La furbizia del governo sull'acqua

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VILLACORTESE NEWS

La furbizia del governo sull’acqua quella più odiosa e dura a morire ancora una volta si è impadronita della politica

Si tratta di furbizia, la più odiosa e dura a morire quella adottata nei confronti dell'acqua pubblica perchè in un solo colpo le firme e la volonta di 27 milioni di cittadini espressa al referendum del 2011. I parlamentari di Sel e Movimento 5 Stelle hanno ritirato i loro nomi dalla proposta lanciando l'accusa "Il Pd ha tradito la volontà popolare", poichè il Governo ha dato parere positivo all'emendamento Pd, passato, che ha soppresso gli articoli 6 e 7 della legge in discussione in Commissione Ambiente alla Camera. Quelli che regolavano la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, affidandone la gestione esclusivamente a enti di diritto pubblico. Era tuttavia implicito e logico nella volontà espressa dai cittadini che un servizio pubblico come l'acqua doveva essere fornito da un altrettanto ente pubblico. Ma la furbizia ancora una volta si è insinuata tra le pieghe e con un blitz alla commissione ambiente della camera il Pd stravolge la legge per l’acqua pubblica. I privati entrano nella gestione dei servizi idrici. Certo non lo faranno gratuitamente per spirito di servizio. L'acqua è pubblica si, ma per portartela a casa mi paghi e a volte a prezzo carissimo. Il disegno di legge giaceva in Parlamento dal 2007 ei movimenti per l’acqua pubblica avevano fatto più volte pressione su deputati e senatori affinché lo prendessero in esame ma appena il governo ci ha messo mano... ...altro che “fuori il profitto dalla gestione dell’acqua” Matteo Renzi in un certo senso ha mantenuto l’impegno: non ha fatto finta di nulla, ha direttamente fatto un’inversione a U cancellando la volontà popolare.

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Il voto favorevole degli italiani ai quesiti referendari del 2011 abrogava la possibilità per i Comuni, stabilita dal decreto Ronchi, di affidare la gestione del servizio idrico a società pubbliche, private o miste esclusivamente mediante gare ad evidenza pubblica lasciando in vigore la normativa che assicurava alle amministrazioni comunali la facoltà di dare la gestione a società in-house, ovvero delle amministrazioni comunali. Ma è evidente che lo spirito referendario portato avanti dal Forum dei comitati per l'acqua pubblica era estromettere definitivamente i privati dal mercato dell'acqua. Ecco perchè parliamo di furbata all'italiana anche perchè fu Renzi stesso nel 2011 con un tweet a a sostenere l'acqua pubblica.

E non è vero che gli investimenti per l'acqua e la depurazione si bloccano per il solo fatto di essere pubblici. Ancora una volta si vuole giocare sulla differenza tra gestione e proprietà dell'acqua, facendosi schermo del fatto che la proprietà resterebbe pubblica (art. 1) e ci mancherebbe, mentre in nome "dell'efficienza", scusa-prezzemolo che tutto giustifica, la gestione potrebbe essere privata. E'talmente evidente che ciò che conta è la gestione monopolistica del bene e non il bene in sè . Speriamo non salti fuori ancora una volta la storia di " una direttiva della commissione europea ". Insomma la vecchia storia del " ce lo chiede l'Europa. Una scusa ridicola dopo aver soppresso gli articoli 6 e 7 della legge in discussione, quelli che regolavano la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, affidandone la gestione esclusivamente a enti di diritto pubblico. Peppino Barlocco www.villacortese.net pubblicato 16 marzo 2016

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