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ARTE

NFT E NUOVE FRONTIERE DI COLLEZIONISMO

La ri essione proposta in questa edizione sul potere della comunicazione mi ha condotta a far leva sul tema dei Non Fungible Token o NFT, (argomento che ha destato interesse in ogni settore nell’ultimo anno) e sulle modalità di diffusione e conoscenza di questo interessantissimo “prodotto” emblematico dell’era che viviamo.

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Senza il potere della comunicazione e delle nuove forme di promozione e diffusione delle informazioni non avremmo assistito al boom ed allo spopolare della tendenza della creazione ed acquisto di NFT.

Ne avrete certamente sentito parlare, i cosiddetti Non Fungible Token sono, in parole povere, gettoni digitali che si vanno concretamente ad adattare alle esigenze delle aziende.

Un NFT è un asset crittogra co con un numero di identi cazione unico che lo distingue da qualsiasi altro token legato ad una blockchain di riferimento che ne garantisce tracciabilità, copyright e unicità. Gli NFT rappresentano una rivoluzione nel mondo del web perché danno la possibilità di vendere qualsiasi cosa prodotta digitalmente, associando ad essa un certi cato di proprietà. Diversi dai token fungible, come le criptovalute, sempre legati a una blockchain, ma tutti identici, gli NFT non possono essere replicati. Questa caratteristica li rende estremamente versatili e particolarmente interessanti per alcuni mercati, nello speci co quello dell’arte, settore in cui la tracciabilità e replicabilità costituiscono un tema fondamentale. L’opera (che sia una foto, un video, un post su un social, una nota audio o un meme come l’ormai famosissimo Grumpy Cat) grazie all’associazione all’NFT diviene a tutti gli effetti una realtà tangibile, unica, speci ca ed acquistabile. Ma a quando possiamo ssare la data di nascita di questa “corrente”? L’avvio formale del fenomeno NFT globale può essere individuato il 12 marzo 2021, data in cui un’opera dell’artista statunitense Beeple (all’anagrafe Mike Winkelmann, un graphic designer di Charleston, in South Carolina), intitolata Everydays: The First 5000 Days, è stata venduta da Christie’s per 69.346.250 dollari (60,2 al netto del premio). Si trattava di un collage di 5mila immagini (da cui il nome) che l’artista ha realizzato tra il 1° maggio 2007 e il 7 gennaio 2021. Da quel momento gli scambi sui maggiori portali (Nifty Gateway, SuperRare, OpenSea) sono letteralmente impazziti. Si possono tutti consultare sul sito nonfungible.com, che raccoglie lo storico delle transazioni NFT suddiviso per categorie. In tema di Crypto Art e NFT anche l’Italia è stata fortemente partecipe. Cambi è stata la prima casa d’aste in Italia a entrare nel panorama degli NFT in partnership con SuperRare, uno dei più autorevoli marketplace online, creato nel 2017 e specializzato in edizioni singole e premium di token non fungibili (NFT) basati sulla blockchain Ethereum. Sono state messe in vendita per un tempo pari a sei mesi 18 opere di artisti tutti italiani. I risultati sono stati incoraggianti, anche se lontani anni luce dalle cifre delle major Christie’s e Sotheby’s.

Tornando al processo di trasposizione delle opere, si può parlare di tokenizzazione dell’opera, ovvero la suddivisione di un’opera in diversi NFT, che genera tutta una serie di vantaggi tra cui un mercato più ef ciente in cui gli intermediari tra artista e pubblico vengono eliminati e si potenzia e migliora il processo produttivo dei beni, in cui provenienza, produzione e vendita sono completamente tracciabili, riducendo di molto il rischio di frode.

Con la rivoluzione tecnologica e degli NFT il mondo dell’arte sta adottando nuovi approcci, e anche i musei stanno sperimentando metodi diversi per avvicinarsi ancora di più al pubblico. La perfetta dimostrazione di questa avanguardistica tendenza è la fondazione del Museum of Crypto Art (MoCA), fondato nel 2020 dai collezionisti Pablo Rodriguez Fraile e Colborn Bell con l’obiettivo di rivoluzionare la concezione di “museo”.

Il museo si trova nel metaverso di Somnium Space – un mondo virtuale in cui puoi muoverti con il tuo avatar – e al suo interno è custodita una mostra permanente di circa 50 opere di alcuni tra i più grandi artisti NFT, come Frenetik Void, Dmitri Cherniak, Trevor Jones e il CryptoPunk #6926 di Larva Labs. L’allestimento è virtuale, altro importante vantaggio è appunto l’assenza di uno spazio espositivo sico

che permette ai curatori di esprimersi in maniera totalmente differente ed innovativa, di fatti è fruibile ma a portata di click, una disposizione bizzarra e totalmente stravolgente, ogni “spazio” della stanza è rivestito da opere, sof tto compreso.

Le opere d’arte in mostra si presentano ad altissima risoluzione, fruibili a chiunque, perché l’accesso è estendibile senza che il valore dell’opera sia drasticamente ridotto proprio grazie alla natura stessa delle NFT, la cui proprietà è validata dalla blockchain. Si tratta di una delle prime istituzioni culturali virtuali dedicate all’arte digitale, in poco tempo diventata vero e proprio punto di riferimento per la community e la cultura crypto. Gli NFT ed il metaverso stanno aprendo gurativamente delle nuove frontiere, hanno la capacità di avvicinare moltissimo gli artisti al pubblico, in maniera totalmente “democratica” e neutrale. Il potere della comunicazione, in questo caso risiede esattamente in questo passaggio: nell’avvicinare globalmente tutto e tutti, creando l’opportunità di divenire collezionisti di opere uniche, visitatori curiosi delle opere all’avanguardia, fruitori curiosi ed intelligenti attraverso il nostro device.

Giulia Sacchetti

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