Parigi al buio. Non è bello

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VILLACORTESE NEWS Parigi al buio. Non è bello. la Ville lumière ha vissuto le sue ore più buie dalla Seconda Guerra mondiale

E' possibile che durante una partita internazionale dove era presente pure Hollande, le misure di sicurezza non abbiano funzionato? Oppure girare per Parigi armati di fucili senza che nessuno se ne accorga? Pare di si, e preda di attacchi terroristici compiuti quasi simultaneamente in sette punti diversi, la Ville lumière ha vissuto le sue ore più buie dopo la fine della Seconda Guerra mondiale. E vedere Parigi al buio non è bello. Per fortuna e paradossalmente, l’Italia, priva di una politica estera degna di questo nome dal giorno successivo all’affaire di Sigonella, non dovrebbe entrare nel tragico mirino del " cosidetto Califfato". Il condizionale è comunque d'obbligo. E però bisogna scegliere troppo facile dire come fa Hollande : "...è stato un atto di guerra dell’Isis. Siamo stati aggrediti, ora saremo spietati su tutti i fronti”. Ma quando aggrediamo noi ( intendo l'Occidente) con aerei, missili e tutto l'armamentario tecnologico come la pensano i bombardati e le migliaia di morti fatti in nome della democrazia esportata? Siamo tutti scioccati dal massacro di Parigi colpita da un gesto disumano e vigliacco ma se siamo onesti questo è quello che da anni subiscono le genti in Afghanistan, in Iraq, in Libia e in Siria che tra l'altro dette il suo appoggio dopo l'11 settembre alla coalizione dei cosidetti volonterosi. Un'alba triste per la capitale francese che si è risvegliata deserta e blindata. Chiusi tutti i luoghi pubblici, a partire da scuole e supermercati. Subito è stato annunciato l’ annullamento della visita in Francia ed in Italia del presidente iraniano Rohani, una coincidenza strana poichè è proprio quello che volevano in Arabia Saudita: evitare che l’Iran normalizzi i suoi rapporti con l’Europa.

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Contenti di questo annullamento anche a Tel Aviv i funzionari del governo di Israele che vedono l’Iran come il loro mortale nemico. Per quanto riguarda la strage fatta con gli attacchi terroristici a Parigi, non sembra normale e credibile che otto terroristi, armati fino ai denti, possano circolare dentro Parigi ed attuare una attacco improvviso e coordinato, con perfetta tattica militare, colpendo in sette posti diversi, senza che servizi segreti e forze di sicurezza fossero minimamente informati e consapevoli di casa stava accadendo. Insomma, Parigi è una delle capitali più protette ed organizzate d’Europa. E non ci sarebbe da stupirsi se le armi utilizzate per gli attacchi siano le stesse che il governo francese aveva fatto arrivare in Siria per armare i gruppi terroristi che dovevano rovesciare il governo siriano di al-Assad. Buttiamola li, ma potrebbe essere visto che la Francia è in prima linea a sostenere i gruppi terroristi, adesso pudicamente denominati “ribelli moderati”. Gruppi che gli occidentali (USA e Francia in testa) hanno lasciato prosperare per anni visto che persino i Pick Up Toyota, utilizzati dall’ISIS, erano state acquistati da emissari di USA ed Arabia Saudita, come emerso dalle indagini. Ora, ritorna il mantra ipocrita del " siamo tutti francesi" e la prospettiva stando alle dichiarazioni di Hollande è quella di coinvolgere gli Stati Europei e lanciare l’intervento della NATO in Siria con la falsa motivazione di voler vendicare le vittime e sconfiggere per sempre l’ISIS ma in realtà per non rimanere indietro all’intervento diretto fatto in quel paese dalla Russia e dall’Iran che hanno pesantemente attaccato le basi e le postazioni dell’ISIS. Quando però i francesi hanno bombardato la Siria e prima ancora i libici e la Libia per rovesciare Gheddafi non hanno chiesto aiuto a chicchesia, avevano i loro missili le loro portaerei e i loro caccia . Certo dovevano nascondere le prove del finanziamento di Gheddafi all’allora presidente francese Nicolas Sarkozy e l'occidente fece orecchie da mercante alle parole del leader libico Gheddafi, prima di essere barbaramente assassinato dai sicari dei servizi della NATO inviati appositamente per eliminarlo : “L’Occidente deve scegliere tra me o il caos del terrorismo”

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Profezia inascoltata e derisa: l’Occidente ha scelto il terrorismo come strumento per raggiungere i propri fini e adesso se ne vedono le conseguenze. Un'altra dichiarazione del Presidente Bashar al-Assad fatta nel Giugno del 2013, in una intervista al giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung è caduta nel nulla ... ….se gli europei consegneranno le armi ai terroristi , il cortile d’Europa si trasformerà in un terreno propizio al terrorismo e l’Europa ne pagherà il prezzo”. Già nel 1987 contingenti militari francesi, con l’Operazione Manta, conquistarono ill nord del Tchad, per consegnare alla Francia la striscia ed i suoi giacimenti di uranio. Un'altra operazione detta Mirmillon fu pianificata nel settembre 1984, destinata a ribaltare il governo libico di Muammar Gheddafi. Lo ha rivelato anni dopo Jacques Lanxade... ..allora membro del Comando della Marina militare per il Mediterraneo, poi Capo di Stato maggiore durante la Presidenza socialista Mitterrand tra l’89 e il ’91, ed infine Capo di Stato maggiore dell’esercito tra 1991 e il 1995. Siamo alle solite con i discorsi sentiti dopo l'11 settembre: niente sarà più come prima e invece ad anni di distanza è peggio di prima. Il terrorismo è aumentato, i paesi da " liberare" sono occupati, molte nazioni non hanno governo, le primavere arabe hanno portato a governi autoritari e dunque la scelta occidentale della guerra non paga e anzi siamo arrivati al paradosso di chiedere l'aiuto di Russia e Iran, paesi verso i quali abbiamo posto veti, sanzioni e divieti di scambi commerciali. Come andrà a finire? Il copione parla di. . . .primi due giorni di indignazione totale...tre giorni dopo un paio di marce con slogan "Je suis Paris" trasmesse in diretta mondiale e alla fine i governanti europei che si scattano una foto tutti abbracciati. Ma spero di sbagliarmi.

Peppino Barlocco www.villacortese.net pubblicato 15 novembre 2015

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