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CINECORRIERE - ISSN 1827-195 00002
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Anno 62 n. 3/4 giugno-luglio 2010 2,00 â‚Ź
cinema & fiction
Rivista illustrata di Cinema e Fiction fondata e diretta da Alberto Crucillà dal 1948 Autorizzazione del registro n. 473 del 31 ottobre 1948 Direttore Responsabile Fabrizio CERQUA f.cerqua@cinecorriere.it
editoriale I
l mondo dello spettacolo e della cultura contesta, anche in modo violento, il taglio ai finanziamenti da parte dello Stato. In parte ha ragione, in parte ha torto. Ha ragione perché in tutto il mondo la cultura viene sovvenzionata dallo Stato anche con percentuali superiori a quelle stanziate dal nostro Paese. Ha ragione perché è giusto che i nuovi talenti possano mettere in mostra le loro qualità e abbiano un riconoscimento tangibile che altrimenti non troverebbero nell’industria e nell’iniziativa privata. Ha ragione perché sia il mondo della lirica, sia l’industria cinematografica necessitano di ingenti capitali per poter confezionare un’opera o un film di qualità senza sapere se gli investimenti verranno recuperati. E, siamo sinceri, in giro non si vedono molti mecenati pronti a mettere le mani in tasca per sovvenzionare un progetto che nasce con il punto interrogativo e non solo per colpa della crisi. I mecena-
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sommario
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ti esistono solo nella fantasia di alcuni scrittori e nel mondo delle favole. Hanno torto perché i soldi dei cittadini sono usati per sovvenzionare solo alcuni settori della cultura, mentre altri debbono rischiare in proprio. E’ il caso degli editori di libri o dei produttori discografici ai quali lo stato non riconosce nulla. E, non ditemi, che un libro o un disco non abbiano pari dignità di un film e di un opera lirica. Hanno torto perché alcune volte i nostri soldi sono buttati al vento. Basta leggere gli sprechi e i privilegi di alcuni Enti lirici o l’incasso di alcuni film che hanno goduto del finanziamento statale. Il primato va ad un film che ha avuto più di un milione di euro e ne ha incassato al botteghino solo trecentottanta. Hanno torto perché non è il momento solo di chiedere ma di capire che la cinghia dobbiamo stringerla tutti compreso il mondo culturale. Come uscirne? Ognuno faccia la sua parte, riconosca i propri errori. I finanziamenti vengano elargiti solo a chi abbia qualcosa da dire o da dare e, soprattutto la politica faccia un passo indietro e la finisca di dare prebende ai propri “clienti”.
Focus Roma Fiction Fest
Il film del mese
Pivetti madrina, Garcia superstar
L’apprendista stregone torna al cinema
di Marcella Peruggini
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di Simon Pietro Giudice
Eventi
Festival
Giffoni 40 anni
Le vie del cinema
di Daria Ciotti
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Una vita per il cinema di Daria Ronzolani
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Videoteche in ginocchio 14
I film che vedremo
di Flavio Della Rocca
Per valorizzare l’identità europea di F.D.R.
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TelefilmCult
Giochi, orchi e stregoni di D.C.
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Eventi
L’intervista di Flavio Della Rocca
In videoteca
Blu-ray Disc e Dvd La prima cosa bella
Premi
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The Series finale di Luca Marengo
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Quarta edizione per il festival diretto da Steve della Casa. Antony Root a capo dell’Industry
Pivetti madrina, Garcia super star di Marcella Peruggini iunto alla IV edizione, il RomaFictionFest 2010, organizzato dalla Fondazione Roberto Rossellini per l’Audiovisivo, promosso dalla Regione Lazio, Associazione Produttori Televisivi (APT) con il contributo della Camera di Commercio di Roma, si svolge dal 5 al 10 luglio all’Auditorium Conciliazione e al Multisala Adriano. Anche quest’anno la direzione è di Steve Della Casa, affiancato dal vicedirettore e responsabile della programmazione Fabrizio Accatino, mentre il settore Industry è affidato al neo direttore Antony Root. Madrina della manifestazione: la gettonatissima attrice tv Veronica Pivetti (Commesse, Il maresciallo Rocca, Provaci ancora prof) e tra le guest star Andy Garcia, protagonista di una Masterclass, che ritirerà l’Artistic Excellence Award. «La selezione che proponiamo per la IV edizione è certamente la più varia e forse la più omogenea in un festival giovane e popolare, e proprio per questo motivo in continuo progress - dichiara
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Angeli e Diamanti
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Della Casa - La scelta di ridurre il numero di lavori in programma e di diminuire di conseguenza i premi proposti, ha dato adito ad un palinsesto che presenta davvero il meglio (e solo il meglio) della fiction internazionale. L’accordo e la collaborazione di produttori
e broadcaster italiani e stranieri ci ha reso possibile scandagliare a fondo la produzione mondiale, per rendere il RomaFictionFest un avvenimento davvero unico e irripetibile. La presenza di molti talenti e di moltissimi professionisti renderà il nostro festival un punto d’incontro imperdibile sia per chi lavora professionalmente nella fiction, sia per il pubblico che ama essere informato e conoscere di persona le persone che rendono possibile ogni anno la realizzazione dello spettacolo più popolare del mondo: la fiction televisiva». Ad aprire la manifestazione l’anteprima mondiale di uno dei titoli più attesi della nuova stagione televisiva americana, il nuovo “procedural drama” 3-4 giu.lug. 2010
prodotto da ABC Studios Body Of Proof, diretto da Nelson McCormick e scritto da Christopher Murphey. Protagonista della serie il neurochirurgo Megan Hunt (Dana Delany), che dopo un grave e tragico incidente stradale decide di mettersi al servizio della giustizia e lavorare come medico legale a Philadelphia. Un’anteprima internazionale a cui faranno seguito molti altri prodotti e tra quelli targati Made in Italy Il Sorteggio, film per la Tv di Giacomo Campiotti, Le Ragazze Dello Swing di Maurizio Zaccaro, Il Peccato e la Vergogna, film per la Tv diretto da Luigi Parisi e Alessio Interri. Gli altri titoli sono legati a fili tematici quali la musica, la famiglia, il racconto della realtà. 3-4 giu.lug. 2010
Le fiction In prima mondiale viene presentato l’atteso Lennon: Naked, il biopic sulla vita pubblica e privata di John Lennon. Il musicista è raccontato attraverso il volto di Christopher Eccleston, premiato al RomaFictionFest 2007 come Miglior Attore Protagonista per Perfect Parents, a Roma in occasione della proiezione. A un anno dall’improvvisa scomparsa della grande popstar di fama internazionale, viene proiettato My Friend Michael Jackson. Uri’s Story di Uri Gellar; Worried About The Boy, invece, percorre i primi anni della carriera di Boy George; e in anteprima assoluta per l’Italia Stones in Exile, prodotto da Mick Jagger, Keith Richards e Charlie Watts e presentato all’ultimo Festival di Cannes. E ancora: le sonorità dei Coldplay protagonisti di Viva Coldplay, racconto del tour in Giappone della band nel 2009, anno della consacrazione con i tre Grammy Award; Glee, la serie rivelazione del 2010 ideata da Ryan Murphy, vincitrice del Golden Globe come Miglior Serie; Mariottide, l’esilarante cantante neomelodico napoletano, nuovo personaggio creato dalla fantasia di Maccio Capatonda e la sua “banda”.
Per narrare la famiglia si parte da Lulu & Leon, serie Tv danese scritta da Jens su una famiglia “criminale”, per proseguire con l’italiana Tutti Pazzi Per Amore 2 e la romantic comedy Due Mamme di Troppo, che racconta in cento minuti il cliché della rivalità tra consuocere (Angela Finocchiaro e Lunetta Savino, recentemente premiata con il Nastro D’Argento quale Migliore Attrice non protagonista, in coppia con Elena Sofia Ricci, per Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek). Altro tema centrale della IV edizione è il racconto della realtà: da MO di Phlilip Martin, il Tv movie che vede Julie Walters nei panni di Mo Mowlam, Segretario di Stato per l’Irlanda del Nord, nominata da Tony Blair, divisa tra l’impegno politico e la lotta contro il cancro, a Temple Grandin (ispirato ai libri di Emergence, di Temple Grandin e Margaret Scariano e Thinking in Pictures di Temple Grandin), serial incentrato sulla vita della celebre scienziata autistica e interpretato da Claire Danes. J.F.K.: The Three Shots That Changed America, invece, racconta le ultime 48 ore di vita del presidente americano mentre You Don’t Know Jack, basato sulla vita di Jack
Da sinistra. Agata e Ulisse; Body of Proof; Romanzo criminale; i direttori di RFF Michele Misuraca, Steve della Casa, Antony Root, Francesco Gesualdi
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Dall’alto. The Prisoner; United states of Tara; Fratelli Detective; Treme, Human Target
Kevorkian, narra del famigerato “dottor morte”, che ha praticato negli anni ’90 il primo suicidio assistito e l’eutanasia su oltre 130 pazienti terminali. Le Jeu De La Mort (The Game Of Death) è un altro titolo forte, uno sconvolgente documentario che racconta l’estrema frontiera dei reality: un sadico conduttore fa infliggere scosse elettriche ai partecipanti, che per tenere fede al “gioco” si sottopongono alla tortura. Dall’Australia arriva A Model Daughter: The Killing Of Caroline Byrne di Tony Tilse sull’apparente suicidio nel 1995 della giovane modella australiana Caroline Byrne, caso concluso quasi 10 anni dopo con la condanna per omicidio del fidanzato. Per la prima volta partecipa al RFF l’Estonia con Klass: Elu Pärast (The Class: Life Atfer) di Gerda Kodermets, Andres Arro, Mart Saar, una storia ispirata al tragico massacro nella Columbine High School. Uno spaccato della storia recente italiana fa da sfondo alla seconda stagione di Romanzo Criminale: nei nuovi episodi la vendetta per il leader della banda criminale e la definitiva caduta dei “re di Roma”. Nell’edizione 2010 del RFF ancora una novità con l’inedito episodio Roulette Russa della serie Rex - Stagione 7, e anche un particolare orange carpet, che prende il nome di “dog carpet” dai protagonisti della passerella. Ad aprire la “sfilata” Henry, il cane poliziotto che interpreta Rex. I Premi Tredici titoli si contendono il Gran Premio della Fiction Italiana 2009-2010 di Tv Sorrisi e Canzoni e il Premio L.A.R.A. - Romafictionfest assegnato al miglior interprete maschile e femminile. Sono previsti altri riconoscimenti tra i quali il Premio Speciale RomaFictionFest per l’impegno produttivo, che viene assegnato a Claudia Mori, presente al festival sin dalla sua prima edizione con i prodotti della Ciao Ragazzi. Un parti-
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colare riconoscimento viene assegnato, a partire da quest’anno, ad una casa di produzione internazionale. Il primo RomaFictionFest Award for Industry Excellence va ad ABC Studios per i seguitissimi Lost, Desperate Housewives, Alias, Grey’s Anatomy. A ritirare il premio Barry Jossen, Executive Vice President Studio Creative and Production di ABC Entertainment Group. Novità per la II Industry Week Antony Root è il nuovo direttore dell’Industry Week che, in stretta collaborazione con APT, ha lavorato alla costruzione di un evento di quattro giorni (dal 5 all’8 luglio), per allargare le prospettive internazionali dei produttori locali e allo stesso tempo per offrire opportunità commerciali sia per la vendita di produzioni già realizzate, sia per la prevendita e la coproduzione di prodotti da realizzare. L’Industry Week ospita nuovamente il RomaTvScreenings (5-6 luglio) - importante vetrina per mostrare agli executive di acquisizioni e programmazioni dei principali canali internazionali i prodotti migliori della fiction italiana - ed il RomaTvPitching (7-8 luglio), che offre una visione in anteprima dei progetti in via di sviluppo. Quest’anno introduce vari incontri internazionali con esperti del settore, chiamati Doing Business With... Sono incontri che danno la possibilità agli executive di condividere informazioni sui mercati dei loro Paesi d’origine, e illustrare gli interessi e le strategie per eventuali acquisizioni e coproduzioni. Ecco i numeri dell’edizione 2010: 100 ospiti internazionali, provenienti da più di 40 Paesi, 40 responsabili di acquisizioni e più di 30 responsabili di palinsesto dai brodcaster chiave di tutto il mondo, insieme a più di 20 potenziali partner per coproduzioni internazionali, che avranno la possibilità di interagire con i produttori ed i broadcaster italiani. Sei panels, mini convegni, per i produttori italiani - tra cui Come fare un pitch internazionale gestito dal Direttore del RomaTvPitching, Pat Ferns - incentrati sulle opportunità commerciali per i produttori italiani in aree specifiche tra cui Francia, Regno Unito, nnn Asia e Stati Uniti. 3-4 giu.lug. 2010
Being Human:
L’umano soprannaturale RFF e S.A.C.T insieme per incentivare la creatività L’incontro con lo show-runner Whithouse rientra nell’iziativa Created By - La Tv delle idee, la Tv degli scrittori voluta anche quest’anno dal Roma Fiction Fest e gli Scrittori Associati di Cinema e Televisione italiani per mettere a confronto autori televisivi in ambito internazionale e stimolare processi creativi diversi. I creator (come vengono definiti gli sceneggiatori nei Paesi anglosassoni) possono trasformarsi in una figura più evoluta, vicina a quella del direttore creativo della serie, che dopo aver ideato la storia, supervisiona gli script dei collaboratori, sino ad incarnare la figura del produttore esecutivo. Come è successo a Whithouse.
n attesa dell’apertura del Roma Fiction Fest 2010, nella capitale italiana è giunto l’autore inglese Toby Whithouse (Doctor Who e Torchwood), show-runner (capo degli sceneggiatore e produttore esecutivo) di Being Human, una serie Tv trasmessa da un paio d’anni da BBC3, e diventata rapidamente un vero e proprio cult nel Regno Unito (da noi ha debuttato a fine marzo in esclusiva per il canale digitale Steel e in replica a partire dall’8 agosto) che nel 2009 gli è valso il Writer’s Guild Award, il premio per la Migliore Serie Televisiva britannica dell’anno. Difficile da definire il genere di appartenenza della serie nata dalla libera creatività di Whithouse, perché Being Human attraversa un po’ tutti i generi. Viene definito un fantasy e horror con risvolti comici e drammatici: la drammaticità crea la tensione narrativa, che viene smussata dall’utilizzo dell’humour inglese. Whithouse sostiene che la scelta di avere in uno stesso prodotto una molteplicità di generi rispecchi la realtà: «La vita esiste in una miriade di generi e toni, subiamo ed accettiamo molti cambiamenti repentini senza battere ciglio e rappresentare la vita il più realisticamente possibile è una responsabilità di qualsiasi autore». La storia narra di tre ragazzi molto particolari: Mitchell è un affascinante vampiro,
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George un timido intellettuale che, occasionalmente, si trasforma in lupo mannaro, ed Annie è una avvenente fantasma. I tre condividono un appartamento a Bristol e lavorano in ospedale, per mantenere vivo il loro rapporto con l’umanità. Il punto di forza di questa serie è, infatti, il curioso parallelo tra il soprannaturale ed il normale, ed è interessante seguire il percorso interiore dei protagonisti che si aggrappano fortemente alla propria umanità residua. Whithouse racconta che il progetto era inizialmente partito in tutt’altra direzione: «Dovevo scrivere la storia commissionata dalla BBC di tre studenti universitari che diventano coinquilini, ma era tutto molto noioso e stantio. Ho deciso di dare alla storia una svolta soprannaturale, e considerando il plot risibile e poco credibile ho voluto dargli il taglio di una sit-com. Erano venute fuori molte storie, ma per arrivare al vero nucleo della serie ho dovuto riscrivere tutto pensando di realizzare un film low budget». Lo scrittore inglese si dice entusiasta della sua creatura: «Ho lasciato che la mia creatività lavorasse libera da inibizioni e condizionamenti», e innanzitutto considera BBC3 (il canale sul quale Being Human viene trasmesso) idoneo siccome non schiavo dei giudizi trancianti che negli altri network, come i “fratelli maggiori” BBC1 e BBC2, scaturiscono dai dati d’ascolto. Per questo motivo c’è un basso livello di interferenza dei direttori di rete sulla serie e
ciò garantisce all’equipe degli scrittori una libertà quasi assoluta. Anche il budget non elevato messo a disposizione dal canale per la realizzazione delle puntate stimola molto la creatività, “costringendo” gli scrittori ad inventarsi soluzioni originali e funzionali, che richiedono un relativo investimento finanziario. «Ecco perché - spiega Whithouse - la Morte viene raffigurata da una porta con tutto quello che vi si può nascondere dietro. Il non poter lavorare con la CGI (Computer Generated Imagery), inoltre, non è stato limitante perché, per esempio, per le trasformazioni del lupo mannaro, abbiamo realizzato tutto con i reparti dell’animatronic e del prostethic e con grande soddisfazione. Credo che il risultato finale sia molto più vicino alla veridicità». Il pubblico è prevalentemente composto dall’ambita fascia 18-25 anni. L’impatto dei fan è stato fondamentale per la realizzazione della prima serie di Being Human che, ricorda il regista, «era partita come semplice puntata pilota. Visto il successo riscosso e l’insistenza manifestata dal pubblico, si è poi tramutata in una stagione completa, ed ora siamo arrivati già al terzo anno. Mi piacerebbe immaginare qualcosa che possa andare avanti all’infinito ma, non avendo soldi a sufficienza, è difficile programmare...». In definitiva, qual è il segreto del successo di Whithouse? «Bisogna fare finta di essere un vero e proprio fallimento - risponde simpaticamente il regista - Appena ho capito che lo show non si sarebbe fatto, ho iniziato a scrivere ciò che più mi piaceva e in modo disinibito e libero, per non compromettere la mia voce. E ora sono qui!». nnn
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Eventi
Giffoni 40 anni I festeggiamenti si preannunciano epocali F
o
di Daria Ciotti
esteggiare 40 anni non capita tutti i giorni. Per questo le celebrazioni di un compleanno così importante devono, e sottolineiamo devono, essere memorabili, rimanere impresse nella mente non solo di chi li compie ma anche di tutti coloro che partecipano alla festa. E’ per questo motivo che il Giffoni Film Festival, ribattezzato Giffoni Experience a partire dall’anno scorso, ha
deciso di regalare a tutti i suoi ospiti, giurati e partecipanti, un’edizione senza precedenti, della quale si parlerà a lungo, negli anni a venire, e per la quale la preparazione è iniziata molto prima di quanto si possa pensare.
Anteprime mondiali e stelle di Hollywood al Festival per ragazzi più famoso del mondo
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«Questa edizione si appresta ad essere la più formidabile di sempre, con un parterre di ospiti mai visto prima, grandi anteprime, artisti e protagonisti del mondo della cultura italiana ed internazionale». A esporsi in prima persona è sempre lui, Claudio Gubitosi, storico ideatore della manifestazione e direttore artistico di un festival che negli anni è cresciuto tanto da riuscire a far diventare una piccola cittadina dell’entroterra campano, Giffoni Valle Piana, una sorta di “ombelico del mondo” cinematografico per ragazzi (e adulti). Una crescita esponenziale sia in termini di attività che geografiche: dai primi incontri nella Sala Truffaut, che si trova nel centro di Giffoni, alla creazione di una vera e propria “cittadella del cinema” allestita con la minima cura dei dettagli, fino ad arrivare alla nascita di un’idea, e alla sua prossima realizzazione, grandiosa. Si tratta della Giffoni Multimedia Valley, forse il progetto più ambizioso di Claudio Gubitosi, i cui lavori inizieranno proprio in estate per terminare, questo il traguardo, entro il 2013. L’appuntamento è fissato per il 18 luglio: fino alla fine del mese, i migliaia di ragazzi che faranno parte delle giurie del Giffoni Experience torneranno ad incontrarsi ed a partecipare ad incontri, proiezioni, master class e attività di vario genere, fino ad arrivare alla conclusione dei lavori, e del divertimento, il 31 luglio. Il tema e filo conduttore di questa edizione di Giffoni Experience, come già avevamo anticipato nello scorso numero della nostra rivista, sarà l’Amore. Declinato in tutte le sue accezioni, questo sentimento sarà il punto cardine intorno al quale ruoteranno tutte le discussioni, gli incontri e le proiezioni dedicati ai ragazzi delle giurie.
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Gli ospiti L’ambizione all’eccellenza di Giffoni Experience ha portato all’organizzazione di un’edizione, questa quarantesima, dove a spiccare sono come al solito gli ospiti internazionali. Una di loro, un “passaggio radente” lo aveva fatto a Giffoni lo scorso anno, anche se solo sullo schermo della sala cinematografica. Si tratta di Susan Sarandon, protagonista con Pierce Brosnan del drammatico The Greatest, di Shana Feste, passato in concorso a Giffoni lo scorso anno. L’attrice, Premio Oscar per Dead Man Walking (diretto da suo marito Tim Robbins), ha accettato di buon grado l’invito rivoltole dal direttore Gubitosi a partecipare a questa edizione straordinaria di Giffoni Experience. E non solamente perché ad accoglierla sarà «un pubblico speciale come quello dei giovanissimi», ma anche perché è alla ricerca delle sue origini italiane. La nonna infatti, scomparsa quando sua madre aveva solamente pochi anni, proveniva dal nostro Paese, e per avere informazioni dettagliate sulla sua progenitrice la Sarandon si è addirittura rivolta allo show di Lisa Kudrow, la Phoebe di Friends, Who Do You Think You Are?. Arrivano da Hollywood anche altri due prestigiosi ospiti attesi a Giffoni: Samuel L. Jackson ed Elijah Wood. Jackson, indimenticabile protagonista di Pulp Fiction (per cui è stato candidato all’Oscar), e recentemente apparso nei due film dedicati a Iron Man, ha recentemente dichiarato alla stampa di aver firmato un contratto con la Marvel per vestire i panni di Nick Fury in almeno altre nove pellicole. Il giovane Elijah Wood, protagonista della trilogia dedicata a Il Signore degli Anelli dove vestiva i panni dello hobbit Frodo Baggins, scenderà a Giffoni per presenziare alla Maratona degli Anelli: una visione no-stop dei tre episodi, arricchiti di video inediti e dietro le quinte, della saga diretta da Peter Jackson. 3-4 giu.lug. 2010
Ma a Giffoni ci sarà spazio, come sempre, anche per il cinema italiano e per i suoi protagonisti. Protagoniste, per l’esattezza. Alla cittadella del cinema arriverà infatti un tris di regine composto da Ambra Angiolini (protagonista di Immaturi con Raoul Bova, Luca e Paolo de Le Iene e Ricky Memphis), Isabella Ragonese (reduce dal successo a Cannes de La nostra vita, con Elio Germano), e Claudia Pandolfi (la storica Giulia Corsi di Distretto di Polizia). E dopo l’esperienza fortunata del 2009, tornano a grande richiesta le Master Class. Che quest’anno avranno un taglio diverso: a parlare di cinema saranno i grandi registi del nostro panorama artistico. Già confermate, le presenze di Pupi Avati e Alessandro D’Alatri. Le anteprime Come da tradizione ormai consolidata, durante il Giffoni Experience è possibile assistere alle anteprime mondiali di alcuni dei più bei capolavori recenti della cinematografia planetaria. La più attesa è forse Sansone, la commedia targata 20th Century Fox, che sarà nelle sale il 20 agosto, diretta da Tom Dey e interpretata da Owen Wilson. A prestare la voce al simpatico cagnolone, un danese mastodontico goffo e combinaguai, sarà Pupo. La Walt Disney Italia porta in terra giffonese L’Apprendista Stregone, rivisitazione in chiave moderna dell’episodio di Fantasia di cui era protagonista Topolino. Diretto da John Turtleltaub, il film è interpretato da Nicolas Cage, Alfred Molina e Monica Bellucci, e sarà in tutte le sale italiane il 25 agosto. Si rinnova l’appuntamento con Shrek, che torna al Giffoni Experience con l’ultimo capitolo delle sue avventure, Shrek e Vissero Felici e Contenti, insieme alle Winx, di cui sarà possibile assistere ai primi 10’ di Winx Club 3D - Magica Avventura.
I film Suddivisi in sei sezioni, a seconda delle fasce d’età dei giurati, saranno circa 160 i titoli, tra corti e lungometraggi, a partecipare al concorso di Giffoni Experience. Tra i titoli selezionati, i primi arrivati e confermati sono The Indian (Olanda, 2009), di Ineke Houtman, Rafiki (Norvegia, 2009), di Christian Lo, The Perfect Game (Usa, 2009), di William Dear, il norvegese East and Angels, di Lars Berg, oltre a Oscar and the Lady Pink, una coproduzione fra Francia, Belgio e Canada diretta da Eric-Emmanuel Schnnn mitt.
Premi
Una vita per di Daria Ronzolani
il cinema
A Roma molti volti noti del cinema italiano hanno sfilato sul tappeto rosso di Spazio Novecento, per celebrare i colleghi di set. Tra gli altri, Monicelli, Virzì, Ramazzotti, Neri, Ghini e i fratelli Vanzina Il regista Giovanni Veronesi e l’attrice Valeria Solarino al photocall In basso. L’attrice Simona Cavallari premia Luciana Soli
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entre attorno fiorivano vari premi di cinema, i Nastri d’Argento votati dai giornalisti cinematografici, i David di Donatello votati dagli addetti ai lavori e da esponenti della società, ci si era resi conto che erano sempre e solo destinati ai tanti che firmavano i film, imprenditori, autori, tecnici e ai tanti che, come interpreti, vi esponevano anche i loro volti, ignorando però proprio quelli che i film li costruivano con le loro mani e con il lavoro, importante sempre, spesso ignorato. Ecco così, tutte per loro, le Medaglie d’Oro, vere e proprie decorazioni sul campo». Questo è stato l’affettuoso messaggio di Gianluigi Rondi, il decano dei giornalisti cinematografici italiani e Presidente della giuria del Premio Medaglie d’Oro - Una vita per il Cinema, letto dalla Supervisor della manifestazione, Elettra Ferraù, davanti alla prestigiosa platea di 350 operatori del settore che si sono ritrovati a Roma, lo scorso 9 giugno, allo Spazio Novecento, per rendere omaggio alle maestranze del cinema italiano. Tutto ciò è stato reso possibile grazie allo straordinario impegno dell’Associazione Una Vita per il Cinema e da Aps Advertising di Paolo e Alessio Collalunga, e il Centro Studi di Cultura, Promozione e Diffusione del Cinema e all’Annuario del Cinema Italiano & Audiovisivi di Elettra Ferraù, ed Emanuele e Alessandro Masini, rispettivamente figlia e nipoti di Alessandro, ideatore del riconoscimento. Così i protagonisti del cinema italiano sono accorsi alla premiazione per cele-
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brare i colleghi meno famosi dei tanti set girati, come sarte, tecnici audio e video, truccatori, aiuto registi, con cui condividono per settimane, tra un ciak e l'altro, gioie e fatiche di questo lavoro. Moltissimi i volti noti che hanno sfilato sul tappeto rosso: da Micaela Ramazzotti e Paolo Virzì a Dario Argento, Simona Cavallari, Liliana Cavani, Paolo Conticini, Giada Desideri, Giuliano Gemma, Massimo Ghini, Marco Tullio Giordana, Vanessa Gravina, Carlo Lizzani, Mario Monicelli, Francesca Neri, Stefano Reali, Marco Risi, Rita Rusic, Monica Scattini, Valeria Solarino, Enrico e Carlo Vanzina, Giovanni Veronesi, Luca Ward, Tania Zamparo e tanti altri... Oltre agli ospiti illustri, da segnalare che era presente alla serata anche Fabio Armeni, Vice-Presidente della Regione Lazio con delega all’Assessorato alle Politiche del Territorio e dell’Urbanistica. Sul palco dello Spazio Novecento sono salite così innanzitutto le maestranze del cinema, a cui sono state consegnate le Medaglie d’Oro dai “big” intervenuti all’evento, con la supervisione di Margherita Ferrandino e Franco Mariotti, che hanno presentato la serata. Premi agli impiegati: Manuela Pineschi, premiata da Carlo Brancaleoni di Rai Cinema. Roberto Morville dalla coppia Luca Ward-Giada Desideri. Fabrizio Foti da Rossella Gardini e da Alessandra Pecci della Compagnia Blu Panorama. Premi ai tecnici di sviluppo e stampa: Roberto Moroni e Maria Cristina Strauss, consegnati rispetti3-4 giu.lug. 2010
vamente da Paolo Virzì e dal Direttore di Rai Cinema, Paolo Del Brocco. Il rumorista Luciano Anzellotti, premiato da Marco Tullio Giordana, quest'ultimo premiatore anche del capo elettricista, Renato Sardini. L’operatore alla macchina Giuseppe Berardini premiato da Marco Risi. Per i mezzi tecnici, Sergio Marra premiato da Dario Argento. Medaglia al parrucchiere Ferdinando Merolla, consegnata da Francesca Neri; per il trucco Giancarlo Del Brocco da Barbara Livi; per le sarte, Maria Spigarelli da Sebastiano Somma; per i costumi Elisabetta Montaldo omaggiata da Silvia D’Amico Bendicò. Per le scenografie, il pittore Mario Colliva è stato ringraziato con un messaggio video inviato da Alassandro D’Alatri e premiato sul palco da Carlo Lizzani. Il capogruppo comparse Silvano Spoletini è stato premiato dal maestro Monicelli; per gli agenti, Luciana Soli ha ricevuto la medaglia da Simona Cavallari; per l’aiuto regia, premiati dalla coppia Micaela Ramazzotti e Paolo Virzì un gruppo di giovanissimi: Elisabetta Boni, Dario Ceruti e Lorenzo Grasso. Durante lo svolgimento della premiazione, anche i big del grande schermo sono stati premiati con la Vittoria di Samotracia. L’attore Massimo Ghini è stato omaggiato dalla regista Liliana Cavani; il regista Giovanni Veronesi ha premiato una splendida Francesca Neri; Enrico e Carlo Vanzina hanno ricevuto la preziosa statuetta dalle mani di Daniela Carosio, Direttore Centrale della Comunicazione di Ferrovie dello Stato; premiato anche il produttore Massimo Ferrero, dall’attrice Monica Scattini; Carlo Berneschi, presidente dell’Anem, ha ricevuto la statuetta dalla bella attrice Valeria Solarino; Maurizia Graziosi è stata premiata da Giuliano Gemma; Luciano Sovena di CinecittàLuce dall’ex Miss Italia Tania Zamparo. Assegnate anche le Targhe dell’Annuario del Cinema Italiano e Audiovisivi. Una di queste, particolarmente sentita, è andata alla memoria di Mario Verdone ed è stata consegnata nelle mani dei figli Luca e Silvia Verdone da Elettra Ferraù e da Alessandro ed Emanuele Masini. Targa anche per Andrea Crisanti, del Centro Sperimentale di Cinematografia, consegnata da Rita Rusic, un’affezionata sostenitrice del Premio. A Luciana della 3-4 giu.lug. 2010
Fornace dell’Agis Scuola, il premio è stato consegnato da Elettra Ferraù, mentre a Sofia Scandurra, la Targa è stata consegnata dalla regista Paola Sangiovanni. Elisabetta Bucciarelli, big
Da sinistra Daniela Carosio, Direttore Comunicazione Ferrovie dello Stato, l’atrice Monica Scattini, i fratelli Vanzina, lo sceneggiatore e regista Giovanni Veronesi e l’attrice Francesca Neri
I fratelli Masini, Elettra Ferraù consegnano la targa dell’annuario in memoria di Mario Verdone, ai fratelli Luca e Silvia Verdone
Paolo Del Brocco e Maria Cristina Strauss
del doppiaggio, ha ricevuto la targa dall’attore Paolo Conticini. Non potevano mancare le Penne d’Argento ai giornalisti di cinema che sono andate a Franco Montini de La Repubblica; Gloria Satta de Il Messaggero, Marco Spagnoli di Cinema & Video; Mario Di Francesco; Fulvia Caprara de La Stampa, tutti premiati da Laura Delli Colli e da Bruno Torri. Hanno ricevuto tre riconoscimenti già assegnati nel 2009, anche Roberta Cialfi di Cooming Soon Tv, Luigi Filippi del Giornale dello spettacolo, Giovanni Giometti, esercente delle Marche. Da segnalare, infine, che l’auspicio di tutti gli addetti del settore e degli organizzatori, è quello di rinnovare l’ap-
Da sinistra l’aiuto regista Lorenzo Grasso, la coppia Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti, Dario Ceruti e Elisabetta Boni
Alessio Collalunga, Presidente dell’Associazione Una Vita per il Cinema e la presentatrice Margherita Ferrandino
puntamento, con il Premio Medaglie d’Oro per l’edizione 2011, che omaggerà, ancora una volta, la professionalità nnn delle nostre maestranze.
Il pasticcere dei ‘vip’ Ciccio pasticcio’, Alessio Collalunga, l’attrice Francesca Neri, Paolo Collalunga, stefania Gallarello e l’attore Paolo Conticini
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L’intervista
Videoteche in ginocchio a pirateria audiovisiva continua a falcidiare un’industria culturale di fondamentale importanza come quella cinematografica. Le videoteche sono in ginocchio, i produttori non rischiano più, e le associazioni di categoria rischiano di trasformarsi nella tipica goccia che fa traboccare il vaso, trincerandosi ognuna dietro i propri, oramai obsoleti, privilegi. Da un paio di mesi, una sentenza del tribunale civile di Roma obbliga la Telecom ad informare Agicom di violazioni del diritto d’autore delle quali è venuta a conoscenza. Ma questo è sufficiente a riequilibrare un sistema attualmente troppo sbilanciato? Ne parliamo con Fabrizio Ferrucci, Segretario Generale di FAPAV, Federazione antipirateria audiovisiva, che ogni giorno è sulla breccia per contrastare un male apparentemente incurabile...
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Dichiarazioni di Fabrizio Ferrucci, Segretario Generale FAPAV (Federazione anti pirateria audiovisiva) 14
Possiamo accogliere questo atteso pronunciamento nei confronti di Telecom come un primo segnale di inversione di tendenza? «Solo in parte. Purtroppo, non esiste un decreto o un emendamento alla legge esistente, che preveda delle penalità se la Telecom viene a conoscenza di violazioni e non le comunica a chi di competenza. Quindi, di fatto, non ha alcun incentivo a farlo. In teoria, in un Paese con sensibilità accentuata sul tema della protezione del diritto d’autore, questa sentenza sarebbe un primo passo su cui innestare qualcosa di concreto, ma in Italia tale sensibilità manca. Probabilmente perché i poteri delle Telecom sono più importanti, avendo maggiore peso politico ed economico». Perché la politica fino ad oggi ha avuto così poca sensibilità? «Proprio perché è un argomento che non tocca i bisogni immediati, tali da far muovere un’intera classe politica. Se il proble-
di Flavio Della Rocca
ma riguardava industrie strategiche come quelle della moda o la manifatturiera, essendo tra le prime, a livello di fatturazione, ci sarebbe stata ben altra protezione. La Pirateria audiovisiva di contenuti non tocca gli interessi dei nostri imprenditori, ma lede i diritti delle multinazionali...». Che cosa farebbe se avesse il potere di decidere come legislatore? «Mi legherei alla Legge francese, con i tre “warning” e la disconnessione dalla linea telefonica per i rei colti in flagrante. Lo stesso modello sta per essere adottato anche in Inghilterra, probabilmente proprio in estate, e la Spagna ne sta seguendo i passi. Il problema, ripeto, è che nulla cambierà se i poteri finanziariamente forti non lo consentiranno. Gran parte degli incassi dei service provider passa indirettamente attraverso il download illegale. Ciò è risaputo, tanto che le campagne pubblicitarie puntano sulla sempre maggiore ampiezza di banda». Qualcuno, però, perorando la causa dei pirati, afferma che il sistema francese, il primo ad aver introdotto un autorità competente per le violazioni dei diritti d’autore su web, non è servita ad invertire la tendenza, anzi... «Non è del tutto così. Sono passati solo 5 mesi e i risultati avuti non sono così eclatanti, ma qualcosa si sta muovendo. Ora spetta alla giurisprudenza adoperarsi affinché la legge sia applicata nel giusto modo. Ovviamente, andrebbe adeguata l’infrastruttura, perché, come altrove, i giudici hanno anche altro da fare. Oltretutto, pure in Francia gli operatori telefonici stanno facendo ostruzionismo. Si tratta di mettere in piedi un’organizzazione ad hoc e affrontare un costo reale, al di là delle buone intenzioni». 3-4 giu.lug. 2010
Con chi sta dialogando FAPAV per le sue operazioni sul campo? «L’unione delle forze con FPM - Federazione contro la Pirateria Musicale - ha dato la possibilità di aumentare l’impatto delle nostre iniziative, perché i siti di download illegale operano su film e musica. Un prossimo passo potrebbe riguardare l’alleanza con il mondo dei videogiochi, il cui mercato pirata sta aumentando tantissimo. Sarebbe importante per vedere riunite tutte le industrie dei contenuti e, in un prossimo futuro, anche l’editoria elettronica. Ad oggi, purtroppo, si va avanti solo attraverso le indagini di Guardia di finanza e Polizia postale. E’ un po’ poco per una battaglia tanto impegnativa». Da un’indagine fatta in Inghilterra emergerebbe che gli utenti sarebbero disposti a pagare per un servizio legale di qualità su internet. «Quando si fanno indagini di mercato va specificato bene il target di riferimento e il modo in cui sono poste le domande. Poi va valutata la sincerità della risposta. Un “pirata” difficilmente si autoaccuserebbe pubblicamente!». E sulla realizzazione di una piattaforma web legale in Italia cosa ne pensa? «Si discute molto, anche all’interno dell’Anica, dell’offerta legale, che resta però un fattore commerciale e non può essere istituzionalizzata, quindi è una decisione che spetta ai singoli produttori. Io sono assolutamente a favore, anzi, mi chiedo perché ancora in Italia nessuno si è mosso in tal senso. Tuttavia, l’esistenza di un mercato legale non determinerebbe la sparizione della pirateria, anche se proponesse una maggiore qualità». Che posizione ha sul sistema delle window? «Io ho una mia convinzione personale: farei uscire i film lo stesso giorno su tutte le piattaforme. Credo che ci arriveremo, è solo questione di tempo. In un mondo globalizzato, le persone devono avere accesso ai contenuti allo stesso modo e nello stesso momento, a seconda del proprio tempo libero, delle proprie possibilità di sposta3-4 giu.lug. 2010
mento e, più in generale, delle proprie esigenze. Il lancio di un nuovo profumo avviene “day&date” in tutto il mondo, non esistono finestre temporali. Lo stesso accade oggi nella musica: le canzoni non escono prima su cd e poi su internet. Quello che auspico rappresenterebbe anche una forte ottimizzazione degli investimenti promozionali. Si risparmierebbe moltissimo pubblicizzando uno stesso titolo per tutte le piattaforme. In sostanza, il valore commerciale di un film non può più essere determinato dall’incasso al cinema. Andrebbe legato a differenti parametri: la star che ci lavorano, il budget utilizzato...». Per concludere, se non cambierà nulla, che cosa ci dovremo aspettare in termini di riduzione del fatturato e impatto sulla forza lavoro nel settore, nel medio periodo? «Come FAPAV ci proponiamo di far cambiare per forza qualcosa, o la situazione andrà ad intaccare gli investimenti e quindi la cultura stessa, perché si faranno solo film che avranno ragionevole certezza di rientro, a prescindere dalla qualità. Personalmente, quale ex operatore di industria, venendo anche dal settore della musica, ricordo quanto violenta fu l’avversione dei discografici al digitale, già a partire dalla sua prima introduzione nel 1978. Invece di cavalcarne l’onda, lo si è voluto affossare. E’ stato un boomerang che ci ha messo 20 anni a tornare indietro e che, alla fine, ha fatto morire l’industria discografica. Que-
sto mi ricorda molto l’atteggiamento degli operatori di Cinema e Home Video, che avevano paura del Blu-ray in quanto, la sua qualità eccessivamente elevata, avrebbe portato via la gente dalle sale. La trasformazione è in atto e ce lo dimostrano i libri digitali. Cosa cambia se il fatturato proviene dalla rete e non dalle tipografie? Quello che conta, in ultima analisi, è l’interesse reale delle persone, che poi, alla fine, vince sempre, in un modo o nell’altro...». nnn
I film che vedremo
Giochi, orchi e stregoni di Daria Ciotti
per l’estate 2010 na “lunga estate calda” all’insegna del cinema: sembra essere questa l’intenzione dei grandi e piccoli distributori, che hanno riservato per i prossimi due mesi una pletora di release per tutti i gusti. A cominciare da Toy Story 3 - La grande fuga, il nuovo film d’animazione in 3D della Disney, dove ritroveremo i nostri amici Buzz Lightyear e Woody alle prese con nuove, pericolose e mirabolanti avventure. Diretto da Lee Unkrich, sceneggiato da Michael Arndt e prodotto da John Lasseter, il film riprende le
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E’ la stagione dei sequel e dei remake 18
avventure dei giocattoli amici di Andy nel momento in cui il ragazzino, ormai cresciuto, sta per andare al college. I suoi amici, quindi, saranno portati in un asilo, dove saranno costretti però a giocare con bambini piccoli a dir poco pestiferi. Un gruppo eterogeneo di giocattoli, formato dalle vecchie conoscenze dei primi due episodi e dalle “nuove leve” di toys che già abitano nell’asilo, si coalizzerà per tentare una “grande fuga” dal giardino d’infanzia prima di “soccombere” alla furia delle piccole pesti. Tornano a dar voce ai giocattoli più famosi del mondo Fabrizio Frizzi e Massimo Dapporto, rispettivamente nelle corde vocali di Woody e Buzz, ai quali si affiancano Claudia Gerini e Fabio De Luigi che prestano la loro voce alla coppia formata da Barbie e Ken, Riccardo Garrone a quella di Lotso Grandi Abbracci, Gerry Scotti a Telefono Chiacchierone, Giorgio Faletti a Chuckles e Matteo Leoni a Andy. Inutile dire che i doppiatori italiani fanno da contraltare a un gruppo di voci d’eccezione che, 3-4 giu.lug. 2010
nella versione originale, rispondono ai nomi di Tom Hanks (Woody), Tim Allen (Buzz), Joan Cusack (Mrs. Potato), Michael Keaton (Ken). Appuntamento dunque per tutti il 7 luglio nelle migliori sale italiane, per questa Grande Fuga con i nostri amici giocattoli. Da un genere a un altro, totalmente all’opposto: per gli amanti del thriller fantascientifico, il 14 luglio l’appuntamento è con Predators, diretto da Nimrod Antal e distribuito dalla 20th Century Fox. Protagonisti dell’orrorifico film, il cui sottotitolo si commenta da solo (Fear is reborn - La paura è rinata), Adrien Brody, Alice Braga, Topher Grace e Laurence Fishburne. Tutti facenti parte di un equipaggio che, atterrato sul pianeta dove vivono i Predator, scoprono con immenso orrore che il corpo celeste è diventato una vera e propria riserva di caccia, dove i Predator cacciano appunto esseri umani prelevati dalla Terra. Torna a far sorridere Ben Stiller, protagonista insieme a Jason Schwartzman della commedia Un microfono per due, distribuita dalla Moviemax. In sala a partire dal 16 luglio, il film racconta le vicende del Prof. Gribble, insegnante di canto in un liceo americano, alle prese con le insistenze di un ex allievo, Marc, a cui tempo prima aveva promesso aiuto millantando amicizie e conoscenze nel mondo dello spettacolo. Una vera e propria commedia degli equivoci, piena di inseguimenti e rocambolesche fughe, nonché teatro di un ménage à trois fra Gribble, Marc e la fidanzata di quest’ultimo, Meg, che si scoprirà avere una relazione con il professore del suo amato. Una coppia d’assi per un biopic che si presenta come uno dei film più interessanti della stagione estiva. Basato su una serie di articoli del giornalista Steve Lopez, e del suo libro Il solista, il 23 luglio esce The Soloist, con Jamie Foxx e Robert Downey Jr. diretti da Joe Wright in questa pellicola distribuita da Universal. La pellicola racconta la storia di Nathaniel Ayers, un senzatetto musicista di strada affetto da una forma di schi3-4 giu.lug. 2010
zofrenia, il cui caso viene preso a cuore da Steve Lopez, giornalista del Los Angeles Times, che lo aiuterà a realizzare il suo sogno: esibirsi alla Walt Disney Concert Hall. Jamie Foxx non è nuovo ai film biografici ed ai ruoli da musicista: nel 2004 è stato infatti diretto da Taylor Hackford in Ray, la pellicola biografica dedicata alla vita del musicista, famoso in tutto il mondo, Ray Charles. Ruolo per il quale ha anche vinto l’Oscar come Miglior Attore Protagonista. Tre le uscite “importanti” per il mese di agosto: in ordine di data, il 20 agosto arriva in sala The Karate Kid - La leggenda continua, il 25 L’Apprendista Stregone, ed il 27 l’epilogo della “saga verde”, Shrek: e vissero felici e contenti 3D. Protagonista di The Karate Kid - La leggenda continua, remake del successo del 1984, è nientemeno Jaden Smith, figlio dell’ormai lanciatissimo Will Smith, attore tanto caro al nostro Gabriele Muccino. Il piccolo Jaden veste i panni che oltre 20 anni fa furono di
Ralph Macchio: dodicenne, costretto a trasferirsi in Cina, si trova solo e senza amici e si trova a suo agio solamente con il maestro di kung-fu Mr. Han (Jackie Chan), che lo inizierà alle arti marziali. Si presenta da solo L’Apprendista Stregone, il cui cast è già una garanzia. Nicolas Cage, Alfred Molina e Monica Bellucci, per non parlare dei “comprimari” che tanto di secondo piano non sono. Ispirato vagamente all’omonimo episodio del film d’animazione Disney Fantasia, cui rende omaggio, il film è ambientato nella Manhattan dei giorni nostri e vede opposti due stregoni (Cage e Molina), in eterna lotta per far trionfare l’uno il bene, e l’altro il male, e per conquistare il cuore della strega interpretata dalla Bellucci. E alla fine arriva lui: l’orco verde più amato da tutto il mondo, Shrek! Nella sua avventura, si pensa, conclusiva. Diventato oramai un “orco di casa”, Shrek sente la mancanza dei giorni in cui veramente si sentiva un mostro. Nella speranza di ritrovare l’entusiasmo di una volta, Shrek si lascia convincere a fare un patto con Tremortino, il quale lo catapulta in una dimensione parallela del Molto Molto Lontano, in cui gli orchi sono messi al bando e Shrek e Fiona non si sono mai incontrati... E che fatica per riportare tutnnn to alla normalità!
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Il film del mese
L’apprendista stregone torna al cinema di Simon Pietro Giudice
Ispirato all’omonimo episodio del film d’animazione Fantasia, il film lo rivisita in chiave moderna
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l produttore Jerry Bruckheimer e il regista Jon Turteltaub, già creatori de Il mistero dei templari e Il mistero delle pagine perdute, presentano in collaborazione con la Disney L’Apprendista Stregone, un innovativo film fantasy in cui un mago e il suo apprendista si ritrovano al centro dell’antico conflitto perenne tra il bene ed il male. Il film è ambientato a New York, nella Manhattan dei giorni nostri, dove vive lo stregone Balthazar Blake (Nicolas Cage), costantemente impegnato ormai da secoli nella lotta contro le forze oscure, rappresentate dal suo acerrimo nemico di lunga data Maxim Horvath (Alfred Molina). I due sono entrambi discepoli del mago Merlino, divisi però dalle intenzioni e dall’amore per la stessa donna. Blake cerca di far sì che la magia di Merlino sia un potere che venga usato per il bene dell’umanità. Horvath, leader dei Morganian, ha invece delle vedute diverse e pensa che la magia deb-
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ba essere utilizzata per soggiogare gli esseri umani. Lo stregone Blake, dopo anni di solitaria lotta contro il male per difendere il mondo, decide di prendere sotto la sua ala protettrice un giovane assistente ed educarlo alla magia. La scelta ricade su Dave Stutler (Jay Baruchel), uno studente all’apparenza senza particolari doti, ma che cela una grande predisposizione per l’arte magica. Dopo un lungo ed estenuante addestramento, Dave aiuterà il suo maestro nella lotta contro il cattivissimo Horvath, che nel frattempo si è alleato con il giovane illusionista Drake Stone (Toby Kebbell) per ottenere poteri infiniti. In questo suo ruolo di apprendista Dave dovrà fare appello a tutto il suo coraggio per sopravvivere all’addestramento, arrestare le forze del male sempre in agguato, e conquistare il cuore della ragazza che ama (Teresa Palmer). Ispirato, seppur vagamente, all’omonimo episodio di Fantasia, il notissimo 3-4 giu.lug. 2010
film d’animazione musicale made in Disney del 1940, L’Apprendista Stregone torna al cinema, sotto una nuova veste, e in una versione rivisitata grazie a questo blockbuster per famiglie che ripropone in questa entusiasmante pellicola il segmento dell’indimenticabile cartoon in live action. Il produttore e il regista hanno scelto di omaggiare questa pietra miliare del cinema d’animazione ricreando l’indimenticabile scena delle scope danzanti, in una versione attualizzata e soprattutto “reale”. Risultato: una sequenza davvero molto divertente, con una buona potenza evocativa, che porta al confronto tra le due scene, così simili ma così diverse. The Sorcerer’s Apprentice (titolo originale) è diretto da Jon Turteltaub (tra gli altri suoi titoli I 3 ragazzi Ninja, Cool Runnings-4 sotto zero), mentre la sceneggiatura è stata scritta da un team di cinque persone: Larry Konner, Mark Rosenthal, Matt Lopez, Doug Miro e Carlo Bernard. La pellicola vede protagonista assoluto Nicolas Cage (che ha interpretato per il produttore ed il regista i già citati film della serie d’avventura della saga dei Templari), attore feticcio di Turteltaub, e divenuto ormai simbolo stesso dell’action-fantasy; insieme a lui Jay Baruchel (visto in piccoli ruoli in 3-4 giu.lug. 2010
Million Dollar Baby e Tropic Thunder) ed Alfred Molina (già nel ruolo del cattivo anche in Spiderman2) , oltre a Teresa Palmer (nota per The Grudge 2), Toby Kebbell (già nel cast di Prince of Persia insieme a Molina), Peyton List, Jake Cherry ed una splendida Monica Bellucci, che interpreta il ruolo della bellissima strega Veronica, amata e contesa dal mago buono e dallo stregone cattivo. Gran parte del gruppo che ha lavorato per questo film, dal produttore, al regista, ad alcuni degli attori, hanno già collaborato insieme in precedenza, formando così una crew già collaudata che Bruckheimer ha cercato di risfruttare. Il film arriverà nei nostri cinema a fine agosto, ovvero circa un mese dopo l’uscita nelle sale statunitensi. E’ sicuramente uno dei titoli più attesi del 2010, e sarà uno dei titoli forti dell’estate Disney. Lanciato poco prima del ritorno dalle vacanze estive, però, qui da noi dovrà fronteggiare nelle sale l’enorme concorrenza con il quarto capitolo della saga dell’orco Shrek della Dreamworks. Nonostante sia uscito re-
centemente un pò malconcio dal box office (con G-Force e Prince of Persia) il leggendario produttore americano Jerry Bruckheimer rimane comunque sinonimo di garanzia e di qualità. Ed infatti gli effetti speciali di questo film sono di quelli che non verranno scordati facilmente. Numerose sono le scene mozzafiato che si alternano durante le due ore circa di pellicola. In questo film Con Air (altra produzione di Bruckheimer con Cage protagonista) incontra Harry Potter, in una sorta di versione del film del maghetto più “americana” ed un po’ più adulta, ma comunque altrettanto fantastica e ricca di tante trovate davvero originali. I trailer che girano in rete mostrano le scene di una Manhattan sconvolta dalla guerra senza esclusione di colpi tra poteri occulti. Se L’Apprendista Stregone avrà il successo che si preventiva, ci saranno sicuramente dei sequel. Non resta quindi che aspetnnn tare la fine dell’estate.
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Festival di Narni
Le vie del cinema A Le Vie del cinema i “colonnelli” della commedia all’italiana e due versioni della Tosca. Altre strade di Narni dedicate a grandi nomi: quest’anno è la volta di Tognazzi e Gassman
dedicata al Cinema di Papà la XVI edizione di Le Vie del cinema (dal 4 al 13 luglio a Narni, in provincia di Terni), la rassegna di cinema restaurato diretta da Alberto Crespi e Giuliano Montaldo e organizzata per iniziativa del Comune di Narni con la collaborazione della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale. Come nel 2009 anche quest’anno la rassegna continua a rendere omaggio ai padri reali e putativi del cinema italiano. Questa volta però i protagonisti sono i grandi attori del passato. O meglio i padri della commedia all’italiana, i cosiddetti “colonnelli” (Alberto Sordi, Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni) che dagli anni Cinquanta in poi regalarono al cinema italiano una grandezza ancora oggi indiscutibile e inarrivabile. Ed è proprio in occasione del decimo anniversario della morte di Vittorio Gas-
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La Tosca di Magni (credits: Archivio webphoto), Il Mattatore (Credits: Cineteca Nazionale) e Brutti Sporchi e Cattivi (credits: Archivio Fotografico Cineteca Nazionale)
TOSCA, IL CAPOLAVORO RITROVATO Oltre a La Tosca di Magni, la tematica di origine pucciniana sarà presente anche con Tosca, uno dei film più belli, importanti e dimenticati del cinema italiano degli anni Quaranta, finalmente riportato alla luce dalla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e presentato in assoluta anteprima mondiale a Narni. Per Le vie del Cinema è anch’esso un modo per rendere omaggio a un grande padre del nostro cinema: Luchino Visconti. L’illustre regista è stato infatti un “papà” per molti, anche per alcuni dei “colonnelli” citati come Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni, che con lui spesso lavorarono in teatro. Visconti, infatti, prima di dare inizio al neorealismo con Ossessione, lavora negli anni Trenta in Francia come assistente di Jean Renoir e segue il regista francese quando questi viene chiamato a Roma per dirigere, nel 1941, appunto, il film Tosca, ispirato al dramma di Victorien Sardou e all’opera di Giacomo Puccini, e che aveva nel cast divi italiani dell’epoca, come Rossano Brazzi (Cavaradossi) e Massimo Girotti (Angelotti), e il magnifico attore francese Michel Simon (Scarpia). Il film però fu terminato da uno dei suoi assistenti, il tedesco Carlo Koch, poiché Renoir, allo scoppio della seconda guerra mondiale e alla dichiarazione di guerra dell’Italia alla Francia, dovette lasciare il set per ritornare in patria. Una lavorazione complessa quella della Tosca, film in cui l’apporto di Visconti risulta essere essenziale. Secondo molti studiosi, infatti, Tosca è una sorta di cripto-esordio del regista, che nella sua carriera cinematografica e teatrale rimarrà sempre profondamente legato al melodramma italiano.
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sman e del ventesimo di quella di Ugo Tognazzi, che, alla presenza del pubblico e dei figli d’arte, il Comune di Narni intitola ai due grandi attori, rispettivamente, una piazza e una via. Le pellicole restaurate I film della rassegna 2010 (tutti restaurati a cura della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale) sono: Il mattatore di Dino Risi, con Vittorio Gassman; Brutti sporchi e cattivi di Ettore Scola, con Nino Manfredi; Una storia moderna: L’ape regina di Marco Ferreri, con Ugo Tognazzi; Allonsanfan di Paolo e Vittorio Taviani, con Marcello Mastroianni; Detenuto in attesa di giudizio di Nanni Loy con Alberto Sordi; e dulcis in fundo, per gentile concessione della Titanus, La Tosca di Luigi Magni, con Monica Vitti, Gigi Proietti e un breve, ma folgorante ruolo di Aldo Fabrizi, che assieme a Totò potrebbe essere definito il “nonno” della nostra comicità. Confermate le presenze del bravo regista e attore Sergio Rubini per Allosanfan, per ricordare il Mastroianni che ha conosciuto (e con il quale ha condiviso l’esperienza del set di Intervista di Federico Fellini), Paola Gassman per Il Mattatore, la famiglia Manfredi ed Ettore Scola per Brutti, sporchi e cattivi, Luigi Magni e Armando Trovajoli, protagonisti insieme dell’esperienza de La Tosca e GianMarco Tognazzi per Una storia moderna: L’Ape Regina. Narni, quest’anno, ha scelto di proiettare sul grande schermo della rassegna le pellicole che mostrano i “colonnelli” della commedia all’italiana in ruoli non prettamente comici, ma anche grotteschi e drammatici, regalando al pubblico un Manfredi tutto “pasoliniano” nell’affresco di Scola, un Tognazzi secondo Ferreri, e un drammatico Mastroianni in un film risorgimentale, assolutamente da rivedere in un momento storico come quello del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, che tanto sta facendo discutere nnn in questi mesi. 3-4 giu.lug. 2010
In videoteca
di Flavio Della Rocca
Blu-ray Disc e dvd
Le nuove tecnologie incontrano i grandi classici
l 3D sta trainando pesantemente un mercato cinematografico che per anni ha tenuto a debita distanza le nuove tecnologie. Questa nuova modalità di fruizione di contenuti audiovisivi, strettamente connessa all’Alta Definizione, sta suscitando nuovi interessi anche nel mondo dell’Home Entertainment in generale, e in quello del Bluray disc in particolare. Ora, anche i grandi classici del passato trovano nuova vita e nuova luce in formato HD, per la felicità di cinefili e collezionisti che possono aggiungere nuove perle alle proprie videoteche nnn personali.
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Il Dottor Zivago (BD+Dvd) Dal 22 giugno in “Anniversary Edition”, a festeggiare le sue 45 candeline, torna il capolavoro senza tempo di David Lean, restaurato a partire dagli elementi originali del film. Cinque Premi Oscar e ben 10 candidature per la storia struggente di Jurij Zhivago, medico nella Russia del 1914, strappato dalla famiglia dalla rivoluzione bolscevica, che inizia un’intensa relazione clandestina con la bella infermiera Lara, dalla quale sarà ancora, una volta, separato a causa della guerra. Per l'occasione il film torna anche in Dvd, ma il piatto forte è rappresentato dalla versione a tre dischi combo pack Dvd+Bd con extra imperdibili come le interviste a personaggi del cast, un doppio documento a celebrazione dell’anniversario dell’opera, un ulteriore documentario di un’ora sul film, alcune gallerie fotografiche e, ancora, un provino a Geraldine Chaplin, figlia del grande Charlie. n
Invictus (BD) L'ottantenne Clint Eastwood, ormai purtroppo ritirato dalle scene come attore, continua a sfornare opere indimenticabili da regista, e sembra non avere voglia di fermarsi. Invictus è l'ultima gemma della sua preziosa collezione, non una biografia nel senso classico, ma “il focus su una parte fondamentale della vita di Nelson Mandela. Poche persone sanno del suo coinvolgimento nello sport con l’idea di puntare sulla squadra di rugby, per riunire il suo Paese”. L'edizione Blu-ray, che regala immagini cristalline e colori di una brillantezza davvero singolare, contiene anche una copia digitale del film - fruibile separatamente, da PC - e incorpora la funzione BD-Live, tramite la quale è possibile collegarsi ad Internet per scaricare ulteriori Plus esclusivi. Per chi necessita approfondimenti sull'interessante tema affrontato da Eastwood c'è un bel dietro le quinte, senza tacere dell’approfondimento Picture-In-Picture intitolato Visione, Coraggio e Onore che contiene testimonianze di chi ha vissuto la vera storia e del cast, fruibili durante la visione del film. Tra i contenuti presenti, inoltre, l’emozionante incontro di Morgan Freeman con Mandela e la trasformazione di Matt Damon in un giocatore di rugby. n
The Blind Side (DVD)
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Operazione interessante, e decisamente ardita, questa messa in atto da Warner che ha scelto di distribuire un titolo chiave come The Blind Side, saltando del tutto la sala cinematografica. Ispirato ad una vicenda realmente accaduta, il film, che ha regalato il Premio Oscar a Sandra Bullock quale migliore attrice protagonista, narra della trasformazione di un ragazzo senzatetto in una star del football americano, grazie anche all'affetto della famiglia Tuohy, che lo accoglie in casa come un figlio. Passato prima in Payper-view su Premium on Demand - inaugurandone, peraltro, il palinsesto HD - The Blind Side è poi passato in videoteca, arricchito da alcune scene escluse dal montaggio cinematografico americano. n
3-4 giu.lug. 2010
Nuova collana Titanus (Dvd)
Wolfman (Bd e Dvd)
Un nuovo capitolo cinematografico de A luglio la Library Titanus distribuita da 01 DiL’Uomo lupo arriva a rinverdirne il mito, stribution si arricchisce di nuove pietre miliasupportato dalle moderne tecnologie digiri. Otto nuovi titoli dedicati alle commedie cult tali. A garantirne la qualità i tre protagonigirate da grandi registi tra la fine degli anni sti Anthony Hopkins, Benicio del Toro, Settanta e gli inizi degli Ottanta. Ad esclusioEmily Blunt. Lawrence Talbot, giovane none di Bruno Cortini, dirigono alcuni padri e fibile tormentato dal suo passato, dopo angli del cinema italiano: ni trascorsi negli Usa torna al paese di Steno e Carlo Vanzina, Blackmoor in seguito alla scomparsa del Dino e Marco Risi. fratello. Ritrovato un padre che conosce Si tratta di: Luna di appena, Talbot inizia subito la ricerca del miele in tre (1976) con fratello che lo porterà a scoprire qualcosa Renato Pozzetto, Codi terribile. Una creatura di incredibichi Ponzoni e Stefania le forza e di insaziabile sete di sanCasini; Una vacanza gue sta uccidendo gli abitanti del bestiale (1980) con piccolo paese mentre un sospettoso Jerry Calà, Umberto Smaila e Diego e sinistro ispettore di Scotland Yard Abatantuono; Dio li fa poi li accoppia ha preso in mano le indagini. (1982) con Lino Banfi e Johnny DorelLa versione Dvd, distribuita da Unili; Sballato, gasato… completamente versal, contiene 16 minuti aggiuntivi fuso (1982) con Diego Abatantuono e rispetto a quanto visto in sala, menEdwige Fenech; Sono fotogenico tre il Blu-ray a ciò aggiunge finali al(1980) con Renato Pozzetto e Edwige ternativi, altre scene eliminate ed Fenech; Fico d’India (1980) con Renaestese, 4 speciali a tema (Il Ritorno to Pozzetto e Gloria Guida; Un ragazzo e una ragazza (1983) con di Wolfman; Il Creatore della Bestia; Jerry Calà e Marina Suma; Giochi d’estate (1984) con Massimo I Segreti della Trasformazione; WolfCiavarro e Corinne Clery. n man Scatenato). E’ possibile costruire il proprio montaggio del film tramite funzione U-Control, Il figlio più piccolo (Dvd) condividerle su web o scariPupi Avati conclude in Che fine hanno fatto i Morgan? carne di nuove. Con l’esclubellezza la sua persona- (Bd e Dvd) siva applicazione Pocket lissima “trilogia dei padri, Preparatevi a vivere una rocambolesca avventura Blu si può trasformare il proiniziata con La cena per a metà tra il sentimentale ed il thriller con due pro- prio iPhone o Ipod Touch in farli conoscere e prose- tagonisti d’eccezione: Hugh Grant e Sarah Jessi- un telecomando virtuale e guita con Il papà di Gio- ca Parker che hanno aggregato oltre 22 mila fan guardare gli extra in qualunvanna, con questa dram- su facebook e 4 millioni di contatti su Google ita- que luogo. n matica vicenda ispirata a lia. Dopo aver assistito per caso ad un omicidio, fatti di cronaca tristemen- una coppia sull’orlo di una crisi di nervi viene inte noti. La sfida è vinta serita in un programma di protezione testimoni e doppiamente, grazie ad spedita da New York in una piccola città di provinun ispirato Christian De cia. La convivenza forzata farà naufragare definitiSica, che ha potuto final- vamente il matrimonio oppure aiuterà a riaccenmente cimentarsi in un dere la passione fra i due? In esclusiva per il Bluray la funzionalità Movie-Iq permette di conoscere ruolo drammatico, dopo in tempo reale dettagli e curiosità sempre aggiorventicinque anni di successi ininterrotti a banate sul film senza interrompere la visione. Tra gli se di “cinepanettoni”. Lavorando molto in sotaltri extra, in running commentary del regista e dei trazione, l'attore romano regala un'ottima pro- protagonisti, scene eliminate, errori sul set, un va attoriale, non nascondendo la voglia di bis- backstage e quattro documentari sare, non appena gli sarà offerta una nuova (Da Manhattan al Wyoming, Cowpossibilità. boy e cittadini, Park Avenue incontra Tutto inizia quando un furbetto del quartieri- la prateria, Una scena da orsi). n no, che ha costruito un impero finanziario muovendo le giuste pedine, si vede sull'orlo del tracollo e, per scampare alla legge, decide di intestare tutto al suo figlio un po' ritardato, che vive confinato a Bologna con la mamma. Inizialmente lusingato della scelta del papà, il ragazzo ben presto scopre l'inganno e vede crollargli il mondo addosso… n 3-4 giu.lug. 2010
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In videoteca
Blu-ray Disc e dvd
La prima cosa bella in Home Video Virzì contro la Pirateria Incontrato in occasione del lancio in Dvd de La Prima cosa bella, il regista livornese ha lanciato il suo appello accorato contro il male più grande del momento, contro il quale molti dei nostri autori si stanno schierando apertamente. opo i successi di botteghino e alle varie manifestazioni nazionali e internazionali dove è stato proiettato, La prima cosa bella inizia a segnare record anche in Dvd. La prima stampa di 20.000 copie è andata esaurita in pochi giorni e Medusa HE è dovuta correre ai ripari per soddisfare le richieste delle videoteche, in un momento tutt’altro che semplice per il settore in questione. Il film, che ha totalizzato ben 18 candidature ai David di Donatello e ha appena portato a casa 4 Nastri d’Argento, è un’intensa e complicata storia d’amore tra una mamma e i suoi figli, «una vicenda universale, che non può non emozionare - come l’ha dipinta il protagonista Valerio Mastandrea - che è sfuggita di mano anche a Virzì mentre la girava, tra-
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volgendolo e commuovendolo ancor prima del pubblico». Da giugno è disponibile in disco singolo corredato da backstage, interviste, videoclip, scene tagliate (il primo montato durava più di due ore e mezza!) e altro ancora. C’è poi una più ricca edizione speciale che comprende anche il libro-biografia My Name is Virzì, edito da Le Mani. Tutto questo, in attesa di una decisione importante, quella che potrebbe portare l’ultima opera del regista livornese a combattere per il prossimo Oscar come miglior film straniero. E, nel frattempo, Medusa già pensa al Blu-ray per l’autunno. «Sono orgoglioso di fare il cineasta in una stagione tanto difficile come questa sottolinea Virzì - e faccio i complimenti a tutti i miei colleghi, che devono tirare fuori tutto il loro talento, per compensare le ristrettezze economiche nelle quali navighiamo». E’ profondamente convinto, il regista, che la forza del nostro Cinema sia rappresentata dall’Umanesimo, che mette l’essere umano al centro del palcoscenico, raccontandone gioie e dolori, utilizzando anche la chiave ironica. «Al contrario di quello che accade nel
cinema americano, le nostre figure più importanti sono rappresentate dagli antieroi ai quali, i nostri attori più rappresentativi, dai Colonnelli del cinema italiano, sino a Valerio Mastandrea, hanno saputo aggiungere quelle caratteristiche tipiche che li rendono ancora più vigliacchi e, a volte, miserabili». Ma le dolenti note, giungono, ancora una volta, dal versante della Pirateria audiovisiva: «Ci dobbiamo attivare per far arrivare il messaggio alla gente comune che scaricare illegalmente da internet è, innanzi tutto un reato e, in secondo luogo, non è a costo zero, perché continuando a sottrarre introiti all’industria si finirà per metterla in condizioni di non fare più film. Dovremmo imitare la legge francese o sfruttare strade intelligenti come quelle battuta da iTunes Store, attraverso download e streaming di elevata nnn qualità al giusto costo». 3-4 giu.lug. 2010
Eventi
di Flavio Della Rocca
Per valorizzare l’identità europea It’s My Film Festival: La rassegna internazionale di Home Movie assegna il primo premio a Temps Mort di Jasper Rigole. Menzioni speciali per l’italiana Ilaria Ferretti i è tenuta a giugno a Vicenza It’s My Film Festival, la prima edie la slovena Anja Medved zione della rassegna cinemato-
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grafica internazionale dedicata agli Home Movie e al Cinema di famiglia, diretta da Carlo Libondi e organizzata con il sostegno della Regione Veneto e della Commissione Cultura UE. L’obiettivo della rassegna è riportare alla luce e preservare quelle pellicole amatoriali e private che contribuiscono a valorizzare l’identità europea e a costruire il nostro passato. Il vincitore della prima edizione di It’s My Film Festival, scelto tra 12 artisti europei in gara, è il giovane autore belga Jasper Rigole per la raffinata composizione fil-
mica di Temps Mort. Sono state assegnate anche due menzioni speciali che sono andate a Pig’s secret Life dell’italiana Ilaria Ferretti e a Looking through the iron curtain della slovena Anja Medved. La giuria del Festival, composta da Adriano Aprà, Marco Bertozzi e Amedeo Fago, ha assegnato il primo premio all’opera del regista belga riconoscendone l’altro livello artistico, tecnico e comunicativo di un “filmato di famiglia”, che in pochi minuti di narrazione ha riportato frammenti di vita quotidiana con uno stile ricercato, che fa rife3-4 giu.lug. 2010
rimento a storici esponenti della cultura artistica e intellettuale di tutti i tempi. Per realizzare Temps Mort Rigole, infatti, parte dalla collezione personale di filmati amatoriali per comporre una sequenza singolare di 20 minuti di frammenti, che illustrano i cosiddetti “tempi morti” attraverso le immagini di giardini vuoti, animali domestici addormentati, aiuole in fiore. Gli spunti intellettuali vengono dal cinema di Michelangelo Antonioni e dal suo particolare modo di soffermarsi su dettagli apparentemente insignificanti e privi di ogni elemento narrativo. Nella composizione linguistica, inoltre, emergono espliciti riferimenti a Roland Barthes e a Viktor Sklovskjj, richiami che portano il filmato a muoversi nell’orbita dello sperimentalismo strutturalista. «Non è stato agevole assegnare i premi - ha dichiarato Adriano Aprà - per l’alta qualità del materiale presentato al Concorso e per il vasto spettro stilistico messo in campo. Fatto che ci ha costretto ad assegnare due menzioni speciali alle opere di Anja Medved e Ilaria Ferretti». Ambientato sulla linea di confine tra Gorizia e Nova Gorica, all’indomani dell’ingresso della Slovenia nel Trattato di Schengen (2007), il corto della regista di origine slovena Anja Medved Looking Through the Iron Curtain narra, attraverso le dichiarazioni fatte in un confessionale e intrecciate a filmati d’epoca, la lotta silenziosa e drammatica condotta dalla gente comune per difendere e affermare la propria dignità e identità. Pig’s secret life di Ilaria Ferretti, invece, racconta il rito dell’uccisione del maiale, alternando frammenti di vecchia vita contadina con riprese effettuate in una moderna industria di trasformazione alimentare: del maiale nulla viene gettato e delle sue parti si compongono oggetti di uso quotidiano, come pennelli, sapone, pastelli e tappi. Il corto è stato premiato per «la selezione attenta del materiale, che ha suggerito il divario storico che separa la tradizione dai processi di moderna meccanizzazione». Soddisfatto per l’esito della manifestazione il direttore organizzativo Carlo Libondi e, anche in considerazione dell’approvazione al It’s My Film Festival da parte dei partner istituzionali, ha annunciato che l’edizione del 2011 sarà ancora più ricca e articolata nelle sezionnn ni parallele.
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The series di Luca Marengo
telefilmcult
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ì, sì, è successo. Dopo sei anni, d’altronde... Come? Volevate che continuasse? E voi che dite? Che ogni cosa bella deve avere una fine? Sì, giusto. Comunque, fatto sta che è successo. Sì, forse è una banalità parlarne. Insomma, lo sapevano tutti, anche chi non lo seguiva, che sarebbe finito. Un evento, lo hanno definito. E poi ne avranno già parlato tutti, sui giornali, nel web, in televisione. Sarà stato analizzato fotogramma per fotogramma, inquadratura per inquadratura, battuta per battuta. E certo, sarebbe interessante anche per noi di Numero6 dire la nostra, scrivere pagine e pagine sulla circolarità narrativa dell’opera, sull’uso o sull’abuso di una simbologia interreligiosa, sarebbe, forse, anche
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opportuno analizzare la sceneggiatura alla ricerca di quelle trame e sottotrame sparse in giro nel corso di sei anni. Ma probabilmente, così, rischieremmo di non finire più, di ripeterci, o di ripetere cose già dette in questi ultimi giorni. E poi, un’opera del genere non è fatta di sola tecnica, di soli contenuti, non si limita alla dimensione dello schermo televisivo; si insinua invece puntata dopo puntata nelle nostre vite, anno dopo anno nelle nostre abitudini. Per questo, ciò che intendiamo analizzare in queste righe, quello che davvero ci interessa capire, è un’altra cosa. O meglio, sono altre cose: a che ora l’avete visto? Era in diretta con l’America, era la versione sottotitolata o quella tradotta? E dove eravate? Avete pensato fosse meglio stare da soli, nel raccoglimento e nella familiarità della vostra stanza? Oppure l’avete visto con altre persone, magari le stesse con cui vi siete incontrati una volta a settimana per sei anni, condividendo lo stesso schermo e qualche birra? E avete bevuto del vino? Oppure avete optato per i classici pop corn, o avete ordinato una pizza? Perché vedete, è questo che trasforma una serie televisiva in leggenda: quella forza alchemica rara e irresistibile che
tende ad abbattere limiti e confini, fino al raggiungimento della funzione ultima dell’intrattenimento, la stimolazione intellettuale attraverso la coesione sociale. Quando, ormai giunti agli ultimi minuti, alle ultime scene, alle ultime battute del series finale più atteso della storia televisiva, tutti i personaggi che ci hanno accompagnato durante questi sei anni si ritrovano nella chiesa, c’è solo un’interpretazione possibile: prima ancora che vi chiediate in che luogo o in che tempo si trovino, prima che la luce bianca inondi la stanza, li vedete che ridono, che piangono, che si ritrovano. Quelli siamo noi, tutti noi che abbiamo seguito le loro avventure, le loro vite in questi anni; siamo noi mentre compriamo da bere per la serata, siamo noi mentre corriamo perché la puntata inizia dopo pochi minuti, siamo noi mentre ci telefoniamo il giorno dopo, o mentre ne parliamo al bar tra chiacchiere di lavoro o di studio. Siamo noi che, a prescindere dal finale, dal fatto che ci sia piaciuto o che ci abbia deluso, ci siamo ritrovati insieme per vederlo. A J. J. Abrams, agli sceneggiatori, agli attori, a tutto lo staff di Lost, un rinnnn graziamento da Numero6.
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Le novità della prossima
stagione Da sinistra. J.J. Abrams; Michael Chiklis; Julie Benz; Pretty Little Liars; Lindelof & Cuse
omunque, come da sempre con papi e re, finita una serie se ne fa un’altra. Molte altre, per quel che ci riguarda. Sì, lo abbiamo capito e ribadito, Lost è finito, e anche il meno fortunato e forse un po’ sprecato Fla-
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sh Forward, che sembrava agli esordi doverne prendere il posto. Ma le idee girano, il talento di sceneggiatori e produttori scorre potente come la forza nel corpo di Luke Skywalker, e le novità in arrivo sembrano essere parecchie: l’avete visto Pretty Little Liars, ad esempio? Sì, l’ultimo arrivato in casa ABC Family non è niente di che, però segreti e omicidi e teenager in stile gossip girl potrebbero essere un’accoppiata interessante. Più allettante sembra uno dei nuovi prodotti firmati NBC: The Cape riprende gli elementi narrativi dei vigilanti dei comics della golden age in stile Spirit, raccontandoci le avventure di un poliziotto che, dopo essere stato incastrato e 3-4 giu.lug. 2010
creduto morto da tutti, indossa un mantello e si improvvisa giustiziere tra le ombre della città e della notte. Lo sanno tutti, d’altronde, i supereroi non passano mai di moda. Lo sanno bene anche alla ABC che uscirà tra poco con il suo No Ordinary Family, nel quale un’intera famiglia (una coppia con due figli adolescenti) acquista degli straordinari poteri dopo un misterioso incidente in mare: drama, family e sci-fi in un’unica serie con protagonisti Michael Chiklis (uno degli agenti di The Shield, già invischiato con i superpoteri in Fantastici 4) e Julie Benz (passata per le psicosi di Desperate Housewives e Dexter). J.J. Abrams questa volta mette da parte la fantascienza per tornare a un tema al quale è molto affezionato dai tempi del suo Alias: gli agenti segreti. In Undercovers (firmato NBC) marito e moglie felicemente sposati da anni portano il concetto di “segreto coniugale” a un livello decisamente fuori dalla norma: la loro vita quotidiana fatta di normalità e monotonia è solo la copertura della loro vera attività spionistica. Ma il prodotto forse più atteso della prossima stagione sarà quello che avrà le capacità di colmare, per temi trattati, espedienti narrativi, impatto visivo e capacità di attirare l’attenzione, il vuoto lasciato da Lost. La NBC si lancia e ci prova con la serie The Event: i quattro minuti di trailer sembrano far sperare bene, tuttavia molte serie promettenti, come Flash Forward ad esempio, non hanno mantenuto fede alle brillanti aspettative degli episodi pilota. Sarà davvero il nuovo “evento” televisivo? O un’abile mossa di marketing narrativo adatta a sfruttare il “lutto” per la perdita di Lost? Come dicevamo all’inizio, morto un re, se ne fa un altro: sperando non si debnnn ba ricorrere alla ghigliottina...
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