Cinecorriere 2017 n1 - Speciale Berlino

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cinema&fiction

SPECIALE

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Anno 70 - numero 1 febbraio 2017 - 2,00 €

89. ACADEMY AWARDS Tutti i film in odore di Oscar: Hacksaw Ridge, Zootropolis, Jackie SOTTO LA PORTA DI BRANDEBURGO Gli italiani ci sono: Canonero, Borghi, Guadagnino ROMA-LOS ANGELES Moonlight e Manchester by the Sea dalla Festa del cinema a Hollywood

Il sequel del cult di Danny Boyle del 1996 è uno degli eventi fuori concorso della 67. edizione della Berlinale (9-19 febbraio)

Trainspotting 2 Vent’anni dopo tappa a

Berlino



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C

ome ogni anno, febbraio è uno dei mesi più ricchi di appuntamenti per gli appassionati di cinema. Sono ben due, infatti, i grandi eventi internazionali di questo periodo. Si comincia con Berlino 67, in programma dal 9 al 19, festival che per importanza è secondo solo a Cannes e Venezia, il mese poi si chiude domenica 26 con l’attesissima Notte degli Oscar. Anche in questo 2017, Cinecorriere, che quest’anno festeggia il suo settantesimo anniversario, dedica un numero speciale a questi due eventi, con panoramiche, recensioni e focus. La prima copertina dell’anno

se l’aggiudicano i quattro ragazzacci, ormai uomini fatti, di T2 Trainspotting, sequel della pellicola di culto diretta da Danny Boyle. Il film del regista premio Oscar per The Millionaire è uno degli eventi di spicco della Bercinema&fiction

SPECIALE

Anno 70 - numero 1 febbraio 2017 - 2,00 €

01

Autorizzazione del registro n. 473 del 31 ottobre 1948

editoriale A febbraio è grande cinema

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Rivista illustrata di Cinema e Fiction fondata da Alberto Crucillà nel 1948

89. ACADEMY AWARDS Tutti i film in odore di Oscar: Hacksaw Ridge, Zootropolis, Jackie SOTTO LA PORTA DI BRANDEBURGO Gli italiani ci sono: Canonero, Borghi, Guadagnino ROMA-LOS ANGELES Moonlight e Manchester by the Sea dalla Festa del cinema a Hollywood

Il sequel del cult di Danny Boyle del 1996 è uno degli eventi della 67. edizione della Berlinale fuori concorso (9-19 febbraio)

Trainspotting 2 Vent’anni dopo tappa a

Berlino

sommario Berlinale 67 C’è il mondo in rassegna di Luigi Aversa

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Italiani a Berlino Pochi... ma buoni di L.A.

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Oscar 2017 L’edizione dei record di Luigi Aversa

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La La Land L’amore nella terra dei sogni di Irene Sofi

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Manchester by the Sea L’esistenza inquieta di Casey Affleck di Andrea Carli 11 Moonlight La sfida del cinema indipendente di I.S.

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La battaglia di Hacksaw Ridge Mel Gibson in corsa per sei statuette di Stefano Salvatori 13 Zootropolis La città aperta a tutti gli animali di A.C.

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linale, dove l’Italia, pur se assente dalla competizione ufficiale è comunque presente alla manifestazione con il regista Luca Guadagnino e il suo Chiamami con il tuo nome e con i “premiati” Milena Canonero e Alessandro Borghi. In quanto agli Oscar, vi proponiamo una selezione di titoli in odore di statuetta, alcuni dei quali, prima di raggiungere la ribalta hollywoodiana si sono messi in mostra nelle nostre rassegne. Come i capolavori Moonlight e Manchester by the Sea, visti alla Festa di Roma già a ottobre dello scorso anno. Renato Marengo


A Berlino c’è

il mondo in rassegna

L’apertura della 67. Berlinale, in programma dal 9 al 19 febbraio, è nel segno della musica con la chitarra jazz di Django Reinhardt. Grandi anteprime poi con Logan e Trainspotting 2

A

ustria, Belgio, Brasile, Cile, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Germania, Hong Kong, Ungheria, India, Irlanda, Giappone, Libano, Norvegia, Cina, Polonia, Portogallo, Romania, Senegal, Slovacchia, Corea del Sud, Spagna, Svezia, Taiwan, Regno Unito, Stati Uniti: c’è il mondo intero in concorso alla Berlinale di quest’anno. Nessun italiano, però. Qui, dove nella scorsa edizione aveva trionfato il docufilm di Gianfranco Rosi Fuocoammare, ora in corsa per l’Oscar al miglior documentario, il cinema di casa nostra è presente con un solo film, Chia-

di Luigi Aversa

mami con il tuo nome di Luca Guadagnino, nella sezione Panorama e non nel concorso principale. I veterani Gianni Amelio e Ferzan Ozpetek potevano esserci, così come i giovani Fabio Mollo e Laura Bispuri, presenti comunque al mercato. Invece non se ne è fatto niente (a pagina 7 l’articolo sugli Italiani a Berlino). La rassegna berlinese, in programma dal 9 al 19 febbraio, si è aperta con un’opera prima, Django, di Etienne Comar. Ma il titolo non inganni, non si tratta di un nuovo film sul pistolero vendicatore di Sergio Corbucci-Franco Nero, rivisitato in

In alto: Django. Qui accanto, a sinistra: Z - La città perduta. A destra: Logan

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n.1 - febbraio 2017


Sopra: The Queen of Spain (Berlinale Special). A sinistra: T2 - Trainspotting. Sotto: The Dinner. Più a sinistra: Sage femme (Midwife) e Viceroy’s House

chiave black da Quentin TarantinoJamie Foxx. Il Django del 67° Festival Internazionale del Cinema di Berlino è il leggendario Jean Reinhardt, chitarrista jazz belga di origine sinti, da tutti conosciuto con il soprannome di Django. Il film di Comar, produttore cinematografico all’esordio dietro la macchina da presa, non è però un biopic, si concentra infatti soltanto su un periodo circoscritto della vita del grande musicista, la Seconda guerra mondiale. Racconta, infatti, la sua fuga attraverso l’Europa per sfuggire alla repressione nazista. Nei panni di Reinhardt c’è Reda Kateb, attore francese di origine berbera già visto ne Il profeta, Tutto sua madre e soprattutto come protagonista dell’inedito La resistance de l’air, interessante dramma noir passato alla Festa mobile del 33° Torino Film Festival. Nel cast ci sono anche Cécile De France e la cantante folk ungherese Palya Bea. Non sono in competizione, invece, due degli eventi di spicco di questa n.1 - febbraio 2017

edizione del Festival: Logan e T2 Trainspotting. Entrambi sequel, il primo della saga Marvel degli XMen, il secondo del film cult del 1996, sono accompagnati sul red carpet della capitale tedesca da registi e interpreti. Per Logan c’è il protagonista Hugh Jackman, mentre per Trainspotting 2 c’è il regista premio Oscar Danny Boyle. Ma a proposito di star, queste sono presenti in gran numero alla Berlinale 67. Richard Gere è al seguito del film in concorso di Oren Moverman The Dinner, nuova trasposizione cinematografica de La cena, il bellissimo romanzo dell’olandese Herman Koch, dopo quella di Ivano De Matteo (I nostri ragazzi). Sienna Miller accompagna Z - La città perduta, un film di James Gray tratto dal romanzo di David Grann. Con lei ci sono anche gli altri interpreti della pellicola, Robert Pattinson e Charlie Hunnam. Ambientato nel 1925, il film racconta la storia del leggendario esploratore britannico Percy Fawcett e della sua avventura

in Amazzonia, alla ricerca di un’antica civiltà. Imbarcatosi assieme al figlio, Fawcett vuole provare che la città, da lui rinominata Z, esiste. Ma la spedizione svanisce nel nulla... Altro titolo non in competizione con un cast di volti noti è Maudie di Aisling Walsh, coproduzione canadese-irlandese in prima europea interpretata da Sally Hawkins ed Ethan Hawke. Non figura nel concorso nemmeno

Qui sopra: Maudie (Berlinale Special)

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El bar di Alex de la Iglesia, una commedia nera e demenziale come è nello stile del regista spagnolo. Pure il film di Stanley Tucci sull’artista svizzero Alberto Giacometti, Final Portrait, titolo entrato fra gli ultimi a far parte della rassegna, è fuori concorso. Così come il franco-belga Sage femme (Midwife) di Martin Provost con Catherine Frot, Catherine Deneuve, Olivier Gourmet e Mylène Demongeot. E l’anglo-indiano Viceroy’s House di Gurinder Chadha con Hugh Bonneville e Gillian Anderson. Fra i titoli in concorso, spicca The Party di Sally Potter con Cillian Murphy, Kristin Scott Thomas e un grande Timothy Spall, dove una festa in una casa privata si trasforma in un’assurda serata splatter. 6

Attesi anche i nuovi lavori della polacca Agnieszka Holland, Pokot (Spoor); del tedesco Volker Schlondorff, Return to Montauk; e del finlandese Aki Kaurismaki, Toivon tuolla puolen (The Other Side of Hope). Il resto del concorso è all’insegna della varietà, di generi e stili. Ci sono film d’animazione, Hao ji le (Have a

Nice Day) del cinese Liu Jian; documentari, Beuys del tedesco Andres Veiel; e opere prime, Wilde Maus (Wild Mouse) dell’austriaco Josef Hader. Completano il cartellone della competizione: Ana, mon amour di Calin Peter Netzer (Romania); On the Beach at Night Alone di Hong Sangsoo (Sud Corea); Colo di Teresa Villaverde (Portogallo); Fe!licité di Alain Gomis (Senegal); Helle Nachte (Bright Nights) di Thomas Arslan (Germania/Norvegia); Joaquim di Marcelo Gomes (Brasile); Mr. Long di Sabu (Giappone/Hong Kong); On Body and Soul di Ildiko! Enyedi (Ungheria); Una mujer fantastica (A Fantastic Woman) di Se!!! bastian Lelio (Cile).

In alto: El bar. A sinistra: Spoor. Sotto: The Young Karl Marx (Berlinale Special). Più a sinistra: The Other Side of Hope


Fuori dalla competizione, il cinema nostrano schiera comunque un’importante pattuglia di rappresentanti. Da Milena Canonero, Orso d’oro alla carriera, alla shooting star Alessandro Borghi, fino a Luca Guadagnino e al suo film Chiamami col tuo nome

Gli ultimi giorni di Pier Paolo Pasolini

di L.A.

Italiani a Berlino Pochi... ma buoni N

In alto e qui sopra: due scene di Chiamami col tuo nome. Sotto, da sinistra: Armie Hammer, Alessandro Borghi, Milena Canonero, Alain Gomis, Luca Guadagnino

n.1 - febbraio 2017

on presenta nessun film in concorso, ma la pattuglia italiana al 67° Festival di Berlino è comunque importante. In prima linea c’è Luca Guadagnino, uno dei registi nostrani di maggior spessore internazionale. Il suo Chiamami col tuo nome, racconto di formazione alla maniera dei grandi cineasti italiani degli anni ‘60, è proposto nella sezione Panorama, spazio che annovera le novità delle produzioni indipendenti e che corre quindi per il solo premio del pubblico. Già passato con successo al Sundance, il film è stato scritto da Guadagnino con James Ivory, che ne è anche il produttore, ed è un adattamento del romanzo omonimo di André Aciman. Racconta l’amore tra i giovani

Oliver ed Elio, interpretati rispettivamente da Armie Hammer e Timothée Chalamet. Un Orso d’oro all’Italia in realtà è già stato assegnato anche quest’anno. Parliamo di quello alla carriera per Milena Canonero, la costumista nata a Torino nel 1946, che in bacheca ha già quattro premi Oscar. Un altro italiano celebrato in questi giorni nella capitale tedesca è Alessandro Borghi, che ha appena finito di girare Fortunata, il nuovo film di Sergio Castellitto. Qui interviene in veste di Shooting Star, ovvero di giovane attore emergente, chiamato a incontrare a Berlino registi e produttori europei per future collaborazioni. Chi a Berlino ci è invece arrivato passando per Venezia è il senegalese

Alain Gomis, di cui abbiamo accennato anche nella pagine dedicate al concorso. Con Felicité, il giovane regista africano figura infatti in competizione. Il suo è uno dei quattro film che hanno partecipato ai workshop di Final Cut in Venice poi selezionati per il Festival di Berlino 2017. Infine, anche l’Alto Adige è al Festival con un film in concorso nella sezione Generation Kplus, che ospita solitamente opere legate al mondo dei ragazzi. Amelie Rennt è prodotto dalla casa di produzione italiana Helios sustainable films di Bolzano in coproduzione con la tedesca Lieblingsfilm e sostenuto da IDM - Film Commission dell'Alto Adige. È stato girato tra l’Alpe di Siusi e la Valle Aurina. !!!

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Oscar

2017

L’edizione dei record Quattordici nomination per La La Land, ventesima candidatura per Meryl Streep e 22 complessive anche per l'italiana Leone Film Group di Luigi Aversa

In apertura: Jackie. Più sotto: Liam Neeson in Silence, film candidato per la Miglior fotografia. Qui sopra: Isabelle Huppert in Elle. A destra: Meryl Streep in Florence

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R

educe dal record ai Golden Globes, dove aveva trionfato con sette premi, La La Land raddoppia con quattordici nomination agli Oscar 2017 e stabilisce un altro record: solo altri due film nella storia dell’Academy - Eva contro Eva e Titanic - avevano ottenuto quattordici candidature. L’evento cinematografico dell’anno entra così nella storia proprio alla vigilia della sua uscita nelle sale italiane, prevista per 26 gennaio, distribuito da 01 Distribution. Il film è un’esclusiva per l’Italia di Leone Film Group con Rai Cinema. E proprio Leone Film Group raggiunge un suo personale primato conquistando ventidue candidature agli Oscar. La major italiana guidata da Andrea e Raffaella Leone è in corsa all’Academy Awards 2017 con i tre film del gruppo. Questo l’elenco delle ventidue statuette che la società potrebbe conquistare il 26 febbraio al Dolby Theatre di Los Angeles: La La Land (14): Miglior Film, Miglior Regia (Damien Chazelle), Miglior Attore protagonista (Ryan Gosling), Miglior Attrice protagonista

(Emma Stone), Miglior Sceneggiatura Originale (Damien Chazelle), Miglior Fotografia, Miglior Scenografia, Migliori Costumi, Miglior Montaggio, Miglior Sonoro, Miglior Montaggio Sonoro (è la prima volta dopo ventiquattro anni che un musical è candidato in questa categoria), Miglior Colonna Sonora Originale e Miglior Canzone, per la quale il film concorre con due pezzi: Audition Fools Who Dream e City of Stars. La battaglia di Hacksaw Ridge (6): Miglior Film, Miglior Regia (Mel Gibson), Miglior Attore protagonista (Andrew Garfield), Miglior Montaggio, Miglior Montaggio sonoro, Miglior Sonoro. Il film, un’affascinante epopea ambientata nel corso della Seconda guerra mondiale e tratto da una storia vera, esce in Italia il 2 febbraio con Eagle Pictures. n.1 - febbraio 2017


Sopra: Oceania. A destra: Animali notturni. Qui sotto: Kubo e la spada magica

Deepwater – Inferno sull’oceano (2): Migliori effetti speciali e Miglior montaggio sonoro. Già uscito nelle sale nel 2016. Infine, un terzo record di questa 89esima edizione degli Academy è quello stabilito da Meryl Streep. L’attrice, già vincitrice di tre Oscar, è stata nominata per la ventesima volta in carriera, in questa occasione nella categoria Migliore attrice protagonista per la sua interpretazione nel film Florence. Quella che segue è la lista delle principali candidature: Miglior film Arrival Hacksaw Ridge La La Land Manchester by the Sea Il diritto di contare Moonlight Lion Barriere Hell or High Water Miglior attore protagonista Casey Affleck – Manchester by... Andrew Garfield – Hacksaw Ridge Ryan Gosling – La La Land Viggo Mortensen – Capt. Fantastic Denzel Washington – Barriere n.1 - febbraio 2017

Miglior attrice protagonista Isabelle Huppert – Elle Ruth Negga – Loving Natalie Portman – Jackie Emma Stone – La La Land Meryl Streep – Florence Miglior attore non protagonista Mahershala Ali – Moonlight Jeff Bridges – Hell or High Water Lucas Hedges - Manchester by... Dev Patel – Lion Michael Shannon – Animali notturni Miglior attrice non protagonista Viola Davis – Barriere Michelle Williams – Manchester by... Nicole Kidman – Lion Octavia Spencer – Il diritto di... Naomie Harris – Moonlight Miglior regia Mel Gibson – Hacksaw Ridge Denis Villeneuve – Arrival Damien Chazelle – La La Land Kenneth Lonergan – Manchester by... Barry Jenkins – Moonlight !!!

Sopra: Captain Fantastic. Più a sinistra: La mia vita da zucchina. Più sotto: Loving. Qui a sinistra: Arrival. Sotto: Hell or High Water

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Emma Stone e Ryan Gosling novelli Ginger Rogers e Fred Astaire nel film di Damien Chazelle pluricandidato agli Oscar di Irene Sofi

In alto e qua sotto: l’aspirante attrice Mia (Emma Stone) e il pianista jazz Sebastian (Ryan Gosling) in alcune scene del film

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S

La La Land

L’amore nella terra dei sogni

ette Golden Globe conquistati su altrettante candidature: La La Land ha fatto l’en plein di riconoscimenti alla serata di consegna dei premi assegnati dalla stampa estera negli Usa. E ora la commedia musicale di Damien Chazelle, forte di 14 nomination, è pronta a far pure incetta di Oscar. Del resto un film come quello confezionato dal regista di Whiplash ha tutte le carte in regola per piacere a un pubblico vastissimo. Brioso e commovente, nostalgico ed emozionante, moderno e colorato, scatena la voglia di ballare,

cantare, fischiettare e sognare. Omaggio ai classici del genere racconta la burrascosa love story tra Mia, aspirante attrice sbarcata a Los Angeles in cerca di fortuna, e Sebastian, pianista jazz costretto a suonare nei piano bar per sopravvivere. Dopo alcuni incontri casuali, fra i due sboccia l’amore. Complici e amanti, Mia e Seb s’incoraggiano reciprocamente nella realizzazione dei rispettivi sogni. Quando arrivano i primi successi, però, scoprono che le rispettive scelte potrebbero seriamente mettere a rischio il loro rapporto. !!!

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Manchester by the Sea L’esistenza inquieta e tormentata della nuova stella Casey Affleck

Candidato a sei Oscar, il film di Kenneth Lonergan è stato uno degli eventi della Festa di Roma. Racconta la storia di Lee, che in seguito alla morte del fratello è nominato tutore del nipote. Un tragico passato, però, continua a di Andrea Carli tormentarlo Qui sopra: Casey Affleck in una scena di Manchester by the Sea. Sotto, da sinistra: l’attore in altre scene del film con Kyle Chandler, Michelle Williams e ancora con Chandler

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A

lla Festa del Cinema di Roma dello scorso anno, dove era presente nella selezione ufficiale, Manchester by the Sea è stato il film che più aveva fatto colpo sul pubblico e sulla critica. Soprattutto aveva convinto e coinvolto emotivamente l’interprete principale della pellicola, Casey Affleck, sofferto, misurato e tormentato al punto di giusto. Un esempio di recitazione “in sottrazione” che non poteva passare inosservato nemmeno ai membri dell’Academy, i quali, non a caso, lo hanno nominato nella categoria del Miglior attore protagonista. Non solo Ben (Affleck), quindi, anche il fratello minore delle pre-

miata famiglia di cineasti si sta mettendo in luce, offuscando, proprio in in occasione della Festa di Roma proprio il maggiore dei due Affleck, lì presente con The Accountant. Tornanod a Manchester by the Sea, a nostro parere è il film più emozionante della passata stagione cinematografica, che meriterebbe forse anche il premio più importante. Intenso, toccante, di una drammaticità a tratti insostenibile, il film di Kenneth Lonergan ci porta nel Nord-Est degli Stati Uniti, in una cittadina di mare del Massachusetts, dove Lee Chandler, dopo la morte del fratello Joe, viene nominato tutore del nipote adolescente Patrick. La madre

del ragazzo, alcolizzata e con problemi di depressione, ha abbandonato la famiglia molti anni prima, così al mondo per Patrick c'è solo lo zio Lee, con il quale da bambino aveva un rapporto molto stretto. Quel Lee lì però non esiste più. Una tragedia del passato che lo sta consumando giorno dopo giorno lo ha spinto lontano da Manchester. Oggi Lee lavora come tuttofare in alcuni condomini alla periferia di Boston, vive in uno scantinato, non ha amici, né una donna. È solo. Completamente solo con il suo dolore. Uscire da questa condizione sembra impossibile, ma la vita un giorno forse potrebbe rico!!! minciare anche per lui.

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L’indipendente

Moonlight

sfida il mondo

Applaudito dalla critica internazionale, il film di Barry Jenkins racconta l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta di un ragazzo afroamericano nei sobborghi difficili di Miami di I.S.

Dall’alto, in senso orario: il giovane protagonista di Moonlight in varie età durante alcune scene del film. Qui sotto e in alto è con Mahershala Ali

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È

alla ricerca della propria identità sessuale il protagonista di Moonlight, il film di Barry Jenkins tra i candidati alla conquista dell’Oscar per il Miglior film dell’anno. Come Manchester by the Sea, Hell or High Water e Lion, anch’essi nominati dall’Academy Awards per il massimo riconoscimento, la pellicola è stata vista per la prima volta alla Festa del Cinema di Roma, motivo d’orgoglio e vanto per il direttore artistico della manifestazione, Antonio Monda, che pur non avendo l’esclusiva di alcuni eventi, ha avuto comunque il fiuto nell’individuarne alcuni dal sicuro spessore e successo internazionale. Moonlight era stato addirittura l’evento di apertura della selezione ufficiale della kermesse romana. La storia: crescere in un quartiere malfamato di Miami non è facile, tantomeno per un ragazzino afroa-

mericano in cerca d’amore. Un sentimento che non abita da quelle parti: la madre tossicodipendente non si cura di lui e passa le giornate a caccia di una dose, a scuola poi il nostro giovane protagonista viene tormentato quotidianamente dai bulli di ogni ordine e grado. Gli unici a dargli un minimo di attenzione sono uno spacciatore cubano con la sua ragazza e un compagno di classe. Sarà proprio quest’ultimo a regalargli uno scampolo di affettività nel corso di una magica notte al chiaro di luna. E per anni quello resterà l’unico momento d’amore nell’esistenza arida del giovanotto, il quale, crescendo, è diventato un temuto spacciatore. Sotto la scorza da duro, però, resta l’animo gentile di un tempo, che molti anni dopo riemerge quando il nostro ritrova il vecchio amico d’infanzia e forse anche il suo vero se stesso. !!!

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013_Hacksaw Ridge_Cinecorriere Red 04/04/17 12:58 Pagina 13

Hacksaw Ridge

Il film di Mel Gibson in corsa per sei Oscar Le candidature dell’Academy hanno premiato la pellicola distribuita da Eagle Pictures in collaborazione con Leone Film Group. Nomination anche per la miglior regia di Stefano Salvatori Qui sopra: Teresa Palmer e Andrew Garfield in una scena de La battaglia di Hacksaw Ridge. Più a destra: ancora Andrew Garfield. Sotto: l’attore in altre scene del film

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M

el Gibson, alla regia del suo nuovo film La battaglia di Hacksaw Ridge, nelle sale dal 2 febbraio distribuito da Eagle Pictures in collaborazione con Leone Film Group, convince l’Academy che lo premia con sei nomination ai prossimi Oscar 2017, inclusa quella come Miglior Regia che, l’attore e regista, ottiene dopo quattordici anni di assenza dietro la macchina da presa. Il due volte premio Oscar (Miglior film e Miglior regia nel 1996 con Braveheart - Cuore impavido) è tornato quindi all’opera ponendo sotto i riflettori un episodio storico sconosciuto ai più, quello dell’obiet-

tore di coscienza dell’esercito statunitense Desmond T. Doss. Senza usare armi né altri strumenti di offesa, Doss durante la Seconda guerra mondiale riuscì comunque a salvare la vita a decine di commilitoni e per questo fu insignito della Medaglia d’oro al valore dal presidente americano Harry S. Truman. Da solo, contando esclusivamente sulle proprie forze riuscì a trarre in salvo più di settantacinque compagni durante la furiosa battaglia di Okinawa, uno degli scontri più sanguinosi dell’intero conflitto mondiale. «Quando ho sentito la storia di Desmond Doss, il primo obiettore di

coscienza a ricevere la Medaglia d’Onore degli Stati Uniti, sono rimasto stupito dalla portata del suo sacrificio. Era un uomo che, nel modo più puro, disinteressato, e quasi inconsapevole, aveva più volte rischiato la propria vita per salvare la vita dei suoi fratelli. Desmond era un uomo del tutto ordinario che ha fatto cose straordinarie», ha dicharato Mel Gibson. Che ha aggiunto: «Andrew Garfield ha veramente incarnato il personaggio e ha catturato l’essenza di Doss. È stato un privilegio e un onore aver potuto raccontare que!!! sta storia».

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Il cinquantacinquesimo Classico Disney è una commedia con una trama thriller nella quale non mancano riferimenti alla tolleranza e alla solidarietà. Candidato all’Oscar come Miglior film d’animazione

Zootropolis La città aperta

di A.C.

a tutti gli animali del mondo C In alto: panoramica della città. Più sotto: la coniglietta Judy, anche nell’immagine qui a destra con la volpe Nick. Qui sotto: la folla di Zootropolis

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ome può una tenera coniglietta di campagna sopravvivere in una megalopoli popolata di animali di tutti i tipi, molto più grandi di lei e soprattutto feroci? Ce lo mostra Zootropolis, il cinquantacinquesimo Classico Disney, nelle sale a quasi ottant’anni da Biancaneve e i sette nani, primo lungometraggio d’animazione prodotto nel 1937. Nella grande città degli animali, prede e predatori vivono insieme, in pace e armonia, ognuno nei grandi spazi che ricreano i propri habitat naturali. La coniglietta protagonista della storia si chiama Judy ed è un tipetto di carattere. Il suo sogno di sempre è quello di entrare nel corpo di polizia della vicina Zootropolis. E con la sua grinta e determinazione ci riesce. Ma la giovane agente, fresca di Accademia, si scontra subito con la dura realtà. Non è facile infatti essere un piccolo animale in un corpo di polizia composto di giganteschi ippopotami, bufali e rinoceronti. Nella grande metropoli quindi le cose non saranno facili per lei. Anche perché Judy entra in polizia proprio mentre

in città si stanno verificando delle misteriose sparizioni. La tanto sbandierata armonia sta vacillando pericolosamente. Qualcuno sta facendo in modo che ogni animale rientri in possesso della sua vera natura: i predatori stanno tornano a essere predatori e di conseguenza le prede ricominciano a essere tali. Per Judy quello che dovrebbe essere un problema si trasforma invece in un’occasione. Chiede al suo capo di liberarla dal compito di multare le auto in sosta vietata e di darle altresì la possibilità di partecipare all’indagine. Anzi di condurla proprio lei, visto che grazie all’incontro casuale con Nick Wilde, una volpe disonesta ma dal grande cuore, è riuscita a in-

dividuare una pista. Con l’aiuto del suo nuovo amico, che conosce Zootropolis come le proprie tasche, Judy inizia a indagare sul caso e ben presto scopre che in questo sono coinvolte le più alte sfere della città. Il suo sogno di bambina finalmente comincia ad avverarsi... Il film diretto da Byron Howard e Rich Moore, con la collaborazione di Jared Bush, come Robin Hood, Bambi, Il re leone, Dinosauri e Chicken Little, è il sesto Classico in cui compaiono solo animali e nessun essere umano. Ma è un dettaglio, perché suspense e risate sono le stesse di un thriller o una commedia con attori in carne e ossa. E non manca pure un messaggio di tolleranza. !!! n.1 - febbraio 2017




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