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Imparare per divertirsi sul serio
Cresce il numero e la frequenza con cui i turisti inforcano la bicicletta per andare alla scoperta della zona scelta per le vacanze. Appiano è punto di partenza ideale per un gran numero di itinerari. Un’uscita in bicicletta regala però emozioni solo se organizzata come si deve e con la giusta preparazione.
Cosa offre Appiano agli appassionati di bicicletta?
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Ulrike Pfeifhofer, Esperta di cicloturismo per IDM Alto Adige: È questa una zona cicloturistica con un fitto reticolo di itinerari segnati. Appiano è in buona posizione per andare alla scoperta dell’intero Alto Adige, spingendosi fino in Trentino. Ci sono bei tracciati, sia a valle che in quota.
Dipende però sempre se si è esperti di mountain bike o ciclisti per diletto… Certo, o sono una persona tranquilla oppure una sportiva. La distinzione da fare è tra chi guida una bike, ossia una mountain bike, e chi un mezzo da strada o per terreni facili. Nel frattempo esiste anche una via di mezzo, la bici gravel. Ma a stabilire che tipo di ciclista io sia non è tanto il tipo di bicicletta in uso, quanto piuttosto la mia abilità di guida.
Vuol dire che una cicloescursione non inizia dalla bicicletta, e nemmeno dal tracciato? La regola numero uno per chi voglia andare in cicloescursione è conoscere i propri limiti. Ossia sapere quale sia il proprio livello e comunicarlo, così da venire consigliati nel migliore dei modi da chi noleggia il mezzo e da divertirsi davvero in sella alla due ruote. È questa la cosa davvero importante. Poi ovviamente conta anche avere la giusta attrezzatura, dal caschetto alle scarpe. Senza scordare quanto sia importante portarsi dietro da bere a sufficienza e, una volta in giro, adattare lo stile di guida alle proprie capacità, avendo riguardo per tutti gli altri utenti della strada.
Rispetto reciproco: non servirebbe neanche dirlo… Quando si è alla guida di un’auto, capita di infastidirsi per via dei ciclisti. Quando si è in sella a una bicicletta ci si innervosisce a causa degli automobilisti o dei pedoni. Assumere un atteggiamento rispettoso è la scelta più intelligente da fare, ma non è sempre così scontata. Occorre poi anche distinguere fra pista ciclabile e percorso ciclabile. La prima è riservata ai ciclisti. Fatta eccezione per i centri urbani, dove esistono le piste ciclabili, in Alto Adige abbiamo quasi ovunque percorsi ciclabili, caratterizzati da un uso promiscuo. Può quindi capitare di incontrare un trattore al lavoro, impegnato a curare proprio il paesaggio che sto attraversando. È un pacchetto completo, quello che cerco, e devo quindi essere pronto a conoscere, capire e accettare anche queste realtà.
Quando è il caso di farsi consigliare da un esperto?
Fra i ciclisti ci sono molte persone alle prime armi. Un corso per principianti sarebbe già una buona cosa.
Una guida ciclistica è inoltre in grado di valutare quale tracciato sia più adatto alle mie capacità. Non tutti i fondi ghiaiosi sono uguali. Ci sono tracciati facili, percorribili anche con una bicicletta da trekking; i sentieri forestali, già più impegnativi, e poi i tratti che richiedono assolutamente un certo livello di abilità tecnica. Trovarmi su un percorso in cui dover scendere dalla bici per spingerla perché non sono in grado di andare avanti non è certo divertente. E diventa ancora più faticoso se il mezzo che sto guidando è una pesante e-bike.
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Un centro noleggio cicli può quindi aiutare a scegliere il mezzo più adatto a un certo tracciato. Sempre a condizione che io abbia l’abilità richiesta. Spesso, purtroppo, la gente si sopravvaluta. Con la pedalata assistita posso sì affrontare itinerari più lunghi ma non è detto che sia più facile o più sicuro. La vacanza può essere un’occasione per migliorare le proprie abilità.
La classificazione dei percorsi ciclabili può aiutare nella scelta dell’itinerario?
È come nello sci, con i colori blu, rosso e nero a indicare il livello di difficoltà delle piste. Per i tracciati da mountain bike la classificazione va da S0 a S5, laddove il livello S0 è per le strade (forestali) facili, affrontabili senza grandi competenze tecniche, passando per il livello S2 in cui il terreno si fa più sconnesso per la presenza di radici e altre irregolarità, fino ai percorsi più impegnativi.
Abbiamo classificato anche le piste ciclabili a valle per aiutare a capire se, stante il livello di allenamento e condizione fisica, sia magari più conveniente servirsi di una bicicletta elettrica.
Che distanze posso arrivare a percorrere in bicicletta?
Se pensiamo che un cicloturista medio riesce a percorrere una sessantina di chilometri al giorno, direi che le prestazioni sono piuttosto buone. La provincia di Bolzano conta oltre 560 chilometri di percorsi ciclabili segnati. Le tre direttrici principali sono lungo l’Adige, sulla strada per il Brennero e in Val Pusteria, a cui si aggiungono vari chilometri di varianti e tratti nelle valli laterali.
Dal paesaggio alpino a quello mediterraneo, dagli spaghetti ai canederli: quali itinerari si sente di consigliare in partenza da Appiano?
I ciclopercorsi a valle sono ottimi, in partenza da Appiano lungo il corso dell’Adige. Sceglierei la diramazione per Caldaro, facendo ritorno sulla ciclabile dell’Adige passando per Termeno. I più sportivi o quelli muniti di bicicletta elettrica non si lasceranno sfuggire l’occasione di percorrere l’antica strada romana da Termeno verso Cortaccia, punteggiata di monumenti storici e da spettacolari vedute della Bassa Atesina. Nel cuore del paesaggio vitivinicolo la stagione autunnale, con i suoi colori, regala senz’altro belle emozioni, tra il fascino
Appiano In Buona Posizione
PER ANDARE ALLA SCOPERTA DELL’INTERO ALTO ADIGE, SPINGENDOSI FINO IN TRENTINO.
Ulrike Pfeifhofer, Esperta di cicloturismo per IDM Alto Adige del paesaggio mediterraneo e le alture montane della Mendola, del Monte di Mezzo oppure, di fronte, lo spettacolo del Parco Naturale del Monte Corno, dove consiglio soprattutto il ciclopercorso che si snoda lungo la ferrovia della Val di Fiemme.
In sella a una mountain bike, invece, vale la pena avventurarsi sui bei tracciati che portano ai Laghi di Monticolo oppure nei bassopiani del Triangolo dei Castelli di Appiano.
Oppure salire con la funicolare della Mendola fino al percorso ciclabile per Ronzone: un tracciato di circa 9 chilometri che su un dislivello di 300 metri porta fino all’Alta Val di Non sul lato trentino. O ancora prendere il treno per la Val Venosta, l’Alta Val d’Isarco, la Valle Isarco o la Val Pusteria e fare ritorno pedalando. Per il trasporto biciclette è bene informarsi circa le dotazioni dei treni e gli orari di circolazione dei mezzi.
Cosa si aspetta invece un cicloturista dalla destinazione che ha scelto per le vacanze?
Un cicloturista è una persona pronta a rinunciare all’automobile e quindi propensa a muoversi secondo criteri di sostenibilità ecologica. Sa come organizzare il trasporto della due ruote per arrivare a destinazione con i mezzi pubblici. La cosa che ama di più sono le attrattive che incontra lungo il percorso, come i Laghi di Monticolo o il Lago di Caldaro, ma anche la sicurezza delle strade, le condizioni e quindi la percorribilità delle strade, le strutture ricettive (presenti in gran numero ad Appiano) che hanno un occhio di riguardo per le esigenze dei ciclisti. I cicloturisti vogliono scoprire i luoghi e le genti che li abitano. E sono disposti a rimanere anche più a lungo. Da queste parti trovano sicuramente qualche interessante programma di sei giorni.
Ride Smart
- La pratica del ciclismo come sport di resistenza presuppone un’autovalutazione realistica delle proprie capacità
- Programmare accuratamente un’escursione significa scegliere l’itinerario più adatto tenendo conto di preparazione atletica, abilità tecnica, composizione del gruppo, condizioni atmosferiche e circostanze particolari in atto.
Ride Safe
- Controllare le condizioni tecniche in cui versa il mezzo ricorrendo eventualmente alla manutenzione in un centro specializzato
- Assicurarsi di avere appresso tutto l’occorrente, incluso un set di pronto soccorso e strumenti per un corretto orientamento.
- Indossare sempre il casco alla guida perché può davvero salvare la vita. L’uso di protettori evita ulteriori lesioni.
Ride Fair
- Attenersi alle regole in vigore in zona, evitando danni al terreno, ma anche inutili discussioni.
- Rispettare i pedoni, segnalando per tempo il proprio avvicinamento e moderando la velocità.
- Non lasciare tracce di frenate troppo energiche e non abbandonare rifiuti in giro.
- Fare attenzione alla selvaggina, soprattutto all’imbrunire, ed evitare di disturbare la quiete degli animali; ricordarsi di richiudere i cancelli delle recinzioni.
- Adeguare la velocità alla situazione viaria, guidare con cautela ed essere pronti a frenare.
Sulla Mendola senz’auto
Chi voglia godersi in tutta tranquillità questo bel tracciato, con i suoi 15 tornanti e panorami spettacolari, può farlo nella tradizionale Giornata senz’auto, quando la strada viene chiusa al traffico motorizzato, normalmente assai intenso su questo tratto, per essere messa a completa disposizione dei ciclisti che possono quindi affrontarla senza pericoli. Diversa è invece l’occasione che si presenta a fine stagione, precisamente il 16 settembre, quando la Strada del Passo della Mendola resta chiusa tutto il giorno ai mezzi motorizzati apprestandosi ad accogliere, oltre ai ciclisti, anche tanti pedoni. Lungo i 13 chilometri del suo tracciato li attendono suggestive vedute sulle distese di vigneti dell’Oltradige e sui paesaggi montani delle Dolomiti.