cinema&fiction Anno 67 - numero 1 gennaio-febbraio 2015 - 2,00 €
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BERLINALE 2015 Da Olmi alla Vergine giurata di Laura Bispuri: nella capitale tedesca l’Italia c’è COLIN FIRTH L’attore inglese spia comica in Kingsman: Secret Service IL CALENDARIO Tutti i titoli in uscita sugli schermi da qui all’estate
Cinquanta sfumature di
Berlino
Il film più hot dell’anno in anteprima alla 65. edizione del Festival (5-15 febbraio)
Rivista illustrata di Cinema e Fiction fondata e diretta da Alberto Crucillà dal 1948 Autorizzazione del registro n. 473 del 31 ottobre 1948 Direttore Responsabile Renato MARENGO renatomarengo43@gmail.com Direttore Editoriale Andrea SPLENDORE a.splendore@cinecorriere.it Vicedirettore Luigi AVERSA l.aversa@cinecorriere.it Art Director Stefano SALVATORI dasdesigner@gmail.com
editoriale
Berlino, avamposto del cinema di qualità
erlino è uno di quei festival internazionali ai l’Orso d’Oro alla carriera e verranno proiettati dieci dei quali tutti quelli che fanno cinema, in Europa suoi film). Per l’Italia, diversi titoli nelle varie sezioni, e nel mondo, per passione oltre che per lavoro, fra cui Vergine giurata dell’esordiente Laura Bispuri sognano prima o poi di partecipare. Per un film di qua- (con Alba Rohrwacher protagonista), in concorso, e lità troppo spesso in Italia nei grandi festivaloni non Torneranno i prati di Ermanno Olmi, non in conc’è spazio e allora registi e sceneggiatori o produttori corso. A tutti gli italiani presenti al Festival dedichiamo intraprendenti sperano di poter riscattare un articolo a parte. Questo numero spela propria opera proprio al festival che si ciale, che stiamo completando comuntiene nella capitale tedesca, meno orpelli que in progress, contiene: il calendario e tanta soddisfazione. Quest’anno abdi tutti i film in uscita nei prossimi mesi, biamo voluto dedicare il numero di febcasa per casa (di distribuzione); una conbraio di Cinecorriere, che mettiamo versazione con Colin Firth, protagonigratuitamente a disposizione per tutti sfosta della spassosa spy-comedy gliabile on line, al 65° Festival InternaKinsgsman. Secrret Service, in uscita a Cinquanta zionale del Cinema di Berlino, dove fine febbraio; la mia recensione-intervisfumature di Berlino viene presentato in anteprima l’attesissta di un un libro che sta facendo scalIl film più hot dell’anno simo Cinquanta sfumature di grigio, pore, Camorra Sound di Daniele dall’omonimo best seller. Una kermesse Sanzone; e in arrivo un’altra intervista alla quale partecipano registi come Werner Herzog, ai Manetti Bros. Berlino: la coraggiosa risposta del Terrence Malick, Peter Greenaway, Wim Wenders cinema di qualità al cinema più commerciale. (a cui dedichiamo un approfondimento, perché riceverà Renato Marengo
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BERLINALE 2015 Da Olmi alla Vergine giurata di Laura Bispuri: nella capitale tedesca l’Italia c’è COLIN FIRTH L’attore inglese spia comica in Kingsman: Secret Service
IL CALENDARIO Tutti i titoli in uscita sugli schermi da qui all’estate
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Berlino 65 Cinquanta sfumature di cinema di Luigi Aversa
© Cinecorriere - tutti i diritti di riproduzione sono riservati.
Berlino 65 Orso alla carriera a Wim Wenders di L. A.
L’opinione espressa dagli autori non impegna la Direzione. Tutto il materiale ricevuto, e non richiesto (testi e fotografie), anche se non pubblicato, non sarà restituito.
sommario
www.cinecorrierenews.it
Berlino 65 Gli italiani sugli schermi tedeschi di Luigi Aversa
Nella foto: la giurata Audrey Tautou scende da un’Audi, auto ufficiale del Festival del Cinema di Berlino
in anteprima alla 65. edizione del Festival (5-15 febbraio)
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Kingsman: Secret Service Il mio nome è Firth, Colin Firth di Luigi Aversa
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Camorra Sound Libro-inchiesta su musica e criminalità di Renato Marengo 12
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Manetti Bros. Da Song’e Napule a Rex di Renato Marengo
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Cinquanta sfumature di cinema a Berlino
di Luigi Aversa
La capitale del film è qui Dal 5 al 15 febbraio nella metropoli tedesca va in scena la 65. edizione del Festival Internazionale. Una kermesse ricca e variegata con più di 400 titoli in rassegna provenienti da 120 Paesi
ltre 400 film in programma, 9 sezioni (Concorso, Panorama, Forum, Berlinale Shorts, Generation, Perspektive Kino, Berlinale Special, Retrospective, Homage), 21 film a contendersi l’Orso d’oro, 20.000 addetti ai lavori, 4.200 giornalisti, 120 nazioni presenti e, soprattutto, Cinquanta sfumature di grigio... La 65. edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, noto anche come Berlinale - che si tiene nella capitale tedesca dal 5 al 15 febbraio - sciorina numeri importanti. E a conferma del grande prestigio di cui gode, sia in termini di qualità artistica che di
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glamour, quest’anno ospita uno degli eventi più attesi dell’intera stagione cinematografica: la première di Cinquanta sfumature di grigio, trasposizione del primo capitolo della trilogia erotica scritta da E.L. James, serie di romanzi tradotti in 51 lingue e con decine di milioni di copie vendute in tutto il mondo. Il film viene presentato l’11 febbraio, alla presenza della regista Sam Taylor-Johnson, dell’autrice dei bestseller e degli attori Dakota Johnson e Jamie Dornan. Il film più atteso e bollente dell’intera stagione cinematografica è solo uno dei tanti eventi che offre que-
In alto: Cinquanta sfumature di grigio. Qui accanto, da sinistra: 45 Years, Mr. Holmes e Als wir traumten
n.1 gen/feb 2015
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Sopra: Bloodline. Qui accanto: Are You Here. Sotto, da sinistra: Body, Selma - La strada per la libertà, Everything Will Be Fine
A fianco: Journal d’une femme de chambre. In basso: Cha và con và
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st’anno la Berlinale, una rassegna sterminata con un programma ricchissimo, diviso in sezioni, sottosezioni, omaggi, retrospettive, ecc. Fra le altre anteprime si segnalano Life di Anton Corbijn sul rapporto tra il fotografo Dennis Stock, interpretato da Robert Pattinson, e James Dean; Die abhandene Welt di Margarethe von Trotta; Woman in Gold di Simon Curtis con Helen Mirren; la commedia americana Are You Here di Matthew Weiner con Owen Wilson e Zach Galifianakis; Selma - La strada per la libertà di Ava DuVernay sulla celebre marcia per i diritti civili in Alabama nel 1965 e il film biografico su Brian Wilson dei Beach Boys, Love & Mercy con John Cusack, Paul Dano e Paul Giamatti. In gara per aggiudicarsi gli Orsi ci sono 21 pellicole. Una selezione di grande spessore che si preannuncia molto interessante. Del resto, la Berlinale è, assieme a Cannes e Venezia, uno dei festival di maggior pregio del panorama cinematografico inter-
nazionale. Vi si danno appuntamento ogni anno, alcune delle firme più importanti del cinema mondiale. Come Isabel Coixet che apre la manifestazione con Nobody Wants the Night, dramma “artico” interpretato da una splendida Juliette Binoche. Ma anche come Werner Herzog, regista di Queen of the Desert con Nicole Kidman, James Franco e Robert Pattinson, incentrato sulla storia reale di Gertrude Bell, scrittrice ed esploratrice inglese vissuta tra il XIX e il XX secolo. O come Terrence Malick, a Berlino con Knight of Cups, film misterioso, come sempre, interpretato da un trio di attori fenomenali: Cate Blanchett, Natalie Portman e Christian Bale. Destano curiosità anche i nuovi lavori di Jafar Panahi, Pablo Larraín e Peter Greenaway, rispettivamente autori di Taxi, El Club ed Eisenstein in Guanajuato. Poi c’è il film di Benoit Jacquot, Journal d’une femme de chambre, tratto dall’omonimo romanzo di Ocn.1 gen/feb 2015
Wim Wenders
Il cinema sopra Berlino a La paura del portiere prima del calcio di rigore (1972) a Pina (2011): la sezione Homage del 65° Festival di Berlino quest’anno è dedicata a Wim Wenders. Il grande regista tedesco riceverà l’Orso d’oro alla carriera e sarà presente alla rassegna per mostrare al pubblico i suoi capolavori. Inoltre, verrà proposta un’ampia retrospettiva dei suoi film. Questi i titoli, oltre ai due già citati: Alice nelle città, 1974; Nel corso del tempo, 1976; L’amico americano, 1977; Paris, Texas, 1984; Tokyo-Ga, 1985; Il cielo sopra Berlino, 1987; Fino alla fine del mondo, 1991/1994; The Million Dollar Hotel, 2000. Per un totale di dieci pellicole, completamente restaurate e digitalizzate. In occasione dell’assegnazione dell’Orso alla carriera e dell’omaggio della Berlinale, al cinema verranno proiettati nella nuova versione digitale restaurata i due film simbolo del visionario regista di Dusseldorf: Il cielo sopra Berlino (Premio per la Miglior Regia a Cannes nel 1987) e Paris, Texas (Palma d’Oro a Cannes nel 1984), nelle sale italiane rispettivamente mercoledì 18 e mercoledì 25 febbraio prossimi. Il doppio appuntamento permetterà così anche agli spettatori italiani di rivedere su grande schermo due classici della storia del cinema degli ultimi trent’anni.
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Qui sopra: Cenerentola. A destra in alto: El boton de nacar. Qui accanto: Elser. Sotto: Knight of Cups ed Eisenstein in Guanajuato
tave Mirbeau già portato sullo schermo nel 1946 da Jean Renoir e nel 1964 da Luis Bunuel. La protagonista è Léa Seydoux, che ha preso il posto di Marion Cotillard, inizialmente scelta per il ruolo. Infine, da vedere c’è l’ultima fatica del russo Alexey German Jr., Under Electric Clouds e 45 Years di Andrew Haigh con Charlotte Rampling e Tom Courtenay. In concorso c’è anche l’Italia con una sola presenza, quella dell’esordiente Laura Bispuri, regista di Vergine giurata, interpretato da Alba Rohrwacher (alle pagine 6/7 leggi l’approfondimento sulla presenza italiana a Berlino). Kenneth Branagh e la sua Cenerentola impersonata da Lily James, invece, sono fuori concorso. Così come Mr. Holmes di Bill Condon con Ian McKellen e Laura Linney ed Every Thing Will Be Fine, di Wim Wenders, omaggiato quest’anno dalla Berlinale con l’Orso d’oro alla carriera e una rassegna di suoi film (v. box qui accanto). n.1 gen/feb 2015
La musica e i suoi protagonisti sono al centro di due documentari presenti alla kermesse berlinese: What Happened, Miss Simone? di Liz Garbus, sulla vita e l’opera di Nina Simone; e Cobain: Montage of Heck di Brett Morgen sul cantante dei Nirvana Kurt Cobain. La retrospettiva di quest’anno è dedicata al technicolor, tecnica visiva nata cento anni fa. Tra i classici in programma, Il mago di Oz di Victor Fleming, Il ladro di Bagdad di Ludwig Berger, Michael Powell e Tim Whelan, Duello al sole di King Vidor e Gli uomini preferiscono le bionde di Howard Hawks. Di grande spessore è anche la giuria della Berlinale. A presiederla c’è il regista Darren Aronofsky. Al suo fianco l’attrice francese Audrey Tautou, la regista peruviana Claudia Llosa, la produttrice americana Martha De Laurentiis, l’attore tedesco Daniel Brühl, lo sceneggiatore e regista sudcoreano Bong Joon-ho e lo sceneggiatore, regista e produttore tv Usa Matthew Weiner. nnn
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Il cinema tricolore a Berlino fra tradizione e rinnovamento Da Ermanno Olmi a Laura Bispuri: la presenza italiana al Festival, disseminata nelle varie sezioni (Concorso, Generation, Forum, di Luigi Aversa Culinary), è nel segno del dialogo fra le generazioni iovani e anziani cineasti italiani vanno a braccetto in questa edizione numero 65 del Festival di Berlino. Sono l’ottantatreenne Ermanno Olmi e la trentasettenne Laura Bispuri, ovvero il grande passato e la speranza del nostro cinema, a guidare la piccola ma agguerrita pattuglia italiana. Il regista bergamasco porta il suo Torneranno i prati - omaggio alla generazione della Grande guerra che racconta di una lunga notte in trincea in cima all’altopiano di Asiago nella sezione Gala, fuori concorso. Mentre la giovane regista romana, già vincitrice con i suoi cortometraggi di un David di Donatello e di un Nastro d’Argento, ha l’onore di portare alta la bandiera del cinema italiano nel concorso principale con
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Vergine giurata, unico titolo tricolore in corsa per l’Orso d’oro. Girato tra Bolzano e l’Albania, il film è ispirato all’omonimo romanzo di Elvira Dones, nel quale si approfondisce la conoscenza del Kanun, una pratica che permette a una donna albanese, se giura di rimanere vergine, di avere gli stessi diritti dei maschi. Hana, interpretata da Alba Rohwacher, la più internazionale delle attrici del nostro cinema in questo momento, è cresciuta sulle montagne e per sfuggire a uno destino ineluttabile, sceglie di far sua questa legge prendendo il nome di Mark, ma rinunciando in questo modo, forse per sempre, all’amore. Nella sezione Generation i film nostrani sono due: Cloro, di Lamn. 1 - gen-feb 2015
berto Sanfelice, e Short Skin di Duccio Chiarini, quest’ultimo già passato a Venezia in Biennale College. Cloro, selezionato anche al Sundance, ha come protagonista la giovane attrice emergente Sara Serraiocco. Nel film è Jenny, adolescente di Ostia che sogna di diventare una campionessa di nuoto sincronizzato. In seguito a un tragico evento, la ragazza è costretta a trasferirsi in un piccolo paese di montagna, con il padre malato e il fratello di nove anni. Ma il suo obiettivo è tornare sul litorale romano e riprendere le gare di sincro. Short Skin è una commedia di formazione con protagonista il diciassettenne Edoardo (Matteo Creatini). A causa di un difetto congenito al prepuzio, il ragazzino è impacciato con le ragazze ed è difficile “diventare uomini quando tutti ti chiedono di essere un maschio”... Nella sezione Forum c’è il documentario di Francesco Clerici Il gesto delle mani, un film dal sapore n. 1 - gen-feb 2015
didattico che pone al centro della narrazione la scultura in bronzo, una tecnica che ancora oggi ha gli stessi procedimenti del V secolo a.C. La Berlinale rende omaggio anche ai sapori della nostra Penisola ospitando nella sezione Culinary Cinema tre film molto diversi tra loro ma tutti a tema gastronomico. La ricotta di Pier Paolo Pasolini è a suo modo un classico del genere, Ma gli fanno compagnia Quando l’Italia mangiava in bianco e nero di Andrea Gropplero di Troppenburg e Il segreto di Otello di Francesco Ranieri Martinotti. Altro omaggio infine a un grande del cinema italiano e internazionale, Francesco Rosi, scomparso recentemente, con la proiezione di Uomini contro (1970). Inoltre, in Berlinale Special Series, nuovo spazio riservato alle serie tv, passeranno i primi due episodi dello sceneggiato su “mani pulite” 1992, realizzato da Giuseppe Gagliardi e Gianluca Iodice, da un’idea di Stefano Accorsi. nnn
In apertura: Torneranno i prati. Più a destra, sopra: Vergine giurata. Sotto, da sinistra in senso orario: Uomini contro, Short Skin, Quando l’Italia mangiava in bianco e nero, La ricotta, Il segreto di Otello. Nella pagina accanto, da sopra, in senso orario: Cloro, 1992, Il gesto delle mani
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Tutti i film in distribuzione
01 Distribution
Barter Entertainment
26 marzo Qualcosa di buono di George
26 febbraio Motel (The Bag Man) di David
C. Wolfe, con Hilary Swank
cius, con Bérènice Bejo, Annette Bening 19 marzo Latin Lover di Cristina Comencini, con Angela Finocchiaro, Virna Lisi 26 marzo Ho ucciso Napoleone di Giorgio Farina, con Micaela Ramazzotti 9 aprile Tutto può accadere a Broadway di Peter Bogdanovich, con Owen Wilson 16 aprile Mia madre di Nanni Moretti, con Margherita Buy, Nanni Moretti 23 aprile Samba di Olivier Nakache, Eric Toledano, con Omar Sy 14 maggio Tale of Tales di Matteo Garrone, con Vincent Cassel, Salma Hayek 21 maggio The Gunman di Pierre Morel, con Sean Penn
Grovic, con John Cusack, Robert De Niro
Bim Distribuzione
2 aprile Somnia di Mike Flanagan, con
19 febbraio Il segreto del suo volto di
Jason Statham, Sofía Vergara
Christian Petzold, con Nina Hoss 12 marzo Foxcatcher di Bennett Miller con Steve Carell 26 marzo La famiglia Belier di Eric Lartigau, con Karin Viard, François Damiens 9 aprile Il padre (The Cut) di Fatih Akin, con Tahar Rahim, Simon Abkarian 16 aprile Le vacanze del piccolo Nicolas di Laurent Tirard, con Mathéo Boisselier 23 aprile I bambini sanno di Walter Veltroni
18 giugno Everly di Joe Lynch, con Salma
5 marzo The Search di Michel Hazanavi-
20th Century Fox
12 febbraio Tak3n - L’ora della verità di
Olivier Megaton, con Liam Neeson 25 febbraio Kingsman: Secret Service di Matthew Vaughn, con Colin Firth 5 marzo Il libro della vita di Jorge R.Gutierrez 5 marzo Wild di Jean Marc Vallee, con Reese Witherspoon, Laura Dern 19 marzo Chi è senza colpa di Michael R. Roskam, con Noomi Rapace, Tom Hardy 26 marzo Home - A casa (3D) di Tim Johnson 9 aprile La risposta è nelle stelle di George Tillman Jr., con Scott Eastwood 30 aprile Ritorno al Marigold Hotel di John Madden, con Maggie Smith 7 maggio Unfinished Business di Ken Scott, con Vince Vaughn, Tom Wilkinson 14 maggio Calvario di John Michael MacDonagh, con Brendan Gleeson 25 giugno B.O.O. – Base operazioni occulte (3D) di Tony Leondis
Academy Two
12 febbraio Timbuktu di Abderrahmane
Sissako, con Ibrahim Ahmed, Toulou Kiki
Adler Entertainment
19 febbraio Mortdecai di David Koepp,
con Johnny Depp, Gwyneth Paltrow Aprile Child 44 - Il bambino numero 44 di Daniel Espinoza con Tom Hardy
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Wild 20th Century Fox
Eagle Pictures
26 febbraio Automata di Gabe Ibáñez, con Antonio Banderas, Melanie Griffith 19 marzo The Divergent Series: Insurgent di Robert Schwentke con Shailene Woodley, 9 aprile Ooops! Abbiamo perso l'arca... di Toby Genkel, Sean McCormack
Scottie Thompson, Kate Bosworth 7 maggio Wild Card di Simon West, con
Hayek, Jennifer Blanc, Togo Igawa
Lucky Red
10-11 febbraio Lupin 3 vs Detective Conan di Hajime Kamegakiby 19 febbraio Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza di Roy Andersson 21 febbraio Pokémon il film di Kunihiko Yuyama 5 marzo Superfast, Superfurious di Jason Friedberg, Aaron Seltzer, con Daniel Booko 26 marzo Lettere di uno sconosciuto di Zhang Yimou, con Gong Li 2 aprile La scelta di Michele Placido, con Ambra Angiolini, Raoul Bova
M2 Pictures
Good Films
6 marzo Colpo di stato di John Erick Dow-
con Hailee Steinfeld, Douglas Booth 4 marzo Black or White di Mike Binder, con Kevin Costner, Gillian Jacobs
26 febbraio Le leggi del desiderio di Silvio Muccino, con Nicole Grimaudo 16 aprile Chiamami Francesco di Daniele Luchetti, con Rodrigo De La Serna 21 maggio La giovinezza di Paolo Sorrentino, con Michael Caine, Harvey Keitel
12 febbraio Romeo&Juliet di Carlo Carlei,
Indie Pictures
19 febbraio Lupin di Ryûhei Kitamura,
con Shun Oguri, Tetsuji Tamayama Marzo Monsters - The Dark Continent di
Tom Green, con Johnny Harris, Sam Keeley
Istituto Luce Cinecittà
26 febbraio Patria di Felice Farina, con Francesco Pannofino, Roberto Citran
I Wonder Pictures
19 febbraio Life Itself di Steve James 1 marzo Senza Lucio di Mario Sesti
Koch Media
26 febbraio Shaun vita da pecora - Il film di Richard Starzak, Mark Burton 5 marzo Soldato semplice di Paolo Cevoli, con Paolo Cevoli, Antonio Orefice
dle, con Owen Wilson, Pierce Brosnan
Medusa Film
Microcinema
5 marzo Fino a qui tutto bene di Roan Johnson con Alessio Vassallo, Paolo Cioni 16 marzo Queen Rock Montreal di Saul Swimmer
Notorious Pictures
12 febbraio Selma - La strada per la
libertà di Ava DuVernay, con Tim Roth, David Oyelowo, Oprah Winfrey 12 marzo Left Behind - La profezia di Vic Armstrong, con Nicolas Cage 26 marzo L’ultimo lupo 3D di Jean-Jacques Annaud, con Shawn Dou, Shaofeng Feng 9 aprile Black Sea di Kevin Macdonald, con Jude Law, Scoot McNairy n.1 - gen-feb 2015
Vizio di forma Warner Bros.
Jurassic World Universal Pictures
Officine Ubu
19 marzo Una nuova amica di François
Ozon, con Romain Duris, Anaïs Demoustier Aprile Le streghe son tornate di Alex de la
Iglesia, con Hugo Silva, Carmen Maura
Teodora Film
26 febbraio Maraviglioso Boccaccio di
Paolo e Vittorio Taviani, con Kim Rossi Stuart, Riccardo Scamarcio
The Walt Disney Company Italia
12 marzo Cenerentola di Kenneth Branagh,
con Cate Blanchett, Lily James 2 aprile Into the Woods di Rob Marshall, con Meryl Streep, Emily Blunt, Johnny Depp 22 aprile Avengers 2 – Age of Ultron di Joss Whedon, con Robert Downey Jr. Maggio Tomorrowland di Brad Bird, con George Clooney, Hugh Laurie
Universal Pictures
Latin Lover 01 Distribution
12 febbraio Cinquanta sfumature di grigio di Sam Taylor-Johnson, con Dakota Johnson, Jamie Dornan, Marcia Gay Harden 19 febbraio Il settimo figlio di Sergey Bodrov, con Julianne Moore, Jeff Bridges 26 febbraio Spongebob fuori dall’acqua di Paul Tibbit 5 marzo Nessuno si salva da solo di Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca 7-8 marzo Land of Bears di Guillaume Vincent 12 marzo Blackhat di Michael Mann, con Chris Hemsworth, Viola Davis, Tang Wei 19 marzo La prima volta (di mia figlia) di Riccardo Rossi, con Anna Foglietta 24-25 marzo Cobain - Montage of Heck di Brett Morgen 2 aprile Fast & Furious 7 di James Wan, con Vin Diesel, Paul Walker 9 aprile Uno, anzi due di Francesco Pavolini, con Maurizio Battista, Nadia Rinaldi 16 aprile Ex Machina di Alex Garland, con Domhnall Gleeson, Oscar Isaac 30 aprile Solo per il weekend di Gianfranco Gaioni, con Alessandro Roja 14 maggio Il ragazzo della porta accanto di Rob Cohen, con Jennifer Lopez 21 maggio Pitch Perfect 2 di Elizabeth Banks, con Anna Kendrick, Brittany Snow
Foxcatcher Bim Distribuzione
28 maggio Monster Trucks di Chris Wedge, con Rob Lowe, Lucas Till, Jane Levy, Danny Glover, Amy Ryan 11 giugno Jurassic World di Colin Trevorrow, con Chris Pratt, Bryce Dallas Howard 18 giugno Cybernatural di Levan Gabriadze, con Heather Sossaman 25 giugno Ted 2 di Seth MacFarlane, con Mark Whalberg, Liam Neeson 9 luglio Terminator: Genisys di Alan Taylor, con Arnold Schwarzenegger, Emilia Clarke
Videa
12 marzo Suite francese di Saul Dibb,
con Margot Robbie, Michelle Williams, Sam Riley, Ruth Wilson, Kristin Scott Thomas
Warner Bros.
19 febbraio Noi e la Giulia di Edoardo Leo, con Luca Argentero, Edoardo Leo, Claudio Amendola, Anna Foglietta 26 febbraio Vizio di forma di Paul Thomas Anderson, con Joaquin Phoenix, Benicio Del Toro, Owen Wilson 5 marzo Focus - Niente è come sembra di John Requa, Glenn Ficarra, con Will Smith, Margot Robbie 19 marzo In the Heart of the Sea di Ron Howard, con Chris Hemsworth 26 marzo Cake di Daniel Barnz, con Jennifer Aniston, Sam Worthington 2 aprile Annie di Will Gluckz, con Quvenzhané Wallis, Jamie Fox, Cameron Diaz 9 aprile Chappie di Neill Blomkamp, con Hugh Jackman, Sigourney Weaver, Sharlto Copley, Dev Patel; 30 aprile Run All Night di Jaume ColletSerra, con Liam Neeson, Ed Harris, Joel Kinnaman, Vincent D'Onofrio, Nick Nolte 7 maggio Don't Mess with Texas di Anne Fletcher, con Reese Witherspoon 14 maggio Mad Max: Fury Road di George Miller, con Tom Hardy, Charlize Theron 28 maggio San Andreas di Brad Peyton, con Dwayne Johnson, Carla Gugino 3-4 giugno Insidious: Chapter 3 di Leigh Whannell, con Dermot Mulroney 17 giugno Get Hard di Ethan Cohen, con Will Ferrell, Kevin Hart 15 luglio Pan di Joe Wright, con Levi Miller, Hugh Jackman, Rooney Mara
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Il mio nome è Firth
...Colin Firth
L’attore inglese, specializzato in commedie romantiche, cambia genere e passa all’azione. In Kingsman: Secret Service è Harry Hart, agente segreto di proverbiale eleganza e sottile ironia di Luigi Aversa e qualcuno volesse sapere cosa è l’aplomb britannico, non ha che da andare a vedere Kingsman: Secret Service, il nuovo film di Matthew Vaughn (Kick-Ass, X-Men - L’inizio) nella sale dal 26 febbraio. Il protagonista è un più che impeccabile Colin Firth, il quale riesce a uscire perfettamente stirato e pettinato da ogni battaglia campale che si trova ad affrontare. Anche dopo furiosi corpo a corpo, con decine di avversari armati fino ai denti, lui resta un imperturbabile gentleman inglese che non si scompone mai. L’attore riesce a mantenere intatto questo suo stile pacato e misurato in ogni occasione, anche quando gli
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capita di presenziare alle anteprime dei suo lavori. A Roma per presentare alla stampa Kingsman: Secret Service, assieme al co-protagonista Taron Egerton e ai Take That (Gary Barlow, Mark Owen e Howard Donald), autori di un contributo musicale, Firth ha risposto così a una domanda circa la sua compostezza: «Solo in apparenza sono tranquillo, in realtà. Le performance dell’Arsenal quest’anno per esempio hanno influenzato la mia compostezza. E di quelle recenti della Roma (di cui è un simpatizzante, ndr)... non voglio parlare. Ogni tanto la pazienza la perdo anch’io. Si dice che gli inglesi siano sempre n. 1 - gen-feb 2015
composti, ma ciò non corrisponde alla realtà, soprattutto se si assiste a una partita o a un concerto dei Take That...». Basato sull’omonimo fumetto di Mark Millar, Kingsman è un film spassoso e sorprendente, che unisce il proverbiale umorismo britannico all’azione. La Kingsman è un’organizzazione segretissima la cui occupazione principale è quella di salvare il mondo dalle minacce di distruzione o di conquista dei cattivi di turno. Per raggiungere questo nobile obiettivo, recluta e forma giovani spie. Harry Hart, l’agente interpretato da Colin Firth, ha scelto come suo pupillo per il programma di formazione il giovane Eggsy (Taron Egerton), figlio di un suo collega deceduto molti anni prima durante una missione. Grazie al sacrificio di quell’uomo, Hart ha avuto salva la vita e vuole sdebitarsi in qualche modo. Offre così la possibilità al giovane Eggsy, giovanotto un po’ rude ma dotato di indubbio talento, di entrare a far parte dell’orn. 1 - gen-feb 2015
ganizzazione. Assieme a lui, si ritroverà a condividere l’impresa di impedire al magnate multimiliardario americano Richard Valentine (Samuel L. Jackson) di portare a termine un folle piano di assoggettamento della popolazione mondiale. Ma potrebbe esistere nella realtà un’organizzazione supersegreta come quella che si vede nel film? «Non credo esista qualcosa del genere e se ci fosse, con questo tipo di armi, programmi e obiettivi ne sarei spaventato a morte - afferma Firth -. Nel mondo di James Bond o dei Cavalieri della Tavola Rotonda (altra mitologia cui fa riferimento la pellicola, ndr) c’è una distinzione netta tra il Bene e il Male. Nel nostro mondo non è così e penso quindi che non ci sia posto per una organizzazione di questo genere». Colin Firth ha mai avuto il desiderio di diventare un personaggio alla James Bond? «Il mio sogno da piccolo era di fare l’agente segreto - confessa -
avrei voluto essere uno 007 in missione segreta con poteri speciali. Chi è che non lo ha fantasticato da bambino...». Si tratta comunque di un ruolo insolito per Firth, in genere protagonista di commedie dal sapore romantico. «Non so cosa diranno i miei fan, ma non penso mai in termini di genere quando faccio una scelta professionale. Ci deve essere qualcosa che m’interessi per accettare un copione. In questo caso mi faceva piacere lavorare con Matthew Vaughn, uno dei registi più interessanti del momento in Inghilterra. Però non ero contento quando mi ha detto che mi sarei dovuto allenare molto per questo ruolo...». L’attore infatti ha sostenuto per sei mesi tre ore al giorno di lezioni di lotta, danza e arti marziali, con dieci persone che lo seguivano. «È stata dura ed è pure un allenamento che non mi servirà mai nella vita. Se qualcuno volesse fare a botte con me, l’unica cosa che potrei fare è mettermi a ballare!». nnn
In apertura: Colin Firth prima di una delle tante scene di combattimento del film. Qui sopra: l’attore con Taron Egerton e Samuel L. Jackson. Più in alto: Taron Egerton e Michael Caine. A sinistra: Firth e Jackson. Sotto: la locandina di Kingsman: Secret Service
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Camorra Sound Libro-inchiesta
di Renato Marengo
su canzoni e criminalità
Sopra: Daniele Sanzone. In basso: la copertina del suo libroinchiesta Camorra Sound (Magenes)
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oraggiosamente, cinema e Tv hanno sovente affrontato uno dei problemi più gravi del nostro Paese. Un problema che infesta non più solo le regioni e le città del Sud, tradizionalmente identificate come l’habitat naturale della camorra, ma, come confermato dai recenti fatti di cronaca, che investe l’Italia intera. Dopo Romanzo Criminale, Gomorra, Suburra e altri film e fiction in preparazione, è nuovamente un libro ad affrontare la questione. Un libro che denuncia chi, pur avendo la possibilità e gli strumenti per contestare e combattere il problema, non l’ha affrontato con la dovuta chiarezza o ha finto di non vederlo. Fortunatamente, ci sono anche quelli che lo hanno fatto e Camorra Sound, il libro di Daniele Sanzone - musicista, cantante, rapper, leader del gruppo rock degli ‘A67 rende loro giustizia. Sanzone, che ho scoperto giovanissimo e subito adottato a Demo, è da sempre impegnato nella rivalutazione culturale del suo territorio. Oggi raccoglie finalmente ampi consensi di critica e di pubblico
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in questa sua nuova condizione di scrittore “quasi” per caso. Sta diventando un vero e proprio caso letterario questo tuo Camorra Sound, te lo aspettavi? Sinceramente no. Non pensavo di andare in ristampa in così breve tempo, di ricevere il Premio Paolo Borsellino, di essere tradotto in francese dalla importante casa editrice belga, Academia, e infine che questo mio primo libro potesse addirittura diventare un documentario del regista Felice Farina. Davvero non me l’aspettavo, anche perché i mezzi a disposizione non erano certo quelli dei grandi editori, Magenes è un piccolo ma coraggioso editore milanese e quindi questi riconoscimenti sono stati ancora più preziosi. C’è voluto coraggio a rivolgerti ai protagonisti della musica “impegnata” napoletana per chiedere loro perché non abbiano mai preso apertamente posizione contro la camorra. Come hanno reagito? La questione andava posta in modo serio. Nel libro non si parla di uno dei
Dopo il Premio Paolo Borsellino e la traduzione in francese, l’indagine di Daniele Sanzone diventerà un documentario diretto da Felice Farina
tanti problemi di Napoli, ma “del problema”: la camorra. E allo stesso tempo del medium culturale per eccellenza attraverso il quale la società napoletana e non, storicamente si autorappresenta: la musica. Molti artisti sono rimasti sorpresi dalla mia domanda, c’è chi si è sentito offeso a tal punto da negarmi il saluto, ma per fortuna c’è anche chi ha capito il senso della domanda e ha risposto con grande onestà intellettuale. Il tuo libro è stato presentato ovunque: convegni, festival, radio, Tv. È la parola camorra, dopo Saviano e Gomorra, ad aver fatto da apripista o hai goduto di attenzione personale per come, da artista, hai trattato questo tema? Su questi argomenti credo di essermi conquistato, negli anni, un po’ di credibilità, non fosse altro per essere stato tra i primi a trattare il problema della camorra in musica con il disco, A camorra song’ io, uscito un anno prima di Gomorra. Ma è evidente che dopo quel terremoto letterario nulla più è stato come prima. n.1 - gen/feb 2015
Ma Daniele Sanzone ora è diventato uno scrittore che canta, suona il disagio o è lo stesso artista di prima che torna sui palcoscenici arricchito da un nuova esperienza nel mondo della comunicazione? Pur amando la scrittura, mi sento soprattutto un cantante. Senza musica non potrei stare, probabilmente tornerò a scrivere libri, perché questa esperienza mi ha divertito e stimolato non poco, ma la mia vita è sui palchi. Hai ricevuto tanti premi e menzioni, quale è stato il più gradito? Il Premio Borsellino è stato immenso, ma ci sono due aneddoti di cui vado orgoglioso. Da alcuni anni mi divido tra Roma e Scampia dove vive la mia famiglia e la band. Una delle ultime volte che sono tornato giù, mi hanno fermato gli amici storici del quartiere, che mi hanno detto: “Danè si asciuto ‘ngopp ‘o giurnale”. Nonostante Camorra Sound sia uscito sui maggiori giornali nazionali, ‘o giurnale a Scampia è uno e cioè: Cronache di Napoli, famoso perché racconta i fatti quotidiani riportando n.1 - gen/feb 2015
tutte le geografie criminali del territorio. Essere uscito su quel giornale, e non su altri, significava “essere arrivato” per la mia gente. Infine, il massimo è stato ricevere un messaggio in privato dall’ex cantante neomelodico, Nello Liberti, tristemente famoso per aver cantato ‘O capoclan, che mi faceva i complimenti per l’impegno e il libro. Per chi come me rifugge sempre dal rischio di parlarsi addosso queste testimonianze, più di tante sia pur gradite critiche e recensioni, non hanno prezzo. Con il tuo libro sei partito col piede giusto: hai avuto la prefazione di Marcello Ravveduto, la postfazione di Lello Savonardo, gli interventi dei protagonisti del Napule’s Power, e anch’io ho detto la mia sul tema. Ti sei fatto molti nemici o sei riuscito a far venire un po’ di sensi di colpa a chi non si era mai esposto con chiarezza? Il libro nasce da un grande atto d’amore e di rispetto nei confronti della mia terra. Stimo tantissimo tutti gli artisti intervistati e con molti di
loro ho collaborato diverse volte, ribadisco che a me interessava solo porre la questione, poi come si dice a Napoli, chi si offende è un fetente... Pensi di continuare a scrivere? In tanti me lo chiedono, ma sono del parere che bisogna scrivere quando si ha qualcosa da dire, e ora voglio solo pensare al prossimo disco con i miei fratelli ‘A67. Un album rivoluzionario per la nostra storia, perché cantato quasi interamente in italiano e con un sound completamente nuovo. Stay tuned! ovvero: appizzate ‘e recchie! nnn
Qui sopra: Daniele Sanzone, sul palco con il suo gruppo, gli ‘A67. Sotto: il cantante con gli altri componenti della band
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Manetti Bros.
I registi d’assalto del cinema italiano Reduci dal successo sorprendente del loro ultimo film, Song’e Napule, che ha fatto incetta di premi e consensi, i due cineasti romani tornano anche sul piccolo schermo con una nuova serie di Rex di Renato Marengo
Qui sopra: Antonio e Marco Manetti. Sotto: Ciccio Merolla, che sarà protagonista della settima puntata di Rex. Scoperto dai Manetti sul set di Song’e Napule, ha recitato anche con Alessandro Gassmann in Razzabastarda. I Manetti stanno per realizzare un nuovo videoclip da un brano del suo Cd
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arte il 27 febbraio su Raidue la seconda serie di Rex, il cane poliziotto che dà la caccia ai più astuti criminali, con la regia dei Manetti Bros. Il telefilm tedesco-austriaco che per molti anni è stato tra le serie più viste in Europa, dopo una pausa nella programmazione internazionale, è ripartito lo scorso anno in Italia con rinnovata linfa grazie alla regia dei fratelli Manetti. Abbiamo intervistato Marco e Antonio Manetti, registi d’assalto del cinema italiano, la cui popolarità, oltre che per il loro modo “punk” di fare cinema, è stata legata negli anni scorsi anche a una serie di videoclip divenuti cult tra i giovanissimi e che
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hanno spopolato nella rete e ai festival. Il grande successo popolare, non previsto al tavolino, che ha spiazzato produttori e distributori del loro Song’e Napule - film brillante e ironico ma al tempo stesso socialmente “corretto”, sui legami tra il mondo dei neomelodici napoletani e quello della camorra - ha trovato conferma anche nei numerosi premi che i Manetti hanno ricevuto mentre il loro film, dopo il successo invernale veniva inaspettatamente riprogrammato “a grande richiesta” in tutte le arene estive d’Italia. Il film ha conquistato, tra gli altri, due David di Donatello (miglior musicista a Pivio e Aldo De Scalzi, migliore canzone originale a ‘A verità) e quattro Nastri d’argento (migliore commedia, migliore attore non progonista a Carlo Buccirosso e Paolo Sassanelli, migliore canzone originale a Song’e Napule, migliore colonna sonora). Cosa è cambiato in Rex sotto la vostra guida – chiedo ai Manetti – quale caratteristica, miglioramenti, differenze, ha il vostro Rex, che avete cominciato a dirigere già dallo scorso anno? In realtà, essendo un format coprodotto dalla tedesca Beta Film e dall’italiana Dog’s Life con storie e stile già collaudati, non c’era molto
da caratterizzare. Posso dirti (dichiara Marco, ma i due fratelli, come Bibì e Bibò si alternano nelle risposte, ndr) che la novità più grande costituita dalla nostra regia è... il costo. Sì, occorreva ridurre il budget, come ogni cosa negli ultimi tempi in Italia e in particolar modo, ahimé, nel mondo del cinema e della Tv. Noi costiamo poco, riusciamo certamente con il nostro metodo di lavoro, e tanta buona volontà, a costare meno di molti altri nostri colleghi. Alla produzione occorreva mantenere uno standard alto di qualità, ma con meno soldi, e noi, che siamo abituati a ottimizzare da sempre i costi mantenendo buona la qualità, abbiamo accettato, perché girando alla nostra maniera siamo abituati a non perdere un secondo durante le lavorazioni, a concatenare i set, a ridurre i giorni di lavorazione, raddoppiando ovviamente gli sforzi. E come ci riuscite? Beh, tanto per dirtene una, io e mio fratello, dopo accurato lavoro “a tavolino”, non solo sulle sceneggiature ma anche sulla programmazione, non stiamo sempre entrambi sulla stessa scena. Molto spesso Antonio gira una parte e io un’altra, contemporaneamente. Poi ci dividiamo perfettamente i compiti. Io per esempio seguo più la recitazione n.1 - gen/feb 2015
Film, serie tv e videoclip
Dall’horror splatter al nuovo poliziottesco
ra i pochi registi italiani che amano avventurarsi nei territori del cinema di genere, Marco e Antonio Manetti (quest’ultimo nella foto sopra è con Alessandro Roja sul set di Song’e Napule) dal 1995 a oggi hanno diretto otto film, spaziando dal thriller (DeGenerazione, episodio Consegna a domicilio; Piano 17) all’horror (Cavie) - anche in chiave comica (Zora la Vampira) o splatter (Paura 3D) - fino alla commedia poliziesca (Song’e Napule), passando per la fantascienza (L’arrivo di Wang). Senza dimenticare Torino Boys, il loro primo lungometraggio, presentato con successo al Festival di Torino del 1997. Per la televisione i due fratelli hanno diretto alcuni cortometraggi per il programma di Raidue Stracult, la serie L’ispettore Coliandro, tratta dai romanzi di Carlo Lucarelli, e tre episodi di Crimini. Nel 2014 è andata in onda la settima stagione di Rex da loro diretta. Ora i due tornano sul piccolo schermo con l’ottava serie. Nel loro curriculum poi annoverano anche diversi video musicali. Tra gli artisti per i quali hanno lavorato ci sono Tiromancino, Nino D’Angelo, Max Pezzali, Piotta, Alex Britti e Francesco Renga.
T e gli attori, Antonio si dedica maggiormente alla ripresa, pensa alla macchina, alla fotografia. Ma naturalmente, quando occorre, siamo da sempre intercambiabili. Cosa trasparirà di vostro comunque in questa nuova serie di Rex? Rispettando, come ti ho detto il format, abbiamo puntato di più all’azione, che ci è più congenita. Le serie precedenti, ma la serie Rex in genere, puntano di più al giallo, noi cerchiamo di rimarcare e di mettere maggiormente in evidenza l’azione. Comunque, devo dirti che anche se può sembrare strano, conoscendoci, a noi Rex piaceva già prima di lavorarci. Mio fratello ed io negli anni ’70 guardavamo alla Tv le avventure di un cane “antenato” certamente di Rex, Rintintin, le cui avventure avvenivano tra giacche blu, indiani e cowboys. È stato quasi un sogno poter mettere le mani su un personaggio mitico della nostra adolescenza. Comunque siamo intervenuti anche nella scelta di nuovi personaggi, nuovi protagonisti rispetto alle serie precedenti. Con Song’e Napule abbiamo scoperto, fatto amicizia, apprezzato alcuni attori che hanno contribuito certamente al successo di quel film. Ci siamo portati dietro da lì Michele Cantalupo, Serena Rossi, Antonio Fiorillo, Giovanni n.1 - gen/feb 2015
Napolitano, Marco Mario de Notaris e un personaggio rivelatosi attore versatile e “naturale” pur non nascendo attore, come il rapper percussionista Ciccio Merolla, che nei panni di un boss del mondo degli spacciatori ha sostenuto un ruolo da cattivissimo, pur essendo lui nella realtà un mite, un buddista affabile e socievolissimo. Con Ciccio è nato un legame di amicizia caratterizzato anche dalla comune passione per la musica. In Rex gli abbiamo dato un ruolo centrale tra i protagonisti della settima puntata, il ruolo di un latitante imprendibile con molte scene di azione nelle quali Ciccio se l’è cavata benissimo, rivelando un talento innato per la macchina da presa. Comunque, tra noi è scattata una vera e propria amicizia, per cui, oltre ad aver evidenziato anche le sue doti di attore, il nostro interesse per lui e per la sua musica ci ha portati a trovare il tempo tra Rex, che abbiamo appena terminato di girare, a Coliandro, altra serie che stiamo per riprendere, e un altro film, per programmare con lui un videoclip su un brano del nuovo Cd che sta registrando e che ci ha molto divertiti. Un brano tutto fiati e ritmi, da ascoltare ma anche da ballare e, nel divertente video che pensiamo di realizzare, tutto da vedere. nnn
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