FRED: CONDIVIDI UN LIBRO E INCONTRI NUOVE PERSONE Una nuova mentalità si sta diffondendo stimolata dalle nuove tecnologie e dalla consepevolezza che cio che è prezioso è il tempo e la relazione (fisica) tra le persone. Questo ha un nome importato dagli USA, cioè la sharing economy che protremmo tradurre in economia della condivisione. Oggi parliamo di FRED che è un social network di prossimità per condividere i propri libri e incontrare nuove persone. Inoltre mette in contatto con le persone che abitano vicino per condividere o leggere un libro, incontrarsi e fare nuove amicizie. Come Funziona? Si cerca il libro che piace tra quelli condivisi dalla persone nella propria zona oppure si cerca una persona. Fred farà vedere i più vicini al proprio indirizzo. Dopo aver trovato il libro che piace, si invia una richiesta al proprietario e organizza l’incontro da qualche parte nei dintorni. Ci si diverte a condividere, un libro è solo uno dei molti scambi possibili. Si può usare Fred per tenere traccia dei libri che si prestano o si prendono a prestito. Quando viene prestato un libro, si può restituire il libro al proprietario oppure portarlo in un Fred Point. Non ce ne sono nei dintorni? Si può indicare il proprio locale preferito a diventarlo! Quanto costa? E’ gratis per gli utenti privati, offre servizi a pagamento ad attività aperte al pubblico ed aziende Segni particolari: utilizzato in 70 paesi nel mondo. info: http://www.superfred.it franco direttore@vicini.to.it
VICINATO SOLIDALE: UNA PIATTAFORMA CHIAMATA PEERBY Il nostro giornale Vicini si sta, da un po’ di tempo, occupando di Sharing Economy che in italiano è traducibile come Economia della Condivisione. Oggi parliamo di Peerby. Che cosa è Peerby? Leggiamo como loro stessi si presentano: “Peerby è un sito web che consente di prendere in prestito le cose che avete bisogno dai nostri vicini in un modo divertente e facile. Risparmiare denaro, vivere verde e incontrare vicini meravigliosi!” Prestiti e mutui ! (ndr: capiremo cosa significa in seguito) funzionano meglio se una comunità raggiunge una massa critica. Tuttavia, non ci sono ancora abbastanza membri Peerby a Torino (ndr: il numero minimo è di 20 persone) ed è per questo Peerby è ancora inattivo. Sarebbe fantastico se si potesse aiutare la comunità, diventando molti di più! Insieme possiamo sbloccare la nostra comunità e avere accesso immediato a ogni cosa di cui abbiamo bisogno. In tal modo si consentirà ad altri di avere lo stesso bene e rendere la nostra comunità più sostenibile e sociale. È possibile iscriversi sul sito web o scaricare l’applicazione Android o iOS ed è gratis!” Per andare al sito web https://www.peerby.com franco direttore@vicini.to.it
Giornale on line , iniziativa del Comitato Vicini.TO Via Rubino 45 10137, Torino, presso Cascina Roccafranca, Bottega Comunicazione Contatti: N° 11 in versione pdf, Settembre 2015 Email : redazione@vicini.to.it Sito web: www.vicini.to.it Se volete collaborare, scriveteci.
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ANNO 1 - Numero 11
WWW.VICINI.TO.IT
SETTEMBRE 2015
COS’E’ LA SHARING ECONOMY Si chiama “sharing economy” e si propone come un nuovo modello economico, capace di rispondere alle sfide della crisi e di promuovere forme di consumo più consapevoli basate sul riuso invece che sull’acquisto e sull’accesso piuttosto che sulla proprietà. Si traduce con “economia della condivisione”, un’espressione che richiama esperienze di lunga tradizione, soprattutto in Italia, dal mutualismo alle cooperative fino alle imprese sociali. Come spesso accade ai fenomeni che godono di improvviso successo, sotto lo stesso cappello ricadono pratiche molto diverse tra loro. Per fare ordine, è utile individuarne i tratti distintivi. Il primo è la condivisione, l’utilizzo comune di una risorsa, intesa come profilo distinto dalle forme tradizionali di reciprocità, redistribuzione e scambio.
Il secondo è la relazione peer-to-peer: la condivisione avviene tra persone (o organizzazioni), a livello orizzontale e al di fuori di logiche professionali, con una caduta dei confini tra finanziatore, produttore e consumatore. Il terzo è la presenza di una piattaforma tecnologica, che supporta relazioni digitali, dove la distanza sociale è più rilevante di quella geografica e la fiducia è veicolata attraverso forme di reputazione digitale. Se questi sono gli elementi comuni, le esperienze di sharing economy si differenziano lungo diversi assi. Innanzitutto, le forme della condivisione: oltre allo sharing in senso stretto, si possono ricondurre a questo modello anche il bartering, inteso come baratto tra privati (swapping) o tra aziende, in un’ottica di reciprocità diretta o indiretta e il crowding, quando più persone contribuiscono alla creazione di un bene o un servizio, attraverso risorse creative (crowdsourcing) o finanziarie (crowdfunding). A questo si lega strettamente l’oggetto della condivisione: beni fisici (mezzi di trasporto, dalla bicicletta alla macchina, fino alle barche e i tir ma anche vestiti, accessori, telefoni ecc.) o prodotti digitali (libri, film, canzoni, spettacoli), spazi (case e luoghi di lavoro/coworking), tempo/competenze, idee e denaro. Segue il tempo: l’utilizzo condiviso può essere sincrono (es. divido la
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mia casa con un’altra persona) o differito (lascio la mia casa temporaneamente a un’altra persona). La proprietà è il criterio più controverso: il bene oggetto di condivisione può restare al proprietario (es. offro ospitalità a uno sconosciuto), cambiare proprietà (baratto la mia borsa con un paio di orecchini) o essere di proprietà di una parte terza rispetto alla rete tra pari (es. case automobilistiche e amministrazioni pubbliche che offrono servizi di car sharing). Infine, il valore dei beni e servizi condivisi può essere determinato in denaro oppure attraverso crediti/monete complementari o, ancora, rientrare nell’ambito di una relazione di dono (come nel couchsurfing). Il prezzo può tenere in considerazione elementi spesso esclusi dalle logiche di scambio, come l’impatto inquinante di un oggetto non utilizzato. La crescita della sharing economy sta ponendo interessanti questioni. Innanzitutto, ci si può chiedere quanto questo modello sia legato alla crisi oppure risponda a un ripensamento più strutturale dei rapporti tra economia e società. Uno dei dibattiti più accesi riguarda il rapporto tra distruzione di valore nei settori tradizionali e creazione di nuovo valore: l’ambito in cui questa ambivalenza si sta ponendo in forma più evidente è quello dei servizi di ospitalità (come Airbnb), che stanno mettendo in difficoltà il comparto alberghiero, mentre incidono positivamente sui consumi culturali e la ristorazione. Una possibile via d’uscita potrebbero essere forme di partenariato tra aziende tradizionali e piattaforme collaborative; in Italia stiamo assistendo alle prime sperimentazioni con Barilla-Gnammo e Adidas-Fubles. Non da ultimo, la sharing economy sta ponendo sfide inedite al sistema regolativo. Le vecchie regole spesso non si applicano alle nuove dinamiche sociali ed economiche e rischiano di soffocare le innovazioni sociali e di mercato. Sono ormai numerose le iniziative prese a livello locale per risolvere le questioni sollevate dall’economia della condivisione nei singoli comparti, mentre inizia a farsi sentire la richiesta di interventi di più ampio respiro. E’ su questo terreno che si misurerà la forza di quello che si auto-definisce “movimento” della sharing economy. Se è improbabile che la sharing economy sostituisca i modelli tradizionali, come auspicato da alcuni suoi sostenitori, ci si può aspettare che – nei prossimi mesi – le piattaforme di condivisione delle risorse possano rispondere a bisogni e desideri finora latenti e, aspetto forse più interessante, favorire l’innovazione dei modelli esistenti, sia profit che non profit. E’ dunque importante aprire tavoli di confronto, che coinvolgano anche la pubblica amministrazione, per valorizzare le opportunità offerte da questa prospettiva. fonte: http://laretechelavora.com/ di Ivana Pais (Docente di Sociologia economica nella Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano)
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ALL'INTERNO IL DOSSIER INCONTRI “A PROPOSITO DI CONDIVISIONE: LA SHARING ECONOMY CI PUÒ AIUTARE?” Pag. 1
CARPOOLING & AUTOSTOP: la Sharing Economy a Torino e le altre piattaforme in Italia Le nuove condizioni sociali stanno indirizzando la creatività e l’imprendoria delle nuove generazioni verso la SHARING ECONOMY o, • Tipologia Viaggio: Solo Andata o Andata e Ritorno? come amo chiamarla io, l’ECONOMIA DELLA CONDIVISIONE. • Solo una volta o ripetitivo? . • Città di Partenza e città di Arrivo. Naturalmente le iniziative nate negli USA sono più vecchie delle no- • Possibilità di caricare passeggeri lungo il percorso con tappe stre, ma solo di qualche anno e, a volte, di qualche mese! intermedie . • Note Aggiuntive per comunicare altre informazioni utili quali ad Dividerò l’articolo i due parti: nella prima parlerò di una iniziativa esempio: flessibilità dell’orario, disponibilità a deviazioni, luoghi incubata presso TreataBit, un progetto di I3P che è la Società per di incontro, ecc. la gestione dell’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, nella seconda farò un elenco delle “piattaforme di sharing” Contributo richiesto per ogni passeggero. Lo staff fornisce una stima attive in Italia. di prezzi ma è l’utente a decidere quanto chiederà ad ogni singolo passeggero. Il prezzo incide molto sull’accettazione del viaggio. E’ L’iniziativa torinese si chiama Bringme Carpooling & Autostop ed è consigliato un contributo equo basato sui costi reali. un portale web che consente di trovare compagni di viaggio per Possibilità di viaggi per raggiungere un evento. E’ possibile controllacondividerne i costi e ridurne l’impatto ambientale. Condividere le re se l’evento è già proposto da Bringme Carpooling & Autostop opspese o trovare un passaggio in pure è possibile proporlo compilando l’apposito campo. In questo auto è piuttosto semplice e que- modo si potrà viaggiare con nuovi amici che condividonole stesse sto perchè Bringme è la più gran- passioni! de community italiana di carpoo- Infine si pubblica il viaggio. Un ultima controllatina alla mappa e ler. via…. l’ annuncio è on-line. Come funziona?
E’ interessante leggere su autorevoli magazine on line come WIRED articoli sulla Sharing Economy che allargano la discussione sulla Sharing Economy, ma (forse) creano ancora più confusione.
Per concludere la sharing economy non è assenza di scambio di valore (monerario, tempo, ecc) o assenza di guadagno da parte della piattaforma digitale che aggrega i servizi, ma è scambio di valore (anche economico) tra pari: cittadino/cittadino, azienda/azienda , pippo/pippo. franco direttore@vicini.to.it
Come vedete la fiducia e la condivisione di ciò che già si possiede è il collante di questa iniziativa che ne ha “partorite altre due” di cui vi indico solo i links per brevità:
Bisogna iscriversi a Bringme Carpooling & Autostop, ma è gratuito e semplice. Si deve compilare • un modulo di registrazione on line con i seguenti campi: un nome utente, la propria mail, il • sesso, la Provincia di residenza.
Carpooling-universita.it: piattaforma web dedicata al carpooling da e verso le sedi universitarie. Partner Federazione Garr Idem. JoJob: piattaforme web ed applicazione mobile di carpooling aziendale dedicate a cluster di aziende limitrofe.
Ogni utente ha a sua disposizione un profilo dedicato e personalizzabile. Il profilo consente agli altri utenti di conoscerti prima del viaggio. Se inoltre si desidera dimostrare la propria affidabilità si dovrà inviare allo staff del portale copia del tuo documento d’identità per ottenere lo status di “Utente Certificato“. Ed ora cosa succede?
Si accede all’Home Page oppure alla sezione “Cerca un Passaggio” e si avvia una ricerca. Si possono compilare uno o più campi indicando: città di partenza, città di arrivo e data desiderata. Dall’elenco viaggi disponibili è possibile identificare quello che più si addice alle proprie esigenze e con un click, su di esso, compariranno tutte le informazioni dettagliate. A questo punto si può scegliere se concordare il viaggio oppure richiedere maggiori informazioni al conducente. Un sistema di messaggistica, interna a Bringme, consente di scrivere direttamente a colui che ha pubblicato il viaggio e si riceverà, via mail, le sue risposte. Raggiunto un accordo è importante, concordare il viaggio attraverso l’apposito pulsante “concorda il viaggio”. Si riceverà una mail con i recapiti per contattare il “proprio” autista ed si avrà la possibilità di rilasciargli un feedback. Se non viene trovato il viaggio desiderato è possibile inserire una richiesta di notifica semplicemente cliccando su “Attiva Notifica” e l’utente sarà avvisato dallo staff non appena vi sarà un passaggio disponibile. Pubblicare un viaggio Con un click su “Posta viaggio” si possono inserire i dettagli della propria offerta e inserire un viaggio su Bringme Carpooling & Autostop. Naturalmente è necessario compilare più campi:
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L’articolo letto è questo ed il brano il seguente “(…) Servizi on-demand: Uber, secondo l’autrice, ( ndr: Rachel Botsman) finisce proprio qui dentro. Insieme a Instacart o Washio, servizio per lavanderia a domicilio assimilabile all’italiana Mamaclean. In una categoria così definita: “Piattaforme che fanno incontrare direttamente le necessità dei client con i fornitori di servizi per erogare o consegnare all’istante beni e servizi”. (…) Bene, la Rachel Botsman, forte della sua primogenitura linguistica, sta elaborando altre forme di catalogazione. Mi è difficile capire perchè sostenga che Uber sia (solo) un servizio on demand.
Cercare un passaggio in autoBring me
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CONFUSIONI SULLA SHARING ECONOMY
Infatti, per configurarsi come tale, dovrebbe essere un servizio reso da un fornitore alla clientela che copre un settore di mercato non ancora strutturato digitalmente. Sotto questa veste, per rimanere nell’ambito AUTO, possono essere considerati tali i servizi di Car Sharing gestiti da ENI_FIAT (Enjoy) , Mecedes-Benz (Car2go) CarClub Torino (IoGuido). Ed ora parliamo delle altre piattaforme di Sharing attive in Italia o comunque tradotte in lingua italiana. In questa occasione ne farò solo un breve elenco e inserirò la pagina dove sono raccolte, ma torneremo sull’argomento per capirne di più. Le categorie sono molte: Abitare, Bambini , Cultura, Denaro, Imparare, Lavorare, Mangiare, Muoversi , Pubblica Amministrazione, Scambiare, Socializzare, Tempo libero, Vendita usato, Vestirsi, Viaggiare. Potete vederle una per una o selezionarle dal menù a tendina del bel sito Collaboriamo.org che le ha censite tutte facendo un lavoro encomiabile. franco direttore@vicini.to.it
Cioè azienda proprietaria dei mezzi che rende il servizio a privati cittadini. Non lo è UBER nella sua configurazione UBER POP,che mette a disposizione Auto+Guidatore proprietario dell’auto stessa ad un altro cittadino che ne ha bisogno. Questo tramite una piattaforma digitale che scambia valore (monetario) e ricarica sulla transazione. Quindi con un modello di Agenzia, ma utente privato/utente privato. One to One, Privato & Privato. Quindi, anche se (per ora) UBER è illegale è, comunque, sharing economy. Mentre non lo sono Enjoy, Ca2go e ioGuido perchè il rapporto è verticale azienda/privato: questo è un servizio OnDemand.
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SHARING ECONOMY - LOCLOC : la comunity del noleggio Locloc ( http://www.locloc.it) è la prima community italiana dedicata alla condivisione di beni tra privati, che permette a chiunque, dai consumatori ai professionisti, di affittare e mettere in affitto qualsiasi tipologia di oggetto.
L’utente vuole mettere un oggetto in affitto? 1. Propone l’oggetto in locazione. Inserisce l’oggetto da affittare nella sezione “Pubblica il tuo annuncio”, descrivendo l’oggetto, il prezzo del noleggio e l’eventuale deposito a garanzia 2. Approva le richieste di locazione. Su un comodo pannello di controllo personale riceve le richieste di locazione e le approvo via mail 3. Affitta il suo oggetto. Incontra il locatario per consegnare l’oggetto, firma il contratto di locazione e riceve il pagamento più l’eventuale deposito di garanzia. La locazione è assicurata contro danni e responsabilità civile 4. Recupera l’oggetto. Alla fine del periodo di locazione, recupera l’oggetto dal locatario e verifico le condizioni dello stesso. Torno su Locloc e mi preparo a chiudere un’altra transazione
A PROPOSITO DI CONDIVISIONE: la sharing economy ci può aiutare? Si svolge sabato 26 settembre alle 15,15, organizzato dal nostro giornale online ed inserito nella tre giorni di “Sperimenta” di Cascina Roccafranca in via Rubino 45 a Torino grazie all'ospitalità della Fondazione Cascina Roccafranca. Perché questa iniziativa? La prima motivazione è la sua traduzione letterale: sharing economy si traduce “economia della condivisione”. Questo significato potrebbe indicare una modalità di condivisione delle cose e della ricchezza di ognuno più comunitarie che la nostra Società ha dimenticato perché lo scambio ed il riuso sono antitetici alla concezione dello sviluppo basato solo sul consumo senza limiti. La seconda motivazione deriva dalla constatazione che pochi sanno cosa sia in realtà la Sharing Economy, al massimo hanno sentito parlare di BlaBlaCar o altri servizi di sharing. Questa situazione di “inconsapevolezza culturale” potrebbe far prendere alla sharing economy una direzione orientata esclusivamente al profitto economico (di chi gestisce le piattaforme tecnologiche in Rete) e non ad una diffusione della condivisione anche tramite la tecnologia. Infatti i nostri sei incontri, di cui il 26 settembre è il primo, hanno il seguente titolo: “A PROPOSITO DI CONDIVISIONE: la sharing economy ci può aiutare?” I temi del 26 settembre sono: • Il CIBO • L’ AIUTO BAMBINI • Il VESTIRSI • Lo SCAMBIO e le COSE
Su Locloc è possibile affittare o noleggiare qualsiasi cosa, sia da privati, sia da professionisti: un trapano, un camper, la casa per le vacanze o una racchetta da tennis .
Per ognuna descriveremo cosa fanno e come lo fanno, nello specifico Sezione CIBO gnammo.com, ifoodshare.org , it.vizeat.com , thinkeatsave.org, cucinaecondividi.it, www.restaurantday.org/it, www.scambiacibo.it, newgusto.com/explore Sezione Aiuto bambini www.oltretata.it/ ct.org, www.mytata.com, Sezione Vestirsi openwear.org Sezione Cose&Scambi locloc.it, peerby.com, zerorelativo.it, reoose.com, mammamamma.it
Come funziona Locloc? E’ molto semplice. L’utente è alla ricerca di beni da noleggiare? 1. Trova l’oggetto ideale. Può effettuare una ricerca tramite parola chiave (bicicletta), per categoria (articoli da giardinaggio), per tema (festa di carnevale) e Locloc restituisce l’elenco di tutti gli oggetti in locazione, classificandoli in base al prezzo e alla prossimità geografica 2. Effettua la prenotazione dell’oggetto. Compila il modulo di prenotazione online dell’oggetto scelto nel periodo in cui vuole utilizzarlo ed attende la conferma dal proprietario. Dalla registrazione, Locloc gliriconosce automaticamente 3. Riceve l’oggetto in locazione. Incontra il proprietario per ricevere l’oggetto, firma il contratto di locazione ed effettua il pagamento. L’affitto è assicurato contro danni e responsabilità civile. 4. Restituisce l’oggetto. Alla fine dell’affitto, restituisce l’oggetto al proprietario nello stesso stato in cui l’ha ricevuto
Sono nostri ospiti: Daan Weddepohl (in videoconferenza) cofondatore di di Peerby.com, Gian Luca Ranno (in videoconferenza) fondatore Gnammo.com, Daniele Cicognini di zerorelativo.it , Irina Torgovitzkaja di reoose.com, Ester Giacomoni (in videoconferenza) Country Maganager Italia di Vizeat.com, Michela Nose’ e Guido Cigala fondatori di LocLoc.it, Enrico Caldari di mammamamma.it. L’elenco delle cose noleggiabili è lungo. Sotto potete vedere, in una grafica, alcuni consigli. franco direttore@vicini.to.it
Un discorso a parte merita socialstreet.it che non è sharing economy , ma è rilevante per quella “connessione off line”, cioè quella esperienza di incontro fisico usa la rete internet come mezzo di comunicazione, ma come evento sociale, si realizza fuori di essa. Abbiamo quindi invitato ad un intervento in videoconferenza i fondatori, Federico Bastiani e Luigi Nardacchione. Ecco le date ed i temi dei prossimi incontri, tutti alle 20,30, sempre in Cascina Roccafranca. • • • • •
ABITARE&VIAGGIARE CONOSCENZA&CULTURA MOBILITA’ CONSUMO&DENARO TEMPO
il 15 ottobre il 5 novembre il 3 dicembre il 21 gennaio 2016, il 18 febbraio 2016
Tutti sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. INFO: redazione@vicini.to.it
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A PROPOSITO DI CONDIVISIONE: la sharing economy ci può aiutare?
A PROPOSITO DI CONDIVISIONE: la sharing economy ci può aiutare? MOBILITA’ il 3 dicembre in Cascina Roccafranca alle 20,30
ABITARE & VIAGGIARE il 15 ottobre in Cascina Roccafranca alle 20,30
http://www.sharing.to.it/
http://www.homelink.it/
http://www.airbnb.com/
http://www.housetrip.it/
http://www.blablacar.it/
http://www.bring-me.it
http://www.cityglance.co
http://www.couchsurfing.com
http://www.carpooling.it
http://www.bewelcome.org/tour
http://www.everyride.it
http://www.matarest.com
http://www.scambiotreno.it
http://www.uber.com.it
Saranno invitati alcuni protagonisti delle realtà descritte
CONSUMO & DENARO il 21 gennaio in Cascina Roccafranca alle 20,30
http://www.nestpick.it
Sezione Consumo
http://www.workaway.info
Saranno invitati alcuni protagonisti delle realtà descritte
CONOSCENZA & CULTURA il 5 novembre in Cascina Roccafranca alle 20,30 http://www.freehandlee.com
http://www.waytogoon.com
Sezione Denaro
http://www.lifelearning.it
http://www.oilproject.org
http://www.skillbros.it http://www.smartika.it
http://www.prestiamoci.it
http://www.starteed.com
Saranno invitati alcuni protagonisti delle realtà descritte
TEMPO il 18 febbraio in Cascina Roccafranca alle 20,30
Sezione “banche del tempo”
http://www.tamtown.it
http://www.teatroxcasa.org
http://www.superfred.it
Saranno invitati alcuni protagonisti delle realtà descritte http://www.bancatempo.com
http://www.timerepublik.com
Sezione “on demand” Saranno invitati alcuni protagonisti delle realtà descritte
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http://www.sfinz.com
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A PROPOSITO DI CONDIVISIONE: la sharing economy ci può aiutare?
A PROPOSITO DI CONDIVISIONE: la sharing economy ci può aiutare? MOBILITA’ il 3 dicembre in Cascina Roccafranca alle 20,30
ABITARE & VIAGGIARE il 15 ottobre in Cascina Roccafranca alle 20,30
http://www.sharing.to.it/
http://www.homelink.it/
http://www.airbnb.com/
http://www.housetrip.it/
http://www.blablacar.it/
http://www.bring-me.it
http://www.cityglance.co
http://www.couchsurfing.com
http://www.carpooling.it
http://www.bewelcome.org/tour
http://www.everyride.it
http://www.matarest.com
http://www.scambiotreno.it
http://www.uber.com.it
Saranno invitati alcuni protagonisti delle realtà descritte
CONSUMO & DENARO il 21 gennaio in Cascina Roccafranca alle 20,30
http://www.nestpick.it
Sezione Consumo
http://www.workaway.info
Saranno invitati alcuni protagonisti delle realtà descritte
CONOSCENZA & CULTURA il 5 novembre in Cascina Roccafranca alle 20,30 http://www.freehandlee.com
http://www.waytogoon.com
Sezione Denaro
http://www.lifelearning.it
http://www.oilproject.org
http://www.skillbros.it http://www.smartika.it
http://www.prestiamoci.it
http://www.starteed.com
Saranno invitati alcuni protagonisti delle realtà descritte
TEMPO il 18 febbraio in Cascina Roccafranca alle 20,30
Sezione “banche del tempo”
http://www.tamtown.it
http://www.teatroxcasa.org
http://www.superfred.it
Saranno invitati alcuni protagonisti delle realtà descritte http://www.bancatempo.com
http://www.timerepublik.com
Sezione “on demand” Saranno invitati alcuni protagonisti delle realtà descritte
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SHARING ECONOMY - LOCLOC : la comunity del noleggio Locloc ( http://www.locloc.it) è la prima community italiana dedicata alla condivisione di beni tra privati, che permette a chiunque, dai consumatori ai professionisti, di affittare e mettere in affitto qualsiasi tipologia di oggetto.
L’utente vuole mettere un oggetto in affitto? 1. Propone l’oggetto in locazione. Inserisce l’oggetto da affittare nella sezione “Pubblica il tuo annuncio”, descrivendo l’oggetto, il prezzo del noleggio e l’eventuale deposito a garanzia 2. Approva le richieste di locazione. Su un comodo pannello di controllo personale riceve le richieste di locazione e le approvo via mail 3. Affitta il suo oggetto. Incontra il locatario per consegnare l’oggetto, firma il contratto di locazione e riceve il pagamento più l’eventuale deposito di garanzia. La locazione è assicurata contro danni e responsabilità civile 4. Recupera l’oggetto. Alla fine del periodo di locazione, recupera l’oggetto dal locatario e verifico le condizioni dello stesso. Torno su Locloc e mi preparo a chiudere un’altra transazione
A PROPOSITO DI CONDIVISIONE: la sharing economy ci può aiutare? Si svolge sabato 26 settembre alle 15,15, organizzato dal nostro giornale online ed inserito nella tre giorni di “Sperimenta” di Cascina Roccafranca in via Rubino 45 a Torino grazie all'ospitalità della Fondazione Cascina Roccafranca. Perché questa iniziativa? La prima motivazione è la sua traduzione letterale: sharing economy si traduce “economia della condivisione”. Questo significato potrebbe indicare una modalità di condivisione delle cose e della ricchezza di ognuno più comunitarie che la nostra Società ha dimenticato perché lo scambio ed il riuso sono antitetici alla concezione dello sviluppo basato solo sul consumo senza limiti. La seconda motivazione deriva dalla constatazione che pochi sanno cosa sia in realtà la Sharing Economy, al massimo hanno sentito parlare di BlaBlaCar o altri servizi di sharing. Questa situazione di “inconsapevolezza culturale” potrebbe far prendere alla sharing economy una direzione orientata esclusivamente al profitto economico (di chi gestisce le piattaforme tecnologiche in Rete) e non ad una diffusione della condivisione anche tramite la tecnologia. Infatti i nostri sei incontri, di cui il 26 settembre è il primo, hanno il seguente titolo: “A PROPOSITO DI CONDIVISIONE: la sharing economy ci può aiutare?” I temi del 26 settembre sono: • Il CIBO • L’ AIUTO BAMBINI • Il VESTIRSI • Lo SCAMBIO e le COSE
Su Locloc è possibile affittare o noleggiare qualsiasi cosa, sia da privati, sia da professionisti: un trapano, un camper, la casa per le vacanze o una racchetta da tennis .
Per ognuna descriveremo cosa fanno e come lo fanno, nello specifico Sezione CIBO gnammo.com, ifoodshare.org , it.vizeat.com , thinkeatsave.org, cucinaecondividi.it, www.restaurantday.org/it, www.scambiacibo.it, newgusto.com/explore Sezione Aiuto bambini www.oltretata.it/ ct.org, www.mytata.com, Sezione Vestirsi openwear.org Sezione Cose&Scambi locloc.it, peerby.com, zerorelativo.it, reoose.com, mammamamma.it
Come funziona Locloc? E’ molto semplice. L’utente è alla ricerca di beni da noleggiare? 1. Trova l’oggetto ideale. Può effettuare una ricerca tramite parola chiave (bicicletta), per categoria (articoli da giardinaggio), per tema (festa di carnevale) e Locloc restituisce l’elenco di tutti gli oggetti in locazione, classificandoli in base al prezzo e alla prossimità geografica 2. Effettua la prenotazione dell’oggetto. Compila il modulo di prenotazione online dell’oggetto scelto nel periodo in cui vuole utilizzarlo ed attende la conferma dal proprietario. Dalla registrazione, Locloc gliriconosce automaticamente 3. Riceve l’oggetto in locazione. Incontra il proprietario per ricevere l’oggetto, firma il contratto di locazione ed effettua il pagamento. L’affitto è assicurato contro danni e responsabilità civile. 4. Restituisce l’oggetto. Alla fine dell’affitto, restituisce l’oggetto al proprietario nello stesso stato in cui l’ha ricevuto
Sono nostri ospiti: Daan Weddepohl (in videoconferenza) cofondatore di di Peerby.com, Gian Luca Ranno (in videoconferenza) fondatore Gnammo.com, Daniele Cicognini di zerorelativo.it , Irina Torgovitzkaja di reoose.com, Ester Giacomoni (in videoconferenza) Country Maganager Italia di Vizeat.com, Michela Nose’ e Guido Cigala fondatori di LocLoc.it, Enrico Caldari di mammamamma.it. L’elenco delle cose noleggiabili è lungo. Sotto potete vedere, in una grafica, alcuni consigli. franco direttore@vicini.to.it
Un discorso a parte merita socialstreet.it che non è sharing economy , ma è rilevante per quella “connessione off line”, cioè quella esperienza di incontro fisico usa la rete internet come mezzo di comunicazione, ma come evento sociale, si realizza fuori di essa. Abbiamo quindi invitato ad un intervento in videoconferenza i fondatori, Federico Bastiani e Luigi Nardacchione. Ecco le date ed i temi dei prossimi incontri, tutti alle 20,30, sempre in Cascina Roccafranca. • • • • •
ABITARE&VIAGGIARE CONOSCENZA&CULTURA MOBILITA’ CONSUMO&DENARO TEMPO
il 15 ottobre il 5 novembre il 3 dicembre il 21 gennaio 2016, il 18 febbraio 2016
Tutti sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. INFO: redazione@vicini.to.it
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CARPOOLING & AUTOSTOP: la Sharing Economy a Torino e le altre piattaforme in Italia Le nuove condizioni sociali stanno indirizzando la creatività e l’imprendoria delle nuove generazioni verso la SHARING ECONOMY o, • Tipologia Viaggio: Solo Andata o Andata e Ritorno? come amo chiamarla io, l’ECONOMIA DELLA CONDIVISIONE. • Solo una volta o ripetitivo? . • Città di Partenza e città di Arrivo. Naturalmente le iniziative nate negli USA sono più vecchie delle no- • Possibilità di caricare passeggeri lungo il percorso con tappe stre, ma solo di qualche anno e, a volte, di qualche mese! intermedie . • Note Aggiuntive per comunicare altre informazioni utili quali ad Dividerò l’articolo i due parti: nella prima parlerò di una iniziativa esempio: flessibilità dell’orario, disponibilità a deviazioni, luoghi incubata presso TreataBit, un progetto di I3P che è la Società per di incontro, ecc. la gestione dell’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, nella seconda farò un elenco delle “piattaforme di sharing” Contributo richiesto per ogni passeggero. Lo staff fornisce una stima attive in Italia. di prezzi ma è l’utente a decidere quanto chiederà ad ogni singolo passeggero. Il prezzo incide molto sull’accettazione del viaggio. E’ L’iniziativa torinese si chiama Bringme Carpooling & Autostop ed è consigliato un contributo equo basato sui costi reali. un portale web che consente di trovare compagni di viaggio per Possibilità di viaggi per raggiungere un evento. E’ possibile controllacondividerne i costi e ridurne l’impatto ambientale. Condividere le re se l’evento è già proposto da Bringme Carpooling & Autostop opspese o trovare un passaggio in pure è possibile proporlo compilando l’apposito campo. In questo auto è piuttosto semplice e que- modo si potrà viaggiare con nuovi amici che condividonole stesse sto perchè Bringme è la più gran- passioni! de community italiana di carpoo- Infine si pubblica il viaggio. Un ultima controllatina alla mappa e ler. via…. l’ annuncio è on-line. Come funziona?
E’ interessante leggere su autorevoli magazine on line come WIRED articoli sulla Sharing Economy che allargano la discussione sulla Sharing Economy, ma (forse) creano ancora più confusione.
Per concludere la sharing economy non è assenza di scambio di valore (monerario, tempo, ecc) o assenza di guadagno da parte della piattaforma digitale che aggrega i servizi, ma è scambio di valore (anche economico) tra pari: cittadino/cittadino, azienda/azienda , pippo/pippo. franco direttore@vicini.to.it
Come vedete la fiducia e la condivisione di ciò che già si possiede è il collante di questa iniziativa che ne ha “partorite altre due” di cui vi indico solo i links per brevità:
Bisogna iscriversi a Bringme Carpooling & Autostop, ma è gratuito e semplice. Si deve compilare • un modulo di registrazione on line con i seguenti campi: un nome utente, la propria mail, il • sesso, la Provincia di residenza.
Carpooling-universita.it: piattaforma web dedicata al carpooling da e verso le sedi universitarie. Partner Federazione Garr Idem. JoJob: piattaforme web ed applicazione mobile di carpooling aziendale dedicate a cluster di aziende limitrofe.
Ogni utente ha a sua disposizione un profilo dedicato e personalizzabile. Il profilo consente agli altri utenti di conoscerti prima del viaggio. Se inoltre si desidera dimostrare la propria affidabilità si dovrà inviare allo staff del portale copia del tuo documento d’identità per ottenere lo status di “Utente Certificato“. Ed ora cosa succede?
Si accede all’Home Page oppure alla sezione “Cerca un Passaggio” e si avvia una ricerca. Si possono compilare uno o più campi indicando: città di partenza, città di arrivo e data desiderata. Dall’elenco viaggi disponibili è possibile identificare quello che più si addice alle proprie esigenze e con un click, su di esso, compariranno tutte le informazioni dettagliate. A questo punto si può scegliere se concordare il viaggio oppure richiedere maggiori informazioni al conducente. Un sistema di messaggistica, interna a Bringme, consente di scrivere direttamente a colui che ha pubblicato il viaggio e si riceverà, via mail, le sue risposte. Raggiunto un accordo è importante, concordare il viaggio attraverso l’apposito pulsante “concorda il viaggio”. Si riceverà una mail con i recapiti per contattare il “proprio” autista ed si avrà la possibilità di rilasciargli un feedback. Se non viene trovato il viaggio desiderato è possibile inserire una richiesta di notifica semplicemente cliccando su “Attiva Notifica” e l’utente sarà avvisato dallo staff non appena vi sarà un passaggio disponibile. Pubblicare un viaggio Con un click su “Posta viaggio” si possono inserire i dettagli della propria offerta e inserire un viaggio su Bringme Carpooling & Autostop. Naturalmente è necessario compilare più campi:
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L’articolo letto è questo ed il brano il seguente “(…) Servizi on-demand: Uber, secondo l’autrice, ( ndr: Rachel Botsman) finisce proprio qui dentro. Insieme a Instacart o Washio, servizio per lavanderia a domicilio assimilabile all’italiana Mamaclean. In una categoria così definita: “Piattaforme che fanno incontrare direttamente le necessità dei client con i fornitori di servizi per erogare o consegnare all’istante beni e servizi”. (…) Bene, la Rachel Botsman, forte della sua primogenitura linguistica, sta elaborando altre forme di catalogazione. Mi è difficile capire perchè sostenga che Uber sia (solo) un servizio on demand.
Cercare un passaggio in autoBring me
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CONFUSIONI SULLA SHARING ECONOMY
Infatti, per configurarsi come tale, dovrebbe essere un servizio reso da un fornitore alla clientela che copre un settore di mercato non ancora strutturato digitalmente. Sotto questa veste, per rimanere nell’ambito AUTO, possono essere considerati tali i servizi di Car Sharing gestiti da ENI_FIAT (Enjoy) , Mecedes-Benz (Car2go) CarClub Torino (IoGuido). Ed ora parliamo delle altre piattaforme di Sharing attive in Italia o comunque tradotte in lingua italiana. In questa occasione ne farò solo un breve elenco e inserirò la pagina dove sono raccolte, ma torneremo sull’argomento per capirne di più. Le categorie sono molte: Abitare, Bambini , Cultura, Denaro, Imparare, Lavorare, Mangiare, Muoversi , Pubblica Amministrazione, Scambiare, Socializzare, Tempo libero, Vendita usato, Vestirsi, Viaggiare. Potete vederle una per una o selezionarle dal menù a tendina del bel sito Collaboriamo.org che le ha censite tutte facendo un lavoro encomiabile. franco direttore@vicini.to.it
Cioè azienda proprietaria dei mezzi che rende il servizio a privati cittadini. Non lo è UBER nella sua configurazione UBER POP,che mette a disposizione Auto+Guidatore proprietario dell’auto stessa ad un altro cittadino che ne ha bisogno. Questo tramite una piattaforma digitale che scambia valore (monetario) e ricarica sulla transazione. Quindi con un modello di Agenzia, ma utente privato/utente privato. One to One, Privato & Privato. Quindi, anche se (per ora) UBER è illegale è, comunque, sharing economy. Mentre non lo sono Enjoy, Ca2go e ioGuido perchè il rapporto è verticale azienda/privato: questo è un servizio OnDemand.
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FRED: CONDIVIDI UN LIBRO E INCONTRI NUOVE PERSONE Una nuova mentalità si sta diffondendo stimolata dalle nuove tecnologie e dalla consepevolezza che cio che è prezioso è il tempo e la relazione (fisica) tra le persone. Questo ha un nome importato dagli USA, cioè la sharing economy che protremmo tradurre in economia della condivisione. Oggi parliamo di FRED che è un social network di prossimità per condividere i propri libri e incontrare nuove persone. Inoltre mette in contatto con le persone che abitano vicino per condividere o leggere un libro, incontrarsi e fare nuove amicizie. Come Funziona? Si cerca il libro che piace tra quelli condivisi dalla persone nella propria zona oppure si cerca una persona. Fred farà vedere i più vicini al proprio indirizzo. Dopo aver trovato il libro che piace, si invia una richiesta al proprietario e organizza l’incontro da qualche parte nei dintorni. Ci si diverte a condividere, un libro è solo uno dei molti scambi possibili. Si può usare Fred per tenere traccia dei libri che si prestano o si prendono a prestito. Quando viene prestato un libro, si può restituire il libro al proprietario oppure portarlo in un Fred Point. Non ce ne sono nei dintorni? Si può indicare il proprio locale preferito a diventarlo! Quanto costa? E’ gratis per gli utenti privati, offre servizi a pagamento ad attività aperte al pubblico ed aziende Segni particolari: utilizzato in 70 paesi nel mondo. info: http://www.superfred.it franco direttore@vicini.to.it
VICINATO SOLIDALE: UNA PIATTAFORMA CHIAMATA PEERBY Il nostro giornale Vicini si sta, da un po’ di tempo, occupando di Sharing Economy che in italiano è traducibile come Economia della Condivisione. Oggi parliamo di Peerby. Che cosa è Peerby? Leggiamo como loro stessi si presentano: “Peerby è un sito web che consente di prendere in prestito le cose che avete bisogno dai nostri vicini in un modo divertente e facile. Risparmiare denaro, vivere verde e incontrare vicini meravigliosi!” Prestiti e mutui ! (ndr: capiremo cosa significa in seguito) funzionano meglio se una comunità raggiunge una massa critica. Tuttavia, non ci sono ancora abbastanza membri Peerby a Torino (ndr: il numero minimo è di 20 persone) ed è per questo Peerby è ancora inattivo. Sarebbe fantastico se si potesse aiutare la comunità, diventando molti di più! Insieme possiamo sbloccare la nostra comunità e avere accesso immediato a ogni cosa di cui abbiamo bisogno. In tal modo si consentirà ad altri di avere lo stesso bene e rendere la nostra comunità più sostenibile e sociale. È possibile iscriversi sul sito web o scaricare l’applicazione Android o iOS ed è gratis!” Per andare al sito web https://www.peerby.com franco direttore@vicini.to.it
Giornale on line , iniziativa del Comitato Vicini.TO Via Rubino 45 10137, Torino, presso Cascina Roccafranca, Bottega Comunicazione Contatti: N° 11 in versione pdf, Settembre 2015 Email : redazione@vicini.to.it Sito web: www.vicini.to.it Se volete collaborare, scriveteci.
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ANNO 1 - Numero 11
WWW.VICINI.TO.IT
SETTEMBRE 2015
COS’E’ LA SHARING ECONOMY Si chiama “sharing economy” e si propone come un nuovo modello economico, capace di rispondere alle sfide della crisi e di promuovere forme di consumo più consapevoli basate sul riuso invece che sull’acquisto e sull’accesso piuttosto che sulla proprietà. Si traduce con “economia della condivisione”, un’espressione che richiama esperienze di lunga tradizione, soprattutto in Italia, dal mutualismo alle cooperative fino alle imprese sociali. Come spesso accade ai fenomeni che godono di improvviso successo, sotto lo stesso cappello ricadono pratiche molto diverse tra loro. Per fare ordine, è utile individuarne i tratti distintivi. Il primo è la condivisione, l’utilizzo comune di una risorsa, intesa come profilo distinto dalle forme tradizionali di reciprocità, redistribuzione e scambio.
Il secondo è la relazione peer-to-peer: la condivisione avviene tra persone (o organizzazioni), a livello orizzontale e al di fuori di logiche professionali, con una caduta dei confini tra finanziatore, produttore e consumatore. Il terzo è la presenza di una piattaforma tecnologica, che supporta relazioni digitali, dove la distanza sociale è più rilevante di quella geografica e la fiducia è veicolata attraverso forme di reputazione digitale. Se questi sono gli elementi comuni, le esperienze di sharing economy si differenziano lungo diversi assi. Innanzitutto, le forme della condivisione: oltre allo sharing in senso stretto, si possono ricondurre a questo modello anche il bartering, inteso come baratto tra privati (swapping) o tra aziende, in un’ottica di reciprocità diretta o indiretta e il crowding, quando più persone contribuiscono alla creazione di un bene o un servizio, attraverso risorse creative (crowdsourcing) o finanziarie (crowdfunding). A questo si lega strettamente l’oggetto della condivisione: beni fisici (mezzi di trasporto, dalla bicicletta alla macchina, fino alle barche e i tir ma anche vestiti, accessori, telefoni ecc.) o prodotti digitali (libri, film, canzoni, spettacoli), spazi (case e luoghi di lavoro/coworking), tempo/competenze, idee e denaro. Segue il tempo: l’utilizzo condiviso può essere sincrono (es. divido la
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mia casa con un’altra persona) o differito (lascio la mia casa temporaneamente a un’altra persona). La proprietà è il criterio più controverso: il bene oggetto di condivisione può restare al proprietario (es. offro ospitalità a uno sconosciuto), cambiare proprietà (baratto la mia borsa con un paio di orecchini) o essere di proprietà di una parte terza rispetto alla rete tra pari (es. case automobilistiche e amministrazioni pubbliche che offrono servizi di car sharing). Infine, il valore dei beni e servizi condivisi può essere determinato in denaro oppure attraverso crediti/monete complementari o, ancora, rientrare nell’ambito di una relazione di dono (come nel couchsurfing). Il prezzo può tenere in considerazione elementi spesso esclusi dalle logiche di scambio, come l’impatto inquinante di un oggetto non utilizzato. La crescita della sharing economy sta ponendo interessanti questioni. Innanzitutto, ci si può chiedere quanto questo modello sia legato alla crisi oppure risponda a un ripensamento più strutturale dei rapporti tra economia e società. Uno dei dibattiti più accesi riguarda il rapporto tra distruzione di valore nei settori tradizionali e creazione di nuovo valore: l’ambito in cui questa ambivalenza si sta ponendo in forma più evidente è quello dei servizi di ospitalità (come Airbnb), che stanno mettendo in difficoltà il comparto alberghiero, mentre incidono positivamente sui consumi culturali e la ristorazione. Una possibile via d’uscita potrebbero essere forme di partenariato tra aziende tradizionali e piattaforme collaborative; in Italia stiamo assistendo alle prime sperimentazioni con Barilla-Gnammo e Adidas-Fubles. Non da ultimo, la sharing economy sta ponendo sfide inedite al sistema regolativo. Le vecchie regole spesso non si applicano alle nuove dinamiche sociali ed economiche e rischiano di soffocare le innovazioni sociali e di mercato. Sono ormai numerose le iniziative prese a livello locale per risolvere le questioni sollevate dall’economia della condivisione nei singoli comparti, mentre inizia a farsi sentire la richiesta di interventi di più ampio respiro. E’ su questo terreno che si misurerà la forza di quello che si auto-definisce “movimento” della sharing economy. Se è improbabile che la sharing economy sostituisca i modelli tradizionali, come auspicato da alcuni suoi sostenitori, ci si può aspettare che – nei prossimi mesi – le piattaforme di condivisione delle risorse possano rispondere a bisogni e desideri finora latenti e, aspetto forse più interessante, favorire l’innovazione dei modelli esistenti, sia profit che non profit. E’ dunque importante aprire tavoli di confronto, che coinvolgano anche la pubblica amministrazione, per valorizzare le opportunità offerte da questa prospettiva. fonte: http://laretechelavora.com/ di Ivana Pais (Docente di Sociologia economica nella Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano)
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