DAILY#8 79. Mostra del Cinema di Venezia - 7Sept2022 Venews+Ciak

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Antonio Lukich. Sceglie la via della metafora anche Salvatore Mereu , due anni dopo Assandira, con Bentu (GdA) storia di grano e di vento nella Sardegna anni ‘50, mentre il colombiano Theo Montoya con Anhell69 (SIC) ci trasporta nella violenta Medellin per riflettere su dubbi e paure di una generazione annichilita che lotta per continuare a fare cinema.

After an amazing debut with The Father, Florian Zeller is back with a symmetrical work: The Son, a whirl wind of a story that uproots a borderline family, starring Anthony Hopkins, Hugh Jackman, Laura Dern, and Vanessa Kirby Casey Affleck and Zooey Deschanel walk the red carpet for Dreamin‘ Wild by Bill Pohlad, the hu man and musical story of Donnie and Joe Emerson. In the Orizzonti section, past and present find their resolution in meta-filmic metaphor with Iranian film World War III by Houman Seyedi, and in the difficult search for their father that the two twins carry out in Luxembourg, Luxembourg by Ukrainian filmmaker Antonio Lukich Salvatore Mereu also chooses metaphor as a guideline for his filmmaking –his Bentu (Venice Days) is a story of harvest and wind in the Sardinia of the 1950s. Mazes di Roberto Pugliese Dopo il folgorante esordio di The Father (2020), Oscar a Anthony Hopkins, full immersion in soggettiva nella tragedia della demenza senile, il drammaturgo parigino Florian Zeller torna a realizzare per lo schermo una pro pria pièce dal titolo simmetrico al primo, The Son (Venezia 79), vortice di eventi che tra coppie, ex-coppie, figli primi e secondi devasta gli equilibri di una famiglia borderline: nel cast ancora Anthony Hopkins, con Hugh Jackman, Laura Dern e Vanessa Kirby. In lizza per il Leone anche Saint Omer della francese Alice Diop, vera storia di una terribi le accusa di infanticidio per una donna senegalese e della complessa verità che vi si cela. Sul tappeto rosso sfilano oggi anche Casey Affleck e Zooey Deschanel per Dreamin‘ Wild di Bill Pohlad (Fuori Concorso), che ripercorre la vicenda musicale e umana di Donnie e Joe Emerson. Ma è l’attualità a gridare forte le proprie ragioni con l’instant-doc (Fuori Concorso) Freedom on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom del regista russo-israelo-americano Evgeny Afineevsky, realiz zato su ciò che sta accadendo dal 24 febbraio di quest‘anno a tre ore di aereo da noi. In Orizzonti la riflessione tra passato e presente trova la strada della metafora metafilmica con l’iraniano Jang-e Jahani Sevom (World War III) di Houman Seyedi, o di un’altra, difficile ricerca del padre come quella in cui sono impegnati i due gemelli di Luxembourg, Luxem bourg dell’ucraino (una ricorrente presenza geografica non casuale, ovviamente)

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11.30 FREEDOM ON FIRE: UKRAINE’S FIGHT FOR FREEDOM (Fuori Concorso) 12.15 SAINT OMER (Venezia 79) 13.00 DREAMIN’ WILD (Fuori Concorso) 13.45 THE SON (Venezia 79) 14.30 GLI ULTIMI GIORNI DELL’UMANITÀ (Fuori Concorso) press conferences palazzo del casinò DAILY#8 7 Sept 2022 VENICE FILM FESTIVAL un film di Salvatore PeppedduMereuGiovanniCuccuPorcu Elisabetta Soddu e Salvatore Mereu presentano Un film di Salvatore Mereu tratto da Il vento e altri racconti di Antonio Cossu edito da Aedes con Peppeddu Cuccu, Giovanni Porcu Scritto e diretto da Salvatore Mereu Prodotto da Elisabetta Soddu e Salvatore Mereu Produttore associato Antioco Floris Fotografia Francesco Piras Montaggio Andrea Lotta e Salvatore Mereu Scenografia Luca Noce Costumi Salvatore Aresu e Noemi Tronza Suono in presa diretta Roberto Cois Montaggio del suono Beatrice Mele-Francesco Albertelli-Fabrizio Alviti Fonico di Mix Marco Saitta Color grading Red Operatore di macchina Francesco Piras Direttore di produzione Laura Biagini Una produzione Viacolvento in coproduzione con Istituto Superiore Etnografico della Sardegna in associazione con Corso di Laurea Magistrale in Produzione Multimediale dell’Università di Cagliari col sostegno di Regione Autonoma della Sardegna-Fondazione Sardegna Film Commission-Regione Lazio-Comune di Sanluri-Comune di Guasila-Comune di Turri col sostegno del Ministero della Cultura-Direzione Generale per il Cinema e l’Audiovisivo alessandratorri

2 #8 Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Maggiori informazioni su lexus.it. Immagine vettura indicativa. Valori massimi WLTP riferiti alla gamma RX Plug-in Hybrid: consumo combinato 1,2 l/100 km, emissioni CO2 26 g/km. Valori massimi WLTP riferiti alla gamma RX Hybrid: consumo combinato 8,5 l/100 km, emissioni CO2 189 g/km (WLTP - Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure ai sensi del Regolamento UE 2017/1151). Dati provvisori e soggetti ad omologazione finale. LEXUS AUTO UFFICIALE DELLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DELLA BIENNALE DI VENEZIA. LEXUS. VENEZIA. POTENTE, COME L’IMMAGINAZIONE. Per il 6° anno consecutivo, celebriamo l’eccellenza in ogni sua forma. Nuovo Lexus RX Hybrid ti aspetta a Venezia. Vieni a scoprirlo.

Salvatore Mereu di Fabio Marzari Il regista Salvatore Mereu presenta Ben tu, suo sesto lungome traggio, in concorso alle Giornate degli Autori. Ancora una volta è la terra sarda, aspra e ancestrale, la protagonista assoluta, insieme ad un vecchio contadino e ad un giovane ragazzo.

Director's cuts past conferences

GIORNATE DEGLI AUTORI – FILM DI APERTURA pubblico - tutti gli accrediti DIRTY DIFFICULT DANGEROUS Wissam Charaf (84’) v.o. arabo, amarico st. italiano/inglese 13.15 PalaBiennale

SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC press - industry LA STANZA LUCIDA (Lucid Room) Chiara Caterina (20’) v.o. italiano st. inglese DA LI STE VIDELI OVU ŽENU? (Have You Seen This Woman?) Dušan Zoric´, Matija Glušcˇevic´ (78’) v.o. serbo st. italiano/inglese 10.45 PalaBiennale

10 x Biennale College

VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI press - industry FRANCO ZEFFIRELLI, CONFORMISTA RIBELLE (Franco Zeffirelli, Rebel Conformist) Anselma Dell’Olio (123’) v.o. italiano, inglese st. inglese/italiano 9.00 Sala Perla

FUORI CONCORSO press - industry DREAMIN’ WILD Bill Pohlad (110’) v.o. inglese st. italiano/inglese 9.00 Sala Casinò FUORI CONCORSO pubblico 14+ - tutti gli accreditiKÕNE TAEVAST (Call of God) Kim Ki-duk (81’) v.o. russo, kirghiso st. italiano/inglese 9.00 Sala Corinto

FUORI CONCORSO - NON FICTION pubblico - tutti gli accrediti MUSIC FOR BLACK PIGEONS Jørgen Leth, Andreas Koefoed (92’) v.o. inglese, danese, giapponese st. italiano/inglese 11.30 Sala Perla

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti UCHO (The Ear) Karel Kachynˇa (96’) v.o. ceco st. italiano/inglese

Una vita che scorre secondo un ritmo che è molto differente dalla velocità con cui siamo soliti consumare ogni cosa. Il suo film parla di un tempo apparentemente lontano, mentre è solo un passato non così remoto. La velocità è un concetto contemporaneo. Nelle comunità contadine era un sentimento in un certo senso estraneo. Quando ho letto il racconto di Anto nio Cossu, che ha ispirato Bentu, ciò che mi ha mag giormente colpito è stato l’inevitabile rapporto che questo uomo anziano ha con la natura e con le sue regole che non possono essere aggirate o disattese. È lui che deve aspettare il vento per poter spagliare, cioè separare il grano dalla paglia, pratica una volta diffusa nelle civiltà contadine prima dell’avvento delle trebbiatrici nei campi; capita però che il vento faccia le bizze e non soffi, costringendolo a rimanere più del tempo dovuto in campagna. Questo significa che in realtà non possiamo controllare la Natura. Ciò che mi ha maggiormente colpito in questo racconto è stata proprio la dimensione del tempo sospeso, della sfida dell’uomo con la natura, del difficile approdo alla modernità, quando ci sono i sedimenti di una grande società arcaica che resiste. Noi siamo ospiti della Natura e la lentezza non rappresenta di per sé un valore assoluto, ma all’interno della comunità a cui il vecchio appartiene è la cifra giusta per porsi in rapporto con l’ambiente circostante. Ho evocato questa dimensione con la doverosa premessa che se la nostra abitudine è di vedere un film pensando alla quantità di accadimenti che ci sono nei primi quindici minuti, perché questo vuole l’algoritmo che governa una piattaforma, ecco, questo non è propriamente il film adatto. La chiave di lettura del film potrebbe essere l’esplorazione di una soffitta che non si visita da molto tempo, una storia sul tempo e sulla capacità di saperlo vivere senza fretta, sul rapporto tra i due protagonisti e sulla pazienza, che con il nostro correre quotidiano abbiamo dimenticato.

intervista

In 2011, Savina Neirotti had been invited at the IFP-Independent Film maker Project Film Week. Those meet ings went by one word: micro-budget Funding was so scarce that many film makers had to resort to very creative solutions, which is what made us decide to start the Biennale College Cinema programme. Our approach was unprec edented: we focused more on the pro cess, rather than the result. Ten years later, we are proud to look at a balance sheet very much in the black – not only for the feature films we produced, but for our contribution in generating a whole art community.

Il film è realizzato in collaborazio ne con l’Università di Cagliari. È un’esperienza che porto avanti da anni con l’Università, alternando l’at tività di regista a quella di formatore. Tengo un corso di regia e sceneggia tura che prevede il coinvolgimento di studenti di discipline umanistiche: l’obiettivo è quello di avvicinarli al mondo delle immagini e al racconto cinematografico. Il film è il risultato di un percorso che abbiamo intrapreso da anni. È la terza volta che veniamo a Venezia con queste modalità e questo film è il risultato più impor tante di questo percorso, perché ha la dimensione del film vero fatto con dei ragazzi, con dei mezzi che sono propri dell’attività didattica. Impor tante è stato il supporto di alcune istituzioni locali dalla Sardegna Film Commission all’Istituto Superiore Regionale Etnografico, che svolge un lavoro molto importante nella cura e nello studio delle tradizioni. Un tale progetto risultava quindi di grande interesse e il film è una combinazione di queste disposizioni...

FUORI CONCORSO press - industry DREAMIN’ WILD Bill Pohlad (110’) v.o. inglese st. italiano/inglese 11.00 Sala Giardino FUORI CONCORSO - NON FICTION press - industry GLI ULTIMI GIORNI DELL’UMANITÀ (The Last Days of Humanity) Enrico Ghezzi, Alessandro Gagliardo (200’) v.o. italiano, inglese, francese, spagnolo st. inglese/italiano 11.00 Sala Casinò VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti DULI SHIDAI (A Confucian Confusion) Edward Yang (129’) v.o. cinese st. italiano/inglese 11.30 Sala Grande VENEZIA 79 press - industry THE SON Florian Zeller (124’) v.o. inglese st. italiano/inglese 11.30 Sala Corinto

3#8 SEGUE A P. 8 8.00 PalaBiennale

FUORI CONCORSO tutti gli accrediti DEAD FOR A DOLLAR Walter Hill (106’) v.o. inglese, spagnolo st. italiano/inglese 11.00 Sala Darsena

ORIZZONTI EXTRA pubblico - tutti gli accrediti BI ROYA (Without Her) Arian Vazirdaftari (111’) v.o. farsi st. italiano/inglese 9.00 Sala Grande

Il rapporto con la sua terra è molto stretto. Quanto essere un isolano ha guidato il suo lavoro? Appartiene alla mia formazione, al mondo da cui provengo. Io sono isolano, vengo da una società che a lungo è stata isolata, prima di essere messa di colpo al centro del mondo dal turismo. Questo essere la Sardegna un luogo fuori dal tempo spesso crea un conflitto con il modo in cui viene vissuta oggi. Noi vediamo questa contraddizione ogni volta che si affaccia la stagione turistica, non perché siamo fuori dal tempo, ma perché in noi il legame con la terra di appartenenza è nel DNA ed è più forte che da altre parti. Non ci siamo dimenticati da dove proveniamo. In un mondo in cui tutto viaggia a folle velocità ed è in continua trasfor mazione, vivere nel rispetto delle proprie origini avvalora il dato della provenienza. Va anche aggiunto che il mare ci ha fatto da muro di cinta. Ciò detto, non voglio in alcun modo demonizzare il progresso e la civiltà futura, non siamo nostalgici dell’Ar cadia! Il racconto filmico è ambien tato nella seconda metà del secolo scorso, quando questa trasformazio ne ha avuto inizio.

Tilda Swinton

This idea of them both being played by the same person makes it an entirely different film. How much of our mother is our projection? How much of our daughter is our projection?

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti OBET´ (VICTIM) Michal Blaško (91’) v.o. ucraino, ceco st. italiano/inglese 13.45 Sala Corinto

La versione di... Florian Fra gli scrittori in lingua francese più talentuosi e tradotti al mondo, Florian Zel ler, 42 anni, dalla letteratura è passato con disinvoltura al tea tro, diventando in poco tempo uno dei drammaturghi francesi più noti a livello internazionale. Il passaggio al cinema avviene di lì a poco, con l’adattamento di uno dei suoi stessi testi teatrali, Il padre, grazie al quale Zeller vince due Oscar (fra cui la Migliore sceneggiatura non originale e il Miglior attore pro tagonista a Anthony Hopkins) e un César per il Miglior film Anchestraniero.ilsuo secondo lungo metraggio, Il figlio, presentato quest’anno alla Mostra, è l’adattamento dell’omonimo testo scritto nel 2018 per il teatro, ultimo atto e conclusio ne naturale della sua trilogia famigliare dopo La madre (2010) e Il padre (2012). Le tre opere esplorano la dimensione tragica dei legami famigliari nei momenti di rottura, quando i ruoli vacillano. Con La madre – unica delle tre non ancora adattata per lo schermo – Zel ler indaga con estrema acutez za il tema dell’amore materno e le possibili derive patologiche a cui può condurre. Ne Il padre Zeller si sofferma sull’espe rienza traumatica di un uomo affetto da Alzheimer che deve accettarsi e affrontare il proprio destino. Il regista non si limita qui a raccontare la sua storia, ma ci porta con sé, costringendoci a condividerne l’esperienza in modo totaliz zante. Protagonista de Il figlio infine, è Nicolas, un adolescen te di 17 anni che sprofonda nella depressione. Delphine TrouillardSinossi film lato CIAK p. 7 CONTINUA...

VENEZIA 79 tutti gli accrediti IL SIGNORE DELLE FORMICHE (Lord of the Ants) Gianni Amelio (134’) v.o. italiano st. inglese/italiano 8.30 Sala Darsena VENEZIA 79 press - industry THE SON Florian Zeller (124’) v.o. inglese st. italiano/inglese 8.45 Sala Giardino

La Comizi d’amore delle banlieues francesi. Il mediodoc di Diop rivela la brutalità dei cliché erotici di oggi, ogni tanto squarciati da lampi autobiografici che fanno intravedere la strada verso una nuova consapevolezza.

Cinepresa fissa sui volti dei pazienti immigrati che affollano un ambulatorio della periferia parigina. Come sempre avviene con Diop, la descrizione neutrale e distaccata del dispositivo pubblico (che avrebbe interessato Wiseman) passa in secondo piano rispetto alle storie individuali che erompono dalla crosta formale del colloquio medico-paziente

Vers la tendresse (2016)

REAR WINDOW

Uno spaccato della realtà attraverso attimi rubati alle vite di umani che gravitano nei territori attraver sati dalla metro RER B (un meccanico, un’infermiera a domicilio, i partecipanti di una caccia al cervo a Fontainebleau, la stessa regista). Sembra Sacro GRA, ma Diop non pratica nessuna concessione all’eccentrico e allo storytelling. E quando l’infermie ra va a trovare un’anziana a casa per farle l’iniezione e questa ricorda “Io e mio marito da giovani anda vamo al cinema due volte a settimana…”, beh, come non provare un certo senso di rimpianto…?

Alice’s four

Unhoused la bourer Shakib – intepreted by Mohsen Tana bandeh – is hired on a movie set. However, during the making of the film, focused on the horrors perpe trated by Nazism, things precipitouslydegenerateandShakibwillhavetofaceunexpect ed difficulties in order not to lose everything he had managed to build untill then... An Iranian actor, director, and editor for cinema, theatre, and tel evision, Houman Seyedi whichmoviesdirected(1980)short35MetresBelowSeaLevelandBlueTooth,earnedseveralawardsattheTehranInternationalShortFilmFestival.Africa (2010) is his first feature film, which has been given recognition at the 29th Festival.InternationalFajrFilmFurther films are Thirteen (2014), Sound and Fury (2016) e Sheeple (2018).

La Colchide, patria di Medea, è una regione del Caucaso, regno di Esone, padre di Giasone. Per i Greci della Tessaglia è un luogo incivile e senza leggi, terra di magie, oscurità, incantesimi e violenza. Tutti conoscono la Medea di Euripide, che prima tradisce il padre e uccide il fratello per coronare la sua fuga d’amore e poi, per vendicarsi del tradimento di Giasone, uccide i figli nati dalla loro unione. Così è anche nei pochi frammenti della Medea di Eschilo, Sofocle e Apollonio Rodio; così in Seneca, con l’accusa contro la stregoneria e la descrizione di Medea come un “personaggio infernale”. Ma questa non è tutta la storia, anzi, è la storia un poco ‘razzista’ dei Greci. Medea è anche l’immigrata, che nessuno vuole riconoscere, una straniera esclusa e perseguitata, una barbara che non sapeva parlare l’unica lingua degna di essere parlata.

Body language is prominent in all your movies. Casting a deaf/mute person in World War III highlights this trait even more. Was this a technical need, a chal lenge, or a way to bring theatre back into cinema? You are an actor and a theatre, TV and film director. Which one of these media do you love the most?

L’attore nero immerso nel teatro dei bianchi si indigna perché un bianco può tingersi la faccia di nero per interpretare Otello, ma non è permessa l’operazione opposta (all’Arena di Verona avrebbero dovuto vedere questo film anni fa…).

Orizzonti interview

CONTINUES...

La mort de Danton (2011)

Nous (2020)

JANG-E JAHANI SEVOM (World War III)

Avendo in programma una serata con gli amici a base di playstation e junk food, Tarek passa per il parco a comprare qualche grammo di fumo. Qualcu no però lo tiene d’occhio dall’interno di un’automobi le: un poliziotto in borghese. L’uomo, misterioso e minac cioso e al contempo gentile e affabile, invece di portarlo in distretto lo costringe a passare con lui tutta la notte... Tra risse, insegui menti e fughe, la loro notte diventa una corsa rocam bolesca, compressa in uno spazio sempre più rarefatto, Natoastratto.aRoma nel 1991 e figlio d’arte, Fulvio Risuleo, dopo l’educazione presso la Scuola Nazionale di Cinema a Roma, già giovanissimo partecipa alle edizioni del Festival di Cannes del 2014, col corto Lievito Madre, e del 2015, con Varicella Quest’ultimo è premiato come Miglior corto alla Semaine de la Critique. Debutta al lungometraggio con Guarda in alto nel 2017, mentre nel 2019 dirige il suo secondo lungometraggio, Il colpo del cane, e nello stesso anno realizza la prima serie web interattiva italiana, Il caso Ziqqurat, un giallo in otto puntate. Risuleo è an che autore di fumetti, fra cui Sniff e Tango, realizzati in collaborazione con Antonio Pronostico.

Saint Omer Alice Diop (Venezia79)

NIGHTGHOST

A riprendere il mito di Medea offrendole una più ampia gamma di sfumature è Pierre Corneille nel 1635, che la vede amante tradita. Anche il dramma di Grillparzer agli inizi dell’Ottocento rifiuta l’omicidio dei figli e, più recentemente, Claudio Magris commenta: «Storia di una terribile difficoltà o impossibilità di intendersi fra civiltà diverse, un monito tragicamente attuale su come sia difficile per uno straniero cessare di esserlo veramente per gli altri». Christa Wolf nel suo Medea Voci del 1996 la rende innocente, vittima di un universo maschile e maschi lista. Corrado Alvaro ne La lunga notte di Medea del 1949 la presenta come l’icona delle donne che hanno subito una persecuzione razziale. Infine Pasolini la porta al cinema nel 1969 e qui la chiave di lettura mi sembra essere lo scontro tra la civiltà rurale della Colchide e l’affermarsi in un nuovo mondo cittadino e industriale, ove il sacro non ha più spazio. Medea si può esprimere ormai solo con sguardi, il logos non è della sua cultura. Memorabile il grido finale della Callas al cospetto del sacrificio dei figli: «Niente è più possibile ormai». Loris Casadei

Focus Alice Diop di F.D.S. Un’icona del servizio pubblico del trasporto parigino attraversa tutte le opere di Alice Diop, la regista francese nata da genitori senegalesi nella banlieue pari gina di Seine-SaintDenis, la culla del jihadismo francese: la metropolitana RER B, che a Nord parte dall’aero porto De Gaulle, attraversa il centro di Parigi e a Sud finisce a Plessis-Robinson. Appare in ogni suo film a fare da collante-cornice discorsiva e metaforica della irriducibile molteplicità delle città che forma no la Città, della vicinanza-distanza tra periferia e città storica, tra margine e centro. Che descriva le difficoltà di un giovane attore nero ad affermarsi nel teatro ipocrita governato dai bianchi, le confes sioni sull’amore di quattro giovani della banlieue, i problemi di salute degli immigrati che trasformano l’ambulatorio medico in una trincea sanguinosa della politica sociale francese, o il patchwork di esistenze che affollano la RER B, la camera di Diop ha sempre una leggerezza raffinata e ironica nel rappresentare i luoghi della sofferenza, senza nessuna vocazione alla condanna sociale precostituita. Ma soprattutto una grande capacità a far trapelare, sotto la crosta del format documentario, l’inesauribile ricchezza delle vite umane, le loro storie sottese, la specifici tà esistenziale di ciascuno dei soggetti ripresi. Un cinema che parte dal genere documentario, appunto, per arrivare alla finzione assoluta, tanto più affasci nante quanto più scevra dalla logica del rispetto di sceneggiature e storytelling, disposizione necessaria per costruire un’intima comédie humaine di matrice balzachiana. Ci vengono in mente, come possibili riferimenti, La schivata di Abdel Kechiche, l’Al Pacino del Riccardo III, i romanzi di Carrère: arte che trasfor ma il reportage in una corrente inesausta di vita.

If body language is prominent in my films it’s purely coincidental and it’s not a conscious decision. But in this particular case of using a deaf and mute character in the narrative, it not only helped us structurally with the way we developed the screenplay, but it also helped us thematically. Her disability gives her a disadvantage in the information she’s given. Information that ends up making her pay the ultimate price. When Sheeple came out, many critics noticed a Taranti no influence in production. Who are the filmmakers you look up to, and which one you consider your teachers?

La permanence (2016)

Houman Seyedi by Loris Casadei di Houman Seyedi con Mohsen Tanabandeh, Neda Jebreili, Mahsa Hejazi, Navid Nosrati (2022, Iran, 107’)

Il mito Medea

The filmmaker I look up to the most is Alejandro González Iñárritu. His Amores perros really changed the way I look at cinema and it was highly influential. Other filmmakers I ad mire are Michael Haneke and Cristian Mungiu. Goes without saying that I still have a lot to learn from them. For over fifty years in the West, we knew physical manpower was on the decline, to be replaced in value by technology, finance, and information. Your film takes us back to seeing humanity fighting for survival. Is this a warning on your part? Either a warning or perhaps a reaction to the rise of inequal ity. The struggle to meet the most basic needs is real for a lot of people across the world. Technology, finance and information have failed them miserably and not... 4 #8 Orizzonti Extra di Fulvio Risuleo con Edoardo Pesce, Yothin Clavenzani, Elisa Pierdominici (Italia, 84’)

While usually comedies have a happy end ing, your film employs comical anti-climac di Antonio Lukich con Amil Nasirov, Ramil Nasirov, Lyudmyla Sachenko (Ukraina, 105’) Two twins, Kolya and Vasily, find out that their father, who abandoned them in their infancy, lives in Luxembourg and is about to die. While Kolya wants to go and visit what he considers his hero, the other is hesi tant, but ends up tagging along. Being visually identi cal won’t spare the twins the conflict arising from their different personalities.

CONCORSO

(Luxembourg,LJUKSEMBURGLJUKSEMBURG,Luxembourg)

di Riccardo Triolo

Una performance multimediale che unisce realtà virtuale, danza e design per coinvolgere gli spettatori in un’esperienza che va al di là dei mezzi espressivi in cui si articola. Ed è proprio nel tentativo di supe rare il confine tecnico ed estetico dalla realtà virtuale che quest’opera, riabilitando la dialettica tra reale e virtuale, tra presenza e immersione, ne ridisegna la funzione nel segno della performance. Ma cos’è una performance e come si accorda l’idea della performance con l’orizzonte estetico delle expanded realities? La performance è un comportamento comunicativo integrante che coinvolge lo spettatore, si avvale di linguag gi diversi ed è transitorio. Ogni performance è contigua ad altri compor tamenti sociali, per esempio i rituali. Qui alla Mostra, che torna a essere rito collettivo, Dazzle si innesta come comportamento contiguo che coinvolge più spettatori nella stessa azione. Azione che si dà però in due differenti ambienti, altrettanto contigui: la presenza e la virtualità. La danza, che sul corporeo poggia la sua ragione d’essere, è l’elemento di raccordo, la costante di questa per formance i cui riferimenti estetici citano le avanguardie e in particolare il Vorticismo. Dazzle è un gioco di specchi transme diale, fruibile con o senza il visore VR, una performance i cui momenti salienti di riscaldamento (prestazione e ingresso) e raffreddamento (uscita) sono segnati dall’atto di vestire e svestire abiti vorticisti e camouflage disegnati per l’occasione (e realizzabili a casa, scaricando il QR code). Un congegno complesso, esteticamente coerente e riuscito che inserisce in modo originale e fertile le tecnologie immersive all’interno del multiforme mondo della performance. E se fosse proprio la lente della performance la più adatta per osservare e descrivere le opere immersive?

12.00 – 13.00, Sala Laguna Formazione: le sfide del futuro tra tradizione e innovazione dei mestieri del Cinema 14.00 –Palazzo16.00,delCinema, Sala Pasinetti Sustainable Screens 2022 : Environmental Observatory on Cinema 6th Edition 17.00 – 18.10 Sala Perla, Lungomare Marconi Bentu di Salvatore Mereu, Proiezione ufficiale Mercoledì 7 settembre CONTINUA...

Orizzonti interview

Ukrainian director Antonio Lukich (Uzhhorod, 1992) graduated in film at the Karpenko-Kay Kyiv Na tional University with film It Was Showering in Manches ter (2016), awarded as Best Short Film at the Odessa Film Festival. His first feature film, Fish of Lake Baikal (2014) earned the Best Documentary Award at Cine Rail in Paris.

tic devices, but ends up with no true happy ending. Why? Do you believe cinema should faithfully mirror how events usually end up in real life? The best comedies always end with a question rather than an answer, and there is no need to talk about happy endings here. I’m talking about com edies by Milos Forman, István Szabó, the Coen brothers... I don’t think that cinema should talk about life as it is; cinema should rather try to depict life using metaphors. Our film applies this principle in a very simple sense - the main characters are trying to find their father, that is, their creator, and meet ing your creator is not always some thing very happy. How to apply what Kolya and Vasya learned about life to the current situation of Ukraine? This is a story about absent parents, or rather about an absent dad. It’s a little wild for me to try to tie a pre-war film to current events, but unfortunately what is happening now in Ukraine is the reality of absent parents and families destroyed by the war. If in the 1990s, criminal wars took away fathers, now, it is the Russian invasion that contrib utes to traumatize future generations. What did they learn? Well, it’s a strange question, I believe both of them learned that...

5#8 VENICE IMMERSIVE

Il richiamo della cura di Gabriele Tanda Il pane carasau sembra sempre che assomigli alla Sardegna. Ne mangio pezzi frantumati immersi nel latte, c’è caldo e sulla mia scrivania si fanno spazio pagine piene di appunti. Chiudo una telefonata con mia madre: devo andare da lei fra poco. In bagno mi tolgo la maglietta, prendo una spruzzata di sapone e alzo il braccio per sciacquarmi. Suercu è la parola che mi risuona tra i ricordi quando penso agli ultimi mesi di vita di mio padre. Suercu è una parola sarda che significa “ascella”, e mi veniva intimata quando lo aiutavo a lavarsi, dato che lui era impossibilitato dagli aghi che gli trafiggevano le mani. L’ordine era quello di sfregare più forte per togliere il puzzo di sudore contaminato dai farmaci. Prima era raro che mi parlasse in sardo, lo faceva molto più spesso con i miei fratelli maggio ri. A me, figlio inatteso frutto del carnevale, era stato interdetto l’uso di quella lingua, anche se ne ero circondato sia in famiglia sia nelle nostre frequenti visite in paese. Lì provavo a usarlo, ma non con i miei, come se fosse un tabù, un pudore legato a sfere di una profonda intimità. L’idea do minante era, e forse per alcuni lo è ancora, che parlarlo fosse una cosa disdicevole per persone trasferite in città, una trasgres sione retriva, una nostalgia di un tempo oscuro. Eppure quell’apertura al sardo con me, quella volontà di difendersi dalla fragili tà patologica con la propria lingua madre mi impressionò. Quasi fosse un anticorpo, come se in quel momento di sofferenza chiamare il proprio organismo, le sue parti doloranti, con la lingua più viva che aveva nella testa creasse una speranza di guarigione ul teriore, un nuovo coagulo di energie.

CONTINUES...

DAZZLE: A RE-ASSEMBLY OF BODIES di Ruth Gibson, Bruno Martelli, Alexa Pollmann, Bine Roth (UK, 45’)

DAY 8

Antonio Lukich by Andrea Falco W hy did chooseyoutwins and not, say, two brothers to play Vasya and Kolya? If I did, the film would not have been Luxem bourg, Luxembourg, but something like Two Brothers Looking for Their Evil Dad. The two brothers would turn the film’s poetry into an ode to contemporary art house, and make the film look like a Key and Peele sketch. Twins add a deeper layer to this story and are a metaphor for the internal dialogue within each of us.

6 #8

L’incontro Biennale Cinema: A Decade of Cut ting-edge Cinema ha celebrato i primi 10 anni di vita del progetto alla presenza dei quattro team finalisti di quest’anno e a numerosi critici internazionali. Savina Neirotti (foto), a capo del progetto fin dalla sua nascita, ha infatti ricor dato la natura aggregante di Biennale College. «Crediamo fermamente – ha detto – che i film coincidano con il team, e fin da subito abbiamo scelto di lavorare con squadre composte da registi e produttori, in un dialogo continuo. Perché se si hanno poco tempo e pochi soldi è essenziale non rimanere soli ad affrontare le sfide che si incontrano nella produzione”. In questi 10 anni Biennale College Cinema ha finanziato direttamente la produzione di 34 film con il grant di 150.000 euro, e sviluppato altri 26 progetti, realizzati poi con risorse proprie. Tutti i film sono stati regolarmente distribuiti, molti hanno ricevuto premi ad altri festival e han no permesso ai registi di avviare la propria carriera. Il risultato è una commu nity sparsa in tutto il mondo che si rinnova di anno in anno e resta in contatto con la Biennale, in un dialogo continuo di mutua crescita. Una storia ripercorsa nel volume Dieci. Biennale College Cinema 2012-22, disponibile anche negli store ufficiali della Mostra, che propone approfondimento sulle opere prodotte e saggi di importanti firme della critica, per riflettere su questo progetto inno vativo. E per l’anno prossimo, promette Savina Neirotti, ci sarà una sorpresa che amplierà ancora di più la community. Sara Sagrati

Onirici viaggi notturni sotto la monu mentale cupola art nouveau, balli elet tronici che si elevano fino alla terrazza, pacchi che viaggiano come su un treno fantasma su nastri trasportatori, il lavo ro incessante e silenzioso di pompieri e addetti alla sicurezza. Piani che di giorno sono invasi da migliaia di persone, di notte vuoti e silenziosi, ispirano un immaginario Quattrofantasmagorico.cortometraggi in bilico tra fiction e documentario esplorano gli spazi, le professioni e l’energia delle Ga leries Lafayette attraverso lo sguardo di alcuni artisti contemporanei che, anche con composizioni musicali originali, of frono visioni poetiche che ridefiniscono la percezione di questo emblematico luogo di Parigi. I quattro corti – Lafayette Mansion di Mélanie Matranga, Night Train del duo di artisti Géraldine Py & Roberto Verde, Outbreath di Adriano Valerio e Each Eyelid is a Dome di Antoine Viviani –sono presentati in ante prima oggi nell’evento Notti Bianche, nell’am bito della programma zione di Isola Edipo (Sala Laguna, ore 18).

#repost Fra i massimi registi del cinema giap ponese in assoluto, Shōhei Imamura (1926-2006) è autore di un cinema vio lento, vitalistico, giocato sull’esistenza e le passioni di sbandati ed emarginati nella loro incontenibile struggle for life e sulla materialità sensuale del corpo. Esplora la parte bassa della società giapponese, la sua carnalità, le sue pratiche immorali, dal furto alla prostituzione all’omicidio, in film dall’intreccio libero ed episodico, non senza un impulso documentaristico (del resto Imamura è anche autore di splendide opere non-fiction come La storia del Giappone del dopo-guerra raccontata da una barista). Ne Il profondo desiderio degli dei (1968), suo primo film a colori, Imamura si proietta in un territorio semi-mitico. In un’isola immaginaria del Sud del Giappone moderno vive una popolazione primi tiva che la ritiene creata direttamente dagli dei nella sua lussureggiante rigoglio sità. Un ingegnere di Tokyo visita questo mondo panteista, luogo dell’istinto e dei sensi (in oppo-sizione alla tradizione giapponese), di una cruda purezza pre-civile. Un incesto, sebbene punito, nondimeno rimanda alle origini mitiche del Giappone con la coppia creatrice dei fratelli divini Izanami e Izanagi. Ma questo mondo è alla vigilia della sua definitiva distruzione attraverso l’irruzione della contemporaneità e del turismo. Le inquadrature sono nobilitate da una grande sapienza compositiva (le belle partizioni dello spazio con gli alberi, le linee orizzontali che si slanciano verso l’alto). Imamura delinea con potenza un rapporto uomo-natura segnato dalla grande presenza degli animali (è menzionata l’unicità dei viventi: anche l’erba), che poi si dirada con la fine del senso religioso originario (simbolismo della lucertola uccisa dalla scavatrice) perdendosi nella civilizzazione. Giorgio Placereani Kamigami no fukaki yokubô (Il profondo desiderio degli dei) di Shōhei Imamura (Giappone, 1968, 175’) Film notturno e claustrofobico, ambientato in un’abitazione di Praga dove marito, vice-ministro del governo cecoslovacco, e moglie si fronteggiano nel terrore di essere controllati dalle spie. Qualche anno prima, 1966 e 1967, il cinema ceco aveva vinto due Oscar consecutivi con Il negozio al corso di Jan Kadar e Treni stretta mente sorvegliati di Jirì Menzel. Questo film di Kachyna conferma l’altissimo livello della scuola cecoslovacca di allora. F.D.S. Ucho (The Ear) di Karel Kachyňa (1969, Cecoslovacchia, 96’) La giornalista Anselma Dell’Olio, critica e regista di grande esperienza con alle spalle i recenti Fellini degli spiriti (2020) e La lucida follia di Marco Ferreri (2017), scandaglia in questo documentario le controverse sfaccettature del carattere composito ed eclettico di Franco Zeffirelli, setacciandone gli angoli dell’intimità fami liare attraverso materiali d’archivio che catturano momenti poco noti del personag gio Zeffirelli e, ancor più, dell’uomo Gian Franco Corsi, vero nome del regista. E.M. Franco Zeffirelli, Conformista Ribelle (Franco Zeffirelli, Rebel Conformist) di Anselma Dell’Olio (Italia, 123’)

NOTTI BIANCHE

RESTAURI classici DOC classici

Biennale College

7#8 SOUND TRACKS a cura di F.D.S. Il signore delle formiche L’edizione dell’Aida del 1959 di von Karajan che dirige i Wiener, con Tebaldi, Simio nato e Bergonzi, rimane uno dei capisaldi interpre tativi dell’opera di Verdi, che contende la palma della best edition all’Abbado del ’72 o al Solti del ’62 con la Price. Per la scena dell’ultimo incontro tra Braibanti e Giovanni Sanfratello, in questo grande prato dove è stato allestito un teatrino popolare con la musica che esce dal giradischi, di quell’edizione viene scelto O terra addio, memorabile duetto finale di Aida e Radames. E improv visamente il film di Amelio, da diligente documento sul processo contro Braibanti, diventa una storia padana di Bertolucci, con le radici saldamente conficcate nel melodramma verdiano, come La strategia del ragno (Rigoletto) o Novecento (Il ballo in maschera)… Music for Black Pigeons Il film è fatto di spezzoni di riprese di incontri musicali fatti da Jakob Bro, chitarrista danese, in occasione di con certi e registrazioni di dischi. Vediamo quindi susseguirsi alcuni dei nomi dei jazzisti che hanno fatto la storia di questo genere madornale…aKeithstabenezofilogiapponesesuiUnsonoracontrollodionisiacispeciali,co,jazz:comunitàdivisivocheManfredproprietarioanniscibilissimo,dischi:hadiscograficadecisaziBilllenoLetteralmente:musicale.LennieTristaalcontralto,AndrewCyrilePaulMotianallabatteria,Frisellallachitarra.IpezcheascoltiamohannounaimprontaECM,casaperlaqualeBropubblicatoisuoiultimièunsuonoriconomodellatoneglidalmiticoproduttoreedell’etichetta,Eicher.VadettoilsoundECMèmoltoall’internodellamondialedell’approcciocameristiilsuonoriccodieffettil’assenzadiassoliinnomediuntotaledellamaterianonpiaccionoatutti.esempio:nelsuolibrograndijazzistiloscrittoreMurakami,jazdilungadata,siguardadall’inserireilmusicialfieredell’ECM,ilgrandeJarrett.Commettendo,mioavviso,unerrore@giuliasalemii Villa Zavagli, Lungomare Marconi, Lido 4,5M follower Giulia Sara Salemi, 18 anni, star di TikTok, determinata, immancabilmente sorridente. Non vede l’ora di esplorare a fondo la propria creatività, rifiutan dosi (per il momento) di scegliere una sola strada: recita, balla, canta, scrive. E un giorno, dice, farà qualcosa di uni co. E noi le crediamo... #stardust #Venezia79#contentcreatorallido

17.00 Sala Volpi VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI pubblico - tutti gli accrediti SERGIO LEONE L’ITALIANO CHE INVENTÒ L’AMERICA (Sergio Leone The Italian who invented America) Francesco Zippel (107’) v.o. inglese, italiano, francese st. italiano/inglese 18.00 PalaBiennale VENEZIA 79 pubblico - tutti gli accrediti THE ETERNAL DAUGHTER Joanna Hogg (96’) v.o. inglese st. italiano/inglese 19.00 Sala Pasinetti VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti DULI SHIDAI (A Confucian Confusion) Edward Yang (129’) v.o. cinese st. italiano/inglese 19.15 Sala Grande VENEZIA 79 pubblico THE SON Florian Zeller (124’) v.o. inglese st. italiano/inglese 19.15 Sala Volpi ORIZZONTI press - industry TRENQUE LAUQUEN PART I intervallo/intermission 20’ TRENQUE LAUQUEN PART II Laura Citarella (Part I 128’ - Part II 132’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese 19.30 Sala Casinò ORIZZONTI press - industry TRENQUE LAUQUEN PART I intervallo/intermission 20’ TRENQUE LAUQUEN PART II Laura Citarella (Part I 128’ - Part II 132’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese 19.30 Sala Perla FUORI CONCORSO - NON FICTION press - industry THE MATCHMAKER Benedetta Argentieri (88’) v.o. inglese, arabo, tedesco st. italiano/inglese 19.45 Sala Darsena VENEZIA 79 press - industry SHAB, DAKHELI, DIVAR (Beyond the Wall) Vahid Jalilvand (126’) v.o. farsi st. italiano/inglese 19.45 Sala Corinto SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC pubblico 14+ - tutti gli accrediti NOSTOS Mauro Zingarelli (20’) v.o. italiano st. inglese DOGBORN Isabella Carbonell (84’) v.o. svedese st. italiano/inglese 20.15 PalaBiennale

Federico Fadiga (13’) v.o. italiano st. inglese ANHELL69

SEGUE DA P. 3

Carlo Di Palma (123’) v.o. italiano st. inglese 14.00 Sala Perla SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC pubblico 14+ - tutti gli accrediti RESTI (Remains)

Seyedi (107’) v.o. farsi st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A 14.00 Sala Casinò VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti TERESA LA LADRA (Teresa the Thief)

FUORI CONCORSO - NON FICTION GLI ULTIMI GIORNI DELL’UMANITÀ (The Last Days of Humanity) Enrico AlessandroGhezzi,Gagliardo (200’) v.o. italiano, inglese, francese, spagnolo st. inglese/italiano ORIZZONTI LJUKSEMBURG, LJUKSEMBURG (Luxembourg, Luxembourg) Antonio Lukich (106’) v.o. ucraino, tedesco st. italiano/inglese ORIZZONTI EXTRA NOTTE FANTASMA (Ghost Night) Fulvio Risuleo (84’) v.o. italiano st. inglese Daily Venezia79 Supplemento di n. 267 settembre 2022 Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 1245 del 4/12/1996 Direttore responsabile Venezia News Massimo Bran Redazione Marisa Santin (coordinamento editoriale) Mariachiara Marzari (immagine e comunicazione), Paola Marchetti (direzione organizzativa), Davide Carbone, Chiara Sciascia, Andrea Falco, Fabio Marzari, Luca Zanatta (graphic design) Hanno collaborato Loris Casadei, Maria Casadei, Fabio Di Spirito, Roberto Pugliese, Sara Sagrati, Cesare Stradaioli, Riccardo Triolo, Delphine Trouillard, Andrea Zennaro, Shanna Beggio, Silvia Baldereschi, Elena Migotto, Matilde Corda Stampa CHINCHIO INDUSTRIA GRAFICA www.chinchio.it www.venezianews.it/daily2022redazione@venezianews.it

Houman

FUORI CONCORSO - NON FICTION press - industry THE MATCHMAKER Benedetta Argentieri (88’) v.o. inglese, arabo, tedesco st. italiano/inglese

Opera Prima Accesso in sala consentito solo fino a 10 mi nuti prima della proiezione. La prenotazione è obbligatoria per pubblico e accreditati./ Access will be allowed only 10 minutes before screening time. Reservation is required for the public and pass holders. 21.00 Sala Web FUORI CONCORSO - NON FICTION FREEDOM ON FIRE: UKRAINE’S FIGHT FOR FREEDOM Evgeny Afineevsky (118’) v.o. ucraino, russo st. italiano/inglese

Anselma Dell’Olio (123’) v.o. italiano, inglese st. inglese/italiano 17.00 Sala Darsena ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti LJUKSEMBURG, LJUKSEMBURG (Luxembourg, Luxembourg) Antonio Lukich (106’) v.o. ucraino, tedesco st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A 17.00 Sala Giardino FUORI CONCORSO - NON FICTION pubblico - tutti gli accrediti GLI ULTIMI GIORNI DELL’UMANITÀ (The Last Days of Humanity)

Enrico Ghezzi, Alessandro Gagliardo (200’) v.o. italiano, inglese, francese, spagnolo st. inglese/italiano 17.00 Sala Perla GIORNATE DEGLI AUTORI pubblico - tutti gli accrediti BENTU Salvatore Mereu (70’) v.o. sardo st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A

22.15 Sala Darsena

8 #8 INTERNATIONAL CRITICS SCREEN INTERNATIONAL HOLLYWOODTHE REPORTER VERDICTFILMTHE MACHERETMATHIEU MONDELE CROLLBEN WRAPTHE KOCHTOMMASO PAISEL ROMNEYJONATHAN OBSERVERTHE HOLLENDERBARBARA RZECZPOSPOLITA KOTHENSCHULTEDANIEL FRANKFURTER RUNDSCHAU WHITE NOISE HHH HHH HHHH HHH HH½ HHH HHH HHH½ HHHH TÁR HHHH HHHHH HHHH HHH HHHH HHH½ HHHH HHHH HHHH BARDO HHH½ HHH HHH H HHHH H HHH HHH½ UN COUPLE H HHH½ HHH HH HH½ HH HHH HH HH½ BONES AND ALL HHHH HHHH HHHH HH HH½ HH½ HHHH HHH½ HHHH ATHENA HHH HHHH HHH H HHH½ H½ HHH HHHH HH ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED HHHH HHHHH HHH½ HH½ HHHH HHHH½ HHHH HHHH HHH MONICA HHHH HH HH½ HHH HHH HH½ ARGENTINA, 1985 HHHH HHH½ HHHH HH HHH HHH HHHH HHHH½ HHH½ LES ENFANTS DES AUTRES HHH HHHH HHH½ HH½ HHH½ HH HHHH HH½ HH½ L’IMMENSITÀ HHH HHH½ HHH H HH HH HHHHH HHH½ THE WHALE HHH HHHH HHHH½ H HHH HHHH½ HHH HHHH HH½ THE BANSHEES OF INISHERIN HHHHH HHHHH HH½ HH HHH½ HHH½ HHHHH HHHHH HHH LOVE LIFE HH½ HHH HHH½ HHH½ HHH HHH½ HHH HHHHH THE ETERNAL DAUGHTER HHH HHH½ HH HH½ HHH HHHH HHH HHH HHHH IL SIGNORE DELLE FORMICHE HH HHH HHH½ HH H HHHH½ H½

Theo Montoya (74’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A 14.15 Sala Grande FUORI CONCORSO - NON FICTION pubblico - tutti gli accrediti FREEDOM ON FIRE: UKRAINE’S FIGHT FOR FREEDOM Evgeny Afineevsky (118’) v.o. ucraino, russo st. italiano/inglese 15.00 Sala Giardino ORIZZONTI EXTRA press - industry NOTTE FANTASMA (Ghost Night) Fulvio Risuleo (84’) v.o. italiano st. inglese 15.15 PalaBiennale ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti EN LOS MÁRGENES (On the Fringe) Juan Diego Botto (103’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese 16.15 Sala Corinto VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico 14+ - tutti gli accrediti KAMIGAMI NO FUKAKI YOKUBO (Profound Desires of the Gods)

14.00 Sala Darsena ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti JANG-E JAHANI SEVOM (World War III)

Shohei Imamura (175’) v.o. giapponese st. italiano/inglese 16.45 Sala Grande VENEZIA 79 pubblico 14+ - tutti gli accrediti SAINT OMER Alice Diop (123’) v.o. francese st. italiano/inglese 16.45 Sala Casinò VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI pubblico - tutti gli accrediti FRANCO ZEFFIRELLI, CONFORMISTA RIBELLE (Franco Zeffirelli, Rebel Conformist)

VENEZIA 79 pubblico THE SON Florian Zeller (124’) v.o. inglese st. italiano/inglese a FUORIseguireCONCORSO pubblico DREAMIN’ WILD Bill Pohlad (110’) v.o. inglese st. italiano/inglese 21.00 Sala Giardino ORIZZONTI EXTRA pubblico - tutti gli accrediti NOTTE FANTASMA (Ghost Night) Fulvio Risuleo (84’) v.o. italiano st. inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A 21.30 Sala Perla VENEZIA 79 press - industry SHAB, DAKHELI, DIVAR (Beyond the Wall) Vahid Jalilvand (126’) v.o. farsi st. italiano/inglese 21.45 Sala Pasinetti VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti TERESA LA LADRA (Teresa the Thief) Carlo Di Palma (123’) v.o. italiano st. inglese 22.00 Sala Grande FUORI CONCORSO pubblico - tutti gli accrediti DREAMIN’ WILD Bill Pohlad (110’) v.o. inglese st. italiano/inglese 22.00 Sala Corinto GIORNATE DEGLI AUTORI press - industry LES DAMNÉS NE PLEURENT PAS (The Damned Don’t Cry) Fyzal Boulifa (110’) v.o. darija, francese st. italiano/inglese

LA DELLETIMIDEZZACHIOME ARTWORK BATARLODERVIN PROSSIMAMENTE AL CINEMA Con Benjamin Israel Joshua Israel Una produzione Diaviva In coproduzione con MoviePlus In collaborazione con Iggy post Organizzatore Generale Luca Biagini • Scritto da Valentina Bertani Emanuele Milasi Alessia Rotondo Irene Pollini Giolai Fotografia Italia Edoardo Carlo Bolli (EFA) • Fotografia Israele Emanuele Mestriner • Montaggio Marco Bonini • Vfx supervisor Federica Intelisano Musiche originali e sound design Lorenzo Confetta • Costumi Silvia Ortombina • Aiuto regia Simone Colombo Produttrici esecutive Valentina Bertani Alessia Tonellotto Federica Spina • Prodotto da Marco Lasagni Pietro Puccioni Milvio Lasagni Luca Puccioni • Con Lee Shira David Mandil Con il sostegno di Mic DG Cinema New Fund for Cinema and Television (NFCT) Regia di Valentina Bertani Un film di Valentina Bertani

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sempre più frenetica. Soprattutto per il tumultuoso succedersi degli eventi scatenati dall’apparizione della ex moglie di lui, Kate ( Laura Dern ), e del loro problematico figlio adolescente ( Zen Mcgrath ), Nicholas. Distante, sempre arrabbiato, spesso assente da scuola, il ragazzo è una sfida impegnativa per il genitore, nonostante il suo sforzo nel cercare di essere un padre migliore e di aiutare suo figlio. Ma anche per il giovane attore che lo interpreta, segnalato dallo stesso Barbera come «uno di quelli destinati a lasciare un segno»Adaffiancare «il miglior drammaturgo francese, con Yasmina Reza» (L’Express) o «il più emozionante del nostro tempo» (The Guardian) ci sarà - dopo la vittoria dell’Oscar del 2021 - di nuovo Christopher Hampton, co-sceneggiatore di un ritorno definito «attesissimo» che l’autore presenta come «una storia profondamente umana che ci collega tutti... ambientata in una New York vibrante e molto viva, un personaggio importante» «Spero che il pubblico sarà profondamente commosso dal viaggio di C on The Son torna alla regia il drammaturgo francese già vincitore del Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura non originale per il precedente

THE SON

CHECK-IN

Tilda Swinton, sbarca al Lido per la presentazione di The Eternal Daughter di Joanna Hogg, in concorso.

E ro stato altre volte alla Biennale Cinema a Venezia , ma sempre come ospite per una “prima”. Questa volta, da neofita orgoglioso del badge che mi accreditava come giornalista e aspettando di capire cosa ci si aspettasse da me, ho pensato di dover vedere il maggior numero possibile di film. Con la mia consueta diligenza, mi sono prenotato per una media di 5 film al giorno , con brevissimi intervalli tra l’uno e l’altro per afferrare al volo una bottiglia d’acqua, un panino (a volte ai limiti della commestibilità), o fare pipì. Sono durato tre giorni e mezzo, fino a quando in uno degli intervalli, ho informato la testata per la quale ero accreditato delle mie attività. Invece di elogiarmi, i redattori “regolari” sono scoppiati in una risata, sia pure in mezzo a qualche commento caritatevole proveniente dalla componente femminile. In realtà, però, da quel momento mi sono accorto di essere considerato in modo diverso. Ai loro occhi stavo… iniziando a capire. Avevano ragione, perché è stata un’esperienza interessante, faticosa ma coinvolgente. Vedere i film uno dietro l’altro è diventata una specie di droga, non riuscivo a smettere, ho capito il fenomeno del bingewatching, quelli che guardano quattro stagioni di una serie di 10 puntate ciascuna senza interruzione. Solo che in questo caso si trattava di film e gli episodi non erano minimamente collegati: passavo dai cannibali di Guadagnino alla splendida Cate Blanchett direttrice d’orchestra, alle visioni oniriche di Iñarritu senza interruzioni, e nella magia della sala. E incredibilmente, invece di confondermi, ho maturato man mano la sensazione di capire meglio i film e i registi. Era più facile paragonare le loro opere guardandole una dopo l’altra. Emergevano tecniche di ripresa, gestione delle scene, recitazione degli attori e il modo di trattare il soggetto, che pur essendo sempre diverso, faceva emergere le differenze tra le personalità dei registi. Ho quindi suggerito al direttore di lanciare sul Daily di Ciak l’invito ai molti presenti al Lido, anche a quelli che è più facile incontrare in giro che in sala, a provare la stessa esperienza. Mentre a spasso per i vari corner con uno spritz in mano andrò io n Il (delMaratonetaLido)

questa famiglia» - sono state le parole con cui ha promesso al pubblico «calore,compassione e vulnerabilità», e che avremo voglia «di chiamare la famiglia e gli amici per dire loro chesonocompletamenteamatienonsoli» n

SALA DARSENA CELEBRATE WITH US OUR 10TH ANNIVERSARY IN VENICE AT GIORNATE DEGLI www.sardegnafilmcommission.itAUTORI in Mostra79ª MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA n. 8 mercoledì 7 settembre 2022

PRESE CON I FILM DELLA MOSTRA

NONDITESTIMONIANZAUNAPPASSIONATO,GIORNALISTA,ALLE

DI DANIEL BUARON

The Father - Nulla è come sembra, e lo fa con l’adattamento di un ulteriore capitolo della sua trilogia, nata per il teatro e rappresentata in tutto il mondo (persino da Isabelle Huppert all’Atlantic Theater di New York, dove nel 2019 fu messa in scena The Mother, la prima in ordine cronologico delle tre pièce).

DI MATTIA PASQUINI

Di nuovo, al centro c’è la tensione che si sviluppa nelle relazioni familiari o nel tentativo di aiutare i nostri cari. E di nuovo ci si affida a un cast notevole, forse persino più importante che nel recente passato, dove spiccava la presenza di Sir Anthony Hopkins , premiato con l’Oscar per il Miglior attore protagonista e di nuovo agli ordini dello scrittore francese in una parte definita da Alberto Barbera «breve, ma significativa». Con lui troviamo Hugh Jackman nei panni del padre di famiglia Peter e Vanessa Kirby in quelli della sua compagna Beth, vittime di una esistenza

GLI ULTIMI DELL’UMANITÀGIORNI

. Regia Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo. Interpreti Aura Ghezzi. Durata 196’

FREEDOM ON FIRE: UKRAINE’S FIGHT FOR FREEDOM Id., Ucraina/Regno Unito/USA, 2022. Regia Evgeny Afineevsky. Durata 1h e 58’.

DI ALESSANDRO DE SIMONE

DREAMIN’ WILD DI MATTIA PASQUINI

in Mostra SAINT OMER DI VANIA AMITRANO

«Èunfilmprocessualesuuntemadelicatissimo– ha detto il direttore artistico Alberto Barbera -, quello di una madre che mette fine alla vita della propria figlioletta. Per noi è stato un colpo di fulmine». Dopo l’anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia, Saint Omer verrà presentato anche al Toronto Film Festival. n SAINT OMER Francia, 2022. Regia: Alice Diop. Interpreti: Kayije Kagame, Guslagie Malanga, Fatih Sahin, Berkay Akinci Salih Sigirci Durata: 122’

È stata una lunga gestazione quella de Gli ultimi giorni dell’umanità, un lavoro durato anni finalmente portato a termine. Un film necessario, come si usa dire in certi casi, perché necessario è avere un documento che racchiuda l’anima, intellettuale, cinematografica, critica, di Enrico Ghezzi . Se esiste oggi una cultura cinematografica in Italia lo si deve, per almeno gli ultimi 30 anni e qualcosa in più, a lui, che nelle notti di Fuori Orario su Rai Tre ha programmato gran parte dello scibile audiovisivo, presentandolo a modo suo. I 196 minuti de Gli ultimi giorni dell’umanità sono un’appendice, una sintesi, un ripensamento, inteso come nuovo terreno di riflessione, che attraverso le immagini e i suoni raccontano qualcosa di molto grande. L’umanità, per l’esattezza, che non può prescindere dalle forme della rappresentazione che possono essere infinite per stile e significato. Non a caso nel film ha un’importanza capitale proprio l’uso del sonoro, curato Giuseppe D’Amato , Marco Saitta e Alessandro Gagliardo , quest’ultimo co-regista del film insieme a Enrico Ghezzi. In questo viaggio fantastico ci accompagna Aura Ghezzi , figlia di Enrico, con il contrappunto delle musiche di Iosonouncane n GLI ULTIMI Italia,DELL’UMANITÀGIORNI2022

FREEDOM ON FIRE: UKRAINE’S FIGHT FOR FREEDOM DI EMANUELE BUCCI Il cinema ucraino ha una robusta rappresentanza all’interno della Mostra di Venezia, aperta non a caso da un video-messaggio del Presidente Volodymyr Zelens’kyj e schierata per una netta condanna dell’in vasione del Paese est-europeo iniziata il 24 febbraio dalla Russia di Vladimir Putin. E, tra i film presenti al Lido, quello che affronta più da vicino il tragico evento bellico è il doc fuori concorso Freedom on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom di Evgeny Afineevsky . Il produttore e regista, nato in Russia ma di origini israelo-americane, torna a occuparsi della questione ucraina con questo instant movie, girato subito dopo l’avvio di quella che le autorità russe continuano ipocritamente a chiamare «operazione militare speciale». Prima ancora, il filmmaker si era soffermato sugli scontri che nel 2014 portarono alle dimissioni e alla fuga del presidente ucraino eletto Janukovyč, raccontati nel doc Winter on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom (2015). Il film, distribuito da Netflix, guadagna una nomination all’Oscar ma fa discutere per lo sguardo apo logetico verso il movimento di protesta, che non ne approfondisce gli aspetti più controversi, come l’apporto via via più consistente di gruppi violenti di estrema destra. Tanto che Oliver Stone produrrà un contro-doc, Ukraine on Fire (2016), diretto da Igor’ Lopatënok , dove si denuncia la natura di colpo di Stato della rivoluzione di Euromaidan e le ingerenze degli USA, analizzando le influenze nella politica e società ucraina del nazionalismo e dei movimenti neonazisti, responsabili di atrocità come il massacro di Odessa nel 2014. È l’inizio di un dibattito che, con l’aggressione russa del 2022, coinvolgerà l’opinione pubblica mondiale, chiamando in causa anche il cinema. Tra i registi recatisi sul luogo del con flitto per documentarne i drammatici avvenimenti, anche Sean Penn e, ancora più di recente, Abel Ferrara , presente quest’anno a Venezia col suo Padre Pio n

Era il 1979 quando Donnie e Joe Emerson pubblicavano il loro album di esordio, Dreamin’ Wild. Un gio iello rimasto pressoché sconosciuto per quasi un decennio, quando venne riscoperto casualmente dall’ap passionato - musicista, attore, regista e produttore - Jack Fleischer . Rieditato nel 2012, questo “mix di rock, soul, R&B, country e funk” regalò ai due fratelli un successo tardivo, sul quale - e sulle sue conseguenze - si concentra il film omonimo di Bill Pohlad Dopo averci raccontato i tormenti dell’immortale Brian Wilson e come la sua malattia incise sulla parabola dei Beach Boys e sulla sua vita privata - nel notevole Love & Mercy, con John Cusack e Paul Dano nei panni dello sfortunato genio - oggi il regista e produttore (anche di Into the Wild, The Tree of Life e 12 anni schiavo) torna dietro la macchina da presa per un’altra storia di musica, ricca di conflitti e delusioni. Esplorati attraverso l’interpretazione di Walton Goggins (The Hateful Eight) e soprattutto di Casey Affleck , che torna a lavorare con Zooey Deschanel dopo L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, a Venezia nel 2007. È lui il Donnie protagonista, ormai adulto e obbligato a confrontarsi col passato e con una celebrità raggiunta in maniera così rocambolesca, oltre che con i membri della sua famiglia. A partire dal padre, che incoraggiò i due a seguire la passione per la musica, al punto di realizzare lo studio dove venne registrato il celebre LP nella zona di Fruitland, nello n

DREAMIN’ WILD Usa, 2022, Regia Bill Pohlad Interpreti Casey Affleck, Zooey Deschanel, Walton Goggins, Noah Jupe, Chris Messina, Jack Dylan Grazer, Beau Bridges, Durata 110’

Saint Omer è l’unica opera prima in Concorso a Venezia 79. La regista Alice Diop , affermata documentarista francese di origine senegalese, vincitrice al Festival di Berlino del 2021 con Nous nella sezione Encounters, per il suo esordio nel cinema di finzione si dedica ad un film processuale. Nel film echi della tragedia greca si sposano con i temi più attuali della condizione femminile, della maternità e dell’immigrazione. Saint Omer è la storia di Rama, una scrittrice che decide di assistere al processo di Laurence Coly per usare la sua storia come spunto per un adattamento moderno dell’antico mito di Medea. Coly è una giovane donna accusata di aver ucciso la piccola figlia di pochi mesi dopo averla abbandonata sulla riva di una spiaggia del nord della Francia. Nel corso del processo, che ha luogo nella cittadina di Saint Omer situata nel dipartimento del Passo di Calais, Rama, incinta di quattro mesi, si ritrova a mettere in discussione ogni certezza sulla propria maternità.

VIRZÌISEGRETI

WALTER HILL SUL WESTERN: “Non so esattamente perché il we stern torni sempre nei miei film. È un genere che mi piace. Ci sono i cavalli, la campagna. Trasmette un senso di nostalgia verso un periodo della storia americana attorno a cui ruota un’idea mitica e poetica. E poi i film western sono divertenti da girare”.

Parte integrante dell’esposizione sono le attività interattive, che offrono ai visitatori un’esperienza attiva del percorso e la selezione di manifesti d’epoca provenienti della Mediateca Regionale Pugliese , il tutto sempre gestito dalla Fondazione Apulia Film Commission e dalla Regione Puglia. Accanto ad Apulia Film House il cinema prende vita nell’ arena da 200 posti , sede di alcuni degli eventi che Apulia Film Commission realizza durante i mesi estivi. Un altro importante tassello per il territorio pugliese in aggiunta alla Mediateca Regionale Pugliese e ai quattro Cineporti di Bari, Lecce, Foggia e Taranto Birgit Krueger

DELLA APULIA FILM HOUSE

WILLEM DAFOE:

in Mostra H

I riconoscimenti sono assegnati da un’Academy di giornalisti e critici cinematografici, composta quest’anno da: Antonio Bracco , Sabrina Colangeli , Alessandra De Tommasi , Francesco Gallo , Emanuela Giuliani , Giuseppe Grossi , Luca Liguori e Gian Luca Pisacane

PREMI ALLA CARRIERA PER QUATTROCCHI E

L’ Apulia Film House è il cuore pulsante della fondazione Apulia Film Commission , che è presente in forze a Venezia 79. Inaugurata poco più di due anni fa l’Apulia Film House è un vero e proprio museo in divenire. Oltre alla sua natura amministrativa la Film House ospita infatti un green screen utilizzato, per esempio, nella realizzazione delle produzioni dei videoclip Ciao di Cesare Cremonini e Chrysalis di Checco Fornarelli , mentre nella sua struttura le ultime tecnologie e i più innovativi software di post produzione digitale sono affiancati da uno spazio espositivo che è il suo vero fiore all’occhiello. Lo spazio, in continua evoluzione, contiene reperti cinematografici di grandissimo pregio presi direttamente dai più importanti set cinematografici pugliesi e non. Il fil rouge dell’esposizione è ovviamente la Puglia, attraverso props tratte da pellicole girate sul territorio, o realizzate da artisti pugliesi. Chi visita la Film House ha così modo di visionare da vicino le creature e gli effetti speciali tratti da film di Ridley Scott , Stefano Sollima e George Clooney , solo per citare qualche nome.

“Ho lavorato con Walter per la prima volta 40 anni fa, in Strade di fuoco. È un regista intelligente, molto diretto. Quando mi ha chiesto di fare un western, genere che lui adora, ho detto subito di sì. Ho trovato la stessa persona di 40 anni fa”.

CHRISTOPH WALTZ: “Credo totalmente che la disci plina sia il punto di partenza per un film: disciplina nelle azioni, nei pensieri e nelle emozioni. Serve disciplina anche in una sceneg giatura da rispettare”.

«Una delle più notevoli e coraggiose innovazioni introdotte dalla Biennale nella sua lunga storia». Così il moderatore Peter Cowie ha definito Biennale College Cinema durante il panel internazionale Biennale College Cinema. Una decade di Cinema all’avanguardia, dedicato ai dieci anni del laboratorio di alta formazione rivolto a cineasti emergenti, guidati nello sviluppo e realizzazione di lungometraggi poi presentati alla Mostra di Venezia. Quest’anno i titoli sono Come le tartarughe, Mountain Onion, Palimpsest e Banu, di cui si è parlato nell’incontro, alla presenza dei rispettivi registi e produttori, e con gli interventi dei critici Fabien Baumann , Sara Ehnholm Hielm , Glenn Kenny , Michael Phillips , Chris Vognar e Stephanie Zacharek , oltre che di Savina Neirotti , a capo del programma di Biennale College Cinema dal 2012 e di Biennale College Cinema Virtual Reality dal 2017. Una realtà che, ha detto, può ormai definirsi a pieno titolo «una comunità»

Un premio che si rinnova negli anni ma che prosegue nell’intento di valorizzare i talenti del cinema italiano e internazionale. Lo Starlight International Cinema Award è realizzato da Zaccaria Communication e SILEO Productions, in partnership con APEI - Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana - con la presenza dello chef internazionale e Presidente APEI Iginio Massari . TANGOO è il digital media partner che cura le campagne digital dello Starlight International Cinema Award. Inoltre, Tangoo ha scelto di istituire il premio speciale “Tangoo per il cinema”, creato ad hoc dall’artista internazionale Rosa Mundi, presente fra gli artisti selezionati in occasione della Biennale Arte Venezia 2022. Tra gli altri riconoscimenti assegnati, uno al doc Ennio di Giuseppe Tornatore e un altro per i 100 anni dalla nascita di Ugo Tognazzi , assegnato al figlio Ricky Quest’anno, poi, Starlight ha istituito il premio speciale per le testate giornalistiche che è stato assegnato al mensile di cinema Ciak e all’editore Visibilia

DIECI ANNI DI BIENNALE COLLEGE CINEMA

ANCHE IL MENSILE CIAK TRA I PREMIATI

APPUNTAMENTI H

L’esemplare più affascinante della mostra è l’imponente drago marino de Il racconto dei racconti di Matteo Garrone , drago diventato popolarissimo sui canali social grazie alle foto delle migliaia di visitatori che dall’agosto 2020 ad oggi hanno visitato la struttura.

ORE 10.30. SALA TROPICANA 1: Lago di Como, le produzioni cinematografiche e lo sviluppo del cineturismo sul lago. Con Marco Galimberti, Mauro Piazza, Filippo Arcioni. ORE 12.00. SALA TROPICANA 1: Master class Mirko Alivernini Cinema 2.0. Con gli attori Valerio Rota Vega, Massimo Vanni, Roberta Aguzzi, Suamy Forestieri e il CEO di Roma Film Academy Corrado Camilli. ORE 12.00. SALA LAGUNA: Casa degli Au tori Masterclass Centro Sperimentale 1 con Céline Sciamma ORE 12.00. ITALIAN PAVILION: Consegna del Premio Pietro Bianchi 2022 a Stefania Sandrelli. Il riconoscimento viene conse gnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani ORE 15.00. SALA LAGUNA: Progetto 100 + 1, presentano Fabio Ferzetti e Giuliana Gamba, partecipano Alberto Crespi e San dro Veronesi. ORE 17.00. SALA PERLA: Consegna Premio SIAE a Gianni Amelio e proiezione di Bentu di Salvatore Mereu. Segue dibattito. ORE 17.30. ITALIAN PAVILION: Presenta zione del libro De Sica, io e il Giardino dei Finzi Contini – Diario inedito del protago nista, un diario tenuto dall’attore Lino Ca policchio sul set del capolavoro di De Sica, curato da Nicole Bianchi, edito da Bietti. ORE 18.00. DES BAINS: Il Dopocinema di Cosmopolitan con la nail artist Unghie dellamadonna, l’attrice Liliana Fiorelli, la regista Benedetta Argentieri, le attrici Eu genia Costantini, Emma Quartullo, Caterina Buscemi e Stefania Sandrelli. Aperto a tutti, free drink & food. ORE 18.00. SALA LAGUNA: Le notti bianche. Misia Films in collaborazione con Ga leries LaFayette nell’ambito di Isola Edipo, presenta un progetto dedicato allo sviluppo del rapporto tra cinema e arte. ORE 18.00. SALA TROPICANA 1: Hearst - Parla con Elle in mostra. Piera Detassis incontra Stefania Sandrelli protagonista di Acqua e anice. ORE 18.00. CASA DEGLI AUTORI: Gazebo Talk Mubi#4: incontro con Selene Cara mazza (attrice di Spaccaossa) e Giuliana Gamba (regista, sceneggiatrice, produttri ce). ORE 19.00. SALA TROPICANA 1: La Ragio ne. Voci e storie a Venezia. Le interviste di Fulvio Giuliani. ORE 19.00. SPIAGGIA BLUE MOON: Il terzo paradiso alla Mostra del Cinema. Un flash-mob legato a un laboratorio/progetto, curato da Francesco Saverio Teruzzi e Alessio Vigni, che ha l’obiettivo di sensi bilizzare e incrementare la consapevolezza sulla questione dei rifiuti che invadono i nostri mari. Si svolgerà nell’area dell’instal lazione Antimatter Stone di Sebastiano Pelli. ORE 22.00. AEROPORTO NICELLI: Indie Jungle Fest. Concerto live di La Rappre sentante di Lista. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.

S arà assegnato ad Aurora Quattrocchi e a Paolo Virzì lo Starlight International Cinema Award che è giunto alla IX Laedizione.premiazione si terrà alle 16 nello Spazio Fondazione Ente dello Spettacolo (Sala Tropicana 1 dell’Hotel Excelsior). Conduce la premiazione Anna Pettinelli Quest’anno, il Premio Starlight, fondato dalla produttrice Francesca Rettondini e l’ufficio stampa Giuseppe Zaccaria, ha il patrocinio del NUOVOIMAIE (Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori).

normale?”

“Ma si riesce a vedere un film che parli di gente

Chalamet me la assaggerei” “Olivia Wilde, Worry Darling”. È il muro del pianto, messo su dal Codacons, gestito da Gianni Ippoliti, giusto dietro il Palazzo del cinema, uno spazio libero dove chiunque abbia voglia di dire la sua sulla Mostra ne ha facoltà. Naturalmente il commento migliore porterà a casa il premio Ridateci i soldi, ambitissimo da anni. Non c’è limite alle lamentele, al netto di quelle contro il sistema di prenotazione delle anteprime. E c’è spazio anche per la vecchia faida tra il popolo degli accreditati e quello dei residenti al Lido. “Perché non vi levate quel cavolo di cartellino quando non siete alla Mostra? Siete irritanti” La replica è scritta sullo stesso foglio. “Almeno ci distinguiamo dalle persone meno ospitali d’Italia”. Accanto a chi si lamenta perché come ogni anno gli hanno rubato la bicicletta, non mancano quanti la buttano in politica, invitando Giorgia a vedere The Whale al grido di “W le devianze”. Ma è per la madrina Rocío Munoz Morales la dedica più lunga: la scritta “Perché?” in tutte le lingue del mondo. Tiziana Leone

LIDO LAND 1 4 5 6 7 2 3

DAILY n. 8 - MERCOLEDÌ 07.09.2022 p. 5in Mostra AL LIDO con STEFANO DISEGNI Stefano Disegni Channel 1. TILDA SWINTON 2. GIANNI AMELIO 3. PENÉLOPE CRUZ 4. ELIO GERMANO 5. SARA SERRAIOCCO 6. LUIGI LO CASCIO 7. LEONARDO MALTESE QUEL “MURO” (ESILARANTE) PER COMMENTI E LAMENTELE

“Siccomeifilmpossonoduraretreorenonsignificachedevonoperforzaduraretreore”“Nonsonocannibale,maunafettadiculodi

人 间 喜 剧 From 28.08 to 27.11.2022 Every day except Tuesday 10 am - 6 pm Abbazia di San Giorgio Maggiore, Isola di San Giorgio, Venezia Tomomotdesign Ai Weiwei LA COMMEDIA UMANA MEMENTO MORI thanks to in partnership with

Leoncini al lavoro Sono sbarcati al Festival di Venezia i quindici giovani giurati che assegneranno il Leoncino d’oro Agiscuola e il premio Segnalazione Cinema For Unicef . Da quando è stato istituito il Leoncino d’oro , nel 1989, è divenuto negli anni uno dei riconoscimenti collaterali più significativi della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. I giovani vengono da diverse regioni d’Italia.

BENTU Italia, 2022. Regia: Salvatore Mereu Interpreti: Peppeddu Cuccu e Giovanni Porcu. Durata: 70’ Ambientato nella Sardegna degli anni Cinquanta, sulle colline del Trexenta, uno tra i più antichi granai dell’isola, Bentu è la storia di un’ossessione e una sfida. L’opera di Salvatore Me reu porta avanti il legame del regista sardo con la sua terra presente in molti suoi film, come Ballo a tre passi (2003), Bellas mariposas (2012) e Assan dira (2020), già accolti con favore alla Mostra del Cinema. Protagonista di Bentu è l’attore orgolese Giuseppe “Pep peddu” Cuccu , che aveva esordito nel 1960 in Banditi a Orgosolo di Vittorio De Seta . Cuccu è Raffaele, anziano contadino che ha dedicato l’intera sua vita alla raccolta del grano. Dopo la mietitura, come ogni anno, Raffaele attende l’arrivo del vento, che col suo soffio deve separare il grano dalla paglia, e si ferma a dormire in campagna lontano da tutti. Il vento tarda ad arrivare e solo il piccolo Ange lino va a trovarlo ogni giorno.

Vania Amitrano

Direttore Responsabile: Flavio Natalia - Responsabili di Redazione: Oscar Cosulich (contenuti), Biagio Coscia (realizzazione) - In Redazione: Emanuele Bucci, Alessandro De Simone; Claudia Giampaolo, Davide Di Francesco (web), Tiziana Leone - Grafica: Guido Benigni - Collaboratori: Vania Amitrano, Giulia Bianconi, Mattia Pasquini - Foto: Maurizio D’Avanzo Stampa: CHINCHIO INDUSTRIA GRAFICA www.chinchio.it AL REGISTA A PAG. 3 DI VENEWS

DAILY n. 8 - MERCOLEDÌ 07.09.2022 p. 7in Mostra

BY DANIEL BUARON 97’ Benjamin e Joshua Israel sono due gemelli omozigoti di origine ebraica, identici sia nell’aspetto che nella loro disabilità intellettiva. Il mondo non sembra un luogo pronto ad accoglierli, ma Benjamin e Joshua a vent’anni cominciano a sentirsi oppressi e senza futuro e hanno un gran desiderio di scoprire l’amore e il sesso. un’amicizia,«Dopo5annidilavoroconloro,duranteiqualilanostrarelazionesiètrasformatainènatal’esigenzadirealizzareundocumentariocheraccontasselalorostoria»,spiega

ANHELL69 Id., Colombia, 2022. Regia Theo Montoya. Interpreti Camillo Najar, Sergio Pérez, Juan Pérez, Alejandro Hincapié, Camillo Machado, Julián David Moncada. Durata 1h e 15’. Ci porta nella comunità queer di Medellín Anhell69, lungometraggio d’esordio di Theo Montoya (anche produttore con la sua Desvío Visual), in concorso alla Settimana Internazionale della Critica. Ma il film è anche, e soprattutto, una riflessione sul cinema, a partire dai ricordi di un regista che rievoca la lavorazione della sua opera prima, un B-movie di fantasmi per il quale scrittura la giovane comunità LGBTQ della città. Anhell69, ha anticipato la Direttrice della SIC Beatrice Fiorentino, è «un viaggio sentimentale tra corpiefantasmi,ladescrizionediunacittàviolentaesenzaprospettiva», dove «nonostante tutto si sogna e si desidera». In concorso per SIC@SIC abbiamo invece il corto Resti di Federico Fadiga. Emanuele Bucci TESTIMONY OF AN ENTHUSIAST, NOT A JOURNALIST, GRAPPLING WITH THE FILMS OF THE FESTIVAL

INTERVISTA

I had been to the Biennale Cinema in Venice before, but always as a guest for a “premiere.” This time, as a neophyte proud of the badge that credited me as a journalist and waiting to understand what was expected of me, I thought I should see as many films as possible. With my usual diligence, I booked myself in for an average of five movies a day , with very short intervals between each to grab a bottle of water, a sandwich (sometimes borderline edible), or a rapid “number 1”. It lasted three and a half days until I informed the newspaper for which I was accredited of my activities in one of the intervals. Instead of praising me, the “regular” editors burst into laughter, albeit amidst some charitable comments coming from the female component. In reality, however, I realized from that moment that I was regarded differently. In their eyes, I was beginning to understand. They were right because it was an interesting, tiring but engaging experience. Watching the movies one after another became a kind of drug. I couldn’t stop. I understood the phenomenon ofbinge-watching, those watching four seasons of a series of 10 episodes each without interruption. Only in this case it was movies, and the episodes were not connected: I was going from Guadagnino ’s cannibals to the wonderful Cate Blanchett conductor, to Iñarritu ’s dreamlike visions without a break, and in the magic of the theatre. And amazingly, instead of getting confused, I gradually matured because I understood the films and the directors better. It was easier to compare their works by watching them one after the other. Shooting techniques, scene management, actors’ acting, and the way the subject matter was handled emerged, which, while always different, brought out the differences between the directors’ personalities. I suggested to the chief editor to launch on the Ciak daily an invitation to the people present at the Lido, even those who are easier to meet outside the theatre, to experience the same. While I will stroll around carrying a spritz. n

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Valentina Bertani al suo esordio alla regia. La timidezza delle chiome è un racconto libero e autentico su due ragazzi unici, protagonisti della loro stessa vita, che spesso entrano in conflitto tra loro, ma il cui legame è impossibile da sciogliere anche quando intraprendono percorsi diametralmente opposti. Mattia Pasquini

in Mostra

GUERRE STELLARI F. Ferzetti L’ESPRESSO A. Finos REPUBBLICA P. Mereghetti IL DELLACORRIERESERA M. Mancuso IL FOGLIO F. Alò IL MESSAGGERO A. De Grandis IL GAZZETTINO F. Pontiggia IL QUOTIDIANOFATTO M. Gottardi LA VENEZIANUOVA F. Caprara LA STAMPA P. Armocida IL GIORNALE C. Piccino IL MANIFESTO MEDIA WHITE NOISE HH½ HHH½ HH HHHHH HH½ HHH HH HHH HH½ HH½ HH½ 2,8 TÁR HHH½ HHHH HH½ H HHH½ HHH H HHH½ HHH½ HHH HH 2,8 BARDO HH HHH½ H HHH HHHH H HHH HH HHH HHHH½ HH 2,6 BONES AND ALL HHH HHHH½ HHH HHHH HHHHH HHHH HH½ HHH½ HHHH HHHH HHHHH 3,9 ATHENA HHH HHH½ H HHHHH HHH HHH HH HHHH HHHH HHH½ H 3,0 UN COUPLE HHH½ NP HHH½ H H HH½ H NP HH HHH HHHHH 2,5 ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED NP NP HHH½ NP HHH½ HH½ HHH½ HHH HHH HHH NP 3,1 MONICA HH HHHH HH H HH HHH½ HHH HHHH HHH½ HHH½ HHH 2,9 ARGENTINA, 1985 HHH½ HHH½ HHH½ HHHH HHHH½ HHH HH½ HHH½ HHHH HHH HH½ 3,4 THE WHALE H½ HHH HH HH HH½ HHH½ H½ HHH½ HHH HH½ HH½ 2,5 LES ENFANTS DES AUTRES HH HHH HH HHH HH½ HH½ H½ HH½ HH½ HHH H½ 2,4 L’IMMENSITÀ HHH HHHH HH½ HH HHH H½ HH HH HHH½ HHH HHH 2,7 LOVE LIFE HHHH HHHH HHHH½ HHH HHH HHH HHH½ HHH HHH½ HHHH HH½ 3,5 THE BANSHEES OF INISHERIN HHH½ HHHH½ HHHH HHHHH HHHH HHHH HHHH HHHH HHH½ HHH½ HH 3,8 THE ETERNAL DAUGHTER HH½ HHH H½ H HH HH HHH H½ HHHH HH½ HH½ 2,3 IL SIGNORE DELLE FORMICHE HHHH HHHH HHHH HH½ HHHH HHH HH½ HHH½ HHHH HHH½ HH 3,4 HHHHH LA PERFEZIONE ESISTE HHHH DA NON PERDERE HHH INTERESSANTE HH PREGI E DIFETTI H DIMENTICABILE NP VOTO NON PERVENUTO LA TIMIDEZZA DELLE CHIOME Italia/Israele, 2022. Regia: Valentina Bertani. Interpreti: Benjamin Israel, Joshua Israel, Sergio Israel, Monica Carletti, Michela Scaramuzza. Durata:

SALA (OFMARATHONDARSENAMANTHELIDO)

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