trading
Una guida per chi ritiene il trading una propria filosofia di vita
show e v li
n. 02 • dicembre 2010 •
Women in Trading Metalli Preziosi di C. Vallotto FIAT di G.Mecca Teoria e pratica dell’Iron Condor di P. Oliveri
Money Management di A. Peano Il libro di C. Zanetti Il denaro sparirà di M. La Porta TRADING LIVE SHOW
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Questo mese Trading Live Show dedica la copertina al gentil sesso ovvero alle donne che si avvicinano alla finanza e al trading in particolare…. di Andrea Renault
Sarà capitato anche a Voi di avere un trader in famiglia....non recitava proprio così una vecchia canzone di Sylvie Vartan, erano altri tempi, ma si può adattare molto bene con qualche piccola variante a quello che oggi si può trovare sempre più spesso in un classico nucleo famigliare….basta sostituire lo zum zum zum col….click click click !!! in un periodo storico nel quale avere delle idee e riuscire a metterle in atto comporta un rischio ed un esborso finanziario rilevante ( basti pensare a quanto occorre per aprire un’attività commerciale ) senza pensare alle conseguenze che potrebbero derivare da un’errata valutazione sul ritorno economico, che ecco spiegato il grande interesse che sta avendo un’ attività che offre la possibilità con poco capitale e un rischio limitato di integrare le entrate: fare trading…. non è vero che il trading è “ roba da uomini “.. come fino a poco tempo fa si sentiva dire ogni qualvolta si parlava di borsa; infatti, le qualità che un trader ideale deve possedere , o almeno una parte di esse, si addicono più al genere femminile che non a quello maschile; tra l’altro i ruoli di madri, casalinghe, single, si sono evoluti e consentono loro, come per esempio avviene in Giappone, di utilizzare gli spazi di tempo libero per studiare e imparare le discipline finanziarie e metterle in pratica sul forex, il mercato dei cambi, quello più liquido al mondo,,,al quale dedicheremo ampio spazio a partire dal prossimo numero... il carattere femminile tende infatti ad accettare meno dell’uomo il rischio... le donne sanno essere più istintive, disciplinate, accettano malvolentieri la sconfitta, e a differenza del trader maschio cercano di limitare al massimo le situazioni che possano comportare forti perdite cercando però al contempo di cogliere le opportunità più favorevoli che si presentano loro per trarre profitti rimanendo fredde e calcolatrici… negli Stati Uniti e in Giappone questa tendenza sta sempre più prendendo piede proprio per i fattori sopra descritti e la barriera del rifiuto ad operare in borsa vede di giorno in giorno diminuire i propri proseliti a beneficio di quanti invece vedono il trading sul forex un “lavoro” complementare capace di generare un reddito aggiuntivo a quello famigliare…. Certo tutto ciò con le giuste conoscenze e con il dovuto risk management.. Siamo convinti e ci auguriamo che questo trend possa estendersi anche al nostro Paese !!! Da questo numero inseriremo sempre più spesso analisi, opinioni, esperienze e commenti redatti da donne che si stanno mettendo in luce e che con il loro carattere, la loro tenacia e disciplina , stanno ottenendo risultati lusinghieri nel mondo del trading diventando in certi casi anche un esempio per i loro colleghi “ traders men “
Buon trading.. wintrader54@yahoo.it
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TRADING LIVE SHOW
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Teoria e pratica dell’iron condor
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Money Management
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FIAT
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Lo stock Picking
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Il mercato dei metalli preziosi
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Fare trading su strade meno battute
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Il libro
a cura di Paolo Oliveri
n. 02 - dicembre 2010
supplemento de LO STRILLONE n. 12 Iscrizione Tribunale di Firenze n. 5633 del 08/02/2008
Editore PUBLIGEST SRL piazza delle Cure, 5 Firenze Tel. 055 0119977 Fax 055 0119981 Direttore Responsabile Riccardo Caracciolo Progetto Grafico Tania Magnani Alexandra Barbieri Direzione Commerciale Simona Chiavacci Alessandro Masi Coordinatore progetto Andrea Renault Collaboratori Paolo Oliveri, Alberto Peano, Gianrocco Mecca, Carlo Vallotto, Alessandro La Scalia, Claudio Zanetti, Dott. Mauro La Porta, Simona Maglio, Carmelo De Luca, Avv.to Lucarini Manni Stampa Altovalore Stampa - Poggibonsi
a cura di Alberto Peano
a cura di Gianrocco Mecca
a cura di Gianrocco Mecca
a cura di Carlo Vallotto
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a cura di Alessandro La Scalia
di Claudio Zanetti
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TRADING LIVE SHOW
trading
live show Una guida per chi ritiene il trading una propria filosofia di vita!
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Il denaro sparirĂ
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Le donne e la borsa
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Art dates
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Pronto, Avvocato?
a cura del Dott. Mauro La Porta
a cura di Simona Maglio
a cura di Carmelo De Luca
a cura dell’Avvocato Lucarini Manni
i n f o @ t r a d i n g l i v e s h o w. i t TRADING LIVE SHOW
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STRATEGIE IN OPZIONI:
TEORIA E PRATICA DELL’ IRON CONDOR L’ Iron Condor è una delle più utilizzate e redditizie strategie non direzionali. Non sappiamo dove andrà il mercato? Scegliamo un range entro cui prevediamo possa rimanere per qualche settimana.
L’
Iron Condor, conosciuto anche come Strangle protetto in spread, ci permette di guadagnare entro un range di prezzo del sottostante facilmente individuabile a priori ed ha l’ importante pregio di non essere influenzato (a scadenza) dalla volatilità, ma solo dalla quotazione del sottostante. Di conseguenza il suo monitoraggio e le proiezioni sono piuttosto semplici. Gli eventuali aggiustamenti, se ben codificati a priori, possono permettere di evitare loss anche nel caso di movimenti direzionali che superino il range prescelto in fase di apertura della strategia. Il suo curioso nome deriva dalla forma del grafico che la struttura assume a scadenza; “ iron “ significa che è blindato, con un max loss rigidamente predefinito. L’ Iron Condor si compone di due Credit Spreads, uno composto da Opzioni Call ed uno da Opzioni Put: - il Bear Call Spread (la gamba ribassista) si costruisce vendendo una opzione Call Out of the Money (OTM) ed incassando quindi il relativo premio. Acquistiamo anche un’altra Call OTM, ma con strike più distante rispetto al sottostante: il premio che paghiamo per questo acquisto è minore di quanto incassato. Di conseguenza la somma algebrica dei premi relativi alle due operazioni genera un credito di cash.
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TRADING LIVE SHOW
- il Bull Put Spread (la gamba ribassista) si costruisce in modo analogo, vendendo una Put OTM ed acquistando una Put un po’ più distante dal sottostante. Anche qui otteniamo un credito. L’ esempio concreto che analizziamo ha come sottostante il Future dello Standard & Poor’s 500 Index, l’ indice guida mondiale. Esistono anche opzioni aventi come sottostante direttamente l’ indice, e di diverse dimensioni. Tutte queste opzioni sono in assoluto le più liquide del mondo, con milioni di contratti aperti. Da qui i vantaggi di operare su un Broad Index ed in generale sul mercato Usa delle Opzioni: il CBOE, la Borsa più grande del mondo. Approfondiremo l’ argomento prossimamente, vediamo ora cosa è stato implementato in apertura: La strategia in esame è stata aperta in data 19 e 20 Ottobre 2010, quindi già nel mese borsistico di Novembre (Ottobre scadeva venerdì 15): - il Credit Call Spread è composto da Opzioni con Strike 1260 e 1290, scadenza 17 12 2010. il Credit Bull Spread è composto da Opzioni con Strike 1060 e 1090, scadenza 17 12 2010. Due pezzi per ogni strike. Il sottostante (ticker: ES) è a circa 1170 punti: non siamo esattamente centrati con gli Strike Prices delle op-
zioni, ma a causa dei diversi prezzi la curva iniziale della nostra strategia risulta non direzionale (Delta Neutral vedremo il significato delle Greche in un prossimo articolo, anche in relazione alla diversa volatilità delle opzioni che compongono la strategia). L’ incasso complessivo è di 707 $ netti (sono già state detratte le commissioni): riga 21, col. W. Il broker ci richiede 2013 $ di marginazione (riga 15, col. W), da cui dobbiamo dedurre quanto incassato. Di conseguenza il nostro immobilizzo di capitale al momento di aprire la strategia è di 1306 $. Poiché tutte le Opzioni che abbiamo in portafoglio sono OTM, nel caso che alla loro scadenza (17 dicembre 2010) il sottostante si situi entro il range 1090 – 1260 otterremo il massimo gain: ci terremo i 707 $ poiché tutte le opzioni scadranno a valore zero. Questa è la situazione a scadenza, ipotizzando il sottostante invariato: I Break Even Points sono i valori di sottostante a cui l’ operazione si chiuderebbe in pareggio: se a scadenza il sottostante sarà nel range tra 1082 e 1267 otterremo un gain (il max gain, come già scritto, sarà tra 1090 e 1260); al di sotto dei BEP subiremo un loss - ma in caso di forti variazioni del sottostante non staremo certo con le mani in mano e, secondo precisi
e prestabiliti protocolli, effettueremo un Follow Up, cioè un aggiustamento che ci consentirà di ristabilire un Risk/Reward più accettabile. Ho scelto questo esempio di operatività reale proprio perché il sottostante non è stato propriamente fermo: vediamo in una data intermedia come si è modificata la struttura: il 5 novembre il sottostante è salito fino a 1222 in close: Se colti da follia chiudessimo ora la nostra strategia non ci faremmo troppo male, un loss di 73 $ più le commissioni: meglio ricordarci però che la proiezione a scadenza ci permette di non perdere fino a 1267 …. Possiamo anche migliorare la nostra strategia: la struttura non è più centrata ed è al momento ribassista a causa del rialzo del sottostante: il Bull Spread realizzato con le Put ci sta generando un buon gain e le quotazioni di queste opzioni sono piuttosto basse. Reputiamo che un ritracciamento da 1222 a 1090 sia molto improbabile. Decidiamo quindi di chiudere in gain questa gamba (leg): incassiamo 246 $ (differenza fra M30 e M29). Non possiamo stare però in “legging“: il nostro scopo è di mantenerci saldi su due gambe. Costruiamo quindi un nuovo Bull Credit Spread: poichè il sottostante è salito di circa 50 punti spostiamo di conseguenza gli strikes del nuovo Spread: vendiamo Put 1140 ed acquistiamo Put 1100. Ora il nostro incasso complessivo è di 917 $. Questo è il grafico al 5 novembre, dopo aver effettuato il follow up: A scadenza invece la situazione si presenta come possiamo vedere sotto: siamo ancora scentrati, ma abbiamo un max gain maggiore (917 $): Nel caso concreto in esame (non sappiamo al momento come aprirà il mercato lunedì 8 novembre) sarà opportuno approfittare di un ritracciamento, anche piccolo, al fine di spostare il BEP superiore: ritengo sia improbabile una chiusura del mese di Dicembre sopra 1270, ma non così tanto da mantenere la strategia non centrata. In pratica si chiuderanno le posizioni Call e se ne apriranno altre più distanti rispetto al sottostante, cioè maggiormente OTM. Abbiamo comunque il decadimento temporale dalla nostra: ridurrà man mano la dimensione delle Opzioni. In questo frangente sarà utile una valutazione delle Greche al fine di diminuire
il rischio intaccando il meno possibile il max gain: riprenderemo l’argomento nell’ articolo dedicato ad esse. Da qui in poi (5 novembre 2010 close), poiché la sfera di cristallo al momento è a riparare, dobbiamo basarci su monitoraggio, proiezioni e “ what if “: - sono essenziali dei protocolli di gestione del rischio che prevedano follow up al raggiungimento di determinate condizioni di rischio. - i “what if” devono essere concepiti assieme alla strategia: quando si apre una posizione si debbono valutare tutte le condizioni per renderla maggiormente remunerativa, ma anche e soprattutto il suo livello di rischiosità, dall’ apertura alla scadenza, considerando tutti i fattori che possono influire sul risultato: la valutazione del RISK/REWARD RATIO DEVE PARTIRE DAL RISK: SOLO DOPO SI OTTIMIZZERA’ LA STRATEGIA IN FUNZIONE DEL REWARD. Non è poi scontato che la strategia vada portata a scadenza (17 dicembre): a causa del decadimento temporale avremo una accelerazione di perdita percentuale del valore delle Opzioni (irripidimento della curva del time dacay) all’ avvicinarsi alla scadenza; d’ altra parte il loro valore in $ sarà sempre più piccolo. Ciò rende probabile che l’ ultima settimana prima di scadenza non procuri un gain soddisfacente: il max gain a scadenza è di 917 $, ma già venerdì 10 dicembre guadagniamo cifre rilevanti: La differenza fra il max gain a scadenza e quanto si può realizzare una settimana prima non è elevata, soprattutto im caso di un piccolo ritracciamento. Entra in gioco quindi il Delta (la correlazione con il sottostante) ed anche il Vega (la correlazione con la volatilità): se essa fosse bassa, il valore dell’ intera struttura che andremmo a chiudere sarebbe minore: acquistandola a poco prezzo otterremmo un maggiore gain. Ma perché dovremmo privarci di un gain, seppur piccolo, chiudendo prima di scadenza ? Ciò deve essere valutato comparando quanto potremmo guadagnare aprendo in anticipo una struttura sui primi mesi del 2011: per ipotesi: rinunciamo a poco meno di 100 $ su scadenza Dec, ma ne guadagniamo di più aprendo anticipatamente la nuova struttura. Anticipo
qui concetti sulle a cura di Greche che verranno Paolo Oliveri ripresi a breve: Ancora una volta l’ analisi verrà svolta per mezzo di una delle Greche: il Vega (volatilità), comparando la volatilità implicita delle Dec, quasi scadute, a quella delle 2011. Compareremo anche la Volatilità implicita (IV) delle opzioni 2011 che andremo a vendere con quella di quelle che andremo a comprare, valutando più mesi di scadenza. Rapporteremo la volatilità implicita (IV) a quella storica (HV). Il Vega influenza pesantemente il prezzo delle Opzioni: noi vogliamo venderle care, quindi se possibile in condizioni di volatilità relativamente alta. Mediante l’ utilizzo di diagrammi e strumenti comparativi delle volatilità potremo quindi ottimizzare il timing di chiusura e di successiva apertura della successiva struttura. Potremo scegliere più efficacemente strikes e scadenze della nuova struttura. Anche la struttura presa in esame, ad esempio, è stata aperta durante due sedute in cui la volatilità era relativamente alta, permettendoci di aumentare l’ incasso iniziale. Vedremo cosa ci riserva il futuro e aggiorneremo questo articolo a posizioni chiuse. Padroneggiando la teoria e creando protocolli sui criteri e sui parametri che influenzano le Opzioni possiamo ottenere efficienti aperture e monitoraggio delle varie strategie; possiamo decidere se effettuare o meno aggiustamenti, nonché di stabilire il momento della chiusura, ancora una volta in un’ottica di monitoraggio del Risk/Reward. Dott. Paolo Oliveri paolo.oliveri@gmail.com DISCLAIMER: Le analisi e le indicazioni fornite nel presente studio hanno esclusivamente carattere didattico/informativo. Ogni informazione, opinione, consiglio, indicazione non si configurerà in alcun modo quale attività di promozione finanziaria o di consulenza finanziaria. Il presente studio non intende in alcun modo costituire sollecitazione al pubblico risparmio o promuovere alcuna forma di investimento, ma ha una valenza esclusivamente didattica. TRADING LIVE SHOW
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a cura di Alberto Peano
Alcune nozioni base: •Bisogna conoscere perfettamente se stessi e le proprie attitudini nei confronti dell’investimento •Quindi usare un approccio al trading che calzi a pennello con i propri comportamenti individuali •Creare una strategia di trading “su misura” •Preparare un “piano di trading” per non essere presi in contropiede dai mercati •I migliori traders sono quelli che hanno congiunto un’ “intuitività” naturale sui mercati ad una spietata pianificazione strategica dell’investimento. •L’assunto principale del TRADING MANAGEMENT si basa sull’assieme che per prima cosa bisogna proteggere il capitale TRADING MANAGEMENT è composto da: 1. RISK MANAGEMENT: gestione della POSIZIONE (es. Stop Loss con il quale definisco quale rischio voglio correre ogni volta che apro una posizione) Primo: non prenderle ! 2. MONEY MANAGEMENT: scelta della percentuale di K (capitale da impiegare) in un trade (quanto). detto anche POSITION SIZING
Money CONCETTI DI MONEY MANAGEMENT IL CAPITALE INIZIALE La prima regola da rispettare è che nell’attività di trading NON si deve utilizzare denaro strettamente necessario alle esigenze primarie. E’ necessario un ammontare minimo per risultare vincenti sul mercato? Si ritiene corretto ragionare in termini di probabilità, cioè il successo in un’attività di trading è correlato positivamente all’ammontare di denaro allocato a tal fine. Più elevato è il capitale iniziale e più il trader può sopportare perdite potenziali causate da movimenti erratici nei mercati; la necessità di tamponare perdite per un piccolo portafoglio possono essere insostenibili. CONCETTI DI MONEY MANAGEMENT OBIETTIVI Gli obiettivi auspicati (rendimento a fine anno) incidono pesantemente sulla gestione del portafoglio: nel primo anno di trading è più facile rimanere inchiodati al breakeven o ad un piccolo profitto. Se i nostri obiettivi sono irrealistici, saremo portati a rischiare in maniera spropositata, aumentando le probabilità di rovina.. Si dovrebbe inoltre fare trading su mercati NON CORRELATI fra loro. Regola importante: ogni perdita potenziale da sostenere dovrebbe essere sempre inferiore al 5% del capitale iniziale Attenzione a spread (denaro lettera), commissioni, slippage. OBIETTIVI Con la regola del 5% riusciamo a dividere il portafoglio in 20 unità di trading, riducendo ad un livello accettabile le probabilità di rovina. Il portafoglio dovrebbe avere finalità di breve e medio periodo e quindi essere diviso in posizioni di di breve (ad esempio “scalping” o “intraday”) e posizioni di medio periodo
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TRADING LIVE SHOW
Management (o di trend). Lo “scheletro/ossatura” dei profitti sarà costituito dalle posizioni di medio termine, mentre con quelle di breve si cercherà di incrementare la profittabilità senza per questo aumentare la percentuale di rischio di cui ci si deve fare carico. STUDIAMO MATEMATICA Se perdo il 10-20-50% quando devo riguadagnare per tornare al medesimo punto di prima (in termini percentuali)? Perdita % 5 10 20 25 50 75
Devo riguadagnare % 5,26 11,11 25 33,33 100 300
casuali che determinano l’esaurimento del capitale iniziale, anche in presenza di un TS affidabile. Questi fattori possono contribuire, per esempio, all’accumulo di un numero piuttosto elevato di operazioni in perdita consecutive con conseguente drawdown molto pesante. Esempio: due trader, il primo rischia il 2% del suo capitale in ogni operazione mentre il secondo il 5%. Ipotizziamo 20 operazioni in perdita consecutive (con rischio per operazione costante) - Il primo si trova con un P&L pari al -40% - Il secondo ha azzerato il capitale
Rischio % La PROBABILTA’ di ROVINA Il trader deve pensare a conservare il suo potere di trading rappresentato dal capitale iniziale e la sua perdita è la cosa che più deve preoccupare. Vi possono però essere degli effetti
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n. perdite consecutive 100 50 33 25 20
Reazione di un trader che utilizza il 3% del capitale iniziale per operazione: Il mio sistema non subirà mai 33 operazioni in perdita consecutive!!!! Brutta notizia: la teoria delle probabilità sostiene qualcosa di diverso
Esiste sempre una probabilità finita che qualunque TS con una redditività (o accuratezza) inferiore al 100% possa subire un numero di operazioni consecutive in perdita in grado di AZZERARE completamente il conto iniziale, di qualunque entità esso sia Questa probabilità è chiamata “Probabilità di Rovina” I TS che abbiamo una buona accuratezza e utilizzino una percentuale di rischio in ogni operazione hanno sicuramente una bassa probabilità di rovina, ma sempre TRADING LIVE SHOW
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segue MONEY MANAGEMENT
FINITA e MAGGIORE DI ZERO. Per ridurre al minimo la probabilità di rovina bisogna tenere al livello più basso possibile il rischio a cui ci si espone in ogni operazione. E’ necessario un compromesso: un rischio più basso comporta anche guadagni più bassi e l’obiettivo e proprio quello di riuscire a identificare la percentuale ottimale del K iniziale.
I trader più esperti utilizzano una % di rischio del 1% (max 2%) in ogni operazione. Obiettivo primario: determinare l’entità del capitale iniziale con cui intraprendere la professione e la percentuale di rischio sul capitale iniziale che si intende utilizzare in ogni operazione. Molti trader cominciano aprendo un conto con una piccola somma e poi cercano di rischiare al massimo, nella speranza di avere abbastanza fortuna e concludere una lunga serie di operazioni in guadagni prima di subire delle perdite.
Ma qual’è la realtà dei mercati? La serie di operazioni in perdita si verifica sempre prima di quelle in guadagno
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LEGGE FONDAMENTALE 1. Il capitale iniziale (K), 2. la percentuale di rischio per operazione del k iniziale (R) e 3. la somma che si deve rischiare in ogni operazione (S) sono tre parametri collegati da una relazione precisa chiamata legge fondamentale della gestione del rischio e del capitale
S
=K
R Se, per esempio, si decide di assumere un rischio per trade pari al 2% e che questa percentuale sia pari a 2,000 euro il capitale richiesto dovrà essere in tal caso pari a 100,000 euro Rischio
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Somma rischiata per operazione
Dall’equazione e dalla tabella risulta evidente che: - il capitale iniziale è inversamente proporzionale alla percentuale di rischio per operazione - direttamente proporzionale alla somma che si mette a rischio in ogni operazione Spesso la somma che si decide di mettere a rischio è un parametro dipendente dalla strategia operativa che si applica, dalla volatilità del mercato, ecc. Riducendo la somma da rischiare, per effetto della volatilità, la redditività del sistema diminuisce perchè saranno meno le operazioni che possono raggiungere i target di profitto Alberto Peano www.tradingaround.net ap@tradingaround.net info@tradingaround.net
Capitale iniziale
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5,000
500,000
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PROFILO SOCIETARIO
Fiat
è uno dei principali gruppi industriali italiani. Il gruppo opera da oltre un secolo nel settore automotive, progettando, costruendo e vendendo automobili, camion, trattori, macchine agricole, macchine movimento terra, motori e componenti per autoveicoli, mezzi e sistemi di produzione. I principali brand del gruppo sono Fiat Auto, Ferrari e Maserati per quanto riguarda le automobili, CNH per le macchine agricole ed Iveco per i veicoli industriali, infine per la componentistica Magneti Marelli.
FIAT in Milioni di Euro
2009
2008
var. 09/08
RICAVI NETTI
50.102
59.564
-15,89%
UTILI GEST.CARATTERISTICA
1.058
3.362
-68,53%
359
2.972
-87,92%
UTILE OPERATIVO RISULTATO NETTO
-848
1.721
-149,27%
PATRIMONIO NETTO
11.115
11.101
0,13%
INDEB.NETTO/DISP.NETTE
-15.898
-17.954
-11,45%
DIPENDENTI GRUPPO
190.014
198.348
-4,20% tabella 1
mese consecutivo, con un calo del 16%. Le vendite di Fiat sono crollate del 32,7% a 74mila unità, con una quota di mercato al 7%.
MERCATO DI RIFERIMENTO
DATI ECONOMICO FINANZIARI
Il settore è contraddistinto da un’elevata sensibilità al ciclo economico, tendendo ad anticipare e amplificare il movimento dei mercati nei periodi espansivi dell’economia e a sottoperformarlo durante le fasi di rallentamento e recessione. In particolare il settore, visti gli elevati costi per l’acquisto di autovetture tende ad esser correlato alle dinamiche occupazionali, al livello di fiducia dei consumatori e delle imprese, l’andamento dei tassi di interesse per il credito al consumo, il costo delle materie prime. Ancora negativi gli ultimi dati sulle immatricolazioni di auto in Europa. Il dato ha evidenziato una flessione per il settimo
Il 2009 è stato per Fiat un anno particolarmente difficile con la chiusura dell’esercizio in perdita, su cui ha pesato il calo della domanda registrato nella prima parte dell’anno. Di seguito i principali dati economico-finanziari: (vedi tabella 1)
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TRADING LIVE SHOW
a cura di Gianrocco Mecca
Il gruppo nel 2009 registra
P/E 2010
BMW
ricavi pari a 50,1 miliardi di euro, in contrazione del 15,9% rispetto al 2008. Il risultato operativo risulta positivo per 359 milioni di euro rispetto ai 2.972 milioni di euro dell’anno precedente mentre il risultato netto risulta in perdita di 848 milioni di euro rispetto all’utile di 1.721 milioni di euro del 2008. Miglioramenti per quanto concerne la struttura finanziaria del gruppo dove gli oneri finanziari netti sono stati pari a 753, in netto miglioramento rispetto ai precedenti 947 milioni e l’indebitamento netto industriale si riduce
PRICE BOOK VALUE
EV/SALES 2010
EV/EDIBTA 2010
di 1,5 miliardi di euro attestandosi a 4,4 miliardi di euro. Fiat ha archiviato il terzo trimestre con ricavi pari a 13,5 miliardi di euro, in crescita dell’11,9% rispetto al terzo trimestre 2009. Sul risultato ha contribuito massicciamente l’apporto delle macchine per l’agricoltura e le costruzioni. L’utile della gestione ordinaria ha raggiunto quota 586 milioni di euro rispetto ai 308 milioni di euro registrati nel terzo trimestre 2009, mentre l’utile netto si è attestato a 190 milioni di euro dai 25 milioni di euro del terzo trimestre 2009. Al 30 settembre 2010 l’indebitamento è risultato pari a 4 miliardi di euro dai 3,7 miliardi di euro del 30 giugno 2010 mentre la liquidità è stata di 12,9 miliardi di euro dai 13,5 miliardi di euro di ine giugno 2010.
P/CASHFLOW 2010
DIVIDEND YIELD %
48,09
1,21
1,65
15,52
3,65
0,82%
DAIMLER
neg
1,29
1,17
32,39
4,50
-
PEUGEOT
neg
0,41
0,56
19,98
4,00
-
RENAULT VOLKSWAGEN FIAT tabella 2
neg
0,58
1,12
19,38
2,70
-
16,07
0,82
0,88
10,12
2,30
2,22%
neg
2,21
0,65
10,27
2,50
1,67%
32,08
1,09
1,00
17,94
3,28
1,57%
www.finanzaeinvestimenti.it PROSPETTIVE Dopo i buoni risultati conseguiti nel terzo trimestre, il lingotto, ha alzato le stime sull’anno in corso prevedendo di riuscire a raggiungere al 31 dicembre 2010 ricavi superiori a 55 miliardi rispetto agli oltre 50 miliardi annunciati nelle precedenti stime, un utile dalla gestione ordinaria di almeno 2 miliardi, da 1,1-1,2 miliardi, un utile netto di circa 0,4 miliardi e un indebitamento netto industriale leggermente sotto i 4 miliardi, rispetto agli oltre 5 miliardi delle precedenti stime. L’IPO DI CHRYSLER Sergio Marchionne ha confermato le ultime indiscrezioni avanzate da Morgan Stanley relative all Ipo della controllata Chrysler, che avverrà nella seconda metà del prossimo anno. A spingere il management, l’entusiasmo suscitato dall’operazione General Motors. Inoltre al centro del dibattito anche gli altri asset di pregio come Ferrari, Alfa Romeo e Magneti Marelli, che potrebbero essere oggetto di operazioni tese ad una maggior valorizzazione. In primis si parla di una quotazione di Ferrari, mentre per le altre due si parla di cessione.
COMPARABLE E FAIR VALUE L’analisi dei principali concorrenti europei di Fiat evidenzia le difficoltà in cui naviga il settore automotive. Tutte le società registrano dati in peggioramento rispetto all’anno precedente, sia per quanto riguarda il giro d’affari che l’utile d’esercizio. Nonostante gli incentivi pubblici nessuna società è riuscita a replicare la performance dell’anno precedente, a conferma che le immatricolazioni hanno retto bene ma che i consumatori si sono orientati su acquisti di automobili con prezzi unitari più bassi rispetto alla media degli anni precedenti. L’indebitamento medio del settore è molto elevato, superiore alla media di tutti gli altri settori economici. Si tratta di un comparto caratterizzato da elevati investimenti e che storicamente ha sempre avuto livelli di debito importanti, sostenuti però negli anni precedenti da elevata redditività. (vedi tabella 2) Per il 2010 stimiamo una rialzo del fatturato nella forchetta 51-53 miliardi di euro rispetto ai 50,1 miliardi del 2009. Il risultato economico di periodo invece secondo le nostre stime sarà positivo per circa 380400 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto alla perdita di 838 milioni registrata lo scorso anno. Stimiamo
inoltre una contrazione dell’indebitamento netto di circa il 10%. L’analisi dei conti del gruppo vanno contestualizzati in uno scenario macro economico molto complesso e in moderato miglioramento e con un settore che fatica a tirarsi fuori dalla crisi. Attualmente l’automotive è il settore più in ritardo nella ripresa economica. I multipli di mercato del gruppo automobilistico torinese risultano a buon prezzo rispetto alla media del settore. Lo spin-off ha dato visibilità al gruppo. L’operazione straordinaria era tanto attesa dagli investitori istituzionali che, dopo l’annuncio hanno prontamente migliorato la copertura sul titolo. Fiat inoltre gode di elevata visibilità, favorita dalla verve positiva del settore, alimentata dalla Ipo di General Motors. Alla luce dei fondamentali e delle prospettive di crescita per l’anno in corso e di riduzione dell’indebitamento stimiamo il nostro fair value sul titolo a 14,5 euro. (vedi grafico sotto)
Gianrocco Mecca Laureato in economia e commercio con specializzazione in Governo e Controllo aziendale ha elaborato la tesi di laurea su un innovativo sistema di misurazione delle performance aziendali ideato a fine anni ‘90 in Usa. Esperto di analisi fondamentale, utilizza tecniche innovative frutto di studio e sperimentazione. Elabora analisi finanziarie e report per molteplici società di investimento. Sul web è responsabile del sito Finanzaeinvestimenti.it Sul web collabora con diversi portali finanziari. A partire dal mese di maggio assieme ad un docente dell’Università degli Studi di Siena Gian Piero Cervellera ha ideato un sistema di screening di titoli azionari basato su originali impostazioni di analisi fondamentale e tecnica. Sul metodo è in corso la stesura di un libro. Per contatti: talk97@libero.it
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Lo stock picking il portafoglio Cervellera-Mecca
a cura di Gianrocco Mecca
IL METODO: Il Cervellera-Mecca
si basa su un sistema automatizzato frutto di ricerche, studi e sperimentazioni costituito da un mix di indicatori di analisi fondamentale e analisi tecnica. In questo articolo procederemo alla costituzione di un portafoglio di titoli azionari, che appartengono a diversi settori e che costituiranno pertanto il nostro portafoglio a medio termine. I titoli selezionati hanno una struttura finanziaria solida, una redditività sopra la media europea, tratta a sconto rispetto ai comparables, un valore intrinseco (il nostro fair value) superiore rispetto all’attuale quotazione di mercato e hanno un trend di medio periodo rialzista. Si tratta pertanto di titoli sottovalutati, trascurati dal mercato che a nostro avviso nel medio periodo tenderanno ad allinearsi al proprio fair value. Sul metodo è in corso la stesura di un libro.
I RENDIMENTI STORICI:
Il metodo è testato sull andamento storico dei mercati, Le rilevazione hanno mostrato come un portafoglio costruito con il metodo Cervellera-Mecca in diversi periodi storici avrebbe sovraperformato il mercato. Da quest anno abbiamo pubblicato portafogli con il metodo su diversi portali finanziari, rilevando poi le performance da questi ottenute dopo intervalli di tempo mensili, trimestrali, ecc. I risultati sono stati a dir poco entusiasmanti (quintuplicando le performance del benchmark).
IL PORTAFOGLIO: Di seguito un portafoglio costruito con il metodo Cervellera-Mecca. La selezione riguarda titoli dell’Area Euro. Rileveremo periodicamente le performance dell’indice, prendendo come benchmark l’indice Euronext 100. L’obiettivo è quello di sovraperformare i rendimenti ottenuti dall’indice benchmark! La durata del portafoglio sarà di 24 mesi, ma la strategia prevede prese di beneficio al raggiungimento di livelli target che fisseremo nei prossimi mesi. Per info e chiarimenti: talk97@libero.it
Grafico Prysmian
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TITOLO
ISIN
livello ingresso
Settore Reuters
Peso
Prysmian
DE0005550636
12-12,5
Basic Materials
5,00%
Ansaldo
FR0000063364
8,80-9
Capital Goods
5,00%
Rwe
FR0000073272
48-48,5
Conglomerates
7,50%
Siemens
FR0000120644
77,5-78
Conglomerates
7,50%
Landi Renzo
NL0000339760
2,25-2,50
Consumer cyclical
5,00%
Unilever Cert
FR0000130213
20-20,50
Consumer/Non-Cyclical
10,00%
Total
FR0000120271
37,5-38
Energy
7,50%
Azimut
ES0171743117
6,75-6,80
Financial
5,00%
Allianz
ES0124244E34
82-84
Financial
7,50%
Stallergenes
IT0000076502
55-56
Healthcare
5,00%
Drilish
DE0005545503
5-5,20
Serivces
5,00%
Netgem
FR0004154060
2,80-3
Technology
2,50%
E.on
DE000ENAG999
20-20,5
Utility
7,50%
Nokia
FI0009000681
7-7,20
Technology
7,50%
Bouygues
FR0000120503
30-31
Conglomerates
7,50%
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STRATEGIA DEL DOLLAR COST AVERAGE: La strategia, molto nota negli Stati Uniti ma poco utilizzata in Italia è la tecnica di investimento che a livello storico avrebbe offerto il maggior rendimento agli investitori. Si tratta di selezionare un portafoglio azionario e investire in modo costante per un periodo di tempo determinato il proprio capitale. Il lasso di tempo che utilizzeremo per gestire il portafoglio sarà di 1 mese. Il prezzo medio di acquisto alla fine del periodo considerato risulterà più basso rispetto alla media aritmetica dei prezzi delle singole quote acquistate. Generalmente questo tipo di strategia non contiene stop loss, ma il particolare contesto di riferimento al fine di salvaguardare il nostro capitale ci induce ad inserire una perdita massima ed un livello di profitto obiettivo (che fisseremo nelle prossime uscite). VEDI GRAFICO
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Conoscere il mercato dei metalli preziosi: la Domanda
L’
ampio interesse per le molteplici performance dell’oro, incluse le sue caratteristiche come strumento d’investimento, sono sostenuti, naturalmente, dalle dinamiche della domanda e dell’offerta che ne caratterizzano il mercato.
Domanda La domanda d’oro è presente in tutto il mondo. Basti pensare che nel 2009, l’Asia orientale, il sub-continente indiano e il Medio Oriente hanno incrementato il 70% della domanda mondiale. Il 55% della domanda è inoltre attribuibile a cinque Paesi: India, Italia, Turchia, Stati Uniti e Cina, che influenzano l’andamento di ogni mercato a seconda dei diversi fattori socioeconomici e culturali che li contraddistinguono. Nuovi flussi di domanda possono essere caratterizzati, in molti dei principali Paesi consumatori, dai repentini cambiamenti demografici e socioeconomici.
LA Domanda nel settore oreficeria Il settore dell’oreficeria, incide per oltre due terzi sulla domanda di oro. In 12 mesi, fino a settembre 2010, la domanda è stata pari a circa 61 miliardi di dollari, rendendo tale settore uno delle maggiori categorie di beni di consumo. In termini di valore al dettaglio, gli Stati Uniti vengono considerati il maggiore mercato per quel che riguarda il settore dell’oreficeria, mentre l’India è il maggiore consumatore in termini di volumi, con circa il 24% della domanda di
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a cura di Carlo Vallotto
oro. A sua volta, la domanda d’oro un considerevole potenziale per la indiana è sostenuta da tradizioni crescita futura della domanda: ad religiose e culturali, da sempre esiesempio la Cina sta invitando i propri stenti, e certamente non leagate dicittadini, con una massiccia camparettamente alle tendenze gna pubblicitaria interna, ad economiche mondiali. acquistare quantitativi di Occorre notare tuttaoro come forma di investi“... nel 2010 via che la crisi economento. il più basso mica e le conseguenti volume di pressioni recessioLA Domanda niste verificatesi dal acquisti degli nel settore 2007 ad oggi hanno ultimi 21 anni investimento avuto un impatto forin questo temente negativo sulBisogna ricordare che una settore...” la spesa al consumo parte significativa della e questo, a sua volta, domanda di investimento ha portato ad una riviene espressa in mercati non duzione dei volumi nelle vendite del regolamentati, il che fa si che essa settore dell’oreficeria, in particolare non sia facilmente quantificabile. nei mercati occidentali, raggiungenTuttavia non vi è alcun dubbio che la do nel 2010 il più basso volume di domanda individuabile d’investimenacquisti degli ultimi 21 anni in queti in oro sia considerevolmente austo settore. mentata negli ultimi anni. Dal 2003, questo settore ha rappresentato la In generale, la domanda di oro in maggiore fonte di crescita della dooreficeria è influenzata da manda, con un aumento in termini un insieme di fattori, di valore del 412% circa alla fine del dalla disponibilità di 2009. Gli investimenti hanno attratdenaro alla desideto afflussi netti per circa 32 miliarrabilità da parte dei di di dollari nel 2009. Nel 2010 la consumatori, e solitadomanda di oro in questo settore è mente tende a salire nei esplosa raggiungendo la quota di cirperiodi di stabilità dei prezzi o con ca 64 miliardi di dollari superando, prezzi in crescita graduale, mentre secondo fonti di GFSM, il settore giotende a diminuire nei periodi di voielleria dal 1980, fenomeno causato latilità degli stessi. Un prezzo in cosoprattutto dalla debolezza del dollastante crescita, naturalmente, rafforro e dalla crisi finanziaria. za il valore intrinseco dei gioielli in oro, che è parte integrante della loro Esiste un’ampia gamma di ragioni desiderabilità. e motivazioni per le quali tutti, dai Va inoltre notato che, dopo un periosingoli individui alle grandi aziendo di prolungato declino, il consumo de, cercano di investire in oro. E, di oro nei mercati dei paesi in via di naturalmente, una prospettiva di sviluppo ha fatto registrare negli ulprezzi positiva, sostenuta timi anni un ampliamento piuttosto rapido della domanda, anche se apdall’aspettativa che la punto la recente crisi economica crescita della domanda ha, per forza di cose, frenato e del metallo giallo di conseguenza rallentato continui a suquesta crescita. Molti perare l’offerpaesi offrono ancora ta, fornisce una
www.metalli-preziosi.it base solida per gli investimenti. Gli altri elementi chiave che sostengono la domanda di investimenti hanno un aspetto in comune: sono tutti radicati nella capacità dell’oro di offrire, non solo garanzie certe contro l’incertezza e l’instabilità, ma soprattutto di proteggere dai rischi, dovuti da investimenti sbagliati. Del resto, dando uno sguardo alle materie prime più commercializzate, il priLA Domanda “... l’oro è mo posto spetta sicuramente nel settore anche e soall’oro, metallo nobile per eccelindustriale prattutto usato lenza, ”bene rifugio”preferito da sempre dagli investitori di tutto nel settore Oltre ai classiil mondo, ma soprattutto nei peindustriale, auci usi che tutti riodi di grande preoccupazione tomobilistico, conosciamo nel economica. È, infatti, ormai disettore della giomedico...” venuta pratica consolidata che ielleria, l’oro è quando il dollaro Usa comincia anche, e soprata perdere quotazioni, di rimando tutto usato nel setcomincia la corsa agli investimenti in tore industriale. Le sue applicazioni Oro. in tale settore sono molteplici ed in continuo aumento, tra le più imporL’investimento in oro può assumere tanti, è di fondamentale importanza molte forme, e solitamente una parricordare che l’oro viene utilizzato nel te degli investitori scelgono di comsettore automobilistico come catalizbinarne due o più, per ottenere una zatore, nell’industria dell’elettronica, maggiore flessibilità. La distinzione nelle nanotecnologie, da sempre nelle tra l’acquisto di oro fisico e l’acquisiapplicazioni dentali e biomedicali. zione di esposizione ai movimenti del prezzo dell’oro non è sempre chiara, L’uso nel settore industriale ed in specialmente da quando è possibile campo medico ed odontoiatrico rapinvestire nei metalli preziosi senza presenta l’11% circa della domanda consegna materiale. d’oro (una media annuale di oltre 440 tonnellate dal 2004 al 2009). L’oro è La crescita nella domanda di investisicuramente il metallo più malleabile menti è aumentata in maniera espoe duttile in assoluto esistente in nanenziale. Le modalità di investimentura. È il miglior conduttore di calore to, oggi offrono un’ampia varietà di ed elettricità esistente al mondo, e a prodotti che riescono a soddisfare sia differenza di altri materiali è notevolgli investitori privati che le grandi remente resistente all’ossidazione, cosa altà economiche e produttive.
questa, che lo rende uno dei metalli tra i più indispensabili che si trovino in natura. Sono proprio queste sue caratteristiche, in esso intrinseche e fondamentali, che ci spiegano perché oltre la metà della domanda da parte del settore industriale derivi proprio dall’uso di esso nel settore dell’elettronica. L’utilizzo dell’oro nelle applicazioni mediche ha una lunga storia e oggi varie applicazioni biomedicali sfruttano la biocompatibilità dell’oro, soprattutto la sua resistenza alla colonizzazione batterica ed alla corrosione e tutte le sue altre preziose caratteristiche. Recenti ricerche hanno svelato molti usi pratici dell’oro, incluso l’utilizzo come catalizzatore nelle pile a combustibile, nei procedimenti chimici e nel controllo dell’inquinamento. Il potenziale uso di nanoparticelle d’oro nell’elettronica avanzata, nei rivestimenti smaltati e nei trattamenti contro il cancro rappresenta una promettente area di studio per la ricerca scientifica. Carlo Vallotto responsabile sito
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Trading live show
la giusta direzione per la cultura del trading on line www.tradingliveshow.it TRADING LIVE SHOW
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a cura di Alessandro La Scalia
Fare trading su strade meno battute
Intervista all’autore di “Earnings Season: Trading ed Interpretazione dei Risultati Societari con l’Analisi Fondamentale”.
E’
possibile fare trading utilizzando l’analisi fondamentale? A questa domanda vuole dare una risposta il nuovo libro di Alessandro La Scalia, analista finanziario e trader, intitolato “Earnings Season: Trading ed Interpretazione dei Risultati Societari con l’Analisi Fondamentale”, ed edito da Trading Library (per ulteriori informazioni: www.tradinglibrary.it). Naturalmente, la domanda trova nel testo una risposta positiva anche se tutt’altro che banale, su cui cercheremo di fare luce nel corso di questa breve conversazione con l’Autore. “Il panorama delle pubblicazioni editoriali destinate ai traders è dominato da testi di analisi tecnica e quantitativa. Il suo libro guarda al trading da un’ottica diversa…” Entrambe le sue affermazioni sono esatte. Gli strumenti che i traders utilizzano sono generalmente di natura tecnico-quantitativa, ed è giocoforza naturale che la massima parte del lavoro di ricerca e divulgazione vada in quel verso. Con Earnings Season ho provato, mi auguro in modo convincente, a mostrare come sia in realtà possibile utilizzare in modo profittevole una strumentazione di derivazione fondamentale anche nell’operatività di trading, quindi all’interno di un orizzonte temporale di breve o brevissimo termine. “Qual è la principale differenza fra l’approccio al trading attraverso le metodologie tecniche e quello da lei proposto in Earnings Season?” In estrema sintesi, la differenza sta nell’approccio al “segnale” di trading, che nell’ottica delle modalità operative che propongo non è derivato dal movimento dei prezzi passati, tradotto in un sistema di trading o in una valutazione discrezionale secondo le regole dell’analisi tecnica, ma viene invece dall’interpretazione della notizia, del newsflow societario. Nello specifico, nel mio libro mostro proprio come sia possibile, durante la stagione dei risultati societari, interpretare questi ultimi – ed i segnali “anticipatori” di questi ultimi – e operare di conseguenza, comunque mantenendo
un orizzonte temporale da trader. “Perché ritiene che il suo approccio possa risultare interessante per i traders?” Premetto innanzitutto che, per alcune tipologie di trading un approccio basato sull’analisi fondamentale, anche “empirica” come quella utilizzata nel mio libro, semplicemente non può funzionare. Mi riferisco in particolare a chi fa essenzialmente scalping. Per tutti gli altri, il mio punto di riflessione, che deriva da anni di pratica a diretto contatto con i mercati come analista azionario, è il seguente: il mercato è mosso dagli investitori istituzionali e questi si servono prevalentemente della strumentazione fondamentale per prendere posizione; da questo deriva che un trader privato che possieda anche una preparazione di tipo fondamentale può comprendere l’idea di investimento che si sta formando “nella testa” di gestori e altri attori istituzionali, e anche anticiparla… “Ma è davvero possibile risultare vincenti dal confronto con i professionisti dell’investimento? O il gap di competenze è troppo ampio?” Mi permetta di attirare la sua attenzione su due aspetti essenziali in proposito. Da una parte, il trader privato è più agile dell’investitore istituzionale, sia in termini di masse movimentate che di processi decisionali, che nel caso dell’istituzionale creano un ritardo temporale importante fra l’”idea” e l’”attuazione”. Dall’altra, il gap in termini di informazione finanziaria è ormai minimo: stime di consensus e dati finanziari sono accessibili pubblicamente, e persino la partecipazione alle conference calls di commento ai risultati o agli eventi corporate più importanti è ormai virtualmente aperta a chiunque sia interessato. In conclusione, il “materiale” per impostare le nostre strategie di trading “fondamentale” è disponibile, abbiamo il vantaggio dell’agilità…per quanto attiene alle competenze, spero con il mio libro di aver dato un valido contributo alla riduzione ulteriore del divario in questione!
Nota sull’Autore: Alessandro La Scalia è consulente d’investimento indipendente e trader; dal 2002 al 2009 ha ricoperto il ruolo di analista finanziario presso gli uffici studi azionari delle SIM dei gruppi IntesaSanPaolo e Banco Popolare, oltre che in Torre SGR (Fortress Investment Group). Nel 2006 ha ottenuto la qualifica di Chartered Financial Analyst (CFA®), considerata fra le più importanti a livello internazionale nel settore dell’analisi finanziaria, e da allora è membro del CFA Institute (www.cfainstitute.org). Vive e lavora a Roma, dove offre i suoi servizi professionali alle imprese e agli investitori privati (www.alfc.it). Insieme ad Alberto e Sergio Peano, si occupa inoltre di consulenza e formazione specifica per traders e collabora alle produzioni del sito www.tradingaround.net 18
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gaya
a cura di Claudio Zanetti
IL LIBRO
L’indice costruito per descrivere l’evoluzione della Borsa Italiana che ha le origini più remote è l’Indice “Il Sole 24 Ore” sorto a fine del 1938 con valore pari a 1.
L’
inizio della II° Guerra Mondiale - 1° settembre 1939 in Europa e 10 giugno 1940 in Italia - ha dato inizio alla spinta delle quotazioni seppur in presenza di elevatissima inflazione a causa della guerra in corso, ma dal 1947 l’esigenza della ricostruzione e la notevole forza lavoro, ha dato via al boom economico con crescita effettiva delle quotazioni sia in termini correnti che in lire costanti. Il rialzo delle quotazioni azionarie termina nel 1961 dopo 22,5 anni di rialzo ininterrotto pari a 267 mesi. Dal punto di vista dei cicli di WDGann 22,5 è la metà di 45 che a sua volta è la metà di 90 1/4 del nostro cerchio di 360 l’intero giro completo di rivoluzione ossia il tempo che impiega la Terra a girare attorno al nostro astro. (365,2422). E’ d’obbligo per completezza d’informazione sottolineare che il gioco della tombola o del Lotto consta di 90 numeri e nasce a Genova nel 1576 con il nome di Gioco del Seminario in quanto dovendo eleggere 3 Consiglieri della Repubblica e 2 Procuratori, vennero convocati in Piazza 90 padri di famiglia di specchiata onestà. Ognuno dei candidati avevano un numerino appeso al collo e il popolo scommetteva sui 5 numeri che sarebbero stati estratti. Ottant’anni dopo alcu-
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ni mercanti genovesi si trasferirono a Napoli e ripeterono l’iniziativa. Non essendoci però, consiglieri da eleggere, furono scelte 90 ragazze da marito, tra le quali sorteggiare 5 corredi di nozze e il Gioco del Seminario venne chiamato Gioco delle Bonafficiate ovvero delle Beneficate e ancora oggi in qualche quartiere di Napoli viene chiamato così. La prima estrazione avvenne il 24 aprile del 1657 e furono estratti i seguenti numeri 18,36,41,46 e 70. Il top del 1961 porta ad una fase di stagnazione economica con conseguente flessione dei corsi azionari, aggravatasi poi con l’elevata inflazione a causa anche dei due shock petroliferi del 1971 e del 1973 in concomitanza della Guerra del Kippur e spingendo l’azionario ad una fase di ribasso della durata di 16 anni pari a 192 mesi. Colpisce il fatto che la somma dei 22,5 anni di rialzo con i 16 di ribasso porti al totale di 38,5 - il nostro 38,2 inverso della proporzione divina del 61,8 - e come la somma dei 267 mesi toro con i 192 mesi orso porti al totale di 459 mesi che divisi il nostro cerchio di 360 corrisponde al risultato di 1,275 che elevato alla seconda equivale all’1,618. Completatosi il movimento al ribasso con il bottom del 1977, inizia un nuovo ciclo rialzista dovuto alla componente fortemente finanziaria individuabile in un elevato “Effetto Leverage” che termina nel marzo del 2000 della durata di ulteriori 22,5 anni e cioè 267 mesi, esattamente uguale al movimento rialzista precedente. A questo punto partendo dal
1938 al 2000 gli anni sono esattamente 62 e cioè il nostro 61,8 così come il numero 16 è l’inverso di 61 ancora 61,8. Il top del marzo 2000 sancisce di fatto la fine di un periodo di crescita portata poi all’estremo con il secondo top del 2007, e visto che il futuro non è altro che la ripetizione del passato, la rottura della trend-line avvenuta nel settembre/ottobre del 2008 indica chiaramente che il bear-trend perdurerà fino al 2016 rispettando appieno lo stesso ribasso avvenuto dal 1961 al 1977. Nel 2016 con la fine del bear trend-generazionale è lecito aspettarsi un ulteriore bullmarket fino al 2038 a conclusione del ciclo dei 100 anni e a quel punto partendo dal 1977 e fino al 2038 saranno passati ancora 61/62 anni 61,8 - cioè gli stessi che sono intercorsi dal 1938 al 2000. Da aggiungere che ulteriori 192 mesi di mercato orso, sommati ai 192 mesi precedenti portano ad un totale di 384 mesi ancora una volta il nostro 38,2 inverso della proporzione divina del 61,8 moltiplicato 10 numero biblico rappresentante i 10 comandamenti.
OSSERVARE IL GRAFICO DEL BULL MARKET SECOLARE Da queste considerazioni oggettive visto che abbiamo già il passato come riferimento, scendiamo nel
dettaglio e andiamo ad analiz-
zare questa II° fase di ribasso iniziata nel 2000 e tutt’ora in corso, per capire prendendo spunto da quello che è successo in questi 10 anni, si riesce a
trovare un riscontro altrettanto oggettivo per capire l’evoluzione futura fino al 2016. Nel marzo 2000 lo scoppio della Bolla della New Economy comporta la fine del mercato toro nella giornata di martedì 07 marzo 2000 al prezzo di 51335 di derivato domestico e l’inzio di una flessione che termina esattamente il 12 marzo 2003 al prezzo di 20550 per la durata complessiva di 1100 giorni solari ossia 36 mesi 1/10 del nostro cerchio di 360 e la metà del nostro ciclo biblico e astronomico pari a 72 che a sua volta è la metà di 144 quadrato perfetto. In questa sede si ribadisce l’importanza del numero 144 e di tutti i suoi derivati, ricordando che nella Sacra Bibbia in Genesi 1,25 Dio creò il cielo e la terra e tutte le sue schiere fino al settimo giorno, e portando a compimento il suo lavoro stabilì che
quello era il giorno del riposo. In sostanza 6 giorni lavorativi corrispondono a 144 ore ed ecco perchè il 7 rappresenta il numero di Dio. Nel marzo del 2003 l’escursione del ribasso è stata pari a 30785 punti e il doppio minimo formatosi ha innescato un mercato toro che dal 2003 si protrae fino al top di lunedì 21 maggio 2007 al prezzo di 43905. Ora 30785 se lo moltiplichiamo per 2 equivale a 61570 che a sua volta se lo dividiamo per 1000 porta a 61,57 ancora una volta il nostro 61,8. Ricordo che il numero 1000 è fondamentale dato che moltiplicandolo per il nostro quadrato perfetto di 144, si arriva a 144000 numero biblico, numero Maya e numero dell’Antico Egitto. Nel maggio del 2007 a 7 anni - numero di Dio - dal marzo del 2000, a seguito della crisi finanziaria, il mercato scende replicando la stessa gamba di ribasso del 2000/2003 30785 punti allora e 31565 punti in questa - segnando il bottom nel marzo del 2009 al prezzo di 12340 e soprattutto a 9 anni esatti - 1/10 del ciclo di 90 citato sopra - dal top
del marzo 2000. Si fa notare che il ribasso 21 maggio 2007 - 09 marzo 2009 è stato esattamente uguale in termini di prezzo al precedente, ma in termini di tempo si sviluppa in 658 giorni solari contro i 1100 precedenti. Ebbene il rapporto tra 658 e 1100 è pari ancora una volta al nostro 61,8. A questo punto dato che il marzo 2000 è il massimo storico e il marzo del 2009 è il minimo storico - Polo Nord e Polo Sud - il prezzo seguirà a partire dal marzo del 2009 lo stesso andamento ciclico che ha seguito partendo dal 2000, ma in modo completamente inverso. Se dal marzo 2000 - massimo storico - al marzo 2003 abbiamo avuto 36 mesi di ribasso, l’aspettativa è che dal marzo del 2009 - minimo storico - il prezzo salga per 36 mesi e cioè fino al marzo del 2012 - scadenza di 144 mesi dal top storico del marzo 2000 - dove scadono i 9 anni dal minimo del marzo del 2003 gli stessi che sono andati dal marzo 2000 al marzo del 2009. Successivamente dal marzo 2003 al maggio del 2007 il prezzo sale fino al top di 43905, per cui possiamo affermare che dal TRADING LIVE SHOW
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segue IL LIBRO
Claudio Zanetti biografia
Trader professionista, formatosi presso SIAT (Società Italiana Analisti Tecnici), gestore di Sicav dal novembre 2010, ma soprattutto studioso ed appassionato di matematica e numerologia (dal lungo computo Maya alla Quantistica), analizza i mercati azionari sotto il profilo ciclico e della ripetitività dei suoi movimenti, calcolandone i livelli di inversione dei trend ed il loro timing, utilizzando prevalentemente – ma non esclusivamente – le teorie e le tecniche di Gann, di cui è profondo cultore. Lavora nel settore finanziario fin dal 1989, ha al suo attivo anche un’esperienza quale collaboratore amministrativo presso un Agente di Cambio di Venezia, dal 2001 si dedica interamente ai suoi studi, che decide di rendere pubblici a partire dal 2008, attraverso il blog ed i report di Consigli di Borsa. Negli anni 2009 e 2010 collabora anche con CNBC News e Trend On Line, ha recentemente scritto alcuni articoli per la rivista Trading LIve Show. Il successo riscontrato fin qui da “Consigli di borsa” – grazie alle lungimiranti analisi pubblicate – ha spinto Claudio Zanetti ad allargare la gamma di servizi offerti. Attualmente sta lavorando alla stesura del suo primo libro, di prossima pubblicazione.
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marzo del 2012 al maggio del 2016 ci sarà ribasso a completare i 9 anni di ribasso dal 2007 - gli stessi dal 2000 al 2009 - e a completare i 16 anni di ribasso dal 2000 gli stessi che sono intervenuti dal 1961 al 1977 come da grafico del bull market secolare, e ripartire quindi con i 22,5 anni di rialzo fino al 2038. Vediamo ora prendendo spunto sempre con il passato il target di prezzo. Abbiamo visto che il mercato segue uno schema ciclico ben preciso sia nel prezzo che nel tempo correlato al numero della proporzione divina, come nel ribasso 2000/2003 e 2007/2009 uguale in termini di prezzo ma nel 61,8% nel tempo tra uno e l’altro. In analisi tecnica vige la cosidetta “regola dell’alternanza” dove ogni movimento pur rispettando gli stessi parametri si sviluppa in modo diverso. Per tanto il rialzo 2009/2012 sarà uguale in termini di tempo - 61,8% nel ribasso - ma nel 61,8% del prezzo - uguale pecedentemente, e se il ribasso 2000/2003 è stato di 30785 punti in 1100 giorni solari, il rialzo sarà uguale nel tempo - stessi 1100 giorni solari con top nel marzo del 2012 - e il 61,8% del prezzo di 30785 corrisponde tra i 18500 e i 19000 punti che sommati al bottom di lunedì 09 marzo 2009 di 12340 porta il prezzo sul livello di 30785. E’ affascinante se si pensa che 30785 di obiettivo è esattamente il numero dei due ribassi 2000/2003 (30785) e 2007/2009 (31565) e che 18500 punti non è altro il valore naturale indicato nel report di inizio anno intitolato “IL 2010″ in cui si esprimeva come massima negatività per l’anno solare in corso il livello di 18435 punti - fatto di minimo a 17910 ma con nessuna chiusura settimanale sotto tale soglia. L’arrivo in area 30000/31000 (30785) comporta anche che la differenza dal top storico di 51335 del marzo 2000 è di 20550 punti circa, esattamente lo stesso valore di minimo del bottom del 12 marzo 2003 (20550). A quel punto un top in area 30000 circa - numero anch’esso interessante in quanto è dato da 30 - i denari con cui Giuda tradì Gesù moltiplica-
to sempre per 1000 - sottraendogli la gamba di rialzo che c’è stata dal marzo 2003 al maggio 2007 pari a 23355 porti il prezzo sul livello di 7430 minimo finale per il 2016 (30785-23355) esattamente sullo stesso valore del settembre 1992 a distanza di 24 anni corrispondente a 288 mesi ovvero il doppio di 144. Da notare che l’arrivo a 7430 partendo dal top storico di 51335 del marzo 2000 comporterebbe una perdita in punti di 43905 esattamente lo stesso valore numerico del top avvenuto il lunedì 21 maggio 2007 (43905). E’ chiaro che se abbiamo visto che i movimenti del mercato si articolano sempre in due gambe uguali sia nel prezzo che nel tempo, così dovrà essere partendo dal minimo del 09 marzo 2009, nel senso che questo rialzo dovrà avere due sezioni perfettamente identiche. La prima gamba è stata di 12155 punti dato che da 12340 del marzo del 2009 siamo arrivati al massimo di 24495 di venerdì 16 ottobre 2009, e sommando altri 12155 dal minimo di maggio di quest’anno di area 18000/18500 ecco che il prezzo si colloca alla perfezione sull’area di 30000/31000 con punto centrale a 30785 completando pertanto un rialzo di due sezioni perfettamente uguali nel prezzo e salendo per 3 anni di un totale pari al 61,8% del prezzo sviluppatosi nel triennio di discesa 2000/2003. Anche nel tempo le due sezioni dovranno essere uguali, per cui partendo dalla seconda gamba che il mercato deve percorrere, e sapendo che il minimo è il livello di 18040 di martedì 25 maggio 2010 l’arrivo sarà il 13 marzo 2012, perchè lì scadono i 1100 giorni solari di rialzo che sono gli stessi che il mercato ha fatto di ribasso dal 07 marzo 2000 al 12 marzo 2003, Ebbene dal 18 maggio 2010 al 13 marzo 2012 i giorni solari sono 658 , guarda caso gli stessi che è durato il ribasso 21 maggio 2007/09 marzo 2009, e quindi anche la prima gamba - che ha già percorso i 12155 punti -dovrà avere un tempo di percorrenza pari a 658 giorni. Visto che il rialzo della prima gamba è già stato fatto in 221 giorni solari - 09 marzo 2009/16 ottobre
2009 - che tra l’altro corrisponde ad 1/3 esatto dei 658 giorni - perchè il prezzo percorra di nuovo 12155 punti in 658 giorni significa che il 18 gennaio del 2011 il mercato quoterà attorno ai 24000/24500 punti, perchè lì saranno passati i 658 giorni partendo dal bottom di lunedì 09 marzo 2009. Per completare il puzzle possiamo a questo punto costruire un quadrato che partendo dal minimo del 09 marzo 2009 di 12340 si chiuda il 13 marzo 2012 al prezzo di 30785. Come sempre spiegato in questa sede, perchè il Fattore Tempo sia corretto, il prezzo deve trovarsi al 50% del prezzo e del tempo in modo perfetto così come la punta della Grande Piramide vista dall’alto è esattamente al centro della base del suo quadrato. Ebbene la metà di 1100 giorni solari è pari a 550 giorni che sommati al minimo del 09 marzo 2009 porta al 10 settembre 2010 in questa data saranno anche passate 550 settimane dal top storico del 07 marzo 2000 - e la metà di un rialzo di 18000/18500 punti corrisponde a 9000 punti circa (100 volte il nostro numero 90) che sommati al bottom di 12340 porta il prezzo sul livello di area 21000/21500 con punto centrale 21300 esattamente come espresso nell’articolo settimanale “Ftse Italia All Share Index” del 04
luglio 2010, in cui si è sostenuto che il quadrato del tempo che parte dal top del 2007 con arrivo a 7430 nel 2016 presenta il 38,2% del prezzo e del tempo per metà settembre (10 settembre) sul livello di 21300. In pratica settembre 2010 con il prezzo in area 21000/21500, ci darà la conferma del rialzo fino in area 30000, con inizio il 18 novembre 2010 e ci darà la conferma del minimo finale a 7430 per il 2016. Per concludere la trend-line che sosteneva il bull-market generazionale iniziato il 16 settembre del 1992 viene rotta nel settembre del 2008 - ancora 16 gli anni d’intervallo - e passerà a 30785 nel 2012, in sorte di pull-back ribassista, considerando che un top a marzo del 2012, necessita poi sicuramente di una fase distributiva dove le mani forti aiutate in questo dai mass media facendo credere che la crisi è stata superata e partendo dal fatto che il tempo lenisce le ferite, cominceranno a cedere i titoli acquistati nel marzo del 2009 al parco buoi. La fase distributiva secondo gli studi condotti in questa sede può perdurare da marzo 2012 fino a dicembre 2012 dato che il valore di 30000/31000 circa (30785) corrisponde al 61,8% del prezzo tra il massimo del 2007 di 43905 e il bottom finale di 7430, e dove il 61,8% del tempo del tem-
po 2007/2016 si pone nella data del 21 dicembre 2012. E’ affascinante se si pensa che in quella data saranno passate 666 - numero della Bestia - dal top storico del marzo 2000 e 144000 settimane dalla nascita della moneta. Quando vedo una bella dimostrazione dico che viene direttamente dal Libro. Dio possiede un Libro transfinito, che contiene tutti i teoremi e le loro dimostrazioni, e se è ben intenzionato nei loro confronti, mostra loro il Libro per un momento. Potrai anche non credere in Dio, ma devi credere che il Libro esiste. (Citazione di Paul Erdos 1913-1966) Claudio Zanetti. Questo report è concesso ad USO PERSONALE e quindi è vietata la riproduzione – anche parziale – senza il consenso scritto dell’editore. La speculazione sul Mercato Azionario e soprattutto in quello dei Prodotti Derivati, porta ad assumere un alto grado di rischio e conseguentemente una potenziale perdita. Per la salvaguardia del capitale investito si ricorda di impostare lo stop loss in base alle proprie condizioni finanziarie. Claudio Zanetti
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Gli affari più importanti si decidono a tavola! Pranzare con qualcuno, - un collega di altra azienda, un cliente, un fornitore - è il modo migliore per fare conoscenza con lui, instaurando un proficuo rapporto personale e di affari. Il cibo, infatti, è la cosa che unisce più di ogni altra, ma ci sono modi giusti e modi sbagliati per gestire le trattative a tavola, dove non si possono commettere errori né di comunicazione né di Bon Ton e Galateo. “L’Arte del Pranzo di Affari”, è l’insieme dei protocolli operativi da seguire che faranno la differenza, incrementando le vendite, consolidando rapporti interpersonali, ottenendo successi commerciali insperati. TRADING LIVE SHOW
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IL DENARO SPARIRA’?
a cura del Dott. Mauro La Porta
Un microchip per ogni essere umano toglierà contanti, delinquenza e … liberta’
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embra proprio di si. Nel giro di pochi anni la tecnologia porterà il mondo a “virtualizzare” tutto, anche il denaro contanti. D’altra parte questo già ha luogo con le carte di credito, bancomat etc…Non esisterà più frode fiscale, latitanza, sequestri di persona, tutto sarà controllato dal “Grande Fratello satellitare”, che potrà controllare ogni mossa, ogni transazione ogni spostamento ogni eventuale reato. Il prezzo sarà la robotizzazione dell’ umanità, nulla sfuggirà all’occhio sul mondo. Addio privacy addio libertà individuale, sarà il prezzo da pagare, Ma tutto questo è già deciso dall’alto e sarà inevitabile. Da migliaia di anni lo sappiamo, la stessa Bibbia lo aveva promesso nel libro dell Apocalisse-Rivelazione cap 13:
…e la Bestia…farà sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, sia posto un marchio sulla mano destra o sulla fronte e che nessuno potrà vendere o comprare senza il marchio, cioè il numero della Bestia, il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi può intendere intenda poiché è numero d’ uomo e il suo numero è 666……..
Il chip misurerà pochi millimetri, già oggi ne hanno impiantati ai soldati ai cani e ad alcuni carcerati in
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libertà dei prototipi grandi come un chicco di riso. Non necessita di pile da cambiare perchè si autoalimenta sfruttando il flusso sanguigno dell’ essere umano. Ma il popolo accetterà volentieri di farsi iniettare nella mano o nel cervello questo microimpianto? Certo. Anche perchè mass media, giornali, pubblicità etc esalteranno ogni tipo di violenza, già abbondantemente esistente nel quotidiano, nella gente crescerà la paura e dirà alle istituzioni “aiuto aiuto, polizia , telecamere,sorveglianza, dittatura, pena di morte….” Nella terza fase i governi risponderanno: “ok,ok calmi, tranquilli, abbiamo la soluzione è semplice veloce economica e soprattutto sarà legge obbligatoria per tutti. E la maggioranza delle persone applaudirà.
Qualcuno si alzerà e dirà: “ Io no, io non lo metto, la mia coscienzareligione non lo permette “…poveri illusi….certo che potranno opporsi….ma poi, come giustamente dice la Bibbia, come potranno comprare qualcosa? Vestiti, mangiare, non potranno più avere un posto di lavoro, comprare medicine, guidare automobili, prendere treni aerei etc, e così via…. Voi che dite, si arrenderà anche il più “duro” rivoluzionario? Io sono certo di si.
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e n n o d e l ! a s r o b e la “Siamo Donne oltre alle gambe c’è di più… Donne donne … un universo immenso e più!!!”… cantavano Sabrina Salerno e Jo Squillo nel 1991, e avevano ragione!!! Abbiamo un ampio spettro di interessi e uno spiccato senso dell’empatia. La donna è una specie di acrobata che impara a conciliare una gamma virtualmente infinita di ruoli: figlia, amante, moglie, madre, casalinga, lavoratrice. Le caratteristiche che abbiamo acquisito risalgono al pleistocene, ovvero 2 milioni e mezzo di anni fa… Siamo il prodotto della nostra biologia e siamo diverse dagli uomini perché il nostro cervello è conformato in maniera differente. Abbiamo capacità e punti di forza diversi. Il cosiddetto “intuito femminile”, deriva dalla maggiore sensibilità della donna, che le permette di cogliere ed analizzare le informazioni rapidamente, attraverso la presenza di un corpo calloso più spesso di quello di un uomo, contenente il 30% di connessioni in più tra gli emisferi cerebrali. Mentre il cervello maschile è specializzato e diviso in settori : è strutturato per fare solo una cosa alla volta, dato che possiede un numero inferiore di connessioni fibrose tra gli emisferi. Le donne apprendono i nuovi compiti più in fretta degli uomini e li ripetono con buon esito a patto che l’ambiente e le condizioni
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a cura di Simona Maglio
di effettuazione rimangano gli stessi. Uno studio dell’Università Queen Mary di Londra ha analizzato il comportamento di uomini e donne nella ricerca di oggetti dimostrando che: i primi sono bravissimi nello scoprire oggetti nascosti, mentre le donne sono fenomenali nel ricordare dove sono tali oggetti. Come già detto queste caratteristiche risalgono a tanto tempo fa. L’uomo era procacciatore di cibo: doveva cacciare, sfamare la famiglia e proteggerla da animali e nemici. Sviluppò, perciò, notevoli capacità d’orientamento sui lunghi percorsi e una precisione di tiro eccezionale per colpire i bersagli mobili. Nella nostra epoca, tuttavia, l’uomo non ha più bisogno di procurarsi il cibo come i suoi avi, perciò, utilizza tali capacità in altri campi come il calcio, il golf, la playstation o Xbox e qualsiasi altro sport o attività che implichi l’inseguimento di qualcosa o la mira di un bersaglio e perché no? Magari facendo trading. Mentre le donne, nell’antichità avevano diversi compiti, come sorvegliare la caverna e i dintorni per identificare eventuali pericoli ; dovevano possedere o sviluppare la capacità d’orientamento a corto raggio, utilizzando punti di riferimento per trovare la strada di casa; e avere l’abilità di intuire i minimi cambiamenti del comportamento e dell’aspetto dei
bambini e degli adulti. Dovevano riuscire a svolgere più mansioni contemporaneamente. Perciò, hanno sviluppato aree specifiche preposte ad attività diverse. Alcuni test dimostrano che il tasso d’intelligenza generale è maggiore del 3% nelle donne rispetto a quanto rilevato negli uomini. Ora, dopo aver “analizzato” le caratteristiche del “mondo femminile” consideriamo le caratteristiche del “Mercato”. Innanzi tutto: cos’è il Mercato? Il Mercato è il punto d’incontro tra compratori e venditori che interagiscono creando così opportunità di scambio. Gli operatori del mercato assumono dei rischi in cambio di un’adeguata remunerazione. Speculando assicurano liquidità al mercato e concorrono alla formazione di un prezzo efficiente. Il termine “speculazione” deriva dalla voce latina “specula” che significa “vedetta”, cioè colui che svolgeva l’attività di guardia dei legionari. Da qui proviene il senso etimologico di “guardare lontano” ,e in senso traslato, “guardare nel futuro” o “prevedere il futuro”. La speculazione, secondo Keynes, è l’arte di capire cosa gli altri operatori di mercato avessero pensato riguardo al futuro. A questo punto mi torna in mente “l’intuito femminile”, quale abilità sviluppata dalle donne di decifrare i vari segnali. Inoltre, grazie alla Teoria di Dow, sappiamo che il mercato si muove in maniera ciclica seguendo tre movimenti principali: Trend pri-
mario (nel lungo periodo), trend secondario (nel medio periodo) e trend minori (nel breve periodo). Le tendenze si caratterizzano da diverse fasi: accumulazione, dove le “mani forti” investono; espansione, fase in cui si realizza una vera e propria ripresa economica; speculazione, in cui notiamo un eccesso di fiducia degli investitori; distribuzione, quando le “mani forti” cominciano ad alleggerire le proprie posizioni; ribasso, in cui si manifesta il declino; e panico, dove assistiamo ad una caduta verticale dei prezzi. Questo mi fa pensare allo studio descritto in precedenza sulla ricerca degli oggetti, quindi, alla capacità delle donne di ricordare dove tali oggetti fossero nascosti , e a quella di apprendere nuovi compiti velocemente e ripeterli con buon esito. Sappiamo che per avere dei buoni risultati nel trading occorre costanza e una buona memoria, ovvero è opportuno ricordare particolari situazioni del mercato e quindi, ricordare come si son comportati gli operatori in quelle circostanze e cosa è successo al verificarsi di determinati eventi , per poter poi operare di conseguenza. Mi sembra che queste siano 2 doti fondamentali per poter aver successo in borsa e che vi sia una predominanza del mondo femminile almeno a livello potenziale. Son consapevole che per essere un bravo trader occorre tanto altro. Riassumendo credo che sia fondamentale avere: Una conoscenza approfondita del mercato in cui si opera e dello strumento
che si utilizza; La consapevolezza di ciò che si è, sviluppando quindi l’operatività più idonea alla propria personalità; Un buon controllo del rischio attraverso la diversificazione degli investimenti e il calcolo del capitale psicologico da investire; imestichezza nella gestione delle perdite, considerando che nel trading sono inevitabili; Una strategia, degli obiettivi ben definiti e disciplina, motivazione e determinazione nell’applicazione della stessa. Non occorre considerare il singolo trade ma i profitti ottenuti costantemente. E qui, forse, si potrebbe pensare che gli uomini siano più adatti a tale attività, grazie all’esposizione che ricevono, già a livello fetale , di alti livelli di testosterone che sviluppa in loro una maggiore competitività, una personalità dominante, una propensione agli atteggiamenti audaci, una migliore percezione spaziale e abilità logiche matematiche superiori. Al contrario, le donne ricevono grandi dosi di ossitocina che facilità la sensibilità e la comprensione delle emozioni. Tuttavia, secondo uno studio dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, nelle donne c’è una sorte di “interruttore” che se spento (attraverso il semplice passaggio di una debolissima corrente elettrica, non percepibile dal soggetto e assolutamente indolore) rende le donne più razionali, ciniche e calcolatrici. Questo “interruttore” non è presente nel cervello maschile, meno duttile e flessibile di quello femminile.
Come dice Charles Darwin: “Non è la più forte della specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti”. Per di più, si è osservato che il testosterone migliora le abilità matematiche di una donna più significativamente di quanto non accada con gli uomini. Questo articolo ha lo scopo di invitare tutte le donne a “buttarsi” nel mondo del trading, perché come dimostrato abbiamo grandi potenzialità. Vorrei ringraziare tutti gli UOMINI che mi hanno insegnato cos’è il trading e che con impegno e dedizione, si dedicano giornalmente a tale attività e, forse senza neanche saperlo, mi hanno trasmesso un minimo della loro professionalità, esperienza e passione. Inoltre, vorrei fare i miei più sinceri complimenti ad Alessandra Chirizzi, seconda classificata nella categoria Forex del Top Trader Cup 2010 con una performance del 23,89%, che inizia a farci strada in questo mondo per ora ancora dominato dal sesso forte. Simona Maglio simomag@gmail.com Tutte le informazioni scritte in questo articolo non sono frutto della mia fantasia ma sono state attinte da libro “Perché le donne non sanno leggere le cartine e gli uomini non si fermano mai a chiedere” di Allan & Barbara Pease, due psicoterapeuti australiani esperti di comunicazione del linguaggio del corpo; e vari articoli letti su internet.
Laureata in “Economia e Finanza” presso l’ ”Università del Salento”. Il mio percorso accademico è ricco di un’esperienza erasmus presso l’ “Universitat Autònoma de Barcelona”. Ho lavorato presso l’ Unicredit Banca. E successivamente ho seguito un master in “Banca e Finanza” presso Istituto Studi Bancari di Lucca. Ho avuto la possibilità di svolgere uno stage presso la “Trade Point Sim Spa” di Viareggio. Lavorare nella sala trading, accanto a persone esperte, mi ha permesso di migliorare la mia esperienza in questo settore. Da pochissimo collaboro con il sito www.finanzaeinvestimenti.it TRADING LIVE SHOW
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A ROMA, I FASTI FARNESIANI Text Carmelo De Luca Foto Ufficio Stampa L’arte italiana raccontata attraverso la storia di una importante dimora principesca: Palazzo Farnese. Le presentazioni dell’augusto capolavoro risulteranno superflue ai cultori, ma come non menzionare coloro che hanno reso celebre l’opera – emblema del rinascimento romano?
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Entrando nel cortile si rimane catturati per l’armonica successione di ordini architettonici, trabeazioni, fregi, ideati dal Sangallo e Michelangelo. E gli interni? Quella si che è una vera scoperta con i suoi stucchi, i marmi, le volte dipinte da grandi nomi della pittura italiana, i lunghi corridoi, scaloni monumentali, che rimandano il pensiero ai fasti della corte farnesiana sensibile al lusso, al gusto per il bello, all’arte. Gli stessi sotterranei dell’edificio vantano alcuni tesori di tutto rispetto, basti pensare ai delicati pavimenti a mosaico appartenenti ad alcune dimore patrizie di epoca imperiale, al famoso Mitreo, perfettamente conservato. Peccato che questo immenso scrigno di tesori sia quasi inaccessibile essendo la sede di rappresentanza della Cugina d’Oltralpe. Forse, la consapevolezza di abitare e vivere la storia, ha indotto l’Ambasciata di Francia insieme al Mini-
stero per i Beni Culturali Italiano a porsi una domanda : “Bisogna trovare l’occasione per condividere con il popolo romano e non solo la magica visione di questo luogo meraviglioso, ma come?”. La soluzione al rebus non si è fatta attendere perché, nel corso dei secoli, il Palazzo è stato abbellito con affreschi, dipinti, marmi, bronzi, porcellane, arazzi dagli “altolocati” Farnese e molti di questi capolavori arricchiscono importanti musei; così le due Istituzioni hanno deciso la ricostituzione delle favolose collezioni accumulate dagli illustri inquilini. Prestiti di grande rilievo riportano i magnifici saloni a rivivere l’opulenza del passato, così dal Museo Archeologico di Napoli ritornano la statua in porfido di Apollo, i Daci Prigionieri, Atlante; dalla Francia i disegni preparatori per gli affreschi di Annibale Carracci; dal Quirinale e dal Castello di Chambord gli arazzi; tutte opere che
dimostrano il gusto innato di una corte colta, raffinata, elegante. E, ancora, la famosa quadreria della Galleria viene ricomposta grazie alla temporanea “riacquisizione” del Ritratto di Papa Paolo III del Tiziano, dipinti di El Greco, Sebastiano del Piombo, Annibale Carracci, gli affreschi di Palazzo Fava, monete antiche, la “presenza virtuale” dell’Ercole e del Toro Farnese. Per la prima volta il visitatore ha l’occasione di immergersi dentro la storia di una grande casata che ha fatto del collezionismo e del mecenatismo punto di forza, di vanto, di gloria. Roma Palazzo Farnese Piazza Farnese 17 dicembre 2010 10 aprile 2011
ART DATES di Carmelo De Luca
CAMERA WORK Riuscitissimo esempio alla famosa rivista fotografica made in USA , rivisitata attraverso gli scatti di Stieglitz, Steichen, Strand e altri grandi nomi. Grazie a 50 fascicoli originali viene raccontata la supremazia di Camera Work fra le pubblicazioni specialistiche agli inizi del XX secolo. La mostra fiorentina carpisce il taglio contenutistico dell’opera mediante una selezione di fotografie che rivelano il genio estetico di questi luminari del settore. Elegante, raffinato, curatissimo, il giornale si rivolgeva ad una utenza selezionata, massimo mille copie per uscita, ospitando eccellenti tavole prodotte con la tecnica della photogravure, altresì adoperata per riprodurre i disegni di Picasso, Rodin, Matisse. L’intento di Stieglitz, suo fondatore, era quello di fomentare il dibattito ma anche la sperimentazione tra le avanguardie figurative europee, ad iniziare dalla Secessione Viennese, e quelle americane attraverso l’utilizzo della foto o della delicata tecnica grafica. Firenze - Piazza S. Maria Novella 14a/r Tel 055- 216310 28 ottobre 2010 al 9 gennaio 2011
LIGABUE: IL RUGGITO Un Ligabue disposto a difendere la libertà individuale è quanto traspare dalle opere esposte presso le sale di Palazzo Pitti. L’ambientazione padana delle tele contrasta con le belve feroci che si aggirano tra l’erba, infatti leopardi, tigri, grossi serpenti popolano l’Africa e l’Oriente, eppure la loro presenza nel territorio mentale dell’artista risulta essere consona in quanto esse rappresentano i soggetti forti nel regno animale, con le quali il maestro si identifica in quanto amante della natura e schivo verso l’uomo. Ligabue denuncia un mondo oppressivo che ben rappresenta nelle sue opere attraverso l’individualismo animalesco personificato dalla lotta per la sopravvivenza, in una giungla sinonimo di vita e di morte. Molti dei quadri esposti esprimono densità, violenza, paura, eccitazione, dettagli che si colgono nella minuziosità scenica, nella immaginazione prodigiosa, nel pathos emotivo dei volti, particolarmente espressivi della sofferenza nei famosi autoritratti con bestie. La Vedova Nera, Il Leopardo, Il Gatto Selvatico con Nibbio, La Tigre assalita dal Serpente esternano la vera natura inte-
riore del pittore, la voglia di difendere la sua persona dagli attacchi esterni e ciò lo concretizza attraverso la rappresentazione della belva-amica che, per la naturale legge della sopravvivenza, si difende attaccando, urlando attraverso il ruggito la sua disperata voglia di esistere in quanto persona dalla spiccato individualismo. Firenze, Palazzo Pitti Galleria d’Arte Moderna Piazza Pitti 1 30 ottobre 2010 16 gennaio 2011 Tel. 055 290383
RESTAURI E CAPOLAVORI Il restauro e le acquisizioni di molti capolavori della storia dell’arte senese, appartenenti al Comune e alla Fondazione Monte dei Paschi, rappresentano il tema di una mostra delicata, dai contenuti certamente patriottici. Infatti la Città toscana sente il bisogno di recuperare le creazioni magistrali che, per vicende avverse, hanno lasciato l’amato luogo natio, in quanto esse rappresentano la storia, il vanto, l’identità di TRADING LIVE SHOW
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segue ART DATES
una civiltà che ha saputo coniugare la grandezza politica con la supremazia nel campo delle arti. Un vanto ostentato con dignità morale induce le due Istituzioni a tutelare, conservare, reperire, acquisire un passato glorioso attraverso le testimonianze artistiche prodotte nel corso dei secoli. Dipinti, sculture, reperti antichi, paramenti religiosi, presenti in mostra, testimoniano un avvicendarsi di grandi nomi nel campo delle arti pure e applicate, come i capocroce di Bartolomeo Bulgarini, le tele di Francesco Vanni, Sebastiano Folli, Astolfo Petrazzi, Johannes Wyckeasbert, Bernardino Mei, il paliotto d’altare seicentesco ricamato in seta e oro. Il mecenatismo, in tempi di crisi, diventa impossibile coltivarlo ma la Fonazione fortunatamente riesce ad andare controcorrente, ne sono testimonianza la Maestà di Segna di Bonaventura, la Santa Lucia del Maestro dell’Osservanza, l’Adorazione dei Pastori di Pietro di Francesco Orioli, la Venere di Domenico Beccafumi, le Madonne del Brescianino, le preziose pitture del 300 senese, tutte opere 30
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da ammirare presso le storiche sale di Santa Maria della Scala. Siena Santa Maria della Scala Tel 0577 534511 23 settembre 2010 9 gennaio 2011
+672 PER VALERIO BEVILACQUA Nell’immaginario collettivo l’Hotel Savoy di Firenze è sinonimo di eleganza e confort, insomma il meglio che un 5 stelle possa offrire al cliente esigente. Il RoccoForteHotels, proprietari della dimora ricettiva, coltivano l’arte permettendo a giovani talenti di esporre le loro creazioni all’interno della struttura “savoyarda”. Per l’appunto, il salone della hall accoglie la personale di Valerio Bevilacqua dedicata al simbiotico contatto tra natura e materia plasmata mediante l’ausilio del gesto, vero elemento ideatore, costruttore, bussola d’orientamento della sua produzione artistica. E il vero motore di ricerca
dell’artista è lo sperimentare sul laminato plastico utilizzando colori monocromatici in stucco veneziano, contrastati da contaminazioni forgiate sotto forma di orografia fluviale o di un suo collage, particolare di onda marina o di un cespuglio. Infatti, una delicata stilizzazione esalta le forme che, per il maestro, costituiscono l’essenza artistica: acqua, luce, colore, regno vegetale, formalizzazione analiti-
ca della struttura ad elementi geometrici, il tutto coordinato da un sapiente senso dell’orientamento di Bevilacqua nell’infinita dimensione naturalistica dell’essere.
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PRONTO, AVVOCATO?
a cura dell’Avv. Lucarini Manni
Abbiamo un contatore di acqua generale, ed inoltre, ogni condomino ha il suo contatore nella propria abitazione. Vorrei sapere se chi non abita la casa, o vi risiede poco, pagherà per quello che segna il contatore. Esiste un minimo fisso di consumo da rispettare? Inoltre vorrei sapere come mai, in passato, per un appartamento non abitato si metteva un consumo fisso di 30 m3.
Quesito N 1 - Desidererei sapere con quali maggioranze l'assemblea può approvare una delibera per automatizzare il cancello condominiale di accesso ai garage. Tale delibera vincola anche i dissenzienti? La delibera per motorizzare un cancello condominiale può essere approvata dall'assemblea con la maggioranza semplice in seconda convocazione, ai sensi dell' art. 1136 terzo comma del Codice civile. Conseguentemente anche gli altri condomini sono obbligati proporzionalmente - ai sensi dell' art. 1123 primo comma del Codice civile - a contribuire alle spese, salvo che il cancello sia riservato all' uso esclusivo di un gruppo autonomo di condomini; in tal caso questi dovranno sopportarne integralmente anche la relativa spesa. Quesito N 2 - Sono proprietaria di una mansarda circondata da un'ampia terrazza su cui vorrei installare una tenda da sole avvolgibile sorretta da supporti metallici fissi nella ringhiera dal mio balcone. Vorrei sapere se ciò é possi-
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bile senza chiedere l' autorizzazione agli altri condomini ovvero, ove ciò non sia possibile, quale maggioranza é prevista in questo caso. Non è necessaria l'autorizzazione da parte dell'assemblea condominiale per poter installare una tenda da sole sulla propria terrazza. Vedasi a questo proposito la sentenza del 19-9-1960 del Tribunale di Milano, che ha ritenuto la legittimità dell' installazione di tende di stoffa sui balconi, argomentando che esse non alterano in alcun modo il decoro del fabbricato, mentre non é nemmeno pensabile che ne pregiudichino la stabilità e la sicurezza o comunque limitino i diritti di altri condomini; ciò però nel caso che la tenda non sia più lunga o più larga del balcone. Del tutto irrilevante é la circostanza che la tenda sia sostenuta mediante infissi applicati nel muro comune. Quesito N 3 - Come si deve ripartire la spesa per il consumo dell' acqua, in un condominio di 48 famiglie?
In caso di installazione di singoli contatori in ciascun appartamento, si procede al computo delle spese sostenute dal contatore generale dividendole per la somma dei metri cubi consumati e risultanti dai singoli contatori. Trovato il costo al metro cubo, questo si moltiplicherà per ciascun consumo. Cosicché chi non abita la casa e non consuma acqua, non dovrà sopportare alcuna spesa, non potendosi imputare nessun minimo fisso. Resta fermo che potrà essere adottato dall'unanimità dei condomini un diverso criterio di ripartizione (es. pro-capite). Quesito N 4 - Abito in un condominio costruito in due epoche diverse: una parte antica, ristrutturata, copre i 4/5 dell'edificio e la parte nuova ne copre un quinto. La tabella millesimale é stata redatta al rovescio poiché la parte nuova assorbe 800 millesimi rispetto ai 200 millesimi della parte vecchia facendo gravare sui condomini abitanti la parte nuova la maggior parte delle spese generate dalla ristrutturazione della parte vecchia. Quale può essere la soluzione a questo problema? Per la revisione delle tabelle millesimali occorre l'unanimità dei condomini. Premesso che la risoluzione della divisione - appare impraticabile giacché il complesso forma un unico corpo e quindi stante tale circostanza non é invocabile l' ipotesi di divisione
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dell' edificio condominiale (di cui all' art. 61 delle Disposizioni di attuazione al Codice civile) prevista dalla legge, sempre che le parti da dividere abbiano le caratteristiche di edifici autonomi (e cioè non rappresentino un corpo unico).Rimane pertanto l' ipotesi di revisione delle tabelle millesimali che dovrà essere approvata dall' unanimità dei condomini. Ovviamente per una risposta più puntuale, si dovranno esaminare le singole voci di spesa. Quesito N 5 - In un quartiere condominiale, nel caso di chiusura di terrazza con struttura fissa a vetri, in parte scorrevoli, eseguita a cura e spese del condomino proprietario, variano le tabelle condominiali millesimali in genere (per spese generali, eccetera) e quelle di riscaldamento centralizzato in particolare, tenuto conto però che in tale terrazza non sono stati installati elementi radianti, ma riceve il calore dalla stanza adiacente attraverso l' infisso di comunicazione in genere quasi sempre aperto? Nel caso di rifacimento e tinteggiatura facciate la spesa occorrente viene divisa in millesimi di proprietà oppure secondo la superficie esterna interessata da ciascun quartiere? Ai sensi dell' articolo 69 n.2 delle disposizioni di attuazione al Codice civile, la revisione può avere corso solo in presenza di una notevole alterazione del rapporto originario tra i valori dei singoli piani o porzioni di piano.
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Una tale alterazione non é configurabile nel caso di chiusura con vetri di un terrazzo. I muri perimetrali dell' edificio sono parti comuni, ed è pacifico che la facciata dell' edificio, composta da tali muri, è di proprietà indivisa per quote ideali di tutti i condomini. Pertanto, tutti i condomini debbono concorrere, in ragione della propria quota millesimale, alle spese per la conservazione, manutenzione e riparazione della facciata dell'edificio. Quesito N 6 - Il consumo della luce delle scale e della soffitta (particolarmente usata dal quinto piano) può essere suddiviso in base al numero degli abitanti? Gli spazi condominiali del fabbricato possono essere occupati con biciclette, mobili e via dicendo? Le spese necessarie per la conservazione e per il godimento delle parti comuni dell'edificio e per la prestazione di servizi nell'interesse comune come l'illuminazione delle parti comuni, sono sostenute dai condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno, ai sensi dell'art. 1123 primo comma del Codice civile, salvo diversa convenzione. In base all'articolo 1102 del Codice civile, ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. Fra tutti i condomini esiste la parità del diritto di uso delle parti comuni e il diritto spetta a tutti in modo eguale senza che abbia alcun rilievo l'entità della quota millesimale. Normalmente é il regolamento di condominio a disciplinare l'uso delle parti comuni. L'assemblea può a sua volta, integrare o modificare il regolamento con le maggioranze di cui al secondo comma dell'articolo 1136 del Codice civile. Inoltre ai sensi dell'articolo 1130, n. 2 del Codice civile l'amministratore deve disciplinare l'uso del-
le cose comuni in modo che ne sia assicurato il miglior godimento per tutti i condomini. Quesito N 7 - L'ultima assemblea condominiale a maggioranza ha deliberato di applicare interessi di mora nella misura del 10 % a partire dal 30° giorno successivo alla scadenza di ogni rata, diversamente dal regolamento condominiale il quale impone l'applicazione di una penale di euro 50/00 ai condomini morosi. Alcuni - tra cui il sottoscritto - votando contro e ritenendo tale delibera illecita, vorrebbero sapere se é possibile far valere la sua nullità, o comunque chiederne l'annullamento. In caso contrario vorremmo sapere se, a vostro giudizio, la applichiamo correttamente calcolando il solo rateo di mora eventualmente maturato. La maggioranza non può ovviamente modificare una clausola al regolamento condominiale in materia di penale per il ritardo nei pagamenti. Diverso problema è quello della rivalutazione monetaria del debito per il ritardato pagamento. Il danno "ulteriore" a titolo di svalutazione monetaria subito dal condominio potrà essere provato in relazione alle circostanze. Tuttavia alla liquidazione di tale danno "ulteriore" osta la natura della clausola penale (articolo 1382) quale liquidazione convenzionale del danno fissata in antecedenza, e in quanto tale limitativa del risarcimento "se non è stata convenuta la risarcibilità del danno ulteriore". Per una risposta più puntuale occorrerebbe tuttavia esaminare la clausola del regolamento condominiale menzionata dal lettore. Avv.to Lucarini Manni Firenze
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