Trading Live Show n° 10

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TRADING

Una guida per chi ritiene il trading una propria filosofia di vita

n. 10 - maggio/giugno 2012

e SHOW v li ITF 2012

La dilatazione del tempo di C. Zanetti

Perchè il 95% dei trader perde di G. D’Angelo

Le entrate sul mercato

VIX: la paura ha il suo indice di P. Olivari

Il risparmio degli italiani di P. Di Lorenzo

I quattro prezzi più importanti della giornata di G. Defendi

di B. Milano

Trading con le Medie Mobili di G. Probo

L’Arte e il trading di M.L. Binnella Studio MAVI - editore


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editoriale

Eccoci.........

è qualcosa di irrinunciabile l’appuntamento di Rimini per l’ITF 2012, il più importante evento italiano, indipendente e gratuito dedicato al risparmio gestito ed al trading online, organizzato da Traderlink, Morningstar e Trading Library... di Andrea Renault

è “l’occasione” per rivedersi, per incontrarsi, dove i più importanti players del settore portano le loro novità, le loro promozioni volte a catturare nuove schiere di clienti, è il luogo in cui i traders si scambiano opinioni, si confrontano sulle loro strategie, ma anche colgono l’occasione per andare a cena insieme e degustare la splendida cucina romagnola e magari farsi anche qualche bevuta in più.....è l’atmosfera frizzante, marina, coinvolgente che richiama un gran numero di visitatori ogni anno; forse quest’anno, complice anche la congiuntura negativa, non ci sarà una particolare euforia ma sarà sempre e comunque un appuntamento imperdibile, il più importante in assoluto per chi fa trading.. e non solo.... Ad ogni edizione, (siamo alla 13°) , le sale dei seminari sono sempre stracolme di appassionati pronti a cogliere, gratuitamente, ogni più piccolo e recondito segreto dei relatori preferiti pensando poi di poterli sfruttare per migliorare la propria operativita’, ma sappiamo benissimo come certe strategie funzionino solo su chi le ha ideate ( non penserete mica che vengano a svelarvi gratis i risultati frutto di anni di studi e di duro lavoro?)...

Le novità di quest’anno saranno molteplici, la prima la nuova sede che ospiterà la manifestazione, il PalaCongressi, poi la presenza di mostri sacri del trading come Bollinger, Delacretaz, Landry, Mosler, Najarian e Shah... mentre per quanto riguarda l’area investment, di particolare interesse sarà la tavola rotonda con “ Il Giornale delle Assicurazioni” sulla previdenza integrativa e quella in partnership con l’Albo dei Promotori Finanziari sul risparmio degli italiani e sul ruolo del promotore in questa difficile congiuntura economica.. Fra le altre novità da segnalare anche la partecipazione del Blog Economy Day, per l’occasione ribattezzato “May”, evento nell’evento, che riunisce i blogger economici italiani più seguiti. Vedremo poi chi si aggiudicherà l’ambito titolo di “Top of the Top” 2012, un torneo di due giornate di gara con denaro reale che vedrà confrontarsi noti traders italiani e stranieri...insomma di tutto, di più... Con la speranza ma anche con la convinzione che comunque vada sarà un successo, vi auguriamo... una buona partecipazione ma soprattutto Buon trading! wintrader54@yahoo.it

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NUMERO 10

maggio/giugno 2011 in attesa di registrazione Coordinatore progetto Andrea Renault Collaboratori: Claudio Zanetti, Gianvito D’Angelo, Biagio Milano, Massimo Siano, Giacomo Probo, Maria Lisa Binnella, Pietro Di Lorenzo, Gianluca Defendi, Paolo Oliveri, Carmelo de Luca, Alberto Presutti www.tradingliveshow.it

Stampa:

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editore

3939292711

La dilatazione del tempo a cura di Claudio Zanetti

Perchè il 95% dei trader perde a cura di Gianvito D’Angelo

Le entrate sul mercato a cura di Biagio Milano

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6 materie prime da tenere in considerazione per il 2012

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Trading con la Medie Mobili

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L’ Arte e il Trading

a cura di Massimo Siano

a cura di Giacomo Probo

a cura di Maria Lisa Binnella

w w w.tradingliveshow.it 6

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Il risparmio degli italiani a cura di Pietro Di Lorenzo

I quattro prezzi pi첫 importanti della giornata a cura di Gianluca Defendi

VIX: la paura ha il suo Indice a cura di Paolo Oliveri

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Benvenuti in Germania

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Non si dice piacere

a cura di Carmelo De Luca

a cura di Alberto Presutti

Sommario

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Trading Room Firenze

info@tradingliveshow.it TRADING LIVE SHOW

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a cura di Claudio Zanetti

La dilatazione DEL TEMPO La crisi della fisica newtoniana iniziò negli ultimi decenni del secolo scorso con la scoperta che il tradizionale schema meccanicistico, basato sulla nozione di forza, non riusciva a spiegare una parte del mondo naturale, per esempio i fenomeni elettrici e magnetici (luce, onde radio, onde televisive, raggi X, raggi gamma, raggi cosmici). ‘Forza’, per Newton, era un qualsivoglia agente fisico capace di influire dall’esterno (per contatto o attraverso lo spazio) sullo stato dei corpi. La fisica classica, così come spiegava la dinamica dei corpi con il ricorso a forze meccaniche (fenomeni di spinta, urto), allo stesso modo pretendeva di spiegare l’attrazione fra i corpi in base a non meglio precisate forze gravitazionali. Albert Einstein espose la nuova concezione nella teoria della relatività speciale (riguardante solo i sistemi in moto rettilineo uniforme) nel 1905 e in quella della relatività generale (estesa anche al caso dei moti accelerati, ossia alla presenza di un campo gravitazionale) nel 1916. Secon6

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do lo scienziato lo spazio non deve più essere pensato come una realtà esterna ai corpi attraverso la quale agiscono le forze, ma come l’effetto di un campo. Einstein affrontò anche il problema del tempo, delineando una teoria nella quale il tempo non ha più valore assoluto bensì relativo. Non è un tempo che scorre immutabile e indifferente quale quello di tutta la fisica classica e autorevolmente espresso da Newton. La teoria della relatività è una teoria fondamentale della trattazione del tempo. Nel formularla Einstein procede analogamente ad Aristotele, esprime la sua teoria nel linguaggio comune, senza uso di termini specialistici. Il fenomeno del rallentamento del tempo diventa comprensibile solo se ragioniamo nei termini di Einstein che, in accordo con Aristotele, non ritiene il tempo una proprietà di Dio, qualcosa che scorre indipendentemente dall’uomo, bisogna pensare al tempo non in termini metafisici ma semplicemente in quanto misura del movimento.

Analogamente quando una particella instabile è in movimento la durata di vita si allunga rispetto a quella calcolata da un oro

logio solidale con la particella o calcolata quando la particella è ferma. È come se guardassimo in modo obliquo nello spaziotempo; se guardassimo nella prospettiva spazio-temporale giusta avremmo la misura vera o assoluta. Quindi la contrazione della lunghezza o la dilatazione del tempo sono effetti reali ma nel senso della prospettiva in cui li guardiamo. Il tempo, così come lo spazio, è un’esperienza immaginaria e non oggettiva. Esso è infatti,


come scriveva Leibniz, un ens rationis , un fenomeno mentale che nasce in conseguenza della successione delle cose. Del resto il nome ‘relatività’ comporta un po’ di confusione perché, come già osservato nel 1920 da Sommerfeld, lo scopo della teoria della relatività è proprio quello di stabilire ciò che è invariante, in qualche modo assoluto, ciò che non dipende dal punto di vista o dall’osservatore. Ciò che è relativo, l’apparenza, viene utilizzato per accedere a ciò che è essenziale, proprio alle grandezze invarianti, assolute, questo perché in fisica sono le invarianti che determinano la teoria. Queste invarianti sono dedotte dall’apparenza attraverso il calcolo, così come accade nella vita quotidiana dove raramente le cose sono viste per quello che sono, ci si presentano piuttosto nelle apparenze, e da queste noi estraiamo ciò che crediamo essere di natura reale. William Delbert Gann profondo conoscitore e studioso della particella derivante dall’atomo di Niels Bohr fisico e matematico danese contemporaneo di Einstein, capì grazie allo studio del Tempo che un oggetto in movimento - il mercato - si poteva muovere all’interno del tempo in modo diverso rispetto a come comunemente si leggeva il tempo. Grazie alla scoper-

ta della scala matematica o scala universale basata su una progressione geometrica o successione geometrica è una successione di numeri tali che il rapporto tra due elementi consecutivi è sempre costante. Tale costante è detta ragione della successione. In generale sarà

dove r ≠ 0 è la ragione e a un fattore di scala. Quindi la ragione fornisce una famiglia di successioni geometriche con valore iniziale determinato dal fattore di scala. Ancora oggi questo è il più grande segreto e merito di WDGann ed è per questo motivo che la sua analisi non è fotocopiabile da nessuna altra analsi tecnica visto che tutti studiano solo il prezzo o se studiano il tempo studiano solo il loro tempo o quello già vissuto nel passato senza poter studiare il tempo del fenomeno prezzo in movimento all’interno di uno spazio. I quadrati di WDGann dove viene misurato il Tempo sono sostan-

zialmente 3: IL QUADRATO DEL MASSIMO STORICO; IL QUADRATO DEL RANGE ovvero un range tra massimo e minimo o viceversa. IL PIU’ IMPORTANTE E’ QUELLO CHE DETERMINA IL RANGE TRA IL MINIMO E IL MASSIMO STORICO O VICEVERSA; IL QUADRATO DEL MINIMO STORICO. Tralasciando il quadrato del minimo storico che deve essere utlizzato per conferme operative, è quello del massimo che assume importanza per quanto riguarda il Fattore Tempo da abbinare a quello del range per gli obiettivi


di prezzo. Sappiamo che il future perpetual segna il suo minimo storico il 23 ottobre 1995 al prezzo di 12905 e il massimo storico a 51335 il 07 marzo 2000 dopo 1597 giorni solari (tra l’altro numero di Fibonacci successivo a 987 e prima di 2584) e dalla data del massimo storico di sempre si può costruire sia il quadrato del range minimo storico/massimo storico che il quadrato del massimo storico. Osservare il grafico su scala settimanale:

Si noterà che terminato il Fattore Tempo - sia del quadrato del range e sia del quadrato del massimo - il prezzo non ha squadrato su nessun vertice e visto che minimo storico/massimo storico e livello “0” sono rimasti inviolati si replicherà il Fattore Tempo sia settimanale che quello su scala mensile. Osservare il grafico su scala settimanale:

e su scala mensile:

del secondo quadrato del range minimo storico/massimo storico di 12905 - fatto a 13020 il 23 del mese - mentre sul time frame mensile il prezzo non ha ancora squadrato a 12905 e il vertice in basso lo chiama per il 09 settembre del 2012 o comunque nel mese di settembre essendo valido tutto il mese il time frame. Da aggiungere che ogni squadratura deve essere accompagnata da un angolo di Gann e sul time frame settimanale il prezzo intercetta il nuovo angolo “0” o 1x2 che sale dal secondo quadrato del massimo storico esattamente sul 50% - livello temporale di primaria importanza secondo la Gann Theory - mentre farà la stessa cosa a settembre del 2012 sul time frame mensile. Osservare il grafico su scala settimanale:

e su scala mensile:

E’ chiaro che il quadrato del range minimo storico/massimo storico si troverà sempre all’interno del quadrato del massimo storico perchè il range sarà sempre inferiore al quadrato del massimo storico che va dal livello “0” di prezzo al massimo storico. 8

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Già da questi due ultimi grafici si evidenzia da subito la dilatazione del tempo e la diversità del Fattore Tempo tra la scala settimanale e quella mensile. Infatti su time frame settimanale a settembre del 2011 sul triplo setup settimanale all’interno del triplo setup mensile, il prezzo squadra esattamente sul vertice

e su scala mensile:


Dimostrato ciò sappiamo che l’uomo misura il tempo all’interno di un anno solare ovvero il tempo di rivoluzione del nostro Pianeta attorno al proprio astro, anche se in astronomia esiste una misurazione ancora più grande conosciuta come il Grande Anno o Anno Platonico che determina la Precessione degli Equinozi. Quindi i 3 tempi e di conseguenza i 3 time frame - giornaliero settimanale e mensile - sono all’interno dell’anno solare. Fino adesso abbiamo visto il quadrato del massimo storico su time frame settimanale e mensile e abbiamo tralasciato quello giornaliero che essendo più piccolo è già stato intercettato con il primo minimo del 09 marzo 2009 di 12340, ma facendo il quadrato del massimo storico su time frame annuale questo non è ancora scaduto e per il concetto della dilatazione del tempo si presenta sotto forma di rettangolo e non di quadrato. Osservare il grafico:

Inserendo il quadrato del range minimo storico/massimo storico e quello del massimo storico su time frame settimanale noteremo meglio la dilatazione del tempo. Osservare il grafico e poi lo analizziamo:

Sulla sinistra vediamo da subito la grande salita fino a 51335 appena il prezzo rompe il massimo del 1998/1999 livello corrispondente al 75% del massimo storico (38501,75) oltre che essere - come numero - il range minimo storico/massimo storico di 38430 punti (differenza tra 12905 e 51335) e livello in cui la quotazione del nostro indice era in linea con i fondamentali dei titoli che componevano il paniere. Nel 2007 la rottura nuovamente del livello di 38501,75 ritoccato nel 2006 - primo cerchio in alto prima del rettangolino - porta le quotazioni in eccesso. La fine del Fattore

Tempo del primo quadrato del massimo storico su time frame settimanale - come visto precedentemente - non fa scendere le quotazioni che iniziano a crollare all’inizio di gennaio del 2008 - secondo cerchio dopo il rettangolino, e questo perchè solo da gennaio del 2008 il tempo è maturo per la dilatazione lasciando un “limbo” conosiuto come zona morta pari a 7 settimane ovvero 49 giorni solari o a 52 giorni solari 1/7 dell’anno solare (365,2422:7). Si noterà subito che il ribasso violento di gennaio del 2008 inizia con il prezzo che si trova sul valore di 38501,25 ancora lo stesso numero della salita tra 12905 e 51335 e 75% del massimo storico e a quel punto le quotazioni ritornano sul minimo storico di 12905 o 25% del massimo storico di 51335 (12833,75). Da sottolineare che il tempo in cui il prezzo rimane ancora sul livello di 38501,75 - i due cerchi con il mezzo il rettangolino dell’eccesso - è pari a 658 giorni solari esattamente gli stessi giorni del ribasso dal 21 maggio 2007 di 43905 al 09 marzo 2009 dui 12340. Visto che il prezzo è all’interno della zona delimitata come dilatazione del tempo, dopo il doppio minimo solo il 18 settembre del 2012 (cerchio in basso ) si completerà il Fattore Tempo del quadrato del massimo storico su scala annuale e il prezzo sarà TRADING LIVE SHOW

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pertanto libero di concludere il suo bear-trend. e lo stess dicasi su time frame mensile dato che la squadratura mensile coincide con la chiusura del Fattore Tempo sull’annuale. Osservare il grafico:

In definitiva come scritto a inizio anno che l’anno 2012 non avrebbe presentato un grande range si sta materializzando dato che il prezzo sta andando incontro alla squadratura sul time frame mensile a 12905 concludendo il bear-trend iniziato martedì 07 marzo 2000 sul scala annuale la quale raggruppa per effetto della dilatazione del tempo gli altri 3 time frame. Pertanto qualsiasi violazione del livello di area 13020/12290 - passaggio dell’angolo “0” annuale tracciato dal minimo del 2009 prima della finestra 08/28 settembre 2012 è da considerarsi NON STRUTTURALE, con la consapevolezza che su rottura del livello citato il Paese Italia rappresentato dalla Borsa Valori - unico termometro dell’aspetto economico-finanziario, sociale, politico, etico, psicologico, e culturale - andrà incontro a 144 10

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settimane di default - tempo tra la rottura e la fine del quadrato del massimo storico su scala settimanale in programma il 22 luglio del 2015 - o a 61,80 mesi misurando lo stesso tempo per effetto della dilatazione su scala mensile e cioè fino a novembre del 2016 dove si completeranno i 16 anni di bear-trend simili a quelli avuti nel periodo 1961/1977. LO STUDIO E LA RICERCA DELLA VERITA’ E DELLA BELLEZZA RAPPRESENTANO UNA SFERA DI ATTIVITA’ IN CUI E ‘ PERMESSO DI RIMANERE BAMBINI PER TUTTA LA VITA. (citazione di Albert Einstein).

Claudio Zanetti. www.consiglidiborsa.it


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a cura di Gianvito D’Angelo

Perchè il 95% dei trader

PERDE

Son tante le domande che mi arrivano ogni giorno su Facebook, ma alcune su tutte riecheggiano costantemente.. Chi sono le mani forti? Cosa fanno per essere vincenti ? Perché il 95% dei piccoli trader (retail) perde costantemente soldi sul mercato? Cerchiamo insieme di capire dando risposte che possano operativamente aiutarci. A differenza di quanti molti potrebbero credere, la vita dell’istituzionale non è semplice.. Dover muovere tanti soldi è un pò come cercare di essere veloci con indosso una pesante armatura.. ci riparerebbe dai pericoli, ma non ci aiuterebbe se volessimo agire rapidamente.. Se un grande investitore decidesse di voler comprare una grande quantità di un dato strumento finanziario avrebbe molte difficoltà: 1. non potrebbe posizionarsi nel book perché creerebbe immediatamente un supporto, 12

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stimolando gli altri trader ad anticiparlo, contribuendo così alla salita dei prezzi senza però beneficiare del movimento in atto 2. non potrebbe attaccare le quantità offerte (presenti nella parte destra del book) con ordini buy market perché farebbe salire lui stesso il prezzo, con lo svantaggio di essere mediato ad un

prezzo di carico via via più alto, con il rischio di cominciare a perdere su tutta la posizione nel caso ci fosse uno storno dei prezzi Cosa potrebbe fare un istituzionale per comprare grandi quantità senza far salire il prezzo? Potrebbe sfruttare in positivo la propria capacità di influenzare il prezzo!


Come? Portando il prezzo in un’area dove tutti (o quasi) sarebbero disposti a shortare e quindi a vendere, facendogli così da controparte! Dov’è allora che tutti sono disposti a vendere senza indugi? Sotto i minimi! A questo punto i giochi sono fatti, il prezzo inizialmente scenderà ancora per fare in modo che tutti gli short entrino.. solo a quel punto torneranno pesantemente gli acquisti che porteranno i prezzi al di sopra dei precedenti minimi dove anche gli ex-ribassisti oramai oramai entrati cominceranno a stopparsi, contribuendo a loro volta al grande rialzo! Ultimo in ordine di tempo un esempio da manuale, short questa volta, sul Dow Jones future! I prezzi rompono con forza e ampiamente, la zona dei massimi 13.250 facendo entrare, senza indugi, tutti i long, in un trend di fondo decisamente rialzista sia

di breve che di lungo periodo. All’improvviso ed inaspettatamente i prezzi rientrano sotto i precedenti massimi chiudendo la settimana nel peggiore dei modi! Nelle slide del mio coaching intensivo ce n’è una che considero più importante di altre che recita: “mai tradare un breakout” Proprio partendo da questa semplice osservazione ho messo a punto una serie di strategie che fanno parte integrante di quella che ho chiamato analisi tecnica evoluta, step avanzato rispetto all’analisi tecnica operativa. Se un istituzionale può influenzare il prezzo, date le quantità che muove, potrà di conseguenza anche creare pattern grafici, potrà farlo sui livelli di fibonacci, su importanti medie mobili (o su precedenti massimi…) etc. potrà cioè indurci ad operare nel modo che a molti è noto e che potrebbe, alla luce di questo ragionamento, non funzionare più!

Ecco nata dunque l’analisi tecnica evoluta! La mia operatività si basa oramai quasi esclusivamente su questi principi “non convenzionali” dove l’analisi tecnica operativa è solo una ciliegina sulla torta, ossia una conferma di una idea che nasce altrove!:-)

Per domande, approfondimenti o per scambiare idee di trading, potete scrivermi a info@ tradingroomroma.it o chiedermi l’amicizia su Facebook, luogo dove di solito interagisco con tutte le persone che mi seguono, postando grafici, commenti all’operatività e molto altro!

Gianvito D’Angelo

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a cura di Biagio Milano

Le entrate sul mercato Uno dei metodi migliori per entrare sul mercato e’ attendere fasi speculative reiterate , che portano ad eccessi di ipercomprato o ipervenduto e salite/discese prepotenti sui titoli. Nel corso degli ultimi anni, per esempio, le fasi speculative in borsa hanno spinto titoli del paniere principale a fare discese del 40/50%, salvo poi avere rimbalzi altrettanto importanti, che hanno coperto gli eccessi. Pensate che basterebbe attendere dette fasi, che nel corso di un paio di anni solare si verificano almeno 3 volte, per ottenere performance del 35/40% senza grattarsi molto la testa. Naturalmente non si puo’ pensare di “beccare” un minimo assoluto (ed entrare con tutto il patrimonio in un dato momento), ma bisognerebbe cominciare un adeguato piano di accumulo su un piccolo paniere di titoli 14

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dai fondamentali solidi allorche’ essi (per esempio) perdano circa un buon 40% in fase di ripetuti ribassi. Per dimostrare la tesi sin qui descritta, che oggi si rafforza proprio per la fase speculativa che stiamo vivendo, vorrei allegare un titolo come BUZZI UNICEM dimostrandovi come ad ogni azione di discesa dell’ordine del 40/50% e’ susseguita una reazione veemente di ricoperture, sempre nell’ordine del 30/40% minimo. Senza volere allegare altri grafici, vi invito ad analizzare alcuni titoli del paniere principale (astenersi dall’analisi di quelli ultra-speculativi o sottili) per verificare la corrispondenza di quanto asserito. Prendiamo il titolo BUZZI UNICEM: Il titolo segna un max in area 26 circa nel giugno 2007, per poi


avere un crollo sino a 14.50 circa nel marzo 2008 (arrotondo le cifre per semplicita’ di calcoli) in sostanza perdendo circa il 45%. Poi da quel minimo risali’ verso l’area dei 19.50 dopo 3 mesi, in giugno 2008 , a ricopertura degli eccessi e recuperando circa il 35% della discesa fatta. Ancora, da 19.50 scese di oltre il 50% , posizionandosi verso i minimi in area 8.20 ad ottobre 2008, salvo poi risalire del 50% , a 12 euro, e recuperando nuovamente gli eccessi 3 mesi dopo…. Se andiamo avanti nell’analisi , notiamo che gli episodi si ripetono nei mesi avvenire. Ad

esempio , dal max di ottobre 2009 in area 13.2 , il titolo scende del 48% posizionandosi a 7.10 euro nel settembre 2010 , salvo poi recuperare ben il 50% (verso quota 10.6) nel febbraio 2011. Come detto, la cosa non riguarda solo il titolo Buzzi Unicem, ma tantissimi titoli a maggiore capitalizzazione. Questa, dunque, puo’ diventare una buona tecnica per pazienti osservatori che non hanno ne’ il tempo ne’ il modo di seguire i mercati azionari con costanza giornaliera, e vogliono ottenere il massimo con il minimo sforzo. Un appunto va fatto riguardo

all’eventuale rimbalzo, derivante da discese importanti: esso in alcuni casi puo’ arrivare a ricoprire il 100% (o oltre) della discesa, per cui diventa pericoloso aprire posizioni short in contro trend quando un titolo viene acquistato dopo sedute di ripetuto sell off. Sarebbe quindi preferibile adoperare la tecnica di acquisto sul 40/50 % di discesa, piuttosto che aprire posizioni short sul rimbalzo.

Biagio Milano www.amicaborsa.it

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a cura di Massimo Siano

6 materie prime da tenere in considerazione Oro

PER IL 2012

In assoluto in pole position per interesse da parte degli investitori istituzionali di ETF Securities. Visto che il metallo giallo ogni inizio anno per oltre dieci anni consecutivi è aumentato di valore, le ragioni non mancano. Allo stato attuale, la recessione potrebbe costringere le banche a pensare solo alla loro ricapitalizzazione e stringere il credito alle imprese ed ai privati. L’ erosione veloce degli utili aziendali e l’eventuale mancanza del credito bancario potrebbero di nuovo ripetere il tragico scenario di fallimenti a catena dell’autunno del 2008. La sensazione è che le dinamiche di mercato siano sempre più influenzate dalla politica monetaria adottata dalle banche centrali piuttosto che dalla congiuntura economica peraltro positiva in alcune parti del mondo come la regione asiatica. Le soluzioni politiche in Europa sono state fino adesso del tutto fallimentari. Al contrario di inizio 2011, oggi le prospettive future sono senza dubbio molto negative. Negli ultimi mesi sembra sia scomparsa dal dizionario inglese, francese, spagnolo e tedesco la parola “Crescita”, “azioni”, “obbligazioni”. Viceversa “Recessione”, “Inflazione”, “Deflazione”, “Stagflazione” , “Oro”, “Franco svizzero” sono termini tornati di moda oggi cosi’ come lo erano negli anni ’70. A questi si deve 16

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aggiungere il termine “Trappola di liquidita’” che e’ stato gia’ usato per descrivere l’inutilita’ delle manovre di politica monetaria in Giappone negli ultimi 20 anni.

Argento L’argento è noto anche come il metallo schizofrenico a causa delle sue applicazioni a duplice uso: è utilizzato in applicazioni industriali, nonché per fini di investimento. Più del 65 per cento di argento consumatao ogni anno è utilizzato per scopi quali tubazioni industriali, la costruzione dei motori ed è presente anche nei microchip per le fotocamere. Il restante 35 per cento viene utilizzato dagli investitori per finalità di negoziazione e come riserva di valore.Queste differenti e talvolta oppeste richieste da parte mercato rendono i movimenti dell’argento altamente irregolari.

Mentre l’oro è utilizzato principalmente come valore rifugio ed in minima parte anche come materie prima nella gioielleria, il Silver ha due usi ben precisi, quindi occorre sviluppare una strategia che prende in considerazione due fattori di mercato radicalmente diverse. Spesso però capita che l’argento con un po’ di ritardo possa seguire il trend dell’oro. In un periodo determinato, non è raro vedere i prezzi dell’argento spostarsi del 10 o 12 % in una sessione di negoziazione. Il silver quindi potrebbe meglio adattarsi ad una strategia di trading di breve periodo, al contrario del metallo giallo che sembrerebbe uno strumento piú da cassettisti o almeno per trading di medio periodo. Se vi piace uno strumento con molta volatilità e molto liquido, l’ argento puó essere lo strumento ideale infatti certe volte, i prezzi possono variare del 40 per cento o più in pochi mesi, come abbiamo visto nel secondo trimestre del 2011.


Soia

Mais

L’intera famiglia dei cereali ha già sorpreso molti analisti con le sue buone performance da gennaio 2012. Nonostante un 2011 caratterizzato dall’ ultimo trimeste molto debole, la soia è stata tra le materie prime agricole la protagonista assoluta con costanti rialzi da gennaio 2012. Il mercato sembra essere preoccupato sull a diminuzione delle scorte. Alcuni analisti sperano che la domanda dalla Cina sorprenderà ancora una volta in senso rialzista. Il tempo troppo asciutto in Sudamerica alla fine dello scorso ha fatto pagare il suo pedaggio sulle prospettive di approvvigionamento dell’intero continente americano.

Scorte basse. Nel dicembre 2011 era già basso il livello di scorte di mais degli Stati Uniti. l’incertezza sul nuovo livello del vecchio raccolto di mais e la domanda in aumento, in particolare di mangime per animli rende interessante l’analisi sul livello delle scorte di mais nei prossimi mesi. Piú scarso é il raccolto maggiori sono le probabilità di un nuovo aumento dei prezzi per le materie prime agricole.

Per analizzare questa materia prima occorre trovare i dati sul consumo in Asia ed in particolare in Cina. La domanda di soia è determinata soprattutto dalla Cina, che è responsabile di oltre la metà del totale delle importazioni di soia a livello mondiale. Secondo le autorità cinesi, le importazioni di soia cinesi nella prima metà dell’anno probabilmente saliranno del 20% ovvero di 28,4 milioni di tonnellate. Le scorte di soia degli Stati Uniti sono nel frattempo in un livello più confortevole dopo due anni di surplus.

La volatilità delle scorte di mais trimestrali, probabilmente continuerà a sostenere i prezzi del mais fino ai dati di quest’estate. Se la raccolta dell’estate non supplirà i dati negativi precedenti possiamo aspettarci delle notizie interessanti anche da questo cereale. Inoltre le buone notizie arrivano dalla domanda di mais dall’allevamento: è più numerosa la popolazione di suini negli Stati Uniti. Gli allevatori statunitensi avranno 117,1 milioni di maiali quest’anno, la produzione è storicamente tra le più alte in assoluto. La Cina può produrre 690 milioni di maiali, la maggior parte almeno dal 1976.

Brent

essere inferiori a quelle del WTI. Per questa ragione forse sarebbe il caso di tenere d’ occhi maggiormente il greggio estratto nel Mar del Nord. I prezzi del petrolio Brent potrebbe più di ogni altro combustibile approfittare dei positivi dati economici provenienti dalla Cina e Stati Uniti. Questo ha dato luogo a delle aspettative che la domanda di petrolio dovrebbe salire in tutto il mondo visto che è in salita nei due principali paesi consumatori di petrolio. Il prezzo del petrolio arabo è ancora caratterizzato da un surplus di fornitura. Secondo un sondaggio Reuters, la produzione OPEC è salita in aprile a 31,75 milioni di barili al giorno, la cifra più alta registrata dal settembre 2008. Così la produzione dell’ OPEC è finora più che necessaria a compensare la crisi Iran. Il calo della produzione di petrolio iraniano è ai minimi degli ultimi 20 anni ma è compensato da un aumento produzione in paesi come l’Arabia Saudita, Iraq e Libia. In caso però di una primavera iraniana, gli USA sembrerebbero più preparati al contraccolpo grazie ad un maggiore surplus di petrolio e gas naturale. L’Europa invece potrebbe subire uno shok. Anche per questa ragione per chi pensa ad un aumento del greggio, forse il Brent potrebbe essere più interessante del WTI

Oil

Per chi crede nella ripresa della produzione industriale dovrebbe analizzare il petrolio con attenzione. Le attuali scorte di Brent sembrano TRADING LIVE SHOW

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Natural Gas Il prezzo del Gas naturale è molto volatile ed è uno strumento non adatto alla maggior parte degli investitori istituzionali e e privati. Chi volesse investire sullI’ ETC sul gas naturale deve sapere che la versione short é stato lo strumento piú performante ogni anno negli ultimi 3 anni e viceversa nella versione long. La versione con leva doppia ha avuto un crollo del 98 percento negli ultimi 3 anni.Consigliamo questa materia prima solo ai piú esperti e con una propensione al rischio molto elevata. Il prezzo del gas Naturale è letteralmente crollato facendo gioire costantemente gli investitori short e innervosire gli investitori long che puntavano ad un rimbalzo fino adesso mai arrivato. Occorre fare molta attenzione al gas naturale, perchè vi è un forte aumento della produzione negli USA. Il motivo dietro di esso è un miglioramento delle tecnologie di estrazione che ha a sua volta migliorato sia l a produttività che abbasato i costi di estrazione. Il gas naturale in par ticolare è estratto grazie al fonda-

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mentale aiuto della perforazione orizzontale e nuove tecnologie a fratturazione idraulica. L’AIE prevede che vi siano risorse mondiali di petrolio scisto pari più di 5 miliardi di barili di petrolio o gas equivalente ed oltre 1 miliardo di barili in piú che potrebbero inoltre essere tecnicamente recuperabili dalla roccia grazie ad un ulteriore progresso tecnologico. Le scoperte a gas dalla roccia stanno accelerando in tutto il mondo. L’Argentina ha 774 miliardi di metri cubi di riserve di gas shale in attesa di essere sviluppato al modico co-

sto di $ 25 miliardi. In Europa, la Polonia possiede la più grande riserva (187 miliardi di metri cubi), seguita dalla Francia (180 miliardi di metri cubi) e Norvegia (83 miliardi di metri cubi), sempre se secondo la EIA. In Nord America le stime sono di 862 miliardi di metri cubi negli Stati Uniti e 681 miliardi di metri cubi in Messico. In Cina si stimano oltre 1.275 miliardi di metri cubi di riserve di gas shale. Fate quindi attenzione perché benché la materia prima si sia abbassata parecchio negli ultimi 20 anno, non é detto che si rialzi. Per Natural Gas é necessaria una strategia long-short con frequenti stop loss prima di farsi davvero male come già é successo a tanti investitori che hanno avuto solo un approccio long-only.


Le novità editoriali della primavera 2012 Conoscere le opzioni non significa saper svolgere complesse formule matematiche. Questo testo ne ha pochissime: eppure, forse proprio per questo, vi insegnerà Il in maniera esemplare. Vi insegnerà con efficacia e chiarezza come implementare le strategie semplici e complesse in opzioni conoscendo a priori le potenzialità di guadagno e di rischio ad esse associate. Stefano Zanchetta e Gabriele Villa saranno a ITForum Giovedì 17 maggio 14:30 - 16:00 SALA DEL PORTO WEEKLY MIBO: Strategie di trading innovative a cura di BORSA ITALIANA

La prima storia del trading on line di un autore italiano, che dopo aver tracciato un quadro internazionale dettagliato e documentato si sofferma sulla realtà del nostro paese con competenza, completezza e profondo spirito analitico. Un'opera in tre volumi destinata a GLYHQ tare il riferimento per chiunque intenda conoscere la storia e lo stato dell'arte della negoziazione telematica di titoli finanziari. Andrea Fiorini sarà a ITForum Giovedì 17 maggio 14:30 - 15:30 come moderatore del dibattito: "IL TRADING ON LINE : com'è nato, cosa offre oggi, quale sarà il suo futuro"

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a cura di Giacomo Probo

TRADING

con le Medie Mobili L’ obiettivo Principale dell’ Analisi Tecnica è individuare la direzione dei prezzi al fine di inserire posizioni operative a proprio profitto. Per far questo il metodo principale è individuare i Trend del prezzo in analisi e sfruttarlo di conseguenza. Nell’ individuare il trend di una determinata Azione, Futures, Commodity o Incrocio Valutario, bisogna eliminare quei falsi segnali generati da movimenti repentini del prezzo nel brevissimo periodo. Uno degli indicatori più utilizzati per compiere una sì fatta attività di smoothing (appiattimento) è la media mobile, ovvero la media di una serie storica di dati la cui finalità principale consiste nel delineare la tendenza primaria seguita dai mercati, depurandola dalle distorsioni di brevissimo periodo (a seconda dell’ arco temporale del prezzo preso in esame). Esistono tre differenti tipi di Medie Mobili: • la media mobile semplice; • la media mobile ponderata; • la media mobile esponenziale. La media mobile semplice Si tratta della tipologia più facile da calcolare in quanto viene determinata sommando i prezzi di chiusura “P” di un numero “n” di giorni e dividendo il risultato totale per il numero complessivo dei giorni stessi. Uno degli inconvenienti di questo indicatore è quello 20

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di tenere in uguale considerazione le quotazioni più remote e quelle più recenti. Indicando con “t” l’ultimo degli “n” giorni, la formula per calcolare la media mobile semplice è la seguente: Media Mobile Semplice (t) = (P(t) + P(t-1) + P(t-2) + P(t-3) + …) / n La media mobile ponderata Tale tipologia prova a eliminare il difetto principale della media mobile semplice, in quanto tiene in maggior rilievo i valori recenti rispetto a quelli più lontani. Per la sua determinazione viene infatti attribuito maggior peso ai primi. Questo perché si presuppone che i prezzi più recenti siano in grado di rappresentare con maggiore precisione quello che sta avvenendo sul mercato. Il calcolo della media mobile ponderata prevede che ogni quotazione venga moltiplicata per un peso derivante dalla posizione di ciascuno dei valori presi in esame. Nel caso in cui si volesse calcolare, a partire da oggi, una media a 5 giorni, si dovrebbe moltiplicare per 1 il primo valore della serie (la rilevazione di 5 giorni fa), per 2 il secondo (la rilevazione di 4 giorni fa) e così via fino all’ultimo valore (la rilevazione di oggi) da moltiplicare per 5. Il totale dato dalla somma di tutte le quotazioni moltiplicate per il relativo peso andrebbe poi diviso per la somma dei pesi stessi che, in questo esempio, sa-

rebbe 15 (cioè 1 + 2 + 3 + 4 + 5). La media mobile esponenziale La terza tipologia di media mobile, molto utilizzata dai trader e dagli operatori, è quella esponenziale. Il vantaggio che essa presenta è quello di consentire l’analisi di una serie storica piuttosto lunga, pur attribuendo maggiore importanza ai dati più recenti al fine di individuare la tendenza di breve termine seguita dal mercato. Il calcolo della media mobile esponenziale prevede che il primo valore sia pari a quello ottenuto con un media mobile semplice. Per tutti gli altri è necessario calcolare il coefficiente moltiplicativo che costituisce la base fondamentale per la costruzione delle medie mobili esponenziali. Tale coefficiente viene determinato, tramite la seguente formula: coefficiente moltiplicativo = cm = (2/ (n+1)) Per esempio per un arco temporale di 5 periodi il coefficiente è (2/(5+1)) = 0,333 La formula per calcolare una media mobile esponenziale al tempo t è la seguente Ema = Ema(t,-1) + cm * (C-Ema(t,-1)) dove: Ema(t,-1)= il valore della media mobile esponenziale al periodo precedente; cm= il coefficiente moltiplicativo; C= l’ultimo prezzo di chiusura.


Il trading operativo con le medie mobili Da un punto di vista operativo la regola di base per l’utilizzo di una media mobile è la seguente: quando i prezzi tagliano al rialzo la media mobile, allora si genera un segnale rialzista; quando i prezzi tagliano al ribasso la media mobile, allora viene fornito un segnale ribassista. Un metodo avanzato prevede l’impiego di due o più medie mobili: una lenta e una veloce (per esempio: una a 200 giorni e un’altra a 50). Nel momento in cui la media mobile veloce taglia al rialzo quella lenta, si genera un segnale rialzista; quando invece la media mobile veloce taglia al ribasso la lenta, viene fornito un segnale ribassista. Le medie mobili, soprattutto se calcolate su archi temporali ampi, sono molto utili per individuare la tendenza di fondo seguita dai prezzi. Da sole, però, non sono sufficienti per adottare una strategia di trading statisticamente valida, a causa di alcuni difetti che le caratterizzano. Quello principale è il ritardo con il quale forniscono i segnali di entrata e di uscita dal mercato: se da una parte, infatti, è vero che le medie mobili sono in grado di identificare i cambiamenti del trend in atto, dall’altra lo è altrettanto che spesso questi segnali sono forniti con un certo ritardo e ciò non consente di sfruttare appieno ogni movimento. Un ulteriore aspetto negativo da sottolineare è quello dei falsi segnali: le medie mobili sono degli indicatori validi soprattutto in periodi di forte tendenza, mentre non sono in grado di cogliere le fasi di rimbalzo e di discesa che si sviluppano all’interno delle fasi laterali di consolidamento. Il trading operativo con l’impiego di una media mobile Quando si sceglie una media mobile è

necessario che sia appropriata all’arco temporale stabilito per il proprio trading: una di breve termine è adatta per il trading di breve termine; una di medio termine lo è per il trading di posizione. La media mobile viene solitamente visualizzata come una linea che si muove sullo stesso grafico dei prezzi. L’intersezione tra tale linea e i prezzi stessi produce infatti i tipici segnali operativi. In particolare: - se il prezzo incrocia la media mobile dal basso verso l’alto si ha un segnale di acquisto (buy) e quindi il trader può aprire una posizione long; - se il prezzo incrocia la media mobile dall’alto verso il basso si ha invece un segnale vendita (sell) e quindi di chiusura di una precedente posizione long o di apertura di una short. Può capitare che i prezzi, soprattutto a livello intraday, compiano degli strappi improvvisi al rialzo o al ribasso e si portino al di sopra o al di sotto di una media mobile (o di un livello di resistenza e di supporto), ma il segnale non venga poi confermato dal prezzo di chiusura. In questo caso il segnale Buy o Sell, dell’ incrocio subito disatteso, non verrà preso in considerazione per il nostro trading di posizione.

Grafico 1: Indice tedesco DAX giornaliero con una media mobile standard a 30 giorni

Il trading operativo con l’impiego di due medie mobili Utilizzare due medie mobili per fare trading può risolvere alcuni problemi che si verificano quando invece se ne impiega una sola. I segnali operativi verranno infatti forniti dall’incrocio delle due medie e non verranno quindi prese in considerazione le intersezioni di queste con il prezzo. In particolare si avrà: - un segnale di acquisto nel momento in cui la media mobile più veloce incrocia, dal basso verso l’alto, quella più lenta; - un segnale di vendita (o di chiusura di una precedente posizione long) quando la media mobile più veloce incrocia, dall’alto verso il basso, quella più lenta. Utilizzando tale strategia operativa il trader avrà sempre una posizione sul mercato, o long o short. Va inoltre sottolineato che entrambe le medie mobili, essendo calcolate sui prezzi di chiusura delle candele, non registrano i movimenti di spikes (prezzi errati) e dips (improvvise discese) e quindi si riduce il pericolo di falsi segnali. Il trading con due medie mobili elimina anche molti falsi segnali di acquisto e vendita che vengono forniti dall’ ana-

lisi con una singola Media Mobile come è ben visibile nel confronto dei Grafici

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Grafico 2: Indice tedesco DAX giornaliero con due medie mobili standard: a 30 e a 14 giorni Le medie mobili e l’arco temporale Per l’investitore il lavoro più difficile è quello di ottimizzare l’arco temporale da attribuire alle medie mobili. Non esiste infatti una combinazione di parametri perfetta per ogni incrocio valutario o per ogni segmento di tempo. Il lavoro che occorre fare è quello di inserire all’interno del proprio software di analisi il grafico della valuta sulla quale si intende operare e scegliere l’arco temporale desiderato. Se per esempio si sceglie un orizzonte temporale di breve termine, si può utilizzare il cambio Eur/Usd con candele a 30 minuti e inserire due medie mobili di riferimento. A questo punto si dovrà fare un lavoro di test e di verifica, sarà necessario cioè osservare sul grafico se le prime combinazioni dei parametri hanno funzionato bene. Qualora siano state scelte le medie mobili a 5 e 15 periodi si dovranno analizzare i risultati prodotti dal loro incrocio: in particolare sarà necessario valutare se hanno prodotto falsi segnali, se i segnali stessi sono stati tempestivi, se hanno colto la tendenza presente sul mercato ecc. Nel caso in cui le due medie abbiano prodotto dei falsi segnali, esse dovranno essere rallentate e quindi si dovrà allungare il loro arco di riferimento passando, per esempio, a 8 e 20 periodi. Nel caso in cui invece i segnali prodotti non si siano rivelati tempestivi nel cogliere i cambiamenti di tendenza si dovrà ridurre la velocità dei parametri, passando, per 22

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esempio, a 3 e 12 periodi. Tale lavoro di aumento e diminuzione dei parametri di calcolo delle medie dovrà essere portato avanti finché non verrà individuata una combinazione ottimale. Ricordando uno dei presupposti fondamentali dell’Analisi Tecnica, ossia che la storia si ripete, è possibile aspettarsi che una combinazione ben funzionante in passato possa ragionevolmente produrre risultati positivi anche in futuro. Il timing operativo Si è visto che l’elemento critico di ogni media mobile è l’arco temporale utilizzato per la sua determinazione. In particolare, il periodo di riferimento deve essere correlato a quello di osservazione prescelto (breve, medio o lungo termine). Per esempio la media mobile più popolare, quella a 200 giorni, è un eccellente indicatore per calcolare i cicli del mercato a medio-lungo termine, ma è di scarso interesse per il trading giornaliero. L’investitore che intende operare con un orizzonte di breve termine è più interessato al ruolo svolto dalla media mobile come livello di supporto e di resistenza dinamico nei confronti della linea dei prezzi. Da questo punto di vista l’incrocio tra i prezzi e la media mobile fornisce infatti interessanti segnali operativi. In particolare si avranno: a) dei segnali di acquisto (buy) quando - la media mobile, dopo una discesa, si appiattisce o risale lentamente e i prezzi la perforano dal basso verso l’alto; - in un trend rialzista i prezzi correggono verso la media mobile ma non

scendono al di sotto della stessa. Non avvenendo la perforazione della media i prezzi sfruttano quest’ultima come supporto e riprendono la loro salita. Questo segnale può essere utilizzato per incrementare posizioni buy già in essere; b) dei segnali di vendita (sell) quando - la media mobile, dopo una salita, si appiattisce o scende e i prezzi la perforano dall’alto verso il basso; - in un trend ribassista i prezzi rimbalzano verso la media mobile ma non riescono a superarla. In questo caso essa fa da resistenza: non avvenendo la perforazione i prezzi riprendono la loro discesa. L’elemento determinante per il successo di una media mobile si conferma quindi la scelta del periodo temporale su cui è calcolata. In particolare l’operatore deve determinare un dominio tale da consentirgli di massimizzare i suo profitti. Se si utilizza un dominio ristretto, si ottiene una media mobile molto sensibile alle variazioni della serie e che può quindi generare dei falsi segnali. Se invece il numero delle osservazioni è più elevato la media è in grado di evidenziare le tendenze di medio-lungo periodo, ma i segnali operativi non sono sufficientemente reattivi. Il dominio quindi è inversamente correlato alla reattività della media: più grande sarà il dominio temporale prescelto, meno reattivo risulterà il comportamento della media mobile. Pur essendo uno strumento di analisi piuttosto semplice da utilizzare con i software di Analisi Tecnica a disposizione dei Traders e Investitori le Medie Mobili vengono poco utilizzate e spesso sottovalutate. Si sottolinea come l’ utilizzo di due medie mobili con arco temporale adatto al proprio trading e che in passato han dato segnali operativi in prossimità di cambiamenti del trend nel prezzo daranno con molta probabilità segnali operativi profittevoli anche nel futuro (secondo l’ assunto dell’ Analisi Tecnica, che la storia si ripete). Giacomo Probo giacomo.probo@jgptrade.com



L’ A r t e

a cura di Maria Lisa Binnella

e il Trading L’etimologia della parola arte deriva dalla radice ariana ar- che in sanscrito significa andare verso, la radice la ritroviamo nel latino ars, artis. Originariamente, quindi la parola arte aveva un’accezione pratica nel senso di abilità in un’attività produttiva, la capacità di fare armonicamente e in maniera giusta. L’artista quindi è colui che va verso… che sa percepire quale sarà quel prodotto che in armonia con l’universo e giusto all’uomo si manifesti attraverso la sua creazione perfetta, cioè un’ opera d’arte. Seppure il pensiero comune sia limitato ad associare l’arte ad un dipinto,ad una scultura,ad una melodia; di fatto l’arte è in tutto ciò che risponde ad un nostro bisogno e sa avvicinandoci all’armonia del Tutto. Può sembrare blasfemo parlare di arte nel mondo degli speculatori, là dove il danaro è il solo strumento ed il solo fine ma di fatto, credetemi, non è così. Osservando semplicemente l’oscillazione dei prezzi di qualsiasi strumento finanziario ci si trova immersi in uno spartito dove la sequenza delle note fluttua nello spazio con la medesima armonia del fluttuare delle onde del mare. Il trader sceglie se restare in ascolto o se entrare in posizione e tuffarsi nel mare di note; da quel momento lui è parte attiva di quella melodia, è libero di creare 24

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la sua opera la quale diventerà arte solo se è “andato verso”, solo se ha operato in modo armonico, solo se ha saputo trovare il giusto ordine dei moventi. La lunga osservazione e un tenace studio portano i grandi traders a creare opere d’arte quotidiane che col tempo si trasformano in veri e propri patrimoni. Ahimè sono pochi sono coloro che

trasmettono e condividono la loro conoscenza, sono infatti rarissimi i Maestri disposti ad insegnare questa affascinate arte a differenza dei molti che invece mostrano orgogliosi la loro opera. Anche in questo il trader riecheggia la personalità eccentrica e geniale che caratterizza spesso di occulto Leonardo o Caravaggio o di Mozart. Tra i rari artisti del trading c’è Andrea Monti, che ogni giorno con umiltà e pazienza si mette a disposizione di coloro che vogliono imparare l’arte

del trading condividendo il sistema da lui creato: il Navygator. Il Navygator fa tesoro e sintesi degli studi del matematico Fibonacci e della statistica; è il primo strumento in Italia che replica e conferma da sei anni ad ogni sessione di borsa e su ogni prodotto finanziario la sua percentuale di raggiungimento del 1° target che statisticamente è dell’85% . Il Navygator è’ un sistema d’ausilio all’operatività del trader discrezionale, ma non ha nulla di discrezionale nella sua logica perché tutto viene calcolato in modo oggettivo, matematico ed armonico. Può essere utilizzato a complemento di ogni tipo di analisi tecnica, ciclica, analisi dei volumi o analisi basate sui pattern di prezzo (Price Action). La presentazione del Navygator al Lugano Trading Forum tenutosi lo scorso Giugno ha riscosso molto successo ed interesse nel mondo del trading, tanto da meritare una menzione nella testata di Borsa&Finanza . Andrea Monti, è un artista ed un maestro del Trading, le sue opere si manifestano ogni giorno attraverso il suo Navygator che in silenzio guida il trader affinché il suo fluttuare nel mercato sia armonico e giusto e dia un esito profittevole.

Maria Lisa Binnella



a cura di Pietro Di Lorenzo

Il risparmio

degli italiani Meno mattone e più conti di deposito

Le manovre economiche del governo Monti sono in grado di modificare le scelte di investimento degli italiani rendendo meno efficienti del passato alcune soluzioni. In particolare, il crescente carico fiscale sugli immobili potrebbe fornire una spinta significativa ad abbandonare il mattone a causa dell’introduzione dell’Imu e l’annunciata revisione dei valori catastali. Non a caso il Censis, stima per il 2012, un calo delle quotazioni immobiliari del 20%. Gli immobili che per primi potrebbero finire sul mercato sono le seconde case pressoché inutilizzate o quegli immobili bisognosi di manutenzione straordinaria particolarmente onerosa. Il corrispettivo ricevuto dalla vendita potrebbe essere allocato in gran parte sul mercato mobiliare in particolare su strumenti a basso rischio, che offrono un rendimento decisamente superiore all’inflazione e consentono un rapido smobilizzo come i conti di deposito. Infatti una parte dei profitti della vendita potrebbero essere usati per far fronte alle imposte crescenti sul patrimonio immobiliare e accantonati a mo di riserva in vista di minori redditi disponibili nei prossimi anni. 26

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In questo contesto ci troveremo di fronte a un risparmiatore con della liquidità disponibile che presumibilmente impiegherà in diversi orizzonti temporali; avendo più esigenze finanziarie è possibile costruire un portafoglio di conti di deposito con vincoli di durata diversa, semplicemente cliccando su “Vuoi utilizzare più conti deposito?” dal sito www. contosulconto.it . Se ad esempio si realizza dalla vendita di un immobile duecento mila euro che si vogliono dividere in tre parti: una per far fronte alle esigenze correnti, una con un vincolo di 6 mesi e una vincolata per 2 anni, scopriremo che la soluzione ideale è aprire 3 diversi conti di deposito. In particolare attualmente l’offerta migliore sui conti liberi è quella di Rendimax like che offre il 4,25% lordo e il capitale sempre disponibile a chiamata, basta prenotarlo e verrà accreditato su rendimax libero dopo 33 giorni solari senza alcuna penale. La soluzione più redditizia per parcheggiare la liquidità 6 mesi è rappresentata dal Time Deposit Web 6 mesi di BCCFOR WEB che offre un rendimento lordo del 4.5%. Infine per allocare il capitale 2 anni si può scegliere Si conto! vincolato a 24 mesi di Banca Sistema che rende il 5.2% lordo. In tutti e 3 casi la banca si farà carico dell’imposta di

bollo per l’intero 2012. E’ evidente quindi che individuando il conto di deposito migliore è possibile ricevere un rendimento di gran lunga superiore rispetto a quello percepito su un conto tradizionale soprattutto se si ha la capacità di sfruttare le promozioni che di frequente le banche effettuano al fine di acquisire nuova clientela Per ulteriori informazioni o contatti: p.dilorenzo@ contosulconto.it su twitter: https://twitter.com/ contosulconto o su Facebook: http://www. facebook.com/pages/ ContoSulConto/286829551394267


Chi siamo e cosa offriamo? XTradeBrokers si configura tra i maggiori player in Italia per l’accesso a CFD e opzioni su Forex, commodities, indici azionari e azioni. XTB mette a disposizione dei propri clienti 5 piattaforme di trading: xStation, per negoziare, osservare prezzi e analizzare grafici tramite il browser Internet senza installazione di alcun software; MetaTrader: tecnologia MT 4.0, è uno degli strumenti più sofisticati per i mercati OTC per negoziare tutti i principali FOREX, commodities , indici di borsa e CFD su azioni; xOption: per negoziare Opzioni su Forex, Indici e Commodities in modo veloce e sicuro 24 ore su 24; xMobile e xTab: due software gratuiti per smartphone, palmari e tablet, perfettamente operativi; per clienti reali è poi a disposizione gratuitamente il Pair Finder, software di analisi per effettuare spread trading. Gli strumenti offerti da XTB sono: Forex, commodities e indici a spread fisso o variabile, a partire da 0 pip, con stop loss garantito determinato dal cliente, Equity CFD e CFD su ETF negoziabili sui mercati principali, commissioni a partire dallo 0,08%, Opzioni e prodotti strutturati vanilla, digitali, range, binarie (anche a breve scadenza Up&Down) su commodities, indici azionari e Forex. XTB supporta il cliente mediante: materiale educativo on-line e Tutorials, a livello principiante, intermedio, avanzato; seminari e webinars, tenuti da professionisti sempre aggiornati su stategie e e tecniche di trading; Intensa attività di analisi e ricerca. XTB affianca alla professionalità e affidabilità dei propri specialisti la trasparenza della propria offerta: autorizzazione CONSOB, banca depositaria italiana (Unicredit), attività svolta secondo le direttive MiFid e il diritto italiano. Le Novità presentate all’ITF 2012 Piattaforma STP Straight-Through processing (STP) è un meccanismo per MetaTrader che automatizza il processo di trasmissione degli ordini di transazione degli strumenti finanziari. Tutti gli ordini sull’STP sono inviati direttamente ai Liquidity Provider come “market orders”, che significa che essi vengono eseguiti al miglior prezzo disponibile sul mercato. I prezzi e i volumi sono poi inviati dai Liquidity providers, attraverso la tecnologia XTB, direttamente ai clienti XTB. Perchè STP con XTB?       

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a cura di Gianluca Defendi

I QUATTRO PREZZI PIù IMPORTANTI della giornata Per analizzare l’andamento giornaliero dei mercati finanziari è necessario comprendere il significato dei 4 prezzi più importanti che si formano nel corso di una singola giornata: il prezzo di apertura, il prezzo massimo, il prezzo minimo e quello di chiusura. 1) Il prezzo di Apertura – (OPEN). E’ il primo prezzo che viene registrato nel corso della giornata. Rappresenta il primo prezzo al quale i piccoli investitori sono disposti a acquistare/vendere il mercato o i singoli titoli azionari: il prezzo di apertura del mercato azionario italiano risente in particolare di tutto quello che è successo nel corso della notte (dalla chiusura di Wall Street al comportamento delle borse asiatiche) e quindi è il prezzo più emotivo. Viene solitamente utilizzato dagli investitori istituzionali per accumulare/distribuire posizioni, visto che il prezzo di apertura è uno dei più liquidi. Sotto questo punto di vista in apertura delle contrattazioni si assiste spetto a un comportamento opposto tra i piccoli operatori e gli investitori istituzionali: - quando c’è ottimismo i privati comprano subito con frenesia (provocando dei gap-up) mentre gli istituzioni liquidano parte dalle loro posizioni; - al contrario quando c’è pessimismo i piccoli operatori vendono spinti dell’ansia (generando dei 28

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gap-down) mentre gli istituzioni accumulano posizioni al rialzo. 2) Il prezzo massimo - (HIGH). E’ il prezzo più alto raggiunto durante la giornata. E’ il prezzo più alto al quale i tori (i compratori) sono riusciti a spingere il mercato prima che gli orsi (i venditori) abbiano preso il controllo del mercato spingendo i prezzi più in basso. Il massimo costituire quindi la roccaforte dei venditori e l’area di resistenze per i compratori: rappresenta quindi la zona dove si è creata una zona di offerta tale da impedire un’ulteriore salita dei prezzi. Questo incremento della pressione ribassista può essere generata sia da prese di profitto, da parte di chi aveva acquistato in precedenza, sia dall’apertura di posizioni short. 3) Il prezzo minimo - (LOW). E’ il

prezzo più basso raggiunto durante la giornata. E’ il prezzo più basso a cui i venditori sono riusciti a spingere il mercato prima che i tori (i compratori) abbiano preso il controllo del mercato spingendo i prezzi più in alto. Il minimo rappresenta quindi la roccaforte dei compratori e l’area di supporto per i venditori: costituisce quindi la zona dove si è creata una zona di domanda tale da impedire un’ulteriore discesa dei prezzi. Questo incremento della pressione rialzista può essere generata sia dalla chiusura/ricopertura di posizioni short aperte in precedenza sia da acquisti sulla debolezza (buy on dips). 4) I prezzo di chiusura - (CLOSE). E’ il prezzo più importante della seduta in quanto esprime la valutazione finale del mercato circa la futura


direzione che i prezzi potrebbero seguire. Il prezzo di chiusura incorpora tutte le informazioni diffuse nel corso della giornata ed è il bilancio finale della lotta tra rialzista e ribassisti. Misura quindi il sentiment e la convinzione degli operatori alla fine della giornata: in particolare è influenzato dalle decisioni degli investitori istituzionali che devono decidere se chiudere o lasciare aperte le loro posizioni. In generale possiamo affermare che: - tanto più il prezzo di chiusura è vicino ai massimi di giornata tanto più la seduta deve essere considerata rialzista; - tanto più il prezzo di chiusura è vicino al minimo della giornata tanto più la giornata deve essere considerata ribassista.

una marcata riduzione rispetto alla media. b) i Trend o i Wide Range Day. Sono invece le sedute direzionali in cui i prezzi seguono una tendenza, rialzista o ribassista, ben definita. La distanza tra il prezzo minimo e il prezzo massimo si amplia, la volatilità esplode e i volumi registrano in forte incremento. Nel corso di queste giornate la pressione rialzista/ribassista prende quindi il sopravvento su quella ribassista/rialzista. Queste sedute molto spesso provocano il superamento di importanti resistenze grafiche (si parla in questo caso di breakout rialzista) o il cedimento di solidi supporti statici (si parla in questo caso di breakout ribassista) segnalano

nel quarto superiore della range giornaliero il mercato fornisce un segnale rialzista; - se il prezzo di chiusura si colloca sopra la metà del range giornaliero ma a un livello inferiore al quarto superiore viene fornito un segnale moderatamente rialzista; - se il prezzo di chiusura si colloca sotto la metà del range giornaliero ma a un livello superiore al quarto inferiore viene fornito un segnale moderatamente ribassista; - se il prezzo di chiusura si colloca nel quarto inferiore del range giornaliero viene fornito un segnale ribassista.

Dopo aver esaminato le caratteristiche e il significato dei quattro prezzi più importanti di ogni seduta è importante valutarli rapportandoli al range giornaliero e alle informazioni che provengono dell’analisi volumetrica. Il Range giornaliero, misurato tipicamente come differenza tra il prezzo massimo (High) e il prezzo minimo (Low) registrato nel corso di una seduta, è un’informazione fondamentale per valutare la forza dei compratori e dei venditori. Sotto questo punto di vista è possibile infatti distinguere tra: a) i Range o i Narrow Range Day. Sono le tipiche sedute di consolidamento in cui i prezzi si muovono lateralmente (in trading-range) senza fornire particolari indicazioni operative. Nel corso di queste giornate la pressione rialzista e quella ribassista e si equivalgono e c’è indecisione circa il futuro comportamento del mercato. La volatilità si comprime e i volumi registrano

la presenza di un trend impulsivo. Durante i Wide Range Day è necessario valutare il posizionamento del prezzo di chiusura per valutare la forza dei bulls (breakout rialzista) e dei bears (breakout ribassista). Il grafico 1 mostra come, da un punto di vista operativo, si può suddividere il range giornaliero in 4 parti al fine di ottenere un’informazione immediata su quello che è stato il bias giornaliero. In particolare:

Il grafico 2 mostra alcuni esempi di Wide Range Days. Come si può notare il prezzo di chiusura si colloca in prossimità dei massimi di giornata durante gli impulsi rialzisti (Wide Range Day Up) e in prossimità dei minimi di giornata di giornata durane gli impulsi ribassisti (Wide Range Day Down).

Gianluca Defendi

- se il prezzo di chiusura si colloca TRADING LIVE SHOW

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VIX: la Paura ha il suo Indice a cura di Paolo Oliveri

Nervosismo, paura, panico : iMercati Finanziari sono pesantemente condizionati da questi fattori, tanto che l’ Indice della Paura è sempre più utile per guidare le scelte di chi si occupa di finanza. Il VIX è un Indice ed un indicatore sempre più popolare e presente nella considerazione di traders, strategist ed istituzionali, ma anche nella percezione dell’ investitore medio americano, mediamente più evoluto di quello europeo. Il “Fear Index “ è un indice che si basa sulla Volatilità Implicita (IV) delle Opzioni scambiate al Chicago Board Options Exchange relative all’ Indice Standard & Poor’s 500, il market mover globale. La Volatilità Implicita è correlata ai prezzi delle opzioni : se la IV è alta chi vende opzioni incassa un premio più alto dato che la percezione è quella di un mercato più volatile e potenzialmente rischioso. Per assicurare i portafogli azionari in condizioni di alta volatilità si spende di più; i gestori dei grossi Fondi Comuni comprano opzioni a caro prezzo, ma pagano il dovuto perché sanno che in caso di forti movimenti direzionali il loro portafoglio avrà una protezione. Il VIX Index è quindi un indicatore di sentiment ( VIX alto = mercati nervosi , VIX basso = mercati tranquilli ) ma anche e 30

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soprattutto un ottimo strumento di trading, sia a scopo speculativo che di hedging e protezione di portafoglio. Esistono futures ed opzioni sul VIX che consentono questa operatività diretta, in più il VIX incide sul prezzo delle opzioni sull’ S&P 500 , le quali possono essere validamente utilizzate anche per il trading di volatilità, valutando appunto VIX e Volatilità Implicita. Il VIX è contro correlato rispetto all’ Indice Standard & Poor’s 500 ed è molto sensibile. Nel Luglio-Agosto 2011 , in corrispondenza del violento ribasso azionario , il VIX salì vertiginosamente. Ricordiamo che il downtrend dell’ S&P 500 nella scorsa estate, pur drammatico, generò un ritracciamento di circa 300 punti, attorno al 25 % . Al contrario il VIX Index passò in pochi giorni da una media di 15 ad un massimo di 48 , con un incremento di oltre il 300 %. E’ quindi facilmente visibile quanto il VIX prezza la paura : e la paura per l’ immediato futuro è sempre maggiore di quanto statisticamente accadrà; d’ altra parte gli operatori devono ragionare in termini di scenari poten-

zialmente molto negativi (worst case scenario). Qui sotto il grafico ad un anno del VIX Index (fonte : Interactive Brokers)

Le opzioni, legate al VIX , saranno quindi molto care con VIX oltre il 30 . Chi se ne giova ? Chi fa trading di volatilità con le opzioni. Non è facile: chi ha venduto nell’ Agosto 2011 volatilità con il VIX a 30 ( o ha venduto direttamente VIX Futures ) si è trovato in difficoltà quando il VIX ha superato quota 40 : problemi di minusvalenze e soprattutto di margini richiesti dai brokers per mantenere aperte le posizioni. Nello scorso agosto molti operatori che non avevano gestioni dinamiche e liquidità sufficiente hanno subito grossi loss. Chi è sopravvissuto ha vissuto


mesi fantastici : mercato via via sempre meno direzionale fino al dicembre 2011 ma caratterizzato da elevata volatilità residua per via del clima di incertezza successivo all’ inaspettato crollo estivo. Ma come si può sopravvivere ad eventi poco frequenti ma decisamente destabilizzanti e lucrare moltissimo durante mercati in preda alla paura ? 1) “Cash is King” : la liquidità abbondante è il primo ingrediente : una buona riserva rischi non ci crea problemi di margini e ci consente di approfittare delle opportunità di un mercato difficile ma decisamente remunerativo. 2) Dinamicità è il secondo fattore vincente : chi aveva portafogli poco o nulla direzionali ( tipici delle strategie in opzioni ) ed aveva in precedenza implementato protocolli di follow up (aggiustamento) li ha messi in pratica : vendita di sottostante - futures o azioni - (delta hedging dinamico) per non trovarsi con delta postivo, cioè rialzisti in un mercato pesantemente ribassista. 3) Operatività con opzioni weekly , che in momenti di panico offrono premi ottimi e consentono di valutare l’ andamento dei mercati a 5 giorni e non ad un mese,aspetto preferibile in fast market. 4) Vendita di “naked” put “ a scadenza distante ( LEAPS ) : Leaps a 16 mesi, ad esempio sul Russel ( indice delle mid cap USA ) consentirono di ipotecare la discesa della Volatilità nei mesi successivi : un rendimento del 16 % - 24 % in 16 mesi alla probabilissima condizione che dai minimi

di agosto il Russel non si dimezzasse a dicembre 2012. 5) Vendita di volatilità :il VIX a 30 ed oltre consentì di implementare strategie di vendita netta di opzioni ( ma coperta, se non si hanno istinti suicidi ) e conseguente incasso di ottimi premi a fronte di un rischio basso in un mercato ben poco direzionale sebbene caratterizzato da noise di breve periodo. 6) Vendita di VIX Futures , protetti in spread o con protective call: è intuitivo che vendere fra 30 e 40 quando la media è 20 genera un guadagno, amplificato dall’ effetto contango ( cfr. il blog sotto indicato) e dal fatto che statisticamente il VIX è mean reverting , cioè tende ad oscillare attorno una media – attualmente fra 15 e 20. Cosa successe dopo la tempesta di agosto ? Terminato il panico , negli ultimi 4 mesi del 2011 restò paura e nervosismo : L’ indice Russel recuperò piuttosto velocemente ed il rendimento di cui sopra venne realizzato in circa 3 mesi. Ma anche un rendimento a 16 mesi, simile ad una cedola, non sarebbe stato male… L’effetto delle varie strategie sopraelencate si protrasse quindi per mesi, con ottimi gain. Il VIX tornò poi in area 20 in 3-4 mesi, nel 2012 oscilla fra 15 e 20. Nel 2012 stiamo lavorando tranquillamente in condizioni di bassa volatilità e bassisimo rischio con collars, ratio spread, vertical, calendar e diagonal spread ,spesso su base settimanale. Abbiamo anche in portafoglio opzioni long protettive, comprate a basso prezzo e sensibili all’ aumento di volatilità: siamo pronti ad eventuali esplosioni di Volati-

lità generate da ritracciamenti dei Mercati. Questa è la splendida asimmetria delle strategie in opzioni : se siamo in grado di valorizzare la nostra operatività con strategie di time decay e di volatilità possiamo avere un risk / reward fantastico : basso rischio e ottime probabilità di guadagno. Possiamo affrancarci dalla necessità di prevedere l’ andamento dei Mercati Finanziari : non più trading solo direzionale : implementiamo strategie non direzionali che si avvantaggiano dal decadimento temporale. Se poi un trend si manifesta abbiamo il tempo per verificare una sua conferma, per poi seguirlo sbilanciando le strategie in senso rialzista o ribassista. Non anticipiamo o prevediamo trends, li seguiamo solo quando sono robusti. In ognuno di questi scenari possiamo vendere tempo e fare trading di volatilità . Fra tante incertezze il passare del tempo e le oscillazioni di volatilità entro un range statisticamente predicibile sono punti fermi : ci forniscono un costante vantaggio e ci consentono rendimenti molto soddisfacenti: equity line con bassa deviazione standard e bassi drawdown. Per approfondimenti sulle tecniche di trading in opzioni : precedenti numeri di Trading Live Show , paolo-oliveri.blogspot. com , www.strategicresearch.ch Dott. Paolo Oliveri info@strategicresearch.ch TRADING LIVE SHOW

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BENVENUTI

in Germania

a cura di Carmelo De Luca

La Germania non finisce mai di stupire grazie alle enormi risorse paesaggistiche, architettoniche, artistiche. Il mare selvaggio, bagnante il nord, costeggia deliziosi villaggi di pescatori, grandi spiagge, romantiche isolette, luoghi incontaminati ricchi di una natura variegata, basti menzionare il bellissimo parco di Wattenmeer. Questo lembo di territorio tedesco è celebre per essere la culla di blasonati siti tutelati dall’Unesco, basti ricordare Brema, Lubecca, Wismar, Stralsund, ricchi di memorie monumentali dalla bellezza incomparabile. Berlino, sua storica capitale, è diventata un importante groviglio di sperimentazione 32

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architettonica, dove il nuovo si fonde con la storia in una simbiosi unica, dove il divertimento è assicurato gra-

zie ad uno stuolo di locali alla moda, dove la cultura si respira nell’aria grazie all’alta concentrazione di musei, teatri, biblioteche, dove gli italiani arrivano in massa affascinati dal suo carattere cosmopolita. L’antica Alemagna è culla di altre importanti realtà, come Bamberga ricca di memorie gotico-romaniche, Lipsia con la sua austera Cattedrale di S. Tommaso e una blasonata tradizione musicale, il romantico fiume Reno costeggiato da arcigni castelli, rocche, ridenti cittadine e privilegiata sede delle feste preannuncianti l’estate tra fuochi pirotecnici, canti, balli, ottima birra, insomma questa favolosa Terra continua a trasmettere un irresistibile fascino condiviso dai numerosi turisti che la scelgono quale meta preferita. E l’arte culinaria? Quella si che rappresenta una vera sorpresa! Infatti la Germania vanta una cucina regionale


variegata, dove creatività, genuinità, qualità, rappresentano gli ingredienti fondamentali per piatti golosamente invitanti; così uno stuolo di blasonati chef, basti menzionare Heinz Winkler, Karl-Emil Kuntz, Thomas Bühner, Helmut Thieltges, sono pronti a soddisfare qualunque palato. Non esiste pasto senza l’accoppiamento con il nettare degli dei e il territorio nazionale vanta ben13 regioni a vocazione enologica, non a caso il famoso vino bianco è molto apprezzato all’estero per il giusto equilibrio tra acidità, ricchezza di zuccheri, carattere fruttato. le cui uve pregiati crescono a 5 Km dal fiume Reno producendo ottimi vini bianchi caratterizzati da bassa acidità, gusto fruttato o speziato, moderata gradazione. Anche il colore rosso vanta una consolidata tradizione, basti menzionare il Dornfelder, il Pinot Nero, il Portoghese, il ricercato Saint Laurent dal colore rosso vellutato e decisamente corposo, oppure i famosi rosé. Insomma vivere la Germania vuol dire immergersi in un mondo capace di soddisfare il turista o l’uomo d’affari più esigente.

I vigneti, esposti a sud lungo i pendii dei grandi fiumi per usufruire dell’irraggiamento solare, dominano le vallate della Mosella, Nahe, Reno, Ruwer, Saar e rappresentano un’ottima occasione per esplorare un territorio ricco di tradizioni, abbazie, rovine storiche, natura incontaminata. Una menzione particolare merita il Palatinato, TRADING LIVE SHOW

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a cura del Maestro Alberto Presutti

Non si dice piacere

Rubrica di Bon Ton e Comunicazione del benessere Saper portare a termine una trattativa commerciale e farlo in modo efficace non è così semplice come pare. E senza aver nozioni di Bon Ton e Business Etiquette, sicuramente, è difficile. Se una trattativa è l’incontro di più soggetti determinati a giungere ad un accordo tramite una conversazione orientata al business. In sostanza la trattativa è una negoziazione che deve essere improntata ai canoni propri dell’Etichetta, altrimenti l’affare si concluderà male, in specie se gli interlocutor sono stranieri e niente o poco si conosce di Global Etiquette. Pertanto una corretta trattativa si svilupperà seguendo tre cardini: - Educazione. - Rispetto delle altrui posizioni (cioè rispetto della “mappa mentale” altrui). - Buon senso. Ma non basterà se non si ha: - Un prodotto “giusto” e, quindi, vendibile, di cui si conoscono qualità e difetti. Occorrerà, dunque, avere: - Uno stile di comunicazione che sia cordiale ma fermo, calmo ma breve, attento alla grammatica come privo di perifrasi e 34

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parentesi. - La capacità di ascoltare l’altro, che è il vero perno della comunicazione e dell’educazione. Quest’ultimo punto è fondamentale. Solo ascoltando si potrà conoscere le posizioni e la mentalità dell’interlocutore, il suo modo di approcciarsi a i problemi e aver cura di risolverli. Guai a interrompere con mille domande, guai a mostrarsi impazienti di riprendere la parola, guai a non ascoltare con attenzione. Il cosiddetto “silenzio attivo” trasmette l’essenza della comunicazione: l’empatia.

L’interlocutore deve essere “rassicurato” che lo si sta seguendo e si comprende il suo punto di vista. E procedendo con le domande, che si devono porre al momento opportuno, si evitano quelle cosiddette “chiuse” per dare la precedenza alle ”aperte”,cioè quelle che presuppongono spiegazioni e aiutano a comprendere il mondo di colui che abbiamo davanti. www.albertopresutti.it info@albertopresutti.it


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