UpsideTown Japan Anno 2 N°4 Maggio 2010

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Maggio

L’editoriale Japan goes to Africa Nel 2009 l’Africa ha registrato il 2,5% del proprio commercio estero con il Giappone, contro l’11% riportato dalla Cina. Da questo dato muove l’iniziativa del Governo giapponese di pianificare investimenti massicci nel continente africano, soprattutto nel settore privato. Di fronte all’aggressiva strategia cinese di penetrazione, Tokyo ha deciso di agire attraverso un’azione coordinata dalla Japan Bank for International Cooperation, la quale investirà 3,4 miliardi di dollari in progetti da qui al 2012: Kenya, Sudan, Nigeria, Sudafrica sono alcuni dei Paesi target dei piani d’investimento. Il rafforzamento della presenza giapponese nella regione si declina non solo tramite una maggiore attenzione politica – rileva la visita in marzo del Principe ereditario Naruhito nell’Africa Sub-sahariana – ma anche attraverso il maggior coinvolgimento dell’imprenditoria nazionale: Panasonic ha annunciato investimenti per 28 milioni di dollari in Nigeria; Toyota guarda con interesse al mercato keniota; Sony intende sviluppare il proprio brand al di fuori del Sudafrica. In sostanza, meno aiuti allo sviluppo e maggiori investimenti privati. Emanuele Schibotto

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POLITICA

SUMMARY

Il Giappone ritorna in Asia centrale

POLITICA • L’uso di Twitter nella politica giapponese

Giappone e Kazakistan collaboreranno nel campo dell’energia nucleare e delle risorse naturali. L’ex repubblica sovietica garantirà a Tokyo forniture di uranio, di cui possiede le riserve più grandi al mondo dopo l’Australia. In cambio riceverà aiuti in termini di tecnologia e sviluppo nel settore energetico e nucleare. L’accordo, siglato lo scorso marzo dal Primo Ministro giapponese Hatoyama e dal Ministro degli Esteri kazako Saudabayev, può essere compreso come un segnale della volontà di incrementare le relazioni con la regione dell’Asia centrale da parte di Tokyo.

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• Tensioni Giappone-Cina su condanna a morte di giapponese in Cina > pag. 3

ECONOMIA • Alitalia Magnifica > pag. 4

AMBIENTE • Heijo-kyo: il Giappone celebra le proprie radici imperiali > pag. 7

UPSIDETOWN PER RICHIESTE O SEGNALAZIONI:

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ECONOMIA

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AMBIENTE

Il Bel Paese ha dei solidi principi.Attivi

Green economy,il governo giapponese misura la fiducia delle industrie

Nel 2010 la dimensione complessiva del mercato dell’industria ambientale in Giappone raggiungerà la quota di circa 950 miliardi di euro. È la stima di Tokyo che accompagna uno stu-

dio sulle prospettive di crescita dell’economia verde. Secondo l’indagine, il 61% dell’imprenditoria crede nello sviluppo del settore ambientale nei prossimi dieci anni. > PAG.6

TENDENZE

UPSIDETOWN

Le “Serate Romane” danno i loro frutti

Dal Giappone una donazione di un milione di euro per il Colosseo. L’annuncio è arrivato all’indomani di un evento organizzato dall’Istituto del Commercio Estero presso l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo.

Il Giappone si fa“cool“ contro la crisi L’Italia si conferma al sesto posto nella classifica dei principali fornitori di principi attivi farmaceutici per il Giappone (dopo USA, Svizzera, Germania, Francia e Regno Unito). Un’elevata professionalità e una ben consolidata cultura chimica i fattori chiave della competitività italiana. > PAG.5

Negli ultimi anni il Made in Japan ha perso posizioni nei mercati internazionali. Per rilanciare il settore il governo punta ad attirare più “cervelli creativi”.

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POLITICA

Un giapponese capo dell’AIEA:Yukiya Amano È il primo asiatico a guidare l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. Sul successore di El Baradei divisioni tra paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo. > PAG.2


POLITICA Maggio 2010

JAPAN

AIEA: Occhi puntati su Yukiya Amano

Il neo Direttore Generale dell’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), Yukiya Amano, è il primo asiatico nella storia dell’istituzione ad assumerne la guida. Classe ‘47, Amano ha alle spalle una lunga carriera diplomatica e una grande esperienza in materia di disarmo e non-proliferazione. Tuttavia la vittoria sul candidato sudafricano Abdul Samad Minty è giunta solo al quarto round ed ha evidenziato la netta divisione tra i paesi industrializzati - guidati dagli USA - e i paesi in via di sviluppo, che vedevano nel giapponese una minaccia allo sviluppo dell’energia atomica a scopi industriali. Amano è entrato effettivamente in carica il 1 dicembre 2009, nel bel mezzo delle trattative tra Teheran e il “gruppo dei cinque più uno”. La sua elezione ha senza dub-

bio costituito un successo diplomatico per gli Stati Uniti che si erano trovati spesso ai ferri corti con il predecessore, l’egiziano El Baradei, soprattutto a causa della guerra all’Iraq. Avendo fallito nel tentativo di bloccarne l’elezione nel 2005, ora la Casa Bianca plaude all’avvento di un tecnico: John Bolton, l’ambasciatore statunitense all’ONU, dopo la notizia della vittoria di Amano ha sottolineato che questi agirà in modo meno politico e più pragmatico rispetto all’egiziano. Se è vero che USA e Giappone condividono le medesime preoccupazioni nei confronti di Pyongyang, non bisogna però scordare che il mercato nipponico è strettamente connesso con quello iraniano (il 14,2% delle esportazioni iraniane sono de-

stinate al Giappone) e che Amano sta cercando di smorzare le critiche (legate soprattutto alla disparità di trattamento riservata ad Israele rispetto all’Iran ed alla Siria) e ha dichiarato di voler intensificare i programmi dell’Agenzia nel campo della salute, della medicina e dello sviluppo economico. Il 25 aprile Amano ha incontrato a Vienna il Ministro degli Esteri iraniano, Monouchehr Mottaki, nel tentativo di uscire dall’attuale situazione di stallo. Nonostante lo scetticismo circa l’atteggiamento di Teheran, che prende tempo ormai da sette anni, gli occhi di tutto il mondo sono puntati sul sessantaduenne giapponese: sarà in grado di raggiungere una soluzione di compromesso? G. G.

JAPAN TWITTER MANIA: il “nuovo” modo di fare politica

Sembra che la politica giapponese si sia finalmente accorta delle potenzialità mediatiche di Internet e dei suoi figli (Facebook, Twitter, Mixi - famoso e frequentatissimo sito giapponese di social networking - solo per fare qualche esempio). Il Partito Democratico del Giappone, attualmente al governo, sta pensando di revocare la proibizione dell’uso dei sempre più popolari media elettronici durante la campagna elettorale e sollecitare così la partecipazione dell’elettorato. Stando all’attuale legge infatti, per far sì che vengano assicurate “giuste elezioni”, la distribuzione di materiale elettronico è limitata a specifiche “e-cartoline” ed “e-volantini”. A cominciare dalle imminenti elezioni estive (che decideranno la composizione della Camera Alta del Parlamento giapponese), la maggioranza intende permettere ai candi2

dati di aggiornare i propri siti internet, blog e pagine Twitter anche durante la campagna elettorale, con la sola eccezione del giorno del voto. Se la proposta - che verrà discussa in Parlamento a metà maggio - troverà abbastanza consenso, si preannunciano immediati cambiamenti. Ma c’è anche chi rimane scettico sull’uso delle nuove tecnologie per fare (e comunicare) politica, indipendentemente dall’appartenenza di partito. Chi posta su Twitter lo fa “istantaneamente, senza pensarci, e molti non sembrano pienamente consapevoli del grande impatto che i loro messaggi possono avere” - denuncia Koichi Kato, che in passato ha tra

l’altro ricoperto la carica di Segretario Generale del Partito Liberal Democratico. “Il ruolo della politica rimane quello di armonizzare i diversi punti di vista e prendere decisioni univoche, lavoro che non può essere fatto usando solo parole semplici - è invece opinione di Ikko Nakatsuka, deputato del Partito Democratico (e utente Twitter) - “Bisogna incontrare faccia a faccia le persone e parlarci direttamente”. Strumento già usato in politica negli Stati Uniti (si pensi al contributo dato da Twitter nella vittoria elettorale dell’attuale Presidente Obama, che ad oggi conta circa 3,4 milioni di “followers”) il servizio di social networking nato proprio negli States nel 2006 e che

permette di “postare” messaggi fino a un massimo di 140 caratteri, è al centro del dibattito politico. Come ormai 5 milioni di giapponesi, anche il Primo Ministro Yukio Hatoyama, da gennaio di quest’anno, è un “twitter-er”: con 400.000 persone che lo seguono i suoi post sono diventati molto più popolari - e molto più velocemente - rispetto alla sua newsletter (che conta “solo” 280.000 iscritti). Con un consenso ai minimi storici (a causa soprattutto dell’ancora irrisolta - e spinosissima questione del trasferimento della base militare americana di Futenma) Hatoyama sembra pronto a tutto pur di riconquistare i giapponesi. Sperando che non sia lui a finire nella rete. Paolo Soldano UPSIDETOWN


POLITICA

JAPAN

Maggio 2010

L’esecuzione di Mitsunobu Akano alza la tensione tra Cina e Giappone

L’inizio di aprile ha visto un deterioramento delle relazioni sull’asse TokyoPechino contestualmente all’esecuzione capitale di quattro cittadini giapponesi, accusati in Cina di traffico di droga. Soprattutto la prima delle quattro condanne a morte, quella per Mitsunobu Akano eseguita il 6 aprile scorso, è stata accompagnata da un crescendo di prese di posizione delle massime

cariche di entrambi i Paesi: da una parte la preoccupazione e le riserve, espresse dal Primo Ministro Yukio Hatoyama proprio all’indomani della notifica della sentenza di esecuzione, dall’altra le inamovibili repliche delle autorità di Pechino sulla propria esclusiva competenza nell’affaire Akano e sulla legittimità di una sentenza conforme alle leggi nazionali. Ancora più accesi sono sta-

te le posizioni tenute dai reciproci media nazionali: secondo la stampa nipponica, infatti, la pena di morte per reati di droga rivelerebbe tutto il carattere autoritario del regime cinese e la severità delle quattro condanne sarebbe frutto del tradizionale nazionalismo anti-giapponese. Di contro, agenzie, emittenti e giornali cinesi hanno denunciato la strumentalizzazione del caso da parte di Tokyo e riaffermato che in Cina la lotta alla droga non ha mai previsto sconti in base alla nazionalità degli imputati. Si è trattato delle prime esecuzioni capitali di cittadini giapponesi da parte di Pechino dalla fase di normalizzazione (inaugurata nel 1972) delle relazioni bilaterali tra le due potenze asiatiche; relazioni, tra l’altro, notevolmente migliorate da quando lo scorso

settembre si è insediato un governo guidato dal Partito Democratico del Giappone. L’impressione che emerge dalla gestione della vicenda, comunque, è quella che proprio in casa giapponese possa essersi giocata una partita più complessa dai contorni tutti politici. Sono diverse, infatti, le voci che denunciano come la questione non abbia avuto un sostegno sufficiente da parte di un governo costretto ad un difficile equilibrismo tra due esigenze discordanti. Da una parte tutelare gli interessi di concittadini condannati in un Paese straniero e smorzare la pressione della destra giapponese, che ha utilizzato l’episodio come argomento contro il governo; dall’altra non esasperare il buon stato di salute delle relazioni con l’influente vicino e l’impossibilità di

esprimere una condanna tout court, dal punto di vista umanitario, sul tema della pena capitale. La sua applicazione, infatti, è prevista anche dall’ordinamento giuridico nipponico e riscuote il favore della maggioranza dell’opinione pubblica. Andrea Nasti

Nella foto Wen Jiabao

Giappone-Kazakistan: la nuova via della seta

Il 23 marzo scorso il Primo Ministro giapponese Yukio Hatoyama ed il Ministro degli Esteri kazako Kanat Saudabayev hanno firmato un accordo per promuovere la collaborazione nel campo delle risorse naturali e dell’energia nucleare. Il Kazakistan, infatti, garantirà a Tokyo forniture di uranio, di cui possiede le riserve più grandi al mondo

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dopo l’Australia, ed in cambio riceverà aiuti in termini di tecnologia e sviluppo nel campo energetico e nucleare. Una sorta di “baratto” tra risorse e sapere che certamente favorirà entrambe le controparti, ma che soprattutto rappresenta l’ultimo atto della cosiddetta “politica della via della seta”. Nel 1991, in seguito alla caduta dell’URSS e alle dichiarazioni d’indipendenza delle repubbliche del centro-Asia, la politica estera giapponese ha ripreso dinamismo ed ha iniziato ad espandere la propria influenza in una regione considerata storicamente

un’area chiusa dal punto di vista geopolitico, ma che dal ’91 ha acquistato un’importanza maggiore: per la ricchezza delle risorse naturali (petrolio, gas e appunto uranio), per la funzione di collegamento all’interno del continente euro-asiatico ed infine per la posizione strategica acquisita nell’ambito del conflitto in Afghanistan. La concorrenza per ottenere posizioni di influenza nell’area è dunque aumentata e al Giappone si sono aggiunti USA, Europa e la Cina. In ogni caso Tokyo mantiene un rapporto privilegiato con i Paesi dell’area tramite il foro di dialogo multilaterale Central Asia plus Japan, a cui partecipano, oltre al Giappone, Kazakhstan, Tajikistan, Uzbekistan e Kyrgyzstan, e che dal 2004 ha promosso la cooperazione inter-regionale in materia di energia, trasporti, stabilità e lotta contro terrorismo e narcotraffico. Riletto in questa cornice l’accordo tra Giappone e Kazakistan, l’attore principale del centro-Asia, può essere compreso come un segnale di continuità e di volontà di incrementare le relazioni con la regione da parte di Tokyo. Stefano Alberzoni

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ECONOMIA

JAPAN

Maggio 2010

Una ristorazione ‘Magnifica’, il gusto di volare italiano Alitalia racconta i nuovi servizi della Classe Magnifica Una ricca tradizione che può essere ripercorsa attraverso le numerose “strade del vino” che offrono meravigliosi spaccati di paesaggi, che racchiudono insieme la bellezza della natura e dell’arte e una straordinaria valenza storica. Alcuni dei vini scelti da Alitalia per rappresentare la regione:

Come anticipato dal VP Regional Manager Asia Antonio Sgro, sul numero di gennaio di Upsidetown, a proposito delle novità del 2010, la Classe Magnifica offre un’esperienza di viaggio unica a bordo della compagnia di bandiera italiana, dai piaceri della buona cucina al piacere del relax come si conviene ad uno stile autentico made in Italy. Sapori e profumi della Toscana a bordo dei voli Alitalia fino a luglio Alitalia sta rinnovando il proprio servizio di bordo della Classe Magnifica*. Il progetto è realizzato con il patrocinio del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, in collaborazione con Buonitalia e con l’Associazione Italiana dei Consorzi di tutela delle Indicazioni Geografiche (AICIG). Viaggiare in Magnifica significa scoprire il gusto di una cucina semplice e ricca di profumi. Le ricette dei menù, preparate dagli Chef

dell’Associazione dei Giovani Ristoratori d’Europa (JRE), come Agata Parisella Caraccio e Nicola Portinari, sposano la qualità dei prodotti originali con la migliore tradizione culinaria italiana. Il risultato è un menù sempre vario, esaltato da una ricca selezione di vini italiani, le cui denominazioni sono identificate in collaborazione con Federdoc. Per la loro scelta sarete assistiti a bordo dal personale responsabile di cabina formato dall’Associazione Italiana Sommelier (AIS).

Un viaggio nelle regioni italiane: la Toscana. Dopo il successo del menu regionale di aprile che offriva a bordo dei voli Alitalia il meglio della cucina veneta (dai formaggi Asiago DOP e Grana Padano DOP, i Radicchi Rosso di Treviso IGP e Variegato di Castelfranco IGP o l’Olio Extravergine di Oliva Garda DOP), da maggio fino a luglio le ricette saranno dedicate alla cucina Toscana. Gusto e semplicità sono alla base di tale cucina, famosa in tutto il mondo per le sue eccellenze. È un piacere che Alitalia vuole trasferire a bordo dei suoi aerei attraverso la scelta di ricette semplici ed autentiche, servite con eleganza e ospitalità. Nel menu che si troverà a bordo degli aerei Alitalia, sarà possibile scegliere tra: Vitellone bianco dell’Ap-

pennino Centrale a marchio IGP, formaggi come il Pecorino Toscano DOP, eccellenti oli etra-vergine, come il Chianti Classico Terre di Siena DOP, il famoso Prosciutto Toscano DOP, assieme ad altri selezionati ingredienti che una terra ricca e fertile come la Toscana sa offrire (farro e altri pregiati legumi, prodotti a base di farina di castagne, mieli…) I vini a bordo da maggio a luglio Fra tradizione ed innovazione, la Toscana risulta un territorio straordinario, in grado di offrire grandi vini la cui unicità è apprezzata in tutto il mondo. Il Chianti Classico, il Brunello di Montalcino, il Vino Nobile di Montepulciano e il Morellino di Scansano sono solo alcuni dei toscani più famosi e stimati.

-CHIANTI CLASSICO DOCG -CASTELLO DI BROLIO -BARONE RICASOLI -TORRICELLA * Servizio al momento disponibile sui voli da/per Tokyo, New York, Chicago, Miami e Toronto.

Un esempio del menu, creato dallo chef Nicola Portinari: Primi Piatti Garganelli saporiti broccoli e maiale Nidi di tagliatelle in salsa di pesce Secondi Piatti Rollé di vitello IGT in salsa di pomodoro Filetto di spigola alla livornese

Le altre novità dei servizi Magnifica Coperte e tovagliato La qualità del tovagliato (in bianco cotone 100%), delle coperte e delle federe è firmata FRETTE. Il kit per la notte comprende una coperte-trapunta in cotone percalle 100%, e cuscini foderati in raso liscio di cotone bianco con volant. Porcellane, posate e bicchieri Il brand italiano Richard Ginori, tra i più prestigiosi per la produzione di porcellane , ha firmato la linea classica dei servizi a bordo di Magnifica: forme tonde, eleganti e di colore bianco come quelle che si ritrovano nella linea “l’antico Ginori”, un’esclusiva Alitalia tra le compagnie aeree. Piccole attenzioni La trousse di Magnifica sarà arricchita con prodotti dedicati al benessere e relax in aggiunta ai cosmetici normalmente offerti. In particolare sarà fornito il kit/her speciale per le signore (latte detergente, tonico e dischetti struccanti) Saranno inoltre introdotte delle fragranze nelle hot towels. Letizia De Antoniis 4

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ECONOMIA

JAPAN

Maggio 2010

Il Bel Paese ha dei solidi principi. Attivi L’Italia è storicamente uno dei più importanti fornitori mondiali di principi attivi farmaceutici, anche se sono in pochi a saperlo. Dato indicativo del successo internazionale dei produttori italiani, è quell’85% del fatturato proveniente da esportazione, che in questo campo rende l’Italia uno dei maggiori protagonisti. La crisi? Guardando i dati dal 2007 al 2009, pare non ci sia stata: performance in crescita (+5,9% dal 2008 rispetto all’anno successivo - per un valore di 71,214 milioni di yen), aziende

sempre presenti sul mercato, futuro positivo (anche per l’apertura della Corea ai prodotti italiani, che stanno trovando un ottimo sbocco). Uno dei principali fattori chiave di successo? “Essere sempre presenti e avere conoscenze dirette” - racconta Carlo Fontana della New Chem Spa, una delle aziende italiane che ha partecipato al Padiglione Italia organizzato dall’ICE (Istituto Nazionale per il Commercio Estero)in occasione dell’annuale fiera farmaceutica CPhl Japan

(Tokyo, 21-23 aprile) “Sono nel settore dagli anni ’70, venni in Giappone per la prima volta nel ’92”. Differenze rispetto ad allora? “La comunicazione: capire chi decideva era la cosa più difficile, adesso la situazione è migliorata, anche se rimane la lentezza dei giapponesi nel prendere delle decisioni: un progetto veloce per loro si chiude in 6/7 anni”. Un’elevata professionalità e una ben consolidata cultura chimica rendono l’Italia estremamente competitiva non solo in Asia, ma anche

negli Stati Uniti e in Europa. Il nostro Paese si conferma al sesto posto nella classifica dei principali fornitori per il Giappone (dopo USA, Svizzera, Germania, Francia e UK), in un settore il cui sbocco principale rimane quello dei farmaci generici e del custom manufactoring. La concorrenza, però, sta prendendo piede. “Guardi il padiglione cinese, qui di fronte: è il doppio rispetto al nostro” - mi fa notare Fontana - “Fortunatamente i giapponesi apprezzano ancora una certa qualità e una certa confezione”.

Paolo Soldano

L’obiettivo di Naoto Kan: il ripristino del rigore fiscale Il Ministro delle Finanze Naoto Kan, in un recente incontro con la stampa, ha sottolineato come il Governo nipponico si stia impegnando per evitare di emettere in futuro nuove ingenti emissioni finanziare. Si ricorda infatti che nel marzo scorso la Dieta giapponese ha approvato il budget finanziario 2010-2011, il quale prevede emissioni obbligazionarie per la cifra record di 44.300 mld di yen (480 mld di $). L’impegno del Governo sta quindi nel cercare di frenare l’avanzata del debito pubblico nipponico, il quale risulta essere il più elevato al mondo. Le ultime cifre testimoniano come il debito pubblico aggregato risulti essere doppio rispetto al PIL, attestatosi a 474.218,8 mld di yen ( circa 5.100 mld di $), e con un’incidenza sullo stesso del

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174% circa. Il debito pubblico nipponico registra il primato tra gli Stati industrializzati: alla fine del mese di marzo, stando a quanto riportato dal quotidiano nipponico ”Asahi Shimbun”, l’ammontare del debito pubblico segnava la cifra record di circa 825.000 mld di yen (circa 9.000 mld di $). Nonostante la crisi della Grecia stia scuotendo i mercati finanziari internazionali, Kan ha ribadito con fermezza come il Governo farà di tutto perchè il Giappone possa ritrovare una concreta stabilità fiscale. Tuttavia molti analisti, anche vicino al Governo, manifestano perplessità sulle effettive capacità dell’Esecutivo di rispettare l’obiettivo enunciato. Davide Lazzerini

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AMBIENTE

JAPAN

Maggio 2010

Giappone: anche il paese del sol levante si schiera dalla parte dell’ambiente

La politica ambientale costituisce uno dei punti cardine dell’azione di Governo del Primo Ministro Yukio Hatoyama. La politica giapponese in materia di tutela dell’ambiente risulta essere oggetto di riforme significative e ambiziose: si ricorda in primis l’obiettivo, enunciato dall’ex Ministro dell’Ambiente Saito, di diminuire del 20% le emissioni per la riduzione dei gas serra entro il 2020. Sulla base di questo proposito, un gruppo

di ricercatori giapponesi ha scoperto come il vapore ad alta temperatura consenta l’eco-decomposizione dei rifiuti, con il conseguente abbattimento delle emissioni e la generazione di gas combustibile riciclabile. La prova sul campo è stata effettuata con il sussidio di 45 famiglie residenti nella città di Seika, vicino Kyoto, che hanno fornito 45 chilogrammi di rifiuti organici. Il particolare procedimento prevede di inondare la spazzatura con un getto

di vapore a 800 gradi in stato di assenza di ossigeno, con la materia che si decompone in carburi e gas combustibili. Al termine della procedura di smaltimento sono rimasti 4,5 chilogrammi di carburi e 30 metri cubi di gas combustibile. Tokyo ha visto poi l’esordio ufficiale, nel marzo 2010, dei primi due taxi elettrici. I due mezzi ecologici, a emissioni zero, basati sulla piccola monovolume IMIEV della nipponica Mitsubishi, presteranno servizio inizialmente nelle zone di Marunouchi, Otemachi e Yurakucho. La monovolume potrà ospitare 4 persone: una ricarica completa di energia elettrica, effettuata attraverso una speciale presa ad alta velocità, potrà permettere di percorrere fino a 160 km con una velocità mas-

sima di 130 km/h. Il Governo ha annunciato che vi saranno altri 10 taxi elettrici nei prossimi mesi. Sempre al fine di ridurre le emissioni, a Tokyo sono stati inaugurati i primi parcheggi eco-solari per ricaricare, in maniera del tutto “verde” e senza emissioni, le biciclette ibride elettro-assistite di nuova generazione: le cosiddette “Eneloop”, dotate di una particolare tecnologia che consente di ricaricare le batterie durante il moto. Gli speciali parcheggi sono dotati di pannelli solari con batterie agli ioni di litio dalla capacità di 7,56 kilowatt: essi consentono di ricaricare fino a 40 biciclette e di sfruttare l’energia accumulata in eccesso per l’illuminazione. Anche gli alimenti potrebbero ottenere benefici attraverso un

maggiore sfruttamento dell’energia eco-sostenibile e rinnovabile. In che modo? Stando a quanto dichiarato dal Professor Takahiro Saito, si potrebbero ottenere vegetali più nutrienti proiettando su di essi dei colori prodotti dai pannelli solari. È quello che stanno cercando di fare i ricercatori giapponesi: 4 colori (rosso, porpora, verde e bianco) vengono continuante proiettati su lattughe e insalate per cercare di dimostrare l’impatto degli stessi sul valore nutrizionale di ciascun vegetale. Tali esempi testimoniano come il Giappone presenti nel mercato attuale un modello di sviluppo economico all’avanguardia, sostenibile e su cui fare affidamento nel futuro. Davide Lazzerini

Green economy, il governo giapponese misura la fiducia delle industrie

L’industria giapponese è fiduciosa sulla crescita della green economy nei prossimi dieci anni. È quanto emerge dai risultati parziali di un’indagine sullo stato dell’industria ambientale nazionale. Lo studio, commissionato dal Ministero dell’Ambiente giapponese e condotto da una società privata, ha lo scopo di promuovere una migliore conoscenza e un più ampio riconoscimento del business ambientale. Aspetti che il governo di Tokyo ritiene indispensabili per la crescita della propria economia. L’indagine si concluderà entro la fine dell’anno e sarà effettuata periodicamente per chiarire il rap6

porto tra le tendenze dei settori ambientali e le generali condizioni economiche del Paese. Nel frattempo, il Ministero guidato da Sakihito Ozawa (nella foto) ha diffuso i primi dati riguardanti le aspettative di crescita dell’industria verde. Duemila le aziende (di tutti i settori) che formano il campione, tra cui società quotate in borsa e società non quotate con più di 500 dipendenti. Per il 65% delle aziende intervistate, al momento, l’industria ambientale vive una fase di stallo. Il dato viene però

ribaltato se si considera il lungo termine: il 61% crede nella crescita dell’industria nei prossimi dieci anni. I comparti da cui ci si aspetta segnali positivi nel 2010 sono, nell’ordine, quelli delle auto ecologiche, del risparmio energetico, del fotovoltaico e dello smaltimento dei rifiuti. Le attese restano pressoché uguali per il prossimo decennio, fatta eccezione per l’energia solare, destinata – secondo gli intervistati – a superare in termini di crescita gli altri settori.

compagna lo studio, il Ministero dell’Ambiente giapponese fornisce il trend riguardante le prospettive di crescita dell’industria ambientale in Giappone. Nel 2004 il mercato era di circa 410 miliardi di euro ed è cresciuto fino a 600 miliardi nel 2008. Secondo la relazione ministeriale, nel 2010 la dimensione del mercato dell’industria ambientale dovrebbe crescere approssimativamente di ulteriori 350 miliardi raggiungendo la cifra complessiva di circa 950 miliardi di euro.

Nella relazione che ac-

Giuseppe Caferra UPSIDETOWN


TENDENZE

JAPAN

Maggio 2010

Il Giappone si fa “cool” contro la crisi

I giapponesi sono sempre stati una popolazione fiera delle proprie tradizioni e dei propri caratteri distintivi dei quali fa parte a pieno titolo anche la cultura pop; cultura che costituisce un vero e proprio esercito fatto di manga,

cartoni animati, videogiochi, sushi ma soprattutto tanta creatività che ogni anno invade, oltre alla madrepatria, i mercati europeo e americano e che è in grado di esercitare un potere d’influenza (Nye parlerebbe di soft power) in gran parte del globo. A dimostrazione di ciò sta il fatto che sia il guru della Nintendo Shigeru Miyamoto, sia l’artista contemporaneo Takashi Murakami, sono stati inseriti dal Time Magazine nella classifica delle 100 persone più influenti al mondo. Tuttavia negli ultimi anni il “cool Japan”, de-

finizione che sta stretta ad un settore che spazia dalla cucina all’architettura, dalla moda all’animazione (ma che effettivamente trova il proprio comune denominatore nella creatività made in Japan) ha perso posizioni nei mercati internazionali a causa dell’incapacità di fare squadra all’estero. Anche se tale situazione è stata aggravata dal sorgere della crisi economica la società nipponica ha dato segnali in controtendenza. Tanto che il governo di Tokyo ha varato, all’interno del piano per la crescita economica, una

serie di misure mirate a sostenere questi prodotti. Sono stati previsti diversi strumenti: la consulenza per l’export alle piccole e medie imprese, un fondo d’investimento cofinanziato pubblico e privato (sempre finalizzato all’esportazione) ed infine addirittura una revisione della normativa in materia di permessi di soggiorno al fine di attirare più “cervelli creativi” nel Paese. Tuttavia, al di là delle misure specifiche, è interessante la scelta di puntare proprio sul “cool Japan”; scelta che dimostra una nuova capacità di “fare siste-

ma” di tutto il settore. Segnali positivi, insomma, che permettono di scommettere sulla rinascita a livello internazionale della cultura pop giapponese. S. A.

Heijo-kyo: il Giappone celebra le proprie radici imperiali

Nel 710 per volere dell’Imperatrice Gemmei, venne fondata Heijo-kyo che divenne la prima capitale permanente dell’impero giapponese. L’epoca nota come periodo Nara, dall’attuale nome della città, segnò

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la nascita del Giappone come stato fortemente unito attorno alla corte imperiale e perciò tale epoca riveste un ruolo cruciale nella storia e nella tradizione del Paese. Inoltre, secondo il professor Tatsuo Sasaki

della Kanazawa University, il ritrovamento di schegge di vasi nel luogo dove sorgeva il palazzo imperiale sarebbe una testimonianza della centralità di Nara nei commerci internazionali tramite la Via della

Seta ed infatti le influenze provenienti dalla Cina dei Tang si ritrovano anche nel fiorire della cultura Tempyo di matrice buddista. Per tutto il 2010 nella Prefettura di Nara, nell’ambito del “Commemorative Events for the 1300th Anniversary of Nara Heijo-kyo Capital”, sono previste innumerevoli manifestazioni ed attività per dar modo ai visitatori di immergersi nella storia attraverso passeggiate a tema, conferenze ed esibizioni. In particolare ha destato grande interesse ed attenzione l’apertura al pubblico del Daigokuden, l’antico palazzo imperiale che nell’ottavo secolo era l’edificio più grande di tutto il Giappone. L’Agenzia per gli Affari Culturali ha stanziato negli scorsi anni 18 miliardi di yen (191,8 milioni di dollari) per la ricostruzione del palazzo che ha rappresentato il centro politico e culturale del Giappone per settantaquattro anni. Sabato 24 aprile il mondo intero ha potuto quindi riscoprire un’importantissima fetta di storia giapponese e fino al 31 dicembre i visitatori potranno ammirare il palazzo interamente illuminato per l’occasione. In una fase politica di grande trasformazione e ridiscussione, la storia imperiale viene dunque valorizzata al massimo a simboleggiare l’unità e la grandezza del Giappone. Gabriele Giovannini

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JAPAN

Maggio 2010

Le Serate Romane danno i loro frutti: “Dal Giappone un milione di euro per il Colosseo” Lo rivela il sito ufficiale del primo cittadino di Roma Gianni Alemanno, che ad aprile ha visitato il Giappone - prima Hiroshima, poi Tokyo - in occasione del viaggio della memoria con studenti romani di vari istituti superiori e promosso dall’assessore alle Politiche educative scolastiche Laura Marsilio nell’ambito del progetto “Ripercorrendo la storia del XX secolo – Per non dimenticare la tragedia del ‘900”. Il milione di euro, messo a disposizione da un imprenditore tessile giapponese, si andrebbe ad aggiungere allo stanziamento fatto da Diego Della Valle, patron di Tod’s, per il recupero di uno dei monumenti che ha reso celebre Roma (e l’Italia) in tutto il mondo. Durante la “Serata Romana” dello scorso 13 aprile organizzata dall’Istituto del Com-

Foto di Paolo Soldano

mercio Estero all’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, durante la quale Alemanno ha presentato Roma (“l’Impero del Gusto”) a un folto pubblico - tra cui diverse personalità istituzionali (dall’Ambasciatore d’Italia Vincenzo Pe-

trone a quello del Giappone a Roma Hiroyasu Ando)- evidentemente il primo cittadino è riuscito a toccare le corde giuste. “Roma è una città proiettata al futuro. Ci attendono dieci anni importanti, durante i quali l’intenzione è

quella di trasformare radicalmente la capitale anche grazie al progetto Millennium”, per arrivare all’assegnazione della prima città d’Italia come sede delle Olimpiadi del 2020. Anche se i Giochi sono solo, per usare le parole del-

lo stesso Alemanno, un “acceleratore”: l’obiettivo è che Roma possa attrarre ancora più turisti attraverso l’affiancamento di un Secondo Polo turistico a quello già ben conosciuto della Roma storica, culturale e archeologica. Un Secondo Polo con 5 “sistemi di turismo”: convegnistico-fieristico, croceristico, nauticoportoristico (con 6.000 posti barca), golfistico (con 18 campi da golf), e quello dei parchi a tema (uno sull’Impero Romano e l’altro sulla storia del cinema italiano). In realtà il tutto era già stato presentato ufficialmente lo scorso settembre dal vicesindaco di Roma Mario Cutrufo durante la sua visita in Giappone. Ma, evidentemente, “repetita iuvant”. Paolo Soldano

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UPSIDETOWN Anno 2, numero 2. Inserto online del quotidiano Equilibri.net Registrazione presso il Tribunale di Firenze del 19 Gennaio 2004 numero 5320 SERVER LOCATION: C/O Telnet S.r.l., Via Buozzi, 5 27100 Pavia Equilibri S.r.l. è una società del gruppo Bridge That Gap.

Upside Town è un prodotto editoriale di Equilibri, società dedita all’analisi degli eventi e delle dinamiche internazionali. La divisione Eq Consulting fornisce ai clienti servizi legati all’internazionalizzazione d’impresa: analisi di mercato, ricerca di partner in loco, gestione day-by-day e problem solving.

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Bridge That Gap Group: Via Vigevano 39, 20144 Milano Tel. +39 028360642 Fax. +39 0258109661 DIRETTORE RESPONSABILE Daniele Bologna COORDINATORE SCIENTIFICO Emanuele Schibotto GRAPHIC DESIGN Gaia Minuzzo Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Stefano Alberzoni, Letizia De Antoniis, Giuseppe Caferra, Davide Lazzerini, Gabriele Giovannini, Andrea Nasti, Paolo Soldano

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