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a diciannove anni stavo in belgio, da solo. ero nel cuore della culla della bd. a pochi giorni dal mio arrivo mi ritrovai davanti a una commissione di esame per una selezione all’académie de st. luc de liège. superai la prova! grazie ai miei insegnati ho capito l’importanza del segno e della comunicazione attraverso di esso.
luca gregorio patané (roma,
1984),
dopo studi supe-
riori di grafica si trasferisce in belgio, presso l’académie de st. luc de liège, dove perfeziona la propria formazione e inizia a pubblicare i primi lavori su fanzine e riviste. ti sto cercando e nessun ricordo i suoi due graphic novel per tunué (su testi di giovanni marchese).
patané album 6
euro 9,90
album
luca gregorio
patané
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luca gregorio
patanĂŠ
luca gregorio patané collana «album» n. 6 1a edizione - setembre 2009 profilo biografico e intervista a cura di giovanni marchese copyright © immagini luca gregorio patané progetto grafico mandarinoadv.com impaginazione tunué.com stampa andersen pubblicità e marketing via brughera iv 28010 frazione piano rosa - boca (no) isbn-13 gs1 978-88-89613-63-4 tunué s.r.l. via bramante 32 04100 latina - italia tel 0773661760 | fax 07731875156 info@tunue.com | www.tunue.com
altri volumi della collana alfred (#1), mauro cao (#2), gud (#3), francesco mattioli (#4) davide pascutti (#5), michele petrucci (#7) paco roca (#8), luca russo (#9), paola cannatella (#10), david rubin (#11), stefano piccoli (#12)
profilo
Luca Gregorio Patané (Roma, 1984), disegnatore eclettico e versatile, illustratore e colorista carico di inventiva, sin da ragazzo esprime un talento precoce per le arti figurative e la passione per i fumetti. Dopo studi superiori di grafica, padroneggia da autodidatta anche i mezzi digitali, inizia a collaborare in veste di grafico e tecnico multimediale con studi fotografici e pubblicitari, quindi coordina laboratori di fumetto per bambini e scopre la passione per la Ban-
de dessinèe, un interesse che lo spingerà a trasferirsi in Belgio presso l’Académie de St. Luc de Liège dove perfeziona la propria formazione e inizia a pubblicare con lo pseudonimo di Patò i primi lavori su fanzine e riviste tra cui L’inedit di Namur. Ritornato in Italia entra in contatto con lo sceneggiatore e saggista Giovanni Marchese. Ha inizio una collaborazione che ha portato finora alla creazione di due graphic novel, Ti sto cercando (2008) e Nessun ricordo (2009),
pubblicati in Italia da TunuÊ e accolti con favore dalla critica, oltre alle strisce del racconto umoristico Un bell’orizzonte, anzi, due apparse sul quinto numero della rivista Mono (Ottobre 2008). Attualmente il duo è al lavoro su diversi progetti di storie a fumetti.
intervista Parliamo delle tue origini. Dove sei nato e cresciuto? Quale il contesto rispetto ai fumetti? Come e in che modo questo pensi ti abbia influenzato? Sono nato a Roma e cresciuto in Sicilia orientale, alle pendici dell’Etna, abitavo in una casetta di campagna, questo di certo mi ha influenzato molto, poiché a casa mia oltre alla Tv che non guardavo molto, ero incollato a mia nonna, che mi portava con sé dappertutto, in giardino a raccogliere le ciliegie, i limoni e le arance e poi passavo tanto tempo a casa dove l’unico mio gioco era la creatività, volevo fare, volevo creare, insomma volevo disegnare. Qual è il tuo primo ricordo legato al fumetto, il primo che hai sfogliato, gli autori e i personaggi che ti hanno colpito all’inizio?
Ogni domenica con mio padre andavo a Zafferana Etnea, facevamo colazione, lui comprava il quotidiano e io Topolino. Lo leggevo volentieri, nel contempo osservavo le pagine, i riquadri le rotondità. Ricordo che restai sconvolto dal grande Jacovitti, guardavo le tavole e sembrava non finissero mai, poi Giorgio Cavazzano, Andrea Pazienza, Tanino Liberatore e Franquin. Cosa o chi ti ha spinto a intraprendere professionalmente la carriera fumettistica? Quando mio padre vide i miei primi disegni non disse nulla, quando vide questa cosa ripetersi nei giorni mi disse: «Luca ma perché non fai fumetti?». Non l’avesse mai detto! Mio padre è un grande appassionato di fumetti. Cominciai a mangiarmi i fogli, a momenti non parlavo
più, disegnare era diventato il mio modo di comunicare. Parliamo della tua formazione. Quanto è stato importante per te frequentare l’Académie de St. Luc de Liège? Puoi parlarci della tua esperienza? Fondamentale. St. Luc, come tutte le mie esperienze in Belgio. Mi ritrovavo a diciannove anni in Belgio, solo, ero nel cuore della culla della Bd. A pochi giorni dal mio arrivo mi ritrovai davanti a una commissione di esame per una selezione (i corsi erano a numero chiuso). Feci una fila interminabile, sembravano le nostre file davanti alla facoltà di medicina o di giurisprudenza, per rendere l’idea! Grazie alla St. Luc e ai miei insegnati ho capito l’importanza del segno («a via der segno» come direbbe Luca Russo!) e della comunicazione attraverso di esso. Iniziai a sperimentare tecniche diverse, ma le tenevo per me, continuavo a migliorare il mio francese. In quel periodo amavo Franquin e la rivista Fluide Glacial.
Quali sono stati all’inizio i tuoi punti di riferimento nel disegno? Leonardo da vinci e i suoi studi di anatomia. Sicuramente grazie a quelli ho analizzato la struttura umana, i movimenti dei muscoli, il corpo. Poi Mœbius e Andrea Pazienza. Che tipo di fumetti disegnavi e pubblicavi in Belgio? C’erano più spazi che in Italia per gli esordienti? A quei tempi avevo un segno molto francese, come dicevo prima adoro Franquin, poi nel tempo, sicuramente influenzato dall’ambiente francofono, dalle riviste e dalla corrente artistica dominante, mi avvicinai all’essenziale, scoprendo che a volte se utilizzato bene riesce a trasmetterti più di un tratto realistico. Mi spinsi verso il grottesco essenziale, acquerellato. Realizzai due prove di illustrazioni per L’Inedit, una fanzine belga. Considera però che in Belgio le fanzine sono ben curate e paragonabili alle nostre riviste. Seppi che le avevano pubblicate quando già ero tornato in Sicilia.
album
L’instinct n’a pas àge Tavola inedita.
L’instinct n’a pas àge Tavola inedita.
Tavola inedita Il ciclista.
Nessun ricordo Prove di copertina.
Nessun ricordo Tavola del graphic novel edito da Tunuè, scritto da Giovanni Marchese.
Progetto x Tavola inedita.
Verde Prove a matita e sanguigna.
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a diciannove anni stavo in belgio, da solo. ero nel cuore della culla della bd. a pochi giorni dal mio arrivo mi ritrovai davanti a una commissione di esame per una selezione all’académie de st. luc de liège. superai la prova! grazie ai miei insegnati ho capito l’importanza del segno e della comunicazione attraverso di esso.
luca gregorio patané (roma,
1984),
dopo studi supe-
riori di grafica si trasferisce in belgio, presso l’académie de st. luc de liège, dove perfeziona la propria formazione e inizia a pubblicare i primi lavori su fanzine e riviste. ti sto cercando e nessun ricordo i suoi due graphic novel per tunué (su testi di giovanni marchese).
patané album 6
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