ISIS: affaristi e terroristi a braccetto

Page 1

VILLACORTESE NEWS 23 agosto 2014

L’Isis: affaristi e terroristi braccetto nessuno o quasi racconta com’è nato l’Isis, chi l’ha voluto e da chi è finanziato

Comprendere cosa sta veramente accadendo in Iraq è più difficile di quanto si pensi visto che quasi tutti i governi occidentali, dopo Al Qaeda, sembrano aver individuato il nuovo nemico da combattere per tenere alta tensione, paura e fare affari. Apparentemente la storia è quella di sempre, semplice e già vista: terroristi contro la superpotenza americana. In realtà molto più sofisticata e sconvolgente. Nessuno racconta com’è nato l’Isis, chi l’ha voluto, chi l’ha finanziato. I documenti rilasciati da Edward Snowden sembrano tuttavia rivelare che dietro gli jihadisti c'erano gli stessi che ora vogliono combatterli. Secondo i files di Snowden infatti l'intelligence americana e britannica, di concerto con gli isreliani, avrebbero creato con una tecnica detta" Nido del calabrone" un'organizzazione terroristica che attraesse gli estremisti di tutto il mondo in un unico punto. L’Isis rappresenta l’evoluzione di quelle bande armate – composte da fanatici e da criminali – che gli Usa assieme agli alleati hanno appoggiato e armato nel tentativo di rovesciare il regime siriano di Assad, come noto da tempo da più fonti e che sarebbe stato confermato recentemente, tra gli altri, da Snowden, svelando documenti ufficiali dell’agenzia americana National Security agency. Tra l'altro, in internet girano foto di John McCain che nel febbraio 2011 incontra i cosiddetti ribelli siriani – tra cui anche gli attuali leader dell’Isis – definendoli dei “moderati”.

1


Lo scoop di questo viaggio è stato fatto dal Daily Beast in esclusiva ed ha fatto molto rumore ma non nel circuito dei media e dei telegiornali, il cosidetto mainstream.

Dai documenti di Snowden, inoltre, sembra emergere che il leader dell'ISIS Abu Bakr Al Baghdadi è stato formato militarmente e ha tenuto corsi di teologia e di retorica presso il Mossad, i servizi segreti di Gerusalemme. In questi giorni l'ormai ex addetto stampa dell'Isis Abu Mosa è stato ucciso dall'esercito siriano dopo che era apparso in un video in cui aveva dichiarato "Dico all’America che un califfato Islamico è stato stabilito. Non siate codardi nell’attaccarci con i vostri droni" A complicare la faccenda il fatto che i governi occidentali europei ed americani se la fanno con Qatar -Arabia Saudita e Turchia indicati come i maggiori finanziatori del califfato. La valutazione delle finanze del Califfo jihadista è di 2 miliardi di dollari e la pista del Qatar è stata descritta da David Cohen, vice-segretario Usa al Tesoro con la responsabilità dell’Intelligence e la lotta al terrorismo, che da Washington ha spiegato, ...già in marzo «donatori del Qatar raccolgono fondi per gruppi estremisti. Il Qatar ha una doppia identità - spiega Ehud Yaari, il più apprezzato arabista d’Israele - da un lato ospita soldati Usa e accoglie uomini d’affari israeliani ma dall’altra finanzia i più feroci gruppi terroristi sunniti. Dunque il Qatar compra il Paris st. German, compra palazzi a Milano, investe in Italia e nel mondo occidentale e coi nostri soldi finanzia il terrorismo ma noi tutti a lodare questi governi feudali invece che troncare i rapporti. E allora? E' più semplice, da dopo la caduta del muro, trovare nuovi nemici : prima al Qaeda, dopo Saddam, Gheddafi, Hassad contando sulle - a questo punto - finte primavere arabe. A dire il vero avevano già provato con la Russia dell'alcolico Eltsin mandandola in pezzi con il liberismo sfrenato e con la Cina del carro armato in piazza Tien.

2


Ma qui gli affaristi si trovarono di fronte quel piccolo uomo di Deng Xiaoping che li mandò tutti in quel paese, guidando la transizione dall'economia pianificata a un'economia aperta al mercato, ma comunque supervisionata dallo Stato. Ora con un tesoro di oltre 2 miliardi di dollari lo Stato Islamico (Isis) di Abu Bakr al-Baghdadi è il gruppo terrorista più ricco del Pianeta e la pista dei soldi porta allo Stato sospettato di esserne il maggiore finanziatore: il Qatar tanto da far dire al ministro dello Sviluppo tedesco Gerd Mueller alla tv Zdf che... «i soldati del Califfo terrorista vengono pagati dal Qatar» mentre il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel, ministro dell’Economia pochi giorni fa ha suggerito ai colleghi dell’Ue di... «iniziare a discutere chi finanzia Isis». A metà mese l’agenzia russa Ria-Novosti ha rivelato che i fondi raccolti in Qatar avrebbero consentito a Isis di acquistare armamenti dell’ex Europa dell’Est grazie ad un network basato in Turchia. In particolare Isis avrebbe comprato blindati per trasporto truppe in Croazia, carri armati in Romania, mezzi per la fanteria in Ucraina ( ma guarda un pò) e munizioni in Bulgaria riuscendo a sfruttare tali traffici anche per reclutare volontari in Kosovo e Bosnia. Tutti bei paesi targati Europa, ma quando in Italia appena uno pone questa questione un po’ seria ma scomoda, è subito sommerso dal coro di indignazione bipartisan mentre il predelcons Renzi cinguetta subito accusando di stare dalla parte dei terroristi. Ma anche Renzi sa che i militanti ISIS non sono altro che gli stessi eroici "ribelli siriani" che venivano armati dagli Stati Uniti contro il feroce Assad e che tra i grandi finanziatori di Al-qaeda (ora ISIS) c'è l'Arabia saudita, grande alleato petrolifero degli Stati Uniti. Oltretutto l'Arabia saudita, oltre a praticare rigorosamente la legge islamica, è una delle poche monarchie assolute ancora esistenti al mondo. Nonostante questo non è mai stata oggetto di sanzioni o addirittura operazioni di "liberazione del popolo oppresso" Ma su questo neanche una parola .

- Sui finanziamenti all'Isis anche la Stampa ha pubblicato un interessante articolo. - Sugli armamenti americani ai ribelli in Siria il quotidiano israelian Haaretz. - Sugli armamenti ai ribelli leggi Susan Rice ex Ambasciatore presso le Nazioni Unite e attuale Consigliere per la sicurezza nazionale statunitense. Peppino Barlocco

villacortese.net

3


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.