pianeta Oro Via Amendola, 102/104 - Afragola NA Platino Corso Campano, 357 - Giugliano NA Raiola Gioielli Via Tenente A. Cirillo, 68/70 - Boscoreale (NA) Russo Preziosi Via S. Rosa, 1 - Casavatore NA Sara Gioielli Via Annunziata, 19 - Acerra NA


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Kralovec (Repubblica Ceca) 5 De Sanctis 6.5 Campagnaro 5.5 7’ st Sosa 6 Cannavaro 7 Aronica 6.5 Maggio 6 Pazienza 6 Yebda 5.5 23’ st Dumitru sv Vitale 6.5 33’ st Dossena sv Zuniga 5 Hamsik 6 Cavani 7 92’ A disp.: Iezzo, Grava, Santacroce e Blasi All.: Frustalupi 6

Tatarusanu 6 Bonfim 5.5 Martinovic 5 Geraldo Alves 6 Latovlevici 5.5 Gardos 5 20’ st Bicfalvi sv Szekely 6 48’ st Matei sv Ricardo Gomes 6 Angelov 6 43’ st Radut sv Surdu 5 Stancu 5 A disp.: Lungu, Abrudan ed Emeghara All.: Lacatus 5

NOTE: Spettatori 50mila circa. Freddo polare. Espulso al 51’ st Cannavaro per somma di ammonizioni. Angoli: 7-1. Recupero: pt’ 1’; st 6’.

I

di ROSA SAMBUCA

n una gelida serata di dicembre, Cavani infiamma il San Paolo e spalanca agli azzurri le porte della seconda fase di Europa League. Contro la Steaua non è andata in scena una bella partita. Senza Lavezzi e Gargano (sostituiti da Zuniga e Yebda), al Napoli sono mancate accelerazioni e cambi di passo, contro una formazione chiusa a riccio come quella presentata da Lacatus al San Paolo, in campo con un 4-5-1 con l’attaccante Surdu a fare la spola sull’out di sinistra tra centrocampo e attacco. L’ostruzionismo e le due linee su cui si difende la Steaua innervosiscono i partenopei, subito condizionati dalla grande palla gol sbagliata da Cavani (tiro altissimo al 10’) e dal contropiede fallito clamorosamente da Surdu subito dopo. Con il centrocampo intasato, Cannavaro e compagni cercano troppo spesso il lancio lungo, su cui gli ospiti hanno inevitabilmente gioco facile. Sul finire della prima frazione, Geraldo Alves colpisce debolmente di testa sugli sviluppi di un calcio piazzato: facile è la parata per De Sanctis. Nella ripresa il Napoli spinge. Hamsik al 7’ pesca Cavani in area, ma il Matador non riesce a concludere. Frustalupi, che sostituisce lo squalificato Mazzarri, lancia Sosa nella mischia per Campagnaro. Il Napoli è veramente pericoloso solo quando mette la palla in area. Clamoroso l’errore di Maggio a 8’ dalla fine con un colpo di testa finito alto su uscita sbagliata di Tatarusanu. Sessanta secondi dopo, invece, fa gridare al gol il tiro di Cavani che timbra il palo. La Steaua sfiora il vantaggio al 38’ ma si arrende a un sontuoso De Sanctis, così come deve farlo a Cavani al primo minuto di recupero. Angolo di Hamsik, tra un nugolo di romeni spunta la nuca del Matador che spinge il pallone in rete ed il Napoli alla prossima fase di Europa League. Le ultime fasi di gara sono all’insegna del nervosismo. Cannavaro si becca il rosso per doppia ammonizione, ma al fischio finale è solo gioia. Napoli 1, Steaua 0. Azzurri ancora vittoriosi in zona… Napoli.

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CANNONIERI D

ove potrà arrivare Edinson Cavani, goleador e atleta di Cristo, capelli al vento e vento nelle caviglie, centravanti a tutto campo, cannoniere di grazia e di potenza? Un attaccante da doppia cifra manca al Napoli dai tempi di Calaiò (18 reti in serie C), Dionigi (19 in serie B) e del supremo Schwoch (22 gol in B). E in serie A? Curiosa coincidenza: l’ultimo capocannoniere azzurro è stato un altro uruguayano, Daniel Fonseca, paragonato a Roger Rabbit per i suoi dentoni, 16 reti nel campionato 1992-93, 15 nel torneo successivo. Da un campione all’altro, il gol “parla” uruguayano nel Napoli di questi ultimi anni. Citando a memoria, il primo attaccante uruguagio del Napoli fu Roberto La Paz, mulatto di una cittadina del sud dell’Uruguay, Canelones, un matto di quasi due metri, collezionista di orologi, infaticabile corteggiatore di ragazze, primo giocatore di colore del campionato italiano. Lo chiusero a chiave in una stanza della Palazzina Rossa del Vomero, dove il Napoli aveva sede dopo la guerra, ma lui si calava con una fune dalla finestra per andare a caccia di gonnelle. Aveva 28 anni, braccia e gambe lunghissime. Suo mestiere accertato: conduttore di camion. Lasciò il lieve segno di sei gol e se ne andò a Marsiglia a fare lo scaricatore di porto. Un altro uruguayano che viene in mente è Marcelo Zalayeta, il cammellone di Montevideo, due anni nel Napoli, 12 gol, centravanti sornione dalla zampata vellutata, attaccante di scorta al Pampa Sosa. Edinson Cavani sta bruciando le tappe, in lizza per il titolo di cannoniere del campionato. Una sola volta il Napoli ha piazzato un suo giocatore in vetta ai goleador: Maradona, 15 reti, capocannoniere del torneo 1987-’88. Oggi, lassù dove crepitano i gol, la concorrenza è agguerrita: Eto’o, Di Vaio e Di Natale in perentorio recupero, Ibrahimovic con i suoi tentacoli, Pastore, Matri e il risorto Quagliarella in bianconero. Il record italiano di Edinson sono i 14 gol segnati col Palermo nel campionato 2008-’09. E’ lanciato a batterlo. Giovanissimo, 23 anni, è la punta di diamante del presente e del futuro del Napoli. E’ nato a Salto, centomila abitanti, nel nord dell’Uruguay sulla riva orientale del fiume omonimo, il fiume degli uccelli colorati che è la traduzione dal guaranì del nome Uruguay. Nato sotto il segno dell´Acquario (14 febbraio 1987), che è anche il segno di Eusebio, Gabriel Batistuta e Roberto Baggio, Cavani era soprannominato “el botija”, il ragazzino, per il fisico esile e la faccia da bambino. La sua culla calcistica è stato il Danubio, squadra di Montevideo, in prima squadra nel 2006, a diciannove anni. Acquistato dal Palermo nel gennaio 2007 ha debuttato in serie A contro la Fiorentina, subito in gol con uno straordinario tiro a volo (identico esordio nel Napoli con gol ai viola). A vent’anni, il 7 febbraio 2008, ha esordito in nazionale segnando un gol. Ha fatto parte della spedizione uruguayana ai Mondiali in Sudafrica del 2010,

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Cavani & C. imponendosi fra i migliori giocatori del torneo. Pallone d´oro uruguayano nel 2007. Il Napoli l’ha acquistato dal Palermo per la cifra complessiva di 18 milioni di euro, pagamento in quattro anni. Irrobustitosi e con una capigliatura cinematografica, De Laurentiis lo paragona all’attore inglese Orlando Bloom, protagonista del film “Pirati dei Caraibi”. Diventa subito uno dei più prolifici attaccanti azzurri superando, per la fulminea puntualità sotto rete, i più famosi centravanti del Napoli immediatamente in gol, da Vinicio a Savoldi, a Fonseca. Il Matador, come viene chiamato, diventa così l’idolo del “San Paolo”. Si sistema tra i laghi di Lucrino e Averno, luoghi dei miti dei Campi Flegrei, mito tra i miti, in una villetta a due piani col mare di Pozzuoli, il Castello di Baia e Capri alla vista, nel verde dei pini e dei lentischi, per essere vicino ai campi di allenamento di Castelvolturno che raggiunge a bordo del suo Suv. Dalla moglie Maria Soledad aspetta un bambino che nascerà a Napoli. Legge la Bibbia tutte le sere da quando, a Montevideo, un compagno di squadra, Cesar Gonzalez, lo avvicinò alla Chiesa evangelica pentecostale. A Napoli ha ritrovato il connazionale Gargano con cui aveva giocato nelle giovanili del Danubio. Per il primo gol col Napoli a Firenze segnato al sesto minuto, il gol più veloce del campionato (ma la palla non era entrata), ha ricevuto il singolare premio di cento chili di miele e cento di castagne. E´ legato al Napoli da un contratto quinquennale da un milione e 800mila euro all’anno. Si inserirà nel lungo elenco di attaccanti che hanno fatto la storia del Napoli. Citando il record di segnature di ciascuno: l’istriano Vojak (22 reti nel torneo 1932-’33), Jeppson (20 nel campionato 1953-’54), Vinicio (21 gol nel 1957-’58), Altafini (16 nel 1966-’67), Clerici (15 nel 1973-’74), Savoldi (16 due volte nel ’77 e nel ’78), Careca (19 nel 1988-’89), Fonseca (16 nel 1992-’93). Cavani può andare oltre i record di Altafini, Clerici, Savoldi e Fonseca. Gli altri sembrano più distanti. Solo Jeppson e Vinicio arrivarono a sfiorare il record assoluto di Vojak. In confronto ai migliori goleador stranieri del Napoli (Careca 73 reti, Altafini 71, Vinicio 69, Jeppson 52, Clerici 29), cinque sono stati i centravanti italiani più prolifici in maglia azzurra: Sallustro 104 gol, Savoldi 55, Amadei 47, Di Giacomo 32, Giordano 23.

MIMMO CARRATELLI

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LA NAPOLETAN N

on riuscirò mai a dire quanto sono fiero, felice di essere napoletano! E devo anche dire subito che la volgarità di certi accenti e di certi modi non ha nulla a che vedere con Napoli ed i napoletani. Quei soggetti rappresentano semplicemente un fenomeno radicato nella ignoranza, voluto e favorito dalla delinquenza, che in tal modo caratterizza la sua presenza sui territori occupati! Si rivelano in qualunque parte del mondo scurrili, prepotenti, delinquenti, violenti e pur se sembrano parlare la lingua dei popoli dove vivono in realtà sono interiormente slegati da essi e

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privi di ogni cultura! I suoi componenti non appartengono a nessun popolo, tantomeno a quello napoletano i cui caratteri sono, com’è noto, ben altri! Napoletano è prima di tutto un uomo che sa amare con un amore dolcissimo, irresistibile. E dice bene il poeta che sulle sue labbra “...e parole, so’ doce o so’ amare, so’ sempe parole d´ammore!” Napoletano è un uomo totale radicato nell’universo, al quale sa dare voce e persino sentimenti: tutto il creato canta attraverso di Lui e la bellezza in Lui si rivela ineguagliabile! Napoletano è un uomo generoso, capace di dare se stesso. Ospitale come i profeti nella Bibbia, capace di offrire il primo


NITA’ posto della sua mensa, senza interesse senza egoismo! Napoletano è un uomo che sa accettare la sofferenza per difendere la pace e giustifica il sacrificio per il bene comune! Napoletano è Salvo D’Acquisto che, offrendo la sua giovane vita per salvare sconosciuti fratelli, dà onore alle Istituzioni rivelando la santità del suo amore cristiano! Napoletani sono i grandi musicisti come Riccardo Muti, Campanella, Ferrara! Napoletani sono i grandi filosofi, come Gianbattista Vico che con i “Corsi e ricorsi storici” ha vinto tutti i pensatori della storia! Napoletani sono i grandi giuristi, i grandi oratori che hanno dato

lustro e primato al diritto nel mondo! Napoletani sono i veri politici che hanno garantito e continuano a garantire, al di sopra delle parti, i principi costituzionali dello Stato! I Napoletani grandi sono tanti e tanti! E Napoletani sono anche quei tifosi che, nel rispetto delle leggi e della pace, affidano allo sport il desiderio di vittoria dei propri colori! Perciò sono fiero del mio popolo, e chiedo a tutti di non calunniarlo più!

ENRICO TUCCILLO

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