Dirotta su Cuba

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VILLACORTESE NEWS

Dirotta su Cuba un fresco mojito per chiudere una delle pagine più disastrose della diplomazia di Washington contro il nemico nel "cortile di casa"

Per la prima volta nella storia, l’aereo Air Force One è atterrato a Cuba con Obama che si è affrettato a tweettare nello slang cubano "Que bola Cuba? (Come va Cuba?). Sono appena arrivato alla meta qui, non vedo l'ora di incontrare e di sentire direttamente il popolo cubano". Frase un tantino infelice visti i trascorsi americani verso Cuba dopo anni di politica di isolamento e di boicottaggio della rivoluzione, accompagnata dai tentativi di invasione armata e dallo stillicidio di attentati contro la persona di Fidel Castro che visti i risultati è oggi una sconfitta per ben dieci presidenti. Ma il tempo passa e dunque "dirotta su Cuba" oggi come non mai al centro del mondo con un turismo ai massimi livelli dopo che l' Isis o chi per esso ha reso insicure le classiche rotte del turismo. Ora anche Obama, sbarca a Cuba e con la sua famiglia farà il turista visitando il centro della capitale con la cattedrale, le piazze, il Malencon facendo magari il classico giro che alla fine ti porta a bere alla Bodeguita del Medio che può essere considerata il bar più famoso dell’Avana che si trova nella zona Vecchia della capitale cubana, a due passi da Plaza de la Catedral. Tappa obbligata per ogni viaggiatore che si reca all’Avana, la Bodeguita negli anni’40, è stata meta indiscussa di scrittori, politici e grandi personaggi da Fidel Castro, Salvador Allende, Pablo Neruda, passando per lo scrittore Ernest Hemingway, tutti hanno lasciato sulle pareti di questo antico locale, dove si recavano per bere un fresco mojito, un segno della loro presenza.

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Certamente lo farà anche Obama, visto la portata dell'evento come dii sicuro sarà all’Estadio Latinoamericano, dove si giocherà una partita di baseball fra la nazionale cubana e la squadra americana di Tampa Bay. Il presidente Usa sarà accompagnato da un gruppo di imprenditori che sperano di investire sull’isola, ma l’embargo ancora in vigore frena questi rapporti economici, e solo il Congresso può toglierlo. A l'Avana sono consapevoli delle mire americane tante che il ministro degli Esteri cubano Rodriguez ha già ammonito a non farsi illusioni sulla possibilità di influenzare la direzione politica del paese: .. . ."«Cuba - ha detto - si è già emancipata diversi decenni fa», ossia con la rivoluzione castrista. Ed è qui utile ricordare comme avvennero i fatti. Gli americani consideravano Cuba un resort per andarci in vacanza, andare a donne, giocare d'azzardo. Quando fu spazzato via il regime di quel criminale di Fulgencio Batista per prima cosa chiusero tutti i casinò, che erano in mano alla mafia americana. Ogni albergo importante dell’Avana era della mafia, il Copacabana palace era in mano ai mafiosi di Miami, e poi c'era Vito Genovese, e poi addirittura Al Capone che veniva spesso a Cuba, ospite dell'Hotel Capri. Quello era davvero l'albergo preferito dalla mafia americana. Per Castro e Che Guevara la "revolucion" è stata l’unica scelta possibile per far tornare il popolo cubano protagonista e proprietario della sua terra. Sole, musica, ballo c'era magari la miseria in qualche posto di campagna ma la fame mai . La gente era stanca di essere venduta con la sua terra e credette nel sogno di Fidel che anche ad anni di distanza non dà l’idea di vivere nel lusso e continua ad indossare la sua tuta. E non c'è poi questa grande differenza di tenore di vita tra i dirigenti del Partito Comunista Cubano e la gente normale. Quando si parla di Cuba in Occidente viene fuori tutta la questione dei dissidenti che in gran parte la Cia aveva finanziato anche con radio Habana Libre che trasmetteva da Miami. Gli americani hanno fatto una guerra durissima nel tentativo di rovesciare Castro anche con attentati personali e invasioni ma la cosa è andata male. Si sa benissimo che gli americani, tutt'ora, non amano i cubani. ma tutti sanno che gli americani hanno "fottuto" i cubani per cent'anni, fino al 59. E quindi bisogna stare molto attenti anche perchè c'è di mezzo papa Francesco. Del resto il cattolicesimo è sempre stato una religione di popolo. All’inizio del regime castrista ci sono stati arresti di preti troppo esposti ma ora gli oratori e le chiese sono aperte e da molto tempo i cattolici possono organizzarsi tranquillamente.

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Negli anni passati, ogni tanto si assisteva alle uscite della Yoani Sanchez contro il goverrno cubano ma la signora non è quello che dice di essere. Si presenta come una paladina della libertà, ed è del tutto falso. I problemi di Cuba che racconta, e che sono veri, non la riguardano. Lei può viaggiare, uscire e rientrare dal Paese, scrivere quello che vuole in totale tranquillità. È un personaggio, non una cosa seria. A Cuba l'hanno lasciata scrivere attraverso Internet tutto il male possibile su Cuba proprio attraverso la rete che lei denunciava di non essere libera. Viaggiava a piacimento In Europa e negli Usa frequentando alberghi di lusso. Ora ha un giornale online “14ymedio”, che si chiama così perché viene fatto al quattordicesimo piano di un palazzo. E adesso, con l’apertura agli Usa è probabile che riceverà anche l’autorizzazione del governo per la pubblicazione. Di lei non si sente più parlare comunque o forse non ha più niente di cui parlare sopratutto adesso che è'cominciata la tre giorni di Barack Obama a Cuba, che suggella il disgelo dopo 55 anni di 'guerra fredda', di embargo e di turisti americani che per recarsi a Cuba andavano in Canada per poi spiccare il volo verso il mare del nemico. Peppino Barlocco www.villacortese.net pubblicato 19 marzo 2016

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