icsART 2022Settembre-N.9ARTdellaPERIODICOics
In copertina: ITALO BRESSAN, HOME SWEET HOME, 2008, olio su tavola e colori su vetro, 200 x 200 cm
Copyright icsART Tutti i diritti sono riservati L’Editore rimane a disposizione degli eventuali detentori dei diritti delle immagini (o eventuali scambi tra fotografi) che non è riuscito a definire, nè a rintracciare Intervista a un artista Italo Bressan News dal mondo pag. 6-19 pag. 20-21Mercato dell’arte? Jean Hans Arp
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Editorialeculturale
Promette bene... The Terrible Grandmother pag. 28 pag. 29 pag. 32 pag. 30 pag. 31 ENTITÉ AILÉE, 1963 TORSE DES PYRÉNÉES, 1959 DÉMÉTER, 1961 ANFORA DELLE MUSE, 1959-2022 TORSE TENANT PAR LA BRIDE UNE TÊTE..,1962 Omaggio a JEAN HANS ARP JEAN HANS ARP JEAN HANS ARP JEAN HANS ARP JEAN HANS ARP
sommarioicsART
Settembre 2022, Anno 11 - N.9 Storia dell’arte pag. 24-25Forattini pag. 22-23Zurück Zur Substanz Colore, Materia, Gesto pag. 5 pag. 4 Politica
4 EDITORIALE
THE TERRIBLE GRANDMOTHER Chissà perché l'ottantaduenne signora Nancy Pelosi, Speaker of the United States House of Representatives, terza carica istituzionale degli Stati Uniti, ha deciso di volare su un aereo mi litare a Taiwan, una nazione cinese non ricono sciuta né dalla Cina, né dagli Usa né dall'Onu?
sato ma è ormai diventata la prima concorrente economica e militare degli Stati Uniti i quali, an che se le ambizioni di Pechino sono premature perché la potenza militare americana sui mari, in cielo e nello spazio è - finora - ineguagliata, non potranno accettare di perdere l'egemo nia ed è difficile immaginare che chi domina il Pianeta dal dopoguerra ad oggi, sia disposto a rinunciare a quel ruolo in modo pacifico. Non per via della lotta al comunismo (inesistente) o in nome di una democrazia da esportare, ma più pragmaticamente per difendere i propri in teressi. Il problema è che gli Stati Uniti hanno già in corso una guerra "per procura" contro la Russia in Ucraina e oggi stanno preparandosi a un secondo conflitto, per ora solo muscolare, sul fronte della Cina, "loro" nemico principale. L'Italia, da sempre fedele alleata degli Usa, ri schia di essere trascinata obtorto collo in un'al tra co-belligeranza ben più pericolosa dell'at tuale. La crescita dell'aggressività tra le grandi potenze atomiche, oltre a sconvolgere i già pre cari equilibri dei molti altri paesi coinvolti nelle loro strategie imperiali, sta ormai mettendo a serissimo rischio la pace mondiale!
Questa visita della terza carica istituzionale Usa definita un'iniziativa personale contro il con siglio di Biden - rappresenta una esplicita sfida e un ulteriore passo verso uno scontro con la Cina. Per sottolineare "l'ufficiosità" del viaggio, gli Usa hanno schierato una flotta e una porta erei a cui la Cina ha risposto sorvolando Taiwan con aerei e missili ipersonici e accerchiando l'i sola con le sue navi. E' evidente che l'obbiettivo di questa visita - la prima di un politico america no importante dopo 25 anni - è di ribadire il so stegno di Washington a un'isola indipendente da sempre ritenuta territorio cinese.
Nancy Pelosi, democratica ma falco come e più dei repubblicani, ha voluto inviare il messaggio che Lei e gli Stati Uniti considerano Taiwan una alleata da difendere "ad ogni costo". La Cina però non è più il paese sottosviluppato del pas
Sergente Istruttore: Maledizione Gump! Sei un maledetto genio, è la risposta più azzeccata che ho sentito, devi avere un maledetto quoziente intellettivo di 160, sei maledettamente dotato, militare Gump!
Forrest Gump: Fare tutto quello che mi dice Ser gente istruttore!
PROMETTE BENE...
5 POLITICA CULTURALE
Forrest Gump è il film in cui un grande Tom Hanks interpreta un brav'uomo dotato di una disabilità intellettiva ma che, per merito del for tunato concorso di casualità e destino, diventa involontario protagonista di importanti avveni menti della Storia. Forrest parte da ultimo ma, sebbene sia considerato uno "stupido", lui sa che «stupido è chi lo stupido fa» e, grazie al suo impegno diventa campione, eroe, imprendito re, guru, leader e padre, superando i "normali". É il sogno americano che si realizza, ed è anche il sogno dei nostri politici che possono essere
Sergente Istruttore: Gump! Quale è il tuo solo scopo in questo esercito? L'hai imparato?
stupidi, incapaci, mentitori, truffatori, indagati, eppure ritengono di avere il diritto a un posto a tavola a vita. Chi osservi l'attuale campagna elettorale si sarà reso conto che è in atto l'ar rembaggio di tutti contro tutti alla conquista di una poltrona in Parlamento. L'unico loro pro blema è trovare un partito con cui correre, un inseguimento in cui vecchi ronzini sfiatati che, in un gioco dell'oca senza fine, tentano di sca valcarsi tra loro in ogni modo, lecito o illecito. Stiamo assistendo a disastri mai visti: cambia menti climatici, crisi energetica, guerre ai confi ni, recessione economica, 2.800 miliardi di de bito, inflazione al 9%, costo della vita alle stelle, 6 milioni di poveri assoluti, ricchi sempre più ricchi, 2 milioni di giovani disoccupati, tagli ai servizi pubblici, epidemie sconosciute, sanità al collasso, migrazioni epocali... e le "promesse" di questo ceto politico indecente sono le stes se di 30-40 anni fa. Poi non stupiamoci se metà degli italiani non va più a votare, o peggio, vote rà per vendicarsi di «chi stupido è».
Il percorso artistico di Italo Bressan, iniziato a metà degli anni '70 e oggi costellato da prestigiose esposizioni nazionali e internazionali, ha sempre mantenuto una continuità e coerenza intrinseche cosi che i suoi lavori possiedono una cifra stilistica e poetica che li rende riconoscibili fra tanti. For matosi sulle avanguardie storiche, Bressan si è avvicinato progressivamente a uno stile sempre più riduttivo che enfatizzasse la sua espressione più personale, sviluppando un'attenzione specifica per il colore come tramite verso un’astrazione assoluta e per la tecnica pittorica con cui perseguirla. Concentrando il suo interesse in particolare sull’aspetto puramente visivo del dipinto e sulle qualità dello spazio fisico in cui agire, ha creato una pittura aniconica a campi di colori che, dietro un'appa rente immediatezza e istintività, nasconde l'aspirazione spirituale e filosofica alla massima sintesi tra materia, colore, gesto e a una astrazione totale oltre la quale esiste solo la pura luce. Nella pittura di Bressan si intuisce un approccio intimamente connesso all'emotività e all'inconscio dell'artista, allo stesso tempo, mediato dai valori della cultura europea quali l'attenzione a canoni classici universali come bellezza, armonia, simmetria, equilibrio e, non ultima, una sensibilità "Zen" nella sintonia tra gesto e segno. Italo ha introdotto nelle sue opere anche un materiale del tutto inusuale e innovativo come il vetro, un concetto inedito e originale che gli consente di sperimentare sia un ampio ventaglio di soluzioni caratterizzate da vuoti e pieni, luci e ombre, trasparenze, riflessi, illusioni ottiche che generano una percezione mutevole nell’osservatore, sia articolate composizioni costruite con l'assemblaggio di moduli dalle geometrie diverse e materiali eterogenei.
Le sue “macchie”, leggere come nuvole in movimento nel cielo, sono dipinte ricorrendo a una gam ma infinita di tonalità di colori diluiti che si combinano tra loro simulando effetti naturalistici fan tastici; un gioco sapiente di forze che si confrontano e influenzano reciprocamente, con incessanti passaggi da potenti campiture a colori brillanti a delicate forme libere dai bordi sfumati e irregolari eseguite mediante successive sovrapposizioni di pennellate cangianti e vibranti di energia.
Paolo Tomio a sinistra: KREUZ, 2008, olio su tavola e colori su vetro 300 x 200 cm in basso: AURORA o il cerchio dell’eterno ritorno 1997, olio e smalti su carta intelata, 120 x 180 cm
Intervista a ITALO BRESSAN
Sicuramente Paul Cezanne come precursore della pittura moderna, Henri Matisse che ha lavorato in maniera innovativa sul colore, Um berto Boccioni per il suo dinamismo, Giorgio de Chirico per la sua veggenza e il surrealismo come forza sovversiva. Chi e cosa ti interessa, oggi, nell’arte contempo ranea? E, viceversa, cosa ti piace? Sono abbastanza lontano da quello che può succedere oggi, ma allo stesso tempo estre mamente curioso, voglio comunque capire il “nuovo”, le esperienze artistiche delle nuove generazioni. Mi interessa una ricerca autentica, slegata dalle “mode”, visionaria e non omologata alla contin genza del momento. MACCHIE, 1998, tecnica mista su carta e tavola 200 x 300 cm
Quando e perché hai cominciato a interessarti all’arte e dedicarti alla pittura? Fin da bambino mi è sempre piaciuto disegna re, mi affascinava il paesaggio e immaginare cosa ci fosse oltre quello che riuscivo a vedere. Ricordo che, da adolescente, mi impressionò un ritratto di Cezanne visto su una rivista, esat tamente “Monsieur Chocquet”. In quell’opera percepii la forza della pittura espressionista, l’intelligenza della costruzione nello spazio pit torico e l’emozione psicologica. Capii in quel momento che cosa avrei voluto fare nella vita. Quali sono state le correnti artistiche e gli artisti che ti hanno influenzato agli inizi?
Assolutamente no, la materia ha una forte im portanza, anche perché io non scindo le tec niche pittoriche dai supporti che utilizzo, che sono eterogenei. Il colore mi dà la trasparenza, la materia mi dà la fisicità e gli elementi neutri all’interno dell’o pera, come il bianco, creano delle pause, dei vuoti, dove l’immagine si sospende. Qual è la tecnica artistica che utilizzi principal mente nella tua pittura?
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Direi che uso varie tecniche ma principalmente la pittura a olio e la pittura su vetro, alternando spesso la tecnica del disegno in bianco e nero.
Sono sempre stato affascinato dalle vetrate del le cattedrali gotiche.
Sì, a livello di formazione scolastica ho speri mentato varie tecniche, sia nel disegno che nella pittura, prediligendo la tecnica espressio nista. Nelle tue opere, il colore è il primo e unico pro tagonista usato con modalità diverse?
Come è nata la scelta di utilizzare una tecnica inconsueta come la pittura su vetro?
Fin dall’inizio i miei lavori, caratterizzati da forti contrasti, sono il risultato della ricerca attorno al problema della luce e dell'ombra che ho cer cato di risolvere non solo attraverso il colore, ma anche con l’uso di supporti diversi. Alterno l’uso di materiali come il vetro e le tavole, lavo rando in positivo sulla tavola e in negativo sul vetro. Non dipingo semplicemente la lastra di PORTA, 2008, olio su tavola e colori su vetro 260 x 100 cm
Prima di approdare all’astratto, hai sperimenta to anche linguaggi figurativi?
Hai mai affrontato il mondo del segno, della fi
Non è esatto, il lavoro del disegnare o in bianco e nero, io l’ho sempre praticato in parallelo con la ricerca cromatico-pittorica. Per ottenere un risultato fortemente espressivo uso diversi ma teriali come il carbone, la grafite, il carborun dum e la fusaggine. E’ la parte del mio lavoro meno conosciuta e quindi quasi inedita.
inedito interamente in bianco e nero?
NERO CANNIBALE, 1998, tecnica mista su carta e tavola, 200 x 200 cm vetro come fosse un qualsiasi supporto, ma cer co di sfruttarne la trasparenza intervenendo da dietro, applicando con un procedimento specu lare, inverso, prima i colori che resteranno più evidenti e procedendo poi, di strato in strato, verso il colore di fondo. L’effetto che cerco di ot tenere è di una inaspettata profondità dell’im magine. Recentemente hai anche sviluppato un filone
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gura e del volume? I segni, le figure e i volumi sono elementi che costruiscono lo spazio pittorico, quindi sempre presenti nel mio lavoro, sono totalmente orga nici alla pittura aniconica. Non si deve confon dere la rappresentazione con l’interpretazione.
Quanto è importante la materia nel tuo lin guaggio?
La materia nei miei lavori è un elemento alche mico molto importante, direi fondamentale, ALBA DORATA, 2014, olio su tavola e pittura su vetro, 100 x 70 cm
L’architettura è un elemento e canone di misura che deve essere tenuto in considerazione. Per me è una sfida creare un confronto tra l’opera e lo spazio architettonico in cui verrà collocata, rispettando gli elementi spaziali con la quantità delle opere esposte suggerendo un dialogo che si rispecchia nei due elementi al fine di trovare un equilibrio tra immagine e struttura. La tua si presenta come un’astrazione assoluta in cui però sembra di intuire continui riferimenti alla natura?
L’interpretazione soggettiva è un aspetto sepa rato dalla valenza oggettiva del linguaggio.
Il mio lavoro nell’esecuzione è controllato. Con gli elementi formali della pittura predispongo lo spazio pittorico, quindi, come se suonassi uno strumento, creo vuoti, pieni e abbassamenti. Nell’opera fatta per sovrapposizioni e stratifi cazioni si crea una complessità formale e una SENZA TITOLO_2, 2013, tecnica mista 35 x 25 cm
essendo la parte misteriosa e vitale dell’opera.
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Le tue composizione con quadri di formati e ma teriali diversi, devono qualcosa all’architettura o sono autoreferenziali?
Al di là dell’immagine rappresentata, la pittura è un elemento concreto, intravedere riferimenti alla natura nel mio lavoro è puramente casuale.
Quanto c’è di gesto casuale e quanto di volontà precisa nell’esecuzione della tua pittura?
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visione ambigua e sfuggente, dove la casualità è solo apparente e dove affiora l’elemento dello stupore. Quando inizi un nuovo lavoro hai già in mente un’idea chiara e come rappresentarla? Sì, adotto metodi compositivi che, a confron to con lo spazio dell’opera, interagiscono con il corpo e la fisicità della pittura. Un quadro è sempre uno strano equilibrio tra elementi stati ci e elementi dinamici. Ritieni di rappresentare nelle tue tele concetti, emozioni…? Sei interessato a un “messaggio” nell’opera? Non sono interessato a nessun messaggio, chi guarda cerca, trova, attiva le proprie facoltà percettive. Io credo che usare il colore con que ste modalità permetta all’osservatore di immer gersi nelle emozioni che l’opera gli suscita. Come definiresti il tuo stile personale? Quali sono, secondo te, le caratteristiche che ti rendo no riconoscibile? L’elemento di riconoscimento più immediato del mio lavoro è certamente il colore. Personal mente definirei le mie immagini delle trasogna te visioni. Nell’esecuzione dell’opera, non defi nisco mai le forme in modo netto, gli elementi plastici devono compenetrarsi, fluttuare sulla superficie, sospendersi e affiorare dall’interno verso l’esterno, in un gioco di rimandi. Lo spa SENZA TITOLO_3, 2013, tecnica mista 35 x 25 cm
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zio è un elemento ambiguo, privo di riferimenti e di elementi prospettici. L’occhio di chi guarda è stimolato a navigare continuamente dentro l’immagine, a spostarsi e muoversi per trovare un equilibrio visivo e mi piace immaginare che allo spettatore si offra una visione sempre mu tevole. Segui la “politica culturale” trentina? Pensi che si possa fare di più e meglio per il settore arti ANIMA_1, 2018, tulle su tavola, 120 x 120 cm stico? Spesso è difficile capire le scelte “culturali” del la politica. Penso sia giusto valorizzare il patri monio artistico esistente che è già presente nei nostri Musei, con iniziative espositive e ricogni zioni di opere mai esposte. Un Museo ha funzioni didattiche, è il luogo dove si custodisce la memoria storica di un ter ritorio e di un paese, ma allo stesso tempo deve essere un luogo dinamico e costruttivo dove le nuove poetiche espressive trovino spazio e va lorizzazione.
La bellezza è un concetto ampio, sfaccettato e legato antropologicamente alla propria civiltà e all’evoluzione della stessa. La mia identità ar tistica è stata inizialmente influenzata dall’arte italiana del passato e successivamente da alcu ni movimenti del moderno, quale ad esempio il Perfuturismo.melabellezza puramente estetica, fine a se stessa, è poca cosa. Gli artisti cercano di lavora re su dei modelli estetici possibili e l’arte narra complessità e realtà espressive diverse. Il pittore non figurativo apparentemente non ha riferimenti “reali”, i modelli espressivi nascono da dentro e quello che appare e si rappresenta è una realtà reinterpretata. Chi è l’artista?
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ANIMA_2, 2018, tulle su tavola, 120 x 120 cm Cos’è la bellezza? E’ un valore che ricerchi o è subordinato ad altri valori?
Mi piace pensare all’artista come a un prede stinato e allo stesso tempo a un Don Chisciot
16 a destra: AFFIORAMENTI, 2020, colori su vetro 100 x 70 cm in alto: AFFIORAMENTI, 2020, colori su vetro 80 x 80 cm te che lotta contro i mulini a vento. Dipingere per me è una necessità, una tensione vitale e un’energia che deve esprimersi attraverso il ge sto creativo. L’artista è sempre ossessionato dal proprio fare, attraverso un esercizio costante cerca di dare forma e corpo ai propri fantasmi. Per me una tela bianca è uno spazio di libertà. E, per finire, cosa è per te l’arte?
È come interrogarsi sull’esistenza di Dio. Per me l’arte è spiritualità, un bisogno interiore di avvi cinarsi al Divino, un lungo viaggio ineluttabile a volte labirintico e non facile, in solitudine.
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Nel corso della sua carriera, l’artista ha esposto in numerose mostre personali e importanti rassegne: , tra cui Linee della Ricerca in Italia 1960/1980 al Pala zzo delle Esposizioni di Roma, l’XI Quadriennale di Roma (1986) e la 54a Biennale di Venezia (2011), nel Padiglione Lombardia a Palazzo Te a Mantova, cura to da Vittorio Sgarbi; le sue opere sono state presen tate in esposizioni collettive organizzate da prestigi ose istituzioni, come il Kunstverein di Francoforte, il Forum di Amburgo, il Grand Palais di Parigi, la Gal leria Kodama di Osaka, lo Yuzi Paradise di Shangai, l’Istituto di Cultura di Los Angeles, il PAC di Milano, la Galleria Civica di Modena, la Fondazione Bevilac qua La Masa di Venezia, la Galleria Civica e Palazzo delle Albere di Trento, il Palazzo della Permanente di Milano, la Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Ha inoltre partecipato a importanti fiere d’arte, tra cui Art Basel nel 1989 e 1992.
ITALO BRESSAN Nasce a Vezzano, in provincia di Trento, nel 1950. Nel 1962 si trasferisce a Milano, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera, presso la quale si diploma nel 1974 e dove inizia a insegnare Pittura nel 1983. Nel 1992 ottiene la cattedra di Pittura all’Accademia Albertina di Torino e a partire dal 2002 torna a Mi lano, all’Accademia di Brera, per ricoprire l’incarico di titolare del corso di Pittura. Attualmente vive e lavora tra Milano e Trento. Fin dalla metà degli anni Settanta, la sua ricerca si svolge attorno a una riflessione sugli elementi fondanti della pittura: forma e colore. La forma si materializza attraverso il colore che è protagonista e costante fulcro del suo lavoro: dato per stesure sovrapposte e per contrasti cromatici e luminosi, crea un senso di trasparenza e una suggestione di vibrante sospensione. Tra il 1985 e il 1987, Bressan indirizza la sua ricerca sulla componente strutturale del dipinto, nel quale si intravedono, seppur sfuggenti, delle parti di diseg no, che vanno a formare una specie di costruzione: solide architetture, dai contorni apparentemente inesistenti, evidenziano il mutare del supporto, ot tenuto dall’assemblaggio di tele, tavole o vetri, che rendono ancora più articolato il rapporto dell’opera con lo spazio e in cui le ombre assumono un ruolo primario. Il disegno è un’attività parallela che l’ar tista porta avanti in maniera costante e autonoma rispetto alla produzione pittorica. La poetica dell’artista insegue i contrasti tra negati vo e positivo, tra sotto e sopra e tra luce e ombra, che diventano predominanti verso la fine degli anni Novanta, in particolare in quei lavori dove l’utilizzo contestuale di carta e vetro nel supporto rafforza il contrasto coloristico e il concetto di doppio e di op posizione. L’attenzione ai materiali e alla loro interazione definisce tre momenti all’interno della produzione di Bressan e allo stesso tempo delinea il filo rosso della sua ricerca: dalla pittura su tavola, l’artista passa alla pittura su vetro, per poi approdare neg li ultimi anni all’utilizzo di garze e veli. Dal 2016 in particolare l’uso del tulle, un materiale a lui caro da sempre, caratterizzerà una serie di opere intitolata Anime, che convogliano riflessioni e rimeditazioni sulle sue opere precedenti.
Principali Mostre personali: 1973 Studio Occhio, Milano 1974 Studio Modern Art, Milano 1975 Galleria Soligo, Roma 1976 Icaro e la disobbedienza, Galleria Soligo, Roma 1978 Studio Ennesse, Milano; Galleria Soligo, Roma 1979 Studio Ennesse, Milano; Galleria Plurima 1, 1981Udine Studio Ennesse, Milano 1982 Galleria Zona, Firenze; Studio Tre Architettura, Milano
19 icsART N.9 2022 Periodico di arte e c2ultura della icsART Curatore e PaoloresponsabileTomio 2022Settembre-N.9icsARTdellaPERIODICO E' possibile sfogliare tutti i numeri delle annate della2012-2022rivistaicsART sul sito icsART all'indirizzo: icsARTicsART www.icsart.it 1983 Galleria Dossi; Bergamo; Galleria Lorenzelli, 1985MilanoGalleria Pero, Milano 1986 Galleria Mèta, Bolzano; Galleria Rossanaferri, 1987ModenaIV Festival Arte- Musica-Teatro, Villa Faraldi 1988(IM)
Galleria Stevens, Padova; Galleria Rossana ferri, Modena; Galleria Peccolo, Livorno; Anto nio Violetta & Italo Bressan, Studio G7, Bologna; Valente Arte Contemporanea, Finale Ligure; Galerie Dohmen, Frankfurt 1989 Galleria 2 E, Suzzara (MN); Forum ’89-Valente Arte Contemporanea, Hamburg; Studio Fornaresio, Torino 1990 Galerie Am See, Zug; Galleria Paola Stelzer, Trento; Galleria Mèta, Bolzano; Profili, Raccolta del Disegno Contemporaneo, Galleria Civica, Modena 1991 Decouvertes’91 Grand Palais, Valente Arte, Paris 1992 Galerie Kreiter Kuhnt, Mainz 1993 Galerie Zellweger, Basel; Galleria Montrasio, Monza 1996 Italo Bressan Galleria Civica d’Arte Contempo ranea, Trento; Galleria Il Salto del Salmone, Torino 1997 Galerie Nothburga, Innsbruck 1998 Galerie Untermturm, Stuttgard 2000 Galleria Arte 92, Milano; Galleria d’arte Il Cen acolo, Trento 2001 Università degli Studi, Facoltà di Economia, Trento 2004 Galleria Arte 92, Milano; Palazzo Libera, Villa Lagarina (TN) 2005 Frankfurter Westend Galerie, Frankfurt am 2008Main Italo Bressan espone per Camelot, Milano 2009 Galleria Goethe, Bolzano 2015 Nuovi Alfabeti, a cura di C. Cerritelli, Studio Masiero, Milano 2016 Arclinea, Bruxelles; Trasognata visione, Galle ria Disegno, Mantova 2017 Anime, MAG Museo Alto Garda, a cura di Dan iela Ferrari, Riva Del Garda 2018 Il tempo - le forme, a cura di Gabriele Loren zoni Castello di Kastelbel (BZ)
2019 Della luce nell’ombra, a cura di Claudio Cer ritelli, Biblioteca dell’Accademia di Brera, Milano. 2020 Galleria Monopoli, Milano.
MERCATO
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JEAN HANS ARP (1886-1966), DÉMÉTER, 1961, marmo bianco, pezzo unico, altezza 100 cm, venduto da Christie's New York 2018 a $ 5.825.000 (€ 5.676.000) (vedi a pag.28).
Nato a Strasburgo da madre francese e padre tedesco, quando l’Alsazia ritorna alla Francia, Hans deve cambiare il suo nome in Jean. Il giovane Hans mostra sin dall’infanzia una pro pensione verso la poesia e l'arte che saranno incoraggiati dall'ambiente familiare, il padre fabbricante di sigari e la madre pianista e can tante il suo bilinguismo gli consentirà di inte grarsi pienamente sia nella cultura tedesca che in quella francese. Nel corso della sua carriera durata sei decenni, Arp entra in contatto con tutti i maggiori artisti del tempo esponendo an che con il gruppo Blaue Reiter e partecipando attivamente a tutti tre i movimenti artistici di primaria importanza della prima metà del No vecento: astrattismo, dadaismo e surrealismo. Nel 1904, lasciata l’Ecole des Arts et Métiers di Strasburgo, studia alla Kunstschule di Weimar e poi si trasferisce nel 1908 a Parigi. Intanto conti nua a sviluppare coerentemente un proprio lin guaggio originale chiamato "organicismo" ca ratterizzato da forme curvilinee che si muovono con fluidità tra astrazione e rappresentazione. Arp si trasferisce in Svizzera, dove nel 1911 è tra i fondatori del gruppo d’avanguardia Moderner Bund; nel '15 si reca a Zurigo, dove realizza col lage e arazzi, spesso in collaborazione con la fu tura moglie, l'artista e designer Sophie Taeube. Nel 1916 contribuisce alla fondazione del mo vimento Dada diventando membro attivo del Cabaret Voltaire, esperienza che lo spinge a un radicale ripensamento delle convenzioni socia li, politiche ed estetiche ma, sebbene condivida la visione secondo la quale l’arte del passato ha esaurito il suo ruolo, non dubita mai del valo re dell’arte e non vuole essere mai altro che un artista. «Per Arp, l’arte è Arp»”, così Marcel Du champ riassume argutamente la poetica dell'a mico Jean. Definito una delle menti creative più versatili del 20°secolo, Arp è particolarmente attirato dalla creatività spontanea determinata DELL’ARTE
21 JEAN HANS ARP dal caso e dal rifiuto della supremazia della ra zionalità: «La legge del caso, che racchiude in sé tutte le leggi e resta a noi incomprensibile come la causa prima onde origina la vita, può essere conosciuta soltanto in un completo abbandono all’inconscio». Tra gli anni '20 e '30 è Arp che teorizza il paral lelo tra creatività artistica e creazione in natura: «L'arte è un frutto che cresce nell'uomo come un frutto su una pianta o un bambino nel grem bo di sua madre», anticipando quella tendenza contemporanea che è definita "biomorfismo". Nel '22 partecipa al "Kongress der Konstrukti visten" a Weimar e inizia la collaborazione a riviste come “Merz”, “Mécano”, “De Stijl” e “La Révolution Surréaliste”. Nel '25 partecipa alla prima esposizione del gruppo surrealista a Parigi ma nel '31 rompe con il movimento per fondare Abstraction-Création mentre continua a scrivere e a pubblicare poesie e saggi.
Parallelamente all'attività di scultore, Arp re alizza un vasto corpus di opere pittoriche spe rimentando ogni tipo di tecniche e materiali: disegni, bassorilievi, murales, stampe, collage Nel 1943, la tragica morte accidentale di Sophie lo getta in una profonda depressione da cui esce alla fine del decennio. Mentre la sua fama è ormai internazionale, riprende la scultura af frontando nuovi temi stimolanti quali la ricerca primordiale e l’armonia dinamica con cui com pone paesaggi stellari e scritture molecolari. Come scrisse l'amico Max Ernst: «Il linguaggio ipnotico di Arp ci riporta in un paradiso perduto, ai segreti cosmici e ci insegna a comprendere il linguaggio dell'universo». L'artista muore a Ba silea all'età di 79 anni. in alto: TORSE, 1931, marmo bianco altezza 61 cm, venduto da Sotheby's London 2017 a GBP a 3.308.750 (€ 3.912.600) a sinistra: LA FEMME ANFORE, 1929, bassorilievo in legno,125 x 104,7 cm, venduto da Sotheby's London 2014 a GBP 1.818.500 (€ 2.158.000)
La mostra personale del pittore Tatsuo Sasaki, giapponese per parte di padre e madre tede sca, nato a Berlino nel novembre 1989, l'anno della caduta del muro, si è svolta nelle sale della Dussmann KulturKaufhaus nella sua città. L'attenzione per le sue opere è stata motivata sia dal titolo "Zurück Zur Substanz", Ritorno alla sostanza, sia dal fatto che l'artista, pur essen do ancora giovane, possieda già un controllo invidiabile di una modalità di pittura informale radicalmente distante dalla storia e dalle espe rienze che interessano la sua generazione. In particolare nel recupero e riproposizione della pratica gestuale e di colori potenti e dinamici associati a una materia vibrante, quali elementi centrali nella sua ricerca di una propria espres sività. Un ritorno inaspettato all'astrazione ge stuale europea e americana degli anni '50 dopo decenni di pittura minimalista da cui era stata bandito qualsiasi intento emotivo, rapporto con la matericità del colore e la fisicità del ge sto creativo, ha fatto ipotizzare che nelle nuo ve generazioni stia avvenendo una saturazione e il distacco dalla mitizzazione della presunta purezza di un'astrazione piatta e asettica. In effetti, l'abuso della oggettività anonima come unico valore della modernità ha portato a una produzione di opere così algide, sintetiche e ripetitive, da spingere i visitatori di mostre e musei a visite sempre più rapide e disattente. Un atteggiamento particolarmente diffuso tra l'utente giovane il quale, sottoposto al bombar damento di immagini tramite film, televisione, computer, cellulare, videogiochi, eventi multi sensoriali, videoclips ecc. a cui è costantemen te sottoposto, è un super esperto di fruizione e decodificazione veloci e immediate di siste
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ZURÜCK ZUR SUBSTANZ
mi visuali, capace di passare in tempo reale a quello successivo. L'era digitale ha modificato - a nostra insaputa, nel bene o nel male - il rap porto del cervello con tutto ciò che chiamiamo immagine e di conseguenza anche con tutto ciò che definiamo arte.
23 COLORE, MATERIA, GESTO
Come reazione sia al conformismo minimalista sia alla supremazia ossessiva e omogeneizzante della realtà virtuale, Tatsuo ha indirizzato la sua ricerca accademica e personale verso un tipo di pittura più legata al corpo e a una gestualità più istintiva. Dopo aver abbandonato i pennelli è ri tornato alle origini dell'arte a all'uso delle sole mani per stendere le masse morbide di colore deposto sulla tela riscoprendo il piacere psicofisico provato da bambino quando era stato avvicinato alla pittura dai genitori. Una sorta di "action painting" liberatoria che gli consente di indirizzare le energie creative primigenie in una espressività emotiva immediata grazie alla ve locità di esecuzione e alle capacità manipolato rie favorite dall'intervento diretto, sulla e nella materia liquida e plastica. Le combinazioni delle azioni casuali dell'artista applicate al colore di stribuito sulla tela, sono ben leggibili sia nella eterogeneità materica, sia nei contrasti croma tici creati dalle continue sovrapposizioni. Poiché i tempi stanno cambiando velocemente, per i giovani artisti che ereditano un mondo in continua trasformazione che li obbliga ad af frontare nuove sfide, diventerà un bisogno psi cologico ritornare a passioni e sentimenti since ri. È probabile quindi, che si debba assistere a un ritorno a una nuova espressività artistica più soggettiva e personale e alla ricerca di emozioni più profonde che nella pittura passano attraver so il recupero di un rapporto fisico e diretto con il colore, la materia e il gesto..
«La prima vignetta fu quella nel 1974 dopo la vittoria del referendum sul divorzio, disegnai Fanfani come un tappo che saltava via da una bottiglia con un grande NO sull'etichetta» rac conta Giorgio Forattini, disegnatore, vignettista e giornalista italiano, conosciuto più semplice mente come "Forattini", che a marzo ha taglia FORATTINI to il traguardo dei 91 anni e, compatibilmente con l'età e acciacchi vari, continua a pubblicare i suoi libri con Mondadori. nonostante la sua vis polemica sia andata smussandosi stanti anche le decine di querele, anche miliardarie (in lire), a cui ha dovuto far fronte negli anni. Dopo aver iniziato su Paese Sera, giornale del PCI, Forattini aveva esordito con il botto su la Repubblica, il quotidiano di centrosinistra di retto da Eugenio Scalfari ma, dopo essere stato osannato da quell'area politica, aveva comin ciato a indirizzare la sua satira anche verso gli ex compagni subendo l'accusa di essere diven tato di destra. Dirà: «I peggiori nemici della sa tira sono i comunisti e gli islamici. Sono uguali: non tollerano chi la pensa diversamente. Se non sei dalla loro parte sei un nemico da perseguita re». Risultato? Come scrive Paolo Guzzanti, ex giornalista de la Repubblica (ora in Forza Italia), «La sua matita geniale e potente ha fatto incaz zare tutti, ma proprio tutti». Proprio tutti non è del tutto vero se «a parte Andreotti, Spado lini e Berlinguer, tutti gli altri mi hanno quere lato» e visto che i suoi datori di lavoro, Agnelli
25 STORIA DELL’ARTE e Berlusconi, ne escono sempre benino. Non puoi mordere la mano che ti paga uno stipen dio principesco se è vero che - come racconta Forattini - l'Avvocato, per fargli lasciare la Re pubblica e passare al suo giornale, la Stampa, gli offrì «un miliardo» e, scambiando lo scon certo del vignettista per esitazione, chiarì «ma all'anno, per cinque anni!». Nemmeno Indro Montanelli o Giorgio Bocca sono mai stati pa gati con cifre a nove zeri, ma un vignettista sa tirico sì! Certo Forattini doveva disegnare una tavola ogni giorno e non è facile commentare in modo intelligente, colto e spiritoso la politica nazionale e internazionale cercando di non dif famare certi personaggi piuttosto suscettibili. Perché Forattini, sempre educato, elegante e sorridente, non è mai stato politicamente cor retto e oltre a prenderli pesantemente in giro, li rappresentava in caricature provocatorie, im pertinenti, cattive e spesso offensive. Andreotti: Dracula-Belzebù, Berlinguer: un bor ghese in veste da camera, D'Alema: un ufficiale nazista, Spadolini: nudo con il pisellino, Craxi: un gerarca in camicia nera, Bossi: un mentecat to, Prodi: un curato di campagna, Ciampi: un cagnone obbediente, Renzi: una marionetta di legno, Occhetto: un burattino russo, Napolita no: Napoleone, Scalfaro: un sovrano, Veltroni: un bruco, Amato: Topolino, Fassino: uno schele tro, Berlusconi: un simpatico Paperone... La forza - ma anche il limite di Forattini - è pro prio il suo talento nel "raccontare" l'attualità con i suoi protagonisti, soggetti e fatti che però con il tempo diventano difficili da riconoscere o ricordare perché ormai lontani e scomparsi dal la scena. Ma forse è proprio questo il suo gran de merito: aver compiuto un'opera di demi tizzazione di primi attori così pieni di sé e aver svelato ai lettori che in fondo sono tutti delle povere comparse come noi.
TORSE TENANT PAR LA BRIDE UNE TÊTE DE CHEVAL,1962 a JEAN HANS ARP HANS ARP HANS ARP JEAN HANS ARP HANS
JEAN
TORSE DES PYRÉNÉES, 1959 DÉMÉTER, 1961 DELLE MUSE, 1959-2022
ANFORA
Omaggio
JEAN
27 Settembre 2022, Anno 11 - N.9 pag. 28 pag. 29 pag. 32 pag. 30 pag. 31 News dal mondo ENTITÉ AILÉE, 1963
JEAN
ARP
28 JEAN HANS ARP, DÉMÉTER, 1961, marmo bianco, pezzo unico altezza 100 cm, venduto da Christie's New York 2018 a $ 5.825.000 (€ 5.676.000)
29 JEAN HANS ARP, TORSE DES PYRÉNÉES, 1959 bronzo, altezza 102,8 cm, venduto da Sotheby's New York 2017 a $ 4.850.000 (€ 4.726.000)
30 JEAN HANS ARP, ENTITÉ AILÉE, 1963, unico, granito nero lucido, altezza 101 (con base 131) cm, venduto da Christie's New York 2019 a $ 3.855.000 (€ 3.756.400).
31 JEAN ARP, TORSE TENANT PAR LA BRIDE UNE TÊTE DE CHEVAL 1962, rilievo in legno dipinto a bordo, 79 x 60 cm, venduto da Sotheby's New York 2013 a $ 3.861.000 (€ 3.762.000)
PAOLO TOMIO: Omaggio a JEAN HANS ARP ANFORA DELLE MUSE, 1959-2022, bronzo verniciato altezza 121 cm
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