ARRIVANO I ROSSI
TECNOLOGIA A PORTATA DI MANO
Adatta il veicolo alla tua attività, scopri Renault Trucks T in tutte le sue configurazioni.
La rivista degli Autotrasportatori
Di questo numero sono state tirate: 14.900 copie
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COORDINATRICE EDITORIALE
Valeria Di Rosa • valeria.dirosa@trasportale.it
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ATTUALITÀ E OPINIONI
Buona passeggiata! Paso de San Francisco Carretera Nacional 60, Catamarca, Argentina, 2016
RUOTE INDUSTRIALI
34 TRUCKCHARGE
Daimler Truck lancia il suo nuovo brand dedicato all’energia elettrica
36 RENAULT TRUCKS
Via alla gamma 2025
38 IVECO E BLU MOBILITY
Si amplia la rete di distribuzione di biometano e HVO
RUOTE VINTAGE
40 DAIMLER-BENZ
Il trattore iniziò da qui
RUOTE COMMERCIALI
43 CAMBIO PELLE
La strategia di distribuzione di MercedesBenz Vans prende una nuova direzione
46 GEMELLI DIVERSI
Nissan Interstar costruito sulla stessa piattaforma di Renault Master EVENTI
48 innovationT: APPENA NATO GIÀ UN SUCCESSO
Contenuti di alto livello e pubblico delle grandi occasioni a Brescia
52 IL SUSTAINABLE TOUR 2024 SI CHIUDE A CATANIA
È stato MedMove il palcoscenico dell’ultima tappa del tour
55 LA SICILIA SI CANDIDA A CENTRO DEL MONDO
Con MedMove finalmente un polo fieristico al sud
58 SPECIALE ECOMONDO
Tutte le novità del Salone dedicato all’economia circolare
64 GREEN LOGISTICS EXPO
Padova ha ospitato la terza edizione dell’appuntamento che diventa biennale
67 A MADRID PER PARLARE DI CONNETTIVITÀ
Il Global Mobility Call amplia offerta convegnistica e speaker di alto livello
PANORAMICA TRASPORTI
71 UN EVENTO TUTTO GEOTAB
A Milano il forum sulla digitalizzazione
72 LA FORZA DI UNA FAMIGLIA Furgokit punta su tradizione e innovazione
74 DUE PIANI PER IL RACING
Multitrax entra nel mondo delle corse col rimorchio della Burgers
76 DIECI E LODE PER MAN
Con il MAN CENTER di Udine il Leone arriva a dieci centri di proprietà
79 CONCENTRATO DI TECNOLOGIA
UFI Filters lancia un nuovo modulo di filtrazione per il primo equipaggiamento del Cursor XC13
Un programma ideato e condotto da Luca Barassi e Ferruccio Venturoli Prodotto e registrato presso gli studi di AREA AG (Roma)
PIEMONTE
Radio Dora h. 18,00-19,00 (FM 88.0)
Radio Frejus h. 18,00-19,00 (FM 87.6)
LOMBARDIA
Radio Lombardia h. 18,00-19,00 (FM 94.6-100.2-100.3)
VENETO
Radio Stella Vicenza h. 18,00-19,00 (FM 87.5-88.8-91.5-95.097.2-97.3-97.4)
Radio Cortina h. 18,00-19,30 (FM 93.7-95.5-98.4-102.0103.8)
EMILIA ROMAGNA
Radio Centrale h. 18,30-19,30 (FM 94.3-99.3-102.2)
Radio Bologna 1 unica h. 19,00 (FM 89.1)
TOSCANA
Radio Emme h. 18,00-18,30 (FM 96.8-100.4-100.5)
LAZIO
Radio Spazio Blu h. 18,00-19,00 (FM 97,5)
Simply Radio h. 18,00-19,00 (FM 99.2-95.3-96.6-97.899.8)
UMBRIA
Radio One h. 18,00-19,00 (FM 93.3) La Radio degli Autotrasportatori può essere ascoltata TUTTI I GIOVEDÌ, TRA LE ORE 17 E LE ORE 19 sulle seguenti emittenti nazionali:
Radio Galileo h. 18,05-19,05 (FM 90.5-93.5-94.4-95.697.4-100.6-105.6)
CAMPANIA
Radio CRC h. 18,00-19,00 (FM 100.5)
Radio Bussola h. 18,00-19,00 (FM 88.5-93.3-99.7-106.5)
ABRUZZO
Radio Centrale h. 17,25-18,25 (FM 89.4)
PUGLIA
Radio Salentuosi h. 18,00-19,00
Radio System h. 20,00-20,20 (FM 94,1-101,3-103,2)
CALABRIA
Jonica Radio h. 18,00-19,00 (FM 90.2-93.9-103.0-106.4)
BASILICATA
Radio Potenza Centrale h. 18,00-19,00 (FM 87.8-90.5-96.3-96.399.3-103.6)
SICILIA
Radio Amore h. 18,00-19,00 (FM 87.5-88.3-95.5-04.9 -106.7)
di Luca Barassi
Regalo di Natale
come sia possibile che una Nazione come gli Stati Uniti d’America che ha partorito statisti di levatura eccezionale e simbolo mondiale di democrazia e stabilità non sia stata in grado di presentare due candidati diversi da Donald Trump e Kamala Harris, resta un mistero.
Possiamo discutere sulla moralità e sulla cultura di una società in gran parte lontana dai nostri standard, sulle amministrazioni che da 248 anni si alternano, con politiche più o meno guerrafondaie o condivisibili, ma senza dubbio in grado di proporsi spesso come mediatori internazionali, realizzare avveniristici progetti tecnologici, esprimere attraverso intellettuali di alto livello concetti e pensieri che possano ispirare nuovi stili di vita.
Eppure, gli americani hanno dovuto scegliere, per la loro più alta carica istituzionale, tra due personaggi di dubbia morale e competenza politica, ciascuno per motivi diversi naturalmente.
Quale fosse il “meno peggio” è difficile a dirsi. Gli USA, e di conseguenza l’Europa e il Mondo intero, si è beccato il tycoon. Sarà un bene per la Nazione più influente del Pianeta? Lo scopriremo presto, ma una cosa è certa: l’Italia e l’Europa dovranno pagare un prezzo alto per questa scelta (indiretta).
Nonostante i mercati finanziari puntassero molto sul candidato repubblicano, le imprese europee dovranno fare i conti col primo “regalo” che
arriverà dalla prossima amministrazione USA: i famigerati dazi Giulio Tremonti ha commentato che, in fondo, l’Italia ha da sempre imposto una sorta di dazio, attraverso l’IVA. In realtà, però, il dazio è una gabella che agisce su un prodotto proveniente da un determinato Paese, mentre l’IVA è una imposta pagata da chiunque compri un determinato prodotto. Mi pare una cosa ben diversa.
Si potrebbe, poi, sindacare che anche l’Europa sta pensando di introdurre pesanti dazi per contrastare l’invasione di veicoli elettrici cinesi. Dunque, due pesi e due misure? Insomma, stiamo vivendo uno strano momento storico in cui per decenni si è spinto sulla globalizzazione, la libera circolazione delle merci e la concorrenza internazionale basata su tecnologia e leggi di mercato, mentre dall’altro lato arrivano forti segnali di ritorno ad una sorta di autarchia, dove ogni Paese fa per sé e se vuoi entrarci “devi pagare”, come è stato detto dall’entourage trumpiano.
Il 2025 si preannuncia quindi difficile, anche nel nostro specifico settore, dove l’onda lunga della crisi delle immatricolazioni sta arrivando in questi mesi, con quasi un anno di ritardo rispetto alle previsioni di fine 2023. D’altronde l’economia è fatta di fasi e di cicli. Speriamo che questa fase sia veloce e indolore.
Buona fine anno e soprattutto un augurio di un 2025 ricco di soddisfazioni e successi personali e professionali!
L’eccellenza che meriti.
Lo SCATTO
Buona passeggiata! Paso de San Francisco. Carretera Nacional 60, Catamarca, Argentina, 2016.
MAI Italia aderisce ad Alis
MAI Italia entra in ALIS portando il suo know-how nella fornitura e gestione di pneumatici e ruote per la movimentazione industriale e portuale.
Assegnati i premi CSCMP ITALY ROUNDTABLE 2024
I riconoscimenti sono andati a Giuseppe Boschi, insignito del Premio “CSCMP Hall of Fame Italy 2024”, Alessandro Furnò, a cui è stato assegnato il Premio “CSCMP Distinguished Service Award Italy 2024”, e Salvatore Raeli, vincitore del Premio “CSCMP Emerging Leader Award Italy 2024”.
Ampliata la rete App&Go in Italia con 40 nuove stazioni Beyfin
DKV Mobility integra 40 stazioni di servizio del Gruppo Beyfin Spa nella sua rete App&Go in Italia, raggiungendo 1.500 punti di accettazione. Questa funzione consente ai clienti di autorizzare i rifornimenti di carburante tramite app, senza l’uso di una carta fisica.
InPost apre un nuovo polo logistico a Pieve Emanuele
Con 9.000 mq di magazzino, 20 baie di carico e 600 mq di uffici, il nuovo polo logistico di InPost è situato strategicamente vicino a Milano e alle autostrade, per agevolare la distribuzione rapida dei pacchi grazie a una flotta di 330 veicoli e una rete capillare di punti ritiro.
P3 inaugura un hub logistico Prime a Calvenzano
Questo centro di oltre 25.000 metri quadri si trova in una posizione strategica, a soli 5 km dall’uscita dell’A35 – Caravaggio (BreBeMi), snodo chiave che collega rapidamente Brescia, Bergamo e Milano. Consentirà di raggiungere in tempi rapidi le principali città industriali del Nord.
Accordo tra Daimler Truck e Volvo Group per sviluppare una piattaforma software-defined per veicoli
Daimler Truck e Volvo Group hanno firmato un accordo per una joint venture per sviluppare una piattaforma di veicoli software-defined, che offrirà funzioni digitali autonome ai loro veicoli e a futuri clienti. La nuova società avrà sede a Göteborg, Svezia.
La gamma Stellantis sarà compatibile con il gasolio HVO
Stellantis amplia la sua gamma di soluzioni sostenibili: tutte le auto e i veicoli commerciali “light duty” dell’azienda hanno ottenuto la validazione per l’utilizzo del gasolio HVO (Hydrotreated Vegetable Oil). La compatibilità del gasolio HVO è estesa anche a numerosi veicoli Stellantis già in circolazione, con omologazione Euro 5 e Euro 6.
Diesel Technic presenta la gamma di pompe servosterzo DT Spare Parts
La gamma costantemente aggiornata di pompe servosterzo DT Spare Parts conta oggi circa 400 referenze per veicoli commerciali leggeri, camion e autobus, tutte disponibili su Partner Portal, e include oltre alle pompe servosterzo, gli accessori per l’installazione e i kit di riparazione.
Nuovo centro logistico per Kuehne+Nagel Kuehne+Nagel ha inaugurato a Mantova un nuovo centro logistico, il più grande progetto per un singolo cliente, combinando tecnologia avanzata, sostenibilità. Grazie a un investimento di 350 milioni di euro il nuovo centro garantirà oltre 700 posti di lavoro focalizzati su competenze digitali e tecniche.
BREAKING News BREAKING News
UFI FILTERS
Nuova cartuccia del filtro olio per Mercedes-Benz Trucks
Il catalogo Aftermarket di UFI Filters si amplia con l’inserimento della cartuccia del filtro olio del modulo fornito in primo equipaggiamento per l’Heavy Duty Engine Platform – OM471, uno dei motori più recenti del Gruppo Daimler Truck utilizzato per applicazioni sui veicoli MercedesBenz Trucks, in particolare sui modelli Actros MP5 con potenze da 421 a 530 CV. Il modulo sviluppato da UFI Filters per questo propulsore integra diverse funzionalità come la valvola termostatica a due stadi, la valvola di controllo pressione, quella di by-pass e il sensore di temperatura. Realizzata con tecnologia di saldatura a infrarossi, senza l’uso di colle, e utilizzando il media filtrante esclusivo FormulaUFI.Cell, idrofobico e a base di cellulosa combinata con fibre sintetiche o vetro, questa cartuccia permette di ridurre la caduta di pressione e aumentare la durata del filtro. Il filtro garantisce alte performance di filtrazione, resiste alla presenza di acqua nell’olio e rimane stabile anche a basse temperature. Rispetto ai filtri avvitabili, la sostituzione della sola cartuccia riduce i rifiuti metallici, e l’aggancio brevettato facilita interventi di manutenzione sicuri. Grazie a una progettazione in collaborazione con Daimler Truck, la cartuccia offre alta affidabilità, resistenza a pressioni fino a 12 bar e intervalli di sostituzione fino a 150 mila chilometri.
IVECO
Due eDaily a Mantova Ambiente
IVECO ha consegnato due eDaily a Mantova Ambiente, società mantovana, per la raccolta rifiuti in contesto urbano. La cerimonia di consegna si è svolta nel centro storico di Mantova in Piazza Mantegna, alla presenza di Oreste Debiasi, Responsabile parco mezzi di Mantova Ambiente e Alberto Aiello, Amministratore delegato di Officine Brennero. I due eDaily, modello 42S14E, sono equipaggiati con doppio pacco batterie per una capacità totale di energia installata pari a 74 kWh, passo 3450 mm e potenza del motore di trazione pari a 140 kW. I veicoli, con massa totale a terra pari a 4,2 ton, sono conducibili con patente B secondo la direttiva europea 2018/645. Gli eDaily sono inoltre equipaggiati con caricabatterie di bordo in AC con potenza di ricarica fino a 22 KW, presa di forza elettrica ePTO, che permette spillamento massimo di potenza pari a 15 Kw per l’allestimento, vale a dire un’attrezzatura per raccolta e trasporto rifiuti solidi con vasca in alluminio ribaltabile con capacità di 5 mc e sistema di costipazione rifiuti, alzavoltabidoni e cassonetti posteriori con tasca rigida integrata da 290 litri per agevolare la raccolta del rifiuto in sacchi o in piccoli contenitori della raccolta differenziata porta a porta. La fornitura è stata curata da Officine Brennero, concessionaria IVECO per le province di Trento, Verona e Mantova, che dal 1962 rappresenta un importante punto di riferimento, grazie alla sua professionalità ed esperienza nel settore.
Continental è “Best of New Transportation”
Continental si aggiudica il premio “Best of New Transportation” all’ETM Award 2024 per la categoria pneumatici per veicoli commerciali. Quello condotto da ETM è uno dei più importanti sondaggi in Germania e l’ETM Award è un punto di riferimento del settore dei veicoli commerciali. Quest’anno la casa editrice ha deciso di rivedere il format spostando il focus sui prodotti e sulle soluzioni orientati al futuro e premiando Continental con il premio “Best of New Transportation”. “Questo riconoscimento è un’ulteriore conferma sia del lavoro svolto dai nostri sviluppatori sia dell’impegno che quotidianamente mettiamo nel soddisfare le esigenze dei nostri clienti”, ha affermato Timo Röbbel, Head of Marketing Replacement Tires Germany.
PARTNERSHIP
PETRONAS collaborerà con Goodyear
Italia
PETRONAS stringe una partnership con Goodyear Italia per fornire lubrificanti alla rete SuperService, composta da oltre 330 punti vendita in Italia. Con questo accordo, la rete SuperService arricchisce con i lubrificanti PLI la propria offerta per gli interventi di manutenzione e sostituzione dell’olio, potenziando così l’approccio trasversale e multiservizi del network. Gli esperti dei centri SuperService potranno infatti contare sulle gamme PETRONAS Syntium per i veicoli leggeri, Urania Green per i mezzi pesanti e PETRONAS Tutela OM per le trasmissioni e i liquidi refrigeranti, destinati all’autotrazione sia leggera che pesante. Inoltre, PLI garantirà anche l’aggiornamento professionale dei gommisti della rete SuperService, affinché possano offrire un servizio di eccellenza a tutti i clienti. I riparatori, infatti, potranno seguire un corso base sui lubrificanti, acquisendo una conoscenza approfondita dei prodotti e delle loro applicazioni, e visitare gli impianti di PETRONAS Lubricants Italy a Villastellone (TO) e il Global R&T Center di Santena (TO), per scoprire come viene prodotto l’olio e soprattutto l’enorme lavoro di ricerca e sviluppo che si cela dietro ogni goccia di fluido.
LOGISTICA
Nasce l’Osservatorio Freight Insights di MOST
L’Osservatorio Freight Insights, istituito dal Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST) in collaborazione con la Fondazione CSELI, nasce per fornire dati aggiornati e approfondimenti strategici su un settore logistico sempre più cruciale per l’economia italiana. Presentato durante il Forum Internazionale di Conftrasporto, il primo studio dell’Osservatorio, intitolato Deep uncertainty e cambiamenti strutturali di sistema: analisi della trasformazione delle supply chains, esplora l’impatto di eventi globali come le crisi geopolitiche, l’aumento dei costi energetici e la crescente necessità di innovazione tecnologica. Lo studio evidenzia come queste trasformazioni abbiano portato a una riduzione significativa degli operatori del settore e a un consolidamento intorno ai player maggiori, con 35.000 aziende scomparse dal 2009, tra cui autotrasportatori (-30%) e gestori di magazzino (-49%). Al tempo stesso, il settore vede aumentare gli investimenti in tecnologie avanzate e in pratiche sostenibili, come la tracciabilità e la riduzione dell’impatto ambientale, che stanno favorendo una logistica più resiliente, efficiente e allineata ai criteri ESG.
Partnership tra DKV Mobility e Siemens eMobility veicoli elettrici
DKV Mobility collaborerà con Siemens eMobility per la creazione di infrastrutture di ricarica rapida in corrente continua, pronte all’uso, presso i parcheggi coperti e quelli in aree esterne situati presso le sedi dei clienti. Con una potenza fino a 400 kW, la rete di ricarica DC di Siemens è adatta ad auto, camion e furgoni elettrici. Inoltre, i clienti di DKV Mobility di Germania e Austria possono accedere anche a tutta l’infrastruttura di Heliox, azienda di Siemens che si occupa di punti di ricarica per autocarri elettrici con una potenza fino a 360 kW. “L’accordo con Siemens eMobility ci consente, infatti, non solo di continuare a perseguire la nostra mission per la decarbonizzazione del settore dei trasporti, ma anche di proseguire il nostro viaggio verso la completa semplificazione dei servizi per le flotte elettriche, e non solo”, ha detto Marco Berardelli, Managing Director di DKV Mobility Italia.
SUSTAINABLE
BUS AWARD 2025
Vincono Solaris, MAN e Scania
Il Sustainable Bus Award è il primo riconoscimento europeo che premia la sostenibilità nel settore degli autobus, valutando non solo l’impatto ambientale ma anche sicurezza, comfort, riduzione del rumore, riciclabilità dei componenti e l’approccio responsabile dei produttori. La cerimonia di premiazione si è svolta il 21 ottobre 2024 durante la FIAA International Bus and Coach Fair di Madrid. Tre le categorie del premio, Urban, Intercity e Coach, rispettivamente vinte da Solaris, MAN e Scania. Nella categoria Urban, il Solaris Urbino 12 Electric ha trionfato grazie a un’eccezionale versatilità e un design che ottimizza l’uso dello spazio interno per i passeggeri. La versione 2024 integra aggiornamenti significativi, come batterie High Energy e la possibilità di scegliere tra diversi motori di trazione. Con la sua adattabilità in termini di batterie e opzioni di ricarica (NMC, LFP e LTO), Solaris continua a essere leader nel settore degli autobus elettrici urbani.
Per la categoria Intercity, il premio è stato assegnato al MAN Lion’s City 12 E Low Entry. Questo modello risponde alla crescente esigenza di autobus a basse emissioni in percorsi urbani e interurbani. Dotato di un motore elettrico sincrono da 160 kW e una batteria da 480 kWh, il Lion’s City 12 E offre prestazioni a zero emissioni e una gestione ottimizzata grazie alla piattaforma RIO di MAN, che assicura un monitoraggio avanzato dei dati di manutenzione. Oltre il 95% delle componenti del bus è riciclabile, enfatizzando l’impegno di MAN per la sostenibilità e la circolarità. Infine, nella categoria Coach il premio è stato assegnato allo Scania Touring LNG/LBG, un pullman per lunghe tratte alimentato a gas naturale liquefatto (LNG) e biogas liquefatto (LBG). Questa tecnologia offre un’importante riduzione delle emissioni di CO₂ rispetto ai motori diesel tradizionali e una maggiore efficienza nei consumi. Con il cambio Scania Opticruise a 12 velocità, il Touring assicura comfort di guida
anche su lunghe percorrenze, posizionandosi come un’opzione sostenibile per le tratte a lungo raggio. Grazie alla certificazione Crit’Air 1, è compatibile con le zone a basse emissioni europee, confermando Scania come leader nella transizione verso carburanti alternativi.
Un viaggio che continua
dopo anni di riflessioni condivise sulle pagine di Trasportare Oggi , è giunto per me il momento di concludere questa preziosa collaborazione. È stato un viaggio straordinario, durante il quale ho avuto la possibilità di osservare da vicino e commentare l’evoluzione di un settore – quello della logistica e dell’autotrasporto – che oggi si trova in un momento critico di cambiamento.
Negli ultimi tempi, l’autotrasporto ha affrontato sfide senza precedenti: dalla carenza di manodopera specializzata alla necessità di ridurre le emissioni, fino alla crescente pressione per migliorare l’efficienza in un contesto di inflazione dei costi e competizione internazionale. Questi elementi spingono a ripensare le basi stesse dell’autotrasporto, che non è più solo un mezzo per muovere le merci, ma un sistema complesso da rendere sempre più sostenibile, sicuro e integrato nelle nuove logiche della digitalizzazione e della transizione energetica.
In questi anni, Trasportare Oggi mi ha offerto la libertà di esplorare questi temi, commentando in modo costruttivo e proattivo le innovazioni del settore, dalle nuove tecnologie di tracciamento delle merci
e automazione dei magazzini, fino ai modelli di business circolari, alle politiche di trasparenza ed eticità. Abbiamo tracciato insieme il percorso di un settore che si sta trasformando, spinto dalla necessità di adattarsi a nuove normative e a un contesto competitivo sempre più esigente.
Concludere questa collaborazione non significa però fermarsi. Oggi più che mai il cammino verso un autotrasporto più verde e digitale è ancora lungo e richiede l’impegno di tutti: operatori, istituzioni e stakeholder. La strada verso la transizione digitale e la sostenibilità energetica è una sfida complessa che va affrontata con determinazione e visione di lungo periodo. Credo fermamente che il futuro dell’autotrasporto risieda in un modello collaborativo, dove ogni attore, dal trasportatore al cliente finale, contribuisca alla costruzione di un ecosistema virtuoso e resiliente. Grazie a Trasportare Oggi per questa opportunità unica, e grazie ai lettori che hanno seguito con interesse e passione ogni articolo. Questo è solo un arrivederci, con l’augurio di proseguire insieme, in altri modi, verso un futuro migliore per l’autotrasporto e per tutti noi.
Presidente Freight Leaders Council
STELLANTIS PRO ONE
Inaugurato l’hub globale dei veicoli commerciali a Torino
Stellantis Pro One ha inaugurato il suo nuovo polo globale per i veicoli commerciali presso il Mirafiori Automotive Park 2030 di Torino. L’Hub riunisce tutte le funzioni che armonizzano la strategia e le linee guida della business unit per aumentare l’efficienza e la velocità del processo decisionale. Il nuovo hub, composto da oltre 80 professionisti, integrerà diverse funzioni trasversali, tra cui ingegneria, marketing, sviluppo prodotto, vendite, logistica, comunicazione, finanza, risorse umane, acquisti, veicoli ricreazionali, produzione e altre attività incentrate sul cliente. Inoltre, fungerà da “centro direttivo” per tutti i dipendenti coinvolti nel business globale dei veicoli commerciali. Questi team si coordineranno con i centri di competenza e gli stabilimenti di produzione di tutto il mondo, sostenendo la missione di Stellantis Pro One di rafforzare la propria leadership globale nei veicoli commerciali.
FORMAZIONE
Il nuovo progetto firmato GI.MA. TRANS
GI.MA.TRANS operatore logistico della bergamasca, con un’esperienza trentennale al servizio della GDO e dell’Industria alimentare, ha scelto di fare un passo ulteriore e investire non solo sull’aspetto operativo della formazione del suo personale, ma anche sulle loro soft skills organizzando corsi di formazione partendo dall’area Customer Service. Con l’obiettivo di accrescere sempre più le competenze degli addetti del proprio Customer Service, GI.MA.TRANS ha scelto di affidare questo compito all’agenzia di marketing e comunicazione KT25, specializzata nel settore logistica e trasporto. Il solido rapporto di collaborazione tra le due realtà, che prosegue ormai da quasi 5 anni e comprende anche attività continuative come l’ufficio stampa e il rebranding del 2021, è un percorso che ha consentito a questa partnership di estendersi fino all’ideazione dei corsi di comunicazione interni. Corsi one to one della durata di 10 ore in presenza - nell’arco di un mese - focalizzati sulla gestione del cliente tramite diversi metodi e stili di comunicazione, che ad oggi hanno coinvolto risorse dedicate sia dell’area industria sia alla grande distribuzione.
TRASPORTO INTERMODALE
Presentato il nuovo marketplace EMMA
La società IT Infogestweb – Golia360 ha presentato in anteprima al mercato la nuova piattaforma software EMMA (European Multi-Modal App), il marketplace dell’intermodalità in grado di interfacciare direttamente tra loro le aziende di trasporto di tutte le modalità (gomma, mare, aereo e ferro) con gli operatori MTO (Multimodal Transport Operator). Il lancio della soluzione è avvenuto all’Interporto d’Abruzzo, a Manoppello (Pescara), in occasione della nuova tappa di “Tracciamo il futuro”, il tour firmato da Infogestweb-Golia360 - la realtà italiana specializzata nello sviluppo di gestionali software per il mondo della supply chain – e patrocinato da ALIS. Nel corso dell’evento è stata anche inaugurata la nuova tratta intermodale Manoppello – Parma gestita da GN Logistics, il primo percorso che verrà gestito in via esclusiva attraverso la nuova piattaforma digitale.
8 anni di ALIS: traguardi e prossime sfide
primi otto anni di ALIS sono stati celebrati durante un’Assemblea molto partecipata, tenutasi nella sede nazionale dell’Associazione a Roma lo scorso 17 ottobre, e molto importante perché ha confermato la chiara volontà dei Soci di continuare a condividere sani valori ed obiettivi e di proseguire il percorso avviato finora, con la rielezione all’unanimità di Guido Grimaldi come Presidente dell’Associazione. Proprio nel corso della relazione del Presidente eletto, sono stati ripercorsi i principali momenti vissuti ed i principali traguardi ottenuti da ALIS dal 2016, ma sono stati anche delineati gli obiettivi programmatici del prossimo mandato. Lo stesso Presidente Grimaldi ha ricordato che “Fino all’ottobre del 2016, prima della nascita di ALIS, si parlava molto poco del nostro comparto. Il trasporto e la logistica erano considerati esclusivamente funzionali al settore produttivo ed industriale. Con ALIS siamo riusciti a dare finalmente voce al nostro settore e a farne comprendere la strategicità non solo nel sistema economico, ma anche e soprattutto nella vita quotidiana di ciascuno di noi ”. Senz’altro il dato che rende ALIS particolarmente orgogliosa è l’incredibile e rapida crescita associativa, che le ha permesso di distinguersi nel panorama associativo riunendo trasversalmente al proprio interno tutte le realtà della filiera: imprese di trasporto stradale, marittimo e ferroviario; operatori logistici e spedizionieri; terminal, porti, aeroporti; aziende di servizi e di consulenza
alle imprese; compagnie assicurative e di servizi finanziari; enti di certificazione; Scuole superiori, ITS Academy, Università e centri di formazione e ricerca. Questo consolidamento in termini di forza rappresentativa è stato accompagnato dalle forti iniziative ed ingenti investimenti compiuti dai Soci (ad esempio quelli sul ricambio delle flotte navali, stradali e ferroviarie), dai numerosi risultati di natura tecnica ottenuti anche e soprattutto grazie al costruttivo dialogo con le Istituzioni, così come da grandi idee e progetti concreti sviluppati negli anni, tra cui: gli eventi pubblici nazionali organizzati in tutta Italia con importanti presenze istituzionali ed imprenditoriali, la APP di ALIS, ALIS Europe, ALIS Channel, ALIS Magazine, ALIS Academy che ha contribuito a creare 8.000 posti di lavoro per i nostri giovani talenti; la fiera LET EXPO con la contestuale nascita di ALIS per il Sociale, gli ALIS Awards. E ancora: i Protocolli di intesa stipulati con gli istituti finanziari Banca MPS e SIMEST, con la Rete nazionale ITS per la Mobilità Sostenibile e con le associazioni Marevivo e ASSITERMINAL; l’approvazione del primo Bilancio di Sostenibilità di ALIS che ha rappresentato una vera novità nel panorama associativo; il Metaverso di ALIS che ha dimostrato quanto sia all’avanguardia e pronta ai nuovi strumenti tecnologici.
Oltre ad alcune novità della vita associativa in programma, inevitabilmente ALIS è già proiettata verso sfide future sia “macro” che più “settoriali”, per continuare a diffondere
una cultura responsabile del trasporto e della logistica; per promuovere con azioni concrete la sostenibilità ambientale, economica e sociale; per intensificare la collaborazione tra Soci e stakeholder al fine di far prosperare le aziende italiane e, al tempo stesso, le aziende che lavorano con l’Italia; per ottimizzare la destinazione dei fondi pubblici mirati a progettualità sostenibili ed innovative per una maggiore competitività delle imprese; per contribuire sempre più attivamente e fattivamente alla creazione di posti di lavoro riducendo così l’attuale e preoccupante mismatch tra le competenze richieste dalle imprese e le reali aspirazioni dei candidati.
in movimento
MOBILITÀ SOSTENIBILE
Thyssenkrupp Steel fornirà acciaio verde al Gruppo
Volkswagen
Il Gruppo Volkswagen e Thyssenkrupp
Steel hanno firmato un accordo per la fornitura di acciaio a basse emissioni di carbonio, prodotto dal futuro impianto di riduzione diretta di Thyssenkrupp, che utilizzerà idrogeno ed energia green, riducendo significativamente le emissioni di CO₂. L’impianto, che dovrebbe entrare in funzione nel 2027, inizierà con il gas naturale come agente riducente, per poi passare all’idrogeno. L’acciaio prodotto, bluemint® Steel, potrà ottenere la certificazione di classe A secondo gli standard tedeschi di basso impatto ambientale (LESS), se l’idrogeno impiegato sarà al 100% rinnovabile. Volkswagen potrà ridurre il 15-20% delle emissioni legate all’acciaio nei veicoli elettrici grazie a questo acciaio sostenibile, che sarà disponibile dal 2028 e aumenterà gradualmente. La partnership è particolarmente rilevante per la mobilità elettrica, poiché i veicoli elettrici richiedono più acciaio rispetto ai modelli a combustione, soprattutto per componenti strutturali e sistemi di trazione. Questo
VOLVO TRUCKS
accordo fa parte di un più ampio impegno di Volkswagen nell’impiego di acciaio verde, che include collaborazioni con Salzgitter AG e Vulcan Green Steel, oltre
Sistemi di sicurezza di nuova generazione per proteggere pedoni e ciclisti
Volvo Trucks continua a sviluppare i suoi sistemi di sicurezza attiva per proteggere gli utenti della strada più vulnerabili, come i ciclisti e i pedoni. L’ultimo esempio è l’Active Side Collision Avoidance Support di Volvo, dove la parola chiave è “attivo”. Si tratta dell’evoluzione di un sistema di sicurezza esistente, con l’aggiunta della funzione di frenata attiva. Utilizzando i sensori radar per rilevare i ciclisti in avvicinamento, il sistema è in grado di avvertire il conducente e, se necessario, di frenare attivamente il veicolo per evitare la collisione con i ciclisti quando si gira verso il lato passeggero. Il sistema Active Side Collision Avoidance Support sarà disponibile per i clienti a partire da novembre 2024 nella gamma Volvo FH e nei modelli FM e FMX in tutti i mercati mondiali. Il secondo sistema è l’avviso di collisione con frenata di emergenza di nuova generazione di Volvo Trucks. Questo sistema è stato introdotto per la prima volta nel 2012 e da allora è stato costantemente migliorato. Utilizza la telecamera e i sensori radar per monitorare il traffico davanti al camion e, se viene rilevato un rischio di collisione, il sistema è progettato per avvisare il conducente e, in caso di necessità, frenare automaticamente per evitare o attenuare la collisione. Grazie ai recenti miglioramenti, questo sistema può rilevare, avvertire e frenare non solo di fronte a veicoli, ma anche pedoni e ciclisti. È stato certificato per soddisfare la nuova e più severa normativa europea sui sistemi avanzati di frenata d’emergenza, che entrerà in vigore solo nel 2028. Inoltre, il sistema di Volvo Trucks
a una partecipazione in H2 Green Steel tramite Scania, puntando a una produzione automobilistica sempre più sostenibile.
supera addirittura la normativa in arrivo, in termini di situazioni di traffico che è in grado di coprire. Questo sistema di frenata automatica sarà di serie in Europa su tutti i veicoli della serie FH, FM e FMX a partire dal 2025 e sarà disponibile come optional in tutto il mondo.
L’Evoluzione dell’Intelligenza Artificiale: gli Agenti di AI
egli ultimi anni il dibattito attorno all’intelligenza artificiale (AI) ha raggiunto un picco di attenzione, in particolare per quanto riguarda l’AI generativa. Questa tecnologia, capace di creare contenuti originali a partire da modelli di linguaggio e dati esistenti, ha aperto nuove strade in vari settori, dalla scrittura alla creazione artistica. Tuttavia, un’altra evoluzione significativa sta emergendo: gli “AI Agent ”, o Agenti di AI. Ma che cosa sono di preciso?
Gli Agenti AI sono sistemi autonomi in grado di prendere decisioni, apprendere dall’ambiente e interagire con gli utenti o altri sistemi in modo intelligente. A differenza delle tradizionali applicazioni di AI, che rispondono a input specifici, gli agenti di AI possono adattarsi e operare in contesti complessi, grazie a capacità come l’apprendimento automatico, la pianificazione e la comprensione del linguaggio naturale.
Questi agenti possono essere visti come entità “attive” che non solo eseguono compiti predefiniti, ma possono anche apprendere e migliorare le proprie prestazioni nel tempo, il che li rende particolarmente utili in scenari dinamici e in continua evoluzione.
Giusto per rendere il concetto più concreto e tangibile, un esempio tipico di Agente di Intelligenza Artificiale è un sistema di guida autonoma, che è in grado di comprendere l’ambiente esterno (automobili che si trovano davanti, condizioni metereologiche della strada, ecc.), svolgere una certa attività (muovere l’autovettura da un
punto A a un punto B), rispettando regole definite (ad esempio, il regolamento del codice della strada). Oracle, che da anni è nota come azienda leader di mercato nella gestione sicura e professionale dei dati aziendali più strategici, è oggi all’avanguardia anche nello sviluppo degli Agenti di AI. All’ultimo evento mondiale CloudWorld 2024 tenutosi a settembre a Las Vegas, Oracle ha lanciato più di 50 “Agenti AI” – basati su diversi ruoli aziendali – integrati nativamente nella suite Oracle Fusion Cloud Applications, aiutando i diversi dipendenti aziendali a svolgere con successo attività frequenti e ripetitive. Gli Agenti spaziano su varie funzioni aziendali, dalla gestione del personale (Human Capital management, HCM), alla gestione clienti (Customer Experience, CX) alla Supply Chain Management (SCM) fino all’ERP e alla Pianificazione Finanziaria.
Gli agenti di AI possono automatizzare compiti ripetitivi e complessi, liberando tempo per i dipendenti e permettendo loro di concentrarsi su attività strategiche. Qualche esempio? Troviamo Agenti in grado di aiutare le organizzazioni a creare, gestire e ottimizzare i programmi di turnazione dei dipendenti, tenendo conto delle preferenze dei singoli e aiutando a rispettare le norme di conformità; oppure Agenti in grado di aiutare le aziende a migliorare l’esperienza del cliente fornendo approfondimenti e consigli personalizzati e contestuali per la gestione delle richieste d’ordine; oppure Agenti a supporto delle riconciliazioni
contabili, in grado cioè di identificare eccezioni e anomalie nei dati delle transazioni, monitorare e analizzare in modo efficiente i saldi dei conti, e fornire dettagli di supporto dai sottoconti con un’analisi contabile in linguaggio naturale basata su prompt
In conclusione, quindi, gli agenti di AI rappresentano una nuova frontiera nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale, portando con sé una serie di benefici che possono rivoluzionare diversi settori. Con la loro capacità di automazione, personalizzazione e adattabilità, questi sistemi non solo migliorano l’efficienza operativa, ma arricchiscono anche l’esperienza degli utenti. Man mano che la tecnologia continua a evolversi, possiamo aspettarci che gli agenti di AI giochino un ruolo sempre più centrale nel nostro quotidiano.
digital experience
ALIS
Guido Grimaldi rieletto Presidente
Guido Grimaldi, Presidente di ALIS, l’Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile, è stato riconfermato alla guida dell’organizzazione per un nuovo mandato. Fondata nell’ottobre del 2016, ALIS ha dato voce a un settore spesso poco considerato, riuscendo a dimostrare il ruolo strategico che trasporto e logistica rivestono non solo nell’economia nazionale, ma anche nella vita quotidiana. L’Associazione ha messo al centro del proprio operato la promozione dell’intermodalità come fattore chiave per la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Tra i principali risultati ottenuti, ALIS può vantare una crescita esponenziale: oggi rappresenta oltre 2.300 imprese, 320.000 lavoratori e 90 miliardi di fatturato aggregato. “Non si arriva a questi numeri per caso – ha sottolineato il Presidente – ma grazie al lavoro costante e alla fiducia che abbiamo saputo costruire con i nostri Soci”. Nel corso degli anni, l’Associazione ha intrapreso diverse iniziative rilevanti, come la creazione di eventi nazionali per sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica, lo sviluppo di ALIS Europe, ALIS Channel e ALIS Magazine, nonché la nascita di LET EXPO, una delle più importanti fiere del settore. In questo contesto è nato anche “ALIS per il Sociale”, volto a promuovere la responsabilità sociale d’impresa. Guardando al futuro, il Presidente ha evidenziato alcune priorità strategiche, tra cui il rafforzamento della collaborazione tra imprese e istituzioni, la lotta alla disoccupazione con un’attenzione particolare alle figure professionali specializzate, e l’ottimizzazione dei fondi pubblici per la promozione di progetti sostenibili e innovativi. Grande attenzione sarà dedicata anche all’efficienza delle infrastrutture e alla creazione di una cultura responsabile del trasporto e della logistica, attraverso una comunicazione più incisiva e una presenza costante nei media. Inoltre, il Centro Studi di ALIS avrà un ruolo cruciale per monitorare l’evoluzione del mercato e anticipare le sfide del futuro. “Tra i principali obiettivi dei prossimi anni, abbiamo evidenziato l’importanza di diffondere una cultura del trasporto e della logistica responsabile, continuando a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni attraverso i nostri canali di comunicazione come ALIS Channel e ALIS Magazine. Un altro pilastro del futuro di ALIS sarà intensificare la collaborazione tra i Soci e gli stakeholder per promuovere lo sviluppo delle
aziende italiane, incentivando l’occupazione e affrontando la sfida della carenza di figure professionali specializzate. In questo contesto, ALIS Academy svolgerà un ruolo fondamentale, con l’obiettivo di colmare il divario tra domanda e offerta di competenze nel settore logistico.
Monitorare le dinamiche internazionali sarà cruciale per comprendere le evoluzioni geopolitiche, economiche e ambientali che influenzeranno il comparto. Ci impegneremo affinché i fondi pubblici e le risorse europee siano utilizzati in maniera efficace per supportare la decarbonizzazione e la transizione digitale, con particolare attenzione all’intermodalità e all’efficienza della rete infrastrutturale. Continueremo a rafforzare i rapporti con le istituzioni locali, nazionali ed europee, consolidando il nostro ruolo di interlocutori autorevoli e proponendo soluzioni concrete per rendere più competitivo il settore. Il Centro Studi di ALIS sarà potenziato per analizzare e anticipare le tendenze del mercato, creando nuove opportunità per le imprese associate. Inoltre, daremo maggiore spazio alla partecipazione attiva dei Soci e al lavoro delle Commissioni tecniche. Con la creazione delle “ALIS Platforms”, offriremo competenze specializzate e strumenti innovativi, rendendo ALIS ancora più centrale nello sviluppo del sistema economico italiano ed europeo” ha detto Grimaldi.
Marianna Tranchida e Maurizio Bortolan sono i due nuovi membri della direzione aziendale Maurizio Bortolan ha una vasta esperienza nel settore della logistica, occupandosi di trasporti nazionali, internazionali e marittimi per multinazionali come TNT, Ceva e Maersk, oltre che per aziende locali come Number1. Ha conseguito un MBA alla SDA Bocconi e ha completato un programma di specializzazione in Supply Chain Management alla Rotterdam School of Management. Nel suo nuovo ruolo di Chief Strategy & Transformation Officer, sarà responsabile delle aree Marketing, Comunicazione, Customer Care e guiderà la funzione di Transformational Change, che sarà centrale nella trasformazione aziendale.
Marianna Tranchida entra in BRT per dirigere la nuova Direzione Legal Corporate & Compliance (LCC), che unirà le funzioni legali e di compliance esistenti. Con un background internazionale e una forte esperienza in trasporti, logistica, settori regolamentati e antitrust, Tranchida ha ricoperto diversi ruoli professionali, più recentemente come responsabile Affari Legali, Istituzionali e Regolamentazione dell’Aeroporto G. Marconi di Bologna.
STELLANTIS ITALIA
Antonella Bruno nominata Managing Director
Antonella Bruno è stata nominata con effetto immediato Managing Director di Stellantis in Italia e riporterà direttamente a Jean-Philippe Imparato, Chief Operating Officer Enlarged Europe di Stellantis. Sarà responsabile delle attività italiane per i 10 marchi delle autovetture (Abarth, Alfa Romeo, Citroën, DS Automobiles, Fiat, Jeep, Lancia, Opel, Peugeot e Leapmotor) e per i 4 dei veicoli commerciali (Citroën, Fiat Professional, Opel e Peugeot).
Antonella Bruno si laurea in economia e commercio e inizia la sua carriera nel 1998 in Ford, dove ricopre vari ruoli, tra cui zone manager, responsabile prodotto, pricing, communication e media. Nel 2007 entra in Fiat come Product Director per Croma e Bravo, occupandosi anche del lancio della Fiat Freemont nel 2011. Da settembre 2011, assume ruoli di crescente responsabilità in Lancia, diventando capo del mercato italiano e poi responsabile del brand per la regione EMEA. Successivamente dirige le attività di Network Development e Customer Experience a livello europeo. Nel giugno 2020, diventa responsabile del Brand Jeep per l’Europa e, dopo un anno, assume lo stesso ruolo in Peugeot, incarico che ricopre fino ad oggi.
DAIMLER TRUCK
Achim Puchert è il nuovo CEO di Mercedes-Benz Trucks Il Consiglio di Sorveglianza di Daimler Truck Holding AG ha nominato Achim Puchert nuovo membro del Consiglio di amministrazione fino al 30 novembre 2027. Achim Puchert , attualmente CEO e Presidente Mercedes-Benz do Brasil e America Latina, subentrerà a Karin Rådström nel ruolo di CEO
Mercedes-Benz Trucks, responsabile delle regioni Europa e America Latina, a partire dal 1° dicembre 2024. Achim Puchert ha iniziato la sua carriera nell’ex Gruppo Daimler nel 2002 e ha ricoperto posizioni internazionali nel Key Account Management, in particolare come Management Associate e nel Market Management e Sales Controlling, fino al 2010. È poi diventato Executive Assistant dell’Head of Sales, Marketing and Customer Service Mercedes-Benz Trucks, seguito da un incarico come Senior Manager, Alliance Office per l’ex cooperazione di Daimler in Russia. Nel 2015, Achim Puchert ha assunto il ruolo di Director of International Operations, guidando diverse joint venture e progetti di industrializzazione internazionale di Mercedes-Benz Trucks. In questo ruolo, è stato anche responsabile dei siti Completely Knocked Down (CKD) in tutto il mondo e della gestione strategica della rete di Mercedes-Benz Trucks. Nel 2019, è stato nominato Senior Vice President of Sales, Marketing and Customer Service per Daimler Truck Asia e, un anno dopo, ha assunto anche il ruolo di Senior Vice President di Daimler Truck Overseas. Dal 2022, Achim Puchert è a capo del settore autocarri e autobus in Sud America in qualità di CEO e Presidente di Mercedes-Benz do Brasil e America Latina. Achim Puchert ha conseguito un Master in Economia e Amministrazione aziendale per il commercio internazionale e un Master in Gestione internazionale.
MAN TRUCK & BUS ITALIA
Carolina De Negri è la nuova Responsabile della Comunicazione
Coerentemente con i piani di sviluppo e crescita nel mercato italiano, MAN Truck & Bus Italia nomina Carolina De Negri come nuova Responsabile della Comunicazione. Entrata in carica nel mese di ottobre, Carolina riporterà direttamente ad Alessandro Smania, Direttore Marketing & Comunicazione.
“Carolina porta con sé una visione fresca e innovativa che permetterà di adeguare il modo in cui ci presentiamo e raccontiamo il brand lungo tutti i canali di comunicazione, tradizionali e non. Sono convinto che il suo arrivo contribuirà in maniera significativa ad aumentare la riconoscibilità del marchio MAN nel nostro mercato e a promuoverne l’eccellenza e i tratti distintivi”, ha dichiarato Smania.
Nel suo nuovo incarico, Carolina sarà ancora supportata esternamente da Alberto Mondinelli, storica figura del settore e collaboratore di lunga data di MAN Italia.
GESTIONE FLOTTE
Webfleet presenta EV
Charger Monitoring
Webfleet, la piattaforma di gestione flotte di Bridgestone, ha lanciato EV Charger Monitoring, uno strumento che permette ai gestori di flotte di monitorare veicoli elettrici e colonnine di ricarica private su un’unica piattaforma. La soluzione non richiede hardware aggiuntivo e offre aggiornamenti in tempo reale sulla disponibilità delle colonnine, velocità di ricarica, posizione del veicolo e costi energetici. Il sistema è compatibile con infrastrutture di ricarica che seguono i protocolli OCPP e OCPI, e supporta un monitoraggio multi-sito, consentendo una gestione ottimizzata e strategica del parco veicoli elettrici. EV Charger Monitoring è ora disponibile per i clienti europei di Webfleet.
TELEMATICA
SCUDERIA FERRARI HP
IVECO consegna 16 veicoli
veicoli commerciali leggeri e pesanti
In qualità di Partner Ufficiale della Scuderia Ferrari HP e Sponsor Ufficiale del Ferrari Challenge Trofeo Pirelli Europe, IVECO ha consegnato quindici IVECO SWay durante una cerimonia che si è svolta presso il circuito di Ferrari a Fiorano, alla presenza di Carlotta Mathis, IVECO Head of Strategy and Marketing, Massimiliano Perri, Country Manager IVECO Italy Market e Diego Ioverno, Scuderia Ferrari Sporting Director. I quindici IVECO S-Way e il Daily furgone, ognuno caratterizzato da una speciale livrea nell’esclusiva tonalità che caratterizza i veicoli del team di Formula 1, vanno a estendere la flotta IVECO della Scuderia Ferrari HP e verranno impiegati per il trasporto delle attrezzature e delle vetture di Formula 1 presso i circuiti del campionato mondiale. Entro la fine dell’anno anche un eDaily (il gemello elettrico del Daily) entrerà a far parte della flotta e verrà utilizzato per agevolare le attività logistiche dello stabilimento della Scuderia Ferrari HP. I 16 veicoli consegnati a Ferrari sono infatti studiati per ridurre le emissioni senza compromessi in termini di prestazioni, affidabilità e capacità.
Geotab integra i dati delle flotte del Gruppo Volkswagen
Geotab ha annunciato la sua collaborazione con Volkswagen Group Info Services AG (VW GIS), per i dati dei veicoli multimarca del Gruppo Volkswagen. Coniugando i dati di alta qualità dei veicoli delle flotte multimarca del Gruppo Volkswagen e le potenzialità della piattaforma di Geotab, la partnership mette a disposizione degli operatori delle flotte le soluzioni di telematica e mobilità connessa migliori della categoria, installate direttamente in fabbrica, senza bisogno di ulteriori dispositivi telematici aftermarket. Con il consenso dei clienti, i sensori integrati raccolgono infatti i dati generati dai veicoli delle flotte dei marchi del Gruppo Volkswagen. Su richiesta, questi dati vengono trasferiti tramite un’interfaccia di programmazione dell’applicazione (API) alla piattaforma di Geotab, che semplifica la raccolta e l’elaborazione dei dati, consentendo un’analisi avanzata e fornendo approfondimenti analitici pronti all’uso, garantendone al contempo la privacy e la sicurezza. Inoltre,
l’integrazione certifica che tutti i dati vengano trasmessi e archiviati all’interno di un database Geotab sicuro, così da restare sotto il controllo del proprietario della flotta. Questi dati intelligenti supportano le organizzazioni di livello enterprise, o che operano nel leasing e noleggio veicoli, nel settore delle consegne dell’ultimo miglio, nei servizi pubblici o nella mobilità, abilitando decisioni strategiche su temi quali produttività e conformità alle normative.
Intelligenza artificiale e impatto nel settore automotive
di Alessio Sitran
Responsabile Area Truck&Bus di ANFIA-Aftermarket
ho avuto di recente l’opportunità di confrontarmi sul tema dell’Intelligenza Artificiale e del suo impatto nel mondo dei trasporti e dell’automotive. Il tema non può che essere complesso, se non altro perché ciò che oggi è innovativo in questo ambito domani apparterrà già al passato dell’evoluzione tecnologica.
Senza entrare negli aspetti più informatici, su cui peraltro sento di non avere una competenza adeguata, la riflessione che mi sento di fare è che, come spesso succede, non stiamo affrontando una rivoluzione bensì, secondo la logica del possibile adiacente sviluppata da Steven Johnson nel suo Where good ideas come from: the natural history of innovation , l’esito di un lungo percorso evolutivo che, a un certo punto, trova le condizioni ideali per divenire “rivoluzionario”. Del resto, si parlava di intelligenza artificiale già negli anni ’70, ma è solo oggi, con lo sviluppo della digitalizzazione e della connettività, che ha assunto un ruolo centrale nel dibattito economico e istituzionale, se non altro per gli impatti, specie nel mondo del lavoro, che ci aspettiamo. Personalmente vedo l’intelligenza artificiale come un triangolo al cui vertice troviamo competenze, infrastrutture e tecnologie che devono consentire di vederla come un volano positivo del processo di crescita e di trasformazione sostenibile e competitiva delle imprese. Peraltro, ritengo che il primo principio per lavorare in modo efficace con
l’intelligenza artificiale sia quello di “invitarla sempre al tavolo”, ossia di esplorare e comprendere in modo attivo quali siano le sue potenzialità e, soprattutto, quali siano i suoi limiti.
L’intelligenza artificiale rimane, infatti, uno strumento che, sebbene in grado di processare grandi quantità di dati e di generare output complessi, rimane tale e non deve essere intenso come un fine. Questo determina la necessità di mantenere l’elemento umano nel processo decisionale, ma soprattutto di mantenere la capacità di esaminare criticamente i dati prodotti dall’IA. L’intelligenza artificiale, come tutte le trasformazioni dei processi produttivi, eserciterà un crescente impatto sul mondo del lavoro. Così come offre delle opportunità, al tempo stesso genera anche una legittima preoccupazione per mansioni e figure professionali che potrebbero scomparire ed essere sostituite da essa. La novità rispetto al passato, infatti, è che l’intelligenza artificiale rompe uno schema introducendo un elemento di delega nel modo in cui un’attività viene svolta.
A mio avviso, quello che sarà importante, non solo per mitigare gli impatti negativi, ma anche e soprattutto per trarre beneficio, dovrà essere la capacità di lavorare a livello di organizzazione aziendale. Ovvero, un’organizzazione aziendale che sia strutturalmente a supporto delle persone, allenate a rimanere rilevanti e competitive e che dovranno potenziare nel tempo competenze
non solo metodologiche (tecniche), ma specialmente individuali e di gruppo (personali o soft), sempre più essenziali in contesti complessi che cambiamo velocemente e che grazie all’IA vedono cambiare il modo di lavorare. Il paradosso, se vogliamo, è quello di prolungare la rilevanza delle competenze in misura inversamente proporzionale alla velocità di cambiamento del contesto aziendale e lavorativo.
Inizia la nuova era elettrica con la vendita dei primi etruck
Friedrich Baumann, MAN Board Member for Sales, ha consegnato il primo camion di 40 t di MTT al fornitore servizi automotive Dräxlmaier Group di Lipsia. In futuro, Dräxlmaier utilizzerà il MAN eTGX per trasportare a emissioni zero le batterie della Porsche Macan Electric verso lo stabilimento Porsche di Lipsia. Dräxlmaier non acquista il veicolo, ma commissiona il trasporto. L’eTruck viene acquistato dalla Business Fleet Services (BFS), la più grande società di noleggio di veicoli commerciali MAN in Europa. BFS noleggerà il veicolo a Spedition Elflein, la quale gestirà il camion. La distanza tra la sede di Dräxlmaier e lo stabilimento Porsche a Lipsia è di circa cinque chilometri. Il camion trasporta in media 15,5 tonnellate ed entro la fine dell’anno sarà affiancato da altri due veicoli, per un totale di tre MAN eTGX in uso per Dräxlmaier.
TRAILER
Schmitz Cargobull aderisce al programma OEM. connect di Webfleet Webfleet, la soluzione di Bridgestone per la gestione delle flotte, estende il suo programma per partner OEM.connect anche ai trailer. Il primo produttore di rimorchi ad aderire al programma OEM.connect è Schmitz Cargobull. Gli operatori di flotte commerciali possono ora collegare facilmente i trailer Schmitz Cargobull con Webfleet tramite una struttura telematica preinstallata in fase di costruzione, eliminando la necessità di installazioni hardware aftermarket. In questo modo le aziende possono accedere a dati rilevati sui rimorchi per aumentarne l’utilizzo, ridurre i tempi di fermo e migliorare complessivamente la sicurezza delle persone e la protezione delle merci. Gli operatori di flotte commerciali possono connettere facilmente i loro trailer alla piattaforma Webfleet tramite il portale telematico Schmitz Cargobull TrailerConnect® con il loro Numero di Identificazione del Veicolo (VIN). Utilizzando la struttura telematica di serie non c’è bisogno di installare alcun hardware addizionale, risparmiando tempo e denaro. I clienti traggono
Daimler Truck Italia presenta Motion Heroes, la nuova piattaforma di recruitment online dedicata alla ricerca del personale di officina presso la rete autorizzata Mercedes-Benz Trucks. Un progetto che mette in comunicazione i professionisti dell’assistenza nel settore dei veicoli industriali con le opportunità di lavoro offerte dalla rete di assistenza autorizzata Mercedes-Benz Trucks. L’iniziativa è rivolta anche ai giovani che si affacciano per la prima volta sul mondo del lavoro. Sulla nuova piattaforma di recruitment online Motion Heroes sono disponibili una vasta gamma di opportunità di carriera per professionisti esperti e per chi si affaccia per la prima volta al mondo del lavoro, ma anche stage ed apprendistati per accrescere la propria professionalità.
vantaggio dalla possibilità di sfruttare appieno le funzionalità avanzate di Webfleet, dalla visibilità sui dettagli del viaggio e della posizione al monitoraggio della manutenzione e della sicurezza, così come i dati sul carico utile, sul monitoraggio della pressione degli
pneumatici (TPMS) e sulla loro temperatura. La soluzione integrata è disponibile per i clienti Webfleet europei a partire da adesso. Webfleet intende espandere il programma per includere rimorchi di ancora più produttori nel prossimo futuro.
Idee nuove e GRINTA di SEMPRE
Proponimenti, aspettative e progetti futuri di Paolo Starace, a pochi mesi dalla nomina ad amministratore
delegato di Ford Trucks Italia
di Ferruccio Venturoli
Paolo Starace, da poco più di tre mesi è amministratore delegato di Ford Trucks Italia, l’ottava sorella, l’azienda più giovane nel panorama dei Costruttori europei di veicoli industriali. Una bella sfida nella quale Starace potrà mettere in pratica esperienze, idee manageriali e commerciali, puntando subito al 5% del mercato.
Lo abbiamo incontrato da Ecosistema Italia, in occasione dei festeggiamenti per il primo anno di vita come concessionaria Ford Trucks, dell’Azienda di Anagni.
Dal primo di luglio ha preso in mano questa realtà che è, in Italia, una realtà oggettivamente piuttosto giovane quindi quali sono i proponimenti che si è fatto per questa nuova avventura?
Ford Trucks è un nuovo entrato in un settore che i più definirebbero “saturo” con player che operano sul mercato da decenni, quindi in qualche modo non scalfibili. In realtà oggi siamo al 4% del mercato nel segmento trattori pesanti. Quindi non abbiamo già sfatato il primo mito, ma vuol dire che se si lavora bene c’è spazio per tutti. Dunque, ho raccolto questa sfida e, al di là delle motivazioni personali, con un’azienda che potrei definire, usando una metafora, un “diamante grezzo”, ovvero con delle potenzialità ancora inespresse significative ed è il momento di esprimerle.
Da un punto di vista pratico, dove può arrivare, a breve termine, Ford Trucks?
Abbiamo dei progetti importanti di sviluppo, che possono sostenere la nostra crescita. Senza dare numeri, come ho detto, da un lato ci sono potenzialità inespresse, dall’altro quello che sta facendo Ford Trucks
e che intende fare nei prossimi anni, partendo sin da subito con la gamma F-Line, che abbiamo appena lanciato sul mercato, anche se, di fatto, non siamo ancora partiti. Per fare un esempio pratico l’8x4 è ancora in fase di collaudo e sarà presto omologato per la commercializzazione. Insomma, c’è da fare moltissimo e io credo che, da questo punto di vista, io possa dare il mio contributo.
Sull’elettrico: voi ancora non siete presenti sul mercato…
Ci stiamo lavorando. Il piano di sviluppo prevede di essere pronti nella seconda metà dell’anno prossimo; un progetto importante che sicuramente ci vedrà protagonisti in quest’area. Ma direi non solo in questa area. La bellezza o, se vogliamo l’elemento distintivo che ho trovato in Ford Trucks, rispetto alla mia esperienza precedente è che il Costruttore –neofita sul mercato europeo – per affermarsi deve adattarsi alle esigenze
di una clientela diversa dal mercato domestico e per farlo deve “ascoltare”. Dunque quello che ho trovato è stata una grande capacità di ascolto nel recepire i desiderata provenienti dai vari mercati EU e sviluppare o modificare i prodotti in base proprio alle esigenze del mercato “nuovo”. E questo è un elemento, per me assolutamente rilevante.
Ford trucks sta lavorando anche sull’idrogeno?
Decisamente si, anche se in modo, diciamo così sui generis: sull’elettrico ci sta lavorando centralmente il Costruttore così come sull’idrogeno. Allo IAA era infatti presente il primo motore a combustione idrogeno sviluppato dalla Casa Costruttrice. In parallelo anche Ford Trucks Italia ci sta lavorando. Di fatto l’OEM turco supporta molto questi progetti pilota ed è favorevole alle sperimentazioni nei vari mercati. Così se da uno di questi progetti emerge qualcosa di interessante, il Costruttore lo fa proprio.
Qui in Italia stiamo partendo con un progetto di collaborazione con la SNAM e con il Politecnico di Milano, per sviluppare una soluzione ibrida Diesel - idrogeno. Credo sia una soluzione interessante perché permette di abbattere le emissioni di CO2 senza essere estrema. Dando quindi la possibilità di autonomie maggiori, di rifornimento, mantenendo in gioco il motore endotermico. Insomma, una soluzione a metà tra zero emissioni e emissioni di origine fossile.
A proposito di elettrico per quanto riguarda vetture e LCV, sembra che ci sia un po’ di ripensamento. Per i pesanti invece si va avanti?
Non credo si tratti di ripensamenti. Il grido d’allarme nasce dalla mancanza di volumi per sostenere investimenti già effettuati. Le economie di scala sono fondamentali e le
Paolo Starace mantiene sempre il ruolo di Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE.
attuali vendite non sono coerenti. Il settore dei mezzi pesanti è più indietro rispetto al mondo auto, dove già sono presenti infrastrutture e una esperienza sufficiente per effettuare delle considerazioni. In sintesi non abbiamo ancora percorso la curva di esperienza, ma abbiamo una Spada di Damocle sulla testa rappresentata dagli obiettivi di decarbonizzazione che, al di là delle possibili revisioni, potrebbero comportare, se non raggiunti, penali ingenti sui costruttori.
A mio avviso l’errore è stato quello di voler fare “all-in” su una sola tecnologia rispetto ad una pluralità di soluzioni che sarebbero dovute essere accompagnate da politiche di rinnovamento del parco circolante più consistenti. Tra l’altro nel nostro settore la soluzione elettrico – se non accompagnata dall’intermodalità – non assolve a tutte le esigenze del trasporti.
Torniamo a parlare di Ford Trucks, quali sono i prossimi step?
Le priorità che mi sono dato sono principalmente due: una è quella di mettere mano alla rete. Abbiamo una rete che è cresciuta molto velocemente ed è ora di guardare non più solo alla quantità ma anche e soprattutto alla qualità. Oltre
alla copertura territoriale, il cliente si aspetta anche un livello di servizi adeguato; non solo, quindi, sono presente, ma sono presente e rispondo alle esigenze della clientela. In certi casi è meglio non avere nessuno piuttosto che avere un interlocutore non all’altezza. Non ho difficoltà a dichiarare che se la “soluzione concessionari”, soprattutto
in alcune zone, non dovesse rispondere alle aspettative di crescita di Ford Trucks, penserei a soluzioni diverse, come per esempio a portare in casa la distribuzione.
Dopo la rete devo rivedere e ampliare la squadra interna perché soprattutto nell’area commerciale abbiamo bisogno di una struttura forte e capace di saper raccogliere la sfida. In questo momento ricopro anche la posizione di direttore commerciale, ma non ho intenzione di andare avanti per molto.
Parliamo di mercato, senza lanciare numeri qual è il primo obbiettivo?
Il mio obbiettivo è quello del 5% di quota sui pesanti oltre le 16 ton. Ora siamo al 4% ma solo sui trattori; fino ad oggi non abbiamo avuto i carri e quando dico 5% intendo sul totale delle gamme. Credo che sarebbe un risultato importante per un’Azienda giovane come la nostra, che è partita senza una rete e che si confronta con competitor blasonati.
Anche un lifting all’immagine aziendale?
Certo e sappiamo bene che gran parte dell’immagine passa per i concessionari che sono dei veri e propri ambasciatori sul territorio: se fanno bene, il percepito è che il dealer è bravo e quindi siamo bravi anche noi, se fanno male… insomma la rete diventa in questo momento un obbiettivo primario e urgente e come dicevo, una soluzione può essere anche quella di integrarsi a valle.
E com’è l’ambiente in Ford Trucks?
Ho trovato un team motivato. Colleghi perbene e preparati. D’altra parte, la maggior parte di loro proviene da altri costruttori, quindi da “scuole” valide e con esperienze diverse. Un melting pot di cui posso beneficiare. I soci sono imprenditori di successo sempre pronti e disponibili a supportarmi. Mi hanno affidato una grande responsabilità, ma anche la facoltà di poter decidere e sperimentare senza tutti quei vincoli presenti in contesti multinazionali. Insomma, una bella sfida motivante e anche, perché no, divertente.
full kasko scania
zero pensieri
zero sorprese
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
DAF ha presentato alla stampa internazionale le migliorie e le novità dell’intera gamma della New Generation
Tre gli imperativi sotto i quali hanno lavorato i tecnici della Casa olandese: efficienza, sicurezza e comfort
di Ferruccio Venturoli
Atre anni dalla presentazione della pluripremiata New Generation, DAF ha scelto l’Andalusia per mostrare alla stampa internazionale la Gamma per il 2024 che oltre alla sgargiante livrea rossa presenta tante piccole e grandi innovazioni e migliorie.
I miglioramenti riguardano i propulsori, l’aerodinamica e alcune specifiche meccaniche ottimizzate, il tutto finalizzato a raggiungere un elevato livello di efficienza.
Nel complesso, si è lavorato su tre pilastri principali dell’intera gamma: efficienza, sicurezza e comfort. Innanzitutto, tutti gli autocarri DAF beneficiano della migliore aerodinamica possibile, di motori Paccar MX-11 e MX-13 altamente efficienti (da 270 kW/370 CV a 390 kW/530 CV) e di una serie di sistemi di assistenza alla guida all’avanguardia, che consentono un risparmio di carburante fino al 10% che crescono ancora del 3% grazie ai miglioramenti apportati alla catena cinematica e all’aerodinamica.
UNA CABINA PIÙ CONFORTEVOLE
Dal punto di vista tecnico, l’efficienza ottimizzata della catena cinematica dei DAF XD, XF, XG e XG+ è ottenuta grazie a un nuovo schema di apertura e chiusura delle valvole del motore, basato sul principio di Miller. Inoltre, il sistema impiega una pom pa del liquido di raffreddamento a doppia trazione, con funzionamen to elettrico in condizioni di bassa domanda e a cinghia, quando sono richieste elevate prestazioni di raf freddamento.
Per massimizzare l’efficienza, è stato montato un com pressore d’aria a due ci lindri con frizione. Il turbo e i sistemi EGR sono sta ti aggiornati per integrarsi perfettamente con il nuo vo diagramma di apertu ra e chiusura delle valvo le, mentre i nuovi iniettori di carburante garantiscono efficienza, affidabilità e du rata eccellenti.
DAF, inoltre ha introdotto modi fiche all’assale posteriore SR1344
e un nuovo design del pignone che offre maggiore resistenza e durata e consente di applicare la potenza più elevata del Paccar MX-13 (390 kW/530 CV).
MAGGIORE SICUREZZA
La struttura estremamente robusta
Per la presentazione andalusa, DAF ha portato l’intera gamma, dall’ammiraglia XG al piccolo XB nella nuova colorazione promozionale, che sostituisce il giallo del lancio della New Generation, nel 2021.
che i modelli XD, XF, XG e XG+ costituiscano un punto di riferimento per la sicurezza passiva, mentre una gamma completa di sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS), disponibili fin dalla fabbrica, garantisce una sicurezza attiva di prim’ordine. Il Sistema Avanzato di Frenata d’Emergenza (AEBS) di nuova generazione è dotato di sensori radar (due a lungo raggio e uno a corto raggio) e di una telecamera, che consentono una frenata d’emergenza completamente autonoma per evitare collisioni con gli utenti della strada che si trovano davanti al veicolo. Un radar aggiuntivo assicura che la nuova funzione Drive-off Assist rilevi e avverta il conducente della presenza di utenti stradali nelle vicinanze, anche quando il veicolo è fermo o in partenza. Il sistema Event Data Recorder registra immagini e dati quando si attiva l’avviso di frenata AEBS e il DAF Side & Turn Assist avverte
se pedoni, ciclisti o veicoli si trovano negli angoli ciechi del veicolo, compresa la parte posteriore del rimorchio o semirimorchio.
CABINE COMODE E CONFORTEVOLI
Un altro importante sviluppo della nuova generazione di autocarri DAF riguarda il comfort di cui possono godere gli autisti. Ad esempio, i miglioramenti apportati alla catena cinematica si traducono in livelli di rumorosità ancora più bassi a velocità di crociera, in quanto il motore funziona a un numero di giri al minuto (rpm) ancora più basso. Le ottimizzazioni del motore, in combinazione con la nuova strategia di
Grande attenzione alla sicurezza sia attiva che passiva; un sofisticato sistema di telecamere è in grado di avvertire l’autista praticamente di tutti i possibili pericoli anche per gli altri utenti della strada.
cambiata della trasmissione, migliorano la guidabilità rendendo più fluido il movimento del veicolo. La nuova piattaforma di gestione online della flotta Paccar Connect include la Connected Truck Navigation, che consente alla base di inviare la pianificazione completa del percorso direttamente al display secondario del camion per la comodità del conducente. Le funzioni includono opzioni di percorso per le tratte iniziali e finali, ottimizzando sia l’efficienza del veicolo che il comfort del conducente. Le caratteristiche includono opzioni di instradamento per le tratte iniziali e finali, ottimizzando sia l’efficienza del veicolo che il comfort del conducente.
SERIE XB, LA NOVITÀ
Non solo migliorie in mostra a Malaga, ma anche una novità vera e propria va a completare la produzione di DAF per il 2024: la serie XB, incluso il modello XBC per cantiere. DAF è stato il primo produttore europeo a offrire una gamma di veicoli elettrici a batteria e ora allarga la sua offerta di prodotti a “emissioni zero” con il nuovo DAF XB Electric, ideale per la distribuzione sostenibile urbana e regionale. Oltre alle versioni da 16 e 19 tonnellate, è disponibile una versione da 12 tonnellate con ruote da 17,5” e un solo gradino di accesso. I passi partono da 4,2 metri. Il motore elettrico del modello XB Electric fornisce 120 o 190 kW di potenza nominale a seconda delle specifiche e una coppia nominale rispettivamente di 950 e 1.850 Nm (2.600 e 3.500 Nm di picco). Per un impatto ambientale minimo e la massima durata, DAF
adotta gruppi batterie ad alta densità senza cobalto e magnesio (LFP - litioferro-fosfato) per una capacità energetica lorda compresa tra 141 e 282 kWh. Questi gruppi batterie garantiscono all’XB Electric un’autonomia di oltre 350 chilometri molto silenziosi e a “zero emissioni”, più che sufficienti per le esigenze della distribuzione urbana.
RICARICA RAPIDA E LENTA
Una caratteristica del nuovo DAF XB Electric è il “sistema di ricarica combinato”. Si tratta di un sistema che consente di caricare il veicolo attraverso la normale rete elettrica, soluzione ideale quando torna al punto di partenza a fine giornata. La ricarica rapida delle batterie (650 V CC, 150 kW) dal 20% all’80% richiede solo da 40 a 70 minuti, a seconda delle specifiche. Per supportare al meglio i clienti nella transizione al trasporto su strada a emissioni zero, l’offerta completa di DAF include anche un’ampia gamma di soluzioni di ricarica, consigli sulla pianificazione di
percorsi e ricariche e una formazione dedicata per i conducenti per ottenere il meglio dai loro veicoli.
MOTORI PACCAR AD
ALTA EFFICIENZA
Oltre che con l’innovativa trasmissione completamente elettrica, il nuovo DAF XB è disponibile con motori Paccar PX-5 a 4 cilindri da 4,5 litri e Paccar PX-7 a 6 cilindri da 6,7 litri con potenze da 124 kW (170 CV) a 227 kW (310 CV). I propulsori sviluppano una coppia massima a regimi bassi, supportando la riduzione del numero di giri, garantendo quindi un’efficienza dei consumi di carburante ai vertici della categoria. Il DAF XB con i motori PX-5 e PX-7 è offerto in combinazione con una trasmissione PowerLine a 8 marce completamente automatica, che garantisce la distribuzione ottimale dei rapporti. Il Powershift senza interruzione della coppia consente cambi di marcia fluidi
DAF allarga la gamma a “emissioni zero” con il nuovo DAF XB Electric, per la distribuzione urbana e regionale, offerto anche con motorizzazione Diesel con motori Paccar PX-5 a 4 cilindri da 4,5 litri e Paccar PX-7 a 6 cilindri da 6,7 litri con potenze da 124 kW (170 CV) a 227 kW (310 CV).
e una rapida risposta dell’acceleratore, per un comfort e una guidabilità ottimi. La trasmissione offre un’eccellente manovrabilità a basse velocità grazie alla funzione “urge-to-move” al rilascio del pedale del freno.
Per la serie DAF XB sono disponibili anche cambi manuali a 6 e 9 marce, mentre per le applicazioni speciali è possibile ordinare cambi Allison completamente automatici.
Abbiamo provato l’XD 310 FA, un rigido da distribuzione regionale che DAF offre già dalla fine dell’anno con il Paccar PX-7, il motore a sei cilindri da 6,7 litri, accoppiato a un cambio automatico PowerLine; una trasmissione automatica (non automatizzata) a otto rapporti di ZF la cui missione sarà quella di accompagnare tutti i PX-07 per gli a00nni a venire.
IL VEICOLO
TESTATO DA NOI
VERSATILITÀ PER GLI ALLESTITORI
L’efficienza del veicolo è agevolata dall’ampia gamma di passi (fino a 6,9 metri) e lunghezze del telaio, che consentono allestimenti di oltre 9 metri, così da garantire la migliore configurazione possibile del veicolo in base all’applicazione. I pesi ridotti in ordine di marcia permettono carichi utili maggiori per un rendimento ottimale per chilometro. Il telaio della serie XB ha un nuovo design a griglia, per aumentare e ottimizzare la facilità di allestimento. La novità è rappresentata dai layout predefiniti del telaio con serbatoi del carburante, sistemi di scarico, batterie e serbatoi dell’aria riposizionati, tutte caratteristiche pensate appositamente per spazzatrici stradali e cassoni ribaltabili.
TEST DRIVE
Abbiamo incentrato il nostro breve test drive sull’XD 310 FA, un rigido a due assi della serie XD con motore da 310 CV e cabina “Day Cab”. Abbiamo scelto questa versione perché è una delle novità più significative che DAF offre già dalla fine dell’anno. Quando parliamo di 310 CV, parliamo del Paccar PX-7, il motore a sei cilindri da 6,7 litri che finora ha alimentato esclusivamente la nuova serie XB. Si tratta di un motore che completa e amplia la gamma di propulsori dei veicoli multiuso XD; un esempio è il carico utile aggiuntivo di 600 kg disponibile sulle varianti con motore PX-7 rispetto ai loro equivalenti con motore MX-11. Entriamo nella cabina di questo due assi, che non ha nulla da invidiare ai suoi fratelli maggiori in termini di equipaggiamento; solo lo spazio interno e il tunnel del motore ci ricordano che siamo in un camion per le consegne (la gamma XD ha anche due cabine più grandi: Sleeper Cab e Sleeper High Cab), mentre la qualità e la distribuzione dei comandi e dello sterzo sono davvero una copia di quelle delle ammiraglie XG e XG+. Anche l’equipaggiamento tecnologico posteriore è mutuato dai modelli più grandi: per esempio le telecamere posteriori, compresa la Corner View, perché DAF ha giustamente ritenuto che un camion per le consegne non deve fare a meno delle soluzioni tecnologiche disponibili sui veicoli a lungo raggio.
IN MOVIMENTO
Inseriamo la chiave di accensione, e una volta pronti a partire, scopriamo la seconda “sorpresa” che il nostro XD 310 ha in serbo per noi: il cambio automatico PowerLine che completa la catena cinematica dei camion da sette litri.
Si tratta di una trasmissione automatica (non automatizzata) a otto rapporti di ZF la cui missione sarà quella di accompagnare tutti i PX-7 per gli anni a venire.
Sin da subito, abbiamo potuto constatare la fluidità del cambio tra le marce e la quasi totale assenza di perdita di coppia. In DAF si sostiene che la presenza del convertitore di coppia idraulico ha un impatto minimo sul consumo di carburante, migliorando al contempo l’innesto “permanente” del gruppo propulsore durante i cambi di marcia.
Non c’è dubbio che il PX-7 in questa variante da 310 CV sia il propulsore che la gamma XD chiedeva per le sue configurazioni a due assi, poiché le sue prestazioni sono più che sufficienti per gestire 19 tonnellate, con un freno motore volenteroso che si rivelerà appena insufficiente solo su percorsi particolarmente impegnativi.
LE MIGLIORIE IN SINTESI Dunque, in chiusura e riassumendo, le migliorie della gamma 2024 non sono poche. Per quanto riguarda le ottimizzazioni dei motori Paccar MX-11 e MX-13: abbiamo la fasatura delle valvole (secondo il ciclo Miller), la pompa del liquido di raffreddamento a doppio comando (elettrico e a cinghia), il compressore d’aria a due cilindri con frizione, turbo ed EGR potenziati e preparazione per il biodiesel B100 Fame (disponibile dall’inizio del 2025). Innovazioni anche per l’asse posteriore: nuovo pignone (per una maggiore resistenza e durata) e nuovi rapporti dell’asse posteriore per i regimi più bassi.
Carenature laterali per Low Deck. Infine per i clienti DAF è previsto un abbonamento al rinnovato sistema di gestione della flotta Paccar Connect per 10 anni.
Tutti i veicoli DAF di Nuova Generazione XD, XF, XG e XG+ sono studiati e realizzati con grande attenzione al comfort dell’autista durante la guida, il riposo e il sonno. I nuovi aggiornamenti della trasmissione comportano livelli di rumorosità ancora più bassi in condizioni di crociera grazie al funzionamento a regimi ancora più bassi. Le ottimizzazioni del motore in combinazione con la nuova strategia di cambio migliorano la guidabilità.
UNA CRESCITA CHE VA CAPITA E AIUTATA
Le tante valenze del biometano nel trasporto di oggi e di domani in uno studio presentato durante un convegno di Federmetano, dalla società di ricerca e consulenza RIE
di Federico Vallini
Transizione energetica e trasporto: lo sappiamo, in Europa va di moda l’elettrico. Che sia un’opzione ragionata o dettata da spinte “esterne” non è il momento né il luogo per discuterne (lo abbiamo fatto e lo faremo ancora) per ora ci basti dire che le alternative al “Dio elettrico” ci sono, e come se ci sono!
Prendiamo, ad esempio, il biometano, un carburante che contiene in sé molte, ma molte valenze per sviluppare una mobilità sostenibile. Prima di tutto consente una forte riduzione delle emissioni, calcolate lungo il ciclo di vita del prodotto, rispetto ai combustibili fossili, riduzione che può
giungere al 100% o anche a valori negativi. La crescita del biometano, nonostante tutto, è un tema rilevante nelle politiche europee e nazionali per la transizione energetica: gli obiettivi al 2030 sono molto ambiziosi, tanto da
L’impianto di compostaggio di Contarina, in provincia di Treviso, è il primo a produrre biometano in Italia con i fondi del PNRR.
Lo studio del RIE è stato presentato a Roma, alla fine di settembre in occasione del convegno: “Biometano per la mobilità sostenibile: l’evoluzione green del motore a combustione interna” organizzato da Federmetano.
prevedere una produzione più che decuplicata rispetto all’attuale. È quindi una risorsa che, nell’ambito di un’offerta di tecnologie low e zero carbon complementari, offre sicurezza per la copertura della domanda di mobilità nella complessa fase di transizione. Sono tutte considerazioni contenute nello studio “Le molteplici valenze del biometano per una mobilità sostenibile ”, realizzato dalla società di ricerca e consulenza RIE, Ricerche Industriali Energetiche, recentemente presentata a Roma, nel corso del convegno “Biometano per la mobilità sostenibile: l’evoluzione green del motore a combustione interna” , organizzato da Federmetano, la Federazione Nazionale Distributori e Trasportatori di metano.
ENERGIA DAI RIFIUTI
Lo studio ha fornito un ritratto del settore: negli ultimi anni la produzione nazionale di biometano, utilizzato nei trasporti, è in forte crescita, anche favorita dalle incentivazioni statali. Nel 2022 il biometano immesso in consumo, incentivato e utilizzato nei trasporti, è stato di 232 milioni di metri cubi, pari al 5% della produzione totale UE di biometano ed equivalente al 7% della produzione nazionale di gas naturale. Il numero degli impianti è in fase di crescita, come è in aumento la capa cità di produzione: se nel 2017 fossero stati solo 7 quelli in esercizio, a fine giugno 2024 sarebbero esistiti 114 si ti produttivi allacciati alla rete di tra sporto o di distribuzione del gas. Altri 210 gli impianti che hanno richiesto a Snam l’allacciamento alla rete gas e la cui domanda è stata accettata. Trarre energia dai rifiuti sembrerebbe quasi un modo per risolvere tanti dei problemi e tra le materie prime utiliz zate per il biometano ci sono proprio
“Il biometano specialmente nella mobilità – ha detto Dante Natali, presidente di Federmetano – può fornire un immediato contributo al complesso e lungo percorso della transizione energetica.”
i rifiuti. Su tutte spicca la FORSU (Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani, detta anche “umido”, la componente dei rifiuti costituita da scarti alimentari e vegetali prodotti a livello domestico e non. Costituisce fino al 50% in peso dei rifiuti solidi urbani.), il cui impiego nel 2022 ha generato il 72% del biometano; ci sono poi gli scarti agricoli e quelli dell’industria agroalimentare per il 13%, le deiezioni animali (raccolte nei grandi allevamenti) e fanghi di depurazione con il 9%, altri rifiuti organici e sottoprodotti per il restante 6%.
NUMERI IN GRANDE CRESCITA
Il biometano può alimentare veicoli a metano, sia CNG (gas naturale compresso) che GNL (gas naturale liquefatto), senza necessità di modifiche, né all’infrastruttura, né ai motori. Può
significa che il bio GNC e il bio GNL possono essere immediatamente impiegati per rifornire i veicoli normalmente alimentati a GNC e a GNL, utilizzando le medesime infrastrutture. Ciò permette di ridurre i costi della transizione e salvaguardare l’occupazione delle filiere esistenti. Già oggi le formulazioni bio stanno gradualmente subentrando al GNC/ GNL fossile nel trasporto stradale e hanno raggiunto, nel 2023, un tasso di sostituzione stimabile almeno nel 50-60%, se si considerano anche gli impianti di biometano entrati in produzione ma non ancora incentivati. Come da obiettivo DM 2018 (1,1 mld di metri cubi), nei prossimi anni si raggiungerà il target di sostituire interamente il gas naturale di origine fossile con biometano.
In Italia sono attive circa 1.592 stazioni di rifornimento (67 su autostrada) di GNC (su circa 21.700 punti vendita carburanti complessivi), di cui 167 punti vendita di GNL e 94 dotati di self-service. Ma non basta perché sono anche presenti una trentina di impianti presso aziende di trasporto pubblico. Complessivamente, si è assistito a un raddoppio negli ultimi 15 anni. Per quanto riguarda il parco circolante, è di 1,061 milioni di veicoli a gas naturale GNC+GNL (2%). Il buon successo del metano è sempre stato supportato dalle tecnologie e dalla capacità di innovazione delle aziende italiane specializzate nella componentistica che, grazie alla crescita nel mercato dei trasporti in Italia, hanno saputo cogliere le opportunità.
CARBURANTI ALTERNATIVI
L’IVECO S-Way alimentato a biometano, che ha fatto parte della carovana dell’ultimo Giro d’Italia.
SCENDE IN CAMPO FEDERMETANO
Ma come sfruttare appieno il potenziale tecnico di produzione nazionale di biometano? Secondo lo studio RIE, occorrerebbe superare le attuali barriere normative dell’Unione Europea, pianificare in modo coordinato impianti e infrastrutture, ridurre le criticità che limitano l’upgrading del biogas, costruire per la filiera un quadro di sostegno equilibrato rispetto a quanto già adottato per altri vettori rinnovabili. “Il biometano può fornire un immediato contributo al complesso e lungo percorso della transizione – ha detto Dante Natali, Presidente Federmetano -, specialmente nella mobilità. Fin da subito, un veicolo alimentato a benzina, ma anche diesel, oppure ibrido elettrico, può essere trasformato a biometano, oggi anche con incentivo statale, e usufruire della rete di distribuzione già esistente.
La trasformazione a biometano – ha detto ancora Natali – può essere effettuata presso le officine abilitate, distribuite su tutto il territorio nazionale, una rete efficiente con decenni di esperienza che le derivano dalla lunga tradizione italiana nell’alimentazione dei motori con i carburanti gassosi.”
LE RICHIESTE AL GOVERNO
Proprio per questo motivo, in vista dell’imminente totale sostituzione del gas naturale fossile per uso autotrazione con il biometano, Federmetano vuole portare all’attenzione del Governo una serie di richieste per promuovere l’utilizzo del biometano in autotrazione, a partire
dall’equiparazione dei veicoli a biometano ai veicoli elettrici. Insomma, perché gli elettrici sì e il metano no? Tra le misure proposte per favorire la diffusione dei veicoli a biometano, ci sono il libero accesso alle ZTL, agevolazioni sui canoni di sosta, esenzione dalla tassa automobilistica per almeno cinque anni, prosecuzione degli incentivi retrofit
per i veicoli trasformati a biometano. Ma non solo, secondo Federmetano occorre monitorare e intervenire su tutti i meccanismi europei e non, la cui applicazione potrebbe portare a un’alterazione dei rapporti di concorrenzialità tra i diversi carburanti penalizzando il biometano. Infine, la Federazione dei distributori chiede di agevolare il completamento dei punti di stoccaggio GNL nel Sud Italia e Sicilia per favorire un ampliamento della rete distributiva di GNL/bioGNL per autotrazione, semplificare le procedure per l’accesso agli incentivi all’acquisto di mezzi pesanti alimentati a bioGNC e GNL/bioGNL, ridurre il pedaggio autostradale per i veicoli a bioGNC e bioGNL.
GRANDI BENEFICI IN TEMPI BREVISSIMI
Attenzione, però, anche se le previsioni vedono almeno un raddoppio della produzione di biometano, la sua disponibilità non sarà “infinita”, per limiti connessi alle materie prime economicamente sostenibili e per motivi impiantistici. Dovrà quindi essere utilizzata oculatamente, soprattutto in quei settori, come l’autotrasporto, in cui può dispiegare i maggiori benefici in tempi brevissimi. Come sappiamo, la diffusione dei veicoli elettrici e dei RFNBO (combustibili rinnovabili liquidi o gassosi di origine non biologica) resta infatti, piuttosto incerta nei tempi e
IL PARERE DI MASSIMO ARTUSI
In questa fase di transizione verso l’abbattimento, il biometano non potrebbe essere una vera alternativa ai motori Diesel?
Lo abbiamo chiesto a Massimo Artusi, presidente di Federauto che da tempo si batte con veemenza per il raggiungimento degli obiettivi europei attraverso una molteplicità di carburanti. Sicuramente si – risponde il Presidente –no, come si sa, siamo d’accordo nell’ampliare al massimo il range dei carburanti che aiutano il processo di decarbonizzazione. Ma qual è il punto? Sappiamo che la stessa UE ha affrontato il tema dell’impatto in termini di CO2 di tutti i vettori energetici dando loro un determinato peso. Questo contenuto si trova in una direttiva che è la famosa RED III (nella quale l’UE si impegna a ridurre le emissioni di gas serra del 14,5% entro il 2030). Quindi basterebbe applicare lo stesso metro di misura a tutti gli strumenti di trasporto in base ai vettori energetici per avere dati ottimali per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione della CO2
Come Federauto siamo assolutamente favorevoli al metano e in particolare al biometano, perché già soltanto usandolo si ha una decarbonizzazione visto che si tratta si un carburante che nasce da un processo circolare quindi si
nelle quantità; quindi, sbilanciare il settore a favore solo di questi vettori comporterebbe rischi nel caso non si raggiungano gli obiettivi, con possibili problemi di equilibrio domanda/offerta e riflessi sui prezzi per i consumatori. Al contrario, un numero più ampio di tecnologie low/zero carbon complementari, tra cui il biometano, offre sicurezza per la copertura della domanda di mobilità nella complessa fase
ricicla qualcosa di già utilizzato che, comunque, andrebbe smaltito.
L’Europa recepisce questo discorso?
No, l’Europa fa orecchie da mercante accecati come sono dall’ideologia elettrica; in Federauto questa situazione la combattiamo quotidianamente, perché, come andiamo ripetendo, a noi interessa la decarbonizzazione non il tipo di vettore con il quale ci si arriva.
C’è gradimento da parte dei clienti di veicoli industriali?
Decisamente sì anche perché nel TCO del veicolo, il biometano ha un impatto positivo; al di la degli incentivi governativi, il costo del biometano è minore di quello del gasolio e di quello dell’HVO dunque il TCO ne esce positivo.
Purtroppo, il mercato dei veicoli a metano e quindi a biometano ha subito uno shock quando è scoppiata la guerra in Ucraina e il prezzo del gas è salito alle stelle, provocando un grosso disorientamento e una disaffezione tra i clienti che avevano già adottato questa tecnologia. È stato un momento abbastanza complicato - conclude- che non dovrebbe però più ripetersi, visto che oggi rispetto al metano fossile, c’è concorrenza, proprio da parte del biometano, una situazione che permette di tenere sotto controllo i prezzi.
di transizione. Il recente “rapporto Draghi” sottolinea come la neutralità tecnologica, a parità di risultati in termini emissivi, debba essere un principio guida della legislazione UE. Per poter sfruttare appieno il potenziale tecnico di produzione nazionale di biometano, va creato un contesto di regole per un corretto uso delle risorse, ma soprattutto vanno superate le attuali barriere poste dall’Unione Europea.
LA SCOSSA DELLA STELLA
di Andrea Trapani
Già annunciato a giugno, alla IAA di Hannover è stato ufficialmente lanciato in Europa il nuovo marchio TruckCharge. Parliamo di un passaggio fondamentale nell’offerta di Daimler Truck. Capirne il perché è facile: questo nome, infatti, riunisce tutte le offerte esistenti e future dell’azienda relative all’infrastruttura elettrica e di ricarica degli etruck, ovvero consulenza, hardware e servizi digitali. In questo modo la Stella intende offrire ai clienti un pacchetto complessivo che va dalla fornitura di energia al funzionamento del veicolo, che consenta loro di sfruttare pienamente il potenziale dell’elettrificazione. Proviamo a vedere come.
PERCHÉ TRUCKCHARGE
TruckCharge si comporta come fosse un hub in materia di e-infrastrutture, arrivando a proporre anche la gestione di depositi elettrificati per aziende di trasporto e aziende industriali. Nello specifico l’offerta comprende il Fleetboard Charge Management , che offre una panoramica olistica di tutte le interazioni tra i veicoli elettrici a batteria della flotta e le stazioni di ricarica aziendali, la Charging Card , che consente la ricarica senza contanti in viaggio, e il finanziamento dell’infrastruttura di ricarica
Il tutto quindi si rivolge non solo ai gestori di flotte di truck, ma anche alle aziende industriali con flotte proprie o esternalizzate. L’obiettivo è chiaro, come ha ricordato Karin Rådström , CEO di Mercedes-Benz Trucks: “Vogliamo rendere l’elettromobilità semplice e redditizia per i nostri clienti, anche al di là dell’acquisto di electric
Chi
punta sugli eTruck ha bisogno delle soluzioni di ricarica giuste per un’attività efficiente. È qui che entra in gioco TruckCharge: consulenza completa, infrastruttura efficiente e funzionamento affidabile da un unico fornitore. Scopriamo assieme il nuovo marchio presentato da Daimler Truck
trucks. Con TruckCharge raggruppiamo ora la nostra gamma di soluzioni sotto un unico marchio e intendiamo ampliare costantemente il portafoglio.” Poiché in genere vengono utilizzati veicoli di diverse marche, TruckCharge è disponibile indipendentemente dal camion utilizzato.
Il servizio di consulenza per i gestori di flotte fa parte dell’ecosistema globale finalizzato al miglioramento dei costi complessivi dei truck elettrici di Daimler Truck. Già da tempo gli esperti dell’azienda supportano i clienti nell’elettrificazione delle loro flotte e dei loro depositi: in questo contesto, l’attenzione è focalizzata sulla consulenza sugli etruck, nonché sulla pianificazione, costruzione e progettazione dell’infrastruttura di ricarica del deposito e sul collegamento alla rete elettrica. Inoltre, i consulenti possono aiutare a identificare le opportunità di finanziamento pubblico per infrastrutture e veicoli. Un fattore tutt’altro che secondario, in particolar modo in quei mercati dove le possibilità in tal senso sono decisamente convenienti.
STAZIONI DI RICARICA
PER DEPOSITI CLIENTI
Come anticipato, Daimler Truck offre ai suoi clienti anche la possibilità di acquistare stazioni di ricarica rapida presso le sue concessionarie. Un modo per coniugare al meglio i servizi della mobilità elettrica:
ad esempio, il pacchetto “Carica in deposito” comprende consulenza, vendita di hardware e assistenza tecnica, nonché le soluzioni di finanziamento di Daimler Truck Financial Services per l’infrastruttura di ricarica. Inoltre, sempre su richiesta, l’installazione viene eseguita da partner qualificati. L’obiettivo rimane quello di garantire processi di ricarica fluidi e un’elevata disponibilità del veicolo: basti pensare che, già alla fine di maggio, erano stati avviati i primi progetti pilota presso diverse concessionarie tedesche. Il roll-out è attualmente in corso, con l’aggiunta graduale di altri paesi europei mentre Alpitronic è stato scelto come partner strategico per le stazioni di ricarica.
I SERVIZI DIGITALI E LA CONSULENZA PER L’ELETTRIFICAZIONE
AZIENDALE
I servizi digitali comprendono il funzionamento della flotta di veicoli, inclusa la gestione intelligente della ricarica, mentre le funzioni di pagamento idonee per la ricarica fuori dal deposito (“carica pubblica”) completano i servizi offerti. Da segnalare che - per il funzionamento dell’alimentatore di corrente e degli etruck - si ha a disposizione un potente Charge Management di Fleetboard e un comodo sistema di pagamento digitale (eMSP) tramite Mercedes ServiceCard.
A TU PER TU CON STINA
Stina Fagerman, Head of Marketing, Sales and Services per Mercedes-Benz Truck, nel suo incontro con i giornalisti italiani durante l’IAA 2024
Lo abbiamo anticipato nel nostro speciale in occasione dell’IAA 2024 che, nello stand Daimler Truck, abbiamo avuto l’opportunità di parlare con Stina Fagerman, Head of Marketing, Sales and Services per Mercedes-Benz Trucks. Un’intervista a 360°, disponibile integralmente sul nostro sito trasportale.it, che ha riguardato anche il lancio di TruckCharge. Un incontro aperto al dibattito in cui abbiamo colto l’occasione per chiedere a Fagerman se l’obiettivo di Daimler Truck fosse quello di competere nel mercato energetico con altre aziende o solo quello di offrire un servizio alla clientela. “Credo che, almeno in questa fase iniziale, dobbiamo assumerci una maggiore responsabilità nella transizione, ed è per questo che abbiamo lanciato TruckCharge”, ha risposto Stina Fagerman. “Con questo servizio, offriamo consulenza ai nostri clienti su quali rotte siano migliori per l’elettrificazione, come ottenere la connessione alla rete e quali finanziamenti pubblici siano disponibili. Forniamo un supporto completo perché per molti dei
Visto che sempre più aziende del settore industriale intendono implementare catene di approvvigionamento a zero emissioni, gli esperti di Daimler Truck hanno sviluppato anche una gamma speciale di servizi di consulenza: ciò significa valutare insieme ai clienti i percorsi da elettrificare nell’ambito della logistica in entrata e in uscita e, in accordo con i rispettivi gestori di flotte, elaborare piani sui percorsi ottimali con i relativi punti di ricarica. Su queste basi, i consulenti creano soluzioni di ricarica personalizzate, sia per le aziende industriali che per quelle di trasporto. Infatti,
nostri clienti si tratta di un mondo nuovo, e lo è anche per noi. Stiamo imparando insieme. Non solo. “Supportiamo”, ha aggiunto, “anche i nostri clienti durante l’operatività del camion. Ad esempio, offriamo loro una carta carburante, che è anche una carta energetica, per facilitare il pagamento dell’elettricità alle stazioni di ricarica. Quindi, in questa fase di transizione, dobbiamo fare molto di più che semplicemente vendere un camion, e siamo felici di farlo, perché vogliamo davvero accelerare questa trasformazione.” Si può quindi dire che Daimler Truck e Mercedes-Benz Trucks siano entrati nel mercato energetico? “Non direi che siamo entrati nel mercato energetico, ma sicuramente stiamo rendendo più facile per i nostri clienti affrontare la transizione. È chiaro che abbiamo bisogno che i grandi attori inizino a investire di più nelle infrastrutture di ricarica elettrica, perché tutti ne trarremo vantaggio. Servono 35.000 stazioni di ricarica in Europa, e non possiamo costruirle tutte noi: dobbiamo contare sull’impegno di altri attori del settore.”
dopo l’analisi e la creazione del concetto di ricarica, segue un’analisi dei costi dedicata, inclusi i potenziali sussidi, le sovvenzioni e le agevolazioni fiscali. Un passaggio fondamentale per ricevere consigli e raccomandazioni trasparenti per la migliore configurazione possibile. In chiusura una piccola curiosità: come facilmente immaginabile, il primo cliente di TruckCharge è stata proprio Mercedes-Benz Group AG in collaborazione con Große-Vehne come partner logistico. Insomma, la Stella è pronta per dare una scossa al mercato. Letteralmente.
Efficienza
e confort
fino al 3% e garantisce agli operatori logistici una maggiore produttività con un minore impatto ambientale
di Valeria Di Rosa
Un nuovo Model Year 2025 caratterizzato da confort ed efficienza energetica: sono questi i pilastri sui quali si basa il lancio sul mercato della nuova gamma dei modelli Renault Trucks T, C e K. L’impegno del Costruttore della Losanga verso un trasporto sostenibile era già iniziato due anni fa con l’introduzione del Turbo Compound sul motore D13 da 480 CV: una tecnologia capace di consentire fino al 10% di risparmio di carburante. Il lancio dei veicoli 2025 delle tre gamme pesanti conferma questo impegno, garantendo un ulteriore 3% di risparmio di carburante rispetto alla generazione precedente. Ma dove e come è intervenuta Renault Trucks per raggiungere questo risultato? Migliorando l’aerodinamica, la sicurezza e il confort di guida.
AERODINAMICA MIGLIORATA
Partiamo dall’esterno. I modelli Renault Trucks T, T High e Renault Trucks ETech T sono equipaggiati con nuove telecamere al posto degli specchietti retrovisori: questa scelta garantisce un miglioramento dell’aerodinamica, contribuendo nello stesso tempo a diminuire il consumo di carburante.
Due schermi in cabina mostrano le immagini proiettate dalle telecamere posteriori, a scomparsa, e permettono all’autista di avere una visione completa dell’ambiente circostante il veicolo. Non solo: queste telecamere sono dotate di modalità a infrarossi per facilitare la visione notturna. Il dispositivo è disponibile anche in opzione sui modelli Renault Trucks C, K e Renault Trucks E-Tech C.
La versione Smart Racer di Renault Trucks, disponibile per i modelli T e T High, è ottimizzata per garantire la massima riduzione del consumo di carburante e delle emissioni di CO2
Il miglioramento di alcuni elementi del sistema di trasmissione, quali motore, cambio e assali, oltre all’adozione, di serie, di pneumatici di classe A+ sulla gamma T, C e K concorrono tra le migliorie che il Costruttore ha introdotto sui nuovi veicoli.
UN NUOVO ARRIVATO
Tra le novità, Renault Trucks T Smart Racer, versione pensata per ottimizzare il consumo di carburante in applicazioni a lungo raggio. Disponibile sui modelli T e T High, la versione Smart Racer combina un motore DE13 Turbo Compound con l’intera gamma di opzioni disponibili specifiche per ottimizzare i consumi di carburante, tra le quali il sistema CMS (Camera Monitoring
IL SISTEMA TURBO COMPOUND
Per ottenere prestazioni ottimali, Renault Trucks ha dotato il motore DE13 delle sue gamme T, T High e C di tecnologia Turbo Compound, che consente un notevole risparmio di carburante senza compromettere la qualità della guida e le performance del veicolo. Una seconda turbina, posizionata a valle del turbocompressore, converte l’energia residua dei gas di scarico in energia meccanica e la trasmette all’albero motore come coppia motore aggiuntiva. Il Turbo Compound permette quindi di raggiungere livelli di coppia più elevati a regimi più bassi. In autostrada ma anche su percorsi non pianeggianti, grazie al cruise control, è possibile mantenere una velocità costante senza dover scalare la marcia.
in grado di adattarsi in modo intelligente alle diverse condizioni di guida. Questo sistema garantisce, a velocità elevate, una maggiore stabilità, mentre a velocità più basse rende lo sterzo più fluido, facilitando le manovre sia in contesti urbani sia in quelli extraurbani. Questo sistema combina un servosterzo idraulico con un motore elettrico, il cui funzionamento è regolato da sensori che monitorano costantemente i movimenti del veicolo e l’attività del conducente, adeguando il comportamento del veicolo in tempo reale.
Tra i sistemi di assistenza alla guida, un avanzato sistema di assistenza al mantenimento della corsia, che corregge automaticamente la traiettoria in caso di deviazioni involontarie, riportando il veicolo nella corsia di marcia. Questo sistema offre anche una protezione aggiuntiva contro i pericolosi angoli ciechi, contribuendo a una maggiore sicurezza, soprattutto per gli utenti della strada più vulnerabili, come pedoni e ciclisti.
un sistema di servosterzo progettato per migliorare la stabilità e la manovrabilità del veicolo; nuove telecamere al posto degli specchietti retrovisori; due schermi in cabina che mostrano le immagini proiettate dalle telecamere posteriori.
System) in sostituzione degli specchietti retrovisori. Questa combinazione permette di ottenere il 14% in meno di consumo di carburante e il 5% in meno di emissioni di CO2 rispetto a un modello standard.
SICUREZZA E CONFORT DI GUIDA AL MASSIMO
Tra i miglioramenti interni della gamma 2025 di Renault Trucks, il sistema di servosterzo progettato per migliorare la stabilità e la manovrabilità del veicolo,
Anche gli abbaglianti automatici sono stati studiati per garantire la maggiore visibilità possibile: si attivano in base alle condizioni esterne, come meteo e oscurità, e si integrano con gli anabbaglianti automatici, già presenti di serie nella generazione precedente dei veicoli della Losanga. Per garantire una visibilità ottimale durante le operazioni, è possibile installare luci di lavoro sul telaio o sul retro della cabina, migliorando l’illuminazione in qualsiasi condizione operativa. I modelli 2025 delle gamme Renault Trucks T, T High, C, K e le versioni elettriche Renault Trucks E-Tech T e C sono ora disponibili presso la rete vendita Renault Trucks.
A tutto GAS!
Sì, ma è biometano
liquefatto!
Il convegno nei pressi di Torino fa il punto sulla situazione nazionale in attesa dei “certificati”
biometano. L’evento ha visto la presenza di operatori del settore (trasportatori) e anche di Federmetano.
IL PROGETTO
di Carlo Otto Brambilla
Blu Mobility, IVECO e IVECO Orecchia hanno organizzato, il 13 novembre a Beinasco (TO) un evento dedicato al metano nelle sue varie forme quali GNL (o LNG che dir si voglia), metano e biometano (ricordiamo che il biometano è in gran parte metano ma contiene anche altri gas come ad esempio l’idrogeno), come soluzione per un trasporto più sostenibile. L’evento si è svolto presso l’Hotel San Luigi di Beinasco e si è concluso presso la stazione limitrofa a marchio BLU LNG che eroga metano liquido, metano compresso e
Blu Mobility, azienda specializzata nella promozione e commercializzazione di carburanti alternativi a basso impatto ambientale, ha presentato la propria offerta che include soluzioni sostenibili certificate rivolte alle flotte e in particolare il proprio strumento di pagamento, denominato Blu Card e abilitato presso un circuito che vanta sei stazioni di servizio di proprietà e 75 partner, i clienti Blu Card (trasportatori e flotte in generale) possono effettuare rifornimenti di carburanti alternativi quali LNG, CNG, biometano, HVO e AdBlue in tutta Italia.
Blu Mobility promuove inoltre l’uso del biometano, un carburante rinnovabile derivato dalla purificazione del biogas tramite digestione anaerobica. Il biometano è adatto sia per il trasporto leggero sia per quello pesante (sia in forma liquida sia gassosa), fornendo una valida alternativa ai combustibili fossili. Negli scenari del pacchetto Fit for 55 dell’UE e nel piano PNIEC 2024,
il biometano si rivela fondamentale per ridurre l’impatto ambientale anche delle flotte esistenti, agevolando la
transizione verso una mobilità a basse emissioni. In Italia, infatti, con 114 siti produttivi e 210 nuovi impianti in fase di allacciamento alla rete, il biometano sta conoscendo una rapida espansione.
Marco Lucà, Amministratore Delegato Blu Mobility ha dichiarato: “Dal 2021, Blu Mobility è stata tra le prime aziende italiane a distribuire biometano liquido e compresso presso le stazioni di Beinasco (TO) e Novara, raggiungendo una quota media mensile di BIOGNL pari al 23% nel corso del 2024. Blu Mobility è in grado, inoltre, di fornire e garantire ai propri clienti la tracciabilità delle erogazioni di biometano. Dal 2023, in Italia, per introdurre un sistema di certificazione e tracciabilità univoco del biometano lungo tutta la filiera, il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) ha varato il sistema delle Garanzie di Origine (G.O.), certificati elettronici che attestano l’origine rinnovabile del biometano.” Va ricordato che questi certificati elettronici saranno essenziali per la presentazione dei bilanci energetici.
Siro Fabbri, Responsabile Trazioni
Alternative IVECO Mercato Italia, ha aggiunto: “Come IVECO, continuiamo a investire nelle sinergie locali e nella valorizzazione di questa preziosa risorsa, capace di contribuire alla decarbonizzazione, anzi, alla negatività
carbonica (le emissioni di anidride carbonica rispetto ad analogo veicolo diesel risultano addirittura negative n.d.r.), in quanto consente una riduzione di emissioni di oltre il 121% in LNG, come dimostrato da uno studio del CNR in collaborazione con il CIB. Inoltre, il biometano può portare a una riduzione dei gas climalteranti fino al 96% rispetto al diesel, e una riduzione delle emissioni di ossidi di azoto fino al 72%. Il biometano rappresenta così un carburante Carbon Neutral, che può essere prodotto da rifiuti organici e agricoli in un esempio di economia circolare.”
Da sinistra: Dante Natali (Presidente di Federmetano), Marco Lucà (A.D. di Blu Way), Siro Fabri (Responsabile Trazioni Alternative IVECO Mercato Italia), Daniele Fiori (Direttore Sales & Marketing SBG), Enrico Galleano (A.D. di Bus Company).
LO SCENARIO
Interessante notare come in Italia vi siano ben 2.200 impianti di produzione di biometano da scarti agricoli o zootecnici oltre che da rifiuti che usano il biometano per la produzione diretta di energia elettrica e quindi non immettono il gas nella rete. Nonostante il consumo diretto attualmente la produzione di biometano è sufficiente ad alimentare tutti i veicoli a metano circolanti in Italia (sia CNG sia GNL). Purtroppo al momento attuale, viste le crisi causate dalla guerra Russia-Ucraina la produzione di veicoli (M1 e N1) a CNG è crollata per scelte dei costruttori mentre la domanda, insoddisfatta, si mantiene elevata. Al contrario nel segmento pesante (M2-3 e N2-3) l’offerta, soprattutto in termini di GNL, cresce. Attualmente sono in circolazione circa 5.000 trattori a GNL in rapida crescita e vi sono 172 stazioni di rifornimento. Nonostante qualche incertezza sul prezzo (oggi a circa 1,40-1,50 € al kg alla pompa) i vantaggi del GNL, soprattutto se da biogas, sono evidenti. La cosa diventerà di particolare interesse nel quinquennio 2025-30 quando si aprirà la strada alle riduzioni, massicce, della CO2 emessa e, conseguentemente, alle “sanzioni” (in realtà certificati scambiati alla opportuna borsa) sul gas serra emesso. La richiesta di Federmetano è di far accedere i veicoli alimentati a metano (o almeno biometano) ai benefici previsti per i veicoli elettrici e ibridi viste le massicce riduzioni di emissioni.
...E NACQUE IL TRATTORE
Era il 1933 e a Berlino fu presentato uno strano autocarro, più corto e più leggero, che poteva così agganciarsi a un rimorchio altrettanto strano, diventando un veicolo a tre assi
di Ferruccio Venturoli
Salone di Berlino, febbraio 1933: sul grande stand del la Daimler-Benz una novità assoluta: un trattore per se mirimorchi. Anzi ben tre diversi mo delli, caratterizzati da tre differen ti capacità di carico, gli LZ4000, LZ6000 e LZ8000 per, rispetti vamente, quattro, sei o otto tonnellate. Dunque, una svolta nel trasporto, per la prima volta appare un trattore che va ad ampliare una gamma, quella della Ca sa tedesca, davvero ormai sen za concorrenti. Il momento del la presentazione, poi, fu davvero azzeccato, visto che il motore Diesel era cresciuto in prestazioni e affida bilità ed era pronto ad affrontate le
sfide del boom dei primi anni Trenta. Nel periodo precedente di crisi economica, infatti, i clienti avevano cominciato ad apprezzare questo tipo di motore, più economico e resistente, tant’è che, a partire proprio da quel 1933, gli autocarri a benzina prodotti a Stoccarda furono destinati quasi esclusivamente all’esportazione; dal 1934 in poi il mercato tedesco sopra le cinque tonnellate fu completamente assorbito dai motori Diesel.
UN CAMBIAMENTO RADICALE
In termini pratici i nuovi trattori si differenziavano nettamente dagli altri prodotti, in particolare dagli autocarri tradizionali. Per esempio il coetaneo L500, con un motore sei
cilindri da 10,3 litri e una potenza di 120 cavalli, aveva una capacità di carico di cinque tonnellate a fronte di una tara di 5.800 chili; di contro, il trattore LZ6000 aveva una capacità di carico di 6 tonnellate e pesava soltanto 2.700 chili. Questo fu possibile grazie a motori diesel con volumi di rotazione relativamente ridotti ma con velocità elevate (per la prima volta i regimi nominali del motore hanno superato la soglia dei 2.000 giri/min) e da un design leggero del trattore. I motori erano mutuati da quelli dell’autocarro leggero
Lo 2000 del 1932 e dalle sue versioni per impieghi gravosi. Anche il design del telaio derivava dall’ Lo 2000, il primo al mondo a essere dotato di un motore Diesel di serie. Gli ingegneri avevano ulteriormente sviluppato i modelli Lo 2000, Lo 3000 e Lo 3500 per trasformarli nei trattori per semirimorchi LZ 4000, LZ 6000 e LZ 8000.
Il trattore “nudo” si noti la ruota di scorta dietro la cabina e la strana forma della ralla.
Un LZ_10000 con allestimento da cantiere, ribaltabile della Meiller.
MOTORE DA QUATTRO E SEI CILINDRI
Il motore di base a quattro cilindri con una cilindrata di 3,8 litri, del LO 2000 e utilizzato per l’ LZ 4000, sviluppava 55 CV: fu questo motore a segnare la svolta per i motori diesel automobilistici. La versione un po’ più potente e di maggiore cilindrata di questa unità, sempre a quattro cilindri, sviluppava 65 CV da una cilindrata di 4,9 litri; questo motore aveva dato buona prova anche nel LO 3000 e fu quindi utilizzato anche per alimentare il trattore LZ 6000. La versione a sei cilindri del primo motore diesel ad alta velocità
al mondo aveva una cilindrata di 7,4 litri e una potenza di 95 CV; fu utilizzata esclusivamente per il modello di punta della gamma di trattori per semirimorchi, l’LZ 8000, con una capacità di carico utile di otto tonnellate e una massa complessiva lorda di 14 tonnellate. Come i modelli più piccoli, anche questo modello era dotato di un cambio a otto marce, e per una buona ragione: un’unità a quattro marce, abituale nella serie LO, sarebbe stata decisamente inadeguata per pesi complessivi lordi di otto, undici e quattordici tonnellate, rispettivamente.
ANCHE TRASPORTO PASSEGGERI
Le restrizioni ancora applicabili alla trasmissione a otto marce erano descritte in una brochure: “In generale, un trattore per semirimorchi dovrebbe essere utilizzato solo su percorsi che attraversano prevalentemente paesi pianeggianti. Le pendenze in salita non devono essere superiori al sette per cento.”
camion a due, in Germania, era stato limitato alle undici tonnellate totali.
La nuova combinazione, semirimorchio e trattore, portava degli indubbi benefici, tali da modificare la realtà e le modalità del trasporto dell’epoca. Innanzi tutto dava la possibilità di staccare la parte motrice dal camion con vantaggi di tipo logistico; poi diventava possibile distribuire il carico su tre assi, un’alternativa che portava a soluzioni che fino ad allora neanche erano state prese in considerazione. Il tempo degli autocarri a tre assi non era ancora arrivato e il peso dei
L’LZ 10000 con il classico semirimorchio a cassone: la possibilità di disporre di tre assi, aumentava notevolmente la capacità di carico.
Ma c’è di più, la combinazione a tre assi comportava anche dei vantaggi di carattere fiscale, perché nel calcolo delle tasse, il terzo asse scarico era ignorato completamente. Infine, il trattore poteva indifferentemente essere agganciato a un semirimorchio per trasportare merci o a una sorta di lungo vagone per il trasporto passeggeri.
ARRIVA L’LZ10000
Nel corso degli anni successivi, la nuova combinazione di trasporto ebbe un tale successo che al Salone di Berlino del ’38 fu presentata la versione più pesante, l’LZ10000, progettata per carichi fino a dieci tonnellate. Spinto dal motore già montato sul LO 3500, un 7,3 litri da cento cavalli, ma questa versione non ebbe la fortuna sperata. Si avvicinava,
Un LZ 10000 fotografato nel 1938 in Argentina, storicamente un grande mercato per i veicoli della Stella.
infatti, la guerra, il Governo tedesco emanò il famoso “programma Schell” che prevedeva, in vista di un impiego bellico su larga scala, la standardizzazione dei veicoli pesanti facendo scomparire, di fatto, trattori e semirimorchi; non solo, ma dopo la Guerra i semirimorchi furono espressamente banditi dalle truppe alleate di occupazione. Questa combinazione scomparve, dunque, dalle strade tedesche per lasciare strada alla combinazione classica, motrice rimorchio, fino ai primi anni Novanta, quando fu permessa una lunghezza di 13,6 metri per il semirimorchio. Comunque la serie LZ, progettata poco meno di cento anni fa fu davvero il primo embrione del trasporto pe
Che succede alla Stella?
Grandi novità in Mercedes-Benz Van: in dirittura d’arrivo la nuovissima piattaforma VAN.EA, mentre sta per cambiare il sistema di vendita con i dealers che diventeranno “agenti”
di Ferruccio Venturoli
Irumors, chiamiamoli così, danno grandi novità in casa MercedesBenz Van, novità che sarebbero di prodotto, ma anche e soprattutto “culturali” se si può usare questo termine, a livello di Azienda, di gestione delle vendite e della clientela. E ora ci arriveremo.
Intanto, per quanto riguarda il pro dotto, la Casa della Stella ha comu nicato che è in dirittura d’arrivo la piattaforma VAN.EA (MercedesBenz Van Electric Architecture, n.d.r.), i cui primi prototipi sono già impegnati nei test sulle strade di mezza Europa, che segnerà una vera rivoluzione nei van di Stoccarda.
Di fatto con VAN.EA, Mer cedes-Benz Vans sta por tando avanti la fase suc cessiva della sua strategia di elettrificazione: a partire dal 2026, tutti i van di medie e grandi dimensioni di nuo va concezione saranno ba sati sull’architettura elettrica modulare, flessibile e scala bile, appunto, di VAN.EA.
UNA NETTA DIFFERENZIAZIONE
Nel comunicato della Casa si legge che “la nuova piattaforma consente una chiara differenziazione tra i van a uso privato nel segmento lusso e i van commerciali nel segmento premium.” Cosa voglia dire non è chiarissimo quello che si capisce è che in casa Mercedes si sta lavorando per una netta divisione del prodotto: da una parte quelli per uso privato, ossia veicoli per famiglie, le esclusive navette VIP, fino ai lussuosi veicoli per clienti con esigenze più elevate, dall’altra i commerciali “puri” progettati per il trasporto merci. A un occhio esterno sembra che la “preferenza”, che il maggior impegno della Casa
Dario Albano, direttore generale MercedesBenz Van Italia: “Con il nuovo sistema Il cliente comprerà direttamente dalla Casa a un prezzo netto prefissato uguale in tutta Italia senza intermediari”.
sia rivolto proprio ai veicoli per i privati lasciando un po’ da parte quelli cosiddetti da lavoro. Un’impressione smentita nettamente da Dario Albano direttore generale Mercedes-Benz Van di Mercedes Italia.
“In questo momento – ci ha detto – se stiamo insistendo molto sui veicoli per il trasporto persone è solo perché arriveranno prima degli altri, ma l’importanza che diamo ai veicoli da lavoro è quella di sempre. E comunque la differenziazione sarà davvero netta, anche esteticamente saranno davvero diversi”.
UNICO SISTEMA OPERATIVO
Per quanto riguarda le tecnologie disponibili, i nuovi van soddisfano un’ampia varietà di esigenze dei clienti. Indipendentemente dal fatto che siano a trazione anteriore o 4X4, tutti i veicoli saranno equipaggiati con l’ultima versione del sistema operativo Mercedes-Benz (MB.OS), oltre che con un sistema di ricarica da 800 volt e un caricatore da 22 kW in corrente alternata.
Dopo un viaggio da Stoccarda a Capo Nord del giugno scorso con un veicolo appositamente costruito per testare telaio, gruppo propulsore elettrico, batteria e componenti ad alta tensione, i test attuali si concentrano sull’interazione di tutti i componenti nel veicolo; attualmente i veicoli stanno affrontando lo step successivo: il collaudo con le rigide temperature della Svezia.
Uno dei prototipi nati dalla piattaforma VAN.EA (Mercedes-Benz Van Electric Architecture), che segnerà una vera rivoluzione nei van di Stoccarda.
NON PIÙ SOLO
“CONCESSIONARI”
Veniamo ora alle altre novità in casa della Stella: a breve i con cessionari diventeranno “agenti”; non più, dunque imprenditori privati con i loro vantaggi e svantaggi ma, più o meno “ambasciatori” della Stella. Spetterà loro il compito di mostrare il mezzo ai clienti, di organizzare eventuali test drive, gestire assistenza e post-vendita nei confronti della clientela che sarà gestita direttamente dalla Casa madre. “In realtà – ha detto ancora Albano – non è proprio così. I concessionari resteranno imprenditori privati per quanto riguarda tutta l’attività di assistenza e after sale e per l’usato. Anzi, diventeranno veri specialisti dell’usato. Compreranno e venderanno l’usato, potranno farlo transitare dai canali di Mercedes-Benz o trattarlo direttamente secondo i loro parametri.” I prezzi dei veicoli saranno uguali in tutta Italia e i veicoli saranno fatturati direttamente dalla Casa madre, si impedirà quindi quel fenomeno noto come competizione intra-brand: cioè la “guerra” tra concessionari dello stesso Marchio, che si combattono a colpi di sconti giocando a ribasso. “Se ci fermiamo un attimo a riflettere – ha detto ancora Albano – ci
IL SISTEMA MB.OS
Mercedes-Benz ha deciso di creare un sistema operativo di proprietà e un’architettura che possa accedere pienamente ai componenti hardware e software dei veicoli. L’innovativo sistema operativo MB.OS è basato su un’architettura chip-to-cloud realizzata appositamente ed è in grado di controllare tutti i “domini” del veicolo: infotainment, guida automatizzata, corpo vettura, guida e ricarica. MB.OS sarà introdotto a metà del decennio con la nuova piattaforma MMA - Mercedes Modular Architecture - che sarà usata per le nuove versioni della Classe A e Classe B e sulla piattaforma VAN.EA (Mercedes-Benz Van Electric Architecture). Questa importante risorsa interna si combinerà con partner esterni per creare un’esperienza per il cliente che andrà dall’assistenza alla guida, alla navigazione
dobbiamo chiedere che senso ha il sistema attuale: i dealer comprano dalla Casa e, rivendono ai clienti, ma per far questo devono investire tanti soldi, devono sostenere un rischio
I dealers diventeranno a breve “agenti” e la vendita dei veicoli, con prezzi uguali in tutta Italia, verrà gestita direttamente dalla Casa madre.
e all’intrattenimento, fino alla ricarica integrata. Con MB.OS, Mercedes Benz Vans offrirà ad esempio ai clienti commerciali ulteriori extra digitali, tra cui l’accesso ad applicazioni di terze parti.
d’impresa notevole, (piazzali pieni, veicoli invenduti, scelta dei modelli, delle versioni, impegni con le banche). Oggi, quello della vendita dei veicoli è un business dove si muovono tanti soldi, ma dove i margini sono piuttosto risicati. Dunque, è una situazione che io trovo anacronistica anche per le possibilità che oggi offrono i processi di digitalizzazione, l’e-commerce, le grandi opportunità di comunicazione diretta con i clienti. Con il nuovo sistema il cliente comprerà direttamente dalla Casa a un prezzo netto prefissato uguale in tutta Italia senza intermediari. Ed è anche chiarissimo – ha continuato Dario Albano – che questo favorirà il cliente, che non dovrà più svolgere una sorta di ricerca di mercato facendo il giro dei concessionari per spuntare un prezzo più basso, che ora sarà uguale per tutti. Quindi, in sostanza viene a cadere solo una parte del fattore imprenditoriale del concessionario, quella della vendita, tutto il resto rimane invariato”.
CONNESSIONE DIRETTA
CLIENTE CASA MADRE
Detta così è facile da comprendere anzi, viene da chiedersi come mai il “vecchio sistema” , oneroso e rischioso per i concessionari abbia retto così a lungo, che non si sia pensato prima di modificarlo.
Ma andiamo avanti. Dunque, il nocciolo della questione sta nel fatto che la Casa avrà un rapporto diretto con il cliente. Ma come?
“La tecnologia ce lo permette – ha spiegato Albano – attraverso il nostro sistema MB.OS il cliente è sempre connesso con noi attraverso cellulare dedicato. Tutti i dati che transitano in questo sistema saranno tra noi e il cliente quindi conosceremo molto bene il cliente; noi dovremo essere bravi a gestire e lavorare con i grandi dati, ma questo fa parte del cambio culturale. Comunque noi potremo conoscere la sua storia con noi, quindi saremo in grado di offrire al cliente la cosa giusta per lui anche non facendolo sbagliare”.
ELETTRICO UNA STRADA TRACCIATA
L’occasione di avere a “disposizione” Dario Albano è troppo ghiotta per non proporgli un argomento classico: l’elettrico, visto che i soliti rumors danno un certo ripensamento o, comunque, una diminuzione di entusiasmo nelle strategie che riguardano la transizione verso i motori elettrici. Si tratta, è vero, di rumors ma è anche vero che le quote di mercato dei veicoli commerciali elettrici (ma
Nonostante Mercedes-Benz abbia abbracciato in pieno la filosofia dell’elettrico, i van endotermici continueranno a essere prodotti e venduti.
anche delle vetture, n.d.r.) sono sempre bassissime e non accennano a crescere, anzi!
“Come sappiamo è il mercato che detta i tempi e bisogna sottostare alle leggi del mercato. Sicuramente – è sempre Albano a parlare - l’entusiasmo iniziale, il voler commercializzare veicoli completamente diversi da quelli termici, i programmi europei, le parole degli analisti, hanno portato le Case a fare delle pianificazioni un po’ troppo ottimistiche. Prima che una tecnologia attecchisca completamente, ci vuole tempo ma direi che la strada dell’elettrico è ormai tracciata. Credo che la scarsità di entusiasmo da parte della clientela sia dettata soprattutto da due fattori che, magari con un po’ di lentezza, verranno superati: il solito problema della scarsità di infrastrutture di ricarica, perché caricare un veicolo deve essere facile, come fare un rifornimento di benzina e il prezzo di vendita. Il prezzo è ancora troppo più alto di quello del rispettivo modello endotermico (mediamente di circa un terzo n.d.r.) , ma anche una mentalità che è dura a morire. Chi prova un elettrico, però, difficilmente torna indietro, soprattutto oggi che l’elettrico è una tecnologia matura. Credo che a breve, con l’evoluzione dei veicoli elettrici che, ricordiamo sono ancora veicoli “elettrificati” cioè nati come endotermici e poi trasformati in elettrici, mentre ora stanno nascendo gli elettrici nativi sarà davvero difficile optare per un veicolo endotermico
UN GIORNO ALLA TRAINING ACADEMY
Per tutti i costruttori la formazione della rete è, oggi più che mai, un momento fondamentale per assicurare che gli standard qualitativi e professionali siano, non solo sempre elevati ma omogenei in tutta la rete. Mercedes-Benz Van, con un’iniziativa decisamente insolita, ha voluto mostrare alla stampa come si svolge, praticamente, la formazione. Lo ha fatto presso la Training Academy di Roma, dove ha organizzato, se pure in “miniatura” una vera e propria sessione di training dedicata ai van elettrici.
“Alla Training Academy – ci ha detto Andrea Florissi, Sales Trainer Coordinator – ci occupiamo di formare tutto il personale Mercedes-Benz, non solo i venditori, anche perché nel nuovo modello di agenzia saranno sempre meno separate le figure dedicate alla vendita e quelle che si occupano del post-vendita”.
Nel 2023 sono state registrate quasi 27mila presenze all’Academy, distribuite su quasi 4mila persone. Con questa attività Mercedes-Benz riesce a raggiungere i due terzi della rete, grazie a diverse modalità di apprendimento: digital (quindi on demand), con virtual classroom (lezioni sincrone) e in presenza.
che noi, comunque continuiamo a produrre.”
A proposito la piattaforma VAN.EA, però, è solo per l’elettrico?
“Certo – ha chiuso Albano – ma non si esclude che possa essere utilizzata anche per gli endotermici.”
Gemelli DIVERSI
Un veicolo uscito da una piattaforma comune di grande successo che sta regalando soddisfazioni internazionali importanti. Ecco il Nissan Interstar
IL VEICOLO
di Arnaldo Ferrero
Prima di analizzare il nuovo Nissan Interstar occorrono un paio di premesse. La prima è senza dubbio il fatto che la presentazione si è svolta in Spagna, a Barcellona, poco dopo l’alluvione di Valencia e con il fatto che il giorno precedente la pista dell’aeroporto era coperta da dieci centimetri d’acqua. Insomma: programmi di prova rimescolati, ma tutto sommato più che soddisfacenti. La seconda, nell’economia del veicolo, è assai più importante. Tutti sappiamo che l’alleanza Renault-Nissan produce veicoli di vario tipo dove l’integrazione tra le attività produttive e la progettazione sono più o meno spinte: il Nissan Interstar è il fratello del Nuovo Renault Master e quest’ultimo, presentato a “gamma completa” prima del Nissan, ha vinto, all’IAA di Hannover, il premio di Van of the Year che, ovviamente, vale anche per il fratello con marchio giapponese.
In queste pagine le immagini del veicolo di punta della gamma commerciale Nissan, realizzato sulla stessa piattaforma di Renault Master.
Fatta questa doverosa premessa analizziamo il nuovo Intestar. Molto lavoro è stato messo per differenziarne il frontale la cui percezione è completamente differente dal Master anche se i lamierati (la parte la cui modifica è molto costosa) sono identici tra i due veicoli. Calandra, fari, luci, soluzioni, sono completamente diverse e si vede. Vi sono poi alcune modifiche “grafiche” nelle pannellerie sia al frontale sia posteriormente (anche se le luci posteriori sono identiche). In sostanza un lavoro di design riuscito che identifica al meglio il veicolo come Nissan. All’interno vi sono differenze di grafica e disegno come, ad esempio, il lay out, virtuale, della strumentazione elettronica diversa da quella Renault, mentre quella “fisica” è identica. Le vere differenze si fanno su allestimenti, formule creditizie, garanzie e così via, ma vediamo con calma la parte meccanica. Ricordiamo però che il nuovo Interstar è il primo veicolo commerciale di grandi dimensioni elettrico di Nissan e rappresenta lo scalino finale verso la completa elettrificazione dalla gamma LCV che si completerà entro il 2027. Resta da capire se le richieste della Commissione Europea saranno mantenute o rimandate, cosa che si aspettano in molti.
Aspettando l’evoluzione della normativa ricordiamo che il Nissan Interstar attuale rispetto al precedente ha un vantaggio aerodinamico del 20% (riduzione del Cx) quindi, beneficiando anche dei nuovi propulsori M920, è lecito aspettarsi una notevole riduzione dei consumi, soprattutto nella marcia autostradale. Come tutti gli LCV Nissan, anche il nuovo Interstar gode della garanzia totale di 5 anni o 160.000 chilometri e di 8 anni o 160.000 chilometri per la batteria nella versione 100% elettrica. Una delle molte esclusive del mezzo della Casa.
LA CATENA CINEMATICA
Il nuovo Nissan Interstar EV, completamente elettrico, è disponibile con batteria da 87 kWh che garantisce, secondo la Casa e il ciclo NDEC, un’autonomia massima di 460 chilometri ed è pensato per chi percorre molti chilometri quotidianamente e svolge un’attività intensa. Con la ricarica veloce in corrente continua da 130kW è possibile accumulare 252 km di percorrenza in soli 30 minuti. Il mezzo è disponibile, inoltre, con batteria da 40 kWh, che offre un’autonomia di circa 200 km. Con la ricarica in corrente alternata (caricatore da 11 kW per la batteria da 40 kWh e da 22 kW per la batteria da 87 kWh)
si raggiunge il 100% di carica della batteria in circa 4 ore, in ogni caso anche per la versione da 40 kW è disponibile la ricarica rapida in CC. Il nuovo Nissan Interstar può essere equipaggiato anche con motore diesel M920 (quattro cilindri sovralimentato) nelle versioni da 105, 130, 150 e 170 CV e valori di coppia rispettivamente pari a 330, 350, 360 e 380 Nm, in abbinamento a un cambio manuale a 6 marce o al nuovo cambio automatico a 9 marce. Un motore caratterizzato da bassi consumi fino a 7,4 litri/100 km, ridotti di 1,5 litri/100 km rispetto alla versione precedente come scrivevamo prima. La riduzione, vicina al 20% si deve sia all’alleggerimento del veicolo, sia alla migliore efficienza del quattro cilindri, sia (e soprattutto per le mission con lunghi chilometraggi) al miglioramento aerodinamico.
LA GAMMA
Al momento la gamma si articola sui van con un prezzo di partenza (per il diesel) di 32.500 € più IVA. Da tener presente il fatto che la dotazione è già completissima di serie nelle versioni “base”. Da ricordare che esistono, in particolare per l’elettrico, le versioni “40” ovvero da 40 quintali di MTT che possono essere guidate con la patente B (l’abbuono di 500 kg per i veicoli completamente elettrici anche se sono N2 come prevede la norma europea).
Ricordiamo che entro il 2025 la gamma sarà completa con tutte le classiche versioni diesel ed EV: furgonati, vetrati, telai allestibili e doppie cabine con tre passi e quattro lunghezze, ma vediamo più in dettaglio.
Tanto spazio a disposizione sul nuovo Interstar che può caricare un’ampia varietà di prodotti e merci in modo facile e veloce. Infatti, attraverso la porta laterale larga 131,2 cm, più ampia della precedente, si accede al vano di carico che va dai 10,8 m3 della versione L2H2 a un massimo di 14,8 m3 della versione L3H3; vano la cui lunghezza è aumentata rispetto alla versione precedente e ora arriva fino a 385,5 cm a seconda del passo. Più in là arriverà anche la versione L4 (stesso passo della L3, ma sbalzo posteriore aumentato).
Nella versione più venduta da 35 quintali, la classica L2H2, il nuovo Interstar EV ha un carico utile che va dai 1.394 kg del Van (netto) ai
1.450 kg del telaio a cui va sottratto l’allestimento. Nell’analoga versione diesel, il carico utile va dai 1.447 kg del Van ai 1.704 kg del cabinato. Le capacità di traino variano a seconda delle versioni e vanno da un minimo di 1.500 kg a un massimo di 2.500 kg. Il nuovo Interstar è disponibile con diversi allestimenti di serie, come il cassone aperto fisso o ribaltabile o il cassone telonato, in diverse dimensioni, altezze e capacità di carico utile, nelle versioni diesel da 33 e 35 quintali e 100% elettrico da 35 e 40 quintali, in grado di soddisfare le più diffuse esigenze della clientela. Ricordiamo ancora che il 40 si guida con la patente B.
BREVI IMPRESSIONI SU STRADA
Abbiamo guidato a lungo la versione diesel (L2H2) da 150 CV con cambio a sei marce manuale e ci è sembrato più che buono: veloce e grintoso, ma senza esagerare (i mezzi in prova avevano 400 kg di zavorra oltre a una persona oltre al guidatore). Soprattutto, come in tutti i veicoli di “scuola franco-nipponica” si apprezzano comfort e silenziosità. Tutti i pulsanti giusti al posto giusto,
volante ben regolabile come il sedile. Ovviamente alcuni comandi richiedono, venendo da altri commerciali, una certa assuefazione. Come su molti altri mezzi del genere il primo scalino è alto e sarebbe opportuno, soprattutto per chi fa distribuzione ed effettua 70-80 salite al giorno, avere una maniglia sul montante A come di prammatica sui mezzi di “scuola americana”.
In marcia si apprezza molto l’elasticità: grazie ai 360 Nm di coppia con una curva di erogazione quasi piatta il veicolo riprende (nel nostro assetto di guida circa 2,7-2,8 t di massa) molto bene in quinta, la sesta, ovviamente, è destinata esclusivamente alle grandi distanze perlopiù autostradali sopra gli 80/90 km/h allo scopo di ridurre i consumi. Trovandoci in una situazione dove era necessaria una rapida inversione su una strada locale, non abbiamo potuto non apprezzare a fondo e fianco stupirci della capacità di svolta (che ovviamente cambia con i passi) al top della categoria: curva meglio di molte auto relativamente compatte e questo nonostante la trazione anteriore. Un grande plus per l’uso urbano.
L’innovazione logistica PARTE DA BRESCIA
Si è svolta il 16 ottobre al Museo Mille Miglia di Brescia la prima edizione di innovationT, l’appuntamento di evenT dedicato all’innovazione tecnologica, alle energie alternative sostenibili e al futuro della mobilità commerciale. Consegnato il primo innovationT
di Valeria Di Rosa e Andrea Trapani
Uno sviluppo tecnologico probabilmente senza pari, una transizione energetica complessa, gli obiettivi stringenti imposti dalle istituzioni comunitarie e un mercato, quello delle trazioni alternative, che stenta a decollare, sono alcuni dei nodi che il settore del trasporto e della logistica è chiamato a sciogliere in un futuro decisamente prossimo. Temi che hanno animato la prima edizione di innovationT, che si è tenuta il 16 ottobre presso il Museo Mille Miglia di Brescia. Una giornata formativa, ideata da evenT sulle orme
Award
a
Casilli Enterprise
del successo di Zerogradi e sponsorizzata da DAF, Daimler Truck Italia, Transpobank e Volvo Trucks Italia, con la collaborazione di ALIS, Motus-E e il Politecnico di Milano, che ha stimolato il dibattito sull’innovazione tecnologica nell’autotrasporto. Aziende, professionisti e stakeholder hanno potuto confrontarsi sui profondi cambiamenti che stanno interessando il settore nel corso della giornata.
Accanto ai numerosi dibattiti, uno spazio espositivo ha accolto i partecipanti nell’area esterna dello storico complesso del monastero di Santa Eufemia della Fonte. Tre i camion presenti, che ben rappresentano la trasformazione in atto nel mondo del
trasporto: un trattore DAF XG+ 480 FT celebrativo del 75° anniversario della Casa olandese, un truck elettrico Mercedes-Benz eActros 300 in configurazione carro e un trattore stradale Volvo FH Electric.
LO SCENARIO
Momento centrale della giornata è stata la tavola rotonda svoltasi nel pomeriggio, moderata da Luca Barassi, direttore di Trasportare Oggi, e da Fabrizio Dalle Nogare di Vado e Torno, e introdotta dalla presentazione dello studio “ L’elettrificazione del trasporto merci ” realizzato da Motus-E.
La ricerca, presentata da Francesco Serrao, ha avuto inizio con un’analisi dettagliata del frammentato scenario delle aziende di autotrasporto attive in Italia. Considerando i noti obiettivi europei di decarbonizzazione del settore dei trasporti e l’espansione delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici, Motus-E ha stimato che entro il 2035 il numero di veicoli commerciali leggeri elettrici in circolazione in Italia potrebbe raggiungere tra gli 840.000 e il milione di unità, mentre i veicoli commerciali medi e pesanti potrebbero attestarsi tra le 43.000 e le 63.000 unità. L’analisi del mercato per classi di percorrenza ha evidenziato che il 96% dei veicoli destinati al trasporto merci in Italia attualmente copre distanze inferiori ai 300 km, rendendo l’elettrificazione delle flotte maggiormente fattibile, soprattutto se supportata da infrastrutture di ricarica presso i depositi. Tuttavia, restano irrisolte alcune problematiche, tra cui il costo totale di proprietà (TCO) dei veicoli, la disponibilità di incentivi per l’acquisto e l’accesso a punti di ricarica pubblici, essenziali per specifiche modalità di trasporto. I dati di mercato e le tendenze recenti evidenziano che il percorso verso
Un momento del convegno
“Le nuove fonti energetiche, una scossa all’autotrasporto”.
l’elettrificazione è tutt’altro che lineare. Le questioni centrali continuano a essere legate allo sviluppo delle infrastrutture e agli incentivi, con un dialogo costante tra il settore e i decisori politici, fondamentale per promuovere un’evoluzione coordinata a livello istituzionale. “Le case si stanno sostituendo alle istituzioni negli investimenti in infrastrutture”, ha spiegato Giovanni Dattoli, AD di Volvo Trucks Italia. “Gli incentivi possono coprire una parte dei costi, ma penso che ci voglia un po’ di coraggio da parte di tutti, trasportatori compresi”. Trasportatori che sono chiamati ad affrontare questi cambiamenti in un clima di incertezza e confusione, come ha spiegato Matteo De Campo, CEO del gruppo Maganetti, azienda di trasporti di Tirano (SO): “Se prima erano le innovazioni che spingevano le scelte politiche, oggi sono le scelte politiche che influenzano la scelta di una tecnologia sull’altra: mi sembra che oggi l’innovazione arrivi al contrario”, ha sintetizzato. Per De Campo l’infrastruttura è un grosso problema perché deve esserci. Anche gli incentivi, però, sono un problema perché sono fatti male.
L’INCERTEZZA DEL MERCATO
Ad aggravare questo contesto si aggiunge anche la difficoltà del mercato dei carburanti alternativi a trovare una propria dimensione e un riconoscimento legislativo. “L’Europa rischia di non essere più competitiva se i costi del trasporto continueranno a restare così alti. E in Italia, anche per via del fatto che lo scenario associativo nell’autotrasporto è troppo frammentato, il confronto con le istituzioni è debole”, ha ammonito la presidente di NGV Italy, Maria Rosa Baroni, che continua a battersi perché a livello europeo venga riconosciuto il ruolo di biodiesel, biogas ed e-fuel nel percorso di decarbonizzazione attraverso “risposte sicure dall’Europa”. Posizione condivisa anche da Gabriele Vargiu , Public Affairs Italy di Iveco Group, secondo il quale tutte le alimentazioni alternative dovrebbero essere tenute in considerazione, diversamente da quanto accade oggi. E sugli incentivi: “una soluzione potrebbe essere stanziare un fondo nazionale che mantenga un approccio multitecnologico. Le emissioni inquinanti, quindi l’ossido di azoto, possono essere ridotte anche dai motori termici di ultima generazione” .
Tre i workshop che hanno aperto l’evento bresciano: DAF, Daimler Truck e Transpobank.
IL RUOLO CENTRALE DELLA LOGISTICA
Ma quali potrebbe essere le possibili strategie per facilitare questa transizione? “L’intermodalità aiuta a ridurre le emissioni. Bisogna spingere in questa direzione, è una delle soluzioni possibili e aiuta a garantire i pilastri
della sostenibilità economica e sociale. Il trasporto su strada ci sarà ancora ma andrà a integrare il trasporto intermodale e quello dell’ultimo miglio”, ha suggerito Nicolò Berghinz, responsabile Sviluppo, Relazioni Esterne e Public Affairs di ALIS, associazione che da sempre opera in questo senso. “La logistica è parte della soluzione perché per sua natura cerca di trovare la
soluzione più economica per trasportare quanta più merce possibile al minor costo possibile. Oggi la tecnologia può dare una grossa mano”, è la chiosa di Matteo De Campo, supportato da Dattoli, convinto che dal punto di vista tecnologico più soluzioni conviveranno nel prossimo futuro.
CONSEGNATO IL PRIMO innovationT AWARD
Al termine della tavola rotonda, è stato il momento della consegna del primo innovationT Award, premio dedicato alle aziende che si sono particolarmente distinte durante l’anno nel realizzare prodotti o servizi avanzati. Paolo Volta, coordinatore didattico di evenT, ha consegnato il premio all’azienda di trasporti che più si
Molti i momenti di networking e di approfondimento: lunch e cocktail finale, lectio magistralis del politecnico di Milano e visita al Museo Mille Miglia.
è distinta nella promozione di attività innovative e sostenibili. A contribuire all’assegnazione dei riconoscimenti da parte della giuria non è stato soltanto l’utilizzo di veicoli a basso impatto ambientale, ma anche l’adozione di pratiche orientate alla sostenibilità a livello aziendale. La campana Casilli Enterprise si è aggiudicata l’innovationT Award, con l’AD Francesco Casilli a ritirare il premio.
I WORKSHOP TEMATICI
Nel corso della mattina si sono svolti i workshop tematici, a cura di DAF, Daimler Truck Italia e Transpobank. Un pubblico numeroso e attento ha dato vita a uno scambio di domande e risposte a partire fin dal primo appuntamento svoltosi all’interno della millenaria Chiesetta di San Paterio. Nel primo workshop Raffaele Campus di DAF ha illustrato le strategie della casa olandese per il prossimo futuro, con i veicoli elettrici ad affiancare la gamma diesel (quest’ultima rinnovata dal recente lancio del Model Year 2025) e lo sviluppo dell’idrogeno. Un percorso a cavallo tra innovazione e prodotto che ha trovato conferma, nel corso dello stesso workshop, con Ettore Gualandi di Gruber Logistics, importante operatore altoatesino molto attivo nell’ambito delle nuove tecnologie, che ha raccontato la collaborazione con DAF nell’ambito di un progetto europeo sui truck a guida autonoma. Un argomento di particolare interesse che ha mostrato pregi e difetti della rete infrastrutturale nell’accogliere questa nuova tecnologia: la raccolta dati è stata fondamentale per capire quanto siamo pronti per approcciare i veicoli della prossima generazione. Anche nel secondo workshop ha dominato il tema della modernizzazione dell’autotrasporto. In questa ottica Domenico Andreoli di Daimler Truck Italia ha presentato il percorso del gruppo verso la decarbonizzazione, in gran parte fondato sullo sviluppo dei camion nativi elettrici, come l’eActros 300/400 per la distribuzione regionale e l’eActros 600 per percorrenze più lunghe, fino a oltre 500 chilometri con una ricarica. E nel futuro, prima della fine del decennio, anche Mercedes punta alla produzione dei camion a celle a combustibile alimentate a idrogeno. Il tutto nell’ottica del presente come Andreoli ha esplicitamente ricordato nel suo intervento
mostrando come le soluzioni illustrate fossero già protagoniste in tutti i mercati mondiali: prodotti all’avanguardia, già pronti, in un percorso già avviato dal costruttore tedesco.
Anche Antonio Nadali, R&D Manager di Transpobank, ha seguito questo flusso mostrando la storia e l’importanza dell’innovazione nella nascita e nello sviluppo di quella che è la prima borsa carichi italiana, che da oltre 35 anni permette agli autotrasportatori e spedizionieri italiani di crescere collaborando in un circuito sicuro. Un modo per ricordare l’evoluzione della borsa carichi e della piattaforma di gestione flotte Tracker.it attraverso le trasformazioni tecnologiche che si sono succedute dalla loro nascita ad oggi. Tra queste il ‘gemello digitale’ per una gestione smart dei (troppi) dati che le aziende si trovano a processare, blockchain e intelligenza artificiale, le cui ricadute sono perfino difficili da immaginare oggi. Il tutto senza dimenticare le esperienze odierne nel campo della ricerca e dello sviluppo: a partire dall’efficientamento delle attività logistiche mare-terra-mare, tramite la realizzazione di un Digital Twin per il Porto di Trieste passando a un sistema di boe georeferenziate capaci di trasmettere in tempo reale valori dell’inquinamento acustico sottomarino e a un’architettura crowd-based per il tracking nautico in-shore ed il monitoraggio di parametri marini realtime. I Digital Twin insomma sono già fondamentali per il trasporto.
LA LECTIO MAGISTRALIS
In chiusura della mattinata, Gabriele Tempesta , Ricercatore e Responsabile Operativo del LeNSlab POLIMI Politecnico di Milano - Dipartimento di Design, ha tenuto una interessante e appassionante lectio magistralis incentrata sul concetto di ecodesign, una modalità innovativa per riprogettare i veicoli con l’obiettivo di ridurre l’impatto sul ciclo di vita. Un sistema che presuppone un cambiamento radicale e un modello di business in grado di creare valore senza aumentare l’impatto ambientale. Qualche esempio inizia a esserci anche nella logistica. I sistemi di prodotto-servizio sono quelli che un’azienda produce per creare incentivi per creare prodotti più sostenibili: un modo chiaro per arrivare
INNOVATIONT AWARD A CASILLI ENTERPRISE
Tra i momenti salienti della prima edizione di innovationT c’è stata la consegna del primo innovationT Award. Il premio, assegnato da una giuria specializzata, mira a riconoscere e valorizzare le eccellenze presenti nella logistica italiana sulla base di criteri gestionali, come innovazione di processo e sviluppo della connettività; sulla composizione della flotta; sulla presenza in azienda di infrastrutture avanzate (come pannelli solari o colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici) e sull’analisi dei valori aziendali. Cinque le aziende in nomination: Casilli Enterprise, DN Logistica, Gruber Logistics, LC3 e So.Log. Ad aggiudicarsi la prima edizione del premio è stata la storica azienda campana con sede in provincia di Napoli tra le primissime realtà in ambito nazionale, nonché la prima nel Sud Italia, a utilizzare veicoli a bio-LNG. Casilli continua a esplorare il ventaglio di nuove tecnologie proposte dal mercato, tra cui i camion elettrici. Ma c’è di più: l’azienda è stata premiata per “le scelte di natura gestionale e gli interventi di matrice tecnologica finalizzati alla creazione e al mantenimento del patrimonio informativo che supporti le attività e i processi decisionali”, come si legge nelle motivazioni della giuria, presieduta dal coordinatore didattico di evenT, Paolo Volta.
A contribuire alla scelta della giuria è stato anche il brevetto ottenuto da Casilli Enterprise per l’invenzione industriale del ‘sistema con comandi vocali per autoveicoli per trasporti pesanti’ i cui pilastri sono rappresentati dall’efficienza, dalla sicurezza e da
una nuova modalità di interazione tra il conducente, l’automezzo, la centrale operativa, luoghi e personale di partenza e destinazione. “L’attività di ricerca e sviluppo gestita dalla Casilli Enterprise rappresenta una grande opportunità, per accrescere l’efficienza, la redditività, la sostenibilità ambientale ed il benessere delle maestranze coinvolte”, ha scritto la giuria.
Francesco Casilli, AD di Casilli Enterprise, che ha ritirato il premio nel corso di innovationT, ha così commentato la vittoria: “L’innovazione tecnologica, in termini di digitalizzazione o di transizione energetica, può contribuire enormemente allo sviluppo dell’impresa, nella direzione della sostenibilità ambientale, ma anche della riduzione dei costi. Per essere davvero sostenibili oggi bisogna gettare il cuore oltre l’ostacolo e le comprensibili perplessità che sento in tanti colleghi: per questo noi abbiamo voluto investire e avvalerci di strumenti presenti sul mercato, quando possibile. In altri casi ci abbiamo messo del nostro. Ben venga quindi testare le nuove tecnologie, come noi abbiamo fatto per esempio già nel 2013 con l’LNG, dando impulso a un percorso di crescita che oggi potrebbe essere replicato nella mobilità elettrica”
La giuria dell’innovationT Award, presieduta da Paolo Volta, è composta da Maurizio Cervetto (direttore di Vado e Torno), Luca Barassi (direttore di Trasportare Oggi), Massimo Artusi (Federauto), Luca Sra (ANFIA), Paolo A. Starace (UNRAE), Gabriele Tempesta (Politecnico di Milano) e Federico Rupi (Università di Bologna).
a dare una marcia in più all’ecodesign e guadagnare con la sostenibilità. Un passaggio obbligato che vede obbligatoriamente protagonista l’innovazione in ogni fase del processo industriale, dalla progettazione alla produzione senza dimenticare le possibilità di riutilizzo per creare – come nuovi – componenti che potrebbero valere molto nell’automotive. Diversi i momenti di networking nel corso della giornata, dal welcome coffee al pranzo, fino al cocktail finale. E per i partecipanti anche la visita guidata alla collezione del museo Mille Miglia che ripercorre la storia della celebre corsa automobilistica. Il collega Alberto Gimmelli è stato una guida d’eccezione capace di emozionare e coinvolgere i partecipanti in un racconto a 360° nel legame tra veicoli d’epoca e la storia del nostro paese. Imperdibile.
Sicilia Uber Alles
L’edizione 2024 del Sustainable Tour si
è chiusa a Catania, in occasione di MedMove. Un dibattito vivace e articolato che ha messo in luce punti di forza e debolezza di una logistica, quella meridionale, che potrebbe essere centrale per lo sviluppo europeo
di Valeria Di Rosa e Andrea Trapani
La Sicilia è vista come una pedina fondamentale nello scacchiere logistico del Mediterraneo, uno scenario in continuo cambiamento e ancora carente di infrastrutture adeguate, dalla mancanza di un ponte sullo Stretto di Messina fino a numerosi progetti interni rimasti incompiuti. Questa assenza di infrastrutture si traduce in un costo significativo per le aziende di trasporto che operano in Sicilia, un costo quantificato intorno a 6,5 miliardi di euro annui, che rappresenta circa il 7,4% del PIL della regione. Tale isolamento impatta negativamente sia sulle imprese locali sia sul potenziale della Sicilia di diventare un
hub logistico di portata mediterranea e, in prospettiva, europea.
Da questi dati si è aperta l’ultima tappa del Sustainable Tour 2024, la serie di incontri ideati da evenT dedicati alla mobilità sostenibile, che si è svolta a Catania sabato 5 ottobre all’interno di MedMove, il Salone dei Trasporti e della Logistica del Mediterraneo, giunto alla sua seconda edizione. Il convegno, intitolato “Sicilia: Un ponte sul Mediterraneo”, coordinato da Luca Barassi, direttore di Trasportare Oggi in Europa, e da Fabrizio Dalle Nogare di Vado e Torno, ha delineato il ruolo strategico della Sicilia nell’ambito della logistica mediterranea, considerando tanto le sfide attuali quanto le prospettive future.
Nella foto in copertina, da sinistra verso destra, Luca Barassi, direttore di Trasportare Oggi; Gianfranco De Angelis, Segretario Generale UIR; Paolo A. Starace, Presidente Sezione Veicoli Industriali UNRAE; Paolo Volta, Coordinatore didattico evenT; Marcello Panzarella, Professore dell’Università di Palermo; Alessandro Aricò, Assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità; Sarah Nicosia di DN Logistica; Daniele Testi, Presidente di SOS LOGistica e Fabrizio Dalle Nogare di Vado e Torno.
LA NECESSITÀ DI INFRASTRUTTURE
Uno dei problemi principali che devono affrontare gli imprenditori siciliani è sicuramente lo svantaggio competitivo dovuto alla carenza delle infrastrutture, come ha riconosciuto Alessandro Aricò, assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità. Più nello specifico delle opere da realizzare, Aricò si è focalizzato sul progetto di realizzazione dell’interporto di Termini Imerese e sul completamento di quello di Catania, l’unico attualmente esistente. “Sull’asse Messina-Palermo i cantieri sono diminuiti e stiamo riprogettando i percorsi della pedemontana di Palermo
avvalendoci dei big data sul traffico veicolare. Per sviluppare il trasporto fuori dalla Sicilia, invece, occorre investire sul ponte o sulle autostrade del mare” ha spiegato l’assessore. Durante il convegno è emerso con forza il tema del ponte sullo Stretto come potenziale catalizzatore per un’infrastrutturazione più completa dell’isola. L’assessore si è impegnato anche a mantenere un dialogo aperto e continuo con le associazioni dell’autotrasporto siciliano, un settore che attualmente sta attraversando momenti di tensione e manifestazioni di disagio.
RISCOPRIRE LA CENTRALITÀ
PERDUTA
DELLA SICILIA
La sessione di apertura del dibattito è stata affidata a Marcello Panzarella, professore dell’Università di Palermo, che ha offerto un quadro storico della posizione strategica della Sicilia nei flussi commerciali del Mediterraneo. Panzarella ha descritto come la Sicilia abbia progressivamente perso la sua rilevanza logistica a causa dello spostamento delle principali rotte commerciali verso il Nord Europa, in particolare verso paesi come la Germania, la Francia, i Paesi Bassi e la Scandinavia. Questa marginalizzazione della Sicilia è ulteriormente accentuata dalla crisi della rotta mesopotamica, che un tempo aveva grande importanza ma che oggi è ostacolata da problemi quali i cambiamenti climatici e i conflitti in Medio Oriente. “Per invertire il trend occorre sviluppare infrastrutture che intercettino le nuove rotte commerciali, specialmente quelle verso l’Africa, continente immenso e troppo spesso dimenticato” ha sottolineato Panzarella.
IL CONTESTO ATTUALE DELLA MOBILITÀ IN SICILIA
Intervenendo con dati chiari e una visione orientata al futuro, il professor Paolo Volta , coordinatore didattico di evenT, ha delineato l’attuale situazione infrastrutturale della Sicilia. La regione conta 14.700 km di rete stradale, di cui solo il 5% è costituito da autostrade, e circa 1.400 km di rete ferroviaria, di cui solo il 58% è elettrificato e il 16% a doppio binario. La Sicilia dispone di 9 porti, 6 aeroporti e un unico terminal intermodale a Catania, un’infrastruttura decisamente
insufficiente per le esigenze di mobilità di una regione che punta a un ruolo centrale nel Mediterraneo. Questo assetto infrastrutturale deficitario fa sì che i costi di trasporto in Sicilia superino del 50% la media nazionale, una disparità che rende le attività commerciali più costose e meno competitive. Serve quindi, secondo Volta, sviluppare infrastrutture che possano incrementare la competitività della regione e promuovere l’intermodalità e la sostenibilità, elementi chiave per ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza.
SOSTENIBILITÀ E COMPETITIVITÀ: UN
BINOMIO IMPRESCINDIBILE
Proprio sulla sostenibilità si è soffermata Sarah Nicosia di DN Logistica, che ha espresso il punto di vista di chi lavora quotidianamente nel settore. “Essere sostenibili è già una forma di competitività”, ha sottolineato. “Mancano innanzitutto le infrastrutture interne, il ponte sullo Stretto è solo una parte di questo sistema: fare impresa in Sicilia rimane difficile e costoso”. La necessità di una visione strategica condivisa è stata ribadita anche da Paolo A. Starace, presidente della sezione Veicoli Industriali di UNRAE, che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un piano politico complessivo che trasformi la Sicilia in una piattaforma logistica centrale nel Mediterraneo. “Il ponte si colloca in uno scenario composto da molteplici soluzioni a favore del trasporto siciliano, ma deve essere affiancato da altri investimenti, come alta velocità ferroviaria e doppio binario, per esempio. Un modello a cui ispirarsi potrebbe essere quello di Singapore, che attraverso grandi investimenti è
oggi strategico nei traffici marittimi. Con le dovute differenze che tengano conto della tipicità della Sicilia” ha detto Starace.
INTERPORTI E SVILUPPO DELL’INTERMODALITÀ
In questo contesto, anche gli interporti possono giocare un ruolo fondamentale, come ha sottolineato Gianfranco De Angelis , segretario generale dell’Unione Interporti Riuniti (UIR). De Angelis ha evidenziato la funzione strategica degli interporti per potenziare il trasporto intermodale in Sicilia. Attualmente, l’interporto di Catania è impegnato a migliorare il trasporto ferroviario, ma le infrastrutture obsolete limitano il suo potenziale. “Importante sarebbe poter contare su un altro interporto, come potrebbe essere quello di Termini Imerese, per avere un avamposto anche dall’altra parte dell’isola. Tecnologie all’avanguardia, digitalizzazione e formazione di alto livello dovrebbero essere i cardini di un modello di sviluppo tarato sulle specificità della Sicilia” ha sottolineato De Angelis.
SOSTENIBILITÀ E LOGISTICA DI QUALITÀ
Infine, Daniele Testi, presidente dell’associazione SOS LOGistica, ha invitato a riflettere sulla direzione che dovrebbe prendere lo sviluppo logistico della Sicilia. “Dobbiamo domandarci se la Sicilia ha bisogno di logistica di quantità o di qualità. Bisognerebbe, a mio avviso, puntare su una logistica di qualità. E sulla sostenibilità, che automaticamente si traduce in competitività ” ha detto Testi. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario prima potenziare i collegamenti marittimi e intermodali, piuttosto che concentrarsi esclusivamente su grandi opere come il ponte sullo Stretto. Testi ha sottolineato l’importanza di adottare modelli di creazione di valore in un’ottica futura, modelli che permettano alle aziende di ridurre il loro impatto economico, sociale e ambientale.
Gli appuntamenti con il Sustainable Tour torneranno nel 2025, per approfondire i cambiamenti che trasporto e logistica stanno affrontando e scoprire le strategie vincenti per affrontarli.
Il momento dell’inaugurazione del Salone con le autorità e gli organizzatori.
Un ponte tra logistica e sviluppo sostenibile
Giunto alla sua seconda edizione, Medmove, il salone dei trasporti e della logistica mediterranea, si conferma evento di riferimento nazionale
per i trasporti e la logistica
La Sicilia rappresenta una piattaforma logistica strategica nel Mediterraneo, storicamente centrale per gli scambi tra
Africa, Oriente ed Europa. Attualmente, il settore logistico regionale è sostenuto da circa 12.000 aziende di autotrasporto e 6.000 di trasporto passeggeri, oltre a interporti, aeroporti e porti posizionati nei principali snodi per ottimizzare i flussi di merci e persone. Questo sistema coinvolge centinaia di migliaia di lavoratori – tra commerciali, autisti, imprenditori e addetti logistici – essenziali per il sostegno operativo e strategico del settore. In questo contesto nasce l’idea di MedMove, il Salone dei trasporti e della logistica mediterranea ideato da Expò Mediterraneo per mettere in contatto tutte le realtà imprenditoriali e commerciali del Centro – Sud Italia.
“Med Move nasce per aprire le porte del Mediterraneo. La nuova ricchezza sta al nostro sud ed è rappresentato dai paesi emergenti del Nord d’Africa che nei prossimi decenni avranno uno sviluppo economico senza precedenti. Intercettare questi flussi, fornire competenze, fornire servizi e nuova tecnologia è la sfida più importante ed esaltante per Med Move che diventerà salone di frontiera per l’Europa” ha spiegato Rosario Alfino, Presidente di Expò Mediterraneo.
L’EDIZIONE 2024
L’edizione 2024 di MedMove, tenutasi a Misterbianco presso il quartiere fieristico Sicilia Fiere, ha consolidato il ruolo del salone come evento chiave per il settore, offrendosi come un’importante piattaforma di discussione su temi strategici per il futuro dell’industria dei trasporti e della logistica. Focus centrale della due giorni catanese è stato il Ponte sullo Stretto, considerato infrastruttura strategica per potenziare le connessioni tra Sicilia e Calabria e incrementare l’efficienza logistica nel Sud Italia. La realizzazione del ponte potrebbe inoltre attrarre investimenti significativi e favorire il rilancio economico delle regioni meridionali, contribuendo a posizionare il Mezzogiorno come hub logistico fondamentale.
SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Non solo infrastrutture. MedMove ha esplorato tematiche essenziali quali sostenibilità ambientale, digitalizzazione dei processi e sicurezza logistica, puntando a supportare una transizione verso pratiche più ecologiche e innovative. L’adozione di tecnologie avanzate e il rafforzamento delle infrastrutture di supporto, come scali portuali e aeroportuali, sono stati presentati come elementi essenziali per una logistica moderna e interconnessa. La decarbonizzazione e il potenziamento dell’intermodalità sono stati evidenziati come strumenti chiave per ridurre i costi operativi e limitare l’impatto ambientale del settore.
UN ECOSISTEMA
COLLABORATIVO PER LO SVILUPPO ECONOMICO
L’idea di MedMove non è solo quella di essere un importante appuntamento fieristico, ma di porsi anche come un palcoscenico per mettere in luce le strategie future per il progresso della logistica nel Mediterraneo. Essere, dunque, catalizzatore di energie e proposte volte ad affrontare le sfide del futuro, mettendo al centro la competitività sostenibile e la cooperazione tra i vari attori del settore. Per questo motivo il Salone ha visto la partecipazione di stakeholder del settore, che hanno discusso su strategie per creare un ecosistema logistico robusto e collaborativo. Incentivi fiscali come la “Decontribuzione
Sud” e la creazione di Zone Economiche Speciali sono stati identificati come leve fondamentali per attrarre capitali e incentivare lo sviluppo delle PMI locali. Un elemento di particolare rilevanza è stato il dialogo istituzionale tra imprese e decisori politici, mirato a rendere il Sud Italia un centro logistico di riferimento a livello europeo.
IL SUD ITALIA COME HUB LOGISTICO
La capacità di intercettare flussi logistici e commerciali dal Nord Africa è fondamentale, soprattutto considerando la crescita economica di quella regione e l’interesse delle aziende europee nel diversificare i propri mercati. L’obiettivo di MedMove è quello di offrirsi come punto di contatto con operatori africani per promuovere scambi commerciali significativi e collaborazioni a lungo termine. Tali interazioni non solo potenziano il networking tra i partecipanti, ma possono anche facilitare l’ingresso delle imprese meridionali in nuove aree di mercato, creando opportunità di crescita. La posizione strategica del Sud Italia nel Mediterraneo come hub logistico è un vantaggio competitivo da sfruttare. Migliorare l’efficienza nelle catene di approvvigionamento tra Europa e Africa può non solo rafforzare i legami commerciali tra le due sponde del Mediterraneo, ma anche promuovere uno sviluppo economico sostenibile e integrato, capace di generare benefici a lungo termine per l’intera regione. Questo approccio potrebbe
infatti contribuire a migliorare la resilienza delle economie locali e a posizionare il Mezzogiorno come un punto di riferimento chiave nel panorama logistico europeo.
UN’OCCASIONE DI NETWORKING INTERNAZIONALE
MedMove 2024 ha offerto un’ampia opportunità di interazione tra operatori del Mediterraneo e del Nord Africa, nonché rappresentanti diplomatici di paesi chiave come Azerbaigian e Senegal. La presenza della Camera di Commercio Italo-Azerbaigiana e dell’Afro.Med Association ha ulteriormente incentivato collaborazioni con mercati emergenti, promuovendo l’espansione del Made in Italy verso il continente africano. Questo approccio ha conferito a MedMove un ruolo fondamentale come piattaforma per lo sviluppo di relazioni B2B e l’esplorazione di nuove aree di mercato.
PROSPETTIVE FUTURE PER LA LOGISTICA MEDITERRANEA
MedMove si configura quindi come il punto di partenza per rafforzare le connessioni tra Europa e Africa, contribuendo alla costruzione di una logistica sostenibile e integrata. Migliorando l’efficienza nei trasporti e nelle infrastrutture logistiche, l’evento ambisce a consolidare il Mezzogiorno come polo strategico di collegamento nel Mediterraneo, capace di promuovere uno sviluppo economico a lungo termine e resiliente.
Localizzazione live. Soste e percorsi. Scarico tachigrafo. Messagistica. Telemetria. Monitoraggio carburante.
CIRCOLARE, PREGO!
L’edizione 2024 di Ecomondo si chiude con successo, distinguendosi per una forte impronta internazionale e ponendosi come appuntamento globale per l’economia circolare
di Valeria Di Rosa
Ecomondo si conferma piattaforma globale per l’innovazione e la sostenibilità. Con una superficie espositiva più ampia, con ben due padiglioni in più e due nuovi spazi dedicati all’innovazione, l’Innovation District e l’area Startup, l’edizione 2024 del Salone dedicato alla green economy è un’edizione da record. I numeri parlano chiaro: +5% le presenze totali rispetto all’edizione precedente (e +4% quelle estere), 1.620 brand espositori che hanno occupato 166.000 mq nel quartiere fieristico (+10% di espositori rispetto al 2023). In continua crescita gli operatori esteri, prevalentemente dall’area
euromediterranea e in particolare da Germania Spagna, Romania, Francia, Croazia, Grecia, Serbia, Egitto Turchia e Tunisia. La manifestazione ha accolto professionisti internazionali da 121 Paesi, coinvolgendo 72 associazioni di settore e istituzioni di rilevanza globale, oltre a 650 buyer da 65 nazioni, con una presenza significativa da Nord Africa, Europa, Nord America e America Latina, e un notevole aumento di buyer asiatici. Un sistema di relazioni e di incontro che ha portato a realizzare nei quattro giorni di fiera 3.500 business matching. Ricchissimo il programma degli eventi e dei convegni, circa 200 appuntamenti in programma, con un focus su innovazione, economia circolare e sostenibilità.
La nuova area Startup di Ecomondo 2024, dedicata all’innovazione tecnologica.
“Oggi si inaugura un’edizione di Ecomondo da record: 166mila metri quadrati di spazio espositivo, raggiunti grazie anche ai due nuovi padiglioni per 8.300 metri quadrati realizzati a tempo di record per rispondere alle richieste di questo evento e che fanno di Ecomondo 2024 la più grande manifestazione mai realizzata nella Fiera di Rimini. Come IEG non possiamo che andare orgogliosi di questo risultato. Nata nel 1997 con il nome di Ricicla, oggi Ecomondo è l’evento annuale leader nei settori della green and circular economy, occasione a livello nazionale e internazionale” ha sottolineato Maurizio Renzo Ermeti, Presidente IEG, durante la cerimonia di apertura alla quale erano presenti anche Corrado Peraboni, Amministratore Delegato di IEG, Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director Green & Technology Division IEG, Mauro Delle Fratte, Exhibition Manager Ecomondo. Un riconoscimento che arriva anche dalle istituzioni, come confermato l’On. Gilberto Pichetto Fratin, Ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, secondo il quale “Ecomondo è un osservatorio privilegiato sull’economia nazionale. Qui c’è l’Italia vincente della transizione ecologica, naturalmente rivolta alla decarbonizzazione, all’efficienza, all’uso ragionato delle risorse naturali, all’innovazione nella produzione. Per raggiungere i nostri obiettivi climatici, su cui ci confronteremo alla vicina Cop29 abbiamo bisogno della grande energia che proviene dalla green economy italiana e da modelli vincenti come quelli del riciclo, che continueremo a difendere in ogni sede”.
DOPPIA PRESENZA PER MULTITRAX
A Ecomondo 2024, Multitrax ha ampliato la sua presenza con due stand e tre semirimorchi in esposizione, introducendo diverse novità dei brand KRAKER e D-TEC. Protagonista dello stand nel padiglione C7 è stato il semirimorchio Kraker “Huckepack”, che favorisce l’intermodalità gomma-rotaia grazie al design rinforzato per carichi ferroviari, riducendo consumi ed emissioni. Presentato anche l’innovativo D-TEC con vasca ribaltabile per rottami e coils, premiato agli International Trailer Awards, un veicolo caratterizzato da un design che ottimizza stabilità e peso. Nello stand dedicato all’agricoltura, invece, ha fatto bella mostra la cisterna DTEC FV2023 per il trasporto di effluenti, con braccio aspirante integrato e tecnologie avanzate per la gestione dei liquidi. Oltre alle novità di prodotto, Multitrax ha portato a Ecomondo la sua quasi trentennale esperienza nel trasporto e nella
IN SCENA LA 13ª EDIZIONE
DEGLI STATI GENERALI
DELLA GREEN ECONOMY
Come da tradizione, si è svolta, in occasione di Ecomondo, la 13ª edizione degli Stati Generali della Green Economy, promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e la Commissione Europea, durante la quale è stata presentata anche la Relazione sullo Stato della Green Economy. Un’edizione che ha riscontrato un grande successo di pubblico in presenza e interazioni social: due giorni con oltre 1.500 partecipanti e 100 fra relatrici e relatori, più di un migliaio di contatti con l’hashtag #statigreen24, con domande e commenti che hanno generato una copertura di oltre 255.000 utenti. “Anche quest’anno vi è stata una ampia partecipazione e
logistica, presentandosi come consulente professionale e affidabile in grado di supportare il cliente nelle scelte.
LA TELEMATICA DI WEBFLEET ARRIVA A RIMINI
A Ecomondo 2024, Webfleet ha presentato le sue ultime soluzioni telematiche, focalizzandosi sulle soluzioni di gestione dei veicoli elettrici (EV) e su quelle per il settore dei rifiuti, tra cui il nuovo EV Charger Monitoring, che consente alle aziende di monitorare in tempo reale sia i veicoli elettrici sia le stazioni di ricarica, centralizzando le informazioni in un’unica piattaforma. Ecomondo è stato anche occasione per Webfleet di lanciare Fleetcare, l’ecosistema di Bridgestone per la gestione completa delle flotte, che combina pneumatici con sensori avanzati e supporto telematico. I visitatori dello stand Webfleet, inoltre, hanno avuto modo di scoprire Webfleet CO2 Report, uno strumento certificato da TÜV Rheinland, che consente alle aziende di effettuare un monitoraggio costante e ottenere una panoramica reale sulle emissioni di ciascun mezzo appartenente al loro parco veicoli.
FOCUS SU FORMAZIONE E PROFESSIONALITÀ
Un importante momento di approfondimento è stato l’evento “L’Italia che studia verso il futuro” che ha affrontato i temi delle professionalità e competenze necessarie per affrontare le sfide della transizione ecologica, in un contesto dove, secondo i dati Unioncamere, nei prossimi 5 anni saranno necessari 3,9 milioni di nuovi lavoratori green e il 52,6% delle aziende fatica a trovare candidati qualificati. Su questo argomento è intervenuto, davanti ad una folta platea composta anche da un centinaio di studenti, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha delineato le strategie formative del futuro: “Il tema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro anche nel settore green è drammatico, come ha calcolato Unioncamere, al 2027 il 47% delle richieste di queste professioni verrà disatteso, perché la scuola non è in grado di offrire profili corrispondenti. Partendo da questa riflessione abbiamo varato la riforma del ´4+2´, che risponde anche ad una richiesta forte da parte delle famiglie, ed è un modello innovativo, che potenzia l’alternanza scuola-lavoro e la capacità di innovazione da parte delle scuole. Nella società del futuro ci sarà sempre più contaminazione nel rapporto tra formazione e impresa, che rappresenta un grande arricchimento e che farà comprendere sempre più ai ragazzi il valore del lavoro”. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi esperti del settore: Luigi Di Marco di ASVIS, l’eurodeputata Annalisa Corrado, Patrizia Lombardi, Presidente della Rete delle Università per lo sviluppo sostenibile, Domenico Repetto, Direttore Divisione 1° Direzione generale ITC - Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. In questo contesto, Ecomondo ha dato vita anche a Green Jobs, uno spazio dedicato all’educazione dei giovani sulle competenze chiave necessarie per affrontare le sfide della sostenibilità, mettendoli in contatto con aziende e opportunità nel settore ambientale.
Ecomondo 2024 ha registrato +5% di presenze totali rispetto all’edizione precedente (e +4% quelle estere), con 1.620 brand espositori che hanno occupato 166.000 mq nel quartiere fieristico (+10% di espositori rispetto al 2023).
grande interesse del mondo delle imprese sugli approfondimenti sul green deal” – ha dichiarato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile al termine della due giorni – “Questa attenzione è aumentata per la preoccupazione crescente per i disastri climatici, che sollecita una accelerazione delle misure per porre fine a una situazione di schizofrenia climatica, per cui si assiste ad un disallineamento fra quello che accade e l’impegno delle politiche per il clima”
Gli Stati Generali della Green Economy 2024 hanno presentato oltre al report annuale, consultabile anche online su www.statigenerali.org, un pacchetto di 8 proposte prioritarie per la transizione ecologica, fra queste oltre alla rinnovata richiesta di un maggiore impegno per il clima - con la crescita delle rinnovabili, gli edifici green, le auto elettriche e la mobilità sostenibile – anche la rinnovata richiesta di un maggior coinvolgimento delle imprese mettendo a disposizioni maggiori risorse anche ricorrendo a nuovi strumenti di debito comune europeo per il sostegno al Green Deal.
L’INNOVAZIONE COME LEVA DELLA SOSTENIBILITÀ
Filo conduttore dell’edizione 2024 di Ecomondo è stata l’innovazione. Negli ultimi cinque anni, il 78,4% delle imprese ha investito in innovazione orientata alla sostenibilità, come confermato da un’indagine Ecomondo-Unioncamere su un campione di imprese partecipanti.
“Le tecnologie digitali sono uno strumento strategico e fondamentale per affrontare tanti aspetti legati alla sostenibilità; dati satellitari, monitoraggio in tempo reale, analisi predittive sono cruciali per città più efficienti, resilienti e sostenibili per gestire efficacemente le emergenze ambientali” ha detto Fabio Fava, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo. Esempi come le digital twins, ossia i “gemelli digitali”, consentono simulazioni interattive, in grado di migliorare la gestione urbana e il monitoraggio ambientale. Anche le sfide dell’economia circolare possono essere affrontate tramite le nuove tecnologie: esempi concreti sono il recupero del Neodimio dai RAEE e dalla mobilità elettrica, presentato da Itelyum, e iniziative
Durante Ecomondo si è svolta anche la 13esima edizione degli Stati Generali della Green Economy, durante la quale è stata presentata la Relazione sullo Stato della Green Economy.
di economia circolare nel settore retail. Particolare attenzione è stata dedicata alle soluzioni di filiera per le batterie al litio, con la presentazione dei progetti METALLICO dell’Università di Torino e BATRAW del Leitat Technological Center, oltre alle azioni pilota del progetto CIRCOTRONIC della Regione Emilia-Romagna.
LA SFIDA EUROPEA TRA SOSTENIBILITÀ E COMPETITIVITÀ
Ecomondo è stato anche occasione per affrontare uno dei temi più dibattuti del momento: come conciliare transizione sostenibile e competitività delle imprese europee. È stato questo il tema principale dell’ESG CEO Summit di Ecomondo, che ha visto la partecipazione di importanti leader aziendali, che hanno discusso le condizioni necessarie per rendere la transizione sostenibile compatibile con la competitività europea nel prossimo quinquennio, soffermando si sulle difficoltà per grandi e piccole imprese. Un aspetto chiave è stato la necessità di affiancare la confor mità normativa con investimenti mi rati, per evitare effetti negativi sul le fasce più vulnerabili del tessuto produttivo e sociale. A cinque anni dall’introduzione del Green Deal, si è discusso infatti sull’efficacia dell’ap proccio europeo verso una transi zione equa e sostenibile. Sondaggi e previsioni concordano: l’ambiente sarà prioritario per le strategie future di aziende e società a livello globa le. Anche i dati sui costi ambientali, pari a circa 50 miliardi di euro l’an no, che potrebbero salire a 1 trilione entro il secolo, sottolineano la neces sità di un cambiamento deciso . “Lo sviluppo non sostenibile è un lusso
che non possiamo permetterci,” ha affermato Carlo Cici, Partner & Head of Sustainability Practice di The European House-Ambrosetti, ribadendo che la questione non è la direzione del cambiamento, ma la velocità con cui verrà attuato, con la finanza a guidare e sostenere le imprese in questo percorso. Per accelerare la transizione, la regolamentazione non è sufficiente; occorre semplificare l’accesso alla finanza sostenibile per le PMI, investire in ricerca e sviluppo, pianificare strategie di settore e rafforzare le competenze ESG.
LE NOVITÀ DEI COSTRUTTORI
Cinque i Costruttori presenti, che hanno portato tra i padiglioni della fiera di Rimini i loro prodotti e servizi dedicati alla sostenibilità.
DAF: Anteprima a Rimini per il nuovo DAF FAG XD 3 assi, 100% elettrico in configurazione compattatore quindi perfetto per i lavori di raccolta rifiuti. Disponibile con una trasmissione elettrica ad alta efficienza, funzioni di sicurezza avanzate, trasmissione all’avanguardia, un comfort di guida eccezionale e cabina ribassata, DAF XD Electric è una soluzione di trasporto completa per applicazioni a emissioni zero.
DAIMLER TRUCK: Daimler Truck Italia ha rinnovato la sua partecipazione Ecomondo 2024 con i brand Mercedes-Benz Trucks e FUSO. Presenti sullo stand l’eActros 300 full
rumore e zero emissioni allo scarico, e l’Econic. Il fulcro della filosofia dell’azienda per il trasporto a batteria consiste nell’offerta ai Clienti di un ecosistema, che comprende la tecnologia dei veicoli, la consulenza, l’assistenza attraverso servizi digitali e tradizionali di ultima generazione e l’infrastruttura di ricarica. Quest’ultimo aspetto è fondamentale nell’economia di esercizio di un truck elettrico e pertanto è stato lanciato un nuovo brand denominato TruckCharge per supportare e rendere più semplice il passaggio all’e-mobility.
FORD TRUCKS: Ford Trucks si presenta a Ecomondo presentando le varianti F-LINE 6x2 e 8x4 nella serie stradale e construction. L’introduzione nel mercato delle varianti F-LINE, nello specifico delle motrici 6x2 e 8x4, rappresenta il passaggio fondamentale per il percorso di completamento della gamma Ford Trucks. I veicoli sono progettati per adattarsi alle più diverse condizioni d’uso. Gli F-LINE si distinguono per robustezza, affidabilità e versatilità. L’obiettivo di Ford Trucks, infatti, è quello di entrare in nuovi segmenti di mercati attraverso l’offerta e l’allargamento della propria gamma di prodotti e servizi. E proprio a Ecomondo il Costruttore ha così confermato il suo impegno verso nuove soluzioni di trasporto con l’obiettivo di entrare in nuovi segmenti di mercato.
EVENTI
ECOMONDO
SCANIA: Sullo stand di Scania, il pubblico ha potuto toccare con mano diverse soluzioni di trasporto sostenibile, tra cui: la gamma di motori compatibili con il biometano, visibile sulla motrice BioCNG da 280 CV e sul trattore BioCNG da 460 CV; l’elettrificazione e l’evoluzione dell’infrastruttura di ricarica pubblica e privata destinata ai veicoli pesanti, rappresentati dallo Scania 100% elettrico 40 R; infine, i servizi legati alla riparazione, manutenzione e connettività per l’efficientamento delle flotte, i nuovi Services 360. L’obiettivo di Scania è quello di fornire soluzioni sempre più complete per migliorare l’operatività, l’efficienza energetica e la gestione dei veicoli, integrando connessioni digitali tra i principali attori della gestione della flotta tramite la piattaforma MyScania e nuovi punti di
contatto digitali. Oltre ai servizi per i veicoli, Scania offre anche soluzioni di leasing e assicurazione attraverso Scania Financial Services, sfruttando la sua lunga esperienza nel settore dei trasporti.
VOLVO TRUCKS: Novità anche per Volvo Trucks, che a Ecomondo porta il suo approccio multienergetico, con il nuovo FH16 Aero alimentato a HVOlution, un FM Low Entry Cab, perfetto per la raccolta di rifiuti urbani e la presentazione di un progetto concreto di economia circolare in partnership con Energiapura, marchio leader nella produzione di abbigliamento tecnico racing e protezioni per lo sci alpino che realizza prodotti derivati dal riciclo di bottiglie di plastica PET a loro volta riciclabili. Le plastiche recuperate vengono poi trasportate a bordo del nuovo FH Aero Electric presso i centri di trasformazione. Il personale Volvo, in occasione di Ecomondo, è stato quindi testimonial di questo progetto indossando i capi realizzati attraverso il recupero delle bottiglie PET. Si realizza così un percorso continuo e virtuoso che azzera gli scarti e attiva un autentico ciclo di sostenibilità.
LE ANTEPRIME DEI VEICOLI COMMERCIALI
Ecomondo è stato anche palcoscenico ideale per il debutto sul mercato italiano di alcuni modelli di veicoli commerciali leggeri, tutti pensati per un trasporto sostenibile.
Alké: A Ecomondo Alkè, azienda italiana che produce veicoli elettrici stradali omologati, utilizzati per trasporto, logistica ed altre operazioni multifunzionali o speciali, ha presentato la gamma di veicoli elettrici Alkè ATX 4, che si affianca alla già consolidata serie ATX 3 introducendo nuovi standard di sicurezza e comfort in cabina, abbinati a prestazioni ulteriormente migliorate. La serie ATX 4 di Alkè offre prestazioni superiori grazie a un nuovo powertrain, un telaio
Il Porter NPE, l’ultimo arrivato in casa Piaggio, presentato nel primo giorno di Ecomondo 2024.
riprogettato e miglioramenti a sterzo, freni e sospensioni, garantendo sicurezza e comfort anche su terreni critici grazie alla trazione 4WD sui modelli ATX 480. L’area di carico modulare è disponibile in tre lunghezze e offre flessibilità nelle configurazioni. La piattaforma cloud integrata consente il monitoraggio e la diagnostica in tempo reale per una gestione efficiente e una manutenzione proattiva. La serie ATX 4 sarà disponibile dal terzo trimestre del 2025.
Nissan: Nissan sceglie Ecomondo per presentare le novità della sua gamma di veicoli commerciali leggeri. E proprio alla kermesse riminese, Nissan Interstar, il più grande della famiglia LCV Nissan, ha fatto il suo debutto nazionale di fronte al pubblico e agli specialisti del settore. Nissan Townstar, Primastar e Interstar rappresentano un’offerta ampia e articolata in termini di dimensioni, capacità di carico, allestimenti, in versione Van, Trasporto Persone o Chassis, con motori elettrici o termici, in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza dei clienti. In particolare, le versioni 100% elettriche di Townstar e Interstar sono la soluzione ideale per le aziende che lavorano anche nei centri cittadini e per le consegne dell’ultimo miglio, perché permettono di muoversi in ogni situazione e senza nessuna restrizione alla circolazione, nel rispetto delle normative su inquinamento e qualità dell’aria.
Piaggio: Presentato nel primo giorno di Ecomondo l’ultimo nato di casa Piaggio, il Porter NPE. Compatto e comodo, caratterizzato da alte prestazioni e ora dotato di nuovi contenuti ADAS e rispettoso delle nuove norme sulla cybersecurity, Porter NPE conferma tutte le doti che hanno fatto il successo di Porter e le sposa alla trazione elettrica. Il cuore del nuovo Porter NPE è la Electric Drive Unit (EDU), un unico sistema e compatto che integra il propulsore elettrico, l’inverter e gli organi della trasmissione. Questo sistema garantisce alte prestazioni e durata, con una potenza di picco di 150 kW e una coppia di 330 Nm, ideale per affrontare pendenze impegnative anche da fermo.
Ecomondo tornerà dal 4 al 7 novembre 2025 presso la Fiera di Rimini di Italian Exhibition Group.
PREMIO LORENZO CAGNONI: UN TRIBUTO ALL’INNOVAZIONE SOSTENIBILE
In scena a Ecomondo la seconda edizione del Premio Lorenzo Cagnoni per l’Innovazione Green, dedicato alla memoria del presidente storico di Italian Exhibition Group, che ha celebrato le migliori soluzioni nel campo della sostenibilità. Il premio, riservato agli espositori di Ecomondo, ha riconosciuto le tecnologie più innovative per il loro contributo alla transizione ecologica.
Aziende vincitrici
Planetek Italia - Water Cycle & Blue Economy con il servizio di monitoraggio satellitare Rheticus® Network Alert, che supporta la manutenzione predittiva delle reti idriche, affrontando le sfide del cambiamento climatico.
Air Products - Bio-energy & Agriculture con un processo per produrre bio-GNL direttamente dal biometano, utilizzando una tecnologia di separazione a membrana.
Bartoli S.p.A. - Waste as Resource con il progetto Infinity RePROJECT®, Bartoli ha introdotto un packaging di lusso in
monomateriale, concepito per facilitare il riciclo a fine vita.
STARTUP VINCITRICI
Repet S.r.l. - Circular and Regenerative Bio-economy, startup che ha creato un impianto bio-based che converte i rifiuti plastici in nuovi materiali, promuovendo un ciclo della plastica sostenibile.
Smush Materials - Circular and Regenerative Bio-economy che produce imballaggi compostabili per prodotti fragili, trasformando sottoprodotti agricoli in packaging industriale tramite l’uso di micelio.
AgroMateriae - Circular and Regenerative Bio-economy, parte del Gruppo Tampieri, che converte scarti agroindustriali in biofiller personalizzabili e biodegradabili, migliorando la sostenibilità di vari materiali industriali.
Alla cerimonia hanno partecipato Maurizio Ermeti, presidente di IEG, Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director della divisione green, e Mauro Delle Fratte, exhibition manager di Ecomondo.
EVENTI
PRESENTE E FUTURO DELLA LOGISTICA
di Gian Paolo Pinton
Una fiera in crescita, in termini di numeri, espositori e visitatori, ma soprattutto di qualità. È questa l’opinione diffusa tra gli operatori professionali al termine della terza edizione di Green Logistics Expo, il salone internazionale della logistica sostenibile che si svolge ogni due anni alla Fiera di Padova. Partiamo dai dati ufficiali: 220 espositori distribuiti in due padiglioni per una superficie complessiva di 14 mila mq, 8598 visitatori certificati, 40 eventi con ben 181 relatori. Il presidente di Padova Hall, la società di gestione della Fiera di Padova, Nicola Rossi ha dichiarato, a chiusura dell’evento: “Sono molto soddisfatto di questa edizione di Green Logistics Expo, che sta crescendo e si posiziona fra gli appuntamenti di
riferimento del settore in Italia. Non puntiamo al gigantismo, ma alla qualità perché pensiamo che contenuti importanti e possibilità di relazioni e scambi d’idee tra le persone siano oggi il vero valore aggiunto di una manifestazione fieristica. La logistica è una funzione chiave per il mondo manifatturiero e per l’economia del nostro Paese. Grazie anche alla collaborazione con Interporto Padova, che, non lo dico io ma la realtà, è una eccellenza nel suo settore, vogliamo accompagnare questo mondo nella transizione verso la sostenibilità, in modo realistico, concreto e soprattutto condiviso. Non è un caso che per noi la collaborazione delle Associazioni sia fondamentale: non sono ospiti del nostro Salone, ma partner con i quali costruire assieme il nuovo ecosistema della logistica italiana ”.
Terza edizione della fiera nata per segnare le linee guida per gli operatori della logistica. Prossimo appuntamento nel 2026
IL SETTORE
La logistica è diventata una componente strategica in ogni filiera produttiva. I processi industriali sono condizionati dalle merci sia a monte che a valle. Le materie prime così come i semilavorati sono la prima fase di ogni linea di produzione, mentre per i prodotti finiti si può affermare che cadano direttamente sul veicolo che li trasporta direttamente al destinatario senza nemmeno sfiorare il suolo. La gestione dei magazzini dei prodotti finiti praticamente è affidata a strutture terze, come gli interporti o i magazzini generali. In pratica si può ben dire che le merci non siano mai ferme dopo la fase produttiva. Logistica vuol dire processi di gestione praticamente costruiti su misura di ciascun cliente. Sono particolari sia il packaging che favorisce un trasferimento più agevole dei prodotti che il veicolo industriale o commerciale che trasporta e consegna i prodotti secondo le attese dei consumatori. È stato lo stesso Jeff Besoz, fondatore di Amazon, che oggi condivide il palmares di uomo più ricco del mondo con Elon Musk, ad affermare che il segreto del successo di Amazon è stato quello di abbattere i tempi di consegna delle merci, grazie ai miracoli della logistica. Corrieri veloci che lavorano H24 compresa la domenica, logistica esasperata per non dire logistica miope davanti ai diritti dei lavoratori. Ma non c’è umanità che tenga di fronte al dio denaro.
Infatti, a livello di economia nazionale la logistica si può dire sia altrettanto fondamentale dell’aspetto finanziario che ogni azienda deve affrontare per la crescita della propria attività. Ed è stato questo il mantra protagonista dei tre giorni molto intensi organizzati da Padova Fiere, proprio a Green Logistics.
LA PARTECIPAZIONE A GREEN LOGISTICS
Oltre ai numero che abbiamo visto in apertura, presenti i big sia del sistema politico regionale e nazionale sia delle principali aziende e delle infrastrutture nazionali. Il sistema italiano interportuale era presente con tutte le entità più rappresentative potendo così aumentare la funzione della relazione tra operatori e il confronto sui temi che accomunano queste imprese. Ecco il parere di Paolo Pandolfo di Interporto Padova: “come manager commerciale del traffico intermodale del terminal di Padova Interporto, ho trovato la presenza di visitatori molto qualificata specialmente nel settore delle compagnie marittime e degli operatori del traffico intermodale sia terrestre che marittime. Nel corso dei tre giorni di incontri ho ottimizzato una serie di relazioni in presenza che avrebbero richiesto spostamenti e viaggi molto laboriosi e costosi ”.
Il rispetto dell’ambiente, i problemi dei cambiamenti climatici che condizionano le strategia di trasferimento delle merci in modo molto pesante, sono fattori esogeni imprevedibili ma determinanti per il cambiamento di funzione socio economica della logistica e dei trasporti. Una sorta di svolta storica che travolge vecchie scuole di pensiero che relegavano la logistica e i trasporti come costi dagli oneri costrittivi ai quali le aziende dovevano soggiacere sopportando tempi di consegna oggi del tutto impensabili. La qualità dell’offerta dei servizi logistici del nuovo millennio ha procurato un balzo qualitativo della domanda da parte dei consumatori finali, potendo contare su consegne a domicilio veloci e senza oneri insopportabili.
I PROPOSITI
PER IL FUTURO
L’auspicio è quello di procedere verso una forma di collaborazione integrata, pur nel rispetto di una sana competizione di mercato, che sarà significativa solo se si vorrà affrontare assieme come definire regole e strategie comuni, sia a livello nazionale che internazionale, per un futuro strutturato positivamente verso una politica visionaria condivisa nei confronti della logistica. A Green Logistics grande rilevanza ha sempre avuto il
EVENTI
rapporto tra la sostenibilità ambientale e l’intermodalità. Argomento ancora “crudo” in Italia dove la percentuale di trasporto su gomma regna sovrana, lasciando il primato alla Penisola riconoscendo che nessun altro Paese al mondo trasporta su gomma, percentualmente parlando, così tante merci (e ha così tanti camion che viaggiano vuoti al ritorno, n.d.r.). Sono decenni che si promuove la cultura dell’intermodalità. Sperimenti su sperimenti per far viaggiare le merci
con l’abbinata ferrovia-strada, rivelandosi difficili da applicare come soluzione pratica sia per i problemi legati alla morfologia del nostro paese che per problemi di ”troppo” traffico ferroviario, rapportato ai binari disponibili. Progetti davvero interessanti anche per le autostrade del mare che sembrano il modello perfetto per raffigurare una intermodalità logistica unica nel suo genere. A Green Logistics c’è stato un vero e proprio boom di presentazioni di esperienze e di soluzioni
digitali e tecnologie automatizzate grazie alle quali è stato possibile dimostrare i vantaggi nel come contenere CO2, risparmiare energia, e migliorare la competitività dei servizi abbattendo costi che fino a ieri rappresentavano una tara insostenibile. Non è mancato lo spazio dedicato all’AI nell’applicazione della gestione delle merci sia presso infrastrutture esterne che nell’ambito delle stesse aziende di trasporto. A Green Logistics un ruolo sempre privilegiato è stato riservato alle Associazioni. Fra i temi principali la sostenibilità, le fonti energetiche, le nuove tecnologie per il trasporto delle merci a temperatura controllata, il rischio di sfruttamento dei corrieri trasportatori dell’ultimo kilometro da parte delle multinazionali del commercio universale e le pratiche scorrette di greenwhashing Infine, all’interno di Green Logistics Fermerci ha dato vita alla XVI edizione di Merci in treno il più importante appuntamento italiano dedicato al cargo ferroviario. Tante sono le difficoltà che vive la catena logistica su ferro sia per i troppo cantieri che provocano ritardi ai treni e sia per le infelici scelte governative che hanno abbattuto gli aiuti per l’acquisto di nuove locomotive che sembrano essere già state ordinate ai fabbricanti di treni.
Non c’è 2 senza 3
Dal 19 al 21 novembre più di 10.000 professionisti si sono ritrovati a Madrid in quello che punta ad essere il più grande forum iberico dedicato al dibattito, al networking e alla creazione di alleanze tra le istituzioni pubbliche e le aziende del settore per accelerare un processo di trasformazione verso modelli di mobilità sostenibili, sicuri e inclusivi
di Andrea Trapani
La consapevolezza alla base del successo di Global Mobility Call ha raggiunto la propria maturità nel corso della terza edizione che si è chiusa lo scorso 21 novembre. Un solo padiglione negli spazi di IFEMA, la Fiera di Madrid, potrebbe sembrare uno spazio esiguo ma quello di cui parliamo è diventato un vero e proprio congresso, un evento che va oltre alla mera presenza di un’ampia area espositiva. Non si trovano truck e bus tra gli stand come in altre manifestazioni, al massimo qualche
prototipo e i van di qualche azienda di trasporto, ma non importa: la ricchezza di quanto creato da Smobhub si realizza nei diecimila professionisti che hanno scelto la Spagna per partecipare a una delle oltre 100 conferenze che hanno visto parlare oltre 450 relatori con esperienze trasversali in più discipline. Numeri importanti per una manifestazione che è riuscita nell’obiettivo di riunire i principali leader di tutti i principali settori economici nazionali, internazionali e del settore pubblico coinvolti nella progettazione della mobilità sostenibile del futuro, in uno spazio di dibattito sull’attuale
processo di trasformazione e di promozione della collaborazione tra investimenti privati e pubblici in progetti e soluzioni all’avanguardia.
130 PARTNER
TRA PUBBLICO E PRIVATO
Per arrivare a questo livello sono stati fondamentali i partner, molti pubblici, tra cui il Ministero dei Trasporti e della Mobilità Sostenibile in qualità di promotore principale, nonché della collaborazione della Comunità di Madrid, del Comune di Madrid, della Direzione Generale del Traffico (DGT) e della Federazione Spagnola dei Comuni e delle Province (FEMP), oltre che dell’impegno e della partecipazione di vari partner strategici, come Adif, Alsa, Avanza, Moeve, il Consorzio dei Trasporti di Madrid, EMT Madrid, Iberia, Iberdrola, Metro de Madrid, Renfe, Indra, Sistem o Grupo Ruiz, oltre al sostegno e alla partecipazione di un totale di 130 partner istituzionali, imprenditoriali, associazioni settoriali e media , che insieme hanno contribuito alla ridefinizione della mobilità sostenibile del futuro.
I TEMI TRASVERSALI TRA MOBILITÀ, INFRASTRUTTURE
E TRASPORTO
Anche se, rispetto alla scorsa edizione, mancava la rappresentanza ufficiale italiana, nelle 115 tavole rotonde e keynote di questa terza edizione si è registrata un’elevata presenza internazionale che si è sommata a quella parte espositiva che ha riunito quasi un centinaio di aziende, istituzioni, società, associazioni e startup provenienti da diversi paesi. Se alla vigilia molti hanno pensato che la tragedia di Valencia potesse essere il convitato di pietra di un simile evento, in realtà il suo ricordo è stata l’occasione per tracciare una linea che collegasse le riflessioni su quanto accaduto nelle scorse settimane con quanto dovremo impegnarci come società per evitare il ripetersi di simili eventi. Già durante l’evento inaugurale il ministro spagnolo dei Trasporti e della Mobilità sostenibile, Óscar Puente, ha aperto i lavori del congresso con un accorato appello a impegnarsi per trovare soluzioni per la mobilità sostenibile in modo da rispondere con una call to action alle nuove sfide date dal cambiamento climatico: situazioni tragiche come quelle che hanno colpito la comunità valenciana riguardano tutto il Mar Mediterraneo, sempre più caldo e quindi sempre più soggetti a fenomeni metereologici sempre più estremi. Un destino in comune tra il nostro paese e quello spagnolo.
I SETTE TEMI PIÙ IMPORTANTI
L’agenda dei lavori si orientata su sette temi principali per provare a fornire risposte adeguato al dibattito, ovvero andando dalla transizione energetica per guidare la trasformazione della mobilità alla mobilità urbana con le soluzioni di trasporto pubblico e di mobilità condivisa, senza dimenticare il trasporto intermodale e il suo sviluppo, la pianificazione
Joseph McMonigle, segretario generale dell’Internation Energy Forum, con Ivan Martén Uliarte, presidente dell’OrkestraInstituto Vasco de Competitividad.
della mobilità per progettare spazi urbani più vivibili, la trasformazione dell’automobile per adattarsi alla una nuova era che sta per affermarsi, le tendenze tecnologiche per accelerare la rivoluzione della mobilità e la cosiddetta “disruption strategica” per inquadrare in maniera olistica innovazione, talento e cybersecurity.
GLI OBIETTIVI DI MADRID, LA PRIMA CITTÀ EUROPEA
SENZA BUS A GASOLIO
L’esempio più lampante dell’inter-connessione tra queste sinergie probabilmente l’ha fornito il sindaco di Madrid, José Luis Martínez-Almeida, aprendo la seconda giornata del congresso annunciando un piano ambizioso per la mobilità sostenibile nella capitale spagnola. Tra gli interventi più significativi, spicca la pubblicazione del bando per la progettazione della seconda fase dell’interramento della A-5, una delle principali arterie cittadine, oltre alla messa in sicurezza della M-30, probabilmente l’unica autostrada gestita da un’amministrazione comunale in tutto mondo, per realizzare obiettivi ambientali ed economici allo stesso tempo. “Questo intervento permetterà ai residenti di beneficiare di 80.000 metri quadrati di aree verdi, liberandoli dall’ingombro dell’autostrada urbana
sotto le loro case”, ha spiegato Almeida. Il tutto accompagnato dall’introduzione di corsie riservate esclusivamente agli autobus pubblici, migliorando così il sistema di trasporto collettivo e incentivando l’uso di mezzi sostenibili. Un obiettivo che sembra utopico ma in realtà, già dal 1° gennaio 2023, Madrid è diventata la prima città europea senza autobus a diesel: nei prossimi sei anni, infatti, il 100% dei viaggi su autobus EMT saranno sostenibili con ben il 30% della flotta totalmente elettrica già nel 2027. Il tutto senza frizioni politiche, un vero record anche a queste latitudini visto che il governo nazionale è a guida socialista mentre quello madrileno ha una maggioranza
TRANSIZIONE ECOLOGICA, GLI
Uno degli errori più comuni è pensare che un convegno possa raccogliere solo idee e proposte monodirezionali. Una delle fallacie logiche più diffuse è quella sulla (presunta) fine dei carburanti tradizionali, in realtà già durante la prima giornata del Global Mobility Call, l’esperto Joseph McMonigle, segretario generale dell’Internation Energy Forum, ha sottolineato la necessità di continuare a investire negli idrocarburi per evitare di compromettere l’economia durante il passaggio alle energie pulite. Insomma, i prodotti derivanti dal petrolio rimangono un ponte verso la transizione. Nell’intervista, realizzata nel salone principale della kermesse e moderata da Ivan Marten Uliarte, infatti McMonigle ha dichiarato che“fino a quando non raggiungeremo almeno il 50% di energia da fonti pulite, dobbiamo continuare a investire negli idrocarburi per garantire il funzionamento dell’economia”. Rivolgendosi ai politici, ai CEO e agli imprenditori, ha avvertito di non affrontare la transizione energetica “a qualsiasi costo”, senza valutarne le conseguenze. Secondo il segretario generale dell’IEF, la riduzione degli investimenti negli idrocarburi potrebbe danneggiare il processo di transizione stessa. La domanda di energia, se non diminuisse in modo significativo, porterebbe a una maggiore volatilità e a prezzi più alti per gli idrocarburi.
di centrodestra. Non sorprende quindi che, proprio nella capitale, siano stati ben 80 milioni di euro in sussidi per il rinnovo delle flotte di taxi, veicoli commerciali e privati, oltre a interventi infrastrutturali volti a ridurre traffico e inquinamento. Per questo si può affermare, senza essere smentiti, che Madrid, grazie a iniziative come il Global Mobility Call, riesce a posizionarsi come un modello di riferimento per le città che vogliono affrontare le sfide della mobilità con soluzioni innovative e sostenibili.
“Molti pensano che la crisi energetica sia iniziata con la guerra in Ucraina, ma in realtà è stata solo esacerbata da essa, soprattutto nel settore del gas naturale”, ha spiegato McMonigle. Ma quale è stato quindi il ruolo dei governi e dei produttori di petrolio? Nonostante il crescente interesse del capitale privato per l’energia solare, McMonigle ha esortato i governi a non aspettarsi che le aziende si assumeranno tutti i rischi di questo passaggio. Anzi il ruolo dei paesi produttori di petrolio, che non solo forniscono energia all’economia globale, dovrebbe evolversi attraverso l’adozione e lo sviluppo di nuove tecnologie. In questo contesto Ivan Martén Uliarte, presidente dell’Orkestra-Instituto Vasco de Competitividad e moderatore dell’intervista, ha definito l’attuale situazione energetica “preoccupante” per via dell’aumento della popolazione e dei nuovi standard di vita che richiedono più energia e, di conseguenza, più emissioni. Non a caso Martén ha evidenziato il disallineamento tra le emissioni attuali e gli obiettivi di riduzione, sottolineando la necessità di agire in modo coordinato: “Dobbiamo decarbonizzare il mondo riducendo al minimo i costi sociali”. Insomma, l’obiettivo di una transizione ordinata che garantisca energia pulita, equa e accessibile per tutta la società sembra essere finalmente nel mirino. O almeno così speriamo.
NON SOLO SPAGNA, TANTI PROTAGONISTI INTERNAZIONALI
Non è un caso quindi che siano state presenti anche numerose città da tutto il mondo con i loro rappresentanti per condividere i propri progressi, tra queste ricordiamo Stoccarda, Copenaghen, Bruxelles, Bologna, Milano, Stoccolma, Oslo, Bordeaux, Budapest, Chicago, Boston, Cincinnati, Aurora, Portland, Cracovia, Istanbul, Guimaraes, Creta, Atene, Valdivia (Cile), Hermosillo (Messico), Montería (Colombia), e altri provenienti da Costa Rica, Regno Unito e Irlanda. Inoltre, se si parla di ambiente, la presenza di importanti organizzazioni internazionali come WWF, UN-Global Compact, UN-Habitat, PIARC, C40, Slocat, GIZ, International Energy Federation ha dato ulteriore lustro agli organizzatori. Anche l’elenco dei relatori ha registrato profili di alto livello come John McMonigle, Segretario Generale dell’International Energy Forum, Ivan Marten Presidente dell’Istituto Basco per la Competitività (Orkestra), Louis Zacharilla, fondatore dell’Intelligent Community Group,
EVENTI
e gli esperti internazionali di mobilità Roger Atkins, Sampo Hietanen . Ultimo ma non certo per fama Chris Barton , fondatore e creatore di Shazam, che ha condotto uno dei panel più partecipati raccontando la propria esperienza e la perseveranza necessaria per riuscire nei propri obiettivi come nella sua vita da giovane imprenditore quando ha pensato e creduto nella sua app nata per riconoscere la musica in spazi pubblici e non solo dalle emittenti radiofoniche.
IL FUTURO DEI TRASPORTI TRA INFRASTRUTTURE E
CAMBIAMENTO CLIMATICO
Dalla Spagna a tutto il mondo, così si possono riassumere gli interventi dei principali rappresentanti delle infrastrutture spagnole che hanno confrontato le sfide attuali e future nel settore dei trasporti, con particolare attenzione agli effetti del cambiamento climatico e agli investimenti strategici necessari per garantire efficienza e resilienza.
Luis Pedro Marco, presidente del gestore dell’infrastruttura ferroviaria Adif, ha sottolineato che la priorità dell’azienda è ora rivolta al potenziamento della rete ferroviaria convenzionale e suburbana. Una scelta che ricorda quella italiana; infatti, tra gli obiettivi principali, Marco ha evidenziato il
completamento dei corridoi europei, la prosecuzione dell’elettrificazione delle linee e il miglioramento dell’efficienza energetica. Un altro tema cruciale è anche il trasferimento del trasporto merci dalla strada alla ferrovia, ovvero far affermare una strategia di trasporto intermodale per ottimizzare la logistica rispettando allo stesso momento gli obiettivi di sostenibilità dell’Unione Europea.
Invece Álvaro Rodríguez, presidente di Puertos del Estado, ha messo in guardia sugli effetti sempre più frequenti del cambiamento climatico, come la chiusura dei porti a causa delle condizioni avverse del mare. Per affrontare tali sfide, Rodríguez ha spiegato che i porti stanno sviluppando piani di contingenza ridondanti per garantire la continuità delle operazioni, tenendo conto delle crescenti esigenze del settore logistico, che richiede tempi di consegna sempre più stringenti. “Nonostante la pressione, il settore logistico sta dimostrando un’elevata flessibilità”, ha affermato, evidenziando come l’adattamento sia fondamentale per mantenere operativi i flussi commerciali.
Anche Sergio Vázquez , presidente della società pubblica di ingegneria Ineco, ha evidenziato un problema crescente: il cambiamento climatico sta sottraendo risorse agli investimenti in nuove infrastrutture. “Gli
Dal 2026 al 2035 la Formula 1 correrà a Madrid. Il nuovo circuito di Madrid sarà situato in due aree di Madrid: la prima è il centro espositivo IFEMA dove ci sarà la partenza, mentre la seconda è il quartiere di Valdebebas, famoso per essere la sede del Real Madrid. La nuova pista sarà lunga 5.470 metri e avrà 20 curve, mentre l’impianto avrà una capacità di circa 110.000 spettatori con la previsione di aumentarla in futuro.
effetti del clima stanno facendo girare l’orologio degli investimenti all’indietro” , ha dichiarato Vázquez, spiegando che enormi quantità di fondi sono destinate alla ricostruzione di danni causati da eventi climatici estremi, come recentemente accaduto a Valencia. Questo rallenta inevitabilmente i piani per nuove costruzioni. Un difficile equilibrio che ha riflessi importanti sulle finanze pubbliche. Infine Maurici Lucena , presidente di Aena , ha elogiato la resilienza degli aeroporti spagnoli, che hanno affrontato con successo una ripresa del traffico aereo più intensa del previsto dopo la pandemia. Lucena ha sottolineato come il merito non sia solo degli aeroporti, ma anche delle compagnie aeree, dei servizi di handling e dei fornitori, che hanno contribuito a gestire con efficienza questa “inusuale” ripresa. Punti di vista da diverse angolazioni del trasporto che hanno messo in luce come il settore stia affrontando sfide complesse, tra cambiamento climatico, ottimizzazione della logistica e la necessità di investimenti sostenibili. Soluzioni che richiedono un approccio integrato e collaborativo, che unisca innovazione tecnologica, resilienza infrastrutturale e politiche strategiche a lungo termine. Un modo per dire che occasioni come quelle della Global Mobility Call siano la base delle scelte di legislatori e investitori. Mica poco.
L’IMPORTANZA DEI DATI
Si è tenuto a Milano il Mobility Connect, l’evento di punta di Geotab per il mercato europeo, incentrato sull’impatto rivoluzionario dei dati nel settore dei trasporti. Ecco come è andata
di Valeria Di Rosa
Il futuro della mobilità è fondato sui dati. Questo è quello che è emerso durante il Geotab Mobility Connect, che ha riunito a Milano professionisti del settore della mobilità a livello internazionale. Al centro della giornata il potere trasformativo dei dati nella gestione delle flotte. L’evento è stato anche occasione per il lancio del Geotab Sustainability Center.
“Le aziende si trovano a dover affrontare sfide concrete come l’aumento dei costi, la necessità di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e la massimizzazione delle performance. L’utilizzo efficace dei dati nelle soluzioni per la pianificazione dei percorsi, la gestione del carburante e la manutenzione giocherà un ruolo fondamentale nell’ottenimento di questi risultati”, ha dichiarato Neil Cawse, Founder e CEO di Geotab.
Da quanto emerso, l’analisi dei dati sta trasformando la gestione delle flotte, migliorando la sostenibilità, la sicurezza e l’efficienza operativa. Tutti gli interventi, che hanno visto la partecipazione di rappresentanti di aziende come Google Cloud, PepsiCo, Volvo Cars e VW Group Info Services, si sono focalizzati su come l’innovazione guidata dai dati sia essenziale per affrontare le sfide di sicurezza, sostenibilità e prestazioni operative che il settore dei
trasporti dovrà affrontare nei prossimi anni. L’approccio di Geotab è quello di garantire un continuo sviluppo di soluzioni avanzate e partnership strategiche, al fine di confermarsi leader globale nell’ottimizzazione della gestione delle flotte, affiancando i suoi clienti verso un futuro più efficiente e sostenibile.
LANCIATO IL GEOTAB SUSTAINABILITY CENTER
Tra le novità presentate, il Geotab Sustainability Center, una piattaforma progettata per aiutare le aziende a raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo e la neutralità climatica entro il 2050. Il Centro fornisce strumenti di monitoraggio delle emissioni e individua le opportunità per la riduzione dell’impatto ambientale. Il Greenhouse Gas Report di Geotab, certificato da TÜV Rheinland, consente alle flotte di calcolare con precisione le emissioni Scope 1, facilitando la conformità con la direttiva CSRD.
LE SOLUZIONI DI GEOTAB PER AUMENTARE
L’EFFICIENZA OPERATIVA
Le soluzioni per l’ottimizzazione dei percorsi sono state un altro punto fo cale del Mobility Connect. Geotab ha presentato strumenti scalabili per la pianificazione efficiente dei tragitti, che permettono alle aziende di migliorare l’efficienza dei tra gitti, aumentando i viaggi giornalieri, la puntua lità fino al 98% e ri ducendo il chilome traggio del 15-30%, contribuendo a contenere i costi del carburante. Geotab
ha anche annunciato nuove partnership, come quella con Alphabet, finalizzata a ottimizzare le soluzioni per la mobilità aziendale attraverso la telematica avanzata e senza necessità di supporto hardware esterno.
LE SOLUZIONI DI GEOTAB DEDICATE ALLA MOBILITÀ ELETTRICA
Tra i temi trattati non poteva mancare quello della mobilità elettrica. Per affiancare le aziende in questa fase di transizione Geotab ha presentato l’EVSA, uno strumento che elabora un piano personalizzato per l’elettrificazione della flotta, considerando l’idoneità dei veicoli da sostituire in base alle esigenze in termini di prestazioni, alle preferenze relative ai modelli/alle marche e alla disponibilità di stazioni di ricarica.
10 ANNI DI GEOTAB IN EUROPA
Il Mobility Connect 2024 è stata anche occasione per festeggiare un traguardo importante per Geotab: il decimo anniversario delle sue attività in Europa. In questo periodo, l’azienda ha aperto uffici in città come Madrid, Londra, Monaco e Milano, diventando uno dei leader nella fornitura di soluzioni telematiche avanzate in risposta alle mutevoli esigenze dei clienti e alle normative in evoluzione.
La nostra STORIA È LA NOSTRA FORZA
Fondata a Montichiari nel 1990 da Eugenio Pezzaioli, oggi Furgokit è guidata dalla seconda generazione della famiglia – i fratelli Matteo, Federica e Francesca insieme alla mamma Morena Mantelli – che hanno ereditato la passione e l’esperienza del padre nella produzione di kit per furgoni
A cura della redazione
In un mondo dove le sfide sono all’ordine del giorno, una famiglia unita che crede nei propri sogni è un must I fratelli Pezzaioli non sono solo legati da un legame di sangue, ma anche dalla passione e dalla dedizione per ciò che fanno condividendo idee e obiettivi comuni, momenti di difficoltà e grandi soddisfazioni.
La forza di questa famiglia bresciana risiede nella loro unità, e nell’aver messo insieme un team affiatato orientato a raggiungere qualsiasi traguardo.
“Siamo orgogliosi del nostro team –dichiara con forza Federica Pezzaioli - composto da uomini e donne straordinari che ci sostengono e ci seguono ogni giorno. Non sono solo colleghi, ma famiglie intere che credono in noi e nella nostra missione.
Senza di loro, non saremmo mai arrivati dove siamo oggi. Ogni passo che facciamo è possibile solo grazie a loro. Insieme, costruiamo il nostro futuro, sostenendoci a vicenda e facendo crescere non solo il nostro lavoro, ma anche il nostro legame ”.
FOCUS FURGONI
Furgokit produce e commercializza in Italia e all’estero un’ampia gamma di kit per furgoni in grado di soddisfare qualsiasi tipologia di trasporto efficace e sicuro, dal prodotto realizzato su misura alla grande flotta. Il team di cui abbiamo parlato prima, formato da tecnici, ingegneri e progettisti, è in grado di realizzare prodotti unici, creati attraverso la sperimentazione continua di nuove soluzioni costruttive e la selezione dei migliori materiali. La qualità dei kit è garantita da un processo produttivo all’avanguardia che consente la realizzazione di prodotti pronti all’uso, facili da montare, sicuri, efficienti e ideati per qualsiasi esigenza. L’azienda, che il prossimo anno si accinge a festeggiare i 35 anni di attività, continua a puntare sulla ricerca e sviluppo per offrire i prodotti più
adatti alle situazioni di trasporto del momento, in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale. Ancora poche settimane e scopriremo le grandi novità che Furgokit si prepara a presentare in occasione del suo compleanno e che andranno a coprire un’ulteriore esigenza di trasporto.
IL DEBUTTO AD HANNOVER
L’edizione 2024 dell’IAA Transportation di Hannover si è conclusa come una manifestazione di grande successo, confermandosi ancora una volta l’evento di riferimento per il settore del trasporto e della logistica a livello mondiale, con quasi 1.700 espositori provenienti da 41 Paesi. Un dato significativo che riflette non solo l’espansione del settore, ma anche l’importanza strategica dell’IAA nel definire le tendenze globali della mobilità. Tra le caratteristiche più rilevanti di
I PRODOTTI PRESENTANTI ALLO IAA
KIT IN ALLUMINIO
Con questo prodotto si vuole stimolare un processo di miglioramento ambientale continuo, riducendo al minimo i danni all’ambiente.
Questo furgone, realizzato in alluminio, risulta leggero, resistente e altamente riciclabile. Ciò significa che consente di ridurre l’utilizzo di risorse naturali e l’impatto sui nostri ecosistemi.
dei ribattini e l’utilizzo di lamiere con larghezza maggiore. Il risultato è un kit con lamiere lisce e lineari che permettono la facile personalizzazione senza compromettere robustezza e versatilità
\ Riciclabile 98,3%
\ CO2 equivalente per Kg di prodotto: 1,89 kgCO2 eq
Il Kit in allumino è disponibile in 2 versioni:
\ Kit grecato - Il primo nato in casa Furgokit.
\ Modello forte e robusto è adatto al trasporto di qualsiasi merce, leggero e versatile offre le migliori prestazioni anche nelle situazioni più impegnative.
\ Sempre attuale e partner ideale per tutti i veicoli, dal 3.5 t al semirimorchio.
\ Kit liscio senza chiodi - Elegante nelle sue forme grazie alla particolare metodologia costruttiva consente l’eliminazione
KIT ISOLATO 35
Il più versatile della gamma, adatto ad ogni tipologia di trasporto, realizzato con pannelli sandwich in poliuretano o polistirene e vetroresina il kit isolato 35 permette qualsiasi personalizzazione senza rinunciare alla purezza delle linee, alla robustezza ed alla capacità di carico.
KIT ISOTERMICO
È il furgone isotermico di ultima generazione progettato da Furgokit. Realizzato con pannelli sandwich in poliuretano e vetroresina e caratterizzato da un design contemporaneo si contraddistingue per le eccellenti soluzioni tecnologiche che conferiscono al kit una maggiore resistenza, leggerezza e minor consumo in un unico prodotto. Progettato per un rapido e facile montaggio, il kit isotermico è tra le proposte all’avanguardia in termini di funzionalità e utilizzo.
questa edizione spicca il livello di internazionalità: il 72,3% degli espositori proveniva da mercati esteri, segnando un record storico rispetto al 61,8% del 2022. Questo dato sottolinea come Hannover sia diventata la piattaforma leader non solo per le tecnologie avanzate, ma anche per le connessioni globali nel mondo del trasporto e della logistica.
Il tema dell’innovazione tecnologica è stato il filo conduttore della fiera, con una particolare attenzione ai veicoli
KIT ULTRALITE
Agile e super leggero rappresenta l’allestimento ideale per chi è alla ricerca della massima portata utile mantenendo caratteristiche tecniche di prim’ordine. Il più leggero della gamma, trova nel controtelaio in alluminio il proprio partner ideale.
commerciali elettrici, alle soluzioni di trasporto autonome e ai sistemi digitali di gestione delle flotte. Il motto “People and Goods on the Move ” ha perfettamente sintetizzato l’obiettivo di questa edizione: offrire una visione globale su come le persone e le merci si muoveranno nel prossimo futuro, sostenendo la transizione verso soluzioni più sostenibili ed efficienti. In questo contesto internazionale, Furgokit si è distinta come uno degli attori chiave. Specializzata nella
produzione di componenti e allestimenti per veicoli commerciali, Furgokit ha presentato le sue ultime innovazioni che combinano alta qualità artigianale con tecnologie all’avanguardia. La presenza di Furgokit all’IAA non è solo una testimonianza della crescente domanda per soluzioni personalizzate nel settore del trasporto, ma anche un chiaro segnale della capacità del Made in Italy di competere su scala globale.
Esordio per Multitrax nel motorsport: con il nuovo semirimorchio a doppio piano Burgers
Racetrailers, l’azienda di Cremona entra per la prima volta nel mondo delle competizioni
di Valeria Di Rosa
Un esordio degno del miglior palcoscenico. Si è infatti svolta presso il leggendario autodromo di Monza, in concomitanza con il campionato GT Open, il lancio sul mercato italiano, da parte di Multitrax, della gamma di semirimorchi a doppio piano Burgers Racetrailers, progettata per rispondere alle esigenze del motorsport.
Protagonista dell’evento, il semirimorchio GT Multi-Space, un modello rivoluzionario destinato al trasporto di vetture da corsa e a supportare le operazioni dei team durante i weekend di gara. L’evento ha segnato l’ingresso ufficiale di Multitrax nel mondo del motorsport, grazie
alla collaborazione con Burgers Carrosserie, azienda olandese specializzata nella produzione di semirimorchi.
LA COLLABORAZIONE TRA MULTITRAX E BURGES
Multitrax collabora con Burgers dal 2023, anno di inizio dell’importazione esclusiva in Italia della versione del semirimorchio a doppio piano per il trasporto a secco. In un’ottica di progressivo sviluppo del mercato dei doppi piani in Italia, l’azienda di Cremona ha scelto di aprirsi per la prima volta al settore motorsport garantendo il valore aggiunto di un fornitore affidabile, competente e con un’esperienza quasi trentennale nel mondo dei trainati.
“Dal 2023 abbiamo iniziato l’importazione del marchio Burgers, produttore di semirimorchi a doppio piano, sul mercato italiano. Abbiamo iniziato dalla gamma per trasporto secco, quindi pallettizzato e roller, ed oggi per noi è una grande giornata perché ufficializziamo l’inizio della commercializzazione della gamma Motorsport di Burgers” ci ha spiegato Alberto Maggi, Amministratore Unico di Multitrax. “Siamo orgogliosi di collaborare con Burgers per l’ampliamento del mercato dei doppi piani in Italia”, ha commentato Alberto Maggi. “È un momento di crescita importante per la nostra azienda. Abbiamo scelto di entrare nel mondo dello sport per la prima volta, ma troviamo già un ambiente familiare fatto di passione, sfide e divertimento. Il motorsport è ricerca della performance estrema e della perfezione assoluta, valori che condividiamo con la nostra storia aziendale. Siamo convinti di poter offrire un service strutturato e competenze specifiche di grande valore. In questa prima fase stiamo ascoltando le richieste del mercato e ci stiamo confrontando con i principali attori per trovare soluzioni idonee alle necessità dei clienti. Un esempio è l’opportunità di inserire veicoli “racing” nella nostra flotta noleggio per promuovere la diffusione delle innovazioni in Italia. Con la versione per il trasporto a secco la formula sta funzionando, per il mondo racing valutiamo la possibilità”
IL PROGETTO MULTITRAX
Il progetto dell’azienda cremonese si basa sulla possibilità di offrire ai clienti veicoli in ordine stock, prodotti
industrialmente e con bassi tempi di approvvigionamento. A questo si aggiunge un service strutturato, con ricambi “critici” che possono determinare il fermo macchina disponibili in pronta consegna, e il servizio di personalizzazione della livrea del semirimorchio, con studio grafico e realizzazione del wrapping concordato con il cliente.
“Abbiamo avviato una partnership con Multitrax lo scorso anno per la distribuzione del nostro semirimorchio a doppio piano”, le parole di Edwin Wassenburg, direttore di Burgers Racetrailers ed ex pilota. “Multitrax ha dimostrato finora una grande abilità nell’introdurre questo prodotto specifico nel mercato italiano, con ottimi risultati. Quest’anno la collaborazione si è ampliata alla gamma racing. Sono convinto che insieme a Multitrax, azienda di Cremona vicina alla Motor Valley italiana, in un Paese dalla grande tradizione motoristica, anche questa operazione sarà un grande successo” Burgers, fondata nel 1925, è sinonimo di innovazione e qualità, caratteristiche che le hanno permesso di affermarsi come leader mondiale nella produzione di semirimorchi a doppio piano. In particolare, la gamma Burgers Racetrailers soddisfa le esigenze logistiche dei team che partecipano a competizioni di auto e moto da corsa.
IL SEMIRIMORCHIO A DOPPIO PIANO BURGERS RACETRAILERS
Il fiore all’occhiello della presentazione, infatti, è stato il semirimorchio GT Multi-Space, un modello a doppio piano dotato di soluzioni
innovative. Questo veicolo può trasportare fino a tre auto da corsa sul piano superiore e offre spazi modulari nel piano inferiore, che possono essere utilizzati come area hospitality, officina mobile o ufficio. Dotato di sponda idraulica posteriore per il carico e lo scarico dei veicoli, il GT Multi-Space garantisce versatilità e praticità per i team impegnati nei circuiti.
Le sue dimensioni generose, con una lunghezza esterna di oltre 13 metri e un’altezza interna che varia tra 1.600 e 2.000 mm, lo rendono perfetto per il trasporto e le operazioni sui veicoli da gara
“La versione GT Multispace è il top di gamma, questo veicolo si contraddistingue per essere il prodotto che ha più volumetria interna sul mercato rispetto a tutta la concorrenza, data da una soluzione costruttiva legata agli assali indipendenti che permettono di avere un intero piano di carico a disposizione nella parte bassa, che può essere utilizzato come stoccaggio di parti e ricambi. Eventualmente nella parte bassa anteriore possiamo proporre un spazio ad uso ufficio per telemetria a disposizione dei team. La parte sopra del veicolo, che ha un’altezza di 1.600 mm, viene utilizzata per il trasporto di vetture ”.
Qual è, dunque, il grande vantaggio di Burger? “È che su un veicolo Burger riesce a trasportare fino a tre vetture Porsche GT3 e questo naturalmente per i team aumenta tantissimo l’efficienza della logistica ” ci spiega ancora Alberto Maggi.
LAURA VAN DEN HENGEL E IL PROGETTO “WOMEN WHO RACE”
Ospite d’eccezione dell’evento di Monza è stata la pilota olandese Laura Van Den Hengel, in gara con il team Ferrari Mertel Motorsport. Laura è nota non solo per le sue doti di guida, ma anche per il suo impegno nella promozione del ruolo delle donne nel motorsport. A lei è stata dedicata la livrea del nuovo semirimorchio GT Multi-Space, nell’ambito del progetto “Women Who Race“, una piattaforma che dà visibilità alle donne che gareggiano nel mondo delle corse.
INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ
La gamma Burgers Racetrailers, importata da Multitrax in Italia, rappresenta una rivoluzione nella logistica del motorsport, con un occhio di riguardo anche alla sostenibilità. I veicoli sono progettati per ottimizzare lo spazio e ridurre l’impatto ambientale, grazie all’uso di materiali leggeri e soluzioni tecnologiche all’avanguardia, come i sistemi di sospensione pneumatica e gli impianti di illuminazione a LED.
PROSPETTIVE FUTURE
L’ingresso di Multitrax nel motorsport segna un importante passo avanti per l’azienda e per il settore dei trasporti da gara in Italia, consolidando la sua posizione come partner affidabile per i professionisti delle competizioni. Multitrax continuerà a espandere la sua offerta nel settore motorsport con l’introduzione di ulteriori modelli Burgers Racetrailers nel corso del 2025. La gamma Burgers Racetrailers, infatti, comprende anche altri due modelli: il modello Formula Line, in grado di trasportare fino a sei vetture racing e dotato di vani di carico sotto al pianale; il modello Track Line progettato per essere trainato da auto, con spazio per il trasporto di una vettura, go-kart o moto e area living per le necessità di pilota e team nei giorni di gara.
Da sinistra: Andrea Maggi (Multitrax), Mario Grummt (Mertel Motorsport), Edwin Wassenburg (Burgers Racetrailer), Alberto Maggi (Multitrax).
10 E LODE
Con Udine
(e Pordenone) diventano dieci i presidi diretti del Leone in Italia.
Una strategia che sta portando il marchio a livelli record
di Luca Barassi
L’inaugurazione del nuovo MAN Center di Udine rappresenta un altro passo importante nella strategia di MAN Truck & Bus Italia di consolidare la propria presenza nel mercato italiano. Questo nuovo centro, situato strategicamente nel Nord-Est, non solo accresce il numero delle concessionarie di proprietà dell’azienda, ma si inserisce in un piano più ampio che mira a portare MAN a livelli di servizio e innovazione ancora più elevati. Con un mercato in crescita e una rete sempre più estesa e capillare, MAN dimostra il suo impegno nel
migliorare continuamente l’esperienza dei propri clienti, puntando su un modello integrato di concessionarie di proprietà e partner privati.
POSIZIONE STRATEGICA
Situato a Tavagnacco, nelle immediate vicinanze dell’uscita autostradale Udine Nord sulla A23, il nuovo MAN
La struttura, molto bella e moderna, sorge in una posizione strategica sull’asse Est/Ovest e Nord/Sud.
Center si distingue dagli altri centri aperti dall’azienda negli ultimi anni perché non è stato costruito ex novo, bensì realizzato a partire dall’acquisizione di Nord Diesel, una storica concessionaria della famiglia Pontarini. Questa azienda, già partner di MAN dal 1977, ha consolidato negli anni un ruolo centrale in Friuli Venezia Giulia,
una regione cruciale per il trasporto commerciale, grazie alla sua posizione strategica sulle rotte verso l’Est Europa. La presenza del MAN Center in Friuli è rafforzata anche dalla sede distaccata a Pordenone, situata in un polo logistico importante e ben collegato alle principali arterie autostradali (A28 e A4).
RISULTATI FINANZIARI E CRESCITA
IN EUROPA E ITALIA
Nel 2023, MAN Truck & Bus ha registrato una crescita impressionante in Europa, raggiungendo un fatturato di 14,8 miliardi di euro, in aumento del 31% rispetto all’anno precedente. Le vendite totali di veicoli sono cresciute del 37%, con oltre 116.000 unità consegnate.
La divisione italiana ha contribuito significativamente, spinta da un incremento nella quota di mercato e da una rete di assistenza sempre più capillare e performante. Grazie a questo successo, MAN continua ad investire in tecnologie a zero emissioni, pianificando di lanciare una nuova generazione di
eTruck, nonché la produzione di un primo camion a idrogeno entro il 2025. Con una crescita nell’utile operativo regolato a 1,08 miliardi di euro, il 2023 ha segnato un record storico per MAN. La società ha completato il programma di ristrutturazione Future Lion, focalizzandosi sulla riduzione dei costi e sull’efficienza operativa, ponendo solide basi per la trasformazione sostenibile del gruppo verso una mobilità climatica neutra e intelligente, rafforzando ulteriormente il posizionamento di MAN in Italia e in Europa per gli anni a venire.
Questa nuova acquisizione non solo permette a MAN di beneficiare delle solide fondamenta costruite da Nord Diesel, ma rappresenta anche un’estensione naturale della rete dell’azienda. In totale, il MAN Center di Udine si estende su una superficie di 18.000 metri quadri, di cui 2.500 dedicati all’officina, 1.500 all’area commerciale e 1.000 al magazzino, rispondendo così a tutte le esigenze di servizio per veicoli commerciali e industriali. La sede di Pordenone aggiunge ulteriori 1.100 metri quadri di officina, 100 metri quadri di magazzino e un piazzale di 1.500 metri quadri, a dimostrazione della volontà di MAN di creare un’infrastruttura robusta per la regione.
LA CRESCITA DI MAN IN ITALIA: UNA STRATEGIA
CHIARA
E MIRATA
Dal 2017, sotto la guida di Marc Martinez, MAN Truck & Bus Italia ha accelerato la propria espansione sul territorio italiano, arrivando a una quota di mercato record del 9,5% nel 2023, una crescita significativa rispetto al 6% registrato nel 2022.
Marc Martinez (al centro) con il nuovo team dirigenziale inaugura ufficialmente il nuovo MAN Center di Udine.
Nonostante le difficoltà affrontate a livello europeo, dove il settore dei veicoli commerciali ha visto una contrazione dell’8%, MAN Italia ha continuato a registrare risultati positivi, grazie a una gamma completa di veicoli e a un’efficienza elevata, sia nei consumi sia nei costi operativi. Martinez ha enfatizzato come questa crescita sia il risultato di una strategia che combina un’espansione della rete con il miglioramento della gamma, la creazione di una squadra competente e il focus su una rete assistenziale di alto livello. Oggi, con oltre 300 dipendenti e dieci MAN Center distribuiti in tutto il territorio nazionale, l’azienda è in grado di garantire un’assistenza rapida e professionale su tutto il territorio. A fianco dei MAN Center, infatti, operano anche 19 concessionari privati e 79 punti assistenza autorizzati, creando così una rete capillare che permette all’azienda di rispondere tempestivamente alle esigenze dei clienti.
MAN TRUCK & BUS
VERSO IL FUTURO: INNOVAZIONE, SOSTENIBILITÀ E MOBILITÀ ELETTRICA
L’espansione della rete è solo una parte della strategia di MAN Truck & Bus Italia, che guarda anche al futuro della mobilità sostenibile. L’azienda ha lanciato il suo eTruck di nuova generazione, un veicolo completamente elettrico pensato per rispondere alle esigenze di una logistica più sostenibile. Nel contempo, MAN sta sviluppando soluzioni all’avanguardia come MAN Transport Solution, una consulenza a 360° per i clienti che intendono integrare veicoli elettrici e a idrogeno nella propria flotta, e i nuovi servizi digitali MAN Digital Services
Nelle foto qui sotto alcuni scorci dell’officina di oltre 18 mila metri quadrati dove viene fatta l’assistenza di tutta la gamma veicoli di MAN.
UNA NUOVA SQUADRA DIRIGENZIALE PER GUIDARE L’ESPANSIONE
L’inaugurazione del MAN Center di Udine è stata anche l’occasione per presentare il nuovo team dirigenziale di MAN Italia. David Siviero (asinistranellafoto) è stato nominato Direttore Vendite e Prodotto Truck, con il compito di portare la divisione Truck tra i principali marchi del mercato. Alessio Sani ha assunto il ruolo di Direttore Vendite e Prodotto Bus, forte di un’esperienza pluriennale in MAN Italia,
per una gestione ancora più efficiente e sicura dei veicoli. Il nuovo MAN Center di Udine rappresenta quindi molto più di una semplice espansione territoriale; è un simbolo dell’impegno di MAN Italia verso l’innovazione e la sostenibilità. Con il supporto del Gruppo TRATON, di cui fa parte, MAN Truck & Bus Italia intende consolidare la propria leadership non solo nel mercato italiano, ma anche come esempio di un modello di business che punta su tecnologia, attenzione al cliente e riduzione dell’impatto ambientale.
dove ha contribuito alla crescita del settore del trasporto passeggeri. Giulia Marras è stata nominata responsabile di MAN TopUsed e Sviluppo Rete, un doppio incarico che riflette la crescente importanza del mercato dell’usato e il continuo sviluppo della rete MAN. Infine, Matteo De Marchi continua a ricoprire la carica di Direttore Vendite e Prodotto Van.
Insomma, l’inaugurazione del MAN Center di Udine rappresenta un passo fondamentale per MAN Truck & Bus Italia, che conferma la propria volontà di espandersi e innovare nel mercato italiano. Con una rete sempre più capillare e una gamma di veicoli all’avanguardia, l’azienda si posiziona come un partner affidabile e visionario per i clienti italiani, pronta ad affrontare le sfide del futuro con una strategia chiara e ben definita. La prossimità al cliente, unita a una struttura dirigenziale competente e a una visione orientata alla mobilità sostenibile, sono i pilastri su cui MAN intende costruire il proprio futuro nel settore dei veicoli commerciali e industriali.
Concentrato di tecnologia
UFI Filters lancia un nuovo modulo di filtrazione per il primo equipaggiamento del nuovo motore Cursor XC13 di FPT Industrial. Un’ulteriore dimostrazione dell’eccellenza tecnologica di UFI Filters e della sua capacità di collaborare strettamente con gli OEM, sviluppando soluzioni su misura all’avanguardia che rispondono alle nuove esigenze in termini di prestazioni e di sostenibilità
a cura della Redazione
Innovazione tecnologica, efficienza e sostenibilità dei veicoli commerciali sono alla base degli investimenti che l’industria del settore sta portando avanti. In questo contesto, UFI Filters, azienda leader della filtrazione, del thermal management e delle tecnologie per lo sviluppo della mobilità a idrogeno, continua a dimostrare la sua capacità di sviluppare soluzioni tailor-made per i principali costruttori di motori, rispondendo alle sfide poste dal mercato dei veicoli pesanti e dalle normative sempre più stringenti in materia di emissioni e sostenibilità. Ultimo arrivato nel suo portfolio è il nuovo modulo di filtrazione sviluppato da UFI Filters per il motore Cursor XC13 di FPT Industrial, che rappresenta un significativo passo avanti nella tecnologia della filtrazione dei motori diesel di grande cilindrata.
CARATTERISTICHE DEL MODULO DI FILTRAZIONE
Il motore Cursor XC13, destinato a veicoli pesanti e caratterizzato da una cilindrata di 13 litri con potenze fino a 600 CV, beneficia di una soluzione avanzata che integra pre-filtro e filtro del carburante, oltre a un sistema di gestione dei gas blow-by. Il nuovo modulo di filtrazione di UFI
Filters si distingue per la sua capacità di separare l’acqua dal gasolio con un’efficienza del 96%, in conformità con la norma ISO 16332. Questo risultato è ottenuto grazie all’utilizzo del media filtrante sintetico FormulaUFI.Extreme, accoppiato a un setto interno idrofobico. La separazione dell’acqua è cruciale per garantire l’efficienza del motore, poi-
Il nuovo modulo di filtrazione sviluppato da UFI Filters per il motore Cursor XC13 di FPT Industrial.
ché la presenza di acqua nel gasolio può compromettere il funzionamento degli iniettori e causare corrosione e danni ai componenti del sistema di alimentazione.
Una delle principali innovazioni di questo modulo è il sistema di scarico automatico dell’acqua separata
dal gasolio. Tradizionalmente, l’acqua accumulata nei filtri del carburante viene drenata manualmente dall’operatore. Il sistema di UFI, invece, consente lo svuotamento automatico del serbatoio di accumulo dell’acqua tramite un comando elettronico azionabile direttamente dalla cabina del veicolo. Questo processo è monitorato da sensori che avvertono l’operatore quando è necessario svuotare il serbatoio, riducendo così il rischio di errori umani e migliorando l’efficienza operativa.
PRE-FILTRO E FITRO PRINCIPALE Il modulo di filtrazione si compone di due sezioni principali: il pre-filtro e il filtro principale. Il pre-filtro, oltre a svolgere la funzione di separazione dell’acqua, elimina anche le particelle di dimensioni maggiori presenti nel carburante. È equipaggiato con una valvola termostatica sviluppata da UFI Filters, che garantisce un riscaldamento rapido del gasolio in condizioni di temperature molto basse, essenziale per evitare problemi di avviamento a freddo e garantire che il carburante mantenga la sua fluidità e capacità di combustione anche in ambienti estremi. Il filtro principale utilizza il media filtrante FormulaUFI.Stratiflex, una combinazione di materiali meltblown e cellulosa,
che permette di raggiungere un’efficienza di filtrazione del 98% a 4 micron, secondo la norma ISO 19438. Questo livello di filtrazione è cruciale per proteggere gli iniettori del motore Cursor XC13, che operano a pressioni molto elevate e sono particolarmente sensibili alla presenza di particelle contaminanti nel carburante. Una buona filtrazione contribuisce anche a prolungare la vita utile del motore e a mantenere alte le prestazioni nel tempo.
MATERIALI E DESIGN LEGGERI
Uno dei punti chiave del nuovo modulo di filtrazione è l’utilizzo di materiali avanzati come l’alluminio e polimeri tecnici come la poliammide, che contribuiscono a ridurre il peso dei veicoli su cui è montato. Questo non solo contribuisce alla riduzione delle emissioni complessive del veicolo, migliorandone l’efficienza energetica, ma risponde anche alle crescenti esigenze di sostenibilità nel settore dei trasporti pesanti. La scelta di materiali leggeri ma resistenti permette inoltre di ridurre le sollecitazioni meccaniche sui componenti, migliorandone la durata e l’affidabilità.
SISTEMA DI MONITORAGGIO E SENSORI
Il modulo di filtrazione UFI Filters per il Cursor XC13 è dotato di una serie di sensori che monitorano continuamente le condizioni di funzionamento del sistema. Il pre-filtro è equipaggiato con un sensore di pressione, mentre il filtro principale misura sia la pressione che la temperatura del gasolio. In questo modo è possibile avere un controllo accurato e in tempo reale delle condizioni del carburante e intervenire tempestivamente
in caso di anomalie, garantendo così un funzionamento ottimale del motore anche nelle condizioni operative più impegnative.
MANUTENZIONE
FACILITATA
Il design del modulo di filtrazione è stato pensato per semplificare le operazioni di manutenzione. Durante gli interventi di manutenzione periodica, il sistema prevede lo svuotamento completo del gasolio contenuto nel filtro e nel pre-filtro, riducendo il rischio di fuoriuscite accidentali di carburante e migliorando la sicurezza degli operatori. Le cartucce del filtro e del pre-filtro sono progettate per essere facilmente sostituibili grazie a un sistema di aggancio brevettato e il processo di riempimento del circuito avviene tramite una pompa detta priming pump che garantisce un riavvio rapido e senza intoppi del sistema.
IL FILTRO
BLOW-BY
Oltre al modulo di filtrazione del carburante, UFI Filters ha sviluppato anche un nuovo filtro Blow-by per il motore Cursor XC13. Questo filtro, di tipo rotativo, utilizza il media filtrante FormulaUFI.Micron, composto da fibre di vetro e sintetiche, che garantisce un’efficienza di filtrazione del 95% (ISO 17536). Il filtro Blow-by ha il compito di separare l’olio dall’aria nei vapori che risalgono dal basamento del motore, garantendo una riduzione delle emissioni inquinanti del motore e la pulizia interna dei suoi componenti. Il sistema Blow-by
di UFI utilizza un separatore rotativo che sfrutta sia il media filtrante che la forza centrifuga per rimuovere le particelle di olio, che vengono raccolte sulle pareti esterne del sistema e reimmesse nel circuito di lubrificazione. Questo processo non solo contribuisce a mantenere pulita la turbina del compressore del motore, evitando l’accumulo di depositi carboniosi, ma riduce anche il consumo di olio e le emissioni di particolato.
Il nuovo modulo di filtrazione di UFI Filters per il motore Cursor XC13 rappresenta un esempio di come l’innovazione tecnologica possa migliorare l’efficienza e la sostenibilità dei veicoli industriali. Le soluzioni avanzate adottate, come l’elevata capacità di separazione dell’acqua, l’integrazione di sistemi di scarico automatico e i materiali utilizzati, offrono vantaggi significativi in termini di prestazioni, riduzione delle emissioni e facilità di manutenzione.