Trading Live Show n° 11

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TRADING

Una guida per chi ritiene il trading una propria filosofia di vita

n. 11 - luglio/agosto 2012

SHOW e v li

Il Testimone di C. Zanetti

Le preoccupazioni permangono di B. Milano

Perchè A quelli che hanno operare sul Forex il paraocchi di Borsadocchiaperti di S. Probo

Alti e bassi - opera di Viola Granucci

La chiave del Trading vincente di G. D’Angelo

La scelta Le 3 fasi cicliche dei mercati finanziari del Trader di A. Spataro di G. Defendi

Una società al lumicino di Ass. G. Papini

Il libero pensiero positivo di G.Martini

Svizzera L’Arte intorno a te di C. De Luca Gerini editore



di Andrea Renault

editorial

S

iamo arrivati alle soglie dell’estate 2012... cosa accadrà in questo agosto?...si ripeterà lo scenario già visto l’anno scorso? Mi riferisco a un tracollo verticale dei mercati senza alcun intervento a difesa...certo è che negli ultimi mesi l’andamento non è certo stato incoraggiante....conviviamo giornalmente con lo spread, con gli attacchi al sistema Italia delle varie agenzie di rating internazionali (e qui stendiamo un velo pietoso)….. Le tre sorelle (Moody’s, Standard & Poors e Fitch), guarda caso controllate proprio da coloro che poi queste devono andare a giudicare, hanno declassato di ben due livelli i titoli italiani ( da A3 a B2 ) riportandoci alla situazione di un anno fa (ma allora producevamo di più e pagavamo meno interessi). Uno spread a 500 punti non fa altro che accrescere i timori di essere risucchiati in una spirale senza via d’uscita (ciò che è accaduto in Spagna con rivolte di piazza ecc. a seguito dell’intervento europeo a sostegno è stato considerato tardivo ed inadeguato ).... la crisi dell’Euro è in pieno atto, si scommette sulla fine della moneta unica senza andare a guardare i fondamentali dei vari paesi che la compongono: l’Italia non è l’Irlanda e neppure la Spagna ma le osservazioni al riguardo sono molteplici e vanno dall’incertezza sul dopo Monti, al tipo di leggi con cui andremo a votare fino ad un ulteriore calo della produttività. Poi ci si è messo perfino Draghi nel dire che “l’Euro è irreversibile“ e che l’unione monetaria non è a rischio. Certe affermazioni sono obbligate, è come andare al ristorante e chiedere se un certo piatto è buono, ma è da uno come Draghi sentirsi dire certe cose fa preoccupare…e molto!!! Quello che è successo venerdì 21 luglio sui mercati speriamo non sia stato un antipasto di un piatto ribassista che un po’ tutti si attendono….. Lo scenario che si presenta non è certo incoraggiante, ed è veramente difficile capire quello che potrà succedere in questo agosto.... sicuramente i mercati saranno oggetto di forti pressioni speculative non appena daranno segni di debolezza e sarà pertanto necessario essere molto prudenti ed usare sempre le classiche regole del trading in attesa di momenti migliori ( ce lo auguriamo fermamente )... non dimentichiamoci mai che è meglio astenersi dall’operare piuttosto che entrare senza esserne convinti..... Inoltre i bravi trader sanno cavalcare ogni tipo di trend, non hanno preferenze, si adeguano, hanno un solo obiettivo, l’importante è che ci sia volatilità e questo elemento sicuramente non mancherà.... Da questo numero la rivista si arricchisce e diventa di 48 pagine, sarà distribuita gratuitamente nelle principali città italiane, e sarà inoltre sfogliabile online previo registrazione sul sito: www.tradingliveshow.it BUON TRADING!! wintrader54@yahoo.it


VIOLA GRANUCCI nasce nel 1983 a Firenze dove studia presso l’Accademia di Belle Arti alla Scuola di Scultura diplomandosi con successo nel 2008. Nell’ambito della scultura insegue constantemente un suo personale linguaggio figurativo dove le azioni dei suo personaggi, in bronzo, si muovono e agiscono in particolari situazioni spaziali, oggetti creati in ceramica bianca. Le figure “coronate”,compiono delle azioni speciali ma allo stesso tempo vane, in quanto da un lato dimostrano la loro identità compiuta con un “regno” definito che corrisponde a se stessi, ma dall’altro si muovono nello spazio molto spesso girando a vuoto alla ricerca, quasi ossessiva, di identità più evolute. Partecipa a diverse rassegne d’arte, tra queste nel 2007 vince un premio con acquisto di un’opera alla “XXIV Biennale di Scultura di Gubbio” , particolarmente significativa per lei, la critica del curatore Giorgio Bonomi “la giovanissima artista usa i materiali tipici della Biennale di Gubbio, dimostrando di saperli manipolare e controllare per poter rendere al meglio il suo pensiero. Interessante l’eco della scultura etrusca,prima, e giacomettiana poi, ma rivissute in modo personale. Sul piano dei contenuti colpisce la “contraddizione pirandelliana”, tra l’affermazione d’identità del titolo e la molteplicità dei soggetti,presenti nella scultura, che rimandano non all’individualità bensì alla “folla solitaria” della società contemporanea, Gubbio 22 maggio 2007” . Nel 2006 e 2012 partecipa alla Rassegna d’Arte Internazionale “Artour-O”, Museo-Shop Temporaneo d’Arte Contemporanea, Firenze. Le sue opere sono presenti in alcune Gallerie italiane e in alcune collezioni private all’estero.

NUMERO 11

luglio/agosto 2012 In attesa di registrazione Direttore responsabile: Elisabetta Failla Coordinatore progetto Andrea Renault Collaboratori: Claudio Zanetti, Biagio Milano, Andrea Renault, Gianvito D’Angelo, Gianluca Defendi, Alessandro Spataro, Andrea Facchini, Giacomo Probo, Associazione Giovanni Papini Giulia Martini, Carmelo de Luca, Alberto Presutti www.tradingliveshow.it Editore:

GERINI Editore

via Gabrio Casati 4 - 50136 Firenze

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TRADING TRADING LIVE SHOW LIVE SHOW

a cura di Claudio Zanetti

Le preoccupazioni permangono a cura di Biagio Milano

La chiave del trading vincente a cura di Gianvito D’Angelo

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Gli eurobond che fecero l’unità d’Italia quando il regno di Napoli era come la Germania

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Le 3 fasi cicliche dei mercati finanziari

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La scelta del Trader

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Il Testimone

a cura di Claudio Zanetti

a cura di Gianluca Defendi

a cura di Alessandro Spataro

Le correlazioni nel Forex a cura di Gianluca Defendi

w w w.tradingliveshow.it


SHOW e v i l 35 35 38 40 42

A quelli che hanno il paraocchi a cura di Andrea Facchini

Perchè operare sul Forex a cura di Giacomo Probo

Una società al lumicino a cura di Associazione Giovanni Papini

Il libero pensiero positivo a cura di Giulia Martini

Benvenuti nell’Alto Salento a cura di Carmelo De Luca

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Svizzera Tutta l’Arte intorno a te

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Non si dice piacere rubrica di business etiquette

a cura di Carmelo De Luca

Sommario

TRADING

a cura del Maestro Alberto Presutti

info@tradingliveshow.it

TRADING LIVE SHOW

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a cura di Claudio Zanetti

il TESTIMONE L a staffetta 4×100 metri è una specialità dell’atletica leggera, nella quale gli atleti, o le atlete, competono in squadre di quattro elementi (detti frazionisti), che si succedono sulla medesima corsia per completare i 400 metri della pista, percorrendo ciascuno circa 100 metri. Come in tutte le staffette dell’atletica, gli atleti di ogni squadra devono darsi il cambio passandosi un testimone secondo determinate regole. In particolare, il passaggio del testimone deve avvenire all’interno di una porzione di pista delimitata, detta “zona di cambio”. Le zone di cambio sono tre, poste in prossimità delle tangenti B, C e D. Il passaggio del testimone deve avvenire nella prescritta zona di cambio, la quale ha una lunghez6

TRADING TRADING LIVE SHOW LIVE SHOW

za di 20 metri, pena la squalifica della squadra. L’atleta che deve ricevere il testimone si pone in attesa 10 metri prima dell’inizio della zona di cambio. La porzione di pista tra la zona di cambio e il punto di partenza dell’atleta è detta “zona di precambio”, e in quest’area non è consentito il passaggio del testimone. Questo spazio consente all’atleta che deve ricevere il testimone di accelerare, in modo da attraversare la zona di cambio ad una velocità simile a quella del compagno che sopraggiunge in velocità con il testimone. Il 28 novembre del 1994 nasce il derivato domestico e il 1° giugno 2012 - con il minimo a 12550 - segna il minimo dopo 6395 giorni dalla nascita che come tempo, espresso in settimane, è il 50% esatto del Fattore Tempo

del range tra il bottom del Comit del 16 settembre 1992 di 354,93 punti e il top del 10 marzo 2000 di 2182,34. Il rialzo del derivato domestico dal minimo storico del 23 ottobre del 1995 al prezzo di 12905 termina con il top di 51335 martedì 07 marzo 2000 dopo una corsa di 38430 punti in 1597 giorni (numero di Fibonacci) ovvero in 38328 ore solari praticamente con una crescita di 1 punto di prezzo ogni ora di tempo. Se noi dividiamo il massimo di 51335 in 8 parti, otteniamo 6416,875 punti e nel rispetto che un numero di prezzo è anche tempo, partendo dalla nascita del 28 novembre del 1994 e sommando 6416,875 giorni solari arriviamo a venerdì 22 giugno 2012 giornata di setup sia per il solstizio d’estate - 20


giugno 2012 alle ore 23:09 - ma soprattutto perchè dal bottom del 10 ottobre del 2002 - fine bear trend a causa della bolla della New Economy - al 22 giugno 2012 il 61,80% del tempo intercetta alla perfezione il crollo del 06 ottobre del 2008.

Su time frame mensile invece la squadratura di 2 quadrati del Tempo del range 12905/51335 per ritornare sul pavimento di 12905 è attesa a settembre del 2012. Osservare il grafico:

Osservare il grafico:

Dal massimo storico di sempre di martedì 07 marzo 2000 al prezzo di 51335, il bear-trend su time frame settimanale si chiude il 10 settembre 2011 - bottom il 23 a 13020 - e questo perchè il prezzo impiega esattamente 2 quadrati del Tempo del range 12905/51335 per ritornare sul pavimento di 12905 in 101208 ore solari pari da un rapporto rispetto al tempo di salita del 2,6180% ovvero 1,618 elevato alla 2° potenza. Osservare il grafico:

A settembre del 2012 - finestra tra l’8 e il 28 settembre - oltre ad avere la squadratura su time frame mensile - come da grafico sopra esposto - avremmo la squadratura del massimo storico su time frame annuale e il 50% del Tempo - sempre su scala annuale - del quadrato del massimo del 2007. L’indice Comit nasce nel 1973 e segna il minimo storico il 22 dicembre del 1977 al prezzo di 54,90 punti. Dopo 8114,3284 giorni solari al prezzo di 2182,34 con una crescita di 2127,44 punti pari ad una percentuale del 3875,11% segna il suo top storico nella giornata di venerdì

10 marzo 2000, ovvero dopo 89 (numero di Fibonacci)trimestri rispettando appieno i dettami della Gann Theory ovvero soddisfando il ciclo primario di 90 unità temporali. Anche dal bottom del 16 settenbre 1992 al prezzo di 354,93 - intermedio - al top storico la salita si ferma dopo 90 mesi solari soddisfando ancora una volta la Gann Theory. Disegnado il quadrato del massimo storico su time frame settimanale dal massimo storico questo scade il 06 febbraio del 2021 ovvero della durata di 21 anni circa. Osservare il grafico:

Dobbiamo subito dire che 21 anni è di un’importanza unica. Infatti è il tempo che intercorre dal minimo del 1977 a quello del 1998 - fallimento del fondo LTCM - dal massimo del 1981 al bottom del 2002, dal bottom del 1982 al bottom del 2003, è TRADING LIVE SHOW

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il tempo che intercorre dal top del 20 maggio del 1986 a quello del 21 maggio del 2007, oppure dal crollo di - 20% dell’ottobre del 1987 al - 20% dell’ottobre del 2008 o ancora il tempo dal minimo del 1988 al minimo del marzo 2009. Dal quadrato del massimo storico tracciamo la bisettrice che divide in due il quadrato ovvero l’angolo 1x1 o angolo “0” e l’angolo 2x1 cioè qull’angolo che sale al ritmo di due unità di prezzo ogni 1 unità di tempo, e facciamo partire anche l’angolo 2x1 dalla data del 09 marzo 2009 - minimo più basso dopo quello del 05 dicembre del 1995 - e notiamo che l’indice in questione si trova a contatto con un supporto di estrema importanza. Osservare il grafico:

Faccio notare inoltre alcuni aspetti di tempo e di prezzo importantissimi e tipici della matematica di WDGann: Dal minimo del 16 settembre 1992 al minimo del 09 marzo

2009 passano 6018 giorni solari. Ebbene dal minimo del 05 dicembre 1995 al minimo del 1° giugno 2012 ne passano 6023. Differenza di appena 5 giorni solari; Il minimo fatto a 705,95 il 1° giugno 2012 è esattamente il doppio del bottom del 16 settembre 1992 di 354,93. Infatti 354,93 x 2 porta a 709,86; L’angolo 2x1 tracciato dal livello “0” di prezzo ma dalla data del 09 marzo 2009 passa lunedì a 684 punti. Ebbene dal minimo di 705,95 all’intercettazione dell’angolo a 684 la differenza è di 21,95 punti che su 705,95 corrisponde al 3,11%. La stessa percentuale sottratta dal minimo del derivato di 12550 lo porterebbe ad intercettare il nuovo angolo “0” mensile; Se calcoliamo il 61,80% del massimo storico abbiamo un prezzo di 1348,76 punti il cui 50% di questo valore è esattamente sull’angolo 2x1 (675); 705,95 corrisponde al numero 707. In matematica trigonometrica 0,707 è il seno e coseno dell’angolo di 45° di Gann. Infatti è la metà esatta della radice quadrata di 2 - teorema di Pitagora - che moltiplicata per il lato del quadrato ci permette di trovare l’angolo di 45°. Da aggiungere che metà diagonale

del quadrato è anche il raggio del cerchio in cui è inscritto il quadrato stesso; l’8 settembre del 2012 - quando avremmo il fine Tempo sul derivato domestico - tale angolo transita a 730,48 punti - cioè sul valore di 12905 di future - dopo 7304,8 giorni - 10 volte il prezzo - dal bottom del 16 settembre 1992 - e valore di prezzo che è esattamente il doppio del tempo di rivoluzione del pianeta Terra attorno al proprio astro (365,2422). In sostanza analizzando l’indice Comit si capisce che il suo prezzo e tempo è esattamente in linea con il derivato domestico e pertanto solo da settembre 2012 - dopo la scadenza dei 360 mesi dal bottom dell’agosto del 1982 sul Dow Jones Industrial Average - con il fine Tempo sul future perpetual ci sarà il passaggio del testimone, mentre volerne parlare adesso significa non rispettare le regole del cambio.

Claudio Zanetti. consiglidiborsa@gmail.com

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a cura di Biagio Milano

LE PREOCCUPAZIONI

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PERMANGONO

rima del vertice europeo conclusosi il 28 giugno, il nostro indice ha viaggiato per un periodo temporale di circa un mese e mezzo in un ampio trading range di 1000 punti circa. Nel momento in cui si comprendeva che dal vertice fuoriuscivano notizie confortanti per eventuali accordi su crescita ed eurobond, il mercato ha rotto quest’area di congestione (12750/13900), andando a testare un altro

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TRADING LIVE SHOW

livello di resistenza statica, posto verso l’area dei 14500. Tale livello dovrebbe essere solo il primo livello di rimbalzo tecnico atteso da questo movimento, che potrebbe trovare il suo completamento (prima di uno storno tecnico) verso il target posto tra i 14980 e i 15100, entro la fine del mese di luglio. Tuttavia la struttura tecnica di medio-lungo periodo non sembra essersi alterata, e il nostro indice rimane ancorato

ad un solido bear market, che dovrebbe purtroppo portarci verso l’area dei 9200 punti entro il tempo 2013/2014. A conforto (se questo e’ il termine migliore) di questa tesi ci viene incontro una configurazione grafica, su un venticinquennale, che e’ nettamente assimilabile ad una Flag di continuazione, come sotto evidenziato. E a ben guardare la stessa flag termina esattamente dove passa la trend sempre sotto raffigurata nel grafico.


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Detto questo, e’ logico che un movimento cosi’ importante sara’ certamente dovuto ad un altrettanto importante e determinante evento macro: e, ahime’, di elementi negativi ai quali la speculazione puo’ attaccarsi ve ne sono molteplici! Uno di questi potrebbe essere l’improvviso abbandono dell’area Euro da parte della Grecia, quando prenderanno effettiva coscienza del fatto che non riusciranno ad ottemperare gli obblighi e gli impegni pesanti assunti. Ad ogni modo l’attivita’ dei governi in Europa risulta essere decisamente fallimentare, non consci di quanto la Germania stia sbagliando e abbia sbagliato in passato ad indebolire l’Euro con politiche e scelte di natura economica, fiscale e monetaria pessime! Esempio classico e’ il fatto che la BCE non sia prestatrice di ultima istanza, e quindi non possa stampare denaro, illogico quanto sciocco 12

TRADING LIVE SHOW

meccanismo che impedisce alla banca centrale europea di fare ciò che comunemente fa una banca centrale. Fu proprio la Germania a porre il veto su questo elemento importante durante i lavori per l’unificazione europea: questo oggi inficia la possibilita’ di ripagarsi il debito coi propri mezzi! Ed inficia anche la possibilita’ di indebolire la moneta per esportare maggiormente i prodotti! Una cosa aberrante, degna di un somaro bocciato due , tre volte alla ragioneria! E il fatto grave e’ che probabilmente sono coscienti di quanto sia perverso questo meccanismo, ma visto che si stanno ripagando il loro debito a costo zero, se ne fregano delle difficoltà degli altri paesi e procedono a testa bassa, testardamente, verso la loro direzione! Ecco, se non si vuol creare le condizioni perche’ davvero ci sia un crack dell’euro, assolutamente non

scongiurato dopo il vertice di fine giugno, bisogna riformulare decentemente la costituzione o lo statuto che lega l’unione europea, e portare buone nuove (soprattutto dare alla BCE il ruolo che deve avere!). Gli Eurobond ottenuti da Monti come promessa ? A mio avviso una sciocchezza, se la BCE non avra’ il potere di stampare denaro, e a nulla serviranno se non per un breve periodo. Se poi osserviamo il disastro che lo stesso governo Monti continua a fare in Italia, beh avremo una miscela esplosiva dalla quale vedo un’unica bruttissima direzione! Questo governo infatti, anzicche’ abbattere la pressione fiscale, per renderci un paese virtuoso come molti paesi nordici, ha aumentato le tasse, facendo letteralmente scappare imprese e ricchezza dal paese! Molte attivita’ sono fallite o hanno chiuso la saracinesca, e molte si sono spostate all’estero!


E poi , qualche settimana fa, ci si e’ stupiti del fatto che il debito pubblico fosse non diminuito… ma aumentato…e che le entrate fiscali erano crollate?? Ma stupiti di cosa? E’ ovvio che se aumenti le tasse accade questo, oltre ad una caduta dei consumi! Viceversa un abbattimento delle imposte ,se nel breve avrebbe creato le condizioni per un aumento del debito, nel medio lungo il debito sarebbe crollato, perche’ ci sarebbe stata la caccia ad aprire imprese in italia soprattutto dall’estero, visto

certificate!!); liberalizzazione (vera, non fasulla come quella in atto) del mercato del lavoro: un imprenditore non si deve legare a vita con un dipendente, e il dipendente deve avere occasioni lavorative differenti! In conclusione , invece, il governo Monti ha costruito le premesse per donare al paese un futuro di sacrifici pesanti.

la qualita’ e l’intelligenza della nostra manodopera! Questo governo, in conclusione, doveva fare esattamente il contrario di quanto sta proponendo: abbattimento della pressione fiscale sino ad un massimo del 35% (e chi evadeva anche un solo euro andava in carcere!); deburocratizzazione dell’apparato statale, tale che si poteva aprire un’impresa con pochi e veloci documenti (pensate al fatto che spesso siamo costretti a portare un cartaceo da un ufficio ad un altro… nell’era delle mail

straordinariamente sciocca: la Tobin Tax! Pensate che mister Tobin ha preso il premio nobel per una tassa mai applicata da nessuno stato, perche’ i pochi soggetti che l’avevano messa in atto si sono resi conto della sua inutilita’ e dannosita’! E in Europa dichiarano apertamente che ritengono di rifinanziare una parte degli investimenti con questa tassa: la cosa mi ha fatto alquanto ridere! In un incontro a Milano con l’europarlamentare Patrizia Toia ho capito che loro hanno fatto i calcoli (su quanto

L’Europa, dal canto suo, continua a rispondere alla speculazione con la minaccia ,oramai quasi certa, di un’altra tassa

riuscirebbero ad incassare) in relazione agli scambi che avvengono attualmente nei mercati europei. Non si sono pero’ accorti che questi calcoli vanno ridotti del 90%, poiche’ qualunque trader, scalper o altra societa’ di investimento non fara’ certo gli eseguiti attuali con quella tassazione, ma li ridurra’ quantomeno del 90% ! Ahime’, ancora una risposta sciocca dall’Europa, e ancora un tassa. Tasse, tasse ….tasse! Mi viene il sospetto che Hollande, Monti, Samaras, e

molti altri politici che le voci “assordanti” sul web riferiscono appartenere al gruppo Bildenberg, siano stati messi qui dal mondo anglosassone per distruggere completamente l’Europa e portare risorse verso il loro mondo: altrimenti non riesco a capacitarmi di quanto stia accadendo nella nostra meravigliosa terra, ne’ a comprendere come mai la politica ci stia portando consapevolmente verso un profondo baratro!

Biagio Milano http://www.amicaborsa.it/ TRADING LIVE SHOW

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a cura di Gianvito D’Angelo

LA CHIAVE

del trading

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ggi parleremo di strategia, o meglio, dell’importanza della pianificazione come elemento fondante del trading di successo. La stragrande maggioranza dei trader inesperti punta intuitivamente ad approfondire le tecniche di entrata, credendo, in buona fede, che siano la chiave di tutto. In realtà qualsiasi posizione aperta sarà prima o poi in gain oppure in loss poiché tutto dipenderà da quando decideremo di chiuderla: la gestione della posizione ed il timing di uscita rivestono, di conseguenza, una importanza fondamentale. Se riflettiamo attentamente sul da farsi, comprendiamo immediatamente che un trading di successo non può prescindere da una attenta pianificazione delle operazioni, dove l’entrata è solo uno dei fattori da prendere in considerazione. Non possiamo e non dobbiamo mai assumere posizioni sul 14

TRADING LIVE SHOW

VINCENTE up)

mercato se non abbiamo prima stabilito: 1. Set up

O s s e r va z i o n e : un bravo trader non entra mai “market” cioè a prezzi che il mercato batte il quel momento, ma pianificando sempre l’entrata, si apposta con congruo anticipo, con un ordine condizionato, sul livello di prezzo prescelto!

a. un insieme di condizioni preliminari che mi predispongono ad entrare (immaginiamo un pattern candlestick piuttosto che l’identificazione di un supporto o una resistenza) qui possiamo scegliere tra una varietà sorprendente di tecniche, mi permetto di darvi un consiglio: la semplicità è normalmente associata alla validità ed alla robustezza della tecnica! 2. Entry a. (il prezzo effettivo di entrata che a volte può non esser battuto pur essendoci un set

3. Stop a. Il livello di prezzo oltre il quale non è conveniente tenere aperta la posizione

4. Target a. Il livello predefinito dove sono disposto a chiudere tutta


o parte posizione

della

Stop e target devono sempre essere pianificati fin dalla nascita della operazione La famosa analisi del rapporto rischio/ rendimento: è qui che si decide la “fattibilità” del progetto, alcune operazioni potrebbero essere scartate a causa della bassa “redditività” pensiamo ad un trade che abbia uno stop grafico di 1000 euro con un target potenziale di 200 euro.

Q u e s t o perlomeno è ciò che la letteratura del settore prevede…. In realtà conosco personalmente bravi trader che hanno una percentuale di trade di successo talmente alta ( 8 0 - 9 0 % ) da potersi permettere rapporti rischio rendimento altamente sfavorevoli 1:2 o

persino 1:3! Pensateci, quante volte un amico vi ha chiamato e vi ha detto: che dici, chiudo la posizione o la mantengo in perdita, lascio correre il guadagno oppure chiudo tutto? Ecco un tipico caso di assenza di pianificazione! Fareste mai un viaggio se nell’ordine non sapeste: 1. Dove andare 2. Che strada fare 3. Quanti soldi portare con voi Eppure nel trading accade. Possiamo quindi affermare che, tanto più tempo dedicherò alla costruzione della strategia a mercati chiusi, tante più alte saranno le probabilità di conseguire un guadagno. Per il trader inesperto invece operare assume una importanza a prescindere dai risultati! Per chi inizia, operare è una dimostrazione di coraggio, quando è più probabilmente sia una manifestazione della propria incoscienza. Il trading, si sa, è uno dei mestieri più redditizi al mondo, ma al tempo stesso uno dei più difficili, ha un aspetto affascinante e pericoloso al tempo stesso: non ha barriere all’entrata, chiunque sia in possesso di una somma di denaro anche piccola, è in grado di “sfidare” soggetti istituzionali e privati che fanno di questa attività il

proprio mestiere. L’osservazione costante dei grafici porta all’eccellenza nella pianificazione e ci avvicina alla perfezione. Per concludere voglio fare un regalo a tutti i lettori di “Trading Live Show!” L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi. „. Marcel Proust Nel trading potremmo parafrasare affermando: La vera innovazione non è soltanto prendere in considerazione cose nuove, ma guardare ed usare le stesse cose in maniera innovativa. Facciamo un esempio concreto Quanti manuali sull’analisi candlestick avrete letto? Almeno uno immagino, lo abbiate letto in molti.. centinaia di pagine di pattern con nomi giapponesi ed inglesi. Io sono solito, quando affianco in coaching i trader che vogliono imparare, riassumere il tutto con UNA sola slide! Questa.

Se ci pensiamo bene, dopotutto, la realtà è semplice, domani il mercato rappresentato dalla TRADING LIVE SHOW

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candela daily, potrà avere, se escludiamo pochissime eccezioni, soltanto uno di questi 4 andamenti. La domanda che dovremmo porci è: quante tendenze dominanti ci sono nelle candele di tipo A e B? la risposta è 2 tendenze, nel primo caso ad esempio, il mercato ha aperto sui minimi, è salito e poi ridisceso chiudendo nuovamente sui minimi. Nella candela di tipo C il mercato ha aperto sui minimi ed ha chiuso sui massimi manifestando quindi una sola tendenza dominante. Nella candela di tipo D quante tendenze dominanti ci sono state presumibilmente? Sicuramente più di 2, il mercato ha aperto è salito, sceso (non sappiamo in che ordine) ed infine ha chiuso su valori molto vicini all’open! Quest’ultima candela ha la caratteristica di avere body piccolo, ampio range e ampie shadows (ombre) simmetriche: proviamo a cercarla su un grafico reale per capire a livello statistico quante volte potrebbe capitarci!

Come 16

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potete

osservare

sono molto poche, nel grafico sopra non ce ne sono più di 3. Statisticamente le candele di tipo D sono meno del 5% delle giornate di trading. Abbiamo così fatto una scoperta tanto semplice quanto importante: il 95 % delle sedute giornaliere di trading è composta da candele di tipo A-B-C dove le tendenze dominanti sono 1 o al max 2. Se noi avessimo un modo per riuscire ad identificare questi 2 (al massimo) trend dominanti, normalmente associati alle prime ore di apertura dei mercati europei e poi di quelli americani, potremmo dire di aver trovato la chiave di volta del trading profittevole! E posso dirvi, in confidenza, che il modo c’è!.. Lo scopo del nostro trading sarà quindi fare tante operazioni quanti saranno i trend dominanti. Come valuteremo invece la bontà delle nostre operazioni? Una operazione efficiente riuscirà a catturare almeno metà del range della candela daily. Un caro saluto ai lettori di Trading live show e buon trading Per domande, approfondimenti o anche solo per scambiare idee di trading potete chiedermi l’amicizia su facebook, luogo dove di solito interagisco con tutte le persone che mi seguono,

o scrivermi una mail a info@ tradingroomroma.it

Gianvito D’Angelo


a cura di Claudio Zanetti

Gli EUROBOND che fecero l’unità d’Italia quando il Regno di Napoli era come la Germania I

l vertice europeo di fine giugno ha cancellato gli eurobond dall’agenda. Almeno per ora. Angela Merkel è stata drastica: «Mai finchè sarò viva» aveva detto in pubblico qualche giorno prima. Chissà se la cancelliera tedesca aveva avuto il tempo di leggere lo studio di Stéphanie Collet, storica della finanza della Université Libre de Bruxelles che è andata a spulciare negli archivi delle Borse di Parigi e Anversa per studiare l’unico precedente assimilabile agli Eurobond: l’unificazione del debito sovrano dei sette stati che 150 anni orsono,

su iniziativa del Piemonte e sotto tutela di Francia e Inghilterra, costituirono il Regno d’Italia. Nella storia dello stato

moderno è l’esperienza storicamente più vicina al faticosissimo tentativo di dare maggiore consistenza politica all’Unione europea, anche attraverso l’integrazione delle politiche economiche e fiscali, compresi debiti sovrani dei 17 paesi dell’euro. Un precedente prezioso, secondo la Collet, per cercare di capire – mutatis mutandis - come potrebbero comportarsi i mercati finanziari di fronte all’unificazione del debito pubblico dei paesi della zona euro. «Come l’Italia di allora, l’Europa oggi è fatta da stati eterogenei, con economie di dimensioni e condizioni diverse, che

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parlano lingue diverse e hanno sistemi di imposizione fiscale separati» ricorda la studiosa. Grazie al fatto che anche dopo l’unificazione i titoli del Regno d’Italia conservarono fino al 1876 l’indicazione della loro origine (per esempio, ad Anversa le emissioni del Regno delle Due Sicilie erano indicate come “Italy-Neapolitean”) la Collet è riuscita a ricostruire le serie storiche dei prezzi settimanali tra il 1847 e il 1873. Un lavoro certosino di raccolta manuale dei dati dagli archivi e dai database originali per capire come si sono mosse le quotazioni, prima e dopo l’unità, politica ed economica. 25 emissioni suddivise in quattro gruppi: Regno di Piemonte e Sardegna, Lombardo-Veneto, Due Sicilie e Stato Pontificio. La prima cosa che balza agli occhi è lo spread (anche allora!) tra i rendimenti dei diversi gruppi di bond prima e dopo l’Unità. Quelli del Regno delle Due Sicilie (che erano un quarto del totale) prima del 1861 pagavano i tassi più bassi: 4,3%, 140 punti base in meno delle emissioni papali e di quelle piemontesi (che rappresentavano rispettivamente il 29% e il 44% del debito unitario dopo la conversione) e 160 in 18

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meno rispetto a quelle Lombardo-Venete (che però erano solo il 2%). Insomma, a voler utilizzare le categorie di oggi, il Regno di Napoli economicamente era per l’Ita-

in assoluto» scrive Collet. Considerazioni, queste, che faranno storcere il naso a molti, ma sicuramente non di parte. Del resto, come ricorda Collet, Napoli era di gran lunga la città più impor-

lia quello che oggi la Germania è per l’Eurozona. «Come il Regno di Napoli prima dell’integrazione del debito sovrano, la Germania di oggi è l’economia più forte dell’eurozona e beneficia del costo del debito più basso

tante del neonato Regno d’Italia. E le regioni del Sud avevano una discreta struttura industriale, un’agricoltura fiorente sia pure basata sul latifondismo, e importanti porti commerciali. Subito dopo il 1861, però, lo


scettiscismo dei mercati nel processo unitario italiano impose un “risk premium” comune a tutti i bond degli stati preunitari, anche a quelli che fino a quel momento avevano goduto di maggiore fiducia e dunque di rendimenti più bassi. Proprio quello che oggi la Germania teme possa avvenire con gli eurobond: l’anno successivo, infatti, i rendimenti dei titoli convertiti in “Regno d’Italia” si allinearono ben al di sopra dei tassi precedenti, al 6,9%. Per gli “Italy – Neapolitean” 260 punti base in più che diventarono 460 nel 1870, per poi cominciare a ripiegare dopo il 1871, quando cioè l’annessione di Venezia e di Roma e il trasferimento della capitale nella città del papato convinsero gli investitori, e non solo, che l’Unità era ormai irreversibile. L”Italia” non era più una mera “espressione geografica”, come l’aveva definita Metternich nel 1847, ma dopo tre guerre d’indipendenza e più di vent’anni di manovre diplomatiche era diventata uno stato unitario. «L’integrazione dei debiti sovrani era stato uno strumento per portare avanti l’integrazione politica, come sarebbe oggi per l’Europa» afferma Collet, ma nota anche che «un aumento del premio di rischio aggraverebbe la crisi del

debito che sta vivendo l’Europa piuttosto che risolverla. Significherebbe che, se fossero introdotti gli eurobond, la Germania perderebbe il suo rating elevato». Questo portava Collet a definire, già nei mesi scorsi, «remote» le speranze di vedere nel breve termine un mercato integrato dei titoli di debito dell ’eurozona. Nel lungo termine, invece, i risultati della ricerca sul caso italiano dimostrano che «nel tempo i rendimenti dei titoli d i m i n u i ro n o » . Alla luce di questo, oggi la domanda è: quanto tempo ci vorrà perché anche l’Europa sia considerata come un blocco unico e in grado di dotarsi di un vero e proprio piano di salvataggio per l’euro? Per l’Italia ci volle all’incirca un decennio. Considerato che quella italiana fu un’annessione anche militare e quella europea è un’integrazione consensuale, e che i mercati dei capitali si muovono a ritmi diversi rispetto alla seconda metà dell’800, anche

Collet concorda che un aumento del costo del debito nel breve termine sarebbe un prezzo che potremmo permetterci di pagare se avessimo la certezza di avere, tra qualche anno, un’Europa più unita. Ma questa certezza

nessuna ricerca, per quanto accurata, potrà mai darla. Serve, forse, la capacità di andare oltre il breve periodo, di guardare un po’ più lontano rispetto alla prossima scadenza elettorale, superando la “veduta corta” che per Tommaso Padoa Schioppa è stata «la radice» della crisi.

Claudio Zanetti consiglidiborsa@gmail.com

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LE 3 FASI CICLICHE a cura di Gianluca Defendi

dei mercati finanziari

P

er l’investitore è fondamentale conoscere il posizionamento delle varie asset class all’interno di un questo schema generale di riferimento. La fase di accumulazione precede l’inizio di un movimento direzionale al rialzo. Durante la fase distributiva, invece, gli investitori istituzionali liquidano le loro posizioni, anticipando la successiva discesa dei prezzi. Lo studio dei mercati finanziari può essere compiuto analizzando, da un punto di vista quantitativo, i movimenti ciclici che tendono a ripetersi con una certa frequenza e che influiscono in misura consistente sull’andamento dei prezzi. Sotto questo punto di vista è possibile individuare una schema generale di riferimento all’interno del quale è possibile collocare ogni attività finanziaria oggetto di osservazione (un indice azionario, un titolo, una valuta, una materia prima). Comprendere la posizione di ogni mercato finanziario all’interno di questo andamento ciclico è infatti fondamentale sia per compiere adeguate scelte 20

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di asset allocation in un’ottica di medio termine sia per costruire valide strategie operative per il trading di breve termine. Da un punto di vista generale le fasi in cui un’attività finanziaria si può trovare sono sostanzialmente tre:

-

la fase accumulativa; la fase di trend (rialzista o ribassista); - la fase distributiva. Ognuna di queste fasi ha delle proprie caratteristiche proprie che possono essere così riassunte. A) La fase accumulativa. E’ il movimento laterale di consolidamento che precede l’inizio di un impulso rialzista. All’interno di questa fase gli investitori istituzionali accumulano posizioni in quando valutano che i prezzi registrati siano convenienti.

Nel corso di questo andamento laterale i prezzi oscillano senza una direzione ben precisa ma, da un punto di vista grafico, si assiste: - a un incremento dei volumi durante le giornate positive (giornate cioè che hanno avuto un prezzo di chiusura più elevato rispetto a quello di apertura); - i prezzi disegnano quelli che in gergo tecnico vengono chiamati dei Market S w i n g Low ossia dei prezzi Minimi significativi che generano un’inversione rialzista della tendenza di brevissimo termine; - in alcuni casi si verificano delle false rotture al ribasso (si parla in questo caso di bear-trap ossia di trappole per orsi) in cui prezzi scendono al di sotto di importanti supporti grafici e poi improvvisamente rimbalzano con una certa decisione; - la volatilità progressivamente si contrae creando le premesse per il successivo movimento direzionale al rialzo. B) La fase di trend/tendenza


è invece caratterizzata dal fatto che i prezzi seguono una direzione ben precisa, al rialzo o al ribasso. Questi movimenti direzionali iniziano solitamente con una giornata di breakout in cui i prezzi, sostenuti da un deciso incremento dei volumi, superano con decisione un importante livello di resistenza. Una volta che la tendenza si è instaurata è possibile, tramite alcuni indicatori quantitativi (ad esempio una media mobile, l’Macd, l’Adx, il Parabolic Sar, il Cci), misurare la forza e l’intensità del trend al fine di valutare la bontà e la salute del movimento in attivo. Da un punto di vista operativo si dovranno sfruttare eventuali

correzioni (che potrebbero ad esempio assumere la forma di una flag) per aprire posizioni in direzione del trend primario. C) La fase distributiva è il movimento laterale di consolidamento che precede l’inizio di un impulso ribassista. All’interno di questa fase gli

investitori istituzionali liquidano progressivamente le posizioni precedentemente acquistate durante la fase accumulativa e la fase di tendenza. Nel corso di questo andamento laterale i prezzi oscillano senza una direzione ben precisa ma, da un punto di vista grafico, si assiste: - a un incremento dei volumi durante le giornate negative (giornate cioè che hanno avuto un prezzo di chiusura più basso rispetto a quello di apertura); i prezzi disegnano quelli che in gergo tecnico vengono chiamati dei Market Swing High ossia dei Massimi significativi che generano u n’i n v e r s i o n e ribassista delle tendenza di brevissimo t e r m i n e ; - in alcuni casi si verificano delle false rotture al rialzo (si parla in questo caso di bulltrap ossia di trappole per tori) in cui prezzi superano importanti resistenze grafiche ma poi, improvvisamente, si girano al ribasso e correggono con una certa decisione; - la volatilità progressivamente

si contrae creando le premesse per il successivo movimento direzionale al ribasso.

Il grafico mostra come Finmeccanica si adatti alla perfezione a descrivere le tre fasi cicliche che condizionano l’andamento dei prezzi: accumulazione, trend e distribuzione Da un punto di vista operativo è quindi fondamentale individuare il posizionamento di ogni attività finanziaria all’interno di questo semplice generale di riferimento. Una volta individuato il passo successivo consiste nel ricercare quelle configurazioni, sia grafiche sia quantitative, che consentono di: a) identificare il timing ottimale per l’entrata sul mercato; b) individuare quali sono gli asset (titoli, indici, valute, materie prime) che si trovano all’interno di una fase accumulativa/ distributiva; c) anticipare o indicare i breakout rialzisti o ribassisti che danno il via a una tendenza primaria.

Gianluca Defendi (gdefendi@class.it)

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L de ’an l t go ra lo de r

LA SCELTA a cura di Alessandro Spataro

del TRADER

M

i presento, mi chiamo Alessandro S p a t a r o , analista tecnico indipendente ma soprattutto

trader. La passione per i mercati già negli anni ‘90 mi ha portato a fare un po’ il cammino che fanno tutti:corsi, libri, prove sul campo .fino ad arrivare al certificato di analista tecnico con IFTA (International Federation of Technical Analysts). 22

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Sono nato con il trading soggettivo, ho testato delle mie tecniche di trading che negli anni mi hanno portato ad avere buoni risultati sul campo. Devo dire che all’inizio la mia operatività era principalmente su grafici daily o addirittura settimanali, in quanto avevo un lavoro “normale” che mi portava a stare fuori di casa tutto il giorno e quindi ero “costretto” a valutare i grafici solo la sera. La mia filosofia nel trading è: “Adatta il trading alla tua vita, non adattare la tua vita al trading”.

Questo è il punto di partenza che, a coloro i quali seguono i miei corsi, cerco di insegnare fin da subito. Non ci sono formule magiche, non ci sono time-frame giusti per tutti, non ci sono tecniche fruibili nello stesso modo da tutti, ma il trading va cucito addosso come un vestito. La mia operatività è cambiata quando, per mia scelta, ho deciso di fare di questa passione, il mio lavoro. Mi sono reso conto che, pur ottenendo risultati, non potevo continuare a stare 10-12


ore davanti al monitor. Troppo stressante. Ed in più, considerando il trading un business ed un lavoro imprenditoriale a tutti gli effetti, avevo bisogno di dedicare più tempo allo sviluppo, anche commerciale, del mio lavoro. E qui la domanda che si fanno tutti: “ma posso fare lavorare la macchina al posto mio?” Premetto che all’inizio, da buon trader soggettivo, mi si rizzavano i capelli davanti a questo interrogativo .come rinunciare al gusto del ‘click’ sulla tastiera? Come rinunciare alle scariche di adrenalina che ti dà inserire un ordine a mercato? Ma anche..quanti errori eviterei? Quante volte ho chiuso prima del dovuto? Quante volte sono entrato tardi in posizione? Valutando i vari aspetti di questa scelta mi resi conto che era la strada giusta.

La statistica per me è sempre stata fondamentale .anche se si usano tecniche soggettive bisogna sempre monitorare l’andamento della equity line costruita sulle proprie performance. Lavoro che molti non fanno. L’approccio al trading ora per me è molto cambiato, ora guardo di più ai numeri, al lavoro di

backtesting delle strategie, all’ottimizzazione delle strategie su diversi mercati. Questo rende il lavoro del trader affascinante e sempre una sfida avvincente.

Alessandro Spataro

PROFILO DI ALESSANDRO SPATARO

Sono un trader privato e negli anni ho frequentato corsi con traders di fama internazionale. Sono iscritto alla SAMT (Swiss Association of Market Technicians) e IFTA(International Federation of Technical Analysts). La mia grande passione per l’analisi tecnica e il trading mi hanno spinto ad approfondire le conoscenze dei mercati finanziari, portandomi a testare mie tecniche di trading. Ho fatto il percorso che fanno un po’tutti coloro i quali si avvicinano a questo mondo: corsi, libri, trading da autodidatta con i primi “esperimenti sul campo”. Sono arrivato poi alla conclusione che il trading non è un gioco. Il trading è un business e va affrontato con regole e disciplina. Le tecniche di trading testate negli anni mi hanno aiutato a tenere molto basso il coinvolgimento emotivo, che spesso è proprio l’elemento decisivo per avere un trading profittevole. Sono ideatore e proprietario di Trading system e fondatore del sito www.scattacoltrading.it.

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Cofanetto Ufficiale “Azzurro 1910-2010” 1910-2010 100 Anni di storia della Nazionale Italiana, racchiusi in 3 volumi per un totale di 1344 pagine. L’enciclopedia azzurra ricostruisce partita per partita, personaggio per personaggio, la lunga galoppata che ha permesso all’Italia di conquistare quattro titoli mondiali e molte altre vittorie. Attraverso le penne di grandi firme del giornalismo e della storiografia del calcio, vengono narrati migliaia di episodi e raccontate tutte le gare ufficiali e non ufficiali disputate dalla nazionale italiana di calcio.

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a cura di Gianluca Defendi

Le correlazioni L’

nel Forex

euro/dollaro ha un andamento simile a quello del cable ed opposto a quello del dollaro/franco svizzero L’investitore che opera sul mercato dei cambi deve conoscere le relazioni esistenti tra le varie valute. Occorre misurare la correlazione statistica, che esprime il legame tra due attività finanziarie.

Nel corso degli ultimi anni le relazioni esistenti tra i diversi mercati finanziari si sono fatte sempre più strette. Il comportamento dei quattro cambi più importanti (eurodollaro, sterlina-dollaro, dollaro-yen, euro-yen), ad esempio, influisce infatti in misura significativa sia sui mercati azionari sia su quelli obbligazionari. In generale i mercati finanziari mondiali si possono trovare in due diverse situazioni: - una prima condizione, per così dire “normale” (definibile di Risk on), dove non ci sono particolari tensioni. In questa situazione c’è appetito per il rischio (la spia per il rischio è quindi accesa) con gli investitori alla ricerca di rendimenti elevati. La liquidità 26

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si sposta verso la valute più aggressive che offrono cioè alti tassi di interesse e sono legate al comportamento delle materie prime. In questa fase il dollaro neozelandese, il dollaro australiano e quello canadese tendono solitamente ad apprezzarsi. - la seconda condizione, che possiamo definire di Risk off, è invece caratterizzata da tensioni e di incertezze. Durante questa fase si verifica il tipico fenomeno del “flight to quality” ossia uno spostamento della liquidità verso le attività con un basso profilo di rischio (tipicamente il Bund tedesco). Il mercato abbandona quindi le valute aggressive e si sposta verso quelle considerate più sicure come il franco svizzero. Fatta questa premessa generale possiamo descrivere le caratteristiche dei quatto cambi più importanti per comprendere poi le correzionali esistenti tra le varie valute. A) L’EURO/DOLLARO L’Euro tende ad essere correlato positivamente con gli asset finanziari che sono correlati negativamente con il Dollaro. In particolare un euro-dollaro

in fase crescente favorisce una salita delle borse mentre un eccessivo rafforzamento del dollaro innescare solitamente una discesa dei mercati azionari. Prima del 2008 esisteva poi una relazione negativa molto stretta tra l’andamento del dollaro e quella dell’oro: quando il primo si rafforzava il secondo scendeva e viceversa. Questa correlazione positiva è però venuta meno negli ultimi anni di crisi economica in quanto la variabile principale seguita dal mercato è stata l’avversione al rischio. In generale tuttavia il cambio euro-dollaro tende ad essere negativamente correlato con il cross Usd/Chf e positivamente correlato con il Gbp/Usd. B) STERLINA/DOLLARO Il cambio Sterlina-dollaro, noto come “Cable”, è una delle coppie principali del mercato valutario per via dei forti legami finanziari esistenti tra Gran Bretagna e Stati Uniti. La Sterlina è molto sensibile ai prezzi del petrolio in quanto la produzione di energia è responsabile per circa il 10% del PIL inglese. Per questo motivo un aumento del prezzo del petrolio può avere un influenza positiva sul comportamento


della Sterlina. C) DOLLARO/YEN Il cambio Dollaro/Yen costituisce la coppia di riferimento per tutti i cross che comprendono lo Yen. Di tutti gli incroci valutari è quello sul quale si verificano con una certa frequenza interventi diretti da parte delle banche centrali (in particolare di quella giapponese). D) EURO/YEN Nel corso degli ultimi anni è aumentata anche l’importanza dell’Euro-Yen con il cambio che, essendo discretamente volatile (ha range medio giornaliero di circa 120 pip) fornisce nel corso di una stessa giornata interessanti opportunità operative Per quantificare in modo oggettivo che tipo di relazioni esistente tra le varie valute occorre fare riferimento al concetto statistico di correlazione. La correlazione misura infatti il grado di dipendenza tra due variabili.

Supponiamo che X e Y siano variabili casuali a valori reali (ad esempio le serie storiche di due attività finanziarie), con medie E(X), E(Y) e varianze var(X), var(Y). La covarianza di X e Y è definita come cov(X, Y) = E{[X - E(X)][Y - E(Y)]} la correlazione di X e Y è cor(X, Y) = cov(X, [sd(X)*sd(Y)]

Y)

/

In generale si possono verificare 3 diverse situazioni: quando il segno è positivo, I. le variabili si dicono positivamente correlate; II. quando il segno è negativo sono negativamente correlate; III. quando è in un intorno di zero le variabili si dicono non correlate. In particolare: > una misura pari a + 1 (il massimo) significa che le due variabili si

muovono nella stessa direzione nel 100% dei casi rilevati; > una correlazione pari a –1 (il minimo) significa che il movimento tra le due variabili è identico in valore ma in direzione opposta nel 100% dei casi. Le correlazioni cambiano nel corso del tempo ma sostanzialmente certi rapporti di cambio mantengono un loro coefficiente di variabilità storico. Ad esempio l’Eur/Usd e l’Usd/Chf vantano una correlazione negativa che tende all’unità: ciò significa che quando l’Euro-dollaro sale il dollaro-franco svizzero scende e viceversa. Allo stesso modo quando un investitore detiene contemporaneamente posizioni con correlazione prossima all’unità (ad esempio Eur/Usd e Gbp/Usd) non fa altro che duplicare il rischio al quale si espone.

Gianluca Defendi (gdefendi@class.it)

Tabella correlazioni

La Tabella mostra le correlazioni giornaliere esistenti tra le varie coppie di valute registrate nel corso degli ultimi mesi. (fonte: www.forexticket.it)

Grafico 1

Il grafico mostra la correlazione negativa esistente tra il cambio eurodollaro e il dollaro-franco svizzero. Quando un cambio si rafforza l’altro tende a indebolirsi e viceversa.

Grafico 2

Il grafico mostra la correlazione positiva esistente tra il cambio euro-dollaro e il cable (sterlina-dollaro). Entrambi i cambi hanno un andamento, anche da un punto di vista grafico, assai simile.


a cura di Andea Facchini

A QUELLI

CHE HANNO il paraocchi L’Europa ha dimostrato di reagire, progredendo verso la meta finale, tutte le volte che il mercato la mette sotto pressione.

ficile a tutti coloro che sposano l’isolamento.

cato accordo a Bruxelles sul pacchetto della crescita.

Quanto venuto fuori dal vertice di Bruxelles non mi ha sorpreso di una virgola.

Se la posizione della Spd fosse stata più morbida, cosa avrebbe potuto minacciare l’Italia? Un bel niente.

Una meta finale che è identificabile nel raggiungimento di uno Stato Federale delle Nazioni Unite Europee.

Il rafforzamento del ruolo della Bce che controllerà direttamente il sistema bancario, oltre a partecipare con l’Esm alla sua ricapitalizzazione, la consapevolezza di agire in favore dei paesi responsabili con il “salva spread” voluto da Monti, ma soprattutto l’impegno a raggiungere una centralità fiscale ed economica, sono pietre miliari che solo un “pazzo” potrebbe non vedere o addirittura scalfire con dichiarazioni fuori luogo.

Non so quali saranno i tempi necessari. Due, tre, dieci o forse venti anni, ma la strada è ormai intrapresa. Il bivio è ormai dietro le spalle, insieme alla strada della divisione, del caos totale e delle inutili rivalse campaniliste.

Leggendo sullo Spiegelonline International, possiamo avere la conferma di come la vittoria di Super Mario Monti sia legittimata dalla stampa tedesca, mentre la Merkel ne esca con le ossa rotte.

Il tutto nell’interesse della Comunità. Quella sana s’intende, onesta e desiderosa di crescere in un contesto in cui la competitività globale, rende la vita dif-

Questo risultato, però, non sarebbe stato possibile se la Spd tedesca, non avesse minacciato un voto contrario al Bundestag sul patto fiscale, in caso di man-

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TRADING LIVE SHOW

Da quello che si percepisce dall’articolo del settimanale tedesco, il più grande alleato della Spd è senza dubbio il neo Presidente Hollande, il quale sembra aver ben lavorato ai fianchi del rigore tedesco, che per due anni ha contribuito ad affossare la fiducia sulla Moneta Unica. Come possiamo intuire inoltre, i poteri forti della Germania sono nettamente contrari alla distruzione dell’Euro e quindi potrebbero tirare l’acqua al mulino della Spd per le prossime elezioni. Un ritorno al Marco infatti


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darebbe luogo ad una debacle economica di proporzioni bibliche, mentre la disoccupazione si impennerebbe a livelli a dir poco imbarazzanti, per la legge della competitività globalizzata. Alla rivoluzione delle forze politiche e sociali in campo, credo che la Merkel stia già pensando. Un atteggiamento troppo rigido nei confronti di un processo di redistribuzione delle risorse, isolerebbe sempre più politicamente la cancelliera, agli occhi delle forze sociali, ma soprattutto economiche in campo. Mi attendo pertanto per i prossimi mesi una Merkel più morbida, ma soprattutto più vicina ai veri interessi della Germania economica, i quali sono strettamente legati a quelli di tutta l’Unione Europea. Ma parliamo anche di mercati Il giovedì pomeriggio di ItaliaGermania, tanto per capirci, stavo tenendo un corso di analisi tecnica c/o gli uffici di Firenze di una famosa banca, nel campo del trading-online. Ebbene, dopo aver spiegato un bel pò di teoria, da Elliott al metodo delle candele giapponesi, la lezione è passata alla pratica al fine di leggere al meglio in quale situazione si trovasse il mercato azionario italiano. Il mio giudizio finale fu il seguente: “Quanto stanno decidendo oggi a Bruxelles è un fattore determinante per il futuro dei mercati. Gli stessi, osservando i grafici mostrano una predi30

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sposizione a leggere il bicchiere mezzo pieno, ma un eventuale colpo di testa di qualche filo-nazionalista potrebbe

innescare uno shock drammatico sulle piazze finanziarie, in particolare quelle più deboli, come l’Italia”.


ha raggiunto un livello importantissimo secondo la teoria di Elliott, situato proprio a 12700. La rottura confermata dello stesso avrebbe dato luogo ad un ulteriore ribasso con target molto preoccupanti, tipo 10000 e 7000, tanto per intenderci. Sul livello di 12700 al contrario, si è formata una base solidissima, costituita dalla formazione di un inghiottitoio rialzista (una delle figure più affidabili di inversione in materia di candlestick) descritto meglio nel secondo grafico. Tale formazione è stata seguita da minimi settimanali crescenti culminati poi con la conferma rialzista di venerdì. In termini pratici pertanto, in queste ultime cinque settimane la piazza milanese ha vissuto una fase di accumulazione che dovrebbe dar luogo al compimento della prima onda rialzista. Ciò è confermato dal sentmento

Sono diverse settimane, infatti, che vi metto in guardia sulla delicatezza della fase attuale e sul fatto che il mercato italiano

di mercato, ancora fortemente negativo e timoroso di rivedere nuovi minimi. Da parte mia conosco davvero poche persone che venerdì hanno comprato sul mercato con l’indice in forte rialzo fino a superare il 6%. Molte invece che hanno preso sottogamba la cosa, convinti di un rientro immediato dei prezzi. Chi mastica un pò di analisi tecnica saprà benissimo a che livello deve essere il sentment al compimento dell’onda numero 1 rialzista o nella fase di accumulazione. Se guardiamo il primo grafico possiamo renderci conto di quanto terreno il nostro mercato abbia davanti solo per confermare un timido rafforzamento in ottica di lungo periodo. Le medie sono infatti ancora configurate negativamente, mentre la trendline più importante è situata a 16100. Tuttavia non sottovaluterei una rottura violenta di questa trendline, che potrebbe arrivare anche nel giro di poche settimane.


La prudenza ovviamente è d’obbligo, ma a quelli con il paraocchi suggerirei di non scherzare con il fuoco. I mercati europei infatti, da due anni a questa parte hanno vissuto un afflusso di capitali in favore della Germania. Un pò per i meriti della stessa, ma molto per la paura che l’Euro finisse la sua avventura. A mio modesto parere venerdì più che il parco buoi sono intervenuti i più svegli. Quelli cioè che hanno visto nei segnali del vertice un cambiamento di rotta dei flussi della liquidità e che in futuro dovrebbe consentire un riavvicinamento della forbice.

sopra della media a 200, la quale ha arrestato da qualche mese la sua discesa. In termini tecnici pertanto verrebbe da pensare che la situazione sia meno grave di quanto possiamo percepire attraverso i media e le sensazioni stesse. Teniamo presenta anche il fatto che ad oggi la Bce non è intervenuta sul mercato, a differenza di quanto accadeva a novembre 2011.

A conferma che non ci troviamo proprio in una situazione priva di significato diamo uno sguardo al comparto del reddito fisso italiano, al fine di capire in che fase ci troviamo.

Nel grafico raffigurato sopra è descritto l’andamento del BTP 15FB 2037 4%. Come possiamo vedere le quotazioni, salvo il sell-off di maggio, si stanno muovendo al di 32

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In sostanza, anche il mercato dei Titoli di Stato italiani, quello determinante al fine di intuire la sostenibilità del nostro Paese, sembra entrato da più mesi in una fase di accumulazione. Il mercato pertanto sembra idoneo a recepire eventuali miglioramenti del contesto europeo. In tal caso l’Italia uscirebbe velocemente da quel ciclo vizioso al quale hanno contribuito anche gli elevati tassi d’interesse, con tutto quello che ne deriverebbe sulla parte equity. Forse a qualcosa dovrà pur servire, questo benedetto “Salva

Spread” voluto da Monti, che ne dite? Detto questo suggerisco alla signora Angela, se davvero vuole la salvezza dell’Euro (compresa la Germania) di parlare il meno possibile, ma soprattutto di tenere un atteggiamento che salvaguardi la Comunità intera e non solo gli interessi di partito.

Andrea Facchini www.borsadocchiaperti.blogspot.com


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E’ NATA AMPERA!

di Carmelo De Luca

Un sogno diventa realtà! Finalmente è in commercio Ampera, la prima auto elettrica europea ad autonomia estesa di casa Opel. Per la prima italiana è stato scelto Palazzo Medici-Riccardi, storica dimora fiorentina della famiglia granducale. La vettura presenta ottime caratteristiche legate al confort ma prestazioni, economia, ecologia, costituiscono le vere muse ispiratrici dell’ambizioso progetto. Scrutando le particolarità del veicolo, risaltano agli occhi i costi di esercizio irrisori e le sue capacità, in effetti autonomia sino a 80 km in puro elettrico, emissioni zero, passaggio all’autonomia estesa per la presenza di un generatore con trazione fornita dal medesimo motore elettrico, identificano l’avveniristico modello destinato a rappresentare i l futuro prossimo nel mercato. Ricaricabile, addirittura, attraverso una semplice presa di casa, Ampera consuma solamente 2 euro per percorrere ben 60 Km.

VETRINA TOSCANA 2012 di Carmelo De Luca

Potenziare il turismo in Toscana, attraverso la valorizzazione delle sue risorse, diventa una novità quando le medesime si intersecano nel processo produttivo della filiera corta; tale caratteristica rappresenta il filo conduttore caratterizzante l’edizione 2012 di Vetrina Toscana, il cui vastissimo programma è consultabile sul sito www.vetrinatoscana.it. Assaggiare un blasonato vino autoctono, magari servito in un prezioso bicchiere in cristallo realizzato dallo storico Consorzio Colle Val d’Elsa, gustare la rinomata cucina tradizionale, scoprire lussureggianti giardini, dimore storiche, musei non statali, ristoranti tipici, recuperare prelibati prodotti gastronomici quasi dimenticati, ascoltare concerti dal vivo, partecipare a workshop tematici, rappresentano alcune iniziative contenute nell’allettante offerta proposta dagli organizzatori. 752 ristoratori, 268 botteghe alimentari, Regione, Unioncamere, strade del vino, dell’olio, dei sapori, consorzi tutelanti prodotti DOP e IGP, costituiscono l’esercito degli aderenti al prestigioso progetto nel quale regna l’artigianato puro, il territorio, la cultura, la buona cucina.


a cura di Giacomo Probo

PERCHE’ operare sul Forex

È possibile individuare alcuni vantaggi derivanti dall’operare con le valute piuttosto che sugli altri mercati finanziari. • Il Forex è il mercato con il maggior numero di transazioni a livello mondiale. L’altissima liquidità permette ai broker di accettare qualsiasi prezzo in acquisto e vendita, anche di grossa quantità. Diversamente, nel mercato azionario, proprio il problema delle quantità è piuttosto presente in quanto, nei casi in cui esse sono elevate, può capitare che non ci sia eseguito o che ce ne sia solo uno parziale per mancanza di volumi significativi sul lato della domanda o dell’offerta. • L’elevata liquidità impedisce che poche mani forti manipolino i corsi. Risulta quindi molto più difficile l’Insider trading (termine che indica il reato di abuso di informazioni privilegiate, ossia lo sfruttamento di notizie non ancora pubbliche, concernenti un determinato strumento finanziario). • I costi di compravendita sono molto contenuti. Nel Forex non sono previste le tipiche commissioni da intermediazione (percentuali o fisse) previste per i mercati azio-

nari: l’unico costo è rappresentato dal Bid/Ask spread ossia la differenza tra il primo prezzo Bid (Denaro) e il primo prezzo Ask (Lettera). Lo spread si esprime in Pips: per le coppie di valute più liquide si hanno di solito 1-2 Pips di spread, mentre per quelle meno trattate si allarga a 5-7 Pips. • Esiste la possibilità di operare con un capitale ridotto. Sul mercato forex la dimensione di un contratto standard è di 100.000 unità della valuta base, ovvero un lotto. Grazie all’effetto leva (leverage) offerto da tutti i broker non è necessario depositare il controvalore totale (per il

cambio euro/dollaro sarebbe di 100.000$), ma solamente il margine richiesto. Quindi se il broker offre una leva di 100:1 si dovranno depositare solo 1.000$; se il broker offre una leva di 50:1 si dovranno invece depositare 2.000$. In questo modo si ha un effetto moltiplicatore dei possibili guadagni (e delle relative perdite). Per esempio se si investono 1.000 euro con una leva 1:500 significa che il capitale viene mosso per 500 volte, come se si trattasse di 500.000 euro. Questo fa sì che si ottenga un guadagno dell’1% non su 1.000 euro (quindi 10 euro), bensì su 500.000 (5.000 euro). Nei prossimi capitoli si vedrà più nello specifico come sfruttare a


proprio vantaggio quest’arma a doppio taglio che prende il nome di leva finanziaria. Si può già anticipare, però, che sebbene essa consenta di operare con pochi capitali, il consiglio è quello di aprire un conto Forex con almeno 5.000 euro disponibili. Ciò consente di essere più tranquilli nel caso in cui i primi trade non dovessero andare nella direzione prevista e, allo stesso tempo, impedisce che le prime perdite brucino subito il conto. • Le operazioni che si possono costruire sul Forex sono sia di tipo Long sia di tipo Short. Si può cioè acquistare un incrocio valutario prevedendo che questo salga: in tal caso l’operazione viene definita long. Ma si può adottare anche la strategia inversa, ossia vendere un incrocio di valuta prevedendo che questo scenda: in tal caso l’operazione viene definita short. • Visto l’altissimo volume di transazioni si può avere un grafico analizzabile anche su time-frame (orizzonti temporali) molto ridotti, per esempio di 1 minuto, cosa che spesso non accade nei mercati azionari con volumi modesti, i cui grafici presentano numerosi buchi e sono quindi poco analizzabili con i classici strumenti offerti dall’Analisi Tecnica. • Si è provato statisticamente che il mercato del Forex è quello che meglio si adatta all’Analisi Tecnica pura, poiché si riscontrano trend affidabili, figure grafiche che si ripetono, supporti e resistenze di buona consistenza rispettati, ritracciamenti riconducibili ai livelli individuati da Fibonacci e movimenti analizzabili tramite normali indicatori quantitativi. 36

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Chi opera nel Forex Nel Forex operano sei attori principali, il cui comportamento indice in modo determinante sul corso delle valute. • Le grandi Banche d’Affari (Citibank, Deutsche Bank, Ubs Barclays ecc.) che sono connesse tra di loro tramite servizi telematici e acquistano per esigenze di copertura e speculazione propria. Queste banche negoziano più della metà del volume di tutti gli scambi mondiali e operano con spread strettissimi. È stato stimato che il 70% dei profitti totali da trading arrivi dal Forex. • Le Banche Centrali, che intervengono sul Forex solitamente per motivi di Politica monetaria. • I fondi di investimento, che operano sul Forex per diversificare i loro investimenti o per creare una copertura del proprio

rischio cambio. • Le grandi Multinazionali che operano al di fuori del proprio stato e acquistano prodotti in una valuta per rivenderli in un’altra. Intervengono sul mercato del Forex per limitare o annullare il rischio cambio. • Gli Hedge Found che, per motivi esclusivamente speculativi, operano sul mercato del Forex compiendo operazioni a brevissimo termine con grossi capitali e leve finanziarie elevate. • I trader privati che operano dal proprio terminale con finalità speculative, ma che devono subire spread superiori rispetto a quelli applicati alle Banche d’Affari. Essi coprono circa il 10% del volume delle contrattazioni.

Giacomo Probo

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L’angolo dell’Associazione Giovanni Papini

Una Società al Lumicino

Attraversiamo un’epoca dove essere al lumicino è ormai tornato di moda. Dal boom economico degli anni 60 a quelli edonistici del periodo degli anni 80, ci sono stati momenti complicati nei quali era doveroso parlare anche di crisi; nel panorama attuale purtroppo si sono acuiti fenomeni imbarazzanti anche per coloro che fino ad oggi hanno resistito con il pugnale tra i denti. Chi ha un’impresa, un’attività commerciale, una bottega artigiana chiede aiuti e nessuno risponde in modo adeguato affinché sia possibile una concreta risalita della china. Un tempo “essere al lumicino” dava adito a risposte immediate; c’era qualcuno che poneva una candela accesa alla finestra (il lumicino appunto) e spesso, in breve tempo giungevano offerte interessanti per un aiuto concreto. Chi erano questi angeli così pronti e sensibili, autori di un gesto così piccolo e significativo? Venivano chiamati Buonomini ed erano personaggi importanti, votati a cause caritatevoli, che si riunivano nel numero di 12 e di 6 aiutanti; decidevano a suon di fagioli bianchi e neri, chi sarebbe stato meritevole di essere aiutato. Si riunirono per la prima volta nella Congregazione dei Buonomini di San Martino, in 38

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quella dimora tutt’ora esistente, davanti alla pretura di Piazza Dante Alighieri a Firenze, nel 1441. L’idea fu del frate, successivamente vescovo della città, Sant’Antonino, che si preoccupò seriamente delle sorti dei nemici del capostipite della famiglia de Medici, Cosimo il Vecchio, che nella tipica tradizione cittadina, esautorava di casa e beni tutti coloro che si frapponevano tra lui e i suoi interessi e soprattutto chi aveva ordito la sua persecuzione. Molti di questi sfortunati erano nobili, commercianti, ex ricchi, caduti in disgrazia ma, per la posizione sociale che occupavano, si trovavano in difficoltà a porgere il palmo della mano aperta in richiesta di aiuti economici. Proprio per questo atteggiamento vennero definiti”vergognosi”. Certo è che di poveri ce n’erano di vari tipi e di bisognosi anche di semplici sorrisi e parole abbondavano, ma con acutezza psicologica, il frate identificò questa sorta di emarginati, più emarginati che mai, perché su se stessi portavano l’invidia di un benessere che non c’era più, e la vergogna e l’umiliazione di non rappresentare più l’aspetto nobile della città. C’era vergogna perché c’era anche l’odio e il sottile godimento delle anime

più bieche e meschine che in tale disgrazia trovavano uno spirito di rivalsa e una sorta di vendetta legata a non ben chiare leggi del contrappasso (Contra e Patior); i vergognosi si vergognavano, mentre storpi, ciechi e altro vivevano ostentando e imponendo le loro condizioni fisiche e morali, creando perversi sensi di colpa nelle persone più sensibili. La famiglia Medici, nonostante il capostipite, non avrebbe mai fatto mancare ai Buonomini, offerte utili ed interessanti; i contributi maggiori avvennero in senso artistico: vennero commissionate splendide opere d’arte , come quelle del Ghirlandaio, che rappresentavano i Buonomini e le loro attività e che sono sempre ammirabili e fanno parte del patrimonio mondiale. I Medici sono ricordati ancora con rispetto e ammirazione, come quella famiglia che è riuscita a riproporsi in vari momenti della storia, grazie allo stesso Cosimo il Vecchio e il nipote Lorenzo il Magnifico. Nei momenti di magra, quando cioè i debitori trovavano serie difficoltà a restituire i prestiti ricevuti, nascevano diverbi e sanzioni spietate da parte dei creditori, spesso con nomi altisonanti, uno tra i quali, la famiglia Strozzi (estranea comunque al termine “strozzino”). Chi invece in questi


acquitrini legali e sociali ebbe l’idea geniale che l’avrebbe resa nei secoli successivi al centro politico della città, fu la famiglia de Medici che nei casi su citati volgeva le sue pretese verso le opere d’arte possedute dai debitori più blasonati, arricchendo quindi i suoi palazzi e la sua immagine, conservatasi fino ai giorni nostri. La congregazione esiste e lavora allo stesso modo di molti secoli fa. L’obbligo resta quello di non tesaurizzare e di non accumulare; Il papa Eugenio IV infatti sostenne fin dall’inizio che ogni offerta sarebbe stata erogata immediatamente, evitando l’accumulo e l’investimento da parte della congregazione. Una bella idea fu quella della Repubblica fiorentina che nel 1492, dovendo scontrarsi con l’antica abitudine di evadere il fisco di molti gentiluomini fiorentini rendendo Firenze”un paradiso abitato da diavoli”, pensò bene di lanciare un appello e una sorta di amnistia per coloro che “pensavano” di aver mancato in tanto verso il bene della città: se entro 5 anni della supposta mancanza, avessero offerto a Buonomini una cifra abbastanza significativa, probabilmente nessuno li avrebbe cercati e riempiti di domande. Anche il Savonarola non mancava mai

di lanciare strali su chiunque a Firenze, riscuotendo amici, ma tanti altri che lo odiavano peggio di un despota; il frate ogni tanto esortava i buoni fiorentini a contribuire con offerte nelle cassette dell’elemosina dei Buonomini, tagliando le spese a giochi e feste inutili, come quelle del palio di San Giovanni che correva un tempo nella città e che avrebbe ispirato il nome di Via del Corso. Come purtroppo d’uso ai tempi d’oggi, quando un potere laico colpisce un istituzione comunque religiosa o spirituale, termina il fascino attrattivo del’impresa e tutto scade nella corruzione e nello sperpero. Così la Repubblica fiorentina decise di sostituire i buonomini con una sorta di priori, più clientelistici e controllabili e sicuramente più dediti all’immagine del potere laico che di quello della Chiesa. Per fortuna dopo pochissimi anni tutto quanto ritornò come doveva, e così anche gli spiriti inquieti poterono rimettersi alla propria coscienza e i veri Buonomini ricominciarono a “fare bene il bene” senza umiliare nè offendere, proseguendo una tradizione che ancora oggi è

degna di rispetto e di fascino. Invidiabile nella congregazione dei Buonomini fu anche il sistema archivistico usato, che prevedeva tutta una serie di buche nelle quali gelosamente si mantenevano celate le pratiche dei bisognosi. Credo che , in un momento economico e politico come questo, a loro non manchi assolutamente da aiutare un qualcuno, che forse non sarà più vergognoso come un tempo ma sicuramente in disgrazia come mai! In autunno è in progetto da parte dell’Associazione Giovanni Papini, un evento importante da svolgersi preferibilmente all’Università di Firenze, e che coinvolgerà nomi importanti e relatori, d’eccezione, riuniti appositamente per sviluppare un affascinante escursus storico e artistico del fenomeno della congregazione e dei parallelismi con i fenomeni economici attuali. Chi fosse interessato a ricevere informazioni, può contattare l’email dell’associazione: <associazionepapini@gmail.com>.

Luigi Ciampolini

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a cura di Giulia Martini

il libero Pensiero Positivo Un pensiero per avere le caratteristiche della “positività”, pare,secondo ricerche scientifiche,debba nascere da una profonda e radicata “autostima”, che a sua volta richiede giorni,mesi e in alcuni casi anche anni per poter essere sviluppata all’interno di noi stessi e,nella maggior parte dei casi neppure questo lungo processo può risultare sufficiente,in quanto basta anche solo una piccola incrinatura per vedere vanificato questo difficile percorso e,ritrovarsi al punto d’inizio o, peggio ancora sotto quella soglia di partenza e perdersi cosi in un labirinto di incertezze, di illusioni infrante, di sogni perduti e insieme a tutto questo si smarrisce anche la consapevolezza delle nostre capacità, la tenacia e la perseveranza per conseguire anche i nostri obiettivi e ci si ritrova in un limbo di sopravvivenza dove ogni giorno è uguale al precedente, non ci si accorge più della bellezza e della “preziosità” delle piccole (ma quanto mai grandi!) cose che colorano la nostra esistenza,questo nostro bellissimo ed unico viaggio di sola andata che si chiama “vita” e che avremo sempre il dovere di nobilitare e riconoscere come un dono supremo,grati di poter gioire, piangere, spesso purtroppo anche soffrire, sentire quelle emozioni che toccano il nostro animo come le corde di uno strumento musicale al tocco di una mano maestra, facendole vibrare di sensazioni uniche... Avere coscienza di questo, già ci predispone ad un esistenza all’insegna della felicità e non alla sua, troppo spesso, vana ricerca... Basta soffermarsi un istante, trovare un momento nelle nostre frenetiche e concitate giornate, per osservare l’infinita e variegata bellezza dei 40

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colori di un tramonto, lo splendore di un cielo stellato, la luce radiosa dell’alba di un nuovo giorno, pensare a quale magnificente spettacolo si spalanca davanti ai nostri occhi,un miracolo che si rinnova ogni giorno e noi dobbiamo esserne partecipi e rallegrarcene, questo sarà il nostro giorno, unico, irripetibile, nel suo vorticoso trascorrere potrà anche riservarci momenti difficili,essere adombrato nella sua splendida luce da eventi negativi, ma che non dovranno mai comunque avere il potere di offuscare quel barlume di luce, smarrire la chiave della porta della speranza, l’unica che se lasciata aperta ai pensieri positivi ci darà la forza, la tenacia e il coraggio per conseguire ogni nostro obiettivo, ogni meta prefissa, ogni traguardo che non ci sembrava raggiungibile. Un pensiero positivo nel suo nascere, nel suo svilupparsi e nella sua manifestazione ha bisogno di essere supportato dalla capacità, dalla sensibilità di vedere oltre il normale aspetto delle “cose”... nulla è cosi scontato, banale su questa meravigliosa terra...Troppo spesso il pensiero negativo sopraggiunge col rimpianto,quando troppo tardi ci accorgiamo di aver sottovalutato,di non essere stati “capaci” di vivere momenti, che con una più attenta visione, una profonda analisi sarebbero stati in grado,oltre a migliorarci, anche ad indirizzarci verso quello stato di benessere, di pace interiore, di armonia che ci avrebbe permesso di vivere appieno il nostro “giorno” e ispirarci verso scelte più appropriate,più consone e confacenti alle nostr e reali aspirazioni e,non solo dettate a volte da fredde e me-

ramente esigenze materialistiche. Il pensiero positivo non deve essere mai trascurato,deve essere parte di noi, della nostra mente, per ognuno assumerà sembianze diverse, la ricerca stessa sarà costituita da diverse fasi, ma la strada per raggiungerlo, anche se costellata da ostacoli, non dovrà mai essere tralasciata...potrà non essere sempre semplice,in alcuni momenti prenderà la forma di un erto sentiero di montagna,vedremo le vette, le nostre sublimi aspirazioni, che ci appariranno quanto mai difficili ed ostiche da raggiungere, ma su questo percorso chiamato “vita”, dove i momenti felici appaiono troppo spesso come “chimere utopistiche”, la loro realizzazione è spesso più semplice di come ci può apparire.... Fermiamoci solo un attimo, respiriamo tutto ciò che di bello ci circonda ed è davvero tanto, non trascuriamo i dettagli che spesso fanno la differenza, diamo l’equa importanza ed il giusto valore alle persone a noi care, senza dimenticare il nostro prossimo,ricordiamoci sempre, soprattutto ora, nello splendore ed effimera illusione di questa bellissima stagione, dove la nostra mente è rivolta a viaggi verso mete più o meno esotiche, che il nostro “viaggio”, quello più significativo ed importante noi già lo stiamo facendo, ogni giorno ci regala e ci toglie qualcosa,ma sarà l’unico che ricorderemo per sempre e, quello che più di ogni altro andrà assaporato e vissuto in ogni sua sfumatura,nel perpetuo movimento di ogni s uo istante e naturalmente per quanto ci sarà possibile coltivato e elevato da....”pensieri positivi”!!!

Giulia Martini


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BENVENUTI nell’Alto Salento

a cura di Carmelo De Luca

sacri indossati dai sacerdoti e dagli appartenenti alle congregazioni. Se la fede anima il viaggio verso Oria, certamente non va sottovalutato il ricco patrimonio, basti menzionare il Museo Archeologico, il Vescovado, il castello, la gastronomia (a tal riguardo, assolutamente da non perdere i ristoranti Medieval Inn, Orchidea, Alla Corte di Hirya), la lussureggiante campagna dove regnano incontrastati ulivi pluriVivere i festeggiamenti in onore dei Santi Medici, protettori di Oria, significa assaporare una religiositĂ pura fatta di devozione verso una tradizione antichissima. La processione serale del 12 maggio rappresenta il culmine del rituale cristiano dove canti, preghiere, suppliche, si fondono con una spettacolare coreografia formata da fiaccole, musicanti, luminarie, elaborati paramenti 42

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secolari dalle forme bizzarre, alcuni risalenti all’epoca romana. Merita anche una visita la vicina cittadina di Porto Cesareo, affacciata su un mare sorprendente per i colori caraibici, sede di aree marine protette, austere torri di avvistamento, rovine romane, una elaborata cucina nella quale il pesce fa da padrone; in effetti risotti, ravioli, tagliolini, grigliate, carpacci, insalate, antipasti, fritture, vengono esaltati grazie ai gustosi prodotti regalati dal Mediterraneo. Per coloro che intendano prolungare il soggiorno in Salento, Carovigno rappresenta il luogo ideale grazie alle celeberrime spiagge attrezzate per tutte le tasche, il superbo castello, il centro storico ben conservato, le comode strutture ricettive e, a pochi chilometri, si può visitare la Riserva Naturale e Marina di Torre Guaceto, delicato habitat costituito da dune, scogliere, macchia mediterranea. Ah, i golosi non devono trascurare i prodotti agricoli del Parco e il famoso pomodoro Fiaschetto. Il tour dell’Alto Salento non può che terminare con una visita alle blasonate Ostuni e Cisternino, autentici capolavori dell’architettura urbana rivestita di bianco, groviglio di vicoli, archi, balconcini, chiese, romantiche piazzette, sontuosi palazzi, rigorosamente candidi come la neve: uno spettacolo unico per il cuore e la mente!

Porto Cesareo

Oria

Ostuni


a cura di Carmelo De Luca

SVIZZERA Tutta l’Arte

intorno a te

V

ette innevate, vegetazione lussureggiante, laghi cristallini, identificano il territorio elvetico che, in realtà, promuove anche la cultura. Spenti i riflettori sulla Fiera dell’Arte Contemporanea, tenutasi a Basilea lo scorso mese di giugno, i risultati parlano di numeri straordinari: alta adesione di media, pubblico, gallerie internazionali,

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hanno animato tale evento, riconosciuto da tutti il più importante al mondo. A proposito, la città ospita la mostra “Renoir tra Boemia e Borghesia: i Primi Anni”, visitabile sino al prossimo 12 agosto e dedicata alla produzione giovanile dell’artista, mentre la Fondazione Beyeler si prepara a festeggiare, dal prossimo 30 settembre, l’operato di Edgar Degas (per maggio-

ri informazioni consultate il sito www.beyeler.com). E il resto delle città svizzere stanno a guardare? No davvero! Il ricco cartellone annuale parte da Berna, ricca di rilevanze architettoniche tutelate dall’Unesco, ospitante la mostra “L’Europe des Esprits”, dedicata alla magia per l’ignoto e l’incredibile; aperta sino al prossimo 15 luglio, l’esposizione è allestita presso il


che la mostra partirà il 28 settembre 2012. Assolutamente da non perdere le iniziative offerte da Lucerna presso il rinomato Centro di Cultura e Progressi KKL, capolavoro architettonico vestito di bianco e realizzato da Jean Nouvel, ospitante “Nouvelles Boîtes!”, dove l’installazione è la vera regina dell’evento (se interessati, esplorate il sito www.kunstmuseumluzern. Centro Pual Klee (ulteriori notizie sono disponibili sul sito www.paulkleezentrum. com). Luogo natio del Dadaismo, Zurigo è sede di importanti istituzioni museali, basti menzionare il Rietberg o il Kunsthaus; quest’ultimo polo espositivo accoglierà “Paul Gauguin: l’Opera Grafica”, dove 60 silografie permetteranno di esplorare una sfera poco conosciuta nell’operato del maestro. Ah, dal sito www.kunsthaus.ch si evince ch). Per il soggiorno suggerisco degli alberghi aventi un buon rapporto qualità-prezzo: Hotel Seefeld***S (Zurigo), The Hotel**** (Lucerna), Les Trois Rois Hotel***** (Basilea). Ulteriori informazioni sulla Svizzera sono reperibili dal numero verde 0080010020030. TRADING LIVE SHOW

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a cura del Maestro Alberto Presutti

Non si dice piacere Rubrica di Business Etiquette

I

l professionista di successo secondo le regole della Business Etiquette mantiene la capacità di stupirsi di fronte alle cose semplici, crea ed aggiorna un archivio delle notizie più interessanti per la sua attività ed annota giornalmente su un taccuino ciò che ha imparato di nuovo dai rapporti con gli altri. Chi ha successo è perché ritiene che le Buone maniere non appartengano al “Pianeta delle Apparenze”, ne’ a quello delle interpretazioni di comodo, degli opportunismi, delle doppie facce. Il professionista di successo è abbonato alle due principali riviste specializzate del suo settore. Sa trattare con tutti, a principiare dai bambini, e a questo proposito, ogni tanto visita un negozio di giocattoli e mette in moto la sua fantasia e il rispetto per un mondo, quello dei piccoli, che insegna tantissime regole al mondo dei “grandi”. Chi ha successo sa gestire il suo e l’altrui tempo, e alla fine di ogni giornata fa un bilancio su come ha utilizzato il tempo. Ricorda che il tempo trascorso non può tornare indietro e per questo sa che non è bene diventare schiavo del lavoro e dei beni materiali. Il professionista di successo ha passione e tenacia. Se è convinto di una cosa, non si

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ferma di fronte agli ostacoli che si frappongono. Ricorda sempre che nient’altri che lui è l’artefice del suo destino. Non addebiterà mai agli altri le colpe dei suoi insuccessi. Per questo farà un bilancio delle sue competenze e cercherà di migliorarsi sempre, a partire dai punti di forza. Chi ha successo sa che qualsiasi conoscenza potrebbe essergli utile quando meno se lo aspetta, per cui si interessa al Galateo, alle arti e alle discipline

umanistiche: pittura, scultura, musica, letteratura, teatro. Il professionista di successo ritiene che un fallimento possa semplicemente essere l’inizio di una nuova, grande impresa. Di fronte ad ogni situazione si chiede: di che cosa ci sarebbe bisogno per migliorarla? E’

indulgente di fronte agli errori compiuti in buona fede. Chi ha successo pensa che non ci sia una sola causa per un problema; sa che ogni azione ha una conseguenza. Prima di affrontare un problema, si chiede se ha veramente capito in cosa consiste. Non scarta nessuna soluzione a priori perchè è aperto di intelletto e di cuore. Il professionista di successo lascia spazi vuoti nella sua agenda perché rifiuta l’abitudinarietà. Vive ogni cambiamento di programma come un fatto positivo. Ha il coraggio di cambiare idea e strategie, perché risponde sempre delle sue azioni e dei suoi pensieri. Chi ha successo considera l’esercizio del dubbio un segno di forza. Non si accontenta mai dello status quo. Ascolta anche chi si occupa di attività molto diverse dalle sue. Non dice mai “anch’io”. Il professionista di successo non si accontenta di “vedere”, cerca sempre di “osservare”. La sua tendenza è quella ad essere il più possibile obiettivo nell’interpretazione di ciò che osserva. Cerca sempre di vedere i dettagli separatamente dall’insieme. E’ disponibile a modificare i suoi obiettivi nel corso del tempo. Maestro Alberto Presutti

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