Eazzurro novembre 2014 site

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CARTOLINE GLI SCATTI DEI GOL DA COLLEZIONARE

ANNO 3 - NUMERO 11 - NOVEMBRE 2014

NAPOLI 10 E LODE MARINO SCRIVE PER NOI “NAPOLI GRAZIE INFINITE”

EUROPA LEAGUE UN “TRENO” PER LA CHAMPIONS



Editoriale

è tornato! di Riccardo Giammarino

“C

on questa squadra, se ci va bene, possiamo lottare al massimo per il quarto posto”. Così gli scienziati del calcio, ad inizio stagione, avevano pesato e valutato la squadra azzurra. Oggi non siamo arrivati neanche a metà del campionato eppure si ha la percezione di una squadra totalmente rivoluzionata, terza in classifica da sola ed a soli quattro punti di distanza dalla Roma, unica favorita per i media, insieme alla Juve, nella lotta al tricolore. La stessa squadra che a settembre era da buttare oggi è a pochi punti dalla vetta? Sì, verrebbe da mangiarsi le mani pensando ai punti persi contro Chievo Verona, Udinese, Palermo, Inter ed Atalanta esprimendo costantemente un bel gioco e creando una quantità industriale di occasioni da rete troppo spesso gettate al vento. Sarebbero bastati i rigori contro Chievo ed Atalanta per leggere una classifica ancora migliore per gli azzurri. Oppure evitare gli errori che hanno permesso all'Inter di recuperare al 92’ lo svantaggio. Ma dagli errori si impara e, difatti, contro la Fiorentina, per mettere al sicuro i tre punti Rafa Benitez ha sostituito l'unica punta Higuain con il difensore Henrique. Gli ottimi risultati degli ultimi incontri premiano la fase NOVEMBRE 2014

Gonzalo Higuain

difensiva, imbattuta da tre partite, ed il centrocampo che sembra aver trovato un equilibrio in fase di interdizione e di costruzione anche grazie all'integrazione di David Lopez. A preoccupare maggiormente sono i dati del reparto offensivo che lasciano ancora molte perplessità. Insigne, da quando ha smesso di giocare da terzino con Britos che gli si sovrapponeva, è diventato il valore aggiunto del Napoli, ma a causa dell'infortunio ha praticamente terminato la stagione. Mertens non è al top della forma, Michu e Zuniga sono fuori per infortunio. Hamsik ed Higuain sprecano troppo, anche se il Pipita è tornato a gonfiare la rete mettendo a segno 6 gol nelle ultime quattro partite. Il gioco è perfettamente sotto controllo, Benitez ha ripreso il polso della situazione, dando dimostrazione che l'organico vale ed ancora una volta che gli acquisti non vanno giudicati prima del tempo. Occorre essere più cinici sotto porta e maggiormente predisposti al cambio tattico per le esigenze che si sono sfortunatamente verificate. Ora non si può più sbagliare, le aspettative sono tornate a crescere, sia in Europa che in campionato, dove la classifica ci parla di una stagione ancora aperta, ma che non va tradita. Non si può più sbagliare.

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sommario

Direttore Responsabile

RICCARDO gIAmmARInO Capo Redattore

CARLO ZAZZERA Progetto Grafico, Impaginazione FRAnCESCO

CARDAmOnE Foto

PIETRO E SOnIA mOSCA Stampa

ARTI gRAFIChE nAPOLITAnO nola [na]

pag. 8-9

Autorizzazione Richiesta al TRIbunALE DI nAPOLI Hanno collaborato a questo numero: RInO DAZZO

hARRY DI PRISCO

pag. 16-17

pag. 18-19

gIOVAnnI mARInO SOnIA OLOFERnI PASquALE TInA

gIAnLuCA VIgLIOTTI Il numero è stato chiuso

martedì 11 novembre 2014 Tiratura

COPIE 10.000

pag. 24-25

Il punto pag. 8-9 Napoli diventa grande battendo anche le “piccole” Cartoline pag. 10-11 In regalo le immagini di tutti i gol del Napoli

Europa League pag.12-13 Gli azzurri potrebbero ritrovare l’Athletic Bilbao Visita a... il Mattino pag.16-17 Una giornata nella redazione del quotidiano partenopeo

Pierpaolo Marino pag.18-19 «Napoli e De Laurentiis grazie infinite»

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pag. 28-31

Pallanuoto pag.22-23 Interviste a Velotto Saccoia e Petkovic Oltremare La passione per la pesca

pag.24-25

Motori pag.26-27 La nuova Ford Mondeo e i 100 anni dell’EICMA Turismo La primavera palermitana

pag.28-31

DISTRIbuZIOnE: EDIALbA S.R.L.

Piazza garibaldi, 136 80142 napoli

Tel. 081 20 15 31

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Il pros simo n umero sarà in edicol 13 D a il

ICEMB

RE

Eventi pag.33-34 Ancora insieme per accendere una Stella NOVEMBRE 2014


Il numero vincente

N

ella storia del calcio il numero sette ha sempre avuto un valore particolare, basti pensare ai più grandi: Shevchenko, Pato, Figo, Beckham, Best, Cantona, Cristiano Ronaldo, Raul, Ribéry, Villa, che con reti e giocate memorabili hanno contribuito ad alimentare il già forte valore esoterico del numero di maglia. Nella storia del Napoli c’è stata un’eccezione: inizialmente il numero non si è legato ad alcun giocatore, ma ad un momento storico. Sette anni, dal 1984 al 1991, hanno rappresentato il periodo d’oro della squadra partenopea, gli anni in cui tale Diego Armando Maradona ha risollevato l’orgoglio dell’intera città. Oggi la storia è cambiata ed anche Napoli s’è omologata al trionfo calcistico dei numeri sette. I protagonisti di questa inversione di tendenza, nonostante la precisione sotto porta, non sono stati NOVEMBRE 2014

di Riccardo Giammarino sette magnifici pistoleri, come nel celebre film americano di John Sturges, ma i tre giocatori che hanno indossato la maglia numero sette da quando il Napoli è tornato in serie A: Lavezzi, Cavani e Callejon. Tre giocatori che hanno scritto le pagine più belle della storia recente club azzurro, diversi tra loro per caratteristiche tecniche, ma accomunati dal pathos che hanno generato nei tifosi partenopei, infiammati dalle giocate impressionanti dei magnifici “sette”. Nel 2007 il Napoli è tornato in serie A sotto la presidenza di Aurelio De Laurentiis che, per rinforzare la squadra, ha regalato ai propri tifosi l’acquisto dell’argentino Ezequiel Lavezzi, che da subito ha scelto di indossare proprio la maglia con quel numero. Sottovalutato dai più al suo arrivo, il Pocho non ci ha messo molto a far ricredere anche i tifosi più scettici. Veloce, estroso e imprevedi-

bile, nel primo anno in azzurro ha segnato undici reti in trentanove partite conquistando l’affetto della piazza. Prevalentemente viene fatto partire dalla fascia sinistra, ma essendo tatticamente un giocatore anarchico, che non dà riferimenti alle difese avversarie, spazia dalla trequarti in tutto il reparto offensivo. La sua capacità di puntare l’uomo e saltarlo con finte di corpo, puntando sulla velocità, lo ha reso tra i giocatori più interessanti d’Europa. Sicuramente con i piedi non è stato un cecchino professionista (si pensa che il tiro più preciso del Pocho sia stato la pallonata ad Allegri in un Cagliari-Napoli), ma le sue giocate hanno sempre messo i compagni di squadra in condizione di segnare. Lavezzi ha indossato la maglia numero sette per tre anni, in cui segna 28 gol, per poi cederla nel 2011 al neoacquisto Edinson Cavani e

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Il numero vincente con la 7: presenze: reti: doppiette: triplette: specialità: passare alla numero ventidue. L’uruguaiano ha onorato la maglia dal primo giorno, prolungando la favola napoletana con pagine sempre più belle. Mazzarri lo ha schierato a tutto campo, ha giocato da terzino recuperando palloni in fase difensiva, da ala nelle ripartenze e da infallibile prima punta. È capace di vedere la porta da qualsiasi distanza ed ogni pallone che ha toccato l'ha trasformato in oro e in gol. Cavani ha portato la maglia con il numero sette nella sto-

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dal 2006 al 2009 104 28 2 1 velocità ria del Napoli segnando 104 reti in 138 partite, di cui quattordici doppiette, otto triplette ed un poker (per rimanere in tema con i giochi di carte) al malcapitato Dnipro. Dopo Maradona è stato l’unico giocatore del Napoli ad aver vinto la classifica marcatori ed è diventato il terzo goleador della storia del club. Ha trascinato il Napoli alla conquista della prima Coppa Italia dell’era De Laurentiis, ma il suo gol a Pechino non è bastato a far sollevare la Supercoppa. Anche il Matador ha indossato la maglia numero sette per tre anni ma, a differenza

del suo predecessore che è restato per altre due stagioni prima di andar via, la sua esperienza in azzurro è volta al termine. Cavani ha dato un peso non indifferente a quella maglia e qualsiasi successore sarebbe dovuto essere all’altezza delle aspettative. Il sostituto naturale dell’uruguaiano è stato Higuain, ma la numero sette viene scelta dallo spagnolo, suo compagno di squadra anche al Real Madrid, Josè Maria Callejon. Nella Liga la sua ultima stagione non è stata esaltante, anche se non è facile essere titolare quando c’è da battere la

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Il numero vincente

con la 7: presenze: reti: doppiette: triplette: specialità:

concorrenza di giocatori del calibro di Angel Di Maria. Nel suo primo anno in azzurro riceve subito gli inaspettati benefici di quel numero sulla maglia. Rafa Benitez è il suo allenatore a Napoli e gli fa percorrere la corsia di destra, con Hamsik ed Insigne,

con la 7: presenze: reti: doppiette: triplette: specialità:

alle spalle di Higuain. Ha terminato la prima stagione raggiungendo il proprio record personale

NOVEMBRE 2014

dal 2013 68 28 1 0 coordinazione

di marcature, andando a rete venti volte in cinquantadue presenze e conquistando subito il primo trofeo italiano, la seconda Coppa Italia del Napoli di De Laurentiis. Ha l'abilità di in-

dal 2009 al 2013 138 104 14 8 progressione

serirsi con estrema facilità negli spazi e le reti segnate ad Atalanta

e Fiorentina nella scorsa stagione sono state la sintesi perfetta della sua capacità di andare a segno e di una coordinazione non indifferente. Quest’anno, invece, è cominciato con i primi malumori già a Dimaro, ma una volta partito il campionato, dopo un paio di prestazioni buie, la stella spagnola è tornata a brillare più forte di prima ed ha già realizzato otto reti, portandosi in testa alla classifica marcatori. Insomma, i tre sette hanno portato a Napoli il culto di una maglia diversa dalla sacra 10, andando a rete complessivamente 155 volte e guidando la squadra ai vertici del campionato. Anche Napoli si è omologata alla magia della maglia numero sette, nella speranza che gli apostoli di questo nuovo culto possano scrivere ancora tante pagine di passione azzurra.

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Il punto

Napoli, diventa grande battendo anche le “piccole”

L’

di Pasquale Tina

approccio è completamente cambiato. Rafa Benitez ha abbracciato il pragmatismo applicato al calcio abbandonando i propositi di gloria che, in Italia, spesso si trasformano in un’arma a doppio taglio. Il vento in poppa non modifica di una virgola il copione. “Pensiamo solo alla prossima partita”. Niente tabelle, dunque, anche se l’ambizione resta smisurata. Lo confermano i numeri di un’autentica rinascita: quattro vittorie nelle ultime cinque partite. Higuain è il vero uomo copertina: ha scacciato via il digiuno con una vera e propria “abbuffata”. Sei gol consecutivi tra Verona (con un gol ingiustamente annullato), Atalanta (con un rigore sbagliato), Roma e Fiorentina. È il trascinatore del Napoli che si gode tre gare con la porta inviolata, un piccolo primato dell’era Benitez. La fase passiva è sempre stata il tallone d’Achille della sua gestione, ora il Napoli sta trovando continuità. La squadra appare più equilibrata con la presenza di un centrocampista di rottura e forte fisicamente come David Lopez e con la partecipazione continua degli esterni offensivi anche se adesso l’infortunio

Koulibaly contrasta Borja Valero

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Gomez, Mati Fernandez e David Lopez

di Insigne costringerà Benitez a rivedere qualcosa. Il talento di Frattamaggiore ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro: i tempi di recupero sono tra i 4 e i 6 mesi, quindi toccherà a Mertens stringere i denti.

L’uLTImO TAbÙ. C’è un limite da superare per sognare qualcosa in più del terzo posto e avvicinarsi concretamente a Juventus e Roma. Finora il Napoli è stato grande soltanto con le big, ma ha irrimediabilmente gettato al vento occasioni importanti con le “piccole”, squadre alla portata che hanno frenato in più di un’occasione la corsa degli azzurri. La collana dei “rimpianti” - limitata soltanto a questo campionato - è già bella corposa. Le sconfitte con Chievo e Udinese, i pareggi con Palermo e Atalanta hanno aumentato il gap con le posizioni di vertice. Il “vorrei ma non posso” è un discorso che mal si concilia con l’alta classifica e il Napoli dovrà sfruttare i turni favorevoli. Solo così potrà definitivamente considerarsi una squadra in grado di vincere qualcosa d’importante. Dovrà cambiare l’atteggiamento. Le formazioni di basso livello chiaramente chiudono tutti gli spazi e tolgono linfa vitale alla manovra azzurra. Bisognerà avere maggiore cinismo in fase offensiva e un’attenzione massima quando gli avversari si affacciano dalle parti di Rafael. La concentrazione e la gestione del risultato saranno ingredienti necessari. NOVEMBRE 2014


Il punto

un CICLO AbbORDAbILE SuLLA CARTA. L’occasione è propizia. Il Napoli ricomincerà la sua corsa al San Paolo contro il Cagliari di Zeman e dovrà mostrare la stessa intensità ammirata con Roma e Fiorentina. È questa la vera missione di Benitez per svoltare definitivamente la stagione. “Lo abbiamo già dimostrato - ha spiegato l’allenatore - con Verona e Young Boys”. Ma serve quantomeno il terzo indizio per acquisire la prova agli “atti” e confermare che il processo di maturazione sia a buon punto. Le sfide con Sampdoria (a Marassi) ed Empoli (a Fuorigrotta) sono abbordabili e il Napoli non può permettersi di aumentare la collezione delle delusioni dopo la partenza ad handicap in campionato. Stesso discorso per gli ultimi match di Europa League: un po’ più insidiosa la trasferta di Praga, meno il match con lo Slovan Bratislava al San Paolo. Il primato nel girone I è alla portata e rappresenta un obiettivo da centrare.

L’EmERgEnZA InSIgnE. L’infortunio del talento di Frattamaggiore è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno considerando il momento di forma dell’attaccante che aveva anche ritrovato la nazionale convincendo il ct Conte con una serie di prestazioni di alto livello. L’assenza responsabilizzerà Mertens, al momento lontano dal rendimento offerto nella scorsa stagione, quando aveva coniugato la forma (dribbling e giocate da campione) alla sostanza (11 gol in campionato). Benitez gli chiederà anche un’applicazione maggiore in fase passiva. Il sacrificio tattico di Callejon e Insigne è stato uno dei segreti della trasformazione del Napoli, diventato più equilibrato proprio per una maggiore partecipazione di tutta la squadra nel riconquistare il pallone. La protezione del quartetto arretrato è fondamentale per evitare di esporre a tanti rischi Albiol e Koulibaly. Lo spagnolo è parso in ripresa con la Fiorentina sbrogliando situazioni difficili, il colosso francese è sempre tra i migliori, al di là di qualche disattenzione dovuta all’adattamento ad un campionato più competitivo come la serie A che sicuramente permette meno cali di tensione. La crescita di Maggio e Ghoulam è stato un altro dato positivo. Benitez ha allungato la coperta dell’organico recuperando diversi giocatori alla causa: il franco-algerino ha archiviato le amnesie di inizio stagione, Henrique sta tornando utile. Un discorso a parte,

Il fisioterapista Giovanni D’Avino e il fisiatra Enrico D’Andrea accompagnano Insigne fuori dal campo dopo l’infortunio

invece, merita la coppia Jorginho-David Lopez, schierata titolare negli appuntamenti più importanti. La miscela è perfetta: l’italo-brasiliano ha qualità in fase d’impostazione, lo spagnolo è l’autentica sorpresa assieme a Koulibaly. È un centrocampista di grande intelligenza tattica: recupera tanti palloni e dà una mano sui calci piazzati sfruttando i suoi centimetri.

Il nostro magazine è anche online: calcio, motori, eventi, turismo e altri sport in un’unica rivista

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TUTTI I GOL PER UNA COLLEZ Le cartoline

Ogni mese in edicola con è Azzurro le foto di Pie

A

rriva una sorpresa per i lettori di È Azzurro. Da questo numero, infatti, all’interno del giornale sarà possibile trovare una cartolina con uno dei gol segnati dal Napoli nel corso del campionato. Ogni mese saranno otto le diverse immagini che si potranno trovare nel giornale e, per poterle collezionare tutte, basterà contattare la redazione (via mail all’indirizzo info@eazzurro.it o telefonicamente allo 081201531) e richiedere quelle mancanti a soli 50 centesimi l’una. Saranno le istantanee dei momenti più belli della stagione della squadra azzurra, scattate da Pie-

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tro e Sonia Mosca, e sarà possibile raccoglierle tutte per avere una collezione esclusiva e completa con i flash più esaltanti del cammino della squadra allenata da Rafa Benitez. Gli scatti più emozionanti, inoltre, potranno essere anche spediti ad amici e conoscenti tifosi delle squadre rivali, per ricordare goliardicamente i momenti per loro meno piacevoli delle sfide contro il Napoli. Per i veri collezionisti, inoltre, sarà possibile trovare in edicola, a fine stagione, l’esclusivo e pratico raccoglitore che permetterà di conservare e poter rivedere comodamente tutte le cartoline.

RACCOGLILE

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4 NOVEMBRE 2014


DEL NAPOLI ZIONE ESCLUSIVA Le cartoline

etro Mosca dei momenti piĂš belli del campionato 1) Genoa-Napoli 1-2, primo gol di Callejon 2) Genoa-Napoli 1-2, secondo gol di De Guzman 3) Napoli-Palermo 3-3, primo gol di Koulibaly 4) Napoli-Palermo 3-3, secondo gol di Zapata 5) Napoli-Palermo 3-3, terzo gol di Callejon 6) Sassuolo-Napoli 0-1, gol di Callejon 7) Napoli-Torino 2-1, primo gol di Callejon 8) Napoli-Torino 2-1, secondo gol di Insigne

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7 NOVEMBRE 2014

A fine stagione potrete inserire tutte le cartoline nello speciale raccoglitore che sarĂ distribuito nelle edicole con la nostra rivista

TUTTE!

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Europa League, treno per la Champions

Il futuro in Europa

P

roseguire il cammino in Europa League per il Napoli è davvero importante. Riuscire a vincere il trofeo continentale, dopo lo storico successo ottenuto da Maradona e compagni nel 1989, garantirebbe infatti agli azzurri di partecipare di diritto alla prossima edizione della Champions League a prescindere dal piazzamento in campionato. L’Uefa ha voluto così premiare la squadra vincitrice dell’Europa League cercando di rendere più appetibile la manifestazione considerata secondaria rispetto alla più prestigiosa e remunerativa Champions League. L’Uefa ha anche specificato da quale turno partirà la vincente di Europa League nell'ipotesi che non riesca a qualificarsi in Champions tramite il piazzamento in campionato. Vediamo cosa potrebbe accadere, dunque, al Napoli se dovesse trionfare in Europa League e, contemporaneamente, essere fuori dal podio in campionato. 1) Nel caso in cui la detentrice della Champions League si qualifichi alla fase a gironi anche tramite il piazzamento nel proprio

di Gianluca Vigliotti

Jonathan De Guzman

Classifica girone I

Sparta Praga napoli Young boys Slovan bratislava

9 9 6 0

I

Seconda fase, il Napoli potrebbe ritrovare l’Athletic Bilbao

l sorteggio dei sedicesimi di finale di Europa League è in programma a Nyon, in Svizzera, il prossimo 15 dicembre. Le 12 formazioni vincitrici dei rispettivi gironi di qualificazione di Europa League più le 4 squadre terze classificate provenienti dalla Champions League con la migliore posizione del ranking Uefa, saranno considerate teste di serie e giocheranno in trasferta la gara di andata. Queste squadre verranno sorteggiate contro le seconde classificate dei 12 gironi di Europa League e le restanti 4 formazioni terze classificate in Champions. Per un’incredibile combinazione potrebbe anche accadere che il Napoli, se qualificato, si ritrovi ad affrontare l’Athletic Bilbao. Nei sedicesimi di Europa League non potranno affrontarsi formazioni provenienti dallo stesso girone di qualificazione e squadre della stessa nazione. Le partite si giocheranno il 19 e 26 Febbraio 2015. Questo tipo di restrizione non è più prevista per gli ottavi di finale, in programma il 12 e 19 Marzo 2015. (G.V.)

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Gonzalo Higuain

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Il futuro in Europa

campionato, il Napoli parteciperebbe direttamente alla fase a gironi di Champions League. 2) Nel caso in cui la detentrice della Champions League si qualifichi ai playoff di Champions League tramite il piazzamento nel proprio campionato, questa verrebbe automaticamente promossa alla fase a gironi e il Napoli prenderebbe il suo posto nei playoff round di Champions. 3) Nel caso in cui la detentrice della Champions League non si qualifichi alla Champions League tramite il piazzamento nel proprio campionato, questa verrebbe automaticamente inserita nella fase a gironi, il Napoli entrerebbe Gokhan Inler

in gioco nei playoff mentre le terze classificate del campionato della quarta e quinta nazione del ranking Uefa (Italia e Portogallo) sarebbero costrette a entrare in gioco nel terzo turno preliminare di Champions. Ma le decisioni deliberate dall’Uefa non finiscono qui. Per quanto riguarda la qualificazione alla prossima edizione dell’Europa League c’è un’altra piccola novità. Dalla coppa nazionale (quindi per noi dalla Coppa Italia) si possono qualificare all’Europa League solo le vincitrici. A differenza di quanto accaduto fino alla scorsa stagione, quindi, nel caso in cui la vincente della Coppa Italia si qualifichi alla Champions League, il suo posto in Europa League verrà preso dalla sesta del campionato e non più dalla finalista di Coppa Italia. Sono dunque davvero tante le possibilità per il Napoli di poter partecipare nella prossima stagione per la sesta volta consecutiva alle competizioni europee. NOVEMBRE 2014

Riflessioni d’autore

L’ideologia aristocratica di Zeman Divide et impera: perché è stato così dalla nascita d’un fenomeno paranormale, in quella fascia di terra riservata agli alieni o, come ha riconosciuto (anche) recentemente Sacchi, all’estro geniale d’un uomo indiscutibilmente speciale. Zeman è un calcio per certi versi irriproducibile, è un modello di vita che appartiene ad una specie di complicata, complessa riproduzione, è la sintesi tra l’etica e l’estetica, non soltanto diagonali, tagli e sovrapposizioni, ma integrità morale e rigore, il pieno esercizio d’una funzione didattica che va al di là del risultato. Zeman è il riferimento d’una filosofia di pensiero che si spinge sempre oltre, che riconosce innanzitutto il piacere di piacere (di divertire), che abbatte lo stereotipo nostrano del «prima non prenderle» e sceglie di osare sempre, però sempre legittimamente e legalmente, abusando semmai della propria idea e di nient’altro. Zeman non è solo un atto d’accusa liberatoria, un tornado che s’abbatte sul calcio e lo ripulisce delle frequentazioni in farmacia e delle alterazioni con il doping finanziario: da trent’anni, da Licata in poi, quel vento dell’Est che soffia silenzioso, è il modernismo intramontabile che resiste a qualsiasi moda. Zeman non è solo il 4-3-3, formula che provvede a trasformare il calcio in magia e in dibattito ricorrente, ma un metodo di comportamento nel quale la meritocrazia trova spazio senza sgomitare e concede a chiunque abbia forza nelle gambe e un cervello per ragionare la umanissima aspirazione di credere in se stesso e di ritagliarsi un ruolo autorevole nella società (anche in quella civile, certo). Zeman è Totti o Nesta, Casiraghi o Tommasi, ma è anche la ribellione del potere (tecnicamente) più debole che può affrancarsi dalla normalità e ritagliarsi quarti d’ora di celebrità. Zeman è la lungimiranza che negli anni 90' - assieme a Peppino Pavone - lo porta a scovare negli anfratti del semiprofessionismo i Di Biagio, i Seno, i Signori e a farne una giostra deliziosa che diviene Zemanlandia, un parco del divertimento che non è mai chiuso, neanche in momenti appesantiti dall’insuccesso, e che nel Terzo Millennio viene anzi riproposto con Insigne, Verratti e Immobile, trasformati da crisalide in farfalla. Zeman è un gentiluomo della panchina che ha un senso dell’ironia elevatissimo e che invece viene raccontato solo attraverso i suoi silenzi, nuvole di fumo che avvolgono la sua personalità e non riescono ad offuscare un fascino, un carisma, una autorevolezza che ne fa un padre d’un calcio «diverso», nel quale non è necessario alzare la voce per farsi sentire. Zeman è ideologia aristocratica, un pensiero raffinato che eleva, che introduce in un emisfero riservato a pochi, ai Maestri, agli Eletti, esemplari riservati, amanti discreti e però acuti, dunque allergici - per costituzione - alla banalità che infatti non s’intravede mai nelle giocate imprevedibili, in quelle pennellate d’autore che sai - come se fossi dinnanzi a Gaudì o a Botero - appartenergli indiscutibilmente. Poi riduciamo semplicemente a 4-3-3, alle nuvole di fumo, alle battaglie per la legalità, alla capacità di imporsi con i giovani e di faticare con le star (come se Totti e Nesta e Signori fossero, ognuno di loro, un Dio minore) e però, trent’anni dopo Licata, siamo ancora qui ad interrogarci su di lui e a discuterne e ad osservarlo e a studiarlo e qualcuno, magari, a non coglierne il senso d’una interpretazione favolistica e favolosa d’un calcio che seduce. E restiamo sull’uscio d’un laboratorio (oggi il Cagliari, ieri il Pescara, prim’ancora il Foggia ma anche la Lazio e la Roma) decollate su un’eredità formativa in quella scuola del boemo nella quale si sono affacciati, dall’esterno, scrittori e cantanti, musicisti ed attori, premi Oscar e narratori, l’intellighenzia che ha scelto uno specchio ed è andata ad osservare, ad analizzare, la propria coscienza negli occhi d’un Incompreso che ancora divide e ancora a modo suo Impera.

Antonio Giordano

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Il concorso

Atleta campano 2014 Insigne su tutti Un mese dopo il lancio del concorso all’azzurro il maggior numero di preferenze

1 - Lorenzo Insigne (calcio)

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3 - Antonella Del Core (pallavolo)

12%

5 - Monica De Gennaro (pallavolo)

8%

2 - Cristina Chirichella (pallavolo) 4 - Clemente Russo (pugilato) 6 - Stefania Pirozzi (nuoto)

7 - Vincenzo Abbagnale (canottaggio)

8 - Ambra Esposito (nuoto) 9 - Irma Testa (pugilato) Altri

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n mese dopo l’apertura delle votazioni è Lorenzo Insigne a comandare la classifica del concorso “Atleta campano dell’anno 2014”. Il calciatore del Napoli è ampiamente in testa, seguito da atleti di tante altre discipline. I nostri lettori hanno dedicato particolare attenzione ai successi della nazionale di pallavolo femminile, portando ai primi posti della classifica le tre atlete campane che hanno partecipato al Mondiale italiano. Potete continuare a comunicarci le vostre preferenze con una mail o con un sms. Avete tempo fino al 31 dicembre per inviarci i vostri voti. Sul numero di dicembre vi aggiorneremo ancora con la classifica parziale e a gennaio proclameremo l’atleta campano dell’anno 2014 di È Azzurro. In quell’occasione comunicheremo anche il giorno e il luogo della premiazione, che avverrà in primavera nel corso di una serata di gala, durante la quale sarà consegnato il riconoscimento al vincitore. Tra tutti i lettori che voteranno saranno sorteggiati tre abbonamenti per un anno alla rivista.

Inviate i vostri voti a info@eazzurro.it o via sms al numero 3481718486. Potete farlo fino al 31 dicembre. Tra tutti i votanti saranno sorteggiati tre abbonamenti di un anno alla rivista.

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La metamorfosi

I due volti del Napoli da agosto a novembre

"P

osso approfittare della sua presenza nel mio locale per rivolgerle una domanda sul Napoli? Come mai rispetto al brutto inizio di stagione sono nettamente migliorati gioco e condizione fisica, la squadra ha cambiato marcia e sta ottenendo buoni risultati?". Così Luca De Vicaris, direttore del ristorante "Fratelli La Bufala" del Centro Commerciale Campania di Marcianise. È una giustificata domanda quella rivoltami considerando il rendimento della squadra di Benitez dopo la sconfitta in Svizzera contro lo Young Boys e considerando che tutte le avversarie del Napoli in avvio di stagione avevano organici non superiori come valore a quello partenopeo. È vero, anche prima del match in Svizzera il Napoli aveva espresso a volte un buon gioco, aveva costruito in alcune gare tante palle-gol, ma una serie di concause ne aveva minato il rendimento e determinato i risultati. E si sa quanto i risultati condizionino i giudizi ed i voti di molti cronisti, l’umore e le considerazioni dei tifosi. Ecco, a mio avviso, i perché dei due volti. Le stagioni delle squadre che hanno avuto vari propri esponenti ad un campionato del Mondo (l’ultimo in Brasile) sono poi state condizionate dal rendimento alterno di quei calciatori che non hanno effettuato il successivo ritiro estivo con conseguente, precaria preparazione atletica. A volte in avvio, a volte alla distanza. Risvolti psicologici e moti-

di Vittorio Raio vazionali di chi voleva andare via dal Napoli già alla fine della scorsa stagione. Soprattutto dopo l’uscita dalla Champions alcuni si erano sentiti svuotati, senza incentivi importanti. Anche se è tutto molto discutibile, in quanto esistono contratti firmati liberamente e mensilità molto laute regolarmente pagate. Alcune esternazioni non felici di Benitez, come quando alla vigilia di NapoliBilbao disse: "Anche se usciremo dalla Champions non sarà una tragedia". Non sarà una tragedia? E gli almeno 30 milioni di euro in meno nelle casse del club? E i calciatori certamente non motivati alla… Conte che sul 3-0 non è soddisfatto? E i risvolti negativi sulla tifoseria? A fare da contraltare l’allenatore del Bilbao che parlava di "gara della morte". Non bastasse tutto questo, ecco il tallone di Achille della squadra di Benitez. Da sempre, la fase difensiva. Tra l’altro, non c’è più Reina e Albiol solo da un paio di gare si sta riprendendo. Ecco il perché dei tanti gol incassati e delle

tante occasioni concesse agli avversari. Si obietterà: poiché non sono stati fatti acquisti dall’inizio del campionato, cosa è mutato in quanto ora il Napoli vince e convince? La fase difensiva resta comunque difettosa. È migliorata grazie a David Lopez, a Gargano (uno di quelli che dovevano essere mandati a giocare altrove per la terza volta!), a un ispiratissimo Jorginho e grazie soprattutto allo spirito di sacrificio di Callejon e Insigne o di Mertens. Spessissimo li vediamo proteggere centrocampo e difesa, erigersi a ultimo baluardo unitamente a Albiol e Koulibaly, come a Firenze. Inoltre, Hamsik sembra aver ritrovato smalto e una più idonea posizione in campo ed è migliorata la condizione atletica di quasi tutti. Infine, i casi legati a Higuain e Callejon. Avrebbero voluto cambiare aria, soprattutto dopo l’uscita dalla Champions, ma grazie anche a vari confronti con Benitez nel tempo si sono fatti una ragione: giochiamo, facciamo gol, vinciamo, poi si vedrà. E stiamo constatando nuovamente quanto sono fondamentali nell’economia del gioco del Napoli. Palle-gol e gol in produzione industriale che consentono alla squadra di far risultato anche quando la fase difensiva non è perfetta. Per non parlare di Callejon e Insigne difensori. E il Napoli è nuovamente sulla scia di Juventus e Roma. Sognando l'aggancio in campionato, sognando la Supercoppa a Doha.

Maggio, Callejon e Insigne

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In visita a... Il mattino

«Il Napoli lo raccontiamo così» Una giornata nella redazione del principale quotidiano della città

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arcare la soglia del bel palazzo che affaccia su via Chiatamone, proprio alla fine della Galleria Vittoria, è un po’ come metter piede in una galleria dei ricordi. Alle pareti, sui muri, ci sono i momenti più significativi della storia recente di Napoli, dell’Italia,

Francesco De Luca

del mondo intero. La raccolta delle prime pagine de Il Mattino racconta quel che è stato, mentre nella redazione sportiva Francesco De Luca, Antonio Sacco, Roberto Ventre, Pino Taormina e Fulvio Scarlata si preparano a raccontare quel che sarà. “In questo momento Il Mattino e il Napoli rappresentano le più grandi emozioni del territorio”, sottolinea il direttore Alessandro Barbano. “Il calcio è la vera e unica molla che può attivare la massa dell’informazione, non c’è cronaca che possa esercitare lo stesso richiamo dello sport. Lo sport ha un ruolo importante, direi che rappresenta una dorsale quasi morale di un territorio: un giornale così fortemente radi-

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di Rino Dazzo cato non potrebbe mai rinunciare al calcio. C‘è una relazione forte tra Il Mattino e il Napoli nel rispetto assoluto dei ruoli e nella libertà di critica: un giornale come il nostro pretenderebbe sempre più dal Napoli, che è un oggetto assolutamente privilegiato della nostra attenzione”. Un’attenzione costante, che si avvale della serietà e delle capacità di grandi professionisti. Al timone della redazione sportiva, ad esempio, c’è Francesco De Luca. “La prima riunione è alle 11, quando si comincia a pensare al piano di lavoro insieme al direttore o al suo vice Federico Monga, si ipotizzano gli argomenti da trattare e i temi da sviluppare. Alle 15.30 c’è una seconda riunione in cui si mettono meglio a fuoco notizie e pezzi e si distribuiscono le pagine. Al Napoli ne dedichiamo generalmente tre o quattro. Grande attenzione è riservata all’Avellino in serie B e alle otto squadre campane di Lega Pro, oltre ovviamente agli altri sport”. Per De Luca è semplice indicare quando Antonio Sacco si comincia, meno

quando si finisce: “Generalmente si chiude alle 22-22.30, ma quando c’è una partita del Napoli in notturna – ed accade piuttosto spesso – si fa sempre molto tardi”. Aggiunge Antonio Sacco: “Prevediamo sempre una prima ed una seconda edizione e naturalmente c’è il sito internet da aggiornare costantemente, un compito da curare con grande attenzione”. Della redazione sportiva de Il Mattino De Luca è diventato responsabile nell’ottobre 2012: “Sono qui dal 2004, ho avuto la fortuna di seguire due Olimpiadi e di vivere momenti molto significativi della storia sportiva di questa città. Il pezzo più emozionante? Un’intervista di due anni fa a José Mourinho, ma anche il racconto delle imprese dei pugili di Marcianise a Pechino o a Londra”. In questi anni il modo di raccontare il Napoli è cambiato: “Si è persa un po’ quella spontaneità nei rapporti, la possibilità di dialogo con la controparte che è sempre subordinato magari a un titolo che può dar fastidio o ai risultati della squa-

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In visita a... Il mattino

Il direttore Alessandro Barbano

dra. Manca un po’ quel confronto costruttivo che c’era una volta”. A proposito di Napoli, De Luca – che sulla versione on line de Il Mattino cura la seguitissima rubrica Azzurrosport – è fiducioso sul prosieguo della stagione: “Vero è che questa squadra ha dei limiti, che commette sempre gli stessi errori, ma il terzo posto resta alla portata, soprattutto se Hamsik e Higuain riusciranno a essere forza trainante per i compagni. E poi ci sono l’Europa League, la Supercoppa, la Coppa Italia, obiettivi non

Roberto Ventre

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trascurabili”. Ma qual è il ruolo del “cronista di campo”? “Molto diverso rispetto al passato”, rimarca Roberto Ventre, che segue il Napoli da vicino anche nella

versione on line e nella web-tv de Il Mattino. “Oggi è cambiato tutto: al di là dei momenti condivisi come le conferenze stampa o le presentazioni di nuovi acquisti ed eventi particolari, non c’è rapporto con i calciatori, con i tecnici, con i personaggi. Anche le interviste concesse di tanto in tanto sono ormai impacchettate. Quando ho iniziato si andava agli allenamenti cercando di cogliere ogni aspetto, provando a sbirciare dal cancello, a notare magari una smorfia o un aneddoto curioso. Oggi abbiamo la possibilità di fare ben poco”. Pino Taormina punta l’indice su un altro aspetto: “Il bello di questo mestiere è che c’è sem-

pre un imprevisto che può scompaginare tutto. Si deve mettere tutto in conto, anche l’imponderabile”. A confezionare pagine e titoli ci pensa invece Fulvio Scarlata, passato allo sport dopo varie esperienze in cronaca e in politica. Oltre che lavorare al desk, cura una rubrica del martedì, Il Web del Mattino, dedicata ai contributi dei tifosi: “Facciamo diventare i lettori gli opinionisti del giornale. Non è uno sfogatoio – precisa – ma un modo per analizzare le partite in modo diverso e meno tradizionale”.

Fulvio Scarlata

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napoli 10 e lode

«Napoli, grazie infinite»

di Pierpaolo Marino

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ono trascorsi oltre dieci anni da quando Aurelio De Laurentiis mi telefonò chiedendomi di raggiungerlo in Svizzera. Voleva che io lavorassi per lui che aveva appena acquistato il Napoli. Ero all'Udinese godendo della totale stima e fiducia della famiglia Pozzo, una famiglia che non finirò mai di ringraziare. Incontrai De Laurentiis e mi accorsi immediatamente dell'ardore e della passione che lo animavano. Coinvolgente e travolgente il suo discorso: mi proponeva di lasciare l'Udinese in serie A, in Europa e di rituffarmi nel mondo Napoli (dove avevo già lavorato con l'ingegnere Corrado Ferlaino) per riportare la squadra dalla serie C1 a giocare sui palcoscenici che città e squadra meritavano: massimo campionato e competizioni internazionali. Era settembre del 2004. Accettai, non prima di averne parlato con i Pozzo. Feci capire loro che per me Napoli e il Napoli erano... Napoli e il Napoli. Non sarebbe stato un declassamento di categoria, sarebbe stato un ritorno alle mie origini, sarebbe stata l'occasione di ritornare a lavorare per la squadra per la quale il mio papà tifava, per la quale stravedeva. Quel virus da piccolo aveva contagiato anche me che poi avrei avuto l'onore e l'onere di lavorare nel club negli anni aurei di Maradona. Accettai e venni catapultato sùbito nell'occhio del ciclone-De Laurentiis. Si lavorava NOVEMBRE 2014


napoli 10 e lode

Pierpaolo Marino, uno dei principali protagonisti dopo il fallimento, scrive per È azzurro quanto ricorda degli anni trascorsi alla guida del club giorno e notte per ricreare da zero il Napoli. Una ricostruzione integrale per riportarlo prima in A e poi in Europa. Il primo anno comprammo venticinque calciatori in tre giorni, mi fu possibile farlo tra mille difficoltà anche grazie all'aiuto di mio figlio Ernesto. Iniziammo il primo campionato di C1 in ritardo rispetto alle altre squadre perché dovemmo ricostruire tutto dalle ceneri di un fallimento. Nella mia vita non mi sono mai scoraggiato, anzi nelle difficoltà mi esalto. Non mi scoraggiai. E poi avevo il piacere e la gioia di lavorare per il Napoli. NOVEMBRE 2014

Giorno dopo giorno, anno dopo anno, avendo sempre De Laurentiis come punto di riferimento, riportai il Napoli a giocare con i club di ottimo livello in Italia e all'estero, ingaggiando con spese modiche anche calciatori come Hamsik e Lavezzi, solo per citare qualche esempio, i cui ingaggi criticati da alcuni, nel tempo si sono rivelati ottimi sotto il profilo tecnico e come investimento per il club. Iniziammo a prenderci qualche soddisfazione, iniziammo a tagliare traguardi importantissimi: secondi in serie B alle spalle della Juventus che schierava Buffon, Chiellini, Trezeguet, Del Piero, Nedved, Camoranesi, Marchisio; il ritorno in serie A e quello sui campi più prestigiosi d'Europa. Ebbi anche il merito e la fortuna di lavorare con ottimi professioinisti della società a vari livelli, di ingaggiare calciatori che negli anni si sono confermati campioni in campo e fuori. Ho visto lievitare il valore dei loro cartellini, ho visto il Napoli trarne cospicui vantaggi. Sono stato felice. Poi, come capita anche nella vita, come succede anche nei matrimoni che sembrano indistruttibili, tutto finisce, ti ritrovi al di fuori del progetto del club. La vita continua, insegui altri traguardi, ma l'amore per il Napoli resta e resterà, come resterà inalterata la mia stima per Aurelio De Laurentiis. Nel libro "2004-2014: Napoli 10 e lode" che l'editore Giammarino mi ha gentilmente inviato e che ho letto in una sola serata, ho rivissuto una parte importante della mia vita umana e professionale. Ho rivissuto giorni di grandissima gioia per quanto fatto e in quanto anche dopo essere uscito dalla società ho notato che nel Napoli c'è ancora qualcosa di mio. Ne sono fiero, ne vado orgoglioso e colgo l'occasione per il mio grazie a tutti. Grazie alla città di Napoli per avermi sempre accolto come un figlio. Grazie al Napoli per avermi concesso importanti chances professionali. Grazie a quanti hanno lavorato al mio fianco per rendere sempre più grande il Napoli. Grazie a De Laurentiis, un uomo geniale: mi diede la possibilità di rifondare il Napoli, di trionfare ancora con il Napoli: sono l'unico dirigente ad aver vinto campionati di C, di B e di A e la Coppa Italia con lo stesso club, il "mio" Napoli.

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Zola pensiero

Andrea e Luca Lettieri, figli di Fabio e Simona

Inviateci all’indirizzo mail info@eazzurro.it un vostro articolo con le considerazioni sul momento del Napoli, insieme a un vostro contatto. A insindacabile giudizio della redazione il migliore del mese sarà pubblicato sul numero del mese successivo o sul sito internet www.eazzurro.it.

Selfie, selfie, selfie...

Azzurri si nasc e

Enzo Paudice, tifosissimo del Napoli, inaugura la rubrica “Selfie, selfie, selfie...” avverando il suo sogno di incontrare i suoi idoli Gonzalo Higuain e Josè Maria Callejon. Segnalateci i vostri selfie legati al mondo dello sport alla pagina facebook di è Azzurro o tramite mail all’indirizzo info@eazzurro.it

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Lady Djordjevic

L’edicolante

Edicola Petraroja, Via Chiatamone - Napoli

Trova il campione

p 8- Il soprannome di Roberto Carlos Sosa 9- Il “veltro” 10- Terzino sinistro azzurro dal 1987 al 1994 11- Il primo Marek a Napoli

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Pallanuoto

«La Nazionale, il sogno che ci unisce»

Tre assi delle squadre napoletane a confronto

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di Sonia Oloferni

ue napoletani e un croato, innamorato di napoli, portacolori delle tre squadre partenopee di pallanuoto maschile in A1: Canottieri napoli, Posillipo e Acquachiara. Accomunati dal sogno della nazionale, ci raccontano la passione per questo sport.

Alessandro Velotto, classe 1995, difensore della Canottieri Napoli

Paride Saccoia, classe 1989, attaccante del Posillipo

Antonio Petković, classe 1986, attaccante dell’Acquachiara

quali sono i suoi obiettivi personali per quest’anno? Rimanere nel giro della Nazionale e migliorare le mie prestazioni con la Canottieri. Con il club speriamo di conquistare la coppa; quest’anno, a detta di tutti, abbiamo costruito una squadra più forte di quella dello scorso anno, quindi dovremmo riuscirci. Non sarà facile, però, perché anche le nostre avversarie hanno migliorato il proprio organico.

quali sono le formazioni che teme di più e quali gli obiettivi del Posillipo in questa stagione? Rispetto allo scorso anno non è cambiato molto per la lotta allo scudetto. Credo che Brescia e Recco siano più forti rispetto alle altre. Dal terzo posto in giù, la lotta si è fatta un po’ più viva, si è inserito il Verona, la Canottieri è cresciuta e anche l’Acquachiara sta dimostrando più compattezza rispetto all’anno scorso. Noi speriamo di rientrare nelle prime tre come l’anno scorso e fare anche qualcosa in più.

ha iniziato la sua carriera in Croazia, suo paese d’origine. Come si trova a napoli e com’è stato il paesaggio dalla pallanuoto croata a quella italiana? Sono molto contento di giocare con l’Acquachiara, questo è il mio quarto anno qui e mi trovo bene a Napoli. Ho giocato nel mio paese, poi un anno in Grecia con l’Olympiakos, quindi a Zagabria e dopo è arrivata la richiesta dell’Acquachiara, di cui ho apprezzato il progetto. In Italia il livello è alto, è meglio essere atleta qui che nel mio paese. Sono contento per adesso.

quali sono le squadre che teme di più? Quest’anno c’è il Verona, neopromossa, ma che ambisce ad arrivare nei primi tre posti. Ci sono anche le altre napoletane e il Como.

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ha vestito la casacca azzurra, quest’anno spera di tornare in nazionale? È il mio desiderio, il mio sogno. Pur-

È il miglior marcatore di sempre dell’Acquachiara. una responsabilità e un piacere.

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Pallanuoto È impegnato anche con la nazionale. quali impegni avrà a breve con la calottina azzurra? Siamo già qualificati per la World League e disputeremo una gara a novembre contro la Francia in trasferta.

nella vita di tutti i giorni lei è uno studente universitario, come si svolgono le sue giornate tipo? La mattina mi alzo abbastanza presto, vado a fare l’allenamento e dopo vado all’università. Studio ingegneria edile-architettura. Faccio tre o quattro ore di allenamento al giorno e la palestra. Auspica che questa sua passione possa diventare un lavoro futuro? Sì, spero di continuare a divertirmi, è il divertimento la molla che mi spinge a fare ogni giorno allenamenti e sacrifici. Se un domani dovessi stancarmi, vedrò di fare altro; per adesso riesco a conciliare studio e passione. ha già vinto tre ori, un argento e un bronzo con la nazionale, un palmarès degno di nota per un ragazzo di diciannove anni. Sogna un altro oro? Sì, certamente. L’oro lo sogno sempre.

(foto Rosario Caramiello e Roberto Polverino) NOVEMBRE 2014

troppo il c.t. Campagna non mi vede. Sicuramente devo giocare meglio, ma, anche in passato quando ho giocato a livelli superiori, la chiamata non è arrivata. È un tasto dolente, mi alleno tutti i giorni per ritornarci, ma è difficile, anche perché la concorrenza è sempre più agguerrita.

Lo facciamo venire un po’ a napoli il commissario tecnico Alessandro Campagna? Sì, dovrebbe venire a Napoli, non solo per la pallanuoto, perché è una città bellissima. E poi ci sono altre due squadre forti e quindi non si annoierebbe.

Finirà la sua carriera nel Posillipo, squadra nella quale ha esordito nel 2006? Sì, spero di rimanere nel Posillipo perché è la squadra dove sono cresciuto e rimane una squadra di vertice, ma è difficile dirlo perché viviamo un periodo di crisi. In campo europeo non siamo più forti come prima, quando giocavamo la Coppa Campioni e la vincevamo, ora siamo in Coppa Len ed è difficile rimanerci e vincerla. Lo scorso anno ci siamo fermati in semifinale ed è stata un brutta delusione. Mi auguro di non cambiare mai squadra perché questa è la mia casa, sono nato qui. Spero di rimanere al Posillipo anche a fine carriera come socio e andare al circolo a chiacchierare come fanno oggi i tanti “vecchietti” simpatici che ci sostengono.

Piacere, ma soprattutto grande responsabilità, perché sono sempre marcato stretto. Anche i tifosi si aspettano tanto da me. Sono un giocatore che fa tanti gol e assist.

Si è prefisso un record di reti per questa stagione e cosa auspica di fare con la sua squadra? Il mio obiettivo per quest’anno è giocare, se possibile meglio. Abbiamo cambiato tutta la squadra, ci sono dieci giocatori nuovi, specialmente giovani. Dobbiamo aiutarli per farli crescere, questo è il nuovo progetto dell’Acquachiara per i prossimi due-tre anni. Record? Spero di segnare tanto. Il nostro è uno sport di squadra ed io devo fare il meglio per il gruppo che lavora anche per me.

quali sono le formazioni avversarie che temete di più, sia in campionato che in coppa? Il campionato è sempre più difficile. Recco, Brescia, Posillipo, sono sempre squadre che ti mettono in difficoltà. È un piacere giocare contro queste squadre e questi giocatori, ma non è facile.

Spera di ritornare a giocare nella sua nazionale? Questa è una domanda per il mio c.t., mi alleno tanto e le persone sanno che sono un professionista serio. Spero di riuscirci.

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Watergames all’Oltremare

La passione per la pesca

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di Carlo Zazzera

watergames si confermano il vero traino per l’avvicinamento al mondo del mare. La conferma è arrivata alla mostra d’Oltremare nella sezione organizzata nell’ambito del salone Oltremare da gino Finizio, dove dal 25 ottobre al 2 novembre erano presenti numerosi stand. L’apprezzamento per il lavoro svolto è arrivato anche dal presidente della mostra d’Oltremare, Andrea Rea: “Il mondo della pesca e degli sport di mare rappresenta la declinazione e la prospettiva per l’utilizzazione delle barche, che non servono solo per prendere il sole ma sono il mezzo per conoscere terre e mari e per confrontarsi con loro”. Anche la giammarino Editore era presente con uno stand (foto a destra) nel quale era possibile trovare tutti i prodotti editoriali della casa editrice, con ampio spazio dedicato a È Azzurro e al volume “2004-2014 napoli 10 e lode”.

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1) Pesca Più, da Avellino, si occupa di attrezzatura da pesca e accessori delle aziende Ignesti, Sunrise e Maver. 2) Gino Finizio (a sinistra) organizzatore della sezione watergames di Oltremare, con il presidente della Mostra d’Oltremare, Andrea Rea (a destra) durante la premiazione del trofeo di pesca

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7 3) Navalcantieri, cantiere nautico di Latina che produce barche da pesca, come il Blackbone 22 presentato in fiera. 4) Circolo Velico Montenuovo, punto di riferimento nell’area flegrea per canoa, motonautica, vela, era con il Centro Sub Campi Flegrei per il diving, il Black Dolphin per Windsurf e vela, con le

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Watergames all’Oltremare

aziende Cressi Sub, Mares, Omer, Tecnisub. 5) Zurolo, rivendita di attrezzatura da pesca e accessori di Castellamare di Stabia, ha presentato le aziende Linea Effe e Moby Dick. 6) Polo Sub, azienda romana di mute da sub su misura e accessori per l’apnea e la pesca in apnea, che rappresentava le ditte Polo Sub, Sea Wolf e Carbonio GFT 7) Effebi fishing tackle & nautical, produttore ischitano di esche artificiali e accessori con il marchio Mosso Siciliano. 8) New Crazy Surf di Napoli, che si occupa della vendita di canoe da pesca e da turismo, mute, abbigliamento e accessori nautici, per le aziende Bic Sport, Pro Limit, Air.Rash, Sundek, RRD, JD, Da Kine

9) Cose di mare, azienda partenopea che si occupa della vendita di attrezzatura nautica, pesca ed accessori, rappresentando il marchio Alutecnos. 10) Capo Horn, uno dei punti di riferimento a Napoli per la vendita di attrezzatura nautica, abbigliamento tecnico, subacquea e pesca, che presentava le ditte Helly Honsen, Slam, Musto, Adidas Sailing, Gill, Leatherman, Eastpak, North Face, Beuchat, Amphibius, Suunto, Lizard, Rockport. 11) Editoria EDAI, con la rivista specializzata in pesca, nautica e subacquea “Pesca in Mare”. 12) Azzurro, di Nocera Inferiore, esponeva i prodotti della fabbrica di minuteria, galleggianti, buffetteria e attrezzi da pesca Italiana, con le aziende rappresentate Azzurro Pesca e Julya Rod.

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Karelpiù RG87, l’eccellenza napoletana in Class V1

Un recupero-lampo quello riuscito ai meccanici, tutti napoletani, di Hi-Performance Italia, azienda presente a Oltremare che cura la parte tecnica del team Karelpiù RG87, impegnato nel Mondiale Class V1. Nel Gran Prix d’Italia che si è disputato a Terracina dal 17 al 19 ottobre, l’equipaggio napoletano aveva subìto un grave danno ai piedi poppieri in una collisione al primo giro della prima gara, perdendo entrambe le eliche. L’impegno dei tecnici, che hanno lavorato anche durante la notte, ha permesso al team di tornare in mare per la seconda prova, conclusa con un buon quarto posto. “Dopo quello che è successo siamo soddisfatti – spiega Antonio Schiano, membro del team insieme ai figli Giuseppe e Rosario e a Federico Montanari -. La fortuna non ci ha aiutato ma siamo riusciti comunque a limitare i danni e a concludere la gara nel miglior modo possibile”. Il Mondiale Class V1 si concluderà con l’ultima tappa in programma ad Abu Dhabi dal 3 al 5 dicembre.

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Auto

Nuova Ford Mondeo

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Leggermente elegante di Giovanni Marino

rriverà sul mercato europeo entro la fine dell’anno la nuova Ford Mondeo, direttamente dal moderno impianto spagnolo di Valencia, mossa da una gamma di motori ad alta tecnologia ed Euro 6, completamente rinnovata sia nelle versioni benzina che diesel e, per la prima volta, anche in quella ibrido-elettrica. Per i fedelissimi al gasolio ci sarà il nuovo TDCi 2.0 capace di offrire al guidatore ben 210 cavalli grazie al doppio turbo sequenziale che incrementa la potenza e riduce le emissioni rispetto alla precedente versione da 200 cavalli. L’offerta sarà completata dal TDCi 2.0 da 150 o 180 cavalli con turbo a geometria variabile e il TDCi 1.5 da 120 cavalli. La Ford proporrà la versione ECOnetic, con motore TDCi 1.5 da 120 cavalli o TDCi 2.0 da 150 o 180 cavalli. Sarà inoltre disponibile la trazione integrale intelligente All Wheel Drive (AWD). Grande attenzione alle nuove tecnologie, come la frenata automatica con assistenza pre-collisione, il sistema di riconoscimento dei pedoni e un nuovo filtraggio dell’aria che sarà successivamente disponibile anche su ulteriori modelli della casa. Ampio l’utilizzo di materiali molto più leggeri e, contemporaneamente, più resistenti, finalizzato alla sicurezza: “Il peso che si riesce a eliminare durante la fase di sviluppo può essere re-investito in tecnologie che incrementano l’effi-

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cienza, come lo Start&Stop e i rivestimenti aerodinamici sottoscocca, o per incrementare la rigidità del telaio - ha dichiarato Ulrich Koesters, Vehicle Line Director di Ford Europa -.

Abbiamo aumentato la robustezza del 40% nei punti chiave per una sicurezza superiore, verificando la validità di tali interventi tramite migliaia di simulazioni virtuali e oltre 180 crash test reali”. Con la nuova Mondeo, disponibile in versione 5 porte e Station Wagon (graditissima al nostro mercato), debuttano in Europa le cinture di sicurezza posteriori con air-bag integrato (Inflatable Rear Seatbelts), che in caso d’incidente si gonfiano in soli 40 millisecondi e disperdono l’energia dell’urto su una superficie 5 volte superiore rispetto alle cinture tradizionali, migliorando la protezione dei passeggeri. Sportiva ed al tempo stesso elegante nelle linee esterne, l’ammiraglia Ford offre interni eleganti, realizzati con materiali premium ma con un design sportivo e di carattere che privilegia l’ergonomia e il comfort. Il pannello strumenti, interamente digitale, propone una rappresentazione grafica personalizzabile di contagiri e contachilometri, nonché degli avvisi dei dispositivi di assistenza alla guida, mentre la console centrale avvolgente evoca il design di una cabina di pilotaggio. NOVEMBRE 2014


moto

Cento di queste edizioni!

EICMA 1914-2014

Si sono appena spente a Milano le luci degli stand di EICMA 2014, il Salone Internazionale del Motociclo che, avendo avviata la sua prima edizione nel 1914, ha festeggiato con l’appuntamento chiusosi domenica 9 novembre i suoi primi cento anni di vita. Tanti spettacolari eventi collaterali hanno fatto da cornice al cuore della manifestazione: le due ruote. Nei 280.000 metri quadri di superficie espositiva a disposizione, tra interno ed esterno, 1.053 marchi provenienti da 34 Paesi hanno presentato al pubblico i rispettivi modelli nei cataloghi del prossimo 2015. Moto di serie, dalle stradiste Harley “Rushmore” alla gamma 2015 delle fuoristrada Husqvarna o al remake della Ducati Scrambler, ma anche elaborazioni fantasiose come la preziosa “Vespa Oro 23 Carati” della Polini, la cui carrozzeria realizzata con 500 foglie di oro zecchino da 23 Carati ospita il gruppo termico Polini 130 cc, con scarico classico per la Primavera 125, carburatore da 24 mm, accensione digitale, frizione racing a doppia molla e collettore di aspirazione lamellare. Del resto le due ruote, ad onta della scarsa attenzione degli italici governi, continuano a rappresentare un fiore all’occhiello del “Made in Italy” vincente nel mondo. Non ci credete? C’è la crisi? Eccovi qualche dato. Le immatricolazioni di ottobre registrano 11.045 veicoli per un NOVEMBRE 2014

+6,8% rispetto allo stesso mese del 2013 con il primato per gli scooters con 7.894 unità e un +8,5%, mentre 3.151 unità sono il dato delle moto per un sempre positivo +2,8%. La previsione per la fine del 2014 è di 3.000 immatricolazioni in più dell’anno scorso. Negli ultimi 5 anni la produzione mondiale di due ruote a motore (2RM) è cresciuta del +39% in termini di unità. I paesi occidentali hanno sofferto invece un calo del 59%. In Italia invece il saldo della bilancia commerciale nel 2013 è stato positivo per +1 mld€. Questo dato pone l’Italia al terzo posto al mondo (dietro alla Cina e al Giappone) per saldo attivo della bilancia commerciale a valore. Per finire, da sottolineare l’impegno dell’ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) a sostegno del settore, a partire dal fronte assicurativo, tema particolarmente sensibile al Sud: l’associazione presenterà entro l’anno un progetto per dimezzare i costi delle tariffe. Inoltre, ANCMA ha partecipato attivamente allo sviluppo della proposta, presentata dall’onorevole Daniele Capezzone, che prevede l’abolizione per il bollo moto e approvata in Commissione Finanze, che prossimamente sarà discussa in Aula. (G.M.)

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Turismo

A Palermo è già... primavera

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on sono già fioriti i mandorli, ma come già lo fossero, Palermo vive una nuova primavera forte delle sue tradizioni millenarie da cui prende nuova linfa. A Palermo, che svolge appieno il ruolo di museo all’aperto, all’interno del quale sono leggibili le vestigia dei popoli conquistatori, si respira un’aria nuova passeggiando per le sue strade e le sue piazze ricche di monumenti principalmente normanni, magari a bordo di una delle venticinque motocarrozzette “Ape” con l’autista-cicerone per evitare il caotico traffico cittadino. Tutto è iniziato nel 1061 con lo sbarco a Messina al tempo in cui essa era dominata da governatori musulmani per concludersi, circa un secolo dopo, con la morte di Costanza, ultima esponente della famiglia degli Altavilla di Sicilia. Fu Ruggero II d'Altavilla che rese la Sicilia potenza dominante del Mediterraneo, spostando la sua influenza anche verso la sponda africana e creando in quei due decenni un "Regno normanno d'Africa" che divenne un "protettorato" siciliano. La rilevanza della civiltà normanna a Palermo è visibile ancor oggi negli edifici più importanti della città, come ad

Il chiostro del Duomo di Monreale

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di Harry Di Prisco esempio la chiesa della Martorana e la Cappella Palatina, che primeggia nel Palazzo dei Normanni, una delle mete obbligate per chi si reca in viaggio a Palermo, definita “il più bel gioiello religioso” mai concepito dal pensiero umano. All’interno i mosaici bizantini sono un trionfo di oro e di colori, splendidi e scintillanti, che rappresentano i personaggi e le scene della Bibbia che culminano nella cupola dove è raffigurato il Cristo Pantocratore. Anche di incomparabile bellezza è il Duomo di Monreale, da cui è stata trasmessa all’inizio di novembre la Santa Messa, fatto costruire quarant’anni dopo la Cappella Palatina da Guglielmo II detto il Buono. Il consigliere del Comune di Palermo, Giulio Cusumano, già assessore all’ambiente, ci apre poi tutte le porte del Palazzo delle Aquile, sede del Municipio di Palermo e del Senato palermitano dal XIV secolo. Gli storici datano l’edificio al 1300 sotto il regno di Federico II di Svevia. Il palazzo si affaccia su piazza Pretoria, detta anche dai palermitani, piazza della Vergogna, per via delle statue quasi tutte nude, che sono collocate intorno alla grande fontana, ma anche

per il suo costo astronomico. «Proviene da Firenze - ci racconta l’avvocato Cusumano - e fu trasportata a Palermo Il Cristo pantocratore della Cappella Palatina di Palermo

smontata. Ecco che apparvero subito le difficoltà per la sua ricostruzione e ingenti spese furono affrontate allo scopo». Ci muoviamo con rispetto nella sala delle Lapidi, dove si riunisce il consiglio, in ricordo degli uomini illustri che hanno fatto la storia della città e i tanti eroi che hanno perso tragicamente la vita, come Pio La Torre, Piersanti Mattarella, Libero Grassi, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. In particolare, a ricordo della strage di Capaci, due stele sono state posizionate sull’autostrada che dall’aeroporto porta a Palermo. All’interno del Palazzo delle Aquile c’è anche una piccola cappella dov’è collocata la statua di Santa Rosalia, la Santuzza, patrona della città che, al tempo della pestilenza, ha soppiantato le altre sante patrone, Ninfa, Cristina, Oliva e Agata. A Palermo, nella prima decade di novembre, si è svolta la " SettiNOVEMBRE 2014


Turismo

mana delle Culture". Fotografia, arte, musica, teatro, laboratori, seminari, passeggiate, mostre e sconti sugli alberghi sono stati a disposizione di chi ha scelto di visitare il capoluogo. Nei giorni scorsi è stata poi presentata la “Palermo Pass: Tutto su una APP” per dispositivi smartphone e tablet. Si tratta di tre progetti (Palermo Pass App, Palermo Pass Map e Voyager's card) per

La fontana di Piazza Pretoria a Palermo

lo sviluppo del turismo grazie ad una guida completa della città, scaricabile gratuitamente, che consente di condurre il turista verso una meta scelta indicandogli il precorso. La prima conterrà le indicazioni sui locali più di tendenza del momento o un itinerario monumentale o ancora un elenco di ristoranti e negozi per lo shopping. Da non dimenticare di visitare il Teatro Massimo, il più grande d’Italia ed il terzo Il Teatro Massimo di Palermo

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in Europa, che rappresenta per Pa- monianza dell’anima siciliana che affida lermo il monumento simbolo del riscatto a questo dolce una parte della propria di un’intera comunità dopo anni bui che identità, usandola anche come termine videro il grande teatro dell’opera chiuso di paragone per dire ad una donna: “sei per restauro per ben ventitré anni e ria- bella come una cassata!”. La tradizione perto nel 1997, a cento anni dall’inau- considera la cassata un dolce pagurazione. La Voyager`s card è stata squale, legato alla Resurrezione per le invece pensata per i croceristi che arri- numerose simbologie che essa racvano giornalchiude:la mente al forma tonda “Panormus” in greco vuol dire “tutto porto”. porto di Parichiama il lermo e che È stata per secoli una metropoli di mare sole e quindi si muovono e oggi è il più importante porto della Sicilia. il periodo per poche della rinaore nell'area del centro città. scita della primavera, mentre nel bordo La città, dunque, racchiude il distillato si alternano “raggi” di pan di Spagna e delle vicende siciliane che l’hanno vista di marzapane, senza dimenticare che il protagonista di primo piano in quanto cerchio è la forma divina per eccelcapitale del Regno di Sicilia. “Panor- lenza, simbolo della perfezione. A premus”, in greco vuol dire “tutto porto”, parare le cassate erano da sempre le essa è stata considerata, per i greci, i monache dei monasteri palermitani, romani, gli arabi, i normanni, i francesi, vere professioniste dell’arte dolciaria, gli spagnoli, una metropoli di mare e che le decoravano poi con mandarini oggi è il più im- interi, spicchi di arance, pere fichi, cilieportante porto gie e fette di zuccata, la polpa candita della Sicilia. della zucca bianca. Una sosta go- Dicevamo il mare e la bellissima costa losa occorre che da Mondello, antico villaggio di pefare in una scatori, prosegue verso est, alla volta delle tante pa- di altri borghi marinari di grande intesticcerie di Pa- resse per la presenza di stabilimenti lermo dove balneari e porticcioli turistici, e sul troneggia tutto ver,sante ovest della costa Sferracal’anno colo- vallo e Isola delle Femmine, un piccolo rata, traboc- paese di pescatori, apprezzato sopratcante di aromi tutto per l'ampio arenile, per gli affascie profumi, la nanti fondali e per il caratteristico cassata, testi- isolotto posto a 300 metri dalla costa.

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Turismo

Golfo di Castellammare Il GAL a difesa dei territori

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li obiettivi delle azioni previste nel Piano di Sviluppo della Regione Sicilia - ha detto Luigi Amato, funzionario del GAL (Gruppo di Azione Locale) Golfo di Castellammare, il più giovane tra quelli siciliani - si basano sugli interventi infrastrutturali per l’agricoltura, come la promozione finalizzata all’ incremento del potenziale turistico, alla valorizzazione delle emergenze naturalistiche, storico-culturali e architettoniche, alla crescita di adeguati canali di commercializzazione dei prodotti locali ed alla promozione delle produzioni tipiche, in una logica di gestione integrata del territorio tesa a far crescere le zone interne». Per i GAL, voluti dall’UE per lo sviluppo di alcune zone dell’Europa, la parola d’ordine è coinvolgere nello sviluppo del territorio tutti gli attori. In quello di Castellammare non manca niente: tradizioni produttive di qualità, il vicino aeroporto internazionale di Palermo, ferrovia e autostrade. Ben lo sanno i comuni che vi fanno parte, quali Terrasini, Cinisi, Partinico, Balestrate, Trappeto, Alcamo e Scopello. Pietro Puccio, Presidente del GAL Golfo di Castellammare, in precedenza sindaco di Capaci e presidente della Provincia, è oggi im-

Ponti federiciani di Madonna del Ponte

pegnato a rivalutare i territori rurali. con il rifacimento dei muretti a secco «Puntiamo a far conoscere il volto mi- dell’area esterna del Santuario della gliore dell’Europa che investe. La no- Madonna del Furi di Cinisi, alla Cuba stra mission è puntare su tre aspetti: delle rose di Alcamo, per arrivare alla rienogastronomia, turismo rurale e con- costruzione della chiesa di San Caservazione del paesaggio, migliorando taldo, a cavallo tra i territori di Trappeto la qualità della vita in queste aree dove abbiamo avviato I GAL (Gruppi di Azione Locale) una fase di ascolto che coin- sono stati voluti dall’Unione Europea volge in primis le scuole al per lo sviluppo di alcune zone dell’Europa fine di creare una nuova classe dirigente». In linea con le parole di Puccio è il re- e Terrasini ed ai restauri dei ponti della sponsabile di Piano, Andrea Ferrarella. Madonna del Ponte di Partinico. Dopo «Abbiamo raggiunto gli obiettivi - ha il via libera al finanziamento di 500mila precisato - spendendo tutte euro per il recupero degli antichi ponti le risorse disponibili e ciò è sul fiume Jato, l’amministrazione comuPietro Puccio, Presidente GAL Golfo di Castellammare stato possibile grazie al sup- nale di Partinico ha deliberato il proporto della Regione Sicilia, getto per ricreare l’antico percorso dei facendo conoscere che viandanti tra i due ponti, anticamente cos’è l’Europa. Sempre più delimitato da 500 metri di muretti in piespesso siamo ricercati dai tra, tipici della tradizione siciliana. Le cittadini portando nuove somme ammontano a 173mila euro di idee per lo sviluppo locale». fondi europei del PSR (Piano Sviluppo Le opere finanziate dal GAL Rurale) stanziati dal Gal del Golfo di sono state molteplici nei Castellammare. Tra il primo e il sesette comuni (sei in provin- condo ponte sorge la grotta che ospita cia di Palermo e solo Al- l'altare Mariano dove si dice che fu ricamo in provincia di Trapani, trovata la statua della Madonna. Il recuche è poi la sede sociale del pero dei muretti a secco rappresenta il Gruppo, sita in via Porta completamento del progetto di valorizStella), dai mercati del con- zazione del Santuario della Madonna tadino alla riqualificazione del Ponte e si sta lavorando alla creadei Bevai di monte e di valle zione di un punto ricettivo per il turismo

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Turismo

rurale e religioso, che coinvolge già in pieno Partinico, città della Beata Pina Suriano «aumentando l'attenzione verso questo luogo che già registra un corposo afflusso di fedeli ogni anno», come ha precisato l’arciprete Salvatore

mette in evidenza come Castellammare del Golfo sin dal V secolo avanti Cristo rappresentasse il fulcro della storia non solo siciliana ma dell’intero Mediterraneo. La presenza dei Benedettini ha lasciato il segno solcandone profonMuretti a secco del Santuario Madonna dei Furi

Salvia, a cui si deve anche l’aver fatto restaurare la scalinata di accesso al Santuario. Nella prossima programmazione dei fondi europei si profila la possibilità che i GAL non siano più monofondo ma plurifondo, potendosi così occupare di tutto con una evidente dotazione finanziaria che non sarà sempre la stessa e che permetterà di ampliare la progettualità. Il libro “La Luce di San Benedetto”, realizzato dal Gal Golfo di Castellammare, in collaborazione con Unione Europea, Regione e Ministero delle politiche agricole, descrive il territorio, da Cinisi ad Alcamo, unito da fede, cultura e storia. Nel volume si

damente l’identità. Nel nostro tour alla scoperta delle peculiarità di questi luoghi, grazie ad una programmazione lungimirante, abbiamo anche incontrato Santi D’Alessandro, responsabile per la Regione Sicilia della gestione dei diciasette GAL isolani e dell’animazione sul territorio, che rappresenta la conoscenza dei piani di sviluppo locale, attraverso bandi pubblici dotati di una gestione finanziaria di 89 milioni di euro. «Ad ogni GAL abbiamo chiesto di inserire strategie ritenute prioritarie per il territorio che comprenderanno nella prossima programmazione anche l’inclusione sociale e i cambiamenti climatici. Si parla

di sviluppo rurale che spesso viene abbinato all’agricoltura. In questo caso il territorio va inteso nella sua globalità, privilegiando le piccole attività artigianali. È il caso di due sorelle che si sono inventate un’attività nel messinese con la lavorazione di un arbusto per creare souvenir e hanno richiesto un finanziamento al GAL territoriale per realizzare un laboratorio». Nelle aree rurali si assiste ad uno spopolamento e questo vuol dire che c’è alla base un problema di redditività. «Ecco che l’area in questione deve essere rivisitata - continua D’Alessandro - dando la possibilità alle aziende, che operano in loco, di completare il ciclo produttivo, mentre ai GAL abbiamo imposto di mettere almeno l’80% dei finanziamenti europei a bando». Sarà la Regione Sicilia con la nuova Giunta a guidare il Cluster Bio-Mediterraneo ad Expo 2015, una vasta area sul tema della biodiversità, che accomunerà 12 Paesi e i GAL saranno presenti con uno stand dedicato. Quattro saranno le mostre tematiche in fase di realizzazione: “Lungo le rotte dei Fenici”, cioè i popoli da cui prende origine la tradizione della dieta mediterranea; “Il viaggio di Ulisse”, un viaggio sulle scie dell’eroe omerico tra le produzioni agricole dei vari paesi; “Il grano, il pesce, il vino e l’olio”, un itinerario per scoprire in che modo sono stati declinati questi alimenti nelle varie etnie; “Le ceramiche mediterranee”, tradizione secolare in cui quella siciliana occupa un posto di rilievo. (H.D.P.)

Dove Dormire

A Palermo l’Hotel NH, nel Foro Italico, si affaccia sul meraviglioso golfo e nei pressi dei giardini botanici della città. Raggiungibile facilmente dalla stazione ferroviaria e dall’uscita dell’autostrada. http://www.nh-hotels.it/hotel/nh-palermo - tel. 091 6165090

Dove mangiare

Osteria Ballarò, caratteristico ristorante di cibi di strada nella suggestiva cornice delle scuderie di Palazzo Cattolica in Via Calascibetta, 25 – Palermo tel. 0917910184 - www.osteriaballaro.it GigiMangia, ristorante “in”, sito nel cuore del centro storico di Palermo alla Via Principe di Belmonte www.gigimangia.com - tel.091587651 La Tavernetta albergo/ristorante di Scopello tipico per le pietanze di pesce sito in Via Diaz www.albergolatavernetta.it - tel 0924541129 Pasticceria Cafè Napoleon è il maestro pasticciere Emanuele che prepara le “minne di vergine”, il “biscotto di San Martino”, la cassata siciliana e il cannolo che mantine tutta la sua fragranza per l’aggiunta di miele nella scorza. La pasticceria è ad Alcamo, in corso VI Aprile, 79 - tel. 0924 21907 Per la pausa caffè “da Bartolo” che prepara solo ottimi caffè - tremila al giorno - con la miscela “Tonaca del Monaco” e dove lo zucchero impiega tre secondi per toccare il fondo. NOVEMBRE 2014

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Eventi

Ancora insieme per accendere una Stella

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a presidente dell’associazione no profit “Accendiamo una Stella for you”, Maria Rotunno, quest’anno festeggia i primi cinque anni di attività solidale dell’evento. La serata, nel corso della quale saranno proiettate le immagini delle giornate solidali di sport facenti parte del progetto “Tutti insieme con lo Sport”, che l’associazione organizza per le scuole della X Municipalità Bagnoli-Fuorigrotta, di Pianura e per i minori della Casa Famiglia “Piccoli Soli” di Pianura, in collaborazione con società sportive, con la FIN Campania e con la Maratona Capri-Napoli, concluderà il progetto solidale di quest’anno. Tanti saranno gli amici che parteciperanno e che condivideranno questo traguardo con l’associazione, al teatro Cilea di Napoli, lunedì 24 novembre 2014, alle ore 20.30. Anche quest’anno la Giammarino Editore, con la testata È Azzurro, sarà presente con una postazione in sala che accoglierà ed intervisterà gli ospiti presenti.

Maria Rotunno

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Antonio Onorato e Diego Sanchez

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Eventi

Montecarlo premia Guido Lembo

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ontecarlo ha premiato il bynight il 13 novembre. Tra i premiati di questa edizione c’è anche la taverna caprese Anema&Core, capitanata da guido Lembo. Da poco più di vent’anni l’Anema&Core è regina incontrastata delle notti capresi ed è diventata una perla dell’identità isolana, al pari dei Faraglioni. Il live show è coinvolgente ed ogni notte in taverna è facile incontrare ospiti del mondo dello spettacolo o dello sport in pieno divertimento, a prescindere dalla nazionalità d’appartenenza. È capitato, ad esempio, di incontrare beyoncè che canta ‘o surdato ‘nnammurato, il presidente del napoli, Aurelio De Laurentiis, o alcuni dei calciatori della squadra. “È un premio inaspettato, ma penso che sia meritato - spiega guido Lembo -. “È un premio prestigioso che già abbiamo vinto una decina di anni fa, a dimostrazione della costanza del nostro lavoro. Il 13 novembre è anche il giorno del mio compleanno – continua il monarca del “facimme ammuina” - e non avrei potuto ricevere regalo più bello di questo premio da condividere con lo staff dell’Anema&Core e con la mia famiglia”.

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Nelle foto Guido Lembo con: 1) Marek Hamsik, 2) Aida Yespica, 3) Veronica Maya e Manuela Arcuri, 4) Melissa Satta, 5) Aurelio De Laurentiis, 6) Elisabetta Gregoraci

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Al Blu di Prussia “Fuoco su Napoli”

al 5 novembre, alla galleria Al Blu di Prussia in via Filangieri, è possibile visitare la mostra “Fuoco su Napoli”, personale di Alessandro Busci che, in collaborazione con la galleria Antonia Jannone di Milano, torna a Napoli nello spazio multidisciplinare di Giuseppe Mannajuolo. In esposizione 47 opere ispirate al romanzo di Ruggero Cappuccio “Fuoco su Napoli”. Lo stesso Cappuccio, scrittore e drammaturgo, firma il testo a presentazione della rassegna. La mostra sarà aperta fino al 20 dicembre con ingresso libero.

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