Rapporto Concretezza 2019

Page 70

FOCUS 68

I Focus di Concretezza 2019 Formazione e Lavoro, Filiera delle Costruzioni, Sviluppo e Innovazione Un primo momento di “gestione trasversale” delle criticità emerse e delle soluzioni accennate o elaborate dai tavoli di Concretezza si è svolto nel pomeriggio della stessa giornata inaugurale della manifestazione, il 26 settembre 2019, nel corso di una sessione di lavoro in cui i partecipanti ai sei gruppi si sono “mescolati” impostando il dibattito su tre Focus di grande importanza, ovvero: • Formazione e Lavoro • Filiera delle Costruzioni • Sviluppo e Innovazione. Si è trattato di un primo e immediato momento di sintesi e completamento di numerosi discorsi avviati nel corso della mattinata e diventati quindi approfondimenti “settoriali” sintetizzati dai facilitatori nella seconda giornata di Concretezza e successivamente nei resoconti delle pagine precedenti (e, come vedremo, successive) di questo Rapporto 2019. In questa sede, data la vastità e varietà degli spunti emersi, ci limitiamo ad accendere i riflettori soltanto su alcune delle riflessioni esposte, a testimonianza dell’interesse manifestato dai partecipanti per questa specifica articolazione dei contenuti.

Formazione e Lavoro La “questione formativa”, di cui ci siamo già ampiamente occupati e che ritornerà con vigore anche nel capitolo di sintesi, il cosiddetto “Decalogo per la Qualità”, va gestita ripartendo dai fondamentali, come si suol dire, ovvero dall’ABC del calcestruzzo. Il tecnologo del calcestruzzo di domani potrà e dovrà nascere soltanto se si metterà in campo un metodo antico: quello della serietà, della completezza e dell’efficacia dell’insegnamento e dell’apprendimento. Le basi prima di tutto, ovvero le caratteristiche del materiale, gli strumenti del cantiere, le dinamiche del controllo di qualità. È inefficace e controproducente partire dal “tetto”, bisogna farlo dalle “fondamenta”. “Oggi vogliono diventare tutti project manager”, è stato detto, ma poi mancano le figure-architrave dei geometri, in impianto così come in cantiere. Un punto di partenza potrebbe essere l’istituzione di una patente specifica da attribuire a chi sa realmente produrre, mettere in opera e controllare il calcestruzzo. Da conseguire solo dopo aver frequentato corsi di specializzazione orientati alla pratica di cantiere, riconosciuti dagli ordini professionali e adeguatamente sostenuti finanziariamente. La formazione specialistica teorica, ma insieme pratica, come base individuale del tecnico del futuro, dunque. Ma il tecnico di domani, già da oggi si trova sempre di più a operare in un contesto di stretta interazione, collaborazione, cooperazione. E questo anche in virtù delle trasformazioni tecnologiche in atto. Ecco allora, come suggerito in più di uno dei tavoli di Concretezza, che diventa cruciale rimettere al centro della scena la cosiddetta “cultura interdisciplinare”, attualizzandola in funzione del moderno contesto 4.0.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.