VILLACORTESE NEWS 24 dic 2013
Meglio un passato di verdure che .. Meglio un passato di verdure che un futuro di merda. Un buon 2014 nel quale dobbiamo evitare il peggio.
Il cartello l'ho visto in montagna ed ho scattato la foto. " Meglio un passato di verdure che un futuro di merda", non male per augurarci un buon 2014 nel quale dobbiamo evitare il peggio, per il meglio c'è tempo. L'abolizione dell'Imu il governo la farà pagare agli italiani senza dirglielo, ma pian piano gli italiani se ne accorgeranno. I soldi per coprire il taglio dell'Imu non ci sono e ancora oggi si stanno cercando 500 milioni e si torna a parlare di un taglio delle detrazioni fiscali. Fino ad ora ha tenuto la famiglia come ammortizzatore sociale, ma potrebbe non essere più così. I risvolti drammatici della crisi sul piano sociale sono stati contenuti perché questo è un Paese civile, ma non è detto che continui ad essere così. Cosa può succedere? E' enormemente aumentata la diseguaglianza, c'è gente che non si è mai accorta della crisi, mentre altri hanno visto la propria azienda fallire o che sta per fallire. La prova sono le file alla mensa della Caritas nel giorno di Natale in tutte le città d'Italia. Quando la ripresa non è un bene comune, quelli che non ce l'hanno saranno portati a chiedere conto di questa situazione, i dati statistici sulla povertà sono impressionanti. La famiglia ha funzionato, ma questo meccanismo di protezione sociale non potrà durare. Riprendendo Marx ci vorrebbero molti capitalisti che vogliano sfruttare lavoratori, assumendoli. Dove sono questi "cattivi" capitalisti? E i partiti? Così come sono strutturati servono? La Costituzione dà un grande ruolo ai partiti, ma solo per gestire le elezioni, basta. I partiti devono essere macchine elettorali e devono andare a casa il giorno dopo le elezioni e non devono far spendere un euro al contribuente, dopo. Perché hanno centinaia di dipendenti, che cosa devono fare dopo che hanno contributo alla formazione del Parlamento?
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Si paventa che nel 2014 assisteremo al crollo dell’Unione Europea, che non potrà reggere se non si mette mano all'Euro . L'altra litania che si sente in giro è che "sarà l’anno della ripresa" come scrive Confindustria, ma le istituzioni dell’economia lo dicevano anche a fine del 2012. La realtà è che abbiamo sottoscritto con l'Europa un “contratto” individuale che specificherà la strategia di finanza pubblica per i prossimi vent’anni, il Fiscal Compact che ogni anno comporterà tagli alla spesa ed aumenti delle entrate per complessivi 50 miliardi di euro circa. Nel tentativo di ridurre lo stock di debito pubblico, si ridurrebbe ulteriormente il Pil aumentando quindi il rapporto tra stock e debito. È una spirale da film dell’orrore Le Tasse non basteranno mai se non si cambia sistema ma i partiti e lo staff del comandante nei saloni della prima classe continuano ad ascoltare l’orchestrina e blaterare amenità. Così è prevedibile che il 2014 sia l’anno che segna l’inizio della fine dell’Unione Europea "visto che gli interessi geopolitici e geoeconomici degli stati membri (in particolare dei paesi mediterranei e dei paesi nordeuropei) vanno in direzione divergenti con una Germania (vedasi il rapporto Bundesbank del 2012) sempre più rivolta verso il commercio con i paesi emergenti e con l’occidente anglosassone (in particolare USA e Regno Unito) e con un nord Europa che ormai si sente economicamente, culturalmente e socialmente distante dal sudistan europeo. Alla fine che abbia ragione l'autore del cartello e che sia meglio un passato di verdure che un futuro di m....? Buon 2014. .
Peppino Barlocco villacortese.net
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