Il primo mese, grazie ad un buon volantinaggio nelle cassette della posta locale, gli affari esplodono ben oltre il previsto, poi una piccola pausa in agosto, senza comunque scendere dal livello minimo del contratto di acquisto ed al ritorno dalle ferie tutto procede con un orizzonte sereno. Sente telefonicamente la Signora che, nonostante il cambio di commesso, è felice perché anche per lei il lavoro in centro città ha mantenuto i volumi di quando F. lavorava li. Tutti felici e contenti, tanto è vero che F. e E. decidono di cercare di avere un figlio, come lecito a tutte le giovani coppie e loro, in effetti, hanno superato entrambi i trent’anni ed è ora di fare quel passo. Il Natale porta loro non solo regali “da Gesù Bambino”, ma anche la positività di un test di gravidanza. Il nuovo responsabile della fornitura delle lenti, che chiamerò il Sig. Grifagno, estende il contratto anche sulle montature, che a F. non piacciono molto ma, essendo molto economiche e di buon nome, si dovrebbero vendere bene. Anche qui un contratto con minimo di acquisti
ed un impegno ad assortire una collezione completa di modelli e mantenerla assortita. L’anno finisce e tutto riprende ai primi di gennaio del 2020 con ottime prospettive ed il morale di F. è alle stelle. Poi, verso fine febbraio, cominciano a circolare voci che l’influenza invernale forse non è una semplice influenza. E, ahimè, la storia vi è ben nota. Cominciano le misure restrittive, tutti i negozi e soprattutto gli Ottici, devono badare a contenere i rapporti fisici con ogni mezzo: disinfezioni post visita, sanificazione del negozio, si inizia a visitare solo per appuntamento, partono i lock-down, le città si svuotano dei turisti e, peggio ancora, anche le città satelliti. Le persone indugiano nel recarsi ad acquistare i beni di cui non hanno estremo bisogno. Le vendite degli occhiali da sole cadono a zero, quelle degli occhiali da vista navigano ai minimi storici. Gli oculisti privati subiscono un contraccolpo, si mantengono le visite nelle organizzazioni sanitarie, ma queste non rispondono con prontezza alle domande dei clienti che si sentirebbero più al sicuro in un ambiente più ristretto, meno pubblico. Alla prima scadenza di fine marzo, il sig. Grifagno fa presente a F. che è ben lontano dalle quantità pattuite dal contratto e gli concede un mese di proroga sui pagamenti e sui riassortimenti. Siamo a giugno e la situazione pare migliorare: il famoso 23 di questo mese ci sono solamente 113 casi positivi dichiarati e le speranze ritornano ma purtroppo a metà ottobre le cifre ci dicono che il Covid torna a scappare di mano. F., smarrito, passa le giornate ad attendere che un Cliente entri in negozio, e voi tutti conoscete questa sensazione che coglie un imprenditore quando non ci sono soldi in cassa; il sig. Grifagno, sempre telefonicamente, chiede l’immediato rientro alle cifre promesse ma F. non ha risorse. Si precipita in banca per cercare di arginare il disastro ma non ha dati storici da presentare come storia di fatturato precedente per poter
VEDERE ITALIA – nr. 7 / 2021
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