VILLACORTESE NEWS
Sovrastimato nella sonora sconfitta sarebbe facile essere impietosi solo con lo spaccone fiorentino che ci ha fatto sperare sfidando tutti.
Nel giro di una notte Il meraviglioso mondo di Renzi non esiste più. E'apparso più vecchio e fuori dal tempo, D’Alema compreso. Lui, la sua camicia bianca con la cravatta stretta, e il suo tweet ....arrivo ..arrivo sembrano la caricatura anacronistica di Bill Clinton, Tony Blair, Luis Zapatero, del suo mito Barack Obama, in un mondo che ha voltato le spalle a questo modello di leaders. In questa campagna Renzi si è sovraesposto sino a bruciarsi, giocando ogni carta a sua disposizione. Ha distribuito bonus, mancette, assunzioni, rinnovi contrattuali, sgravi fiscali. Ha soffiato sul fuoco del populismo antipolitico - meno poltrone, meno stipendi, meno Casta - su quello antieuropeista, sputtanando i rapporti, già tesi, con Bruxelles e Berlino. Non è servito a nulla. Il messaggio che ci restituisce questo referendum è chiaro : i principi fondativi della comunità non sono a disposizione del governo di turno, in particolare quando è frutto di una minoranza nel Paese, resa maggioranza parlamentare da una legge elettorale incompatibile con la democrazia costituzionale. La valanga di No arriva arriva da est a ovest, da nord a sud e sorpresa tocca quasi il 70% tra i più giovani che hanno capito che da almeno 20 anni "riforma" vuol dire, nel gergo neo-liberista, regressione e "cambiamento", mascherato da slides significa peggioramento.
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Ma nella prima sonora sconfitta sarebbe facile essere impietosi solo con lo spaccone fiorentino che ci ha fatto sperare, e che si è lanciato sfidando tutti arrivando al potere con una congiura di palazzo da lui guidata. Da rottamatore ha giocato tutte le carte del vecchio armamentario politicista, arrivando al termine della campagna elettorale facendo regali e promesse, soprattutto ai pensionati e agli statali che non sono esattamente il futuro del paese che aveva promesso di rappresentare. Ancora non si riesce a capire come si sia fatto irretire da quell'uomo del '900 che risponde al nome di Giorgio Napolitano che lo ha messo sulla graticola e ora rischia di bruciare definitivamente il più grande talento politico prodotto dal centro (sinistra ?) Il migliorista del Pci ha accompagnato un pò Enrico Letta ma poi ha avvallato la scalata brutale di Matteo Renzi, che poi ci ha messo del suo. Ha perso le regionali, ha perso le amministrative, ha proseguito a forza di strappi della maggioranza di turno, ha messo in piedi un Jobs Act virtuale, per non parlare dell'intervento regressivo sulla scuola, sull'ambiente, sul sistema radiotelevisivo pubblico. Ma l'impressione primaria che si ha, è che Renzi, con la scelta delle persone, si sia circondato soltanto di uomini e donne senza visione critica, un esercito di yesman/woman lanciati nei talk a ripetere le stesse cose. Ha scelto l'azzardo e ha giocato in un’unica consultazione elettorale, preparata male e gestita peggio, le sue ambizioni personali trascinando con sé un paese stanco, più povero, meno coeso, anzi mai così diviso. Renzi ha fallito anche nella logica e pure nella matematica, può . .. . .un segretario di un partito che i sondaggi stimano attorno al 30 per cento avvicinarsi alla soglia del 50 senza alleanze decorose e privo della sua parte congenita di sinistra? Ora gli anticorpi italiani l’hanno respinto, perché il referendum ha assunto una valenza simbolica devastante per un uomo che, in scarsi tre anni, è riuscito a dilaniare il Partito democratico, gli equilibri repubblicani garantiti dalla Costituzione, un governo già posticcio e una maggioranza senza identità però legata al respiratore Denis Verdini. Soltanto un uomo arrogante e sconnesso dalla realtà poteva ipotizzare un successo o una sconfitta di misura, mentre le condizioni sociali degli italiani regrediscono in maniera impietosa e la sensazione che la politica sia diventata un fine e non un mezzo è ormai entrata nella cabina elettorale. Adesso si parla di elezioni e di chiarimenti ma se il PD non si deciderà a dire una volta per tutte chi è e chi rappresenta ancora una volta non si andrà da nessuna parte.
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In nessun paese socialdemocratico si è mai visto un partito dare addosso all'essenza stessa del suo elettorato, sbeffeggiare i lavoratori e i sindacati, la minoranza interna, i partigiani e la base che si rifà alla sinistra. Il matrimonio sbagliato Pci Dc che sta all'origine di tutto ha portato alla socialdemocrazia ma adesso la netta sensazione è che il Pd di Renzi sia passato dalla socialdemocrazia al neo liberismo. Manca il coraggio, ma la strada è fare veramente un centro e una sinistra, perchè il centrosinistra attuale è una macchietta.
Peppino Barlocco www.villacortese.net pubblicato 06/12/ 2016
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