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erano i primi anni novanta, avevo diciotto anni, quando a londra mi imbattei nel primo comic-shop. ricordo la meraviglia di fronte agli scaffali densi di gadget e opere mai viste! fu allora che passai da consumatore occasionale a lettore regolare, fino al grande salto che mi avrebbe portato, abbandonando la carriera da ingegnere, dall’altra parte della vignetta!
davide pascutti (udine,
1973), laureato in ingegneria, ha collaborato con twilight comics, panini comics, arti grafiche friulane, beccogiallo, nicola pesce, napoli comicon. per tunuĂŠ ha pubblicato il maestro (testi di andrea laprovitera).
pascutti album 5
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davide pascutti collana «album» n. 5 1a edizione - settembre 2009 profilo biografico e intervista a cura di giovanni marchese copyright © immagini davide pascutti progetto grafico mandarinoadv.com impaginazione tunué.com stampa andersen pubblicità e marketing via brughera iv 28010 frazione piano rosa - boca (no) isbn-13 gs1 978-88-89613-62-7 tunué s.r.l. via bramante 32 04100 latina - italia tel 0773661760 | fax 07731875156 info@tunue.com | www.tunue.com
altri volumi della collana alfred (#1), mauro cao (#2), gud (#3), francesco mattioli (#4), luca g. patané (#6), michele petrucci (#7) paco roca (#8), luca russo (#9), paola cannatella (#10), david rubin (#11), stefano piccoli (#12)
profilo
Davide Pascutti (Udine, 1973), laureato in ingegneria, sin da ragazzo coltiva la passione per il fumetto, l’illustrazione e le arti grafiche. Di formazione autodidatta, si perfeziona partecipando ai laboratori di fumetto tenuti da professionisti del settore quali Davide Toffolo, Emanuele Barison e Adelchi Galloni. Durante la seconda metà degli anni novanta inizia a collaborare con la Twilight Comics lavorando alla serie Anarky Time e realizzando alcuni lavori per esposi-
zioni e giornali. In seguito si aggiudica il Primo Premio al Concorso Nazionale di Fumetti Chinatown 2000 (con il racconto Fededegno, poi pubblicato su «Fandango» n.7, Cult Comics – Marvel Italia/Panini) e anche il Premio San Nicolò a fumetti 2002. Successivamente realizzerà le illustrazioni per il libro Rigore è quando arbitro fischia (ed. Arti Grafiche Friulane, 2004). Dopo aver disegnato Capitan Trilussa su «Fatece Largo» n. 41 entrerà in contatto con Becco-
Giallo Editore per cui illustrerà due libri, Marcinelle – storie di minatori (2006), sceneggiato da Igor Mavric e La Grande Guerra – Storia di nessuno (2008), sceneggiato da Alessandro Di Virgilio, e quindi il racconto M per l’antologia Zero tolleranza (2008). Nello stesso periodo illustra per Tunué Il maestro, romanzo a fumetti scritto da Andrea Laprovitera, e una tavola per il numero quattro della rivista «Mono» (giugno 2008) sceneggiata da Alessandro Di Virgilio, quindi realizza il fumetto Pioggia (Lavieri Editore) e un racconto a fumetti per il terzo numero dell’antologia Monstars (Nicola Pesce Editore), oltre a disegnare la locandina dell’edizione 2008 di Fumetti in Treviso (che gli dedicherà la mostra allestita dalla manifestazione). Di recente ha contribuito interpretando graficamente un soggetto di Lucio Perrimezzi alla collettiva «Futuro Anteriore 2009» prodotta dal Comicon di Napoli e dal Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona.
All’attività di fumettista affianca quella di illustratore per editoria, web, comunicazione e pubblicità. http://davidepascutti.blogspot.com
intervista Parliamo delle tue origini. Dove sei nato e cresciuto? Quale il contesto rispetto ai fumetti? Come e in che modo questo pensi che ti abbia influenzato? Udine, città in cui sono nato e dove tuttora risiedo era, negli anni della mia adolescenza, un tranquillo capoluogo di provincia poco propenso a eccessi e facili entusiasmi. Priva di quell’identità culturale che si sarebbe (per fortuna!) costruita negli anni a venire, fiera d’essere a un’ora dal mare, dai monti e da Venezia, eppure estremamente autoreferenziale, era riuscita a convincermi che gli unici fumetti esistenti fossero quelli da edicola, implicitamente popolari e indegni di stima agli occhi della cultura ufficiale. Avevo diciotto anni quando in vacanza a Londra m’imbattei nel primo comic-shop, ricordo la
meraviglia di fronte agli scaffali densi di gadget e opere mai viste! Erano i primissimi anni Novanta e qualcosa stava finalmente cambiando anche nel vecchio stivale: trainato dal boom dei manga il fumetto era prossimo a vivere una nuova ondata di successo e qualche anno più tardi sarebbe sorta anche nella mia città la prima libreria specializzata, luogo di smercio e soprattutto d’incontro tra appassionati. Fu allora che feci il primo grande balzo passando da consumatore occasionale a lettore regolare, raffinando negli anni gusti e interessi e accumulando materiale prima di compiere il secondo salto, quello che m’avrebbe portato, in qualità d’autore, dall’altra parte della vignetta! Qual è il tuo primo ricordo legato al fumetto, il primo che hai
letto, gli autori e i personaggi che ti hanno colpito all’inizio? Asterix, caso curioso, era solito far bella mostra di sé nelle biblioteche degli adulti già negli anni della mia fanciullezza. In quanto già culturalmente sdoganata, ritengo che sia stata proprio l’opera di Goscinny e Uderzo a aver fatto da spartiacque tra letture infantili, monopolizzate dal binomio Disney e Corriere dei Piccoli, e fruizione cosciente del fumetto. In seguito, privo di guide o precisi punti di riferimento, mi sono mosso a tentoni saltellando tra diverse pubblicazioni, assaggiando qua e là guidato più dalla curiosità che da criteri ragionati e obiettivi. Com’è comprensibile, tale approccio rendeva ostica la fruizione di albi con storie lunghe serializzate che prendevo e lasciavo in medias res mentre favoriva largamente il «modello Dylan Dog», più immediato e di facile consumo. Fu però Akira, il capolavoro di Katsuhiro Otomo a aprirmi gli occhi sulle potenzialità espressive e narrative del fumetto: una storia
complessa, molto più strutturata di quelle bonelliane o supereroistiche con cui m’ero confrontato fino a allora e costruita su disegni incredibilmente curati e dinamici come mai avevo visto. Cosa o chi ti ha portato a intraprendere professionalmente la carriera fumettistica? Il mio è stato un percorso lento e graduale, poco premeditato e non di rado guidato dal fato. Due anni fa abbandonai la carriera da ingegnere per dedicarmi a tempo pieno all’attività fumettistica, una scelta difficile ma necessaria. Nel corso degli ultimi anni, nutrita da occasionali corsi o laboratori, avevo visto maturare la passione per il disegno e la narrazione per immagini, l’avevo vista evolversi uscendo dai confini del semplice passatempo per fagocitare un numero sempre crescente di ore fino a divenire ingestibile parallelamente a altre occupazioni. È comunque innegabile che non avrei potuto compiere il grande passo senza l’appoggio della mia famiglia e senza avere un
album
Fededegno Tavola 1/5 (2000) – Primo premio al concorso Chinatown 2000, in seguito pubblicata su Fandango n. 7. Š CultComics-Panini
Fededegno Tavole 2-3/5. Š CultComics-Panini
Fededegno Tavole 4-5/5. Š CultComics-Panini
Quando il mondo… venne rapito dai bambini Inedito. Primo premio al concorso «S. Nicolò a fumetti» 2002.
Pappagalli verdi Tavola 1/5 (inedito, 2005) – Storia breve ispirata e dedicata all’opera di Emergency, realizzata per il concorso «Komikazen». È il primo lavoro in cui ho adottato la tecnica a matita sporca rielaborata a computer.
Pappagalli verdi Tavole 2/5 (inedito, 2005).
Pappagalli verdi Tavole 3/5 (inedito, 2005).
Cui prodest Fumetto su sceneggiatura di Lucio Perrimezzi realizzato per «Futuro Anteriore» (Napoli Comicon 2009). Disegno e colorazione digitale. Storyboard (sopra) e tavole (a destra) 1-6/6 (quadro d’unione).
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davide pascutti (udine,
1973), laureato in ingegneria, ha collaborato con twilight comics, panini comics, arti grafiche friulane, beccogiallo, nicola pesce, napoli comicon. per tunuĂŠ ha pubblicato il maestro (testi di andrea laprovitera).
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