5 Novembre: Conoscenza e Cultura con la Sharing Economy Continuamo ad occuparci di Sharing Economy con la nostra serie di convegni: “A PROPOSITO DI CONDIVISIONE: la sharing economy ci può aiutare?” Come spesso accade ai fenomeni che godono di improvviso successo, sotto lo stesso cappello ricadono pratiche molto diverse tra loro. Per fare ordine, è utile individuarne i tratti distintivi. • Il primo è la condivisione, l’utilizzo comune di una risorsa, intesa come profilo distinto dalle forme tradizionali di reciprocità, redistribuzione e scambio. • Il secondo è la relazione peer-to-peer: la condivisione avviene tra persone (o organizzazioni), a livello orizzontale e al di fuori di logiche professionali, con una caduta dei confini tra finanziatore, produttore e consumatore. • Il terzo è la presenza di una piattaforma tecnologica, che supporta relazioni digitali, dove la distanza sociale è più rilevante di quella geografica e la fiducia è veicolata attraverso forme di reputazione digitale. Il 5 novembre, alle 20,45, sempre in Cascina Roccafranca, il tema sarà Conoscenza & Cultura. Questa volta ci occuperemo di : www.oilproject.org, www.skillbros.it, superfred.it, lifelearning.it, www.teatroxcasa.org, looksplanet.com Queste realtà si occupano di scambio della conoscenza e della cultura. Avremo come relatori che ci porteranno la loro esperienza: Giacomo Sbalchiero (fondatore di Superfred.it) e Raimondo Brandi (cofondatore di teatroxcasa.org).
ANNO 1 - Numero 12
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Le possibili direzioni della Sharing Economy
Un interessante articolo è stato citato in uno studio della Fondazione Feltrinelli che il nostro giornale ha ripreso ampiamente e il cui titolo è “drammaticamente suggestivo”: “Il pane e le rose (e un’app che ce li consegni)” .
Potete trovare un approfondimento sulle possibili “direzioni” che può prendere la Sharing Economy nell’articolo riportato nella prima pagina di questo speciale. I prossimi incontri saranno
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MOBILITA’, il 3 dicembre CONSUMO&DENARO, il 21 gennaio 2016 TEMPO, il 18 febbraio 2016
sempre alle 20,45 in Cascina Roccafranca
5. Il sottotitolo “Fuori dal derby fra cheerleader dell’innovazione e anti-capitalisti fuori tempo massimo, come si sta evolvendo il dibattito sul modello lavorativo della sharing economy” da subito l’idea che la riflessione Antonio Aloisi e Valerio De Stefano è concentrata sulla problematica del lavoro, ed è una riflessione da leggere tutta! Ma allargando lo sguardo , il cuore della questione è , a mio parere, questo: la sharing economy può prendere più di una direzione e questo anche a prescindere dall’andamento negli States. 1.
Giornale on line , iniziativa del Comitato Vicini.TO Via Rubino 45 10137, Torino, presso Cascina Roccafranca, Bottega Comunicazione Contatti: Email : redazione@vicini.to.it Sito web: www.vicini.to.it Se volete collaborare, scriveteci.
2. N° 12 in versione pdf, Novembre 2015
3. Pag. 8
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può essere veicolo di scambio e riuso che mette in crisi la concezione del libero mercato che si basa su due miti: • il consumo infinito senza saturazione delle cose in possesso; • il mercato che si autoregola magicamente mentre è sempre (storicamente) regolato da fattori esterni al mercato che lo drogano e lo indirizzano tra una crisi ricorrente e l’altra; può essere veicolo di precarizzazione del lavoro umano facendo diventare tutti freelance senza tutele sociali e questa è una direzione del virus (economy) che cresce rigoglioso lì dove le cosiddette “piattaforme abilitanti” non consentono lo scambio di valore tra utenti omogenei, ma impongono tariffe ai prestatori ed ai clienti ricavandone un profitto. può essere vettore di “distruzione” di un sistema di monopoli produttivi che impongono cosa scegliere da commedia partner di Cascina Roccafranca
NOVEMBRE 2015
prare, quale energia consumare (si pensi agli idrocarburi quando il motore ad idrogeno è pronto dagli anni ’50 ma non industrializzato), chi può guadagnare sui propri investimenti finanziari (sul serio intendo!) e chi non può farlo perchè sotto una certa soglia di investimento si raccolgono solo le briciole da sotto il tavolo … almeno il prestatore finale, non certo chi mette assieme tutto il risparmio degli altri (leggi Banche) può essere solo una modalità di marketing per vendere di più un prodotto con concezione del tutto legata al profitto, ma vestita da parole come collaborazione e condivisione un po’ come i fitoterapici che agiscono sul principio della medicina allopatica (chimica) ma il cui concetto è sempre quello del principio attivo operante, tanto che i fitoterapici usati senza cognizione (medica) possono fare danni (side effect) come le medicine chimiche solo che non hanno il “bugiardino” che ti terrorizza può essere un modo di usare la tecnologia per incontrarsi fuori da Internet, conoscersi, creare legami significativi e risparmiare riusando cose non utilizzate e scambiandosi servizi senza che qualcuno ti autorizzi a farlo dall’alto. Ma può essere – anche -una via “laterale” per ragionare su un mondo che stiamo consumando nella consapevolezza di usare di più di quello che è in grado di ricreare con il lavoro che sta regredendo ai livelli della prima rivoluzione industriale.
La visione del mondo “socialista” ha esaurito la sua visione, come del resto quella liberale-capitalista, ma quest’ultima ha “inglobato” la prima dando al piacere, alla ricchezza, al potere, al dominio sugli altri la forza finanziaria per proseguire. Quindi il nostro mondo globalizzato è, al di là delle etichette e Cina compresa, un mondo in cui qualche individuo domina su molti e i suoi rapporti con gli altri individui sono o di dominanza per i propri personali interessi o di alleanza (temporanea) per diversi dominati. Certo stanno tagliando l’albero su cui vivono (loro e noi) o, con un’immagine migliore, il ramo sul quale sono appollaiati, ma se ne fregano: non hanno sentimenti forti se non quello della sopravvivenza edonistica che al massimo si allunga fino ai figli, ma per nipoti ho dei seri dubbi e per i pronipoti il problema sarà di altri. E’ inutile dire che personalmente faccio il tifo per la sharing economy 5. Franco - direttore@vicini.to.it A PAGINA 8 IL PROGRAMMA DEGLI ALTRI INCONTRI: LA SHARING ECONOMY CI PUÒ AIUTARE?”
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