IL PIĂ™ DIFFUSO MENSILE DI SALUTE IN FARMACIA
N. 227 ANNO XXIII Luglio/Agosto 2014
Vacanze
Le ferie attive e lo sport in spiaggia
Bambini
Bagni e alimentazione: i consigli del pediatra
Bellezza
I colori di moda per le vostre unghie
Dossier
Sole & calore In questo numero
IN VACANZA CON SALUTE CONSIGLI, INFORMAZIONI E PRODOTTI DA METTERE IN VALIGIA
Sommario Anno XXIII N.227 Luglio/Agosto 2014
Direttore responsabile Claudio Sampaolo Coordinamento editoriale Roberta Stagno Grafica e impaginazione Enrico Marinelli email: info@studiorocchetti.com Redazione Studio Rocchetti Comunicazione Strada Lacugnano Giardino, 3 06132 Perugia e mail: redazione@studiorocchetti.com Tel. 075 5170247 Fax 075 5171430 Marketing e pubblicità Francesca Capalbo Tel. 06 41481370 Fax 06 41481383 Gabriele Iannella Tel. 06 41481292 email: optima@comifar.it Collaboratori Francesca Aquino, Chiara Baldetti, Jeffrey Allan Bodan, Stefano Borgognoni, Benedetta Ceccarini, Stefano Ciani, Pompeo D’Ambrosio, Francesco Fioroni, Andrea Giordano, Maria Mazzoli, Roberto Moraldi, Simona Peretti, Maria Pia Pezzali, Giuseppe Rinonapoli, Rolando Rossi, Gelsomina Sampaolo, Filippo Tini, Gian Marco Tomassini, Mario Tomassini, Gianluca Tuteri Consulente scientifico Dottor Pompeo D’Ambrosio Fotografie Tipsimages - Fotolia - iStock Illustrazioni Sabrina Ferrero Editore Comifar Distribuzione S.p.a. Via Fratelli Di Dio, 2 20026 Novate Milanese (MI) Registrazione del Tribunale di Milano n.727 del 04/12/2008 Fotolito e Stampa Officine Grafiche D.A. - 28100 Novara Prezzo per copia euro 1,00 Costi di abbonamento: copie 50 copie 100 copie 150 copie 200 copie 300 copie 500
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omaggio del tuo farmacista
Testata associata
di Claudio Sampaolo Zelig LA SPIAGGIA DELLA TERZA ETÀ Se siete al mare, in una di quelle località per famiglie dove ancora si sta sotto l’ombrellone o si chiacchiera al bar, dove non ci sono sassi e rocce a strapiombo, ma lunghe distese di sabbia che inducono a camminare Vacanze Le ferie attive e lo sport in spiaggia in riva al mare, Bambini Bagni e alimentazione: guardate la tipoloi consigli del pediatra Bellezza gia della popolaI colori di moda per le vostre unghie zione che frequenta la battigia. Dossier Sole & calore Guardatela bene. Si tratta, per la gran parte di Over 65-70, anche di ultraottantenni, che avanzano pian piano, sempre in coppia, con il cappellino ben calzato in testa, le mani dietro la schiena, alcuni con l’acqua sotto le ginocchia, altri che preferiscono calpestare pochi centimetri di mare, giusto quello
che le onde portano a riva con cadenza regolare. Tutti, nessuno escluso, stanno facendo, più o meno consapevolmente, una gran cosa: passeggiano, muovono gli arti, respirano il cosiddetto “aerosol marino”, beneficiano di un idromassaggio naturale che riattiva la circolazione dopo le pigrizie assortite dei mesi scorsi, con troppe ore passate in poltrona davanti alla tivù. E poi socializzano, parlano, recuperano dai lunghi silenzi invernali. E per 15 giorni guariscono pure da tutti i malanni. Un miracolo che avviene solo d’estate, nella spiaggia della Terza Età.
IL PIÙ DIFFUSO MENSILE DI SALUTE IN FARMACIA
N. 227 ANNO XXIII Luglio/Agosto 2014
Rubriche
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Attualità in Farmacia La hit parade delle novità
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Post-it Pro-memoria della salute di Francesca Aquino
House 64 Hobby Cinema, musica e libri
di Gelsomina Sampaolo
66 Oroscopo del mese
di Rolando Rossi
www.optimasalute.it OPTIMASALUTE
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Sommario Anno XXIII N.227 Luglio/Agosto 2014
Dossier Sole & calore
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Con l’arrivo della stagione calda è esploso anche il buonumore, la voglia di stare all’aperto e di divertirsi. Ma occhio all’esposizione prolungata, che può provocare vari inconvenienti. Un viaggio tra protezioni solari, creme, omeopatia e... alimentazione abbronzante a cura della redazione e del team medico di Optima Salute
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Rubrica dei perché I benefici del sudore di Pompeo D’Ambrosio
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Le terapie del dolore Farmaci, terapie fisiche, mesoterapia e psicoterapia di Andrea Giordano
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Al mare col pediatra Il decalogo per i genitori: bagni, scottature, alimentazione
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di Maria Mazzoli
di Gianluca Tuteri
21
Sos insetti e meduse Cosa fare con vespe, zecche, zanzare e animali marini
Le vacanze attive Gli sport da fare in spiaggia e in acqua, l’alimentazione e l’integrazione
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di Francesca Aquino
di Roberto Moraldi
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bambini
La pappa sbagliata Da 6 a 36 mesi troppe proteine e zuccheri, poco ferro e fibre
55
Unghie a colori Tutti i trend e gli stili da “indossare” su mani e piedi di Gelsomina Sampaolo
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La magia di Linosa Si gira solo a piedi o in bici e dal mare in technicolor spuntano tartarughe di Maria Pia Pezzali
55
bellezza
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59 viaggi
Attualità in farmacia INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Le novità e i prodotti in vendita in Farmacia
S.O.S Pelle®, la crema lenitiva contro arrossamenti e prurito La pelle, soprattutto in prossimità dell’estate, è costantemente a contatto con fattori esterni come sbalzi di temperatura, punture d’insetto o le prime esposizioni al sole, che possono provocare irritazioni cutanee, arrossamenti e prurito. La crema S.O.S Pelle® della linea L’Officinale del Dottor Ciccarelli, sfruttando le spiccate proprietà lenitive dei principi attivi naturali estratti dalle piante mediterranee del cappero, dell’olivo e del fico d’India, offre una soluzione rapida ed efficace contro eritemi solari, punture d’insetto, arrossamenti da depilazione e rasatura ma anche da pannolino. Da applicare anche più volte al giorno sulla parte interessata, S.O.S Pelle® è disponibile in Farmacia.
Jungle Formula Ecco l’estate che ritorna, con le belle giornate di sole, il mare, le gite all’aperto con la famiglia e... le fastidiose zanzare che, non perdono occasione per usarci come tiro al bersaglio. Che sia notte, oppure giorno le zanzare hanno un insaziabile appetito e trovano in noi “un fast food sempre aperto”. Quando ronza nell’aria il “nemico” è ora di difendersi con Jungle Formula, una gamma di prodotti per proteggere bambini e adulti dalle zanzare comuni e tigre, sia nella giungla cittadina che nelle situazioni più estreme e ad alto rischio; infatti quando c’è bisogno della massima protezione c’è Jungle Formula Molto Forte, l’unico antizanzare con DEET al 50%. Jungle Formula è disponibile solo in farmacia.
Polident per Ponti Mobili, protezione per ponti mobili e denti naturali Polident Sigilla&Protegge è un adesivo studiato per ostacolare le infiltrazioni di cibo sotto il ponte mobile, riducendo così il rischio di irritazione alle gengive e rendendolo stabile, creando un’aderenza che riduce i movimenti contro le gengive e i denti naturali di appoggio. Polident Pulisce&Protegge in compresse elimina la maggior parte dei batteri, principale causa del cattivo odore e della formazione della placca. Con l’aiuto dell’ossigeno attivo, pulisce il ponte mobile, proteggendo le parti metalliche, e allo stesso tempo i denti naturali.
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Durex Lovers Connect: il primo pleasure gel per una passionale sintonia di coppia Durex Lovers Connect è il primo pleasure gel di coppia, con una formulazione specifica per ognuno dei partner, ideato per offrire una nuova dimensione del piacere. Due gel differenti che donano sensazioni uniche quando usati singolarmente, ma allo stesso tempo pensati per una passionale sintonia di coppia. Il pack fonde le due sinuose metà dalle differenti cromie scelte, rosa per lei e viola per lui, ed esprime la massima “connessione d’amore”, rispondendo all’esigenza di quanti, per mantenere sempre alto il livello di soddisfazione sessuale con il partner, desiderano esplorare nuove frontiere del piacere grazie al duplice beneficio del prodotto.
BB Cream, studiata per le gambe Gli inestetismi e il gonfiore delle gambe sono per molte donne un chiodo fisso, a maggior ragione in questo periodo con l’arrivo del caldo. Per questo HYNECOS RESEARCH, Divisione dermocosmetica di Pool Pharma, ha realizzato DESTASI BB CREAM GAMBE, l’unica BB Cream studiata per le gambe. Resistente all’acqua, dermatologicamente testata, integrata da un fattore di protezione SPF 15, con un solo trattamento restituisce leggerezza, tonicità e sollievo, corregge gli inestetismi di smagliature, cicatrici e capillari evidenti, idrata la pelle donandole un colorito naturale e stimola il microcircolo. Disponibile in Framacia in tubo da 100 ml.
Neovaxitiol, i “microincapsulati” per il benessere dell’intestino Disordini intestinali, cattiva digestione, gonfiore addominale spesso sono la manifestazione di un solo fenomeno: l’alterazione della flora batterica intestinale. NeoVaxitiol®, integratore alimentare a base di fermenti lattici vivi di origine umana, microincapsulati e gastroprotetti, fibre prebiotiche e vitamine del gruppo B, aiuta a rigenerare l’equilibrio dell’intestino. Ogni singola cellula probiotica è microincapsulata, rivestita completamente con uno strato di lipidi vegetali, riesce ad attraversare indenne i succhi gastrici e arriva intatta all’intestino, mantenendo un’elevata capacità di riproduzione. Questa speciale protezione mantiene i fermenti vivi e vitali per tutta la validità del prodotto, preservandoli dall’umidità ambientale. Disponibile in flaconcini pronti da bere, pratiche capsule da assumere fuori casa e in viaggio, confetti al cioccolato per i bambini e in stick orosolubili da sciogliere direttamente in bocca o, a piacere, in mezzo bicchiere d’acqua.
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Post-it salute di Francesca Aquino
Un’App per i cosmetici sicuri
Il primo passo verso la salute è l’informazione, per questo è stata creata l’App “Cosmetici” dall’Unione dei Consumatori in collaborazione con l’Associazione nazionale delle imprese cosmetiche, Cosmetica Italia. L’App, scaricabile gratuitamente da Apple store e da Play store, fornisce informazioni su eventuali componenti che potrebbero dare allergie, aiuta a decifrare l’elenco degli ingredienti, mostra la durata e i sistemi di sicurezza cui sono stati sottoposti i prodotti in questione.
Il medico su Skype
Il Ministero della Sanità inglese ha stabilito che i medici generici britannici potranno visitare i loro pazienti con difficoltà motorie anche via Skype. Un’altra rivoluzione riguarda gli orari di apertura degli ambulatori inglesi, estesi alla sera e al fine settimana per permettere anche a chi lavora fino a tardi di vedere il proprio medico.
Il cibo spazzatura rallenta il cervello
Una ricerca della University of California svolta su ratti da laboratorio, pubblicata dalla rivista “Physiology and Behavior”, ha dimostrato che nutrendoli con cibi “raffinati” ad alti contenuti di zucchero, oltre ad un aumento dell’obesità, si sono registrate inattese diminuzioni di motivazione, reazioni fisiche e mentali. Secondo l’autore dello studio, Aaron Blaisdell, “i dati suggeriscono che la dieta potrebbe letteralmente cambiare le funzioni cerebrali. E le persone obese spesso tacciate di essere anche pigre sarebbero in realtà vittima di una fatica mentale-fisiologica”.
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I benefici del sudore
DOMANDA DEL MESE È vero che sudando molto, specialmente in estate, l’organismo ottiene dei grandi benefici eliminando le tossine? di Pompeo D’Ambrosio medico sportivo, cardiologo
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Durante l’estate rallentano tutti i ritmi, si lavora di meno, si va in ferie, la maggior parte degli sport agonistici, specie di squadra,
prevede un periodo di stop, fatti salvi gli appuntamenti periodici come le Olimpiadi, i Mondiali di calcio e quelli di atletica leggera.
Persino nella programmazione televisiva, pubblica o privata, rispuntano film vecchi come Matusalemme, in cui il colore era di là
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da venire; il massimo, però, si ottiene dai telegiornali, in cui le immagini, ormai cristallizzate da decenni, potrebbero costituire il nucleo di qualsiasi notiziario, del passato o degli anni futuri: il lungo serpentone di macchine in fila per le partenze intelligenti o per il rientro dalle ferie, le città d’arte letteralmente prese d’assalto (fateci caso, gli speaker non conoscono altri termini), i negozi nelle grandi città chiusi in modo da rendere impossibile qualsiasi tipo di acquisto, fino a che non spunta, nel tg delle 20, il servizio sugli anziani che rischiano la vita sotto la calura insopportabile: trovate rifugio nei supermercati con l’aria condizionata, evitate di uscire nelle ore più calde, bevete molti liquidi, mangiate cibi ricchi di fibre e con poche calorie, eccetera eccetera. Tutto giusto, per carità, ma agli sportivi, agonisti e non, ai bambini, agli adolescenti, agli atleti che si sono dannati tutto l’inverno e ora “poltriscono” sotto l’ombrellone, chi ci pensa? Si consiglia: “Prima di mettervi in viaggio consumate un pasto povero di calorie, evitando cibi e alcolici”. Parole al vento, se avete mai visto un autogrill all’ora di pranzo, la ressa per aggiudicarsi un panino stracaro, stracarico di calorie e per nulla rispondente alle caratteristiche cui sopra. Ancora: “È bene evitare di praticare esercizio fisico nelle ore centrali”. Difatti nei villaggi vacanze il gioco dell’aperitivo, per definizione, viene fatto intorno alle 13, e spesso consiste in prove non faticosissime, d’accordo, ma pur sempre effettuate in un clima sfavorevole; è bello, inoltre, vedere proprio nelle ore centrali del giorno sfrecciare, che dico, passare veloci, che dico, barcollare
lungo il bagnasciuga impavidi “atleti” che immaginano di correre a torso nudo proprio quando il sole è a picco nel cielo. Vorrei pertanto, per dare un aiuto concreto ai poveri lettori che si cimentano con la fatica estiva, consegnare il solito decalogo sui comportamenti da evitare e quelli raccomandabili.
1. L’estate è una delle quattro stagioni, da sempre esistita: nel nostro emisfero è caratterizzata da giornate in cui la luce ha durata maggiore dell’oscurità, da temperature più elevate che negli altri periodi dell’anno. Questo comporta anche un benessere, sia soggettivo che oggettivo, più alto.
“
Contro il caldo è utile sudare per abbassare la temperatura corporea
”
2. L’abbigliamento è ridotto, e ciò
consente alla pelle di ricevere una maggior quantità di raggi solari; se da un lato è un vantaggio, dall’altro ci si espone all’irradiazione degli ultravioletti di tipo B, molto pericolosi alla lunga. Rimedio semplice ma efficace è l’uso di creme solari protettive, soprattutto per chi pratica attività fisica per lungo tempo, perché il sudore favorisce maggiore assorbimento.
3. Il caldo è elevato, ma il più importante mezzo a disposizione dell’organismo per combatterlo consiste nella produzione di su-
dore; bisogna sgomberare il campo da tanti equivoci: la temperatura corporea si abbassa solo grazie al sudore evaporato, non prodotto forzatamente e poi protetto. Quindi bisogna evitare di vestirsi eccessivamente, o, peggio, coprirsi con indumenti che non permettono la traspirazione (tipo il k-way anche d’estate per sudare di più). Un errore imperdonabile, in quanto così si favorisce solo la perdita di un’eccessiva quantità di liquidi, ottenendo un surriscaldamento corporeo (il sudore non può evaporare) e una drammatica diminuzione della performance.
4. Le nonne o comunque gli an-
tichi hanno sempre fornito consigli saggi: la lana è un indumento isolante, sia dal freddo che dal caldo, e i colori chiari riflettono la luce solare. Quando ci vestiamo per lo sport, teniamone conto. Nel corso degli anni sono stati prodotti tanti materiali tecnici, cioè adatti a condizioni climatiche estreme, sia di alte sia basse temperature. Non è il nostro caso, perciò è spesso sufficiente evitare felpe, magliette di cotone pesante, colori scuri; il vecchio poliestere, a volte soppiantato da tessuti più pubblicizzati (e più costosi) è assolutamente adatto, perché leggero, traspirante e asciugabile in poco tempo.
5.
Senza voler scendere nella patologia, una raccomandazione speciale va fatta a chi ha varici degli arti inferiori; stiamo naturalmente parlando non di quei piccoli capillari che a volte fanno trasalire il gentil sesso, ma delle vene serpiginose, rilevate, gonfie che si trovano a volte nei polpacci o nelle cosce: è doveroso utilizzare adatte calze elastiche a
compressione graduata, evitando le ore più calde e gli esercizi fisici di tipo statico.
6. Analogamente alla pelle, anche gli occhi soffrono calore e raggi solari: un buon paio di lenti protettive (ora le montature sono leggerissime) devono far parte del kit di allenamento di chiunque. 7.
Dice una vecchia massima della fisiologia: “L’abitudine è l’adattamento negativo dell’uomo all’ambiente”. Questo concetto va interpretato anche in termini positivi, perché l’organi-
smo, per reggere alle situazioni sfavorevoli, si adegua in un continuo trasformismo; abbiamo detto che le ore più calde del giorno per fare sport sono sconsigliabili, però, se costretti dalla necessità, con una progressione graduale (sia in termine di durata che di qualità dell’esercizio) si riesce nel giro di due settimane ad acclimatarsi a una nuova condizione. È quello che accade ai ciclisti, ai maratoneti o marciatori che devono adattarsi ad orari di competizione previsti proprio nella parte centrale e più sfavorevole della giornata. In questo
modo, si badi bene, la prestazione è comunque peggiore di quanto sarebbe in condizioni climatiche favorevoli, ma l’organismo, proprio per questo adattamento, ha un calo minore.
8. Naturalmente non si può non
parlare di acqua e di reintegrazione; semplicemente bisogna pensare che i liquidi si perdono dall’interno delle cellule, e, anche se ingeriti durante lo sforzo, vengono reintegrati nello spazio extracellulare, perciò la situazione non è così lineare: pensare che perdendo tre litri di sudore e bevendo tre litri di liquidi si sia ripristinata la situazione precedente l’esercizio è semplicistico.
9. Ovviamente bere è importan-
tissimo, come pure è importante abituarsi al concetto che i reintegratori non sono la panacea. L’acqua, spesso, è sufficiente da sola a compensare le perdite, salvo che in condizioni climatiche estreme: in questi casi è doveroso integrare con sali minerali, in particolare sodio, magnesio e potassio. Se la sudorazione non è stata eccessiva, è invece sufficiente verificare quanti litri di liquidi si è perso (pesandosi prima e dopo) ed assumere poi, condendo gli alimenti, due o tre grammi di sale da cucina per ogni kg di peso perso.
10.
Ultima raccomandazione, utile per fare bella figura con gli amici: nei soliti servizi sulla calura estiva si sente dire che il caldo torrido, quindi insopportabile, si è impossessato dell’estate. Torrido, ahimé, significa secco, cioè molto più gradevole e tollerabile del caldo umido, proprio perché questo rende più difficoltosa l’evaporazione del sudore, che, come recita il punto 3 dell’articolo, rappresenta il più importante ed insostituibile meccanismo per abbassare la temperatura corporea. Buona calura e buone ferie... ■
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Al mare col pediatra
Il decalogo per i genitori: dal primo bagno alle scottature, all’alimentazione. E soprattutto tempo maggiore da trascorrere col proprio figlio di Gianluca Tuteri, pediatra
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“Ho trascorso tutte le estati della mia vita a fare propositi per settembre, ora non più. Adesso trascorro l’estate a ricordare i propositi che facevo e che sono svaniti, un po’ per pigrizia, un po’ per dimenticanza”. Sono alcuni pensieri di Romano, amico di Jap Gambardella, espressi con infinita
nostalgia e con un po’ di rammarico per il trascorrere inesorabile del tempo, forse quello più bello, che ha per protagonista la gioia, il profumo, le notti, il calore, i colori, gli amori de “la Grande Bellezza” che è l’estate, ricordo di un passato ed attesa di un futuro, ma pur sempre espressione di un tempo
vissuto il più possibile in vacanza. Eh sì, cari genitori e cari bambini, la tanto meritata vacanza estiva che spazza via il grigio inverno, la routine, il tempo sottratto alla famiglia è quindi alle porte! I bambini beneficiano sicuramente dei periodi di vacanza, si adattano bene all’ambiente sopratutto se il posto
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è confacente alle loro abitudini e alle loro esigenze: mare e montagna sono ugualmente consigliati, ma ciò che è più importante è il tempo trascorso con i propri genitori che rende la vacanza indimenticabile ed aiuta i figli a crescere in modo sano e sereno. Dai sondaggi del “Girandolaio” risulta che la meta preferita è senza dubbio il mare: sole, acqua, sabbia, spazi per giocare, sport: tutto quanto serve per rilassarsi e divertirsi. Certo c’è anche chi preferisce l’aria fresca della montagna, la vita di campagna in un agriturismo, il fascino del lago oppure il turismo nelle città d’arte o nei paesi esotici, ma la vacanza marina resta sempre quella preferita dalla maggioranza degli italiani. Il mare è molto salutare per trascorrere una vacanza con la propria famiglia, soprattutto in presenza di bambini di qualsiasi età, anche i neonati, con le dovute precauzioni. L’ansia ovviamente è da lasciare a casa. Solitamente i neo genitori si agitano per il bimbo, senza sapere però che tutte le emozioni che viviamo le trasmettiamo ai nostri figli. Quindi, tranquillità assoluta! Può capitare che il periodo di vacanza prescelto coincida con fasi di crescita molto importanti, come per esempio la comparsa dei primi
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dentini, oppure l’inizio dello svezzamento o l’uso del vasino: si tratta di esperienze molto importanti per un bambino, che dovrebbe vivere con la massima serenità, e in ogni caso non sono dei validi motivi per rinunciare al mare. Nonostante il pensiero comune che ci sia un periodo particolare per recarsi al mare con i bambini, questa radicata regola non è altro che una leggenda che non trova un riscontro: è vero che i primi giorni il bimbo può trovarsi un po’ “stranito”, ma questo è dovuto alla novità, al cambiamento di clima ed è il genitore che deve trasmettergli tranquillità e cercare di seguire i suoi ritmi e desideri. Se quindi la famiglia sceglie vacanze marine, nonostante in apparenza la spiaggia non riservi pericolo per i bambini, in realtà come tutti i luoghi può nascondere qualche insidia, ecco perché è bene ricordare alcuni consigli ed accortezze per trascorrere il tempo dedicato agli affetti in serenità. Il bagno in mare, per esempio, è una questione abbastanza spinosa: si sa, infatti, che i piccoli fremono dalla voglia di entrare in acqua e che, non appena arrivati in spiaggia, non vedono l’ora di tuffarsi in quella refrigerante distesa blu.
Ecco, allora, qualche consiglio e qualche regola, un decalogo da non scordare mai.
Al mare...
1) Dopo il pasto, aspettate almeno tre ore prima di dare il permesso al bimbo di fare il bagno, in questo modo sarete sicuri che la digestione sarà completata e eviterete le congestioni. 2) Se ha mangiato solo una merendina o un frutto, potrà bagnarsi per qualche minuto, immediatamente prima che cominci il processo digestivo: ricordate che il latte è uno degli alimenti più lunghi da digerire! 3) Fate entrare il bambino in acqua molto gradualmente, bagnandogli prima le gambe, poi le braccia, quindi la pancia e il collo, evitando, insomma, un impatto troppo brusco che potrebbe creargli problemi alla circolazione. Inoltre, se il bimbo trema o ha un colorito livido e le sue mani sono “scottate” dall’acqua, fatelo uscire immediatamente e lasciatelo per qualche tempo al sole a scaldarsi. 4) Non lo obbligate mai a fare il bagno o vivrà questo momento come una costrizione. Per quanto
riguarda, poi, il comportamento corretto da tenere nei confronti del sole, ricordate che la pelle dei piccoli è delicatissima: sì, quindi, a creme protettive resistenti all’acqua da applicare più volte nel corso della giornata. Se potete, fate in modo che i bambini non rimangano sotto il sole durante l’ora di pranzo e fino alle 16: sono quelle, infatti, le ore peggiori, quando il sole scotta di più e il rischio di colpi di sole è elevato. 5) La testa dei vostri bimbi va sempre protetta con un cappellino o un fazzoletto (per esempio una divertente e colorata bandana) da bagnare ogni tanto in modo da abbassare la temperatura del corpo; nelle ore di forte calura fate indossare una t-shirt di fibre naturali che lasciano traspirare ed evaporare il sudore. 6) Un occhio di riguardo all’alimentazione che deve essere leggera e nutriente. Preferite cibi “idratanti” e vitaminici come la verdura e la frutta, non esagerate con merendine confezionate, gelati, succhi di frutta, bibite gassate, cibi salati e fritti.
quindi, durante le passeggiate, ma anche per le giornate in piscina o all’aria aperta, proteggere la pelle del bambino con creme ad alto fattore di protezione rinnovate di anno in anno per evitare che perdano le loro proprietà protettive. Un cappellino con visiera e un paio di occhiali da sole, poi, terranno lontano il pericolo di insolazioni e congiuntiviti. 8) Un problema specifico per chi trascorre in montagna le sue vacanze nel periodo estivo è costituito dai rettili, vipere soprattutto; quindi onde evitare qualsiasi rischio, in montagna è sempre bene camminare con scarponcini alti da trekking, calzettoni e un bastone. Inoltre, è buona regola evitare di infilare le mani nude in cespugli, roveti o sotto le pietre: se non disturbate, le vipere tenderanno a scappare sentendo il passo e la voce dell’uomo. 9) Per quanto riguarda il cosiddetto mal di montagna che si pre-
senta con giramenti di testa, sensazione di stordimento, inappetenza, affanno, nausea, non dovrebbe costituire un problema per chi soggiorna al di sotto dei 3000 metri; consigliamo, quindi, di evitare di portare i bimbi a quote troppo elevate, soprattutto per il pernottamento, scegliendo, invece, strutture adeguate, in località tranquille immerse nel verde e nella natura, al di sotto dei 2000 metri. 10) Infine è indispensabile che i genitori amanti delle passeggiate e del trekking tengano a mente le esigenze dei propri figli: i piccoli, infatti, a differenza dei grandi affrontano le camminate non tanto con lo scopo di raggiungere una meta, quanto piuttosto per divertirsi, stare in compagnia e giocare. Le prime passeggiate, perciò, dovranno essere caratterizzate da percorsi semplici, di breve durata e che diano la possibilità ai piccini di dedicarsi alla loro attività preferita, il gioco appunto.
...e in montagna
7) Se la famigliola opta, invece, per vacanze più fresche, complici il desiderio di trascorrere qualche giorno immersi nella natura e il beneficio offerto dall’altitudine, occorre, comunque, un occhio di riguardo a questo e agli altri rischi che si possono incontrare. A dispetto di quello che si pensa, i raggi solari ad alta quota sono particolarmente pericolosi per la pelle delicata di un bimbo e se al mare è bene prendere delle precauzioni per preservare il piccino dal rischio di insolazioni e scottature, in montagna queste vanno triplicate. L’aria rarefatta, infatti, fa sì che i raggi del sole siano meno filtrati che al mare e, di conseguenza, in assenza di protezione adeguata, più dannosi. È bene,
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METE ESOTICHE? ATTENTI ALL’IGIENE Se avete pensato a vacanze in zone tropicali il rischio più grande è costituito dalle condizioni igieniche del Paese esotico prescelto. Per un bimbo, infatti, la possibilità di prendersi un’infezione, di mettere in bocca o toccare qualcosa che possa costituire un pericolo per la sua salute è molto più ele-
vato che per un adulto, per evitare problemi, non potendo e non dovendo chiudere i baby viaggiatori in una campana di vetro, cercate quanto meno di scegliere strutture assolutamente controllate e sicure dal punto di vista igienico (se si tratta di alberghi, residence, villaggi...).
1) È vivamente consigliato di partire con un
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tour operator del quale vi fidate, evitando inconvenienti una volta giunti a destinazione (strutture diverse da quelle che vi erano state presentate dall’agenzia, problemi con i mezzi di trasporto, problemi alla dogana...).
2) È bene informarsi su quelle che sono le vaccinazioni obbligatorie e quelle facoltative prescritte dal sistema medico sanitario del posto e, se non ci sono controindicazioni, vaccinate il bambino prima della partenza: un discorso a parte merita l’antimalarica che non assicura, comunque, una copertura totale la cui profilassi varia da luogo a luogo.
Sperando che questi pensieri siano utili a voi genitori, per trascorrere una vacanza più serena termino con questa curiosità. Non tutti sanno che da qualche anno alcune agenzie di viaggio, per porre un rimedio al senso di panico dei genitori, organizzano vacanze consigliando di mettere in valigia il pediatra! Tale proposta ha uno scopo educativo: insegnare ai genitori come andare in ferie anche all’estero, con i figli e in tranquillità, partendo con i pochi oggetti giusti e trovando il resto, se veramente necessario, nel
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Anche l’alimentazione potrebbe rivelarsi un problema per un bimbo molto piccolo; il rischio, infatti, è che non gradendo nulla di ciò che la cucina del posto offre rimanga praticamente digiuno per tutto il periodo della vacanza. Anche in questo caso è fondamentale che la struttura scelta abbia un menu “bambino” o, quantomeno, un menu italiano da proporre al bimbo.
4)
Informatevi, infine, su quelle che sono le condizioni climatiche: i bambini molto piccoli, infatti, soffrono particolarmente il caldo e sbalzi eccessivi di temperatura potrebbero alla lunga rivelarsi dannosi per la loro salute.
luogo dove si va grazie alla presenza del pediatra. Una proposta a dir poco esagerata o all’avanguardia… chissà cosa ne pensano i bambini, quale meta sceglierebbero e che cosa metterebbero in valigia se potessero decidere personalmente!? Sicuramente vivrebbero la situazione con la spensieratezza tipica della loro età come fosse un bel gioco, non mancherebbe mai l’amico fedele di peluche che lo accompagna nelle tante avventure e che lo consola di notte, la trepidazione del partire, l’attesa di con-
dividere con i genitori intere giornate, di scoprire luoghi mai visti e di vivere momenti nuovi. Poca importanza ha in fin dei conti il luogo e il tipo di vacanza: l’importante è che nell’arco delle giornate la famiglia possa avere la possibilità di trascorrere riunita il tempo a disposizione, restituendo così ai nostri bambini quel tempo che gli impegni lavorativi, lo stress della routine quotidiana, mille incombenze da risolvere, sembrano aver “rubato” loro durante l’inverno! Buone vacanze! ■
Le vacanze attive
Sport da fare in spiaggia e in acqua, alimentazione e integrazione di Roberto Moraldi
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Ormai da qualche anno la parola d’ordine dell’estate al mare è diventata “vacanze attive”, comprendendo in maniera estensiva tutto quello che serve per non sentirsi vagamente in colpa restando a leggere sotto l’ombrellone. Ma non tutti hanno l’età, la tenacia e spesso la presunzione di diventare degli Iron Man in 15 giorni. La prima cosa da tenere
presente è il punto di partenza, per cui se una persona quasi totalmente sedentaria dovesse passeggiare ogni giorno in riva al mare, anche per qualche decina di minuti, avrà raggiunto un risultato eccezionale. Ottime sono le passeggiate a piedi nudi sulla sabbia, in grado di stimolare i riflessi propriocettivi del piede e della caviglia (si migliora l’equilibrio) oltre a rinfor-
zare la tonicità dei muscoli delle estremità. Le solcature ondulate della sabbia, create dal moto ondoso, adattandosi alla volta plantare distendono e massaggiano la fascia plantare e i muscoli plantari. Questa azione, oltre a potenziare il fitto intreccio di vene della pianta del piede, costituisce un ottimo momento fisioterapico per patologie molto spesso associate e con-
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causa dell’insufficienza venosa cronica. Il secondo step può essere la “camminata sportiva” (walking o fitwalking), diciamo una passeggiata a ritmo più intenso, il terzo è il jogging. Il consiglio è quello di correre/camminare lungo la battigia, avendo così l’opportunità di beneficiare del cosiddetto “areosol marino”, cioè la brezza spesso invisibile, formata da milioni di particelle d’acqua sospese in aria, che vento e moto ondoso trasportano dal mare alla costa.
Nelle spiagge italiane, specialmente quelle più attrezzate, c’è spesso l’opportunità di seguire brevi lezioni di ginnastica, stretching, persino ballo, sempre nelle ore meno calde e scegliendo zone ombreggiate o ben areate. Passando dalle attività in spiaggia a quelle direttamente in acqua, un primo consiglio può essere quello di camminare, anche lentamente, magari leggendo il giornale o conversando, avendo cura però di immergersi fin quasi alle ginocchia. Il movimento serve a tonificare le
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I sali minerali dell’acqua marina migliorano la pelle
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masse muscolari e, potenziando la loro azione, favorire lo scarico venoso; camminare con acqua al bacino è meno faticoso e ancora più benefico per il sistema venoso degli arti inferiori, perché la pressione dell’acqua controbilancia la pressione idrostatica del sangue favorendone lo scarico. È pertanto altamente consigliato per le nostre gambe, ed ottimo per l’abbronzatura. La resistenza che l’acqua oppone ad ogni movimento è 12 volte maggiore alla resistenza opposta dall’aria. Ne consegue che un esercizio in acqua equivale a farne almeno una decina a terra. La ginnastica in acqua o aquagym è di grande efficacia, per i motivi anzidetti, mentre negli stabilimenti più organizzati si può anche effettuare qualche seduta di aquaspinning (bici stazionaria in acqua) che unisce all’idromassaggio procurato dal movimento dell’acqua il valido esercizio aerobico lento e prolungato delle pedalate in acqua, permettendo di tonificare e rassodare il nostro corpo. Naturalmente, tra tutti gli sport che è possibile praticare al mare, resta in primo piano il nuoto, che oltre ad aiutare la condizione fisica in generale (condizionamento organico, potenziamento simmetrico delle masse muscolari...) è un formidabile bruciacalorie. Il che non guasta mai. Immergersi in acqua anche senza nuotare (balneoterapia) è importante e i bagni di mare vanno alternati alle camminate sulla spiaggia e alle esposizioni al sole. Infatti, i sali minerali dell’acqua marina che penetrano attraverso la pelle ne migliorano l’elasticità e la compattezza. Il moto ondoso è un vero e proprio idromassaggio naturale e lo sbalzo di temperatura tra dentro e fuori una ginnastica vascolare. L’acqua di mare ha caratteristiche e proprietà non dissimili a quelle dell’acqua termale salsobromoiodica benefica negli stati infiammatori cronici dell’ap-
parato osteo-articolare (reumatismi, traumi articolari, ecc.) e per la pelle (psoriasi, dermatite seborroica, acne, ecc.). Si può considerare la più completa acqua minerale, in quanto in essa sono contenuti quasi tutti gli elementi
esistenti in natura. Infine le sabbiature, da effettuare in centri specializzati, con sabbia fine ad alto assorbimento di calore, e i fanghi, effettuati spalmando sul corpo uno strato di argilla calda a 40° a cui fa seguito
un bagno in acqua di mare. Entrambe le terapie, ottime per chi soffre di reumatismi e artrosi, sono invece altamente sconsigliate a chi ha problemi di insufficienza venosa per la vasodilatazione che generano.
Il conta-calorie, sport per sport Camminare È bene specificare che per perdere peso la camminata deve essere sostenuta ed avere una buona frequenza settimanale. Consumi: ad una andatura di 5km l’ora, cioè poco più che il ritmo di una tranquilla passeggiata, il dispendio calorico è di circa 198 kcal/ora per una donna di 60kg e di circa 250 per un uomo di 75 kg. Corsa È la migliore attività per perdere peso, in quanto viene azionato il metabolismo aerobico finalizzato a bruciare i grassi. Iniziare con gradualità, anche 20-30 minuti a giorni alterni, poi cercare di saltare a 40’1 ora. Ma al di là di programmi e tabelle l’importante è sentirsi bene, riuscire a parlare mentre si corre, godersi questo autentico toccasana per la salute. Consumi: correndo a 8km/ora, un uomo di 75 kg circa “spende” circa 630 kcal/ora; una donna di 60 kg circa 478. Nuoto Pur attivando molte masse muscolari il nuoto va praticato adottando il più possibile stili corretti e con frequenze alte. È stato, infatti, provato che se si nuota male, percorrendo tratti lunghi a bassa velocità, la maggior parte dell’energia spesa va alla componente di galleggiamento, per cui le calorie spese si riducono della metà. Nuotare a bassa intensità, praticamente equivalente a camminare. I vantaggi sono invece esclusivi, perché comunque l’attrito offerto dall’acqua produce effetti benefici a livello circolatorio ed es-
sendo uno sport senza carico, può essere agevolmente praticato anche da chi è in sovrappeso, ha problemi articolari o difetti nella deambulazione. Consumi: a stile libero un uomo di 75 kg circa 750 kcal/ora; una donna di 60 kg circa 600. Tennis Anche questo è ritenuto uno sport completo, che sollecita tutte le grandi masse muscolari del nostro corpo. Essendo però un’attività che ha frequenti pause, per ottenere risultati occorre praticarlo per almeno un’ora e mezza ogni volta. Consumi: a livello amatoriale un uomo di 75 kg circa 525 kcal/ora; una donna di 60 kg circa 420. Ciclismo Chi vuol dimagrire pedalando, dovrebbe farlo almeno tre volte la settimana, pedalando per almeno un’ora ciascuna, a ritmi moderati. Consumi: andatura a 20 km/ora,
un uomo di 75 kg circa 650 kcal/ora, una donna di 60 kg circa 479; oltre 30 km/ora un uomo 1.200, donna 960. Basket Lavora soprattutto la parte bassa del corpo, con ritmi alti, tempi di recupero limitati, gesti esplosivi a livello degli arti inferiori. È facilmente praticabile, specie in estate, nei tanti campetti di basket sorti anche a ridosso delle spiagge. Consumi: un uomo di 75 kg circa 650 kcal/ora; una donna di 60 kg circa 479. Calcio La classica partita di calcio tra amici, della durata di 90’, può arrivare a far bruciare anche 8-900 calorie l’ora, basandosi su alta intensità, scatti, allunghi, cambi di velocità in continua alternanza. Consumi: un uomo di 75 kg circa 800 kcal/ora; una donna di 60 kg circa 600.
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CONSIGLI PER L’ESTATE 1) È vero che con la stagione calda bisogna bere di più, evitando le bevande gassate e assumendo integratori salini? R.: Il caldo favorisce la produzione di sudore (composto da acqua e sale), il più importante mezzo di dispersione del calore; certamente qualunque attività fisica svolta nei mesi estivi comporta una maggiore sudorazione, ma è sufficiente, in caso di perdite non eccessive, integrare con acqua (liscia o gassata non ha importanza, dipende dalle preferenze). I sali minerali, utili solo in casi particolari, possono essere sostituiti con un’aggiunta di 2 grammi di sale da cucina, usato come condimento, per ogni litro di sudore evaporato. Ricorrere invece a bevande specifiche per grandi performance o sforzi prolungati. 2) L’attività fisica svolta d’estate fa consumare più calorie? R.: Contrariamente a quello che si crede, l’esercizio fisico effettuato nella stagione estiva, a parità di intensità, dura meno a lungo, per le sfavorevoli condizioni climatiche (specie nelle situazioni estreme di caldo umido), e questo provoca di conseguenza un minor consumo calorico; non bisogna infatti confondere il calo di peso post esercizio con la perdita di grasso corporeo, che, anche in occasione di sforzi prolungati, non è mai superiore a poche decine di grammi. 3) Chi non se la sente di correre, camminare e andare in bici, ma preferisce attività più divertenti come calcio a 5 e/o tennis, commette un errore? R.: Bisogna fare una premessa: è evidente come coloro che nel corso dell’anno già praticano queste discipline possano e debbano continuare a coltivare le loro passioni anche d’estate. Eventualmente questa stagione può servire, per chi è allenato e ha maggior tempo a disposizione, per integrare queste attività con altre che possono servire a spezzare la monotonia della routine ed a completare la costruzione del fisico ideale. Chi invece è sedentario, e decide di scrollarsi di dosso la ruggine invernale, dovrà abbinare attività divertenti come quelle prima citate con altre che permettano all’organismo di recuperare la fatica ed
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evitare fastidiosi infortuni muscolo-tendinei. 4) Durante la pratica sportiva si può mangiare? Che cosa preferibilmente? R.: Se l’attività non è particolarmente prolungata e si è rispettato il giusto intervallo con il pasto precedente, non c’è alcun motivo di mangiare. Se invece il digiuno si prolunga o se l’attività è particolarmente duratura, si può consumare quella che in gergo viene definita “reazione di attesa” (qualche biscotto secco, o pane e miele, o una barretta energetica prima dello sforzo), oppure, nel corso dell’esercizio, per evitare cali glicemici, è possibile assumere maltodestrine (carboidrati con la doppia funzione di togliere la fame ed evitare rimbalzi della glicemia) o frutta secca tipo uva passa, prugne oppure una banana. La massima raccomandazione va invece fatta per i liquidi: bere, bere, bere! 5) Dopo l’attività fisica effettuata al caldo si viene in genere assaliti da una gran fame. Come comportarsi? R.: Non bisogna pensare che se lo sport è, o almeno dovrebbe essere, sinonimo di salute, automaticamente tutto è concesso. L’attività fisica comporta un consumo di calorie, piccolo o grande che sia, ma questo non ci autorizza a pensare che l’esercizio fisico faccia dimagrire; in termini pratici, un’ora di corsa a ritmo sostenuto ha un equivalente calorico di un piatto di spaghetti ai frutti di mare. Non bisogna togliere dall’alimentazione un piatto così prelibato, ma neanche pensare di poterci concedere tutto. Per evitare di essere soverchiati dalla fame post esercizio e annullare, perlomeno in termini calorici, i sacrifici fatti, un consiglio utile può essere quello di bere due tre bicchieri di acqua, prima ancora di sedersi a tavola. Dopodichè consumare verdure a volontà, crude o cotte. In questo modo si sazia la fame riempiendo lo stomaco e si integrano le perdite di liquidi di cui sono molto ricche le verdure. Unico accorgimento è evitare il pane e limitare i condimenti a sale, limone, aceto e spezie, con poco olio. È poi preferibile un primo piatto a base di sugo di pomodoro fresco, seguito da una macedonia di frutta fresca. ■
Le terapie del dolore Dai farmaci alle terapie fisiche, dalla mesoterapia alla psicoterapia. Un viaggio attraverso le modalità di cura, che però non debbono prescindere dalla ricerca delle condizioni di base scatenanti di Andrea Giordano medico internista
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La prima tappa di un trattamento antalgico è il chiarimento diagnostico del meccanismo di origine del dolore e la terapia diretta ad eliminarne la causa. C’è però un intervallo di tempo che deve essere gestito con terapie volte alla pura analgesia. È intuitivo che, quanto più il dolore è il sintomo dominante, tanto più assume rilievo l’analgesia terapeutica. Il trattamento del dolore-malattia può avvenire tramite analgesia con farmaci, modulazione della componente neurologica e psichica di interpretazione del dolore, modulazione dell’input algogeno o terapie locali antalgiche. La causa del dolore condiziona anche la scelta di un
trattamento antalgico, che può andare da una terapia fisica (TENS, cioè “stimolatore elettrico transcutaneo dei nervi”, Radiofrequenza o altro), fino all’impianto di elettrodi o somministrazione diretta di farmaci in strutture nervose dedicate alla processazione del sintomo. Scopo di questa puntata della serie dedicata al “dolore”, è fare un excursus sulle varie modalità.
1) Analgesia farmacologica
Una delle modalità terapeutiche più usate in medicina del dolore è l’assunzione di farmaci analgesici. Questo tipo di analgesia spesso viene utilizzata anche senza pre-
scrizione medica, cosa non raccomandabile vista la potenziale tossicità dei farmaci disponibili a questo scopo. In realtà una corretta analgesia deve tenere conto di diversi aspetti riguardanti non solo il farmaco, ma anche il paziente, del quale devono essere attentamente indagate e ponderate le comorbidità (cioè le malattie concomitanti). Di un farmaco per il dolore deve essere presa in considerazione la classe di appartenenza degli analgesici in uso (FANS, antinfiammatori non steroidei, corticosteroidi, oppiacei) oppure di farmaci non analgesici utili al controllo del dolore neuropatico (farmaci antiepi-
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lettici), o ancora farmaci che rientrano in un programma di modulazione della percezione come le benzodiazepine (ansiolitici) i tranquillanti maggiori (clorpromazina e aloperidolo) ed infine gli antidepressivi e gli antipsicotici che trovano indicazione nella gestione “globale” di alcune forme di dolore. Il substrato psicologico di un paziente con dolore è determinante al fine di avere la collaborazione e la giusta aderenza alle terapie proposte, ma anche per evitare di esasperare ansie e paure che potrebbero impedire il controllo della nocicezione (recezione del sintomo dolore), oltre che coinvolgere il medico curante in dinamiche non appropriate al ruolo del terapeuta. In un paziente con dolore acuto (dolore di allarme) s’instaura più spesso uno stato d’ansia, che è diretta conseguenza della reazione di allerta che questo dolore scatena. Diverso è ciò che accade nel dolore cronico (dolore globale) in cui il paziente sviluppa depressione, irritabilità e disperazione. La psicoterapia analitica ha un ruolo nella terapia del dolore, non per la risoluzione del problema, ma per modificare comportamenti emotivi negativi, introducendo elementi psicologici compensatori, in grado di favorire la convivenza con il dolore stesso.
2) Terapie antalgiche locali
Si tratta di metodi di attenuazione del dolore mediante azioni locali. La più nota di queste tecniche è la TENS (elettrostimolazione transcutanea) il cui meccanismo d’azione è basato sulla attivazione del sistema di controllo per iperpolarizzazione delle fibre nervose che trasmettono il sintomo, il cui ruolo, quindi, viene compromesso dall’iperstimolazione elettrica. Sono riconducibili ad un meccanismo di iperstimolazione anche
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le azioni di altre terapie antalgiche locali quali la laserterapia, la marconiterapia e la tecarterapia, tutte accomunate da un effetto iperemizzante (aumento della quantità di sangue in un distretto dell’organismo; ndr) ed ipertermizzante locale. Stesso meccanismo ma con modalità contrarie è quello sotteso alla crioterapia, cioè applicazione di freddo attraverso l’uso di ghiaccio o spray con cloruro di etile. Tra le terapie locali merita di essere menzionata la mesoterapia che consiste nella somministrazione di farmaci allopatici o omeopatici nel mesoderma del paziente tramite aghi di piccole dimensioni singoli o multipli. Questa metodica unisce l’azione terapeutica del farmaco iniettato con l’azione meccanica dell’ago che provoca eccitazione di fibre nervose la cui depolarizzazione, di fatto, blocca la trasmissione di stimoli dolorosi nello stesso territorio (meccanismo noto come teoria del cancello o del “gate control”). L’infiltrazione diretta di punti dolorosi muscolari detti “mialgici”, come quella di punti di dolore riferito a distanza (punti Trigger) è una metodica semplice ed efficace, anche essa basata sulla inattivazione diretta di un punto da cui origina il sintomo. Sono definiti trigger points (punti grilletto) piccole aree d’iperirritabilità caratterizzate da gruppi di fibre muscolari in stato di contrattura persistente. I punti di dolore e i trigger points possono essere infiltrati con cortisone e anestetico locale, ma anche trattati con tecniche come il dry-needling, che prevede iniezione con un ago secco senza somministrazione di alcun farmaco, o la carbossiterapia antalgica che consiste nell’insufflazione nel derma di anidride carbonica.
3) Chirurgia e complicanze
Le neurolisi chirurgiche (cioè libe-
razione di un tronco nervoso da connessioni patologiche che ne compromettono la funzione; ndr) o le neurolisi transcutanee farmacologiche o tramite correnti elettriche a radiofrequenze sono tecniche complesse e caratterizzate da un’irreversibilità che ne ha fortemente limitato l’uso. Analogamente anche le rizotomie (detta anche radicotomia è l’interruzione chirurgica delle radici sensitive di un nervo) e le cordotomie (interruzione chirurgica dei cordoni posteriori del midollo spinale, sede di trasmissione delle informazioni sensitive) sono attuate sempre meno. Queste metodiche sono tutte associate a complicanze quali la già citata irreversibilità e l’anestesia residua della zona trattata, che spesso è meno sopportabile e più limitante del dolore stesso.
4) I blocchi anestetici
Essendo molti gli inconvenienti, e poche le indicazioni, delle procedure di neurolisi, l’orientamento attuale è di utilizzare biotecniche che bloccano soltanto lo stimolo doloroso anziché interrompere l’input di tutte le sensazioni. A questo scopo possono essere eseguiti i blocchi anestetici del simpatico nelle sindromi algodistrofiche oppure interventi di modulazione spinale, consistenti nella iniezione di morfina sottodurale o peridurale, e può trattarsi di interventi singoli o mediante strumenti che ne rendano possibile la somministrazione continua in un intervallo di tempo. Queste tecniche trovano indicazione nel dolore postoperatorio di lunga durata, nel dolore da traumi, ischemico e neoplastico. Nessuna delle opzioni terapeutiche presentate in questo articolo ha finalità di cura delle condizioni di base, cosa che richiede, quindi, un percorso parallelo e necessario per la corretta gestione di un paziente con dolore. ■
Sos insetti e meduse
Consigli pratici per un pronto intervento in caso di incontri ravvicinati con vespe, zecche, zanzare e animali marini di Maria Mazzoli
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Tempo d’estate, di svaghi, relax, ma anche di incontri ravvicinati con insetti, morsi, punture. Tutte cose, però, che seppur fastidiose causano per la maggior parte un lieve rossore e prurito alla pelle. Ma attenzione: alcuni insetti e animali marini possono rivelarsi pericolosi, mettendo addirittura a repentaglio la vita se si soffre di gravi allergie al veleno. Altri ancora sono in grado di trasmettere malattie. Facciamo il punto con il
dottor Gaetano Pallini, specialista in chirurgia d’urgenza e Pronto Soccorso, in modo tale che gli “amici-nemici” a due zampe, tentacoli o aculei con i quali potremmo avere a che fare durante la bella stagione, non ci colgano impreparati. Tra quelli che pungono e quelli che mordono, quali sono gli insetti più insidiosi? «Le punture più frequenti, alle nostre latitudini, sono quelle di zan-
zara comune, api, vespe, zecche. Tra questi, indubbiamente, gli insetti più fastidiosi sono le zanzare a causa della loro diffusione. Cosa diversa è la pericolosità che può essere dovuta alle caratteristiche del veleno (tossicità), alla sede della puntura (pericolose quelle nella bocca per il possibile rigonfiamento della lingua e soffocamento), alla sensibilità del soggetto (allergia), alla possibilità di trasmissione di malattie a causa
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della inoculazione di sostanze infette attraverso il morso o la puntura». Quali possono essere gli effetti? Tossici, irritanti, allergici… «L’esposizione alle sostanze estranee (alimenti, farmaci, veleno d’insetti), che può avvenire per inalazione, ingestione, contatto o inoculazione può avere effetti tossici o provocare reazioni allergiche. La tossicità è un fenomeno dovuto alla composizione della sostanza (veleno) e la sua azione si manifesta su tutti quelli che ne vengono a contatto. Gli effetti possono essere locali con irritazione, prurito e gonfiore nel caso di dosi limitate (ad esempio la puntura isolata di una vespa), diventano generalizzati ed anche mortali in caso di punture multiple contemporanee (50 punture nel bambino, più di 100 punture nell’adulto). La reazione allergica, invece, non colpisce tutti gli individui ma solo quelli predisposti, cioè sensibili ad alcune so-
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stanze. In questo caso la dose è poco importante (si manifesta anche con una singola puntura e, quindi, con minime quantità) e la puntura può non essere dannosa per gli altri in quanto gli effetti non sono dovuti al veleno ma alla particolare intolleranza (allergia) del soggetto. Anche questi fenomeni possono dare reazioni locali lievi (rossore, gonfiore) o più gravi (edema della lingua con soffocamento) o addirittura reazioni generali (malessere, ipotensione, disturbi della coscienza ed anche effetti letali)». C’è il rischio della trasmissione di malattie? «Alcuni insetti possono veicolare malattie anche gravi, come ad esempio, alcuni tipi di zanzare che, in altri continenti, trasmettono la malaria e la dengue. O i pappataci, insetti più piccoli delle zanzare, con volo silenzioso, puntura indolore e, per fortuna, scarsamente diffusi in Italia, che possono trasmettere una malattia partico-
larmente grave, la leishmaniosi. Alle nostre latitudini particolarmente insidiosa è la zecca che, con una puntura indolore, si fissa sulla pelle umana e succhia il sangue. Alla fine del pasto, dopo anche 24 ore, appena prima di staccarsi, può rigurgitare e trasmettere patologie gravi, come la malattia di Lyme o la meningoencefalite». Nel caso in cui si venisse punti, come ci si deve comportare? «Per prima cosa bisogna verificare se vi sono elementi o segni che rendano necessario allertare il sistema di emergenza sanitaria 118: punture multiple o anche singole ma nel cavo orale, malessere generale, sensazione di soffocamento, sudorazione, svenimenti. Nelle situazioni non rischiose si può lavare con acqua e sapone, applicare ghiaccio o impacchi freddi e, preferibilmente su prescrizione medica, crema cortisonica e antistaminica. È sconsigliato l’uso di sostanze che possono provocare ustioni (ammoniaca) e la spremitura della zona (facilita la diffusione del veleno). La rimozione del pungiglione è indicata ma, nelle zecche, bisogna assolutamente evitare l’inoculazione del materiale infetto facilitata da tentativi non corretti di eliminazione (schiacciamento, uso di alcol, ammoniaca, fonti di calore), che possono provocare la spremitura del corpo dell’animale e il rigurgito. La zecca va presa alla base, con una pinzetta apposita o con i “denti” di una forchetta ed estratta tirando lentamente, senza schiacciare il corpo, con rotazione antioraria fino ad avvertire il distacco». Parliamo di shock anafilattico: come si riconosce e come va affrontato? «Si tratta della reazione allergica più grave, caratterizzata da una rapida ed improvvisa sequenza di eventi, che possono mettere in pericolo la vita del paziente. Diversi sono gli organi interessati e,
quindi, i sintomi e i segni: cute e mucose (prurito, eritema, tumefazione delle labbra), apparato intestinale (crampi, dolori, nausea e vomito, diarrea), respiratorio (difficoltà respiratoria e rigonfiamento delle corde vocali), cardiovascolare (riduzione della pressione arteriosa fino alla perdita di coscienza). In questi casi va allertato immediatamente il servizio di emergenza sanitaria ed iniziate le manovre di rianimazione in attesa dei soccorsi. Spesso il paziente che sa di essere allergico porta con sé una dose di farmaco salvavita ed il relativo autoiniettore». E ora passiamo agli animali marini. Quali sono quelli pericolosi nel Mediterraneo? «I più diffusi, in grado di procurare problemi sono le meduse, i ricci di mare e alcuni pesci (pesce ragno o tracina e scorfano). Gli effetti si manifestano con sintomi diversi poiché diverse sono le sostanze dannose e le modalità di trasmissione (puntura, contatto)». A seconda dei casi, allora, quali sono i sintomi specifici? «Alle nostre latitudini i tentacoli
delle meduse diffondono una sostanza urticante che può provocare eritema, dolore e prurito di durata quasi mai superiore ad un’ora. I ricci di mare devono la loro azione dannosa alla penetrazione di aculei aguzzi e fragili i cui frammenti restano infissi nei tessuti e che, immediatamente, provocano prurito e dolore. Il pesce ragno e lo scorfano, attraverso spine distribuite sul corpo, inoculano una sostanza tossica che provoca: dolore intenso ed edema (rigonfiamento) dell’arto interessato, fenomeni che possono durare fino a 24 ore». Cosa occorre fare o non fare nell’immediato? «In ogni situazione bisogna anzitutto valutare i segni vitali e, se il caso, allertare il soccorso e procedere con l’inizio delle manovre di rianimazione di base. Se tutto è normale, si suggeriscono alcune indicazioni utili in ogni occasione, come, ad esempio, lavare abbondantemente con acqua di mare. Altri rimedi, di comune tradizione popolare, come l’uso locale di ammoniaca o di aceto sono da evi-
tare in quanto inefficaci e, talvolta, responsabile di ustioni. Per i rimedi specifici: nel contatto con i tentacoli delle meduse, i cui sintomi sono poco importanti e di breve durata, il semplice lavaggio con acqua di mare è sufficiente. La disinfezione e la rimozione degli aculei con l’uso di pinzette è indicata nelle punture da riccio di mare. Per essere certi che la rimozione sia completa è opportuno che la manovra venga effettuata da personale sanitario esperto. Poiché la proteina tossica del pesce ragno e dello scorfano è sensibile al calore è utile immergere l’arto interessato in acqua marina molto calda (45° per almeno 1 ora)». Quando è meglio rivolgersi ad un medico? «L’allerta sanitaria è opportuna ogni volta che non si ha assoluta certezza di quello che sta succedendo. È necessario quando sono presenti segni generali (nausea, vomito, vertigini, perdita di coscienza) come spesso avviene nelle punture di scorfano e pesce ragno». ■
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INSERTO GOLD LUGLIO/AGOSTO 2014
EVVIVA L’ESTATE! PRONTI A PARTIRE PER LE VACANZE: METTIAMO LA SALUTE IN VALIGIA! È arrivata l’estate! La voglia di vacanza, viaggi, sole e relax conquista tutti, chi si prepara a partire per destinazioni lontane ed esotiche, chi opterà per stessa spiaggia e stesso mare, chi invece prediligerà la montagna ma anche chi si rilasserà pur rimanendo in città. Optima Salute Gold, in collaborazione con il team medico della redazione e con i Farmacisti Valore Salute, dedica questo numero proprio alle vacanze: consigli, informazioni e regole per un’estate all’insegna di salute e prevenzione. Uno speciale da leggere e conservare su tutto quello che è importante sapere per chi parte ma anche per chi resterà in città! Le Farmacie Valore Salute ti aspettano per consigliarti e fornirti tutte le informazioni necessarie e per guidarti nella scelta di farmaci di automedicazione e prodotti utili da mettere in valigia!
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In vacanza con salute Diciannove milioni di italiani sono in movimento verso i luoghi di vacanza. Ecco come preparare la sacca dei medicinali, le norme igieniche da seguire. E il decalogo per chi resta in città a cura della redazione e del team medico di Optima Salute
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Quasi 19 milioni di italiani, il 31% della popolazione, farà anche quest’anno le sue vacanze estive, concentrandole principalmente nei due mesi classici di luglio
e agosto. Un esercito di persone, sempre più spesso abitudinaria, che si mette in moto diretta verso tre grandi direzioni: il mare (29% del totale, come sempre
maggioranza assoluta), le città d’arte abbinate a soggiorni in agriturismo, la montagna, i laghi. Negli anni, però, pur mantenendo la stessa routine, le stesse inclinazioni, il popolo delle vacanze è diventato meno improvvisatore, più attento a tutte le varie precauzioni, alle forme organizzative, anche burocratiche quando si va all’estero. Chi mai avrebbe pensato anche solo 10-15 anni fa di preparare, assieme ai bagagli consueti, un “beauty” con i medicinali essenziali? Eppure oggi per l’80% se ne occupano le donne, secondo una ricerca dell’Anifa, l’associazione dei produttori di farmaci di automedicazione) è entrata nella nostra routine, tanto che in valigia finiscono, quasi automaticamente, anzitutto antinfiammatori (61,3%), antipiretici (45%) e disinfettanti (40%). Oltre a questo kit, del quale parleremo nel dettaglio, è bene tenere presente alcuni semplici consigli pratici, elencati dal Ministero della Salute.
Medico
Per esempio, appena arrivati (o anche prima di partire) chiedere il nome e l’indirizzo di un medico che potrebbe intervenire in caso di bisogno, il numero di telefono e l’ubicazione della Guardia Medica e dell’ospedale più vicino. Non consideratelo un eccesso di prudenza, semmai una piccola polizza di assicurazione. A maggior ragione in caso di malanni ritenuti minori, spesso sottovalutati, come possono essere una disidratazione da diarrea, colpi di sole, eritemi, punture d’insetti, è sempre bene rivolgersi ad un medico. Anche solo per essere sicuri di utilizzare correttamente le medicine che vi siete portati in valigia.
Documenti
Dal punto di vista burocratico, è bene portare con sé la documentazione seguente: a) tessera sanitaria e tessera dell’eventuale esenzione per patologie; b) sintesi della propria storia clinica rilasciata dal medico curante ed eventualmente lettera di dimissione dell’ultimo ricovero ospedaliero, se si è affetti da patologie recenti o ancora in corso; c) lista degli eventuali alimenti o farmaci ai quali si è allergici o intolleranti; d) piano terapeutico scritto, con le indicazioni su cosa fare: - ogni giorno - in caso di aggravamento dei sintomi - in caso di emergenza; e) lista delle medicine prescritte e indicazione di quando e come si devono assumere; f) medicine di cui si ha bisogno (calcolare qualcosa in più per gli imprevisti).
Estero
In caso di viaggi all’estero, occorre anche munirsi della T.E.A.M., cioè Tessera Europea di Assicurazione Ma-
lattia (o certificato sostitutivo provvisorio), che consente al cittadino in temporaneo soggiorno all’estero, di ricevere nello Stato UE, le cure “medicalmente necessarie”. La tessera dà diritto all’assistenza sanitaria statale in caso di permanenza temporanea in uno dei 28 Stati membri dell’UE, in Islanda, in Liechtenstein, in Norvegia e in Svizzera, alle stesse condizioni e allo stesso costo (gratuitamente in alcuni paesi) del proprio paese di provenienza. Importante: la tessera non è un’alternativa all’assicurazione di viaggio, non copre l’assistenza sanitaria privata né costi come quelli del volo di ritorno al proprio paese di provenienza o relativi a beni persi o rubati; non copre i costi se si viaggia al solo scopo di ottenere cure mediche; non garantisce servizi gratuiti. I sistemi sanitari dei vari paesi sono diversi: determinati servizi che nel proprio paese sono gratuiti potrebbero non esserlo in un altro stato. Informarsi sempre, prima di partire presso la asl di appartenenza. E in ogni caso il Ministero suggerisce di sottoscrivere una polizza assicurativa prima di partire, per evitare gli inconvenienti succitati. In paesi con un sistema sanitario come gli Stati Uniti, infine, è bene non recarsi senza un’idonea copertura assicurativa.
Principi attivi
Scrivere accanto al nome di ogni medicina il principio attivo e il dosaggio della confezione (mg per capsula o compressa ecc.), dato che non tutte le medicine hanno lo stesso nome, la stessa composizione o la stessa
L’abc dei farmaci
Preparare la valigetta dei farmaci da portare in vacanza non significa, è bene precisarlo ancora una volta, riempirla alla rinfusa, accumulandone il maggior numero possibile. Questa, semmai, può essere un’immagine da film (di Woody Allen, il re degli ipocondriaci) ma lì si ferma. Il consiglio che si può dare è essenzialmente di essere pratici, portare dunque i farmaci indispensabili, solitamente impiegati per la continuazione di una terapia in corso (contraccettivi, antidepressivi, antidiabetici, antiaritmici ecc.), o quelli indispensabili se per esempio si fa la profilassi della malaria. A questi farmaci è sempre bene aggiungere nel beauty case delle vacanze, per il pronto intervento, una pomata per le punture di insetti, una crema per le scottature, un buon prodotto per la protezione solare, fermenti lattici e magari un integratore di sali minerali. Per il resto eccovi un elenco dettagliato di medicinali, sia di automedicazione, sia soggetti a ricetta medica, che può variare in funzione delle condizioni di salute, dei disturbi accusati, della destinazione, della durata e del tipo di viaggio.
presentazione nei vari Paesi. Far tradurre in inglese le raccomandazioni prescritte dal medico su cosa fare soprattutto in caso di emergenza.
Dunque occhio a non esagerare e prima di iniziare a fare la valigia prendete carta e penna e consigliatevi col vostro medico e col vostro farmacista di fiducia, specialmente se ci sono bambini.
MEDICINALI
UTILIZZO
Farmaci abituali
Tutti quelli comunemente usati (pillola contraccettiva, antipertensivi, antidiabetici e patologie croniche in generale…) Profilassi della malaria (per esempio a base di loperamide) in caso di diarrea moderata (4-10 scariche al giorno; febbre<38° C), ma non grave. Integratori di sali e vitamine (per esempio a base di acido acetilsalicilico e/o paracetamolo). Terapia sintomatica della febbre e del dolore (per esempio a base di amoxicillina, ciprofloxacina, trimetoprim-sulfametossazolo o azitromicina) in caso di diarrea grave (più di 10 scariche al giorno o diarrea con febbre >38° C e/o sangue nelle feci). Nelle comuni infezioni batteriche (cistiti, otiti, tonsilliti, affezioni dentali) Dolori reumatici, ma anche per altri tipi di dolore (mal di testa, dolori mestruali...); considerare che in molti casi è sufficiente l’aspirina (per esempio a base di dimenidrinato o scopolamina transdermica). Braccialetti e gomme da masticare anti-nausea, in caso di mal d’auto, mal di mare, mal d’aria (per esempio a base di metoclopramide o domperidone) nausea e vomito per dolori e coliche addominali in caso di insonnia prurito, reazioni allergiche
Antimalarici Antidiarroici Antidolorifici\Antifebbrili Antibiotici a largo spettro
Antiinfiammatori non steroidei Antichinetosici Antivomito Antispastici Ipnotici Antistaminici
POMATE, CREME E ALTRO
UTILIZZO
Crema antistaminica
Eritema solare, prurito, punture d’insetto, dermatiti irritative e su base allergica Punture d’insetto, dermatiti irritative e infiammatorie, su base allergica (non infette), eczemi di tipo allergico Dermatiti infette scottature e ferite Herpes delle labbra Congiuntiviti irritative ed allergiche Congiuntiviti batteriche Otiti, dolore all’orecchio Stati di disidratazione da caldo, vomito e/o diarrea
Crema cortisonica Crema antibiotica Crema antierpetica Collirio antistaminico Collirio antibiotico Gocce auricolari Sali reidratanti
PICCOLI STRUMENTI
MEDICAZIONI
Termometro Siringhe sterili Forbici a punta Pinzette Laccio emostatico
Cotone idrofilo Compresse di garza Bende Cerotti ipoallergenici Reti tubolari elastiche per fasciature Disinfettante Guanti monouso
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L’obbligo di vaccinazione è solo contro la febbre gialla
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Le vaccinazioni per chi va all’Estero Chiuso il capitolo farmaci, apriamo quello delle precauzioni che occorre prendere quando si va all’estero. Un primo, importante e valido aiuto arriva dal Ministero della Salute. Basta andare sul sito www.salute.gov.it e cercare “Assistenza sanitaria italiani all’estero”. Avrete tutte le informazioni utili, sia di carattere burocratico (diritto o meno all’assistenza sanitaria come ottenerla, a
chi rivolgersi e come richiedere eventuali rimborsi) che relativamente alle vaccinazioni, essendo numerose le malattie cui un soggetto può andare incontro durante un viaggio. Il rischio di insorgenza di un’infezione tende ad aumentare significativamente per chi si dirige da paesi industrializzati verso paesi in via di sviluppo, in cui, sia per le caratteristiche climatiche
che per la persistenza di situazioni di carenze igienico-sanitarie, è maggiore il rischio di contrarre una malattia infettiva. Dicevamo dei vaccini. L’unica malattia infettiva per la quale può essere richiesto l’obbligo di vaccinazione è la febbre gialla. L’obbligatorietà può variare in base alla situazione epidemiologica del paese in cui si è diretti, ed è bene informarsi prima di partire e con un certo anticipo. In caso affermativo, il viaggiatore deve esibire un certificato internazionale di vaccinazione, rilasciato almeno 10 giorni prima della partenza presso le strutture autorizzate dal Ministero della Sa-
lute, certificato valido per 10 anni. Una volta sul posto è bene però affidarsi ad un’efficace prevenzione contro le punture delle zanzare, coprendo completamente il corpo con abiti dai colori chiari non sgargianti, usando repellenti chimici per l’ambiente e per la pelle, utilizzando insetticidi contenenti permetrina, munendosi di zanzariera da collocare sopra al letto con i margini rimboccati sotto il materasso. Non esistono né vaccini, né farmaci per la profilassi come nel caso della malaria. In caso di febbre si consiglia di utilizzare paracetamolo.
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Per difendersi dalle zanzare usare abiti chiari e sostanze repellenti
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NON FATE I TURISTI PER CASO Se soffrite di mal d’aria
Tenete presente che il jet-lag colpisce soprattutto chi vola verso est (es. Thailandia, Maldive) rispetto a chi va a ovest (USA, Caraibi). Molto utile la melatonina, se presa prima di partire e per qualche giorno dopo l’arrivo, secondo prescrizione medica.
usare il ghiaccio (se è fatto con l’acqua locale); non bere latte o mangiare latticini se non pastorizzati; mangiare solo cibi caldi, ben cotti e mai carni o pesci crudi; non mangiare frutta con la buccia e pulire accuratamente la verdura con una soluzione disinfettante (ne bastano 20 ml in un litro d’acqua). Inoltre, ricordatevi di lavare sempre le mani prima dei pasti e dopo l’uso di servizi igienici, di lavarsi i denti con acqua minerale o masticare chewing-gum per pulizia dentale per 10 minuti. In caso di piccole ferite, disinfettarle usando prodotti al cloro o allo iodio.
Se temete l’altura
Se incontrate un insetto
una volta in aereo non mangiate troppo, non esagerate col caffè, evitate superalcolici, bevete in abbondanza ma non bevande gasate e soprattutto cercate una posizione comoda e rilassata.
Se avete il jet-lag
Sugli incontri ravvicinati con gli insetti vi invitiamo a leggere l’intervista col dottor Gaetano Pallini (pagina 31). Sinteticamente possiamo suggerire di indossare camicie a manica lunga e pantaloni lunghi, di colore chiaro e di fibra naturale, oltre ad usare i repellenti sulla pelle delle parti scoperte, anche in faccia, con la dovuta attenzione. Inoltre di spalmare spesso questi prodotti, visto che Se l’igiene è a rischio Bere solo acqua da confezioni sigillate, non caldo e sudore tendono a ridurne l’effetto.
Occhio a non andare oltre i 3mila metri, ma se anche a quote più basse cominciate ad accusare aumento di pressione, tachicardia ed alterata respirazione (molto più rapida) l’alta montagna non fa per voi. Altri sintomi da tenere sotto controllo: mal di testa, vertigini, nausea e diminuzione dell’appetito.
Il decalogo per chi resta in città Come abbiamo accennato all’inizio, non tutti gli italiani sono in vacanza o stanno preparando le valigie. Anzi, la maggioranza resterà in città, magari preferendo toccate e fughe nei weekend. A tutti loro ricordiamo i due più importanti punti di riferimento sul territorio: il medico di famiglia e la farmacia Valore Salute più vicina con i suoi numerosi servizi per tutta la famiglia (www.valoresalute.it). Per il resto, valgono le regole di buonsenso, cominciando con l’evitare l’esposizione all’aria aperta nella fascia oraria compresa tra le 11 e le 18, idem per l’attività fisica intensa, all’aria aperta, durante gli orari suddetti.
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Con temperature superiori a 32° i ventilatori sono più dannosi che utili
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È sempre bene ripararsi la testa con un cappello leggero a falde larghe; in auto usare tendine parasole. Indossare indumenti chiari, non aderenti, di cotone o lino, in quanto le fibre sintetiche impediscono la traspirazione. Chi soffre di diabete deve esporsi al sole con cautela, onde evitare ustioni serie, a causa della minore sensibilità al dolore e alla difficoltà di guarigione delle ferite. La casa si può rendere meno calda schermando finestre e vetrate esposte a sud-sud ovest con tende e/o oscuranti esterni regolabili (persiane, veneziane) per non far entrare il sole e chiudendo le finestre nelle ore più calde della giornata per evitare il riscaldamento delle stanze. Viceversa bisognerebbe lasciarle aperte durante la notte e nelle prime ore del mattino, così da permettere il necessario ricambio d’aria. Limitare l’uso del forno e di altri elettrodomestici che producono calore (fornelli, ferro da stiro, phon ecc.) che tendono a riscaldare la casa. Utilizzare un climatizzatore per rinfrescare l’ambiente regolando il termostato in modo tale che la temperatura ambiente sia pari a 25-27° C. Nelle aree caratterizzate principalmente da un elevato tasso di umidità, senza valori particolarmente elevati di temperatura, può essere sufficiente l’uso del deumidificatore in alternativa al condizionatore. Se si usano ventilatori non indirizzarli direttamente sulle persone, ma regolarli in modo da far circolare
l’aria in tutto l’ambiente. Se la temperatura dell’ambiente è superiore a 32°C i ventilatori sono più dannosi che utili. Evitare di passare all’improvviso dal caldo al freddo e viceversa. Fare bagni o docce con acqua tiepida per abbassare la temperatura corporea, evitando però bruschi sbalzi di temperatura, che possono provocare ipotermia soprattutto in bambini e anziani. Quanto ai farmaci, leggere attentamente quanto riportato sulle confezioni e conservarli lontano da fonti di calore e da irradiazione solare diretta. Vanno in frigorifero quelli per i quali è prevista una temperatura di conservazione non superiore ai 25-30°. Naturalmente vanno adottate tutte le precauzioni particolari in caso di persone a rischio, anziane, con patologie croniche (cardiovascolari, respiratorie, neurologiche, diabete...) e in coloro che assumono farmaci. Ricordiamo sempre di consultare il medico per un eventuale aggiustamento della terapia o della frequenza dei controlli clinici e di laboratorio (ad esempio per i diabetici è consigliabile aumentare la frequenza dei controlli glicemici); segnalare al medico qualsiasi malessere, anche lieve, che sopraggiunga durante la terapia farmacologica; non sospendere mai di propria iniziativa la terapia in corso.
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Sole & calore Con l’arrivo dell’estate è esploso anche il buonumore, la voglia di stare all’aperto e di divertirsi. Ma occhio all’esposizione prolungata, che può provocare vari inconvenienti. Un viaggio tra protezioni solari, creme, omeopatia e... alimentazione abbronzante a cura della redazione e del team medico di Optima Salute
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Fotoinvecchiamento, protezione e… buonumore ▲
Ci avete fatto caso? Da qualche tempo abbiamo tutti addosso un po’ più di serenità, sorridiamo maggiormente, adoriamo le giornate che si stanno allungando, che consentono di svolgere tutte le attività, specialmente quelle ludiche, fin quasi all’ora di cena. Merito di chi? Naturalmente del sole, della luce, del calore. La luce stimola il rilascio degli ormoni del buonumore, ha effetti benefici sul sistema immunitario e rinforza le ossa attraverso la vitamina D, indispensabile per fissare il calcio. Fin qui i lati positivi, perché occorre, come sempre, affrontare la maggiore esposizione alla luce proteggendo adeguatamente la cute, onde evitare una serie di reazioni fotobiologiche cumulative, responsabili di effetti dannosi acuti (eritemi e ustioni) e cronici, visto che il danno dei raggi ultravioletti emessi dal sole, e ancor più delle lampade Uv, tende ad assommarsi man mano che aumenta il tempo di esposizione. Inoltre, la pelle ha una sorta di “memoria solare”, che provoca, di anno in anno, l’incrementarsi del danno. La somma di questi processi negativi si concretizza
LE CATTIVE ABITUDINI Come di dice in questi casi, l’informazione non è mai troppa. Secondo un’indagine pubblicata sul British journal of dermatology, ben il 97,4% di coloro che partono per le vacanze in località assolate conoscono i danni che i raggi ultravioletti comportano per la salute e la bellezza della pelle e sono puntuali nel mettere lo schermo solare in valigia. Ma le buone abitudini finiscono qui, perché il 44,4% ritorna con scottature della pelle, nel 29,9% dei casi dolorosi. I turisti interpellati, alla fine, hanno ammesso di aver trascurato la protezione pur di abbronzarsi. Questo, nonostante il 97,4% degli intervistati aveva un filtro solare nel bagaglio, il 93,8% occhiali da sole, il 63,6% un cappello e il 4,1% addirittura abiti addizionati con i filtri solari. Le aree più colpite dalle bruciature sono: viso (56,9%), collo e spalle (27,1%), décolleté (27,1%), braccia (24,3%) e tronco (16%).
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sia nel fenomeno del fotoinvecchiamento, un processo che si sovrappone al normale invecchiamento cutaneo biologico e si rende evidente con i segni tipici che lo caratterizzano (rughe, macchie scure, ecc.) sia dalla relazione tra esposizione al sole e sviluppo di tumori della pelle, compreso il melanoma cutaneo. Inoltre i raggi Uv possono determinare foto-dermatiti di origine tossica o allergica come, ad esempio, quelle che si manifestano in conseguenza della concomitante assunzione per via generale o all’applicazione locale di farmaci fotosensibilizzanti. Malattie virali e immunitarie quali l’herpes simplex ed il lupus eritematoso sistemico peggiorano, o addirittura, nel caso del primo, insorgono a seguito dell’esposizione solare. Non sono da sottovalutare, poi, i colpi di sole o i colpi di calore, rischi che corriamo esponendoci senza protezione, in particolare in testa, o a causa dell’aumento della temperatura corporea, dovuta al gran caldo e all’umidità. Basterà dire che le ultime due stagioni estive hanno fatto registrare medie di 25,5 (2012) e 24 gradi (2013). Per contro si può dire che un’esposizione graduale ed effettuata con le dovute precauzioni, oltre che piacevole è anche molto positiva per alcuni tipi di patologie cutanee quali ad esempio la dermatite atopica del bambino, la dermatite seborroica e la psoriasi. Non bisogna avere paura del sole, dunque, ma imparare a rispettarlo.
Colpi di sole e colpi di calore I consigli del dottor Gaetano Pallini: predisposizione, prevenzione e pronto intervento di Maria Mazzoli
“Colpo di sole” e “colpo di calore”: due termini utilizzati spesso come sinonimi, come se l’uno valesse l’altro, vista l’assonanza. Due condizioni patologiche, in realtà, non necessariamente legate all’esposizione al sole, ma provocate dall’elevata temperatura esterna (a partire da 30-35°C), dalla ridotta ventilazione e soprattutto dall’elevata umidità (maggiore del 60-70%), elementi che non consentono all’organismo una adeguata dispersione del calore corporeo attraverso la sudorazione. Ecco un argomento di stagione che vi raccomandiamo di leggere: in estate le temperature aumentano (e per periodi sempre più lunghi), facendo registrare nuovi record sulla colonnina di mercurio. E quindi sempre più casi di malanni legati a questa condizione climatica, come dimostra la cronaca degli ultimi anni. Condizioni che associate ad attività e situazioni tipicamente estive, come prendere il sole, fare sport all’aperto, stare in coda con l’auto sotto i raggi cocenti, rientrare nell’abitacolo della vettura incandescente, possono causare pericolosi problemi per la salute dell’organismo. Con il dottor Gaetano Pallini, specialista in chirurgia d’urgenza e Pronto Soccorso, vediamo quindi come individuarli e curarli. Consigli utili da memorizzare per non lasciarsi cogliere impreparati qualora ci si trovasse in condizioni del genere. Poi passeremo a sottolineare le indicazioni su come prevenirli. Colpo di sole e colpo di calore. Che differenza c’è? «Il colpo di sole è causato dall’azione diretta e prolungata dei raggi del sole, in particolare sulla superficie del capo: il fenomeno che in condizioni normali procura l’abbronzatura. Il colpo di calore è, invece, dovuto ad un aumento della temperatura corporea a causa del clima caldo e umido, quella condizione che in situazioni normali è definita “afa”: l’organismo attiva i meccanismi per abbassare la temperatura e, quando questi non sono più sufficienti, si manifesta la malattia». Nell’adulto o nel bambino, dottor Pallini quali sono i segnali che devono far pensare a un colpo di sole? «La comparsa di arrossamento esagerato della pelle esposta al sole (eritema) o di vescicole (ustione), insieme a dolore di testa, sudorazione abbondante, sete, nausea, febbre alta, malessere generale». In questi casi, com’è meglio comportarsi? «Per prima cosa allertare il soccorso medico e, nel frattempo, posizionare la persona all’ombra ed al fre-
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sco ed arieggiare, slacciare o togliere gli abiti stretti, avvolgere con lenzuolo freddo e umido, dare da bere liquidi (non freddi, altrimenti si rischia una congestione). Per la somministrazione di farmaci, come quelli per abbassare la febbre, ascoltare il consiglio dei sanitari». E il colpo di calore come si manifesta? Ovvero, quali sono i sintomi? «I primi segni caratteristici, in soggetti esposti per un tempo prolungato in ambienti eccessivamente caldi ed umidi, sono l’arrossamento del volto e l’eccessivo calore della cute. A questi si accompagnano sensazione di sete intensa, debolezza, crampi, vertigini e, a volte, nausea e vomito».
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Se la pelle si arrossa e dà prurito o bruciore, usare doposole rinfrescanti e idratanti
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predisponenti, specie per le categorie a rischio. La protezione con filtri e la riduzione della esposizione ai raggi solari, in particolare per i soggetti di pelle chiara, previene il colpo di sole e gli eritemi. È opportuno ricordare che l’azione del sole sulla pelle può facilitare la comparsa di lesioni cutanee non proprio benigne». E l’eritema solare cos’è? Come si riconosce? «È il primo segno della esposizione prolungata al sole: nei casi più lievi la pelle si arrossa e dà luogo a una fastidiosa sensazione di bruciore o prurito. Nei casi più gravi si formano vescicole, come nelle ustioni di secondo grado. Questi sintomi, se la superficie interessata è molto estesa, possono anche provocare febbre e malessere, come nel colpo di sole». Cosa fare e cosa non fare «È senza dubbio utile l’uso di prodotti doposole rinfrescanti ed idratanti e, naturalmente, evitare di sfregare le parti ustionate ed astenersi dal prendere il sole per almeno 7 giorni. La somministrazione di farmaci va fatta solo se consigliata dal medico. Lo stesso vale per creme e pomate medicate che, in alcuni casi, possono avere effetti non desiderati».
Quali sono gli interventi da mettere in pratica? «Gli stessi rimedi immediati consigliati per il colpo di sole con, in più, accorgimenti per abbassare la temperatura corporea, come coprire l’infortunato con una coperta bagnata di acqua fresca ma non fredda. Se vi sono segni di ipotensione (capogiri, svenimento) sdraiare a terra, eventualmente sollevando le gambe. È utile dare da bere soluzioni saline idratanti (anche le comuni bibite), ma in quantità limitate e solo se la persona è totalmente collaborativa». Sia per il “colpo di calore” che per il “colpo di sole”, ci sono fattori predisponenti? «Tutti quelli che ostacolano la dispersione di calore come, ad esempio, lo stazionamento in luoghi umidi, caldi e affollati o l’uso di abiti pesanti ed impermeabili, in particolare se associati ad altri elementi che aumentano la produzione di calore (obesità, abuso di alcolici, iperattività muscolare). Anche alcuni farmaci possono predisporre ma, in caso di terapie prolungate, è opportuno prendere informazione dal medico su eventuali effetti collaterali». Ci sono categorie a rischio? «Gli anziani e i bambini, a causa di una ridotta capacità di smaltire il calore in eccesso, sono i soggetti più a rischio. Particolarmente pericolosa la situazione di lattanti e bambini molto piccoli negli abitacoli di veicoli con vetri chiusi». Quali sono i consigli per prevenire colpi di sole o di calore? «Per il colpo di calore è necessario evitare i fattori
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CAPPELLI, ABITI CHIARI E INTEGRATORI Lo ribadiscono anche le linee del Ministero della Salute. L’unico modo per difendersi da colpi di sole e di calore è rispettare le classiche raccomandazioni: coprirsi il capo con un cappello, indossare indumenti leggeri che proteggono dai raggi solari (quindi di colore chiaro), bere molto integratori e bevande che aiutino a tenere fresco il corpo e ad apportare i sali minerali che si perdono con la sudorazione, evitare le esposizioni e le attività sportive nelle ore più soleggiate o nei luoghi più afosi. Per quanto riguarda il colpo di sole, al contrario del colpo di calore, si ricorda che può avvenire anche in presenza di luoghi ventilati. Non basta perciò pensare che correre in montagna, sotto il sole cocente di mezzogiorno, senza un berretto in testa possa metterci al riparo da questo pericolo. Altri momenti a rischio da non sottovalutare sono le lunghe file in automobile, gli ingorghi imprevisti, deleteri per anziani e bambini, i soggetti più a rischio delle spossanti attese sotto il sole. Per questo, se in auto non si ha il climatizzatore, è meglio evitare di viaggiare
nelle ore più calde della giornata. Se invece si è parcheggiata l’auto sotto il sole, prima di partire ventilare l’abitacolo per abbassare la temperatura interna. Chi ha il climatizzatore, prima di fermarsi per la sosta dovrebbe regolare la temperatura interna di cinque gradi inferiori a quella esterna. Non dimenticare di portarvi dietro una bottiglietta di acqua: bambini e anziani risentono in modo particolare della disidratazione. Non lasciare mai persone (e animali) nell’auto parcheggiata al sole anche se per breve tempo. Fare uso delle tendine parasole, specie se a bordo vi siano persone particolarmente a rischio, e non orientare mai le bocchette dell’aria condizionata addosso alle persone. Ultimo consiglio: nel caso in cui si iniziano ad avvertire sintomi leggeri, meglio correre ai ripari senza aspettare che la situazione peggiori. Tutti suggerimenti che possono apparire scontati, ma la cronaca dimostra purtroppo il contrario, quindi meglio ricordarli. Un po’ di prudenza e buon senso restano comunque la migliore prevenzione in tutte le cose.
La scelta del prodotto solare di Benedetta Ceccarini
La chiave per scegliere bene un filtro solare è il numero presente su tutte le confezioni e che viene indicato con la sigla SPF: è il fattore di protezione solare (deriva dalle parole inglesi Sun protecting factor) che oggi arriva fino a un massimo di 50+. Il numero viene calcolato in laboratorio e indica la quantità di radiazione che la pelle protetta dalla crema è in grado di assorbire prima di arrivare alla scottatura, rispetto a un’esposizione della stessa pelle senza schermo. Questo non significa, come purtroppo molti credono, che la durata dell’esposizione può essere moltiplicata per 6, 20 o 50, perché tanti altri fattori influenzano la quantità di raggi assorbiti. Mai dimenticare, però, che un loro uso scorretto può diminuirne drasticamente la funzione protettiva, facendo correre un rischio persino maggiore a chi, convinto di essere protetto, si esponesse al sole in modo scriteriato. Per ottimizzare
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l’effetto protettivo dei prodotti solari sarà dunque essenziale usarli senza avarizia, applicandoli almeno mezz’ora prima di esporsi al sole per consentire ai principi attivi di passare attraverso lo strato superficiale della pelle e ripetendo l’applicazione nel corso della giornata. Ciò perché la sudorazione, lo sfregamento con i teli da mare, i bagni e le docce frequenti riducono la capacità protettiva. In caso di eccessiva esposizione, con arrossamento cutaneo, applicare immediatamente una buona crema idratante doposole. Non prendere mai il sole con del trucco sul viso e non usare profumi o deodoranti. Ecco un identikit delle varie tipologie dei solari in commercio.
Creme
Rappresentano la formulazione più diffusa, perché oltre all’effetto protettivo, svolgono anche un’azione idra-
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tante. Gradevoli a livello cosmetico, invisibili sulla pelle.
Oli vegetali
Molto ben spalmabili, formano uno strato trasparente, sottile ma molto resistente all’acqua. Consigliabili solo a chi è già abbronzato o ha la pelle scura.
Gel
Piacevoli da applicare, asciugano presto sulla pelle ed hanno azione rinfrescante, ma bassa protezione. Quelli a base idroalcolica sono controindicati per le pelli sensibili e nei bambini.
Acque
Prodotti liquidi, acquosi, caratterizzati da un modestissimo effetto protettivo. Non resistono al sudore ed ai bagni, sconsigliate alle pelli più chiare.
Paste (schermi fisici)
Con la loro elevata protezione e l’assenza di filtri chimici rappresentano la scelta migliore per l’infanzia. Hanno un aspetto denso, opaco e sono prive di profumi e conservanti.
Stick
Da applicare sulle labbra o su aree limitate (naso, zigomi, macchie, cicatrici); dotati di alto effetto protettivo, sono spesso colorati, comportandosi, quindi, da correttori estetici.
La dieta “abbronzante” di Francesca Aquino
Il segreto della dieta abbronzante sta nel beta-carotene, la vitamina che stimola la formazione di melanina, cioè il pigmento che colora la pelle e la difende dai raggi del sole. Una sostanza portentosa che si trova nei vegetali colorati (gialli, arancioni e verdi), dal forte potere antiossidante, in grado di proteggere la vostra pelle sia dall’invecchiamento cutaneo che dagli effetti dannosi dei raggi UV. Le vitamine antiossidanti (A, C, E) sono gli altri principi nutritivi da assumere. Si trovano in abbondanza nelle zucchine, nelle mandorle, nei broccoli, nelle barbabietole e nell’olio extra vergine di oliva. Dopo aver stilato la lista della spesa, passiamo ora a come consumare i nostri preziosi alleati. Carote, meloni, cocomeri, albicocche, fragole, peperoni, lattuga e pomodori: ecco la lista della spesa per la dieta abbronzante. Perché anche, ma soprattutto, a tavola potete dare una mano alla vostra pelle a prepararsi ad una tintarella intensa e uniforme. Scegliendo gli alimenti giusti (e di stagione), quelli che stimolano la melanina, otterrete una pelle ambrata in minor tempo, con il vantaggio di ritrovarvela anche più idratata, perché frutta e verdura sono gli alleati dell’elasticità cutanea.
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Lattuga e broccoli
Sono entrambi degli ottimi depuratori. La prima è più pratica: una grande ciotola sia a pranzo che a cena si consuma fresca e si presta a mix creativi che appagano vista e palato. Basta scegliere tra pomodori, mozzarella, tonno ed ecco servita una bella insalatona. I broccoli lessi necessitano di qualche minuto in più di preparazione. Preparati al vapore, così mantengono integre tutte le loro proprietà nu-
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TENETEVI D’OCCHIO
tritive, si prestano a contorni leggeri che saziano, dato che se ne possono consumare in abbondanza. L’importante è non eccedere nel condimento.
Carote
Ideali da fare alla julienne, da mescolare alle insalate o da gustare a pinzimonio (molto rinfrescante!). Il massimo sarebbe mangiarle con la buccia, perché è qui che ritroviamo la maggior concentrazione di beta-carotene, il precursore della vitamina A. Ma se le preferite cotte non c’è problema: a differenza di altre verdure, che perdono parte del contenuto vitaminico e minerale con la cottura, la carota quando viene cotta vede aumentare la biodisponibilità di beta-carotene. L’importante è farla bollire per poco tempo e non ad alte temperature.
Si pensa molto alla pelle, ma gli occhi? Quelli azzurri sono i più delicati ed irritabili e necessitano sempre di un buon paio di occhiali da sole che monti lenti di estrema qualità, dotate di filtro ultravioletto, da acquistare necessariamente in un negozio di ottica. Evitare, invece, quelli venduti sulle bancarelle o lungo le spiagge; anche una lente molto scura può essere pericolosa: creando oscurità davanti all’occhio, fa sì che la pupilla si dilati, e quindi assorba più raggi UV. In ogni caso controllate sempre che abbiano il marchio Ce e la certificazione degli indici di qualità e sicurezza. Esistono 4 gradi di protezione, riportati sulla confezione dell’occhiale da sole. Quelli più venduti si riferiscono al grado 2, che proteggono benissimo, mentre il 4 è più indicato in situazione estreme (escursioni in alta, montagna, sui ghiacciai). Per riparare eventuali danni provocati da vento, sole e salsedine, ricorrete a qualche goccia di lacrime artificiali o di collirio a base di Camomilla ed Eufrasia. Qualora compaiano e persistano bruciore, rossore, fotofobia, visione offuscata, macchie scure sulla parte bianca del bulbo è consigliabile recarsi dall’oculista, per avere una diagnosi corretta e una terapia efficace. sime calorie (circa 22 ogni 100 grammi), perché sono costituiti in larga parte da acqua (92%), contengono una buona dose di provitamina A e sono un’ottima fonte di vitamina C. Se non li digerite dovrete solo avere l’accortezza di togliere la buccia. Una ricetta light potrebbe essere quella di cuocerli alla piastra (o con il grill) e cospargerli di prezzemolo tritato, pangrattato e un filo di olio extravergine di oliva.
Melone
Peperoni
Tra gli alleati dell’abbronzatura non dobbiamo dimenticare i peperoni, sia gialli che rossi. Hanno pochis-
Oltre ad una gustosa coppa di fragole (condita col limone), in questo periodo avete a disposizione il melone, frutto ricco di acqua, fibre e zuccheri, nonché fonte di vitamine A e C, preziose per il nutrimento dell’epidermide. Molto rinfrescante e saziante, il melone si può gustare in un’insalata estiva di gamberetti (ricchi di omega 3), funghi champignon e rucola.
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Albicocca
Forse il frutto che ha il maggior potere di stimolare la melanina. Per il suo sapore particolare si rende adatta anche ad accostamenti salati, come le salse di accompagnamento alle carni, soprattutto rosse. O perché no, gustata in mezzo ad un’insalatona con scaglie di mandorle.
L’aiuto dell’omeopatia di Simona Peretti medico specialista in omeopatia e omotossicologia
La pelle, come sappiamo, è l’organo più esteso del corpo, costituisce un sistema di difesa contro le infezioni da microrganismi esterni, protegge dalle radiazioni solari, svolge una funzione di termoregolazione e permette lo sviluppo del tatto. Il fisiologico invecchiamento della cute dipende da fattori endogeni, legati alla genetica individuale, e da fattori esterni quali l’esposizione sconsiderata al sole e alle lampade artificiali, l’alimentazione scorretta e squilibrata, il fumo, l’inquinamento e la carenza di minerali e vitamine negli alimenti.
Questi fattori stressanti determinano una riduzione dei depositi naturali di antiossidanti che combattono l’invecchiamento e i processi dannosi per le cellule. La produzione di radicali liberi, dovuta ad alterazioni metaboliche e alle radiazioni U.V. determina, inoltre, una riduzione della sintesi di elastina e collagene, peggiorando il rilassamento dei tessuti di viso, collo, décolleté, mani. La produzione di acido ialuronico, importante costituente della matrice cellulare, viene ridotta dalla diminuita ossigenazione dei tessuti, a causa delle
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Dossier tossine accumulate. Tutto questo porta alla comparsa precoce di rughe, colorito spento, perdita di elasticità e di tono della pelle. Ma essendo ormai in piena estate dobbiamo ricordarci che l’eccessiva esposizione al sole è una delle cause principali d’invecchiamento della pelle e di tumori cutanei (epiteliali, melanoma), poiché le radiazioni ultraviolette, con il passare del tempo, possono danneggiare la pelle in maniera irreparabile. Dopo l’esposizione al sole, soprattutto nei soggetti sensibili possono comparire eritemi solari, foto dermatiti e acne. Per proteggersi dal sole è indispensabile utilizzare creme con filtri solari con fattore di protezione, in base al proprio fototipo. In alcuni casi, nonostante la protezione, dopo una prolungata esposizione al sole, può manifestarsi intenso prurito, associato alla comparsa di arrossamento, bolle e vescicole, come se fosse una reazione allergica. L’omeopatia, l’omotossicologia, la gemmoterapia e l’oligoterapia possono aiutare sia in fase preventiva sia in fase sintomatica con rimedi unitari o composti.
Prevenzione
• Apis 9 CH 5 granuli 2 volte al giorno per tutto il periodo dell’esposizione. • Natrum Muriaticum 9 CH 5 granuli 2 volte al giorno, iniziando una settimana prima e continuando per tutto il periodo dell’esposizione. È inoltre consigliabile l’assunzione di alcuni prodotti contenenti frammenti di elastina e collagene che, promuovendo la sintesi degli stessi, migliorano l’elasticità e il tono cutaneo, conferendo un aspetto più compatto e luminoso alla pelle, senza scottarsi.
In acuto
• Apis Mellifica 9 CH, 5 granuli da assumere ogni ora fino a miglioramento della sintomatologia. In caso di ustione 5 granuli anche ogni mezz’ora. L’unica controindicazione è l’allergia al veleno d’ape. Se la cute è molto calda e arrossata è consigliabile assumere: • Belladonna 7 CH, 5 granuli ogni mezz’ora e applicare localmente • Calendula (tintura madre) 50 gocce in mezzo bicchiere d’acqua, tamponando con garze di cotone. Esistono in commercio delle pomate a base di Calendula, Hypericum, Hamamelis e Cardiospermum, molto utili per alleviare il rossore e il dolore. Altri preparati che si possono utilizzare, secondo le modalità consigliate dal medico o dal farmacista sono: • Ribes Nigrum macerato glicemico, che svolge
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un’azione anti-infiammatoria e anti-allergica. • Fagus Sylvatica macerato glicemico, riduce la liberazione di istamina e di altri mediatori dell’infiammazione. • Manganese: rimedio di base per i soggetti con predisposizione allergica. • Zolfo: ha un ruolo importante di rigenerazione sulla pelle. Spesso in seguito a prolungata esposizione al sole si può manifestare anche congiuntivite, in tal caso si consiglia Euphrasia 15 CH, 5 granuli più volte al giorno e collirio a base di Euphrasia. Quando l’invecchiamento cutaneo si è già manifestato, si può effettuare un trattamento di rivitalizzazione e di biostimolazione cutanea. In questi casi sarà importante considerare lo stile di vita del paziente, la sua alimentazione e la sua funzionalità intestinale; è noto, infatti, come cute e intestino siano connessi. Il trattamento di rivitalizzazione si può effettuare con sedute di mesoterapia, con tecniche di tunnellizzazione delle rughe o con veicolazione transdermica con specifici prodotti omotossicologici e con oligoelementi. In mesoterapia, per rendere più efficace il trattamento vengono infiltrati alcuni punti particolari di agopuntura. Esistono in commercio diverse pomate che contengono stimolatori biogeni, come il Mucor Racemosus, che migliorano la circolazione, l’ossigenazione cutanea e di conseguenza l’aspetto e la luminosità della pelle di viso, collo e mani. ■
La pappa sbagliata Uno studio italiano rivela: troppe proteine, sale e zucchero, carenza di ferro e fibre nell’alimentazione dei bambini dai 6 ai 36 mesi di Francesca Aquino
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Se la prima cosa di cui ogni genitore si preoccupa è la salute del proprio bambino, allora dovremo cominciare a fare attenzione a ciò che mangia. Infatti, non sempre le pappe dei nostri figli sono calibrate correttamente nel loro apporto nutrizionale e ciò che ne risulta, sempre più spesso, è l’obesità infantile. Da qualche anno a questa parte, infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato un aumento dei bambini in sovrappeso o
obesi, un fenomeno che ha raggiunto dimensioni globali. In Europa uno studio che ha coinvolto 12 paesi ha dimostrato che la percentuale dei ragazzi in sovrappeso va dal 20% al 49% e per le ragazze dal 18% al 42%, con un divario netto tra nord e sud. Il risultato è praticamente lo stesso se riduciamo il campo di osservazione all’Italia, dove, secondo il Ministero della Salute, tra i bambini di 8-9 anni il 22% è in sovrappeso e il 10% obeso, so-
prattutto al sud del paese. Le cause possono essere biologiche, psicologiche e comportamentali e, se per le prime due va fatto un discorso più approfondito, per le abitudini alimentari c’è sempre tempo e modo per correggersi.
La ricerca
Ma dove si sbaglia esattamente nella dieta dei più piccoli? Ce lo spiegano i risultati del recente studio Nutrintake, condotto
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I risultati
Ciò che è emerso da questa indagine è, fondamentalmente, che le pappe dei nostri bambini sono troppo ricche di proteine, sale e zuccheri, mentre forniscono poco ferro.
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I bambini fino a 12 mesi, assumono il doppio delle proteine rispetto al fabbisogno
”
dal professor Gianvincenzo Zuccotti (Direttore Clinica Pediatrica L.Sacco di Milano, Università degli Studi di Milano), realizzato su un campione di oltre 400 bambini italiani dai 6 ai 36 mesi, di Milano e Catania. Lo studio, effettuato grazie alla collaborazione di un team scientifico composto da esperti di nutrizione, pediatri di famiglia, dietologi appartenenti all’Associazione Nazionale Dietisti Italiani e ingegneri informatici, ha messo in luce eccessi e carenze nello stile alimentare dei più piccoli. La ricerca è partita da un’intervista alle famiglie effettuata da 4 dietisti tramite modulo standard, seguita dalla valutazione antropometrica dei bambini presi in esame (misurazione peso, lunghezza/altezza,
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circonferenza cranica) e da una valutazione delle abitudini alimentari tramite un diario alimentare settimanale. Quindici giorni dopo il termine della sua compilazione, è avvenuta una discussione del diario stesso, con la quantificazione, tramite atlante fotografico, di eventuali criticità, così riassunte: • condimento utilizzato/grammature; • tipologia di prodotti ed eventuali marche; • menu speciali (ristorante, per identificare le porzioni); • piatti composti. Per i bambini che frequentano asili nido e scuole materne la quantificazione del consumo di nutrienti è stata possibile con i dati forniti dalle ditte di ristorazione dei Comuni.
“Lo studio - spiega il professor Zuccotti, coordinatore di Nutrintake - ci aiuta a riportare l’attenzione sull’importanza della corretta alimentazione, a partire dai primi mesi, come prima regola di prevenzione per impostare uno stile di vita sano, per il bambino e per il futuro adulto. Grazie a questo studio sarà possibile far luce sulle principali ragioni degli squilibri nutrizionali nella dieta dei più piccoli. Auspichiamo che il Ministero rivolga un invito alle Società Scientifiche Pediatriche affinché possano elaborare linee guida nutrizionali per supportare le famiglie nella corretta alimentazione dei loro bambini nei primi tre anni di vita”. Uno dei principali squilibri emersi dallo studio e comune a tutte le fasce d’età considerate risulta essere l’eccesso di proteine. Fino a 12 mesi, il 50% dei bambini ne assume infatti il doppio rispetto al fabbisogno raccomandato. Superata la soglia dell’anno di vita, il livello balza a quasi 3 volte rispetto al reale fabbisogno. Questo perché, a quanto pare, dopo i 9 mesi e soprattutto dopo i 12, molti
genitori cadono nell’errore di considerare il bambino “un piccolo adulto”, abbandonando l’alimentazione specifica per l’infanzia e uniformandola a quella della famiglia. “Un eccessivo apporto proteico aggiunge il professor Zuccotti - significa un aumentato rischio di sovrappeso e obesità, da bambini e, successivamente, in età adulta”. Oltre agli eccessi proteici esiste poi una carenza di ferro: la maggior parte dei bambini nei primi 3 anni di vita non raggiunge il fabbisogno raccomandato. Nella sfida tra nord e sud, vincono comunque i bambini catanesi, che assumono una quantità maggiore di ferro rispetto ai compagni milanesi. “Sappiamo quanto importante è garantire un adeguato apporto di ferro non solo per la regolare crescita del bambino ma anche per supportare adeguatamente il suo
sviluppo neurologico e le sue performance intellettive” ricorda il professor Zuccotti. Oltre alle proteine, le mamme eccedono anche con la quantità di sodio; l’abitudine di salare le pappe inizia, infatti, già prima dell’anno, quando si tenta di rendere più gustosi i cibi pensando di facilitare lo svezzamento. Da nord a sud, a Milano come a Catania, già durante lo svezzamento, i bambini vengono abituati ai gusti sapidi: a partire dai 18 mesi, 1 bambino su 2 consuma infatti una quantità di sale che va oltre il limite raccomandato. Un’assunzione eccessiva ritorna infine nel caso degli zuccheri semplici. Se il semaforo giallo si accende fino al primo anno di vita, perché tutti i bambini raggiungono il livello massimo raccomandato, il rosso scatta dai 12 mesi in poi.
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Troppo sale durante lo svezzamento
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”
Dopo questa soglia, le mamme paiono, infatti, più permissive, abusando di zuccheri semplici nella dieta del loro bambino e portando così a sforare il livello massimo raccomandato. Così come, in eccesso, sono stati trovati i consumi di carboidrati semplici e grassi saturi, mentre esiste un deficit nel consumo di fibre nella maggior parte dei bambini. In conclusione, il consiglio generale è quello di non perdere mai di vista l’equilibrio della dieta dei propri figli, anche quando ci sembrano abbastanza cresciuti, poiché questo determinerà la loro buona salute anche in futuro. Chiedete sempre consiglio al vostro pediatra di fiducia e, se lo ritenete necessario, anche ad un nutrizionista che potrebbe aiutare non solo i bambini ma la salute di tutta la famiglia a tavola. ■
Unghie a colori Tutti i trend e gli stili da “indossare” su mani e piedi di Gelsomina Sampaolo
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Solitamente nei mesi più freddi i piedi sono coperti e sulle mani siamo solite portare smalti sobri e al limite del decoro, dovendo trascorrere le giornate soprattutto a lavorare e sfaccendare. Ma ora è tempo d’estate, di partenze, vacanze, relax e colore! Vediamo quali scegliere nelle proposte della moda per questa stagione 2014, da sfoggiare al mare o in piscina, e per sbizzarrirci cercando di fare il minimo indispensa-
bile con le nostre preziose mani!
■ 1. Mandarino
Il frutto sarà anche invernale, ma il colore è decisamente estivo. Come anche l’arancio. Un’alternativa vitaminica e sgargiante al solito rosso o al rosa estivo, sarà il must di questa stagione, soprattutto su mani e piedi abbronzati!
■ 2. Corallo
Non è rosso e non è rosa, ma ha già
invaso tutti i nostri guardaroba e ora si può indossare anche sulle unghie. Il corallo è un colore estivo per eccellenza, che sia brillante o mat, da quell’allure sensuale ma con garbo, perfetta per il beauty di tutte noi.
■ 3. Go Green!
Le tonalità del verde tornano e fanno pensare a pietre preziose e mari cristallini. Dal petrolio al verde acqua, fino allo smeraldo e al
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verde foglia… sbizzarritevi!
■ 4. Al naturale
È un classico intramontabile, perfetto per le più sobrie e per chi non vuole controllare la manicure troppo spesso: l’effetto nudo sta bene a tutte. Soprattutto nella versione mat, opaca e pulita, è molto discreto ed elegante, sia di giorno che di sera.
■ 5. Nero corvino
Non è un colore da usare solo d’inverno, ma si può sfoggiare anche nei mesi estivi con grinta rock. Soprattutto nelle versioni metalliche e lucide.
■ 6. Bianco
Anche questo “non colore” è tornato prepotentemente nella moda estiva 2014, sia in versione “gesso” che come base per unghie decorate con effetto optical.
■ 7. Pastello
Sono il grande ritorno della scorsa primavera, ma possono restare nel nostro beauty case anche d’estate: giallo, azzurro, lavanda, malva, e tutti i colori dei fiori sbocciano su unghie di mani e piedi.
■ 8. Metal
Se durante l’inverno abbiamo prediletto le nuance più scure, come argento e antracite, ora possiamo virare su quelle più calde: oro e bronzo su tutte. Perfette con l’abbronzatura di agosto!
■ 9. Effetti speciali
Se non vi piace l’unghia in tinta unita, oltre alle decorazioni optical di cui sopra, potete decorare le vostre mani con l’effetto dell’estate, il degradé. Il colore sfuma dal più scuro dell’attaccatura al più chiaro della punta, nella tonalità che più preferite. Anche la cosiddetta “moon manicure”, una specie di French al contrario, andrà per la maggiore, meglio se sulle nuance del grigio, rosso e bianco su nudo e blu su verde.
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PIEDI DI FATA Semplici dritte per non trovarsi impreparate sulla spiaggia: ● Idromassaggio, digitopressione e pediluvi per ammorbidire la pelle. ● Creme specifiche e oli essenziali per nutrire, sgonfiare e stimolare la microcircolazione. ● Pietra pomice o spugna minerale sotto le dita e sul tallone dove la pelle è più secca, poi gommage applicando sui piedi asciutti un esfoliante specifico per eliminare impurità e cellule morte. ● Dopo aver pulito le unghie con lo spazzolino, asciugatele bene soprattutto tra le dita. ● Dopo il gommage fate qualche minuto di massaggio plantare con oli emollienti come quelli di semi di sesamo e mandorle: partite dal tallone, scendete lungo la pianta, risalite sulla caviglia e soffermatevi sul collo del piede. Infine applicate una crema: idratante se avete la pelle secca, astringente se è grassa, anti-traspirante contro la sudorazione eccessiva. ● Per tagliare le unghie usate sempre un tagliaunghie apposito e limate con limetta di cartone. Spingete indietro le cuticole con un bastoncino di legno apposito. ● Stendete una base prima dello smalto colorato. ● Sbizzarritevi con il colore! ■
La magia di Linosa
Benvenuti nella gemella sconosciuta di Lampedusa, dove tutto è silenzio, si gira solo a piedi o in bici e dal mare in technicolor spuntano tartarughe Testo e foto di Maria Pia Pezzali giornalista, scrittrice e viaggiatrice
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Ci sono isole, nel Mediterraneo, che dimentichiamo di avere. E non si tratta di isole sperdute o solitarie; non di scogli in mezzo al blu infranti solo dalle onde e dal rumore del mare. Si tratta di isole italiane, frammenti o meno di arcipelaghi più ampi ma pur sempre di casa nostra. Eppure, la maggior parte di noi, difficilmente saprebbe puntare con decisione il dito, se gli venisse chiesto di indicarle su una mappa. Linosa è una di queste.
La troviamo in Sicilia, sorella diversa di Lampedusa, che insieme allo scoglio di Lampione da vita all’arcipelago delle isole Pelagie. Da “Pelagos”, appunto, “in alto mare”. Linosa, sorella minore di quella scheggia d’Africa oggi nota più per i tristi eventi dei migranti che per la sua bellezza, da sempre vive all’ombra della più grande delle Pelagie. Questa condizione, apparentemente negativa, le ha in realtà permesso di rafforzare il suo
fascino e di salvarsi dal turismo dei grandi numeri, fin troppo spesso devastante. Anche morfologicamente, tutto sembrano tranne che figlie dello stesso arcipelago: bianca, piatta e turistica la prima; nera, vulcanica e sconosciuta la seconda. Hanno in comune un solo elemento: la spiaggia. Anzi “una” spiaggia, visto che entrambe le isole offrono un solo luogo con queste caratteristiche che è per entrambe un im-
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portante centro di deposizione di uova delle tartarughe Caretta Caretta. Ma anche in questo particolare comune, le due spiagge differiscono nettamente: di sabbia bianca e finissima la prima (la nota Spiaggia dei Conigli), scura e più grossolana la seconda, quella della Pozzolana. A parte questo, Linosa è, nel nostro Mediterraneo, un gioiello senza eguali. Vista dal mare e da differenti angolazioni, il suo profilo cambia spesso fisionomia: ora appare come un enorme dinosauro addormentato, ora come una bella fanciulla distesa sopra un tappeto cobalto. I suoi monti, remote bocche di fuoco, sono il ricordo di antichi vulcani, gli stessi che diedero origine a questo paradiso dimenticato. O forse sconosciuto. Ignoto alle masse che viaggiano, che affollano lidi e strade soprattutto durante il caldo periodo estivo. Un piccolo diamante nero ignoto ai vacanzieri goduriosi e impenitenti. Noto invece a chi, come noi, ama quella che è la tranquillità e la verginità di un luogo. Un’isola dove è ancora possibile incontrare il sorriso sincero degli abitanti, i sapori di una cucina naturale lontana decenni dal sapore industriale dei nostri grandi supermercati, che qui non esistono. Linosa, dal profumo ancestrale, è tagliata su misura per le anime contemplative o, più semplicemente, per quelle alla ricerca del relax più assoluto. Perfino in agosto la ressa stile riminese, che contagia la maggior parte delle spiagge italiane, è lontana. Quest’isola è una perfetta simbiosi tra terra e mare, forza e dolcezza, colori accecanti e tinte nere, saggezza e sorrisi, tutte caratteristiche dei linosani, sempre cordiali e discreti. Il primo a citare Linosa nei suoi scritti fu il geografo greco Strabone, seguito poi dal naturalista Plinio il Vecchio che la battezzò con il nome di Aethusa. Bisogna attendere il 1845 e l’arrivo del cavaliere Bernardo Maria Sanvinsente, capitano di fregata e
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primo governatore delle isole Pelagie, per trovare il nome di Linosa. Per entrare nello spirito vergine di questa terra incantata basta sapere che qui le auto non possono sbarcare, non ci sono distributori di carburante, non ci sono alberghi, villaggi, cinema, banche. Se la dispensa della vostra cucina (affittare un piccolo appartamento è una soluzione ideale per soggiornare qui) necessita di essere arricchita, non avrete difficoltà a trovare ciò che vi occorre, naturalmente, ma sarete alla ricerca dell’unico fruttivendolo, dell’unico panettiere, dell’unico macellaio presenti su questa terra vulcanica. Non esistono supermercati di grande superficie ed i quotidiani viaggiano con un giorno di ritardo. Insomma, un paradiso che neanche i più lontani atolli po-
linesiani sono in grado di eguagliare. Non esistono aeroporti, se non un eliporto usato per le sole emergenze. Quindi, fatti alla mano, l’unico modo di arrivare a Linosa è quello via mare. Con la vostra imbarcazione, se siete tra i fortunati, oppure con traghetti e navi. Quest’ultima fa scalo due volte al giorno, da Porto Empedocle (Agrigento) all’alba, e da Lampedusa verso mezzogiorno. L’aliscafo invece arriva due volte al giorno dalla sorella più grande ma solo durante la stagione estiva. Mare permettendo. Eh sì, perché quando il mare di agosto cede il passo a quello invernale, le giornate iniziano a farsi buie e burrascose e non sempre il traghetto può raggiungere l’isola, che resta tagliata fuori dal mondo anche per settimane. E così, l’arte del fai-da-
te si è trasformata da necessità a virtù: gli abitanti hanno dato vita ad una comunità autonoma e ben organizzata, dove tutti imparano a fare di tutto. Quantunque la vegetazione non sia rigogliosa, specie
in alcune zone, i linosani sono da sempre contadini ed allevatori, riservando il frutto della pesca ad un uso perlopiù familiare. I Fenici, i Greci ed i Romani già nell’antichità sfruttavano queste isole
come base d’appoggio per le loro lunghe traversate; a testimoniarlo troviamo ancora le cisterne dell’acqua piovana sparse un po’ ovunque sull’isola. Oggi, certo, dei pionieri o dei pirati che per anni hanno solcato queste acque, non c’è più l’ombra, ma resta in chi vi giunge a riva, ancora quel sapore di avventura oramai introvabile. “In Linosa non si trovano buoni approdi, e soltanto nel litorale di Mezzogiorno-libeccio, ove fu stabilito il principio del caseggiato, avvi un sito nel quale due barche si possono tirare. Il paesetto, intanto sarà meglio collocato nella vallata dei due vulcani grandi, come luogo più ameno e salubre, e non così esposto agli impetuosi venti delle su indicate direzioni”. Certo da questo stralcio del 1849 del governatore Sanvinsente, le cose sono cambiate, ma non di molto. A Linosa si cammina soltanto a piedi, noleggiando uno scooter oppure in bicicletta, che rappresenta la soluzione più comoda e divertente. Unico suggerimento: accertatevi che abbia dei freni robusti ed il cambio. Una mountain bike è la soluzione che meglio vi permetterà di raggiungere anche i luoghi più impervi. L’isola ha una superficie di 5,3 kmq ed un perimetro costiero di soli 11 km. Nonostante le sue dimensioni ridotte, girarla in bicicletta significa percorrere ora delle strade asfaltate ora sterrate, alternando brevi ma ripide salite ad altrettante discese. Portate sempre con voi una bottiglia d’acqua fresca, un asciugamano e, naturalmente, il costume. Linosa non offre spiagge vere e proprie ma tantissime cale e piscine naturali tutte accessibili con due passi, per una sosta al sole oppure un bagno rigenerante. Per tutti coloro che della sabbia non possono farne proprio a meno, allora c’è la piccola spiaggia di Cala Pozzolana di Ponente, leggermente inclinata e luogo di deposizione delle uova delle tartarughe Caretta Caretta.
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Ogni estate, dal mese di giugno ad ottobre, a Linosa apre i battenti il centro di recupero delle tartarughe marine, una struttura che sorge nelle vicinanze della spiaggia e che ospita un centro di informazione aperto gratuitamente al pubblico per tutta la stagione (http://www.marineturtle.it). Il centro è attrezzato di vasche per la stabulazione ed il recupero delle tartarughe catturate accidentalmente dai pescatori o recuperate in mare in difficoltà, di una vasca di riabilitazione esterna da 15.000 litri e di un ambulatorio veterinario attrezzato per il primo intervento sugli animali recuperati. Le tartarughe pescate accidentalmente vengono sottoposte a controllo radiografico per localizzare l’esatta posizione dell’amo e operate per estrarlo. In seguito, dopo un ciclo di riabilitazione, le tartarughe vengono liberate in mare dalla spiaggia di Pozzolana di Ponente. La cala, oltre ad essere un punto di straordinaria importanza naturalistica, è uno dei luoghi più suggestivi di tutta l’isola, dove il giallo ocra delle ialoclastiti (dal greco, pezzi di vetro) accendono di colore i pendii del Monte Nero, per tuffarsi in un mare vitreo scintillante di sfumature smeraldine. Il nostro
viaggio terrestre attraverso il tempo non potrà non accompagnarci (questa volta a piedi) a 195 metri di altezza, sulla vetta del Monte Vulcano, il più alto dell’isola. Il suo cratere, ancora oggi visibile, è ricoperto da abbondanti piante di fichi, e camminando lungo il suo bordo si potrà godere di un panorama a 360° sull’isola.
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La deposizione delle uova da parte delle tartarughe: spettacolo imperdibile
”
Unico “ostacolo” è il vicino Monte Rosso, anch’esso meta di escursioni a piedi, che con i suoi rispettabilissimi 186 metri di altezza copre alla vista un ritaglio di isola. In basso, verso Sud Ovest si apre il centro di Linosa, piccole case basse e squadrate che nulla hanno a che vedere con le nostre città. Sono tinte di colori vivaci, come il giallo, il rosso, il verde, ma anche
di bianco e di azzurro. Un contorno dalla tonalità accesa incornicia porte e finestre, regalando all’intero paese un volto di allegria e vitalità. Sono queste le case che i linosani affittano anche ai turisti. Tranquille, silenziose, ordinate e fresche. Un vero idillio per delle vacanze e delle ottime dormite. Approfittate di un tuffo mattutino per iniziare l’esplorazione dell’altro volto dell’isola, magari indossando semplicemente maschera e pinne. I fondali linosani sono straordinari anche appena sotto la superficie, dove le antiche colate laviche abbracciavano, ribollendo, le fredde acque del mare. Quest’ultimo sembra averle pietrificate modellandole nelle forme più stravaganti, dando vita ad archi sommersi, gli uni collegati agli altri come si farebbe nei portici delle città, stretti passaggi, rocce a ciambella con il buco al centro. Intorno, una moltitudine di esseri, dove gruppetti di pesci pappagallo, una specie simile a quella tropicale, sembra voglia ricordarci che qui, siamo vicini al mare d’Africa. Per chi ama indossare bombole ed erogatori invece, una visibilità che spesso sfiora i 50 metri, vi lascerà a bocca aperta, facendovi scoprire un mare in technicolor.
NOTIZIE & CONSIGLI COME ARRIVARE Con le navi Siremar da Porto Empedocle, partenza ogni sera alle 24, arrivo alle 5,45. Ritorno diurno: dalle 12 alle 18. Info su www.siremar.it. In aereo si atterra a Lampedusa, poi si prende l’aliscafo della Ustica Lines. www.ustica-ferries.it DOVE MANGIARE Trattoria pizzeria “da Anna” (0922 972048), ristorante “Errera” (Tel. 0922 972041). Ottimi la zuppa con le lenticchie (tassativamente dell’isola), la pasta con il pesce spada e uova di ricciola, gli involtini con le melanzane.
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La scelta del pesce dipende dalla fortuna dei pescatori. PER GITE ED ESCURSIONI Noleggio biciclette Solemar (0922 972012), Da Giovanni Gite in Barca (Porto Scalo Vecchio e Pozzolana), da Anna, jeep e barche (0922 972048 - 0922 972224). NUMERI UTILI Pro Loco Lampedusa: 0922 971390; AAPT Agrigento: 0922 401352 Comune di Lampedusa (uff. Informazioni): 0922 970111. ■
Hobby House di Gelsomina Sampaolo
Libreria BAMBINI Tanti giochi d’estate Libri solo per giocare. Colora, segui il filo, trova le differenze... a ogni pagina facili suggerimenti per intrattenere i più piccoli. Mariani M.; E. Elle; Euro 3,90
La mia vita è un film Le letture obbligatorie per le vacanze rischiano di rovinare i piani di Derek. Eppure durante l’estate si ritroverà coinvolto in un’avventura inaspettata e alla fine si renderà conto che tutti viviamo circondati di storie. Tashjian J., La Nuova Frontiera; Euro 15,00
IN SALUTE Il matto dei tarocchi, alice e il piccolo principe La follia come diversità nella cultura e nella società. Le concrete esperienze di approccio assistenziale alle persone nei decenni trascorsi e nell’attualità e le iniziative per contrastare l’esclusione. Maieron M.; Mimesis; Euro 22,00
Peace food I benefici fisici e spirituali dell’alimentazione vegana. Con studi scientifici ed esempi pratici il dottor Dahlke ci spiega che cosa dobbiamo mangiare per raggiungere la nostra centratura. Dahlke R.; Edizioni Mediterranee; Euro 19,50
BEST SELLER Pantera In una sala da biliardo di paese frequentata rigorosamente da uomini arriva Pantera: i migliori cadono e i campioni cominciano ad arrivare da lontano. Benni S.; Feltrinelli; Euro 12,00
Cinema Il capitale umano Regia: P. Virzì; con V. Bruni Tedeschi, F. Bentivoglio, V. Golino, L. Lo Cascio. Trama: in un paese della Brianza un fatto di cronaca mette in crisi due famiglie, di gradini sociali diversi. Giudizio: tra splendore e miseria, Virzì ritrae la provincia del Nord Italia dei giorni d’oggi.
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Il nero e l’argento La signora A., nell’attimo stesso in cui entra in una casa per occuparsi delle faccende domestiche, diventa testimone e custode della relazione di coppia di Nora e suo marito. Giordano P.; Einaudi; Euro 15,00
Musica Blondie Blondie 4(0) ever 40 anni di carriera, dal CBGB e la scena punk newyorkese degli anni ‘70, alla new wave, sempre con lei, Debbie Harry, volto e voce di una delle band più significative della storia della musica contemporanea.
Oroscopo di Rolando Rossi giornalista e scrittore, studioso di astrologia
ARIETE dal 21/03 al 20/04
Salute e vita: attenzione alle improvvise novità, perché possono diventare difficili da gestire, ma anche attenzione a rifiutarle perché nelle grandi sorprese c’è sempre la mano del destino. E le sue decisioni sono spesso già conclusive. Sentimenti: la ricchezza moltiplica gli amici, la povertà li seleziona. Studio e lavoro: la fiducia è fondamentale per i vostri progetti, dovete acquisire più sostenitori possibili.
TORO dal 21/04 al 20/05
Salute e vita: approfittate del fertile caos che avete creato, perché saranno le novità che emergeranno da questo stato confusionale a produrre storie interessanti. Buone probabilità di modificare il vostro futuro. Sentimenti: se volete finire dentro un abbraccio difensivo, dovete indirizzare lo sguardo verso nuove figure, oltre il vostro panorama quotidiano. Studio e lavoro: vi dovete adeguare alle regole in atto, perché come dice il saggio: se non sei Re non fare leggi nuove e lascia il mondo come lo trovi.
GEMELLI
dal 21/05 al 21/06 Salute e vita: realizzerete le vostre ambizioni socializzando attraverso una politica multietnica, che vi condurrà a coltivare culture nuove che arricchiranno anche il vostro mondo operativo. Sentimenti: se assumerete atteggiamenti rivendicativi non potrete sostenere la pace reciproca, anche se da sempre per ottenere la pace è stata fatta la guerra. Studio e lavoro: dovete eliminare quel cartello appeso al vostro ingresso professionale, con su scritto “chi entra deve pagare pegno”, perché tutto quello che abbiamo acquisito è già patrimonio di tutti.
CANCRO
dal 22/06 al 22/07 Salute e vita: investite nelle comodità, perché saranno quelle che nutriranno il vostro cervello creativo, insieme alle nuove relazioni. Il tutto si rifletterà sull’immagine professionale, ora che sarà messa in evidenza dalla luce brillante del vostro sole. Sentimenti: dovete diventare padroni dei vostri pensieri per gestire con più parsimonia il tempo del diletto, ultimamente troppo impegnato, tanto da provocare rimproveri da pulpiti familiari. Studio e lavoro: attenzione a non far fuggire le occasioni, perché anche se appaiono di poco valore potrebbero avere uno sviluppo fortunato.
LEONE
dal 23/07 al 23/08 Salute e vita: non dovete sottostare all’imposizione del vostro immaginario, che vi vuole imporre la frenesia della vita attuale; come i treni che corrono su binari ferrosi, carichi di vite in cerca di una chimerica affermazione, e invece seminano apprensione. Sentimenti: andrete in cerca di una voce o un suono armonioso, puro e profondo, che vi faccia sentire ancora la melodia dell’amore. Studio e lavoro: è inutile seguire pensieri che vagano attraverso mari e campagne per seguire antichi sogni inconcludenti, dovete concretizzare quello che oggi possedete.
VERGINE
dal 24/08 al 22/09 Salute e vita: alcune dissonanze astrali vi riproporranno idee vane, ma come altre volte ancora, si disperderanno la dove era troppo difficile ed inconcludente la realizzazione. Sentimenti: gioirete per inattesi incontri, come quando rivedrete il mare, che vi aspettava con il suo sguardo azzurro e profondo, per riproporvi un abbraccio rilassante carico d’amore. Studio e lavoro: nelle ore buie della notte, avvolte dal mistero, provate a spedire una preghiera esaustiva al vostro santo protettore.
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BILANCIA
dal 23/09 al 22/10 Salute e vita: sarete coinvolti in azioni di recupero o terapie atte a rimediare patologie dimenticate, come una fonte solitaria, abbandonata, che aspetta almeno una bocca da dissetare. Sentimenti: cercate di mettere da parte i dubbi e abbandonatevi ai piaceri della vita. Studio e lavoro: la fiducia sarà fondamentale per i vostri progetti, dovete trovare il modo di reprimere qualsiasi tendenza che vi faccia apparire come portatori d’incuria e improvvisazione.
SCORPIONE
dal 23/10 al 22/11 Salute e vita: infinite possibilità di gioie e scelte positive sono disseminate su ogni zolla di terra, nascoste o camuffate da un manto di madre matrigna. Occorre operare con più impegno, per riportare questa nostra dimora a ridiventare la madre benigna. Sentimenti: fra i tramonti e scenari estivi ritroverete la gioia dell’universo ed il gusto terreno di accettare riconoscimenti e ricompense umane. Studio e lavoro: sarete coinvolti nel sorreggere la speranza di chi è colpito da momenti catastrofici e nell’impossibilità di progredire.
SAGITTARIO
dal 23/11 al 21/12 Salute e vita: fin dalle elementari c’è stato insegnato che il copiare non è cosa da fare, ma imparare dai maestri che hanno eccelso nella loro vita. Guardatevi intorno e risolvete i vostri problemi con più determinazione. Sentimenti: siete stati coinvolti nell’invalicabile segreto del vostro mondo familiare, perché “fra nessuno vi è tanta disparità come tra i membri di una stessa famiglia”. Studio e lavoro: le forti opposizioni mensili, per loro natura, sono destinate presto a finire.
CAPRICORNO
dal 22/12 al 20/01 Salute e vita: forse vi conviene ritornare, metaforicamente, alle origini dei vostri problemi o patologie, per reimpostare le azioni correttive o aggiornare le terapie superate. Sentimenti: la ricomparsa di un vostro antico amore vi farà ricordare quegli atteggiamenti, carichi di emozioni sensuali, che avete donato con tanta passione al vostro vero amore. Studio e lavoro: fra una dissonanza e l’altra riceverete un’ultima proposta di salvezza, da non sottovalutare se volete realizzare il desiderato.
ACQUARIO
dal 21/01 al 19/02 Salute e vita: la vittoria sarà tutta dentro di voi, perché la verità che sta nella vostra forza é tutta racchiusa nel resistere, per poi dilagare su tutto il vostro mondo familiare. Sentimenti: lasciate la cattiveria a chi se ne nutre e date l’amore a chi lo può capire. Studio e lavoro: prendete il fuoco solare a manciate d’aria, per spengere le brutture e le ingiustizie, poi scoprirete che è anche quello che necessita per migliorare il genere umano.
PESCI
dal 20/02 al 20/03 Salute e vita: è vero, state progredendo in maniera troppo lenta per le vostre possibilità, guardate quanto è possibile accelerare e poi fatelo se non vi costa troppo. Tanto il destino spesso agisce ad elastico: in un giorno può realizzare il programmato di un mese. Sentimenti: riflettete sull’odio, ma non odiate, perché nessuno è in grado di giudicare di quali sentimenti ha bisogno il prossimo. Studio e lavoro: dovete fare sempre fino all’eccellenza, se volete essere inseriti negli elenchi dei primi.