Cinecorriere 2017 n.3 Speciale Venezia 2017

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cinema&fiction

Anno 70 - numero 3 settembre 2017 - 2,00 €

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SPECIALE

LAGUNA TRICOLORE Il movimento cinematografico italiano sbarca in forze al Lido SCHERMI DI GUERRA Il ritorno del cinema bellico con Dunkirk e USS Indianapolis CINEVOX ACADEMY Un’opportunità per i giovani appassionati di musica da film

Serena Rossi e Giampaolo Morelli in concorso alla 74. Mostra del Cinema con il nuovo musical napoletano dei Manetti Bros.

Ammore

e malavita a Venezia



Rivista illustrata di Cinema e Fiction fondata da Alberto Crucillà nel 1948 Autorizzazione del registro n. 473 del 31 ottobre 1948 Direttore Responsabile Renato MARENGO renatomarengo43@gmail.com Direttore Editoriale Andrea SPLENDORE and.splendore@gmail.com Vicedirettore Luigi AVERSA aversaluigi@gmail.com Art Director Stefano SALVATORI grafico.salvatori@gmail.com Realizzazione Das Designer Agenzia Giornalistica P.zza Augusto Imperatore, 32 00186 Roma dasdesigner@gmail.com Hanno collaborato Barbara Bianchi Andrea Carli Irene Sofi Editore MEMA SRLS Viale Parioli, 63 00197 Roma tel. 06 85353394 Pubblicità settoriale A.P.S. Advertising s.r.l. Via Tor De Schiavi, 355 00171 Roma tel. 06 89015166 fax 06 89015167 info@apsadvertising.it www.apsadvertising.it Stampa L’Istantanea srl Via Merulana, 213-214 00185 Roma © Cinecorriere - tutti i diritti di riproduzione sono riservati. L’opinione espressa dagli autori non impegna la Direzione. Tutto il materiale ricevuto, e non richiesto (testi e fotografie), anche se non pubblicato, non sarà restituito.

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editoriale

Nuovo cinema italiano: il ritorno

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opo un eccessivo periodo di magra per l’Italia, Venezia, il maggior festival nostrano di cinema internazionale, ridàal cinema italiano il giusto spazio che merita: basta dunque con quel “Nemo profeta in Patria” di cui troppo spesso direttori artistici critici, giurati e commissari di turno, soprattutto se italiani, sono vittime, spesso proprio per il fatto di essere i padroni di casa e quindi, più realisti del re, col timore di privilegiare il “proprio” cinema, lo penalizzano. Ecco quindi in tutte le sezioni un’inversione di tendenza e tanto nostro cinema, soprattutto nuovo e giovane. Con un titolo giàdi grande rispetto, Gatta Cenerentola, dopo che Roberto De Simone ne ha fatto l’opera musicale forse più importante del secolo scorso, ecco una versione diversa ma forse ancor piùgraffiante. In animazione, e la cosa ci riempie di orgoglio, “fatta in casa” ma con tutte le carte, le immagini, i suoni, i disegni, le voci “in regola” a livello internazionale. Sen-

za i mezzi e le fantascientifiche attrezzature degli studios americani o londinesi, Luciano Stella, vivace e coraggioso produttore napoletano, ha vinto la sua scommessa nel dare fiducia a tanti giovani creativi. E dopo i premi ottenuti tre anni fa con L’arte della felicità di Alessandro Rak, si presenta con la determinazione di chi un riconoscimento a casa vuole proprio portarselo. E meritarselo. E nuovamente con la regia di Rak e uno stuolo di collaboratori, doppiatori d’eccezione (ne cito uno per tutti, Enzo GraAnno 70 - numero 3 settembre 2017 - 2,00 €

cinema&fiction

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SPECIALE

LAGUNA TRICOLORE Il movimento cinematografico italiano sbarca in forze al Lido SCHERMI DI GUERRA Il ritorno del cinema bellico con Dunkirk e USS Indianapolis CINEVOX ACADEMY Un’opportunità per i giovani appassionati di musica da film

Serena Rossi e Giampaolo Morelli in concorso alla 74. Mostra del Cinema con il nuovo musical napoletano dei Manetti Bros.

Ammore e malavita a Venezia

gnaniello, sulla cui “voce” e identitàartistica èstato addirittura creato un personaggio in animazione), musiche di Daniele Sepe, dei Virtuosi di San Martino e altre voci celebri come quella di Ilaria Graziano. Cinecorriere da sempre dà spazio al cinema giovane ed emergente. Questo numero cartaceo, quindi, punta tutto sul cinema italiano, sin dalla copertina che abbiamo voluto dedicare ai Manetti Bros., ancora una volta alle prese con un musical ispirato, ma sempre alla loro maniera ironica e molto “blues”, al mondo neomelodico e malavitoso napoletano con un immancabile cameo sonoro di Ciccio Merolla. Come sempre èanche la musica a interessarci, le colonne sonore, e nel numero di settembre non manca uno spazio riservato alla Cinevox Academy, un’opportunitànon solo di apprendimento e perfezionamento ma anche di reale inserimento nel mondo del lavoro della musica per il cinema. Renato Marengo

sommario Venezia 74 Laguna tricolore di Luigi Aversa

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Venezia 74 Ogni film è un evento di L.A.

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Venezia 74 Orizzonti vicini di Andrea Carli

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Venezia 74 “Cinema in crisi? Non certo la SIC” di Luigi Aversa 12

Venezia 74 Cinema nel Giardino: sei film in anteprima mondiale di I.S.

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Schermi di guerra Dentro la battaglia con Dunkirk, USS Indianapolis e Hacksaw Ridge di Luigi Aversa 18 Isola del Cinema Un sogno lungo ottanta giorni di Barbara Bianchi

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Venezia 74 Venice Days: una storia lunga 14 anni di Irene Sofi 14

Cinevox Academy Un’opportunità per i giovani artisti: parola di Franco Bixio di Adelmo Togliani 21

Venezia 74 Capolavori senza tempo, restaurati di A.C. 15

Ariano International Film Festival Quando il cinema è verde di Andrea Carli

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Venezia 74 Laguna tricolore Con quattro titoli in concorso la Mostra rilancia il cinema italiano, nell’anno in cui debutta la Realtà Virtuale di Luigi Aversa In apertura: Claudia Gerini in Ammore e malavita dei Manetti Bros. (più sotto). Qui sopra: Alessandro Borghi, “padrino” della 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

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correndo l’elenco dei film in rassegna alla 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in programma dal 30 agosto al 9 settembre, il primo dato che salta agli occhi è la presenza di un nutrito gruppo di film battenti bandiera tricolore. Una sensazione confermata dai dati. Questi, infatti, i numeri: su 1772 lungometraggi e 1611 cortometraggi presenti sulla Laguna, rispettivamente 163 e 178 sono italiani. Senza contare poi quelli che concorrono nelle sezioni collaterali come la Settimana Internazionale della Critica e le Giornate degli Autori - Venice Days. Altri sei titoli italiani poi compaiono nella VR, su 109 in totale. La

sigla VR si riferisce a un concorso inedito dedicato ai prodotti di Realtà Virtuale al debutto quest’anno. «Alla luce degli ultimi sviluppi della rivoluzione che sta cambiando l’esperienza audiovisiva così come era stata configurata a partire dall’invenzione del cinematografo, si potrebbe rispettosamente giocare con la massima hegeliana secondo la quale “tutto ciò che è razionale è reale”, aggiornandola in “tutto ciò che è virtuale è reale”», dice a proposito di questa novità il direttore della Mostra Alberto Barbera. Che continua: «Come approcciare altrimenti un fenomeno sino a pochi mesi fa considerato alla stregua dell’ennesima bizzarria tecnologica, e che oggi sembra invece n. 3 - settembre 2017


Sopra: Micaela Ramazzotti e Patrick Bruel in Una famiglia. A destra: Charlotte Rampling in Hannah. Qui sotto, da sinistra: i registi Sebastiano Riso (Una famiglia), Andrea Pallaoro (Hannah), Paolo Virzì (The Leisure Seeker)

destinato a trasformarsi in uno dei più imponenti investimenti ai quali l’industria culturale affida una parte consistente del proprio futuro?». Le proposte di cortometraggi, lungometraggi e installazioni (interattive e non) arrivate quest’anno, il primo della nuova sezione, hanno superato le cento unità. «È probabile che la VR non sia (non sarà) l’estensione del cinema o il suo futuro, ma qualcosa d’altro e di diverso, destinato a coesistere con esso e a radicarsi in spazi dedicati (sale create ad hoc, musei di arte contemporanea, ecc.). Il fatto, tuttavia, che così tanti artisti e cineasti contemporanei siano al lavoro per sperimentare le potenzialità espressive e creative del nuovo linguaggio, ci è parsa una motivazione largamente sufficiente a giustificare la scelta compiuta», conclude Barbera. Il cuore della Mostra - che quest’anno sfoggia un inusuale “padrino”, Alessandro Borghi, che aprirà il 30 agosto e guiderà la cerimonia di chiusura il 9 settembre - restano comunque i film nel senso tradizionale del termine. E fra quelli della competizione principale ben n. 3 - settembre 2017

quattro sono firmati da registi italiani, pur avendo comunque un profilo internazionale, a partire dal cast. Ammore e malavita dei Manetti Bros. - interpretato da Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Claudia Gerini e Carlo Buccirosso - come Song ‘e Napule, il precedente lungometraggio dei due fratelli registi, anche questa volta è un musical poliziesco ambientato a Napoli. E i Manetti si

spingono anche più in là: se nel film precedente c’erano delle canzoni, qui i personaggi si parlano cantando. Nel cast c’è anche il frontman degli Almamegretta Raiz e non manca un “cameo sonoro” del fedelissimo dei Manetti, il rapper e percussionista Ciccio Merolla. Hannah di Andrea Pallaoro, con Charlotte Rampling e André Wilms, coproduzione Italia, Belgio e

In basso: Helen Mirren e Donald Sutherland in una scena di The Leisure Seeker

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Qui sopra: Angels Wear White. A destra: Lean on Pete. Sotto: Mektoub, My Love Canto Uno. Più a destra: First Reformed

In basso: Julianne Moore e Matt Damon in Suburbicon

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Francia, e` il ritratto intimo di una donna che non riesce ad accettare la realta` che la circonda e inizia a sgretolarsi. Attraverso l’esplorazione del suo graduale crollo psicologico, il film indaga il confine delicato tra l’identita` del singolo, le relazioni umane e le pressioni sociali. Una famiglia di Sebastiano Riso racconta la vita di una coppia, apparantemente innamorata come agli inizi, che invece dietro a quella quotidianità all’apparenza così normale nasconde un terribile progetto di vita portato avanti da lui con lucida determinazione e da lei accettato in virtù di un amore senza condizioni. Un progetto che prevede di aiutare coppie che non possono avere figli. Arrivata a quella che il suo istinto le dice essere l’ultima gravidanza, lei decide che è giunto il momento di formare una vera famiglia. Ma la scelta si porterà dietro conseguenza inevitabili... Patrick Bruel e Micaela Ramazzotti sono i due protagonisti. Quest’ultima, per una volta non è nel cast di un film del marito Paolo

Virzì presente anch’egli in concorso con una pellicola, The Leisure Seeker, interpretata da Helen Mirren e Donald Sutherland. «È un grande onore presentare al Lido il nostro film, insieme ai nostri straordinari interpreti, e una particolare emozione per me tornare in concorso, esattamente vent’anni dopo la fortunata esperienza di Ovosodo, in un’edizione della Mostra che si annuncia partico-

larmente eccitante», ha dichiarato il cineasta livornese. Scritto da Stephen Amidon, Francesca Archibugi, Francesco Piccolo e dallo stesso Virzì, The Leisure Seeker è liberamente tratto dall’omonimo libro di Michael Zadoorian. Il titolo prende spunto dal soprannome del vecchio camper con cui Ella e John Spencer andavano in vacanza coi figli negli anni ‘70. Una mattina, per sfuggire a

n. 3 - settembre 2017


Venezia 74

La parola alle giurate Bening e Trinca

Sopra: La Villa. A destra: Mother!. Sotto: Sweet Country

È un destino di cure mediche, i due salgono a bordo del veicolo e si avventurano sulla Old Route 1, destinazione Key West. Il viaggio è l’occasione per ripercorrere una storia d’amore coniugale nutrita da passione e devozione, ma anche da ossessioni segrete. Oltre ai quattro italiani, nella selezione ufficiale ci sono altri 17 film per un totale di 21 pellicole in concorso. Fra i partecipanti non figurano i maestri più celebrati del cinema mondiale, ma i nomi dei registi in rassegna sono fra quelli più intriganti del panorama contemporaneo. Tra gli altri, ci sono ben sei titoli prodotti negli Usa, anche se in qualche caso, The Shape of Water del messicano Guillermo Del Toro, il regista non è americano. Questi i titoli: Mother! di Darren Aronofsky con Jennifer Lawrence e Javier Bardem; Suburbicon di George Clooney con Matt Damon e Julianne Moore; Downsizing di Alexander Payne, film d’apertura della Mostra, ancora con Matt Damon; First Reformed di Paul Schrader con Ethan n. 3 - settembre 2017

Hawke e Amanda Seyfried; e il fluviale documentario (197 minuti!) Ex Libris - The New York Public Library di Frederick Wiseman. È un documentario molto atteso anche Human Flow del dissidente cinese trapiantato in Germania Ai Weiwei. Dall’Estremo Oriente arrivano anche The Third Murder del giapponese KoreEda Hirokazu e Angels Wear White della cinese Vivian Qu. Molto atteso è anche Mektoub, My Love: Canto Uno del francotunisino Abdellatif Kechiche. The Insult di Ziad Doueiri (Francia/Libano), La Villa di Robert Guédiguian (Francia), Lean on Pete di Andrew Haigh (Gran Bretagna), Jusqu’à la garde di Xavier Legrand (Francia), Foxtrot di Samuel Maoz (Israele/Germania/Francia/Svizzera), Three Billboards Outside Ebbing, Missouri di Martin McDonagh (Gran Bretagna), Sweet Country di Warrick Thornton (Australia) completano il quadro della competizione principale. !!!

l’attrice statunitense Annette Bening (sopra) a presiedere la Giuria internazionale del Concorso della 74. Mostra del Cinema di Venezia, che assegnerà il Leone d’oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali. Ha dichiarato il Direttore della Mostra Alberto Barbera: «Era tempo che la lunga serie di presidenze maschili della Giuria venisse interrotta per far posto a una donna di talento, intelligenza e ispirazione. Sono lieto che Annette Bening abbia accettato questo ruolo, che saprà svolgere in virtù del talento manifestato in una carriera da star hollywoodiana contraddistinta da scelte sempre interessanti e spesso coraggiose». Bening presiede una squadra composta dalla regista e sceneggiatrice ungherese Ildikó Enyedi, dal regista, produttore e sceneggiatore messicano Michel Franco, dalle attrici Rebecca Hall, Anna Mouglalis e Jasmine Trinca (sotto) dal critico anglo-australiano David Stratton, dal regista e sceneggiatore inglese Edgar Wright e dal regista, produttore e sceneggiatore taiwanese Yonfan. (L.A.)

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Polizieschi, documentari e storie d’amore: ogni film è un evento Trenta pellicole fuori concorso animano la rassegna veneziana. E anche qui non manca una nutrita pattuglia italiana

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ra eventi e proiezioni speciali, di fiction o di documentari, la 74. Mostra ospita una trentina di film fuori concorso. E anche qui le produzioni italiane sbarcano al Lido in gran numero. Una delle pellicole più attese è Casa d’altri, il documentario di Gianni Amelio realizzato ad Amatrice a un anno di distanza dal sisma che ha colpito l’Italia centrale il 24 agosto 2016. Il film è stato prodotto da Rai Cinema, già impegnata nei mesi scorsi, su un progetto del Mibact e dell’Anica, in un’attività di solidarietà con la popolazione terremotata, partecipando alla programmazione della sala cinematografica “Cinema Paradiso Amatrice”. Un altro documentario di sicuro

di Luigi Aversa

interesse è Piazza Vittorio, diretto da Abel Ferrara. Il regista newyorkese, ormai da anni cittadino romano, racconta una giornata nel cuore della Capitale, tra la Stazione Termini e il Colosseo, dove Piazza Vittorio è diventata il centro e il simbolo di un quartiere multietnico. Un’incursione in questo microcosmo per una riflessione sull’evoluzione delle nostre società. Anche l’opera prima di Giovanni Totaro, Happy Winter, viene presentata come evento speciale fuori concorso. Ambientata sulla spiaggia palermitana di Mondello, vuole essere uno sguardo triste, ma allo stesso tempo leggero, sulla crisi degli ultimi anni vista dalle famiglie che vi trascorrono la stagione estiva nascondendosi dien. 3 - settembre 2017


Premi alla carriera

Fonda-Redford: due Leoni dello schermo

Pagina accanto, in apertura: Adriano Giannini e Valeria Golino in Il colore nascosto delle cose. Più in basso: Marina Confalone è Il signor Rotpeter. Qui sopra: una scena di Manhunt. Sotto: Takeshi Kitano, regista e interprete di Outrage Koda, e Judi Dench con Ali Fazal in Victoria & Abdul

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tro al ricordo di uno status sociale che non è più lo stesso. Diva! di Francesco Patierno è un altro documentario fuori concorso, tratto da Quanti sono i domani passati, libro autobiografico di Valentina Cortese. Il 2 settembre le attrici che compaiono nella pellicola, ovvero Barbora Bobulova, Anita Caprioli, Carolina Crescentini, Silvia D'Amico, Isabella Ferrari, Anna Foglietta, Carlotta Natoli e Greta Scarano, vengono premiate con gli Starlight Cinema International Award. Nella lista dei film italiani di fiction, invece, figura L’ordine delle cose di Andrea Segre, che racconta la storia di Corrado, poliziotto di una task force specializzata nella gestione del sistema di controllo dei flussi migratori. Il signor Rotpeter di Antonietta De Lillo porta sullo schermo il racconto di Franz Kafka Una relazione per un’accademia, una lezione universitaria tenuta dal sin. 3 - settembre 2017

gnor Rotpeter, una scimmia diventata uomo, nella quale si ripercorrono le fasi della sua metamorfosi. Nei panni del personaggio protagonista, per l’occasione “napoletanizzato”, c’è una straordinaria Marina Confalone. Altro film italiano di finzione fuori concorso, infine, è Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini, storia dell’incontro fatale fra il donnaiolo Teo (Adriano Giannini) e la non vedente Emma (Valeria Golino). I ritorni di John Woo con Manhunt e di Takeshi Kitano con Outrage Koda sono due tra gli eventi più attesi dal pubblico del festival. Così come Victoria & Abdul di Stephen Frears con Judi Dench e il nuovo ritratto cinematografico del re del narcotraffico colombiano, Loving Pablo (Escobar, ndr) diretto da Fernando Léon de Aranoa e interpretato da Javier Bardem. Con lui nel cast e anche in Laguna la bella mogliettina Penelope Cruz. !!!

ono stati attribuiti all’attrice statunitense Jane Fonda (sopra) e al regista e attore statunitense Robert Redford (sotto) i Leoni d’oro alla carriera della 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La consegna dei premi ai due attori è prevista per venerdì 1 settembre nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia), prima della proiezione Fuori Concorso di Our Souls at Night, diretto da Ritesh Batra e interpretato proprio da Jane Fonda e Robert Redford. Basato sul romanzo di Kent Haruf, adattato per lo schermo da Scott Neustadter e Michael H. Weber, il film comincia quando la vedova Addie Moore si presenta a sorpresa dal suo vicino di casa, il vedovo Louis Waters. In quella cittadina del Colorado sono stati vicini per decenni, ma fino a quel momento con pochi contatti. Il film verrà distribuito in tutto il mondo da Netflix nel 2017. In omaggio a Jane Fonda e Robert Redford si è deciso poi di presentare uno dei quattro film interpretati dalla coppia. La scelta è caduta su Il cavaliere elettrico (1979) - dove Redford era stato il produttore, oltre che interprete - diretto da Sydney Pollack. (L.A.)

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Orizzonti vicini

Tra fiabe dark e poesia Rock e trasgressione con Nico, 1988, sangue e pistole con Brutti e cattivi, letteratura e passione con La vita in comune, animazione e di Andrea Carli fantasia con Gatta Cenerentola: l’Italcinema si rinnova

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on un grande evento, il fim Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli, il 30 agosto si apre la sezione Orizzonti della 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Ambientato tra Parigi, Praga, Norimberga, Manchester, nella campagna polacca e il litorale romano, Nico, 1988 è un road-movie dedicato agli ultimi anni di Christa Päffgen, in arte Nico. Musa di Andy Warhol, cantante dei Velvet Underground e donna dalla bellezza leggendaria, Nico vive una seconda vita dopo la storia che tutti conoscono, quando inizia la sua carriera solista. La sua musica è tra le più originali degli anni ‘70 e ‘80 e ha influenzato tutta la produzione successiva. Trine Dyrholm, Orso d’argento per la mi-

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gliore attrice a Berlino nel 2016 con il film La comune di Thomas Vinterberg, fa rivivere la “sacerdotessa delle tenebre”, come veniva chiamata, interpretandola con la sua voce e trasformandosi fisicamente. Il film racconta gli ultimi tour della cantante e della sua band in giro per l’Europa degli anni ‘80. È la storia di una rinascita, di un’artista, di una madre, di una donna. Susanna Nicchiarelli, già regista di Cosmonauta e La scoperta dell’alba, ha dichiarato: «Questa è la storia di Nico dopo Nico. Di lei di solito si parla solo in funzione degli uomini con cui è stata da giovane: Brian Jones, Jim Morrison, Bob Dylan, Alain Delon, Iggy Pop. Una volta in un’intervista lessi che “a 34 anni Nico era una donna finita”. Falso. Dopo l’esperienza con n. 3 - settembre 2017


Cinema sociale e civile

Due appuntamenti da tenere d’occhio

In apertura: Claudio Santamaria in una scena di Brutti e cattivi. Più in basso: Trine Dyrholm in Nico, 1988. Sopra: Gatta Cenerentola. Qui sotto: gli attori di La vita in comune

i Velvet Underground, Nico diventa una grande musicista. Ho voluto raccontare la sua parabola al contrario: la perdita del consenso e il cambiamento della sua immagine, hanno significato la conquista della libertà». Fra i 19 titoli di Orizzonti, ci sono altri tre italiani. Brutti e cattivi di Cosimo Gomez con Claudio Santamaria e Marco D’Amore è una dark comedy oltraggiosa, bizzarra e politicamente scorretta. Un film di genere in cui tutti fregano tutti, senza nessuna pietà, in una girandola di inseguimenti, vendette, esecuzioni sanguinose e tradimenti. La vita in comune di Edoardo Winspeare è una favola moderna che si svolge nel comune immaginario di Disperata, un paesino del Sud Italia dimenticato da Dio, dove il malinconico sindaco Filippo Pisanelli si sente inadeguato al proprio compito. Solo l’amore per la poesia e la passione per le sue lezioni di letteratura ai detenuti gli fanno intravedere un po’ di luce. n. 3 - settembre 2017

Dai vincitori del Premio Efa 2014 come Miglior Film d’Animazione Europeo per L’arte della felicità, per la prima volta un film italiano di animazione viene selezionato per il concorso di Orizzonti. Si tratta di Gatta Cenerentola, un film di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone. Liberamente ispirato alla fiaba omonima contenuta ne Lo Cunto de li Cunti di Giambattista Basile, già trasformata in un’opera teatrale da Roberto De Simone nel 1976, è la storia di Cenerentola, cresciuta all’interno di un’enorme nave ferma nel porto di Napoli da più di 15 anni. Suo padre è morto e la piccola vive con la matrigna e le sue perfide sei figlie. La città è nelle mani di ‘O Re, un trafficante di droga che, d’accordo con la matrigna, sfrutta l’eredità di Cenerentola per fare del porto di Napoli una capitale del riciclaggio. Il futuro di Cenerentola e di Napoli sono legati a uno stesso, sottilissimo, filo. !!!

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margine della selezione ufficiale e delle sezioni parallele, alla 74. Mostra del Cinema è possibile anche incotrare un cinema d’impegno sociale e civile che merita la giusta attenzione. Dopo l’anteprima al Biografilm Festival di Bologna, Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi (foto sotto), scritto e diretto da Marco Martinelli, viene presentato a Venezia il 31 agosto all’interno degli Incontri di Cinematografo-Fondazione Ente dello Spettacolo. Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, tratto dall’omonimo spettacolo teatrale, narra i vent’anni di prigionia della leader del movimento per la democrazia in Birmania, Premio Nobel per la pace nel 1991 e oggi alla guida del suo Paese finalmente libero. Giovedì 7 settembre sarà presentato invece La sabbia negli occhi diretto da Alessandro Zizzo e interpretato da Valentina Corti e Adelmo Togliani (sopra). Prodotto dalla A.N.I.Ma.S.S., il film racconta il dramma della Sindrome di Sjögren, una malattia autoimmune che colpisce un numero sempre più alto di persone nel mondo di cui 9 su 10 sono donne. (Barbara Bianchi)

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“Il cinema è in crisi?

Non dalle parti della SIC”

di Luigi Aversa

Parola del Delegato Generale del Sindacato Nazionale Critici Giona A. Nazzaro. Secondo il quale “raramente il cinema è` apparso piu` ricco di energia, possibilita` , e potenzialità”

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ezione autonoma e parallela della 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, la Settimana Internazionale della Critica, in programma come la rassegna principale dal 30 agosto al 9 settembre, è composta da una selezione di sette opere prime in concorso e due eventi speciali, tutti in anteprima mondiale. La selezione delle pellicole anche quest’anno è opera del Delegato Generale della SIC Giona A. Nazzaro, con il quale hanno collaborato alla scelta dei film i membri della commissione Luigi Abiusi, Alberto Anile, Beatrice Fiorentino e Massimo Tria. I sette lungometraggi scelti per la 12

trentaduesima edizione della rassegna - che concorrono al Premio del pubblico Siae consistente in un assegno di 5.000 euro, al Premio Circolo del Cinema di Verona e al Premio Mario Serandrei - sono il frutto di una lunga e accurata selezione. I componenti del team del Sindacato critici hanno visionato 459 lungometraggi e 110 corti provenienti da ogni angolo del mondo. I film della SIC, come tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni competitive della Mostra concorrono anche all’assegnazione del Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”. Una Giuria Internazionale composta da un massimo di cinque personalità del cinema e della cultura di diversi Paesi, n. 3 - settembre 2017


In apertura: il manifesto della SIC 32 disegnato da Carmine Di Giandomenico. Più sotto: Luisa Ranieri in Veleno. Qui sopra: Pin Cushion

tra i quali un produttore, assegna, senza possibilità di ex-aequo, un premio di centomila dollari, messi a disposizione da Filmauro, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore. “Dopo i risultati entusiasmanti ottenuti dai film della trentunesima edizione - scrive nella presentazione della SIC 32 Giona A. Nazzaro - titoli che hanno viaggiato in lungo e largo, raccogliendo premi e consensi, totalizzando complessivamente un centinaio di festival in poco meno di dodici mesi, la sfida principale da raccogliere e affrontare era, ovviamente, non ripetersi. La selezione della trentaduesima edizione della Settimana Internazionale della Critica si presenta come una proposta fortemente al femminile, una messa in discussione del tradizionale monopolio maschile nei confronti dei mezzi di produzione”. Così il film d’apertura Pin Cushion è di una donna, Deborah Haywood, una favola nerissima di formazione proletaria tra Ken Loach n. 3 - settembre 2017

e Angela Carter. E anche l’ipnotico Drift di Helena Wittman. Annika Berg in Team Hurricane si fionda nel piacere e nella violenza di alcune ragazzine. Sarah joue un loup garou della svizzera Katharina Wyss ci trascina nell’immaginario infinito di un’adolescente. Natalia Garagiola in Temporada de caza affronta senza timore un universo di maschi in lotta fra loro. Un’energia di cui dispone anche la Luisa Ranieri di Veleno, secondo film di Diego Olivares, evento di chiusura.

Silvia Luzi e Luca Bellino con Il cratere mostrano lo sguardo di un padre che sogna la figlia diva neomelodica. The Gulf di Emre Yeksan reinventa il paesaggio politico della Turchia odierna. Les garçons sauvages, infine, di Bertrand Mandico, evoca il sogno di un manipolo di capitani coraggiosi fra Genet e Kipling. “Il cinema è in crisi? - conclude Nazzaro - Non dalle parti della SIC”. !!!

In alto: Il cratere. Più sotto, da sinistra: The Gulf, The Hurricane, Sarah joue un loup garou. Qui sopra: Temporada de caza

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Giornate degli Autori

Una storia lunga 14 anni Il talento e coraggio di chi S fa cinema sono di casa da

queste parti. Dai giovani affermati ai registi del futuro che vogliono partire da qui di Irene Sofi In alto: La legge del numero uno. Qui accanto: Dove cadono le ombre. Sotto, da sinistra: I’m (Endless Like the Space) e L’equilibrio

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ono ventiquattro i film di questa quattordicesima edizione delle Giornate degli Autori - Venice Days, provenienti da ventuno Paesi. In concorso ci sono dodici lungometraggi e altrettanti tra eventi e proiezioni speciali, di cui due corti Miu Miu Women’s Tales, uno firmato da un volto noto del cinema italiano che passa eccezionalmente dall’altra parte della macchina da presa, Claudio Santamaria con The Millionairs. Due proiezioni speciali riguardano Alessandro D’Alatri e Anne Riitta Ciccone, registi rispettivamente di La legge del numero uno e I’m (Endless Like the Space). Alle GdA 2017 ci sono autori affermati come Faouzi Bensaidi che presenta Volubilis e Vincenzo Marra che porta L’equilibrio. E giovani talenti come Pengfei con The Taste of Rice Flower e il duo

Botrugno-Coluccini con Il contagio, che in questa edizione lanciano le loro opere seconde. Celia Rowlson-Hall, dopo Ma, il suo lungometraggio d’esordio alle GdA del 2015, è qui con un corto della collezione Miu Miu Women’s Tales. Quindi Sameblod di Amanda Kernell, opera prima in concorso lo scorso anno, in questa edizione è finalista al Premio Lux. Altre due opere prime sono M di Sara Forestier e Dove cadono le ombre di Valentina Pedicini. Ci sono anche due registi di fama internazionale, invece, che, dopo i successi alla Mostra negli anni passati, scelgono le GdA: l’artista iraniana Shirin Neshat con Looking for Oum Kulthum e Pen-ek Ratanaruang, eccellenza del cinema thailandese, che torna al Lido con Samui Song e apre il calendario, seguito da Longing dell’israeliano !!! Savi Gabizon.

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Venezia Classici

I capolavori senza tempo della storia del cinema restaurati Da Deserto rosso a Novecento passando per Incontri ravvicinati del terzo tipo: sulla Laguna tornano i migliori film di sempre di A.C.

Qui sopra: Monica Vitti in Deserto rosso. Più a destra: una scena di Incontri ravvicinati del terzo tipo. In alto: la locandina di Deserto rosso. Sotto, da sinistra: Non c’è pace tra gli ulivi, Novecento e Cousin, cousine

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on la serata di pre-apertura di martedì 29 agosto della 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, prende il via anche Venezia Classici. Rosita (1923) di Ernst Lubitsch in una nuova copia restaurata dal MoMA col supporto di The Film Foundation viene presentato in prima mondiale con l’accompagnamento musicale dal vivo della Mitteleuropa Orchestra diretta da Gillian Anderson. Venezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale, con crescente successo, una selezione dei

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migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo. Curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Stefano Francia di Celle, presenta inoltre una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori. Tra i diversi capolavori restaurati quest’anno vengono presentati: Novecento di Bernardo Bertolucci (1976), Deserto rosso di Michelangelo Antonioni (1964, Leone d’oro alla Mostra di Venezia), Gli amanti crocifissi (1954) e L’intendente Sansho (1954, Leone d’argento alla Mo-

stra di Venezia) di Kenji Mizoguchi, I figli delle mille e una notte di Nacer Khemir (1984), Femmina ribelle di Raoul Walsh (1956), L’occhio del maligno di Claude Chabrol (1962), L’asso di picche di Milos Forman (1963), Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg (1977) e Tutto in una notte di John Landis (1985). È il regista italiano Giuseppe Piccioni a presiedere la Giuria di studenti di cinema che – per la quinta volta – assegnerà i premi Venezia Classici per il Miglior film restaurato e per il Miglior documentario sul cinema. !!!

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Cinema nel Giardino

Sei anteprime mondiali Fra le novità della nuova stagione dell’audiovisivo alla Mostra viene presentata anche la prima serie italiana prodotta da Netflix: Suburra di I.S. In alto: Nato a Casal di Principe. Qui accanto: Tueurs. Sotto: Alessandro Borghi in Suburra - La serie (a sinistra) e Controfigura

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ltre ai film presenti nelle grandi sezioni della 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, c’è da ricordare anche lo spazio dedicato alle anteprime di Cinema nel Giardino. Protagonista assoluta quest’anno è la prima serie televisiva italiana prodotta da Netflix, ovvero Suburra, diretta da Michele Placido, Andrea Molaioli e Giuseppe Capotondi e interpretata, fra gli altri, da Alessandro Borghi (l’inedito “padrino” di questa 74esima edizione della Mostra), Giacomo Ferrara, Eduardo Valadarnini, Francesco Acquaroli, Filippo Nigro e Claudia Gerini. Altra anteprima d’eccezione è Woodshock, il film con Kirsten Dunst che segna il debutto alla regia delle designer (del marchio Rodarte) Kate e Laura Mulleavy.

In totale sono sei titoli in prima mondiale per i quali ogni proiezione è accompagnata da incontri e approfondimenti con i protagonisti. Gli altri quattro presenti in questa sezione non competitiva sono: Manuel di Dario Albertini, con Andrea Lattanzi, Giulia Elettra Gorietti, Francesca Antonelli e Raffaella Rea; Controfigura di Ra Di Martino, con Valeria Golino, Filippo Timi, Corrado Sassi, Nadia Kounda e Younes Bouab, una coproduzione Italia, Francia, Marocco e Svizzera; Nato a Casal di Principe di Bruno Oliviero, con Alessio Lapice, Massimiliano Gallo, Donatella Finocchiaro, Lucia Sardo e Antonio Pennarella; e il francobelga Tueurs di François Troukens e Jean-François Hensgens, con Olivier Gourmet, Lubna Azabal, Kevin Janssens, Bouli Lanners. !!!

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Schermi di guerra Dentro la battaglia

I film bellici tornano protagonisti nelle sale. Da Hacksaw Ridge e USS Indianapolis fino a Dunkirk è soprattutto il secondo conflitto mondiale ad avere una nuova vita cinematografica di Luigi Aversa

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a qualche mese sugli schermi c’è stato un importante ritorno di fiamma del cinema bellico. Con una particolarità: la guerra rivisitata non è più, come negli anni ‘70 e ‘80, quella vietnamita, e nei decenni successivi quella del Golfo e dintorni. A tornare in auge, proprio in tempi in cui i venti di guerra continuano a spirare minacciosamente, è l’ultimo grande conflitto (1939-1945). Il primo a riproporre i drammatici eventi della Seconda guerra mondiale è stato Mel Gibson, l’inverno scorso, con La battaglia di Hack-

saw Ridge, la vera storia di Desmond Doss, il primo obiettore di coscienza dell’esercito Usa che ricevette la medaglia d’onore per aver salvato 75 soldati durante un sanguinoso scontro con i giapponesi. È ambientato sul fronte Pacifico anche USS Indianapolis di Mario Van Peebles, uscito quest’estate. Racconta la storia dell’incrociatore della marina americana, che nel luglio 1945 venne affondato dai sommergibili nipponici mentre trasportava una delle bombe atomiche destinate a Hiroshima. Vista la segretezza della missione l’equipag-

In apertura: Fionn Whitehead in Dunkirk. Qui a fianco, da sinistra: Cillian Murphy, Kenneth Branagh e Mark Rylance sempre in Dunkirk

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Sopra: Nicola Cage in Uss Indianapolis. A sinistra: Dunkirk. Sotto: Uss Indianapolis. In basso: Andrew Garfield ne La battaglia di Hacksaw Ridge

gio venne abbandonato cinque giorni nell’oceano tra gli squali. Ma è Dunkirk di Christopher Nolan, in uscita il 31 agosto e tra l’altro proiettato in anteprima a Venezia, il nuovo capolavoro del genere bellico. Come Salvate il soldato Ryan di Spielberg, il film del regista di Inception ci porta “dentro” la guerra. I colpi di mortaio, le fucilate, le raffiche di mitra, il gelo, la sabbia, le onde sono intorno a noi, sopra, sotto, accanto. In poco meno di due ore intensissime riviviamo da vicino la battaglia di Dunkerque, un episodio eroico all’alba del secondo conflitto mondiale: l’evacuazione di 400.000 soldati britannici schiacciati dall’offensiva tedesca sulle spiagge di fronte alla Manica. Sotto una pioggia di bombe e col mare in tempesta, lasciare il continente è quasi impossibile. Ma centinaia d’imbarcazioni civili, a rischio della vita, partono dalle coste inglesi per trarre in salvo il proprio esercito. Alla fine oltre 300.000 uomini riusciranno a tornare a casa. !!! n. 3 - settembre 2017

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L’Isola del Cinema

Un sogno lungo ottanta giorni

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l 10 settembre la ventitreesima edizione de L’Isola del Cinema chiude i battenti. La rassegna ha impegnato l’Isola Tiberina e il pubblico romano con oltre 240 film proiettati negli 80 giorni della rassegna. Due sono stati i punti di forza della manifestazione. Da una parte la formula Incontro con il regista e il cast che ha portato sull’Isola personaggi come Pierfrancesco Favino, Pif, Paolo Virzì, Micaela di B.B. Ramazzotti, Francesco Bruni, In alto: L’Isola Claudio Amendola, Claudio Sandel Cinema. tamaria, Eugenio Bennato, ValeQui accanto: ria Solarino. Accanto a questo Mamma Roma e i aspetto più glam, un’importante suoi quartieri. apertura verso il resto della città e Sotto: Pif premiato anche verso il sociale. Coerentedalla sala stampa mente con il tema di questa edidell’Isola (a sinistra) e zione, Roma Città Creativa, i Valerio Aprea, Municipi sono stati ospiti dell’Isola Pierfrancesco Favino per raccontare i propri progetti. con Simone Godano In questa linea tre i premi che

A pochi giorni dalla chiusura, la rassegna romana registra un bilancio più che positivo: 240 film proiettati, decine di attori e registi presenti e migliaia di spettatori in sala

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hanno animato questa edizione: il prestigioso Premio Groupama, dedicato alle Opere Prime e Seconde; il premio Mamma Roma e i suoi quartieri, offerto al miglior corto realizzato direttamente dal pubblico de L’Isola per raccontare la Capitale e le sue periferie; il premio Un Libro per il Cinema, organizzato dalla sezione Cinema e Libri che, da quest’anno, è stato intitolato a Paolo Villaggio. Gli ottanta giorni di programmazione sono stati possibili grazie a uno staff al femminile. Al fianco del patron Giorgio Ginori e del responsabile marketing Marc Blaise, hanno collaborato per la programmazione e progetti Mariangela Matarozzo, col supporto di Serena Bernardelli. Il cinema italiano era affidato a Francesca Piggianelli. La comunicazione a Lorenza Somogyi Bianchi, supportata ai social da Simona Albertini. !!!

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Cinevox Academy Un’opportunità per i giovani artisti La storica etichetta specializzata in colonne sonore apre una scuola per formare nuovi compositori di musiche da film. A parlarci dell’iniziativa è il presidente Cinevox Franco Bixio

di A. Togliani Sopra: Franco Bixio. Più a destra: il poster Cinevox Academy, la copertina di Parlami d’amore Mariù. Sotto, da sinistra: i dischi con le colonne sonore de Il marchese del grillo, Giù la testa, Profondo rosso

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a Cinevox Record, etichetta leader nel settore colonne sonore, apre le porte a tutti coloro che vogliano specializzarsi nella musica per immagini istituendo un’Accademia. Due i punti di forza: il parco docenti, che vanta nomi come Franco Bixio, Fabio Frizzi, Renato Marengo, Marco Testoni e Lucio Gregoretti; e le concrete possibilità professionali offerte dal corso. Oltre, ovviamente, alla cornice dei Trafalgar Studios, storica sala di registrazione dove sono nate le più celebri colonne sonore.

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A Franco Bixio chiediamo come nasce l’idea dell’Accademia. Dopo le due edizioni del contest Cinevox L’Immagine del Suono, dedicato a giovani videomaker, mi è sembrato naturale rivolgere l’attenzione al segmento creativo più vicino alla nostra attività: la colonna sonora. E come è nella nostra tradizione, cerchiamo di rivolgerci ai giovani dando l’opportunità di relazionarsi al mondo professionale. Quali sono gli obiettivi dell’Academy? Credo che il valore di Cinevox

Academy sia l’ambiente. Frequentare un Master a contatto con una realtà produttiva da cui possono scaturire opportunità anche durante il corso, credo sia un valore aggiunto. Come avviene la selezione? Chi vuol partecipare a questa esperienza formativa può inviare a Cinevox Academy il curriculum e brani originali in formato di partitura o registrazione. Per procedere all’invio, basterà registrarsi al sito academy.cinevox.it e seguire i passaggi descritti. Sarà, poi, cura dello !!! staff valutare il materiale.

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La quinta edizione della manifestazione campana si è conclusa con successo anche quest’anno. Cultura, ambiente e un tocco di glamour sotto i riflettori. Il film vincitore è stato Aeffetto domino, regia di Fabio Massa

Ariano International

Film Festival

Quando il cinema è verde

In alto e qui a destra: i poster della manifestazione. Sotto: Franco Oppini sfila sul red carpet

di Andrea Carli

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assegna internazionale che si occupa di promuovere la cultura cinematografica italiana ed estera nella sua multiforme accezione artistica ed espressiva, l’Ariano International Film Festival si è tenuto con successo anche quest’anno nella città di Ariano Irpino, provincia di Avellino, a Savignano Irpino e a Flumeri, dal 29 luglio al 5 agosto 2017. Sei erano le sezioni in gara a tema libero: lungometraggi, documentari, cortometraggi, animazione, web series e cortometraggi scuola e quest’anno una sezione speciale denominata AIFF Green. Questa affronta il tema dell’ambiente con i prestigiosi patrocini del FAI e del WWF. In collaborazione con questi autorevoli enti sono stati organizzati dei workshop allo scopo di sollecitare, soprattutto i giovani, all’incontro con la Settima arte, ma anche a sensibilizzarli al rispetto dell’ambiente e alla salvaguardia delle biodiversità di ogni forma di vita.

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La quinta edizione dell’Aiff si è conclusa con successo e anche quest’anno ha regalato a un pubblico sempre più numeroso eventi e iniziative all’insegna della cultura ma anche emozioni e glamour. Sul red carpet sono sfilati, tra gli altri, Franco Oppini, Giuliana De Sio, Alessandro Haber, Alex Belli e Roberta Giarrusso. Ma il vero protagonista è stato il cinema: il film vincitore è stato Aeffetto !!! domino di Fabio Massa. n. 3 - settembre 2017



MAD ENTERTAINMENT

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RAI CINEMA

PRESENTANO

DAI VINCITORI

DAGLI AUTORI DE

L’ARTE DELLA FELICITÀ Miglior Film di Animazione Europeo EFA 2014

UN FILM DI

ALESSANDRO RAK IVAN CAPPIELLO MARINO GUARNIERI DARIO SANSONE

CON LE VOCI DI

MASSIMILIANO GALLO

MARIA PIA CALZONE

ALESSANDRO GASSMANN

DA SETTEMBRE AL CINEMA


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