VILLACORTESE NEWS
Se il Ponte non basta, faremo anche il Tunnel
In questi giorni si torna a parlare del ponte sullo stretto e la prima cosa che viene in mente è la canzone del "Molleggiato Adriano". . ."passano passano le mode e i tempi cambiano, nascono cantanti (politici) nuovi come faro' a stare a galla non so. Torno sui miei passi sulla vecchia strada". Passano i tempi e le mode, cambiano i politici ma stando agli annunci dell'ultima trentina d'anni, di ponti sullo stretto dovremmo averne cinque o sei, tutti fatti e finiti. E così, cambiano governi, parlamenti, costituzioni, ma il Ponte è lì, sempre pronto per essere costruito, e chissà, battezzato anche con nomi particolari. Sembrava andato in soffitta, tutto finito, ma nel Paese dei Ponti Viventi non bisogna mai abbassare la guardia se non altro per le continue consulenze. I proclami non si contano ma in tutto questo, a nessuno è mai passato per la testa che il Ponte sullo Stretto, o il Ponte Craxi, come a suo tempo venne chiamato, sia una delle opere più detestate dagli italiani, intesi proprio come tutte le generazioni di italiani che ne abbiano sentito parlare negli ultimi trent'anni. Eppure, ogni tanto, l'idea del Ponte salta fuori anche con l'indicazione del nome da dare. Ad esempio, nel gennaio 2002 Stefania Craxi propose di intitolare il Ponte al padre Bettino, padre della patria e dello stretto: “sarebbe un gesto simbolico di riparazione per l'ingiustizia subita”
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