Cinecorriere 1-2 2014 Cannes

Page 1

cinema & fiction

Anno 66 numero 1-2 gennaio-maggio 2014 2,00 € 4

Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale 70% DCB Roma

NICOLE DI MONACO La Kidman è Grace Kelly nell’omonimo film sulla principessa-attrice evento di apertura del 67° Festival di Cannes


Rivista illustrata di Cinema e Fiction fondata e diretta da Alberto Crucillà dal 1948 Autorizzazione del registro n. 473 del 31 ottobre 1948 Direttore Responsabile Renato MARENGO r.marengo@cinecorriere.it Direttore Editoriale Andrea SPLENDORE a.splendore@cinecorriere.it Vicedirettore Luigi AVERSA l.aversa@cinecorriere.it Art Director Stefano SALVATORI dasdesigner@gmail.com Realizzazione Das Designer Grafici&Giornalisti Associati Largo dei Fiorentini, 1 00186 Roma Tel. 06 68308712 Hanno collaborato Silvia GAMBIRASI Alessandro LOGLI Agnese ROMEO Editore CDA srl Viale Liegi,7 00198 Roma info@servizieditorialicda.it Pubblicità settoriale A.P.S. Advertising s.r.l. Via Tor De Schiavi 355 00171 Roma Tel. 06 89015166 Fax 06 89015167 info@apsadvertising.it www.apsadvertising.it Stampa Arti Grafiche Celori www.grafichecelori.com © Cinecorriere - tutti i diritti di riproduzione sono riservati. L’opinione espressa dagli autori non impegna la Direzione. Tutto il materiale ricevuto, e non richiesto (testi e fotografie), anche se non pubblicato, non sarà restituito.

sommario

www.cinecorrierenews.it

2

editoriale

Le strade del web e le emergenze eccellenti su cinecorrierenews.it

no dei primi articoli pagati agli inizi del mio lavoro giornalistico fu una recensione del Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini. Quella coraggiosa scelta di Pasolini di utilizzare come seguaci di Gesù, anziché attori professionisti, veri e propri popolani di un paesino del Sud, mi colpì profondamente. Fui certamente influenzato da quelle scelte nell’avvicinarmi alla Nuova Compagnia di Canto Popolare con l’intento di farne un gruppo internazionale. Da allora, sfiorando spesso il cinema, facendolo anche accanto a un regista come Nino Russo, la mia attrazione per gli artisti emergenti mi portò a lottare per l’affermazione di quel meraviglioso gruppo di “negri del Vesuvio” con i quali diedi vita a un vero e proprio movimento musicale che battezzai Napule’s Power. Interessi per la musica, incrociati col cinema, da più di 40 anni mi hanno portato a occuparmi a tempo pieno del talento emergente, sia che avessi a che

U

fare con dischi, come produttore prima e poi con Demo, su Radio1, che con cortometraggi, dando vita nel 2006 proprio col Cinecorriere al premio CortoAward per i migliori cortometraggi e dal 2012 al Contest L’Immagine del Suono, corti realizzati sulle musiche dei più famosi autori di colonne sonore come Morricone, Rota, Piovani, Emerson. È con questo spirito, rivolto con sempre maggior attenzione alla valorizzazione dei giovani creativi, che ho affrontato la direzione di CinecorriereNews, che si propone di cinema & fiction

Anno 66 numero 1-2 gennaio-maggio 2014 2,00 €

NICOLE DI MONACO

Speciale Cannes Sulla Croisette quest’anno il cinema è donna di Luigi Aversa Parla Garko Il bel Gabriel a Cannes ...Sognando Mastroianni di Silvia Gambirasi

La Kidman è Grace Kelly nell’omonimo film sulla principessa-attrice evento di apertura del 67° Festival di Cannes

espandersi con forza virale nel web, cercando, accanto ad anteprime e informazione cinematografica, di avere gli occhi sempre aperti sul mondo della cultura e di dare una chance d’ingresso al mondo professionale a quei giovani che vorrebbero fare della propria passione anche il proprio lavoro. Grazie al prezioso lavoro del mio vice Luigi Aversa, alla grande attenzione per la rete del direttore editoriale Andrea Splendore e alla passione di tanti nuovi giovani collaboratori e grazie a voi che sempre più numerosi ci leggete, CinecorriereNews sta trovando un proprio spazio sempre più qualificato nel mondo delle immagini in movimento, con l’intento di offrire asilo anche al nuovo cinema “povero” che nasce e guizza nel web. Occupandoci anche di fenomeni, di cui parliamo anche in questo numero, come il gruppo Inception, un collettivo di filmaker che da youtube è approdato su Sky e oggi è nelle sale col film Amore Oggi. Renato Marengo

Amore Oggi Dalla tv al cinema di L.A.

10

Song’e Napule Canzoni, pallottole e risate di L.A. e R.M.

12

3

6

Stefania Rocca «La MacLaine è un mito vivente, essere paragonata a lei mi fa molto onore» di S.G. 7 Davide Marengo Risate con sentimento. Ecco la nuova commedia all’italiana di Luigi Aversa 8

Marco Testoni Il compositore-percussionista e la figura del music supervisor di L.A. 14 Prossimamente Pellicole di fine stagione di Alessandro Logli

16

Home Video I primi 50 anni del Doctor Who di L.A. 17 1-2 gen/mag 2014


Sulla Croisette quest’anno il cinema è Donna Dalla Grace di Monaco di Nicole Kidman, ad Asia Argento regista di Incompresa, passando per Le meraviglie delle sorelle Rohrwacher: l’edizione numero 67 della kermesse si veste di rosa di Luigi Aversa 1-2 gen/mag 2014

ome immagine della 67esima edizione del Festival di Cannes, che quest’anno si svolge da mercoledì 14 a domenica 25 maggio, è stata scelta un’espressione molto sorniona e accattivante di Marcello Mastroianni, attore assai apprezzato anche da queste parti. Soprattutto prediletto dalle colleghe e dal pubblico femminile in genere. Sembra fatta in onore di un “uomo che amava le donne” come lui, quindi, la selezione delle pellicole presenti sulla

C

Croisette in questo 2014. Tra le varie sezioni, da quella principale del Concorso, ai film-evento, passando per Un certain regard e la Semaine de la Critique, i lungometraggi in rassegna sono in larga parte nel segno di Venere. E anche tra i giurati spicca la nutrita presenza femminile. A cominciare dalla Presidente della Giuria della Selezione Ufficiale, che è la regista neozelandese Jane Campion. Con lei, a valutare i film in concorso, ci sono un’altra regista, 3


In alto: la presidente della giuria Jane Campion. Accanto: Alba Rohrwacher nel film della sorella Alice, Le meraviglie. Qui sotto: Marion Cotillard in Deux jours, une nuit. Sopra: Melanie Laurent, regista di Respire

4

la statunitense Sofia Coppola, e tre attrici: Carole Bouquet dalla Francia, Leila Hatami dall’Iran e Jeon Do-yeon dalla Corea del Sud. Nella giuria di Un certain regard poi ci sono l’attrice scandinava Maria Bonnevie e quella francese Géraldine Pailhas. Nicole Garcia, infine, cineasta e attrice franco-algerina, presiede la Caméra d’or, premio trasversale assegnato al miglior film scelto tra la Selezione ufficiale, la Semaine de la Critique e la Quinzaine des realisateurs. In quanto ai film, sin dall’apertura di questa edizione numero 67 della kermesse, viene celebrata la grazia muliebre con un’icona di bellezza ed eleganza come

Grace di Monaco, interpretata, nell’omonimo film che inaugura il Festival, da Nicole Kidman. Preceduto da una striscia di polemiche sollevate dai familiari della principessa, che non riconoscono nel lavoro di Olivier Dahan valenza biografica, il fim è presentato fuori concorso. È in competizione per l’ambita Palma d’oro, invece, Sils Maria di Olivier Assayas, con le straordinarie Juliette Binoche e Kristen Stewart, realizzato con il supporto della Bls Film Fund dell’Alto Adige (nella sezione Un certain regard ha usufruito dei medesimi fondi Turist di Ruben Ostlund). Gareggiano per un premio anche Maps to the Stars di David Croneneberg, interpretato da un cast strepitoso composto da Julianne Moore, Mia Wasikowska, John Cusack e Robert Pattinson; Deux jours, une nuit dei fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne con Marion Cotillard; Captives di Atom Egoyan; Adieu au langage

dell’intramontabile maestro della nouvelle vague Jean-Luc Godard; The Search del premio Oscar (per The Artist) Michel Hazanavicius; Mr. Turner di Mike Leigh; Jimmy’s Hall di Ken Loach e soprattutto Le meraviglie, unico film italiano in concorso, che a proposito di donne è diretto da Alice Rohrwacher, interpretato dalla sorella Alba, con la partecipazione straordinaria di Monica Bellucci e virato tutto al femminile con la storia, vagamente autobiografica, di quattro sorelle capeggiate dalla primogenita Gelsomina, erede del piccolo e strano regno che suo padre ha costruito per proteggere la sua famiglia dal mondo “che sta per finire”. Nel corso di un’estate speciale, le regole che tengono insieme la famiglia si allentano e molte cose cambiano. Un’altra pellicola italiana presente in Costa Azzurra è Più buio di mezzanotte (Semaine de la Critique), debutto nel lungometraggio del catanese Sebastiano Riso. 1-2 gen/mag 2014


«Sono molto onorato di essere presente in una sezione che durante il Festival di Cannes si distingue per originalità e coraggio - sottolinea il regista - perché il mio è un film dedicato a tutti coloro che vivono coraggiosamente lottando per affermare la loro identità “non conforme”, vittime di una società che del diverso ha paura». Più buio di mezzanotte racconta la storia di Davide, un adolescente che non è come gli altri. Ha qualcosa nel suo aspetto che lo fa somigliare a una ragazza. A quattordici anni Davide va via di casa. Il destino lo porta a Villa Bellini, il parco più grande di Catania, in cui vive un’umanità di sbandati, disperata e derelitta, un vero e proprio mondo a parte, che la città fa finta di non vedere. Per un momento, il passato di Davide svanisce. Ma è solo un momento, perché irrompe prepotentemente nel presente costringendo Davide a una scelta particolarmente difficile. Nel cast del film di Riso, accanto a un team di esordienti o 1-2 gen/mag 2014

quasi, c’è anche Micaela Ramazzotti. Nella sezione Un certain regard scoviamo il terzo e ultimo rappresentante del cinema di casa nostra. Si tratta di Incompresa, rifacimento al femminile del classico di Luigi Comencini Incompreso che negli anni Sessanta fece commuovere milioni di spettatori. Il film è diretto da Asia Argento e interpretato da Charlotte Gainsbourg, reduce dai due volumi di Nymphomaniac, nei panni della madre della ragazzina “incompresa” Aria (Giulia Salerno) e dal nostro re della fiction Mediaset Gabriel Garko, in quelli del padre. La storia è grosso modo quella dell’originale di comenciniana memoria: Aria ha nove anni e soffre la burrascosa separazione dei suoi genitori, che comunque non sembrano amarla quanto lei vorrebbe. Vittima di questa situazione, è sola con il suo gatto nero, sull’orlo del precipizio... La direzione di Asia Argento sot-

tolinea un altro aspetto peculiare di questa edizione del Festival francese. L’attrice italiana, infatti, non è l’unica a essere passata dall’altro lato della macchina da presa. Come lei, che comunque è alla quarta prova da regista, nella stessa sezione (“un certo sguardo”) ci sono anche il francese Mathieu Amalric, che con La chambre bleu, tratto dal romanzo omonimo di Georges Simenon, firma la sua quinta opera, e Ryan Gosling, il quale invece con Lost River debutta in qualità di regista. In corsa per la Palma d’oro invece è un altro veterano dei set cinematografici, Tommy Lee Jones, con il film in concorso The Homesman. Non è la prima volta che l’attore texano si cimenta alla direzione. In precedenza, infatti, oltre a un paio di tv movie, nel 2005 ha diretto, prodotto e interpretato il film Le tre sepolture, con cui ha vinto proprio al Festival di Cannes il premio per la migliore interpretazione maschile. nnn

Dall’alto, in senso orario: Charlotte Gainsbourg e Giulia Salerno in Incompresa; Juliette Binoche in Sils Maria; Ryan Gosling, regista di Lost River; Julianne Moore in Maps to the Stars; Davide Capone e Micaela Ramazzotti in Più buio di mezzanotte

5


Reduce dal Rodolfo Valentino televisivo, Garko è nel cast di Incompresa, il film di Asia Argento presente sulla Croisette nella sezione Un certain regard. Sulle orme del grande Marcello

Il bel Gabriel a Cannes

di Silvia Gambirasi

...Sognando Mastroianni In alto, qua sotto e a centro pagina: Gabriel Garko. Sopra, a destra: l’attore con Asia Argento che lo dirige in Incompresa

6

egni particolari bellissimo. Mai definizione fu più appropriata di questa per Gabriel Garko, attore torinese di cinema e fiction, uno di quelli che di persona non deludono. Un metro e novanta di altezza, corpo statuario, viso scolpito che incornicia due splendidi occhi verdi: chi più di lui poteva impersonare il latin lover italico per eccellenza, cioè Rodolfo Valentino? Nella fiction diretta da Alessio Inturri e trasmessa recentemente da Mediaset, Garko appariva per alcuni secondi in una scena di nudo integrale, sequenza hot poi censurata. Gabriel, ci sei rimasto male? Mi è dispiaciuto perché era funzionale alla vicenda, era la meta-

S

fora del cambiamento di vita del protagonista che da Rodolfo Guglielmi diventa il mito Valentino. Anche tu come lui hai molto successo con le donne. Se ti riferisci alle storie d'amore che ho avuto con alcune mie colleghe, sono contento di aver mantenuto l'amicizia... Effettivamente da Eva Grimaldi a Manuela Arcuri, tutte parlano bene di te. Serena Autieri ti ha

addirittura invitato al suo matrimonio! E tu non pensi a sposarti e a mettere su famiglia? Sto bene così, quanto ai figli, per ora mi godo quelli degli altri, e poi ci sono i nipoti. Sei una beniamino della fiction e hai avuto successo anche al cinema. Che aspetti a conquistare quello internazionale. Vorresti essere il nuovo Mastroianni? Magari, ma a parte l’inglese, bisogna trovarsi al posto giusto nel momento giusto, comunque ci sto pensando... Intanto sei protagonista a Cannes con Incompresa, film diretto da Asia Argento. Sì, è una bella soddisfazione, il film compare nella sezione Un certain regard e uscirà nelle sale italiane il 5 giugno. E poi? Torno alla tv con L'onore e il rispetto 4, ancora un capitolo della fortunata serie che ha conquistato il pubblico televisivo. Aspettatevi emozioni e colpi di scena. nnn 1-2 gen/mag 2014


Stefania Rocca Un’attrice ...da favola Qualcuno l’ha paragonata a Shirley MacLaine, ma lei si schermisce: «Essere affiancata a un mito vivente del cinema mi fa onore»

di Silvia Gambirasi

di Silvia Gambirasi hirley MacLaine è un mito vivente del cinema di tutti i tempi, essere paragonata a lei non può che farmi onore». Commenta così Stefania Rocca, incontrata in occasione della presentazione di Un matrimonio da favola dei Vanzina, il lusinghiero paragone di cui è stata omaggiata. Del resto, lei è una delle attrici nostrane più frequentate anche dal cinema internazionale: Il talento di Mr. Ripley di Anthony Minghella e Heaven di Tom Tykwer sono solo un paio delle sue incursioni hollywoodiane.

S

Stefania Rocca in un paio di scene della sua ultima interpretazione cinematografica, Un matrimonio da favola di Carlo ed Enrico Vanzina. Qui sopra è con Giorgio Pasotti

1-2 gen/mag 2014

Stefania, meglio i ruoli comici o quelli drammmatici? Premesso che i bei ruoli non hanno etichette, nell'ambito della commedia prediligo quei personaggi che vivono i sentimenti in maniera leggera, che fanno ridere, ma partendo sempre da una verità che poi induce a riflettere. Come nel caso della tua Luciana in Un matrimonio da favola? Lei vive una vita che non le appartiene con un marito sbagliato. A tutti può capitare di commettere errori. Ma alla fine si riscatta. Ha il coraggio di confessare il proprio amore al suo compagno di scuola (Pasotti, ndr). Peccato che lui sia gay! E a te è mai successo di prendere un abbaglio del genere? No, ma mi è capitato di sbagliare e di riflettere su cosa avrei potuto fare. Ci credi al matrimonio da favola? Per ora sto bene così, col mio compagno e i nostri due figli. Quanto alla definizione, è un po' un'illusione. In amore ci creiamo aspettative che spesso vanno deluse, ma guai a smettere di crederci. Meglio l'amicizia? Per certi versi sì, gli amici sono quelli che non ti giudicano, ma ti fanno capire dove sbagli e ti spingono

a osare. Sono il termometro delle nostre emozioni, tant'è vero che le coppie dove non c'è complicità e amicizia sono quelle che non vanno avanti. Dove ti vedremo prossimamente? Nel terzo capitolo della fiction di Raiuno Una grande famiglia, mentre in questi giorni sono impegnata a Stromboli nelle riprese di Un calcolo infinitesimale, film di Enzo Papetti dove recito con Luca Lionello. E le tue prove da regista? Se parli del cortometraggio che ho girato sulla violenza sulle donne, è un'esperienza che mi è piaciuta molto. Come è nata? Dalla collaborazione con l'associazone Action Aid e dall'incontro, in treno, con una ragazza che stava scappando da un matrimonio sbagliato. Ho altri progetti in mente, ma sono un po' lenta... E poi non voglio sottrarre troppo tempo alla famiglia. Come fai a non trascurare i tuoi due piccoli? Dando il trecento per cento quando sono presente e coinvolgendoli, col gioco, nel mio lavoro per far capire loro che cosa sto facendo. Per ora, però, non sembra abbiano alcuna intenzione di seguire le mie tracce. E nnn forse è meglio così. 7


Un fidanzato per mia moglie: una storia d’amore fra ironia e romanticismo firmata Davide Marengo. Con un ruolo importante giocato dalla musica

Risate con sentimento Ecco la nuovissima commedia all’italiana

di L.A.

a debuttato nelle sale di tutta Italia mercoledì 30 aprile, distribuito in 300 copie, e già nel primo weekend è salito sul podio degli incassi, superato soltanto dalle major hollywoodiane. Un fidanzato per mia moglie, rifacimento della pellicola argentina del 2008 Un novio para mi mujer di Juan Taratuto, è il nuovo film di Davide Marengo, una commedia, «mescolata alla vita quotidiana», come spiega lo scrittore Francesco Piccolo, che ha scritto il film con Marengo. Il regista precisa che, con questo

H

8

tocco di realismo, c'è stato «un approccio più credibile» a una vicenda indubbiamente singolare. Un fidanzato per mia moglie è la storia della crisi coniugale di Camilla (Geppi Cucciari) e Simone (Paolo Kessisoglu) che quest’ultimo tenta di risolvere in maniera bizzarra: fa sedurre la depressa consorte da un playboy in pensione, il Falco (Luca Bizzarri). Ma naturalmente non tutto va secondo i piani. La pellicola sovverte a suo modo i canoni cui la recente commedia ci ha abituato, perlomeno dalle nostre parti. Laddove c'è la risata rumorosa, qui abbiamo il sorriso garbato e ironico; un tocco di romanticismo prende il posto delle situazioni equivoche e invece della farsa prevalgono i tempi e i modi della commedia sofisticata. «Il film guarda, per quanto possibile, al ci-

nema francese - dice Marengo - e a tratti è anche commovente». Regista che ha al suo attivo diversi lavori di rilievo, sia per il cinema che per la tv (Notturno Bus, Il commissario Manara, Boris 3, Crimini), Davide Marengo ha un rapporto speciale col mondo musicale. Ha firmato infatti il documentario Craj, 1-2 gen/mag 2014


sulla musica popolare pugliese, il rockumentary Dall'altra parte della luna, sulla lavorazione dell'album La finestra dei Negramaro, e diversi videoclip per Patty Pravo, Carmen Consoli, Edoardo Bennato, Biagio Antonacci, Daniele Silvestri. La musica ha un ruolo di rilievo anche in Un fidanzato per mia moglie. Oltre all’importante colonna sonora firmata da Massimo Nunzi, a un certo punto del film si vede (e si sente) il duo formato da Ilaria Graziano e Francesco Forni. «Sono due musicisti che ho scelto grazie a Nunzi conferma il regista - sono molto bravi, ho girato anche un videoclip per loro, La strada. La parte musicale è sottolineata anche nei titoli di coda con il brano cantato da Peppe Servillo e Geppi Cucciari, che richiama il tema del Falco, sullo stile di Julio Iglesias. Abbiamo giocato con lo stereotipo dello spagnolo seduttore». Come mai per un paio di scene significative del film hai scelto Ma che freddo fa di Nada? Perché funziona benissimo. Mi piace molto Nada e amo quella canzone. Pensavo fosse adatta». Anche la radio è molto presente nel film. Pure nell'originale? Sì, c'è anche nell'originale. Assieme a Geppi abbiamo costruito il personaggio di Camilla adattando quello che dice alla situazione italiana. Geppi poi ci ha messo del suo nell'elenco delle cose detestabili. A proposito dell'originale argentino, a quanto pare sul film avevano già messo gli occhi anche gli americani ma siete riusciti a batterli sul tempo. Il loro remake, con Steve Carell protagonista, sarà girato il prossimo anno. Non mi sono occupato io dei diritti ma il produttore Beppe Caschetto. È stato più veloce evidentemente. E ne sono contento perché la storia è molto bella. Il fatto che Hollywood si sia interessata dimostra che è un soggetto interessante da sviluppare. La scelta degli interpreti è azzeccata e sei riuscito a tirar fuori altri registri da attori più che altro comici. Rendono tutti al meglio: Paolo ha un tratto di malinconia notevole e Geppi è straordinaria. 1-2 gen/mag 2014

In apertura, nella pagina accanto: Davide Marengo, sorridente, con Geppi Cucciari. Sotto: il regista dirige un “faccia a faccia” tra Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu. Più in basso: Ale e Franz in una scena del film. Qui di lato: Luca e Paolo. Qua sotto: Geppi con Corrado Fortuna. In basso: Geppi e Luca

Geppi emerge. È la vera sorpresa del film! La scelta su Geppi, Luca e Paolo come è caduta? Me li ha proposti Caschetto e quando ci siamo incontrati ci siamo subito innamorati tutti del progetto e avevamo voglia di farlo assieme». Geppi in conferenza ha raccontato della bella esperienza delle prove che avete fatto per un mese, prima delle riprese, come a teatro. Sì, ci siamo preparati un mese intero prima, con prove quotidiane, dove tutti si sono impegnati al massimo. Venivano addirittura in anticipo. A parte Geppi che è una ritardataria cronica… Come avete lavorato con lo sceneggiatore Francesco Piccolo? Tutto è partito dalla scrittura e già da lì si voleva rendere credibile l'intreccio. Poi dopo, con le prove, abbiamo regalato credibilità a una trama che può apparire surreale ma dandogli verità tutto diventa naturale. nnn 9


AMORE OGGI Dalla tv al cinema Il film a episodi realizzato dal gruppo Inception, al secolo Giancarlo Fontana, Giuseppe G. Stasi, Marco Lupo Angioni e Daniel Franchina, ha seguito un percorso inusuale rispetto alla norma. Trasmesso a febbraio su Sky, ha debuttato in sala l’8 maggio scorso di Luigi Aversa

10

ome annunciato e promesso in un editoriale del nostro direttore Renato Marengo, nel rinnovato cinecorrierenews.it abbiamo iniziato a dare sempre più spazio al vivace universo cinematografico giovanile, che si esprime attraverso le forme e con i supporti più vari. «A quel nuovo cinema “povero” che nasce e guizza nel web», per usare proprio le parole di Marengo. «Con questo spirito, rivolto con sempre maggior attenzione alla valorizzazione dei giovani creativi cerchiamo di avere gli occhi sempre aperti su tutto ciò che si muove nel mondo della cultura, del cinema, della musica, della Tv...». È in linea con questo discorso Amore Oggi, film realizzato dal gruppo Inception, quattro giovani autori e registi - che rispondono al nome di Giancarlo Fontana, Giuseppe G. Stasi, Marco Lupo Angioni e Daniel Franchina - i quali, negli ultimi anni hanno ideato cortometraggi, promo, video di satira e

C

documentari, apprezzati per la ricchezza e originalità dei contenuti, realizzati con mezzi tecnici e troupe leggeri e dinamici. Il quartetto di filmaker è stato protagonista di recente di un’operazione mediatica inedita. Il 10 febbraio scorso Amore Oggi è andato in onda in esclusiva su Sky. In seguito al successo di critica e di pubblico, è stato deciso di far uscire il film anche in sala, distribuito dalla 20th Century Fox in esclusiva nei cinema del circuito The Space dall’8 maggio, per un percorso inusuale: dalla tv al cinema. Amore Oggi è composto di quattro episodi che ruotano intorno alla difficoltà dell’amarsi in Italia in questi tempi di crisi. In Precari, Andrea (Andrea Bosca) e Luisa (Sara Zanier) cercano la felicità di coppia e per raggiungere l'obiettivo incontrano uno strambo medico specialista in fertilità, interpretato da Rocco Siffredi. In Ragazza dei miei sogni, Mimmo (Giancarlo Fontana), du1-2 gen/mag 2014


rante una processione, riprende in video una ragazza (Mily Cultrera Di Montesano). Se ne innamora e fa di tutto per rivederla. In Narciso, Paride (Edoardo Purgatori), lasciato dalla fidanzata (Giulia Lapertosa), vuole diventare un tipo alla moda e si affida così alle cure massacranti di un personal trainer. Ne Il campione, Mario (Alessandro Tiberi) è un calciatore di Serie A caduto in disgrazia che si ritrova suo malgrado ad assistere al tramonto della sua fama, con la stampa che si occupa soltanto dei suoi flirt. Chiediamo al collettivo Inception come è nato il film. È stato concepito per la messa in onda televisiva. Doveva riempire il contenitore della settimana di San Valentino ed è stato realizzato con un budget contenuto. Il risultato sorprendente - nonostante il basso costo, che non ha inficiato né la qualità tecnica, né i contenuti, né le location - ha portato Sky a questa decisione di far arrivare il film in sala. E la Fox ha deciso di distribuirlo nel circuito The Space durante la Festa del Cinema. Gli ascolti tv erano stati buoni? Hanno eguagliato produzioni importanti come il premio Oscar Argo. È vero che avete fatto il film solo con 400.000 euro? Sì, pagando tutti. Anche quelli che portavano il caffè. Oltretutto, con un cast importante... Caterina Guzzanti, Neri Marcorè, Enrico Bertolino e altri, sono venuti come amici. Avevamo avuto occasione di lavorare con loro e così ci hanno fatto questo regalo. Con Alessandro Tiberi invece è andata diversamente. Ha avuto il copione tra le mani e si è autocandidato per il ruolo di Mario Marinetti. La sua somiglianza con Totti ci ha poi agevolato nel raccontare la storia di un 1-2 gen/mag 2014

calciatore. Vi chiamate Inception in omaggio al film di Christopher Nolan? Sì, ovviamente. Gianc a r l o Fontana e Giuseppe Stasi, che sono i registi, avevano fatto un trailer nel 2010, una specie di Inception ma collegato a un gruppo di persone che voleva entrare nel cervello di Berlusconi per portarlo alle dimissioni. Il video ebbe così grande successo, oltre un milione di visualizzazioni su youtube, che ci ha permesso di lavorare per Sky. Con Angioni e Franchina abbiamo fondato il gruppo Inception in omaggio a questo successo del trailer. Abbiamo lavorato per Sky, La7, Raitre. Chiamare così la società ci ha portato fortuna. Come vi siete conosciuti? Io e Giancarlo (risponde Stasi,

ndr) siamo entrambi di Matera e ci conosciamo sin da piccoli. A Roma, con Marco Lupo Angioni e Daniel Franchina (autore di Blob da anni) abbiamo dato vita al gruppo, sul modello dei Monty Python. Giovani, ma già esperti. Giancarlo e io siamo sotto i trent’anni. Daniele e Marco sono la parte matura, avendone una quarantina. Sono quelli che alzano e abbassano il volume del lavoro. In generale siamo un gruppo perfettamente bilanciato. Prossimi lavori? Siamo in fase di scrematura di storie, abbiamo tante idee, ma vogliamo trovarne una che abbia un senso come Amore Oggi, un film che ci ha permesso di riscrivere la commedia romantica. L’intenzione è quella di reinventare un genere, raccontare storie che consentano di sperimentare sia i linguaggi che i mezzi tecnici. Siamo pronti a metterci a lavorare. Passato il periodo del film in sala, ora c’è da rimbocnnn carsi le maniche.

In apertura: il regista Giuseppe G. Stasi con Mily Cultrera Di Montesano e Giancarlo Fontana sul set dell’episodio Ragazza dei miei sogni. Qui sopra: Edoardo Purgatori e Giulia Lapertosa in una scena di Narciso

11


Song’e Napule Canzoni, pallottole e risate con i Manetti Bros

I due fratelli cineasti tornano alla commedia poliziesca. Ed è una festa di humour, azione, musica di L.A. e R.M. e... musicisti

12

l Festival di Roma è stato uno dei film più applauditi e cinque mesi dopo, Song'e Napule è finalmente approdato nelle sale. Risultato: confermata la buona impressione fatta a pubblico e addetti ai lavori. L’ottavo film dei Manetti Bros. nasce da un soggetto di Giampaolo Morelli, coprotagonista della pellicola con Alessandro Roja, nonché autore della sceneggiatura assieme alla coppia di fratelli cineasti e al fumettista Michelangelo La Neve. È la storia di Paco (Roja), pianista napoletano che per volere della mamma si ritrova in polizia, con compiti più di scrivania che di azione. La sua carriera di imboscato, però, finisce nel giorno in cui le orecchie del commissario Cammarota (Paolo Sassanelli) non s’imbattono nelle note prodotte proprio dalla sua tastiera. Il commissario ha saputo che di lì a poco si terranno le nozze della figlia del boss Mazza di Ferro (Franco Ricciardi) e che fra gli invitati ci sarà il superlatitante ‘O

A

Fantasma. Come da tradizione locale, nel giorno più bello della vita di sua figlia il tenero genitore non può far mancare la musica di un band che suona ai matrimoni. E il gruppo più richiesto del momento è quello di Lollo Love (Giampaolo Morelli), cantante neomelodico per il quale le ragazzine impazziscono. Il piano di Cammarota è quello di fare in modo che il poliziotto pianista Paco entri a far parte della band di Lollo. Peccato che quest’ultimo abbia una sorella (Serena Rossi), che Paco già conosce… Song’e Napule è una commedia poliziesca ambientata a Napoli nella quale non mancano gli ingredienti né dell’uno né dell’altro genere. Umorismo, equivoci, azione e suspense ci sono tutti, miscelati dai fratelli Manetti con il loro inconfondibile tocco e con suggestioni visive che rimandano ai poliziotteschi anni ‘70 e alla blaxploitation. Con la musica che ha un ruolo di primo piano nel film, mettendo in evidenza la seconda natura dei Manetti, il loro 1-2 gen/mag 2014


amore e la loro predisposizione per il videoclip. La trama è tutta fatta di note: musicista il poliziotto, musicista (o quasi) l’altro protagonista del film, cantante neomelodico che furoreggia nei matrimoni di famiglie “cafoncelle” di piccoli e grandi boss o di gregari di una camorra sapientemente ridicolizzata, sia pure nella sua drammatica ferocia. Rap e hip hop, in primo piano o in sottofondo, scandiscono ogni scena con un rapporto suono-immagine che non manca neanche per un momento di sottolineare vivacità e drammaticità. Gli autori della colonna sonora del resto sono Pivio e Aldo De Scalzi e gli arrangiamenti dei brani di Lollo Love sono curati da Fausto Mesolella degli Avion Travel. Ma le sorprese musicali non finiscono qui. A chi affidano i Manetti i due ruoli di maggiore “cattiveria” del film? Il primo - quello di un potentissimo boss superlatitante dall’aspetto innocuo, ma con la determinatezza spietata di chi è diventato un capo proprio grazie a 1-2 gen/mag 2014

quella fredda sicurezza che ne fa il più temuto uomo di rispetto di tutto il film - a Peppe Servillo, leader degli Avion Travel. Peppe è noto per la sua delicatezza e signorilità, oltre che per le sue grandi capacità interpretative sulla scena, dove sottolinea da sempre la propria abilità vocale con una maestria gestuale inimitabile, da grande teatro. Il secondo ruolo - quello del capo di una banda di spacciatori, feroce nell’aspetto, nei modi, nell’abbigliamento, nei tatuaggi, nell’uso abituale di una violenza fisica impressionante, un vero cattivissimo è affidato a un altro grande artista: Ciccio Merolla, percussionista e rapper, noto, oltre che per le proprie composizioni, per i testi sempre intensi, intrisi di rabbia popolare e di denuncia e per le collaborazioni eccellenti con i leader del Napule’s Power. Sia Servillo che Merolla sono assolutamente perfetti in questi loro ruoli, tanto lontani dalla loro reale natura pacifica, quanto intensi e cre-

dibili nei panni di due malavitosi tosti e cattivi. I Manetti hanno tirato fuori davvero il meglio delle capacità espressive dei due: grande protagonista il superlatitante Peppe, realisticamente temibile lo spacciatore Ciccio... uno che il nome Song’e Napule ce l’ha addirittura tatuato sul braccio! nnn

Dall’apertura, in senso orario: i Manetti Bros. con Serena Rossi e Alessandro Roja; Peppe Servillo e Giampaolo Morelli; Alessandro Roja; ancora Roja con Juliet Esey Joseph e Paolo Sassanelli; Giampaolo Morelli; Ciccio Merolla; Rossi e Roja; ancora Roja con Morelli

13


A tu per tu con Marco Testoni, autore delle musiche di Blackout, film che ha vinto il Vittorio Veneto Film Festival. Il compositore ci parla di una figura professionale che nel cinema italiano è ancora poco conosciuta di L.A

Chi è il music supervisor inema e musica, suono e immagine: due discipline artistiche, due emozioni che si completano tra loro. Sin dall’epoca del muto, lo schermo non poteva fare a meno del commento musicale. Con l’avvento del sonoro poi lo sposalizio tra le due arti è stato ufficialmente celebrato. Oggi che quella cinematografica è un’industria affermata, all’interno del ciclo produttivo che porta alla realizzazione di un film c'’è anche una figura che si occupa di celebrare le nozze fra cinema e musica, il cosiddetto music supervisor. Marco Testoni, percussionista e compositore, è uno di questi. Marco, chi è e cosa fa il music supervisor? Il music supervisor viene confuso spesso con il consulente musicale, che è più che

C

14

altro un esperto capace di fare ricerche, spesso storiche, ma che non gestisce la grande macchina della musica attorno a un film. Il music supervisor, invece, è una figura di raccordo tra editore, regista, produttore, compositore e i terzi, cioè tutte le etichette e le case discografiche che sono interessate a inserire brani di musica non originali all’interno del film. Coordina il lavoro di studio di registrazione, propone le musiche aggiuntive, gestisce i contratti editoriali. Si occupa anche delle problematiche legate ai diritti? Un altro compito del music supervisor è il licensing di quei brani che servono alla produzione e devono essere trattati. Normalmente si fa per scene, cioè un determinato brano viene utilizzato per una determinata scena. Se viene usato per più scene c’è una diversa quotazione, solo nei titoli di testa un’altra ancora e così sui trailer. È una cosa complessa e tutte queste scelte vengono fatte assieme al regista, al produttore e al compositore. A Hollywood, questa è una figura più definita rispetto all'Italia? Lì più che un singolo c'è proprio un gruppo di music supervisor che si occupa di questioni artistiche e legali. Nel caso no-

stro è uno solo che fa tutto. Il fatto che in Italia questa figura sia una rarità è dovuto al contenimento dei costi produttivi? Un mio amico regista dice che in Italia nella messa a punto del budget di una produzione cinematografica si scorda la voce musica. Il musicista è teoricamente quello che arriva per ultimo, quando il film sta al montaggio, ma spesso è necessario fare le cose in anticipo. Faccio un esempio. In un film che ho fatto di recente, Tutta colpa di Freud, c'è una canzone originale fatta appositamente da Daniele Silvestri. A un cantautore non si può chiedere di scrivere un brano in dieci minuti, anche perché il brano va inserito nel film. A volte c'è proprio una gara per essere presenti nel film fra cantautori. È un veicolo promozionale non da poco. In quanto musicista, tu sei in grado di realizzare la colonna sonora vera e propria o le musiche aggiuntive di un film? Per fare questo lavoro non si può non essere musicista. È un po' complicato. A volte ci sono figure tecniche come i montatori musicali, ma non hanno la sensibilità che ha il musicista verso un altro musicista. Tu sei anche percussionista. Compositori che partono dalle percus1-2 gen/mag 2014


In apertura:due immagini di Marco Testoni. Qui accanto:il regista Peter Greenaway, ospite d’onore del MashRome Film Fest. Sopra: una scena dal film Blackout. Qui sotto: la locandina del film

sioni ce ne sono pochi. Io dico che si apre il cervello se uno inizia dalle percussioni, per una questione di visione ritmica. Noi in Italia siamo abituati alla concezione melodica, invece c'è anche un mondo ritmico. Come è nata la passione per la musica e le immagini? Uno va dove ci sono i propri interessi. Il primo film lo feci negli anni ‘80 con Alessandro De Robilant. Per lui era il debutto e mi chiese una cosa alla Blade Runner. Io avevo vent’anni, m’invitava a nozze. Da lì è venuto questo amore. Alcune cose che magari discograficamente non hanno, o perlomeno hanno un senso molto blando, beneficiano delle immagini. E viceversa. Ho amici che dicono che le musiche di Morricone sono meglio delle immagini girate da Sergio Leone. È una visione un po' da musicisti… Ma se penso a Blade Runner penso al sassofono, a Vangelis. Il potere della musica cambia il senso di una scena, cambia il significato. Registi con una cultura musicale notevole, tipo Sorrentino, utilizzano questo meccanismo. Nel film di Sorrentino prima della Grande Bellezza,This Must Be the Place, c'è un pezzo di David Byrne suonato dal vivo e per intero... Lo ricordo perfettamente. A proposito di 1-2 gen/mag 2014

Sorrentino, vorrei dire pure io la mia sulla Grande Bellezza: può piacere o non piacere, ma ha una colonna sonora di livello internazionale, sia nella scelta delle musiche di repertorio, sia nel lavoro del compositore stesso. È fatto tutto con enorme gusto. Sorrentino ha una cultura musicale non indifferente. Le musiche sono di Lele Marchitelli. Sì, e c'è il brano di apertura di David Lang. Un italiano che inizia un film con un pezzo di Lang cantato dal Torino Vocal Ensemble è roba seria! Oltre ai corsi di consulenza musicale per cinema, fiction, web, a che altro stai lavorando? Faccio un po’ tutto. Di recente ho composto le musiche di Black Out, fim che ha vinto il Vittorio Veneto Film Festival, in cui tra l'altro c'è una canzone originale cantata da Antonella Ruggiero. Fra le tue collaborazioni passate c'è pure quella con gli Epsilon Indi. Ho collaborato con loro. Oggi collaboro con The Pollock Project. In ogni nostro concerto c'è il supporto delle immagini, un connubio tra musica e arti visuali con mashup, video, pittori, artisti. A proposito di mashup, Roma ospita dal 3 al 6 giugno (presso il Teatro dell’Orolo-

gio, serata finale Auditorium dell’Ara Pacis) la terza edizione del MashRome Film Fest, il festival internazionale, unico in Italia, dedicato al mashup e, più in generale, al cinema sperimentale, fondato e diretto da Mariangela Matarozzo e Alessandra Lo Russo. Quattro giorni di full immersion in quel mondo del cinema e non solo che ha fatto del remix, oltre che della sperimentazione, il proprio punto di curiosità e di forza. Numerosi gli ospiti da tutto il mondo, primo fra tutti Peter Greenaway che sarà protagonista di un incontro il 6 giugno all’Auditorium dell’Ara Pacis. Sempre il 6 giugno, per la cerimonia di premiazione, sono ospiti proprio i Pollock Project, l’ensemble art-jazz fondato da Testoni che ha fatto del mashup e del rapporto con l’audiovisuale la propria cifra stilistica. nnn 15


Mentre è ancora in corso Cannes e subito dopo la sua chiusura, le major indirizzano nelle sale i loro più recenti blockbuster. Dalla fantascienza all’action passando per il musical e la commedia, ce n’è per tutti i gusti

Le novità da Hollywood di Alessandro Logli

Pellicole di fine stagione D In alto: X Men: giorni di un futuro passato. Più sotto: Edge of Tomorrow - Senza domani, Maleficent, Godzilla e 3 Days to Kill

16

urante e dopo l’abbuffata di Cannes, la distribuzione in sala non si ferma. Fra le nuove uscite, si segnalano diverse grandi produzioni internazionali. Prodotta dalla Warner Bros. e diretta da Gareth Edwards, esce nelle sale italiane Godzilla, la nuova pellicola sul popolare kaijū della mitologia orientale. Il gigantesco mostro torna a seminare panico e distruzione in occasione del 60° anniversario della sua nascita cinematografica. Il primo film della serie è datato infatti 1954. A proposito di ripresa di saghe di successo, la Fox offre il nuovo X Men: giorni di un futuro passato, che nel ripercorrere la storia dei mutanti della Marvel, spazia nel tempo, dalle origini del gruppo fino al rischio dell’estinzione della

specie. A fronte del pericolo, Wolverine viene inviato nel passato per salvare il futuro. Per l’occasione, c'è un doppio cast: gli attori di X Men: L’inizio e quelli della trilogia originaria. Sempre in ambito fantascientifico, a fine maggio viene proposto al pubblico Edge of Tomorrow – Senza domani, che narra l’arrivo sulla Terra dei Mimics, una pericolosa razza aliena. Tom Cruise è il tenente Bill Cage, che muore in battaglia. A causa di un loop temporale, però, è costretto a rivivere continuamente gli eventi che ne hanno causato il decesso. Il tema della morte caratterizza anche 3 Days to Kill. Il protagonista è il ritrovato Kevin Costner, nel ruolo di un agente dei servizi segreti che, dopo aver scoperto di essere malato terminale, s’imbatte in una droga sperimentale, che forse potrebbe guarirlo. Non solo blockbuster

e film ad alto tasso di effetti speciali, però, il mese a venire è anche caratterizzato da illustri ritorni. Ad esempio in Maleficent, la rivisitazione targata Disney della fiaba La bella addormentata nel bosco, si rivede Angelina Jolie nelle vesti di una strega tanto affascinante quanto perfida e vendicativa. La compagna di Brad Pitt era assente dai set dal 2010, l’anno di The Tourist. Ma non tornano solo gli attori. Ecco infatti un volto noto della regia come Clint Eastwood, che, a tre anni da J. Edgar, si riaffaccia sugli schermi con Jersey Boys, pellicola che ripercorre la storia dei Four Seasons, quartetto italo-americano in gran voga negli anni ’60. Tra action movie, film di fantascienza e musicali, c'è spazio per una commedia interpretata da Adam Sandler e Drew Barrymore. In Insieme per forza i due sono genitori single che, dopo una prima uscita insieme con un appuntamento al buio poco entusiasmante, si ritrovano casualmente durante una vacanza in Sudafrica nel corso della quale la quale sboccerà l’amore. nnn 1-2 gen/mag 2014


I primi 50 anni del Doctor Who

e celebrazioni riguardanti il

Il celebre personaggio Doctor Who dell’omonimo telefilm della Bbc non si ferfantascientifico mano. I festeggiamenti sono iniziati lo scorso 2 novembre per il Doctor dell’omonimo telefilm ha Who Day, all'interno di Lucca Comics and Games, la più grande maraggiunto la mezza età. nifestazione Italiana dedicata al Fumetto, al Cinema di Animazione, Ma continua a rigenerarsi... all'Illustrazione e al Gioco, e prose-

L

Qui sopra: il dodicesimo Doctor Who, Peter Capaldi. In alto: l’undicesimo Dottore, Matt Smith, in varie scene. Più sotto: John Hurt

1-2 gen/mag 2014

guono anche nel 2014, quando il Dottore più famoso al mondo ha già compiuto i 50 anni e va per i 51. Grazie a Dnc Entertainment, è uscito in edizione Dvd e Bd il cofanetto che celebra la serie. L’episodio speciale per il 50° anniversario è stato trasmesso in contemporanea in 94 Paesi, diventando un vero e proprio fenomeno, anche sui social network. In Italia, il telefilm - che racconta le vicende di un personaggio che possiede la capacità di rigenerarsi al momento della morte (basti dire che grazie a questa caratteristica il ruolo del Dottore dal 1963 è stato interpretato da diversi attori, che a oggi ammontano a dodici) - è trasmesso solo

da Rai 4 ed è diventato uno dei programmi di punta del canale. Nell’episodio speciale realizzato per i 50 anni, dal titolo Il giorno del Dottore, qualcosa di terribile si è risvegliato all'interno della National Gallery di Londra. Nel 1562, sotto il regno di Elisabetta I è in atto un complotto sanguinario e da qualche parte nello spazio un'antica battaglia arriva alla sua devastante conclusione. Tutta la realtà è a rischio mentre il passato del Dottore torna a persegutarlo. In attesa del volto dell’ottava stagione, Peter Capaldi, qui i “camici” sono tre: il decimo, David Tennant; l’undicesimo, Matt Smith; e l’Altro Dottore, John Hurt. nnn 17



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.