Un urlo disperato dipinge di orribile i muri di questa storia; ma a ben vedere, più che orrore, è una faccenda di confusione. Il benecomunismo si è finalmente infranto sull’altare di un fatalismo posteriore, e adesso ci aspettano giorni in cui ogni cosa sembrerà possibile. La situazione, più che eccellente, ci sembra eco-sostenibile.
In questo fronte di incertezza generale registriamo, con stupore entomologo, il sollievo di una seduzione, che per i più vale anche da consolazione: non è stato necessario nemmeno muoversi per attestarsi il merito passivo di uno sguardo fermo sui mille schermi vittoriosi, che trasmettono con passione la sfilata di un disordine che non tifa rivolta, ma l’ammansisce in un oceano di contraddizioni.
Abbiamo visto le migliori menti della nostra generazione stiparsi la testa di grilli rabbiosi.
I nostri avevano un solo colore: il VERDE.
p.s. il mese prossimo compiamo un anno: preparate le candeline, noi pensiamo alla torta.