E'azzurro febbraio 2015

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Editoriale

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Il Napoli balla con la lupa di Riccardo Giammarino

rano giallorossi, ora sono soltanto in rosso. La squadra di Rudi Garcia acquisisce sempre più l’identità di una società americana, come la proprietà, fondata sul debito. Il mercato della Roma è stato valutato stellare dalla stampa nazionale e, come a Napoli sappiamo bene, se l’aspettativa non è all’altezza della realtà si rischia il crollo psicologico. Partenza in quarta, in avvio di campionato, ma alle prime difficoltà ha iniziato a perdere la sicurezza di essere di “un altro pianeta”. Le prime avvisaglie sono arrivate in Champions contro il Bayern, quando la presunzione ha spinto i giallorossi ad affrontare a viso aperto i tedeschi subendo un 7-1 all’Olimpico. Già nella partita di ritorno gli effetti sono stati visibili: al termine della gara in Germania, con la Roma ancora battuta per 2-0, Garcia ha affermato “Abbiamo limitato i danni”. Una frase grave quanto, se non più, di quella pronunciata da Benitez prima dell’amara partita con l’Athletic Bilbao. Il riferimento non è casuale. Oggi alla Roma sta succedendo esattamente ciò che è accaduto al Napoli nella prima fase della stagione. Complici sicuramente i vari infortuni e la partenza di Gervinho per la Coppa d’Africa, la squadra e i tifosi erano convinti di lottare per lo scudetto, ma mentre la Juventus si allontana con i soliti aiuti arbitrali di cui potrebbe fare tranquillamente a

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meno, i lupacchiotti hanno rallentato e si sono ritrovati il ciuccio che gli morde le zampe posteriori. Certo, sarebbe impensabile di recuperare e sorpassare i secondi in classifica nel giro di un mese. Il Cagliari ha dato del filo da torcere alla Roma, ma i sardi non le avrebbero messo i bastoni tra le ruote, considerato quanto speso dai giallorossi nelle casse del presidente Giulini. Non bastasse, il calendario è ancora loro favorevole poiché la prossima sfida è contro il Parma, squadra fantasma di questo campionato e forse anche del prossimo. Gli azzurri, rinforzati in fase offensiva dal mercato di gennaio, devono pensare di partita in partita, senza guardare la Roma. La fase difensiva del Napoli è ancora debole. Gargano è l’unico incontrista, Inler contro l’Udinese è stato per quarantacinque minuti l’uomo in meno con passaggi sbagliati e resa incondizionata sulle ripartenze avversarie. Britos è devastante e non si capisce ancora perché venga schierato al posto di Koulibaly, che Benitez vuole disperatamente adattare a terzino. Tuttavia, il Napoli è reduce da quattro vittorie in campionato e sembra aver trovato un equilibrio, mentre la Roma balla e inciamperà ancora. Bisogna, però, guardare se stessi, il cammino è ancora lungo e per essere competitivi su tre fronti non si deve perdere assolutamente la concentrazione.

Carlo Iuliano, il piccolo grande uomo

ono trascorsi poco più di due anni da quando Carlo Iuliano ci ha lasciati. “Ancora oggi faccio fatica a immaginare che non tornerà”, dice Raffaella, la figliola dell’ex-capo ufficio stampa del Napoli e giornalista dell’ANSA. Parole toccanti, di un sentimento profondo. Carletto, il piccolo grande uomo, il depositario di una parte fondamentale della magica storia del Napoli. Nel Napoli, la sua seconda famiglia, ha trascorso una vita. Ne era diventato un punto di riferimento non solo per i giornalisti. Così aveva deciso Ferlaino che di lui si fidava ciecamente. Il 6 febbraio scorso è stata celebrata una Messa in suo ricordo. “L’uomo è un piccolo mondo”, sosteneva Democrito. Carletto era il piccolo mondo di tutti noi che avevamo il piacere di stargli vicino tutti i giorni. A Soccavo, al San Paolo, in giro nei vari continenti. Si faceva volere bene anche se inizialmente il suo carattere poteva apparire burbero. Pochi giorni e tutti comprendevano che era un burbero benefico, un Uomo di grande spessore umano e professionale. Da Lassù continua a guidarci tutti. Ciao, vecchio Leone. (v. r.) FEBBRAIO 2015

Carlo Iuliano con Ferlaino, Bigliardi e Maradona

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sommario

Direttore Responsabile

RICCARDO gIAmmARInO Capo Redattore

CARLO ZAZZERA Progetto Grafico, Impaginazione FRAnCESCO

pag. 8-9

CARDAmOnE Foto

PIETRO E SOnIA mOSCA Stampa

gRAFICA CIRILLO

Scafati [Sa] Autorizzazione Richiesta al

pag. 12-13

pag. 17-20

TRIbunALE DI nAPOLI Hanno collaborato a questo numero: RInO DAZZO

FAbIO mAnDARInI

gIOVAnnI mARInO bRunO mARRA

pag. 28-29

pag. 24-25

PASquALE TInA

gIAnLuCA VIgLIOTTI Il numero è stato chiuso lunedì 9 febbraio 2015 Tiratura

COPIE 10.000 DISTRIbuZIOnE:

La rivalità pag. 8-9 Tevez e Higuain sfida a suon di gol Europa League Tutti i segreti del Trabzonspor

pag. 12-13

In visita al Roma pag. 14-15 Nel 1969 il primo supplemento sportivo Il profilo pag. 17-20 Marek Hamsik il capitano innamorato

Calcio femminile pag. 21 Azzurra Massa il calcio nel sangue

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Inchiesta pag. 22-23 Chi sarà il primo 2000 a esordire in serie A? Auto pag. 26-27 Dal 5 marzo Ginevra diventa principato

Moto pag. 28-29 Motor Bike Expo a Verona Napoli 10 e lode pag. 30-33 Il volume della Giammarino a Striano e Bologna

EDIALbA S.R.L.

Piazza garibaldi, 136 80142 napoli

Tel. 081 20 15 31

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Il pros simo n umero sarà in edicol a il 14

MARZO

Eventi pag. 34 A villa Diamante il calendario delle studentesse FEBBRAIO 2015


Insigne Atleta campano 2014

«Ripagherò la stima dei tifosi»

«Questo premio mi regala nuovi stimoli per tornare presto in campo e vincere»

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di Riccardo Giammarino e Pasquale Tina

a salita non è più così ripida. Lorenzo Insigne la sta affrontando con la determinazione di sempre. «Lavoro duramente per rientrare», dice quasi come se fosse un ritornello. è il mantra che lo sta accompagnando nel corso di questi mesi dopo la rottura del legamento crociato del ginocchio destro, avvenuto proprio nel momento migliore della sua carriera. Il salto di qualità è stato evidente. Ormai è un attaccante moderno: efficace in fase offensiva, ma anche capace di rincorrere l’avversario. La miscela è talmente convincente che il ct Antonio Conte era pronto a tornare sui suoi passi dopo una ritrosia iniziale. Sembrava tutto fatto. Insigne era stato inserito nelle convocazioni dell’Italia per le gare contro Croazia e Albania, ma il destino ci ha messo lo zampino lo scorso 9 novembre. Al Franchi contro la Fiorentina è uno dei migliori in campo.

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Insigne Atleta campano 2014

Poggia male la gamba dopo un contrasto con Ilicic e si fa male. Il verdetto è inequivocabile, ma Insigne non molla: si opera a Villa Stuart e poi non smette d’impegnarsi. Applicazione e grande forza di volontà, questa la ricetta del gioiellino del Napoli che non ha rinunciato alla riabilitazione neanche alla vigilia di Natale. I

campioni, del resto, sono così: testa bassa in vista del traguardo. Perché la salita non fa paura. Per i lettori di è Azzurro è stato il miglior atleta campano del 2014. Ha ottenuto un plebiscito di consensi. «Ringrazio tutti, sono felice di aver ricevuto questo premio. Spero di ripagarli quanto prima». In che modo? «Semplice, voglio rientrare in campo e mettermi al servizio del Napoli. Ce la sto mettendo tutta».

Per Benitez era diventato indispensabile. «Con lui ho un ottimo rapporto, mi ha sempre fatto giocare e ho ripagato la sua fiducia. Sarei davvero felice se restasse ancora alla guida del Napoli».

Quanto è mancato al Napoli Insigne? «Questo non lo so. Siamo un grande gruppo. Chi mi ha sostituito sta facendo bene. Ci sono giocatori importanti».

Higuain le ha dedicato il gol contro la Lazio. Che rapporto ha con il Pipita? «Ottimo, è un giocatore di altissimo livello. Io comunque mi trovo bene con tutti: c’è grande armonia all’interno dello spogliatoio». Potrà vincere la classifica dei cannonieri? «Mi auguro di sì. Ha le qualità per riuscirci, conosciamo tutti la forza di un fuoriclasse come Higuain. E poi c’è anche un altro motivo».

Quale? «Se ci riesce, vuol dire che il Napoli sarà ancora più in alto in classifica». Il Napoli ha vinto la Supercoppa a Doha senza il suo apporto. Vorrebbe vincere «Certo che mi piacerebbe».

Quale sceglie? «Siamo in corsa su tre fronti, qualificazione in Champions, Coppa Italia ed Europa League. Voglio rientrare e dare il mio contributo per ottenere il massimo. Non preferisco nulla a prescindere, affrontiamo un avversario alla volta e proviamo a fare strada in tutte le competizioni».

Higuain ha le qualità per diventare capocannoniere Il 24 maggio c’è Juventus-Napoli. In passato ha promesso un gol alla Vecchia Signora. È arrivato il momento di sbloccarsi? «Assolutamente sì. Adire il vero, vorrei fare un gol alla Juventus, ma non solo. Così posso aiutare il Napoli ad essere protagonista».

E poi c’è la nazionale. Il ct, Antonio, Conte l’aveva convocata prima dell’ infortunio. «Vado avanti in maniera graduale. Adesso sono concentrato sul rientro e poi devo fare bene con il Napoli. L’Italia è la naturale conseguenza di tutto quello che riuscirò a fare con questa maglia».

Quanto è stato importante per lei il gol al Torino? «Tantissimo. Avevo bisogno di segnare per una maggiore tranquil-

lità, ci sono riuscito e ho avuto lo slancio per fare ancora meglio».

Poi c’è stato lo stop, proprio nel suo momento migliore. FEBBRAIO 2015


Insigne Atleta campano 2014 Il direttore Riccardo Giammarino consegna il premio “Atleta campano dell’anno” a Lorenzo Insigne

«Ma adesso non ci penso affatto. Sono concentrato soltanto su quando potrò giocare».

Quanto conta per lei il Napoli? «Tutto. è il mio sogno sin da quando ero bambino. Mi hanno raccontato le gesta di Maradona e speravo un giorno di giocare al San Paolo con la maglia azzurra. Ci sono riuscito. Il mio desiderio si è avverato». E adesso qual è il suo prossimo traguardo? «Vorrei diventare un giorno il capitano del Napoli ed essere il simbolo della squadra per cui faccio il tifo. Sarebbe bellissimo. Sono nella mia città e mi trovo bene, non potrei chiedere altro».

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Higuain mostra la maglia di Insigne dopo il gol alla Lazio

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Il mio miglior nemico

La rivalità

Tevez-Higuain sfida a suon di gol

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di Fabio Mandarini

uesta è la storia di un Bostero e di una Gashina. La storia di due mondi. Di due diversi modi di essere attaccanti e anche uomini. Così vicini e così lontani, loro, però costantemente uniti da una forza straordinaria che li ha portati prima a sopravvivere e poi a vincere. Che bella, la saga del Bostero della Juve, che ha il Boca nelle vene, e della Gashina del Napoli, che ha il River sulla pelle. Che bella e che forte: benedetti da Diego, ispirati dal calcio, amici da una vita e rivali da sempre. Come in Argentina, così in Italia: Boca-River vale Napoli-Juve. Vale Gonzalo Higuain e Carlitos Tevez: questa è la loro storia. La storia del Superclasico infinito di due figli del gol che, fino alla fine, faranno a cazzotti per segnarne uno più dell’altro. Per poi abbracciarsi. Per poi ricominciare. E allora, i nostri eroi. Quelli che per fortuna del calcio italiano (per ora) hanno scelto di restare, screziando di bianco e celeste il grigio cupo di un movimento in crisi totale. Ma questa è un’altra storia. Quella che interessa, e che di certo terrà viva la tensione fino a maggio, riguarda invece la sfida al trono dei cannonieri d’Italia tra il Pipita e l’Apache: raffinatezze e prelibatezze, pallone come un fiore o una bomba, gol a raffica, piroette e aneddoti. Sì, perché una delle pieghe più belle del calcio, anzi dello sport, sono le

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scene di vita vera che s’intrecciano alla plastica delle impeccabili acconciature esibite davanti alle telecamere. Non è per niente impeccabile, anzi è bizzarra a dire poco, la cascata di riccioli di Hugo, un tipo super che a Buenos Aires, al 465 di Estados Unidos a San Telmo, il barrio del tango, ha messo su un ristorante che si chiama La Brigada. Un imperdibile tempio dell’asado frequentato da tutti i calciatori, allenatori e manager sudamericani di oggi e di ieri. Perfino Diego e Messi. Hugo, che somiglia in maniera impressionante all’ex portiere colombiano Higuita, ha allestito all’ingresso una sorta di altarino dedicato a Maradona e coperto le pareti e il tetto del locale con una collezione infinita di maglie. Compresa quella dell’Udinese di Totò Di Natale. Comprese quelle di Higuain e Tevez. “Certo, anche loro vengono a mangiare da me. Non li ho mai visti insieme, però”. Il derby dell’asado, dopo quello tra Napoli e Juve. Una sfida che nelle ultime due stagioni ha arricchito di molto il carnet del confronto tra i due. Bilancio: sei incroci in totale e parziale di 4-2 per il Pipita. Note: due vittorie e 2 gol al ritorno per Gonzalo con il River nel 2006, negli ottavi della Libertadores con il Corinthians di Carlitos; terzo punto in un Real-City di Champions nel 2012 e poker di lusso con 2 gol (ciascuno) in Supercoppa a Doha; successo a FEBBRAIO 2015


La rivalità

Torino all’andata per Tevez nella stagione precedente e bis al San Paolo l’11 gennaio. Stop. Null’altro da segnalare. Se non la corsa al titolo dei cannonieri e un vuoto enorme che, prima o poi, sarà colmato: i due, infatti, non si sono mai sfiorati con le maglie delle rispettive squadre del cuore, Boca e River. Probabilmente le più acerrime nemiche del calcio mondiale. Di certo le muse ispiratrici della vita di entrambi. E qui si apre un altro capitolo. Forse il più interessante del libro del Bostero e della Gashina. Vita, opere e differenze sostanziali tra gli autori: mezza generazione li divide, perché Carlos ha compiuto 31 anni il 5 febbraio e l’altro ne ha fatti 27 il 10 dicembre. Carlitos nato poverissimo nel barrio di Baires chiamato Fuerte Apache, che da ricco ha scelto la Zona Norte del Gran Buenos Aires; e Gonzalo, per caso francese di Brest, agiato figlio d’arte della leggenda del River, Jorge el Pipa (che però ha giocato anche nel Boca), che ora vive nella Zona Ovest. Tevez che da piccolo s’è sfigurato mezza faccia con l’acqua murales di Tevez a buenos Aires bollente - e così ha scelto di rimanere, per non dimenticare - e Higuain che a dieci mesi ha rischiato la pelle per una meningite fulminante. Carlitos, che per i tradizionali sfottò del popolo millonarios del River è un Bostero (uno che non profuma esattamente di rose), vive per tornare un

giorno al Boca, e il Pipita, che per quelli della Boca è una Gashina (una gallina), ha invece il River nel destino. Unico punto d’incontro di questo Superclasico virtuale? Tevez e Federico Higuain, fratello maggiore di Gonzalo che gioca negli States con la Columbus Crew dell’Ohio, sono Raffo dedica un murales a Higuain stati compagni nelle giovanili del Boca. Mille anni fa. “Lo conosciamo da piccolo, non c’è alcuna rivalità tra noi: Carlitos è un bravissimo ragazzo, un amico, un collega di Seleccion e un campione. Come Gonzalo”, il cammeo del terzo fratello Higuain, Nicolas detto Nico, il manager dell’attaccante azzurro che di recente s’è anche tatuato un Pulcinella su un fianco. A mo’ di omaggio alla bellezza di Napoli. Tutto chiaro? Separati dalla nascita, figli di mondi paralleli, Boca e River, Napoli e Juve, la corsa al gol e anche la concorrenza in Nazionale: eppure, quanto rispetto. Come solo i grandi possono: forse è anche per questo che Diego, bostero come Tevez nonché primo c.t. del Pipita, li adora entrambi. Nel nome del padre. FEBBRAIO 2015

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Riflessioni d’autore

Primo: non prendere gol

ogno o son desto? La domanda cartesiana stimola il senso critico e ci fa interrogare sulle cose per non accontentarci di quello che ci viene raccontato. Il sogno trasferito sul Napoli è quello di chiudere il campionato al secondo posto, ma poi il risveglio ci mostra che non sarà semplice nonostante i limiti palesati dalla Roma attualmente seconda. Però agganciarla e superarla sarebbe possibile, purché lo spogliatoio e Benitez tornino a crederci come prima dell'avvio choc in campionato. Totti e compagni hanno palesato problemi di tenuta fisica ed il tecnico Garcia ha smesso di sviolinare, questo per il Napoli è il momento di non perdere più tempo. Il gruppo è coeso, chi gioca meno è disposto a mettere da parte malumori e mal di pancia, tutti devono tirare fuori il 110%. Bisogna arrivare in Champions, però provandoci attraverso il secondo posto per evitare le Forche Caudine dei Preliminari: la notte di Bilbao, la sciagurata esperienza del San Mames brucia ancora, al solo ricordo. Servono 4 mesi al top. A Castelvolturno si sta lavorando per cancellare le solite sbavature difensive e gli errori sotto porta e Benitez sta cercando di far quadrare i conti in difesa. Il Napoli ha subito troppi gol, mentre con il secondo posto del 2013 ne incassò 36 in tutto il campionato. Questo è il dato di riferimento ed è per questo motivo che gente come Gargano e David Lopez è divenuta intoccabile: primo, non prenderle. Ma ci sono anche altri accorgimenti che Benitez ha studiato e sta attuando per rendere la squadra più compatta. Si parte dagli attaccanti esterni. L’utilizzo costante di De Guzman è nell’ottica di avere un pressing maggiore in prima linea ed ottenere anche maggiore intensità nella corsa. Compiti diversi anche per Callejon: le rilevazioni dimostrano come lo spagnolo sia stato abbassato di qualche metro nel suo baricentro medio. Fondamentale è stato anche l'arrivo di Strinic, non solo per avere un mancino di ruolo nel momento dell'assenza di Zuniga e Ghoulam, ma anche perché si è visto in campo un ragazzo capace di stringere nel cuore della difesa per completare la diagonale. Nelle due partite con Lazio e Genoa sono state ben 8 le volte in cui l'ex Dnipro ha spazzato l'area da una potenziale occasione da gol. Con queste tre mosse, sacrificando spesso e volentieri gente come Inler, Jorginho e Mertens, il tecnico spagnolo vuole aumentare molto di più il numero delle volte in cui la porta di Rafael rimanga inviolata: sono state appena 5 le occasioni passive in 20 gare disputate finora. L'altra faccia della medaglia si lega all'altro problema che Benitez sta affrontando: il paradosso di avere la squadra che tira più di ogni altra in Italia verso la porta avversaria (6,3 tiri a partita) e trovarsi al termine di ogni gara con i rimorsi per le tante occasioni sprecate. Chi dovrebbe realizzare qualche gol in più è penalizzato dal lavoro in fase passiva, lo stesso Hamsik raggiunge l'area di rigore con scarsa continuità. C’è bisogno di un pizzico di fortuna in più, ma a Castelvolturno si sta studiando anche come sfruttare meglio Gabbiadini, uno che tira con una regolarità impressionante, con la media più alta di tutta la Serie A. C’è ancora tempo per adottare gli accorgimenti utili a proporre un Napoli concreto al punto da recuperare quella continuità che occorre per approfittare dei prossimi passi falsi della Roma.

Raffaele Auriemma

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L’iniziativa

Riprende la collezione dei gol dedicati al campionato

Le cartoline che potete trovare in questo numero:

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17) Atalanta-Napoli (gol di Higuain) 18) Napoli-Roma (gol di Higuain) 19) Napoli-Roma (gol di Callejon) 20) Fiorentina-Napoli (gol di Higuain) 21) Napoli-Cagliari (gol di Higuain) 22) Napoli-Cagliari (gol di Inler) 23) Napoli-Cagliari (gol di De Guzman) 24) Sampdoria-Napoli (gol di Zapata)

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rosegue la collezione di cartoline dei gol del campionato del Napoli. L’iniziativa della Giammarino Editore, che nel numero di gennaio ha lasciato spazio eccezionalmente agli scatti più significativi della vittoria in Supercoppa a Doha, da questo numero torna a proporre le reti segnate dagli azzurri in campionato. La serie speciale dedicata al successo di dicembre ha riscosso grande successo tra i lettori, che hanno approfittato per spedire le cartoline agli amici juventini delusi. Allegate a questo numero, invece, potrete trovare le immagini delle otto reti segnate dal Napoli dalla nona alla tredicesima giornata, un periodo in cui gli azzurri sono passati attraverso tre pareggi (1-1 con Atalanta e Sampdoria e 3-3 col Cagliari) intervallati, però, dalle due splendide vittorie contro la Roma (2-0) e la Fiorentina (1-0). Un’altra occasione per spedire goliardicamente qualche cartolina ai tifosi rivali, anche in vista delle partite di ritorno che si terranno nelle prossime settimane. In ogni giornale troverete una sola cartolina, per avere la serie completa è sufficiente scrivere alla redazione (info@eazzurro.it) per richiedere quelle mancanti al prezzo di 0,50€ l’una.

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Il colore dei soldi l’arcobaleno dei sentimenti di Vittorio Raio

ino Raiola è uno dei manager calcistici più abili, se non il più abile e il più potente. E non certo da oggi. Negli anni, partendo dalla Campania, dalla sua Nocera Inferiore, è riuscito a migliorarsi, ad emergere, a diventare un numero uno dimostrando ancora una volta che al Sud spessissimo nascono talenti formidabili con intuizioni, estro e capacità indiscutibili. Ciò premesso, e non ho fatto alcuna scoperta sulle potenzialità dell’uomo e del procuratore, va ricordato che Raiola è un portento nell’individuare talenti che stanno per sbocciare o che sbocceranno. Li inserisce nella sua schiera, ne sublima il valore sfruttando le doti dei protetti, li accasa a cifre da capogiro, poi li sistema altrove e poi li... rivende ancora. Una fantastica fabbrica di soldi. Nella sua “scuderia” ci sono stati e ci sono alcuni dei migliori calciatori del mondo. “Avessi avuto Messi gli avrei consigliato di non restare sempre al Barcellona, di cambiare tre-quattro squadre e non solo per una questione di ingaggi”, ha detto il prorompente Raiola. Anni fa, anche Marek Hamsik era gestito da Mino. Poi, le loro strade si sono divise. Quando Raiola aveva consigliato a lui di cambiare aria, di andare via da Napoli sfruttando il momento di fulgore e le tante richieste dall’Italia e dall’Inghilterra, e al Napoli di cedere il cartellino del ragazzo acquistato per 5 milioni dal Brescia grazie ad una felicissima intuizione di Pier Paolo Marino. Vari i club pronti a sborsare 40-45 milioni per Hamsik anche se Raiola ha parlato addirittura di 60-70! Non se ne fece niente anche se per l’intera estate del 2011 il mister X che il Milan avrebbe ingaggiato era stato identificato con il nome dello slovacco. Non se ne fece niente in quanto Marek, dopo qualche giorno di perplessità e un’intervista che creò ansia ai fans partenopei, decise di legarsi a filo doppio al Napoli e Aurelio De Laurentiis fu ben lieto di... adottarlo, di renderlo simbolo del progetto. Il capitano del Napoli. Con l’arrivo di Benitez, con la delusione per la mancata qualificazione della Slovacchia al campionato del mondo in Brasile, con qualche infortunio è arrivata una fase di introversione (per alcuni, di crisi) di Hamsik. Una fase piuttosto lunga che lo ha portato ad essere il capitano più sostituito tra le squadre più importanti d’Europa, a non essere più il primo rigorista della squadra, a non farlo più essere l’uomo che si trova al posto giusto nel momento giusto per mettere il pallone in rete. FEBBRAIO 2015

Ora, alcuni (io non sono tra questi) sostengono che Hamsik vada messo in panchina se c’è un De Guzman che garantisce un miglior rendimento, se garantisce più protezione alla fase difensiva che in questo campionato è sempre più il tallone d’Achille della squadra di Benitez. Alla luce dell’alterno rendimento del suo ex-protetto, del naturale depauperamento del costo del cartellino di Marek, ecco l’intervento di Raiola che in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, una quindicina di giorni orsono, ha ribadito i suoi vecchi concetti e non ha lesinato critiche al calciatore che secondo lui sarebbe dovuto andare via. Marek rimase a Napoli: si chiuse il rapporto con il procuratore. E il Napoli decise di non vendere Hamsik. Raiola ha osservato che la cessione non sarebbe stata solo una questione economica, ma sarebbe servita anche per rigenerare nel calciatore entusiasmo, mordente, capacità. Per migliorarlo. “Filosofie diverse”, ha detto l’agente accennando alla separazione. Fa il suo lavoro, Raiola. E lo fa molto bene. Furbo, scaltro, sa individuare e sfruttare meglio di tanti il carpe diem. Ciò non toglie che talvolta, come nel caso di Hamsik, il colore dei soldi non incide nella testa, nei ragionamenti, nelle scelte di un uomo, della famiglia. Al colore dei soldi si preferisce l’arcobaleno dei sentimenti. E Marek ha preferito ad un contratto ancora più allettante, congruo, multimilionario, quello comunque ricco garantititogli dal Napoli e, soprattutto, ha fatto una scelta di vita dettata da cervello e cuore. “A Napoli per ora sto bene. Io e la mia famiglia abbiamo deciso di stare qui perché è bella la città, perchè il Napoli è una splendida società, perchè i tifosi sono fantastici, perché mi trovo bene anche con i compagni. Non vedo perché dovrei cambiare... Qui ho tutto quanto desidero. Sono orgoglioso della mia scelta”, ha ripetuto a più riprese il capitano che avrà anche riempito meno volte di palloni le porte avversarie, ma certamente ha riempito il cuore dei tifosi con parole dolci, sentite. è entrato nel cuore della gente, Marek. In lui ha rivisto e ha individuato una bandiera che nel calcio di oggi non esiste quasi più. Quali e quanti club possono ancora contare su un calciatore-simbolo, di riferimento? Marek, per ora, è felice, il Napoli anche. Raiola la pensa in modo diverso anche se ha dovuto prendere atto che almeno una volta ha trovato qualcuno che al colore dei soldi ha preferito l'arcobaleno dei sentimenti.

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Europa League costretto il Trabzonspor al cambio in corsa dell’allenatore. Il turco 53enne Ersun Yanal, nello scorso novembre, è subentrato sulla panchina dopo il clamoroso esonero dell’ex allenatore della nazionale algerina Halilhodzic. Ersun Yanal in carriera ha allenato esclusivamente in Turchia, vincendo il campionato lo scorso anno con il Fenerbache. Ha ricoperto anche il ruolo di commissario tecnico, per un solo anno, della nazionale turca nella stagione 2004-2005, ed è già stato allenatore del Trabzonspor, la squadra del Mar Nero, dal 2007 al 2009. Il modulo tattico al quale si affida solitamente è il 42-3-1. Opta solo in rarissime occasioni per il più offensivo 4-3-3. Necessario è stato a questo punto, visti anche i risultati mediocri ottenuti sin qui in campionato, da parte della società turca un ulte-

padopoulos, in Cina, e degli attaccanti Gurler e Gural, rispettivamente all’Ercyesspor e all’Eskisehirspor. C’è, inoltre, senza alcun dubbio da sottolineare che i molteplici infortuni subiti da alcuni giocatori importanti hanno certamente condizionato l’avvio di stagione del Trabzonspor. Su tutti quello accaduto al portiere capitano Kivrak. Per lui la stagione, dopo l’operazione subita al crociato del ginocchio, è ormai irrimediabilmente compromessa. Così come quelli recentemente occorsi all’attaccante del Ghana, Waris Majeed, ed al difensore algerino Belkalem, che rischiano di non disputare la sfida con il Napoli. Entrambi hanno, infatti, dovuto rinunciare a partecipare alla Coppa d’Africa con le rispettive nazionali. Esperienza, invece, vissuta dall’algerino, difensore con il

Al San Paolo il 26 febbraio

Nella gara di andata contro il Napoli, che si giocherà a Trebisonda il prossimo 19 febbraio (ore 19), il Trabzonspor dovrà fare ameno degli squalificati Constant e del centrocampista Ekici. La sfida di ritorno è fissata al San Paolo il 26 febbraio (ore 21.05). In caso di qualificazione agli ottavi di finale di Europa League il sorteggio, senza alcuna forma di restrizione, sarà effettuato a Nyon il 27 febbraio e la gare di andata e ritorno si giocheranno il 12 e 19 Marzo 2015. riore e corposo intervento in entrata sul mercato di riparazione nello scorso mese di gennaio. Il Trabzonspor, dall’inizio della stagione, ha fatto complessivamente investimenti per più di venti milioni di euro. Adesso, alla corte di Yanal, sono arrivati anche il centrocampista offensivo, nazionale svedese, Erkan Zengin, prelevato per oltre 2,5 milioni di euro dall’Eskisehirspor, un vero e proprio colpo di mercato strappato alla concorrenza di club molto qualificati, il difensore Demirok, acquistato dall’Akhisar, l’esperto portiere Hakan Arikan, prelevato dal Kayserispor, formazione leader del campionato di serie B turco, in considerazione della grande emergenza dovuta all’assenza del capitano Kivrak, e nell’ultimo giorno di mercato è stato acquistato dall’Eskisehirspor il giovane e promettente mediano Aytac Kara, classe ‘93. Richiamati in prima squadra per questo finale di stagione anche i giovani centrocampisti Mertcan Can ed Acar. Insomma una vera e propria semirivoluzione. In uscita, da segnalare il trasferimento del forte difensore greco PaFEBBRAIO 2015

vizio del gol, Medjani, compagno di squadra di Ghoulam, dall’attaccante del Mali Yatabarè e dal poliedrico giocatore della Guinea Kevin Constant, l’ex milanista, che in Italia ha giocato anche con Chievo e Genoa, che nel mercato di gennaio dello scorso anno rifiutò il trasferimento al Napoli. Molto qualificata comunque la rosa del Trabzonspor. Oltre all’esperienza del terzino portoghese Bosingwa, ex Chelsea, la squadra turca fa molto affidamento sul suo completamente rinnovato reparto offensivo. Le nuove punte del Trabzonspor sono costate alla società circa 18 milioni di euro. In attacco giocano infatti l’esperto centravanti paraguaiano Cardozo, più volte accostato anche al Napoli, già in doppia cifra in campionato, proveniente dal Benfica e pagato circa 8 milioni di euro, il giovane ghanese Waris Majeed, acquistato dallo Spartak Mosca per 6 milioni, il promettente turco Sefa Yilmaz, prelevato dal Kayserspor per 2,5 milioni, e l’attaccante del Mali Yatabarè, proveniente dal Guingamp in Ligue 1 e costato circa 3 milioni.

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SI SCRIVE

In visita a...

di Rino Dazzo

l Roma e lo sport, il Roma e il Napoli. Le vicende del più antico poi arriverà. Soprattutto se resterà Benitez, un uomo di calcio e di quotidiano italiano post unitario e quelle calcistiche, ieri come cultura, fondamentale per la crescita di questa squadra. Mi piace oggi, viaggiano di pari passo. Nel 1969 il Roma fu molto il modo con cui si rapporta con la il primo quotidiano napoletano a lanciare un supplestampa, con i tifosi, con cui riesce a comento sportivo del lunedì, per raccontare nel dettamunicare in modo garbato e signorile Sasso: De Laurentiis glio i principali avvenimenti sportivi del fine dei concetti anche molto forti. Una fisettimana, dal Napoli alle categorie minori, agli sport e Benitez sono le certezze gura educata, un uomo per bene e prevari. L’attenzione per il calcio è più forte che mai parato, che sarebbe opportuno trattenere di questo Napoli anche oggi, nonostante una concorrenza spietata e le per la crescita futura del Napoli. Questo, tante trasformazioni che, negli anni, hanno interesalmeno, è l’augurio, l’auspicio che mi sato il mondo del giornalismo. “La sfida del Roma sento di formulare per la prossima staoggi è quella di aprirsi sempre di più al pubblico dei lettori, all'in- gione”. terazione, ai social”, spiega il direttore Antonio Sasso, 65 anni por- Della redazione sportiva fanno parte Salvatore Caiazza, da tre anni tati con la disinvoltura e l’entusiasmo di un ragazzino. “Spesso le il responsabile, e Giovanni Scotto, seconda firma del Napoli ed migliori idee, i suggerimenti, gli stimoli arrivano proprio dagli esperto di mercato. “Ogni giorno confezioniamo cinque pagine sul utenti di Facebook e di Twitter”. Napoli, che diventano dieci – otto sugli azzurri, due sulla serie A – Stella d’oro al merito sportivo per il settore giovanile (è stato anche responsabile del comitato campano della Figc), un’antica vocazione per lo sport - “ho scritto il mio primo articolo a 16 anni, Calciatori PortoAnacapri 7-0, arbitrata da Liberato Esposito di Torre del Greco che poi sarebbe diventato un fischietto internazionale” - in Sasso convivono ancora oggi il giornalista e il tifoso: “Se il Napoli va bene siamo contenti due volte: dal punto di vista della passione e da quello editoriale, perchè aumentano le copie vendute, l’interesse dei lettori. Il calcio oggi è cambiato, non c’è più lo spirito di una volta, quel rapporto personale con giocatori e dirigenti diventato ormai troppo formale. Ricordo le cene del lunedì sera con allenatori e dirigenti da donna Dolores, a Mergellina, con Vinicio, Chiappella, Pesaola, Di Marzio, oppure quando con i calciatori ci si frequentava anche fuori dal campo. Io ad esempio accompagnai Krol a fare le visite mediche, sentivo Maradona al telefono. Oggi dove si vedono più cose del genere?”. Anche con l'ingegnere c’era e c’è un ottimo rapporto: Il direttore Antonio Sasso “Molto spesso Ferlaino ci viene a trovare qui in redazione, addirittura spesso lascia gli occhiali qui da me. è il giorno delle partite”, spiega Caiazza. “Ho iniziato a lavorare al stato un grande presidente, ma lo è pure De Laurentiis. Personal- Roma il 12 ottobre 1996, mi preparo a festeggiare il ventennale. mente, contesto chi contesta per partito preso. Come si fa a criticare La prima partita che ho seguito è stata Afragolese-Gladiator di Proun imprenditore che ha riportato il Napoli a livelli internazionali, mozione, del 20 dicembre 1992. Finì 4-1, fui inviato da Giancarlo che ha consolidato i bilanci e proiettato questo club in una dimen- Lucariello e Marco Lobasso per il Giornale di Napoli. Poi sono sione così alta? Certo manca l’ultimo step, lo scudetto: ma prima o passato al Roma e ho avuto modo di apprendere tanto da Antonio

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..SI LEGGE NAPOLI Sasso, Mimmo Carratelli, Italo Cucci, le grandi firme che hanno fatto la storia recente di questo quotidiano. Negli anni questa professione si è trasformata radicalmente. Non c’era internet, c’era poca tecnologia, ad esempio le foto si realizzavano direttamente al campo e poi si scannerizzavano in redazione. Oggi si lavora direttamente in pagina”. Nonostante problemi e difficoltà puntualmente superati grazie alla buona volontà di chi ci lavora - “siamo un po’ come il ciuccio, ferito ma che non muore mai” - il Roma intende rilanciarsi attivamente come motore di idee e di confronto nella vita sportiva cittadina: “Ampio spazio alle inchieste, Caiazza: l’obiettivo agli approfondistagionale è la qualificazione menti, ai retroscena. E prossimamente – diretta in Champions anticipa Caiazza – organizzeremo una tavola rotonda sullo stadio aperta a dirigenti del Napoli, del Comune e ai tifosi. Siamo sicuri che verranno fuori tante proposte interessanti per quello che potrebbe essere lo stadio del futuro”. Ma come si concluderà la stagione del Napoli? “Senza un mercato di spessore era difficile fare di più, la qualificazione alla prossima edizione della Champions League è fondamentale per costruire qualcosa d’importante”, dice Salvatore e Scotto annuisce: “Il mercato di gennaio è stato migliore, la squadra può affrontare al meglio

Il giornalista Giovanni Scotto con la Coppa Italia FEBBRAIO 2015

Salvatore Caiazza, responsabile sport la seconda parte del campionato e conquistare l’Europa che conta, che è il vero obiettivo del club. Benitez? La sua conferma è quasi imprescindibile”. Giovane cronista, a 36 anni Giovanni Scotto ha le idee chiare sulla sua professione: “Oggi è difficile per un quotidiano ritagliarsi lo spazio di una volta. Tv, radio e soprattutto il web sono strumenti molto più veloci e diretti, che però non consentono di approfondire, di capire dettagliatamente come stanno le cose, a differenza della carta stampata. Un articolo in pagina stimola riflessioni, consente di cogliere diversi aspetti nascosti. Io ho la fortuna di lavorare in un giornale “piccolo” ma che ha una sua posizione, i suoi lettori, ed è una cosa che vivo con orgoglio e senso di appartenenza”. Del resto, come recita lo slogan di uno spot di successo di qualche annetto fa, “si scrive Roma...si legge Napoli”. E l’amore per il Napoli, la passione per la squadra che rappresenta l’anima della città, è uno dei motori propulsivi del Roma, il giornale che ha dato lustro e visibilità allo sport cittadino in tutte le sue sfaccettature.

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MAREK HAMSIK Il profilo

IL CAPITANO INNAMORATO I

di Bruno Marra

l battito di un intero popolo si leva lontano per il suo Capitano nel brivido infinito di San Valentino. Hamsik ed i napoletani uniti in un enorme abbraccio nel giorno degli innamorati. Innamorati come Marek che da otto anni ha giurato fedeltà e amore a una sola maglia e ad un unico colore: l’azzurro del suo cuore. Nel giorno dedicato alla passione, è suo il posto d’onore nella nostra storia contemporanea, l’uomo simbolo e l’ultimo capitano del Rinascimento Napoletano. è arrivato a Castelvolturno nell’estate del 2007, giovanissimo ed esile che non dimostrava neppure i suoi venti anni, ma in campo si è subito trasformato nel fanciullino romantico con lo spirito guerrier che entro gli rugge. Marek Hamsik per noi è una poesia, un romanzo ed un libro struggente. Un Manga Boy che farebbe la fortuna della più fertile creatività narrativa, il ragazzo con l'orecchino di perla, come l’opera al maschile di Veermer, che dall’arte contemporanea ha mutuato il disincanto espressivo ed il pathos emotivo. Il suo stile è un cult, la sua cresta un copyright, i suoi gol appartengono alla Galleria d’arte napoletana col marchio d’autore. Campione di classe inaudita, ma anche personaggio elegante e affascinante per spessore, profondità e “low profile” che lo caratterizzano come

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uno dei più intelligenti e travolgenti talenti della storia azzurra. Elegante nei gesti, gentile nella quotidianità, quanto implacabile e irruente sul tappeto verde come un predatore spietato che compare nell’attimo fuggente. Per poi tornare a sorridere con quegli occhialini stilizzati alla Clark Kant che lo elevano nell’immaginario collettivo ad un supereroe della porta accanto. Chiamatelo centrocampista, trequartista o attaccante. Il risultato non cambia per questo talento che ha nel DNA i cromosomi del predestinato. La fascia di capitano è l’ultimo fregio che gli conferisce l’imprimatur e l’investitura di leader assoluto. Che a Napoli è diventato anche uomo. Marito e compagno di lungo corso di Martina e papà di Christian e Lucas, i suoi due gioielli più preziosi che porta tatuati sulla pelle. Christian, il più grande, in testa ha già la cresta e la smania del pallone che si trascina sempre dietro a Castelvolturno come un enorme mappamondo. Lucas, invece, ha la sua tappa fissa: entra all’imbocco dello spogliatoio, vede il poster gigante della squadra affissa alla parete, e comincia a correre fino a raggiungere il richiamo del cuore urlando dinanzi alla foto “papààààààààààà!”. L’amore infinito nel brivido di San Valentino. Marek Hamsik, l’ultimo Capitano del Rinascimento napoletano…




Nome: Marek Cognome: Hamsik Data di nascita: 27/7/87 Luogo di nascita: Banska Bystrica (Slovacchia) Altezza: 183 cm Peso: 79 kg

Segni particolari: cresta al vento e capitano azzurro Film preferito: il Gladiatore – Una notte da Leoni Attore preferito: Bradley Cooper

Musica preferita: tutte le canzoni degli “Elan” band slovacca Piatto preferito: gli “Halusky” una sorta di gnocchi slovacchi a base di uova e patate Sport preferito dopo il calcio: tennis e volley Sportivo preferito: Rafa Nadal Auto: Ferrari 458 spider

Vacanze, mare o montagna? mi piacciono entrambi ma montagna di più perché amo sciare

Abbigliamento, sportivo o elegante? una via di mezzo. Seguo la moda casual. La prima squadra per cui hai tifato: la Slovacchia ma anche il Brasile. Adoravo il calcio brasiliano. Da bambino vinsi un torneo a scuola e la mia squadra la chiamai “Brazil”.

La tua squadra del cuore oggi, dopo il Napoli: lo Slovan Bratislava e anche lo Jupie Podlavice, squadretta della mia cittadina. Il gol più importante della carriera: finale di Coppa Italia 2012. Napoli-Juventus 2-0.

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Azzurra massa, il calcio nel sangue

«Sogno di arrivare in A con la maglia del Napoli»

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uando chiamò la figlia Azzurra, in onore del suo Napoli, non avrebbe mai pensato che un giorno avrebbe ripercorso le sue orme. Peppe Massa, ala del Napoli degli anni ‘70, adesso fa da guida a una ragazza che, a soli quindici anni, è già entrata nel giro delle nazionali femminili e si sta rivelando una delle sorprese del campionato di serie B con la maglia del Napoli Calcio Femminile allenato da Alessandro Riccio.

Ovviamente è stato il papà a portarla la prima volta su un campo di calcio? Quando ero bambinalo seguivo agli allenamenti, mi sono appassionata al calcio e ho voluto giocare anche io. Avevo sei anni quando ho iniziato, in una squadra maschile.

È stato un colpo di fulmine o ha fatto anche altri sport? Poco prima di scoprire il calcio facevo nuoto, poi ho dovuto scegliere e ho preferito il campo in erba alla piscina.

Quando ha capito che il calcio poteva diventare qualcosa di più che un gioco? Ho capito di avere delle qualità importanti quando sono arrivata nel Napoli Calcio

gazza, in particolare a Napoli? Fare calcio con i maschi era un’abitudine per me ma notavo una certa diffidenza. Non c’è ancora una cultura che faccia ammettere che una ragazza possa essere più forte di un maschio. è così in tutta Italia ma a Napoli un po’ di più.

L’esperienza in nazionale cosa le ha lasciato? Sinceramente non mi aspettavo di arrivare in azzurro così Azzurra Massa fa un tunnel al portiere presto e ancora non ci credo. Ero stata a uno stage under 15 Femminile, quattro anni fa. è stato il mio in estate e sapevo che poteva ricapitare. primo confronto con altre ragazze, perché Non ne ero certa ma speravo di poter torprima giocavo solo con i ragazzi. Ero abinare nell’under 17. Mi sono fatta valere ed tuata a giocare con i maschi ma adesso, è stata una grande emozione poter andare con le stesse compagne che con me hanno a Coverciano. Spero di poter restare nel scalato le categorie giovanili fino alla giro, anche se il livello è alto. Devo dimoprima squadra, mi trovo bene anche nel strare di essere all’altezza e fare sempre femminile. meglio. Per riuscirci devo prima fare bene nel Napoli. Quanto l’aiuta suo padre in quello che fa? Mio padre non è mai stato un peso, mi ha Che obiettivi si è posta per la sua carsempre aiutato e consigliato. Lui ha molta riera da calciatrice? esperienza e provaa insegnarmi quello che Questo è un punto di partenza e non di arconosce del calcio. Quando sono in giro rivo. Sono soddisfatta di quanto ho fatto per l’Italia sanno che sono sua figlia e a finora ma voglio fare meglio, giocare semme fa piacere. Mi è sempre vicino e mi pre di più e arrivare in serie A. Il sogno saaiuta ogni volta che ho problemi. rebbe riuscirci con la maglia del Napoli Calcio Femminile, magari già l’anno prosQuanto è difficile fare calcio per una rasimo. (R.S.)

«Dribbling e gol, quanto mi somiglia!»

Cosa prova un campione del passato a vedere la figlia su un campo di calcio? All’inizio ero contrario, ho lottato per farle cambiare idea ma ha vinto lei e ora sono contento. Mi vedeva in campo ad allenare, quando uscivo di casa voleva sempre venire con me. Penso che il calcio ce l’abbia nel sangue, anche se farlo a Napoli, una città culturalmente ancora poco pronta, è più difficile.

Cos’ha sua figlia che l’ha portata ad alti livelli così presto? Quando aveva otto anni si preparava la borsa da sola e avevo intuito che era la sua strada. L’ho vista migliorare giorno per giorno e ho capito che aveva qualcosa che altre ragazze non avevano.

Vi somigliate in campo? Può diventare anche lei una campionessa? Ha molti margini di miglioramento, fisici e mentali, è molto brava tecnicamente, ha un buon dribbling e ottimi tempi di inserimento, oltre alla freddezza sotto porta. Io le ho sempre consigliato di giocare dietro la punta, da quando gioca con il Napoli Calcio Femminile, invece, è stata spostata nel mio ruolo, sull’esterno, e anche lì sta facendo molto bene. FEBBRAIO 2015

Peppe Massa

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Il primo 2000 a esordire in A

Fedele e Iezzo: «Kea Pasqualin: «In Liguri A

lla ricerca del primo calciatore di serie A del terzo millennio. Nonostante il campionato italiano sia diventato sempre più appetibile dai grandi campioni a fine carriera, i settori giovanili restano l’unica risorsa per rilanciare il movimento e dare impulso anche alla nazionale. L’età media degli esordienti inizia ad abbassarsi e presto arriverà il momento di vedere in campo, nella massima serie, un calciatore nato nel nuovo secolo. Abbiamo chiesto ad alcuni esperti dei settori giovanili un parere su alcuni nomi che potrebbero es-

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di Carlo Zazzera

sere i futuri campioni del domani e tra cui potrebbe esserci il primo classe 2000 ad esordire in serie A. Il primo nome arriva proprio da Napoli. è Enrico Fedele, l’ex direttore generale del Parma, che ci segnala un giovanissimo potenziale campione del settore giovanile azzurro: “Per me il miglior 2000 in assoluto è Gianluca Gaetano. Il fratello, Felice, è già un elemento importante della squadra Primavera, ma il piccolo delle famiglia ritengo sia ancora più bravo. è una mezza punta, se dovessi fare un paragone direi che somiglia

ad Hamsik. è stato già convocato dal Ct Rocca nella nazionale under 15, in cui ha esordito segnando, è un calciatore che dalla metà campo in avanti fa la differenza e lo ha già dimostrato anche in nazionale”. I campioni del futuro, però, sono anche in altri club: “In Toscana ho visto due ottimi ragazzi – prosegue Fedele -. Matteucci, un difensore centrale dell’Empoli molto forte fisicamente, e Meli, un attaccante esterno della Fiorentina. La sua arma principale è la velocità, con la quale può fare la differenza. Poi c’è la Juventus, dove ho visto un

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Il primo 2000 a esordire in A

an è un fenomeno» ia i giovani più forti» gran centravanti, Kean, che ha già segnato 21 gol quest’anno”. Kean deve essere un piccolo fenomeno, perché anche Gennaro Iezzo, ex portiere del Napoli, ce ne parla con toni entusiastici: “Gioca negli Allievi pur essendo più piccolo di due anni rispetto ai compagni. è un centravanti fortissimo che potrà fare molta strada. Un altro attaccante molto bravo l’ho visto nel Genoa. Si chiama Pietro Pellegri ed è un potenziale bomber”. L’estremo difensore della promozione del Napoli, però, non può non parlare di un suo possibile

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erede: “Gennaro Esposito, un giovanissimo portiere del 2001, attualmente tesserato per la San Vitale, secondo me ha il futuro assicurato. Ha delle enormi potenzialità, deve curare molto la sua crescita mentale ma se capirà quali sono i suoi mezzi potrà arrivare molto presto in serie A”. Il Genoa torna anche tra i nomi che ci ha fatto uno dei procuratori italiani che segue più da vicino il calcio giovanile, Luca Pasqualin, figlio di Claudio Pasqualin: “In Liguria ho visto i ragazzi del 2000 più promettenti. Tra i gialloblu credo che Mattia

Seno sia tra i più pronti. è un difensore centrale molto abile nel gioco aereo, dalla grande personalità e dal fisico imponente. è il classico stopper all’italiana che può avere uno splendido futuro. Nella Sampdoria, invece, c’è un trequartista, Nicolò Telesi, dalla grande tecnica. Un esterno destro offensivo con un ottimo dribbling che ama accentrarsi e che trova facilmente anche la rete. Gioca con entrambi i piedi e può essere utilizzato anche dietro le punte, senza dubbio è uno dei giovani più interessanti del panorama nazionale”.

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e d n a f os i m i t i o r e d v r e p 0 1 a brescia?

o nella Sampdoria? 2) marcello Lippi ha giocat la maglia dell'Italia? 3) Omar Sivori ha indossato 4) Rafa benitez ha allenat

o il barcellona?

Le soluzioni sono in fondo alla pagina

o nel napoli? 5) giampiero ghio ha giocat 6) Aurelio De Laurentiis ha

5? acquistato il napoli nel 200

napoli? 7) Cirio è stato sponsor del

il napoli retrocesse in 8) Con Zeman in panchina

serie b?

cato sempre nel napoli? 9) Antonio Juliano ha gio ie b? ppa Italia giocando in ser 10) Il napoli ha vinto la Co

i s r e v i d ” i l l e “Gem

Allenatore del Frosinone

Pablo Daniel Osvaldo

Ex attaccante dell’Inter

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Francesco Modugno

Territorio Azzurro

Giornalista di Sky Sport

Alejandro Rodriguez

na Attaccante del Cese

è Azzurro il territorio del ristorante L'Abate di Sorrento. Si mangia divinamente bene a L'Abate che ha dedicato un angolo dell'accogliente locale ai gadget del napoli. Folta la rappresentanza di coloro che tifano per Higuain, Hamsik e Callejon tra i dipendenti. Eccone quattro con il sangue azzurro: Fabio Terminiello, giovanni Scuotto, Antonio Ercolano e Valerio Iessi.

No; 7) Sì; 8) No; 9) No; 10 Sì

Roberto Stellone

No; 5) Sì; 6) Risposte: 1) Sì; 2) Sì; 3) Sì; 4)

1) Ottavio bianchi è nato

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La frase

"Il mio bisnonno è napoletano, ho sempre tifato Napoli, anche se di calcio ne capisco davvero poco. Sfida TevezHiguain? Scelgo Gonzalo per la classifica cannonieri. La città di Napoli è calda come la mia Buenos Aires e la vita è molto simile a quella degli argentini". Belen Rodriguez

L’edicolante

Edicola germoglio, Piazza muzii, napoli

e t s i l a n r o i g e l l Gli scoop de

o con la c Buffon

Ila e di Sky nduttric

e Rudi Garcia

m ria D’A

rienza Francesca B

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ico

Casillas e la giornalista spagnola Sara Carbonero

lupi e la condut Nicolò Frusta

De Rienzo trice Jolanda

o on la nu onaldo c R o n a ti Cris lalon Lucia Vil fiamma

Leonardo con la m og

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lie Anna Billò (Sky )

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GINEVRA DIVENTA PRINCIPATO

Auto

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di Giovanni Marino

i avvicina l’appuntamento più atteso per gli appassionati delle quattro ruote. Dal prossimo venerdì 5 marzo, infatti, a Ginevra si terrà la ottantacinquesima edizione del Salone Auto, appuntamento fisso per tutti i brand dell'automotive ed ormai uno dei più importanti - se non il più importante - evento europeo dedicato alle automobili. Tra l’altro, proprio il primo giorno verrà incoronata la reginetta d’Europa, l’Auto dell’Anno 2015 che rileverà lo scettro attualmente detenuto dalla Peugeot 308. Come ogni anno, in passerella ci saranno nuove auto, nuovi allestimenti e tanti bellissimi concept da ammirare per scoprire le evoluzioni del design e le nuove soluzioni tecniche pensate dalle maggiori case automobilistiche. Tra le novità più attese spiccano la Renault Kadjar, la Opel Astra OPC insieme alla Opel Karl, l’Honda Civic Type R, la Hyundai Tucson, Lexus GS F, Kia Picanto e la Skoda Superb mentre tra le supercar la Ferrari 488 GTB, la Porsche Cayman GT4, la Honda NSX.

La Porsche Cayman GT4, in particolare, sarà disponibile dalla fine di marzo ad un prezzo di 89.062,00 euro (ma, per chi può, è già possibile ordinarla). Motore 6 cilindri boxer (derivato dalla 911 Carrera S) da 3,8 litri per 385 cavalli montato in posizione centrale per una velocità massima di 295 chilometri orari, che scatta da 0 a 100 km/h in 4” e 4. Il grosso alettone posteriore e le tre grandi aperture sul davanti ne caratterizzano l’estetica, mentre all’interno i rivestimenti sono in pelle ed alcantara. Arriverà, invece, tra maggio e giugno la crossover Renault Kadjar, proposta con trazione anteriore oppure 4WD. Cittadina compatta, ma che non disdegnerà l’offroad grazie ai suoi 190 mm di altezza, avrà nell’abitabilità interna uno dei punti forti a partire dal bagagliaio da ben 472 litri. Ottima anche l'agilità di guida, con Renault che dichiara un diametro di sterzata di 10.72 metri. Gruppi ottici full led, sia all'anteriore, sia al posteriore dove sarà presente anche una videocamera di retromarcia che migliorerà la sicurezza insieme

AL RÈTROMOBILE DI PARIGI I TANTI ANNI DEL LEONE

Si è invece appena chiuso a Porte de Versailles in Parigi, “Rétromobile”, tra i saloni di veicoli da collezione più importanti d'Europa, dove quest’anno la Peugeot, in linea con il suo logo, ha fatto la parte del leone. Tanti sono stati gli anniversari festeggiati, dai 30 anni dal primo titolo Campione del Mondo Rally con la 205 T16 (1985-2015) in bella mostra accanto ad una 208 GTi 30th dalla potenza di 208 cavalli elaborata da Peugeot Sport, ai 40 della prestigiosa ammiraglia 604 (19752015), la prima turbodiesel di serie al

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mondo. C’erano, poi, i 50 anni della 204 (1965-2015) ed i 60 anni della 403 (1955-2015), prima vettura sviluppata da Peugeot su disegno di Pininfarina, la cui versione cabriolet è famosa per essere stata protagonista del serial Tenente Colombo, e gli 80 anni della 402 (1935-2015). Tra le curiosità anche una Bol d'Or 175 cc, moto di serie realizzata nel 1953 per festeggiare la straordinaria prestazione della squadra Peugeot alla competizione nel 1952.

Peugeot 402 Limousine (1935) FEBBRAIO 2015


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all'emergency brake assist. Nel giugno 2015 sarà la volta della Karl, la nuova piccola di casa Opel che andrà a misurarsi con uno dei segmenti più agguerriti. Cinque porte e tantissima attenzione a tecnologia e sicurezza, la compatta teutonica sarà mossa dal nuovo motore ECOTEC da 1000 centimetri cubici tre cilindri da 75 cavalli interamente in alluminio, circondato da un'attraente linea chiusa in 3,68 metri di lunghezza per un'altezza di 1,48 metri e disponibile in 10 diversi colori. Tanto numerose quanto inattese, soprattutto se Renault Kadjar si considera il prezzo che sarà inferiore ai 10.000 euro, le dotazioni di sicurezza che vanno dal dispositivo Hill Start Assist di serie al Lane Departure Warning che, grazie ai sensori anteriori segnala al conducente tramite un allarme acustico e una spia gialla lampeggiante visualizzata sul quadro strumenti quando si sta inavvertitamente abbandonando la corsia di marcia prescelta. Nel prossimo numero tutti gli aggiornamenti sulla manifestazione ginevrina che chiuderà i battenti il 15 dello stesso mese e sulla nuova principessa d’Europa.

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Interni Porche

NOTIZIE UTILI PER IL SALONE DI GINEVRA Indirizzo: Palexpo, P.O. Box 112, CH - 1218 Grand-Saconnex / Geneva Orari: da lunedì a venerdi 10.00-20.00 Sabato e domenica 9.00-19.00 PREZZI DEI BIGLIETTI Adulti 16 CHF Ragazzi (dai 6 ai 16 anni) e pensionati 9 CHF Gruppi ( minimo 20 persone) 11 CHF Online: www.salon-auto.ch

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MOTOR BIKE EXPO

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Se vi piacciono di serie, non andateci

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erona consolida il successo del Motor Bike Expo 2015 a suon di numeri e presenze, con 150.000 appassionati arrivati da tutta Europa: circa 10.000 visitatori in più rispetto all’edizione 2014. Una formula che privilegia le “custom”, le moto personalizzate da privati e artigiani, ma anche da aziende specializzate. Off limits per i motociclisti con il culto di una moto strettamente “di serie”, la manifestazione che si tiene a Verona Fiera è il regno dei bikers e delle Harley Davidson, ma non solo. Ci si trova un po’ di tutto, anche fuoristrada ed auto particolari, ed una serie di eventi collaterali che movimentano le giornate espositive, che quest’anno sono durate dal 23 al 25 di gennaio. Chiusura culminata con l’attribuzione del Magazine Award, il contest organizzato dal Motor Bike

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Expo che ha visto quali giudici i giornalisti più competenti del settore, che a loro insindacabile giudizio hanno eletto le moto preferite premiandole con una targa. Heinrich Christmann di Dream Machine (Germania) ha scelto la Custom IOE Engine di AB Normal Cycles, Antonio Elia di Biker’s Power (Germania) ha premiato la 199RP (Racing Power) di Asso Special Bike, mentre Alvaro Cabezas di Custom Machine (Spagna) e Peter Schulz di Easyriders (Germania) ha entrambi decretato quale miglior custom la Triumph Nala&Lucky realizzata dallo spagnolo Pedro Sabiote. I premi assegnati dai giornalisti americani hanno visto Matt Davis di Dice MagaFEBBRAIO 2015


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tare il successo nella categoria Modified della Softail Slim 2015 della concessionaria napoletana “H-D on the Road”. Vincitore della categoria Best Paint è stato Flash 1 con la Dyna Super Glide Sport del 2004, mentre il premio Lady Biker è stato assegnato alla Flathead VL 36/46 di Sandra Froelich (MC Sand). La categoria Baggers ha visto la premiazione dell’Electra 2005 White Demon di

zine (USA) premiare la Harley Davidson Francisca di Italian Chopper #113, Jordan Mastagni di Baggers la Street Glide FLHX del 2005 e Jeff Holt di Hot Bike la Harley Davidson 38 KnuckleHead di PDF Cycles. Il mensile inglese Sideburn di Gary Inman ha pre-

miato la KTM Duke #21 di Jacopo Monti, mentre il fotografo Onno “Berserk” Wieringa (Olanda) ha scelto la Fiat Abarth Bike di North Coast Custom. Ma prima di decretare la moto più bella dell’edizione 2015, sono stati assegnati i premi alle varie categorie, tra le quali c’è da anno-

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Vallese Garage. Tra le Scrambler la vittoria è andata alla KTM “Six Days” 2010 di Bike Hospital, mentre miglior Café Racer è stata giudicata la Harton CR 1200B di Stile Italiano. Nella classifica delle Top 20 ha vinto la Cheiron di Ste Sil Bike. Best of Show 2015 è la spettacolare 199RP (Racing Power) di Asso Special Bike, una moto che si è guadagnata l’eloquente appellativo di “acchiappa sguardi”, perché è impossibile rimanerne indifferenti. Realizzata artigianalmente e interamente in nobile alluminio, la moto è spinta da un propulsore RevTech da 1.800cc. Sospensioni mono all’anteriore e al posteriore, la creatura di Carlo Colombo ribadisce senza dubbio, una volta per tutte, le qualità che hanno reso l’atelier di Bosisio Parini una delle eccellenze della customizzazione “made in Italy”, riconosciuta a livello mondiale. Potenza ed eleganza per un valore di ben 140mila euro. (G.M.)

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2004-2014 napoli 10 e lode

Salvatore Carmando «Il Napoli è la mia vita»

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l libro “2004-2014 Napoli 10 e lode” è arrivato a Striano. Il comune situato tra Palma Campania e San Valentino Torio ha visto riuniti un gran numero di tifosi ed appassionati al bar Macapi per una meravigliosa serata all’insegna del calcio, tra ricordi e nostalgie. A fare gli onori di casa il proprietario del locale, Pierluigi Lubrano, che, insieme a Maurizio Crisitelli, ha dimostrato un’organizzazione impeccabile. Tanti tifosi sono accorsi a riempire la sala per ascoltare chi ha scritto la storia recente del Napoli, ma soprattutto chi l’ha vissuta dal lontano 1976. Ospite d’onore, infatti, è stato lo storico massaggiatore degli azzurri Salvatore Carmando, figura complementare del rito scaramantico di Maradona prima di entrare in campo. Tantissime domande per lui sui tempi d’oro e sulla rinascita del 2004 con

Maurizio Criscitelli con Pierluigi Lubrano

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2004-2014 napoli 10 e lode

tantissimi episodi divertenti e inediti che hanno interessato una platea che di calcio ne mastica non poco. Tra le tante cose lo storico masseur partenopeo ha giurato ancora una volta amore eterno a Napoli ed al Napoli: “è la mia vita, lo è stata per tantissimi anni e non smetterò mai di ringraziare tutte le persone che mi hanno dato queste opportunità. Momenti felici e meno che racconterò in un libro che uscirà a breve”. A presentare l’opera sui deci anni dell’era De Laurentiis, Vittorio Raio, autore della prefazione, l’editore Gino Giammarino, il direttore di è Azzurro, Riccardo Giammarino, e il giornalista Dario Sarnataro, tra gli autori del libro, che ha realizzato anche un collegamento in diretta con Radio Marte.

Salvatore Carmando FEBBRAIO 2015

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2004-2014 napoli 10 e lode

Bologna si tinge d’azzurro con Reja, Iezzo e Lombardo

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rande partecipazione a Bologna alla presentazione di “2004-2014 Napoli 10 e lode”, il volume della Giammarino Editore dedicato ai primi dieci anni del Napoli di De Laurentiis. Tantissimi gli appassionati azzurri che hanno raccolto l’invito del Napoli Club Bologna, scoprendo da vicino l’opera che racconta la rinascita, la progressiva crescita e la definitiva affermazione del club partenopeo, dalle ceneri del fallimento alla Champions. Insieme a Gino Giammarino, a Vittorio Raio e a Riccardo Giammarino, erano presenti tra i relatori Gennaro Iezzo, portiere del Napoli dal 2005 al 2010, Edy Reja, allenatore dal 2005 al 2009,

e Nicola Lombardo, responsabile della comunicazione del club azzurro. Presente in sala anche l'attore Tommaso Bianco. “Il Napoli è espressione autentica e pura dell’identità partenopea”, hanno sottolineato Gino e Riccardo Giammarino, aprendo con Vittorio Raio il dibattito moderato da Maurizio Criscitelli, presidente del Napoli Club Bologna. Ha parlato poi Gennaro Iezzo: “Non dimenticherò mai l’emozione di Genoa-Napoli, il giorno della promozione in serie A. Per me, abituato a stare in curva, è stato curioso ritrovarmi in campo con quella curva alle spalle. Il portiere è un ruolo di grande responsabilità”. Quindi Edy Reja: “A Napoli ho vissuto cinque stagioni magnifiche, è una piazza calda e difficile, una panchina che scotta. L’emozione più bella? Non solo, o non tanto, quelle vissute alla guida degli azzurri, quanto tornare a Napoli da allenatore della Lazio e ricevere tanti applausi. Non dimenticherò mai quel giorno”. Infine Nicola LomGennaro Iezzo al ristorante La Praia con Valeria Boccia, Rosita, Alfonso e Vincenzo Proto e Maurizio Criscitelli bardo: “La comu-

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2004-2014 napoli 10 e lode

Tra i protagonisti della serata anche il piccolo Nicola Maresca

Il presidente del Napoli Club Bologna Maurizio Criscitelli con l’attore Tommaso Bianco

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nicazione è un settore difficile, la stampa tende a favorire chi ha degli interessi particolari. Lo stadio del Napoli? Sarà sempre il San Paolo, soprattutto dopo i lavori di restyling che saranno effettuati”. Una struttura che potrà accogliere i tanti tifosi del Napoli che, come si è visto anche a Bologna, sono presenti in ogni angolo d’Italia, sempre pronti a riconoscere la propria identità e a dare il loro appoggio alla squadra.

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Eventi

La tecnologia secondo le studentesse

e immagini dell’edizione 2015 de “Il Calendario delle Studentesse”, il progetto ideato dall’agenzia pubblicitaria Arakne Communication giunto alla sua nona edizione, immortalano l’uso compulsivo di social network e dispositivi come tablet e smartphone allo scopo di sottolineare l’importanza di un uso corretto della tecnologia ed i rischi connessi ad una second life dove like, selfies ed emozioni virtuali sostituiscono quelle reali. Presentato il 28 gennaio nella prestigiosa location “Villa Diamante” a Napoli, il calendario ha visto coinvolte dodici prestigiose firme della fotografia, trenta modelle, cinquanta esperti d’arte, moda e bellezza, che hanno dato vita al progetto, arricchito della preziosa collaborazione dei docenti (Kriss Barone e Maria Sorvino) e delle allieve della scuola di estetica Liliana Paduano. Il Calendario delle Studentesse non è solo immagine e comunicazione, ma ricopre anche un ruolo di estrema concretezza. Contro l’inefficienza degli uffici di job placement delle facoltà italiane, grazie a Optima italia, multiutility leader nel settore della telefonia, gas ed energia elettrica, ha dato la possibilità a tutte le studentesse protagoniste del Progetto di lavorare nel settore Marketing & Comunicazione dell’azienda.

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