E'azzuro magazine luglio

Page 1



È...DItORIale

LUGLIO 2014

LA VOCE DEL SILENZIO

E

di MARY D‘ONOFRIO

sposto un drappo nero all’esterno dell’autolavaggio dove Ciro Esposito svolgeva il suo lavoro: un’immagine che ci riporta al 3 Maggio, data in cui è morto il calcio italiano. In ventimila hanno dato l’ultimo saluto a Ciro, i funerali del giovane tifoso partenopeo si sono svolti a Scampia, in quella piazza a lui dedicata, “Piazza Ciro Esposito”, mentre le spese delle esequie sono state sostenute dai tifosi dal gran cuore: i napoletani. L’eroe dei nostri giorni che ha lottato fino alla fine, dopo circa 50 giorni di agonia, non ce l’ha fatta, la salma è stata trasportata da Roma a Napoli e il Comune ha provveduto all’allestimento della camera ardente. Dunque una Coppa Italia che ci lascia l’amaro in bocca, una vittoria che è valsa davvero a poco se dietro il paravento del calcio si è nascosto lo scheletro della violenza. Una violenza tale da portare via una vita e, proprio per dire no al binomio calcio-violenza, è stato proclamato il lutto cittadino nel giorno in cui si sono svolti i funerali. Il quartiere di Scampia è stato molto vicino alla famiglia Esposito per una tragedia che deve far riflettere su quello che è diventato oggi il calcio italiano, sull’animo sportivo che è morto con il giovane Ciro. Una macchia che rimarrà indelebile nel mondo dello sport, un tradimento che ferisce la natura calcistica e quella di tutti i tifosi che al fischio d’inizio di ogni partita credono in un sogno e che, purtroppo, in questo caso si è trasformato in un incubo. A dare l’ultimo saluto a Ciro Esposito sono giunte diverse delegazioni di tifosi da varie città d’Italia e d’Europa, per dimostrare l’affetto e la vicinanza alla famiglia, insieme all’intero quartiere di Scampia, un messaggio per sottolineare che non si può morire a 29 anni, non per una partita di calcio. Un proiettile esploso, una tragedia consumata attraverso la delinquenza imperante di chi ha colpito un cuore grande e azzurro. Durante la cerimonia funebre emo-

UN

zione ma anche tanta rabbia, quella di chi non accetta una violenza di natura razzista, occultata dietro la maschera della tifoseria. A porgere l’ultimo saluto all’eroina dei nostri giorni tanti esponenti del mondo calcistico, tra cui Lorenzo Insigne, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il quale ha evidenziato come la madre di Ciro abbia insegnato a comportarsi a un intero popolo. Antonella Leardi, infatti, ha dato lezioni di forza e dignità, nonostante il dolore lancinante per la perdita innaturale del figlio. Lei, che gli è stata accanto ogni giorno, lei, che prega affinché la morte del figlio non sia stata un inutile sacrificio. “Ciro era un tifoso, non un ultras. Il suo era un tifo pulito, non sorretto dalla violenza, sotterrate la violenza!” Queste le parole di Simona, fidanzata di Ciro, mentre il presidente Aurelio De Laurentiis, durante i funerali, ha sottolineato che Ciro ha avuto gran forza in quest’Italia scorretta e priva di valori. Tra le altre autorità presenti, il sottosegretario alla difesa, Gioacchino Alfano, il senatore Vincenzo Cuomo, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, e il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris, che ha voluto evidenziare un aspetto da troppi sottovalutato: “Dovrà pagare anche chi non ha non ha garantito il servizio d’ordine a Roma”. Durante la celebrazione funebre don Aniello Manganiello ha fatto commuovere i presenti con parole toccanti, il tutto accompagnato dalla voce di Nino D’Angelo, che con grande emozione ha intonato il suo inno per il Napoli, seguito in coro dai tifosi del Napoli. Si è alzata una voce unica, ma se la voce del silenzio, quella di Ciro, fa ancora tanto rumore è anche grazie ai tanti appelli che non sono finiti nel vuoto. È una voce che urla giustizia per una morte che non deve restare impunita.

NUMERO SPECIALE PER IL RITIRO DI

DIMARO

Il calcio, quello vero, vede il Napoli in rampa di lancio per la nuova stagione in questi giorni. In questo numero abbiamo realizzato uno speciale su Dimaro, con intervista al Sindaco: anche quest’anno È… Azzurro approda nella Val di Sole per vedere da vicino la preparazione atletica della squadra partenopea. Dodici giorni ricchi di novità, da seguire quotidianamente sul nostro sito www.eazzurro.it. Tra quelle più succulente ci sarà il “Villaggio dei tifosi”, insieme agli allenamenti a porte aperte, alle partite amichevoli, agli eventi. Tra le pagine del nostro magazine troverete anche un’intervista esclusiva a Callejon, le vacanze degli azzurri e il matrimonio di Marek Hamsik.Gli ultimi movimenti di calciomercato,con tutte le news aggiornate ,tra partenze e probabili arrivi. Cari lettori, sfogliando le nostre pagine, potrete viaggiare tra una varietà di paesaggi da quelli alpini fino a giungere alla macchia mediterranea: “Vista dalla luna la terra appare come un globo dall’intenso colore azzurro…”, pertanto tuffatevi con noi nel mare azzurro e cristallino della Corsica! Attraversando un’ampia piattaforma subacquea ed un’immensa spiaggia di sabbia fine, calette deserte o falesie granitiche su oltre mille chilometri di costa, meta del nostro numero di luglio. Ad agosto vi aspettiamo in edicola da mercoledì 6 per raccontarvi i primi passi del nuovo Napoli: servizi, approfondimenti e, in omaggio, il calendario della prossima stagione di serie A.

3


È...SOMMaRIO MERCATO

Direttore Responsabile MaRY D’ONOFRIO

Il punto sulle trattative

pag. 9

Direttore Editoriale RICCaRDO GIaMMaRINO

RITIRO

Il programma degli azzurri a Dimaro

PERSONAGGIO

pag. 12

Clementino racconta la passione per il Napoli

pag. 16

La straordinaria carriera di Imma Cerasuolo

4

pag. 22

Capo Redattore CaRlO ZaZZeRa Progetto Grafico, Impaginazione FRaNCeSCO GallO Foto RaFFaele eSPOSItO Stampa

aRtI GRaFIChe NaPOlItaNO

Nola [Na]

Autorizzazione Richiesta al tRIbuNale DI NaPOlI Hanno collaborato a questo numero: RINO DaZZO

haRRY DI PRISCO

GIOVaNNI MaRINO

BASKET

Coach Marco Calvani riparte da Napoli

NUOTO

LUGLIO 2014

pag. 20

SeReNa MaRINO

SONIa OlOFeRNI PaSquale tINa

Il numero è stato chiuso lunedì 7 luglio 2014 Tiratura COPIe 10.000 DIStRIbuZIONe: eDIalba S.R.l.

Piazza Garibaldi, 136 80142 Napoli tel. 081 20 15 31 www.giammarinoeditore.it info@eazzurro.it


È...SCluSIVa

LUGLIO 2014

«NEL MIO CUORE NAPOLI E INDIA»

R

di PASQUALE tINa

icomincia da 20 (reti). Un fardello pesante per molti, ma Josè Maria Callejon non è certo uno qualunque. I campioni sono così: difficilmente vivono nel passato, hanno la giusta forza mentale per guardare con distacco quanto realizzato per poi concentrarsi sugli obiettivi futuri. Lo spagnolo non vive di ricordi. Lo fa giusto per un attimo. Il flashback della sua prima stagione è un film di alto livello con un copione degno di uno sceneggiatore di successo. Il suo acquisto fu accompagnato dallo scetticismo di chi lo conosceva poco e male. I tifosi del Real Madrid ironizzavano addirittura sulla cifra spesa: troppi 10 milioni di euro. Erano convinti di aver rifilato il “pacco” a De Laurentiis. Sorrisetti e battute si sono trasformate in un rimpianto non appena Callejon è sceso in campo. A volte basta un particolare per inquadrare un fuoriclasse. La maglia numero 7 era in un angolo, appesantita dai 104 gol lasciati in eredità da Edinson Cavani, il cannibale dell’area di rigore. Lui non ha avuto alcun tentennamento. “La prendo io”, disse rassicurando i compagni. “I gol li ho sempre fatti, non ci sono problemi”. E così Callejon l’ha indossata con rispetto ma senza timori reverenziali. La scuola madridista inculca nel dna il concetto di vittoria. E di responsabilità. Callejon non si è scomposto neanche dopo la profezia di Benitez pronunciata durante il ritiro a Dimaro: “Vedrete che segnerà 20 gol”. E in quel momento probabilmente ci credevano solo loro due. Missione compiuta.

5


È...SCluSIVa

Callejon è diventato una certezza: per Rafa è insostituibile. Attacca e difende, la miscela è unica tanto che è uno dei migliori al mondo nel ruolo. La fascia destra è il suo regno. Ogni tanto la abbandona perché può giocare anche da prima punta o come trequartista. Duttile, fantasioso e maledettamente costoso. Callejon si è rivelato un affare anche per le casse societarie.

6

Il valore attuale sfiora almeno i 40 milioni di euro, ma De Laurentiis gli ha immediatamente appiccicato addosso l’etichetta “non è in vendita” perché non ha alcuna intenzione di privarsi del suo gioiello che nella vita privata si trasforma. Compagno e padre affettuoso della piccola India con la quale ha trascorso le vacanze ad Ibiza assieme al fratello gemello Juanmi che gioca in Bolivia. allora Callejon, ricomincia da 20 reti. «Ma non mi basta. Spero di farne in più. Sarebbe bello superare il primato della scorsa stagione. Vorrei migliorarmi. Basterebbe il ventunesimo». ha le idee chiare. «Che dire, mi accontento di

LUGLIO 2014

poco…». e il Napoli dove può arrivare? «Per quanto mi riguarda non dobbiamo mai porci limiti. Scudetto e Champions, non poniamoci limiti. Ovviamente concentriamoci su una sfida alla volta. Vinciamo il preliminare per entrare nel tabellone principale. Naturalmente non sottovaluteremo neanche il campionato. Lo scudetto è un obiettivo importante. Io comunque non scelgo». Sarà una squadra più forte? «Credo proprio di sì. Mi fido di Benitez, di De Laurentiis e di Bigon. Sanno come intervenire per completare il mosaico. Non devo aggiungere altro, il mio mestiere non è certo il mercato». qual è il suo? «Sono un calciatore affamato. Non sono appagato dopo la scorsa stagione, voglio migliorare e ottenere il massimo. Antepongo gli interessi della squadra ai miei. Ovviamente ho qualche ambizione». la nazionale spagnola è una di queste? «Assolutamente sì. Continuo a lavorare per questo obiettivo. Al Mondiale è andata male. Purtroppo non si può sempre vincere sempre. Uscire al primo turno sicuramente fa male. Non siamo neanche stati aiutati dal girone, però ora bisogna ripartire. Pure l’Italia non se la passa bene: le due finaliste dell’Europeo sono state subito eliminate». Callejon farà parte del nuovo ciclo delle Furie Rosse?

«Io lo spero. Proverò a convincere il CT, voglio farmi trovare pronto e devo dare come sempre il massimo. Ovviamente rispetterò le sue scelte». Restiamo sul Mondiale. C’è qualche compagno di squadra che l’ha sorpresa positivamente? «Sono molto contento per il rendimento di Zuniga. Stiamo parlando di un top player che ci è mancato molto. é stato disponibile solo per qualche partita e noi ci siamo accorti di quanto sia importante. Ora è tornato quello di prima. Sono convinto che ci darà una grossa mano. Comunque non è il solo». Prego allora, continui. «Mi sono piaciute anche alcune giocate di Mertens. Lo conosciamo bene, parliamo di un campione incredibile». lo ritroverà presto. Com’è il rapporto tra voi? «Uno dei nostri segreti è l’unità del gruppo. Ho parlato spesso durante le vacanze con Benitez ma anche con Higuain, ad esempio. Siamo veramente amici e non è certo una frase di circostanza». Il rapporto è stato cementato da un’annata ricca di soddisfazioni. Riviviamola. «La scorsa estate ho fatto una scelta forte. Ero ad un bivio e ho pensato di imboccare un sentiero ignoto ma allo stesso tempo affascinante: un paese nuovo con una cultura calcistica diversa e altre abitudini rispetto alla Spagna». Si è pentito? «Assolutamente no. é stato importante lasciare il Real Madrid per venire al Napoli. Mi sono messo alla prova, è andata benissimo». Si aspettava di esplodere subito? «Sono andato al


LUGLIO 2014

di là delle più rosee previsioni. Mica era facile mettere a segno 20 gol. Devo ringraziare Benitez, è stato decisivo per la mia crescita». a proposito dell’allenatore, come giudica l’inizio del nuovo progetto? «Siamo molto soddisfatti».

Ripercorriamo la stagione. é pronto? «Sì partiamo». Cominci pure. «I primi mesi sono stati davvero fantastici. Sono arrivate le vittorie. Abbiamo giocato in maniera splendida. Divertivamo il pubblico ed eravamo contenti delle nostre prestazioni». Poi cosa è successo? «Purtroppo abbiamo perso troppi punti contro squadre alla nostra portata. A volte ci siamo fermati contro le piccole e questo ha rappresentato un problema». Come mai? «é mancata la continuità di risultati che è necessaria per conquistare uno scudetto». qual è stata la conseguenza? «Ci siamo allontanati troppo presto da Juventus e Roma in classifica e poi non siamo riusciti a colmare il gap perché loro hanno avuto un ritmo incredibile per tutto il campionato. Sicuramente dobbiamo imparare dai nostri errori per evitare di commetterli in futuro». l’esperienza nelle Coppe come è stata? «In Champions abbiamo offerto

un bel calcio in un girone difficile e abbiamo sfiorato la qualificazione. In Europa League siamo stati sfortunati con il Porto. Comunque abbiamo fatto esperienza». Il momento più importante? «Dico sicuramente la Coppa Italia. Vincere un trofeo da esibire in bacheca non è mai facile. E noi ci siamo riusciti. Nessuno ci ha regalato niente». Come si è sviluppata la competizione? «Dopo le vittorie con Atalanta e Lazio, il livello si è alzato. La doppia sfida con la Roma è stata dura ma noi siamo stati bravi a ribaltare il risultato dell’andata con una partita perfetta». e la finale? «Non è stato facile giocare. Il clima era difficile, arrivavano notizie sugli incidenti e sulle condizioni di Ciro Esposito che poi purtroppo non ce l’ha fatta». la Fiorentina non ha regalato niente «Sono d’accordo. Siamo partiti benissimo con la doppietta di Insigne, poi i nostri avversari ci hanno dato del filo da torcere fino all’ultimo minuto giocando a viso aperto. Mertens ha chiuso i conti nel finale». I viola saranno tra gli avversari del prossimo campionato. la sua griglia? «La Juventus ha vinto tre scudetti consecutivi e quindi resta fortissima. Ha elementi di altissimo livello. Non dimentico la Roma: il secondo posto è stato un capolavoro. La Fiorentina, invece, potrà contare su Rossi e Gomez. La differenza sarà notevole». Prevede qualche sorpresa? «Il livello sarà molto alto. Sicuramente Inter, Milan e Lazio miglioreranno e proveranno a lottare per la zona Champions.

È...SCluSIVa

Dobbiamo stare molto attenti». quali sono le differenze tra il calcio italiano e quello spagnolo? «Mi sono ambientato subito e ho capito che in serie A gli aspetti tattici sono prevalenti. In alcune partite, gli avversari si difendono con cinque uomini e ci sono altri giocatori dietro la linea della palla. Non è mai facile. Abbiamo compreso certi meccanismi e sono convinto che saremo più preparati». lei sarà ancora un punto di forza del Napoli. Come ha reagito alle voci di mercato sul suo conto? «In maniera molto tranquilla. Conosco bene come funziona questo mondo. é ovvio che ci siano delle chiacchiere quando un giocatore riesce a segnare tanto e si mette in mostra». l’ha cercata Mourinho. é vero? «Resto al Napoli, da qui non mi muovo. Callejon sta bene in questa squadra e in questa città, quindi è inutile proseguire con certi discorsi. Non hanno senso».

Meglio parlare di sua figlia India. Ci racconti le sue prime sensazioni da papà. «é una felicità immensa. Ho trascorso una bella estate prima con mio fratello e la sua compagna, poi con il resto della mia famiglia. India cresce, mangia e la notte non fa i capricci. é un bellissimo momento. Mi sono riposato e adesso non vedo l’ora di cominciare».

7


Il nostro finanziamento pubblico è solo il nostro pubblico € 2,00

it www.eazzurro.

ANNO 3 - NUM

IO 2014 ERO 7 - LUGL

ESCLUSIVA INTERVISTA A CALLEJON

IL PERSONAGGIO IL NAPOLI VISTO DA CLEMENTINO

BASKET RO” IL NUOVO “AZZUR VANI RIPARTE DA CAL

e Ne l m i o cu o r ap o li e I n dia

N

€ 2,00

www.eazzurro.it

ANNO 3 - NUMERO

7 - LUGLIO 2014

ESCLUSIVA INTERVISTA A CALLEJON

IL PERSONAGGIO IL NAPOLI VISTO DA CLEMENTINO

BASKET IL NUOVO “AZZURRO” RIPARTE DA CALVANI

Ne l m i o cu o re

N ap o li e I n dia

+


LUGLIO 2014

L

È...MeRCatO

SULLE ORME DI LUCAS LEIVA E MICHU a giostra (del mercato) regala gioie ma anche colpi di scena. Il Napoli ha assaporato il gusto amaro della delusione dopo il no di Maxime Gonalons. La telenovela in salsa francese non ha avuto l’epilogo sperato. Il colpo di scena ha spiazzato tutti. L’accordo tra i due presidenti, De Laurentiis e Aulas, non è bastato. Stavolta è stato il mediano a far saltare (definitivamente) l’affare. “I dettagli non sono stati risolti”, ha spiegato. Ha cambiato le carte in tavola al fotofinish chiedendo un ingaggio superiore. Il Napoli si è infuriato e si è ritirato in buon ordine. Adieu Gonalons.

WelCOMe eNGlaND. L’attenzione si è concentrata in Premier, campionato che Rafa Benitez conosce come le sue tasche. Sandro è un nome gradito, ha esperienza internazionale ma anche un costo esorbitante. Il Tottenham chiede 20 milioni di euro, il giocatore almeno 3 milioni di ingaggio. Troppi secondo il Napoli che sta studiando con attenzione il profilo di Lucas Leiva. È stato proprio Benitez a portarlo in Europa: lo acquistò dal Gremio nel 2007, quando era sulla panchina del Liverpool. L’unica controindicazione riguarda l’integrità fisica del giocatore considerando che ha avuto diversi infortuni nel corso della sua carriera. Il sogno è Javi Garcia, un vero e proprio top player del centrocampo, ma il Manchester City non prende in considerazione l’ipotesi del prestito.

l’attaCCaNte. Michu ha scalato posizioni. Ha le caratteristiche giuste. È un vice Higuain che può sostituire anche Pandev. Prima punta e trequartista, la miscela convince Benitez. Il talento di Oviedo ha chiesto allo Swansea di essere ceduto, ma l’affare può decollare solo se il club gallese accetta il prestito oneroso con diritto di riscatto, formula gradita al Napoli che intende cautelarsi dopo l’annata difficile di Michu, condizionato da un’operazione alla caviglia. Piace sempre Andrè Ayew. Il Marsiglia ha fissato il pezzo del ghanese: costa 8 milioni di euro. L’inserimento di Pandev come parziale contropartita tecnica può limare verso il basso la valutazione complessiva del figlio di Abedi Pelé. (P. T.)

Il nostro magazine è anche online: calcio, motori, eventi, turismo e altri sport in un’unica rivista

www.eazzurro.it

9


È...State aZZuRRa

S

LUGLIO 2014

LE VACANZE DEGLI AZZURRI di MARY D’ONOFRIO

ono terminate da qualche giorno le vacanze per i nostri campioni azzurri, che si sono goduti le ultime giornate di ferie prima di rientrare a Castelvolturno per i test fisici, in vista della partenza per il ritiro di Dimaro il 17 luglio. Mare, divertimento, relax e famiglia: questi gli ingredienti giusti per le wags e gli azzurri, che hanno ricaricato le pile in vista dell'impegnativo ritiro nella Val di Sole. Sicuramente Ibiza è stata la meta più gettonata tra

10

i calciatori, preferita anche dal portiere Pepe Reina, sbarcato per festeggiare al Pacha il compleanno dell’ex compagno di squadra Paolo Cannavaro. Quest’ultimo, che ha compiuto trentatré anni, ha scelto di trascorrere le sue vacanze prima a Dubai e poi sull’isola delle Baleari, con i tanti invitati al party provenienti dal mondo calcistico, tra cui Marco Borriello. Il pettegolezzo azzurro per l’estate 2014 non può mancare, anzi la fa da padrone nelle vicende sen-


LUGLIO 2014

timentali. Mentre Alessia Tedeschi (ex di Blerim Dzemaili) è stata avvistata nel piccolo paradiso dell’arcipelago delle Baleari a sud di Ibiza, Formentera, in compagnia di alcune amiche, il centrocampista svizzero, prima di partire per il Mondiale, si è rilassato nelle acque profonde e cristalline di altri mari, con la sua nuova fidanzata Erjona. Con quest’ultima che, stupita dalle bellezze partenopee, ha deciso di trascorrere parte delle vacanze anche a Napoli. Giandomenico Mesto, in vacanza con la moglie Sara a Sanremo, ha festeggiato il suo compleanno e il rinnovo con il Napoli. Un incontro speciale, invece, è stato siglato da tre vacanzieri: Maggio, Nocerino e Di Natale, incon-

I

È...State aZZuRRa

tratisi in Toscana. Dopo la disfatta mondiale anche Lorenzo Insigne, con la moglie Jenny e il piccolo Carmine, si sono concessi un po’ di riposo, volando in Sardegna. La famiglia Hamsik, nonostante i preparativi per il matrimonio celebrato il 4 luglio, è riuscita a ritagliarsi un po’ di tempo per scappare a Dubai ed è stata avvistata anche in Austria. Il capitano azzurro e la sua Martina, insieme ai piccoli Lucas e Christian, hanno trascorso dei giorni spensierati giocando con i figli, in attesa del fatidico sì. Il neo papà Josè Callejon è sbarcato a Ibiza con Marta, la piccola Paula e la dolce new entry, India. Poco dopo è stato raggiunto dal fratello Juanmi con la compagna: “Non posso chiedere di più, vacanze in famiglia” ha spiegato lady Callejon.

UN Sì PER LA VItA

l 4 luglio scorso Martina Franova e Marek Hamsik hanno suggellato il proprio impegno d’amore con il fatidico sì. Le nozze dell’anno sono state blindatissime e la cerimonia, all’insegna della riservatezza e dell’atmosfera fiabesca, ha visto la splendida sposa in un romantico abito di tulle e seta, con il velo e un’acconciatura raffinata e semplice allo stesso tempo, che ha evidenziato il suo stile. Tra la giocatrice di pallamano e il nostro capitano azzurro l’amore è sbocciato circa sette anni fa. La loro storia sembra una favola d’amore e come ogni favola che si rispetti Marek ha sposato la sua Martina in un castello. La cerimonia si è svolta in Slovacchia, a Banska Bystrika, nel castello di Beladice. Tra i presenti, due paggetti d’eccezione: Lucas e Christian, i due figli della coppia, vestiti con smoking grigio e papillon in perfetto stile dello sposo. “Un matrimonio italo-slovacco con 140 invitati, 100 slovacchi e 40 italiani - ha spiegato la sposa raggiante -. I testimoni sono italiani, l’intera giornata sono stata tranquilla fino a quando si è avvicinata l’ora e mi è venuto un groppo in gola. Stiamo progettando un bambino”. “Ma non stasera! – ha risposto Marek in modo scherzoso - Dopo sette anni abbiamo deciso di sigillare il nostro rapporto, sarà una buona cosa anche per i nostri figli”. Tanti amici e parenti sono arrivati a bordo di un volo charter organizzato per l’occasione proprio da “Marekiaro”, tra cui il cognato dello sposo, Walter Gargano, l’agente del capitano, Juraj Venglos, i colleghi di nazionale Kucka, Sapara, e Sestak. Numerosi gli sportivi tra gli ospiti, tra cui ha spiccato la stella dell’hockey su ghiaccio Michael Handzus. L’augurio del presidente Aurelio De Laurentiis è giunto cinguettando: “Cari Marek e Martina, oggi finalmente sposi. Potrebbe sembrare il titolo di un film, invece è la vostra vita che continua a unirvi. Da parte mia l'augurio che possiate essere sposi felici e genitori premurosi e attenti. E che continuiate a costruire un futuro sereno e ricco di soddisfazioni”.

11


È...RItIRO

A

12

LUGLIO 2014

IL NAPOLI IN RItIRO NELLA VAL DI... ‘O SOLE MIO di RICCARDO GIaMMaRINO

nche quest’anno gli azzurri partiranno per Dimaro, dove il tutto esaurito trasmette un'aria di tranquillità agli addetti ai lavori ed euforia per i partenopei che svolgeranno il ritiro per la preparazione atletica, dal 17 al 29 luglio, in vista della prossima stagione. Per gli uomini di Benitez sono previste due sedute di allenamento

facilmente i napoletani nel mondo ad invadere con entusiasmo la silenziosa cittadina vicina al confine austriaco. Nella conferenza stampa di presentazione del ritiro il presidente De Laurentiis affermò di voler utilizzare questa particolare occasione per “esportare la napoletanità”, ma anche di promuovere le

giornaliere, la prima a partire dalle 9.30 e la seconda dalle 16.30, sul campo sportivo comunale che ospiterà gratuitamente l’ingresso delle numerose famiglie accorse da tutt’Italia, nella soleggiata valle del Trentino, per sostenere ed ammirare i progressi della propria squadra del cuore, spezzate dalle varie conferenze stampa al teatro comunale, in cui saranno illustrati gli eventuali miglioramenti. Tipica aria pulita di montagna, tanto verde tra boschi e fiumi, dove anche la squadra non perde l’occasione di allenarsi facendo attività tonificanti come il rafting. D’altronde, se il Napoli dal 2011 si allena nella Val di Sole, di nome e di fatto, qualche motivo ci sarà. E proprio le buone motivazioni, l’ottima organizzazione locale e la collaborazione in armonia tra la Società Calcio Napoli e le istituzioni dimaresi da quattro anni convincono

tipicità locali. I tanti che si mobiliteranno per seguire il Napoli troveranno, così, un programma all’insegna dello sport e del divertimento pulito. La squadra dovrebbe arrivare in Trentino il 17 mattina per iniziare subito il primo allenamento della sessione pomeridiana. Ad aprire le danze sarà il tecnico don Rafa Benitez, che il giorno dopo l’arrivo, a mezzogiorno, al teatro comunale


LUGLIO 2014

saluterà i presenti e spiegherà il programma tecnico del ritiro. Alle 21 del primo sabato i tanti tifosi, sempre al teatro comunale, avranno l’opportunità di incontrare ben quattro giocatori azzurri, mentre domenica sera sarà allestito lo show di Made in Sud, con i tanti comici che durante la stagione invernale hanno divertito l’Italia in prima serata su Rai 2. Visto il clima distensivo di Dimaro non incontreranno troppe difficoltà nel dilettare la platea. Il martedì successivo, il 22 luglio, sarà ancora Benitez ad incontrare i propri supporters, ma questa volta in compagnia di altri due calciatori. Mentre il mercoledì sarà l’ammiraglio Guido Lembo, direttamente dalla taverna Anema&Core di Capri,

È...RItIRO

a guidare “l’ammuina” partenopea, con musica napoletana dal vivo e tanta ironia. Ad una settimana dall’inizio del ritiro, il secondo giovedì dimarese, un comitato locale offrirà ai turisti di fede azzurra il Festival Talent Show. Nella piazzetta centrale di Dimaro, venerdì dalle 21, ci sarà l’incontro della squadra con i tifosi, una vera e propria festa che offrirà il punto sulla preparazione degli azzurri. Prima di abbandonare la location ci sarà spazio anche per la celebrazione della Santa Messa a cura del cardinale Crescenzio Sepe. Durante il ritiro sono previste ben due amichevoli per gli azzurri, che sfideranno il Feralpisalò lunedì 21 luglio ed i greci del Kalloni il lunedì successivo.

«UN ONORE OSPItARE UNA SQUADRA DA CHAMPIONS»

Romedio Menghini, sindaco di Dimaro, ci racconta cosa dovranno aspettarsi i tifosi che seguiranno la squadra in Trentino.

Come nasce questa sintonia tra Dimaro ed il Napoli? «Ormai siamo al quarto anno e tra noi c’è stata subito una forte intesa, io sono sempre disponibile al confronto e mi sono impegnato in prima persona a seguire la squadra anche dal punto di vista calcistico».

Che aria si respira a Dimaro? quali sono le sue sensazioni? «Siamo tutti in attesa, con l’intenzione di fare per la quarta volta tutte quelle cose che siamo capaci di fare in armonia. C’è, sicuramente, l’ aspettativa di vedere tanti tifosi e siamo tutti pronti con l’ambizione di ospitare una squadra conosciuta e rispettata in ambito nazionale ed internazionale in continua crescita. Ci auspichiamo di non far mancare nulla a chi viene a seguire la propria squadra del cuore». Ma da quando ha iniziato ad ospitare il Napoli se n’è appassionato un po’? «Io sono tifoso del Napoli, non sa che emozione ho provato quando hanno annunciato l’arrivo qui di Higuain».

ha preferenza per qualche giocatore in particolare? «A dir la verità Marek Hamsik mi fa impazzire. Poi se Reina verrà confermato sarà un grandissimo colpo».

Gli alberghi hanno già registrato il tutto esaurito? «Diciamo che le richieste sono, proprio in questi tempi, notevoli. Speriamo di fare il tutto esaurito».

Come vivete il rapporto con la tifoseria partenopea? «Ottimo rapporto di rispetto reciproco ed armonia. La maggior parte dei tifosi sono comunque famiglie che lavorano il più delle volte in Germania, in Austria, in Lombardia o in Trentino e non perdono l’occasione di indossare la propria maglia azzurra e sostenere la squadra».

essendo la maggior parte dei tifosi napoletani degli emigranti, possiamo dire che la scelta di far recitare i comici di Made in Sud e di far cantare musica napoletana a Guido lembo è un modo per fargli rivivere la napoletanità, per riavvicinarli alla propria terra? «Esattamente, è proprio così. Lo scopo principale è esattamente questo, oltre che far conoscere anche al Trentino e a tutta l’Italia settentrionale la napoletanità».

13


È...COMuNICaZIONe

D

LUGLIO 2014

LE VOCI DI DENtRO di PASQUALE tINa

ietro le quinte ci sono loro. Le voci (di dentro) del Napoli hanno fiato nel backstage. Sul palcoscenico, invece, si trasformano in un sussurro prezioso che guida i campioni del

continuità. La canalizzazione nella direzione più corretta spetta all’ufficio comunicazione. Lavoro duro ma soprattutto senza soste: l’insegna H24 è virtualmente sempre in azione. Vietato, dunque, spegnere il telefonino. Le richieste sono ininterrotte. Al vertice c’è Nicola Lombardo, sangue azzurro nella fredda Milano. A casa sua inaugurò addirittura un Napoli Club. La passione è diventata un lavoro dopo esperienze a Sky (vice direttore di Sky Sport 24) e all’agenzia Reuters. Il capo ufficio stampa è Guido Baldari: è al Napoli dal 2004 e ha

Napoli sotto la luce dei riflettori. Il compito non è certo facile: gestire i media che ruotano attorno alla galassia azzurra è una bella sfida. Televisioni, quotidiani, radio, magazine e naturalmente internet, fenomeno da sempre in grande crescita. La globalizzazione è ormai un dato acquisito: il Napoli fa notizia in Italia e all’estero senza soluzione di

14

seguito tutta l’ascesa della creatura di De Laurentiis dalla C alla Champions. Cura i rapporti e dirige il sito internet che è aggiornato costantemente da Bruno Marra. Notizie, interviste e la Settimana Azzurra, la rubrica diventata un cult per i tanti appassionati. Il Napoli è anche ‘social’: è sbarcato sia su Facebook che su Twitter, canali privilegiati, affidati a Paolo Siravo. De Laurentiis preferisce soprattutto il secondo. Il presidente del Napoli è diventato un fan del cinguettio: comunica in 140 caratteri anche gli acquisti di mercato. A volte ha organizzato pure conferenze stampa virtuali. In attesa della televisione ufficiale, il club è sbarcato su Youtube con un canale dedicato dove gustarsi video esclusivi e curiosità.


È...StaDIO

LUGLIO 2014

SAN PAOLO, LA StORIA INFINItA

“S

> RINO DaZZO

tiamo lavorando al rinnovo della convenzione per il San Paolo. Restano da definire gli ultimi dettagli con il Napoli, ma non ci saranno problemi. La firma? A breve. Entro pochi giorni”. Sono passate settimane, mesi, ma il sindaco Luigi De Magistris continua a ripetere lo stesso tormentone inaugurato a marzo. La convenzione per l’uso dello stadio sarà anche ai dettagli, ma ancora non c’è. E intanto la prima scadenza, quella del 30 giugno, non è stata rispettata. C’è voluta una proroga di 60 giorni per salvare – si spera – i preliminari di Champions a Fuorigrotta, oltre alle amichevoli estive. Il Napoli una cattiva figura l’ha già fatta: ha dovuto chiedere una dilazione all’Uefa per indicare la sede delle gare casalinghe della prossima stagione europea, Champions o Europe League che sia. Per i

interessato alla questione. Oltre agli aspetti economici, ci sono poi quelli logistici. Il Comune, ad esempio, vorrebbe garantire l’uso dello stadio al Napoli per le gare di campionato o coppa, riservandosi il diritto di organizzare concerti, manifestazioni, altre competizioni sportive in altra data; nella precedente convenzione, invece, ogni evento doveva ottenere il placet di De Laurentiis. Come uscire da questo impasse? Con il solito pasticciaccio all’italiana, ovviamente. A Palazzo San Giacomo hanno già pensato ad una proroga della proroga, da estendere all’intera prossima stagione, per guadagnare altro tempo. Basterà questo papocchio per ottenere il via libera da Uefa e Figc? Di sicuro, se il Napoli avesse avuto carta bianca probabilmente molti dei problemi che affliggono lo stadio di Fuorigrotta – dai bagni chiusi durante le

regolamenti continentali, infatti, una volta indicato l’impianto non è più possibile cambiare in corsa. I delegati Uefa, che il 4 luglio hanno anche effettuato un sopralluogo al San Paolo constatandone la funzionalità in vista dei preliminari di fine agosto e delle gare della fase a gironi, hanno capito l’antifona ed hanno concesso qualche giorno in più. Il Napoli in campo al Barbera di Palermo – lo stadio indicato in prima istanza sia per l’Europa che per la Serie A – non conviene a nessuno. Ma cos’è che blocca la stesura definitiva del testo di una concessione che da Palazzo San Giacomo definiscono innovativa, moderna e funzionale alla riqualificazione non solo dello stadio, ma di tutta l’area? Probabilmente, proprio il fatto che nella nuova convenzione-ponte sono contemplati aspetti, dettagli, questioni in passato sempre lasciate in sospeso. Dagli aspetti commerciali ai canoni di affitto da rivedere, dalle quote fisse alle percentuali variabili legate ai singoli incassi, ogni dettaglio deve passare al vaglio non solo delle parti in causa – Napoli e Comune – ma anche di chi, come la Corte dei Conti, vigila affinché il municipio partenopeo non vada in dissesto. O del Coni, altro soggetto

partite alla copertura che non ripara dalle piogge, dai sediolini non a norma ad un intero settore, il terzo anello, pericolante e inibito ai tifosi – sarebbero già stati risolti. Ci ha messo poco più di un mese De Laurentiis per ridisegnare il centro sportivo di Castelvolturno in base alle indicazioni di Benitez. Un milione di euro investiti per creare un quarto campo d’allenamento, approntare un pozzo per l’irrigazione, allestire un generatore elettrico autonomo per l’illuminazione di uffici, spogliatoi e campi, oltre che per approntare una piscina al coperto utile al recupero in sede degli infortunati. Ci metterebbe un po’ di più, certo, per mettere a posto le cose al San Paolo, ma inizierebbe finalmente a trasformare un gigante che ormai avverte tutto il peso dei suoi anni. Se solo gli dessero il via libera. Per ora De Laurentiis è stato solo invitato dal Comune a presentare uno studio di fattibilità per il restyling dello stadio, che partirebbe dopo la firma della convenzione. Ancora progetti, grafici, chiacchiere. E intanto i mesi passano, le scadenze incombono e non sempre si potrà risolvere tutto a colpi di proroghe.

15


È...PeRSONaGGIO

LUGLIO 2014

‘O VIENt… CHE SPINGE IL NAPOLI CLEMENtINO RACCONtA LA SUA PASSIONE PER GLI AZZURRI

E’

di RICCARDO GIaMMaRINO

l’idolo dei giovani, un vero napoletano, tifoso del Napoli. Il rapper Clementino non ha certamente bisogno di presentazioni. Dopo tanta gavetta tra la gente è riuscito ad emergere, arrivando a cantare sul palco dell’Ariston e commuovendo l’intera città con la canzone “‘O vient”. Il freestyle, ossia l’inventare rime al momento, è la sua specialità ed è il mezzo con il quale amplifica situazioni paradossali che ci troviamo ad affrontare quotidianamente.

aurelio De laurentiis ti commissionò un inno del Napoli, che esperienza è stata? «Fondamentalmente, da parte mia, non è mai stato chiamato né concepito come un inno, perché scrivere un inno è una lama a doppio taglio. Nel senso che, automaticamente, sarebbe stato paragonato a canzonileggenda. Il Napoli ha sempre avuto “‘O surdat’ ‘nnammurato”, “I ragazzi della curva B” di Nino D’Angelo, quella che abbiamo composto noi era semplicemente un omaggio alla squadra, non abbiamo mai pensato di definirlo inno. Inoltre, è inammissibile pensare di poter imparare una canzone rap a memoria come se fosse un inno, soprattutto per le persone di un’età più avanzata. Un conto è se un settantenne impara i classici napoletani, ma non si può pretendere che incominci a rappare un inno a memoria. Quindi si è trattato soltanto un omaggio che abbiamo fatto alla squadra, alla maglia, insieme ad altri tre rapper: Ntò, i Sangue Mostro con il ritornello di Emiliano Pepe. Concepita come un omaggio alla squadra, è difatti uscita il giorno dopo la vittoria della Coppa Italia,

16

il 4 maggio, nella speranza di addolcire un po’ la tensione scaturita dai fatti di Roma. Siamo stati tutti entusiasti e, a dirla tutta, già un anno fa dedicai una canzone al Napoli con un grande artista che si chiama Nando Misuraca, “Ti amo Napoli”».

Sei soddisfatto di come si è conclusa la stagione calcistica del Napoli? «Ho visto una Juve nettamente superiore sul campo quest’anno e, infatti, ai Mondiali con la nazionale italiana i loro giocatori non hanno reso a causa della stanchezza. Però sono contento perché, comunque, molti giocatori del Napoli hanno dimostrato il proprio valore. Mertens ha fatto bene con il Belgio, Behrami, Dzemaili e Inler con la Svizzera, ogni giocatore del Napoli si è fatto rispettare. Io poi sono “Forza Argentina” , ho pubblicato un pezzo intitolato Buenos Aires Napoli, quando ho visto l’attacco dell’albiceleste a momenti piangevo, Messi, Higuain e Lavezzi insieme sono il sogno un po’ di tutti».

a proposito di sogni, qual è il tuo per il mercato azzurro? «Chiedo un consiglio alla regia, la mia famiglia...Clementino! Mi hai visto alla partita del cuore? Sono un’ottima ala destra. Scherzi a parte, Mascherano mi sarebbe piaciuto, bisogna rafforzare il centrocampo anche in virtù di qualche partenza. Poi ho tre giocatori che sognerei vedere in azzurro, di cui due “cattivi”, che sarebbero Balotelli e Cassano, che secondo me si esalterebbero con la tifoseria partenopea, ed il grandissimo Ciro Immobile, che è amico mio e di Rocco Hunt. Pensa che una volta uscì un articolo su Immobile in cui disse “A colpi di gol, Rocco Hunt e Clementino”. Lui mi ha confessato di ascoltare sempre la mia canzone “‘O vient” prima di scendere in campo e noi gli abbia-


È...PeRSONaGGIO

LUGLIO 2014

qual è l’emozione più grande che ti ha regalato il Napoli? «Purtroppo quando il Napoli ha vinto lo scudetto io ero piccolo, mi ricordo le partite in tv con mio padre, ma non ricordo bene le emozioni. Di questi ultimi anni forse la prima Coppa Italia contro la Juve e poi quando sono stato, a Natale, a pranzo con la società, con tutti i giocatori e con i comici di Made in Sud. Però resta indimenticabile quando il Napoli battè in rimonta la Juve ed al gol del sorpasso di Hamsik , l’amico Raffaele Auriemma gridò: “Seppelliteci qui! Vogliamo morire qui! Questo ragazzo è patrimonio dell’Unesco, oro colato, Hamsik!” – imitando perfettamente la voce del telecronista partenopeo afferma scherzosamente di esserne l’imitatore ufficiale (ndr)».

mo dedicato questa rima: “Chillu guaglione che joca ‘o pallone, ten’ ‘a mente, se sente Rocco e Clemente prime ‘e ll’allenamento”, poi è diventato capocannoniere col Torino e mi farebbe piacere vederlo in azzurro».

Pensi che higuain abbia sostituito degnamente Cavani? «A me il Pipita piace molto, sicuramente non fa i gol di Edinson, però è forte ed ha l’esperienza dalla sua. Mentre Cavani ha bisogno della squadra che gioca per lui, e questo è uno dei motivi per cui non sta ripetendo in Francia gli straordinari successi che ha ottenuto in azzurro, Higuain si mette al servizio delle seconde linee, favorendo l’accesso al gol ai vari Insigne, Mertens e Callejon».

C’è un giocatore in particolare che fa impazzire Clementino? «Se parliamo della storia del calcio, indubbiamente Diego Armando Maradona, che ho anche conosciuto. Ho stretto la mano de Dios, gli ho dedicato un freestyle ed ha indossato una maglia con la scritta “Clementino Spacc’ ‘e Vetrin” ed è stata un’emozione fortissima. Per quanto riguarda la squadra di oggi, invece, credo che Marekiaro Hamsik sia un po’ il simbolo di questo nuovo Napoli, mantenendo più serietà e qualità. Hamsik, secondo me è l’unico che potrebbe indossare il numero 10 di Diego».

quando potremmo ascoltare dal vivo Clementino allo stadio San Paolo? «Mi hanno invitato diverse volte a suonare per il Napoli. Una volta per la finale di Coppa Italia volevano far esibire me, i Negramaro ed altri cantanti, ma la cosa non andò in porto, poi anche in ritiro. Credo sia il sogno di qualsiasi cantante napoletano di esibirsi al San Paolo. Io ho un ottimo rapporto con la società, chissà che qualche volta non mi facciano fare qualche pezzo tra primo e secondo tempo. Poi ti dico una cosa, da quando è uscita “‘O vient” al San Paolo, in Champions League, non abbiamo mai perso, ma sfortunatamente non è bastato a superare il girone, nonostante i pari punti con le qualificate».

tu sei il re del freestyle, se ti dicessi un nome come Callejon, tu come mi risponderesti? «Ti risponderei in napoletano...»

«Quanno tira Callejon sfonna ‘a culonn’ Clementino in fila l’anno prossimo vincimmo ‘o scudetto e tu ringrazia ‘a Maronn’»

17




È...baSKet

LUGLIO 2014

«DOBBIAMO RIACCENDERE LA SCINtILLA» Marco Calvani, coach dell’Azzurro Napoli Basket, si presenta ai napoletani

D

20

di CARLO ZaZZeRa

opo un anno di assestamento l’Azzurro Napoli Basket riparte per la seconda stagione con una guida tecnica nuova e l’obiettivo di migliorarsi tenendo ben saldi, però, i piedi per terra. Al timone della squadra è stato chiamato Marco Calvani, tecnico dalla grande esperienza, abituato a palcoscenici di primo livello, che ha scelto Napoli per prendere in mano un progetto che, in prospettiva, può portare grandi soddisfazioni. È lo stesso coach romano a spiegarci quali saranno i possibili scenari futuri del basket partenopeo. la prima domanda è quasi d’obbligo: come mai ha scelto Napoli, dopo le tante esperienze nelle categorie superiori? «Napoli è una grande città, ha una sua tradizione storica nel basket che ha radici profonde, cresciute nei decenni. Pochi in Italia hanno raggiunto traguardi simili in Italia e con la partecipazione alle competizioni europee. Ci sono tutti i presupposti per far tornare la città a vivere il grande basket, anche se è necessario trovare il modo per rinverdire questi fasti. Città e tifosi sono fantastici, serve la scintilla giusta per far tornare pieno il palazzetto». Il club potrebbe puntare già quest’anno alla promozione? «Non possiamo parlare oggi di promozione. Credo che si debbano mantenere i piedi ben saldi a terra, anche se questo non vuol dire non essere ambiziosi. L’ambizione ci deve spingere a conquistare risultati importanti, ma non dobbiamo fare proclami che ci farebbero peccare di presunzione. In DNA esistono realtà che sono organizzate da tempo sul piano societario e tecnico per arrivare alla promozione e che hanno budget importanti per fare mercato. Noi dobbiamo essere ambiziosi per ottenere il massimo che le nostre qualità ci permetteranno. Finché il mercato non sarà chiuso non

potremo fare pronostici, perché anche un solo giocatore può cambiare gli equilibri di questo campionato». a suo giudizio cos’è mancato l’anno scorso per centrare i play-off? «Non ho vissuto la realtà dello scorso anno e non posso dare un giudizio. A volte è difficile anche da dentro capire cosa non funziona in una squadra. Mi ha colpito, però, positivamente la consapevolezza della società di doversi strutturare. Non conta solo l’aspetto tecnico nel basket ma anche una solidità strutturale che permetta al club di viaggiare solidamente per fronteggiare ogni tipo di problematica. È indispensabile un approccio professionale nella gestione del club e delle risorse, con le persone al posto giusto. La società è nuova ma mi ha regalato sensazioni positive e per me questo aspetto è un punto imprescindibile per programmare il futuro». Cosa ha chiesto e cosa si aspetta dal mercato? «Le scelte di mercato saranno compiute sulla base delle mie idee tecnico-tattiche. Siamo abbastanza avanti nella definizione del roster, al momento per la panchina servono una guardia e un’ala grande. Spinelli e Malaventura saranno dei cambi importanti, Matteo ha capito che la considerazione del tecnico è importante anche più dell’essere titolare. Nel quintetto base, invece, mancano un play e una guardia, che dovrebbero essere un italiano e uno straniero. Ho provato a prendere Matteo Imbrò dal Bologna, uno tra i giovani più interessanti in Italia, sarebbe stato un gran colpo ma il ragazzo vuole restare in Emilia. Ci stiamo orientando su figure simili, se non troveremo quello che ci serve ci orienteremo su un giocatore senior».


LUGLIO 2014

Che genere di allenatore devono aspettarsi i tifosi? «Sono un perfezionista nel lavoro e sono esigente nei confronti miei e di chi mi sta intorno. Ma sono una persona semplice con cui non è difficile andare d’accordo, perché sono sempre molto diretto e i giocatori sanno sempre come la penso. Rido e scherzo prima degli allenamenti ma in campo mi trasformo, sia in allenamento che in partita. Ho molto rispetto per il lavoro mio e degli altri, devo essere una garanzia per l’impegno di tutti nei confronti della società». lei ha vissuto tante esperienze su panchine diverse. quella di Napoli a quale avventura può essere paragonata? «Napoli è una grande città e può essere paragonata a una realtà come Roma. Sono città con potenzialità enormi e un hinterland infinito, poi dipende molto da noi riuscire a coinvolgerle. Entrambe sono dispersive e nel basket Napoli, pur non avendo il seguito del calcio, a differenza di altre città ha una tifoseria che si entusiasma con poco. Tocca a noi riaccendere la miccia che è nell’indole del tifoso napoletano, che vuole riconoscersi nella squadra per sostenerla. Dovremo essere una squadra che lotta e dimostra voglia di vincere e attaccamento alla maglia. ». Per avvicinare i tifosi lei ha annunciato anche che gli allenamenti saranno sempre a porte aperte. «Certo, è un modo per non creare distanze tra chi investe dei soldi per i biglietti o gli abbonamenti e la squadra. Chi lo fa ha il diritto di vedere cosa facciamo in settimana, di seguire il lavoro e notare il rispetto che avremo nei confronti di società e tifosi. Penso sia un gesto doveroso. Il nostro è uno sport sano, che ha la possibilità di ospitare in sicurezza nel palazzetto dello sport le famiglie alle partite, con bambini e ragazzi sugli spalti». Pensa che le strutture napoletane, e in particolare il Palabarbuto, siano adeguate? «È un argomento delicato. Il PalaBarbuto è una struttura comunale che è a disposizione nostra ma anche di altri. Dovremo conciliare gli interessi di tutti ma ritengo che sarebbe opportuna un’attenzione particolare da parte dell’amministrazione nei confronti della società, che ha investito tanto nel basket, portando in giro per l’Italia il nome della città. Ho visto

È...baSKet

altre strutture, come quella di Casoria che è molto interessante, ma il futuro dovrà essere del PalArgento. È un progetto interessante, anche se molto lontano. Sarà uno dei palazzetti più belli d’Europa e diventerà motivo di orgoglio qualora si riuscisse a realizzarlo. Intanto sfrutteremo al meglio il PalaBarbuto e, per evitare problemi connessi al traffico e alle lunghe distanze, comuni alle grandi città, ho chiesto che i ragazzi abitino vicino al campo». Ritiene che una città come Napoli, con tanti appassionati, possa far crescere giocatori di livello assoluto? «Penso di si, perché a Napoli è possibile avere incroci genetici che possono esprimere giocatori strutturati fisicamente. Servirebbe un’attenzione

particolare per aiutare i ragazzi a crescere e la nostra società sta dimostrando serietà e consapevolezza su questo aspetto. Non avendo ancora lo spessore per incidere a livello giovanile sta guardando ad altre realtà che lo hanno già fatto per aggiungere esperienza e stipulare potenziali sinergie. Servirà tempo per trovare i giusti equilibri ma la società è consapevole di non avere ancora una forte competenza su questo piano e vuole appoggiarsi a chi ha più esperienza». la nuova formula dei campionati ha giovato al basket italiano? «La DNA ha una preponderanza di italiani rispetto alla serie A, dove ci sono società che scelgono di avere sette stranieri. È il vero campionato degli italiani, però manca ancora un campionato per soli giovani e su questo credo servirebbe una riflessione, perché da anni si parla di attenzione nei confronti dei giovani giocatori italiani ma non abbiamo un campionato che li aiuti. Forse non ci sono i numeri per creare un campionato di questo tipo anche se in Italia ci trasciniamo da anni un equivoco: abbiamo la consuetudine di dire che un ventenne è giovane, ma in altre realtà europee a quell’età si è già nella massima divisione e si gioca. In generale, non credo che quella attuale sia la formula migliore ma non è mia competenza entrare in queste tematiche, è una riflessione da spettatore».

21


È...NuOtO

C

LUGLIO 2014

IMMA, LA VICHINGA DI PONtICELLI

22

di SONIA OlOFeRNI

erte storie faticano a trovare una fine. Sono le storie di vita, quelle che saltano dal foglio e vivono di quotidianità. Fatte di carne, mente, cuore che batte, anima. È il caso di Immacolata Cerasuolo, per tutti Imma, napoletana di Ponticelli, classe 1980, campionessa di nuoto paralimpico. La sua storia di sport e di vita è bella come è bella lei. Un’atleta che si rialza e trova il coraggio di migliorarsi ogni giorno. Una donna di carattere ed emozione che cela dietro il sorriso. Una mamma che ama i suoi figli. Partiamo dall’ultima avventura a cinque cerchi per raccontare la sua storia. Tutto ricomincia da Londra 2012… I capelli biondi non sono più lunghi ad incorniciarle il viso come ad Atene 2004 e a Pechino 2008, ma corti. Taglio sbarazzino che mostra la fronte alta, il sorriso bello e contagioso e quegli occhi verde smeraldo grandi e luminosi del colore del mare. È pronta per i Giochi a cinque cerchi, le Paralimpiadi di Londra 2012, Immacolata Cerasuolo, 32 anni, atleta della società Asd Nuotatori Campani e prima donna italiana ad aver vinto un oro olimpico nel nuoto fino all’arrivo di Federica Pellegrini. Un palmares di successi conquistati con classe, talento, ma soprattutto tenacia e voglia di vincere per sfidare se stessa abbattendo barriere e ostacoli che ancora esistono. Doppio argento ai Mondiali in Argentina nel 2002 e record mondiale nei 100 farfalla, prima delle medaglie olimpiche ad Atene 2004, un oro nei 100 farfalla e un argento nei 200 misti. Un successo meritato e inseguito con la forza di non arrendersi al dolore, ma combattendolo giorno dopo giorno, bracciata dopo bracciata e sempre con il sorriso. Imma immerge la testa nella vasca per iniziare la batteria, poi fa la virata e inizia un’altra sfida, ma quando finisce il suo lavoro, che sia un allenamento o una gara, sorride sempre, ha gli occhi che ridono e il volto bagnato dall’acqua e dalla gioia. Una vera forza della natura, tanto che le sue compagne di squadra la soprannominarono “The Vicking”, non per il suo fisico statuario, un po’ nordico, ma per grinta

e voglia di non mollare. Inizia a nuotare a sette anni dietro consiglio medico per un accenno scoliotico. L’allenatore della sua squadra capì subito che di lì a poco sarebbe sbocciata una campionessa. Nuotata fluida, eclettica, armonica, capacità di resistenza allo stress fuori dal comune. Una macchina da guerra, atleta altruista che fa gruppo, le basta un motto di spirito per far sorridere e caricare le sue compagne di squadra. «Da ragazzina mi sottoponevo a duri allenamenti, la mattina alle 6 prima di andare a scuola e il pomeriggio senza orari: ero la prima ad entrare in vasca e l’ultima ad andare via», dice. I successi non faticano ad arrivare, entra nel giro della Nazionale finché un incidente sfortunato in motorino le procura una rottura al plesso brachiale destro, un braccio morto che non risponde più ad alcuna sollecitazione. Ma in quel momento la Vichinga si addormenta ragazzina e si risveglia donna. Fa l’esame di maturità e porta a casa un bell’89, poi si sottopone ad una operazione lunga e difficile e inizia a riprendersi in mano tutta la sua vita. «Ho perso l’uso del braccio destro, ma non è la fine del mondo; per me vedere la luce del giorno, sentire l’odore del mare o aspettare una stella che cade è vita». I genitori la seguono in tutte le gare, papà Salvatore è innamorato come solo un padre sa essere della sua “perzechella”. «Mi chiamava così e cosa davvero meravigliosa era guardarlo mentre mostrava a tutti i ritagli dei giornali che parlavano di me». Poi gli amici di Imma, tanti, perché l’atleta di Ponticelli sa farsi volere bene e l’inizio di un’amicizia speciale con Bruno che, con delicatezza e amore, celava i suoi sentimenti per farle vivere il suo recupero e ritorno nello sport. «Non dimenticherò mai la sua promessa: se conquisti la medaglia d’oro, un altro metallo di pari valore sarà sul tuo dito e sarò io a mettertelo», prosegue emozionata. Ad Atene la medaglia d’oro arrivò: gradino più alto del podio e, dopo qualche giorno, all’oro fece compagnia l’argento. Tante emozioni oltre ad un segno: «Stavo per salire sul secondo gradino del


LUGLIO 2014

podio per la premiazione dei 200 misti e, mentre mi accingevo a prendere il mio posto, mi lanciano una spilla con una scritta: “London 2012”. La raccolsi, ma Londra in quel momento mi sembrava molto lontana». Londra era lontana, ma la sua vita con Bruno e il passaggio della torcia olimpica alla Cina per i giochi di Pechino 2008 erano quanto mai vicini. Nel mezzo ci sono titoli, onorificenze come il Collare d’oro e la sua attività d’insegnante di grafica nelle scuole e di nuoto per i bambini con handicap. Poi arriva il fatidico “sì” con Bruno. «Un giorno speciale, ero elettrizzata tanto che arrivai in anticipo anche alle mie nozze. Decisi, quindi, di andare a prendere un caffè con mio zio Mario con il vestito da sposa da me disegnato, in raffia e grano. Sono un po’ folle, ma è questa voglia di vincere che mi fa andare avanti e sorridere alla vita», spiega. Parte da Fiumicino il suo viaggio di nozze: New York, crociera in Polinesia, Los Angeles e ritorno a casa. Tanta felicità, ma in crociera anche un triste sogno: «Mio padre colpito da un tumore». Tutto vero. Si operò subito e iniziò le cure senza arrendersi, tanto che i medici lo chiamavano “Roccia”. Lottava per sconfiggere il suo male, ma continuava a spronare la figlia, in ogni momento. «Devi pensare a Pechino», le diceva. La campionessa olimpica in Cina ci arriva insieme a tutta la sua famiglia, papà Salvatore compreso. Conquista subito la finale nei 100 farfalla e poi anche nei 200 misti. Nessuna medaglia al collo, però, ma un sesto posto comunque importante perché in entrambe le gare migliora di 6 decimi il suo tempo rispetto ad Atene e fissa il record europeo. Imma è contenta: è nel pieno della sua maturità sportiva e di donna. Decide che è arrivato il momento di lasciare l’attività agonistica per dedicarsi alla famiglia, ne parla con il suo tecnico Enzo Allocco e inizia la sua seconda avventura, questa volta fuori dalle vasche. Si candida al CIP (Comitato Italiano Paralimpico) come consigliere nazionale, così «resto sempre nel campo sportivo», dice, fa la commentatrice Rai e continua a battersi per i diritti dei disabili. La sua gioia più grande, però, giunge nel 2009, quando nasce Silvia, una bambina bellissima. Papà Salvatore riesce ad abbracciare la nipotina e comunica alla figlia il suo desiderio: «Sogno di vederti un’altra volta in vasca a Londra nel 2012 per la tua terza Olimpiade». Silvia cresce, compie

È...NuOtO

un anno e Imma e Bruno pensano al secondo figlio per completare la loro squadra. Il 22 marzo del 2011 arriva anche quest’altra gioia, un bambino che pesa 4kg e si chiama Giovanni. La Vichinga pensa tanto al desiderio del papà e ci riprova dopo due anni d’inattività e due figli. Di nuovo in vasca per vincere e convincere con

due cuori che battono: il suo e quello del padre. Nel 2010 il rientro ufficiale nei Campionati italiani: è subito trionfo nei 50 stile libero. A settembre 2011 la forma atletica della “Vichinga napoletana” è buona. Al suo fianco c’è un nuovo allenatore, Umberto Vela. Il recupero è duro, ma Imma raggiunge la forma ottimale e a dicembre, a Brescia, nel meeting di nuoto paralimpico, ferma il cronometro nei 100 delfino a 1’23” netti, un secondo sotto i tempi limite per le qualificazioni olimpiche. Altre gare, altre vittorie, fino a Berlino dove nelle ultime qualificazioni è ancora una volta la più veloce. La Cerasuolo riparte da Londra per riempire di altre pagine il romanzo della sua vita. La valigia per la capitale inglese è accanto al letto e dentro c’è la spilla raccolta ad Atene. La fiamma olimpica è tornata per la terza volta nella storia a Londra e arde per la terza volta anche nel cuore e negli occhi di Imma. È una fiamma matura che non può fallire. A Londra non conquista medaglie, ma dà del filo da torcere alle sue giovani colleghe. Dopo Londra non si ferma. Certi rapporti prima o poi si rompono, ma se ne aprono degli altri. La campionessa di Ponticelli cambia società, si trasferisce all’Aniene di Roma dove c’è anche Federica Pellegrini. «Da due anni sono tesserata lì. Mi alleno a Napoli, tra Arzano, Barra e Fuorigrotta e qualche fine settimana vado anche a Roma, mi ospitano nella foresteria della società». Collabora con l’amico Massimiliano Rosolino al “Caravaggio Sport Village” che ha aperto il 21 settembre. «La data non è stata scelta a caso. Il 21 settembre Massimiliano conquistò l’oro nei 200 misti a Sidney ed io vinsi la medaglia d’argento ad Atene, sempre nei 200 misti», spiega. “The Vicking” non si ferma un attimo, collabora anche con “TMA (Terapia multisistemica acquatica) Caputo e Ippolito” a San Giorgio e, a febbraio, vince un titolo italiano. Il resto è storia ancora da scrivere.

23


È...NautICa

LUGLIO 2014

L’EStAtE IN BARCA LASt MINUtE Viaggiare in charter tra le bellezze del Mediterraneo di CARLO ZaZZeRa

L

24

a barca migliore è quella degli altri. È un modo di dire utilizzato spesso da chi una barca non può permettersela. Ma potrebbe essere anche un valido messaggio pubblicitario per chi ha avviato attività di charter, uno dei settori in maggiore crescita negli ultimi anni nell’ambito dell’economia del mare. Il Mediterraneo è il luogo perfetto per lo sviluppo di quest’attività e le mete da raggiungere e scoprire sono tantissime, specialmente in Italia. Il vantaggio è che si può decidere di passare l’estate in barca anche non avendone una e organizzando solo poco prima delle ferie. Partendo dal golfo di Napoli le mete sono tantissime. Le più gettonate sono, ovviamente, le isole: il lato flegreo con Ischia e Procida e Capri con la vicina costiera sorrentina. Soprattutto Procida è un punto di riferimento importante per il mercato del charter a vela. Il porto di Marina di Procida è la base di diverse società di charter, tra cui la Sail Italia, una delle maggiori in Italia, e Progettoceano, realtà nata in piccolo e diventata negli anni un punto di riferimento per gli appassionati. Procida è strategica perché, da un punto di partenza molto vicino a Napoli, si possono raggiungere facilmente mete

affascinanti, non solo nel golfo di Napoli ma anche verso il Lazio. Le isole pontine, infatti, sono un’altra meta ambita dagli amanti della barca, con offerte molto diverse a poche miglia di distanza. Chi ama la tranquillità può dirigersi a Ventotene, mentre per i più giovani Ponza rappresenta una meta perfetta per la movida e i tanti locali. Dirigendosi a Sud, invece, oltre la costiera sorrentina si può apprezzare il lato amalfitano, meta preferita soprattutto da chi sceglie di noleggiare una barca a motore, essendo la zona in questo modo più facilmente raggiungibile. La bellezza dei luoghi è incantevole e per un target di visitatori più alto è il luogo ideale dove trascorrere le vacanze. Scendendo sempre più a Sud si trovano le fantastiche calette dell’area cilentana, zona che è particolarmente adatta a chi viaggia a vela per la presenza dell’area marina protetta. Altra zona perfetta per le vacanze in barca è la Sicilia, specialmente l’arcipelago delle Eolie. Le tantissime isole, diverse ma molto vicine tra loro, sono uno scenario incantevole per gli amanti del mare. Per visitarle è possibile noleggiare sul posto le barche, ma i più avventurosi spesso preferiscono partire da Napoli o Salerno per dirigersi lì, visitando i tanti


LUGLIO 2014

luoghi della costiera campana, fino a Maratea, prima di prendere il largo verso le isole. Qui si può passare dalla natura incontaminata di Panarea, frequentata soprattutto dai più giovani, agli splendidi scenari di Vulcano e Stromboli, fino alle isole più grandi, Salina e Lipari. In Sicilia l’altro luogo perfetto per una vacanza charter sono le isole Egadi. Favignana rappresenta un piccolo paradiso a poche miglia da Trapani, dove gli amanti della vela possono divertirsi grazie alla posizione strategica che ha permesso, in passato, anche all’America’s Cup di disputare un evento in quelle acque. Ovviamente l’altra isola dove gli amanti del charter possono dirigersi è la Sardegna, sia nella zona Nord, più frequentata da giovani e famiglie, sia nell’area cagliaritana, più adatta ad avventurieri o a chi cerca una vacanza solitaria. Particolarmente adatta anche la Corsica, che regala scenari naturali splendidi e acque cristalline. Un’isola che in barca è molto più facile da visitare per le sue coste frastagliate e che può essere girata (come la Sardegna del Nord), avendo più di una settimana a disposizione, insieme alle isole dell’arcipelago toscano. In Toscana molto suggestiva è anche l’area dell’Argentario, dove a giugno è solito transitare il circuito delle vele d’epoca. Un momento perfetto per frequentare la zona se si ha del tempo

È...NautICa

libero in quel periodo. Anche per chi invece preferisce la vacanza all’estero sono tante le mete nel Mediterraneo da poter raggiungere e visitare in barca. In Spagna le isole Baleari sono il rifugio del re proprio per la loro splendida posizione. La Costa Azzurra, in Francia, è uno dei luoghi frequentati soprattutto da un target alto, come le coste liguri in Italia, sia dagli amanti della vela che del motore. Perfette per gli amanti della vela, invece, sono le isole della Dalmazia e, in generale, tutta la costa croata, con posti molto diversi tra loro. E poi la Grecia e la Turchia occidentali, con una miriade di isolette e tanti luoghi differenti. Ovviamente tutti questi luoghi sono da raggiungere in aereo, noleggiando sul posto le barche, mentre dalla Campania è possibile raggiungere quasi tutti i luoghi del mar Tirreno di cui abbiamo parlato, a costi ragionevoli. In alta stagione una settimana può costare intorno ai

duemila euro a persona, ma se si riesce a spostare il viaggio in periodi di minor richiesta si possono dimezzare i costi. Naturalmente anche la dimensione dello scafo scelto e il numero di compagni di viaggio incidono sul prezzo complessivo, ma è da considerare che in una vacanza in barca solo il vitto, spesso organizzato prima della partenza, non è incluso nel costo e che per periodi più lunghi è più facile ammortizzare alcune voci del totale.

25


È...MOtORI

A

LUGLIO 2014

HONDA CB 500 X, AMICA DI GItE NO-StRESS di GIOVANNI MaRINO

vrei potuto dire che l’avevo scelta per affinità con il ritiro del Napoli a Dimaro, immaginando il divertimento con i tornanti da affrontare sulle strade di montagna con questa piccola “Crosstourer”, ma -non essendo ipocrita a tal punto- confesso che il vecchio appassionato di fuoristrada che è in me, ancora una volta, ha avuto il sopravvento. Allora, Honda CB 500 X, sorella “all terrain” della famigliola completata dalle più stradali versioni “F” ed “R”. Il modello offertoci in prova è tutto nero satinato, con un notevole guadagno estetico per una linea già ben riuscita grazie alla parentela stilistica con la sopra citata Crosstourer. Giro la chiave e accendo il motore: la CBX scivola via silenziosa e lineare, fedele e rotonda come un quattro cilindri al punto tale che, al primo semaforo, mi affaccio sotto per la conferma. Sono due! Davanti c’è un solo disco (a margherita da 320 mm con pinza a doppio pistoncino), ma la frenata è perfetta, grazie anche all’ABS di serie. Ottimo il

26

telaio (tubolare in acciaio), che regala grande maneggevolezza, e le sospensioni (la forcella è più alta rispetto alle due versioni più stradali) che assorbono in scioltezza perfino le buche stradali (eufemismo per evitare la definizione di “abissi”) oggi tristemente diffuse in quella che fu una grande capitale europea… Bene lo sterzo largo, ma l’impostazione “stradale” delle pedane (un po’ troppo arretrate) non garantisce immediatamente una posizione di guida naturale, come si segnala qualche imprecisione al

cambio (sei rapporti ben spaziati), probabilmente imputabile alle troppe mani (e soprattutto “piedi”) cambiati da un esemplare destinato ai “test-drive”. Pochini i 48 cavalli offerti dal motore, che però è davvero molto elastico, può essere guidato da tutti ed offre consumi da record ecologici. Insomma, con 6150,00 euro franco concessionario si porta a casa una moto con tutte le caratteristiche giuste per passeggiare in pieno relax godendosi il paesaggio e la strada. Troppo perfetta? Beh, se adesso la perfezione è diventata un disvalore, allora venite a godervi le strade di Napoli… Si ringrazia la concessionaria Honda Magazine Srl, Corso Vittorio Emanuele, 112 Via Amerigo Vespucci, 126 Napoli, che ha gentilmente messo a disposizione il modello provato.



È...tuRISMO

“A

LUGLIO 2014

ALLA SCOPERtA DELLA CORSICA, L'ÎLE DE BEAUté di HARRY DI PRISCO

’ chi nasce bella, nasce maritata”, dice un proverbio corso, lingua così simile alla nostra. E la Corsica, un’isola meravigliosa che dev’essere vista almeno una volta nella vita, è nata bella tanto che i greci la chiamarono, Kallíste (la più bella). La Corsica adagiata sul Mediterraneo dispone di efficienti trasporti marittimi, garantiti da linee di navigazione, che la collegano quotidianamente all'Italia, ai porti di Livorno, Savona Vado, Porto Torres, Santa Teresa di Gallura e Genova.

Nuovo collegamento Vueling da Roma Oggi c’è qualcosa di nuovo da raccontare che proviene dalla compagnia spagnola Vueling (www.vueling.com) fondata nel 2004 a Barcellona e che dispone oggi di 90 moderni airbus. «Siamo contenti di servire l’aeroporto di Bastia e la Corsica, importante meta turistica della Francia e gioiello del Mediterraneo, dice Linda Moreira, Direttrice Francia e Africa di Vueling. Per i turisti e gli abitanti della Corsica, abbiamo riservato le nostre destinazioni più strategiche: Barcellona e Roma, hub principali della compagnia, che permetterà di accedere, con voli collegati tra di loro, a più di un centinaio di aeroporti d’Europa, dal Medio Oriente o dall’Africa. Offriamo anche la pos-

28

sibilità di partire alla scoperta della Bretagna, per delle vacanze in dolcezza e bellezza». Per la stagione estiva, Vueling ha scelto come dodicesimo aeroporto francese: quello di Bastia nel nord della Corsica ed è dal 20 giugno che sono iniziati i primi voli diretti dall’aeroporto di Roma Fiumicino per l’aeroporto di Bastia Poretta, con un’ offerta totale di 9.360 posti fino al 16 settembre. La compagnia ha previsto due voli a settimana, il lunedì e il venerdì, a partire da 38,94 euro a tratta. I biglietti sono disponibili sul sito http://www.vueling.com/, nelle agenzie di viaggi, Tour Operator, sulle applicazioni IPhone e Android o sul portale mobile m.vueling.com e per telefono : 0899 232 400. A completare il discorso è Chantal Boquel, responsabile del Marketing dell’Aeroporto di Bastia, che ha registrato un traffico record nello scorso anno con oltre 1,1 mln di passeggeri (+ 12%). « Si è realizzato recentemente uno studio sull’Osservatorio del turismo del Mediterraneo - ha detto Chantal - e si è potuto constatare che c’è molto interesse a venire in Corsica. Vueling ha deciso di accontentare una certa clientela del centro - sud Italia non per aumentare il turismo di massa, ma per “sedurre” un tipo di clientela e questo potenziale viaggiatore può


LUGLIO 2014

È...tuRISMO

venire da Roma e, grazie alla Compagnia low cost e all’ Ente del Turismo della Corsica (www.visit-corsica.com), si potrà realizzare una serie di accordi». La Corsica, conosciuta come il luogo natale di Napoleone, è un'isola francese, molto legata all’Italia. Separata dalla Sardegna dal breve tratto delle Bocche di Bonifacio, emerge come una grande catena montuosa ricca di foreste dal mar Mediterraneo, segnando il confine tra la sua parte occidentale, il mar Tirreno ed il mar Ligure. Da 4.000 anni è crocevia di rotte e di popoli e tra gli altri nomi antichi che le furono attribuiti, Cyrnos, Cernealis e Corsis e Cirné. Oggi è chiamata "l'Île de Beauté", ovvero "l'isola della bellezza". Con circa un terzo del suo territorio protetto come parco naturale e gran parte del litorale ancora immune dalle colate di cemento che hanno deturpato gran parte delle coste mediterranee, la Corsica punta sul turismo, raddoppiando la sua popolazione d'estate. Alla ricettività, ben sviluppata per offerte e destinazioni, si affianca la tradizionale economia agro-pastorale e vinicola. Sebbene non abbia conosciuto uno sviluppo realmente autonomo, ha tuttavia costituito la necessaria premessa per conferire alla sua storia una particolare originalità.

tolini con il marmo di Carrara e rappresenta la porta della città, che deve il nome ad una vecchia cappella pisana. Bastia è una città d’arte proprio per lo strabiliante patrimonio barocco, che incomincia proprio dalla piazza San Nicola per proseguire per le vie laterali dove si incontrano le splendide chiese, come quella di San Giovanni Battista e la Cattedrale di Santa Maria. Merita un discorso a parte l’Oratorio della Confraternita della Santa Croce, che rappresenta un vero gioiello d’ arte, unico monumento di stile rococò realizzato in Francia. In un’atmosfera di una religiosità incredibile si può ammirare il Crocifisso nero detto “dei miracoli”, che porta ancora i segni del sale del mare ai piedi della croce, ricordo del suo ritrovamento in mare sei secoli orsono. Qui abbiamo avuto l’opportunità di poter ascoltare un concerto polifonico, tra sacro e profano, tipico della Corsica, eseguito a cappella dal gruppo “E voce”, formato da Eric Biagetti, Frank Ventura e Petru Bracci. Il concerto si è concluso con il canto di ringraziamento alla Vergine «che poi - ci ha detto Silvie, la nostra guida - è stato scelto come inno nazionale dall’eroe corso, Pasquale Paoli, formatosi all'Università di Napoli, che fece approvare una costituzione democratica e moderna per la Repub-

Il fascino mediterraneo di bastia Per entrare nella sua storia partiamo dalla città di Bastia, che prende il suo nome dalla fortezza, costruita nel 1378 dal governatore genovese Leonello Lomellini. Si tratta di un perfetto incrocio tra una città francese e una città italiana. Nella piazza San Nicola, lunga trecento metri, si può ammirare la statua di Napoleone, costruita dallo scultore Bar-

blica Corsa, primo Stato europeo in cui anche le donne avevano diritto al voto». È da alcuni anni che la città è entrata a pieno titolo nel turismo «e - come ci hanno detto i nostri interlocutori dell’Ufficio municipale del turismo di Bastia (www.bastiatourisme.com), la direttrice Francesca Vesperini e il vicedirettore, Josian Calloni - le strutture alberghiere della città e del circondario (per la maggior parte

29


È...tuRISMO

re della città e del circondario (per la maggior parte a tre stelle) stanno aumentando e contano a tutt’oggi 1.500 posti letto ed è in via di progettazione un albergo all’uscita sud della città, frutto di una joint venture con una società italiana». A Bastia le strutture alberghiere sono confortevoli e si affacciano sulle spiagge bellissime della costa come l’hotel “Pietracap”, che ha le stanze immerse in uno splendido e lussureggiante giardino. “Le Così” è poi un ristorante su una terrazza dove la vista si perde sull’orizzonte del mare. A sinistra si scorge il porto turistico e a destra il vecchio porto con la vista sulla vecchia Bastia adagiata sulla collina. Nel centro della città si può passeggiare facendo shopping e fermandosi per una sosta golosa alla boutique L.N.Mattei, vera e propria istituzione cittadina, dove L.N. sta per Louis – Napolèon, che nel 1872 inventò un aperitivo a base di una miscela di muscat corso, decotti vegetali e aranci e china. Attualmente i prodotti tipici in vendita sono oltre trecento. Poco più avanti si può trovare, nella piccola pasticceria “Chez Mireille”, il miglior fiadone dell’isola, una torta al brocciu (una specie di ricotta) al gusto di limone e i tipici canistrelli della Corsica, biscotti corsi a base di farina, uova e latte, arricchiti da uva sultanina. Ce ne sono per tutti i gusti: all’anice, alle man-

30

LUGLIO 2014

dorle, alle castagne e al vino bianco.

St Florent la Saint -tropez della Corsica Ma le sorprese non finiscono qui. Annidata in fondo al meraviglioso golfo a cui ha dato il nome, St Florent, circondata dalle montagne di Capo Corso e del Nebbio, è costruita su una piccola altura a nord dell’imboccatura dell’Aliso. Questa famosa località balneare era un antico porticciolo di pescatori; oggi è un luogo elegante e alla moda e non a caso la cittadina è chiamata la Saint-Tropez della Corsica. Dopo una passeggiata nella città vecchia, percorrendo sinuose viuzze, costeggiate da antiche dimore, si può percorrere la “strada della spiaggia” a sud-ovest, che conduce alla Roya St Florent, uno dei posti più amati dal jet-set. Si va a St Florent per ammirare la cittadella genovese del XV secolo, dipinta di bianco e di verde. La visita si può iniziare con una passeggiata nel centro storico ricco di bar, ristoranti e locali di tendenza, alla scoperta della cittadella genovese, ora sede della gendarmeria, che mostra i tratti architettonici tipici delle fortificazioni genovesi del ‘400. Lontana dall'odierno centro cittadino merita una visita Santa Maria Assunta, una chiesa romanica d'epoca pisana, con una classica struttura a tre navate, caratterizzata


LUGLIO 2014

È...tuRISMO

per 40 km lungo la costa tra Capo Corso e la Balagne. È un paesaggio roccioso, brullo, coperto a sprazzi dalla macchia mediterranea. Se un tempo questo era il granaio della Repubblica genovese, oggi a resistere ostinatamente alle temperature torride e al mistral che spazza questo luogo sono solo gli arbusti e i cespugli di corbezzolo, lentisco, mirto e rosmarino.

dalle pareti policrome, che alternano serpentina verde a pietra calcarea bianca. Imponente il portico-campanile, sostenuto da ampie colonne. La vita è bella a St Florent e lo dimostrano le numerose imbarcazioni di lusso presenti nel porto turistico. Da non perdere un giro della costa e un bagno nelle bellissime insenature, molte raggiungibili solo da mare. Ad accompagnarci per un emozionante giro in “barca” è Michel Ienco, titolare dell’Hotel La Roya, a quattro stelle, che fa parte degli Hotels Relais du Silence. Egli, lungo il tour, ci ha precisato come alcune riprese dello sbarco in Normandia fossero state girate proprio qui su queste lunghe spiagge bianche e intanto ci fa vedere quello che resta della torre della Mortella, bombardata da Nelson che perse un occhio nella battaglia. «In barca dice il nostro interlocutore - si può mangiare l’aragosta tipica del luogo e bere champagne, mentre sulla terraferma a preparare ogni delizia del palato c’è il nostro chef Yann Le Scavarec, che ha conquistato sei anni fa una stella Michelin. Alla base del successo dei nostri piatti c’è il segreto della cottura di ogni alimento. Pensate anche un uovo, cucinato con i tempi giusti può essere un’ ottima “entrée”, soprattutto quando è accompagnato dal famoso vino proveniente dai vigneti della vicina località Patrimonio». Dal continente arrivano qui a godersi le vacanze estive personaggi in vista, intellettuali e la buona borghesia di Francia. All’interno vi è il deserto des Agriates, detto così perché è privo di villaggi o abitazioni, che copre l' area più incontaminata, selvaggia e tutelata della Corsica. Si estende

Calvi perla della balagne Nei dintorni di Calvi vi è la bellissima e fertile regione di Balagne dai contorni variegati, che vanno dai rilievi montuosi, ricchi di borghi pittoreschi, come Pigna e Sant’Antonino, alle spiagge affascinanti della costa, divise dal Lumio e dalla lunga baia d’Algajola-Aregno, che portano fino al gioiello del delta dell’Ostriconi. Il mare, la montagna, i paesaggi che caratterizzano la regione offrono molteplici attività che vanno dagli sport nautici a quelli da praticarsi a contatto con la natura come il parapendio. Calvi incanta i visitatori con la sua bella spiaggia; la vita culturale e le viuzze pittoresche della cittadella invitano ad una passeggiata tra antichi palazzi storici e la Cattedrale di S.Giovanni Battista con la sua magnifica cupola. Nella città bassa merita una visita la Chiesa di S.Maria Maggiore, una costruzione barocca che spicca per il suo colore rosa. Anche qui i visitatori possono trovare tante informazioni e anche dei piccoli piacevoli souvenir all’Ufficio municipale del turismo di Calvi (www.balagne-corsica.com). Sono tanti gli eventi proposti ogni anno nel territorio di Balagne, e se si vorrà tornare indietro nel tempo, da non perdere il “Festival du vent” (www.lefestivalduvent.com), dedicato agli aquiloni che quest’anno si svolgerà dal 22 al 26 ottobre. Per maggiori informazioni sulla Corsica ci si può rivolgere all’Atout France, l’Ente di Sviluppo del Turismo Francese.

31


È...veNtI

GIUGNO 2014

LA NAPLES SHIPPING WEEK A CAStEL DELL'OVO

O

ltre tremila ospiti provenienti da 50 nazioni hanno partecipato ai 42 eventi della prima edizione della Naples Shipping Week, la manifestazione organizzata da ClickUtility Team e dal Propeller Port Club di Napoli in collaborazione con il Forum Internazionale delle Culture di Napoli, che si è conclusa nella suggestiva cornice di Castel dell’Ovo con una grande cena a base di piatti tradizionali napoletani e liguri venerdì 27 giugno. La set-

32

timana, gemellata con Genova, ha coinvolto l'intera città con convegni, eventi e visite organizzati fra la Stazione Marittima, l’Acquario, il Porto di Napoli, il Maschio Angioino, l’Università Parthenope di Napoli, il Castel dell’Ovo, lo Yacht Club Savoia e anche le isole del golfo e la costiera. “L'economia marittima è la prima industria della città (il solo Porto di Napoli da lavoro a cinquemila addetti e produce un miliardo di fatturato) e la


GIUGNO 2014

È...veNtI

Naples Shipping Week è stato un evento di grande successo - ha dichiarato Umberto Masucci, Presidente del Propeller Napoli -. Quando si crea sinergia fra operatori pubblici e privati la nostra città è in grado di produrre risultati concreti per il territorio e veicolare un’immagine vincente a livello nazionale ed internazionale”. “Si è trattato di un programma di grande qualità – conclude Daniele Pitteri, Commissario Fondazione Forum delle Culture - che non solo ha consentito al Forum Universale delle Culture, e di conseguenza alla città di Napoli, di allacciare relazioni con importati istituti e organismi di ricerca internazionale e a rinsaldare ulteriormente quelle con prestigiose istituzioni locali, ma che ha anche consentito di inaugurare con grande competenza e puntualità il tema del mare, che nell'ambito del Forum riveste, fra tutti, un'importanza superiore, trattandosi dell'argomento che caratterizza l'edizione napoletana. Quasi mi dispiace che questo entusiasmante programma sia durato "solo" una settimana, perché è in convegni e workshop e incontri di questo genere e di questa qualità che un evento come il Forum trae il proprio prestigio”. L’obiettivo di unire Genova e Napoli creando un ponte ideale verso il Mediterraneo, riconfermando il ruolo chiave dell'Italia nello sviluppo del cluster e del commercio marittimo del mare nostrum è stato raggiunto. Prossimo appuntamento, la seconda edizione della Genoa Shipping Week che si terrà a Genova dal 14 al 19 settembre 2015, per poi tornare a Napoli nel 2016.

33





Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.