N. 197

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La Rivista degli Autotrasportatori

Anno 20 - ottbre 2017 - n. 197

eventi bt show

In caso di mancata consegna, restituire all’ufficio di Milano Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

girata la seconda puntata all’European Truck Festival

next generation

forza xt

Scania presenta la nuova gamma per le missioni più gravose

infrastrutture

ruote commerciali PEUGEOT PARTNER 4X4

test drive della versione trasformata da Dangel

RENAULT BOOSTER TOUR

200 tappe per far provare la gamma allestita

Un passo avanti per la Torino-Lione SPECIALE USATO - ALCOA STORE SAF HOLLAND - NOVITÀ MICHELIN



sommario

ottobre 2017

www.trasportale.it

n.197

pg. 26 Long test drive per il 4x4 Peugeot trasformato da Dangel

Ruote industriali

IN QUESTO NUMERO

EDITORIALE

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Il punto di vista del Direttore

Ruote commerciali

Attualità e opinioni

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di Luca Barassi

SCANIA: XT firma il cantiere

Nello sviluppo della next generation del Grifone ecco anche la gamma per le mission più gravose

Dagli Stati Uniti le notizie più curiose di un mercato fuori dai nostri standard

26 30 34

volta pagina

Ruote vintage

EDITORIALE DI FERRO di Ferruccio Venturoli La voce della passione

il notiziario

In breve le notizie più importanti del settore e dalle aziende

il notiziario USA

di Paolo Volta

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Un Professore prestato alla Logistica

NON SOLO TIR

di Alessandro Musumeci

Tutto ciò che non è veicolo industriale

IL DORSALE

di Gian Paolo Pinton

Il contraltare del Frontale

In copertina: La next generation non si ferma e mette in strada la gamma XT, dedicata al cantiere e all’edilizia.

peugeot: prova 4x4

Il Partner trasformato Dangel in trazione integrale su un percorso misto di quasi 400 km

citroËn: MA DOVE VANNO I DEALERS...

Abbiamo incontrato Automagenta, un importante concessionaria del nord ovest

RENAULT: Il booster tour continua a spingere

Alla fine saranno oltre 200 tappe. Ecco a che punto è la terza edizione del tour della Losanga

FORD: IL TT TRUCK È IL PRIMO “CAMIONCINO”

Una tonnellata. Era questa la massa di quello che sarebbe diventato il primo pick-up della storia

Professione Camionista

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PATAGONIA: VIVERE AI CONFINI DEL MONDO Un’ enorme landa desolata che finisce nell’oceano, dove il camion domina la scena


sommario

ottobre 2017

Rubriche Fuori Strada

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INFRASTRUTTURE: TORINO-LIONE

Una serie di protocolli fanno sì che il progetto si inserisca sempre di più nel territorio

@trasportale

EVENTI: EUROPEAN TRUCK FESTIVAL

Terza edizione del raduno più internazionale che ci sia. Quest’anno tante novità e la registrazione del BTShow

www.facebook.com/trasportareoggi

RUOTE ASSICURATE: meglio tutelati

A volte si può incappare in “incidenti” inconsapevoli. In questo caso la tutela legale fa stare tranquilli

www.youtube.com/trasportareoggi

ALLESTItori: LAMBERET Le novità del costruttore francese, tra nuovi prodotti e stabilimenti innovativi

Segui il QRCode: Alcuni articoli di questo numero sono corredati di un servizio video pubblicato sul nostro canale YouTube. Per vederlo da uno smartphone basta scaricare la app gratuita per iPhone o per Android dai.

LE ECCELLENZE DELLA RETE: THINK PINK Tra le numerose officine del Grifone, ne abbiamo scovate alcune gestite da sole donne

ci trovi anche su ipad

Dopo PAGINA 56 di Trasportare Oggi, il giornale dedicato all’Aftermarket. In questo numero: Il futuro dello pneumatico secondo Michelin, ultimo appuntamento con l’usato e il catalogo accessori di CNH Industrial.

Sul prossimo numero

LA VIA DELLA SETA

PROFESSIONE CAMIONISTA Lavorare ai confini della terra

La rivista degli Autotrasportatori - n.197 ottobre 2017

Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it Coordinatrice editoriale: Federica Lugaresi - lugaresi@trasportale.it Vicedirettore e Coordinatore AfterMarket: Ferruccio Venturoli ferruccio.venturoli@trasportale.it Responsabile sviluppo editoriale: Franco Fossati franco.fossati@trasportale.it Hanno collaborato: Alessandro Bassi, Luca Gaier, Goffredo Gualandi, Alessandro Musumeci, Gian Paolo Pinton, Andrea Trapani, Paolo Volta Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com

Fotolito e stampa: Unigrafica - Gorgonzola (Mi) CASA EDITRICE Transpoedit S.r.l. - Sede legale: Viale Monza, 40 20123 Milano - P. IVA: 07634360965 Direzione e redazione: Via Voghera,11 - 20144 Milano redazione@trasportale.it Redazione di Roma: Responsabile: Ferruccio Venturoli Via Acciaioli, 7 - 00187 Roma Reg. Tribunale di Milano N. 723 - del 15/11/1997

EUROPEAN TRUCK FESTIVAL Decorati e show

cover story

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Trasportare Oggi è anche in versione elettronica Scarica gratuitamente la App da iTunes e potrai sfogliare TOE in qualsiasi momento e archiviare tutte le uscite sulla libreria virtuale.

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agosto/settembre 2017

luglio 2017

maggio/giugno 2017

aprile 2017

febbraio/marzo 2017

dicembre/gennaio 2017

Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03 che prevede la tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali, La informiamo che i dati personali a Lei relativi sono necessari a Transpoedit Srl per inviarle la presente pubblicazione. I dati raccolti saranno trattati con l’uso di strumenti informatici idonei a garantire la sicurezza e la riservatezza degli stessi, come da espressa previsione di legge. Le ricordiamo che in ogni momento potrà avere accesso agli stessi dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure opporsi al loro utilizzo ulteriore, in particolare all’invio della rivista, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 196/03. Titolare del trattamento è Transpoedit S.r.l., con sede in Milano, V.le Monza 40. È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. L’invio di fotografie o di altro materiale alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione su qualsiasi supporto cartaceo e multimediale.

Di questo numero sono state tirate: 13.100 copie

Trasportare Oggi in Europa fa parte di: il network di magazine digitali verticali numero uno in europa



editoriale

di Luca Barassi

Uragani I

rma è passata. Col suo carico di distruzione e anche di morte purtroppo. Danni ingenti nei Caraibi e un po’ meno a Miami dove, grazie ad una politica preventiva azzeccata, sono stati limitati i danni, quanto possibile. Situazione ben diversa in Italia dove, invece, basta un nubifragio, una ventata più potente o una mareggiata anomala per portare distruzione e morte ancora maggiore, facendo le debite proporzioni, rispetto ad un evento catastrofico come quello avvenuto sulla costa atlantica americana.

Se l’uragano Irma è passato, sono invece ben altri uragani in arrivo all’orizzonte sulla nostra politica, società e soprattutto economia. Partiamo da qui. Siamo sicuri che la crisi sia un ricordo più o meno lontano? Ce lo auguriamo naturalmente tutti ma, dopo un primo momento di ebrezza post catastrofe economica, dove ci siamo comportati come galeotti appena usciti dal carcere, ora pare che ci sia la tendenza a tornare con i piedi per terra. La mia impressione è che c’è la voglia di “uscire”, si sente nell’aria maggiore dinamismo, la gente è più invogliata a spendere e a “far girare l’economia”, ma gli operatori, invece, sono molto più cauti. Troppo direi. Come se essi vedessero all’orizzonte ancora nubi nere che noi non riusciamo a scorgere. Speriamo che, come ogni buon meteorologo che si rispetti, anche loro non azzecchino le previsioni. Se così fosse però (ovvero che stiano sbagliando) l’appello è quello di non essere loro i primi a tirare i remi in barca. Essere timidi, rigorosi e troppo prudenti, andando in controtendenza con l’umore popolare, rischia di fare ulteriori danni alla nostra piccola e media imprenditoria. 4

ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

Abbiamo tutti abbassato le ali negli anni bui tra il 2008 e il 2014… è stata fatta un po’ di pulizia sul mercato… abbiamo ottimizzato gli sprechi. Ora basta. È ora di ritornare alla “Belle époque”. Per tutti. Senza esagerare, naturalmente, ma seguendo le curve degli indicatori economici. La società. Anch’essa si sta modificando in modo quasi incontrollabile. Le famiglie non sono più quelle di una volta, il modo di comunicare tra le persone non è più lo stesso e anche i sogni e le prospettive di vita della gente stanno subendo profondi cambiamenti. Un uragano anche sotto questo aspetto. Rifletteteci. Infine, anche gli uragani politici stanno a poco a poco caricandosi di energia. L’anno prossimo ci saranno le elezioni e tutti stanno affilando le lame per conquistare il proprio posto in Parlamento. Il problema è che la guerra viene fatta senza dubbio contro la controparte, ma anche al proprio interno, nella stessa coalizione e nello stesso partito. Con un unico scopo: essere leader. Che la nostra classe politica sia lo specchio della nostra società lo dico da sempre, però ora forse si è un po’ trasceso anche questo concetto. Credo che non ci sia più una parte che possa identificare i valori di ciascuno di noi, ma solo un’accozzaglia di burocrati che cercano di urlare dalla parte di dove tira di più il vento, per farsi sentire meglio. È brutto a dirsi, ma tocca scegliere il “meno peggio”. Abbiamo scelta? Non credo, tranne che un VERO uragano spazzi via tutto questo mal-essere (scritto apposta così, n.d.r.), tutta questa approssimazione e tutta questa voglia di NON fare per il proprio popolo ma FARE per sé stessi. Dunque, gli uragani possono essere anche utili. Se controllati, fanno senz’altro un po’ di pulizia. ●


agosto/settembre 2017 TRASPORTARE OGGI

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editoriale di ferro

di Ferruccio Venturoli

Briganti d’autostrada

V

i ricordate il mio amico Gino? Nel primo editoriale che scrissi su questa rivista, (era la primavera dello scorso anno), ve lo “presentai”. Gino, come vi dissi, è un’anima semplice, senza troppi interessi, ma è amico mio da più di quarant’anni. Ed essendo amico mio cerca, quando stiamo insieme, argomenti che possano interessarmi. Così (e questo lo raccontai proprio nel mio editoriale) mentre eravamo in viaggio, in autostrada, ci capitò di sorbirci quasi un’intera trasmissione sulla firma del Protocollo d’Intesa per l’Istituzione dell’Osservatorio Nazionale sui Furti e le Rapine in Danno di Autotrasportatori, promosso da ministero dell’Interno, Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli autotrasportatori, Anas, Aiscat ed Ania e forse (ma non ne sono sicuro) Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Forze Speciali e chissà chi altro ancora. In sostanza, il mio amico Gino mi chiedeva come mai, si istituiva un “Osservatorio” per “osservare” un fenomeno che, non solo tutti (pure Gino) conoscevano, ma che è facilmente monitorabile, incrociando denunce e “notizie di reato” raccolte da Carabinieri e Polizia. Insomma, per farla breve, con il Protocollo ci dicevano che ora si cominciava a “giocare duro”, e che non ce ne sarebbe stato più per nessuno. Il mio amico Gino, ma anche noi tutti, che di trasporto e nel trasporto viviamo, abbiamo tirato un bel sospiro di sollievo: le strade sarebbero state, da quel momento, più sicure. Ed eccoci ad oggi. Più di un anno dopo. Il mio amico Gino, casualmente, sfoglia TIR, il mensile dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori e, in particolare, l’articolo “Cargo Crime: fenomeno in aumento”. Dall’articolo, un’intervista a un dirigente della Polstrada,

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ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

escono dati sconcertanti: il fenomeno dei furti e delle rapine in autostrada è in grande aumento: da 210 episodi del 2016 siamo passati, da gennaio a maggio di quest’anno, a 244 “eventi criminosi”. Ma c’è di più, perché, come dice il Dirigente della Polstrada, “si tratta di dati parziali, che riflettono l’attività della Polstrada in autostrada; se si prende in considerazione tutta la rete viaria nazionale, il fenomeno è certamente più ampio. In generale si registrerebbe un incremento di simili episodi”. “Come è possibile?”, si chiede il povero Gino. Leggo anche io e sembra un po’ una presa in giro, ma è davvero così: da una parte l’Albo, tra i primi firmatari del famoso Protocollo d’Intesa che doveva monitorare e arginare il fenomeno, dice che questo è “certamente più ampio”, dall’altra, il fenomeno è in aumento. Allora, uno si chiede: come mai l’Albo, componente importante dell’Osservatorio non ha i dati aggiornati e completi? Come mai il fenomeno è aumentato? Chi risponde a queste domande? Chi è il responsabile? E in definitiva: Cosa ha osservato l’Osservatorio? Dobbiamo pensare che anche stavolta, l’ennesima, al di là dei paroloni, al di là della firma di protocolli vari, al di la di tante buone intenzioni, non si è fatto nulla? “……non è vero!! L’Osservatorio - dice una vocina coraggiosa – con tutte le sue menti, la sua potenza e la sua forza, a giugno ha lanciato l’originalissima e utile campagna <Uomo Informato Mezzo Salvato>”, un innovativo ed esclusivo vademecum di 12 punti per “promuovere adeguate misure di prevenzione” ovvero consigli da dare a chi guida un camion, per sentirsi sicuro. Uno sforzo non da poco.●



Notiziario

Fiat Ducato riceve un altro premio “Fleet Van of the Year 2017”

Porto di Trieste

Il riconoscimento, consegnato nel corso di una cerimonia presso il Grosvenor House Hotel di Londra, premia l’ingresso di Fiat Professional e del furgone Ducato nel mercato delle flotte con una gamma in espansione, una rete di concessionari in ampliamento e una crescente attenzione ai clienti commerciali. La giuria di esperti di Motor Transport ha voluto premiare anche l’eccellente telaio di Ducato, ampiamente apprezzato per la portata, la flessibilità e la durabilità straordinarie. È il “portabandiera” della gamma completa di Fiat Professional, il primo marchio “born to be professional”, interamente dedicato ai clienti del trasporto leggero, che può vantare oltre cento anni di storia e un eccezionale bagaglio di esperienza nel mondo dei veicoli commerciali. Il prestigioso premio “Fleet Van of the Year” è un’ulteriore conferma, dunque, delle doti del Ducato: grazie alle numerose varianti della carrozzeria, alla forma squadrata e regolare del vano di carico, alla versatilità del telaio e alla guida automobilistica è il best seller nei principali mercati europei.

Che numeri! Nei primi sei mesi del 2017 il traffico al porto di Trieste è aumentato del +0,91% rispetto allo stesso periodo del 2016, con 29.712.336 tonnellate di merce movimentata. Nel complesso, la crescita maggiore del semestre si registra nel settore container che segna un incremento a doppia cifra (+21,68%) e 296.032 TEU. Positivi i comparti delle merci varie (+10,76%) e RO-RO con 149.678 unità transitate (+2,14%), ad eccezione delle rinfuse solide (-28,14%) e delle rinfuse liquide (-1,04%). “Le cifre testimoniano un porto sano e in crescita”, ha commentato il presidente dell’Autority, Zeno D’Agostino. La competitività attuale dello scalo deve molto al traffico ferroviario che permette collegamenti giornalieri e diretti su scala europea: 4.082 il numero dei treni movimentati nel primo semestre, che portano ad una variazione positiva del 16,90%, segno che gli investimenti nel settore continuano a dare ottimi frutti e costanti incrementi nei volumi di traffico.

Peugeot Partner e Citroën Berlingo Totalmente elettrici in casa Hertz

Peugeot Partner Full Electric e Citroën Berlingo Van Full Electric sono i due nuovi furgoni 100% elettrici di casa Hertz. Una casa che diventa sempre più verde grazie a una flotta di mezzi che, oltre ad abbattere le emissioni, permettono di tagliare i costi del carburante. E permettono di accedere tranquillamente all’interno dei centri urbani, grazie all’accesso libero nelle ZTL e il parcheggio gratuito sulle strisce blu. “Questa fornitura è una nuova conferma delle qualità dei veicoli elettrici che Groupe Psa offre da diversi anni ai Clienti attenti all’ambiente e alla mobilità sostenibile. La gamma comprende già 7 modelli tra vetture e veicoli commerciali che si prestano alle esigenze specifiche di Clienti privati e, soprattutto, a quelle professionali delle aziende. Sono certo che, grazie alle prestazioni dei nostri veicoli elettrici Peugeot Partner e Citroën Berlingo, aiuteremo a ridurre significativamente l'impatto ambientale della flotta di Hertz Italia, contenendone, nello stesso tempo, i costi di utilizzo e ampliandone il range di mobilità urbana”, commenta Massimo Roserba, Direttore Generale di Groupe PSA Italia. 8

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Notiziario

Smart Mobility Tecnologie per agevolare il traffico

Kapsch TrafficCom, società specializzata in soluzioni per la gestione del traffico anticipa quali saranno le tecnologie che ci renderanno le partenze meno stressanti: molte di queste soluzioni sono già realtà o molto vicine dall’essere applicate. Un esempio sono i sistemi definiti multi-lane free-flow (MLFF) che permetteranno di evitare del tutto gli imbottigliamenti che si creano nelle giornate critiche. Al posto delle barriere (tanto costose quanto ingombranti) ci saranno portali, simili a quelli già usati per i tutor, che dotati di telecamere registrano il passaggio dei veicoli e grazie a trasmettitori comunicano con i dispositivi installati su auto e camion addebitando il relativo pedaggio. Sistemi a onde radio che comunicano con i portali per il pagamento dei pedaggi potranno inoltre aprire la strada ad ulteriori funzionalità. Come inviare informazioni utili sul traffico oppure segnalare incidenti ed ostacoli presenti lungo il tragitto. Addirittura potrebbero essere gli stessi veicoli in transito ad informare i portali (e quindi i centri di elaborazione dati) su eventuali situazioni di pericolo come forature e guasti che richiedono un intervento, oppure la presenza di ghiaccio sull’asfalto. La Smart Mobility è dietro l’angolo ma dovremo attendere ancora un po’. “Anche se molte delle tecnologie sono già disponibili, la normativa in alcuni casi non è ancora aggiornata. Prendiamo l’esempio delle macchine a guida autonoma, sono già realtà, ma in molti paesi non potrebbero nemmeno uscire dal garage”, spiega Paolo Rondo-Brovetto, presidente di Kapsch TrafficCom Italia. “Abbiamo già le tecnologie per migliorare la qualità di vita e la sicurezza sulle strade. Istituzioni e aziende dovrebbero co-operare più strettamente per rendere tutto questo possibile”.

Tachigrafo 4.0 Continental ne recepisce i cambiamenti

Ford

In arrivo il Pick Up Ranger Black Edition

In occasione dell’ultimo Salone di Francoforte, l’Ovale Blu ha presentato il Pick Up Ranger, la versione più audace del best seller in europa della Casa.Navigatore satellitare, sensori di parcheggio, telecamera posteriore si aggiungono all’ ultimo equipaggiamento. “I clienti del Ranger ne apprezzano l’imponenza, la versatilità e il design muscolare e ci aspettiamo che questa edizione limitata continui ad entusiasmarli” ha dichiarato Hans Shep General Manger Commercial Vehicles di Ford Europe. Il nuovo Regolamento (UE) n. 165/2014 pone le basi per lo sviluppo di un tachigrafo che sarà sempre più modulabile e multifunzione, rendendo il suo utilizzo più efficiente ed efficace sia per le aziende di autotrasporto, sia per i conducenti. A fronte di questi cambiamenti, le regole sui tempi di guida e di riposo rimarranno invariate, ma potranno essere, da un lato, rispettate con maggiore facilità da parte degli operatori e, dall’altro, verificate con maggiore efficacia da parte delle autorità di controllo, permettendo così importanti vantaggi competitivi a quelle aziende di autotrasporto che operano nel pieno rispetto della normativa vigente. Continental sviluppa tecnologie innovative e servizi per la mobilità sostenibile e connessa di persone e cose: ci si prepara al tachigrafo di ultimissima generazione (nel 2014 l’adozione del nuovo Regolamento (UE) di cui sopra ha posto le basi normative e tecniche per l’avvento, a partire dal maggio 2019, del nuovo tachigrafo intelligente. Ciò che sarà nuovo è che la maggior parte di questo flusso informativo sarà classificata come “personale” e, di conseguenza, potrà essere trasmessa dal veicolo solo se il conducente ha fornito la sua autorizzazione. ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

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Notiziario

Goodyear

Gruppo Gavio Il percorso digitale continua

Lo pneumatico intelligente

Goodyear ha annunciato che sta equipaggiando con pneumatici dotati di sensori wireless i veicoli di Tesloop, un provider di mobilità di medio raggio (da città a città) che usa esclusivamente veicoli elettrici Tesla, con l’obiettivo di migliorare la gestione complessiva dei pneumatici e massimizzare il tempo di attività della sua crescente flotta. “Vogliamo costruire il futuro e non limitarci ad assistere alla sua evoluzione”, dichiara Chris Helsel, direttore tecnico di Goodyear. “Mentre il nuovo ecosistema della mobilità prende forma, facciamo innovazione per affrontare i cambiamenti tecnici che intervengono nell’industria dei trasporti e sviluppare nuove soluzioni che tengano conto dell’intelligenza dei veicoli su cui sono montate”. I sensori wireless misurano e registrano costantemente la temperatura e la pressione degli pneumatici, che vengono abbinate ad altri dati del veicolo ed elaborate dagli algoritmi cloud-based di proprietà di Goodyear, per migliorare il funzionamento complessivo delle flotte e predire quali pneumatici avranno bisogno di manutenzione o di essere sostituiti.

Fuso eCanter Avviata produzione europea

Mitsubishi Fuso Truck and Bus Corporation (MFTBC) ha festeggiato a inizio agosto l’avvio della produzione europea del primo autocarro leggero al mondo completamente elettrico: il Fuso eCanter. L’evento si è svolto nello stabilimento di produzione portoghese di Tramagal. Qui vengono realizzati tutti gli eCanter destinati al mercato europeo ed a quello americano utilizzando le linee dedicate al Fuso Canter tradizionale. Marc Llistosella, Presidente e CEO di MFTBC e Responsabile di Daimler Trucks Asia, durante l’evento ha sottolineato: “L’odierno avvio della produzione dell’eCanter fa di noi il primo Costruttore globale a produrre in serie un autocarro completamente elettrico. D’ora in poi saremo in grado rispondere alla crescente domanda di veicoli da destinare al servizio di distribuzione a zero emissioni locali nelle grandi città. Abbiamo già ricevuto i primi ordini dei Clienti ed a settembre è previsto il lancio sul mercato globale di questo truck nella prestigiosa metropoli simbolo di New York. Il nostro stabilimento portoghese non solo produce truck per l’Europa e gli USA, ma trae anche vantaggio dalla stretta collaborazione con le autorità del Portogallo e di Lisbona – soprattutto per i test condotti con i truck dal 2014”.

10 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

Il Gruppo Gavio è tra i principali gruppi industriali italiani: il core business è la gestione di reti autostradali in concessione (con circa 3.320 km di reti gestite in tutto il mondo il Gruppo Gavio è il quarto operatore mondiale del settore), ma le attività del Gruppo sono diversificate. SIAV, azienda leader in Italia nella fornitura di software e servizi informatici per la dematerializzazione, la gestione documentale e per il miglioramento dei processi digitali, ha annunciato che il Gruppo Gavio rafforza la collaborazione con l’azienda padovana estendendo l’utilizzo delle soluzioni di Enterprise Content Management (ECM) a livello enterprise al fine di applicare il processo di digitalizzazione dematerializzazione a tutte le società del gruppo. “La piattaforma Archiflow, il sistema di gestione documentale per il Document Management e il Business Process Management di SIAV, ci ha aiutato a realizzare un modello di servizio a sostegno della crescita globale del Gruppo e ci permette di essere una società innovativa e digitalizzata” ha dichiarato Luca Greco, CIO ERP del Gruppo Gavio. “Gran parte dei processi amministrativi sono stati digitalizzati e si è creata quell’integrazione tra le varie società del Gruppo che consente alla nostra azienda di essere più snella”.

UPS e la realtà virtuale Addestramento in sicurezza L’azienda ha annunciato che inizierà a utilizzare i visori per la realtà virtuale (VR) al fine di insegnare ai futuri driver addetti alle consegne come individuare e identificare i pericoli della strada, simulando quindi in maniera vivida l’esperienza di guida lungo le strade cittadine e rendendo la lezione in classe più incisiva. UPS ha iniziato a introdurre il training basato sulla realtà virtuale a settembre presso i nove centri di formazione UPS Integrad. Applicando la realtà virtuale alla formazione dei driver in materia di sicurezza, UPS conferma il proprio impegno ad avvalersi delle più recenti e migliori tecnologie per tutelare i collaboratori addetti alle consegne su strada e le comunità in cui operano.


LE PRIME 2 PUNTATE SONO 1a puntata del 12 luglio presso OFFICINA NEW CAR 2a puntata del 27 settembre presso EUROPEAN TRUCK FESTIVAL

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www.inarrestabili.com ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

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Notiziario

Galleria di base del Ceneri Partito l’armamento ferroviario

AlpTransit Gotthard ha formalmente varato la prima fase dei lotti di Tecnica Ferroviaria affidati alla Generale Costruzioni Ferroviarie. Dopo i mesi di progettazione, ricerca e sviluppo di soluzioni innovative, cantierizzazione, addestramento del personale, acquisizione di macchinari e attrezzature ad hoc, per GCF è arrivato il secondo tempo, quello da giocare direttamente sul campo, traducendo le strategie in azione. "Ora tocca a noi - ha affermato il Presidente GCF (Generali Costruzioni Ferroviarie), Edoardo Rossi - dare il meglio della nostra esperienza e il massimo del nostro impegno per consegnare alla Svizzera la linea ferroviaria che completerà la Nuova Ferrovia TransAlpina. E'un progetto che gli elvetici hanno approvato con un referendum popolare negli anni '90 e sul quale ripongono altissime aspettative, non solo per gli effetti che avrà su trasporti e commercio ma, direi soprattutto, per la drastica riduzione dell'inquinamento. Per questo siamo orgogliosi di poter fare la nostra parte". I prossimi 12 mesi di GCF al Ceneri si preannunciano davvero intensi: quasi 30 chilometri di armamento ferroviario su cemento, oltre a una decina di chilometri di armamento "tradizionale" su ballast per le bretelle di servizio e, ancora, le tratte a cielo aperto sui due viadotti e sulla bretella di collegamento della Galleria alla Lugano-Locarno. Ricordiamo che l’entrata in servizio della galleria del Ceneri è prevista per il 2020.

Ciclovia del Garda Al via progetto e realizzazione

UTA

Evoluzione delle carte

Aumentare la sicurezza delle proprie carte e servizi. Questo l’obiettivo raggiunto da UTA che da ora permette al cliente di configurare, in base alle proprie necessità, i differenti parametri che riguardano l'utilizzo delle carte servizi. Attraverso il Settore Esclusivo, ad esempio, si puó impostare il numero massimo di transazioni giornaliere, l'importo massimo per ciascuna transazione, gli orari e i paesi di utilizzo delle carte. Il livello di consumo del credito disponibile è costantemente aggiornato e viene visualizzato tramite un grafico. "Con questo ampliamento delle funzionalità andiamo incontro alla richiesta di maggior flessibilità da parte dei nostri clienti che desiderano poter personalizzare il servizio", sottolinea Volker Huber, CEO di UTA. "La maggior flessibilità nella gestione dei servizi da parte del cliente contribuisce ad incrementare la sicurezza delle carte e a limitare i rischi del loro utilizzo” conclude Huber. 12 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

L’assessore ai lavori pubblici, infrastrutture e trasporti della Regione del Veneto ha firmato di recente a Roma il protocollo d’intesa con il quale si dà avvio alla progettazione e alla futura realizzazione della Ciclovia del Garda l’anello ciclabile che si svilupperà lungo le sponde del più grande lago d’Italia. L’accordo, sottoscritto dal Ministro dei trasporti e dai rappresentanti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dalle Regioni del Veneto e della Lombardia e dalla Provincia Autonoma di Trento, prevede la definizione di un progetto condiviso tra i tre Enti regionali e provinciali interessati, da realizzare poi, anche per stralci funzionali, d’intesa con il Ministero dei trasporti.L’anello ciclabile del Garda, collegata alla rete cicloturistica europea Eurovelo 7, si sviluppa su un tracciato di oltre 140 km, alcuni dei quali già fruibili, altri in corso di realizzazione, che interessa complessivamente 19 Comuni. Di questi 8 sono veneti, tutti in provincia di Verona: Malcesine, Brenzone sul Garda, Torri del Benaco, Garda, Bardolino, Lazise, Castelnuovo del Garda e Peschiera del Garda.

DAF È nato il nuovo LF

Le numerose innovazioni che DAF sta introducendo nella serie LF andranno a consolidare il primato che detiene nella produzione di veicoli nelle categorie da 7,5 a 19 tonnellate. Queste includono un nuovo motore PACCAR da 3,8 litri e la possibilità di scegliere rapporti finali di trasmissione più lunghi per la massima efficienza dei consumi. L'estrema versatilità di configurazione della serie DAF LF, adattabile perfettamente a qualsiasi uso specifico, è dimostrata anche dalla vasta gamma di passi disponibili, con lunghezze fino a 6,90 metri. I cassoni possono arrivare a una lunghezza superiore ai 9 metri per la massima capacità di carico. Il passo lungo consente di montare sul veicolo serbatoi del carburante con capacità fino a 1.240 litri. Anche il design degli esterni e degli interni è perfettamente allineato alle nuove serie CF e XF e conferisce "eccellenza pura" all'intera gamma di veicoli della Casa. Sui nuovi veicoli LF troviamo anche il sistema DAF Connect. Questo innovativo sistema di gestione delle flotte fornisce al trasportatore un quadro in tempo reale delle prestazioni di veicoli e conducenti. Tutte le informazioni (posizione del veicolo, il consumo di carburante, il chilometraggio, l'utilizzo del veicolo e il minimo del motore) vengono visualizzate chiaramente su un cruscotto online.


di Paolo Volta giornalista, saggista e consulente di Economia dei trasporti

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Il metano ci dà ancora una mano I

l gas metano è un combustibile molto più pulito del carbone e del petrolio (ed i suoi derivati come la benzina, il diesel e il GLP), visto che la sua combustione produce dal 40 al 45% in meno di diossido di carbonio (CO2) rispetto al carbone, e tra il 20 ed il 30% in meno dei prodotti derivati dal petrolio. Un’altra caratteristica di questa energia è quella di non emettere particelle solide (non contiene piombo o metallo pesante) né ceneri in seguito alla sua combustione, e le emanazioni di ossido di azoto (NOx) sono inferiori agli altri combustibili.

Dal 2012 al 2016 il parco circolante di autocarri a metano per il trasporto merci in Italia è cresciuto del 29,2%, passando da 66.088 a 85.381 unità. Nello stesso periodo il parco circolante di autocarri per il trasporto merci in generale è aumentato solo dello 0,74%. Questi dati, elaborati dall’Osservatorio Federmetano, testimoniano come nel corso degli ultimi anni l’interesse degli utenti nei confronti degli autocarri a metano per il trasporto merci sia molto cresciuto, andando anche a occupare una fetta di mercato che finora era stata appannaggio delle alimentazioni tradizionali. Nel 2016 sono stati consumati 1.052 milioni di metri cubi di metano, il parco circolante è composto da un milione di veicoli a metano (2 per cento del circolante totale), la rete distributiva conta su 1.182 impianti in totale, di cui 44 in autostrada.

Aliso Canyon, in California, ha causato la diffusione di 97.100 tonnellate di metano: la falla è stata trovata il 23 ottobre 2015 e solo dopo più di tre mesi si è riusciti a ripararla. L’incidente è stato paragonato al disastro della perdita di petrolio dalla piattaforma Deepwater Horizon nel 2010 ed è stato stimato che l’impatto ambientale della perdita è stato pari a quello delle emissioni annuali di 600mila automobili. Secondo la maggior parte degli scienziati, è impossibile evitare del tutto che si verifichino perdite di gas, ma i livelli attuali sono troppo elevati. Steve Hamburg, il capo degli scienziati che lavorano per il Environmental Defence Fund (EDF), un’organizzazione non governativa che collabora con l’industria petrolifera per ridurre le emissioni di metano, ha detto che il 2,5 per cento del gas naturale che ogni anno passa per gli impianti americani viene perso nell’atmosfera. Secondo Hamburg e l’EDF, sul lungo termine è ovviamente meglio usare il gas naturale rispetto al carbone come combustibile, ma non ci sono vantaggi sul breve termine se non si minimizzano le perdite. In un rapporto del 2015 la banca Barclays ha stimato che con le tecnologie attuali i costi per ridurre le emissioni di metano sono ragionevoli e possono essere ammortizzati in un periodo di tempo inferiore ai tre anni.

Anche il metano, come la CO2, è un gas serra e se si considera un periodo di 100 anni il suo Global Warming Potential, cioè quanto contribuisce all’effetto serra in relazione alla CO2, è di 25 volte superiore di quello dell’anidride carbonica. La Environmental Protection Agency (EPA), un’agenzia governativa degli Stati Uniti, ha stimato che l’industria petrolifera e del gas naturale è la prima fonte delle emissioni di metano nell’atmosfera negli Stati Uniti; il metano si diffonde nell’atmosfera a causa di perdite negli impianti di estra- Uno spot televisivo degli anni 80 recitava “il metano ti da una mano”, ancora attuale, ma a patto di zione e trasporto di petrolio e gas naturale. Una falla nel sito di stoccaggio di gas naturale di monitorare attentamente l’intera supply chain. ●

ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

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Notiziario

Carte più sicure DKV COCKPIT

DKV Euro Service ha ampliato le funzionalità del conto cliente elettronico DKV COCKPIT per offrire carte carburante in modo più sicuro. Sin d'ora i clienti DKV possono, in base alle proprie esigenze di approvvigionamento, impostare limiti di disponibilità flessibili per ogni carta. È inoltre possibile disattivare temporaneamente ogni carta e riattivarla. Se, oltre a impostare i limiti di disponibilità, i clienti desiderano ricevere una notifica ogni volta che viene utilizzata una carta o inserito un PIN errato, DKV eREPORTING mette a disposizione una funzione di allarme via e-mail. Infine, l'utente può seguire in tempo reale l'utilizzo delle carte consultando la lista delle operazioni a display. "Quando si parla di sicurezza delle carte carburante, il controllo da parte dell’azienda cliente diventa un fattore decisivo, a prescindere da tutte le misure di sicurezza generali che si possono prendere", dichiara Marco Berardelli, Country Manager di DKV Euro Service in Italia. "Ampliando le funzioni del DKV COCKPIT desideriamo offrire ai nostri clienti la possibilità di modificare le impostazioni di sicurezza in base alle loro abitudini in termini di rifornimento e alle singole esigenze".

RFI e Interporto di Bologna Sottoscritto protocollo di intesa

Kögel

200 semirimorchi a Lannutti

Lannutti è una delle maggiori aziende logistiche italiane di successo. Con i nuovi semirimorchi Kögel Lightplus, Lannutti punta su veicoli particolarmente ottimizzati per quanto riguarda il peso ed il carico utile, i quali non solo garantiscono un minor numero di viaggi per tonnellaggi annuali predefiniti, ma migliorano anche l'impronta ecologica. I punti di forza di questi semirimorchi sono l'elevata stabilità del Kögel Lightplus, ed inoltre la possibilità di ridurre ulteriormente il già ridotto peso proprio di 5.145 chilogrammi nell'equipaggiamento di base con le dotazioni personalizzate. I semirimorchi Lightplus acquistati da Lannutti sono dotati di serie del nuovo profilo laterale esterno Kögel, che consente di fissare il carico nel telaio perforato esterno in acciaio VarioFix anche con le sponde laterali disponibili in opzione. Accogliere treni con una lunghezza di oltre 750 m e supportare così la naturale vocazione dell’Interporto di Bologna quale “gateway ferroviario” di collegamento sia tra il nord Europa ed il centro – sud Italia, sia con i porti di prossimità del Tirreno e dell’Adriatico. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato lo scorso agosto dal presidente di Interporto Bologna, Marco Spinedi, e dall’amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile. L’accordo si inserisce nel più ampio quadro di investimenti dedicati al trasporto merci che Rete Ferroviaria Italiana sta portando avanti e che puntano ad adeguare le linee che fanno parte dei quattro Core Corridor della Rete Europea TEN-T, con particolare attenzione ai nodi della rete e quindi anche ai terminal di Bologna Interporto. I contenuti del Protocollo sono in linea con gli obiettivi del Libro Bianco sui trasporti dell’Unione Europea, che prevedono di trasferire il 30% del traffico merci dalla strada al ferro entro il 2030 ed il 50% entro il 2050, e riflettono la nuova strategia di Interporto Bologna, focalizzata a superare “l’Intermodal Divide” del nostro paese e a posizionare Bologna come hub di nuova generazione. 14 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI


di Alessandro Musumeci Direttore Regionale Citroen / DS

Non solo tir

Professionalità D

evi imparare a camminare prima di poter correre. Con questo vecchio detto, ci ritroviamo, dopo la pausa estiva, ad un nuovo appuntamento con la rubrica "Non solo TIR". I messaggi e le possibili letture che sottostanno a questo detto sono molti, ma soprattutto ci leggo la saggezza dei nostri nonni che portava e mirava ad un miglioramento progressivo e costante, senza saltare gli step necessari a passare al livello successivo. Ad esempio nel lavoro o nella vita, questo vuol dire apprendere i metodi e gli strumenti dai più esperti, guardando e imparando come si fanno le cose da chi ha esperienza. Il rischio però è di fare in questa maniera le cose “come si sono sempre fatte”, bloccando o frenando l’evoluzione e il miglioramento continuo di tutte le cose che, a volte, si ottiene scardinando le regole e rivoluzionando i processi. Quindi: come si conciliano la necessità di apprendere dagli esperti le cose che si son sempre fatte e hanno sempre funzionato (a loro modo) con la voglia/necessità di innovazione e progresso? Questa voglia è insita nei giovani che non hanno tutte le strutture mentali già formate ma, al contrario, sono pieni di curiosità e possono trovare modi alternativi e migliori per fare le cose. A mio avviso, entrambe le visioni sono necessarie, da qui il messaggio di imparare prima a camminare e poi a correre. Pensiamo al lavoro del venditore di automobili, una figura nota sicuramente a Voi lettori: un giovane che si voglia cimentare con questo lavoro estremamente sfidante e stimolante dovrebbe apprendere dai venditori più esperti come si svolge una trattativa, come si accoglie un Cliente, come si valorizza il prodotto. Eppure queste attività sono profondamente cambiate negli ultimi tempi e vi è il rischio che i metodi di vendita adottati dagli esperti non siano più allineati con le esigenze del Cliente di oggi che, essendo un consumatore a 360°, si aspetta da un venditore di automobili gli stessi standard e le attenzioni che trova in altri settori di consumo. Ad esempio, tutta la parte “digital”, una volta inesistente, oggi è predominante e, pertanto, il venditore giovane

e moderno conosce benissimo le esigenze e i tempi di risposta che sono richiesti ad esempio da parte di un potenziale Cliente che domanda informazioni sul web. In questo caso, quindi, non avere strutture mentali già sedimentate è un vantaggio per un venditore giovane, anche se non esperto, perché capisce in che modo entrare in contatto con questo Cliente. Sempre più concessionari scelgono infatti di assumere venditori senza esperienza di vendita di automobili oppure provenienti da altri settori, ad esempio il settore immobiliare oppure la telefonia: la ragione risiede appunto nella volontà di inserire forze nuove che devono sicuramente ricoprire dei gap di conoscenza di prodotto, ma che arrivano con idee innovative e che possono cambiare la maniera “tradizionale” di vendere le auto. Partendo, dunque, dal metodo standardizzato del “si è fatto sempre così”, grazie anche alla curiosità di apprendere da altri settori lavorativi, i nuovi venditori riescono a far evolvere l’attività tradizionale, nel momento in cui trovano delle modalità a cui gli esperti non avevano ancora pensato e che sono più in linea con le esigenze attuali e con i bisogni del Cliente moderno. Questo è un classico esempio di come si può sfruttare il “gap”, nel caso descritto parliamo di un gap di conoscenza, per migliorarsi rispetto ai colleghi che da più tempo svolgono l’attività. Attenzione però a non voler imparare a correre senza sapere prima camminare: questo sarebbe un errore perché significherebbe non rispettare quello che si è fatto e che ha funzionato fino ad ora, cercando di cambiarlo senza nemmeno conoscerlo. Pertanto bisogna innanzitutto imparare a camminare per poi trovare la maniera, spesso con spirito di curiosità e osservazione, di correre. ●

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Notiziario

Treno delle Dolomiti Il progetto avanza Il sogno sta diventando realtà. C’è ancora parecchio da fare ma finalmente, lo scorso luglio, sono state presentate le due ipotesi di tracciato per la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario Calalzo-Cortina, il cosiddetto “Treno delle Dolomiti”. Le caratteristiche, i benefici, le difficoltà realizzative di ognuno dei due alternativi tracciati, entrambi con partenza da Calalzo e arrivo a Cortina Centro, sono stati spiegati da Gianmichele Gambato, presidente di Sistemi Territoriali, la società incaricata dalla Regione a redigere lo studio. Investimento: 745 milioni. “Non si tratta di cifre impossibili – ha sottolineato Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto – se sapremo mettere insieme, attraverso quel gioco di squadra che noi auspichiamo, risorse comunitarie, statali e regionali. È l’opportunità per far uscire questo territorio dall’isolamento, ripristinando la strada ferrata tra Cortina e Calalzo, seppure in un sedime diverso da quello di un tempo, perché oggi occupato dalla pista ciclabile delle Dolomiti che dovrà essere ulteriormente valorizzata proprio dall’integrazione con i servizi ferroviari. Ma soprattutto collegando Venezia a Cortina, con un servizio di trasporto pubblico che avrà tempi di percorrenza di poco superiori alle due ore, risultando così competitivo nei confronti delle automobili, garantendo meno traffico, meno inquinamento, meno caos. E poi, da Cortina, si potrà creare un nuovo valico alpino, verso l’Alto Adige, l’Austria e la Svizzera: uno scenario che, concretizzandosi, darà un futuro nuovo a questa terra e ai suoi abitanti”.

Ford, sempre in sicurezza Mai distrarsi alla guida L’Ovale Blu, nell’ambito del programma di corsi gratuiti di guida responsabile, Ford Driving Skills For Life, che rappresenta l’impegno del brand in tema di Corporate Social Responsibility, ha lanciato la campagna Don’t Emoji and Drive. In occasione infatti dello scorso World Emoji Day, la Casa ha voluto ricordare agli automobilisti che anche solo inviare un’emoji, è una pericolosa fonte di distrazione e che può avere serie conseguenze per sé stessi e per gli altri. Uno studio condotto nel 2016 ha, infatti, rivelato che il 22% dei giovani europei ha ammesso di avere la cattiva abitudine di inviare emoji quando si trova alla guida. Distrazione che, in effetti, può aiutare a comprendere il perché siano i Millennial - ragazzi di età compresa tra i 18 e i 24 anni, che rappresentano l’8% della popolazione che guida – a essere il 15% delle vittime complessive coinvolte in incidenti stradali fatali in Europa.

Volkswagen lascia il segno In arrivo il Bulli elettrico

16 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

Con il nuovo I.D. BUZZ la Volkswagen ha presentato al North American International Auto Show (NAIAS / dall’8 al 22 gennaio 2017) a Detroit un Microbus dei tempi moderni. Con il suo design questo prototipo di van elettrico riesce a creare un legame tra le origini leggendarie della marca Volkswagen e il suo futuro elettrico. Come la I.D., anche l’I.D. BUZZ è un altro concept Volkswagen capace di dare un volto alla mobilità elettrica. Si tratta di un veicolo il cui design particolarmente pulito riflette una trasformazione che coinvolge sia il Marchio che i relativi modelli. Herbert Diess, Presidente del Consiglio di Amministrazione della marca Volkswagen, ha dichiarato al riguardo: "Nel 2020 inizierà la grande offensiva elettrica della marca Volkswagen, con modelli dall’architettura totalmente inedita, che porterà sul mercato una nuova generazione di veicoli 100% elettrici e completamente collegati in rete. Entro il 2025 puntiamo a vendere un milione di auto elettriche all'anno. Faremo della mobilità elettrica il nuovo tratto distintivo della Volkswagen".


Notiziario

DHL Freight Sempre più “Eurapid”

DHL Freight ha esteso ed ottimizzato Eurapid, il proprio prodotto groupage premium. Il servizio è ora disponibile per 105 destinazioni in 22 Paesi europei e propone consegne day-definite nelle principali aree economiche europee. A partire da luglio 2017, con il nuovo servizio Eurapid, DHL Freight è in grado di garantire una gestione prioritaria delle spedizioni in tutte le fasi del trasporto, ed offrire così ai propri clienti tempi di consegna estremamente brevi. Le novità di Eurapid, disponibile per spedizioni groupage fino a 2.500 kg, non si fermano qui: il cliente può ad esempio richiedere il ritiro same-day, o prenotare come servizio a valore aggiunto la consegna entro le ore 12 in aree selezionate. "Eurapid integra il nostro portafoglio prodotti esistente con un servizio premium groupage general cargo", afferma Uwe Brinks, CEO DHL Freight. "Gli ultimi miglioramenti segnalano un ulteriore passo nell’ambito della nostra nuova strategia Freight 2020, con l'obiettivo di offrire servizi con il massimo livello possibile di qualità, velocità e affidabilità”.

FERCAM Espansione serba

La società di trasporti e logistica FERCAM prosegue nella sua espansione in Europa con l’apertura di una nuova società controllata in Serbia, la FERCAM DOO BEOGRAD, operativa a Belgrado dal 1° agosto. Nel dettaglio, la nuova consociata si dedica principalmente ai trasporti via strada grazie all’interscambio commerciale molto attivo tra Italia e Serbia, favorito anche dallo spostamento di molti siti produttivi di aziende italiane ed europee oggi presenti in Serbia. In particolare aziende del settore tessile, automobilistico e degli elettrodomestici. Hansjörg Faller, Responsabile Freight Management FTL (Full Truck Load) è molto fiducioso sulle ampie prospettive di crescita della nuova consociata: “Molti nostri clienti storici sul mercato europeo apprezzano la nostra vicinanza territoriale e avendo molti spostato le loro produzioni in Serbia, il nostro obiettivo è quello di offrire loro anche da e verso la Serbia e paesi confinanti servizi di trasporto affidabili sia con la nostra flotta di proprietà che con vettori terzi dei Paesi dell’Est Europeo. Attualmente la nostra offerta di trasporto sia tradizionale di general cargo che di merce refrigerata si limita al settore stradale, ma a medio termine prevediamo di ampliare il servizio anche con il sistema intermodale strada/ferrovia”.

agosto/settembre ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

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il dorsale

L

di Gian Paolo Pinton

I soliti noti

a Terra si ribella, è evidente, e il mondo si sta trasformando in un luogo sempre più difficile da vivere. Si sta creando un’atmosfera quotidiana basata sulla tensione, sulla tristezza, sulla preoccupazione. Sembra impossibile, che almeno le questioni politiche interne non trovino spazio, consenso e condivisione, piuttosto che banali scontri e stupide controversie spesso basate più su questioni di principio che sugli aspetti pratici. In questo scenario i problemi del nostro Paese non possono essere dimenticati. Va sottolineato, a mio parere, che il Governo Gentiloni, partito per così dire “dalla panchina”, si sta rivelando un successo politico, condotto da un leader moderato, tenace e non aggressivo nel modo di trasmettere e applicare le proprie idee. Da parte mia, credo sia un fattore di forza, anche per le considerazioni positive che sta ottenendo in Europa.

Uno degli elementi della combinazione vincente della sua leadership è stato l’insediamento del nuovo Ministro dell’Interno, Marco Minniti, che ha preso in mano, con idee chiare, la questione immigrazione. È un fenomeno epocale. Abbiamo visto l’insuccesso della strategia di respingimento di chi ha eretto muri e assunto prese di posizione che cozzano frontalmente con i diritti umani. Abbiamo capito come si potrebbe offrire solidarietà a questi migranti, se adeguatamente gestita e organizzata. Quelli che hanno diritto di asilo possono essere accolti con un’equa distribuzione tra gli Stati Ue, ma sono una minoranza (8/9%). Chi sono veramente i migranti “economici” che vediamo vagare nelle nostre città? Sappiamo che la maggioranza proviene dall’Africa occidentale e centrale. Si ignora però il fatto che da noi arriva appena il 20% di questi, perché la rimanenza si sposta ma si ferma nella regione africana. Nel 2017 sono arrivati ad oggi circa 100.000 persone e calcolando i numeri degli anni precedenti si sfiora il milione di arrivi. Il 14% sono minori soli e il 15/20% sono donne. L’Europa può accogliere l’intera Africa? Certamente no. Ci chiediamo: un Continente di 508 milioni di abitanti può sentirsi invaso da questo milione circa di nuovi arrivi? La risposta va lasciata ai singoli Stati, visto che non esiste una politica europea comune in materia di accoglienza migranti. Il tema avrebbe bisogno di molto spazio di scrittura e andrebbe affrontato con una separazione dei vari problemi sui quali poi fare delle mirate considerazioni. Vi lascio però un dato: l’Europa invecchia mentre i giovani africani passeranno dagli attuali 230 milioni a 452 milioni nel 2050. Pensate che si possa respingerli con la forza?

18 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

Auspico invece un piano di collaborazione condiviso dagli Stati Europei, e un piano così detto interno, che vedrà l’Italia impegnata a contestualizzare il fenomeno, investendo su iniziative di formazione e di inserimento nella nostra società e contemporaneamente portare avanti assieme agli altri stati europei, degli investimenti nei Paesi africani da cui partono. Parliamo di infrastrutture, civili e industriali, della possibilità di creare scuole, ospedali e insediamenti produttivi con l’aiuto dei Paesi europei, che hanno tutta la capacità ed il bisogno di pensare a fermare nei luoghi di partenza chi tenta l’attraversata della vita. La Libia è lo stato che occupa il primo posto per iniziare questo piano europeo, per l’insediamento di questi progetti destinati a rendere più controllabile il fenomeno. Prima di chiudere l’articolo vorrei fare un pensiero alle violenze sulle donne, temi che stanno occupando spazio quotidiano nei media. Non importa il colore della pelle dei rei: la Legge deve essere severa e rigorosa. Non voglio poi pensare al fatto di Firenze. Un evento di violenza sulle donne, che ha un forte contenuto simbolico: figure istituzionali che dovrebbero proteggere i cittadini e gli ospiti stranieri, perdono la testa (inspiegabilmente) e portano ingiustamente disonore all’Arma ed al nostro Paese. Ricordiamoci però che due militi dell’Arma, non sono tutti i carabinieri. Chiediamo che i colpevoli siano puniti in modo esemplare. L’ultima considerazione: moltissime persone chiedono la revisione della legge sui crimini che non prevedono reclusione per i rei, se la pena non è superiore ai due anni. È una presa in giro alle Forze dell’ordine ed ai cittadini. Delinquono e sono rimessi fuori il giorno dopo. Per i delinquenti abituali questo è il Paese dei Balocchi. Si devono costruire nuove carceri e lasciare scontare la pena a chi compie delitti che hanno un valore sia pratico che simbolico per la sicurezza della gente. ●



Notiziario dagli USA

Il sorpasso di Cummins Il colosso dei motori

presenta il suo trattore elettrico

Cummins-Tesla 1-0. Proprio cosi, perché, nonostante il gigante dell’elettrico, Tesla Motors, avesse annunciato, proprio per settembre e non senza una buona dose di strafottenza , il suo ”semi-truck” elettrico, la Cummins, gigante dei motori, ha fatto di meglio, senza tanti squilli di tromba, ha mostrato al mondo il suo prototipo di trattore a “emissioni zero” il Cummins AEOS. Per il trattore Tesla ( che potrebbe essere uscito mentre Trasportare Oggi andava in stampa) si era parlato ( anche se non c’era e non c’è ancora nulla di ufficiale) di un’autonomia media di circa 430 chilometri, per EOS i valori potrebbero essere un po’più bassi , intorno alle 100 miglia (poco più di 160 chilometri) grazie a batterie a ioni di litio da 140 kw/h di potenza. Inoltre il Cummins sarebbe dotato di un sistema che permette una ricarica di circa un’ora che, addirittura, potrebbe essere resa ancora più veloce attraverso un sistema a pannelli solari. Per quanto riguarda le prestazioni, sembra che il propulsore Cummins elettrico non abbia niente da invidiare a quelli a gasolio da 12 litri. Il Cummins AEOS dovrebbe essere disponibile per la metà del 2019.

VOLVO, al via le consegne della SERIE VNL Per la prima volta negli USA proposta la versione Globetrotter Volvo Trucks North America ha dato il via alle consegne del nuovo Volvo VNL. Si tratta di un trattore che, come dicono in Volvo, è in grado di coniugare perfettamente le necessità del trasporto a lungo raggio di oggi, il comfort dell’autista, la produttività dell’Azienda e il risparmio energetico, grazie all’ altissimo livello di tecnologia con il quale è stato realizzato e con il quale viene gestito anche dopo la vendita. Il VNL, monta di serie il motore tredici litri Volvo D13; per le versioni “Daycab” e VNL 400 è previsto, come opzione, anche l’undici litri Volvo D11. A richiesta, secondo una tradizione tutta americana, può essere installato anche il motore di un altro costruttore, il quindici litri Cummins X15. Per la prima volta in Nord America, viene offerta la versione “Globetrotter” con i relativi alti livelli di comfort ( pacchetto aerodinamico, cerchi in lega, frigorifero, sedili pneumatici, riscaldatore da parcheggio etc). Il nuovo Volvo VNL è stato disegnato, pensato e progettato al Volvo Trucks’ North American Technology Center di Greensboro, in North Carolina e prodotto nello stabilimento di New River Valley a Dublin, in Virginia, dove vengono prodotti tutti i modelli Volvo Trucks per gli Stati Uniti.

PETERBILT in onore del CANADA

Un’edizione limitata del Model 389, per festeggiare i 150 di storia

Per festeggiare i 150 anni di storia del Canada (Nel 1867 alcune colonie britanniche del Nord America si unirono nella Confederazione canadese) Peterbilt ha presentato una versione in “tiratura” limitata del classicissimo Model 389, il più “iconioco” dei Peterbilt, vestito per l’occasione con i colori, i fregi e la bandiera del Paese nordamericano. “I padroncini canadesi - ha detto Kyle Quinn, General Manager di Peterbilt e Senior Vice President di PACCAR – potranno onorare e andare fieri del proprio Paese. Lavorare con un Peterbilt “Model 389 Canadian 150th Anniversary Edition” vuol dire unire l’idea del lavoro e dell’operosità, al proprio Paese”. Il “limited truck” è offerto in tutte le configurazioni di cabina tipiche del Peterbilt 20 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI


Notiziario dagli USA

Ecco il RAM Model Year 2018 Presentata anche la versione “Harvest”, dedicata alla famiglia rurale RAM, storico produttore di pick up, oggi parte del gruppo FCA, dopo aver lanciato il modello 2018 del best seller RAM 1500, il pick up più venduto negli USA, ne presenta anche la versione “Harvest” (Raccolto), dedicata espressamente alla famiglia rurale americana. Il veicolo ha finiture più rustiche, espressamente definite “da lavoro”, gomme da “campagna” e decisamente meno fronzoli della versione “civile”. Viene offerta nelle 3 configurazioni classiche: “Quad 4 porte”, “Crew Cab” e “Mega Cab” con 4 motorizzazioni: gli Hemi 5,7 e 6,4 litri V8 a benzina il Cummin 6,7 litri turboDiesel. il “campione di risparmio” Ecodiesel V6 da 3 litri.

L’ultimo Reporter texana SALVA LA VITA a un camionista miglio del camionista Uragano Harvey, l’uomo e il suo camion erano in balia della corrente

L’ultimo miglio del camionista

E’ nata “Truckers Final Mile” (truckersfinalmile.org) che vuol dire, letteralmente “l’ultimo miglio del camionista”. E’ quella che da noi si chiamerebbe una organizzazione “no profit” o, una fondazione, che raccoglie soci e soprattutto offerte per assicurare “rispetto e dignità al camionista americano.” Questo è il messaggio pubblicitario sul sito www.truckersfinalmile.org per reperire fondi e nuovi soci. “Ogni giorno, oltre tre milioni di autisti lavorano sulle strade del Nord America. Inevitabilmente, a causa di problemi metereologici, delle condizioni delle strade, degli altri utenti della strada o per colpa dell’autista stesso, si verificano incidenti. Inoltre, possono esserci problemi di salute, per esempio attacchi cardiaci o colpi di sonno, ma anche problemi ambientali, come rapine o aggressioni. Truckersfinalmile.org è un’organizzazione benefica legalmente riconosciuta, pensata per riunire gli autisti alle loro famiglie in caso di morte, lesioni debilitanti o gravi malattie. Quando una persona cara perde la vita sulla strada o in casa, o è gravemente ferita, cosa si deve fare? Molti di noi non hanno un piano per questi eventi. È già abbastanza complicato riempire il serbatoio dell’auto e partire, per non parlare di viaggiare attraverso tutto il paese dopo aver ricevuto una notizia del genere. www.truckersfinalmile.org renderà più semplice e meno penoso il viaggio, gli alloggi e le esigenze di trasporto degli autisti e delle loro famiglie. Inoltre, in caso di perdita della vita dell’autista, pagheremo il trasporto della salma, dal luogo dove i trova, sino alla sua residenza di famiglia".

Brandi Smith, inviata di KHOU II, televisione via cavo texana, era con la sua troupe su un cavalcavia di Houston che sovrasta il raccordo autostradale della città, totalmente allagato. Stava commentando in diretta la devastazione dell’Uragano, quando la sua attenzione è stata richiamata dalle grida di un uomo che arrivavano da sotto il cavalcavia: un grande autoarticolato, quasi totalmente sommerso, veniva lentamente trascinato via dalla corrente. A bordo c’era l’autista, disperato e impossibilitato a fare qualsiasi manovra. Il black out dei telefonini era totale, cosi Brandi Smith ha avuto la prontezza di spirito di far riprendere la scena e chiedere aiuto direttamente dalla televisione. Molti ascoltatori comprendendo la situazione hanno avvertito la polizia che è riuscita, con un’operazione abbastanza complicata a estrarre l’uomo dalla cabina, salvandogli la vita. ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

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Ruote industriali

Scania

Forza di Ferruccio Venturoli

I

eXTtreme!

n Scania ritengono che per una gamma che si propone come un protagonista, soprattutto in un mondo e in un mercato difficile come quello delle costruzioni, ci voglia un nome, un nome forte, ben riconoscibile e che, soprattutto renda l’idea del veicolo che quel nome porta. Così è stato introdotto il nome XT. E XT può voler dire un sacco di cose, per esempio “Extreme” o, come ha detto qualcuno di Italscania, “Extra Tosto”. Comunque sia, l’introduzione della gamma XT da parte di Scania, segna l’inizio di una vera e propria offensiva mirata, forte 22 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

di soluzioni moderne, altamente tecnologiche e praticamente su misura, ai clienti più esigenti dell’industria europea delle costruzioni. “Con Scania XT– ha detto Anders Lampinen, Product Director, di Scania Trucks - prevediamo di raggiungere anche i potenziali clienti dell’industria delle costruzioni nei mercati in cui siamo relativamente meno presenti. I veicoli Scania da cantiere non sono solo degli ottimi strumenti di lavoro, ma fanno parte anche di una soluzione e di una partnership volte ad assicurare sia la migliore economia

operativa totale, che la massima sicurezza possibile per gli operatori”. Detto tra noi, però, appare forse un po’ forzata o, forse, prematura, la dichiarazione dello stesso Lampinen, secondo il quale “il nostro obiettivo è raggiungere la stessa posizione che abbiamo conquistato nelle applicazioni del trasporto a lungo raggio in tutti i mercati.” Sotto un cielo plumbeo Comunque, sotto un cielo che davvero non prometteva nulla di buono, tra i boschi


Presentata la nuova gamma da cantiere di Scania. Tutte le versioni delle cabine S, R, P e G. Propulsori di nuova generazione, dai V8 ai 9 e 13 litri, in quattro livelli di potenza, per una serie quasi infinita di configurazioni diverse

del 45% dei tempi di cambiata e, ovviamente, con la cabina, totalmente realizzata da zero, praticamente da un “foglio bianco”. Tra le novità della cabina, novità che in Scania sottolineano decisamente, c‘è la nuova posizione dell’autista che, più vicina al parabrezza, permette una visibilità decisamente migliore dei modelli precedenti; una cosa ancora più utile quando si tratta di veicoli progettati per le costruzioni, quindi, destinati a muoversi in situazione spesso al limite, come nell’ambito di un cantiere o, perché no, anche in quello urbano e stradale in generale. Una cabina caratteristica La cabina della gamma XT porta con se, naturalmente, delle caratteristiche specifiche, peraltro immediatamente visibili. In particolar modo è caratteristico il frontale, studiato per l’utilizzo in fuoristrada, ma che, comunque, è disponibile anche in versione stradale, con la protezione antiincastro e con tutte le protezioni frontali

Chassis e catena cinematica pensate per le missioni più gravose e in linea con il family feeling della next generation Scania.

di betulle dell’immenso Demo Center Scania di Södertälje, abbiamo “assaggiato” la nuova gamma XT, la gamma Scania per gli impieghi più gravosi, quindi per le costruzioni per eccellenza e per il cava cantiere, ma non solo. La nascita e lo sviluppo della Gamma XT è partita dall’enorme bagaglio di innovazioni che sono state introdotte, pochi mesi fa con la “next generation”, sia in termini di catena cinematica, con nuovi motori più efficienti, che permettono un risparmio fino al 5%, sia con i notevoli miglioramenti sul fronte della trasmissione, con la riduzione ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

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del veicolo; si tratta anche di elementi che hanno, se vogliamo, una valenza estetica, e che, proprio per questo, conferiscono al veicolo un carattere “importante”. Un robustissimo paraurti sporgente di 150 mm, attribuisce al veicolo un aspetto inconfondibile, che da chiara e forte l’idea di resistenza e robustezza; il paraurti fornisce un angolo di attacco di circa 25°, a seconda della configurazione di pneumatici e telaio. In combinazione alla skid plate e alla griglia protettiva per i fari, la gamma XT presenta una parte frontale particolarmente robusta, in grado di resistere facilmente a qualsiasi tipo di impatto o collisione con oggetti, senza alcun danno alla struttura sottostante. Al centro si trova un gancio di traino facilmente accessibile e omologato per 40 tonnellate, ideale ad esempio per il traino di emergenza del veicolo carico in avaria. Tante configurazioni diverse La nuova gamma per l’off road è disponibile per tutte le versioni delle cabine S, R, P e G, ma anche la gamma di motori tra cui optare è decisamente ampia, e uno Scania XT può spaziare dalla nuova generazione di motori V8 (16 litri) ai motori da 24 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI


La gamma attuale di motori Scania Euro 6 per i veicoli di nuova generazione:

DATI

TECNICI DC9 DC09 130 280 CV

DC09 126** 320 CV

Tipo

In linea

Cilindrata

9,3 litri

Ordine di accensione

DC09 127** 360 CV

1-2-4-5-3

Cilindri

5

Valvole per cilindro

4

Alesaggio x corsa

130 x 140 mm

Tipo di camme

Normali

Compressione

19,0:1

Iniezione

Scania XPI

Trattamento emissioni

Scania SCR

Freno motore

190 kW a 2.400 giri/min.

Capacità d’olio

31 litri

Potenza max

1.400 Nm a 1.000-1.350 giri/min.

320 CV (235 kW) a 1.900 giri/min.

360 CV (265 kW) a 1.900 giri/min.

Coppia max

1.400 Nm a 1.000-1.350 giri/min.

1.600 Nm a 1.050-1.350 giri/min.

1.700 Nm a 1.050-1.350 giri/min.

** Disponibile anche in versione a biodiesel FAME fino al 100%

DATI

TECNICI DC13 DC13 149 370 CV

DC13 141 410 CV

Tipo

DC13 148 450 CV In linea

Cilindrata

12,7 litri

Ordine di accensione

1-2-4-5-3

Cilindri

6

Valvole per cilindro

4

Alesaggio x corsa

130 x 160 mm

Tipo di camme

Miller

Compressione

20,9:1

Iniezione

Normali 19,4:1 Scania XPI

Trattamento emissioni

Scania SCR

Freno motore

256 kW a 2.400 giri/min.

Capacità d’olio Potenza max

Coppia max

DATI

43 litri 370 CV (272 kW) a 1.900 giri/min.

410 CV (302 kW) a 1.900 giri/min.

450 CV (331 kW) a 1.900 giri/min.

2.550 Nm a 1.000-1.300 giri/min.

1.400 Nm a 1.000-1.350 giri/min.

1.600 Nm a 1.050-1.350 giri/min.

1.700 Nm a 1.050-1.350 giri/min.

360 CV

DATI TECNICI DC16 DC16 116 520 CV

DC16 117 580 CV

DC16 118 650 CV

Tipo

Cilindrata

16,4 litri

16,4 litri 1-5-4-2-6-3-7-8

Cilindri

90° V8

testate

8

Valvole per cilindro

4

Alesaggio x corsa

130 x 154 mm

Tipo di camme

Miller

Compressione

22,2:1

Iniezione

Normali 20,3:1

17,4:1

Scania XPI

Trattamento emissioni

Scania EGR/SCR

Scania SCR

Freno motore

297 kW a 2.400 giri/min.

Capacità d’olio

Coppia max

DC16 108 730 CV

V8

Ordine di accensione

Potenza max

DC13 155 500 CV

320 kW a 2.400 giri/min.

43 litri 520 CV (382 kW) a 1.900 giri/min.

580 CV (427 kW) a 1.900 giri/min.

650 CV (479 kW) a 1.900 giri/min.

730 CV (537 kW) a 1.900 giri/min.

2.700 Nm a 1.000-1.300 giri/min.

3.000 Nm a 950-1.350 giri/min.

3.300 Nm a 9501.350 giri/min.

3500 Nm a 1.000-1.400 giri/min.

Tutti i motori Scania Euro 5 ed Euro 6 possono funzionare a una miscela fino al 100% di olio vegetale idrotrattato (HVO) ed a qualsiasi proporzione di gasolio e HVO, a prescindere dalla famiglia di motori.

9 litri che Scania ha introdotto di recente, passando per i motori da 13 litri più efficienti in termini di consumi, che Scania ha lanciato lo scorso anno, in tre livelli di potenza differenti (e che all’inizio dell’estate sono stati completati con una versione da 370 CV con camme Miller e sistema SCR per il post-trattamento dei gas di scarico). Naturalmente l’XT non è soltanto questo, per il cliente non è solo una questione di scelta di cabina e motore, ma comprende anche e soprattutto le configurazioni degli assali, ai cambi e ai telai. Il risultato è una gamma di veicoli, per così dire “su misura”, in grado di svolgere numerose tipologie di lavoro differenti in situazioni d’impiego differenti. Alla configurazione di base possono essere aggiunti due pacchetti speciali di equipaggiamento, uno per l’interno cabina, l’altro per la parte esterna. Il primo prevede sedili in versione speciale XT, tappetini in gomma con bordi rialzati, comodi e capienti vani portaoggetti e un modulo supplementare per gli allestitori, che permette di estendere il cruscotto, per consentire l’installazione di comandi per eventuali allestimenti; l’altro pacchetto, invece comprende specchi retrovisori particolarmente robusti, un parasole esterno e le luci supplementari sul tetto. Servizi di gestione e manutenzione A chi lavora nel mondo dei cantieri Scania, cosi come fa con i clienti di altre tipologie di trasporto, offre diversi tipi di servizi essenziali per consentire un’ economia operativa. Il punto di partenza può essere il contratto di riparazione e manutenzione con un’officina Scania, preferibilmente abbinato alla soluzione, piuttosto innovativa di Scania con piano di manutenzione flessibile, in base all’applicazione. Ad esempio, un cliente con molti veicoli può optare per Scania Fleet Care, un servizio basato sulla connettività di tutti i veicoli Scania e che assicura una maggiore efficienza, un maggiore livello di utilizzazione dei veicoli e un quadro più completo dei costi, dei ricavi e della posizione di tutta la flotta. Una partnership con Scania per l’assistenza consente quindi a un’azienda di trasporti di aumentare la propria redditività in modo sostenibile. Un’altra innovazione in quest’ottica è rappresentata dai corsi di formazione pensati proprio per gli autisti che hanno il cantiere come luogo di lavoro abituale. ● ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

25


test drive Ruote commerciali

Peugeot

Dagli anni ’80 il Leone si avvale dell’officina alsaziana per trasformare i propri veicoli in trazione integrale. Col Partner l’operazione è riuscita particolarmente bene. Noi abbiamo provato la versione Tepee

26 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

Si scrive si legge


4x4... Dangel di Luca Barassi

C

Veniamo a noi e al veicolo che Trasportare Oggi ha testato questo mese. Si tratta di un vero fuoriclasse sia per quel che riguarda l’estetica di esterni ed interni, sia per gli aspetti tecnici legati alla trasformazione 4x4. Intanto l’altezza da terra – maggiorata di 20 cm – offre sin da subito un aspetto diverso dagli altri veicoli della categoria e, naturalmente, dal suo fratello con trazione tradizionale. Esteriormente il design del frontale si inserisce nel rinnovamento iniziato nel 2014 sulle gamme dei veicoli commerciali, soprattutto con il Boxer. Inserita tra i proiettori con cornice ridisegnata, la nuova calandra ha linee più affusolate ed incorpora al centro il Leone PEUGEOT. Assieme ad un nuovo fascione paracolpi avvolgente conferisce ai nuovi veicoli maggiore verticalità e robustezza percepita. Le nuove “patch” riportate che sconfinano sullo scudo aumentano la robustezza del frontale ed hanno il vantaggio di poter essere facilmente sostituite in caso di graffi o piccoli urti. Ospitano i fari

s o c us

s

cu

Certo due caratteristiche importanti per un mezzo da lavoro, ma che non devono inficiare il confort e versatilità di uno strumento pensato per il trasporto persone. Così è per il Partner Tepee 4x4 Dangel: aggressivo, vigoroso e solido ma allo stesso

Un Tepee per tutte le occasioni

F

Fo

i si aspetta un classico veicolo commerciale di medie dimensioni, ma ci si ritrova davanti ad un mezzo imponente che trasmette subito sicurezza e robustezza.

tempo elegante, comodo e molto piacevole da guidare, come vedremo nella nostra prova. D’altronde l’azienda di Sentheim in Alsazia è più che collaudata dal gruppo PSA. Per il quale trasforma veicoli sin dagli anni ’70 arrivando a realizzare il primo veicolo a trazione integrale Peugeot nel 1982.

Fo cu

2WD O 4WD? La modalità di trazione si inserisce dal selettore sul cruscotto

ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

27


identiVan

PEUGEOT PARTNER 4X4 TEPEE ENDURANCE Prezzo a partire da: 32.320,00 euro Carrozzeria

Monovolume e Multispazio

Numero porte

5

Numero posti

5

Bagagliaio

553 / 3.000 dm3

Capacità serbatoio

53 litri

Massa in ordine di marcia

1.474 kg

Massa rimorchiabile max

1.200 kg

Lunghezza

438 cm

Larghezza

181 cm

Altezza

186 cm

Passo

272 cm

Motore

Blue HDi 100

Cilindrata

1.560 cc

Alimentazione

Diesel

Potenza max/regime

73 KW (90 CV) 3.750 giri/min

Coppia massima

254 Nm

Trazione

Integrale

Cambio

Manuale

Marce

5

Angolo di attacco

27°

Angolo di dosso

24°

Angolo di uscita

42°

La trasformazione La trasformazione operata da Dangel permette al Partner di muoversi agilmente su qualsiasi terreno e in qualsiasi condizione, grazie al sistema di trazione 4X4 con giunto viscoso collocato a ridosso dell’asse posteriore e differenziale anteriore a slittamento limitato. Per passare dalle due alle quattro ruote motrici, il conducente non deve far altro che selezionare manualmente il tipo di trazione preferito tramite l’apposito selettore posto in plancia: operazione che può essere eseguita a qualsiasi velocità. Le modifiche avvengono sull’albero di trasmissione che, in questo caso, porta la forza motrice sul ponte posteriore dove si inserisce un nuovo differenziale preceduto da un giunto viscoso. L’assetto è interamente modificato variandone anche l’altezza nel retrotreno, così come viene rialzato, con l’impiego di prolunghe sotto i duomi, l’avantreno. Naturalmente, tutta la parte sottostante il motore, viene protetta da una scocca robusta. Long test

o c us

s

s

F

Fo

fendinebbia e le luci diurne a LED (disponibili se- Abbiamo voluto provare la versione 4x4 del Partner su un percorso lungo condo il livello di allestimento). La firma luminosa autostradale, prima di vedere come si comporta sullo sterrato e anche è sottolineata da questi DRL, posizionati più in in città. Non tanto perché le lunghe percorrenze siano la sua naturale basso, alle estremità del fascione paracolpi. missione, quanto per valutare i consumi nelle diverse modalità, ovvero All’interno, invece, troviamo lo stesso 2wd e 4wd. Partiti dal centro di Milano e diretti in provincia di Treviso allestimento del Tepee normale, con (totale 322 chilometri), abbiamo deciso di percorrere la Bre.Be.Mi in un’unica differenza: il allestimento 4x4 dangel selettore per i m p o s t a re la trazione Trasmissione Scatola di rinvio Ponte longitudinale i ntegrale, ANT Angolo d’attacco importante ANT ANT collocato in grazie alla scocca bella vista sulla rialzata Trasmissione Trasmissione plancia. Comodo longitudinale longitudinale da utilizzare e, soPOST centrale prattutto, con la possibilità di bloccare il differenziale a qualsiasi velocità, Trasmissioni come vedremo. Per il resto tanti vani porlaterali POST taoggetti, sedili posteriori abbattibili e tanto tanto spazio e abitabilità. Nel nostro caso, poi, aggiunge ancor più ariosità il tetto alto e vetrato che fa entrare luce e dona ulteriore eleganza e confort per chi viaggia. Per non parlare del bagagliaio, che mette a disposiTrasmissioni laterali ANT zione uno spazio davvero sconfinato: 642 litri, che diventano addirittura 2.800 abbatSerbatoio tendo i sedili posteriori. Peccato solo per la ruota di scorta che, dovendola spostare per Visco Ponte POST la trasformazione, è stata piazzata lì, quasi accoppiatore per caso (vedi immagini). cu

Fo cu

27°

28 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI


test drive Autostrada

4 4

A4 (Lonato) A4 (Vicenza Est)

Autostrada Km

Km/h

Km/l

mode

100

118

13,2

2wd

3

Inizio Bre.Be.Mi A4 (Lonato)

Autostrada

Autostrada

2 2

ASSAGO

Km

Km/h

Km/l

mode

Inizio Bre.Be.Mi

62

110

12,8

2wd

Km

Km/h

Km/l

mode

86

120

12,8

2wd/4wd

6 6

Km/h

Km/l

mode

22

35

12,1

2wd

circonvallazione

MILANO

Km/h

Km/l

mode

123

12,7

4wd

5

A4 (Vicenza Est) Spresiano

Off-Road

Lungo Piave

Urbano Km

Km 100

Km

Km/h

Km/l

mode

10

15

11,5

4wd

TOTALE

1

Km

KM/L

380

12,6

s

Fo

o c us

s

F

cu quanto ciò ci ha permesso di viaggiare a velocità costante per conducente. Anche l’innesto delle marce è molto preciso, peccaun lungo tratto. Abbiamo spezzato la tratta in autostrada in to la mancanza del sesto rapporto, che sarebbe ben accetto. due blocchi da 100 chilometri, i primi percorsi con le Menzione particolare per l’infotainment, aspetto tra l’altro sole due ruote motrici, i secondi con il 4x4 inserito. particolarmente importante per un veicolo dedicato Ebbene, nonostante la possibilità di inserimento al trasporto persone. Peugeot, con questa nuova manuale della trazione integrale serva anche versione del Partner, ha infatti equipaggiamento il per risparmiare consumi dove non occorra veicolo con un innovativo sistema telematico, un grip elevato, va detto che, su questo dotato di un grande touchscreen a colori da tipo di tracciato la differenza di consumo 7’’ posizionato al centro della plancia e semDangel è il partner di Peugeot per le non è così elevata e, anche in 4wd, si regipre a portata di mano e di sguardo. Davvero trasformazioni 4x4 strano ottime performance. In particolare il uno strumento intuitivo e pratico. Permette computer di bordo ha segnato 13,2 km/l di accedere facilmente alle varie funzioni del ad una media di 118 km/h nei primi 100 veicolo: computer di bordo, radio AM/FM o chilometri e 12,7 (a 123 km/h) nel secondo digitale DAB (Digital Audio Broadcasting in tratto. Un po’ diversi i risultati sotto sforzo o opzione), lettura dei file musicali del Juke Box in ambito cittadino. Innanzitutto va detto che (hard disk integrato) o dei dispositivi mobili, del questo mezzo è in grado di affrontare pendentelefono vivavoce e del navigatore. Sul veicolo in ze importanti nell’ordine dell’’83% a vuoto e prova anche il navigatore con cartografia dell’Eu50% con carico massimo (2150 Kg). Nella noropa che fornisce la visualizzazione dei limiti di stra prova off road di circa 10 chilometri abbiavelocità e le informazioni sul traffico. Non poteva mo utilizzato spesso il blocco del differenziale che essere all’avanguardia, infine, la connettività registrando un consumo medio di 11,5 km/l, anche se va sottolineata di bordo: Bluetooth, porta USB, presa jack e funzione MirrorScreen . la brevità del percorso. In città (22 km), invece, ottime le performance Utilizzando uno smartphone compatibile con la tecnologia Mirrorlink® o di consumo che si avvicinano molto a quelle autostradali, nonostante Carplay®, MirrorScreen permette all’utente di trasferire il meglio delle sue i frequento stop & go. In tutti i casi, comunque, è il confort di guida applicazioni mobili sul grande touchscreen del veicolo, in modo da poterle che esalta il giudizio positivo di questo veicolo. La posizione di guida utilizzare con facilità e in tutta sicurezza. rialzata dà senz’altro una visuale privilegiata sulla strada, mentre lo Insomma, non resta che mettersi alla guida e “arrampicarsi” su qualche sterzo fluido e ampio segue fedelmente e senza sforzo gli input del salita impegnativa per mettere alla prova la distribuzione integrale. ● Fo cu

Trasformazione alsaziana

Da sinistra a destra: le grandi vetrate che danno luminosità all’abitacolo, la bella linea frontale del Partner 4x4 e l’apertura posteriore con l’ampio bagagliaio. ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

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Ruote commerciali

Citroën

Siamo andati a trovare Davide Ridolfi, titolare e responsabile della sede Automagenta di Novara. Storia di un’azienda con ormai quattro sedi, che è cresciuta a braccetto con la Casa francese

50 anni con di Ferruccio Venturoli

N

el nostro girovagare tra le concessionarie dei grandi Costruttori, stavolta siamo andati a Novara, a trovare Davide Ridolfi, titolare e responsabile della sede piemontese di Automagenta, da moltissimi anni concessionaria Citroën Italia. Si tratta di una realtà piuttosto importante per la zona, con quattro sedi, collocate a Magenta, Abbietagrasso, Cornaredo e, appunto, Novara. 42 dipendenti più i 3 titolari che, storicamente, lavorano sulla provincia di Milano, in 30 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

particolare nell’hinterland a sud e a ovest della città. Dal Maggio del 2013, poi, opera anche sulle province di Novara e Vercelli e una parte del Verbano-Cusio-Ossola. “La nostra – ci dice Davide Ridolfi, il titolare - è un’azienda a gestione prettamente familiare; attualmente è gestita dalla seconda e dalla terza generazione, che continuano a lavorare insieme

Davide Ridolfi

per far crescere costantemente la nostra realtà e a maggio abbiamo inaugurato la nuova sede di Novara in Via Biandrate, su un nuovo e moderno impianto in grado di fornire ai nostri clienti un servizio a 360° sia per quanto riguarda la vendita che il post-vendita”. Cinquant’anni di collaborazione Andiamo per ordine. La storia di Automagenta risale a quasi cinquant’anni fa, quando, nei primi Anni Sessanta, Egidio Corno, fondatore e nonno di Davide Ridolfi, ebbe la felice intuizione di avviare l’attività come


non così scontata. Oggi, Automagenta, è un concessionario mandatario per i brand Citroën e DS Automobiles. Aderiamo al programma Business Center di Citroën, per cui siamo una concessionaria specializzata anche nella clientela B2B, grazie all’ampia gamma di Veicoli Commerciali a disposizione e a una forza vendita e personale postvendita formati proprio per rispondere appieno alle esigenze della Clientela Business”. Un servizio dedicato alle aziende Proprio per quanto riguarda i veicoli commerciali, oltre ai tradizionali modelli come Nemo, Berlingo, Jumper e il nuovo Jumpy, Automagenta ha a disposizione una variegata gamma di veicoli allestiti (ad esempio cassonati, centinati, telonati, isotermici, e così via) e di veicoli “combi”, cioè vetture con omologazione autocarro (tra cui best seller come Berlingo Combi, C4 Picasso e la novità, la

Citroën concessionario del marchio Autobianchi, a cui si è successivamente affiancato anche Citroën. Nel 1969, anno della divisione tra Autobianchi e Citroën, Egidio Corno non ha dubbi nella scelta, puntando decisamente sul Doppio Chevron. “Fu una scelta sicuramente di successo – riprende Davide Ridolfi - visti i quasi 50 anni di proficua collaborazione con il brand francese ma, in quel momento,

Nuova C3 Combi). “La nostra concessionaria - riprende il titolare - mira ad avere un target di clientela più ampio possibile. I nostri clienti sono sia i privati che aziende; direi che sono piuttosto eterogeni: un nutrito gruppo di artigiani, ma anche piccole aziende, a cui si affiancano imprese medio-grandi con flotte dai 5 fino ai 40 veicoli. Nel nostro team abbiamo delle figure professionali specializzate nel gestire le aziende di grandi dimensioni, per le quali occorre possedere delle approfondite conoscenze di fiscalità e gestione flotte. Forse è anche per questo che dei 45 milioni di euro del nostro fatturato del 2016, ben il 25% arriva dai veicoli commerciali”. Ma come ben sappiamo oggi non basta essere dei bravi “venditori”, ma bisogna gestire anche tutto ciò che viene a valle della consegna di un veicolo. “Infatti – prosegue il nostro interlocutore - direi che per accontentare la nostra clientela è fondamentale il servizio post-vendita dedicato ai professionisti; nella nostra officina abbiamo delle postazioni di lavoro riservate ai veicoli delle aziende, in modo da ridurre al minimo i tempi di fermo del veicolo per la manutenzione e riparazione. Negli ultimi anni abbiamo puntato con determinazione sulle aziende e l’anno scorso abbiamo raggiunto il nostro miglior risultato di 430 veicoli commerciali Citroën venduti. Stiamo parlando di veicoli commerciali nuovi, venduti e immatricolati al cliente finale. L’anno scorso i veicoli commerciali hanno rappresentato poco più del 20% delle nostre vendite totali di veicoli nuovi (il totale 2016 è stato infatti di poco più di 2mila unità vendute tra autovetture e veicoli commerciali nuovi Citroën e DS)”. Sempre parlando di veicoli commerciali Automagenta è operativa, naturalmente, anche nel settore dell’usato, perché circa il 70% delle vendite di vetture e veicoli commerciali nuovi avvengono con il ritiro di un veicolo in permuta o da rottamare, anche se non dispone di una sede dedicata al solo usato, ma ognuna delle sedi dispone di uno spazio espositivo e di venditori dedicati al business dei veicoli usati. Come va il mercato? Parlando con chi si occupa di veicoli commerciali, non si può tralasciare una domanda sul mercato in generale, ma ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

31


anche e soprattutto nella sua zona di pertinenza. “Il mercato del nostro territorio di competenza – dice Ridolfi - segue abbastanza il trend del mercato nazionale. Dopo la forte diminuzione delle vendite di qualche anno fa, il mercato è cresciuto bene nel 2016, mentre nel 2017 si sta stabilizzando sui volumi dell’anno precedente. il 2016, infatti, è stato un ottimo anno in termini di volumi, soprattutto negli ultimi quattro mesi dell’anno, grazie al successo che ha avuto il super-ammortamento del 140%. I primi otto mesi del 2017 registrano, sul nostro territorio, una leggerissima diminuzione dei volumi rispetto allo stesso periodo del 2016 (-2% per l’esattezza). È un dato però ancora molto parziale visto il peso che ha l’ultimo quadrimestre dell’anno nelle vendite alla clientela business. Sarà sicuramente un fine anno frizzante in termini di vendite, anche se, nonostante la conferma a tutto il 2017, il super-ammortamento sembra aver perso un po’ di appeal”.

siamo convinti di poter e crescere e migliorare ancora. Il nostro obiettivo è di fornire un servizio di qualità attento alle esigenze del cliente, un servizio a 360° per tutta la durata di vita dei veicoli dei nostri clienti. Per noi non è sufficiente avere un servizio di qualità solo nella vendita, ma è fondamentale avere anche un’assistenza postvendita efficiente e efficace. Per quanto riguarda nello specifico la clientela business, abbiamo raggiunto questi traguardi sicuramente grazie a una gamma di veicoli commerciali Citroën ampia, di qualità e molto competitiva nell’offerte commerciali e finanziarie: è infatti fondamentale poter offrire alla clientela business dei prodotti finanziari che permettono alle aziende di aver sotto controllo il budget mensile di spesa grazie a una rata/canone mensile comprensivo anche di assicurazioni e manutenzione ordinaria e straordinaria. Ci tengo anche a sottolineare –

Il segreto di un successo

conclude Davide Ridolfi - quanto il servizio post-vendita sia per noi un aspetto fondamentale per garantire un servizio di qualità al cliente-azienda. Nelle sedi di Magenta e Novara abbiamo allestito una struttura di assistenza molto attenta alle esigenze della clientela business, perché sappiamo bene che per questi clienti il veicolo commerciale non è solo un mezzo di trasporto, ma anche e soprattutto un bene che produce lavoro e valore”. ●

Alla domanda su quale sia il segreto di un’azienda di successo, Ridolfi, con una buona dose di modestia, ci dice che i segreti, in questo campo non esistono, ma anche che in Automagenta non si considerano un’azienda successo. Guai a pensarlo! “Siamo pienamente soddisfatti dei risultati che abbiamo raggiunto finora – dice - ma

32 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

La punta di diamante

La punta di diamante delle vendite di veicoli commerciali, per i concessionari Citroën è senz’altro il Nuovo Jumpy, uscito poco più di un anno fa, e preceduto dalla variante trasporto persone- vettura SpaceTourer. Il Jumpy è declinato in tre diverse lunghezze e due o tre posti anteriori mentre la volumetria arriva a 6,6 metri cubi per una portata fino a 1.400 chili con una lunghezza massima utile di 4 metri. Le versioni Standard e Long da 4,95 m e 5,30 m si collocano al centro del mercato, mentre la versione Compact da 4,60 m, unica nel segmento, permette di caricare fino a 5,1 metri cubi e il massimo della portata, con una lunghezza utile di carico di 3,32 metri. l’altezza di tutte le versioni è limitata a 1,90 metri per garantire l’accesso in tutti i parcheggi. Ultimo nato nella famiglia Jumpy è stato l’Atlante destinato al trasporto persone. Può ospitare fino a nove passeggeri, con i sedili che possono essere combinati in dieci differenti modalità. Il Citroën Jumpy adotta le motorizzazioni turbodiesel di ultima generazione Euro 6 da 95 a 180 CV, abbinabili anche al cambio automatico EAT6. Per la La versione più “efficiente” la Casa dichiara un consumo di 5,1 l/100 km, ossia 133 g/km di CO2, mentre la media di tutta la gamma si attesta sui 5,4 l/100 km. Dal punto di vista della sicurezza il Jumpy propone soluzioni innovative e, a volte, inedite per il segmento e, in particolare: le porte laterali scorrevoli automatiche con comando a sensore, il Moduwork, l’head-up display e la lettura dei cartelli stradali con raccomandazione del limite di velocità, l’Active Safety Brake e la commutazione automatica degli abbaglianti. Il Double Chevron ha anche presentato la nuova versione per trasporto persone. Derivata direttamente dal veicolo commerciale nato dagli accordi presi tra Toyota ed il Gruppo PSA, il Citroën Jumpy Atlante ripropone tutte le caratteristiche del Citroën Jumpy. A differenziare le versioni ci sono dei nuovi finestrini laterali ed un vano posteriore maggiormente rifinito per accogliere i passeggeri sui nuovi sedili. Il Citroën Jumpy Atlante può ospitare al massimo nove passeggeri, con i sedili che possono essere combinati in dieci differenti modalità.



Ruote commerciali

Renault

La

spinta avanza

di Luca Gaier

E

ra stato annunciato sin da subito: la terza edizione del Renault Business Booster Tour avrebbe fatto il botto. E così è stato. Dopo l’esperienza dei primi due anni dove la Losanga ha cominciato a far conoscere direttamente sul territorio le molteplici possibilità di allestire i propri veicoli commerciali, quest’anno il nuovo Tour era davvero atteso dal mercato. Alla fine dell’estate erano già state compiute 116 tappe, con oltre 3000 professionisti che hanno visitato le concessionarie e le location dedicate all’evento. Le 10 carovane che stanno portando in giro i 50 veicoli allestiti, hanno toccato tutte le regioni del nostro Paese e concluderanno il tour con 200 tappe totali. “L’idea del Business Booster Tour – afferma Luca Petitti, brand manager Renault Italia - nasce nel 2015 con l’obiettivo di comunicare e far conoscere la versatilità dei Veicoli Commerciali Renault sui quali è possibile montare un’ampia varietà di allestimenti esponendoli presso la nostra Rete. Basti pensare che in soli tre anni abbiamo esposto più di 120 Veicoli allestiti, attraversato l’Italia con più di 450 tappe e 34 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

Un tour importante, realizzato per far toccare con mano ai professionisti tutti gli allestimenti possibili della gamma Renault contattato circa 12.000 potenziali clienti. Inoltre, oltre all’ampia disponibilità di veicoli allestiti, per chi partecipa al Business Booster Tour, Renault propone un’offerta commerciale dedicata costruita in collaborazione con Rci Banque, la Captive del Gruppo”.

Gamma e rete “Tutta la Rete Renault è quindi coinvolta in questo progetto – continua Petitti - pubblicizzando l’evento ed invitando i propri clienti per mostrare le potenzialità dei


Veicoli Commerciali Renault. In questo modo sia le Concessionarie più grandi che quelle minori sono riuscite ad aumentare il bacino delle Aziende interessate al nostro prodotto, coinvolgendo, a volte, anche più di 100 partecipanti per ogni singola tappa. Bilancio sicuramente positivo per il Gruppo Renault e la sua Rete di vendita”. Con Renault Pro+ la Casa francese si rivolge ai clienti professionali con la proposta di

prodotti e servizi su misura e una Rete di vendita preparata ed adeguata alle specifiche necessità. Renault Pro+ assicura così una risposta pratica ed efficace ad ogni esigenza. Il successo va anche attribuito ai numerosi partner di Renault, gli allestitori, che hanno partecipato in primis al progetto di trasformazione dei veicoli e poi anche al Booster Tour. Un’occasione che di certo ha offerto loro visibilità e contatto col cliente finale.

In totale sono 20 le aziende coinvolte. Carfibreglass, Dhollandia, Focaccia, Lamberet, Scattolini sono solo alcune di esse. L’elenco totale, ma anche le modalità per partecipare alle prossime tappe del tour, possono essere trovati all’indirizzo www. business-booster.renault.it Insomma un evento itinerante che consolida gli eccezionali risultati conseguiti dal marchio francese nel 2016, e che continuano a registrare dati positivi anche quest’anno. Il Gruppo Renault ha raggiunto nel 2016 la quota dell’11,3% sul mercato dei veicoli commerciali e volumi record con 22.454 immatricolazioni (50% dei volumi in più rispetto al 2015), in un mercato che è cresciuto a sua volta del 48% rispetto al 2015. Ma anche nel mercato dei veicoli allestiti la presenza di Renault continua a crescere. Il 2016, infatti, si è chiuso con una quota sul mercato dei veicoli allestiti pari al 6,4%: ben 4,8 punti in più rispetto al 2010. Merito anche dell’eccezionale gamma che in questi anni la Losanga ha immesso sul mercato e che, anche quest’anno, propone novità assolute come le nuove soluzioni di motricità rinforzata X-Track, oltre a due importanti novità in tema di mobilità elettrica: Nuovo Kangoo Z.E. e Master Z.E. La tecnologia X-Track, che consiste in un differenziale meccanico a slittamento limitato, sospensioni rialzate, protezioni sottoscocca e pneumatici ad alta aderenza, è proposta su tutta la gamma Renault veicoli commerciali (Kangoo, Trafic e Master) e consente di trasformare un veicolo commerciale di serie, con trazione 4x2, in una versione in grado di affrontare terreni difficili, innevati o su sterrato. La nuova tecnologia offre capacità di motricità superiori a quelle dell’Extended Grip. Si tratta di un’alternativa al sistema a quattro ruote motrici, dato che l’utilizzo del veicolo non esige capacità di superamento ostacoli assicurando eccezionali capacità all-road. ●

Alcuni degli allestimenti proposti durante il tour. Nella foto a sinistra si può vedere come lavora l’X-Track.

ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

35


Ruote vintage

Ford

quel primo

camioncino di Ferruccio Venturoli

D

a qualche mese il mondo automobilistico sta celebrando con dovizia di particolari, non sempre precisi, i cento anni dalla nascita del Ford Model TT, papà, forse non di tutti i furgoni come qualcuno vorrebbe, ma sicuramente di tutti i pick-up, veicoli che negli Stati Uniti hanno davvero fatto la storia del trasporto, ma anche dell’economia. Un secolo fa, infatti, il primo Ford Model TT truck usci dallo stabilimento di Woodward Avenue in Highland Park, in Michigan, dando il via a una “storia d’amore” degli americani con i pickup che ancora regge, e regge forte. Di sicuro, quel sognatore di Henry Ford non aveva idea di cosa stesse facendo, a cosa

36 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

stesse dando il via, quando chiese ai suoi ingegneri di sviluppare direttamente un veicolo commerciale, che divenne un rivoluzionario modello di grande impatto, antesignano dei moderni veicoli commerciali del marchio dell’ovale blu e non solo. VETTURE MODIFICATE

In realtà già a partire dalla leggendaria Ford Model A, si erano viste delle vetture con un piccolo cassone destinato al trasporto delle merci, ma erano state tutte modifiche non “ufficiali”, anche se spesso fatte realizzare direttamente dai


Un secolo fa Henry Ford presentò, sulla base del popolare Model T, il TT Truck, primo veicolo da una tonnellata del costruttore americano. Qualche anno dopo sarebbe diventato il primo pick up in assoluto, uscito da una fabbrica. L’inizio di un successo che dura ancora oggi

curiosità

Il TT Truck poteva essere venduto anche soltanto come “autotelaio” da allestire in molteplici varianti. Molti esemplari furono inviati sui vari teatri della Prima Guerra Mondiale come ambulanze. A guidare un’ambulanza del Corpo si Spedizione Americano sul fronte italiano ci fu anche un giovanissimo Walt Disney. Il TT Truck fu anche allestito come veicolo antincendio per i vigili del fuoco di mezzo mondo o, più semplicemente, come furgone per il trasporto merci.

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Lo stabilimento Ford Motor Company di Woodward Avenue in Highland Park, nel Michigan, dove tutto è iniziato Il GBC 8 6x6, uscito nel ’58, rispondeva a una

necessità molto sentita da quelle aziende che operavano in zone inospitali e desertiche, prime tra tutte le Case petrolifere che nei deserti d’Africa e d’Asia avevano importanti basi di ricerca.

dealer di Ford. Henry Ford, probabilmente aveva pensato il Model T come un mezzo per i “farmers”, per i protagonisti di quell’ideale mondo rurale americano, del quale era innamorato e al quale si si stava rivolgendo, in quegli anni, anche con i trattori agricoli Fordson Tractors. E sicuramente si sarebbe fatto una bella e sonora risata se qualcuno gli avesse detto che gli eredi di quel brutto camioncino, i pick-up “Serie F” avrebbero dominato il mercato automotive americano per oltre quarant’anni. Comunque, si racconta che Henry Ford, vedendo per l’ennesima volta una sua vettura trasformata in pick-up privatamente o, addirittura, da società concorrenti, abbia avuto un moto di stizza e abbia detto a un suo collaboratore: “questa è una cosa che non vorrei più vedere. Penso proprio che dovremmo farlo noi, in fabbrica”. EVOLUZIONE DEL MODEL T Il TT truck rivoluzionò l’economia agricola (e non solo) degli Stati Uniti

Fino all’avvento del TT Truck molti privati avevano realizzato del “pick up body” da montare sui vari modelli di vetture della Ford, nella foto proprio una Model T

38 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

E così fu. Nel 1917, in contemporanea con l’entrata in guerra egli Stati Uniti, Henry Ford lanciò il Model TT, primo veicolo da una tonnellata della casa americana. Gli ingegneri Ford lo avevano progettato come evoluzione della vettura Model T, proponendo un modello da una tonnellata ( per l’esattezza 900 chili) con un passo più lungo e dimensioni maggiori, capace di ospitare a bordo anche un passeggero che sedeva a fianco dell’autista. Il telaio era stato rinforzato, era stato montato un nuovo assale posteriore ed era stato aumentato il passo, da 250 a 320 cm. Il motore, un 4 cilindri da 2,9 litri da 20 cavalli, era lo stesso che dal 1909 equipaggiava la Model T. L’avviamento del motore avveniva attraverso la classica rotazione di una maniglia posta sulla griglia anteriore; sin da subito, per ottenere una guida più “confortevole”, era possibile optare per i più moderni pneumatici posteriori ad aria, al posto di quelli in gomma piena.


Gli “F Series pick-up” di Ford hanno dominato il mercato automobilistico statunitense per oltre quarant’anni

UN TELAIO DA ALLESTIRE Il Ford Model TT poteva essere personalizzato, modificandone il telaio in base alle diverse necessità, in modo tale da poter trasportare mercanzie di qualsiasi genere, dalle lettere del servizio postale al carburante per raggiungere le località più sperdute. In sostanza veniva venduto come base sulla quale poi allestire il veicolo a seconda delle necessità, oggi si chiamerebbe “autotelaio”. Di sicuro rivoluzionò, di parecchio, l’economia agricola degli Stati Uniti. Tra il 1917 e il 1918, molti esemplari vennero mandati in Europa dove, trasformati in ambulanza, fecero la loro parte sul fronte italiano e francese. Esiste una fotografia di un giovanissimo Walt Disney, autista di ambulanze sul fronte italiano, davanti proprio a un’ambulanza Ford TT. LE NOVITÀ DEL 1925 Nell’offerta del “Ford TT Truck Model Year 1925” (anno del boom di vendite) c’erano due grosse novità: la prima era che il veicolo veniva venduto, di serie, anche con un cassone posteriore il “Model TT with Pick Up Body” dando vita, di fatto, al primo pick-up di sempre uscito da una fabbrica; l’altra era l’introduzione della cabina chiusa di serie, fino ad allora considerata soltanto un optional e venduta con un supplemento di prezzo. Dal 1925 in poi il pick up divenne la punta di diamante della produzione Ford negli Stati Uniti, intaccata soltanto in anni recenti dall’arrivo massiccio dei prodotti giapponesi.

UN MILIONE DI ESEMPLARI Il lancio, come abbiamo detto, avvenne nel ’17, ma la vera produzione in massa di questo mezzo fu effettuata tra il 1922 e il 1927. Nel 1917 ne furono prodotti 3 esemplari, nel 1925, anno di punta delle vendite, 306.434; nel 1917 costava 600 dollari, nel 1926, grazie alla grande produzione, il prezzo era calato alla assai concorrenziale cifra di 325 dollari, mentre era stato messo in commercio anche un

kit di trasformazione di una “T” in “T Runabout with Pick Up Body” di fatto un TT con il passo della vettura, a soli 59 dollari. Anche se in una prima fase fu lanciato solo negli Stati Uniti, gran parte della produzione proseguì nel Vecchio Continente, in particolare nel Regno Unito, nello stabilimento di Manchester e in Canada. In dieci anni, la Ford vendette oltre un milione di model TT; nel 1928 il TT fu rimpiazzato dal nuovo Ford Model AA Truck. ●

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Professione camionista

vivere alla Passaggio in Patagonia, la parte più meridionale dell’Argentina e del continente Americano. Un’ enorme landa desolata che finisce nell’oceano, dove il camion domina la scena

del

di Fergus G. Flaherty, fotografie di Richard Kienberger

A

gustin, mezzo gaucho e mezzo camionista, guida il bilico scarico, come fosse un go-kart: curve strette al limite del ribaltamento, sobbalzi da paura, piede giù senza problemi. È contento, ha finito il turno e ora si godrà una settimana di vacanza. Siamo in Patagonia, un posto che non ha né inizio né fine, una gigantesca pianura color ocra senza alberi senza verde, solo qualche cespuglio nero, brullo e secco. E c’è il vento, il vento che ulula e porta l’odore del mare lontano. Poi c’è il cielo, un cielo azzurro che tutto domina e sovrasta. Questa è la Patagonia un posto impossibile da amare, un posto messo alla fine del mondo, come se 40 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

Dio, prima di farti arrivare agli inferi avesse piazzato questa specie di purgatorio sulla terra. E c’è silenzio, silenzio assoluto. Questa terra, questo vento, questo cielo, possono essere amati o odiati; non è possibile nessuna via di mezzo. La Patagonia è l’ultima propaggine del Continente americano poi c’è l’Oceano, la danza delle balene in amore e poi il Polo Sud. LA PANAMERICANA La Patagonia è attraversata dalla Panamericana, la grande arteria, meglio, il grande sistema viario, che parte dall’Alaska e taglia


PATAGONIA

fine

mondo longitudinalmente il continente. Arrivata qui cambia nome, qui si chiama Carretera 40 ed è fatta di terra e pietrisco. Ed è normale percorrerla per 500 chilometri, senza incontrare né un cartello né una curva né un essere umano. Solo qualche guanaco curioso (una sorta di lama) che ti guarda dal bordo della strada o un branco di struzzi che ti corre a fianco. Ma anche, forse, se fai bene attenzione, un cavaliere solitario sbucato dal nulla, quasi mimetizzato nell’ocra del terreno. Eppure in questa terra ci sono andati in tanti, attirati dall’oro, attirati dalle ricchezze del sottosuolo, attirati dai pascoli che permettono allevamenti enormi, a perdita d’occhio.

La densità della popolazione, qui in Patagonia, è come quella della Siberia; i dati statistici dicono che su un chilometro quadrato vivono 1,4 persone, che fanno i pastori o i gauchos. I CAMIONEROS Ma anche i camionisti, i camioneros. Il camion qui è un po’come il cammello nel Sahara, il mezzo che ti permette di sopravvivere, che ti permette di andare e tornare; di portare via le pelli di pecora e di guanaco, di portare via i minerali preziosi e di riportare a casa i beni per vivere tutti i giorni. E i camion sembrano davvero ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

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Agustin, un po’ camionista un po’gaucho, guida un musone Scania sulle strade disastrate e pericolose come fosse un go-kart. Il semirimorchio è vuoto, ha finito il turno e si godrà una settimana di vacanza.

Più di cinquant’anni fa Scania capì, prima degli altri costruttori, quale immenso mercato fosse quello sudamericano. Oggi è di gran lunga il marchio più diffuso, nonostante la concorrenza di Mercedes.

l’unico contatto di questa terra dimenticata con la civiltà, camion che avanzano sobbalzando in nuvole di polvere, camion che lasciano la Caretera 40 per imboccare la Nacional 3, una lingua d’asfalto che porta giù, fino alla Terra del Fuoco. Agustin governa con una sola mano il volante del vecchio musone Scania che va come un gioiello. Di solito trasporta materiali di risulta della lavorazione del petrolio, dai grandi giacimenti sino agli stabilimenti di lavorazione e trasformazione, spesso arriva fino in Cile, scavalcando le Ande. È felice del suo lavoro, non ha una moglie o dei figli che gli farebbero desiderare una casa e quindi può praticamente vivere sul suo camion. “Ogni tanto, ogni quattro o cinque mesi me ne vado a Buenos Aires – racconta – ci sto una settimana, due, e lì mi diverto; spendo un sacco di soldi, mi trovo una ragazza e me la spasso un po’. Poi però devo tornare, non posso restare troppo in città, sento il bisogno di tornare quaggiù, mi servono gli spazi”.

Storia di Ruben Ruben è un tecnico, lavorava per un grande produttore di pneumatici. Il suo ufficio era a Buenos Aires, aveva segretarie e aria condizionata. Un giorno fu mandato quaggiù per cercare di capire se fosse possibile costruire pneumatici più resistenti, adatti a quelle strade. Arrivò con una piccola squadra, testarono materiali, provarono varie coperture poi, dopo tre mesi, quando gli altri tornarono a casa lui decise di fermarsi. Decise di restare lì ad aggiustare motori, telai e soprattutto pneumatici, a cercare la soluzione per tutti. Oggi, dicono, è in grado di montare pneumatici che hanno un usura molto, ma molto, inferiore di quelli delle grandi Case. In un grande capannone monta e rimonta gomme, le gonfia, le modifica in qualche modo. È diventato un mito per tutti i camionisti.

42 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI


Dove siamo Gran parte del sottosuolo della Patagonia è ricco di petrolio e minerali pregiati, una delle ricchezze della zona, fino a poco tempo fa malamente sfruttato, oggi è diventato, finalmente, fonte di ricchezze e di lavorio per gli abitanti.

Siamo in Patagonia, estrema propaggine meridionale del Continente Americano (si ringrazia il National Geographic Magazine).

AL BAR DI LINDA

PEZZI DA MUSEO

Sulla Nacional 3 c’è poco o nulla: ogni cento, centocinquanta chilometri qualche casupola, un bar, un distributore e un meccanico che è anche, e soprattutto, un gommista. “Su queste strade – dice ancora Agustin – le gomme non durano niente, ogni viaggio bisogna ripararle o, se sei ricco, cambiarle. Il pietrisco le divora letteralmente”. E così, accosta per riempire il serbatoio di gasolio e ne approfittiamo per entrare in un bar. È ordinato e pulito, e c’è un odore di cannella. La proprietaria si chiama Linda è così brutta che quasi ci si imbarazza a guardarla, ma è gentile, ci serve un tè freddo, mentre si informa da dove veniamo. “Oggi – dice rivolta ad Agustin, è passato Juan Fernandez, te lo ricordi? Pensavamo tutti che fosse morto invece – continua – ha solo cambiato rotte, ora lavora verso il Cile”. Agustin la ringrazia per l’informazione: “magari lo incontro su per le Ande gira ancora con il vecchio Mercedes?”. Linda annuisce e automaticamente guarda fuori, vuole vedere che veicolo guida Agustin per riferirlo agli altri colleghi. Linda è una sorta di registro della vita e della morte, ma anche, più semplicemente, del camion che guidi o del lavoro che fai; se vuoi informazioni su un collega che non incontri da un po’ puoi chiederlo a lei e lei, puoi esserne certo, ha una risposta per tutto.

Linda è una sorta di istituzione per i camioneros della zona, è lì da sempre, qualcuno dice che è nata in quel locale dove prima lavoravano i suoi genitori. Non si passa di lì senza fermarsi a salutare Linda, qualcuno le porta un piccolo regalo, qualcun altro un liquore strano che ha comperato chissà dove, altri solo delle cartoline, ma tutti le portano informazioni del mondo al di là dell’orizzonte. Seduto al bar guardiamo i camion che passano: tanti, ma tanti Scania. La Casa svedese domina il mercato, visto che, con grande lungimiranza è presente in Sudamerica e in Argentina, in particolare, da ben oltre mezzo secolo. A seguire ci sono i Mercedes, molti dei quali prodotti in Brasile e completamente diversi dai modelli europei. Anche Iveco si difende bene tanto che si vede, di tanto in tanto, qualche Stralis. Poi ci sono tutti gli altri, le Case europee e quelle americane in un grande carosello di modelli e di colori. Ma quello che fa un po’impressione è vedere come qui, con veicoli che da noi troverebbero spazio in un museo, questa gente lavora e macina chilometri su chilometri, attraversa pianure dove un guasto potrebbe costare la vita o supera i passi innevati delle Ande. È davvero un altro mondo, alla fine del mondo. ●

Linda gestisce un bar sulla Carretera, è una specie di registro vivente della vita e della morte, o più semplicemente delle rotte dei camionisti. A lei ci si rivolge per sapere di un collega che non si incontra da tanto tempo.

Un camioncino carico fino all’inverosimile di pelli di guanaco, una sorta di lama con la cui pelle, tradizionalmente, si realizzano moltissimi oggetti: maggio/giugno ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI 43 dall’abbigliamento alle selle.


Infrastrutture

Torino-Lione

TORINO-LIONE: un’opportunità per È con l’avvio dei lavori per il Tunnel del Moncenisio che parte l’attuazione della Legge Regionale 4/2011 per massimizzare le ricadute dei cantieri sul territorio interessato dalla Torino-Lione in Italia di Federica Lugaresi

I

lavori di una grande infrastruttura dovrebbero essere un’opportunità per la collettività e intervenire a favore dei territori interessati. Per questo il promotore della sezione transfrontaliera, insieme alla Regione Piemonte e al Commissario di Governo, hanno annunciato la firma di un Patto per il Territorio: un protocollo d’intesa su modello della Démarche Grand Chantier francese che ha già portato 40,7 milioni di investimenti pubblici in Maurienne fino al 2020. Una grande occasione da cogliere grazie anche al roadshow europeo che sta informando le imprese sui lavori della linea ferroviaria TorinoLione (per ora due sono state le tappe: 1° tappa a Torino il 22 maggio e la 2° a Lione lo 44 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

scorso 21 giugno). La legge 4/2011 Cantieri, sviluppo, territorio è il primo provvedimento in Italia di legge regionale che accompagna i lavori di una grande infrastruttura con l’obiettivo di renderli un’opportunità per la collettività e di intervenire a favore dei territori interessati. Con il protocollo infatti, nasce una partnership istituzionale, tecnica e finanziaria per rendere i cantieri della Torino-Lione un motore di sviluppo per l’economia locale, dando una risposta strutturale alle ambizioni della Valle di Susa. TELT, in qualità di committente dei lavori, ha già sottoscritto accordi con le istituzioni francesi nell’ambito della Démarche Grand Chantier per l’accompagnamento dei cantieri al di là delle Alpi.

tutti

E si impegnerà a favorire l’inserimento di imprese e personale locali, come avvenuto per oltre il 40% dei lavoratori nei cantieri preliminari, e a promuovere soluzioni che valorizzino il potenziale di ospitalità dei comuni interessati dall’opera, con ricadute economiche significative. Massimo profitto Mario Virano, Direttore Generale di TELT, ha dichiarato: “In Francia TELT ha già firmato, poche settimane fa, il relativo protocollo e si accinge a farlo prossimamente anche in Italia, d’intesa con la Regione Piemonte e con il Commissario di Governo sui temi della ricettività dei territori nei riguardi delle maestranze,


Ricordiamo che la ferrovia Torino–Lione (comunemente nota come TAV) è un progetto di ingegneria civile finalizzato alla realizzazione di una nuova linea ferroviaria internazionale di 235 km rivolta al trasporto merci e passeggeri fra Torino e Lione che affiancherebbe la linea storica esistente fra le due città. Già inglobata dal 2005 nel progetto europeo prioritario n. 6, parte a sua volta delle reti di trasporto trans-europee TEN-T, la nuova linea costituisce dal 2013 una porzione del corridoio 3, Mediterraneo, della rete centrale europea.

Prima tappa del roadshow informativo sull’opera che si è svolta all’Unione Industriale di Torino lo scorso 22 maggio. Sul palco da sinistra: Alessandro Jannetti, direttore Amministrazione e Finanza Telt, Hubert du Mesnil, presidente Telt, Maria-Pierre Cordier, Direttore giuridico Telt, Mario Virano, direttore generale Telt, Maurizio Bufalini, direttore Divisione Tecnica Telt.

della formazione della manodopera a tutti i livelli e del coinvolgimento dell’imprenditorialità locale in un progetto unitario di territorio basato sul programma ‘Smart Susa Valley’ elaborato in seno all’Osservatorio”. Sono 81 i bandi di gara articolati su 12 cantieri operativi tra Italia e Francia per la realizzazione della sezione transfrontaliera della linea Torino-Lione che, secondo le stime, riguarderanno oltre 20mila imprese e 8mila lavoratori, diretti e indiretti. In particolare gli appalti lanciati tra il 2017 e il 2019 hanno un valore di 5,5 miliardi di euro, come previsto dal planning del Grant Agreement sottoscritto con l’Unione Europea. Questi grandi numeri, relativi ai lavori dell’opera, sono stati illustrati all’Unione Industriale di Torino nel corso di “TELT at Work”, prima tappa del roadshow informativo che è stato replicato a Lione e toccherà poi le principali capitali europee.

Gli 81 bandi sono distribuiti, come detto poc’anzi, su 12 cantieri operativi: 9 per i lavori suddivisi per area geografica (tra le interconnessioni alla linea storica in Italia e in Francia) e 3 per le attività connesse (valorizzazione dei materiali di scavo, sicurezza, impianti e tecnologie). Nel dettaglio 45 gare riguardano le lavorazioni civili articolate su quattro fasce (fino a 5 milioni di euro, tra i 5 e i 50 milioni di euro, tra i 50 e i 500 milioni e tra i 500 milioni e il miliardo e 300 milioni euro) e 36 servizi di ingegneria. “La nuova linea ferroviaria Torino Lione oggi è una realtà in progress: i cantieri sono aperti “. Non solo l’opera rappresenta quindi un sostanziale impulso – in termini di trasporti, logistica e mobilità - all’integrazione con l’Europa, ma sicuramente avrà importanti ricadute economiche ed occupazionali per l’area italiana che vedrà le proprie imprese lavorare oltre confine. ● ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

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Eventi European Truck Festival

Il raduno vicino all’EUROPA

di Marco Perri

“M

ai visto, in Italia, un raduno di questo livello” questo è stato il commento della maggior parte dei visitatori, ma soprattutto dei camionisti arrivati all’European Truck Festival. E il perché di queste affermazioni è stato chiaro fin da subito: 220 camion, provenienti da tutta Europa. Di più, proprio non ce ne stavano. E che camion! Moltissimi quelli nuovi, tanti quelli inediti e poi, su tutti, il fresco vincitore del super raduno di Essen, lo Scania S dello svizzero Muller dedicato a Mohammed Ali. 46 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

L’immancabile Sexy Truck Wash


Si è svolta con un incredibile successo la quarta edizione dell’European Truck Festival presso l’Autoparco Brescia Est, il più internazionale degli eventi di settore e, da quest’anno, decisamente il più importante, con 30mila visitatori e oltre 220 camion arrivati da tutta Europa

Marco Berry REGISTRA il BTShow Una delle grandi attrattive del “Festival” di quest’anno è stata la presenza di Marco Berry, che ha girato la seconda puntata del nuovo incredibile, dissacrante e divertente “BT Show – I 12 minuti più scomodi dell’autotrasporto”, realizzato in coproduzione con Trasportare Oggi in Europa. Una registrazione assolutamente fuori dal normale, in mezzo al pubblico, tra i clacson dei camion, la musica e il rumore dei motori. La popolarità dello showman torinese è ben nota, ma a vedere quanto il pubblico ne fosse attratto, con richieste di “selfie”, di autografi di semplici strette di mano, si rimane davvero colpiti! Le puntate del BT Show sono visibili su www.trasportale.it e www.inarrestabili.com. Non perdetevi le prossime!

Se “passione”, dunque, vuol dire odore di benzina e di gomma bruciata, camion decorati, birra, rumore, musica, spettacolo, e tante cose ancora, a Brescia, in occasione dell’European Truck Festival, c’è stata tanta, tanta passione. Possiamo essere ancora più precisi, la passione ha un numero 28mila, che equivale alle volte che, nei due giorni,

si è alzata la sbarra dell’entrata al parcheggio. E in macchina nessuno era solo. Il tetto dei 200 “Abbiamo sfondato il tetto dei 200 camion, siamo arrivati addirittura a 220. Abbiamo dovuto mettere dei cartelli con

Il tradizionale “palio dell’abbuffata”

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il riconoscimento

Gli strongmen ora sono anche strongwomen

la scritta FULL; non sapevamo più dove mettere i camion.” Ci dice un raggiante Rino Acito, patron di Oltre Eventi, la struttura che ha organizzato la manifestazione bresciana. “L’anno scorso – continua - ci eravamo fermati a 170, e quest’anno siamo andati decisamente oltre le previsioni, anche per quanto riguarda i camion arrivati dall’estero: Polonia, Repubblica Ceca, Francia, Slovenia, Svizzera, Germania, Belgio, Olanda, Inghilterra e un’intera scuderia da Nizza, oltre, naturalmente ai “classici” italiani, che ringrazio di cuore, perché ne dimenticherei sicuramente qualcuno. Siamo decisamente soddisfatti e pronti a superarci per l’edizione 2018.”

In occasione della manifestazione, Ventura Rino Acito, ha ricevuto, dalle mani di Ferruccio Venturoli, vicedirettore di TRASPORTARE OGGI IN EUROPA, per il secondo anno consecutivo, il premio per la migliore manifestazione di settore del 2016. Tra le motivazioni, la scelta felice della location e il forte carattere internazionale dell’evento. Quella per il 2017, praticamente, è già vinta.

Non solo un raduno Dunque camion, ma non solo, visto che, nonostante il tempo non fosse invitante, con la costante minaccia di pioggia, il pubblico è stato letteralmente rapito dai giochi e dagli spettacoli: il drifting, le evoluzioni delle moto, dei quad, gli Strong Men, gli uomini più forti del mondo, che quest’anno erano anche donne, poi il classicissimo Truck Wash. Ma l’European Truck Festival è stata anche

un’occasione di riflessione, con due convegni, uno sulla sicurezza e uno sul tuning e con una bella esposizione di quanto, oggi, possa offrire l’accessoristica di settore. Se la fatica premia, come dice Acito, premia e tanto, anche la lungimiranza dimostrata nell’aver scelto una location, l’Autoparco Brescia Est, fatta apposta per i camion e per i camionisti, all’uscita dell’autostrada, e al centro delle rotte che portano verso l’Europa, una location che, insieme al successo dell’ultima edizione, fa dell’European Truck Festival la manifestazione di settore del futuro. ●

Evoluzioni da brivido in auto, moto e quad

Curiuosità per lo Scania S “ Muhammed Ali”, dello svizzero Muller, fresco vincitore a Essen


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Ruote assicurate

Duecento quintali di pensieri (in meno per fortuna...!) C

di Francesco Di Prisco

Chi pensa che la tutela legale sia un “costo” inutile per la propria azienda dovrebbe leggere con attenzione quanto è capitato a Federico e all’azienda di cui lui è l’autista.

IL CASO Ore 6 del mattino, il cancello automatico puntualmente inizia ad aprirsi. Dietro di me altri sei, sette bilici pronti a caricare. Giusto il tempo per andare “in pesa” perché le formalità - ahimè - bisogna rispettarle. Con la consueta ricevuta siglata posso così procedere verso il carroponte numero otto: lì ci sono già alcuni operai pronti a “calare” due grossi blocchi di granito. Solite procedure per distribuire bene il carco. Per consentire che questo sia stabilmente posizionato e fissato sul pianale del semirimorchio, vengono impiegati appositi ceppi di legno di diverse forme e dimensioni sui quali si adagiano i massi. Scricchiolano qui pezzi di legno, sotto il peso di tonnellate di pietra, che seppur robusti rumoreggiano man mano che le funi si allentano privandosi del pesante fardello. Una ventina di minuti e le operazioni di carico sono concluse. Risalgo in cabina: tre … forse quattro metri e improvvisamente qualcosa non va. Un ceppo inizia a cedere, poi si squarcia come un frutto maturo. Uno dei due massi, quello più pesante, si inclina paurosamente iniziando a scivolare verso destra. Scoppiettii di pietra polverosa che si sbriciola e stridore di ferraglia che si contorce non sono il consueto rumoreggiare degli impianti tutt’intorno. Urlando, il capo squadra, col suo caschetto giallo addosso, invita i presenti ad indietreggiare e togliersi di mezzo! Freno, ma non bruscamente, per evitare il peggio. Ma il “sasso” di quasi venti tonnellate

50 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

scivola su un fianco accasciandosi in una posizione pericolosissima in bilico tra camion e terreno: al posto di guida ho la sensazione che sotto il mio camion ci sia il terremoto! l’epilogo L’operazione di rimozione e riposizionamento del masso durerà alcune ore. Quelle di riparazione del mio mezzo… oltre un mese! Mille questioni col committente e i suoi assicuratori… quasi un anno! 194 quintali di marmo che rovinano a terra, immaginate voi quali danni possono aver causato al mio povero mezzo! LA TUTELA In azienda avevano cercato da subito di tranquillizzarmi; “Siamo assicurati” - dicevano. “Ultime parole famose” perché l’assicuratore non la pensava così! Mosse infatti un sacco di eccezioni, perché secondo la sua tesi, al momento dell’accaduto, l’operazione di carico si era già conclusa. Vista la malparata, ho attivato la mia assicurazione di Difesa Legale, che ho già da qualche anno: vale per molti eventi ed anche per le spese di attività di avvocati e periti competenti che ti aiutano a recuperare eventuali danni subiti… di qualsiasi natura e a qualsiasi titolo siano

addebitabili a terzi. Altro che operazioni di carico ultimate!! Sono stato risarcito con oltre 30.000 euro per il ripristino del mezzo e l’assicurazione mi ha pure rimborsato il danno economico per la forzata sospensione di attività che ho sofferto non potendone disporre per parecchio tempo. Io mi chiedo… faccio bene il mio mestiere… ma che ne so io di norme, clausole e tecnicismi di polizze altrui!? Figuriamoci del resto? Certo è che se fossi stato costretto a pagare di tasca mia quei legali e periti… forse il valore di “mezzo rimorchio” non sarebbe bastato!

Domande & risposte Potete inoltrare qualsiasi domanda e richiesta relativa al mondo assicurativo a

Agenzia Generali italia - Das Milano Sempione 36 C.so Sempione 36 - 20154 Milano T. 02.33105955 V.le Marelli 132 - 20099 Sesto S. Giovanni T. 02.2421010 www.niccolai.biz - info@niccolai.biz



Focus Lamberet

Il grande (del)

L’anello forte della catena del freddo. Questa la definizione utilizzata da Lamberet, azienda francese di Saint-Cyr Sur Menthon, nonché leader europeo nel settore del trasporto frigorifero, per identificare il proprio core business di Federica Lugaresi

U

na grande industria del freddo a tutti gli effetti, con un’offerta di prodotti che da sempre è all’insegna dell’innovazione e della qualità. Stiamo parlando dello specialista del freddo per eccellenza, Lamberet, che dal 1935 produce allestimenti isotermici offrendo, anche grazie alla partnership con importanti produttori di gruppi frigoriferi, una vastissima gamma di soluzioni per il trasporto a temperatura controllata. Dai veicoli industriali ai veicoli commerciali medi e leggeri, una proposta che va da uno a 100 metri cubi. In pratica, non un semplice carrozziere, né un mero produttore, ma una grande azienda industriale con cinque siti di produzione in grado di realizzare le più innovative trasformazioni di qualsiasi veicolo destinato al trasporto isotermico a temperatura controllata. Basti pensare che solo per i veicoli di peso inferiore alle 7t PTAC (peso di carico totale autorizzato) la Casa francese vanta la proposta più ampia sul mercato, in grado di rispondere alle più specifiche esigenze di trasporto, declinandosi in ben 63 modelli presso 16 costruttori diversi. Un segmento, quello dell’isotermico, che non 52 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

freddo

solo ha “retto” l’ultima crisi ma che sta attraversando una fase particolarmente vivace: solo nel 2016 il settore dei leggeri ha registrato incrementi nelle vendite pari al 22% in Francia e al 31% nei restanti Paesi. Le cifre, inoltre, sono previste in crescita, grazie anche al nuovo stabilimento di produzione di Saint Eusèbe dedicato proprio alla realizzazione dei veicoli leggeri. Lo stesso Quentin Wiedemann, Direttore Marketing di Lamberet SAS, sottolinea come l’offerta raggiunta dalla Casa sia un vero e proprio record: “La base di partenza relativa ai commerciali leggeri è di 63 modelli ma, tenendo conto di lunghezze ed altezze differenti per ciascuno di essi, in aggiunta alle varianti relative alle carrozzerie, sono migliaia le differenti combinazioni che possiamo realizzare! Ed in controtendenza alla maggior parte dei nostri concorrenti, fabbrichiamo direttamente nei nostri siti costruttivi tutti i componenti relativi alle carrozzerie, sia che si tratti di pannelli stampati o stratificati che di porte o componenti di dettaglio”.

La nuova culla di Saint-Eusèbe 10 milioni di euro su 3 anni, 100.000 m2 di superficie, 15.000 m2 di officine di produzione e 5.000 m2 di servitù e uffici, 150 nuovi posti di lavoro creati in soli due anni. Sono questi i numeri che caratterizzano l’ultimo e ultra moderno stabilimento della Casa francese. La “culla” nata nel 2016 sarà dedicata alla produzione dei veicoli commerciali per il trasporto a temperatura controllata. La struttura sta già marciando a tutta velocità per arrivare a produrre fino a 5000 veicoli frigoriferi all’anno, raddoppiando la produzione Lamberet.


La nuova gamma “Light” Il segmento dei leggeri si identifica in tre linee di produzione: Furgone, Pianale cabinato e Telaio cabinato per i quali sono stati studiati allestimenti ad hoc. ➤ Furgone: veicolo grande dotato di porta laterale e provvisto di omologazione “isotermico rinforzato”. Con tecnologia frigorifera all’avanguardia. Come lancio del momento Lamberet propone I nuovi modelli di furgoni Volkswagen Crafter e MAN TGE saranno spedibili con i loro allestimenti frigoriferi a partire da luglio 2017. Il furgone Jinbeï Sealion, presentato al Salone di Shanghaï, ha invece già registrato oltre 200 ordini. ➤ Pianale: per il trasporto di carichi pesanti è realizzato con la soglia bassa. I diversi allestimenti previsti sono dedicati all’alimentare ed al farmaceutico. In questo segmento

Lamberet propone il best seller Peugeot Expert, per il design particolarmente curato, l’ergonomia e il rapporto qualità/ prezzo della sua trasformazione. Ma anche il pianale cabinato Berlingo dedicato alla distribuzione soprattutto organizzata per il cliente Patifrais. ➤ Telaio-Cabina: due sono le linee, New Frigoline e New Frigoline Pro, che rispondono alle esigenze di trasporto più esigenti e che offrono un isolamento superiore grazie a pareti dallo spessore minimo di 85 mm. ➤ La gamma nella gamma a “zero emissioni”: l’ultimo arrivato è il Colibus, veicolo frigorifero dedicato all’ultimo chilometro nei centri urbani. 100% elettrico, allestito da Lamberet, offre il miglior rapporto ingombro/volume di carico del mercato con 5.5 m3 in soli 4 metri.

Le versioni furgone di Volkswagen, Man e Sealion

Le soluzioni a pianale per Peugeot e Citroen

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ricante dai 1.100

gra Il coefficiente K n Le strutture delle carrozzerie, delle celle o dei cassoni dei di

impiegati in Europa Prerogativa di un allestimento Lamberet, come detto, è l’utilizzo di tecnologie 200 Milioni avanzate - esclusivamente legate al di euro in giro d’affari freddo - in aggiunta a materiali compo5 Milioni di Euro siti che creano grandi capacità isolanti, di investimento all’anno mediamente del 16 % superiori a rivestimenti metallici. Ma prerogativa di un 7.000 veicoli venduti nel 2016 allestimento Lamberet è anche, prima (Europa e Medio Oriente) di tutto, la certezza di acquistare una trasformazione riconosciuta e certificata dal costruttore del veicolo stesso, con un occhio sempre rivolto all’innovazione e all’eccellenza. Le competenze del “carrozziere” francese si sono quindi concentrate anche nel segmento del leggero. Nel campo aerodinamico infatti le casse si avvantaggiano dei profili “CX System”, in tema ergonomico si sta lavorando sulla facilità di apertura delle porte con maniglie ad hoc “Easy-handle” e relativamente alla sicurezza, tutti i furgoni coibentati della Casa prevedono una parete divisoria tra il van e la cabina conducente, elemento quest’ultimo di massima importanza in caso di incidente. ●

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Tutta questione di fiducia

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Allestimento ecosostenibile

mezzi di trasporto a temperatura controllata devono assicurare l’isolamento termico per limitare lo scambio di calore tra l’esterno e l’interno del vano di carico. La capacità di isolamento termico è indicata dal cosiddetto “coefficiente k” che determina la capacità del materiale a farsi attraversare dal calore e quindi la differenza di temperatura tra l’interno e l’esterno della cella. I veicoli, a seconda dell’allestimento, sono suddivisi in cinque categorie: coibentati, isotermici, frigoriferi, refrigerati, multi scomparto.

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Focus Le eccellenze della rete

Think Pink

Prosegue il viaggio di TOE all’interno della rete Italscania. Per noi il Grifone rivela il suo volto umano: competenze, valori e professionalità che rendono possibile l’officina dei vostri sogni. In questo secondo appuntamento presentiamo alcune delle “officine in rosa” di Federica Lugaresi

C

ontinuare a crescere nel segno dell’eccellenza. E’ questo lo scopo della Casa svedese. “Il nostro obiettivo è chiaro: essere presenti in modo capillare su tutto il territorio italiano”, ha evidenziato Daniel Dusatti, Direttore Sviluppo rete di Italscania. “Il percorso di crescita, però, va di pari passo con il mantenimento dei più elevati standard di qualità imposti dal nostro marchio. Soltanto realtà che rispettano determinati criteri possono, infatti, ambire ad entrare a far parte della nostra rete e a rappresentare il marchio Scania in Italia”. 54 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

E così è successo anche a tre “officine in rosa”, uniche nel loro genere, in quanto nello scenario collettivo questo mondo ha sempre avuto una connotazione maschile. Qui invece, la figura femminile ha assunto un ruolo manageriale importante: imprenditrici che - anche insieme alla famiglia - portano avanti l’attività di assistenza “con una determinazione e voglia di fare impressionante” come dichiarato da Dusatti, stupendo molto per la competenza tecnica, la capacità di gestire i clienti e di portare veramente il servizio Scania ai massimi livelli. ●

ROSSI SCANSERVICE SRL L’officina ROSSI SCANSERVICE SRL è nata nel 1979 a Faenza grazie al papà Roberto che ha dato il via alla propria attività: soltanto un anno dopo è entrata a far parte della rete Scania. Da qui una crescita importante, che sicuramente le ha permesso – con gli strumenti forniti dalla rete - di lavorare nel migliore dei modi e di svilupparsi in una realtà che oggi vanta un team di cinque persone. Le figlie di Roberto, Tiziana e Laura, sono oggi parte viva dell’officina e ne rappresentano anche il futuro. Tiziana, terminata la scuola, non ha avuto dubbi e nel 1999 decide di entrare a far parte dell’azienda di famiglia. Laura invece sceglie di fare altre esperienze ma poi entra nell’officina del papà. Oggi, sempre in quel di Faenza, le due sorelle sono determinare a portare avanti l’attività nel migliore dei modi, affiancate ancora da Roberto, che a 63 anni


OFFICINE MARTINI S.N.C. Ci spostiamo nel Vicentino per parlare delle OFFICINE MARTINI che vantano 17 collaboratori, di cui sei sono donne. Anche qui ci troviamo di fronte ad un’azienda di famiglia, dove oggi sono i due fratelli Susanna (amministrativa) e Fabian (capoofficina) a gestirne l’attività con tanta voglia di crescere. L’ OFFICINE MARTINI nasce nel 1963 e riceve il mandato da parte dell’Ing. Fagerdahl e dell’Ing. Armando Rangoni di Scania nel 1974. Susanna, allora bambina, si ricorda perfettamente l’occasione. E da allora questa realtà fa parte della rete per la zona di Padova e Vicenza, nel distretto di Scandipadova.“Come donne siamo molto rispettate, cerchiamo di presentarci sempre con un’aurea di autorevolezza. Non è un lavoro leggero!” sottolinea Susanna che dalla scuola è passata direttamente in azienda e che è cresciuta a “pane e clienti”. Già col papà era abitudine affiancare e restare vicino ai clienti nelle loro scelte più importanti: il meccanico di fiducia era una sicurezza. E ancora oggi per Susanna, la differenza la fanno i rapporti personali: “in tanti ci scelgono per il fattore umano. Seguiamo i clienti in tutto!”. Anche qui l’importante ruolo della figura dell’accettatore è

rivestito da una donna, Michela (figlia di Susanna) che è anche responsabile tecnico. La terza generazione è già sul campo, quindi. I figli di Fabian invece sono ancora piccolini, ma la sua bimba assicurerà di tenere alte le quote in rosa! Susy, come la chiamano in azienda, sa che le donne hanno una marcia vincente: “La donna generalmente ha più senso del dovere, senso di protezione. È questo che fa la differenza ed è questo su cui puntiamo. Le donne, nonostante abbiano mille cose a cui pensare, danno sempre e comunque il 100%, danno sempre tutto. E poi, diciamolo, le donne sono anche un gran bel vedere!”E’ forse proprio per questo che tra i collaboratori vantano una magazziniera, un’ausiliaria di produzione (ricambi, autisti, pulizia) e due amministrative…

OFFICINA MAGGIOLO lavora ancora a pieno ritmo facendo il meccanico. Tiziana e Laura si occupano di amministrazione e ricoprono la figura dell’accettatore, figura sensibile e prettamente maschile. “Quando clienti che non ci conoscono vengono in officina e vedono due donne ad accoglierli, inizialmente ci guardano con aria perplessa. Sta poi a noi dimostrare loro la nostra competenza e le nostre conoscenze con i fatti” racconta Tiziana. “Ma in questo ci aiuta molto il babbo, che ci dà ampio margine di manovra e fa si che i clienti si possano fidare di noi fin da subito. Ovviamente coi clienti che ci conoscono da sempre è tutto più semplice. Ma a volte, come donne, non è facile essere presi in considerazione” conclude Tiziana.

Parliamo di un’officina di Venezia nata negli anni ’70, quando il papà Italo decide di mettersi in proprio. L’OFFICINA MAGGIOLO nasce Inizialmente come officina generica, ma nel 1981 entra a far parte della rete Scania grazie al mandato da parte dell’Ing. Fagerdahl. Nel 2004, in concomitanza all’inaugurazione della sede nuova di proprietà, entrano in società i due figli Chiara e Emiliano che iniziano a gestire l’officina. Cresciuti anche loro in questa realtà che hanno sempre sentito come casa, scelgono studi ad indirizzo tecnico-commerciale. Chiara è soddisfatta del lavoro che svolge: “Già dai 13/14 anni lavoravo in officina. Ora mi occupo della parte amministrativa e commerciale. Abbiamo un bel team di nove persone; non è stata tutta rose e fiori: gli anni della crisi sono stati difficili ma l’impegno e la tanta voglia di lavorare ci hanno ripagati. Siamo focalizzati sugli autobus, una competenza particolare che altri non hanno” dichiara. E’ un mondo dalla prerogativa maschile “e spesso non è stato semplice perché a 19 anni non è stato facile

farmi accettare e valere. Non è facile far sì che un uomo parli a te di meccanica, fargli capire che intendo quello che dice. Non conosco i dati tecnici, ma l’esperienza è dalla mia parte. Sono forte ma dolce: non mi faccio mettere i piedi in testa, con il sorriso e lo charme femminile riesco a tener testa a chiunque” spiega Chiara. Una combinazione che ha permesso nel corso degli anni di far nascere e crescere un rapporto di fiducia coi clienti che vedono nell’officina un punto di riferimento. E dove competenza ed esperienza – oltre al fattore umano – la fanno da padrone. Ovviamente è già “di casa” la giovanissima terza generazione…

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Anno 3 - ottobre 2017 - n. 20

michelin

RISCOLPIRE E RICOSTRUIRE Visione futuristica della mobilità su gomma

speciale usato

SAF-HOLLAND

SCANIA E VOLVO TRUCKS il nuovo assale

Alcoa Wheels Store

UNA RETE PROFESSIONALE



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sommario

ati di mercato non ne abbiamo ancora da darvi. Almeno di definitivi. Però vi promettiamo che col numero di fine anno faremo un punto sulla situazione dell’aftermarket dell’autocarro in Italia. D’altronde siamo, in questo segmento, il punto di riferimento.

Non dandovi dati, ci siamo concentrati su altro, di sicuro interesse per lettori professionali come chi ci sta leggendo in questo momento. Apriamo, infatti, il numero di Trasportare Oggi Aftermarket con la visione del futuro di Michelin, una azienda che investe fior di quattrini in ricerca e sviluppo. 700 milioni di euro nel 2016, tanto per fare un esempio.

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Dal futuro al passato, potremmo dire, parlando di veicoli usati. In realtà la gestione del buyback e della seconda vita dei mezzi è tutt’altro che “vecchia” per le Case costruttrici. Lo abbiamo visto durante questo anno e chiudiamo la carellata in questo numero don Scania e Volvo. Non a caso le due “svedesi”. Per quello che riguarda i viaggi stampa, che ci permettono sempre di conoscere le ultime novità delle aziende del settore, dobbiamo fare un plauso a SAF-HOLLAND che, per presentarci i propri prodotti di punta e la loro strategia commerciale, ci ha portato sul tetto d’Europa, in cima allo Jungfrau. Alcoa Wheels Store, Acitoinox e l’esclusivo catalogo di accessori Iveco completano l’informazione di questo numero che si chiude, come di consueto con l’interessante approfondimento a cura di ANFIA Autocarro. Una prospettiva privilegiata del nostro settore. Buona lettura. ●

Magazine specializzato supplemento alla testata Trasportare Oggi in Europa, n. 197 ottobre 2017

Michelin va oltre lo pneumatico di oggi con ricerca e sviluppo da 700 milioni di euro all’anno.

LA SECONDA VITA

Ultimo appuntamento con la gestione dell’usato delle Case costruttrici. Chiudiamo con le “svedesi”.

La multinazionale tedesca è sempre più presente anche sul mercato italiano. Vediamo la sua novità.

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Coordinatrice editoriale: Federica Lugaresi - lugaresi@trasportale.it Responsabile di testata: Ferruccio Venturoli

VISION(E) FUTURO

SAF-HOLLAND: l’assale cambia faccia

Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it

La rivista del post vendita - ANNO 3 - n. 20 - ottobre 2017

notiziario: NOTIZIE DALLE AZIENDE

ALCOA WHEELS STORE

Una rete professionale per gestire ogni esigenza delle flotte in fatto di ruote.

ACCESSORI: FATE LA SCELTA GIUSTA

Il catalogo IVECO è molto ampio e completo. La gestione sembra facile, ma non lo è. Vediamo il perchè.

UN’ESCLUSIVA ACITOINOX PER MERCEDES-BENZ

Un kit nuovo, creato per la Stella e distribuito in esclusiva dalla rete commerciale Mercedes.

BOLLETTINO DELL’ANFIA

Appuntamento fisso con la rubrica della sezione Aftermarket dell’associazione dei Costruttori.

Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com

Hanno collaborato: Lucilla Alberti, Luca Gaier, Goffredo Gualandi

Casa editrice: Transpoedit S.r.l. - Sede legale: V.le Monza 40 20123 Milano - P.IVA: 07634360965

Si ringrazia per la collaborazione: ANFIA, Politecnico di Torino, ZF

Redazione: redazione@trasportale.it

Reg. Trib. di Milano N. 723/97

TRASPORTARE OGGI

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Notiziario

Diesel Technic Italia Nuovo catalogo DT Spare Parts per MAN TGA

Diesel Technic Italia, filiale italiana di Diesel Technic Group - uno dei più importanti fornitori nell’Aftermarket indipendente di ricambi per veicoli commerciali leggeri e pesanti – ha presentato il nuovo catalogo DT Spare Parts che include oltre 500 nuovi ricambi adatti ai modelli MAN della serie TGA/TGS/TGX e TGL/TGM, F/M/L 2000, F/M/G 90, F 7/8/9 e CLA, e MAN Bus/Neoplan. La gamma aggiornata e ampliata di ricambi DT Spare Parts per i modelli MAN TGA inserita nel nuovo catalogo è adatta, con soli 2.600 ricambi, a sostituire gli oltre 6000 codici del Costruttore. Con questo recente aggiornamento, l’offerta complessiva di Diesel Technic per camion e autobus MAN conta oltre 5.600 prodotti DT Spare Parts.

Bandag si fa in tre ExxonMobil Nuova riformulazione In arrivo tre nuovi pneumatici ricostruiti Tre nuovi pneumatici ricostruiti, due per l’utilizzo on/off e uno per il trasporto regionale e speciale. Tutti costituiti da materiali di ultima generazione per lo sviluppo dei pneumatici e del battistrada, con alta resistenza all’usura, massime prestazioni e riduzione del costo totale per km rispetto al modello precedente. Bandag presenta Bandag MTRAILER 001, per l’uso su strada e fuori strada, e Bandag RTRAILER 001, il ricostruito per i trasporti regionali e speciali. Migliorano sempre di più il livello di resistenza, il ciclo di vita e le prestazioni del pneumatico, mentre diminuisce il costo per chilometro a carico dei gestori di flotta. Per gli operatori regionali che cercano un’opzione affidabile e più economica per prolungare la vita dei pneumatici, Bandag ha recentemente sviluppato PROTREAD PRO-TR3, il nuovo ricostruito per rimorchio con il marchio Protread, adatto all’utilizzo regionale.

Arconic

ExxonMobil ha riformulato due lubrificanti Mobil DelvacTM per veicoli commerciali. Ora la protezione offerta da Mobil Delvac MX TM ESP 15W-40 e Mobil Delvac MXTM ESP 10W-30 è ancora più completa, ideale per la tecnologia evoluta dei motori di oggi.I vantaggi della riformulazione – sviluppata per soddisfare i nuovi standard introdotti dall’American Petroleum Institute (API) in merito agli oli per motori diesel di veicoli commerciali pesanti (HDV) di nuova generazione – si faranno sentire anche nei mercati d’Europa, Africa e Medio Oriente (EAME). Questi nuovi standard garantiscono che gli oli motore siano in grado di proteggere motori che funzionano a temperature e pressioni superiori e che integrano nuovi materiali, per una maggiore efficienza. Questi prodotti rientrano entrambi nella categoria CK-4 e, oggi offrono una protezione più efficace del motore, grazie alla maggiore stabilità ossidativa alle alte temperature. Riducendo il coefficiente di ossidazione, questi nuovi oli contribuiscono a conservare la viscosità ottimale dell’olio e a ridurre i depositi di lacche e morchie nel motore. Formulati sia per i motori nuovi che per quelli già in circolazione, gli oli sono approvati ai sensi delle più rigorose specifiche previste per i veicoli commerciai Volvo (VDS-4.5/ VDS-4) e Renault (RLD-4/RLD-3), oltre che di quelle di altri importanti OEM come Mercedes-Benz e MAN.

Anteo

Sponde caricatrici all’avanguardia

Intec, azienda di Torino specializzata nella distribuzione di prodotti per il settore automotive, ha presentato la nuova gamma di lampade professionali Scangrip LINE LIGHT, ideali per essere impiegate su ponti sollevatori. La soluzione Scangrip LINE LIGHT per ponti sollevatori a 4 colonne proposta, assicura un’illuminazione intensa e potente di tutto il telaio della vettura, quasi doppia rispetto alla luce emessa dai tubi fluorescenti da 36W tradizionalmente impiegati per questo scopo. Per tutti i sollevatori a 2 colonne e a colonna mobile, Intec propone la soluzione universale “tutto in uno” LINE LIGHT 2 COLONNE. Si tratta di un’unità di illuminazione facile da installare, progettata per essere montata sui sollevatori già in uso, che non richiede nessun foro supplementare nella struttura e che diventa una parte integrante del sollevatore stesso, risultando

Nuove nomine

Felix Sellmann ha accettato il ruolo di Marketing Manager per l’Europa, Middle East e Nord Africa sostituendo Orsolya Ujvary. Ricoprirà tale carica per due anni. Sellmann, già in azienda dal 2012 come Sales Manager per la Germania, Austria e Svizzera utilizzerà la propria esperienza per rafforzare lo staff del marketing. Parallelamente resterà responsabile anche per il mercato di Israele. 4

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La Rete cresce

L’ambizione di MAN Truck & Bus Italia è dichiarata: portare la Casa del leone a recitare anche in Italia il ruolo di primo piano che ha sul mercato europeo, dove è il secondo produttore di veicoli industriali. Un elemento fondamentale per raggiungere questo traguardo è lo sviluppo e rafforzamento, sia in termini di capillarità sia di qualità, della rete commerciale e assistenziale e su questo target è al lavoro Giampaolo Dal Lago, Direttore Sviluppo Rete MAN Truck & Bus Italia, e la sua squadra, in particolare con il progetto dei nuovi MAN Center. Aperta la nuova sede del MAN Center Roma di Fiano Romano e tre nuovi presidi nel Mezzogiorno d’Italia: Boccia Spa di Salerno, Rizzo Veicoli Industriali a Surano in provincia di Lecce e GR Trucks Srl di Termini Imerese a pochi chilometri da Palermo.

Triangle Tyre sbarca a Milano

Nuova sede per l’Europa

Triangle Tyre, in assoluto uno dei maggiori player mondiali nel settore pneumatici, con gamme prodotto che coprono soprattutto i segmenti Vettura, SUV, Trasporto Leggero e Pesante, Movimento Terra, nel corso di questi ultimi mesi sta ultimando il suo definitivo sbarco in Europa attraverso l’apertura a Milano della sede Europea della società con management per la gran parte italiano. Già presente in Italia (così come in molti altri paesi europei) attraverso una rete di distributori, la società asiatica con sede a Weihai (Cina) sta riorganizzando completamente il proprio assetto per fare un ulteriore salto di qualità e scalare nuove posizioni tra i principali produttori mondiali aumentando le proprie quote nei mercati più strategici.

web News

MAN Truck & Bus Italia

Link utili scelti per voi www.btti.it/

La Behr Thermot-tronik Italia, partner ideale per l’industria motoristica nazionale - è presente sul mercato dell’aftermarket con il catalogo più completo in assoluto. Nel settore dei componenti termoidraulici, con la linea “Aqua Control” offre una gamma in continua evoluzione ed espansione dei suoi miscelatori termostatici e valvole termostatiche, dalle più semplici a quelle più tecnologicamente avanzate. Il catalogo è consultabile online.

www.frigair.com

Azienda specializzata nella distribuzione nazionale e internazionale di radiatori, riscaldatori e ricambi per impianti di climatizzazione di autovetture camion e bus. L’Azienda garantisce un servizio un pre e post vendita di livello elevatissimo e sempre in linea con le aspettative del cliente.

www.mfilter.it

Pneumatici ricostruiti In Europa 32.000 posti di lavoro generati dal settore

Nell’Unione Europea il settore dei pneumatici ricostruiti genera un impatto occupazionale complessivo di 32.000 posti di lavoro (di cui 19.000 nei cinque maggiori Paesi dell’UE, ovvero Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito) e contribuisce al prodotto interno lordo dell’UE con 1,9 miliardi di euro. Questi dati, riferiti all’anno 2015, emergono da uno studio della società di consulenza internazionale EY sull’impatto socio-economico del settore dei pneumatici ricostruiti in Europa, e sono resi noti nel nostro Paese da Airp, l’Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici. Lo studio di EY mette in evidenza come il settore dei pneumatici ricostruiti costituisca una grande risorsa per l’economia europea e coinvolga direttamente e indirettamente decine di migliaia di aziende tra ricostruttori, rivenditori e consumatori (su tutti le società di autotrasporto). Non da ultimo, è grande il contributo offerto da questo settore alla sostenibilità ambientale.

TRASPORTARE OGGI

Baltic Filter produce filtri per autoveicoli e veicoli commerciali. I filtri della casa rispondono ad elevati standard di qualità e sono dotati di garanzia esteso all’inetrno cilo di vita. L’inserimento degli ordini online – sulla base di un catalogo sempre aggiornato - assicura la massima flessibilità operativa, un accesso rapido e semplice, informazioni dettagliate su servizi e prodotti e una navigazione facilitata. ottobre 2017

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Notiziario

La Stella introduce stampa in 3D Primo ricambio per truck

Mercedes-Benz Trucks ha compiuto un ulteriore passo in avanti sul fronte stampa 3D: il primo ricambio del genere in metallo è una copertura del termostato per truck ed Unimog. Dopo aver brillantemente superato tutti i severi controlli di qualità della Stella, il componente può così festeggiare il suo debutto. Mercedes-Benz Trucks vanta pertanto ora anche una leadership tecnologica nel complesso e avanguardistico settore della stampa 3D di componenti in metallo. “Con l’introduzione della stampa 3D per componenti metallici, Mercedes-Benz Trucks consolida ulteriormente la propria posizione d’avanguardia a livello globale tra i costruttori di veicoli industriali”, ha affermato Andreas Deuschle, Responsabile Marketing & Operations nella divisione Customer Services & Parts Mercedes-Benz Trucks. “Con i componenti 3D in metallo assicuriamo la funzionalità, l’affidabilità, la lunga durata e l’economicità dei componenti costruiti con metodi tradizionali.”

WABCO e Nexteer Automotive Siglato nuovo accordo

WABCO Holdings Inc., uno dei principali fornitori al mondo di tecnologie e servizi in grado di migliorare la sicurezza, l’efficienza e la connettività dei veicoli industriali, annuncia di aver siglato un accordo di collaborazione a lungo termine con Nexteer Automotive.Le due aziende collaboreranno per sviluppare e fornire sistemi di sterzo attivo per veicoli industriali medium e heavyduty utilizzando la tecnologia di attuazione Nexteer MagnaSteer™, un prodotto innovativo per l’assistenza avanzata alla guida. WABCO e Nexteer integreranno la comprovata tecnologia MagnaSteer con la gamma di scatole sterzo di Sheppard, che definisce lo standard di mercato per i mezzi pesanti e speciali. “Questo accordo di cooperazione rappresenta un’altra tappa fondamentale per WABCO verso la realizzazione di veicoli industriali a guida autonoma”, afferma Jorge Solis, WABCO President, Truck, Bus and Car Original Equipment Manufacturers Division.

Volvo Trucks E si naviga a “VISTA” Lo scorso settembre si sono aperte le iscrizioni a VISTA, la maggiore competizione a livello mondiale nel settore dell’assistenza. Si prevede la partecipazione di oltre 18.000 tecnici, che fanno parte della rete globale di concessionari Volvo Trucks e Volvo Buses. L’obiettivo di VISTA è attrarre i tecnici specializzati e sostenere il loro costante miglioramento attraverso il lavoro di squadra e lo sviluppo delle loro competenze.

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UFI Filters

Filtro gasolio ad alta efficienza UFI Filters, azienda leader a livello mondiale nelle tecnologie legate alla filtrazione dei fluidi, rinnova la collaborazione con Volkswagen grazie alla fornitura di un filtro gasolio ad alta efficienza destinato al VW Crafter 2.0 TDI Euro 6, eletto “Van of the Year 2017”, per tutte le attuali potenze disponibili: 75 kW, 103 kW e 130 kW. Laddove il carburante è particolarmente sporco o presenta alte concentrazioni di biodiesel, la soluzione fornita a Volkswagen è la “Water Separation”. Questa versione è caratterizzata da un media filtrante a tre stadi totalmente sintetico. “Sono particolarmente orgoglioso di questa fornitura a Volkswagen che rinnova una partnership robusta e di lunga durata, oltretutto per un veicolo che si distingue per l’alta tecnologia delle soluzioni adottate”, ha spiegato Luca Betti, Direttore della Business Unit Aftermarket del Gruppo UFI. “Il filtro per VW Crafter sarà disponibile in aftermarket già dalla prima metà del 2018, primo assoluto di questo tipo nel mercato indipendente, a beneficio di tutta la nostra filiera”.



Cover story

michelin

Cyrille Roget presenta Vision, la ruota di domani

VISIONARI

SARETE VOI!

N di Luca Barassi

on a caso si chiama VISION. È lo pneumatico di domani che, grazie a Michelin è già oggi. Senza aria, connesso, ricaricabile, personalizzabile e organico, è allo stesso tempo pneumatico e ruota, racchiudendo alcune delle più importanti tecnologie sviluppate nell’ultimo secolo nel settore dello pneumatico. Sì, è vero, si tratta di un concept che sarà applicato in prima battuta all’auto ma che avrà poi una ricaduta su tutti gli altri settori, in primis l’autocarro. Non è una provocazione, ma la dimostrazione di quanto il gruppo francese sia impegnato nel rendere sempre più sostenibile, economicamente ma soprattutto dal punto di vista ambientale, la mobilità sul nostro

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ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

pianeta, sempre più messa a rischio dall’uso indiscriminato di risorse e materie prime. “L’innovazione è la forza propulsiva della strategia di Michelin – ha affermato Lorenzo Rosso, presidente di Michelin Italia - La nostra visione della mobilità del futuro, sempre più sicura e sostenibile, trova espressione già oggi in questo concept, ma non solo. Michelin vuole ridurre il proprio impatto ambientale rispondendo alle esigenze di una mobilità diversa e sempre in crescita. Effettuare test sugli pneumatici usati e renderne pubblici i risultati è il modo di dimostrare la durata delle prestazioni dei pneumatici lungo tutta la loro vita”. Non siamo tutti uguali “Se pensate che un’automobile sportiva di alta gamma sia uguale ad una utilitaria entry level, allora potete anche pensare che ogni pneumatico è uguale all’altro”.

Con 700 milioni di euro in ricerca e sviluppo nel 2016, Michelin delinea una visione del futuro dello pneumatico non utopistica ma, anzi, sempre più concreta

Con questo esempio Marco Do, capo della comunicazione di Michelin Italia, ha voluto trasmettere quanto tecnologia e materiali facciano la differenza su una “gomma” e quanto divario ci sia tra un marchio premium, come Michelin naturalmente, e altri prodotti. Le differenze, però, non si limitano alle performance di uno pneumatico nuovo. Quando gli pneumatici si consumano, la differenza delle prestazioni cambia ulteriormente, variando molto da un prodotto all’altro. Questo cambiamento non dipende esclusivamente dall’altezza del battistrada. Intervengono in modo importante altre caratteristiche specifiche dello pneumatico: la carcassa, i materiali, le mescole, il design del battistrada, la forma dei canali e dei tasselli. La tecnologia rende possibile ottenere alti livelli di performance e grip da pneumatici nuovi, ma anche da pneumatici consumati fino al limite legale di spessore del battistrada.


Test effettuati presso il centro ricerche Michelin di Ladoux hanno dimostrato che uno pneumatico premium con una scultura del battistrada a 1,6 mm può essere più performante di uno pneumatico economico nuovo o quasi nuovo. Consigliare la sostituzione del treno di gomme a 3 mm, come fanno alcuni costruttori, è oltremodo sconveniente sia dal punto di vista economico, ma soprattutto dal punto di vista dello spreco di materiali, e quindi di risorse naturali. Uno studio di Ernst e Young dimostra che in Europa un cambio di pneumatici a 3 mm, anziché a 1,6 mm, avrebbe come conseguenza l’utilizzo di 128 milioni di pneumatici in più l’anno, cioè 9 milioni di tonnellate in più di emissioni di anidride carbonica l’anno e, allo stesso tempo, un aumento dei costi per i consumatori di circa 6,9 miliardi di euro come conseguenza della maggior frequenza della sostituzione degli pneumatici e l’aumento del consumo di carburante. La strategia “4R” L’industria degli pneumatici utilizza 32 milioni di tonnellate di materiali l’anno, di cui solo il 25% da fonti rinnovabili. Per ridurre l’uso di combustibili fossili, Michelin si impegna nell’economia circolare attraverso la propria strategia “4R”: Ridurre, Riusare, Riciclare e Rinnovare. Ridurre: il peso degli pneumatici, le emissioni di CO2 prodotte dal loro uso e il numero di pneumatici necessari per percorrere una data distanza. In breve, ottimizzare la

Cos’è VISION “Con Vision – afferma Cyrille Roget, direttore della comunicazione tecnica Michelin – abbiamo reinventato la ruota.” Si tratta di una soluzione per la mobilità che combina pneumatico, servizi e materiali, ispirata direttamente dalla natura, perfettamente integrata e simbolo della mobilità sostenibile del

nell’ambito dell’economia circolare futuro. VISION non ha bisogno di aria, perché ha un’architettura interna in grado di sostenere il veicolo, dare solidità alla ruota e garantire così comfort e sicurezza. VISION non può, dunque, esplodere né sgonfiarsi. I materiali usati, provenienti da fonti sostenibili e biodegradabili, minimizzano l’impronta ambientale del pneumatico. VISION è il primo pneumatico al mondo che si ricarica. Grazie a stampanti 3D, è possibile usare la quantità esatta di gomma, a favore della durata, secondo le necessità, in modo da offrire mobilità in ogni situazione. Il design del battistrada si adatta così alle necessità di mobilità dell’utilizzatore, secondo criteri di comfort, sicurezza e sostenibilità e lo spessore è ridotto per rendere lo pneumatico più essenziale per quanto riguarda i materiali. Inoltre, dotato di sensori, VISION fornisce informazioni in tempo reale sulle sue condizioni e, grazie ad una specifica app, è possibile cambiare la destinazione dello pneumatico, secondo i bisogni dell’utilizzatore. Questo cambiamento di utilizzo (per esempio, per condizioni di strada innevata) è veloce e si realizza grazie alla stampa in 3D. quantità di risorse usate, fino all’ultimo km di vita dello pneumatico. Riusare: riparando, riscolpendo e ricostruendo lo pneumatico, allungandone così la durata. Riciclare: gli pneumatici a fine vita, recuperando i materiali destinandoli ad altri utilizzi.

multi vita! La tecnologia Michelin rende possibile ottenere alti livelli di performance e grip dagli pneumatici nuovi, ma anche dagli pneumatici a fine usura. Mescole del battistrada, architettura della carcassa e materiali utilizzati, consentono lo smontaggio degli pneumatici autocarro ai 3 mm di residuo e non, necessariamente, prima (esempio: 5 mm). Nel caso del MICHELIN X® MultiTM T, per esempio, 2 mm corrispondono a circa 35.000 km di percorrenza in più. Questo significa, per il MICHELIN X® MultiTM T 385/65-22,5, utilizzato sui Trailer, il cui battistrada nuovo misura 16 mm, la possibilità di sfruttare in sicurezza almeno 13 mm di battistrada. Attenzione, però: questo non significa, come molti credono, che tale uso sia a discapito di sicurezza e omogeneità dello pneumatico.

Rinnovare: usare materiali non fossili, rinnovabili. Michelin, infatti, ha stretto diverse partnership con l’obiettivo di creare canali di produzione di elastomeri sintetici (gomma) derivati da biomasse invece di prodotti derivati da petrolio.

Se l’innovazione tecnologica è comune denominatore per tutti i settori di Michelin, il ciclo di più vite dello pneumatico è particolarmente strategico per il settore dell’autocarro

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Anzi. La ricostruzione, per esempio, permette di ristabilire le giuste geometrie della ruota, migliorando quindi performance e sicurezza. Qual è, dunque, il ciclo completo di vita di uno pneumatico? Ce lo ha spiegato Giuseppe Gatti, uno dei maggiori esperti di pneumatici truck in Italia e responsabile tecnico di questo settore in Michelin Italia. “La carcassa degli pneumatici Michelin è stata progettata per essere riscolpita e ricoperta più volte. Questo permette al trasportatore di ottimizzare la redditività nel modo più sicuro possibile e di tutelare l’ambiente. Pneumatico nuovo – riscolpitura – pneumatico ricostruito, è il processo che permette una resa chilometrica senza equivalenti. La successione di utilizzo tra pneumatico nuovo/pneumatico ricostruito permette di ridurre del 70% circa l’utilizzo di materia prima in rapporto a uno pneumatico nuovo non ricostruibile”. Riscolpitura La riscolpitura prolunga la vita degli pneumatici nuovi Michelin e degli pneumatici Michelin Remix®, grazie al ripristino della profondità della scultura. Gli pneumatici riscolpiti possono percorrere fino al 25% di chilometri in più rispetto allo pneumatico nuovo, riducendo quindi in un anno le emissioni di CO2 fino a 1,6 tonnellate e contribuendo alla salvaguardia dell’ambiente. Per quanto riguarda le prestazioni, su suolo bagnato, gli pneumatici riscolpiti hanno un’aderenza trasversale e una motricità superiore di circa il 10% rispetto agli stessi pneumatici usurati. Quattro riscolpiture (un assale DRIVE) corrispondono a uno pneumatico Michelin nuovo risparmiando, quindi fino a 70 kg di materie prime non consumate e ad una carcassa pneumatico non sprecata. I vantaggi sono evidenti, quindi, considerando che, mediamente, il costo della riscolpitura di uno pneumatico costa circa 25 euro. Certo, fondamentale è rivolgersi a professionisti qualificati e certificati dal produttore di pneumatici. 10 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

Ricostruzione Come molti sanno, esistono due tipi di ricostruzione: a caldo e a freddo. Ognuna di esse ha delle specifiche ben precise e vantaggi che cambiano a seconda delle esigenze dell’autotrasportatore. Con la tecnologia “A caldo”, REMIX, la carcassa precedentemente preparata è ricoperta da gomma cruda. L’insieme è quindi posizionato nello stampo di cottura che darà la scultura

MICHELIN

battistrada definitiva allo pneumatico ricostruito. La vulcanizzazione avviene in una pressa a 160° per circa un’ora, come per la fabbricazione di uno pneumatico nuovo. Lo pneumatico riscostruito offre lo stesso rendimento del pneumatico nuovo, perché il processo industriale, i materiali e le tecnologie impiegati da Michelin sono gli stessi. I vantaggi sono un costo/km drasticamente abbattuto e una carcassa salvaguardata, per una eventuale successiva ricostruzione a freddo. Con la ricostruzione “A freddo”, invece, un battistrada prestampato con la scultura definitiva è posto sulla carcassa precedentemente preparata. La vulcanizzazione in autoclave a 115°, per circa tre ore, assicura la coesione dei materiali tra loro. In questo modo si ha una produzione del battistrada con adeguamento in tempo reale allo pneumatico Michelin nuovo, seguendo le evoluzioni del prodotto Michelin di ultima gamma, assicurando un rendimento chilometrico ai vertici nella categoria del ricostruito a freddo.●

per l’autocarro

➤ L’ultima generazione della gamma di pneumatici autocarro per trasporto in ambito regionale: MICHELIN X® MultiTM si caratterizza anche per un rendimento chilometrico dal 15% al 20% in più rispetto alla gamma precedente MICHELIN X® MultiWayTM 3D. La nuova gamma integra le ultime tecnologie nate dal settore Ricerca e Sviluppo di Michelin: REGENIONTM, INFINICOILTM, POWERCOILTM e CARBIONTM. ➤ Nella dimensione 13R22.5 della gamma MICHELIN X® WORKSTM, referenza per i cantieri in Italia per tutti gli impieghi del settore costruzioni, gli pneumatici MICHELIN X® WORKSTM Z & D possono percorrere fino al 20% di chilometri in più rispetto ai predecessori MICHELIN X® WORKSTM XZY/XDY. (Test interni Michelin). Inoltre, come sempre, Michelin propone la ricostruzione anche per la nuova gamma, in modo che gli utilizzatori ottengano il massimo dalla carcassa nelle varie sue vite. ➤ L’insieme Front, Drive e Trailer di MICHELIN X® LINETM Energy, dalla classificazione A, A, A in termini di resistenza al rotolamento, wet grip e livello di rumorosità, offre un risparmio di carburante fino a 1 litro ogni 100 km rispetto alle gamme precedenti MICHELIN.


USato

Speciale

la seconda

VITA

Con questo numero chiudiamo il nostro viaggio all’interno delle strutture ufficiali dell’usato delle grandi Case. Per ultime ci siamo tenute le due svedesi, Scania e Volvo Trucks. Ce ne parlano i rispettivi responsabili. a cura di Ferruccio Venturoli

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SCANIA,

P

rima di iniziare a descrivere come il Grifone gestisce la seconda vita dei mezzi, ci piace ricordare una frase che qualche anno fa ci disse un dirigente svedese di Scania, proprio parlando di usato, una frase che riassume gran parte della filosofia del Costruttore di Södertälje: “Quando acquistate un veicolo Scania usato – ci disse questo signore - lo fate perché

12 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

Continuando il nostro viaggio nelle organizzazioni di vendita dei veicoli usati dei grandi Costruttori, arriviamo a Scania, ovvero ad Italscania, visto che l’usato è naturalmente gestito dalla filiale italiana dell’azienda svedese

usato sì, ma approved

siete alla ricerca delle stesse, esatte caratteristiche di uno Scania nuovo: robustezza, durata, affidabilità e costi di esercizio ridotti. Inoltre sapete di potere contare sempre su servizi di supporto efficaci”. Detto questo, torniamo al programma usato di Scania che, lanciato all’inizio del 2014, si chiama Scania Approved. Ne parliamo con Ilario Panizza, responsabile del Centro Usato Scania di Trento. “Italscania ha, in Italia, 19 concessionari - dice Ilario Panizza - di cui due, a Milano e a Trento, di proprietà.

Questi concessionari gestiscono l’usato in maniera autonoma mentre, centralmente, viene gestito dal centro usato di Trento. La differenza tra i veicoli del centro e quelli dei concessionari sta nella diversa provenienza dei veicoli: a Trento arrivano soprattutto i veicoli dal buyback, ovvero da ritiri spesso dalle grandi flotte e qualche volta anche dall’estero oltre che, più di rado, quelli di Scania Finance, provenienti da finanziamenti o altre operazioni finanziarie non andate a buon fine.”


Due protocolli distinti Torniamo a Scania Approved. “Per l’usato Scania – riprende Panizza - sono stati formulati due ‘protocolli’, Scania Approved e la garanzia Scania Powertrain Warranty. Diciamo subito che Scania Approved vale solo per i veicoli Scania. Per ottenere il marchio Scania Approved i camion vengono sottoposti a 108 controlli tecnici di qualità, per passare il ‘tagliando L’, il più completo previsto dalla nostra azienda”. Al programma Scania Approved, si può applicare una garanzia “opzionale”, a pagamento, che si chiama Scania Powertrain Warranty e che dura un anno. Si tratta di una garanzia sulla catena cinematica con validità europea. E’ una garanzia che si può applicare unicamente a veicoli con un singolo asse trattivo come, ad esempio, le configurazione quali 4x2 o 6x2, a mezzi con un’età non superiore ai 72 mesi a far data dalla prima immatricolazione e con una percorrenza totale non superiore agli 840mila chilometri. Nel caso in cui un veicolo Scania Approved sia abbinato a Scania Powertrain Warranty il veicolo viene identificato come Scania Approved Premium.

Pacchetti finanziari diversificati Come è naturale quando si tratta di vendita di usato, nel programma entra anche Scania Finance, la finanziaria della Casa svedese che è in grado di offrire una gamma di pacchetti flessibili, su misura del cliente, per assicurare costi prevedibili e per fornire una gestione consapevole e conveniente dei rischi, nel corso dell’intero ciclo di vita del veicolo.

collaborazione o cessione di veicoli da una parte e dall’altra; nei casi di ritiri ‘importanti’ da parte di un concessionario, infatti, ove ce ne sia bisogno, si cerca sempre di aiutare questi ultimi che, essendo strutture più piccole, qualche volta possono non essere in grado di smaltire tutto l’usato che ricevono”.

“Per quanto riguarda i nostri concessionari – riprende Panizza – vendono con la classica formula del ‘visto e piaciuto’ e hanno un’autonomia pressoché completa nel proporre o meno garanzie che, comunque, sono diverse da Scania Approved. Il lavoro del Centro Usato di Italscania, comunque, non è, e non vuole essere avulso da quello dei concessionari. Non è insolito – continua Panizza – che ci sia

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aprile 2017 13


La seconda vita di volvo è sele Gian Carlo Testoni, direttore Used Trucks della filiale italiana della Casa svedese, ha risposto alle nostre domande per capire il sistema usato di Volvo Trucks

14 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

assistenza. I Selected Used dispongono di una garanzia internazionale sulla catena cinematica di sei o dodici mesi, assistenza traino Volvo opzionale e servizi aggiuntivi opzionali per aumentarne l’operatività. Insomma Volvo Trucks offre un veicolo sempre in condizioni ottimali e una soluzione di trasporto con elevati livelli di disponibilità e affidabilità. Questo è quello che dice Volvo Trucks, per saperne di più siamo andati a parlare con Gian Carlo Testoni, direttore Used Trucks della filiale italiana della Casa svedese.

Possiamo tracciare una panoramica della gestione dei veicoli usati di Volvo Trucks, in particolare vorremmo saper se c’è una differenza tra l’attività dei vari dealer e quella “centralizzata”. In qualità di Used Truck Center svolgiamo la nostra attività nell’area gestita, in termini di vendita veicoli nuovi, dal Volvo Truck Center Italia. In pratica Triveneto, Lombardia , Piemonte e Liguria.

C

on Volvo Trucks chiudiamo la nostra inchiesta che ci ha visto ficcanasare tra le strutture dell’usato delle cosiddette “Sette Sorelle”. Volvo Trucks presenta i suoi Selected Used Trucks come “veicoli di grande qualità, sottoposti a test severi, collaudati e sicuri”. La Casa svedese, naturalmente fornisce la garanzia di un’adeguata cronologia di


Qual è l’età media dei veicoli usati in vendita? Come è noto il parco veicolare italiano è fra i più vecchi d’Europa, per cui i veicoli ritirati in permuta rispecchiano in qualche misura questa situazione. Specialmente dopo un periodo di lunga crisi le flotte dei nostri clienti avevano bisogno di un importante rinnovamento. Con l’attività di acquisto di cui parlavo sopra, cechiamo di completare il mix della nostra offerta, che possiamo dire va avanti dai primi anni 2000, fino a veicoli Euro 6 della nuova gamma Volvo Trucks.

Truck Center, che effettuano tutti i controlli di rito, gli aggiornamenti scaricati direttamente dalla fabbrica, e tutti i ripristini che diano la certezza di consegnare al cliente un veicolo all’altezza della qualità e sicurezza che il Brand rappresenta.

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Quali garanzie vengono offerte dalla Casa? La garanzia della Casa madre si applica sui veicoli certificati Selected, che sono sottoposti a controlli ancora più accurati e severi e a limiti di chilometraggio e anzianità.

Qual è la differenza (in termini di garanzia per esempio) tra un veicolo usato Volvo Trucks e uno di un altro marchio? Volvo Trucks garantisce i veicoli del proprio marchio.

❝ ❝

Quali sono i punti di contatto, se ci sono, tra l’usato Volvo e quello Renault Trucks? C’è sinergia? Ci sono le stesse strategie di marketing? Come nella gestione dei due Marchi nei veicoli nuovi, la gestione commerciale dell’usato è completamente divisa fra i due Brand, con politiche commerciali, di vendita e di marketing differenziate e con personale commerciale dedicato per Brand.

Quanto e come sono coinvolti i dealer nella gestione dl “sistema usato” di Volvo Trucks? I Dealer svolgono la loro attività di business sull’usato in autonomia, ovviamente come Casa Madre siamo presenti per dare supporto nella valutazione dei veicoli, per canali di vendita fuori dall’Italia, per fornire veicoli recenti preparati per il cliente finale.

Da dove arrivano i veicoli di seconda mano? Dall’attività di ritiro permute che proviene dalle vendite del Truck Center Volvo e da un’attività di acquisto di veicoli usati svolta soprattutto in collaborazione con il Network dell’usato Volvo Europa.

❝ ❝

Si tratta di veicoli singoli o, qualche volta, anche di flotte? Certamente nell’attività di ritiro veicoOltre al piazzale di Zin- li c’è tutto il range di clientegonia, ci sono altri cen- la, dal padroncino al flottista. tri per l’usato? No, non Quanti e quali livelli di conesistotrollo hanno? no altri Centri Usato diretti. Tutte i veicoli venduti al cliente finale vengono preparati nelle officine del

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cted ❝ ❝ ❝ ❝ ❝ ❝ ❝

Da un punto di vista finanziario, quali sono gli strumenti offerti ai clienti? La nostra finanziaria di bandiera, Volvo Financial Service, fornisce per i clienti dell’usato la stessa gamma di prodotti e servizi a disposizione dei veicoli nuovi, come Leasing, Finanziamenti, Assicurazioni. Tutto questo per veicoli fino a 10 anni di anzianità complessiva del veicolo. Sono previsti, per i veicoli usati, programmi di manutenzione programmata? Abbiamo uno strumento specifico per veicoli con più di cinque anni di anzianità abbinabile alla vendita del veicolo usato.●

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ottobre 2017 15


Componenti

SAF Holland

Top of E

Serviva una location unica per lanciare il nuovo assale firmato SAF-HOLLAND. Lo Jungfrau a 3.454 metri di altitudine si è rivelato il posto giusto

16 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

P di Luca Barassi

er conquistare l’Europa con il suo nuovo prodotto tecnologicamente avanzato, SAF-HOLLAND ha scelto il punto più alto del Vecchio Continente, lo Jungrafu sulle Alpi svizzere. Come dire: “Da qui controlliamo tutto il mercato!”. Pochi posti al mondo trasmettono una tale sensazione di dominio e di onnipotenza come questa montagna, sulla cui vetta spiccano l’osservatorio e la stazione ferroviaria più alti di tutta Europa, costruita e

scavata nella montagna con le tecnologie più all’avanguardia dell’inizio del secolo scorso e col lavoro di centinaia di uomini, la maggior parte dei quali italiani. Dunque, così come è stata pionieristica l’opera che ha portato la ferrovia in cima ad una montagna, altrettanto lo è la tecnologia presentata da SAF-HOLLAND, ovvero il nuovo sistema di smorzamento adattivo ad aria. D’altronde qualità e potere d’innovazione, efficienza economica e vantaggi per il cliente sono gli elementi fondamentali del successo di SAF-HOLLAND nel mercato internazionale delle flotte e nell’industria di veicoli industriali e commerciali di tutto il mondo.


urope

L’azienda SAF-HOLLAND è uno dei produttori leader nel mondo e fornitore di prodotti, sistemi e componenti destinati ai veicoli commerciali, in particolar modo ai camion, rimorchi e semi-rimorchi, come anche a bus e case mobili. La compagnia fonda le sue radici in due continenti: in Germania, dove si è sviluppata da un piccolo negozio di fabbri del villaggio fino a crescere in un’industria leader produttrice di assali e sistemi di sospensioni per rimorchi nel corso di 100 anni; al tempo stesso il gruppo Holland negli Stati Uniti è cresciuto sino a divenire leader del mercato per equipaggiamenti di veicoli industriali. Le due compagnie si sono fuse per dar vita nel 2006 a SAF-HOLLAND ed oggi sono presenti attivamente nello sviluppo globale di tutti i mercati, in qualità di un’unica azienda leader a livello internazionale nell’industria dei veicoli commerciali. Nel 2016 SAF-HOLLAND ha raggiunto un fatturato di 1.042 milioni di euro. Con 19 siti produttivi, 34 filiali e più di 9.000 punti di assistenza.

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ottobre 2017 17


Non solo assali Il fornitore di componenti per veicoli commerciali è specializzato in soluzioni personalizzate su misura per qualsiasi attività di trasporto, qualsiasi itinerario e qualunque tipo di camion o rimorchio. Non solo, SAF-HOLLAND offre un’ampia gamma di prodotti, oltre al core business degli assali, come ralle, piastre di montaggio e sliders montabili come retrofit ed equipaggiamenti originali per le motrici, bus e mezzi adibiti al trasporto pesante. Un’offerta che negli ultimi due anni in Italia si sta concretizzando e ampliando moltissimo, anche grazie al capillare servizio di assistenza clienti e customer care voluto dal direttore generale Cristiano Sturaro e gestito con passione e determinazione da Michel Nardini. “Sappiamo che il nostro successo è basato sul successo del cliente. Questa la ragione per cui le nostre soluzioni danno risposte concrete alle sfide crescenti nella gestione delle flotte e nell’industria dei veicoli commerciali”. Con queste parole Detlef Borghardt, CEO di SAF-HOLLAND spiega lo spirito con il quale vengono affrontati i mercati di tutto il mondo. Con questo spirito, inoltre, è stato pensato, studiato e realizzato il nuovo assale presentato a luglio,

adatto soprattutto per centinati e frigo, ma efficiente anche per altre applicazioni con elevato rapporto di vuoto/ carico. SAF Adaptive Air Dumping “Smorzamento Adattivo ad Aria”, questa la traduzione in italiano dell’avanguardistico prodotto per rimorchi da lungo raggio. Un prodotto quasi totalmente esente da manutenzione, che viene integrato nella collocazione dove oggi risiede il sistema sospensione, incorporando sia la funzione 18 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

Qui sopra Alex Geis, presidente dell’area Emea più India di SAF-HOLLAND. Qui sotto il nuovo assale.

di una diapress che quello di un ammortizzatore. Questo significa che i s e m i - r i m o rc h i non necessitano più di ammortizzatori idraulici. “Il nuovo sistema di smorzamento ad

aria - spiega Alexander Geis, Presidente delle R e g i o n i EMEA/India - è delicato sulle gomme e sui carichi, il che paga in particolar modo i clienti finali. Non si verifica alcun eccesso di smorzamento in caso il semi-rimorchio sia scarico o a carico ridotto. Questo perché l’ammortizzatore adattivo si adatta, appunto, alle condizioni di carico, evitando tremolii e agendo in maniera delicata sul carico”. Lo smorzamento avviene grazie a due valvole a sospensione pneumatica e un bypass tra la molla d’aria e la campana. Le valvole risultano attive in espansione e compressione durante la guida. Durante le sollecitazioni ad alta frequenza, il foro del bypass previene eventuali vibrazioni indesiderate. Il collegamento della sospensione pneumatica e del braccio balestra

è dotato di una moderna chiusura a baionetta che consente una facile installazione. Vantaggi per tutti Principale plus è che la nuova tecnologia consente un’ulteriore ottimizzazione del peso del veicolo. I componenti ed il braccio balestra, infatti, vedono una riduzione di 6 kg ad assale, il che significa una riduzione totale di 18 kg in un veicolo tre assi. “Ciò, evidentemente, consente un maggiore carico aggiuntivo, maggiore produttività e quindi efficienza”, sottolinea Alexander Geis. Da non sottovalutare anche l’aspetto ecosostenibile del nuovo sistema SAFHOLLAND Air Damping, in quanto il sistema di smorzamento non può perdere olio. Infine vantaggi anche per i costruttori di rimorchi dato che il Sistema può essere facilmente adattato all’interfaccia standard tra il telaio e la balestra della sospensione. L’attesa a questo punto è forte e il nuovo prodotto sarà immesso sul mercato nel secondo quarto del 2018, quando sarà disponibile per tutti i rimorchisti, anche in Italia. ●



Alcoa

Ruote nella rete Si chiama Alcoa Wheels Store la rete di assistenza pensata specificatamente per il settore autocarro, relativamente alle operazioni di montaggio e smontaggio della ruota e relativa pulizia del cerchione

Q di Federica Lugaresi

uando si sceglie di investire in un nuovo strumento di lavoro, ossia in nuove ruote top di gamma per il proprio veicolo, che accompagneranno per alcuni anni nella quotidianità, e che si riveleranno decisive per la redditività della propria azienda, è fondamentale scegliere le “mani giuste” a cui affidarsi. Si, perché quando si decide per una ruota in

alluminio Alcoa, il montaggio e lo smontaggio ma anche la pulizia e manutenzione del cerchio, diventano quasi essenziali. E diventa indispensabile appoggiarsi ad esperti. Questo infatti è solo il primo passo di un percorso che non si esaurisce nell’atto di vendita, ma che verrà compiuto insieme al costruttore che - attraverso la sua Rete di assistenza - garantirà sempre la massima operatività dei mezzi e, non da ultimo, in totale sicurezza. Nasce quindi Alcoa Wheels Store, un network nazionale di gommisti selezionati e formati con appositi training (diretti e gestiti da Andrea Borsari, Fleet Manager Italia e Roberto Corridori, Sales Manager di Arconic Wheels Product

Europe), che a oggi è presente con uno/due punti di assistenza in ogni regione (32 in totale) e che vuole diventare sempre più capillare sul territorio. Una rete di specialisti insomma, di persone dedicate all’argomento, preparate e competenti, capaci di dare vantaggi alla flotta stessa. I vantaggi di chi aderisce Alcoa Wheels in collaborazione con Rigeneral Snc ha pensato di dare, esclusivamente ad alcuni rivenditori di élite, la possibilità di entrare a far parte della rete di distribuzione Alcoa Wheels Store. I fortunati selezionati (non distributori di pneumatici ma coloro che hanno un buon share di vendita

Per una corretta manutenzione della ruota Alcoa si deve pulire l’area di accoppiamento e area del mozzo della ruota

20 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI


Chi sono gli AWS

diretta alla flotta in quell’area geografica), saranno punto di riferimento qualificato e professionale e beneficeranno di importanti vantaggi. In primis l’appoggio e la massima collaborazione dalla Casa madre poi, nel limite della disponibilità commerciale, un’esclusiva geografica ma anche tariffe di acquisto agevolate. “Dal canto loro, i rivenditori saranno impegnati in una logica di avere benefici commerciali al raggiungimento di determinati obiettivi, non in termini numerici, ma di impegno di collaborazione” dichiara Corridori. Un network capillare, come dicevamo prima, che si pone però l’obiettivo di restare circoscritto a ‘piccoli’ numeri

IDEA GOMME CUNEO SRL

VIA NAZIONALE,78/C - SAN DEFENDENTE 12010 CERVASCA

Piemonte

SEDALL PNEUMATICI SRL

VIA BONFADINA 100, 25046 CAZZAGO

LOMBARDIA

GOMMAUTO AMBROSIANA SPA

VIA POLA, 28/A,20096 Pioltello

LOMBARDIA

PICASSO GOMME SAVONA SRL

VIA TRIESTE, 10-12-14, 17047 VADO LIGURE

LIGURIA

LAZZARINI PNEUSERVICE S.r.l.

Via FRANCIA 15, 37135 VERONA

VENETO

PEDRAZZI PNEUMATICI S.r.l.

Via PACE 3, 37010 AFFI

VENETO

RI-GOM-MA SRL MONSELICE

VIA MARCO POLO 103,35043 MONSELICE

VENETO

RI-GOM-MA SRL MARGHERA

VIA F.LLI BANDIERA 31/33,30175 MARGHERA

VENETO

RI-GOM-MA SRL

VIALE EUROPA 40/A,35010 CARMIGNANO DEL BRENTA

VENETO

RI-GOM-MA SRL

VIA ACHILLE GRANDI 17,48100 RAVENNA

E. Romagna

PNEUS ESTENSE SRL

VIA E. MICHELINI 41,44122 FERRARA

E. Romagna

SETTI PNEUMATICI SRL

Via Provinciale Est 2/A Loc. Bazzano,40053 Valsamoggia

E. Romagna

MERCADANTI & C. SRL

VIA EMILIA OVEST 227, 43016 SAN PANCRAZIO

E. Romagna

AEA SRL (PR RIGA GOMME)

VIA P.LE LUCCHESE, 5,51030 SERAVALLE PSE

TOSCANA

FEDI GOMME S.r.l.

VIA LEONARDO DA VINCI 130, 50026 Tavernelle val di pesa

TOSCANA

RIFER GOMME SNC

VIA CAMPIGLIONE 21/B-21/C, 63900 FERMO

MARCHE

EVANGELISTA GOMME SNC

VIA CAVALLOTTI 19,65015 MONTESILVANO

ABRUZZO

PUNTO GOMME LAZIO SRL

VIA ARCHIMEDE S.N., 00015 MONTEROTONDO SCALO

LAZIO

APPIA GOMME DI SCHIAVON DUPRE’ & C.SRL

VIA CARRARA 12A,4013 TOR TRE PONTI

LAZIO

SATEP S.r.l.

VIA IMPARATO 190,80147 NAPOLI

CAMPANIA

CONTE GOMME SRL

VIA NAZ.DELLE PUGLIE KM 35.925, 80013 CASALNUOVO

CAMPANIA

MD DISTRIBUZIONI S.r.l.

Via DE CURTIS 10, 70037 RUVO DI PUGLIA

PUGLIA

FI.FF SRL

C.da Felicetti snc, 87050 Figline Vegliaturo

CALABRIA

CAMPO GIOVANNI PNEUMATICI

S.P.52 KM 0,974 ANNUNZIATA CASTIGLIONE,97100 RAGUSA

SICILIA

COPYTIRE SRL

V.LE MONASTIR N° 226,09122 CAGLIARI

SARDEGNA

PNEUS FORMULA

VIA MATTEOTTI 143 Z.I.

SARDEGNA

proprio per dare un’esclusività di rapporto. Finalmente quindi non un gommista ma uno specialista di prodotto, capace di effettuare una corretta manutenzione e dare una lunga vita alle ruote Alcoa. Uno specialista che utilizza solo esclusivamente pezzi originali ed anche accessori (grasso e spazzole originali Alcoa) della ormai famosa gamma, progettata e studiata per garantire una

migliore cura e protezione delle ruote stesse. Uno specialista che ad ogni cambio di copertura controlla le condizioni dell’assale, verifica i cerchioni (in particolare vengono ricercate eventuali fratture nella lega d’alluminio e sostituiti i dadi arrugginiti), li ripulisce e sostituisce la vecchia valvola con una nuova. E solo con queste modalità la ruota si trova quindi a lavorare in condizioni ottimali! ●

Il gommista professionista degli AWS provvede all’ingrassaggio del foro della valvola e della valvola stessa

TRASPORTARE OGGI

ottobre 2017 21


Accessori

iveco

BISOGNA SAPER SCEGLIERE Il catalogo IVECO Accessori rappresenta una scelta infinita di prodotti tra cui scegliere. Dettagli che spesso fanno la differenza.

I

di Andrea Trapani

n linea con le caratteristiche dei veicoli, IVECO Accessori offre da sempre una nuova generazione di prodotti sviluppati specificatamente per i vari mezzi, con l’obiettivo di fornire le condizioni più stimolanti per l’attività quotidiana degli autisti e la loro esperienza di guida. Il catalogo ha numeri di tutto rilievo: sono 2000 gli accessori disponibili, mentre CNH registra – dal canto suo - numerosi fornitori. E dietro tutto questo, un grande lavoro gestito dal team composto da Davide Capozzoli e Nathalie Petit che sono i due Product Manager Accessories EMEA. Un’attività “mossa da tanta passione” come ci raccontano gli stessi protagonisti: “Seguiamo tutte le gamme IVECO: dai veicoli commerciali, a quelli medi, pesanti, offroad e così via”. Un team che lavora a tutto tondo. “Il nostro Team varia a seconda

del progetto perché seguiamo, oltre ai lanci, i cataloghi e le promozioni. In questo periodo – ci anticipano – seguiamo, ad esempio, la Special Edition dello Stralis con livrea Abarth che esce a fine di questo mese (ottobre, ndr). Siamo impegnati su molti fronti, dall’analisi del mercato alla necessità di sviluppare versioni speciali”, ricorda Natalie Petit. Un lavoro senza sosta. “A settembre eravamo a Berlino, alla fiera della tecnologia IFA”, dice Davide Capozzoli. “Ci sono vari input che dobbiamo seguire per lo sviluppo del prodotto. Il grosso è legato ai lanci dei nuovi veicoli per i quali sviluppiamo gli accessori e il relativo catalogo. Il nostro però è un lavoro costante che si muove tra sviluppo e ricerche di mercato day-by-day. Cerchiamo ogni giorno le novità presenti sul mercato, andiamo alle fiere più importanti del settore proprio per conoscere in anteprima le novità del futuro”. COME NASCE UN CATALOGO ACCESSORI Proviamo a fare un riassunto delle attività necessarie.

In queste pagine alcuni articoli presenti nel catalogo degli accessori Iveco.

22 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

Si parte dal piano di lancio prodotto con tutte le attività di analisi: benchmark, ricerca dei fornitori e analisi dei volumi. Successivamente l’incontro con i fornitori per implementare nuovi prodotti con alcuni step come la definizione del prodotto con i vari test, il prezzo e il packaging. Segue l’attività attività di coordinamento e di comunicazione nonché il piano di raccolta ordini con il dipartimento Planning. A questo si affianca il lato comunicazione con la creazione di brochure, cataloghi, schede prodotto e campagne, nonché la preparazione del materiale di formazione oltre al sostegno delle iniziative e dei progetti dei dipartimenti marketing europei (Road Show, Fiere, formazione). Un sistema assai complesso ma rodato visto che – come ricorda la dottoressa Petit – ci sono vari input da considerare per lo sviluppo del prodotto: “La richiesta può venire tanto dal mercato, quanto dai nostri benchmark o dalla necessità dei brand”. Per capire meglio ci spiega con un esempio concreto: “Facciamo sempre attenzione ai nostri mercati, per esempio ci sono accessori che sono più apprezzati nei paesi nordici che in Italia o viceversa.” Come evidenzia Davide Capozzoli, infatti, “di regola viene sviluppata una linea unica, ma poi al suo interno scegliamo i cosiddetti prodotti


Premium. Il mercato ha una grande varietà di gusti infatti, il cliente non è mai lo stesso: si pensi che, secondo le condizioni climatiche, l’approccio alla strada è molto diverso.” “Un esempio lampante – illustra invece Petit - è il bull bar che viene visto come una funzione di sicurezza nel Nord Europa mentre da noi rappresenta più una questione estetica”. QUALITA’, TEST E SICUREZZA, LE PAROLE D’ORDINE Nello sviluppo del lavoro alcuni punti sono assolutamente intoccabili. “Gli accessori non vengono sviluppati in autonomia, quando sviluppiamo un accessorio ci sono vari enti che contribuiscono al processo e al progetto, il primo step lo facciamo con la piattaforma”. Capozzoli ci spiega come: “Nello sviluppo, ad esempio, c’è il ruolo del Centro Stile FIAT per le linee guida a livello estetico; per capire, la parte cromature spetta ai colleghi che ci forniscono il design. Un attore importante nello sviluppo – continua - è il brand che ci commissiona l’accessorio, poi c’è la parte relativa all’ingegneria con il capitolato. Tutto ciò che esce ha in pancia test su test fatto sul materiale, su strada arriva il prodotto finale con un marchio di qualità”. La parte legata ai test è molto importante – evidenziano i due Product Manager – Tutto ciò che esce da Iveco, a livello di accessori, subisce un numero non indifferente di test per uscire in totale sicurezza e secondo i parametri di legge. In tutto questo facciamo poi particolare attenzione alla sicurezza stradale vista la funzione fondamentale dei nostri prodotti in tal senso. Vediamo come funziona. “Il tutto inizia dalla scelta del fornitore”, ricorda Petit.

“I test sono molto severi, il Gruppo CHN ha un capitolato molto dettagliato da superare. Vanno rispettate tutte le normative europee vigenti”. Importante anche la fase di prova. Durante i test, infatti, l’ente piattaforma coordina il tutto con personale dedicato: si va dal demo-drive, alle celle climatiche e alle prove su pista. Un lavoro che non spaventa Davide Capozzoli e Nathalie Petit che in chiusura ci ricordano che si occupano anche di assistenza alla rete: “Abbiamo anche quel tipo di lavoro. – dicono sorridendo - Siamo coinvolti con i mercati nei training, nell’illustrare i nostri prodotti e nello svolgere l’attività di promozione in Europa”. Tutto questo tenendo a mente la lezione iniziale che per sviluppare un catalogo ci vuole almeno un anno e mezzo di lavori: “Bisogna essere lungimiranti perché il prodotto esce tra due anni: è necessario pensare al futuro per non avere un prodotto obsoleto. Anticipare il mercato è la nostra mission”. E i risultati si vedono, aggiungiamo noi. ●

TRASPORTARE OGGI

ottobre 2017 23


Tuning

Acitoinox

Extreme Line Mercedes-Benz Italia e ACITOINOX ancora insieme per una nuova versione dell’Actros: 15 accessori d’acciaio in un kit venduto direttamente dalla Stella

I

A cura della Redazione l suo nome è EXTREME LINE. È il nuovissimo kit di accessori in acciaio inox per l’Actros, realizzato da ACITOINOX per Mercedes-Benz Italia. Il veicolo, frutto della collaborazione, la terza, tra l’azienda campana e la filiale italiana del Gruppo di Stoccarda, è stato presentato in occasione dell’Europan Truck Festival di Brescia. Il kit, come è già avvenuto per i prodotti nati dalla collaborazione tra le due Aziende, è stato inserito nel catalogo ufficiale Mercedes-Benz e, quindi, venduto in esclusiva dalla Stella. Come abbiamo detto, l’EXTREME LINE va ad aggiungersi ad altri due kit realizzati espressamente per Mercedes-Benz: era il 2014 e la filiale italiana della Stella, cambiando in maniera netta la sua strategia, “accettava” che l’immagine di propri veicoli potesse essere modificata da accessori “esterni”. Nasceva il kit “Brutale”, nome mutuato dalla motocicletta MV Agusta, marchio di cui, in quel momento, AMG Mercedes stava trattando una grossa partecipazione azionaria. L’anno dopo l’operazione fu ripetuta con un altro nome ripreso dalle moto MV, “Rivale”. Ora, è la volta dell’EXTREME LINE niente riferimento a motociclette, ma un nome che è tutto un programma. Il nuovo kit, come di consueto nei prodotti ACITOINOX, copre la maggior parte delle superfici non verniciate; sono quindici pezzi che vanno dai contorni maniglie ai gradini della cabina, dal mascherino al rivestimento delle spazzole, dai tubi carena destro e sinistro alla barra paraurti. ●

24 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

Gli accessori nel dettaglio e il cod ice di riferimento ➤ 011MC12AC - COPPIA COPRI CARENA ➤ 025MC12AC - CONTORNO MANIGLIA ➤ 009MC12AC - APPLICAZIONE MASCHERINO ➤ 016MC12AC - APPLICAZIONI PIANTONI SPORTELLO ➤ 008MC12AC - MASCHERINO INFERIORE E PROL. SPORTELLO ➤ 020MC12AC - RIVESTIMENTO BRANCHIE LATERALI ➤ 024MC12AC - COPPIA PROFILI SPORTELLO BASSO ➤ 019MC12AC - COPPIA CORNICE LUCE CARENA ➤ 013MC12AC - GRADINI CABINA ➤ 015MC12AC - RIVES. SPAZZOLE TERGICRISTALLO ➤ 003MC12ACL - BARRA PORTAFARI MODELLO LUNGO CON LED E FARI ➤ 005MC12DXAC - TUBO CARENA 60 DESTRO CON LED ➤ 006MC12SXAC - TUBO CARENA 60 SINISTRO CON LED ➤ 002MC12AC - BARRA PARAURTI 60 CON LED ➤ KIT GRADINI CARENA


presentano

CONVEGNO

Sostenibili e connessi Il trasporto 4.0 si avvale di tecnologie avanzate, carburanti alternativi e intermodalità

Milano 28 novembre 2017

Hotel Milano Scala - ore 14.00 via dell’Orso, 7 - Milano

Partecipazione gratuita previa Registrazione obbligatoria: www.trasportale.it/sostenibili oppure tforma@trasportale.it

programma completo su www.tforma.eu/sostenibile all’evento seguirà cocktail presso la lounge dell’hotel Con la collaborazione di:


Il bollettino dell’Autocarro

L’importanza di essere

commerciale La filiera dei veicoli commerciali e industriali in Europa

I

a cura di Anfia Aftermarket

veicoli commerciali leggeri (VCL), in quanto fondamentale strumento di business soprattutto per le PMI, rappresentano un tassello significativo dell’economia europea. I VCL prodotti in Europa nel 2016, secondo i dati di OICA, sono stati 2,48 milioni, in crescita del 3% rispetto al 2015, con uno share del 13% sulla produzione mondiale. Il 75% dei VCL prodotti in Europa proviene da stabilimenti dell’area UE (+4% rispetto al 2015), il resto è prodotto in Turchia (-2% sul 2015 e 20% di share) e Russia (+7% e 5% di share). Secondo i dati di ACEA, gli stabilimenti di assemblaggio di VCL in Europa sono 39. Il primo paese produttore di VCL in Europa è, appunto, la Turchia, con 506.000 unità prodotte lo scorso anno, seguita da Spagna, con oltre 505.000 unità, Francia con 456.000 e Italia con 344.000. L’Europa ha esportato oltre 347.000 VCL nel 2016, per un valore superiore ai 4 miliardi di Euro. Circa 29 milioni di VCL circolano oggi sulle strade dell’Unione europea, di cui l’1,7% circa ad alimentazione alternativa. L’età media del circolante è di 10,7 anni ed è in crescita. I VCL diesel continuano a rappresentare la maggioranza delle vendite complessive di VCL nuovi in Europa (circa il 96%). Nel 2016, la media delle emissioni dei VCL nuovi 26 ottobre 2017 TRASPORTARE OGGI

venduti in Europa (nel complesso 1,9 milioni di unità, con una crescita del 12% sul 2015) è stata di 163,8 g di CO2 /km. Le emissioni sono, quindi, al di sotto del target fissato dall’UE per il 2017 di 175 g/km, già raggiunto nel 2013. L’UE ha fissato un secondo obiettivo più stringente a 147 g/km di CO2 per il 2020. I pesanti I veicoli industriali sopra le 3,5 t possono essere definiti come la colonna portante del

RAGIONE SOCIALE: DELPHI PRODUCT & SERVICE SOLUTIONS SEDE: Via dei Lavoratori N° 124 20092 Cinisello Balsamo (Milano) BREVE PROFILO AZIENDALE Delphi sviluppa tecnologie avanzate per l’industria automobilistica ed è uno dei maggiori fornitori di tecnologie elettriche, elettroniche, powertrain e sicurezza per i costruttori di veicoli in tutto il mondo. La divisione Aftermarket offre una vasta gamma di ricambi e le sue tecnologie coprono tutte le aree del veicolo. Indipendentemente dal fatto che le parti siano progettate per l’originale (OE) o per applicazione aftermarket, ogni componente è progettato e prodotto per offrire gli stessi livelli di prestazioni e durata dell’OE. L’azienda ha inoltre un alto coinvolgimento a livello europeo, con circa 6.800 distributori tra cui una rete di riparatori autorizzati. SETTORE MERCEOLOGICO Automotive PRINCIPALI PRODOTTI Aria Condizionata & Termico Motore, Frenante, Diagnostica, Attrezzatura e Banchi Prova, Emissioni, Filtri, Lubrificanti, Accensione, Sistemi Iniezione, Sensori, Tiranteria, Formazione e Supporto Tecnico. MERCATI GEOGRAFICI DI RIFERIMENTO World Fatturato Delphi globally: $16.7 Billion (CY’16) - Delphi EMEA: $ 5,9 B (€ 5,5 B) 2016 CONTATTI TEL: 02 6180211- E-MAIL: Mauro Rossi – Marketing Manager mauro.rossi@ delphi.com SITO INTERNET: www.delphiautoparts.com

commercio nel continente europeo, trasportando il 71,3% delle merci trasportate via terra. Oltre ad essere la modalità di trasporto più flessibile ed economica per la larga maggioranza delle merci, costituiscono un anello essenziale nella più ampia catena della logistica integrata e dei sistemi di trasporto in Europa. La produzione europea di autocarri del 2016 rappresenta il 13% della produzione mondiale, con 478.000 unità (+0,4% sul 2015). Secondo i dati di ACEA, gli stabilimenti di assemblaggio di autocarri in Europa sono 59. Il primo Paese produttore di autocarri in Europa è la Germania, seguita da Russia, Italia, Belgio e Francia. L’Europa ha esportato 472.500 autocarri sopra le 5t nel 2016, per un valore di circa 5,3 miliardi di Euro e con un surplus commerciale di 4,9 miliardi. Circa 6,5 milioni di autocarri circolano oggi sulle strade dell’Unione europea, con un’età media del che supera gli 11,7 anni. Circa l’1% degli autocarri pesanti circolanti è ad alimentazione alternativa, essendo il 98% diesel e l’1% a benzina. Secondo ACEA, la performance del trasporto merci su strada (misurata in miliardi di tonnellate/km) è cresciuta del 14,3% tra il 2000 e il 2014. Il settore del trasporto merci su strada impiega, in Europa, quasi 2,4 milioni di addetti. ●

RAGIONE SOCIALE: FACET SRL SEDE: Corso Francia N° 329 10093 Collegno(Torino) BREVE PROFILO AZIENDALE Dal 1946, in Facet progettiamo, produciamo e distribuiamo ricambi per autoveicoli. I nostri 4.500 prodotti costituiscono una gamma fra le più complete del mercato, con una copertura particolarmente elevata sulle marche europee, giapponesi e coreane. SETTORE MERCEOLOGICO 2RIC000001 RICAMBI AUTOVEICOLI (di cui al cod. AUT000001) PRINCIPALI PRODOTTI Bobine e moduli accensione; termostati e guarnizioni; sensori MAF, MAP e DPS; sensori temperatura aria; sensori pressione olio; termo interruttori e trasmettitori temperatura acqua; interruttori pedale, stop e retrofari; sensori di battito, numero giri e fase; sensori posizione farfalla; sonde Lambda MERCATI GEOGRAFICI DI RIFERIMENTO Europa, America, Africa e Middle East, Asiapacific Fatturato 33 MIO € CONTATTI TEL: 011 4051555 - E-MAIL: marketing@facet.it SITO INTERNET: http://www.facet.eu/it/




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