Mostra d'arte dei Fratelli Travi

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Direttore del Museo Riccardo Riganti

Allestimento Franco Meni Antonio Masseroli Marina Cavalleri Riccardo Riganti


Travi: quattro momenti indipendenti d'arte autentica Pittori, scultori, intarsiatori; artisti e maestri d'arte. Quattro vite interamente con le Muse per le arti. Il punto di partenza è la solida formazione, nessun dilettantismo, tanta applicazione e pazienza e poi lavoro, lavoro. Sempre il pennello, lo scalpello, il bulino in mano. Mani dedite alla bellezza colta da ogni angolazione. Sempre con risultati eccellenti. Conoscerli, i Travi è una succulenta festa, orgia artistica. Da noi il più noto è Stefano, ma nulla manca alla fama degli altri tre. Comune ai quattro è la natura mediterranea delle loro sorgenti. Classici nella ricerca accurata delle forme. Insensibili alle mode, sempre fedeli alla perfezione, ricercata, voluta, accarezzata, raramente non conquistata. Mai accontentarsi di qualcosa di meno. In casa mia c'è un quadretto di Stefano, donatomi qualche decina di anni addietro. Girato sul rosso infuocato dei papaveri, l'azzurro profondo del cielo purificato dal vento ed il bianco delle nubi. Nubi rese in splendide forme. Un albero piegato dal soffio aereo. Spinto il contrasto dei colori primari. Modernità nella tradizione, questa la chiave di lettura del quadro. Forte nell'impostazione. Acceso nella cromia. Studiatissimo nella costruzione. Sarebbe scontato nel suo naturalismo se non un vibrare di forze lo animasse. Mi ha sempre ricordato l'aria tersa di Segantini, la sua purezza alpina. Stefano, lo si vede felici nelle piazze, nei giardini di Treviglio. I suoi monumenti sono riconoscibilissimi. Ho studiato i quadri di Franco. Vi ha optato per un espressionismo nordico. Esacerbato nei colori, affascinato dal contrasto selvaggio, quasi onirico dei pigmenti. Lo si direbbe per certi aspetti un seguace di Munch, anche nella rotondità del tratto. Ma se ha tradito la sua origine latina, l'ha fatto per il meglio. Bravo, molte volte bravo. Di una bravura difficile da raggiungere, in lui facile, spontanea, innata. Più ancorata alla tradizione, alla realtà tutta lombarda Angelo e Luigi. Nei paesaggi alla Piccio sta una delle perizie pittoriche di Angelo. Sodo come il Foppa. Incantato come il Baschenis, ma senza polvere barocca. E Luigi artista del legno (è un po' il materiale che li accomuna tutti e quattro). Luigi artigiano passato all'Arte con successo. Perizia e fantasia lo collocano nella tradizione del Lotto di Santa Maria Maggiore, ai


Fantoni di San Martino d'Alzano, in vero più affine al sofisticato Caniana, anche lui figlio della pianura bergamasca. Di Andrea Fantoni a Giovan Battista Caniana: “...procedimento segreto per tingere il legno che io tengo molto raro e che a mano ho voluto mai dare manco per dinari”. Non so se anche Luigi celi accuratamente un segreto nella sua maestria, ma so che le sue tinture animano il legno di sorprendenti variazioni. Più un pittore che un intagliatore. Più un artista che un artigiano. Dell'artigiano conserva la meticolosa perizia, la mai sazia precisione. Dell'artista la fantasia, l'estro, il genio. Ho scritto prima che un tratto comune dei Travi è una fascinosa manipolazione del legno. Ma al di sopra dei materiali, dell'abilità delle mani, sta il genio. La genialità dello spirito, che li sprona, li guida, quasi li perseguita. Non so la scala anagrafica dei quattro. Chi per primo ha trasmesso agli altri la libertà di mete, la genialità dello spirito. Ammesso che la genialità sia trasmissibile. Forse è insita nel loro sangue. Si dovrebbe allora studiare la personalità del padre e della madre. Quali erano le loro attese per i figli. Di che cosa spiritualmente li nutrivano. Non è apprendimento, né volontà ma predisposizione. Si tratta di nativa inclinazione. Mi diranno, il lavoro del padre ma so che non c'entra. Occorrerebbe conoscere i suoi sogni, le sue speranze. Ma forse è tutta questione del latte materno. Ecco perché io non sono un genio. Sono andato a balia di latte. Mi richiamano i Travi nella loro genuinità, un'affermazione di Wilde: “Il vero artista è uno che crede profondamente in se stesso, perché è profondamente se stesso”. Benvenuti, Angelo, Franco, Luigi, Stefano al Museo Civico di Treviglio. Fategli e fatevi onore. Onore che non vi manca. Più che artisti, maestri d'arte così come ci si definiva in tempi antichi. Voi con sapiente equilibrio armonizzate il classico con lo sperimentale. L'antico con il futuribile, fusi dalla libertà, dalla fantasia, dalla sfrontatezza di quattro fanciulli delle strade di Treviglio. Dott. Riccardo Riganti Direttore del Museo Civico “Ernesto e Teresa Della Torre”


TRAVI FRATELLI (artisti)

Forse Casirate è terra di record, per certi temi almeno. Non è certo cosa di tutti i giorni e di tutti i paesi trovare nella stessa famiglia ben quattro artisti. Da noi è cosa vera, e, per dimostrarlo, parleremo ora dei fratelli Travi, che hanno fatto dell'arte uno stile di vita, mai osteggiato dai familiari, che al contrario si sono ingegnati di favorire e coltivare le specifiche attitudini di ciascun fratello. Oggi i fratelli Travi vivono in città differenti, ma proviamo ad accennare, molto rapidamente, alle loro storie personali.


ANGELO Pittore

LUIGI Ebanista

STEFANO Scultore

FRANCO Pittore - Scultore


ANGELO TRAVI

Nato nel 1935 è il primo dei fratelli. Dopo il servizio militare, si sposa e con la famiglia si trasferisce in Germania nella città di Regensburg dove risiede tuttora. In Germania frequenta corsi di pittura e consegue l'abilitazione all'insegnamento di Storia dell'Arte e di Pittura presso l'Università di Regensburg. Durante il periodo di Pentecoste è solito tenere dei corsi di storia dell'arte e di pittura in Toscana per studenti tedeschi. Al suo attivo si registrano diverse mostre personali in Italia e Germania. Sue opere si trovano nelle collezioni private e pubbliche in Finlandia, Germania, negli Stati Uniti ed in Italia.






LUIGI TRAVI

Nato nel 1936, subito dopo la scuola dell'obbligo frequenta le Botteghe del Mobile d'Arte di Treviglio. Diventa così padrone dell'ebanisteria e dell'intarsio. Dopo la leva militare si mette in proprio come artigiano ed ebanista restauratore. Esegue lavori di restauro importanti (ad esempio, nel Santuario di Caravaggio compresa la camera di Papa Wojtyla). Nel contempo si specializza nella tecnica della tarsia lignea con legni pregiati nazionali ed esotici. Le sue tarsie sono realizzate con essenze di spessore di 3-4 millimetri con maestria raffinata e meticolosa, sia nella scelta dei legni che dei toni. Nelle tarsie in legno i colori non si possono mischiare ma solamente accostare: ogni essenza ha un suo colore e un suo specifico tono e quindi serve un senso pittorico eccezionale nella ricerca dei legni. Per questo motivo le sue tarsie diventano opere d'arte “dipinte” con il legno. A questo punto si può capire perché Luigi è maestro di tarsie e di ebanisteria. Ha al suo attivo diverse mostre con i fratelli in Germania ed in Italia. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private sia in Italia che in Germania.






STEFANO TRAVI

E' il terzo dei fratelli, nato nel 1939 e vive a Treviglio. La sua disciplina nell'arte è la scultura in tutte le sue forme e materiali. Nel suo percorso artistico gli sono stati conferiti i titoli di Maestro di bottega d'arte (titolo conseguito presso l'Istituto d'Arte Beato Angelico di Milano) e Maestro istruttore di scultura e restauro nei corsi del Conventino di Bergamo. Nel Concorso di scultura di Trescore Balneario gli è stato assegnato il Premio alla carriera con medaglia d'oro. Dal 1970 ha al suo attivo parecchie mostre personali ed ha partecipato ad altrettanti concorsi di scultura vincendone diversi. Nel 1999 è invitato in Canada, a Quebec City, per un concorso di scultura su neve e gli viene conferito il premio della città. I suoi monumenti e fontane in bronzo si possono ammirare nelle piazze della provincia, nelle banche nonché in collezioni private. La sua produzione principale però rimane la scultura in legno. Ha bottega in Treviglio dove si può ammirare l'esposizione permanente delle sue opere.









FRANCO TRAVI

Nato nel 1945, è il piÚ giovane dei fratelli ma fin da ragazzino dimostra straordinarie doti artistiche. Il suo primo maestro fu Giacomo Belotti, pittore di Treviglio, che lo sprona ad intraprendere la strada dell'arte con la pittura. Frequenta l'Accademia Carrara di Bergamo con la guida del Maestro Trento Longaretti. Terminata l'Accademia si stabilisce a Bergamo dove vive tuttora. Nel '74 è la sua prima personale e da allora vive l'arte della pittura da professionista con moltissime mostre di successo al suo attivo e con diverse pubblicazioni. Poliedrico ed abilissimo nel disegno oltre che nella pittura, si distingue nella scultura e nell'esecuzione di grandi vetrate per Chiese e Cattedrali. Sue opere si trovano nel pubblico ed in collezioni private in Italia e all'estero.






Centro Stampa Comune di Treviglio 2017


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