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LA VALIGIA DEL DESIGNER
Outlook 2021
2021 began amid the third pandemic wave and, simultaneously, with the arrival of vaccines and the hope of national and international recovery. However, due to limited international mobility, restarting production did not coincide with the revitalisation of exports, nor did it lead to the recovery of all consumption, which was still too shrouded in a climate of mistrust and uncertainty. Specifically, the postponement of medical examinations also had the effect of slowing down the recovery of the eyewear sector and the sunglasses sector, which is more linked to the fashion world.
Exports in the first part of the year were still lacklustre, too tied to limited international mobility. On the other hand, the domestic market showed a slight recovery compared to 2020, especially for frames and ophthalmic lenses, which returned close to 2019 levels.
The situation of the first quarter of 2020 as a whole was therefore very delicate. Finally, in April, the Italian economy saw some positive signs thanks to the change of pace brought about by the national vaccination plan and the progressive opening plan that boosted consumer and business confidence. In contrast, the world seems to be recovering, and international trade is already growing above pre-Covid levels. Such growth is still led by Asian countries, China above all, and the United States.
Based on current evidence, ANFAO estimates that exports in the sector will increase in value by 10% compared to the first half of 2020 and 19% compared to the second. As a result, by the end of the year, the sector will record an overall export growth of 15% compared to 2020, but still 14 percentage points lower than the growth reported in 2019.
The actual revival with the achievement of prepandemic values will most likely take place in 2022.
Il calo più importante è stato nelle vendite degli occhiali da sole (-32%), a seguire le montature (-8,5%) e infine le lenti oftalmiche (-7,9%) ovviamente più legate a un effettivo bisogno di adeguare il proprio difetto visivo e meno procrastinabile come acquisto.
Outlook 2021
Il 2021 è iniziato nel pieno della terza ondata pandemica e, contemporaneamente, con l’arrivo dei vaccini e con l’auspicio della ripresa nazionale e internazionale. Tuttavia, il riavvio della produzione non ha coinciso con il rilancio dell’export, a causa della limitata mobilità internazionale, né con la ripresa di tutti i consumi ancora troppo avvolti dal clima di sfiducia e incertezza. Nello specifico del settore occhialeria poi ha inciso anche il posticipo dei controlli medici che ha frenato la ripresa anche del comparto vista oltre che di quello del sole più legato all’ambito fashion.
Le esportazioni nella prima parte dell’anno sono rimaste ancora sotto tono, troppo legate alla scarsa mobilità internazionale. Nel mercato interno si è notata, invece, una leggera ripresa rispetto al 2020 soprattutto per montature e lenti oftalmiche, che sono tornate vicino ai livelli del 2019.
Il primo trimestre del 2021 nel complesso, quindi, è stato molto delicato. Ad aprile finalmente alcuni segnali positivi per l’economia italiana si sono intravisti grazie al cambio di marcia imposto al piano vaccinale e al piano di aperture progressive che hanno dato una spinta alla fiducia di consumatori e imprese. Il mondo invece sembra in ripresa e il commercio mondiale cresce già al di sopra dei livelli pre-covid. Questa crescita resta guidata dai paesi asiatici, su tutti la Cina e dagli Stati Uniti.
Sulla base delle evidenze del momento ANFAO stima che le esportazioni del settore registreranno un incremento in valore del 10% sul 2020 nel primo semestre e del 19% nel secondo. Conseguentemente avremo a fine anno una crescita complessiva dell’export del settore del 15% rispetto al 2020, ma ancora sotto di 14 punti percentuali rispetto al 2019.
La vera ripresa con il raggiungimento dei valori pre-pandemici sarà con ogni probabilità accolta nel 2022.
Laura Rattaro, a well-known Italian designer who has dedicated herself to eyewear for more than three decades, helps us to find our way through the world of design and its latest developments, from trends to raw materials and technologies.
laura.rattaro@gmail.com
The designer’s suitcase
La valigia del designer
Laura Rattaro, nota designer che da oltre 3 decenni si dedica agli occhiali a 360°, ci aiuta ad orientarci nel mondo del design e delle novità che lo riguardano, dalle tendenze alle materie prime e le tecnologie.
laura.rattaro@gmail.com
Those who, like me, started their careers before the 1990s witness the change in method due to the spread of design software. The designer’s tools used to be paper, pencil and a suitcase always ready. From the initial idea, we moved on to hand sketches and then, each in his own way, we proceeded with the final design, but the tool was always and only the pencil and the medium was paper. I remember that the transition from a draft to a “reasonable” design involved overcoming a considerable hurdle: the right eye had to be the same as the left! I used to trace the outline of half a frame on tracing paper (the semi-transparent kind) with a soft pencil, then, following a precise vertical axis, I folded the tracing paper over the drawing and, with light pressure, I transferred the graphite onto the other half of the sheet and then transferred what remained of the graphite onto a white sheet. Thus, I obtained a hint of a trace that allowed me to reconstruct the final drawing. I completed the drawing with coloured pastels, trying to simulate reality as much as possible. Time to do all the steps: from 1½ to 2 hours (for the drawing... to find a good idea, time varies, of course). Chi, come me, ha iniziato la carriera prima degli anni ‘90 è testimone del cambiamento di metodo dovuto alla diffusione dei programmi per progettazione.
Gli strumenti del designer, prima, erano carta, matita e una valigia sempre pronta. Dall’idea di massima si passava ai bozzetti a mano poi, ognuno a suo modo, si procedeva con il disegno definitivo ma lo strumento era sempre e solo la matita e il supporto la carta.
The result was certainly nice to look at, but any changes were impossible. If you wanted to change the size of the calibre, the shape of the eye or to see the appearance of a different colour, you had to make a new drawing and start again. In order to show the finished work to the customer, unless you lived in the production areas, you had to pack your bags, travel, come back, change what you needed and pack your bags again.... Moving on to the first stage of production meant meeting the prototype maker and together fine-tuning the product. Testing the prototype meant at least one more trip. The time to prepare a collection was biblical compared to today. The method has been completely transformed by graphics and design software, and with it the competence of the designer. Electronic mail, fast communication, the ability to quickly intervene on the same project to make the necessary changes means a completely different approach to design. We can also be much more precise as well as faster. Nowadays it is possible to virtually ‘see’ an entire collection and make important considerations in a short time, not to mention 3D printing, which allows you to have the first industrialised prototype with all its details in your hands in just a few hours.
On the other hand, while design programmes allow us to arrive at the final result more quickly and precisely, they remain just a tool, just like the pencil. Ricordo che il passaggio da una bozza a un progetto “presentabile” comportava il superamento di uno scoglio non indifferente: l’occhio destro doveva essere uguale al sinistro! Io usavo tracciare la sagoma di metà montatura su carta da lucido (quella semitrasparente) con una matita morbida poi, seguendo un asse verticale preciso, ripiegavo la carta da lucido sul disegno e, con una leggera pressione, trasferivo la grafite sull’altra metà del foglio per poi trasferire quello che restava della grafite su un foglio bianco. Ottenevo così un accenno di traccia che mi permetteva di ricostruire il disegno finale. Completavo il disegno con pastelli colorati cercando di simulare il più possibile la realtà. Tempo per fare tutti i passaggi: da 1 ora e mezza a 2 ore (per l’esecuzione… per trovare una buona idea il tempo è variabile, naturalmente).
Il risultato era certamente bello da vedere, ma qualsiasi modifica era impossibile. Per cambiare la misura del calibro, la forma dell’occhio o per vedere l’effetto di un colore diverso occorreva fare un nuovo disegno e ricominciare daccapo. Per mostrare il lavoro finito al cliente poi, a meno di non vivere nelle zone di produzione, bisognava fare la valigia, viaggiare, ritornare, modificare ciò che serviva e rifare la valigia… Passare alla prima fase della produzione significava incontrare il prototipista e insieme