Trading Live Show n° 00

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trading

Una guida per chi ritiene il trading una propria filosofia di vita

e show v i l

n. 00 • maggio 2010 •

occhio al click Global outlook di R.Baron ETF in continua evoluzione di D.Manenti Il titolo sotto la lente di G.Mecca

Le tecniche operative di Linda Raschke di G.Defendi 1 Le correlazioni di base di S.Bagnoli TRADING LIVE SHOW


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I

di Andrea Renault

n questi anni ho conosciuto tante persone animate dalla passione per il trading, che spinte dal desiderio e l’ambizione di farlo diventare il lavoro della vita, avevano magari cessato la propria attività, ritagliandosi un piccolo angolo all’interno della propria abitazione dotandosi di una postazione e iniziando a tradare..... tutto questo senza però avere le dovute conoscenze e la consapevolezza dei rischi insiti nei singoli strumenti finanziari, per ritrovarsi poi sia per presunzione che per pigrizia e ignoranza, a commettere errori grossolani che avevano finito per pagare a caro “prezzo”... in tutti i sensi! Eppure allíinizio magari avevano anche guadagnato e questo aveva fatto credere loro che fosse facile arricchirsi.... bastava un click! Ma questo modo di pensare si è rivelato poi l’elemento scatenante del fallimento dei loro sogni.... è da queste considerazioni che, parlando con alcuni amici traders, è nata l’idea di difficile realizzazione ma affascinante, di iniziare questa avventura editoriale, con l’obiettivo di essere sempre attenti e puntuali nel diffondere contenuti che possano contribuire a “formare“, aggiornare e migliorare l’operatività di chi fa trading: e per trading intendo l’operare a vari livelli... dallo scalping più “dinamico“... a quello più “statico“, dall’intraday trading al multiday ... Perchè “TRADING LIVE SHOW“?...Beh perchè queste tre parole condensano un pò lo spirito, il carattere, la psicologia e... quindi influenzano l’esibizione personale sul palcoscenico dei mercati... di ognuno di noi! è dall’esempio di chi è riuscito a superare l’ostacolo dei “primi sei mesi” di trading ed ha ottenuto con pazienza, tenacia, disciplina e controllo del rischio applicando rigidamente le regole del money management diventando un vincente, che cercheremo di accrescere la nostra esperienza di traders.... la rivista ha come obiettivo quello di diventare una vetrina di strategie, di metodologie, di studi frutto di anni di sacrifici poi ricompensati dal successo....sia da parte di traders conosciuti che di illustri sconosciuti ma non per questo meno degni di rispetto e ammirazione per i risultati ottenuti; tutto ciò comunque non deve mai appagare perchè ciò che si rivela giusto per un arco temporale poi magari non lo è più per quello successivo. Perchè tutto si evolve, i mercati saranno sempre più tecnologici....e noi dovremo essere lì in prima fila a saper modificare il nostro approccio operativo. La rivista si comporrà di varie sezioni che verranno di volta in volta arricchite con sempre piu qualificati interventi di traders, opinionisti, analisti e gestori cercando cosi di coprire anche le tecniche di investimento di lungo periodo.....ma sempre con le opportune cautele rapportando gli obiettivi ai corrispondenti profili di rischio assunti... Ricordiamoci sempre che stiamo nuotando in un mare infestato da squali che cercano di mangiare i pesci piccoli come noi, ma nel contempo se da un lato dovremo cercare di difenderci, dall’altro dovremo anche conquistarci il cibo.. cioè cercare di diventare mediamente vincenti... quindi.. a Voi le conclusioni... Sperando che questo nostro primo sforzo sia stato di Vostro gradimento Vi auguro

buon trading!

TRADING LIVE SHOW

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NUMERO 0 Coordinatore progetto Andrea Renault Collaboratori Robert G.Baron, Davide Manenti, Gianrocco Mecca, Paolo Belcari, Gianpaolo Cionini, Stefano Bagnoli, Gianluca Defendi, Guido Gennaccari, Claudio Zanetti, Mauro La Porta.

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Global Outlook

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ETF in continua evoluzione

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Il titolo sotto la lente

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La mia ricetta per vivere di trading

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A quanto vendi l’anima

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Le correlazioni di base

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Tecniche di entrata e di uscita dal mercato di Gianluca Defendi

a cura di Robert G. Baron

a cura di Davide Manenti

a cura di Gianrocco Mecca

Per informazioni sugli abbonamenti info@tradingliveshow.it

di Paolo Belcari

a cura di Gianpaolo Cionini

a cura di Stefano Bagnoli

w w w. t r a d i n g l i v e s h o w. i t 4

TRADING LIVE SHOW


trading

live show Una guida per chi ritiene il trading una propria filosofia di vita!

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Le tecniche operative di Linda Raschke

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TradingRoomRoma

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Il quadrato perfetto

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Il mini FIB

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I Templari

a cura di Gianluca Defendi

di Guido Gennaccari

a cura di Claudio Zanetti

a cura di Borsa Italiana

a cura di Mauro La Porta

i n f o @ t r a d i n g l i v e s h o w. i t TRADING LIVE SHOW

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a cura di Robert G.Baron

Global Outlook Indice D.J. grafico trimestrale su scala semilogaritmica – chiusura del 14/04/2010: 11.123

SCENARIO di LUNGO PERIODO

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Indice S&p500 grafico trimestrale su scala semilogaritmica – chiusura del 14/04/2010: 1.210,65.

el primo trimestre dell’anno è proseguita la fase positiva degli azionari che sono stati affiancati in questa fase rialzista tuttora in corso dall’andamento di alcune materie prime e dalla sostanziale tenuta dei governativi di qualità. Nel panorama azionario mondiale spiccano i nuovi massimi storici di Jakarta, Città del Messico, Buenos Aires e Santiago del Cile mentre l’indice Bovespa, Nasdaq Composite, Mosca RTX sono decisamente forti in termini comparati rispetto alle altre realtà azionarie, alimentando la tangibile ascesa dell’indice BRIC 40 che racchiude le principali realtà di questo nuovo mondo. A tale performance si allinea il positivo andamento delle materie prime ma solo nella loro forma industriale più tradizionale rappresentata dal rame e secondariamente da altri aggregati particolari come le carni bovine e suine, il legname, il cotone e il palladio. Sempre ben sostenuto l’oro che rappresenta più elementi di analisi sintetizzati un un’unica espressione laddove si consideri che può essere utilizzato

Robert G.Baron • Da oltre 20 anni si occupa di analisi dei grafici e formazione di previsioni per investimenti e attività di trading nei mercati finanziari attraverso la costruzione di Trading System. Si dedica particolarmente all’approfondimento degli studi sulle metodologie del conteggio delle onde di Elliott. Ha collaborato alla stesura del libro del fratello Giuseppe: Charting & Forecasting uscito nel 1995. E’ presente su importanti riviste finanziare, quali Borsa&Finanza, il Corriere Economia, Panorama Economy, Il Sole 24 Ore e su portali finanziari quali www.trend-online.com, con contributi editoriali. Ha inoltre collaborato con Bloomberg Television, Il Mondo e www.tgfin.com, e numerose altri partner media. Contribuisce alla divulgazione dell’analisi tecnica grazie a corsi, seminari e conferenze, citiamo alcune: Università Bicocca di Milano; S.I.A.T. (Società Italiana Analisi Tecnica);C.I.S. di Reggio Emilia; Associazioni Industriali sezione Finanza; Presso la sede di Delta Forex. Dal 2000 sino ad oggi viene interpellato come esperto dai principali canali radio/televisivi come ClassCNBC (10) bouquet SKY, RadioRai1 (6), Radio Classica (6), Radio24 (5), dove sono ormai abituali i suoi interventi. Membro dal 1995 dell’A.C.I. Forex ora ASSIOMFOREX come Socio Associato. Dal 2000 Socio ordinario S.I.A.T. (Società Italian Analisti Tecnici). 6

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per decorrelare altri investimenti, proteggerli oppure più semplicemente quale alternativa al mondo forex in genere stante la possibilità di essere contratto 24 ore su 24. Da questa prima analisi quindi rileviamo un mondo reale ancora in crescita con due propensioni ben affermate: a) aree geoecomiche diverse dai tradizionali centri di interesse; b) settori specifici. Sotto il primo aspetto è palese che la preferenze degli investitori è favorevole in questo momento allo sviluppo dei pesi “massimi” e non dei “supermassimi”. Stiamo appunto spostando l’attenzione sul bacino dei consumatori potenziali ricordando che Cina ed India si dividono il primo e secondo posto mondiale seguite da Stati Uniti, Indonesia e Brasile. Sotto il secondo profilo non va sottaciuta la preferenza verso la tecnologia (Nasdaq Composite ma anche Amsterdam, Helsinki ed alcuni realtà tedesche) e soprattutto le materie prime in genere come evidenziato dalla diversa forza comparata dei due indici europei: D.J. Eurostoxx 50 e D.J. Stoxx 600. Dall’analisi di queste due realtà emerge chiaramente la forza maggiore dello Stoxx600 sul primo grazie al contributo soprattutto dei titoli inglesi che rivestono da tempo una realtà di primo piano nel mondo delle materie prime. Questa positiva evoluzione intermarket non può durare a lungo per due motivi. L’anomalo, elevato, livello di

liquidità generato dagli interventi straordinari governativi dovrà essere ridotto a partire dalla seconda parte dell’anno e soprattutto dal prossimo mese di ottobre. L’andamento laterale dei governativi non può durare in eterno e spesso, nel tempo, assume direzionalità diverse dall’azionario. Queste direzionalità saranno dettate a nostro avviso dai livelli di 3.10% e 4.47% rispettivamente del BUND e del T-BOND. Consolidamenti inferiori a tali soglie di rilevazione consentiranno di spostare flussi di liquidità verso il decennale ed il trentennale a discapito dell’andamento azionario che si presenta in forte ipervenduto ed in divergenza. Quest’ultimo e chiamato a due importanti appuntamenti ciclici a maggio ed a luglio ove in entrambi i casi ci attendiamo dei massimi destinati ad essere seguiti da una discesa pari almeno al 20% rispetto all’ultimo massimo conseguito. Il punto di riferimento principale è rappresentato da quota 10.970 dell’indice Dow Jones ove consolidamenti stabili inferiori a quest’ultimo livello tenderanno ad attivare la correzione attesa ribadiamo a partire dal prossimo mese di maggio o dal prossimo mese di luglio. Quindi in estrema sintesi è difficile fin d’ora prefigurare se il mercato salirà fino a metà maggio o fino alla seconda settimana del prossimo mese di luglio prima di poter rilevare una fase correttiva. TRADING LIVE SHOW

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a cura di Davide Manenti

E’ sempre necessaria un’attenta conoscenza degli strumenti prima del loro utilizzo...

ETF

in continua evoluzione

S

e gli anni a cavallo del terzo millennio verranno ricordati per la nascita, il forte sviluppo e le grosse perdite generate dai covered warrants e dai titoli tecnologici del famoso Nuovo Mercato, nell’ultimo lustro gli strumenti protagonisti sulla Borsa Italiana sono stati sicuramente gli ETF, ossia gli Exchange Traded Funds, letteralmente “ fondi indicizzati quotati “, arrivati in Europa nei primi anni 2000 e cresciuti enormemente nel passato decennio. Nonostante questi nuovi strumenti siano tutt’altra cosa rispetto alle famose Ipo di fine anni ‘90, ad esse li accumuna il fatto che è necessaria un’attenta conoscenza prima del loro utilizzo, soprattutto se si considera che il loro numero ha ormai raggiunto le 450 unità e giorno dopo giorno aumentano quelli con caratteristiche particolari (a leva / short / etc…). Gli ETF sono una particolare categoria di Oicr le cui quote sono negoziate in Borsa in tempo reale come semplici azioni. Replicano passivamente e a basso costo la composizione di un indice di mercato (geografico, settoriale, azionario o obbligazionario) e quindi anche il suo rendimento. Rispetto alla scelta di singole azioni, l’utilizzo di un indice, ossia di un paniere di titoli che viene replicato dall’Etf, comporta un’immediata diminuzione dei rischi e della volatilità del proprio portafoglio oltre al fatto che si ha la possibilità di prendere posizioni su paesi e mercati altrimenti poco raggiungibili dal semplice investitore. A tal proposito basti pensare che con una semplice operazione è per esempio possibile TRADING LIVE SHOW

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ETF in continua evoluzione a cura di Davide Manenti

comprare un ETF su indici di borse dei paesi emergenti (dalla Cina al Sud Africa passando per il Brasile e la Russia) che fino a pochi anni fa erano inaccessibili alla clientela retail. Le trattazioni di tali strumenti avvengono in maniera continua a differenza dei fondi che hanno una sola quotazione giornaliera e ciò è stata una vera rivoluzione sia per i gestori, che per gli investitori, che per i trader on line. Sulla scia dell’entusiasmo generato da questi prodotti, abbiamo deciso di introdurre una nuova linea di gestione che investe esclusivamente in ETF ed ETC (l’equivalente degli ETF lato commodities). La linea è di tipo quantitativo ossia l’asset allocation viene sistematicamente modificata seguendo le indicazioni di un modello statistico/matematico creato, implementato e testato per oltre 2 anni dai gestori i quali cercano di ottimizzare il timing di entrata/uscita dalle singole posizioni. La scelta di utilizzare un modello quantitativo deriva dal fatto che solo attraverso uno strumento non discrezionale è possibile valutare in poco tempo ed in modo obiettivo e sistematico tutto il panorama dei mercati finanziari (completamente rappresentabile da circa una quarantina di ETF ed ETC), evitando di concentrare la propria attenzione esclusivamente solo su una parte di essi. Altra caratteristica decisamente importante che abbiamo voluto inserire è la cosiddetta flessibilità: ognuna delle categorie di ETF ed ETC in cui può investire la linea di gestione (monetario, obbligazionario, azionario e commodities) ha un investito che può spaziare da 0 al 100% del patrimonio. In anni come il 2008 in cui i mercati azionari hanno perso mediamente il 40%, anche una piccola quota investita in azioni ha causato perdite generalizzare sui portafogli, mentre la nostra linea ETF, proprio per aver avuto la possibilità di azzerare tale asset class su input del modello, non solo non ha perso ma addirittura ha chiuso l’anno con un modesto guadagno ( +3.94%*) grazie all’apporto degli ETF monetari ed obbligazionari. Nel grafico allegato si vede infatti bene come l’investito consigliato dal modello relativo agli ETF azionari ( linea viola) sia stato a zero per ben 9 mesi durante il crollo dei mercati azionari (linea blu) avvenuto tra l’estate del 2008 (fallimento di Lehman Brothers) e la primavera del 2009, punto peggiore della crisi finanziaria con il salvataggio del-

la maggior parte delle principali banche internazionali da parte dei rispettivi Stati di appartenenza.

L’altra caratteristica del modello è quella di essere di tipo trend follower, ossia di avere come obiettivo il cogliere i movimenti favorevoli del mercato, andando ad indicare quando investire e sottolineando di rimanere sulle asset class maggiormente performanti (la cosiddetta forza relativa). Sempre nel grafico sovrastante si vede come la quota di ETF azionari passi velocemente a percentuali elevate poche settimane dopo che i mercati azionari invertono la rotta, permettendo così di partecipare alle fasi positive. Nel medio periodo, quasi 3 anni da quando il modello è partito ad oggi, nonostante i mercati azionari siano ben lontani dai livelli dell’estate 2007 (l’indice FtseMib della borsa Italiana è ancora sotto di un 45% da quei valori) si può osservare come l’andamento della linea sia decisamente interessante con un rendimento netto vicino al 30% (*) a dimostrazione di come sia possibile far bene anche durante fasi burrascose e altalenanti.

(*) Non vi è garanzia di uguali rendimenti nel futuro. Prima di aderire ai prodotti presentati leggere attentamente il contratto.

dmanenti@nuoviinvestimenti.it

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a cura di Gianrocco Mecca

Il titolo sotto la lente

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anieli è una società attiva nell’ingegneria impiantistica e nella progettazione e costruzione di impianti per la produzione di acciaio.

2009. A dare maggiori soddisfazioni in questa fase è il business dell’impiantistica, il cui portafoglio ordina si trova su livelli soddisfacenti, favorito dall’avvio della congiuntura economica positiva. Il giro d’affari di Danieli ha registrato nel 2009 il primo calo dopo cinque anni di crescita costante Il grafico sottostante evidenzia la forte crescita registrata dal gruppo, favorita dal progressivo livello di internazionalizzazione assunto (quasi il 70% del fatturato proviene da Paesi extra-europei). Per il 2010 ci attendiamo un lieve incremento del fatturato con un buon recupero di efficienza operativa ma solo nel 2011 la società dovrebbe tornare sui livelli pre-crisi, favorita del ciclo economico espansivo. Di seguito le stime sulle principali grandezze economiche: Dal 2011 la società tornerebbe sui

Il doppio business è uno dei suoi punti di forza in quanto si tratta di comparti che presentano una differente ciclicità. La società occupa 3200 dipendenti, distribuiti fra Italia, Germania, USA, Svezia, Inghilterra, Francia, Cina, Thailandia ed Ucraina. Le ultime tre oggetto di recenti investimenti. Nel corso degli ultimi 12 mesi, il mercato dell’acciaio mondiale ha registrato una forte contrazione dovuta alla caduta drastica dei consumi in tutti i settori produttivi. Le prospettive per il 2010 non sono entusiasmanti, nonostante la buona reazione del mercato nella seconda parte del

GIRO D'AFFARI DANIELI

Fatturato

GIRO D’AFFARI DANIELI 3000 2500 2000 1500 1000 500 0

2650

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2004 2005 2006 2007 2008 2009

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

2010

Anno

2011

Gianrocco Mecca. Laureato in economia e commercio con specializzazione in Governo e Controllo aziendale ha elaborato la tesi di laurea su un innovativo sistema di misurazione delle performance aziendali ideato a fine anni ‘90 in Usa. Esperto di analisi fondamentale, utilizza tecniche innovative frutto di studio e sperimentazione. Elabora analisi finanziarie e report per molteplici società di investimento. Sul web è responsabile del sito www.finanzaeinvestimenti.it collabora con diversi portali, www.milanofinanza.it, www.professionefinanza.com, www.wikifinanza.it. A partire dal mese di maggio assieme ad un docente dell’Università degli Studi di Siena Gian Piero Cervellera ha ideato un sistema di screening di titoli azionari basato su originali impostazioni di analisi fondamentale e tecnica. Sul metodo è in corso la stesura di un libro. 12

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Danieli

Voci bilanci prospettici

2010 (e)

2011 (e)

2200

2650

Risultato Operativo

175

230

Utile d’esercizio

120

160

Posizione Finanziaria Netta

710

630

Ricavi

livelli del 2009 e beneficiando delle politiche di riduzione dei costi avviate nei due anni precedenti potrà ottenere benefici in termini di redditività. Tra i punti di forza la solida struttura finanziaria, con una posizione finanziaria netta positiva che rappresenta all’interno del settore di appartenenza (contraddistinto dall’elevato indebitamento per via degli ingenti investimenti), una discriminante assolutamente positiva. Ma qual è il far value di Danieli? Per determinarlo abbiamo utilizzato congiuntamente il metodo dell’attualizzazione dei flussi di cassa (discounted cash flow) che determina il valore dell’azienda sulla base dei flussi reddituali (attualizzati) che è in grado di generare in futuro ed il metodo dei multipli di mercato. Per quanto

riguarda quest’ultimo, gli indicatori utilizzati sono stati l’EV/Sales (Enterprice Value/Sales) ed il P/Cf (Price/ Cash Flow). Le società prese come comparables sono: Thyssenkrupp, Us Steel, Arcelor Mittal, Outokumpu. Di queste solo Outokumpu ha dimensioni simili a quelle di Danieli, per cui ha assunto nell’indagine una maggior ponderazione. Dalla nostra valutazione emerge un fair value di Danieli pari a 22,30 euro per l’azione ordinaria e 12,50 per l’azione di risparmio, che potrebbe registrare un maggior appeal per via del differenziale sul dividendo (l’azione ordinaria paga un dividendo di 0,225 euro pari ad un dividend yield dell’1,2% mentre l’azione di risparmio paga una cedola di 0,2475 euro pari ad un yield del 2,5%).

www.finanzaeinvestimenti.it a cura di Vincenzo Polimeno

Analisi Tecnica Ottimo titolo che ha corso tanto dall’inizio dell’anno (+17,14%). Il trend di breve termine è in forte rallentamento e solo la rottura dei 21,75 euro che funge da resistenza decreterebbe l’inversione del trend. Al momento tale scenario mi sembra del tutto improbabile in quanto ci troviamo di fronte ad una fase del mercato in eccesso di ipercomprato, in cui il trend al rialzo si trova con molte probabilità ad un punto

di esaurimento. Nel medio/lungo termine, invece, il quadro resta rialzista grazie alla visione della MM a 50gg che viaggia al di sopra di quella a 200gg. Tale quadro rialzista potrebbe essere messo in discussione solo con la rottura del supporto dinamico posto a 18,90. Riassumendo mi attendo nel breve un ribasso fisiologico/corretivo mentre sono propenso ad un rialzo nel medio/lungo termine. TRADING LIVE SHOW

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a cura di Paolo Belcari

LA RUBRICA DEI trader emergenti

La mia ricetta per vivere di trading

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uando Stefano Bargiacchi a Marzo 2008 disse a Firenze, in un seminario di WeTrade, di non conoscere nessuno che viveva esclusivamente di trading, e chiese se qualcuno della platea poteva smentirlo, io non ebbi il coraggio di alzare la mano. Infatti era un sogno, il mio sogno, e poteva essere solo sussurrato, perché qualunque cosa piu’ forte di un sussulto l’avrebbe fatto svanire. Quando mieto il raccolto delle mie strategie in opzioni, il terzo venerdì di ogni mese, e quando il raccolto c’è, penso sempre a questa frase tratta dal Gladiatore e ringrazio il mercato per i suoi frutti, scarsi o abbondanti che siano. Lo ringrazio anche quando il mese si chiude in rosso, pensando che poteva andare peggio. Insomma lo ringrazio comunque perché il mercato ha sempre ragione. Umiltà, disciplina, rigore, metodo, esperienza, pazienza, sangue freddo e tanta passione, sono gli ingredienti, non facili da amalgamare, che mi hanno consentito di vivere di trading da 10 anni, passando ‘quasi’ indenne l’autunno 2008, che mi ha ferito nel portafoglio, ma mi ha lasciato sano nel fisico e nell’anima, anzi, mi ha reso più forte e sereno di prima, preparato per affrontare i mercati incogniti del prossimo futuro. Completano la mia ricetta per vivere di trading la scontata prepa14

TRADING LIVE SHOW

razione teorica, insieme ad ottime e stabili piattaforme di trading e a software di analisi, necessari ma non sufficienti per un trader che voglia durare a lungo a fare questo bellissimo lavoro. Tutto questo condito ancora con l’umiltà, volando sempre bassi, specialmente se le strategie vanno bene. Umiltà intesa anche come politica dei piccoli passi e come deterrente, nei momenti floridi, dello stato dell’euforia, sempre dannosa per un trader. Non esistendo sui mercati finanziari, per definizione, indicatori infallibili, e non essendoci strumenti finanziari a priori migliori di altri, è secondo me importante adattarli e sceglierli in base al proprio carattere. La conoscenza di se stessi, è infatti, un altro ingrediente del buon trader, contenuto nella parte psicologica, da non sottovalutare, perché aiuta a preventivare la propria reazione emotiva all’accadimento di un certo evento di mercato, e fa capire a priori la mossa che si è portati a fare dopo una variazione importante e veloce dell’indice per consentire di correggere gli errori che tendiamo a ripetere sistematicamente. Il rigore e la disciplina sono naturalmente fondamentali per tagliare le perdite e lasciar correre i profitti. L’esperienza diretta sui mercati risulta determinante per ovviare a certi momenti di panico insieme allo studio continuo e alla ricerca

statistica che possono servire per venir fuori da situazioni pericolose e per essere aperti ai cambiamenti delle strategie che posso mutare di volta in volta ai mutamenti dei comportamenti del mercato. Parlando invece degli strumenti del mio metodo di trading posso dire che utilizzo strategie con opzioni sull’indice Ftse mib, che sono il mio cavallo di battaglia da gennaio 2003, insieme al mio personale foglio excel, che mi consente la valutazione e le analisi di sensitività della posizione, integrata in tutti i suoi elementi più significativi: payoff a scadenza, mark to market, greche, margini. Il metodo di Trading seguito è di tipo discrezionale, poggiato sia sulla mia personale elaborazione dei segnali di mercato e di tutte le informazioni alle quali mi espongo, sia sulla mia personale psicologia che si rafforza anno dopo anno. L’apertura delle posizioni sul mercato avviene quasi sempre tramite vendita di una o piu’ call scoperte, quasi sempre out of the money, che vengono successivamente coperte. La strategia si trasforma poi, a discrezione, in un classico spread temporale, ovvero covered call o comunque in una veste classica. Il metodo tende quindi a monetizzare il tempo, cercando di venderlo ad un prezzo piu’ alto di quello al quale lo si acquista. Quando il delta della strategia è quasi nullo, ovvero quando l’espe-


rienza e’ l’incoscienza’ mi danno questo input, è possibile prendersi dei momenti di relax, utili ad essere fisicamente e mentalmente sempre al top. Vita in campagna, ciclismo e running mi consentono di coltivare benissimo il mio spirito. L’orizzonte temporale del mio trading è circa quattro settimane, al fine del quale la strategia torna sempre 100% cash: solo in condizioni particolari effettuo rollover. Se alla scadenza tecnica il capitale in gestione è superiore al capitale conferito, ovvero se nel mese

si è generato un utile, esso viene distribuito oppure accantonato in strumenti finanziari a basso rischio o in depositi di liquidità. Lo stop loss è pari al 15% del capitale conferito. In giornate particolari, di alta volatilità, la permanenza davanti al video può doversi estendere fino alle 22, ovvero fino alla chiusura di Wall Street, sia per preparare mentalmente le azioni da intraprendere nella giornata successiva, sia per eventualmente operare sul Dax Futures. In questi casi ritorna ancora utile un buon

allenamento fisico, per sopportare i picchi di stress che possono presentarsi dopo giorni prolungati di trading ovvero dopo accadimenti particolari. Il sogno di vivere di solo trading, per adesso, si è avverato, e spero rimanga vero, fino al giorno in cui decidero’ di non connettermi piu’ con i mercati finanziari, per dedicarmi totalmente alla campagna, l’altra grande mia passione oltre al trading on line.

Paolo Belcari, classe 1973, sposato con 2 bambini, si è laureato all’Università degli studi di Pisa nel marzo del 2000 con una tesi sui coverei warrant, dimostrando fin dagli studi una passione peri derivati finanziari. Ha collaborato in una piccola sim e con una società di servizi finanziari fino a novembre 2001. Da allora si è concentrato sul trading in opzioni, prima come dipendente, e poi, da gennaio 2003, si è trasferito nel suo studio di Ponsacco, diventando un trader professionista, autonomo e completamente indipendente, sconosciuto ma di valore. TRADING LIVE SHOW

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a cura di Gianpaolo Cionini

A quanto vendi l’anima

Q

uesto articolo, o chissà, questa rubrica, desidera cercare i confini dell’interpretazione finanziaria. Domandarsi quali plausibili risposte esistano di fronte ad eventi eccezionali che coinvolgano, in modo inquietante, il mondo finanziario. L’11 settembre 2001 fa parte della nostro passato, avendo ormai da tempo abbandonato la cronaca. In quel giorno fu realizzato, secondo me, il più grande insider trading della storia. In alcuni giornali, ma soprattutto nella rete, si parlò di acquisti massicci di opzioni put relative ad aziende coinvolte nell’attentato. Ciò voleva dimostrare che qualcuno sapeva cosa stesse accadendo e ne stava realizzando un buon guadagno. Poca cosa, circoscritta a personaggi enigmatici. Più importante fu invece la speculazione che avvenne nelle borse dove si scambiano contratti a termine, quali futures. Questi contratti, come sappiamo, permettono operazioni immediate e possono sfruttare sia il trend al rialzo che al ribasso di un mercato altamente volatile quale quello azionario. Inoltre, attraverso l’utilizzo della leva finanziaria, tali contratti consentono fortissime speculazioni, investendo masse di denaro più limitate. Chi conosce cosa può avvenire in un immediato futuro, può utilizzare notizie molto riservate e ottenere performance a doppi zeri senza correre alcun rischio, o quantomeno, molto contenuto. Cinque giorni prima dell’11 settembre 2001 il dax future iniziò a raddoppiare i volumi. Non si era in presenza di alcuna scadenza tecnica, che sarebbe avvenuta il terzo venerdì del mese. Il 3 di settembre si scambiarono 35.435 contratti, mentre il giorno seguente furono 73.476, con un incremento di oltre il cento per cento degli scambi. Il quattro settembre il prezzo di chiusura del future Dax fu di 5.218 punti. Il dieci di settembre, il future quotava 4.685,5 punti, con un decremento di oltre il dieci per cento accumulato in quel periodo. Negli stessi giorni, pertanto, la media dei volumi si è quasi duplicata rispetto alla media di tutto l’anno. Così è avvenuto relativamente all’Eurostoxx 50, al FIB30 in Italia, e agli altri indici in Francia, Gran Bretagna, e così via. Leggermente meno negli Stati Uniti. Si realizzò una forte pressione di vendita, perdendo circa il 10% nei cinque giorni precedenti l’11 settembre e un altro 10% nel giorno stesso della tragedia. Chi avesse saputo cosa stesse per accadere, investendo con una semplice leva 10, avrebbe triplicato il proprio investimento in 5 giorni. Nessuna inchiesta è stata aperta. Si è parlato solo di pseudo missili sul pentagono o di altre notizie poco verificabili. I numeri delle transazioni sono invece alla luce del sole, scolpiti nella storia di quei giorni. Perché le transazioni raddoppiarono? E chi ne trasse giovamento? Solo i terroristi? Ogni risposta può essere valida. E’ certo però che la combinazione di quegli eventi ci deve lasciare quan-

tomeno abbastanza preoccupati. La finanza è un mondo così sofisticato nel quale il più forte ha molte probabilità di vincere, aggirando le regole. In seguito ci faremo altre domande: ossia sul ruolo delle banche centrali come quella italiana, controllata dagli stessi controllanti, cioè da banche private. Andremo alla ricerca delle anomalie finanziarie, sperando un giorno di dare delle risposte.

finanxio@gmail.com

La ricerca sull’insider trading dell’11 settembre è tratta dal romanzo “A quanto vendi l’anima” Ed. Feltrinelli di Gianpaolo Cionini. TRADING LIVE SHOW

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a cura di Stefano Bagnoli

Le correlazioni di base Premessa - Il sistema economico si modifica nel corso del tempo per motivi connessi con i rapporti di correlazione fra le singole parti. Tali modificazioni tendono a ripetersi in modi simili e con un andamento ciclico, che viene classificato come ciclo economico. Fiducia, crescita, inflazione e politica monetaria sono alcune tra le principali forze che agiscono al suo interno, e che tendono a determinarne le fasi e gli sviluppi. IL CICLO ECONOMICO Definizioni Innanzitutto introduciamo i concetti di ciclicità e di ciclo. Per ciclicità intendiamo il susseguirsi di fasi di crescita e di decrescita nel valore di una certa grandezza target. Parliamo di modificazioni che possono avvenire nel breve come nel medio-lungo termine, ed in qualsiasi epoca.

Per ciclicità intendiamo il susseguirsi di fasi di crescita e di decrescita nel valore di una certa grandezza. Nell’ambito del concetto generale di ciclicità identifichiamo i singoli cicli. Per ciclo intendiamo l’insieme composto da una sola fase di crescita e una sola fase di decrescita nel valore della grandezza target.

Per ciclo intendiamo l’insieme composto da una sola fase di crescita e una sola fase di decrescita nel valore della grandezza target.

La ciclicità economica La crescita economica1 è l’imperativo inderogabile del sistema economico-finanziario moderno. Essa però non è costante nel tempo, ma conosce fasi di alternanza fra maggiore e minore intensità; in altri termini attraversa ciclicamente fasi di crescita, rallentamento, contrazione e ripresa. Questo andamento caratteristico costituisce la ciclicità economica. Per ciclicità economica si intende appunto il susseguirsi di fasi di accelerazione e di rallentamento della crescita in un sistema economico.

Ad ogni fase di crescita ne segue sempre una di rallentamento e, a volte, di crescita negativa. E’ la struttura stessa del sistema a determinare l’andamento altalenante della crescita nel tempo2. Il ciclo economico si considera convenzionalmente riferito ad una sola fase di accelerazione della crescita, e ad una sola fase di rallentamento, nell’arco di pochi anni. La letteratura attribuisce al ciclo economico una durata tipica media di circa quattro anni, che sono un periodo ragionevole in cui le forze in campo possono produrre i loro effetti3 (eccessi e correzione degli eccessi). Tuttavia la realtà evidenzia cicli di durata diversa, in genere dai due ai cinque anni. Altro elemento variabile è l’intensità di ciascuna fase. La combinazione di durata e intensità produce nell’osservazione delle serie storiche una gamma molto variegata di cicli economici. Negli Stati Uniti, ad esempio, si sono avuti lunghi periodi di crescita interrotti solo da un breve rallentamento, e prolungate recessioni interrotte solo da una breve fase di crescita. “La durata media delle fasi espansive è stata di circa 45 mesi, quella delle fasi recessive di soli 11 mesi”4.

Stefano Bagnoli nasce a Modena il 30 ottobre 1965. Studia filosofia all’università di Bologna. Studia anche le filosofie orientali, teologia e psicologia. Svolge per otto anni l’attività di amministratore immobiliare. La sua formazione economico-finanziaria si affina nel tempo sui migliori testi, e frequentando alcuni tra i più noti studiosi e operatori del mercato. Opera in borsa dal 1991, ottenendo nel tempo elevate e stabili performance, e vari risultati di prestigio nelle gare di trading: nel 2005 è primo nella Top Trader Cup, categoria Mini (Campionato Internazionale Top Trader di Borsa con Denaro Reale); nel 2008 è secondo nella Top Trader Cup, categoria Forex; nel 2009 è secondo nella Top Trader Cup, categoria Azioni, con una performance del 99,72% netto in 70 giorni; il 21 maggio 2009 vince la finale “Top of the Top” presso l’ITForum di Rimini, con una performance del 6,78% netto in un’unica seduta. Dal 1998 il trading è la sua unica attività. 18

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Le dinamiche cicliche si ritrovano però anche nelle modificazioni di breve termine, determinate da eventi e/o da nuovi dati, anche nei loro second round effects, che indirizzano la percezione degli operatori sulle modificazioni successive del quadro economico-finanziario. Anche le modificazioni di breve termine seguono dunque lo schema generale definito per la ciclicità economica.

Il ciclo economico è composto da una sola fase di accelerazione e da una sola fase di rallentamento della crescita in un sistema economico (entro la durata di pochi anni). Crescita e rallentamento tendenziale Per crescita si intende genericamente la crescita sistemica, misurata trimestralmente dal tasso di variazione del prodotto interno lordo: questo viene comparato con il dato del trimestre

precedente, o con lo stesso trimestre dell’anno passato; in alternativa è possibile la comparazione anno su anno, cioè di un dato annuale rispetto all’anno precedente. Nell’ambito di un ciclo economico abbiamo una fase di crescita, una di rallentamento della crescita, una di contrazione della crescita e una di ripresa della crescita, che prelude ad una nuova fase di crescita e via dicendo. L’insieme delle quattro fasi costituisce un ciclo economico completo. La crescita è un trend di miglioramento del dato trimestre su trimestre, con crescita in accelerazione. Il rallentamento è un trend di miglioramento del dato trimestre su trimestre, ma con crescita in decelerazione. La contrazione è un trend di peggioramento del dato trimestre su trimestre, con decrescita in accelerazione. La ripresa è un trend di peggioramento del dato trimestre su trimestre, ma con decrescita in decelerazione. Nelle fasi di crescita e di rallentamento il prodotto interno lordo aumenta rispetto alla rilevazione prece-

dente, e dunque esse costituiscono l’espansione. Nelle fasi di contrazione e di ripresa il prodotto interno lordo diminuisce rispetto alla rilevazione precedente, e dunque esse costituiscono la recessione. Questa è peraltro la suddivisione classica che si trova sui manuali. Tuttavia la fase di ripresa è da intendere come prospetticamente positiva, poiché indica una tendenza al miglioramento che anticipa la crescita; viceversa la fase di rallentamento è da intendere come prospetticamente negativa, poiché indica una tendenza al peggioramento che anticipa la contrazione. Avremo dunque la distinzione direzionale nelle macrofasi di crescita tendenziale (ripresa e crescita) e rallentamento tendenziale (rallentamento e contrazione). Essa è opportuna soprattutto se l’analisi economica viene applicata allo studio del ciclo di borsa o del valore di un’azienda e del suo titolo azionario. Infatti, sia il valore di un’azienda, sia i listini azionari in genere, iniziano a crescere nella fase di ripresa (quanTRADING LIVE SHOW

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Le correlazioni di base a cura di Stefano Bagnoli

do la crescita è ancora negativa) e iniziano a decrescere nella fase di rallentamento (quando la crescita è ancora positiva), poiché scontano sviluppi futuri previsti nei modelli di calcolo, ma ancora non concretizzati nella realtà.

TABELLA DEGLI SVILUPPI CICLICI DIVERSI PER FASE Fasi

Macrofasi

Pil e domanda interna

Mercati azionari

In calo

Cresce meno velocemente

Svoltano al ribasso

Fiducia

Rallentamento Rallentamento tendenziale

La crescita tendenziale è composta dalle fasi di ripresa e crescita; il rallentamento tendenziale dalle fasi di rallentamento e contrazione.

Contrazione

Rallentamento tendenziale

In calo

Decresce velocemente

In ribasso

Ripresa

Crescita tendenziale

In aumento

Decresce meno velocemente

Svoltano al rialzo

Si può dunque affermare che le due macrofasi di crescita tendenziale e rallentamento tendenziale coincidano generalmente con le tendenze direzionali di medio-lungo termine del mercato azionario. Una fase di crescita tendenziale coincide in genere con una fase di rialzo del mercato azionario; una fase di rallentamento tendenziale coincide in genere con una fase di ribasso del mercato azionario. Le due diverse distinzioni in espansione / recessione (distinzione classica) e crescita tendenziale / rallentamento tendenziale (introdotta qui) sono funzionali a due diversi scopi. La prima mantiene utilità nei casi in cui serve sapere se il tasso di crescita è positivo o negativo. La seconda individua la tendenza effettiva alla crescita o al rallentamento. Essa divide generalmente il ciclo in base alle svolte importanti nella direzione della politica monetaria, delle modificazioni nel fair value dei titoli azionari e dei mercati azionari in genere. Nel corso del libro useremo ora una, ora l’altra suddivisione (crescita tendenziale e rallentamento tendenziale, oppure espansione e recessione), a seconda della circostanza.

Crescita

Crescita tendenziale

In aumento

Cresce velocemente

In rialzo

Una fase di crescita tendenziale coincide in genere con una fase di rialzo del mercato azionario; una fase di rallentamento tendenziale coincide in genere con una fase di ribasso.

CRESCITA MERCATI OBBLIGAZIONARI P. MEDIO-LUNGA DELLA CURVA

MERCATI AZIONARI

P. BREVE DELLA CURVA

RALLENTAMENTO MERCATI AZIONARI

MERCATI OBBLIGAZIONARI

P. MEDIO-LUNGA DELLA CURVA

➡ P. BREVE DELLA CURVA

CONTRAZIONE MERCATI AZIONARI

P. MEDIO-LUNGA DELLA CURVA

MERCATI OBBLIGAZIONARI ➡

P. BREVE DELLA CURVA

RIPRESA MERCATI OBBLIGAZIONARI ➡ P. BREVE DELLA CURVA

MERCATI AZIONARI

P. MEDIO-LUNGA DELLA CURVA

LA PSICOLOGIA DEL SISTEMA ECONOMICO-FINANZIARIO - Si tratta di un libro che spiega argomenti complessi in modo semplice. Uno dei suoi punti di forza è l’esposizione chiara e sempre motivata. Ogni affermazione contiene implicitamente la domanda: perché è così? e ne sviluppa la risposta. E’ un libro per tutti. Interessante per gli addetti ai lavori, che trovano nuove teorie economiche e un efficace riepilogo di ciò che serve ogni giorno per operare. Indispensabile per tutti quelli che più o meno spesso investono in borsa e vogliono migliorare i risultati. Un libro molto utile per chi vuole semplicemente capire. Primo classificato Top Trader Cup 2009 Per informazioni:http://stefanobagnoli.netsons.org TRADING LIVE SHOW

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a cura di Gianluca Defendi

tecniche

di entrata e di uscita dal mercato

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er l’investitore che vuole operare a livello intraday può essere utile conoscere alcune tecniche di entrata e di uscita dal mercato proposte da i più celebri analisti tecnici americani. Per quanto riguarda il timing di entrata si possono individuare: 1) la tecnica del first breakout di Ross. Questa metodologia prevede l’apertura di nuove posizioni rialziste (o ribassiste) al breakout successivo alla prima fase di congestione (movimento laterale) che si verifica dopo l’apertura del mercato. Il grafico numero 1 evidenzia il breakout rialzista disegnato del Fib30 dopo un movimento laterale di alcune ore; 2) la tecnica del “30-minute breakout” di Bernstein. Questa metodologia prevede di non operare durante i primi 30 minuti della seduta (1^ barra), di individuare il prezzo massimo e quello minimo che si verifica durante questo arco temporale e di aprire nuove posizioni rialziste se il prezzo di chiusura della barra successiva (2^ barra) è superiore al massimo della prima barra o di aprire nuove posizioni ribassiste se il prezzo di chiusura della barra barra successiva (2^ barra) è inferiore al minimo della prima barra; 3)l e varie configurazioni proposte da Barry Rudd. Oltre alla tecnica del Wide range days, tecnica che consente di utilizzare i gap (up o down) che si verificano dopo una seduta che ha registrato un range decisamente ampio, va sottolineata la configurazione del Reversal Set-up. Quest’ultima si basa su un nota figura delle candele giapponesi, nota come “Morning Star”. Dopo una lunga candela nera (candela nr°1), il mercato disegna un martello o un harami (candela 2) con un massimo non superiore al minimo della

barra precedente. Se l’apertura della candela nr° 3 è vicina alla chiusura della candela nr°2, si possono aprire posizione rialziste con obiettivo sui massimi della candela nr°1. Il grafico numero 2 mostra come Generali abbia disegnato questa tipica configurazione d’inversione rialzista. Per quanto riguarda le tecniche di uscita, si segnala la metodologia proposta da Ross: a) si chiudono le posizione rialziste aperte soltanto dopo due sedute, non necessariamente consecutive, nelle quali il prezzo di chiusura è inferiore a quello di apertura. Una seconda tecnica proposta da Ross, più reattivi, prevede di chiudere le posizione rialziste dopo una barra che registra un minimo inferiore alla barra che la precede. b) si chiudono le posizione ribassiste precedentemente aperte (nel caso si operi sui mercati futures) dopo due sedute, non necessariamente consecutive, in cui il prezzo di chiusura è superiore a quello di apertura. Una

seconda tecnica proposta da Ross, più reattiva, prevede di chiudere le posizione ribassiste dopo una barra che registra un minimo inferiore alla barra che la precede.

gdefendi@class.it

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a cura di Gianluca Defendi

Le tecniche operative di Linda Raschke...

U

na celebre analista tecnica americana, Linda Raschke, autrice del best seller “Street Smarts” ha presentato alcune tecniche operative che possono essere utilizzate sia a livello daily che a livello intraday. I vari pattern grafici e i diversi oscillatori quantitativi ideati dalla Raschke possono essere distinti in tre grandi categorie: 1) Tecniche di ritracciamento: Bull e Bear flag, Grail Buy e Grail Sale, Short Skirt Buy e Short Skill Sell, First Cross Buy e First Cross Sell, ABC correction, Power Buy e Power Sell, Buy Anti e Sell Anti, 3S Entry Tecnique, Taylor Buy e Sell Short Day; 2) Tecniche di inversione (climax trade): Oscillator Divergences, Wide Range Reversal, Burning Dog, Turtle Soup e Bull&Bear trap; 3) Tecniche di breakout e di indicatori di volatilità: Nr7, InsideNR4, Rat trade, Low Adx Channel Breakout, Range Ratio Meter e Vexpansion. In questo primo appuntamento affronteremo le più importanti tecniche di ritracciamento mentre in un prossimo articolo descriveremo le tecniche di inversione e quelle di breakout. a) Bull e Bear flags: entrambe sono tipiche figure di continuazione e rappresentano delle semplici pause di consolidamento che si sviluppano dopo un forte movimento direzionale. Le bull flag si verificano dopo un forte strappo rialzista dei prezzi e sono caratterizzate, oltre che da una diminuzione dei volumi, da una sequenza di massimi e minimi decrescenti che permettono di contenere i prezzi all’interno di un canale negativamente inclinato. Le bear flag si verificano invece un forte strappo ribassista dei prezzi e sono caratterizzate da una diminuzione dei volumi e da una sequenza di massimi e minimi crescenti che permettono di contenere i prezzi all’interno di un canale positivamente inclinato. Una volta che le figure vengono perfezionate i prezzi proseguono nella direzione precedente, accompagnate da un deciso incremento dei volumi. b) Grail Buy e Grail Sale. Il Grail Buy richiede che l’Adx a 14 periodi (può essere infatti applicato sia a grafici giornalieri sia a grafici intraday con time frame inferiori, ad esempio 60,30,15 e 5 minuti) sia superiore a quota 30 punti, indicando un forte movimento rialzista dei prezzi. Il primo ritracciamento (pullback) che riporti le quotazioni verso la media mobile esponenziale a 20 periodi fornisce un’opportunità di acquisto. Il primo obiettivo è rappresentato dal precedente swing high (ossia il massimo relativo dal quale è iniziata la correzione) mentre come prezzo di stop-loss si può utilizzare il doppio dell’Average True Range del titolo (ad esempio se il prezzo di entrata è 4,5 e l’ATR è 0,15 lo stop-loss viene posizionato a 4,2 (ossia 4,5-(2*0,15)). Anche il Grail Sale richiede che l’Adx a 14 periodi sia superiore a quota 30 punti, individuando in questo caso un forte movimento ribassista dei prezzi. Il primo rimbalzo (pullback) che riporti le quotazioni verso la media mobile esponenziale a 20 periodi fornisce un’opportunità per aprire nuove posizioni short. Il primo obiettivo è rappresentato dal precedente swing low (ossia il minimo relativo dal quale è iniziato il recupero) e anche in questo caso come prezzo di stop-loss si può utilizzare il doppio dell’Average True Range del titolo. c) First Cross Buy e First Cross Sell. Il First Cross Buy è una tecnica abbastanza complessa in quanto richiede l’utilizzo di

L’autrice di “Street Smart” presenta alcune strategie di trading che possono essere utilizzate sia a livello daily che a livello intraday

alcuni oscillatori tecnici. Il set-up si completa dopo che i prezzi sono usciti da un periodo di consolidamento e hanno disegnato un primo minimo crescente. Affinché si perfezioni è necessario che la media mobile a 16 periodi calcolata sull’oscillatore Macd 3/10 (quindi modificato rispetto al tipico Macd) si porti in territorio positivo mentre lo stesso oscillatore si gira al rialzo partendo al di sotto della sua linea di equilibrio. Il First Cross coincide invece con il primo massimi decrescenti che viene disegnato dopo che i prezzi sono usciti da un periodo di con solidamento. Affinché si perfezioni è necessario che la media mobile a 16 periodi calcolata sull’oscillatore Macd 3/10 si porti in territorio negativo mentre lo stesso oscillatore si gira al ribasso partendo al di sopra della sua linea di equilibrio d) Power Buy e Power Sell. Questa tecnica si fonda sulla combinazione di due time frame differenti. Nel caso di Power Buy è necessario che sul grafico giornaliero si stia sviluppando una figura di bull-flag mentre sull’orizzonte temporale più ridotto (30 o 60 minuti) si perfezioni una correzione di tipo Abc. Allo stesso modo il Power Sell si verifica quando sul grafico giornaliero si stia sviluppando una figura di bear-flag mentre sull’orizzonte temporale più ridotto (30 o 60 minuti) si perfezioni una correzione di tipo Abc. e) Buy Anti e Sell Anti. Il primo si sviluppa all’interno di un trend ribassista e richiede 1) che l’ultimo recupero sia superiore come lunghezza al precedente impulso ribassista (situazione che richiede il raggiungimento di un massimo relativo superiore a quello raggiunto in precedenza); 2) che il mercato disegni un minimo crescente; c) che l’oscillatore Macd 3/10 si giri al rialzo partendo al di sotto della sua linea di equilibrio. Al contrario il Sell Anti si sviluppa all’interno di un trend rialzista e richiede 1) che la recente discesa sia superiore come lunghezza al precedente impulso rialzista (situazione che richiede il raggiungimento di un minimo relativo inferiore a quello disegnato in precedenza); 2) che il mercato disegni un massimo decrescente; c) che l’oscillatore Macd 3/10 si giri al ribasso partendo al di sopra della sua linea di equilibrio

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a cura di Guido Gennaccari

TradingRoomRoma Operare insieme in sala trading…

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el 2006 è iniziata la sfida: la ricerca di altri trader per operare insieme tutti i giorni. Possibile che a Roma non esistesse una sala trading…? In quanto socio Siat mi sono rivolto agli altri iscritti per vedere se ci fosse margine per metter su una sala trading privata ma le adesioni erano sporadiche e con limitazioni di tempo, distanza, lavoro…ognuno mi contattava dicendomi “per me è un sogno ma…forse un giorno…”. Da quell’esperienza è nata la sfida: diventare la prima Trading Room di Roma ed un punto di riferimento per i trader capitolini. Arriviamo al nocciolo della questione: perché frequentare una sala trading? Neofita. La sala deve essere vista come una palestra, una scuola, dove muovere i primi passi insieme ai trader master per fare trading seguendo un percorso: teoria (analisi tecnica e studio di mercati e strumenti), simulazione (demo, paper trading e conoscere bene la piattaforma di trading), apprendimento di un metodo per step (il trader vincente ha un metodo, è disciplinato, è distaccato nell’operatività…usa il money management e analizza tutte le singole operazioni fatte per verificare l’efficacia dell’operatività o gli eventuali errori tecnici, psicologici, di valutazione per migliorarsi) Trader Esperto. Il confronto tra trader di esperienza può solo che migliorarne l’operatività e la metodologia scambiando reciprocamente tecniche e regole di trading anche perché il mercato cambia continuamente i pattern di ieri non hanno lo stesso effetto oggi. Fondamentale è l’analisi di gruppo sui future e le azioni ogni mattina prima di operare TradingRoomRoma. Il percorso che noi consigliamo è il seguente: formazione e operatività real time in affiancamento con i trader master che operano tutti i giorni in sala per iniziare o affinare le tecniche operative supportati da tecnologia all’avanguardia (postazioni con doppio monitor, fibra ottica, schermo di sala collegato a canali finanziari durante la giornata…) ma soprattutto dall’esperienza di persone che operano da più tempo per crescere in fretta ed evitare gli errori che abbiamo fatto tutti all’inizio (per esempio lo stop loss…questo sconosciuto…). Obiettivo è indicare la via per trovare i mezzi per arrivare al metodo vincente (semplice e replicabile) per ogni singolo individuo (vincente per guadagno, rapporto rischio-rendimento, a livello psicologico…). Nel crescere come realtà “romana” ci

siamo resi conto che è possibile fare tradingroom anche via chat e supportare gli investitori con segnali operativi automatici…ma questa è un’altra storia!!! Vi lascio al prossimo numero con la seguente provocazione: guadagnare 100 euro con un’operazione con 1 contratto sul future Dax è uguale a guadagnare 100 euro sul future S&P americano…? Piccolo suggerimento: calcolate sempre il rischio/rendimento per unità di valuta quando analizzate i risultati di un trade…indizio: dovete trovare una formula riassuntiva che calcoli: margini del broker, tick, valore contratto, volatilità e valuta

www.tradingroomroma.it

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Finchè il Fattore Tempo non sarà maturo nessun movimento di prezzo potrà iniziare

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a cura di Claudio Zanetti

Il Quadrato Perfetto

I

l bottom del 09 marzo 2009 di 12340 di future perpetual ha centrato l’obiettivo di prezzo dichiarato a tempo debito (12905), ma non ha centrato il Fattore Tempo condizione essenziale perchè un trend si possa concludere. “Finchè il Fattore Tempo non sarà maturo nessun movimendo di prezzo potrà iniziare” sosteneva WDGann, e solo con la lettura dei cicli possiamo valutare la situazione attuale. Già a ottobre 2008 scrissi che la maturazione temporale per il raggiungimento del target a 12905 si poneva nella finestra tra il 22 febbraio 2010 e il 22 marzo 2010 con punto centrale per il 10 marzo, e che nel caso tale data fosse scaduta con un massimo si avrebbe avuto solo il prolungamento del bear trend in atto o nel caso che il prezzo non fosse arrivato come da studio matematico/ geometrico in quell’area di prezzo, il bear trend generazionale in atto oramai dal top storico del 07 marzo 2000 non si poteva considerare finito. Il ciclo in natura si pone nel numero 144 quadrato perfetto dato che si ottiene elevando alla seconda il numero 12 rappresentante i 12 discepoli di Gesù ai quali diede il nome di apostoli. Oltre al numero 144, troviamo tutti i suoi sottomultipli -1,4 ricavato dividendo i giorni della settimana con i giorni di contrattazione borsistica (7:5) - e i suoi multipli - 1440 sono i minuti di una giornata (24×60) - o 14400 - 100 volte 144 -che sono i giorni che il Popolo d’Israele ha vagato nel deserto - e ancora 144000 numero dell’Apocalisse di Giovanni nella Sacra Bibbia o numero usato dal Popolo Maya nel calcolo del Lungo Computo, oltre ai lastroni di granito bianco con cui venne ricoperta interamente la Grande Piramide o Piramide di Cheope unica delle 7 meraviglie del mondo antico ancora esistente. Lo stesso Gesù visse 33 anni corrispondenti a 12000 giorni (1000 volte 12 usato per il quadrato perfetto di 144) pari a 288000 ore il doppio di 144000. Il ciclo di 144 e la divisione in ottave secondo i canoni della scala Pitagorica o scala musicale, sinonimo di vibrazione perfetta in natura, trova ampio riscontro nei cicli borsistici e con esso soprattutto la sua metà ovvero il numero 72 - numero biblico e numero usato in astronomia per il calcolo del grande anno e quindi per il calcolo della precessione degli equinozi. Dal bottom del 16/08/2004 al top del 21/05/2007 abbiamo un intervallo di 144 settimane - partenza dal 26000 al 44000 , e dal 21/05/2007 al crollo del 06/10/2008 intervengono ancora 72 settimane - giusta la metà di 144 per ritornare da 44000 a 26000. Lo stesso Dow Jones Industrial Average dal top storico dell’11 ottobre 2007 di 14200 - assimilabile a 14400

- al bottom del 06 marzo 2009 percorre un down-trend di 72 settimane, e il derivato domestico dalla stessa data - 09/10/2007 al minimo del 09 marzo 2009 - percorre in discesa 28800 punti ovvero il doppio di 14400, così come il top del 19 febbraio 2007 di 43135 è l’equivalente di 3 volte 14400. E’ già stato sottolineato in questa sede che la data del 22 febbraio si pone a 144 settimane dal top del 21 maggio 2007 così come il 22 marzo 2010 si trova a 144 settimane dalla scadenza del ciclo Maya in calendario al solstizio d’inverno del 21/12/2012. Ma come si pone il bottom del 09 marzo 2009? La divisione in ottave di 144 equivale a 18 36 54 72 90 108 126 144 e un ciclo intero o comunque una parte di esso di un ciclo ancora più grande si divide i 4 tempi tempi definiti: 1. AMMISSIONE; 
 2. COMPRESSIONE; 
 3. ESPANSIONE; 
 4. SCARICO. Un ciclo inzia sempre con un minimo e termina sempre con un minimo, ma si distinguono cicli rialzisti e cicli ribassisti, per il semplice fatto che un ciclo si definisce rialzista quando il top viene fatto nella parte finale dell’intero movimento - o necessariamente dopo la metà - quindi dopo il 2° tempo e quasi sempre tra il 3° e il 4°, mentre un ciclo si definsice ribassista quando il massimo viene catalogato nella parte inziale dell’intero movimento - o necessariamente prima della metà - quindi prima della conclusione del 2° tempo. Il derivato domestico è fuor di dubbio che inizia il suo ciclo con il bottom del 09 marzo 2009 di 12340 essendo quello tra l’altro - per il momento - il bottom storico di sempre, e si sta muovendo in 4 tempi ciascuno di 126 giorni corrispondenti a 18 settimane e quindi pari ad 1/8 di 144 settimane. Infatti dal 09 marzo 2009 (minimo) al 13 luglio 2009 di 17635 (minimo) si chiude il 1° tempo - quello dell’ammissione. Il significato è chiaro in quanto nei motori la valvola dell’ammissione rimane aperta mettendo in comunicazione la camera di combustione dove si trova la miscela. La valvola di scarico rimane chiusa. Chiaro il significato che il trend al rialzo è appena all’inzio dove i compratori trovano ampio spazio e hanno la meglio sui venditori visto che le vendite (scarico) non trovano sfogo (chiusa). Dal minimo del 13 luglio 2009 di 17635 inizia il 2° tempo del ciclo della durata di 126 giorni come il primo (il totale porta a 252 giorni pari a 36 settimane ossia 1/10 di 360 1/2 di 72 e 1/4 di 144), e appena abbiamo un top sopra il top del primo ciclo si capisce la volontà di andare a segnare nuovi massimi, appunto quelli fatti il 16/20 ottobre 2009 a 24495/24480. La chiusura del TRADING LIVE SHOW

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Il Quadro Perfetto a cura di Claudio Zanetti

ciclo avviene poi con il minimo naturale di venerdì 27 novembre 2009 al prezzo di 21370. Questo ciclo assume il significato della compressione in cui si trova ancora la valvola dello scarico chiusa - mercato che sale a segnare nuovi top senza particolare pressione di vendita - e dove la miscela viene compressa tra il pistone e la testata, con innalzamento della temperatura e relativo aumento della pressione. Chiaro il significato della pressione ad acquistare. All’inizio del terzo tempo il mercato si gioca la sua partita. Infatti come detto se il ciclo intero di 4 tempi è più rialzista che ribassista il top verrà fatto dopo la metà, per cui il future perpetual dovrà salire sopra il top di 24495, altrimenti se il top rimane quello, il ciclo comincia ad assumere una connotazione accentuata al ribasso. La durata sarà sempre di 126 giorni solari, e la partenza avverrà come sempre da un minimo cioè quello del 27 novembre 2009 di 21370. Il derivato domestico inizia a salire, ma incontrando il ciclo di lunedì 11 gennaio 2010, l’angolo 1×1 discendente dal top del 19 febbraio 2007 di 43135 (3 volte 14400 come detto sopra) e l’area di prezzo indicata - si scrisse 24040/24100 e top a 24075 - lo stesso non ha avuto la forza di oltrepassare il top di 24495, e con la rottura del minimo del 2° tempo - 21370 del 27/11 - l’intero ciclo di 4 tempi ha assunto un andamento al ribasso che si concluderà il 22 marzo 2010. Questa fase è quella dell’espansione cioè quella che determina un ciclo rialzista da quello ribassista. Nei motori il tutto avviene in pochissimi millesimi di secondo frutto di una scintilla che sfocia in una fiamma che si propoga a una velocità molto elevata. Significativo il fatto che il prezzo per soli 25 tick (infinitesimale rispetto all’intero ciclo) non rompendo la resistenza abbia trasformato una espansione da rialzista a ribassista. Per tanto attualmente siamo all’interno di questo 3° tempo oramai ribassista, non avendo superato il top del 2° tempo di 24495 e si concluderà con il bottom del 22 marzo 2010. Pur in una chiara connotazione ribassista non è detto che il prezzo raggiunto sia quello di 12905 condizione necessaria a chiudere il bear trend - e questo - come scritto sopra - porterà ad una naturale estensione di prezzo sotto il bottom del 09 marzo 2009, visto che inizierà - dopo il minimo del 22 marzo 2010 - il 4° tempo quello appunto dello scarico che consiste che la valvola di scarico si apre mentre quella dell’ammissione rimane chiusa (il primo tempo dove si comperava solamente). Il 4° tempo di 126 giorni si concluderà il 26 luglio 2010 a completamento dei 4° tempi pari a 504 giorni (126×4) corrispondenti a 72 settimane dal minimo del 2009 che sommati dal top storico dell’11 ottobre 2007 di Dow Jones Industrial Average porta ad un totale di 144 settimane.

Da notare che il 26 luglio 2010 arriva solo 2 giorni prima della data scritta nel report del 1° gennaio 2010 e indicata nel 28 luglio 2010 come la stessa dal punto di vista numerologico a quella del top del 03 settembre 1929 visto che sono esattamente 80,90 anni da quel massimo che moltiplicati 2 equivalgono alla proporzione divina dell’1,618, mentre diviso 2 corrispondono a 40,45 anni pari a 14400 giorni il tempo che il Popolo d’Israele vagò nel deserto. E’ signficativo far notare che la conclusione sia del 3° tempo che del 4° tempo arrivano dopo 382 giorni solari dal minimo del 09 marzo 2009 e dal minimo del 13 luglio 2009 numero che corrisponde al 38,2 - inverso della proporzione divina - moltiplicato 10. Lo stesso dicasi per il fatto che il 26 luglio 2010 arriva solo 1 mese prima riprendendo il report della scorsa settimana - dal profondo minimo in agenda tra il 28 agosto e il 06 settembre 2010 dato che questa data si pone a 9 anni dal minimo del settembre del 2001, che arrivava a 9 anni dal minimo storico del Mibtel del settembre 1992 e dove 9 anni sono gli stessi d’intervallo che vanno dal massimo storico del future del 07 marzo 2000 al 09 marzo 2009. Per concludere il ciclo si pone completamente al ribasso e quindi chiama chiusura (un ciclo inizia sempre con un minimo e termina con un minimo) con un bottom inferiore al 12340 del 2009 (7905/7430 è l’aspettativa) soprattutto perchè risulta improbabile che il 22 marzo 2010 si arrivi a 12905 e quindi non essendoci prezzo/tempo corretto il proseguimento è abbastanza plausibile. Per ritornare al nostro numero 144 e i suoi sottomultipli e multipli, faccio notare che il 16 marzo 2010 scadono 1440 settimane dal 09 agosto 1982 bottom del Dow Jones Industrial Average di 769,98 da dove è partito il bull market generazionale. Riprendendo l’Apocalisse 13, 16-18 si parla espressamente del numero 666 e l’interpretazione più diffusa consiste nel ritenere che alla fine dell’età dell’oro o del denaro, quando la bestia comanderà il mondo, gli uomini avranno impresso nella mano un codice a barre a sostituzione del denaro e tutto combacerebbe con la fine della 5° era Maya appunto indicata come quella dell’oro dopo le 4 precedenti che erano state indicate in acqua, terra, fuoco e aria. La moneta nacque nel 750 A.C. e il primo stato a battere moneta fu Egina (greco) in cui erano incise le tartarughe. Ebbene nel 2012 saranno passate esattamente 144000 settimane da quella nascita.

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Claudio Zanetti Studioso e appassionato di matematica e statistica, analizza i mercati azionari sotto il profilo ciclico e della ripetitività dei suoi movimenti, calcolando i livelli di inversione dei trend ed il loro timing. Dopo la frequentazione di numerosi corsi di analisi tecnica torna a sviluppare gli studi sulle scadenze numerologiche applicate ai mercati borsistici. Appassionato di libri dalla storia Maya alla fisica quantistica apre un blog nel 2008 molto seguito, nel quale è possibile trovare le sue analisi cicliche sugli indici dei principali mercati internazionali. 30

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fonte: Borsa Italiana

Il mini FIB

Cos’è il Mini-FIB? Il miniFIB è un contratto future sull’indice azionario FTSE/MIB ovvero un contratto standardizzato che permette di comprare o vendere l’indice di Borsa, ad una data futura, per un prezzo prefissato. Chi acquista un contratto miniFIB apre una posizione lunga sul mercato (guadagna quando l’indice sale); viceversa, chi vende un contratto miniFIB assume una posizione corta sul mercato ovvero di vendita a termine dell’indice (guadagnando in caso di discesa dell’indice di riferimento). Alla scadenza del contratto non avviene uno scambio dei singoli titoli che compongono l’indice ma verrà regolata la sola differenza monetaria (cash settlement) tra il valore del contratto al momento dell’acquisto/vendita e il valore alla scadenza dell’indice sottostante. Opportunità di investimento e di trading Il miniFIB offre all’investitore opportunità di: trading: partecipare ai movimenti rialzisti o ribassisti del mercato con un’unica decisione senza preoccuparsi di selezionare i singoli titoli e sfruttando l’effetto leva (illustrato nell’esempio riportato più avanti); diversificazione: avere accesso ai titoli più liquidi e ad elevata capitalizzazione del mercato azionario italiano con un’esposizione finanziaria contenuta; copertura: proteggere il proprio portafoglio azionario da condizioni di mercato sfavorevoli senza incorrere in elevati costi di transazione; sfruttare il diverso andamento della performance dell’indice azionario italiano rispetto alla performance di un singolo titolo, ovvero di indici azionari internazionali, attraverso operazioni di arbitraggio. L’esempio seguente riporta un‘ipotetica operazione finanziaria che prevede l’utilizzo del miniFIB nella quale si possono identificare tre fra i possibili vantaggi di questo strumento; si nota facilmente che l’ ipotetico investitore sfrutta la sua view di mercato (sia essa rialzista o ribassista), prende posizione su tutti i principali titoli del listino senza doverli acquistare direttamente e utilizza l’effetto leva che gli permette di moltiplicare il risultato economico del suo investimento. Esempio 1): Consideriamo un investitore che possiede aspettative rialziste sull’indice per i prossimi tre mesi. Tale opinione può essere tradotta in decisione di investimento mediante l’acquisto di un contratto miniFIB. Supponiamo che il prezzo di mercato del contratto miniFIB sulla scadenza più vicina a tre mesi sia pari a 22.000 punti indice. Il margine iniziale richiesto per l’apertura della posizione è pari a 2.530Euro circa (11.5% del valore di mercato del contratto). Ipotizziamo che l’investitore chiuda la posizione dopo due mesi, vendendo un contratto miniFIB con pari scadenza che quota in quel momento 26.000 punti. All’investitore verranno accreditati 4.000Euro (26.000 – 22.000 punti indice moltiplicati per il valore di un punto indice, paria 1Euro). Il rendimento ottenuto dall’investimento nel periodo considerato è pari a (4.000 – 2.530)/2.530 = 58% circa, quando il mercato, rappresentato dalla quotazione del contratto future miniFIB, è cresciuto meno del 20%. Ben diversa è la possibilità di utilizzare questo strumento per finalità

di copertura. Il prezzo del contratto miniFIB segue linearmente il valore dell’indice FTSE/MIB e il rischio di prezzo relativo ad una posizione lunga in azioni, la cui performance sia correlata con quella dell’indice, può essere coperto (hedging) mediante la vendita di contratti miniFIB. In caso di ribasso del mercato, infatti, la posizione corta sul future genera un profitto che compensa la perdita generata sulla posizione in azioni. In questo caso, tramite l’utilizzo del contratto derivato, si minimizza il rischio di un investimento azionario in quanto si riduce l’incertezza sul risultato economico dello stesso in un determinato arco di tempo. Nell’esempio 2) si riporta una possibile strategia di portfolio hedging (copertura del portafoglio). Esempio 2): Un investitore possiede un portafoglio di titoli quotati sul mercato italiano, avente un valore pari a 100.000Euro. Il valore del portafoglio è correlato all’andamento dell’indice FTSE/MIB, espressione della performance del mercato azionario italiano. Tuttavia, la correlazione non è completa: al variare dell’1% dell’indice FTSE/MIB, il valore del portafoglio azionario varia solo del 0,8%. Supponiamo che l’investitore tema un ribasso del mercato nei prossimi tre mesi ma mantenga aspettative positive sul medio/lungo periodo. Vorrebbe, quindi, attenuare gli effetti del ribasso di breve periodo del mercato sul suo portafoglio azionario, senza dover vendere le azioni che lo compongono. Se il valore di mercato del contratto miniFIB con scadenza tre mesi è pari a 25.000 punti indice, sarà possibile coprire la posizione in azioni mediante la vendita di 4 contratti miniFIB il cui valore complessivo è pari a 100.000Euro. Se l’indice FTSE/MIB subisce un ribasso dell’1%, il portafoglio perderà lo 0,8% ovvero 800Euro (100.000 per 0,8%) e tale perdita sarà più che compensata dal guadagno ottenuto sulla posizione corta in miniFIB. Infatti, il valore del contratto miniFIB varia linearmente con il variare dell’indice FTSE/MIB, nel caso specifico, al ribasso dell’1% (250 punti indice). La differenza incassata dall’investitore sulla posizione corta in miniFIB è pari alla differenza tra il prezzo al momento della vendita dei 4 contratti miniFIB e il loro valore oggi, cioè 1000Euro. Infine è possibile utilizzare il miniFIB per effettuare spread trading ovvero una strategia di tipo relativo: l’investitore che non abbia aspettative sulla direzione del mercato italiano (rialzista o ribassista), può tuttavia avere un’opinione su quale mercato azionario avrà la performance migliore del FTSE/MIB in un determinato arco di tempo. Per esempio, una diversa aspettativa di crescita tra il mercato italiano e il mercato americano può essere tradotta in una decisione di investimento, assumendo posizioni opposte sull’indice FTSE/MIB, tramite il miniFIB, e sull’indice S&P500, tramite il contratto E-mini S&P500 quotato sul CME. TRADING LIVE SHOW

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oggi sono ancora fra Oggi sono noi iancora veri fra noi i veri Templari? Templari?


a cura di Mauro La Porta

I templari La storia ufficiale e quella occulta… Tentare di riscriverne la storia, questo è uno dei propositi da me auspicato. La storia dei Cavalieri Templari è infatti uno degli oltre 500 titoli delle mie conferenze che porto per l ‘Italia dal titolo “L’ ALTRA STORIA “. La quasi totale mancanza di documenti storici in senso stretto rende pressoché impossibile una fedele ricostruzione delle vicende dell’ Ordine più misterioso e potente del mondo. Tuttavia troppe inesattezze , a mio parere, vengono proposte nei testi in circolazione e nei mass media. Per questo, con l’ aiuto del direttore di RAI 2 Notte Gabriele La Porta mio omonimo nel cognome, singolare coincidenza, ho potuto proporre ed attuare un mio special andato più volte in onda su RAI 1 RAI2 e RAI 3, sulla contro-storia dei Poveri Cavalieri di Cristo, che erano ricchissimi, di famiglie regali, e assolutamente contrari alla Chiesa di Roma e che, il Papa insieme col Re di Francia dopo averli loro stessi istituiti dopo quasi due secoli decisero per il loro sterminio. Non solo una bolla papale cui seguirono successive simili, scomunica qualunque associazione templare o simile ora e sempre visto il dogma dell’ infallibilità e quindi non reversibilità o revisione delle decisioni pontificali. Oggi addirittura è possibile imbattersi su internet in fantomatiche associazioni new templari di dichiarata fede… vaticana(???) che sono a dir poco risibili e contraddittorie. Il lettore comune, è a dir poco confuso. Pensiamo a come dopo 2000 anni un semplice romanzo come il Codice da Vinci di qualche anno fa abbia letteralmente impaurito mezzo mondo solo per aver sottinteso l ‘appartenenza di Leonardo da Vinci ad un ordine occulto e antipapale, cosa risaputa da tutti, basti vedere come in tutta la Toscana non esista una sola statua per Leonardo, neanche nella sua cittadina natale di Vinci….che se la siano dimenticata!!! Ma no certamente, esistono in Italia dei divieti occulti in merito proprio perché personaggi come

Leonardo, Galileo, Lorenzo il Magnifico, Caravaggio etc erano spudoratamente anticlericali e antistatali in ogni senso .e ne pagarono le spiacevoli conseguenze; pur non potendoli cancellare per il loro genio indiscussi ne hanno comunque proibito la storia segreta. Quella che appunto io cerco di ricostruire come detective della storia, sono pur sempre per i miei studi e le mie lauree uno psicologo criminal. Ma la domanda principale è: oggi sono ancora fra noi i veri Templari? La risposta è ovvia, certamente si ma certo non si fanno vedere ufficialmente e fanno parte della piramide del potere occulto che manovra occultamente il mondo e di cui oggi tanto si parla e si sparla. Non potrebbe esistere nessun mondo senza Burattinai occulti per lo stesso motivo per cui non può esistere un pollaio senza il contadino. Per uno studio più accurato siete tutti invitati alle mie conferenze pubbliche per l’ Italia.

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