PERIODICO della FIDA-Trento N째 3 - Ottobre ANNO 2012
FIDAart
In copertina: Diego Mazzonelli, Scacchiera, 1986, acrilico su tela cm 100x100
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FIDAart sommario
Ottobre 2012, Anno 1 - N. 3
Editoriale
pag. 4
Programmi FIDA-Trento 2012
pag. 5
Intervista a Diego Mazzonelli
pag. 6-20
Commissioni per l’opera d’arte
pag. 21
Magica Montagna
pag. 22-23
VertiginosaMente
pag. 24-25
Rassegna Mostre in regione
pag. 26-35
Memorandum
pag. 36
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EDITORIALE Prosegue il ciclo di incontri con gli artisti trentini i quali, raccontando liberamente le loro esperienze e parlando del “fare arte” nelle sue implicazioni concrete e “tecniche” possono fare molto per avvicinare anche i “non addetti ai lavori” a un mondo che, troppo spesso, si è allontanato dalla gente. In questa intervista Diego Mazzonelli racconta sè stesso evitando il linguaggio specialistico di molti esperti pur avendone tutti i titoli, le conoscenze e le competenze. Professore di filosofia, saggista polivalente, critico competente, studioso dei fenomeni artistici ma anche, allo stesso tempo, artista attivo nei campi più disparati e sperimentali: poesia visiva, cinema, pubblicità, scultura, grafica, arte applicata. In fondo, l’idea dell’artista totale che ama confrontarsi e affrontare con la sua creatività tutti gli ambiti espressivi. E, nonostante egli possa rientrare a pieno titolo nella categoria dell’intellettuale (teorico), è un artista laboriosissimo che realizza praticamente e pazientemente tutte le sue opere con una precisione certosina che non ammette imperfezioni. In questo approccio si intravede, oltre ad una indole rigorosa di base, la sua formazione impostata su una struttura logicorazionale-analitica di stampo cartesiano. Ma come lo studioso è sempre disposto a inseguire nuovi stimoli e intuizioni, così Mazzonelli, dopo aver esplorato in tutte le direzioni il suo universo geometrico ha deciso (in)coscientemente di contestarlo e decostruirlo affrontando linguaggi espressivi più liberi e imprevedibili, affrancandosi così da un ordine autoimposto. Sicuramente la sua capacità di parlare molti linguaggi gli è derivata dall’aver sempre frequentato, parallelamente e contemporaneamente ai suoi “studi razionalisti”, anche una pittura più espressionista e gestuale, in particolare di nudi, a dimostrazione che un artista non dovrebbe mai ripetere sè stesso per garantire la riconoscibilità richiesta dal mercato. E, proprio riguardo a questo concetto di artista e mercato, alla fine dell’intervista Mazzonelli ricorda che è artista colui che riesce a percorrere quella specie di “gioco dell’oca” che Bonito Oliva definisce “sistema dell’arte” e che è strutturato su passaggi precisi quanto impervi: l’artista, l’opera, il critico, la galleria, il collezionista, il mercante, l’istituzione pubblica. E’ chiaro che se i primi due punti, artista e opera, riguardano colui il quale propone sè stesso e attengono alle sue capacità personali, gli altri quattro punti, invece, coinvolgono un’organizzazione culturale, sociale e, soprattutto, economica complessa che si appoggia su strutture private e pubbliche indispensabili per accompagnare un artista lungo questo “gioco-sistema”. Sembra di intuire che l’Arte sia necessaria ma non sufficiente e che, volendo quantificare il peso dei vari operatori del sistema, artista e opera valgano appena un terzo del tutto. Se così è (e non abbiamo motivo per non credere a Bonito Oliva), la vera fatica dell’artista non finisce con la conclusione della sua opera d’arte ma inizia subito dopo nel tentativo di percorrere anche le altre cinque caselle del “gioco dell’oca”. 4
PROGRAMMI FIDA-Trento 2012 Natura Libera - 9 novembre - 9 dicembre 2012 L’inaugurazione della mostra “Natura Libera”, è stata fissata il giorno 9 novembre alle ore 18.30 presso Palazzo Libera a Villalagarina. I quattro artisti della FIDA che partecipano sono: Mauro Berlanda, Alessia Carli, Carla Decarli e Anna Lorenzetti.
Collettiva FIDA-Trento 2012 - dicembre 2012 - gennaio 2013 La Mostra della Collettiva rimane la manifestazione annuale più importante per rappresentare pubblicamente l’associazione. Tutti gli iscritti sono invitati a partecipare perché è importante che i soci possano incontrarsi e conoscersi, personalmente e artisticamente, per far vivere e crescere l’associazione. Per poter partecipare alla Collettiva e, soprattutto, produrre il catalogo necessario per costruire la collana storica dell’attività di FIDA, se non si riuscirà a reperire uno o più sponsor, si dovrà continuare con il sistema dell’autofinanziamento. Siccome, annualmente, ricomincia il dibattito e la polemica sull’utilità della Collettiva a cui si oggi uniscono i problemi per il pagamento di una cifra procapite ritenuta onerosa (in realtà, circa 100 € a fronte di 20 cataloghi consegnati), prima di procedere con la notevole mole di lavorio necessaria per organizzare la Collettiva, sarà importante confrontarsi in una riunione in cui la decisione sia discussa e presa a maggioranza in modo da coinvolgere e corresponsabilizzare tutti i soci.
8 destini = 1 passione - 2012 L’inaugurazione della mostra dal titolo “8 destini = 1 passione” è stata spostata per problemi organizzativi.
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Intervista a DIEGO MAZZONELLI Diego Mazzonelli è un personaggio molto conosciuto nell’ambito trentino per le sue molteplici attività in quasi tutti i settori che hanno a che fare con il mondo dell’arte e della cultura in tutte le sue sfaccettature. Artista prima di tutto, con una produzione corposissima e variegata, studioso e insegnante di storia dell’arte, in particolare moderna e contemporanea, scrittore, critico, giornalista e divulgatore interessato alla diffusione della cultura e della sensibilità artistica. E ancora, professore di filosofia, pubblicitario, sindacalista, scultore, grafico, polemista, sperimentatore di linguaggi vicini alla poesia visiva e al cinema d’avanguardia, all’arte concettuale e minimalista e molto altro. Effettivamente, Mazzonelli ha prodotto e dato molto cercando di rimanere sempre ancorato a un pensiero alto e di qualità, cosciente che solo l’impegno, il lavoro costante, continuo e autocritico permette di affinare le proprie capacità e sviluppare le proprie potenzialità. Non c’è azione senza coscienza teorica ma, al contempo, non c’è teoria fondata senza un forte coinvolgimento personale e la voglia di mettersi in gioco e di esperire il mondo della pratica e del fare. Un intellettuale, dunque, ma soprattutto un artista che si propone con opere che riflettono nel loro spazio bidimensionale o tridimensionale l’astrazione del pensiero e il pensiero dell’astrazione. Paolo Tomio Serigrafia, 1988, partitura-1/25 cm 100x80
Città, 2009, acrilico su legno cm 260x80x20
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Quando e perché hai cominciato a dedicarti alla pittura?
Zarathustra dal momento che leggevo opere filosofiche, in particolare quelle di Nietzsche. Finalmente ho smesso di dipingere ad olio e, nel corso degli anni ’60 ho sempre lavorato su carta: incisioni a linoleum, calcografie, monotipi realizzati con colori da stampa, acquerelli, tecniche miste ecc. Un po’ di tutto, con molti riferimenti letterari. Nei primi anni ’60 avevo seguito
Ho cominciato molto presto a dipingere, tra i quattordici e i quindici anni. Avevo litigato con l’insegnante di disegno. Da ragazzo presuntuoso, lavoravo ad olio su tela o su cartoni telati: fiori, nature morte, crocifissioni, figure, città notturne. Anche un ritratto immaginario di
Paesaggio di memoria, 1992/2011, acrilico e olio su tela, cm 100x100
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un corso di figura tenuto da Remo Wolf presso l’Università Popolare. Così ho continuato a lavorare sulla figura e ancora oggi continuo a lavorare in questa direzione. E’ l’altra parte, nascosta, ma non completamente, del mio lavoro artistico. Negli anni ’70 la scoperta dei colori acrilici e quindi la possibilità di aprirmi al mondo del colore e della geometria, ricordando però sempre con tanta nostalgia gli odori e le magiche atmosfere del negozio di colori della Ditta Losco di Via San Pietro.
Quali sono stati gli artisti e le correnti artistiche che ti hanno condizionato? La mia formazione artistica si è sviluppata sulle pubblicazioni d’arte e nella frequentazione delle mostre. In particolare ho iniziato giovanissimo a visitare la Biennale di Venezia. Abitudine che è rimasta costante negli anni e che dura tutt’oggi. Il mio interesse prevalente è stato, fin dall’inizio, orientato verso le avanguardie storiche del ‘900 con particolare riferimento al Neoplasticismo ed al Suprematismo. Fondamentale la lettura dei testi di Kandinskji, Klee, Malevich, Itten e, addirittura folgorante la lettura del “KN” di Carlo Belli che a tutt’oggi mantiene inalterato il suo fascino.
Scultura, 2010, acrilico e legno cm 40x25x25 Dell’arte contemporanea mi attira particolarmente l’arte concettuale e le sue diverse espressioni perché penso che tali forme artistiche rappresentino in modo completo e profondo le problematiche del mondo attuale. In particolare trovo estremamente stimolanti e suggestive le espressioni dell’Arte Povera e del Minimalismo. Tra gli artisti più interessanti Paolini e Kossuth. Molto intelligenti e intriganti trovo anche le opere di Cattelan. Nell’ambito della figurazione l’unico artista la cui opera mi coinvolge intellettualmente e concettualmente è Fran-
Cosa ti attira e cosa non ti interessa dell’arte contemporanea? 9
Topologie cromatiche, 1987, acrilico su tavole intelaiate (1980) cm. 50x120 cis Bacon.
sultati, peraltro, molto più aderenti alle dinamiche del mondo contemporaneo e forse più convincenti rispetto ai modi tradizionali dell’arte figurativa. Mi riferisco all’uso della fotografia, del video, delle immagini manipolate al computer, della computer-grafica, delle immagini virtuali, degli ologrammi e via dicendo che forse renderanno obsoleto nel tempo l’uso arcaico dei pennelli e delle tele che, tuttavia , resteranno come oggetto di culto antiquario. Chissà?!
Hai sperimentato molti linguaggi astratti. Hai frequentato anche forme più classiche di espressione? Fino agli anni ’70 ho elaborato ricerche oscillanti tra astrazione e neofigurazione. Poi mi sono indirizzato verso ricerche di tipo analitico pur continuando a lavorare sulla figura umana ed in particolare sul nudo.
Tu hai elaborato una tecnica pittorica personale piuttosto complicata che richiede tempo, pazienza e manualità. Tre componenti del fare arte in via di estinzione?
In tutte le tue opere il grande protagonista è il colore. Cosa rappresenta per te il colore? La realtà in se stessa non è colorata eppure noi viviamo in mezzo al colore. Il colore è ciò che rende
E’ la pittura in generale, forse, in via di estinzione di fronte all’uso dilagante di tecniche legate allo sviluppo della tecnologia. Con ri-
Nudo femminile, 2004, cm 67x50 acrilico su carta 10
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sopportabile il mondo che ci circonda, le persone, gli oggetti, la natura, il mare. Immaginiamo per un attimo che l’umanità fosse colpita da una forma estrema di daltonismo e quindi fosse costretta a vedere tutto in bianco e nero: la pelle e le mani della persona vicina, la carne, il pane, i prati, il cielo, il mare. Sarebbe un’esperienza sconvolgente. Eppure è molto diffusa nell’arte contemporanea una sorta di generalizzata “cromofobia” che spesso si ammanta di snobismo artistico. Talvolta si dice che l’amore del colore è tipico dei bambini e quindi un’arte che predilige il colore è un’arte infantile. Io da molti anni lavoro con otto colori, se vogliamo considerare colori anche il bianco e il nero.
fronte al Centro Culturale S.Chiara.
Ritieni di rappresentare nelle tue tele concetti o emozioni? Sei interessato ad un “messaggio” nell’opera? Le mie tele e le mie sculture rappresentano solo se stesse, sono auto-significanti e non rimandano ad alcun significato o messaggio esterno. Le mie opere sono talvolta emozioni concettuali o concetti emozionali e spesso, forse più spesso, pure e semplici emozioni estetiche di carattere contemplativo. Non ho messaggi da trasmettere.
Cos’è la bellezza? La bellezza è quel “superfluo” che rende tollerabile l’esistenza. Essa è la manifestazione più alta dell’intelligenza. Infatti non esiste solo la bellezza dell’arte, della musica o della poesia, esiste anche la bellezza della matematica e della scienza ed esiste anche la bellezza della filosofia. La grande arte le riassume tutte.
Hai lavorato a lungo sul tema delle forme geometriche piane. Hai affrontato anche il problema del volume e della spazialità? Accanto al mio lavoro sulle superfici, ho lavorato, nel corso degli anni, anche su strutture volumetriche. Ho prodotto infatti sculture in legno dipinto caratterizzate però dal fatto di svilupparsi secondo la modalità del quadro cioè di poter essere appese ad una parete. Ho prodotto anche piccole sculture a carattere tridimensionale e, insieme all’artista Rolando Trenti, ho realizzato la prima scultura astratta dedicata al geografo Martino Martini, ubicata di
Come pensi abbia inciso la tua formazione filosofica nella tua arte? Ho diviso la mia vita in due parti in costante interazione: la professione di insegnante di storia e filosofia nei licei e la professione di artista alla quale per molti decenni ho dedicato molta parte del mio tempo, sabati, domeniche e feste coman12
Superficie - struttura - colore, 1978, acrilico su tela - particolare, cm 120x120 date comprese. Ad essa ho dedicato anche moltissime ore notturne. Il mio modo di operare sulla tela richiede molte pause, estremamente utili per leggere o per riflettere sulle tematiche filosofiche e storiche. Va poi tenuto presente che tutta la grande arte del ‘900, soprattutto le avanguardie storiche, è totalmente intrisa di filosofia e risulta pressochè incomprensibile
senza il supporto della conoscenza filosofica.
Tu sei interessato anche a forme di cosiddetta “arte applicata”? Cosa ti piace di questa attività? Il settore dell’arte applicata alla quale ho dedicato nel passato, e ancora dedico, parte del mio impegno lavorativo (cavalli di legno, 13
Scrittura colore, 2003, acrilico-olio-foglia d’oro e d’argento su tela, cm 120x200
glia modulare regolare. Hai bisogno di una “struttura” organizzata per creare?
cubi magici, contenitori decorati, scatole sonore, piccole sculture per occultare interruttori della luce, paraventi di notevoli dimensione, pannelli decorativi per armadi a muro, un pinocchio ad altezza naturale, ecc, ecc.) possiede il fascino dell’assoluta futilità e di una bellissima inutilità. Questo è il primo aspetto affascinante dell’arte applicata. Il secondo aspetto è quello che si riferisce alla manipolazione dei materiali che costituisce, ancora oggi, un fattore importante di quella che, più sopra, abbiamo definito una modalità arcaica dell’arte contemporanea.
Come dicevano i Pitagorici, il numero e la misura costituiscono il fondamento della realtà. La griglia che sostiene i miei colori è paragonabile ai numeri pitagorici che sostengono la realtà sensibile. I colori sono l’aspetto variabile del mondo, la griglia il fondamento oggettivo.
Come vedi il futuro della “politica culturale e artistica” trentina? E’ sempre mancata, da parte dell’Autorità preposta alla cultura, una visione coraggiosa della realtà artistica locale. E quindi si è preferito nel passato, e mi sembra che si
In quasi tutti i dipinti si intuisce una gri14
continui su questa strada, intervenire in modo occasionale e frammentario. A scadenza più o meno regolare c’è una grande mostra dell’Arte trentina nel grande museo e poi il vuoto. Nel frattempo anche la Galleria Civica chiude i battenti. Manca una visione d’insieme, manca la volontà di occuparsi del problema. Da qualche tempo si riparla dell’ADAC (Archivio Documentazione Arte Contemporanea) ideato e realizzato parecchi anni fa dal sottoscritto e per molti anni completamente dimenticato. Qualche tempo fa, pur con grossi limiti di carattere logistico, c’era stato il tentativo del critico d’arte Maurizio Scudiero di una lettura dell’arte trentina del dopoguerra. Un tentativo appena abbozzato ma pur sempre un tentativo apprezzabile e intelligente. Restiamo in attesa di novità.
E, infine, chi è l’artista?
Cos’è, per te, l’arte?
Ogni epoca storica ha sviluppato una particolare definizione dell’ar-
L’arte è tutto ciò che rende sopportabile la banalità del quotidiano.
Spesso l’arte impedisce di vedere che cosa è realmente il mondo e quindi essa è insieme illusione e consolazione. Talvolta, tuttavia, grandi artisti si sono immersi totalmente nelle pieghe più profonde dell’essere creando una dimensione dell’arte che diviene disvelamento e conoscenza. L’arte è “un fare” che conferisce alle cose, anche alle più semplici e banali, un valore aggiunto che permette agli uomini di guardare il mondo con gli occhiali della meraviglia e dello stupore. E’ una forma della conoscenza simile a quella della filosofia, realizzata però attraverso la manipolazione delle cose anziché dei concetti. Ma il risultato finale è identico: dare agli uomini una visione più profonda e significativa della realtà.
Itaca, 1999, acrilico su tela, cm 60x150
te e dell’artista ed è quindi difficile individuare un concetto che riassuma, in modo esaustivo, tale domanda. Se ci riferiamo invece alla figura dell’artista oggi, intendendo con tale termine un soggetto che opera nell’ambito delle arti figurative, possiamo senz’altro dire che è artista colui che riesce a percorrere quella sorta di “gioco dell’oca” che il critico Achille Bonito Oliva definisce con il termine di “sistema dell’arte” e cioè: l’artista, l’opera, il critico, la galleria, il collezionista, il mercante, l’istituzione pubblica. Chi riesce a completare questo percorso può essere definito, oggi, col termine di artista.
il vicino di casa, con l’amico del bar, con il collega di lavoro, insomma, la presenza “fisica” dell’artista nell’ambito collettivo è una ricchezza culturale e sociale troppo spesso sottovalutata.
Per gli altri ci può essere la consolazione di immaginarsi come “un grande artista postumo”. Io appartengo a questa seconda categoria. Con questo non voglio assolutamente sminuire il ruolo dell’artista nella società. Al contrario, ritengo che la semplice presenza personale di un artista nell’ambito sociale (il quartiere, la piazza, il bar, il paese, la città ecc. ecc.) sia di fondamentale importanza, indipendentemente dal valore e dalla qualità delle opere che tale artista produce. Infatti, lo scambio interpersonale quotidiano od occasionale dell’artista con
Tempo, 1991, rilievo olio e legno cm 200x70
A sinistra: Verso Vienna, 1989, acrilico su tela cm 120x80 17
Diego Mazzonelli Nasce a Terlago (Trento) il 1° giugno 1943 Inizia a dipingere giovanissimo ma solo molto tardi, nei primi anni ’70, espone pubblicamente le sue opere. Consegue la maturità classica nel Liceo Prati di Trento e si laurea in filosofia a Milano. Negli stessi anni continua le sue ricerche artistiche tra neofigurazione e astrazione, si occupa di teatro d’avanguardia e di poesia. Torna a Trento nel 1969 e unisce la ricerca artistica con l’attività di docente nel Liceo Scientifico Galileo Galilei. Negli anni ’70 si occupa di poesia visiva e di cinema sperimentale. Espone le sue opere astratte nella prima mostra personale nel 1974 a Trento e nello stesso anno realizza la sua prima cartella di grafica. Dal 1972 al 1986 tiene conferenze sulle problematiche dell’arte contemporanea e del colore presso Musei, Circoli culturali, Gallerie private. Nello stesso periodo (precisamente dal 1978 al 1983) è segretario provinciale della Federazione delle Arti Visive, progettando e realizzando importanti rassegne dedicate al lavoro dell’artista, al rapporto tra arte e museo e cicli di incontri pubblici con gli artisti trentini. Nel 1976 fonda l’unico movimento artistico di avanguardia nel Trentino del secondo dopoguerra “Astrazione Oggettiva” insieme agli artisti Luigi Senesi, Aldo Schmid, Mauro Cappelletti, Gianni Pellegrini e Giuseppe Wenter Marini.
Segnalato da Umbro Appollonio nel 1981 per “Bolaffi Grafica” accompagna la sua ricerca artistica con la realizzazione di un vasto corpus di opere grafiche, partecipando a rassegne di carattere nazionale e internazionale. Dal 1986 lascia l’insegnamento pubblico per dedicarsi all’attività didattica ed artistica come libero professionista, occupandosi in particolare di arte contemporanea. Affronta tematiche relative ai processi realizzativi ed ai percorsi teorici del fare artistico. Sempre nel corso degli anni ’80 collabora come esperto d’arte e recensore librario presso la sede RAI di Trento. Progetta e coordina un ciclo di conferenze, dal titolo “Metafora e discorso diretto nella critica d’arte contemporanea”. Nel corso di questi 16 incontri (dal dicembre 1985 all’aprile 1986) il pubblico trentino incontra, presso Palazzo delle Albere, Continua a pag. 20
A sinistra: Butterfly, 1995, cm 70x60 acrilico su tela 19
artistiche e culturali contemporanee. Negli anni dal 1974 al 2012 è presente in numerose personali e collettive in Italia e all’estero. La sua attività artistica è documentata nell’opera “La Pittura in Italia Il Novecento / 2. 1945 – 1990”, edito e distribuito dalla casa editrice Electa. Nel 2005 ha realizzato un’ampia personale, con relativo catalogo delle opere dal 1970 al 2005, a cura della Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento.
i maggiori esponenti della critica d’arte contemporanea italiana di quegli anni. Dal 1986 al 1992 si occupa di Pubblicità e comunicazione collaborando con diverse Agenzie trentine e tenendo conferenze sulla materia. In particolare è stato il responsabile dell’ufficio studi della Plus Comunications di Trento. Dal 1989 al 1994 è membro del Consiglio d’Amministrazione del MART, creatore e responsabile dell’ArchivioDocumentazione Artisti Contemporanei e curatore della collana editoriale “Quaderni di Documentazione ADAC”. Nello stesso periodo e fino ad anni recenti tiene cicli di conferenze presso il Palazzo delle Albere di Trento, il MART di Rovereto, il Museo d’Arte di Riva del Garda, la Galleria Civica di Trento dedicate alla storia dell’arte contemporanea o legate ad eventi espositivi lì ospitati. Dal 1992 collabora con l’Università della Terza Età e del tempo Disponibile, presso la quale tiene il Corso annuale di Filosofia e Storia e Corsi trimestrali nelle Sedi staccate (Storia dell’Arte, Storia del Trentino, Storia Contemporanea). Tiene un Corso di Filosofia ed uno di avviamento alla lettura dell’Arte Contemporanea anche presso l’Università Popolare di Trento. Per l’Associazione trentina delle Soroptimist ha ideato il ciclo di Conferenze “Donne intellettuali trentine fra ‘800 e ‘900”, curando la stesura degli interventi dedicati a Luisa Anzoletti e Giulia Lazzari Turco, poi pubblicati nell’opera che raccoglie l’intero ciclo di conferenze. E’ stato presidente dell’Associazione “Formato Arte”, che raccoglie Artisti Professionisti, Architetti e Critici d’arte impegnati sia sul piano teorico, che realizzativo nelle problematiche
FIDAart copertina del Numero 3 Periodico di arte e cultura della FIDAart
PERIODICO della FIDA-Trento N° 3 - Ottobre ANNO 2012
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COMMISSIONI PER LE OPERE D’ARTE La Legge Provinciale 3 gennaio 1983, n. 2 e succ. “Norme per l’esecuzione di lavori pubblici di interesse provinciale” prevede all’art. 20 comma 5 “l’opera d’arte da realizzare o da acquistare ai sensi dei commi 2 e 3 è scelta da una commissione composta da: un rappresentante dell’ente che realizza l’opera; il progettista dell’opera edile; un esperto designato dal dirigente del dipartimento beni e attività culturali e da un esperto designato sentite le associazioni artistiche maggiormente rappresentative a livello provinciale”. Un primo dubbio riguarda i criteri sulla base dei quali un’associazione può essere compresa dalla Provincia tra le associazioni artistiche “maggiormente rappresentative a livello provinciale”. I criteri adottati per valutare il grado di “rappresentatività provinciale” non sono esplicitati ma, in teoria, l’anno di costituzione dell’associazione, il numero degli iscritti, il numero e il tipo di attività artistica e/o culturale svolta in passato, dovrebbero essere i parametri più importanti per ottenere questo riconoscimento ed essere inseriti nelle terne degli artisti. Un secondo dubbio nasce dall’interpretazione che si debba dare al termine “associazioni artistiche”. Le domande che sorgono spontanee sono: da chi è stata fondata l’associazione, chi sono e, soprattutto, quanti sono gli artisti iscritti? E’ auspicabile, ad esempio, che in una unione di artisti siano iscritti anche dei galleristi? E, soprattutto, è accettabile che un gallerista possa essere inserito nelle commissioni per le opere d’arte
previste dall’art. 20? Il quesito non è peregrino: le associazione artistiche, infatti, sono no-profit, cioè senza fini di lucro e sono composte da singoli artisti che si riuniscono per svolgere un’attività “culturale pubblica”. Diverso il ruolo di un gallerista il quale con la propria “attività commerciale” rappresenta più artisti. Per la stessa ragione, infatti, nei concorsi per opere pubbliche non sono mai presenti nella commissione giudicatrice le imprese ma solo tecnici pubblici e/o privati. Il dubbio, ovviamente, riguarda la possibile (probabile) esistenza di un “conflitto di interessi” creato dalla presenza di un galleristamercante in una commissione di concorso per la scelta di una o più opere artistiche. Le commissioni sono costituite sia nel caso di opere d’arte da realizzare ex novo, sia di opere d’arte da acquistare sul libero mercato. In entrambi i casi, non può non sollevare delle legittime perplessità la sovrapposizione di figure e ruoli tra loro conflittuali: “compratore e venditore”, infatti, verrebbero a coincidere. Ma, forse, sono dubbi infondati e immotivati perché, oramai in Italia, il conflitto di interessi non interessa più a nessuno. 21
PADIGLIONE PIAZZA FIERA - TRENTO Inaugurazione sabato 22 - ore 10.30
nare, la natura l’ha già creata». In una posizione intermedia si situano due illustri intellettuali; per J. Wolfgang von Goethe «Natura e arte sembrano fuggirsi, e si ritrovano prima che s’immagini», mentre per Honoré de Balzac «L’arte è natura concentrata». Anche se, poi, lo stesso Balzac scrive «Chi dice arte dice menzogna». All’invito di Gustave Flaubert «Ama l’arte; fra tutte le menzogne è ancora quella che mente di meno» risponde perentorio Arthur Rimbaud «Adesso posso dire che l’arte è una sciocchezza». E, ad Aristotele che pensa «La natura non fa nulla di inutile», Fernando Pessoa contrappone «Perché è bella l’arte? Perché è inutile». Sulla relazione arte/verità si esprimono sia Theodor Adorno «L’arte è magia liberata dalla menzogna di essere verità», sia Pablo Picasso per il quale «L’arte è la menzogna che ci permette di conoscere la verità». L’arte, dunque, è menzogna, magia, imitazione, evasione, bella ma inutile, oppure, inutile ma bella (non sempre). Arte, artigianato, artificio, sono, infatti, parole che possiedono la stessa radice che rimanda a un qualcosa costruito dall’uomo e quindi, per definizione, esterno e contrapposto al concetto di naturale. Ed è proprio per questa sua capacità di modificare radicalmente il suo ambiente che si connota lo stare nella natura dell’uomo, nel tentativo continuo di rendere “artificiale” (a misura d’uomo) il mondo. L’arte, in quanto interessata non all’utile ma al bello, si è situata in uno spazio intermedio, artificiale ma immaginario, che le ha permesso di convivere con la natura. Gli artisti, infatti, proprio grazie alla loro predisposizione alla bellezza, hanno sempre amato (e difeso) la natura perché fonte infinita di ispirazione e di serenità. «Felicità è trovarsi con la natura,
Federazione Italiana Degli Artisti - Trento
XIII Borsa Internazionale Turismo Montano - Trento 22-23 sett. 2012
Magica Montagna
Mauro Berlanda - Matteo Boato - Diego Bridi - Roberto Codroico - Mirta De Simoni - Alessandro Goio LOME - Luciano Olzer - Aldo Pancheri - Gentile Polo - Silvana Todesco - Paolo Tomio
Magica Montagna
ARTE & NATURA «Se desideri vedere le valli, sali sulla cima della montagna; se vuoi vedere la cima della montagna, sollevati fin sopra la nuvola; ma se cerchi di capire la nuvola, chiudi gli occhi e pensa» Kahlil Gibran Qual è la relazione tra arte e montagna, o meglio, qual è la relazione tra Arte e Natura? Per quanto sembri strano, secondo molti pensatori non c’è alcuna relazione, anzi, sono due mondi talmente distanti che Oscar Wilde nei suoi detti paradossali dichiara «Un fondoschiena veramente ben fatto è l’unico legame tra Arte e Natura». Secondo Seneca, invece, «Tutta l’arte è imitazione della natura». Coerentemente, Wilde scrive anche che «L’arte non esprime mai altro che se stessa». Con il filosofo Seneca concorda anche lo scienziato Albert Einstein «Ogni cosa che puoi immagi22
vederla, parlarle» (Lev Tolstoj). E Lord Byron: «Quassù non vivo in me, ma divento una parte di ciò che mi attornia. Le alte montagne sono per me un sentimento». Sicuramente il rapporto dell’uomo con il mondo è sempre stato problematico, conflittuale (una vera e propria lotta per la sopravvivenza). Un rapporto che ha visto la Natura come altra cosa dall’Uomo e che trova le sue origini già nella Bibbia: «Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Autorizzati dall’ordine di Dio, gli uomini hanno sempre ritenuto di avere il diritto-dovere di “dominare” la natura. Lo stesso Cartesio - fondatore della filosofia e della matematica moderna - considerava gli animali alla stregua di macchine, “come un orologio”. Anni luce più avanti, la consapevolezza di altri popoli “selvaggi”: «Questo noi sappiamo: la terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra. Tutte le cose sono collegate, come il sangue che unisce una famiglia. Non è stato l’uomo a tessere la tela della vita, egli ne è soltanto un filo. Qualunque cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso». (Capo Seattle) L’artista-scienziato Leonardo da Vinci aveva già compreso che «La natura è costretta dalla ragione della sua legge, che in lei infusamente vive», e come ci ricorda il biologo evoluzionista Richard Dawkins: «La natura non è crudele, è solo spietatamente indifferente». La Natura è regolata da Leggi, mentre l’Arte è “fuorilegge”. Ognuno si riconoscerà in una di queste posizioni “filosofiche”e così anche l’artista che
esprime attraverso la propria opera (in gran parte, inconsciamente) la sua visione della natura e, di conseguenza, del mondo. Ad esempio, le montagne sono per John Ruskin «...le grandi cattedrali della terra, con i loro portali di roccia, i mosaici di nubi, i cori dei torrenti, gli altari di neve, le volte di porpora scintillanti di stelle...» A fronte di questo atteggiamento romanticamente estetizzante, risultano incredibili le parole di Teeton Lakota, Capo Sioux, quando dice semplicemente «Io credo che le pietre respirino. Non riusciamo a percepirlo con le nostre brevi vite». Non è una poesia, è una concezione della vita. Anche nell’arte, in questi anni recenti, sono andate sviluppandosi delle correnti di pensiero che nascono da una nuova coscienza ecologica, esistenziale ed etica in cui si è ridefinito un diverso atteggiamento dell’artista nei confronti della natura (Arte Sella ne è un esempio), non più considerata “oggetto esterno” da imitare o contemplare, ma “soggetto vivo e attivo” del processo artistico. Io considero la scienza della natura, insieme con la musica, la poesia e la pittura, come la maggiore realizzazione dello spirito umano» dichiara il filosofo Karl Popper. Forse, nonostante tutto, l’arte ha il potere di indicare strade nuove perché apre la mente a pensieri diversi, liberi e perché, come insegna Proust «Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere occhi nuovi». Qualsiasi sia la nostra idea della natura e dell’arte, non potremo, però, dimenticare il monito (quanto mai attuale) rivolto dal Capo Toro Seduto ai “vincitori“: «Quando l’ultimo fiume sarà prosciugato, quando l’ultimo albero sarà abbattuto, quando l’ultimo animale sarà ucciso, allora capirete che il denaro non si mangia». Paul Thomas
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LIBRI & LIBRI
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VOCI POETICHE IDILLIACA MENTE È una sciarpa di seta verdeazzùrra e trine bianche questo ruscello che mani d’aria srotolano fra tendine verdi dove uccelli nascosti cantano. E il canto si è strangolato quando una poiana in una nuvola di piume insanguinate ha trovato il suo pasto. E il cacciatore ha sparato al corpo di arcobaleno del gallo cedrone che sarà imbalsamato. E il pescatore ha rubato dal suo regno di seta e trine la trota iridea a cui sul prato manca il fiato. Quanto è bella questa tela a olio della Natura. La dipinge un gran pittore. Non poteva mica mancare la morte. Renzo Francescotti
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Ottobre 2012, Anno I - N.3
Mostre in regione Ergo sum
pag. 28
I colori della Poesia
pag. 29
Magica Montagna
pag. 30
Kosmogonia
pag. 31
OOO (Out Of Office)
pag. 32
Energia nell’arte e nella vita
pag. 33
Carlo Nangeroni
pag. 34
Arrivano mensilmente INVITI dei soci alle loro personali e collettive. Per poter informare sollecitamente i lettori, si invitano i soci interessati a pubblicizzare le proprie iniziative a spedire con largo anticipo il materiale da pubblicare a:
PAOLO TOMIO archpaolotomio@gmail.com
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inaugurazione venerdì 5 ottobre ore 17.30
omaggio ad Andrea Zanzotto con il patrocinio del
Museo Civico di Santa Caterina, Treviso COMUNE DI TREVISO
LOME
Olii, acquarelli, sculture PRESENTAZIONE
Saverio Simi de Burgis TESTO IN CATALOGO
Fabio Cavallucci
Venerdì 5 ottobre ore 17.30 inaugurazione della mostra e interventi poetici di
Luciano Cecchinel, Pier Franco Uliana, Alessandra Pellizzari
Domenica 14 ottobre ore 17.00 letture e interventi poetici di Francesco Targhetta, Antonio Turolo, Giovanni Turra Domenica 21 ottobre ore 17.00 il gruppo di lettura “Leggere Insieme” di Treviso presenta: Luoghi e Paesaggi di Andrea Zanzotto Conversazione con Matteo Giancotti (Università di Padova) EVENTO IN COLLABORAZIONE CON
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
Rifugio Fuciade
Museo di Santa Caterina
Piazzetta Botter, 1 - Treviso info@museicivicitreviso.it www.museicivicitreviso.it
6-21 ottobre 2012 martedì-domenica 9.00-12.30 14.30-18.00 (lunedì chiuso)
Magica Montagna XIII Borsa Internazionale Turismo Montano - Trento 22-23 sett. 2012
Federazione Italiana Degli Artisti - Trento
teatro delle ombre
bisbidisgroup
una performancepresentano multimediale di paul sark
Spazio EVENT’ART
una performance multimediale di paul sark
Via Petrarca, Pergine Valsugana EVENT’ART Sabato 6Spazio Ottobre 2012 - ore 18:00 Via Petrarca, Valsugana con Pergine Paul Sark Sabato 6 Ottobre 2012 - ore 18:00 con Paul Sark
05.10 - 09.11.2012
CARLO NANGERONI
Via Manci, 83 - Trento e-mail studio@artearchitettura.it telefono +39 0461 260366 dal 05.10 al 09.11.2012 da martedì a venerdì orario: 9 - 12 / 15 - 18
artearchitettura manuela.baldracchi.architetto
studio ArteArchitettura ore 18.00
presso
Largo Carducci, 12 - Trento e-mail grado12.tn@libero.it telefono +39 0461 982496 dal 05.10 al 09.11.2012 da lunedì pom. a sabato orario: 10 - 12 / 16 - 20
Enoteca Grado 12 ore 19.00
presentazione di Fiorenzo Degasperi e Nicola Loizzo
La mostra verrà inaugurata a Trento il giorno 5 ottobre 2012
CARLO NANGERONI
sono lieti di invitarLa all’esposizione delle opere di
Lo studio ArteArchitettura e l’associazione Dodecaedro
MEMORANDUM INDIRIZZO FIDA-Trento Si ricorda che l’indirizzo ufficiale di FIDA-Trento è: C/o Paolo Tomio Via Cernidor 43 - 38123 Trento Tel. 0461 934276 INDIRIZZO MAIL Si ricorda che l’indirizzo Mail ufficiale di FIDA-Trento è: info@fida-trento.com SITO FIDA-Trento il sito ufficiale di FIDA-Trento è: fida-trento.com FIDA-Trento su FACEBOOK Per chi utilizzasse Facebook, FIDA Trento è presente con un suo profilo IMPORTANTE Per ragioni fiscali e contabili, TUTTI i versamenti (ad es. per l’iscrizione, la quota annuale, partecipazioni a mostre o eventi FIDA ecc.) dovranno essere effettuati sul conto corrente della FIDA-Trento: Volksbank-Banca Popolare dell’Alto Adige - Piazza Lodron 31 38100 Trento IBAN: IT47 B058 5601 8010 8357 1214 752 INSERIRE SEMPRE LA CAUSALE: (es.iscrizione) Dato che questo Conto Corrente dovrà essere utilizzato sempre si consiglia di stamparlo e di tenerlo sul computer in una cartella FIDA Segretario-tesoriere: Alessando Goio info@alessandrogoio.it
QUOTA DI ISCRIZIONE PER L’ANNO 2012 E’ stata mantenuta la quota d’iscrizione di euro 50.00
Il versamento dovrà essere effettuato con la causale: ISCRIZIONE ANNO 2012
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