DAILY#8 81. Mostra del Cinema di Venezia - 4Sept2024 Venews+Ciak

Page 1


Here comes the day of the Joker. Todd Phillips is looking for strike two with Joker: Folie à deux, starring Joaquin Phoenix and a spectacular Lady Gaga. Will the sequel earn Phillips his second Golden Lion? Coming up against it in the main Competition is Diva Futura by ItalianTexan actress and filmmaker Giulia Louise Steigerwalt: the story of the famous porn talent scout Riccardo Schicchi, played by Pietro Castellitto. There’s one actor that we can tell wouldn’t mind bringing home a Lion, we are talking of Vincent Lindon, who plays the part of a widowed father in The Quiet Son by sister-and-sister filmmaking duo Delphine and Muriel Coulin. A meaningful entry in the Orizzonti section, given the latest crisis in the Middle East, is a film by Palestinian director Scandar Copti: Happy Holidays, a sociological thriller walking the fine line between truth and lie. Alex Ross Perry dedicates his doc/biopic Pavements to the Pavement – the Californian indie rock band. In the Orizzonti Extra line-up, Seeking Haven for Mr. Rambo is the debut feature of Egyptian filmmaker Khaled Mansour, with the Rambo in question being the protagonist’s dog. In the Classics section, we shall see Anthony Mann’s glorious western Bend of the River of 1952, starring James Stewart. The International Film Critics’ Week programme for today lists black comedy Paul & Paulette Take a Bath by English filmmaker Jethro Massey, while the Venice Days programme has a family drama, Alpha., by the Dutch JanWillem van Ewijk

Empathy

di Roberto Pugliese

Evenne il giorno di Joker: Folie à deux, con cui Todd Phillips ritenta il colpaccio del Leone d’Oro dopo il Joker del 2019: accanto a Joaquin Phoenix una pirotecnica Lady Gaga (cachet da 12 milioni di dollari) nel ruolo della psichiatra criminale Harley Quinn, tra le più celebri antagoniste della saga batmaniana. A fronteggiarlo in gara Diva Futura della italo-texana e già attrice Giulia Louise Steigerwalt, storia della celebre agenzia del porno creata da Riccardo Schicchi (Pietro Castellitto) ricavata da un romanzo della sua segretaria Debora Attanasio, con Denise Capezza e Lidija Kordić nei panni (si fa per dire...) rispettivamente di Moana Pozzi e Ilona “Cicciolina” Staller. Ambisce certamente a un premio anche il tormentato Vincent Lindon, padre single di due figli problematici in Jouer avec le feu (The Quiet Son) delle sorelle francesi Delphine e Muriel Coulin Nel pieno della nuova crisi mediorientale significativa in Orizzonti la presenza del palestinese Scandar Copti con Happy Holidays, thriller sociologico tra verità e menzogna. Alex Ross Perry dedica invece il doc/biopic Pavements all’omonima (ma senza la “s”) band indie rock californiana. Tra gli Orizzonti Extra, Seeking Haven for Mr. Rambo, opera prima dell’egiziano Khaled Mansour, dove Rambo è il cane del protagonista... Per i Classici si rivedrà il leggendario e sontuoso western Là dove scende il fiume (Bend of the River, 1952) di Anthony Mann con James Stewart. Nella SIC tocca alla commedia nera Paul & Paulette Take a Bath dell’inglese Jethro Massey e nelle Giornate al dramma familiare montanaro Alpha. dell’olandese Jan-Willem van Ewijk

8.15 Sala Darsena

VENEZIA 81 press - industry

JOKER: FOLIE À DEUX

Todd Phillips (138’) v.o. inglese st. italiano/inglese

8.30 Sala Grande

VENEZIA 81 press - industry DIVA FUTURA

Giulia Louise Steirgerwalt (128’)

v.o. italiano, ungherese st. inglese/italiano

9.00 PalaBiennale

VENEZIA 81 tutti gli accrediti HARVEST

Athina Rachel Tsangari (131’) v.o. inglese st. italiano/inglese

9.00 Sala Giardino

ORIZZONTI EXTRA pubblico - tutti gli accrediti AFTER PARTY

Vojte˘ch Strakatý (89’)

v.o. ceco st. italiano/inglese

9.00 Sala Casinò

FUORI CONCORSO - SERIES press - industry LOS AÑOS NUEVOS 6-10 (THE NEW YEARS)

Rodrigo Sorogoyen, Sara Cano, Paula Fabra (225’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

9.00 Sala Corinto

VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI press - industry

WA ADA MAROUN ILA BEIRUT (MAROUN RETURNS TO BEIRUT)

Feyrouz Serhal (120’)

v.o. arabo st. italiano/inglese

9.00 Sala Perla

SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC press - industry

NERO ARGENTO (BLACK SILVER)

Francesco Manzato (20’) v.o. italiano st. inglese

MOATTAR BINANAA (PERFUMED WITH MINT)

Muhammed Hamdy (113’)

v.o. arabo st. italiano/inglese

9.00 Sala Astra 2

FUORI CONCORSO - SERIES pubblico 14+ - tutti gli accrediti

LOS AÑOS NUEVOS 1-5 (THE NEW YEARS)

Rodrigo Sorogoyen, Sara Cano, Paula Fabra (225’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

11.00 Sala Darsena

VENEZIA 81 press - industry

DIVA FUTURA

Giulia Louise Steirgerwalt (128’) v.o. italiano, ungherese st. inglese/italiano

11.00 Sala Giardino

FUORI CONCORSO - NON FICTION press - industry TWST / THINGS WE SAID TODAY

Andrei Ujica˘ (86’) v.o. inglese, francese, tedesco st. italiano/inglese

11.00 Sala Astra 1

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti

TOKYO SENSO SENGO HIWAEIGA DE ISHO WO NOKOSHITE SHINDA OTOKO NO MONOGATARI (THE MAN WHO PUT HIS WILL ON FILM)

Nagisa Oshima (94’) v.o. giapponese st. italiano/inglese

11.15 Sala Grande

VENEZIA 81 press - industry

JOKER: FOLIE À DEUX

Todd Phillips (138’) v.o. inglese st. italiano/inglese

11.30 Sala Corinto

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti

LES FLOCONS D’OR (GOLDFLAKES)

Werner Schroeter (164’)

v.o. spagnolo, francese, tedesco st. italiano/inglese

press conferences palazzo del casinò

11.30 PISNI ZEMLI, SHCHO POVILNO HORYT’ (SONGS OF SLOW BURNING EARTH) (Fuori Concorso)

12.10 JOUER AVEC LE FEU (THE QUIET SON) (Venezia 81)

12.50 TWST / THINGS WE SAID TODAY (Fuori Concorso)

13.30 JOKER: FOLIE À DEUX (Venezia 81)

14.10 DIVA FUTURA (Venezia 81)

JOUER AVEC LE FEU

CONCORSO

110’)

intervista

Delphine Coulin

Muriel Coulin di Delphine Trouillard

Le registe e sceneggiatrici francesi Delphine e Muriel Coulin hanno saputo farsi notare nel panorama cinematografico internazionale per la loro sensibilità nel raccontare storie di adolescenza immerse nelle dinamiche sociali del contemporaneo. Il loro primo lungometraggio, 17 ragazze (2011), è stato presentato al Festival di Cannes. A Venezia presentano in Concorso Jouer avec le feu, una storia di famiglia, di convinzioni politiche e di vergogna.

I personaggi principali dei vostri precedenti film sono donne: le diciassette adolescenti di 17 ragazze, le giovani donne militari di Voir du pays. In Jouer avec le feu, invece, i tre personaggi principali sono uomini: un padre vedovo e i suoi due figli. Come è nata l’idea di questa sceneggiatura?

Volevamo fare un film sull’amore famigliare, in particolare esplorare una domanda che spesso ci tormenta: se mia sorella o mio figlio commettessero qualcosa di irreparabile, sarei in grado di perdonarli? Volevamo anche affrontare un’altra grande paura condivisa, cioè l’ascesa dell’estrema destra in Francia e in Europa in gene-

past conferences

PLAYLIST

a cura di Momo La Rosa

Gaga’s five

Teeth (The Fame Monster, 2009)

È affascinante constatare come tantissime artiste prima o poi usino il cannibalismo quale metafora d’amore o sessuale.

Hair (Born This Way, 2011)

Dovrebbe essere questa la canzone simbolo che è invece diventata Born This Way. Si sente tantissimo l’ispirazione di Bruce Springsteen nello stile del testo e nella melodia.

Dope (Artpop, 2013)

Trova sempre un momento e una scusa per suonare il pianoforte, e praticamente ogni suo brano ha una versione strumentale live. Tra le canzoni in studio però questa ha uno degli stili vocali più particolari, così crudo, espressivo, assai più “rock” rispetto al suono a cui il pubblico è abituato.

John Wayne (Joanne, 2016)

Scritta insieme a Josh Homme dei Queens of the Stone Age. Lei, cresciuta a New York, sogna di trovarsi un tipico cowboy; molto americana…

Look What I Found

(A Star Is Born Soundtrack, 2018)

«Potrebbero esserci un centinaio di persone nella stanza, e 99 non credono in te, e solo una lo fa, questo ti cambia tutta la vita».

rale. Quando abbiamo letto il libro Ce qu’il faut de nuit di Laurent Petitmangin, abbiamo capito che racchiudeva tutti questi elementi, tutto ciò di cui volevamo parlare. Ma è vero, mi sono davvero chiesta se volessi adattare un libro in cui non c’era nessun personaggio femminile. Sembrava molto lontano da ciò che sono e dal cinema che realizzo solitamente con mia sorella. Abbiamo capito che trasformare uno dei personaggi del libro in una donna avrebbe compromesso la credibilità della storia. Negli ambienti degli ultras e di estrema destra la presenza maschile è dominante, quindi il personaggio di Fus doveva necessariamente rimanere maschile. Per quanto riguarda il secondo figlio, quello che si realizza negli studi, trasformarlo in una ragazza avrebbe rischiato di conferirgli una dimensione ‘angelica’ del tutto fuori tema. E se avessimo sostituito il padre vedovo con una madre, il film avrebbe potuto essere interpretato come la storia di una madre sopraffatta e impotente, incapace di controllare il figlio maggiore, mentre questo non è il tema centrale. Abbiamo quindi preferito trasporre alcuni personaggi minori del libro in figure femminili, dando loro ruoli di “potere” e “sapere”: l’avvocata, dotata di grande saggezza; la preside dell’università, che è la vera preside della Sorbona e il cui ingresso è volutamente maestoso; persino la...

Director's cuts

Gotham City chronicles

One of the hallmarks of great actors is the capacity of being very ‘mortal’ on screen. Very few iconic actors allow their fragility to be seen, and Daniel is undoubtedly one of them

Luca Guadagnino

One might have simply expected a continuation of the first chapter, picking up with Arthur Fleck/Phoenix confined in Arkham psychiatric prison, waiting for trial for the murders he confessed to on live TV. But the film is much, much more than this, completely unexpected and surprising. It could be described as a musical that takes unpredictable turns, a film that is both extremely brave and tough, dark and radically pessimistic, with a very compelling Lady Gaga. I remember watching it in February at the Warner screening rooms in Los Angeles, together with Giulia D’Agnolo Vallan and some of the screenwriters who had worked on the film. When the lights came back on at the end of the screening, we were all left surprised with our mouths still wide open. Venturing into the challenge of a sequel to a hugely successful film and winning it, Phillips reaffirms his reputation as one of the bravest and most reliable contemporary directors.

di Delphine Coulin, Muriel Coulin con Vincent Lindon, Benjamin Voisin, Stefan Crepon (Francia,
Daniel Craig and Rachel Weisz © Lexus Italia
ASCOLTA...

Negli anni in cui dominava il grunge di Seattle e provincia, cioè appena sorto l’ultimo decennio del Novecento, negli anni in cui la devozione in musica dei giovani si divideva tra gli anthem addolorati dei Pearl Jam e le canzoni tossiche dei Nirvana, da Stockton, California, esce il talento smisurato di Stephen Malkmus a fondare quella che per tutto il decennio diventerà la band preferita del circuito delle college radio e della X Generation più intellettuale e macerata dai dubbi. I Pavement percorrono tutti gli anni ‘90, dal 1989 al 1999, a formare una traiettoria artistica unica e inimitabile: in sei dischi concentrano un canzoniere strepitoso che è, insieme, confessione personale dei fantasmi interiori del loro leader e affresco emotivo e psicologico della generazione che in quel decennio si affaccia alla vita. In queste brevi righe non ha senso soffermarsi sui singoli album e sul loro ruolo lungo l’intero percorso artistico del gruppo: diremo solo che le canzoni dei Pavement sono uniche perché il loro andamento lento e oscillante (la parola più usata per definire la musica della band è “sghemba”) si fonde con un background di densa elettricità ritmica e i testi delle canzoni scelgono sempre la strada dell’oscurità, ogni tanto rischiarata da un lampo di verità universale. La musica dei Pavement fa intravedere alla X Generation che c’è un luogo in cui sostare, fatto di una misura e di un equilibrio che però brillano solo per un attimo, per poi essere inghiottiti dall’impossibilità costitutiva di indicare una direzione precisa, certa. La musica è molto orecchiabile, oscillante tra pop song e riff elettrico, ed esprime una malinconia nostalgica che però non è mai esplicitamente sconfitta. Il mondo crolla, ma tutto quello che chiedo è un sentiero ombreggiato: sta qui, dentro la banale semplicità di queste parole, il segreto dell’alchimia che portò i Pavement a diventare un gruppo di rilievo mondiale, pur non avendo nulla del fascino iconico e maledetto dei Nirvana o della determinazione politica dei Pearl Jam. Erano dei nerd che per dieci anni seppero parlare ai nerd di tutto il mondo, senza indicare nessuna strada da seguire, che fosse l’annientamento esistenziale o la lotta per cambiare il mondo. Cantavano che il mondo era cambiato, che era appena giunta la fine di ogni certezza…

Pavement’s five

Summer Babe

(Slanted and Enchanted, 1992)

L’idea dell’amore secondo Stephen Malkmus, I’m waiting, waiting, waiting forever…

Here (Slanted and Enchanted, 1992)

Sono vestito per il successo, ma il successo non arriva mai. Nessun altro gruppo seppe descrivere con questa ironia malmostosa la X Generation, o meglio, l’immagine con cui la X Generation si consegnò al mondo.

Cut Your Hair

(Crooked Rain, Crooked Rain, 1995)

Nel 1970 Crosby scrisse un’altra canzone sul taglio dei capelli, Almost Cut My Hair, e sono proprio due mo(n)di all’opposto.

Gold Soundz

(Crooked Rain, Crooked Rain, 1995)

La canzone del gruppo che esprime meglio quel senso retró, di sghemba malinconia nostalgica che è la chiave per entrare nel mondo Pavement fatto di minuscole, indicibili sconfitte quotidiane.

Spit on a Stranger (Terror Twilight, 1999)

È l’atto finale dei Pavement, pochi mesi dopo l’uscita del disco

Stephen Malkmus si separa dal gruppo.

PAVEMENTS Orizzonti

“Itis time to ask questions about how stories about musicians are told and sold and for us as the audience to demand more innovation in our biographical portraits.”

This statement from Alex Ross Perry suggests that we are about to see a music documentary that breaks away from the classic genre conventions. Just as unconventional were Pavement, the iconic 90s indie band that delivered five albums reflecting an entire generation, injecting new life into the American rock scene. The film follows the band as they prepare for their 2022 reunion tour, but it also explores other aspects of their musical legacy, such as the musical film based on their songs and the museum dedicated to their history. Marisa Santin

Alex Ross Perry is an American director, screenwriter, actor, and film producer, born in Pennsylvania in 1984. In 2009, he directed his first feature film, Impolex, a comedy inspired by Thomas Pynchon’s novel Gravity’s Rainbow. His second film, The Color Wheel, is a dark comedy that draws on the works of Philip Roth. With Listen Up Philip (2014), he won the Special Jury Prize at Locarno, while Queen of Earth (2015) was presented at the Berlinale. In 2017, Perry participated in Sundance with Golden Exits and directed the music video for Aly & AJ’s single Take Me

Pare che i biopic sui musicisti, la forma più bassa di narrativa alta, siano destinati a non passare mai di moda. Eppure io, contro ogni buon senso, adoro tutti questi film, che raramente sono molto belli e raramente possono chiamarsi cinema. Amo odiare questi film fasulli e stereotipati. Guardo qualsiasi documentario d’archivio che mi inviti a crogiolarmi nell’estetica di un’epoca passata che mi manca moltissimo.

Alex Ross Perry

Il Tappeto Verde

HAPPY HOLIDAYS Orizzonti

Aminor incident, with seemingly insignificant consequences, takes us to Jerusalem and deep into the folds of a patriarchal society with countless nuances. Between lies and truth lies a vast array of emotions that develop in a precarious balance between these two extremes, in a story that demonstrates how a personal event can resonate universally, affecting us despite social, geographical, and political differences. Davide Carbone Born and raised in Jaffa, in the urban area of Tel Aviv, the director, screenwriter, actor, and producer Scandar Copti identifies as Palestinian. His film Ajami (2009), co-directed with Yaron Shani, was nominated for an Oscar for Best Foreign Language Film in 2010 and closed the Directors’ Fortnight at Cannes in 2009, receiving a special mention for the Caméra d’Or for Best First Film.

L’ispirazione per Happy Holidays è nata da una conversazione che ho sentito per caso da ragazzo. Una mia parente diceva a suo figlio riferendosi alla moglie: “Non permettere mai a una donna di dirti cosa fare”. Questo paradosso dimostra quanto siano radicati i valori patriarcali e come persino le donne si sentano in dovere di difenderli. Scandar Copti

«Più che un cortometraggio sul calcio è un cortometraggio su cosa rappresenta il calcio per gli altri – racconta Yuri Ancarani –. Inoltre, è un modo per mostrare una realtà nascosta come la realizzazione di un campo. È proprio questo il compito degli artisti, aiutare gli altri a vedere cose che sono vicine a noi ma che non vediamo davvero se non ci vengono mostrate». La nuova produzione dell’artista e regista Yuri Ancarani (Ravenna, 1972) è dedicata ai sogni dell’infanzia. Il titolo del cortometraggio, Il Tappeto Verde, si ricollega all’immagine del tappeto magico delle fiabe ed evoca il campo da gioco del calcio come un perimetro di possibilità, dove si intrecciano speranze e desideri in un caleidoscopio di emozioni e aspettative. Il cortometraggio, che vede come protagonista l’ex centrocampista della Juventus Claudio Marchisio, è ambientato all’Allianz Stadium di Torino e riflette sull’innata capacità dei bambini di sognare in grande e sulla responsabilità degli adulti di difendere, rispettare e sostenere questi sogni, collegandosi così al tema della prossima edizione di Artissima The Era of Daydreaming. Una produzione che celebra uno degli sport più diffusi e amati a livello internazionale, che accomuna nella passione generazioni di bambini di tutto il mondo, riletto attraverso il linguaggio del cinema e dell’arte contemporanea, con l’obiettivo di avvicinare un pubblico sempre più ampio al mondo dell’arte. Il progetto è nato dalla collaborazione tra Juventus e Artissima nell’ambito di un’edizione speciale di Artissima Junior. Il Tappeto Verde di Yuri Ancarani 4 settembre h. 16 Sala Laguna

by Alex Ross Perry with Joe Keery, Jason Schwartzman, Nat Wolff, Fred Hechinger, Logan Miller, Griffin Newman, Tim Heidecker, Michael Esper, Zoe Lister-Jones, Kathryn Gallagher (USA, 128’)
by Scandar Copti with Manar Shehab, Wafaa Aoun, Toufic Danial, Meirav Memoresky (Palestine, France, Germany, Italy, Qatar, 120’)
Yuri Ancarani, Il Tappeto Verde, 2024 (video still), courtesy l’Artista

TWST THINGS WE SAID TODAY

OUT OF COMPETITION

interview

Andrei Ujica˘

With his documentary TWST - Things We Said Today (Out of Competition) Andrei

Ujica˘in explores the Beatles’ 1965 USA tour, with a focus on their historic Shea Stadium concert, examining its cultural impact and political undertones through a mix of archival footage and personal narratives.

Returning to the Beatles more than 50 years after their breakup, feels like revisiting a kind of Eden, the original source of Great Electrified Popular Music. In this saga that spans the entire decade of the 1960s, what does the concert at Shea Stadium and, more

SEEKING HAVEN FOR MR. RAMBO

generally, the 1965 USA tour represent in terms of the band’s narrative?

The Beatles’ second tour in the US during the summer of 1965 is iconic. It marks the ascent of Beatlemania as a global phenomenon, celebrating the revolution sparked by electrified pop music, which was in full swing, with The Beatles as its initiators. This wasn’t just a niche expression of “youth culture”, but a remodelling of the emotional profile of an entire generation, on a global scale. The concert at Shea Stadium, the opening show of the tour, was a germinal moment. The images of screams being ecstatically set free by the teenagers in the stadium were broadcast around the world, even reaching beyond the iron curtain, where I was at the time. The feeling that the social paradigm of the world could be changed through these cathartic moments was suddenly as euphoric as it was palpable.

What sources did you use to construct this film?

I took advantage of the fact that 1965 fell right into the golden age of American television reporting, which was generally filmed

on 16mm by brilliant cameramen capable of delivering images of such high cinematic quality. The main sources for the first half of the film in black and white were the archives of ABC, CBS and NBC, along with the footage from the work of correspondents of the era from the great European TV networks in New York, such as ORTF and ARD. In the second part of the film, in colour, I use multiple images from home movies shot on 8mm, acquired mostly from eBay. The same approach applies to the text of the film, which incorporates biographical data from an autofictional account by Geoffrey O’Brien and Judith Kristen’s diary from the time of the concert. I then added fragments from a short story I wrote in my youth; Isabela, Friend of the Butterflies, giving the impression that the young writer, who is the film’s protagonist, was writing it that summer. Through such juxtapositions, the film poses its most personal question: what actually is life, is it a news report or a short story?

Your previous films carry a subversive spirit and are closely tied to political themes, in their most catastrophic forms. Does this film about the Beatles share that same DNA?

As far as ‘subversive aesthetics’ are concerned, TWST is certainly no more “well behaved” than any of my other films. As for its political DNA, I think the parallel montage of the quiet New York weekend and of the Watts Riots in Los Angeles shows that it is still very much intact.

Hassan is thirty years old and lives with his mother in the suburbs of a large city. Life is tough, and the young man struggles every day with the desire to quit a job that does not fulfill him, yet he is urged by his mother to hold on to the family’s only source of income. A glimmer of hope is his relationship with his dog, Rambo. To save Rambo’s life, Hassan will break out of his inertia and question all his certainties. D.C. Khaled Mansour was born in Cairo in 1991 and studied Art History at the University of the Egyptian metropolis, while pursuing independent film studies. Having directed short films, documentaries, and commercials, he has participated in various international film festivals.

SOUNDTRACKS

L’81. edizione attraverso in/dimenticabili momenti di musica per il cinema a cura di F.D.S.

Leurs enfants après eux I fratelli Boukherma pensano che la colonna sonora di un film sia mettere, ogni dieci minuti circa, una canzone pop a pieno volume. A malincuore, dobbiamo dire che funziona alla grande.

The Room Next Door

Alberto Iglesias ha firmato le colonne sonore di tutti i film di Almodóvar degli ultimi trent’anni. Conosce alla perfezione il suo cinema, sa che il regista spagnolo è il più grande interprete europeo del melò, e, superati i momenti passati di rigetto del genere, ad esso è tornato con la devozione di un tempo. Ne nasce una colonna sonora di altissima fattura timbrica e strumentale che all’inizio del film si affida al genere del quartetto d’archi per poi passare ad un sinfonismo sempre molto in controllo. In numerosi passaggi la colonna sonora si anima di una forza, una vivacità che può ricordare le colonne sonore degli anni ’50 cui era demandato il compito di investigare nel ‘rimosso psicologico’ del film. La musica non si limita più a supportare, ma scava, illumina angoli nascosti, si agita di una sua individualità che in apparenza sembra in contrasto rispetto alla composta elegia della narrazione e al doloroso auto-controllo della recitazione delle due attrici. Ma è un contrasto che non disturba, anzi, produce nuovi livelli di lettura. In questi casi davvero la colonna sonora diventa un fattore interpretativo del film e non si limita a regalare alle immagini un bel suono che apre i cuori.

MARCELLO, COME HERE&

Cent9anni e oltre cento volte Mastroianni

Mostra del Centro Sperimentale di Cinematografia a cura di Laura Delli Colli

Venezia - Isola di San Servolo 31 agosto 2024 3 9 gennaio 2025 h. 10.00-21.00 Ingresso gratuito

by Andrei Ujica˘ (France, Romania, 86’)
Sinossi film lato CIAK p. 3

Dopo 48 anni l’opera Les flocons d’or (1976) del regista e sceneggiatore tedesco Werner Schroeter ritorna sullo schermo all’81. edizione della Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Classici – restauri. Nota anche come Goldflocken, l’opera è una sorta di favola musicale intrisa di decadentismo, tipico delle opere di Schroeter che, grazie alle sue rappresentazioni, fa vivere allo spettatore delle esperienze non solo visive, ma anche intellettuali e fisiche dominate da amore e melodramma che proiettano lo spettatore direttamente dentro la pellicola. Veronica Triolo

Les flocons d’or (I fiocchi d’oro) di Werner Schroeter (1976, Germania, Francia, 164’)

Restauro: Filmmuseum Düsseldorf, Filmmuseum München

IlMonte Hood sovrasta sul fondo –spesso in posizione centrale, nell’incredibile capacità di Anthony Mann di costruire l’inquadratura – all’inizio di Là dove scende il fiume. Un passaggio del dialogo lo paragona a un uomo alto con i capelli bianchi (in Mann il paesaggio vive e respira). Non è incombente, è lontano e sereno: un memento della difficoltà di raggiungere il Paradiso Terrestre. Nel finale trionfante e festivo lo rivedremo dall’altro lato del cammino. In una basilare conversazione fra il vecchio Jeremy e Glyn (James Stewart), il primo racconta di aver visto anche altrove “la terra incontaminata” rovinata dagli uomini, che rubano e uccidono: «Non dobbiamo lasciare che accada anche qui» (attenzione: qui Glyn si porta la mano al collo sfregiato nascosto dal fazzoletto, il segno della sua antica vita di bandito). L’avidità rovina tutto: per Mann, come per Budd Boetticher, il denaro è una vergogna. Il viaggio di questi settlers rappresenta il sogno di lasciarsi alle spalle, oltre il monte, il caos della Storia. Vale anche sul piano personale, con James Stewart che occulta il suo passato di fuorilegge ed è in lotta contro se stesso. Come sempre in Mann la sua “parte oscura” è rappresentata da un ‘doppio’, qui il suo sodale Arthur Kennedy. Gli eroi manniani, ossessionati dal passato (la vendetta, l’amicizia tradita, i legami familiari infranti), sono interiormente scissi, perseguitati dalle Furie (che poi è il titolo di un altro western, meno noto ma fra i più belli, di Anthony Mann). Giorgio Placereani

Bend of the River (Là dove scende il fiume) di Anthony Mann (1952, USA, 91’)

Restauro: Universal Pictures, The Film Foundation

Feyrouz Serhal rende omaggio al grande regista libanese Maroun Bagdadi a trent’anni dalla sua scomparsa, attraverso un documentario che lo presenta al pubblico sia come regista, sia nel rapporto con il suo Paese, un aspetto che emerge sempre nei suoi film. Il documentario ruota attorno al viaggio di Maroun verso la sua città natale, Beirut, scavando nelle sue vicende personali e familiari sullo sfondo di un paesaggio cittadino in evoluzione. Elena Bortoli

Wa Ada Maroun Ila Beirut (Maroun returns to Beirut) di Feyrouz Serhal (Qatar, Libano, 125’)

La versione di... Laurent

L

aurent Petitmangin ha pubblicato il suo primo romanzo, Quello che serve di notte, nel 2020. Figlio di ferrovieri – e si sente ancora l’eco di quando questa categoria fosse organizzata avanguardia del socialismo – ora lavora per Air France. Pur ambientato in Lorena, il suo pluripremiato debutto narra una vicenda di grande attualità per tutta la cultura occidentale. Il tono è dimesso, la scrittura semplice e parca, con qualche concessione lirica: «Dalle nostre parti agosto è il mese migliore… verso le cinque del pomeriggio la luce è la più bella di tutto l’anno. Dorata, intensa, dolce eppure piena di freschezza. Già autunnale… Quella luce siamo noi. È bella, ma non dura, annuncia già il seguito. Racchiude in sé il declino, le giornate in cui di punto in bianco inizia il freddo». Una modesta famiglia operaia: muore la madre senza voler combattere il cancro che la colpisce, un padre rimane solo con due figli da crescere e a cui stare vicino. Il circolo della

AROUND THE FESTIVAL

BREAKING BARRIERS IN THE GLOBAL FILM INDUSTRY

Dagli albori del cinema muto all’era moderna dei successi dei blockbuster le donne hanno svolto ruoli fondamentali sia sullo schermo che fuori, rimodellando le narrazioni, sfidando gli stereotipi e ispirando il pubblico di tutto il mondo, ma raramente ricevendo il giusto credito. Le donne sono state infatti sempre sottorappresentate nell’industria cinematografica, anche se lentamente e progressivamente negli ultimi decenni il loro ruolo ha iniziato a guadagnare una crescente centralità, contribuendo in modo significativo all’evoluzione di questa stessa industria. Breaking Barriers in the Global Film Industry. Diversity and Parity: When and Where, promosso da Women in Film, in collaborazione con FEMS du Cinéma, Isola Edipo, BAABA’NGUIDDAH, piech daria, è l’incontro del giorno da non perdere (prenotazione obbligatoria: maribiprod@gmail.com).

4 settembre h. 16, Sala Bianca, Sala Laguna/Arena MYmovies

SCHERMI KAFKIANI

Continuano all’Arena MYmovies gli incontri tra cinema e letteratura. Oggi Claudia Bersani e Giancarlo Zappoli presentano Schermi kafkiani. Un secolo di cinema ispirato a Franz Kafka, edito da BookTime. Le opere del grande scrittore praghese hanno suscitato un interesse diversificato nel cinema, anche se pochi sono stati i registi che hanno affrontato direttamente i suoi testi; tra questi si annoverano Orson Welles, Michael Haneke, Lorenza Mazzetti. Più numerosi coloro che da lui hanno tratto ispirazione per creare atmosfere “kafkiane”, spesso per denunciare le regole assurde di una struttura sociale centralizzata. Il volume accoglie analisi di opere ispirate al pensiero o alla vita di Kafka molto diverse fra loro: cortometraggi (anche di animazione), lungometraggi, una fiction e una serie tv. Segue dibattito.

4 settembre h. 17.30, Arena MYmovies | Riva Corinto

SAVE THE DATE

TITIZÉ – A VENETIAN DREAM

Un viaggio onirico tra cinema e teatro e ritorno. In scena al Teatro Goldoni di Venezia fino al 13 ottobre, lo spettacolo Titizé – A Venetian Dream, prodotto dalla Compagnia Finzi Pasca e co-prodotto da TSV – Teatro Nazionale, sceglie la Mostra del Cinema per presentare i numeri di questo suo successo estivo, i programmi della prossima tournée internazionale e il ritorno al Goldoni nell’estate 2025.

5 settembre h. 19.30, Spazio Regione del Veneto | Hotel Excelsior

NOTTI VENEZIANE

Sezione speciale delle Giornate degli Autori, realizzata in accordo con Isola Edipo e dedicata al cinema italiano d’autore. Al centro della selezione delle Notti 2024 non un tema né un’atmosfera, bensì il cinema a 360°. Un linguaggio espressivo che, a seconda dei contesti, si fa spazio narrativo, strumento d’indagine della realtà, mezzo per ricostruire frammenti di vita, filo rosso per ricompattare il ritratto della storia di un Paese. Oggi in programma, con doppia proiezione, il documentario Bosco grande scritto e diretto da Giuseppe Schillaci, che torna nella sua città natale per seguire la vita di Sergione, un tatuatore cinquantenne di 260 chili. L’uomo, che ha vissuto tutta la vita a Palermo, nel quartiere popolare di Bosco Grande, è uno dei punk leggendari della città, in rivolta contro la cultura borghese e mafiosa degli anni ‘80. Trent’anni dopo, Sergione è ancora là, seduto davanti alla porta della casa materna a bere e scherzare con gli amici del quartiere... Bosco grande di Giuseppe Schillaci (Notti Veneziane – Casa degli Autori) 4 settembre h. 13.15 (proiezione stampa), Sala Laguna | h. 21 (segue Q&A), Sala Laguna

sezione socialista è ormai frequentato da pochi anziani. Con il figlio più grande una passione in comune, il calcio. È una promessa, il suo soprannome è Fus. Ma avviene l’imponderabile, il ragazzo si avvicina ai gruppi legati all’estrema destra del Rassemblement National di Marine Le Pen. Un omicidio. Il racconto segue gli eventi con gli occhi smarriti di un padre che ama i figli, ma che non è in grado di intervenire. Il lettore che cerca una risposta rimarrà deluso, rimangono solo le domande. La critica ha definito il racconto «Una lunghissima poesia. Una immensa storia d’amore». Loris Casadei

Stampa

Jouer avec le feu
di Delphine Coulin, Muriel Coulin (CONCORSO)
Daily Venezia 81 Supplemento di n. 291-292 settembre 2024
Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 1245 del 4/12/1996
Direttore responsabile Venezia News
Massimo Bran
Redazione Marisa Santin (coordinamento editoriale) Mariachiara Marzari (immagine e comunicazione) Paola Marchetti (direzione organizzativa) Davide Carbone, Chiara Sciascia, Andrea Falco, Fabio Marzari
Luca Zanatta (graphic design)
Hanno collaborato Loris Casadei, Maria Casadei, Fabio Di Spirito, Massimo Macaluso, Giorgio Placereani, Roberto Pugliese, Cesare Stradaioli, Riccardo Triolo, Delphine Trouillard, Andrea Zennaro
Anaïs Arangath, Chloé Arangath, Elena Bortoli, Luca Oberti, Adele Spinelli, Veronica Triolo, Bianca Vasti

11.45 PalaBiennale

VENEZIA 81 tutti gli accrediti

QUEER

Luca Guadagnino (135’) v.o. inglese st. italiano/inglese

11.45 Sala Perla

GIORNATE DEGLI AUTORI

FUORI CONCORSO press - industry

BASILEIA’

Isabella Torre (90 )

v.o. dialetto calabrese, italiano, inglese, danese st. italiano/inglese

13.45 Sala Darsena

ORIZZONTI

pubblico - tutti gli accrediti

HAPPY HOLIDAYS

Scandar Copti (124’)

v.o. arabo, ebraico st. italiano/inglese

A seguire incontro con gli autori/Q&A

14.00 Sala Perla

SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC pubblico 14+ - tutti gli accrediti

SANS DIEU

Alessandro Rocca (10’)

v.o. francese st. italiano/inglese

PAUL & PAULETTE

TAKE A BATH

Jethro Massey (109’)

v.o. inglese st. italiano/inglese

A seguire incontro con gli autori/Q&A

14.00 Sala Astra 2

VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI pubblico - tutti gli accrediti LE CINÉMA DE JEAN-PIERRE LÉAUD

Cyril Leuthy (63’)

v.o. francese st. italiano/inglese

14.15 Sala Grande FUORI CONCORSO - NON FICTION pubblico - tutti gli accrediti PISNI ZEMLI, SHCHO POVILNO HORYT’ (SONGS OF SLOW BURNING EARTH)

Olha Zhurba (95’) v.o. ucraino, russo st. italiano/inglese

14.30 PalaBiennale

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti L’ATTACHEMENT (THE TIES THAT BIND US)

Carine Tardieu (106’) v.o. francese st. italiano/inglese

14.30 Sala Giardino

ORIZZONTI EXTRA press - industry AL BAHS AN MANFAZ L KHOROUG AL SAYED RAMBO (SEEKING HAVEN FOR MR. RAMBO)

Khaled Mansour (100’) v.o. arabo st. italiano/inglese

14.30 Sala Astra 1

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti GHATASHRADDHA (THE RITUAL)

Girish Kasaravalli (108’) v.o. kannada st. italiano/inglese

15.00 Sala Casinò

FUORI CONCORSO - SERIES pubblico 14+ - tutti gli accrediti LOS AÑOS NUEVOS 6-10 (THE NEW YEARS)

Rodrigo Sorogoyen, Sara Cano, Paula Fabra (225’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

15.00 Sala Corinto

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti BEND OF THE RIVER (LÀ DOVE SCENDE IL FIUME)

Anthony Mann (91’) v.o. inglese st. italiano

16.30 Sala Grande

VENEZIA 81 pubblico - tutti gli accrediti

JOUER AVEC LE FEU (THE QUIET SON)

Delphine Coulin, Muriel Coulin (119’) v.o. francese st. italiano/inglese

16.30 Sala Darsena

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti PAVEMENTS

Alex Ross Perry (128’) v.o. inglese st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A

16.30 PalaBiennale

FUORI CONCORSO pubblico 14+ - tutti gli accrediti

MALDOROR

Fabrice du Welz (155’) v.o. francese st. italiano/inglese

17.00 Sala Giardino

FUORI CONCORSO - NON FICTION pubblico - tutti gli accrediti TWST / THINGS WE SAID TODAY

Andrei Ujica˘ (86’) v.o. inglese, francese, tedesco st. italiano/inglese

17.00 Sala Corinto

VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI pubblico - tutti gli accrediti WA ADA MAROUN ILA BEIRUT (MAROUN RETURNS TO BEIRUT)

Feyrouz Serhal (120’) v.o. arabo st. italiano/inglese

17.00 Sala Perla

GIORNATE DEGLI AUTORI pubblico - tutti gli accrediti

ALPHA

Jan-Willem Van Ewijk (100’) v.o. olandese st. italiano/inglese

A seguire incontro con gli autori/Q&A

17.00 Sala Volpi

FUORI CONCORSO - NON FICTION pubblico - tutti gli accrediti

2073

Asif Kapadia (85’) v.o. inglese st. italiano/inglese

17.00 Sala Astra 2

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti FAMILIAR TOUCH

Sarah Friedland (91’) v.o. inglese, spagnolo st. italiano/inglese

17.15 Sala Astra 1

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti FAMILIAR TOUCH

Sarah Friedland (91’) v.o. inglese, spagnolo st. italiano/inglese

19.00 Sala Grande

VENEZIA 81 pubblico 14+ JOKER: FOLIE À DEUX

19.00 Sala Pasinetti

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI tutti gli accrediti LES FLOCONS D’OR (GOLDFLAKES)

Werner Schroeter (164’) v.o. spagnolo, francese, tedesco st. italiano/inglese

19.30 Sala Darsena

VENEZIA 81 press - industry APRIL

Dea Kulumbegashvili (134’) v.o. georgiano st. italiano/inglese

19.30 Sala Casinò

ORIZZONTI press - industry CARISSA

Jason Jacobs, Devon Delmar (89’) v.o. afrikaans st. italiano/inglese

19.30 Sala Perla

FUORI CONCORSO - NON FICTION press - industry RUSSIANS AT WAR Anastasia Trofimova (129’) v.o. russo st. italiano/inglese

19.30 Sala Volpi

ORIZZONTI press - industry

AÏCHA

Mehdi Barsaoui (123’) v.o. arabo st. italiano/inglese

19.30 Sala Astra 2

FUORI CONCORSO - NON FICTION pubblico - tutti gli accrediti

2073

Asif Kapadia (85’) v.o. inglese st. italiano/inglese

19.45 PalaBiennale

VENEZIA 81 pubblico 14+

JOKER: FOLIE À DEUX

Todd Phillips (138’) v.o. inglese st. italiano/inglese a seguire

VENEZIA 81 pubblico 14+

DIVA FUTURA

Giulia Louise Steirgerwalt (128’) v.o. italiano, ungherese st. inglese/italiano

19.45 Sala Corinto

SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC pubblico - tutti gli accrediti BILLI IL COWBOY (COWBOY BILLI)

Fede Gianni (15’) v.o. italiano st. inglese MU’A TRÊN CÁNH BU’O’M (DON’T CRY, BUTTERFLY)

Du’o’ng Diêu Linh (97’) v.o. vietnamita st. italiano/inglese

20.00 Sala Astra 1

FUORI CONCORSO - SERIES pubblico 14+ - tutti gli accrediti LOS AÑOS NUEVOS 1-5 (THE NEW YEARS)

Rodrigo Sorogoyen, Sara Cano, Paula Fabra (225’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

21.00 Sala Giardino

ORIZZONTI EXTRA pubblico - tutti gli accrediti AL BAHS AN MANFAZ L KHOROUG AL SAYED RAMBO (SEEKING HAVEN FOR MR. RAMBO)

Khaled Mansour (100’) v.o. arabo st. italiano/inglese

A seguire incontro con gli autori/Q&A

21.30 Sala Casinò

ORIZZONTI press - industry

AÏCHA

Mehdi Barsaoui (123’) v.o. arabo st. italiano/inglese

22.00 Sala Grande

VENEZIA 81 pubblico 14+ - tutti gli accrediti DIVA FUTURA

Giulia

22.00 Sala Corinto

GIORNATE DEGLI AUTORI press - industry

SUGAR ISLAND

Johanne Gómez Terrero (91’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese

22.00 Sala Perla

VENEZIA 81 press - industry

APRIL

Dea Kulumbegashvili (134’) v.o. georgiano st. italiano/inglese

22.00 Sala Volpi

ORIZZONTI press - industry

CARISSA

Jason Jacobs, Devon Delmar (89’) v.o. afrikaans st. italiano/inglese

22.00 Sala Astra 2

FUORI CONCORSO - NON FICTION pubblico - tutti gli accrediti 2073

Asif Kapadia (85’) v.o. inglese st. italiano/inglese

22.15 Sala Darsena

FUORI CONCORSO - NON FICTION press - industry

RUSSIANS AT WAR Anastasia Trofimova (129’) v.o. russo st. italiano/inglese

22.15 Sala Pasinetti

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI tutti gli accrediti BEND OF THE RIVER (LÀ DOVE SCENDE IL FIUME) Anthony Mann (91’) v.o. inglese st. italiano

Prima Accesso in sala consentito solo fino a 10 minuti prima della proiezione. La prenotazione è obbligatoria per pubblico e accreditati./ Access will be allowed only 10 minutes before screening time. Reservation is required for the public and pass holders.

Todd Phillips (138’) v.o. inglese st. italiano/inglese
Louise Steirgerwalt (128’) v.o. italiano, ungherese st. inglese/italiano

Il successo veneziano al Teatro Goldoni e la prossima tournée dello spettacolo ufficiale della Città di Venezia

Intervengono

DANIELE FINZI PASCA

Autore e regista dello spettacolo

CRISTIANO CORAZZARI

Assessore alla cultura della Regione del Veneto

GIAMPIERO BELTOTTO

Presidente del TSV – Teatro Nazionale

GIOVEDÌ 05 SE T H 19.30 SPAZIO REGIONE DEL VENETO/ VENETO FILM COMMISSION

in Mostra

PRIMO PIANO

Crescono i “numeri”

della

Mostra

Una Mostra in crescita. Lo sottolineano i dati delle presenze nella prima settimana di Venezia 81, che migliorano anche quelli, considerati ottimi, della passata edizione. Da mercoledì 28 agosto a lunedì 2 settembre, infatti, sono in crescita sia i titoli d’ingresso venduti, sia gli abbonamenti. I titoli d’ingresso venduti al pubblico fino al 2 settembre sono stati 59.729 (+11% sul 2023) di cui 1.747 abbonamenti (+25% sul 2023). A questo pubblico appassionato, che sta affollando in questi giorni tutte le sale del Lido, è andato il ringraziamento della Biennale.

Anche sul fronte degli accrediti si segnala un incremento visto che quest’anno ne sono stati distribuiti al Lido 12.953 (+2% sul 2023). Le prenotazioni della sezione Venice Immersive all’isola del Lazzaretto Vecchio infine, sono state 5.515 (+23% sul 2023). Os. Co.

LA PARITÀ DI GENERE NEL CINEMA? “TRA20ANNI”

IL DATO IN UN CONVEGNO

ORGANIZZATO DA BIENNALE: “MA LE COSE STANNO MIGLIORANDO”

La vera uguaglianza di genere nel mondo dell’audiovisivo non si raggiungerà prima di 20 anni, ed è un’ipotesi ottimistica. Ma le cose stanno migliorando. E’ quanto emerso nel panel sulla parità nell’industria del cinema voluto da Biennale, Università Cattolica, Eurimages, Direzione generale Cinema e Audiovisivo, Vision Distribution e Women in Film, Television & Media Italia. Il dato incoraggiante è che il numero di donne del cinema sale costantemente, ma le percentuali non sono comunque bilanciate.

Al.Fa.

JOKER: FOLIE À DEUX

La folieàdeuxè un disturbo psicotico condiviso, identificato nel 1877 dagli psichiatri francesi Ernest-Charles Lasègue e Jean-Pierre Falret, in cui una sindrome psicotica è trasmessa da un individuo all’altro.

La sindrome è solitamente diagnosticata in individui che vivono in stretto contatto e intimità, sono socialmente isolati e hanno scarse interazioni con altre persone. È un disturbo che si riscontra più comunemente nelle donne con un QI leggermente superiore alla media, isolate dalla famiglia, che hanno relazioni con una persona psicotica dominante.

Benvenuti nel mondo di Joker: Folie à Deux, il primo cine-comic che è anche un musical e le cui radici affondano, prima ancora che nei personaggi dei fumetti creati da Bob Kane e Bill Finger, nei trattati di psicopatologia e psichiatra.

Il film promette di andare oltre la rivoluzione già apportata ai canoni del cine-fumetto nel 2019, quando il regista Todd Phillips ha presentato a Venezia il suo sconvolgente Joker, film dedicato alla trasformazione di Arthur Fleck (Joaquin Phoenix), povero ed emarginato, affetto da una patologia che lo porta a esplodere in una convulsa e irrefrenabile risata isterica quando è sotto stress, nel celebre villaindei fumetti e film di Batman. Alla fine di quel film Arthur, che sognava una carriera di comico come il suo irraggiungibile modello Murray Franklin (Robert De Niro), uccide Franklin in diretta televisiva, scatenando una violenta rivolta a Gotham City. Mentre i suoi emuli mettono a ferro e fuoco la città (in un’inquietante anticipazione dell’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021), Arthur, ormai diventato definitivamente Joker, è rinchiuso nell’Arkham Asylum. Nel 2019 Joker ha

vinto il Leone d’Oro alla Mostra di Venezia, si è aggiudicato due Oscar e oltre 100 premi in tutto il mondo, consacrando il cine-comic a livello di arte pura, inevitabile che nel suo sequel l’asticella delle aspettative fosse posta ancora più in alto.

È nell’Arkham Asylum che si scatena la folie à deux: Harleen Quinzel (Lady Gaga) è incuriosita e attratta da Arthur/Joker e i due si innamorano perdutamente, trovando un punto d’incontro nelle loro comuni patologie («Iononsononessuno.Hofattodituttoconlamiavita,comete», dice lei ad Arthur). Harleen si trasforma così nella letale Harley Quinn, mentre i seguaci che Fleck ha conquistato dopo l’omicidio in diretta televisiva si danno da fare per liberarlo, dando vita all’impero del Principe Clown del Crimine. n

LADY GAGA

Servizio a pag. 4.

JOUER AVEC LE FEU

DIVA FUTURA

Il mondo del  porno made in Italy non è mai stato così pop, nel vero senso, popolare, del termine. Dopo Supersex, la serie Netflix ispirata alla vita di Rocco Siffredi, questa volta approfondiamo la celebre (per gli esperti di pornografia) agenzia Diva Futura, del celeberrimo (per gli esperti di pornografia e non) pioniere Riccardo Schicchi. L’idea arriva da un grande talento italiano, Giulia Louise Steigerwalt, che dopo il sorprendente Settembre (2022) porta la sua opera seconda direttamente in concorso a Venezia, prodotta ancora una volta da Matteo Rovere di Groenlandia insieme a PiperFilm e  Rai Cinema Il film è scritto da Steigerwalt ma tratto dal libro “Nonditeallamammachefacciolasegretaria” (Sperling & Kupfer, 2013) di Debora Attanasio, la vera segretaria che negli anni Ottanta e Novanta lavorò nella celebre agenzia diventando testimone diretta di un’era che, nel bene e nel male, ha cambiato il costume italiano. La Attanasio ha il volto di Barbara Ronchi, ormai fedelissima della Steigerwalt È con lei che seguiamo il Riccardo Schicchi di Pietro Castellitto rivoluzionare la cultura di massa trasformando l’utopia hippy dell’amore libero in un nuovo fenomeno: il porno. Sotto la guida di Schicchi, “ragazze della porta accanto” come Ilona Staller, Moana Pozzi ed Eva Henger (interpretate nel film da Lidija Kordic, Denise Capezza e Tesa Litvan) diventano improvvisamente dive di fama mondiale ed entrano nelle case degli italiani grazie alle televisioni private e dei videoregistratori. L’impatto mediatico è travolgente, ma come in qualsiasi grande “famiglia” si celano gelosie, tormenti e contraddizioni pronte ad esplodere. «Diva Futura è un film che racconta un sogno, quello di rivoluzionare il mondo dell’erotismo in un Paese che fino a quel momento lo aveva vissuto solo con tabù e censure» ha spiegato la regista. «Ildesideriodiliberarel’immaginarioeroticocollettivofuperòtraditodall’avercontribuitoacreare un’immaginedistortadellasessualitàedelfemminile,incuilaviolenzaelamercificazionedelcorpohannopresoilsopravvento».

Nel 2020 lo scrittore francese Laurent Petitmangin esordì con un romanzo, Quello che servedinotte, che, attraverso il doloroso e toccante racconto di un padre alle prese con i suoi due figli maschi quasi adulti, esplora l’attuale drammatica crisi sociale, non solo francese, e l’incapacità della classe politica contemporanea di offrire prospettive alle giovani generazioni. Il romanzo (edito in Italia da Mondadori nel 2024) ha guadagnato un forte consenso da parte della critica e raccolto numerosi premi letterari, fino a trovare un suo adattamento anche per il cinema con le due sorelle registe francesi Delphine e Muriel Coulin, note per 17 ragazze (2011) Premio César per la migliore opera prima. Il film dal titolo Jouer avec le feu (The Quiet Son) è ora in concorso alla 81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Scritto dalle Coulin con lo stesso Petitmangin, il film è la storia di Pierre, ferroviere cinquantenne, interpretato da Vincent Lindon, uno tra i più importanti attori francesi, che si trova a crescere da solo i suoi due figli maschi, Louis (Stefan Crepon) e Fus (Benjamin Voisin). I tre sono molto uniti, fino a quando il più giovane dei due ragazzi, Louis, deve lasciare casa per frequentare La Sorbonne a Parigi. Fus, il fratello più grande ma meno brillante negli studi, comincia allora a chiudersi in se stesso e, affascinato dalla violenza, si ritrova coinvolto in gruppi di estrema destra dalle idee e dai valori opposti a quelli del padre. Jouer avec le feu «affronta un temachenonpotrebbeesserepiùattuale», commenta il direttore artistico Alberto Barbera, mentre descrive il dolore acuto e l’assoluto senso di spaesamento e di impotenza di un padre di fronte alle conseguenze dell’attuale deriva del populismo di destra con il figlio che passa da una piccola catastrofe a una più grande.

Vania Amitrano

TWST /THINGS WE SAID TODAY

SONGS OF SLOW

BURNING EARTH

A oltre due anni dall’invasione russa dell’Ucraina, e a più di dieci dalle violente proteste che nello stesso Paese portarono alla fuga del presidente eletto Viktor Janukovič dando inizio alla crisi, questo grave ed emblematico conflitto continua ad ispirare il cinema. Nella sezione Fuori concorso – Non fiction di Venezia 81 lo vediamo narrato dai due lati opposti del fronte, a partire da quello ucraino con Songs of Slow Burning Earth di Olha Zhurba (cui seguirà domani Russians at War di Anastasia Trofimova). E mentre sul campo di battaglia prosegue l’«inutile strage» (per citare la definizione che Benedetto XV diede della Prima guerra mondiale) e nel mondo i timori per l’escalation militare crescono, una delle poche certezze, al di là della retorica propagandistica di entrambe le parti, è la sofferenza delle popolazioni coinvolte. Proprio su questa si sofferma il doc di Zhurba, già regista dei pluripremiati Dad’s Sneakers (corto del 2021 presentato a Locarno) e Outside (2022). In SongsofSlowBurningEarth, la filmmaker, anticipa il Direttore della Mostra veneziana Alberto Barbera, ci racconta «come la guerra si insinua nel quotidiano». Fra incontri, conversazioni e suoni a diverse distanze dalla linea del fronte, emerge infatti come la tragedia bellica diventi terribile normalità. Oltre che col già menzionato Russians at War, il doc può essere confrontato con un altro titolo al Lido quest’anno, Honeymoon di Zhanna Ozirna (sezione Biennale College), protagonista una giovane coppia ucraina in un edificio occupato dall’esercito russo.

Andrei Ujică (Timișoara, 1951) è uno dei maestri del documentario europeo (insieme ad Harun Farocki, nel 1992, realizza Videograms of a Revolution sulla rivoluzione rumena del 1989 e la caduta del dittatore Nicolae Ceausescu, inserito dai Cahiers du Cinéma tra i dieci migliori film sovversivi di tutti i tempi) e uno tra i maggiori sperimentatori del documentario con materiali d’archivio. Ujică ha lavorato per più di 12 anni a questo documentario sul secondo tour dei Beatles negli Stati Uniti (il primo fu nel 1964), raccogliendo materiale sulle giornate tra il 13 e il 15 agosto 1965, quando il quartetto di Liverpool sbarcò in USA per il concerto allo Shea Stadium di New York, con cui aprirono il tour concluso il 31 agosto a Daly City in California. Andrei Ujică colloca il concerto dei Beatles negli Stati Uniti al centro di una ricostruzione del clima politico e culturale di quegli anni in un film costituito esclusivamente da materiale d’archivio dell’epoca (ABC, CBS, NBC), da filmati amatoriali in 8mm e da immagini del concerto, registrato con quattordici telecamere da 35mm (il concerto fu documentato già nel 1966, nel film TV The Beatles at the Shea Stadium, prodotto da Ed Sullivan con la sua Sullivan Productions, Inc., dalla NEMS Enterprises Ltd. che detiene il copyright del 1965 e dalla Subafilms Ltd). L’acronimo TWST del titolo richiama ThingsWeSaidToday, titolo di un brano dei Beatles contenuto nell’album AHardDay’sNight (1964) firmato Lennon–McCartney e scritto da Paul McCartney mentre era in vacanza nelle Isole Vergini americane con la sua ragazza, l’attrice Jane Asher. I testi parlano dell’amore del cantante per una ragazza nonostante la distanza tra loro. McCartney in seguito descrisse la canzone come una dimostrazione di «nostalgia del futuro», essendo «nostalgica del momento in cui viviamo adesso». Una nostalgia che, evidentemente, ha condizionato anche l’immane lavoro di ricerca d’archivio compiuto dal regista.

Oscar Cosulich

Emanuele Bucci

AUTRICI E AUTORI UNITI PER LE REGOLE DEL GIOCO

ALL’EXCELSIOR L’INCONTRO PROMOSSO DA 100AUTORI, ANAC, AIDAC E WGI NELL’AMBITO DELLE GIORNATE

DEGLI AUTORI COL SOSTEGNO DELLA

SIAE

Si dicono pronte a proseguire il dialogo con le istituzioni e le altre realtà del comparto audiovisivo le associazioni delle autrici e degli autori presenti all’incontro La regola del gioco (moderato da Francesca Romana Massaro). Forti di un’unità che, per il Presidente SIAE Salvatore Nastasi, è già «un successo». Sono intervenuti Francesco Ranieri Martinotti, Presidente di ANAC e Giornate degli Autori, Francesca Comencini, Presidente di 100autori, Giorgio Glaviano, Presidente di Writers Guild Italia, e Toni Biocca, Vicepresidente AIDAC. Tra gli argomenti toccati, la riforma del tax credit («Andava fatta, ma alcune cose non ci convincono», ha detto Ranieri Martinotti) e il contratto collettivo per registe, registi, sceneggiatori e sceneggiatrici: «Abbiamo una stesuraquasicompleta», annuncia Glaviano n

DANIEL E LUCA TRA BURROUGHS E 007

CRAIG: “LE SCENE DI SESSO? COREOGRAFIE”. E GUADAGNINO: “UN FILM PER ESSERE FEDELE AL RAGAZZO CHE ERO”.

Quando qualcuno chiede se è immaginabile un James Bond omosessuale, Daniel Craig sorride, ma lascia che a rispondere sia il suo regista, Luca Guadagnino: «Nessuno potrà mai sapere quali sono i desideri reali di James Bond,lacosaimportanteècheportiaterminelepropriemissioni». Si guadagna così un lungo applauso dalla stampa l’autore di Queer, il film, tratto dal romanzo di William Burroughs, in concorso alla Mostra del cinema di Venezia, in cui l’ex 007 veste i panni di William Lee. «Ho accettato questo ruolo– spiega Craig – perché volevo lavorare con Guadagnino Era da almeno vent’anni che lo desideravo». Non è uno che si perde in chiacchiere, Craig, ma non si tira indietro di fronte alla domanda inevitabile sulle scene di sesso: «Per girarle – svela - c’è stata una coreografia. Abbiamo fatto varie prove.Ballareconunapersonarompeilghiaccio,manonc’ènulladiintimoin unascenadisessosulsetdoveseiinunastanzapienadigente.Volevamoche fosse commovente e abbiamo fatto sì che fosse anche divertente». «Ho letto il libro a 17 anni – aggiunge il regista - e da ragazzo sognavo di cambiare il mondo attraverso il cinema Con questo film voglio essere fedele a quel giovane che ero». La conferenza finisce, Daniel saluta e se ne va, in perfetto stile british. Niente a che vedere con lo stile yankee di autografi e battute di George e Brad dopo l’incontro stampa dell’altro giorno.

A UN’ARTISTA CINESE IL PRIMO REPLY A.I. FILM FESTIVAL

LA FINALE DEL CONCORSO MONDIALE (MILLE OPERE IN GARA DA 60 PAESI) DEDICATA ALL’INCONTRO TRA A.I. E CREATIVITÀ UMANA, OSPITATA DA MASTERCARD

To Dear Me della regista cinese Gisele Tong, ispirato al cortometraggio animato Liebestraum di Yan Xiaoxuan, è il vincitore della prima edizione del Reply A.I. Film Festival, competizione di corti realizzati con l’Intelligenza Artificiale ideata da Reply, gruppo internazionale leader nella creazione di nuovi modelli di business abilitati dall’AI e dai Digital Media. L’evento di premiazione, organizzato con Mastercard alla lounge Priceless dell’Hotel Excelsior, ha visto al secondo posto One Way del russo Egor Kharlamov e al terzo Jinx, dell’indiana Mansha Totla

I dodici film finalisti, scelti tra oltre 1.000 cortometraggi realizzati da più di 2.000 autori provenienti da oltre 59 Paesi, erano sviluppati intorno al tema Synthetic Stories, Human Hearts. Sono quelli che hanno maggiormente valorizzato l’incontro tra il talento umano e la tecnologia. «La cosa che mi ha affascinato è che nessuno di questi film sarebbe stato realizzabile senza l’uso dell’AI» ha dichiarato Rob Minkoff (regista di Il re leone), che presiedeva la giuria internazionale, composta da Adam Kulick, Caleb & Shelby Ward, Denise Negri, Filippo Rizzante, dal nostro direttore Flavio Natalia, Julien Vallée & Eve Duhamel, Monica Riccioni e Paul Trillo «I vincitori del Reply AI Film Festival - ha dichiarato Filippo Rizzante, CTO di Reply - dimostrano come l’Intelligenza Artificiale permetta di creare nuove narrazioni, contenuti innovativi e visivamente accattivanti, mantenendo essenziale la componente umana, la visione, il cuore e l’anima di un film», mentre Luca Fiumarella, Head of Marketing Italia di Mastercard, ha sottolineato: «Siamo lieti di aver ospitato a Venezia l’evento di premiazione del Reply AI Film Festival, competizione che valorizza la creatività dei giovani talenti del cinema, offrendo loro un’opportunità unica di confronto ed espressione». Per Gisele Tong il suo film è per le «donnechehannocicatriciemancanzed’amore:salvate ilvostroiopassatoedateforzaalvostroiopresente:ricordatediamarviedidarviuncalorosoabbraccio». I corti vincitori e i finalisti sono visibili su aiff.reply.com

ment dell’Immagine, del Cinema e dell’Audiovisivo - Università Cattolica Milano.

ASPETTANDO LADY GAGA (DA DUE GIORNI) SOTTO IL RED CARPET

Ha il viso di Lady Gaga tatuato sulla gamba, la danese Malin, accampata da 2 giorni sotto le transenne del red carpet per aspettare la pop star. Nel nome della Mother Monster,che oggi sfilerà con Joaquin Phoenix nel grande giorno di Joker: Folie a Deux, ha deciso di ricongiungersi a Venezia con le amiche: la svedese Caroline, l’olandese Danielle, l’inglese Sarah e l’irlandese Rebecca. Accanto a loro Giorgia, 19 anni, che, col viso bruciato dal sole dell’attesa, dorme schermata da un “fortino” fatto di ombrelli: «Mi lavo alla doccia del Lido, sono qui dal 28, da sola perché nessunoeracosìpazzodaassecondarmi.Gagaèilmiogranfinale».  Non tutti sono in peregrinaggio per lei: Michael è arrivato lunedì da Versailles per Joaquin Phoenix. «Sembra che abbiamo dimenticato il vero grande attore del film…», ha commentato Emanuele roteando gli occhi quando un gruppo di diciottenni ha dichiarato di essere lì dal giorno 1 per Lady Gaga dandosi il cambio per non perdere la postazione. La minaccia del temporale non le spaventa: anziché la danza della pioggia, balleranno quella del sole. A far davvero spavento è il ciclone di selfie in arrivo in serata, con possibili perturbazioni di fan.

TRE APPUNTAMENTI CHIAVE PER IL NOSTRO CINEMA

ANCHE BORGONZONI, BUTTAFUOCO E BARBERA ALLA PRESENTAZIONE DI INCONTRI DEL CINEMA D’ESSAI, GIORNATE DELLE SALE DELLA COMUNITÀ E GIORNATE PROFESSIONALI DI CINEMA

Tre appuntamenti chiave per rendere sempre più stretto il rapporto tra pubblico e sale: sono, in ordine cronologico, gli Incontri del Cinema d’Essai della FICE, in programma a Lucca dal 30 settembre al 3 ottobre, le Giornate delle Sale della Comunità, a Roma dal 9 e 10 novembre e le Giornate Professionali di Cinema, a Sorrento dal 2 al 5 dicembre organizzate dall’ANEC con ANICA, con l’ambizione che la 47ª sia ”l’edizionemigliore”. A sottolineare l’importanza dei tre eventi, presentati ieri al Lido, la presenza del Presidente di Biennale Pietrangelo Buttafuoco, del Direttore artistico della Mostra Alberto Barbera e il saluto del Sottosegretario del Mic con delega all’Audiovisivo, Lucia Borgonzoni, nel nome di uno “sforzo congiunto di tutta la filiera”. «Perlacreazionedelcinema – ha detto Buttafuoco – accantoall’immaginarioc’èunacomplicitàvirtuosadiingegno,fatica,impegnoprivato che sitrasmettealpubblico.LaMostradiBarberahaindividuatolanecessitàdisalvaguardarel’artecinematograficaper ritrovarci e sostenere l’industria». «Da anni cerco di sottolineare – ha aggiunto Barbera – l’importanza delle opere degliartistichepartonodaun’ideacondivisa.Orailmessaggiostaarrivando,vistalacrescitadispettatorigiovanissimi al festival. Ne vedremo i frutti nelle prossime stagioni». «Per la crescita di presenze in sala - ha concluso Lucia Borgonzoni - dobbiamo ringraziare gli esercenti». Un nuovo aumento del numero di anteprime per gli esercenti sarà tra le caratteristiche degli Incontri del cinema d’essai di Lucca, organizzate dal direttore generale di Anec e Presidente di Cinetel Simone Gialdini e dalla nuova presidente di Fice Giuliana Fantoni e durante le quali saranno premiati Antonio Albanese, Daniele Luchetti ed Anna Ferraioli Ravel. La piattaforma dei David sarà a disposizione per visionare da remoto le opere. Obiettivo “Next generation” per le Giornate Professionali di Cinema a Sorrento, guidate dal presidente Anec Mario Lorini e dal Presidente dell’Unione Distributori ed Editori ANICA Luigi Lonigro, direttore di 01 Distribution. Attesi oltre 1600 professionisti dal 2 al 5 dicembre, con focus sul rafforzamento del consumo del cinema da parte dei giovani. Nel programma anche incontri tra le industrie di Italia e Francia e i consueti Biglietti d’Oro. Due giorni di laboratori, il 9 e 10 novembre a Roma, infine per le SDC Day, le Giornate delle Sale della Comunità, che festeggiano i 75 anni di ACEC, seguendo i dettami di Papa Francesco per gli operatori culturali: “creatività, visione, comunione”. Al. Fa.

Ore 10.00. ITALIAN PAV. Tropicana 1. Cinematografo incontra i protagonisti di Venezia 81.Promosso da Ente dello Spettacolo

Ore 10.00. SPAZIO INCONTRI. Giornate ucraine. Co produzioni con l’Ucraina. Stato delle produzioni. Organizzato da La Biennale di Venezia.

Ore 11.00. ITALIAN PAV. Tropicana 1. Cerimonia per i 10 anni del Premio Carlo Lizzani. Attesi sLucia Borgonzoni, Alberto Barbera, Flaminia e Francesco Lizzani, Francesco Ranieri Martinotti.

Ore 11.00. ITALIAN PAV. Tropicana 2. Per un Cinema inclusivo. Promosso dal Master MICA Manage-

Ore 12.00. ITALIAN PAV. Tropicana 1. Lombardia: una Regione per il Cinema.

Ore 12.00. SPAZIO INCONTRI. IMPACT Award Spotlight: A New Gender of Film? Organizzato da Think-Film Impact Production e Impact Europe.

Ore 14.00. ITALIAN PAV. Tropicana 1. Presentazione del docufilm Amadeo Peter Giannini, il banchiere che finanziò la grande Hollywood. Promosso da Genova Liguria Film Commission.

Ore 14.00. SPAZIO INCONTRI. 30° Forum Fedic su Il futuro del Corto d’Autore, a cura di Paolo Micalizzi, Fedic Cinema.

Ore 15.00. ITALIAN PAV. Tropicana 1. Consegna del

Premio Famiglia Cristiana 2024 ad Antonio Albanese. Promosso da Ente dello Spettacolo. Ore 15.00. ITALIAN PAV. Tropicana 2. Presentazione videoclip Italia Awards.

Ore 15.00. SPAZIO INCONTRI. Da uno sguardo. Film di studentesse e studenti sulla violenza contro le donne. Organizzato da Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Ore 16.00. ITALIAN PAV. Tropicana 1. L’audiovisivo italiano nella sfida globale: organizzato da APA. Tra gli ospiti: Luca Bernabei, Matteo Rovere, Iginio Straffi.

Ore 16.00. ITALIAN PAV. Tropicana 2. Anteprima del cortometraggio Chloe con protagonista Charithra Chandran, star della serie Netflix Bridgerton.

Promosso da Redstring.

Ore 17.00. ITALIAN PAV. Tropicana 1. Presentazione 4^ edizione Son of a Pitch Award. Ore 17.00. REEF BEACH BAR. Il dopo cinema di Cosmopolitan. Ospiti di oggi Daniela Marra, Lidjia Kordic, Francesca Biella, Diletta Amenta ed Elisabetta Pellini.

Ore 17.00. ITALIAN PAV. Tropicana 2. Mastroianni 100: presentazione del podcast dedicato a Marcello Mastroianni e dei progetti dell’area entertainment di Orange Media Group.

Ore 18.00. SALA LAGUNA. Confronti. Arnaldo Colasanti coordina un incontro sui temi trattati nel film Il tempo è ancora nostro di Maurizio Matteo Merli.

Alessandra Farro
Tiziana Leone
Alle 18.00 alla CASA DEGLI AUTORI , presentazione del libro Il cinema sul lettino. Libere associazioni di una psicoanalista tra cinema e psiche a cura di Flavia Salierno . Intervengono l’autrice, il direttore di Ciak , Flavio Natalia , e il delegato generale delle GdA, Giorgio Gosetti

LIDO LAND

A JAGO IL PREMIO GINA LOLLOBRIGIDA DI MIC E CINECITTÀ

È andato a Jago, per la sua arte nella scultura, il primo Premio Gina Lollobrigida, iniziativa congiunta del Ministero della Cultura e

Cinecittà per ricordare la grande interprete del nostro cinema. «PiùcheunLeoned’oropostumo – ha ricordato il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni - abbiamo pensato che a Gina sarebbe piaciuto un riconoscimento,datoogniannoconlaBiennale,ainostri giovani». Per Chiara Sbarigia, Presidente di Cinecittà, il premio «multidisciplinare si inserisce in una relazione viva tra passato e futuro», mentre il Presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco ha affidato al vincitore «la fantasia e la gioia di quella Bersagliera». Emozionato Jago ha concluso: «Occuparsi di bellezza è il vero ruolo del creativo e dell’arte, vestirci di bellezza cirendecivili».

Tiz. Le.

PATTY PRAVO, HOLLAND E DELLI COLLI TRA LE VINCITRICI DEL WOMEN IN CINEMA

Giovanna Mezzogiorno, Patty Pravo Agnieszka Holland, Andrew Haigh, Carmela Pace e Laura Delli Colli, Presidente del Sngci sono le premiate del WiCA, un premio ideato e realizzato da Angela Prudenzi, Claudia Conte, Cristina Scognamillo, attribuito ieri all’Italian Pavilion. “A 15 anni - ha raccontato Patty Pravo - ero già una ragazzina libera. Presto uscirà una serie su di me nella Roma della Dolce vita”. “E’ un premio che mi onora ancoradipiù - ha detto Delli Colli - perchénel giornalismo cinematografico non c’è disparità. Per il 70% siamo donne”.

Tiz. Le.

LEONCINI ALL’OPERA

Ecco i I quindici studenti appassionati di cinema provenienti da diverse regioni d’Italia, selezionati grazie al lavoro annuale del David Giovani,chiamati ad assegnare il Leoncino d’Oro Agiscuola e la Segnalazione Cinema For UNICEF a Venezia 81. L’iniziativa è giunta alla 36ª edizione.

AL LIDO con STEFANO DISEGNI

Il cast di Queer sfila sul red carpet.
Daniel Craig
Il regista Luca Guadagnino con i due protagonisti Drew Starkey e Daniel Craig
La madrina della Mostra Sveva Alviti
Daniel Craig insieme alla moglie Rachel Weisz

LA SIC E I FANTASMI DI UNA GENERAZIONE

PAUL & PAULETTE TAKE A BATH

Id., Regno Unito, 2024. Regia Jethro Massey. Interpreti Marie Benati, Jérémie Galiana, Laurence Vaissière. Durata 1h e 37’.

SIC – Concorso - prima mondiale

L’incontro tra due giovani, americano lui e francese lei, la loro amicizia e il macabro gioco che li unisce, in cui mettono in scena crimini del passato nei luoghi dove sono avvenuti: sono gli ingredienti di Paul & Paulette Take a Bath, in gara alla 39ma Settimana Internazionale della Critica Jethro Massey scrive e dirige quest’opera prima definita dalla Direttrice e Delegata generale della SIC Beatrice Fiorentino «una rom-comanomala,unbuddymoviebizzarroatintechiaroscure», dove «lagenerazioneBataclanaffrontaiproprifantasmie lanecessitàdielaboraretraumipersonaliecollettiviattraversolamessainscenadiepisodicruenticheesorcizzanoilMale nella Storia». Sans Dieu di Alessandro Rocca è invece il corto del giorno in concorso per SIC@SIC

Emanuele Bucci

ALPHA

Paesi Bassi, Svizzera, Slovenia. 2024. Regia Jan-Willem van Ewijk, Con Reinout Scholten van Aschat, Gijs Scholten van Aschat, Pia Amofa, Julien Genoud, Daria Fuchs, Kaija Lederberger, Durata 100’.

Dopo Nu (2006) e Atlantic (2014), il terzo lungometraggio dello sceneggiatore e regista olandese JanWillem van Ewijk è un thriller psicoanalitico su un tormentato rapporto padre-figlio, ambientato nelle Alpi svizzere e interpretato da attori che sono padre e figlio nella vita reale. Dopo la morte della madre Rein (Reinout Scholten van Aschat) si trasferisce in un piccolo villaggio delle Alpi, per immergersi nella natura lavorando come maestro di snowboard. La tranquillità termina con la visita dell’invadente padre Gijs (Gijs Scholten van Aschat). Gijs è affascinante con tutti, diventa il mattatore di un’escursione sugli sci con Rein e i suoi amici e flirta con la nuova fidanzata del figlio. Esasperato Rein trascina il padre lontano dal gruppo in un’escursione solitaria su un terreno ripido e pericoloso, ma la natura si scatena e la loro meschina lotta di maschi alfa diventa una prova di sopravvivenza. Oscar Cosulich

in Mostra

Direttore Responsabile: Flavio Natalia - Responsabili di Redazione: Oscar Cosulich (contenuti), Biagio Coscia (realizzazione) - In Redazione: Emanuele Bucci, Alessandro De Simone; Claudia Giampaolo, Davide Di Francesco (web), Tiziana Leone - Grafica: Guido Benigni - Collaboratori: Vania Amitrano, Giulia Bianconi, Mattia Pasquini - Foto: Maurizio D’Avanzo - Stampa: CHINCHIO INDUSTRIA GRAFICA www.chinchio.it.

LE GDA PREMIANO MARJANE SATRAPI

L’acclamata regista e fumettista francese di origine iraniana, autrice dell’indimenticabile Persepolis, è intervenuta in collegamento alle Giornate degli Autori, che le hanno conferito il Premio “Le vie dell’immagine” 2024. Durante l’incontro Satrapi ha dialogato con Giorgio Gosetti (Delegato generale delle GdA), Fabio Ferzetti, Gianluca Arnone, Emiliano Fasano e gli spettatori presenti, inclusi molti giovani della Nuova Accademia di Belle Arti (NABA). n

IL TEMPO È ANCORA NOSTRO

Andrea Roncato. Durata 1h e 42’.

Giornate degli Autori – Confronti

Alle Giornate degli Autori si parla di ricerca della felicità con Il tempo è ancora nostro (ore 18 in Sala Laguna), scritto, prodotto e diretto da Maurizio Matteo Merli (figlio dell’indimenticabile Maurizio), film nato come instant movie in concomitanza con la Ryder Cup 2023 (il progetto era stato presentato l’anno scorso al Lido). Al centro del lungometraggio abbiamo Tancredi (Ascanio Pacelli) e Stefano (Mirko Frezza), due amici fraterni, andati incontro a due destini diversi. Ricco finanziere e speculatore il primo, povero ex tossico l’altro, sono uniti dall’amore per il golf. Entrambi cercheranno di ritrovare la felicità mai davvero raggiunta. «È un film indipendente,cherispecchialamiaideadicinemasempliceeveritiero» - racconta il regista - Utilizziamoilgolf,unosporterroneamentedefinito elitario, come sfondo di una storia d’amicizia e di rivalsa» ClaudiaGiampaolo

GUERRE STELLARI

Italia, 2024. Regia Maurizio Matteo Merli. Interpreti Ascanio Pacelli, Mirko Frezza, Miguel Gobbo Diaz,

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.