TRADING
Una guida per chi ritiene il trading una propria filosofia di vita
e SHOW v li n. 8 - settembre/ottobre 2011
TOL EXPO Le previsioni di borsa la statistica di A. Aldrovandi QuickTrade la piattaforma preferita dai trader di IW Bank
A caccia dei minimi e dei massimi del mercato con il Sequential di Tom Demark di G. Defendi Il cerbero sta morendo... EUR/USD Finalmente Manca l’ultima di A. Facchini gamba ribassista di D. Carli Opzioni e probabilità statistiche di P. Oliveri
Clausole contratti finanziari: conoscenza e chiarezza di F. Martelli Bull - Market di C. Zanetti
Salve ragazzi...... ragazzi perchè chi più chi meno lo siamo tutti o comunque lo siamo stati , ragazzi perchè fare trading è un pò come tornare indietro nel tempo, provare quelle emozioni intense, passionali e adrenaliniche che forse solo l’adolescenza è in grado di trasmettere... ma adesso molte cose stanno accadendo..... siamo testimoni e partecipi di un periodo di grande cambiamento epocale.. una concentrazione di eventi in un arco temporale così stretto non l’avevamo mai vista...dalle rivolte nordafricane con l’uscita di scena di Gheddafi al movimento occupy wall street che tanto seguito sta avendo e che ogni giorno cresce in consensi.. .che sta succedendo? I mercati finanziari stanno vivendo un eccezionale periodo di altissima volatilità ed incertezza tanto da rendere quasi impossibile l’operatività degli scalper, ossia di coloro che attraverso l’analisi del book e dei volumi cercano di “ rapinare” qualche tick al mercato con frequenti trade dovendo combattere fra l’altro anche contro le “ macchinette “.. Gli elementi di incertezza sono molteplici ed ogni giorno appena viene diffusa una dichiarazione di qualche esponente di governo o un giudizio delle solite agenzie di rating assistiamo a rapidi capovolgimenti di fronte generati per lo più dalla speculazione che spesso condiziona i movimenti intraday... Siamo alla ricerca di nuovi equilibri che ci facciano superare le difficoltà dei mercati causate dai debiti sovrani dei paesi più deboli dell’Europa e dalla incapacità di trovare dei rimedi credibili e rassicuranti da parte della classe politica... nell’ attesa e con la speranza che tutto ciò accada al più presto vi auguro un buon trading!!!! wintrader5@yahoo.it
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Le previsioni di borsa e la statistica
Collaboratori Alessandro Aldrovandi, Paolo Oliveri, Gianluca Defendi, Fabrizio Martelli, IW Bank, Andrea Facchini , David Carli, Claudio Zanetti, Carlo Ciappina, Carmelo De Luca, Mauro La Porta, Alberto Presutti
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Opzioni e probabilitĂ statistiche
info@tradingliveshow.it
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A caccia dei minimi e dei massimi del mercato con il Sequential di Tom Demark
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Clausole contratti finanziari Conoscenza e chiarezza
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QuickTrade la piattaforma preferita dai trader
NUMERO 8
settembre/ottobre 2011 in attesa di registrazione
Coordinatore progetto Andrea Renault
Per informazioni sugli abbonamenti
editore
3939292711
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a cura di Alessandro Aldrovandi
a cura di Paolo Oliveri
a cura di Gianluca Defendi
a cura di Fabrizio Martelli
a cura di IW Bank
Il cerbero sta morendo... Finalmente a cura di Andrea Facchini
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TRADING LIVE SHOW
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Sommario
TRADING
EUR/USD Manca l’ultima gamba ribassista a cura di David Carli
Bull -Market a cura di Claudio Zanetti
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Fasti della Messapia salentina
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Un convento a cinque stelle
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1984 - 2012 Quante analogie!!!
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Non si dice piacere
a cura di Carlo Ciappina
a cura di Carmelo De Luca
a cura di Mauro La Porta
a cura di Albeto Presutti
i n f o @ t r a d i n g l i v e s h o w. i t TRADING LIVE SHOW
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a cura di Alessandro Aldrovandi
Le previsioni di Borsa E LA STATISTICA
L’esperienza sui mercati finanziari, intesa come assidua e costante osservazione dei grafici di Borsa, rimane importante ma non è più sufficiente per affrontare il futuro. “Cosa farà la borsa?” Per chi svolge il mio mestiere si tratta di una domanda ricorrente, che diventa praticamente quotidiana quando i mercati finanziari vivono le loro stagioni più critiche. E’ stato così negli anni 2001-2002 con il ridimensionamento della bolla speculativa dovuta alla “New Economy”; si è ripetuto nell’estate del 2008 con il fallimento di alcune banche americane a causa dei mutui subprime; infine, si è verificato anche lo scorso mese con le quotazioni ritornate ancora una volta
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TRADING LIVE SHOW
vicino ai minimi storici del marzo 2009: un “panic selling” generato dal rischio default di alcune nazioni europee (oltre alla Grecia, anche l’Italia) e dal declassamento del rating degli Usa, a cui avevano fatto da preludio la crisi politica di diversi paesi del Mediterraneo, lo tsunami in Giappone e l’annuncio di una politica restrittiva della Bce. A meno di voler essere banali (si sa, le Borse hanno un andamento ciclico e pertanto dopo un forte ribasso ci sarà sicuramente un rialzo, e viceversa), rispondere a quella domanda è assolutamente impossibile. Ci sono troppe variabili in gioco: dalle ipotesi da formulare alle attribuzioni di probabilità che si verifichino, dalle aspettative degli investitori (day trader o cassettisti?)
alle tempistiche, ecc… oltreché opinioni personali tutte da argomentare. Nessuno può sapere cosa farà il mercato fra qualche ora, giorno o mese, anche al verificarsi di alcune condizioni, con un certo grado di affidabilità. Insomma, è banale dirlo, ma il futuro non si può conoscere prima. Sarà perché sono un trader su futures e quindi lavoro in un ambito prevalentemente intraday, ma da tempo la mia parola d’ordine per operare sui mercati è diventata proprio questa: imprevedibilità. Pur effettuando le consuete analisi e studiando alcuni degli scenari possibili, limito al massimo le mie previsioni e il loro orizzonte temporale, in quanto tutto può sempre succedere. Piuttosto che “prevedere”, preferisco “vedere” quello che sta succedendo e agire di conseguenza. Invece, ci sono ancora molti operatori abituati a immaginarsi il movimento dei mercati sulla base di alcune ipotesi e che finiscono con l’“innamorarsi” delle proprie idee di trading, con il rischio di intestardirsi su alcune posizioni e, inevitabilmente, perdere (o far perdere) molti soldi. Una mattina del 7 marzo scorso, ad esempio, per diletto mi sono collegato a Facebook prima dell’apertura della Borsa italiana e ho letto il seguente messaggio pubblicato da un collega trader alle ore 7:26: “Aprite le ali. Si decolla. Apriamo in gap-
up in area 22.280-22.300. Tocchiamo un minimo nella prima mezzora ad un valore compreso entro il range 22.19522.220. Facciamo un massimo relativo dopo i dati Usa, che saranno migliori delle attese, in area 22.550. Correzione fino a 22.480-22.500 fra le 15:00 e le 16:00. Chiudiamo vicino ai massimi in area 22.500-22.550. Parlo del nostro indice Ftse/Mib.” A parte il fatto che a fine giornata il risultato è stato quello di non averne azzeccata neppure una (vedi FIGURA 1), sono convinto che il collega avesse validissimi motivi per argomentare il “film” sul mercato che aveva previsto. Ma anche qualora le avesse indovinate tutte, non credo che sarebbe riuscito a ripetersi nelle sedute successive o con costanza nel tempo. FIGURA 1 – Indice FTSE/MIB del 7/3/2011: previsione (linea blu) vs andamento reale (candlestick a 30 minuti)
Certo, negli ultimi anni ho osservato con grande piacere che il livello di competenza, innovazione e serietà di chi fa trading è notevolmente aumentato, ma rimango sempre colpito dalle certezze che molti trader credono di possedere, parecchie delle quali in realtà si basano su fondamenta abbastanza fragili. L’errore di fondo sta nel fatto di voler cercare a tutti i costi il “Sacro Graal”, quella formula magica che permetta di guadagnare soldi con regolarità e semplicità. E quando qualcuno pensa di avere inventato qual-
cosa di nuovo, ecco che si concentra sulla propria creatura perdendo completamente di obiettività: se ha osservato che due particolari medie mobili si sono incrociate 10 volte in un mese, si ricorderà con entusiasmo e precisione solo dei 3 crossover che avrebbero generato operazioni vincenti (“dove avrei guadagnato un sacco di soldi se fossi entrato con 2 Dax”), dimenticandosi completamente delle altre 7 operazioni chiuse in perdita. Ricevo molte e-mail da lettori e conoscenti che mi segnalano come l’indicatore “SEGRETO” che hanno programmato riesca ad individuare le inversione del trend “sempre con due ore di anticipo”, oppure mi descrivono le loro tecniche di scalping sul book con le quali riescono a guadagnare “sempre almeno 3 tick per ogni operazione”. Altre volte ricevo messaggi istantanei sulla chat del tipo:”Secondo me sale ancora un po’, poi crolla tutto!” Ma perché? Chi l’ha detto? So benissimo che non si tratta né di presunzione e neanche di superficialità, ma solo di una grande passione per il trading. Io per primo sono caduto in questo errore, ma mie spese ho imparato presto che sui mercati finanziari le espressioni “sempre” o “secondo me” non dovrebbero mai essere pronunciate. Così come ho imparato che non sarà mai un solo indicatore o la sua combinazione con altri a rappresentare la chiave di successo nel trading; neppure se è poco conosciuto al pubblico o modificato da una personalissima formulazione matematica; e lo stesso discorso vale anche per le pattern grafiche o la scelta del timeframe. Bisogna rassegnarsi al fatto che anche l’analisi tecnica ha dei difetti ineliminabili: quando ci sono falsi segnali sulla media mobile a 21, ad esempio, sorge
spontaneamente il desiderio di testarne un’altra che potrebbe funzionare meglio; quando anche quest’ultima risulterà inaffidabile, si scoprirà allora che ce ne sarebbe stata un’altra ancora migliore. E così via per tutti gli altri infiniti indicatori e oscillatori. Un altro esempio: quando il signal incrocia al ribasso il proprio Macd, capita spesso che i prezzi non comincino subito a salire ma rimangano pressoché stabili o, addirittura, continuino a scendere. Ma allora perché il mercato non reagisce favorevolmente all’incrocio, così come è scritto in tutti i libri di analisi tecnica? Quale sarà il crossover giusto?
Come faccio a capirlo prima? Ed ecco che a questo punto, al nostro Macd si aggiunge un secondo indicatore, e poi un terzo, poi una trendline, poi un ritracciamento di Fibonacci, ecc…e così via, con lo scopo di cercare riferimenti che possano confermare o meno la bontà del segnale operativo del primo indicatore, sottovalutando il fatto che anche gli indicatori aggiunti hanno gli stessi difetti del Macd. Il risultato finale sarà quello di non riuscire più distinguere quale indicatore abbia generato il falso segnale, oltre a tanta confusio-
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ne mentale, segnali operativi contraddittori e grafici sempre più illeggibili. Di conseguenza, risulta evidente come tutta l’analisi tecnica debba subire un processo di selezione più scientifico, che la renda efficace e robusta per affrontare le attuali Borse internazionali. In sostanza, ogni sua teoria ed enunciazione dovrebbe essere dimostrata statisticamente nel lungo periodo. Qualche anno fa mi sono sorpreso nel leggere una ricerca pubblicata dai colleghi D’Antuono e Malverti sulla validità statistica della famosa pattern “Engulfing” sui grafici a candele giapponesi (vedi FIGURA 2). Io stesso, scorrendo superficialmente il grafico daily di un qualunque future, avevo la percezione che questa configurazione funzionasse bene 3 volte su 4 (75%), esattamente come la letteratura degli ultimi decenni ci aveva tramandato. Invece, questo studio effettuato sui 40 titoli dell’indice italiano nei precedenti 10 anni dimostrava come la “Bearish Engulfing” influisse sulla chiusura della seduta successiva solo nel 52% dei casi, mentre la “Bullish Engulfing” ancora meno, il 49% delle volte. In pratica, nessuna certezza neanche dall’analisi tecnica; anzi, nel migliore dei casi si trattava di “tirare la monetina” (50% e 50%) perché studi successivi su altri indicatori o pattern hanno dimostrato risultati statistici anche peggiori, nell’ordine del 30-40% di probabilità di successo. FIGURA 2 – Bearish Engulfing del 1/8/2011 sul future FTSE/MIB
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Pertanto, ritengo che la creazione di una strategia di trading (sia discrezionale che sistematica, sia intraday che di medio periodo) debba basarsi esclusivamente su un’analisi statistica favorevole, non contaminata dal proprio ego previsionale e neppure dall’analisi tecnica “classica”. Solo a questo punto le strategie potranno essere affinate con alcuni meccanismi di money management che ne limitino i rischi ed essere combinate tra loro (portafoglio di strategie) per sfruttare le scorrelazioni tra alcuni mercati (vedi FIGURA 3), a cui bisogna aggiungere l’importanza fondamentale della disciplina, ossia l’obbligo di eseguire i segnali operativi che fornisce il sistema di trading che ci siamo costruiti. FIGURA 3 – Indici statistici di valutazione e andamento di un portafoglio di strategie
Per quanto riguarda la mia esperienza professionale, da qualche tempo sto affiancando all’originaria operatività discrezionale anche quella sistematica, attraverso la programmazione ed esecuzione di trading system basati su algoritmi statistici. Devo ammettere che, dal punto di vista psicologico, sapere di poter contare su uno strumento che si è mostrato affidabile nel corso degli ultimi 10 anni (prettamente matematico, che tutto ha assorbito senza esserne condizionato), mi aiuta molto nel trading quotidiano fornendomi punti di riferimento importanti (conferme o divergenze), manifestando in modo chiaro gli stop loss da applicare (che
altrimenti rischierei di rimandare) e trasmettendomi molta tranquillità sul timing delle operazioni (bisogna saper aspettare con pazienza solo i trend più importanti). Certamente ogni trading system non funzionerà per sempre, e per questo sarà comunque necessario monitorarlo periodicamente e fargli aggiustamenti, ma almeno libera la mente del trader da quella infinità di informazioni che freneticamente devono essere valutate in tempo reale durante tutta la seduta. In pratica, sono riuscito a codificare e rendere automatiche buona parte delle mie strategie discrezionali (quindi, mantenendone l’idea di base) eliminando quell’emotività che fa perdere lucidità a chi deve gestire posizioni il cui “Profit & Loss” oscilla continuamente. Infine, colgo l’occasione per annunciare ai lettori che ho intenzione di mettere a disposizione anche del pubblico indistinto i segnali operativi che verranno generati dai sistemi di trading che ho elaborato. Il servizio partirà nel mese di novembre in collaborazione con il gruppo Private & Consulting SIM SpA e tutte le informazioni potranno essere reperite sul sito internet www. privateconsulting.net PROFILO
Alessandro Aldrovandi, 42 anni, modenese, laureato a pieni voti in Economia e Commercio, socio ordinario AIAF (Associazione italiana analisti finanziari) e socio aggregato SIAT (Società italiana analisi tecnica), si occupa di mercati finanziari da più di 15 anni. Con un passato in EPTA SIM, dove ha ricoperto incarichi nella divisione “Eptatrading” dedicata al trading on line, dal 2002 è un trader libero professionista che si dedica esclusivamente alla negoziazione per conto proprio di futures italiani ed esteri, con strategie discrezionali e automatizzate. Ha pubblicato i libri “Trading intraday sul Future S&P/MIB” (Experta, 2004) e “Il trading con la Tick Distribution” (Tradinglibrary, 2009). Organizza periodicamente corsi di formazione, anche in collaborazione con i principali broker online, ed è stato più volte relatore all’ITFORUM di Rimini e al TOL EXPO di Borsa Italiana. Interviene spesso nelle trasmissioni televisive sul canale finanziario ClassCNBC, scrive articoli per il settimanale Borsa&Finanza e diffonde le proprie analisi tramite il sito internet www.strategieditrading.it.
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a cura di Paolo Oliveri
OPZIONI
e probabilità statistiche Taglia le perdite, lascia correre i profitti. Massima semplice da ricordare, troppo spesso difficile da mettere in pratica. Molti fattori tecnici e psicologici lo impediscono. Dobbiamo quindi trovare un protocollo che in modo meccanico e matematico ci permetta di guadagnare molto e di perdere poco. L’ ideale è avere posizioni che si rafforzano quando il Mercato ci da ragione e che si indeboliscono quando abbiamo torto. Con Azioni e Futures questo non è possibile ; guadagneremo ad esempio 10 ma rischieremo , per un movimento opposto, di perdere 10 . Possono essere implementati sistemi di money management, trailing stop e take profit ma restano pur sempre discrezionali. Inoltre i cacciatori di stop esistono, eccome – essere sbattuti fuori da un buon Trade per colpa di un veloce ritracciamento accade spesso. Meglio utilizzare strumenti finanziari più efficienti: le Opzioni. Le Opzioni ci offrono LA CERTEZZA DI UNA COSTANTE PROBABILITA’ STATISTICA A NOSTRO FAVORE: non è un gioco di parole, è pura matematica. Per una volta abbandono il Trading non direzionale oggetto di molti miei articoli e tratto di Trading Direzionale, con orizzonte multiday. Nell’ esempio che vado a descrivere prendo spunto dal ribasso del 27 luglio 2011: il mini Future S&P 500 è sceso sotto il livello di 1300 in tale data. Un ingresso SHORT ci stava tutto ( non pretendo di vendere sui massimi, entrare senza anticipare il trend è decisamente più prudente ). SHORT di Future a 1300 ? Immaginiamo di si ; lo tengo per molti giorni, magari proteggendolo con un trailing 10
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stop. Inizialmente “corre” bene, poi mi trovo, in data 9 Agosto, a fronteggiare un rimbalzo non da poco: in tale data il Future, dopo un minimo di 1108,50 , chiude a 1169,50 – probabilmente uno stop sarebbe scattato ed avrei ottenuto un gain decente, diciamo di 150 punti, corrispondenti a 7.500 $ - ipotesi di close position a 1150. Possiamo fare meglio con le Opzioni, sia in termini di Gain che di protezione delle posizioni aperte e di gestione del rischio. Vediamo come fare Trading Direzionale con le Opzioni ( CBOE ) : ENTRO SHORT quando il mini S&P 500 Future quota 1300, quistando Opzioni Put scadenza nell’ ultimo trimestre 2011 : contemporaneamente vendo Opzioni Call scadenza 19 Agosto. Il Gain in data 9 Agosto è di circa 11.000 $ - con il Future avrei guadagnato solo 7.500 $. Un ottimo risultato quindi , ma a me preme soprattutto il controllo del Rischio: cosa sarebbe successo se avessi sbagliato in pieno il mio Trade? Con 150 punti di Future a mio sfavore anziché a vantaggio come sarei finito ? Il Future ovviamente mi avrebbe dato un LOSS di 7.500 $ ( ipotizzo di non avere chiuso anticipatamente in stop la posizione). Le Opzioni mi avrebbero dato un loss di 6.400 $ circa (anche qui ipotizzo di non aver corretto la posizione). Quindi ragionando su molti Trades ( la matematica statistica lavora sui Grandi Numeri ) anche facendo Trading Direzionale a casaccio – quindi con 50 % di operazioni in Gain e 50 % in Loss – IL MIO CONTO CRESCERA’ per effetto di leggi matematiche. Come funzionano ?
Il Delta delle opzioni ( la correlazione con il sottostante, in questo caso il mini Future S&P 500 ) non è lineare: quando le mie Put Long crescono ( entrano in the money ) cresce anche la loro correlazione : la “Leva” non è fissa come per il Future ma aumenta se il Trade “corre” e diminuisce se il Trade sta andando in loss. Anche le Call short seguono le stesse leggi ; in più subiscono pesantemente il decadimento temporale ( le ho vendute con circa tre settimane di vita residua) ed in data 9 Agosto se ho individuato correttamente il trend non valgono più nulla ( mi tengo di fatto tutto il premio che ho incassato vendendole). Anche la Volatilità mi aiuta : fa crescere ulteriormente il valore delle mie Put Long durante il ribasso. Se invece ho sbagliato Trade ? La Put Long si auto indebolisce e mi crea minor Loss; la Call Short subisce ugualmente un grosso decadimento temporale: anche qui perdo meno. Se il Mercato non si fosse mosso? : avrei fatto un Gain di circa 3.000 $ (ovviamente gain nullo con il Future short). Il “Random Walk “ funziona : anche una scimmia che pesta tasti a caso genera sistematicamente Gain. Possiamo cercare di fare meglio? Certamente si, analizzando professionalmente i Mercati e continuando a fare in contemporanea Trading Non Direzionale. Invierò dettagli a chi li richiederà via mail. Paolo Oliveri www.finance-strategic.ch info@finance-strategic.ch
a cura di Gianluca Defendi
A caccia dei minimi e dei massimi del mercato con il Sequential di
Tom Demark La convinzione che l’andamento dei prezzi sui mercati finanziari sia determinato da un naturale ritmo ciclico (ciò che Elliott chiamava The Natural’s Law) ha portato molti analisti tecnici a ricercare indicatori/oscillatori in grado di individuare questi movimenti ciclici in misura sempre più oggettiva. Gli indicatori comunemente utilizzati per individuare una qualche forma di ciclicità presente sui mercati finanziari (l’RSI, lo Stocastico, il M.A.C.D.) hanno infatti il grosso difetto di poter essere interpretati con un certo margine di discrezionalità da parte dell’analista tecnico: in particolare per quanto riguarda la valutazione di una possibile divergenza con il movimento dei prezzi, del livello raggiunto il quale l’oscillatore indica una situazione di ipercomprato e
di ipervenduto ecc… Ecco perché negli ultimi anni si sono andati ricercando e sviluppando una serie di indicatori che identificano in modo maggiormente oggettivo la situazione tecnica esistente su un certo mercato o su una singola azione. In particolare un analista tecnico americano, Tomas Demark, ha costruito due indicatori in grado di evidenziare in modo obbiettivo e meccanico i principali movimenti ciclici che caratterizzano i mercati finanziari. Questi due indicatori, il SequentialTM e il ComboTM, hanno come principali finalità quelle di: 1) anticipare cambiamenti nel sentiment e nella direzione del mercato (reversals); 2) identificare possibili massimi (top) e minimi (bottom)
raggiunti dai mercati; 3) fornire regole meccaniche in grado di determinare sia l’entrata sul mercato (entry) sia la perdita massima che si potrebbe subire (stop loss) nel caso in cui il mercato non vada nella direzione sperata. A differenza della maggior parte delle tecniche di tipo trend following (che entrano cioè sul mercato solamente dopo che si è già instaurata una tendenza) gli indicatori di Demark consentono di operare in direzione opposta a quella generale del mercato. Ciò è dovuto alla capacità dei suoi indicatori di segnalare l’esaurimento delle fasi rialziste e ribassiste: in questo modo si possono aprire posizioni rialziste (long) durante le fasi finali di un ribasso e di andare al ribasso (short) nella fasi finali di
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un movimento rialzista. Le ricerche effettuate da Demark evidenziano infatti come molto spesso i minimi del mercato si sviluppano non perché via sia una più consistente pressione da parte degli acquirenti, quanto piuttosto perché diminuisce in modo consistente la pressione ribassista. Enfatizzando questo concetto si può sostenere che un minimo si forma quando anche l’ultimo dei venditori ha venduto. Allo stesso modo i massimi del mercato si realizzano non perché vi sia un rafforzamento della pressione da parte dei venditori quanto piuttosto perché viene meno la pressione degli acquirenti. Anche in questo caso si può arrivare all’assunto che un mercato raggiunge il suo massimo quando anche l’ultimo dei compratori ha comprato. Per maggiori informazioni si consiglia l’acquisto del volume “Market Timing: tecniche innovative per operare in sincronia con il mercato”, autore Tom Demark, distribuito da Tradinglibrary. (www. tradinglibrary.it) Il SEQUENTIAL Analizzando congiuntamente il movimento dei prezzi e le relazioni tra i quattro prezzi più importante che vengono registrati quotidianamente (ossia prezzo di apertura, prezzo massimo, prezzo minimo e prezzo di chiusura) Demark ha sviluppato un indicatore in grado di individuare con precisione e obiettività il raggiungimento di un possibili punti di minimo e di massimo, anticipando così possibile inversioni di tendenza. Il Sequential ha come obiettivo principale quello di descrivere la situazione tecnica di ogni singolo mercato sia sotto il profilo temporale (consente infatti di individuare una durata media delle fasi rialziste e di quelle ribassiste) sia sotto quello 12
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spaziale (permette, in particolare, di calcolare quante giornate rialziste/ ribassiste manchino prima che la fase rialzista/ribassista corrente si esaurisca). Il Sequential si compone di tre fasi ben distinte: 1. la fase SETUP, che consiste in una serie di relazioni consecutive che intercorrono tra i prezzi di chiusura fatti segnare da un’attività finanziaria ed ha il compito di definire la situazione tecnica (rialzista/ribassista, distributiva/accumulativa) presente sul mercato; 2. la fase INTERSECTION che identifica un rallentamento del trend seguito dal mercato; 3. la fase COUNTDOWN composta da una serie di relazioni non necessariamente consecutive tra i prezzi massimi e minimi fatti segnare dal mercato o dalla singola azione e che identifica il momento nel quale si verifica un’inversione del trend attuale.
A. SETUP La fase Setup può essere di due tipi: • BUY SETUP, definita da una serie di 9 o più chiusure consecutive inferiori alla chiusura di 4 giorni prima; • SELL SETUP, definita da una serie di 9 o più chiusure consecutive maggiori della chiusura di 4 giorni prima.
Il periodo di Setup si può protrarre per un numero di giorni superiori a nove ma ciò che è fondamentale è che vi siano almeno nove chiusure maggiori/minori della chiusura registrata quattro giorni prima. Affinché la fase di setup possa iniziare è necessario che: i. Per una fase di BUY SETUP il giorno prima del giorno d’inizio di tale fase deve avere una chiusura maggiore o uguale alla chiusura di quattro giorni prima; ii. Per una fase di SELL SETUP il giorno prima del primo giorno di tale fase deve avere una chiusura minore o uguale alla chiusura di quattro giorni prima. Una volta che la fase di SETUP si è conclusa è poi necessario verificare che il minimo del giorno 9 sia inferiore al minimo del giorno 6 nel caso di una Buy Setup o che il massimo del giorno 9 sia superiore a quello del giorno 6 nel caso di un Sell Setup. Accade frequentemente infatti che al completamento del giorno nove si esaurisca temporaneamente la pressione rialzista o ribassista in essere e che successivamente si verifichi un rimbalzo tecnico, dopo un Buy Set-up o una veloce correzione dopo un Sell Set-up.
B. INTERSECTION Una volta completata la fase Setup (prima quindi di iniziare il conteggio del Contdown) è necessario verificare:
• nel caso di un Buy Setup, che il massimo del giorno 8 della fase Setup (o di ogni giorno seguente) sia maggiore o uguale del minimo di 3 giorni prima; • nel caso di un Sell Setup, che il minimo del giorno 8 della fase Setup (o di ogni giorno seguente) sia minore o uguale del massimo di 3 giorni prima. La funzione principale di questa fase è quella di proteggersi contro le premature entrate od uscite dal mercato. L’Intersection può verificarsi infatti in due distinte situazioni: o si verifica il giorno 8 o 9 della fase Setup, ed in questo caso il Countdown inizia il giorno 9 di tale fase, o si verifica dopo che il Setup si è completato. In questo secondo caso l’inizio del Countodown è rinviato al giorno in cui effettivamente l’intersection si realizza. Si tratta di una fase non fondamentale per il completamento del Sequential e può essere eliminata.
C. COUNTDOWN Il Countdown costituisce invece la terza ed ultima fase attraverso la quale si completa il Sequential: una volta infatti che il Setup si è concluso e che l’Intersection si è perfezionato, il Countdown può iniziare. Per il completamento di tale fase sono necessarie: • 13 chiusure (non necessariamente consecutive) inferiori al minimo di due giorni
prima per un Buy Countdown; • 13 chiusure (non necessariamente consecutive) superiori al massimo di due giorni prima per un Sell Countdown. Anche per la fase Countdown, Demark introduce una serie di elementi caratterizzanti: • la chiusura del giorno 13 di un Buy Countdown deve essere inferiore o uguale alla chiusura del giorno 8 di tale fase; • la chiusura del giorno 13 di un Sell Countdown deve essere maggiore o uguale alla chiusura del giorno 8 di tale fase. Nei primi due grafici viene visualizzato il completamento di un Buy Sequential sul Ftse-Mib e sul Dax avvenuto durante lo scorso mese di settembre. Si possono notare sia la prima fase di Buy Setup, che ha instaurato la tendenza ribassista, sia il successivo Buy Coundown la cui conclusione ha coinciso con i minimi raggiunti su entrambi i mercati. Il terzo grafico mostra invece il quasi perfezionamento (manca infatti la tredicesima barra di Countdown) un Sell Sequential sul contratto Gold Future. Dopo aver descritto le diverse fasi che portano al completamento del Sequential, Demark fornisce poi delle regole ben precise sia per quanto riguarda l’entrata sul mercato (entry) e sia per la determinazione della massima perdita che si è disposti a subire (stop loss): ENTRY. In base al livello di rischio che si è disposti ad assumere sono possibili tre tipi di entrata sul mercato: • rischiosa: prevede l’entrata sul mercato il tredicesimo giorno della fase Contdown; • normale: prevede l’entrata
sul mercato il primo giorno seguente al completamento del Countdown in cui si verifichi una chiusura maggiore dell’apertura nel caso di un Buy Sequential o una chiusura minore dell’apertura nel caso di un Sell Sequential; • conservativa: nel caso di un Buy Sequential non solo la chiusura deve essere maggiore dell’apertura ma il massimo della giornata deve essere superiore alla chiusura del giorno precedente; nel caso invece di in Sell Sequential, non solo la chiusura deve essere inferiore all’apertura ma il minimo della giornata deve essere inferiore alla chiusura del giorno precedente. STOP LOSS. La tecnica utilizzata per stabilire a quale prezzo è necessario liquidare, seppure in perdita, le posizioni precedentemente assunte, richiede di: • individuare il giorno in cui si è verificato il prezzo minimo registrato durante l’intero sviluppo di un Buy Sequential; calcolare la differenza tra il prezzo massimo e il prezzo minimo in quello stesso giorno e sottrarla al prezzo minimo stesso; • individuare il giorno in cui si è verificato il prezzo massimo registrato durante l’intero sviluppo di un Sell Sequential; calcolare la differenza tra il prezzo massimo e il prezzo minimo di quello stesso giorno e sommarla al prezzo massimo stesso. Se si dovesse quindi verificare una chiusura inferiore alla stop loss così determinata si devono liquidare le posizioni, subendo quindi una perdita.
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a cura di Associazione per il recupero del merito creditizio
Clausole contratti finanziari:
conoscenza e chiarezza Iniziamo oggi un percorso che ci porterà ad apprendere i contenuti e le regole relativi alle variegate forme di finanziamento. La, così detta, “finanza creativa”, (che ha portato al collasso i mercati finanziari mondiali in questi ultimi anni, con gravi conseguenze per gli istituti finanziari ed addirittura per i governi nazionali), ha creato enormi problemi ai clienti finali che si sono trovati in condizioni di estremo disagio, sia che aveva usato prodotti evoluti in fase di investimento, chi, spesso inconsapevolmente, come sottostante di un finanziamento. La legge europea ha cercato di rendere trasparenti le operazioni finanziarie, assicurative, finalizzate sia al cliente consumer sia al cliente azienda, ma, purtroppo, ancora non si sono realizzate le aspettative. L’istituzionalizzazione della “trasparenza” (mediante consegna al cliente di tutta la modulistica con esplicitazione anche di esempi), non ha trovato
un’applicazione pratica che sia riuscita a far veramente capire i rischi insiti nell’operazione richiesta. Troppe volte ci troviamo di fronte a numerose pagine di spiegazione che invece di rendere chiarezza, creano ancora più dubbi, anzi rigetto nel leggere le informazioni stesse. Il primo argomento che vogliamo trattare è il famigerato “derivato”. Che cosa è? Come si riconosce? Come ci si tutela? Cosa si può fare se ci siamo cascati? Queste le domande a cui daremo una risposta. Ma è facile individuare le“clausole
incriminate”? Tantomeno viene così esplicitamente indicato il vero rischio insito nell’operazione? Spesso assolutamente non è così. E’ quindi buona norma avvalersi sempre e comunque di un esperto che possa affiancarvi nella verifica e ricerca dei rischi nascosti o non apparenti. Per esempio avreste pensato che questa tipologia di contratti potesse essere usata collegata al mondo agricolo? Era sicuramente ipotizzabile relativamente ad un mondo industriale evoluto, ma a singoli contratti di finanziamento dedicati ad aziende agricole o per operazioni di basso cabotaggio immobiliare, era impensabile! Invece tali operazioni sono molte di più di quanto la fantasia possa immaginare.
PROSSIMO ARTICOLO: IL “DERIVATO”, QUESTO SCONOSCIUTO! Fabrizio Martelli rmcassociazione@yahoo.it
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a cura di IW Bank
QuickTrade:
la piattaforma preferita dai trader IWBank è la banca specializzata nell’offerta di servizi finanziari e bancari online del Gruppo UBI Banca. Dal 1999 fornisce alla propria clientela servizi finanziari con alti livelli di efficienza e sicurezza a condizioni economiche e di servizio eccellenti. Specializzata nell’attività di trading online, consente l’operatività sulla più ampia offerta di strumenti finanziari contrattabili – oltre che sul mercato domestico – anche sui principali mercati internazionali cash e derivati, e sul mercato Forex. Da sempre IWBank punta a soddisfare le necessità operative di tutta la Clientela: dall’investitore all’heavy trader. Per questo motivo l’offerta di piattaforme operative può essere considerata senza paragoni: dalla piattaforma proprietaria
IW QuickTrade3G, alle piattaforme sviluppate dalle principali software house: RealTick®; Sphera® e EasyTrade®. Soffermandoci su IW QuickTrade3G la
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piattaforma di punta sviluppata internamente da IWBank, non si può non partire dalla facilità e rapidità nell’installazione (non presenta alcuna problematica legata a Firewall, nè a privilegi mancanti di amministrazione), e dalla compatibilità con i principali sistemi operativi; è disponibile anche nella versione eseguibile per migliorare ulteriormente le performance operative. Basata sulla tecnologia push è dotata di un’interfaccia altamente personalizzabile, che permette di configurare molteplici piani di lavoro. Le recenti evoluzioni consentono una maggiore velocità nei tempi di order entry ed execution che consentono di operare con successo anche durante i momenti di elevata volatilità.
Dotata di diverse tipologie di Book (Vertical Matrix, Fc Book oltre al book “classico”) disponibili a tutti gli utenti, e tutti configurabili non solo per layout e colori ma anche nelle funzioni di inserimen-
to di ordini, permette di inserire varie tipologie di ordini, compresi i Market Managed Orders che vengono gestiti direttamente dai mercati consentendo una maggiore velocità di esecuzione. A supporto dell’operatività, la piattaforma IW Quick Trade è dotata di tre Tool grafici che garantiscono non solo il monitoraggio – in real time – di tutti gli strumenti negoziabili, ma offrono anche la possibilità di impostare studi di Analisi Tecnica ad alto livello (comprese le funzioni di backtesting e probuilding) Inoltre la piattaforma IW Quick Trade è dotata di un’interfaccia evoluta che consente il collegamento con le principali e più diffuse applicazioni esterne e con qualsiasi software esterno sviluppato autonomamente per integrare i flussi informativi e dispositivi. E’ possibile quindi operare avvalendosi di strumenti di supporto evoluti ai quali si affianca un lungo elenco di funzioni quali: Dati Macroeconomici, Statistiche di mercato, Quick Option e le News tutte offerte gratuitamente. In particolare le News sono alimentate – non solo da Borsa italiana – ma anche
a cura di www.finanzaeinvestimenti.it
da Thomson Reuters, uno dei principali gruppi a livello mondiale nel campo dell’informazione economica-finanziaria. Il flusso informativo - sia in lingua italiana che in lingua inglese – copre tutte le notizie e gli annunci relativi alle società quotate, banche centrali, mercati valutari e finanziari, permettendo
internazionali cash e derivati, e sul mercato Forex. Da sempre IWBank punta a soddisfare le necessità operative di tutta la Clientela: dall’investitore all’heavy trader. Per questo motivo l’offerta di piattaforme operative può essere considerata senza paragoni: dalla piattaforma proprietaria IW QuickTrade3G, alle piattaforme sviluppate dalle principali software house: RealTick®; Sphera® e EasyTrade®. Soffermandoci su IW QuickTrade3G la piattaforma di punta sviluppata internamente da IWBank, non si può non partire dalla facilità e rapidità nell’installazione (non presenta alcuna problematica legata a Firewall, nè a privilegi mancanti di amministrazione), e dalla compatibilità con i principali sistemi operativi; è disponibile anche nella versione eseguibile per migliorare ulteriormente le performance operative.
una tempestiva informazione su tutti i principali avvenimenti. Non solo, l’informativa di Borsa italiana comprende anche i comunicati “price sensitive” cioè i comunicati che le società quotate sono tenute a diffondere in occasioni di eventi rilevanti, e che potendo influenzare anche sensibilmente il prezzo dei relativi strumenti finanziari quotati, sono fondamentali per chi fa trading. IW QuickTrade3G è la prima piattaforma di trading in Italia ad aver implementato direttamente al suo interno l’operatività completa sul Forex, quindi chi desidera operare sia sul mercato cash, che sui derivati, che sulle valute, non dovrà necessariamente farlo con piattaforme differenti. IWBank è la banca specializzata nell’offerta di servizi finanziari e bancari online del Gruppo UBI Banca. Dal 1999 fornisce alla propria clientela servizi finanziari con alti livelli di efficienza e sicurezza a condizioni economiche e di servizio eccellenti. Specializzata nell’attività di trading online, consente l’operatività sulla più ampia offerta di strumenti finanziari contrattabili – oltre che sul mercato domestico – anche sui principali mercati
Basata sulla tecnologia push è dotata di un’interfaccia altamente personalizzabile, che permette di configurare molteplici piani di lavoro. Le recenti evoluzioni consentono una maggiore velocità nei tempi di order entry ed execution che consentono di operare con successo anche durante i momenti di elevata volatilità. Dotata di diverse tipologie di Book (Vertical Matrix, Fc Book oltre al book “classico”) disponibili a tutti gli utenti, e tutti configurabili non solo per layout e colori ma anche nelle funzioni di inserimento di ordini, permette di inserire varie tipologie di ordini, compresi i Market Managed Orders che vengono gestiti direttamente dai mercati consentendo una maggiore velocità di esecuzione. A supporto dell’operatività, la piattaforma IW Quick Trade è dotata di tre Tool grafici che garantiscono non solo il monitoraggio – in real time – di tutti gli strumenti negoziabili, ma
offrono anche la possibilità di impostare studi di Analisi Tecnica ad alto livello (comprese le funzioni di backtesting e probuilding) Inoltre la piattaforma IW Quick Trade è dotata di un’interfaccia evoluta che consente il collegamento con le principali e più diffuse applicazioni esterne e con qualsiasi software esterno sviluppato autonomamente per integrare i flussi informativi e dispositivi. E’ possibile quindi operare avvalendosi di strumenti di supporto evoluti ai quali si affianca un lungo elenco di funzioni quali: Dati Macroeconomici, Statistiche di mercato, Quick Option e le News tutte offerte gratuitamente. In particolare le News sono alimentate – non solo da Borsa italiana – ma anche da Thomson Reuters, uno dei principali gruppi a livello mondiale nel campo dell’informazione economica-finanziaria. Il flusso informativo - sia in lingua italiana che in lingua inglese – copre tutte le notizie e gli annunci relativi alle società quotate, banche centrali, mercati valutari e finanziari, permettendo una tempestiva informazione su tutti i principali avvenimenti. Non solo, l’informativa di Borsa italiana comprende anche i comunicati “price sensitive” cioè i comunicati che le società quotate sono tenute a diffondere in occasioni di eventi rilevanti, e che potendo influenzare anche sensibilmente il prezzo dei relativi strumenti finanziari quotati, sono fondamentali per chi fa trading. IW QuickTrade3G è la prima piattaforma di trading in Italia ad aver implementato direttamente al suo interno l’operatività completa sul Forex, quindi chi desidera operare sia sul mercato cash, che sui derivati, che sulle valute, non dovrà necessariamente farlo con piattaforme differenti.
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a cura di Andrea Facchini
Il cerbero sta morendo... Finalmente! “Carl Weinberg, Chief Economist di High Frequency Economics ha avvisato in una nota i clienti “i fondi vanno trovati o riducendo le spese delle finanze pubbliche delle nazioni dell’area euro o ottenendo un prestito dai contribuenti. Il rischio e’ che Dexia rappresenti solo la punta dell’iceberg”. Insomma, dopo aver azzardato prima con i sub-prime e poi con la Grecia il conto sembra doverlo pagare sempre e
solo pantalone. Nel caso invece in cui le cose fossero andate divinamente, pantalone non avrebbe beneficiato di un centesimo, mentre la banca seguendo lo schema Ponzi, che ormai è entrato nelle nostre case, avrebbe rilanciato la posta in gioco.
Ovviamente sorvolo sul fatto che Goldman Sachs abbia ridotto il rating da Buy a neutral. Dico io: ma che cavolo di giudizio aveva dato la banca di Dio? Osservando il risultato degli stress test, gli ultimi, non quelli bufala di 15 mesi fa, mi è balzato istintivamente l’assenza di Dexia fra le banche che non lo avevano superato, neanche indicando un Tier 1 a 7. Dopo una breve ricerca, sono venuto a conoscenza del fatto che la banca franco-belga al 31 dicembre 2010 presentava un T1 addirittura superiore a 15. Ovviamente ciò è la pura conferma di quanto non valga una “cippa” un bilancio ufficiale di una banca, se nello stesso è permesso di valorizzare gli asset al valore di costo. Trichet nella sua ultima riunione (finalmente) ha invitato le banche ad approfittare dell’Efsf per ricapitalizzare , a conferma che questo istituto sarà una vera e propria tipografia in stile Fed, dopo che i capi di Stato dell’Ue avranno ratificato le necessarie modifiche costituzionali. Una ricapitalizzazione del sistema è indubbiamente un toccasana per tutti noi, ma se lo stesso è implementato da un passaggio intermedio ben preciso: LA NAZIONALIZZAZIONE.
L’intera collettività deve beneficiare della tipografia, almeno in termini di trasparenza e sicurezza. Inutile e deleterio sarebbe, alimentare il Cerbero di abbondante cibo, in quanto ritornerebbe a richiederlo con ancora più fame e in tempi addirittura più ravvicinati. Il Cerbero sta morendo, e l’arma migliore sarà quella di resistere alla sua fame. L’assenza del Cerbero potrà sembrare traumatica per tutti noi, ma non sarà così. Una volta morto, la gente vivrà davvero una seconda giovinezza, basata su principi diversi e sicuramente più sani. Sogno un Mondo senza queste banche. Queste banche pronte a succhiarti l’anima a costo di rimanere in vita. Il limite del conflitto d’interessi è stato oltrepassato da anni e in questi ultimi mesi si è amplificato in modo esponenziale. Sogno (ma più che un sogno è una percezione benigna) delle banche piccole e pubbliche, dove il pubblico non avrà interferenze se non solo nella funzione di garante e di controllore, non a scopo di lucro, ma ad interesse e servizio del cittadino. Lascio a voi pensare al frazionamento del rischio che ne deriverebbe. Sogno delle banche che dovrebbero interfacciare con una controparte TRADING LIVE SHOW
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sovranazionale (ulteriore funzione di controllo e di regolazione), per accedere al mercato dei finanziamenti. Delle banche ben separate dalla voce investimenti, consulenza e impresa. Questi settori verrebbero separati, lasciandoli a chi di competenza e senza conflitti di interesse, ben regolati da una severa legge antitrust il cui obiettivo sarebbe quello di frazionare al massimo il rischio. Ne deriverebbe inevitabilmente la scomparsa dei mercati paralleli, che ad oggi rappresentano l’85% degli scambi. I mercati stessi sarebbero più trasparenti ed efficienti e ben più difficili da manipolare. L’obiettivo da perseguire sarà questo. Al momento i banchieri stanno cercando di fregarci un’altra volta, ma spero che, sulla base delle esperienze passate, la gente non sia così stupida da non incazzarsi sul serio, qualora ci raccontassero ancora la storia dei salvataggi pubblici senza prima passare da nazionalizzazioni che depurino il marcio dal sano, a beneficio della collettività. Questa mattina leggo un bellissimo articolo tradotto dal blog Voci dall’estero. Tanto per capire veramente quello che sta succedendo: Dietro la crisi del debito. Insomma, ci apprestiamo ad assistere a dei salvataggi di massa, stampando moneta, ma di riscrivere le regole manco per idea. Giusto che si scenda in piazza a chiedere la nazionalizzazione e la regolamentazione di questo sistema che sta vivendo la parabola discendente di una catena di sant’Antonio. Siamo arrivati ad un punto nel quale, al posto di un’insegna dal nome “Banca”, potremmo trovare benissimo la dicitura “Inferi”, con dentro i servi indaffarati a procacciare il cibo necessario a soddi20
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sfare la fame del padrone: Il Cerbero.
Ed eccoci agli esempi:
Questa fame è sempre più intensa e i servi del Cerbero sono costretti ad utilizzare i mezzi più inverosimili per procacciare il cibo necessario. Guardate che non sto parlando di fan-
A chi di voi negli ultimi tempi non sarà capitato di andare in banca e sentirsi proporre obbligazioni a tassi ben al di sotto di quelli pagati da uno Stato come l’Italia?
tascienza!!!! Quello di cui sto parlando sta succedendo sotto i vostri piedi o al massimo a 50 mt da casa vostra e non chissà dove. Volete degli esempi pratici tanto per palpare con mano quanto sia affamato il Cerbero? .
Ho saputo per vie indirette che, in determinate banche, aventi un rating ben inferiore all’Italia, si propongono obbligazioni (fra le altre cose subordinate visto che c’è la corsa ad emetterle prima di Basilea 3) che a pari scadenza e tipologia, rendono 150 bp nette in meno, se consideriamo per lo più il diverso tratta-
mento fiscale. Questo, significa raggirare il buon ed ingenuo risparmiatore. Dove sta in queste operazioni il principio della “best execution”? E’ vero non parliamo di intermediazione già? E l’interesse del cliente viene fatto in questo caso?
Il servo del Cerbero in questo caso ha suggerito un prodotto con rendimento inferiore e addirittura con un rischio maggiore rispetto ad un Btp che è garantito dallo Stato. Nel caso di obbligazioni subordinate non vi sto a spiegare quali siano le garanzie. Per saperlo andatevi a leggere questo link: Obbliga-
zioni subordinate. E’ chiaro che qui ci troviamo difronte a un qualcosa che assomiglia a rubare i soldi, non solo alla gente, ma ai contribuenti stessi: Pensate a quanta liquidità viene sottratta all’acquisto di Titoli di Stato, per andare a soddisfare il Cerbero. Anni fa accadeva che il debito pubblico era per l’80% nelle mani degli italiani. Poi un bel giorno, siccome (grazie all’Euro) i rendimenti crollarono, le banche proposero obbligazioni con rendimenti più alti (giustamente vi sto che il rating era più basso), per andarsi a giocare quei soldi con mutui, furbetti del quartierino e lobby varie che adesso hanno il fiatone. Ad oggi la nonnina di turno va in banca ormai sapendo che la banca stessa offrirà un rendimento maggiore, figurati se sa che a parità di scadenza e tipologia i rendimenti dei Titoli di Stato sono più alti. Siamo così arrivati ad un debito pubblico che è sempre più estero e meno interno, con gli effetti che ne derivano.....vedi differenza tra Portogallo o Grecia (debito estero alto) e Giappone (debito estero pari a zero).
alla figura professionale dei promotori, gli unici a poter fare sollecitazione al pubblico risparmio, al di fuori della filiale bancaria:
Ma l’evidenza che le regole di mercato siano saltate, in quanto il Cerbero è disposto a passare sui nostri cadaveri, piuttosto che soccombere è dato da alcuni piccoli segnali, ma grandi nel suo significato.
Personalmente sarei per farlo morire e preservare il cibo, per il nuovo guardiano i cui istinti saranno ben diversi dal Cerbero, in quanto ce lo costruiremo a nostro piacimento, viste le esperienze passate.
A chi non sarà sfuggito certe campagne promozionali di banche (che non sapendo più quale sistema inventarsi per raccogliere soldi) con le quali si invita i propri clienti a trovarne dei nuovi sotto lauto compenso, con tanto di accredito sul proprio conto?
Ma non è illegale questo, nel momento in cui io cliente di una banca vado in giro a reclutare clienti di altri istituti al solo scopo di beneficiare del compenso promessomi? In questo caso la mia banca mi ha istigato a compiere un atto penalmente perseguibile, facendomi fare sollecitazione al pubblico risparmio? Lascio agli esperti la risposta, in quanto io non mi ritengo all’altezza di farlo, ma qualche dubbio mi sorge spontaneo. La mia sensazione mi dice tuttavia che quando siamo arrivati a questo punto è segno che il terreno sotto il quale camminiamo rischia davvero di inghiottirci negli inferi, facendoci finire in pasto al Cerbero. A questo punto il Cerbero ci chiede disperatamente cibo. Dipenderà da noi il suo destino.
borsadocchiaperti.blogspot.com
Ebbene mi sorge una domanda da fare soprattutto (e anche nel loro interesse) TRADING LIVE SHOW
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a cura di David Carli
EUR/USD
manca l’ultima gamba ribassista Il cross per eccellenza, l’EUR/USD, dopo un crollo che lo ha portato da area 1,49 (metà aprile) fino ad area 1,32 (primi di ottobre), nelle ultime sedute ha effettuato un buon rimbalzo. Tuttavia il rialzo è, con tutta probabilità, arrivato al capolinea e la ripresa della discesa, per l’ultima gamba ribassista, sembra essere già cominciata.
Se prendiamo le candele giapponesi, poi, possiamo notare che tutte le inversioni di trend del cross sono cominciate da una figura candlestick. Sul grafico, trovate evidenziati il Dark Cloud Cover (primo massimo), la Piercing Line (inversione dal minimo di ottobre) e, adesso, con il secondo massimo, si è completata una Evening Star. Una conferma ribassista per l’EUR/USD. Concludendo, è altamente probabile vedere il cross EUR/USD, tra discese e rimbalzi, scivolare nelle prossime sedute/settimane sotto il minimo toccato il 4 ottobre. Un primo target lo individuo in area 1,2940/1,2950.
Chiara, infatti, la situazione del cross a livello grafico. Se, infatti, noi utilizziamo le onde di Elliott (grafico sopra) possiamo ben vedere come lunedì si è completata onda c di 4. Adesso, cinque sotto-onde (che compongono la quinta e ultima onda) spingeranno il cross a livelli inferiori a quelli toccati ai primi di ottobre.
Dando un ulteriore sguardo al grafico possiamo notare alcuni aspetti tecnici che confermano quanto appena detto (grafico sopra). Per prima cosa vediamo che si è completato un doppio massimo in area 1,3930. Il segnale ribassista scatterà alla rottura del minimo di ottobre. TRADING LIVE SHOW
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a cura di Claudio Zanetti
MARKET Il triplo setup di settembre 2011 chiude ufficialmente secondo la Gann Theory tutto il ribasso iniziato il 07 marzo 2000 al prezzo di 51335 di future perpetual, visto che sul bottom segnato a 13020 nel giorno dell’equinozio d’autunno il prezzo intercetta il minimo storico del 23 ottobre del 1995 di 12905 squadrando sia il quadrato del range minimo storico/massimo storico, e toccando contestualmente 3 angoli sul più importante setup ovvero quello del 50% del Fattore Tempo del quadrato del massimo storico. OSSERVIAMO IL GRAFICO: Soprattutto nel rispetto che Gann qualificava i movimenti come “cam-
quello che parte dal massimo storico del 07 marzo 2000 di 51335. Infatti mentre nella prima “campagna” il future perpetual scende da 51335 al bottom di 20550 del 12 marzo 2003 per 30785 punti, nella seconda il prezzo da 43905 a 13020 scende per 30885 cioè solamente 100 punti in più rispetto alla precedente. Conferma il bottom sia la proporzione divina visto che 228 sono state le settimane che sono intercorse dal minimo storico al massimo storico e il tempo per andare dal massimo storico al minimo storico è stato il 2,618% - livello che si ottiene elevando alla 2° potenza il numero della
pagne” si noti come il ribasso iniziato con il top di 43905 del 21 maggio 2007 sia esattamente lungo come
proporzione divina dell’1,618% - pari a 603 settimane, ma anche il fatto che i mesi di down-trend sono stati
138,54 ovvero ancora la proporzione divina del 1,382% considerando che 138,54 non è altro che l’angolo aureo - 38,2% - sul cerchio di 360 o 365,2422, e tenendo presente che dal bottom storico dell’ottobre del 1995 a settembre del 2011 i mesi sono stati 191 metà di 382 - 10 volte 38,2% - e ancora 1,382 dato che la radice quadrata di 191 porta appunto alla proporzione divina una volta diviso il risultato per 10. 228 è sua volta il 61,80% del cerchio di 360 e dal bottom del 16 settembre 1992 dell’indice Comit di 354,93 punti al bottom del 23 settembre 2011 di 737 sono passati 228 mesi. Da sottolineare che il bottom di 737 di Comit si ferma su 1 dei 10 valori naturali di Gann. Infatti prendendo il massimo storico di 2182,34 e dividendolo in ottave nel rispetto della Scala Pitagorica e in terzi, si noterà che 727,45 è esattamente 1/3 del suo massimo di sempre. Da aggiungere che nel rispetto della metodologia ganniana da prendere in considerazione che il bottom arriva a 10 anni ovvero 120 mesi 1/3 del cercho di 360 dal bottom del settembre del 2001 - caduto a 72 anni dal top del settembre del 1929 - mentre adesso il bottom arriva a 72 anni dal-
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la nascita delle rilevazioni della Borsa Italiana. E’ risaputa l’importanza del numero 72 - ciclo precessionale di 1° - e dove in questa sede a luglio del 2010 gli è stato dedicato un capitolo intero. Anche secondo lo schema della Onde di Ralph Nelson Elliott il prezzo ha terminato una grande onda 4 ribassista dopo la grande onda 1 dal 1939 al 1961, la grande onda 2 dal 1961 al 1977, e la grande onda 3 dal 1977 al 2000. Sopratutto onda 4 ritraccia il 50% del tempo di onda 3 - 8112 giorni solari e 4217 giorni in discesa - e innescando di fatto una partenza per grande onda 5. Invito a tal proposito a rileggere il mio articolo settimanale intitolato “Le onde di Elliott”. La settimana entrante ci suggerisce alta volatilità con probabile massimo a 16640 in apertura del 12 ottobre 2011 e poi due giornate di violento sell-off, mentre sarà la data del 30 ottobre 2011 a dettare i tempi della ripresa con novembre importante sia per la scadenza delle 1000 settimane dal bottom del 16 settembre 1992, sia per la settimana n. 610 dal top storico del 2000 - numenro di Fibonacci - e sia per la giornata n. 987 - ancora Fibonacci - dal minimo del 2009 il tutto condito dalla Tetraktis di Pitagora (11/11/11) a darci l’indicazione per un rialzo fino al 13 marzo 2012 scadenza naturale di 144 mesi dal top di sempre. Close yearly a 20550. Un saluto a tutti. Claudio Zanetti
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FASTI DELLA MESSAPIA SALENTINA a cura di Carlo Ciappina
Di ritorno da Ugento, con ancora negli occhi la luce accecante delle sue spiagge, scoppia un temporale, il navigatore satellitare non rispetta i luoghi impostati, così mi affido al senso dell’orientamento: Oria è l’indicazione letta su un cartello e più sopra, tra il bagliore dei lampi, vedo illuminarsi i torrioni di un castello dal fascino inquietante, è stupendo ma conto di ritornare col sereno. Dopo pochi chilometri, casualmente, raggiungo Ceglie Messapica, la trovo bella e incontaminata dalle barbarie dello stile moderno, purtroppo il tempo inclemente obbliga una sosta forzata e la fortuna mi assiste, infatti trovo un cartello con su scritto “Masseria Casina Vitale”. L’accoglienza calorosa dei proprietari precede la visita all’alloggio nel quale passare la notte, un bel monolocale con cucinotto, bagno, giardino curato. La mattina col sole ritrovato faccio due bracciate in piscina, la colazione allietata da dolci appena sfornati, una passeggiata nella masseria con annesso bosco, dove praticare jogging. Ciò che colpisce della struttura è la simbiosi tra bellezza e progresso, non a caso impianti fotovoltaici garantiscono il rifornimento energetico del complesso; d’altra parte mi informano che il volto innovativo della zona lo si riscontra anche nelle tecnologie adoperate dalle Cantine Upal, supportate da innovativi macchinari per la produzione dei famosi vini bianchi, e nella vicina Cittadella della Ricerca di Mesagne dove, tra l’altro, si eseguono ricerche per datare materiali utilizzando il radiocarbonio. 30
Poco prima dell’ora di pranzo raggiungo nuovamente Ceglie, un dedalo di stradine in calce bianca intersecanti piazze e scaloni curati, creanti un ambiente simile alle calle veneziane. In una di queste viuzze noto il B&B S. Anna: sbirciando da una finestra scopro ambienti arredati con gusto, soffitti a volte, la proprietaria intenta a salutare alcuni ospiti. Durante il gradevole giro turistico, rifletto sulla cultura enogastronomica del posto fatta di gesti manuali antichi per ottenere un ottimo prodotto finito e, in effetti, scopro tali movimenti nelle mani di Sergio Marseglia, intento alla preparazione del famoso biscotto fatto di mandorle e marmellata all’amarena. In giornata, lo stesso rituale
Francavilla Fontana, la Cattedrale TRADING LIVE SHOW
creativo lo riscontro nel signor Sciaiani, concentrato a preparare il formaggio presso la Masseria di proprietà con annessa piscina biodinamica a depurazione naturale. Il tour cegliese stuzzica il mio appetito così, per cena, entro nel ristorante Cibus; quello che stupisce della sua cucina è la cospicua varietà di ricette locali, si va dai lampaggioni alla melenzana ripiena di pasta fresca, dai maccheroni conditi con mollica di pane alla zuppa di cicerchia. I simpatici gestori riconoscono in Vincenzo Corrado di Oria, padre
della cucina mediterranea, l’ispiratore delle loro ricette. Oria suona non nuovo, in effetti era sul tragitto durante il temporale, evocandomi il suo castello, oggi, appartenente alla famiglia Romanin-Caliandro. Il giorno successi-
Ceglie, il Ristorante Cibus
vo raggiungo il maniero e scopro una corte centrale dove ammiro bastioni disposti a raggiera; la torre normanna dell’XI secolo è la più antica, le altre sono del periodo svevo-angioino-aragonese e custodiscono vivo il ricordo di Federico II. Sul finire del XVIII secolo, lo stesso Vincenzo Corrado è ospite della nobile dimora, in quel tempo corte illuminata della famiglia Imperiali; successivamente si trasferisce con gli augusti signori nel palazzo di Napoli dove scrive il celebre trattato del “Cuoco Galante”, che fa epoca nell’ispirare la cucina mediterranea basata sull’olio, il vino, le mandorle, le verdure, il grano, attraverso il quale è possibile interpretare l’enogastronomia salentina. Ritorno in Masseria, distrutto dalla stanchezza, con il pen-
siero di approfondire le tappe golose. Infatti, la mattina seguente arrivo a Mesagne abbellita da porte trionfali, da dimore patrizie, dal castello. In un vicolo suggestivo leggo “Giù da Mino”, entro senza esitare: che delizia! Un susseguirsi di pietanze passano davanti ai miei occhi e “le agguanto” al volo; d’altra parte come resistere a frittelle di verdure, cozze ripiene, orecchiette ai funghi cardoncelli, gelato artigianale con vino Negroamaro e Malvasia Nera? Tappa successiva del mio itinerario è Francavilla Fontana, conosciuta per i celeberrimi palazzi signorili, la vanitosa Via Roma, l’azienda artigianale dei Passiante, produttori del confetto riccio, delle “cupete”, dei fichi secchi. Continuo a peregrinare nelle vicinanze della città, tra le ubertose campagne ricche di secolari uliveti e vigneti, scoprendo Villa Buontempo della famiglia Carissimo. Rimango estasiato da cotanta architettura, tuttavia non perdo occasione per assaggiare i loro prodotti: ottima la “pampanella” fatta di latte coagulato nella foglia di fico! Un altro giorno volge al desio con la mente rivolta alla visita di Villa Castelli. E il dì successivo scopro una cittadina graziosa, ristrutturata insieme alla caratteristica gravina grazie ad un fiore, la Campanula Versicolor, il cui seme trasportato dagli uccelli migratori provenienti dall’Africa ha qui attecchito. In effetti la salvaguardia della pianta ha permesso lo stanziamento di denaro destinato alla tutela della medesima e dell’abitato. Ah, su consiglio di un passante, assaggio la celebre pasta reale della Pasticceria
La Sfornata: 10 e lode! Il pomeriggio arrivo a Cisternino, balcone della Valle D’Itria. Case, chiese, scale, mura medievali, si addossano l’un l’altra quasi a formare una fortezza dipinta di bianco, costituendo una meraviglia da godere attraverso gli occhi. Per la cena vengo indirizzato all’Arrosteria del Vicoletto, dove mi aspetta un tripudio di affettati nostrani, prelibati formaggi, carne alla griglia, ottimo vino locale.Sono arrivato al mio ultimo giorno in questo lembo di Salento e si sa che tutti gli uccelli ritornano al mare, così mi dirigo nel luogo che fu il capolinea romano verso oriente, Brindisi. La città è il terminal imperiale della Appia Antica ancora indicato da una lapidea colonna erta. Lì si estende la “Scalinata Virgiliana” con le sue memorie che affondano nella notte dei tempi, laddove la leggenda vuole la morte del più grande dei poeti latini, Virgilio, che proprio qui fece il suo ultimo viaggio terreno. L’odore di salmastro risveglia la voglia di altri sapori; al Ristorante Oyster delizio il palato con riso nero ai gamberetti, grano al vapore, paccheri allo scorfano di scoglio. Sono agli sgoccioli del viaggio, stanco ma felice della scoperta causata da un temporale.
Brindisi, la Scalinata Virgiliana
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UN CONVENTO a cinque stelle
a cura di Carmelo De Luca
“Nato con la camicia” si presta pienamente per etichettare il Villa San Michele grazie alla sua invidiabile posizione panoramica sulla Valle dell’Arno. Circondata dal verde, la struttura fa parte della stupenda scenografia fiesolano, esclusiva, ricca di storia, universalmente riconosciuta come il luogo dove tutto rammenta la perfezione paesaggistica e architettonica. Antico convento, l’Hotel è rinomato negli ambiente artistici per essere stato progettato da Michelangelo; effettivamente la superba facciata principale ostenta una delicata bellezza classica ingentilita da un frontone triangolare e da colonne incastonate con capitelli. La hall ha sede in quella che fu la chiesa, arricchita di un pregevole altare in marmi intarsiati, cappelle decorate con pietra grigia locale, pregevoli mobili d’antiquariato. Un susseguirsi di celle e ambienti di rappresentanza, ricchi di decorazioni originali, conducono al salone adibito a risto32
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rante invernale famoso per la presenza dell’affresco dedicato all’Ultima Cena, squisito capolavoro del XVII secolo, ma la vera chicca si trova a pochi metri: attraversando una porta in puro stile conventuale, ecco apparire in tutta la sua magnificenza il nobile loggiato con archi intervallati da leggiadri pilastri dal sapore tordo-manierista, sede del ristorante estivo e, ai suoi piedi, Firenze ostenta tutta la sua magica bellezza. Il Villa San Michele piace agli amanti dei cinque stelle anche per il magnifico parco, in effetti una serie di terrazze avvolge l’intero complesso monastico tra giardini all’italiana, prati all’inglese,
chiome di edera, fioriere, roseti, siepi addomesticate, macroscopica piscina, sala fitness. In questo magnifico tripudio di fiori e piante trovano dimora alcuni lussuosi appartamenti provvisti di terrazza privata, meravigliosamente mimetizzati nel verde, tra i quali spicca La Limonaia allestita all’interno di un edificio seicentesco, decorata in stile
rinascimentale, arredata con suppellettili di valore, munita di accessori pregiati. Rimanendo in tema di suite, l’Albergo ne possiede di pregevoli, basti nominare la Michelangelo, spaziosa, solenne, con imponente letto a baldacchino, pregevole camino di marmo finemente decorato, sete, opere d’arte, tappeti persiani. Tutte le stanze possiedono ogni genere di confort, accessori di alta tecnologia, ottimo servizio in camera. In osservanza all’etichetta, le regole da rispettare in cucina dai cuochi sono ferree, ne rappresentano testimonianza i ristoranti Il Cenacolo, La Loggia, La Piscina, dove vengono servite raffinate pietanze dell’eccellenza toscana insieme al gotha della cucina italiana, il tutto accompagnato da blasonati vini selezionati da personale esperto, professionale, all’altezza del rango al quale il Villa San Michele appartiene. L’edificio possiede tre bar, dove gustare cocktails di stagione, liquori di marchi internazionali, consumare uno snack leggero. Per maggiori dettagli, consiglio una visita presso questa splendida struttura: rimarrete strabiliate per cotanta bellezza, arte, efficienza, cordialità.
a cura di Mauro La Porta
1984-2012
QUANTE ANALOGIE!!! !
Sotto il pretesto del progresso la popolazione, uomini e donne dei paesi “avanzati” fin dall’ infanzia viene condizionata psicologicamente con droghe pubblicitarie, mode, mass media e altro e gli individui si ritrovano spesso alla fine a rivestire dei ruoli che, a pensarci un attimo, in fondo non sono stati determinati da una libera scelta, ma già prestabiliti a priori dal sistema. Una sorta di società di automi che ritroviamo in autori memorabili e films meravigliosi come Tempi moderni con C. Chaplin o nella letteratura nei testi distopici per eccellenza di Huxley e di Orwell nei rispettivi “1984”,” La fattoria degli animali”, e “Il mondo nuovo” e “Ritorno al mondo nuovo” scritti tra il 1931 e il 1958. Romanzi dunque,fantascienza per i più, ma tremendamente sempre più attuali. Per la costituzione di un Nuovo Mondo o Nuovo Ordine Mondiale come dice oggi l’ America il primo passo è la manipolazione del pensiero. Terrore, crisi, cataclismi, epidemie tutto più o meno falso più o meno o parzialmente vero ma esagerato e”bombardato” al parossismo. E alla fine tutti sotto controllo con un piccolo microchip satellitare nella mano. Tutto questo può essere frenato (non fermato) solo con una giusta informazione e una corretta consapevolezza nella gente. Questo è lo scopo delle mie conferenze.Anche nei romanzi di Orwell l’amore e la rivoluzione vengono prontamente spiati e dissolti dalla psico-polizia. E’ molto inquietante l’attualità del discorso tra il nuovo inquisitore e il ribelle sotto elettroshock, “oggi non ci sono più roghi e crocifissioni, oggi si lavano i cervelli e poi i dissidenti spariscono nel nulla, di loro nessuna traccia”…Huxley addirittura definisce ogni azione di uno stato per omologare gli individui “un crimine psico biologico” l’assassinio dell’ homo sapiens. Grazie al “progresso”tecnologico oggi il Grande Fratello è ormai onnipresente super potente, ma la gente intanto si diverte alla tv con l’ omonima idiozia televisiva…..e ascolta Jovanotti che si rende conto di tutto questo e conclude nella sua omonima canzone “io danzo e sono felice”…no comment….Io invece vi consiglio “spegnete la tv spegnete Jovanotti e accendete lo spirito..GRAZIE!
dott Mauro La Porta
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a cura di Alberto Presutti
Non si dice piacere
Rubrica di Bon Ton e Comunicazione del benessere Una brillante carriera può essere compromessa facilmente. Basta davvero poco. Un manager può veder minata la sua ascesa professionale, e quindi la sua credibilità, già con una battuta fuori luogo, detta al momento sbagliato. Occorre saper scegliere il canale di comunicazione e il tono giusti per ogni occasione; comprendere rapidamente quali informazioni si possono condividere e quali non è il caso, con i propri collaboratori, o l’esterno; capire quale è il giusto humour da utilizzare in ufficio, ecc.. Apprendere le preziose regole della Business Etiquette che sposano l’etichetta con la pragmaticità può consentire di raggiungere insperati successi, sia sul piano personale che lavorativo. Il principio fondamentale è il “sapere quando e come, dare informazioni o esprimere opinioni”, 34
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unendo chiarezza comunicativa con il rispetto preciso delle regole del Bon Ton. La prima norma da conoscere e seguire, riguarda la convivialità: a tavola, infatti, si sedimentano i rapporti di lavoro o, si rovinano, per non aver saputo adempiere alle formalità del Galateo. La seconda norma, afferisce alle presentazioni, nelle quali è fondamentale usare un tono di
voce alto che deve comunicare sicurezza e disinvoltura, e, soprattutto si deve sempre guardare negli occhi la persona che si ha di fronte, rassicurandola con un sorriso. Infine, nel momento del commiato non si deve assolutamente dire «piacere», «lietissimo», «onoratissimo» ma, al contrario, optare per un più semplice ed efficace «Buongiorno, come sta?».
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EVENTO IW Firenze, 16.11.2011 Hotel Mediterraneo - lungarno del Tempio 44 programma: ore 14,30 - registrazione partecipanti ore 15,00 - “Che cosa sono gli ETF, natura giuridica, caratteristiche tecniche, fiscalità e negoziazione”, Demis Todeschini di Borsa Italiana ore 15,40
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ore 16,00
- “Guadagnare con la recessione. Guida ai beni rifugio con gli ETF e gli ETC”, Massimo Siano, responsabile commerciale Italia di ETF Securities (UK)
ore 18,00
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info: s.vernali@iwbank.it