Amélie
FLÉCHAIS
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AMÉLIE FLÉCHAIS
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C
CAPITOLO I 'era una volta una famiglia di lupi che viveva in una foresta profonda e misteriosa.
In questa famiglia viveva un piccolo lupo sempre di rosso vestito, tanto che tutti lo chiamavano “LUPETTO ROSSO�.
Al riparo tra le radici degli alberi, Lupetto e i suoi genitori conducevano una vita tranquilla e spensierata.
Un giorno mamma lupo, tornando dalla caccia con dei conigli grassi e succulenti, gli disse:
“Porta questo bel coniglio a nonna lupo. Poverina, ha perduto i suoi ultimi denti da poco e non può più cacciare.”
Lupetto annuì e prese il fagotto che sua madre gli porgeva. Poi lei riprese: “Mi raccomando, però, non passare per la foresta degli alberi morti dove vivono il cacciatore e sua figlia. Sono persone vili, crudeli e detestano i lupi! Non vorrei che ti accadesse qualcosa di brutto, quindi non ti avventurare affatto da quelle parti!” Lupetto Rosso annuì una seconda volta, immaginando due mostruosi esseri umani con delle grandi dita adunche che divoravano lupetti a manciate. Al solo pensiero rabbrividì e si ripromise di non andare verso quella zona della foresta.
E così si avviò canticchiando.
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CAPITOLO II upetto Rosso, già dimentico del pericolo si inoltrò tutto contento nella foresta e, senza accorgersene, si allontanò dal sentiero.
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All’improvviso, una voce dolce gli chiese: “Perché piang i?” Lupetto Rosso si voltò. Un bambina bionda, vestita in modo strano, lo fissava curiosa. Tutto sorpreso, Lupetto si ricordò di quello che gli avevano sempre insegnato: “Stai alla larga dagli umani!” Quella piccola umana, però, aveva l’aria tanto gentile e tanto fragile che Lupetto le diede subito confidenza.