10 oAnno Inserto mensile di informazione e comunicazione del mondo giovanile a “Luce e Vita” n.13 del 25 marzo 2012 Piazza Giovene 4 -70056 Molfetta www.lucevitagiovani.it lev.giovani@gmail.com
84 Tutto intorno a noi
Vite d’altri
di fedele marrano....................3
di annarita marrano.................4
Job in progress
Appunti di etimologia
di vincenzo bini........................5
di giuseppe mancini................6
o finta Se l’omelia fosse un tweet di manlio minervini..................6
notte, ma a dare volto al giorno; a piangere, ma alla fine con lacrime di gioia. E c’è la Gloria crocifissa da vivere: è l’amore che ha i segni permanenti di una vita consumata, divisa e condivisa; è la vittoria definitiva sull’egoismo di chi vuole vivere per gli altri; è il noi che fuoriesce dall’io, la fraternità che vien fuori dall’individualismo. Da Cristo impariamo
una resurrezione a portata di uomini, dove la gioia per l’arrivo ad un traguardo come la vittoria su ogni crisi o la non caduta nelle tentazioni conservano sempre i segni di una lotta, quella contro il male; male da combattere e da vincere, da evitare e da superare. Che la nostalgia di cose terrene ceda il posto al desiderio di cose da Dio, di cose di Dio.
Niente sesso, siamo religiosi di carmela zaza.........................2
LA GLORIA CROCIFISSA vincenzo di palo
Cristo Risorto esce dalla Croce; il segno della passione come di una lotta contro il male resta indelebile nel suo corpo. La sua resurrezione esce dalla sua crocifissione come la vita esce dalla morte. È un binomio inscindibile nel mistero del Cristo; è la verità della sua missione per gli uomini ed è il contenuto dell’amore che diventa salvezza e perdono. È forte in Lui la volontà di uscire dalla morte, il desiderio di lasciare la tomba e con la forza del suo corpo martoriato, forza più interiore che fisica, Egli spacca la croce e la trapassa. Il cristiano vede insieme la sconfitta e la vittoria del suo Dio; coglie, nella profondità della sua fede che si apre alla visione, il peccato e la redenzione; contempla nella Croce il corpo risorto. Cristo si presenta ai suoi occhi nel disordine di una creazione macchiata dal peccato originale e insieme nell’ordine di una ricreazione dove c’è solo grazia e gloria. C’è la Croce gloriosa da adorare: è la sofferenza vissuta al modo di Cristo: con obbedienza che è liberta, per amore come servizio, con passione senza rassegnazione, con decisione unita a fermezza. Per questo la gloria è già nella croce prima che nella resurrezione. Da Cristo impariamo a vivere il dolore sempre carichi di speranza; a trasformare le nostre agonie in un amore vicino e somigliante a Dio; a non rassegnarci mai, a non finire nella