Michele Petrucci

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non ho frequentato scuole di fumetto, ho solo imitato gli autori che amavo. sono stati tre i momenti che hanno fatto cambiare il mio modo di fare fumetto: l’incontro con muñoz & sampayo, quello con mattotti e infine gli autori canadesi, su tutti seth e chester brown che ho amato per il loro raccontare lieve e minimale, accompagnato da soluzioni grafiche essenziali e potenti allo stesso tempo.

michele petrucci (fossombrone,

1973)

ha pubblicato

per innocent victim, saldapress, magic press, guanda, fernandel, tunué. i suoi libri sono pubblicati e tradotti in molti paesi esteri, francia e stati uniti tra gli altri. premio micheluzzi

«nuove strade» (2002) e «migliore

sceneggiatura» (2009, per metauro) al napoli comicon.

petrucci album 7

euro 9,90

album

michele

petrucci


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album

michele

petrucci


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michele petrucci collana «album» n. 7 1a edizione - settembre 2009 profilo biografico e intervista a cura di giovanni marchese copyright © immagini michele petrucci progetto grafico mandarinoadv.com impaginazione tunué.com stampa andersen pubblicità e marketing via brughera iv 28010 frazione piano rosa - boca (no) isbn-13 gs1 978-88-89613-65-8 tunué s.r.l. via bramante 32 04100 latina - italia tel 0773661760 | fax 07731875156 info@tunue.com | www.tunue.com

altri volumi della collana alfred (#1), mauro cao (#2), gud (#3), francesco mattioli (#4) davide pascutti (#5), luca g. patané (#6), paco roca (#8), luca russo (#9), paola cannatella (#10), david rubin (#11), stefano piccoli (#12)


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profilo

Michele Petrucci (Fossombrone Pesaro, 1973) compiuti gli studi tecnici frequenta il Centro Sperimentale di Design di Ancona e come autore di fumetti è autodidatta. inizia a lavorare come grafico pubblicitario, editoriale e anche come letterista, professione che esercita tutt’ora, poi si presenta sulla scena italiana con un paio di romanzi a fumetti, in anticipo sui tempi, di cui realizza sceneggiatura e disegni: Keires (innocent victim, 1999) e il successivo Sali d’argento (inno-

cent victim, 2000). in questo periodo illustra le poesie di Mario Corticelli nel volume I giochi della morte (Saldapress, 2001) e ottiene il primo riconoscimento ricevendo durante l’edizione 2002 del Comicon di Napoli il prestigioso premio Attilio Micheluzzi - Nuove strade. La sua crescita di autore completo prosegue con il volume Numeri (Magic Press, 2003). in seguito pubblica una tavola sul terzo numero della rivista Mono (Tunué, novembre 2007) e inizia


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la collaborazione con lo scrittore Gianluca Morozzi e il disegnatore Giuseppe Camuncoli coi quali realizza Il vangelo del coyote (Guanda, 2007). L’opera però che ha imposto il suo talento al grande pubblico è il graphic novel Metauro (Tunué, 2008), un racconto intenso e suggestivo incentrato sulla battaglia del Metauro e che gli è valso al Napoli Comicon 2009 il Premio Attilio Attilio Micheluzzi - Migliore Sceneggiatura. i suoi libri a fumetti sono pubblicati e tradotti in molti paesi esteri, Francia e Stati Uniti tra gli altri. vive e lavora nelle Marche e attualmente su sceneggiature di Gianluca Morozzi sta disegnando la maxiserie FactorY di cui sono usciti i primi due volumi per le edizioni Fernandel. http://blog.komix.it/metauro http://factor-y.blogspot.com


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intervista Parliamo delle tue origini. Dove sei nato e cresciuto? Quale il contesto rispetto ai fumetti? Come e in che modo questo pensi che ti abbia influenzato? Sono nato e cresciuto in una realtà piccola e culturalmente abbastanza povera nella provincia di Pesaro/Urbino. La passione per i fumetti inizia molto presto, quando la domenica mia madre mi permetteva di acquistare un fumetto a mia scelta nell’edicola di paese. Soprattutto albi Disney che leggevo e rileggevo decine di volte. Poi una pausa di qualche anno causata dal fatto che i fumetti erano roba per bambini e poi verso i 16 anni la passione per Dylan Dog di Sclavi e poi per i manga targati Granata Press. Ovviamente sono anche un grande appassionato di animazione giapponese visto che faccio parte di quella generazione

cresciuta con Goldrake, Mazinga e Ken il guerriero. Ad ogni modo anche se da piccolo amavo disegnare, non ho mai provato a fare fumetti come facevano alcuni miei amici. Pensavo fosse un mondo totalmente irraggiungibile e di conseguenza nemmeno imitabile. Qual è il tuo primo ricordo legato al fumetto, il primo che hai letto, gli autori e i personaggi che ti hanno colpito all’inizio? Non ricordo bene ma probabilmente il primo fumetto potrebbe essere stato Braccio di Ferro, Soldino, Geppo o forse Pugacioff . Ricordo che quei fumetti (parliamo della fine degli anni Settanta) avevano pagine in bianco e nero che si alternavano a pagine a colori e che, quando durante i viaggi per le vacanze in montagna sostavamo negli


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Autogrill, i miei mi compravano delle raccolte di questi personaggi per leggerli in auto. Ad ogni modo niente supereroi. E ho continuato a non leggerli, a parte qualche autorevole eccezione. Cosa o chi ti ha portato a intraprendere professionalmente la carriera fumettistica? Ho iniziato a creare i miei primi fumetti abbastanza tardi, intorno ai vent’anni. A ventisei ho autoprodotto il mio primo fumetto, Keires, assieme al gruppo di amici di innocent victim. A quel tempo non mi interessava far diventare il fumetto una vera e propria professione. E penso che a distanza di dieci anni il mio punto di vista sia rimasto essenzialmente lo stesso. La mia è una grande passione a cui cerco di dedicare più tempo possibile ma non voglio che diventi un lavoro nel senso tradizionale del termine, con scadenze precise e tempi di lavorazione. Parliamo dei tuoi interessi. Letture. Cinema. Teatro. Altro?

Se conosci bene solo il fumetto, non conosci abbastanza bene il fumetto. Un autore deve conoscere e amare le storie, senza restrizioni di particolari anzi, cercando di spaziare nei generi il più possibile. io in particolare non mi perdo i film di Martin Scorsese, Micheal Mann, Clint Eastwood, Christopher Nolan, Mike Leigh, Michael Cimino, Thomas Anderson, i fratelli Cohen, Atom Egoyan, David Fincher, Hayao Miyazaki, Takeshi Kitano e David Lynch. Tra gli italiani degli ultimi anni Matteo Garrone e Paolo Sorrentino. Poi i romanzi di Paul Auster, Raymond Carver, Cormac Mc Carthy e Gianluca Morozzi e Mauro Marcialis con i quali sto collaborando. A teatro mi piacciono i cosiddetti autori di teatro civile come Marco Paolini e Ascanio Celestini. Amo anche l’arte di Lucien Freud e Edward Hopper, (e i contemporanei Damien Hirst, Gary Baseman e Yoshitomo Nara), il design (soprattutto quello italiano degli anni Sessanta e Settanta come quello di Achille Castiglioni e En-


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album


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Illustrazione Campagna contro le mine antiuomo (2000, inedito).

Sali d’argento Disegno inedito (2000). Š innocent victim


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Keires Copertina alternativa (1999). Š innocent victim


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Keires Copertina alternativa per la versione francese (2003). Š vertige Graphic


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Keires Copertina per la versione francese (2003). Š vertige Graphic


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Raccolta Copertina americana di Keires e Sali d’argento (2005). Š Slave Labor Publishing


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Ossidiana vignette di prova (inedito). Scritto da Matteo Casali.


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Ossidiana Disegni preparatori.


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non ho frequentato scuole di fumetto, ho solo imitato gli autori che amavo. sono stati tre i momenti che hanno fatto cambiare il mio modo di fare fumetto: l’incontro con muñoz & sampayo, quello con mattotti e infine gli autori canadesi, su tutti seth e chester brown che ho amato per il loro raccontare lieve e minimale, accompagnato da soluzioni grafiche essenziali e potenti allo stesso tempo.

michele petrucci (fossombrone,

1973)

ha pubblicato

per innocent victim, saldapress, magic press, guanda, fernandel, tunué. i suoi libri sono pubblicati e tradotti in molti paesi esteri, francia e stati uniti tra gli altri. premio micheluzzi

«nuove strade» (2002) e «migliore

sceneggiatura» (2009, per metauro) al napoli comicon.

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